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FERRARI 275 GTB
LE 275 Nate per correre
La 275 GTB/C telaio # 06021 GT è la prima con la lettera C come Competizione. Si notano i fendinebbia carenati, la bugna sul cofano e le feritoie sui parafanghi posteriori. Le modifiche importanti sono però il telaio alleggerito e il motore con il carter secco.
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La coda della 275 GTB/Competizione Speciale telaio # 06885 GT appare rialzata grazie anche al minore fattore di caduta del padiglione. Lo spoiler è più pronunciato, ci sono tre feritoie sui parafanghi posteriori e le luci della targa sono sullo specchio di poppa.
SPECIALI E MOLTO AFFASCINANTI
La magnifica 275 GTB/Competizione Speciale allestita sul telaio # 06885 GT ha il muso con le prese d’aria di foggia e disposizione particolari, il cofano più basso e affusolato, la bugna che cela i sei carburatori e il tappo di rifornimento rapido sul montante posteriore.
L’interno di selvaggia bellezza della 275 GTB Competizione Speciale telaio # 06885 GT conserva solo la plancia del modello di serie, le finiture di tutto il resto sono semplificate al massimo per ridurre il peso e le porte prive di cartelle lasciano in vista i fori sulle lamiere. La luminosa carriera agonistica delle Ferrari 275 GTB è scritta dai clienti privati, ma non si può trascurare la breve parentesi delle 275 GTB/Competizione molto speciali e molto attraenti, allestite dalla Casa per il Campionato Mondiale Marche. Tutto inizia dalla terza 275 GTB, quella distinta dal telaio # 06021 GT, che è la prima con la lettera C nella sigla distintiva, che sta per Competizione. D’aspetto è simile al modello di serie, ma ha il motore con il carter secco, il telaio Tipo 563 alleggerito con tubi speciali e la carrozzeria d’alluminio. Le modifiche subito visibili sono il musetto con i fendinebbia carenati, la bugna sul cofano e tre feritoie sui parafanghi posteriori. La # 06021 GT gareggia nel 1965 con il pilota romano Antonio Maglione e ottiene due vittorie di Classe e quattro buoni piazzamenti. L’esperienza della # 06021 GT diventa buona per le tre speciali 275 GTB/Competizione con i numeri di telaio 06701 GT, 06885 GT e 07185 GT, in origine destinate all’impiego ufficiale nel Campionato Mondiale Marche. In comune, hanno il telaio alleggerito con tubi sottili, il carter secco, la carrozzeria d’alluminio, il muso più affusolato, il cofano con la bugna, le maniglie delle porte ridotte al minimo, il tappo di rifornimento rapido sul montante destro, i cerchi a raggi Borrani più larghi dietro che davanti, i parafanghi con i vani per le ruote maggiorati, lo spoiler più accentuato, le luci della targa sullo specchio di poppa e il padiglione con un coefficiente di caduta meno pronunciato, che fa apparire la coda più lunga e alta.
La # 06885 GT ceduta alla Scuderia Francorchamps e riverniciata nel giallo belga va a conquistare un magnifico terzo posto assoluto nella 24 Ore di Le Mans il 20 giugno 1965 con Willy Mairesse/”Beurlys” (Jean Blaton) ed è anche prima nella Categoria GT.
Le finiture nell’abitacolo sono semplificate: le porte con i finestrini di plexiglass sono del tutto prive delle cartelle e lasciano in vista i fori di alleggerimento nelle lamiere sommariamente verniciate. Anche le torrette del cambio e del freno a mano e i pedali sono privi di rivestimenti. I tappetini sono di gomma e interessano la sola zona dei piedi, lasciando scoperto il tunnel. I sedili avvolgenti “tipo corsa” hanno le sedute e le spalliere rivestite di stoffa, solo la plancia e gli strumenti sono quelli del modello di serie. I motori Tipo 213 delle 275 GTB/Competizione Speciale sono allestiti con alcune specifiche della berlinetta 275 LM, hanno dunque i collettori di aspirazione, i coperchi della distribuzione e altri particolari fusi in lega leggera di magnesio per motivi di leggerezza, le “camme” più appuntite, i pistoni forgiati e altri particolari che consentono potenze attorno ai 350 CV, anche se la Casa per non insospettire i commissari tecnici della F.I.A. (Fédération Internationale de l’Automobile) dichiara “solo” 320 CV. I materiali pregiati e l’alleggerimento spinto consentono di contenere il peso attorno agli 870 chili contro i 1100 chili (980 omologati per le corse) del modello di serie. Le carrozzerie differiscono un po’ da esemplare a esemplare a esemplare e le differenze aumentano nel periodo d’uso. Per esempio, # 06701 GT che già ha il musetto più somigliante a quello del modello di serie è aggiornata con tre prese d’aria a tasca “tipo 250 GTO”, mentre la # 07185 GT è più volte modificata nel muso e nella coda. La sola delle tre che ha una reale storia agonistica è la # 06885 GT. Debutta il 9 maggio 1965 nella Targa Florio, iscritta nella
La # 6885 GT di Giampiero Biscaldi/Giancarlo Baghetti all’uscita della curva del Karussell sul circuito del Nürburgring, dove il 23 maggio 1965 è quarta nella Categoria Prototipi dopo la Ferrari 330 P2 vincitrice assoluta, una 275 P2 e una Shelby Cobra coupé.
La 275 GTB telaio # 6885 GT in corsa per la S.p.a Ferrari SEFAC nella 49ª Targa Florio il 9 maggio 1965 con Giampiero Biscaldi/Bruno Deserti. Giungerà al traguardo fuori tempo massimo perché attardata da noie al cambio.
La 275 GTB/Competizione Speciale telaio # 6701 GT come è oggi. All’inizio degli anni ’70 il pilota “Mike Sparken” (Michel Poberejsky) ha modificato il musetto con tre prese d’aria a tasca “tipo 250 GTO”. Il grigio metallizzato con banda chiara risale al 1997.
Categoria Prototipi con il numero di gara 196 per Giampiero Biscaldi e Bruno Deserti, che giungono al traguardo fuori tempo massimo a causa di problemi al cambio. Tre settimane dopo, la # 6885 GT corre la 1000 Km Nürburgring con Giampiero Biscaldi e Giancarlo Baghetti ed è quarta nella Categoria Prototipi. Subito dopo è ceduta alla Scuderia Francorchamps che la vernicia con il giallo nazionale belga e la iscrive nella 24 Ore di Le Mans del 19 giugno. Questa volta, per le strane alchimie delle omologazioni, la # 06885 GT gareggia nella Categoria GT e centra una bella vittoria di Classe con Willy Mairesse e “Beurlys” (Jean Blaton). Dopo le Mans, la # 6885 GT è ceduta alla N.A.R.T. di Luigi Chinetti e il 19 settembre corre la 500 km di Bridgehampton, ultima prova del Campionato Mondiale Marche, classificandosi quarta nella Categoria GT con George Arents e Bob Hutchins. L’opaca prestazione è poi riscattata nella settimana della velocità di Nassau, dove dal 28 novembre al 3 dicembre la # 06885 GT ottiene due belle vittorie assolute con Charles Kolb (Preliminary Nassau TT e Nassau TT) e una vittoria di Classe con Alton Durham (Governor’s Trophy). Intanto giunge alla fine il braccio di ferro fra la Fédération Internationale de l’Automobile, che rifiuta di omologare il peso di 870 chili e Ferrari che propone di far correre le Competizione/Speciale con il peso riportato a 980 chili. Cala così il sipario sulle magnifiche berlinette speciali perché non ha senso alleggerirle al massimo per poi appesantirle, senza contare la possibilità non troppo remota che la F.I.A. contesti anche altri particolari soggetti a interpretazioni più restrittive.
Il 19 settembre 1965 la # 06885 GT ceduta alla N.A.R.T. e riverniciata in rosso corre con George Arents/Bob Hutchins la 500 km di Bridgehampton, ultima prova del Campionato mondiale Marche. A causa di vari inconvenienti è solo 4ª nella Categoria GT.
L’attuale interno della 275 GTB Competizione Speciale telaio # 6701 GT. L’iniziale selvaggia bellezza di quando la vettura apparteneva al pilota triestino Pietro Ferraro è ora sostituita dalla sportiva eleganza della raffinata conversione per l’impiego stradale.