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Dolce ripresa - di Luca Marconetti
La bellissima Lancia Artena Torpedo Sport del 1934 di Scotto/Scotto attende il passaggio sui pressostati alla partenza da Foligno, suggestiva città rinascimentale che ha accolto molto calorosamente la Coppa della Perugina nella giornata di sabato.
Dolce ripresa
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DOPO L’EXPLOIT DEL GIRO DI SICILIA, A INAUGURARE LE MANIFESTAZIONI “SUL CONTINENTE” È STATA LA COPPA DELLA PERUGINA. PASSIONE, LA VOGLIA DI RITROVARSI, I VALORI DELLA TRADIZIONE E TANTA SOLIDARIETÀ SONO STATI I CARDINI DELL’EDIZIONE 2021 DELLA “CLASSICA” A CALENDARIO ASI.
“Iltempo è un signore distratto, un bambino che dorme”, scriveva Fabrizio De André. Noi lo abbiamo pensato il weekend del 18-20 giugno, quando, dopo un anno e mezzo interminabile ed estenuante, ci siamo rincontrati alla Coppa della Perugina: al primo sguardo è sembrato di essersi visti appena il giorno prima tanto che, purtroppo, è durato tutto troppo poco. Perché è questo che succede quando si sta bene come all’evento di punta organizzato dal Camep di Ugo Amodeo e dal suo impareggiabile staff. La “Coppa” della ripresa, dopo lo stop forzato del 2020, oltre che una classica delle manifestazioni a Calendario Nazionale ASI (come “rievocativa con prove di abilità”), è stata anche la seconda data del Trofeo Tricolore, l’ambizioso format di ASI che ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei territori attraverso il motorismo storico dinamico e che ha ottenuto i patrocini dei Ministeri del Turismo e della Cultura: dopo le meraviglie di Sicilia, quale terra era più adatta a promulgare tale presupposto, se non la verdeggiante e antichissima Umbria? Poco importa se il rispetto delle norme imposte dall’ancora vigente stato di emergenza sanitaria, per il motivo che tutti sappiamo ormai alla nausea, ha costretto a rifutare più della metà degli equipaggi solitamente presenti (erano 65 le auto, invece che delle 120/130 delle scorse edizioni), non ha permesso il caloroso “bagno di folla” di corso Vannucci, lo “struscio” di Perugia, il sabato pomeriggio e ha suggerito un itinerario meno impegnativo: la Coppa della Perugina 2021 va messa di diritto nell’albo di quelle
di Luca Marconetti
In pista a Magione: Tabaracci/Tabaracci su Alfa Romeo Giulietta Spider del 1961, Focardi/Roghi su Dino 246 GT del 1971, Turrisi/Turrisi su Fiat 508 S Coppa d’Oro del 1935 e Lanza/Lanza su Jaguar XJ 120 SE del 1954.
La Ferrari 365 GTB4 Daytona del 1970 di Cinelli/Bocciarelli sull’Autodromo dell’Umbria.
più riuscite e ben organizzate, per tanti motivi. Innanzitutto perché il parco auto - che, volenti o nolenti, è sempre l’ingrediente più sostanzioso di una manifestazione simile - si è confgurato come un eterogeneo museo viaggiante in rappresentanza della produzione italiana e estera dai primi del Novecento a fne anni ’60. Poi perché, facendo “di necessità virtù”, il percorso ridotto ha portato a scoprire angoli di Umbria che, spesso erano sconosciuti perfno agli equipaggi locali (che partecipano sempre in folto numero agli eventi del loro club), il tutto rispettando i tradizionali passaggi e il circuito storico corso tra il 1924 e il 1927, voluto da Giovanni Buitoni, all’epoca presidente dell’Automobile Club Perugia, oltre che rampollo della famiglia fondatrice della “S.A. Perugina”, già famosa per il suo cioccolato. Si è partiti venerdì 18 giugno subito dopo pranzo dalla storica Concessionaria De Poi di Ellera Umbra, partner del Camep per la “Coppa” da ben 32 anni (per l’accoglienza partecipanti, le verifche tecniche e sportive, il briefng e il benvenuto dei delegati ASI), per raggiungere l’Autodromo dell’Umbria di Magione, altro partner storico, compiendo un ampio giro panoramico sul lago Trasimeno, con il transito nel suggestivo borgo rinascimentale di Castel Rigone e nel centro storico di Magione. In Autodromo, prima tranche di prove cronometrate - organizzate dagli specialisti di ASI Crono - e tre giri in pista per sgranchire un po’ i cavalli delle auto, anche loro decisamente “provate” dal lockdown. Dopo il momento sportivo è stata l’ora di una meritata pausa a base di Prosecco Rosé e prelibatezze locali gustate
Bona/Frascari su una rarissima Chevrolet Corvair Monza del 1965 mentre attraversano Castel Rigone.
a bordo piscina presso la bellissima tenuta dell’Azienda Agricola Pucciarella, una delle realtà vitivinicole più antiche dell’Umbria. Conclusione di giornata con la cena tipica al ristorante Il Battibecco. Sabato, partenza di buon mattino sempre dalla Concessionaria De Poi, puntando questa volta verso l’Umbria settentrionale, quella meno nota e poco citata dai classici itinerari turistici: dopo il sempre suggestivo transito da Assisi, passando da porta Perlici, musi puntati verso il monte Subasio, toccando i centri storici di Morano, Grello, Cerqueto, Gaifana, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e poi verso sud lungo l’antica Strada Flaminia fno a Foligno. Qui la carovana è stata accolta nella meravigliosa piazza della Repubblica, salotto buono della città, dal gonfalone del Comune, dai fguranti nei tradizionali abiti della Giostra della Quintana - antichissimo torneo cavalleresco che si disputa fra i rioni della città due volte l’anno, a inizio e fne estate - e soprattutto dal sindaco Stefano Zuccarini, grandissimo appassionato di auto che ci ha permesso anche di introdurre l’altra importante novità del Trofeo Tricolore, che ha debuttato proprio alla Coppa della Perugina: “Classica e Accessibile”, il progetto di una vettura storica modifcata dallo specialista Guidosimplex, per essere guidata da persone con disabilità motoria, come il sindaco Zuccarini. Il progetto, fortemente voluto da ASI Solidale, ha già portato alla modifca di due vetture della Collezione ASI, la Fulvia 1.3 S bianca presente in Umbria (ne parliamo col concorrente nel box e la “Montecarlo” rossa che è apparsa anche nelle pagine de La Manovella a febbraio 2021.
L’Alfa Romeo 6C 2300 B “Telaio Corto” del 1939 di Ricciardi/Cataldi si staglia imponente ed elegantissima davanti alla Tenuta La Pucciarella. La mole del Palazzo Comunale di Foligno fa da sfondo alla Mercedes 250 SL “Pagoda” del 1967 dell’equipaggio svizzero Olivieri/Herklotz. Una delle auto più particolari presenti all’evento era la Delage D6-80 del 1936 di Caimi/Faggioli.
“Classica e Accessibile è un metodo veramente bello e originale di abbattere le barriere - ha detto Zuccarini - e dare la possibilità di vivere l’auto storica a persone che altrimenti non potrebbero è davvero un’idea encomiabile e ringrazio ASI Solidale per questo”. Foligno, oltre alla seconda manche di prove sui pressostati, ha ospitato gli equipaggi per la mattinata - con le visite guidate al bellissimo centro storico rimesso a nuovo dopo il terremoto del 1997 - e il pranzo - servito nelle taverne tradizionali della Quintana. Nel pomeriggio rientro verso Perugia attraverso Gualdo Cattaneo e superando il fume Tevere, per poi giungere nel capoluogo per le prove al Barton Park, modernissima struttura ai piedi della città, polmone verde di 3 ettari e 5 mila piante di diverse specie, dove trovano spazio un percorso pedonale di più di un chilometro, un laghetto, un teatro, un’arena e zone relax con wi-f e punti ristoro. Qui la terza tranche di prove. A fne giornata la tradizionale sflata in corso Vannucci: nonostante, per evitare assembramenti, sia mancato il tradizionale, colorato e festoso riordino attorno alla quattrocentesca Fontana Maggiore, gli equipaggi hanno potuto riempirsi gli occhi delle meraviglie di una delle più belle città d’Italia, transitando per la porta Tre Archi, costeggiando l’Arco Etrusco e l’Università per Stranieri e infne accedendo a piazza IV Novembre attraverso via Maestà delle Volte sotto il passaggio coperto. A cena, nella splendida cornice del Relais La Posta dei Donini, sono continuate le iniziative solidali con la lotteria/asta dei quadri realizzati dal liceo artistico Bernardino Di Betto (che hanno realizzato anche i 100 bellissimi foulard omaggiati alle signore), il cui ricavato è andato al Comitato Ospedaliero Nicola Bagnetti per l’acquisto di strumentazione di primo soccorso e rianimazione. Domenica, spazio alle bellissime vetture ante-1930 (seguite ovviamente dalle più moderne) che hanno partecipato alla rievocazione dello storico circuito della Coppa della Perugina, quest’anno seguendo il tracciato dell’edizione 1927, quella vinta da Emilio Materassi su Itala: partenza, come da tradizione, dallo stabilimento Nestlé-Perugina (non prima di aver assistito all’esibizione del maestro cioccolatiere, già visto all’opera la sera precedente a cena), transito per il borgo di Solomeo, recentemente reso celebre dall’imprenditore Brunello Cucinelli e “traguardo volante” presso la celebre curva “Ferro di Cavallo”, ai piedi di Perugia. La conclusione è invece avvenuta nell’appena restaurata Villa
LA FULVIA “CLASSICA E ACCESSIBILE” DEBUTTA COL CAMPIONE TCR
Non poteva che avere “battesimo di fuoco” più indicato, la Lancia Fulvia 1.3 S della Collezione ASI, equipaggiata dallo specialista Guidosimplex per la conduzione da parte di persone con disabi-
Il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini, raggiante, accoglie Giulio Valentini al volante della Fulvia 1,3 S del progetto ASI Solidale “Classica e Accessibile”. lità motoria. Alla sua guida, alla Coppa della Perugina, c’era infatti Giulio Valentini, piuttosto noto in Umbria e nel mondo delle corse perché si siede al volante della Seat Leon Cupra DSG che corre nel Campionato Italiano Turismo. “Questo fne settimana sarei dovuto essere a Misano per la terza tappa di Campionato - ci ha confdato Valentini - ma non potevo perdere l’opportunità di partecipare a questo evento, con questa auto divertentissima e, soprattutto, affanco a mia fglia Lucrezia che mi ha fatto da navigatrice. Per me è un’esperienza nuova la regolarità e l’ho trovata molto avvincente, totalmente diversa dalla pista, poiché manca il contatto diretto con l’avversario. Sono grato a Ugo Amodeo che ha subito pensato a me per affdarmi la Fulvia”. A Giulio abbiamo anche chiesto come funziona questa Fulvia un po’ speciale: “Acceleratore e freno sono meccanici. L’acceleratore si comanda con l’anello sul volante, il freno con una leva. La frizione è invece automatica: quando un sensore sulla leva del cambio rileva la volontà di cambiare marcia, si disinnesta per consentire la manovra”. Tornando all’esperienza, Giulio si è detto “emozionato per la possibilità che mi ha dato ASI Solidale: le auto d’epoca infatti le ho sempre viste solo nei documentari in TV e poterle vivere oggi, è un piccolo passo verso l’abbattimento anche di questa barriera, più mentale che fsica”. Il progetto è nato dall’idea di Adrenaline H24 e di ASI Solidale, che si occupa appunto di coordinare le iniziative “Ccrporate Social Responsability” del sodalizio, come “Insieme per fermare il Covid”, i Mini GP Unicef, la “Befana dell’ASI” e la Task Force dei medici ASI.
Il presidente di ASI Alberto Scuro, Ugo Amodeo del Camep, il responsabile di Eberhard con i vincitori e la presidentessa della Regione Umbria Donatella Tesei. Foligno, piazza della Repubblica.
Le auto durante le prove nel piazzale dello stabilimento Nestlé-Perugina. In primo piano la Fiat 522 C Sport del 1931 di Villa/Abello, dietro la Ford Model A del 1929 di Fioravanti/Croce e la Fiat 501 Corsa del 1920 di Patumi/Barana.
Buitoni dove, alla premiazione, hanno partecipato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e il presidente ASI Alberto Scuro, che si è detto soddisfatto dei primi successi del Trofeo Tricolore e, soprattutto, contento di aver ripreso la stagione delle manifestazioni che tanto sono mancate lo scorso anno: “Il poter essere di nuovo tutti insieme è un fortissimo segnale di ripresa non solo del nostro settore ma anche per tutto l’indotto che muove: alberghi, ristoranti, sponsor, enti e amministrazioni locali; il patrocinio dei Ministeri di Turismo e Cultura lo dimostrano egregiamente”. Alla fne, la risposta dei cronometri è stata: per la categoria “Ante ‘30” podio per Calvani/Degl’Innocenti su Ford A Torpedo (3°), Battista/Scalone su Fiat 503 (2°) e Fioravanti/Croce su Ford A (1°); nell’assoluta, terza posizione per Cicoria/Pispola su Austin Healey Sprite, seconda per Alessandrelli/Alessandrelli su MG TD e prima per Portoghese/Rubinie su Innocenti Mini Cooper. Ai vincitori due bellissimi orologi “solo tempo” frmati Eberhard e messi in palio dalla gioielleria Bartoccini. Una Coppa della Perugina, l’edizione 2021, che non ha voluto per forza rivivere il passato con nostalgia ma che ha piuttosto fatto tesoro dei suoi punti forti per lanciare un messaggio ottimistico per il futuro. Un concetto raccolto molto bene dalla Responsabile della Casa del Cioccolato Perugina, Cristina Mencaroli: “Una cosa è il solo rievocare la tradizionale, altra cosa farne leva sul presente per fare sempre meglio”. Non possiamo che essere d’accordo, anche perché, l’edizione 2022 concomitante con il centenario del cioccolatino “Bacio”, si preannuncia… dolcissima!