Il Verboe il Segno
Il Verboe il Segno
“IL VERBO E IL SEGNO” Opere di Antonio Crivellari 21 novembre - 20 dicembre 2015 Pordenone - Associazione Culturale “la roggia” Orari di apertura: da martedì a sabato ore 16 - 19 Pordenone - Atrio della Biblioteca Civica Orari di apertura della Biblioteca ANTONIO CRIVELLARI: UNA STORIA ESEMPLARE Conversazione con Enzo di Grazia e Marco Marangoni giovedì 10 dicembre ore 18.00 Biblioteca Civica Saletta “T. Degan” BRINDISI AUGURALE PER IL NUOVO ANNO domenica 20 dicembre ore 11.30 Pordenone - Associazione Culturale “la roggia”
Organizzazione
Patrocini
la roggia
associazione culturale Pordenone
Finito di stampare...
Comune di Pordenone
Provincia di Pordenone
Antonio Crivellari: una storia esemplare Nel corso di una vicenda che proprio quest’anno ha festeggiato i quarantacinque anni, “la roggia” si è configurata come polo di riferimento - non solo fisico ma anche e soprattutto culturale - che è stato in qualche modo anche “brodo di coltura” per tutte le vicende, le personalità e gli eventi che in questo mezzo secolo hanno trasformato radicalmente la visione delle arti visive, in Provincia di Pordenone e non solo. Tra gli operatori che a questa vicenda hanno partecipato in maniera intensa ed attiva, Antonio Crivellari occupa senza dubbio un posto abbastanza rilevante, sia per l’evoluzione sua personale che per la partecipazione alla crescita dei progetti de “la roggia”. Il fondamento è la fiducia che io personalmente e la struttura tutta de “la roggia” esprimemmo sin dal primo momento alla sua ricerca sui rapporti tra le grafie (da quelle note a quelle misteriche, da quelle improbabili a quelle perdute) e la loro trasformazione in termini di segno e di colore. Non a caso, la sua prima personale si tenne a Pordenone nel 1980 e, immediatamente dopo, “la roggia” - invitata dalla Fiera d’arte di Bari a segnalare un giovane come espressione delle prospettive culturali della galleria - scelse Crivellari e le sue opere metalinguistiche per lo stand assegnato. Da allora e per una quindicina di anni, la vicenda personale di Crivellari ha avuto molti e importanti elementi di convergenza con l’attività de “la roggia” che ha favorito - insieme alla resa pittorica delle sue intuizioni creative - anche la trasformazione in gestualità da happening o da installazione (formula nella quale Antonio si è rivelato sempre naturalmente versato) oltre alle “invasioni” nei territori della poesia visiva e della poesia scritta o recitata. Alla fine del ‘97,proprio al culmine della più significativa tra le collettive realizzate con “la roggia” (quel “Compagni di viaggio” che si affermò con grande successo in mezza Europa) Crivellari, insieme ad altri 5 operatori che avevano costituito il nucleo de “la roggia”, decise di dare vita ad un nuovo Gruppo, il “Punto 6”, che, sacrificando - o almeno appannando in parte - le individuali singole formule espressive, privilegiava iniziative collettive con al centro installazioni, performances ed happenings (genere peraltro già assai caro ad Antonio). Per circa dieci anni, fino al 2006, tutte le energie di quegli operatori furono rivolte alle attività del Gruppo. Successivamente, venute meno le mozioni che ne avevano sollecitato la realizzazione, i singoli tornarono ad occupare gli spazi e ad esprimere gli interessi che gli erano propri. Crivellari ebbe la possibilità, attraverso strutture territoriali più o meno interessate, di gestire una vivace attività nel Palazzo Conti Toppo Wassermann di Toppo di Travesio: ed avviò una nuova fase di impegno e di ricerca che è durato fino ad oggi. Presentare, trentacinque anni dopo l’esordio in una mostra personale, una sintesi dell’attività di Antonio Crivellari significa quindi sicuramente seguire il tracciato di un itinerario ispirato alla libera fantasia ed all’estro individuale, ricercando forme di aggregazione e modi di realizzazione che hanno consentito di essere ben presente nella vicenda culturale del territorio in questi decenni.
Ma significa anche - egoisticamente - riflettere sul grande valore che ha avuto e che continua ad avere “la roggia” come centro di riferimento e motore propulsivo delle attività nel territorio in fatto di arti visive. Al di là e al di sopra delle occasioni e delle contingenze, resta irrinunciabile la funzione delle “radici” nell’evoluzione di una “specie”; e sicuramente, a Pordenone nessun operatore che si sia accostato o che si accosta alle arti visivi ha potuto prescindere o può prescindere dal contributo che una struttura forte e antica è in grado di assicurare a chi abbia voglia di cimentarsi nel nuovo e di confrontarsi col mondo. Antonio Crivellari era partito con un’idea decisa ma difficile da imporre, vale a dire il tentativo di conciliare la parola e l’immagine, “IL VERBO E IL SEGNO” come titola la mostra; e se in qualche modo è riuscito ad imporla, è stato anche grazie alla struttura - umana prima che organizzativa - che “la roggia” assicurava con rapporti nazionali e internazionali, ma soprattutto con amici e “compagni di viaggio” che hanno affrontato anche situazioni non facili per far circolare in Italia e in Europa un certo modo di intendere l’arte “ai confini dell’impero”. Va detto che la sua peculiarità, quella che ne fa in qualche modo un caso esemplare, è l’essere riuscito a tenere fede ai suoi assunti (come, peraltro, tutti quelli che hanno percorso questo itinerario con lui) continuando ad indagare sul rapporto tra i linguaggi e la forma, senza smettere di ricercare tra idiomi, fonemi e lingue più o meno frequentati, più o meno abbandonati nell’uso. Una qualche concessione (lui come gli altri) l’ha fatta, anche in conseguenza della maturità che viene dagli anni trascorsi: il suo linguaggio tende oggi a spostarsi più decisamente verso la ricerca formale (al limite dell’astrattismo geometrico) ma senza per questo perdere il vigore delle crittografie più o meno leggibili o interpretabili. Semplicemente, oggi “si diverte” di più con i colori di quanto faceva negli anni passati. Il gusto per la poesia “di parola” si è accentuato ed ha generato pubblicazioni specifiche; ma è certo che la vena di pittore non ne soffre affatto. In definitiva, guardare oggi una sua mostra non significa affatto entrare in un museo, tanto sono ancora vive le composizioni. Ma non manca la suggestione e il fascino di una storia di cui siamo stati tutti partecipi o protagonisti e che ci consente di guardare indietro con l’entusiasmo del volere procedere ancora.
Enzo di Grazia
TETRANCONIDE - 2013 - acrilici su tela cm. 120x100
JEROCROMA - 2006 - tecnica mista su carta cm. 66x51
APRICO BIBLO - 2011 - acrilici su tela cm. 80x70
MUSINEUMOGRAFIA - 2005 - tecnica mista su carta cm. 66x51
BENCHÉ UN’ANCONA SI SPEZZI, LA FEDE NON VIENE SCALFITA - 2012 - acrilici su tela cm. 100x80
DUALISMO GRAMMAPOLIGRAFICO - 2012 - tecnica mista su carta cm. 51x71
VOLTA CELESTIDE - 2012 - acrilici su tela cm. 50x50
INTERGEROGRAPHIA - 2012 - tecnica mista su carta cm. 70x50
ONDULOGRAPHIA - 2005 - acrilici su tela cm. 80x70
DUALITÀ SINOGRAFICA - 2012 - tecnica mista su carta cm. 50x70
PERGAMARINA - 2012 - acrilici su tela cm. 120x100
Pubblicazioni di Poesia 2005 Risoluzione di un Riferimento Circolare (Edizioni Menocchio) 1998 Grammalogie (Edizioni Menocchio)
2013 Solive Penombre (Edizioni Medianaonis)
2006 Raggi Scaleni (edizioni Arcometa)
Antonio Crivellari nasce a Pordenone il 31.7.1950 in un modesto appartamento all’interno di Palazzo Gregoris, in corso Vittorio Emanuele. Il padre Bruno, figlio del maestro Amos benemerito dell’Istruzione Popolare che insegnò ad alunni successivamente famosi come Zanussi, Savio, ecc..., proveniva in tenera età da una cittadina dei Colli Euganei in provincia di Padova, dove era nato nel 1904, e nel 1955, in quanto vincitore del concorso di Direttore Amministrativo dell’Ospedale di Spilimbergo, si trasferì nel medesimo paese. La madre Maria Concetta Martinez, maestra d’asilo, dal chiaro cognome d’origine spagnola, proveniva invece dal centro storico di Palermo, con quattro fratelli di cui due si distinsero all’interno dell’organizzazione del Giornale di Sicilia, un’altra sorella era pittrice, molto apprezzata in tutta Palermo. Il fratello maggiore aveva intrapreso, seguendo le orme del padre, la carriera marittima divenendo Capo Pilota del Porto di Civitavecchia. Durante il 2° conflitto mondiale il padre Bruno, ufficiale di artiglieria, conosce a Messina la sua futura consorte, dalla cui unione nel 1943 nasce il fratello Amos. Antonio, all’età di cinque anni, inizia a vivere a Spilimbergo, dove frequenta la scuola dell’obbligo, comincia a conoscere i suoi coetanei di quel luogo e l’ambiente paesano friulano (all’epoca la cittadina era in provincia di Udine), soprattutto innamorandosi di Spilimbergo, rimanendo incantato dal Tagliamento che scorreva sottostante e a cui dedicò alcuni quadri, tra i primi suoi figurativi. Molti ricordi di quel tempo Antonio poi li trasformò anche in versi nelle sue poesie. Già verso la fine delle scuole elementari Antonio fu catturato dal fascino della varietà delle diverse scritture, in primis dal greco. Da quel momento indagò assiduamente e continuamente tutti i vari alfabeti e logografie del pianeta, approfondendone le regole scrittorie. Parallelamente, e forse inevitabilmente, un altro polo d’attrazione fu la passione per l’etimologia, che lo spinse ad approdare in età matura al conio di neologismi e comporre mescolanze con arcaismi, arrivando sino a un certo stile personale di “mistilinguismo”. Significativa rimane l’espressione usata dal prof. Gianni Colledani all’interno di un suo testo critico: “Non gli sfugge mai il valore semantico del vocabolo, il ritmo ora lento ora lievemente accelerato in cui fanno capolino chiasmi e ossimori a dirci della straordinaria padronanza linguistica di un filologo prestato alla ragioneria”. Infatti Antonio, non conoscendo ancora il proprio trasporto per la parola e l’immagine, dopo le scuole medie frequenta un Istituto Professionale per materie tecnico-commerciali diplomandosi a Udine col titolo di Segretario d’Amministrazione. Destino prevedibile vuole che poi egli stesso diventi Capo Ufficio Ragioneria-Economo presso la Casa di Riposo di Spilimbergo. Di spirito anticonformista e di animo irrequieto, nel 1971, a seguito di un serio incidente stradale, Antonio comincia a chiedersi quale potesse essere un motivo appagante e soddisfacente per realizzarsi nella vita. Un suo amico (che divenne poi responsabile del famoso locale Quasimodo a Berlino) lo consigliò dicendogli: “Vai in un negozio di belle arti, acquista pennelli e colori acrilici e dipingi”. Nacquero così i primi quadri, tra figurativo, metafisico e surrealistico, alla ricerca di una propria strada. Tra i primi lavori ci furono delle opere create con i colori contenuti in un astuccio donatogli dal fratello Amos, incuriosito dalla sua inclinazione. Accanto al percorso artistico Antonio si muove nell’area della poesia componendo in versi il suo sentire ed esprimendosi con una propria ricerca linguistica che lo porterà a pubblicare varie raccolte e conseguire diversi premi. Dopo qualche anno Antonio cominciò ad avvicinarsi alla fotografia. Ciò fu dovuto all’inevitabile influenza nata dall’amicizia con Gianni e Giuliano Borghesan. Antonio così si dedica, sospesa l’attività pittorica, alla fotografia d’impronta neorealistica, senza però emulare i fratelli fotografi citati. Nascono quindi gli scatti dedicati all’ambiente rurale, agli scorci di paesi della pedemontana friulana, e agli anziani della Casa di Riposo presso cui lavora. Tale raccolta di fotografie in Bianco e Nero, assieme a quella del fratello Amos che qualche anno dopo di lui esordisce con una sua simile ricerca, è stata recentemente
stampata in un volume presentato dai proff. Italo Zannier e Angelo Bertani, dall’emblematico titolo “Dopo gli ultimi”, ideato dal citato storico della fotografia. Dopo l’esperienza fotografica, Antonio ritorna alla pittura però questa volta con tutti altri presupposti e tutt’altre idee. Un motivo che fa scaturire questo determinante momento è la fine di un intenso rapporto sentimentale con una compagna, rivelatasi (lei) l’unica importante della sua vita. Se i fratelli Borghesan hanno avuto una funzione nei confronti della fotografia di Antonio, indiscutibilmente in forma sostanziale ne ha avuta l’artista Giuseppe Onesti per quanto riguarda la pittura. Proprio con la stretta amicizia di Onesti, Antonio inizia a percorrere convinto la nuova strada dell’arte che, grazie alla conoscenza del Prof. Enzo Di Grazia, comincia il suo cammino espositivo proprio con una mostra personale alla Galleria la Roggia di Pordenone nel 1980. Nello stesso anno Antonio conosce il Prof. Angelo Bertani col quale stringerà un rapporto incentrato sui temi artistici e da cui riceverà particolare attenzione critica sulla sua ricerca artistica. È il periodo in cui Antonio dà vita ad un ciclo di opere inventandone il nome e la tematica: “La Pathematica”. Denominazione depositata presso un notaio. Con la frequentazione di Onesti, Di Grazia e la Galleria La Roggia, nascono mostre oltre territorio, performances e installazioni, tra cui si ricorda la partecipazione a tre edizioni dell’Expo-Arte di Bari, in particolare nel 1981 in cui ottiene una personale come figura emergente nella rassegna “Spazio Giovani”, all’evento “LIBER/AZIONI” (occupazione di Pordenone con arte per strada), all’Arte-Fiera di Bologna, al Caffè Voltaire di Firenze ed alla Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo nella rassegna “Parola-Immagine”. Annovera inoltre diverse presenze all’estero: USA, Messico, Giappone, Francia, Germania ed Austria. Nel 1985 viene contattato dal poeta e critico Domenico Cerroni Cadoresi, interessato alla sua arte. Nasceranno quindi molti incontri artistici cui faranno seguito, assieme ad un gruppo di artisti della denominata “Nuova figurazione”, importanti mostre come “10 nuovi artisti per Venzone”, “Memoria dei Longobardi”, ecc… Dopo una pausa di alcuni anni, durante i quali i contatti si attenuano, nel 2002 riprende un rapporto epistolare in cui le due personalità si mettono a confronto. Sono del 2007 una recensione di Cadoresi ed una poesia dedicate a Crivellari, tra le ultime in assoluto da lui scritte - ormai malato - prima della sua dipartita, avvenuta nello stesso anno. Sempre nel 1985 viene indicato nel Libro “Impariamo la pittura” di Enrico Baj nell’elenco degli artisti a cui riferirsi per dedicarsi alla Mail-art. Nel 1987 gli viene riservata nella Enciclopedia Monografica del Friuli Venezia Giulia una significativa segnalazione sulla sua ricerca operativa nell’area della poesia visiva. Nel 1994 allestisce una personale presso la Biblioteca Civica del Comune di Valvasone nell’ambito della Rassegna d’Arte Contemporanea “HICETNUNC”. Nel 1996 fa parte degli espositori della mostra internazionale d’arte “Percorsi, incontri, interferenze: 25 anni di arte in Italia (1970-1995)” presso il prestigioso Centro Culturale del Conde Duque di Madrid. Nel 1997 Crivellari fonda, assieme ai soci Giammarco Roccagli, Giuseppe Onesti, Gianni Pasotti, Flavio Val, Loris Cordenos presto dimissionario e sostituito da Giuliano Marian, L’Associazione Culturale “Punto 6 per l’arte contemporanea” con sede a S. Vito al Tagliamento, che nel corso di dieci anni di attività, poiché scioltasi nel 2006, ha realizzato molte installazioni e mostre con videoproiezioni in tutto il territorio ed oltre, distinguendosi per l’espressività di gruppo che nelle esibizioni veniva man mano sempre più delineandosi con una personalità composta da sei artisti che si fondevano per un’unica rappresentazione artistica, oltrepassando la loro nota singola individualità estetica. -A fianco di dette iniziative l’Associazione, come tale, ha ideato, promosso e organizzato esposizioni a molti altri artisti emergenti, creando così i giusti presupposti per i necessari scambi culturali. Verso la fine degli anni ‘90 stringe amicizia con Vittorio Basaglia fino alla sua dipartita, dialogando sulle esperienze in campo artistico e collaborando ad allestire alcune mostre. A cavallo tra il 1997 ed il 1998 allestisce una mostra di opere nel Salone Espositivo della Foresteria presso l’Abbazia Benedettina di Sesto al Reghena con il patrocinio della Pro vincia di Pordenone. Nel 1998 viene scelto per creare una
immagine emblematica per il FOLKEST ’98 divenuta poi manifesto e riprodotta nei vari depliants della manifestazione. Nello stesso anno il Circolo Culturale Menocchio di Montereale Valcellina gli pubblica una raccolta di poesie ed immagini intitolata “Grammalogie”. Viene selezionato per la provincia di Pordenone nella VII Biennale INTERGRAF ALPE-ADRIA 1999, rassegna internazionale di grafica organizzata dal Centro Friulano Arti Plastiche di Udine, ed inserito nella sezione Italia/Regione F.V.G.. Nel medesimo anno espone nella rassegna d’arte contemporanea “LINEA ADRIATICA” nata dallo scambio culturale tra Regione Marche e Friuli Venezia Giulia ispirata al rapporto epistolare tra i poeti Massimo Ferretti e Pier Paolo Pasolini, dedicando una installazione a quest’ultimo. Nel 2000 realizza una performance in seno alla Rassegna di Musica Contemporanea “SETTE” e crea il disegno riprodotto nel manifesto e nei depliants. Nel 2002 crea una installazione nel giardino interno di Palazzo Rota a S. Vito al Tagliamento nell’ambito della Rassegna d’Arte Contemporanea “HICETNUNC” e nel 2003 una sua installazione viene pubblicata nel libro “Esperienza estetica e divenire umano” curato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova. Dal 2001 al 2003, finalista nel Premio Letterario Plurinazionale “G. Malattia della Vallata”, consegue tre consecutive segnalazioni per la poesia. In occasione dell’inaugurazione della sede del Consorzio Turistico delle Pro Loco dello Spilimberghese presso la Villa Conti Toppo Wassermann di Travesio, in settembre del 2003 allestisce presso quello spazio una ampia personale. Nel 2004 partecipa alla mostra “Forme, parole, colori”, con realizzazione del calendario Ellerani 2005, organizzata dal Comune di S. Vito Tagl.to interpretando, con una singolare opera, una poesia di Novella Cantarutti. Nel 2005 pubblica assieme a A. Flyerns una raccolta di poesie edita dal Circolo Culturale Menocchio di Montereale Valcellina dal titolo “Risoluzione di un Riferimento Circolare”, e nel 2014 pubblica per la Casa Editrice Medianaonis la raccolta di poesie “Solive penombre”. Nel 2009 risulta 2° classificato al 6° concorso letterario “Gioia Turoldo” anno 2008 di Poesia e Narrativa, Coderno/Udine e nello stesso anno il Centro Culturale “Tullio Crali” di Gorizia in collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina, presso la sala Conferenze di Casa Ascoli, gli dedica un “incontro con l’autore” presentando le sue poesie. Sempre nel 2009 è coordinatore editoriale del volume “Pensare ad Arte”, edito da AURA Associazione Artistico Culturale del F.V.G. con il contributo della Provincia di Udine, partecipando con un suo testo scritto nel medesimo libro. Nel 2010 partecipa alla rassegna POETANDO curata da Enzo Santese. In marzo 2010 viene invitato ad esporre il contenuto della propria ricerca artistica presso l’U.T.E. di Udine mediante un incontro di approfondimento a cura di Enzo Santese. In giungo 2011 ha conseguito il Primo premio nazionale poesia Giuseppe Ungaretti “Un pensiero…un fiore” del concorso indetto dal Comune di Santa Maria La Longa (UD). Nel 2005 conosce il maestro d’arte Claudio Mario Feruglio, Presidente di AURA - Associazione Artistico Culturale di Udine; subito nasce un sincero rapporto di stima reciproca e di condivisi intenti artistici proiettati nel rigoroso proposito di perseguire un’arte fondata sulla ricerca di una verità profonda, oltre il puro aspetto tecnico e in opposizione alla attuale decadenza dei valori. Assieme, dal giorno del loro incontro, percorrono solidali le loro esperienze collaborando in varie manifestazioni ed eventi, coinvolgendo amici, critici, pensatori e organizzazioni nonché pubblicando significativi libri sul rapporto con l’arte, al fine di uno scambio culturale sempre più sentito e franco, promuovendo situazioni che favoriscano le riflessioni sulla coscienza dell’arte, pervenendo in seguito alla costituzione di una Casa Comune della Cultura Europea. Durante tale rapporto s’infittisce la frequentazione e si consolida l’amicizia con lo scultore Carlo Fontanella di Maniago col quale si svilupperanno interessanti dialoghi sull’arte. Nel 2012 è stato segnalato al concorso Il Segno Venezia con la presenza in giuria di Riccardo Licata e nel 2012 ha partecipato alla mostra MITTELART presso il Museo d’Arte Moderna “U. CARA’ di Muggia. Dal 2003 al 2012 è stato curatore delle mostre, da lui proposte, presso il Palazzo Conti Toppo-Wassermann di Toppo di Travesio organizzate dall’Associazione “ARCOMETA” - Consorzio Turistico fra le Pro Loco dello Spilimberghese.
Alcune Personali 1980 - Pinacoteca Comunale A. Martini Oderzo
1993 - Associazione Culturale “Incontro” - Perugia
1980 Galleria La Roggia Pordenone
1983 - Caffè Voltaire Firenze
1982 - Centro Civico S. Vito al Tagliamento nell’ambito di “Sperimentazione in Corso”
2006 - Centro Culturale Aldo Moro - Cordenons
1994 Associazione Culturale “La Roggia Triveneto” Pordenone 2009 - LITTERAE MUNDI Catalogo monografico (ed. L’Omino Rosso)
2011 - Biblioteca Civica di Pordenone - Sala espositiva
Alcune Collettive
1990 “Che arte fa” Pordenone
1982 - Centro d’Arte “Il Brandale” Savona
1993 “Rassegna di artisti italiani” Ausburg (D)
1992 - “Scoprire la carta” Spilimbergo
1991 - “Kermesse” Serra S. Quirico (AN)
1994 - “Dieci artisti del Friuli” - Palazzo Municipale - Millstatt am See -Carinzia 1993 - “Rassegna di artisti italiani” Castello di Vornbach
2002 - Hicetnunc San Vito al Tagliamento 2007- “Incontri d’arte Italo-Sloveni” Isola (SLO)
2007 - “TERPICTURA-Triangolare Internaz. Pittura” Biblioteca Statale Isontina - Gorizia
2010 - “R/ESISTO” - 65° anniversario della Liberazione Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento
2003 - “Omaggio alle Madres de Plaza de Mayo” Manzano (UD)
2007 - “Il libro di Giobbe “ - Sesto al Reghena
2010 - CONTINUUM - Sede Consiglio Regionale FVG Trieste
Alcune Rassegne itineranti
1982 - 5 - 24 ottobre Collettiva San Vito al T. (PN) Centro Civico 1983 - 22 - 27 marzo Bari - ExpoArte 1983 - 2-16 novembre Casa dello Studente - Spilimbergo (PN)
94/95 - L’ora Degli Artisti (La Roggia - Pn) 4 - 24 febbraio 1994 La Roggia Pordenone 23 luglio - 31 agosto 1994 Serra S. Quirico 18 - 30 settembre 1994 Gubbio (PG) 7 - 30 gennaio 1995 Perugia 16 - 28 febbraio 1995 Centro Arte Blu Pesaro
95/97 -Compagni Di Viaggio (La Roggia-Pn) primavera 1995 Palazzo dei Consoli Gubbio (PG) agosto 1995 Chiesa S. Francesco Serra S. Quirico (AN) 23 marzo -26 aprile 1996 Galleria La Roggia Pordenone 11 giugno -21 luglio 1996 Centro Cultural del Conde Duque Madrid 5 - 20 febbraio 1997 Mala Galerjia Kranj (SLO)
95/96 - Evviva Il Rock’n’roll (La Roggia-Pn) 31 marzo -7 aprile 1995 Aversa (CE) 8 aprile - 15 aprile 1995 Marcianise (CE) 28 aprile - 11 maggio 1995 Pordenone luglio 1995 Gubbio (PG) 6 agosto - 22 agosto 1996 Serra S. Quirico
2012/2013 - IL ROSARIO DIPINTO (AURA- UD) settembre 2012 - ConoglanoCassacco (UD) Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo ottobre 2012 - Gorizia Chiese di San Giuseppe Lavoratore, San Pio X e San Modesto febbraio 2013 - Rosazzo (UD) Salone Abbaziale dicembre 2013 - Sesto al Reghena (PN) Salone Abbaziale luglio 2013 - Maniago (PN) Chiesa dell’Immacolata Concezione ottobre 2013 - Moggio Udinese (UD) Chiesa abbaziale di San Gallo
L’attività con “Punto 6”
1997 - Inaugurazione Sede espositiva Punto 6 - S. Vito al Tagliamento
2000 - “X.X.MM” Ristorante La Primula S.Quirino
2000 - “Speculum” Gruppo Punto 6 alla Galleria Grigoletti Pordenone
Linea Adriatica Maggio 1999 Fabbrica delle Arti Filottrano (AN) Ottobre 1999 Antico Ospedale dei Battuti S. Vito T. (PN)
“Artung” - MostraIntervento Gruppo Punto 6 2002 - Villa Giacomini Varmo 2004 - Antichi Molini - Pasiano di Pordenone
2000 - “Musiche 2000” Rassegna di Musica Contemporanea - Antico Ospedale Battuti - S. Vito T.
2003 - “Rapporto 9” Mostra-intervento Antico Ospedale dei Battuti S. Vito al Tagliamento
Alcune Mostre a Toppo di Travesio
2010 - Quattro artisti del pordenonese a Palazzo Conti - ToppoWassermann - Toppo di Travesio
2003 - Antonio Crivellari - Personale Villa Conti ToppoWassermann Toppo di Travesio
2011 - “Luce segreta e manifesta” Evento interdisciplinare a Palazzo Tadea in Corte Castello a Spilimbergo ed a Villa Conti ToppoWassermann - Toppo di Travesio
2008 - La passione secondo Matteo Collettiva - Villa Conti Toppo-Wassermann - Toppo di Travesio
2012 - “L’idea e la forma” Rassegna d’arte e poesia a cura di D. Collovini a Villa Conti Toppo-Wassermann - Toppo di Travesio
2009 - Artisti a Villa Conti Toppo-Wassermann - Toppo di Travesio
Performances e installazioni
1982 - Pordenone - “Liber/azioni” “Monument/azione
1985 - Battesimo in Tagliamento - Autoscatto
1993 - RIPE 93 “VOLI” - “Monument/azione” Ripe San Ginesio (MC), Cavoleto (PS)
Ottobre 1999 - Antico Ospedale dei Battuti - S. Vito al Tagliamento “Per Poter Proporre” - Omaggio a Pasolini - in “Linea Adriatica”