Guida pistoia leaflet italiano 09 05

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GUIDE

ITALIANO

PISTOIA e

PROVINCIA

Rete Confindustria Pistoia Turismo


P

istoia è una delle mete meno esplorate della regione più visitata del mondo: la Toscana. Della regione ha tutte le caratteristiche, arte, natura, benessere, terme, montagna, cultura, storia, artigianato e cucina: tutto rapportato ad una dimensione umana, dove ogni turista è ospite, la tradizione dell’accoglienza si unisce alla genuinità del territorio e della sua gente, che accoglie tutti ma non rinuncia alla propria innata e spontanea personalità. Il poeta Gabriele D’Annunzio definì la città “aspra Pistoia”, in omaggio alla storia della città, ed al carattere fiero e sanguigno dei suoi abitanti. Chi li conosce, sa quanto questa descrizione sia vera ancora oggi. Questo catalogo descrive Pistoia e le sue attrazioni. È quasi impossibile pensare che una piccola porzione di mondo concentri così tante vocazioni turistiche, e sia in grado di soddisfare lo sportivo e lo studioso, il bambino e la persona anziana, l’amante della natura e l’appassionato di terme; e tanti altri ancora. Per tutti i suoi visitatori esiste una soluzione ed una proposta di accoglienza: Rete Imprese Pistoia Turismo, come struttura operativa di Confindustria Pistoia, ha fatto lo sforzo di mettere a sistema le strutture turistiche dell’intero territorio, con una guida ragionata e convinta che la sua poliedricità sia essere una NORVEGIA ricchezza da mostrare con una sola vetrina: da cui si può vedere tutto, conoscere qualcosa, acquistare DANIMARCA quello che si vuole. Certi che chi viene una volta vorrà IRLANDA tornare a Pistoia. OLANDA

FINLANDIA

SVEZIA

ESTONIA RUSSIA LETTONIA LITUANIA BIELORUSSIA POLONIA

REGNO UNITO

BELGIO

Massimo Puccinelli

GERMANIA

UCRAINA REPUBBLICA CECA

LUSSEMBURGO

SLOVACCHIA

Presidente Rete Imprese

AUSTRIA

Pistoia Turismo

FRANCIA

SVIZZERA

SLOVENIA

MOLDAVIA

UNGHERIA ROMANIA

CROAZIA BOSNIA ED SERBIA ERZEGOVINA

MONACO

MONTENEGRO ITALIA

BULGARIA

MACEDONIA ALBANIA TURCHIA GRECIA

SPAGNA PORTOGALLO

MALTA ALGERIA MAROCCO

TUNISIA LIBIA EGITTO


GUIDA PISTOIA TURISMO

CONFINDUSTRIA PER RITORNARE SEMPRE, DUE SETTIMANE COME DUE GIORNI, IN UN’’OASI TOSCANA DI ARTE, SPORT E BENESSERE.

Si tratta di uno strumento nuovo, edito da Confindustria Pistoia Rete Turismo, per chi vuol organizzare un soggiorno nel comprensorio pistoiese, con il suo territorio tutto da scoprire, da visitare, da gustare. Si tratta di una parte di Toscana unica nel suo genere, posizionata a ridosso dei Monti Appennini e di facile accesso, direttamente connessa a Prato e Firenze verso Ovest, con Lucca e Pisa verso Est, per mezzo di strade e ferrovie che la attraversano quasi orizzontalmente. Per assecondare le più recenti richieste di fruizione e durata dei soggiorni, il sottotitolo indica come sia possibile godere dell’ospitalità pistoiese anche per pochi giorni, così come per una o più settimane, a prova di quanto siano varie e assortite le possibilità di scelta; invitando il visitatore al ritorno. L’area si trova racchiusa in una sorta di grande pentagono che ha come ideali raggi interni le principali arterie stradali, vie di collegamento che affondano le loro origini in migliaia di anni di storia. Le città di Pistoia e Montecatini Terme, per la loro posizione strategica, costituiscono le “porte” per accedere alle altre suggestive località della zona: Monsummano Terme e il Montalbano (area denominata Le Colline di Leonardo sulla via che porta a Vinci, luogo di nascita del genio toscano); Pescia, sovrastata dalla verdissime vallate della Svizzera Pesciatina e Collodi, paese di origine della madre di Carlo Lorenzini, autore di Pinocchio; La Montagna Pistoiese e le sue foreste, con il Passo dell’Abetone verso Modena e la Via Porrettana, verso Bologna;

BOLOGNA

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Distanze da Pistoia • Firenze 42 Km / 45 min. (A11) • Lucca 43 Km / 30 min. (A11) • Pisa 68 Km / 50 min. (A11 - A12) • Livorno 88 Km / 60 min. (A11 - A12) • Siena 110 Km / 1 h, 25 min. (A11- A1 - Raccordo) • Arezzo 115 Km / 1 h, 20 min. (A11 - A1) • Grosseto 180 Km / 2 h, 10 min. (A11) • Viareggio 72 Km / 55 min. (A11) • Forte dei Marmi 80 Km / 60 min. (A11) • Massa 88 Km / 1 h, 5 min. (A11)


ABETONE

PORRETTA TERME

RISERVA NATURALE DELL’ABETONE

RISERVA NATURALE DI CAMPOLINO

DOGANACCIA RISERVA NATURALE PIAN DEGLI ONTANI

PAVANA

CUTIGLIANO SAMBUCA PISTOIESE

SS12 ORSIGNA

LA LIMA GAVINANA SAN MARCELLO PISTOIESE

OASI WWF

PITEGLIO

GNI DI CCA

MARESCA

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SR66 CAMPOTIZZORO

PONTEPETRI

RISERVA NATURALE DELL’ACQUERINO

COLLINA SR66

PONTITO

LE PIASTRE

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CINQUE

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AREE TEMATICHE

Pistoia e dintorni

Montecatini Terme e dintorni

Monsummano Terme e il Montalbano

Pescia, Collodi e Svizzera Pesciatina

L’Abetone e la Montagna Pistoiese


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MONTALE SERRAVALLE PISTOIESE

AGLIANA

PISTOIA

QUARRATA

Pistoia e dintorni "Si riposa a Pistoia come tra le braccia di una nobile campagnola. C'è un profumo d'erba e di terra misto a quello di antiche essenze, di bissi toscani, di nobili segretezze amorose..." Ardengo Soffici

Una città ricca di storia e di arte, oltre che un vivace centro commerciale che si estende ai piedi degli Appennini, all’estremità Nord-Occidentale della piana fiorentina. Duemila anni or sono, la Pistoia romana era un piccolo borgo fortificato sulla Via Cassia, come testimoniano i reperti rinvenuti nel sottosuolo della città. Dal Medioevo in poi la città ha vissuto alterne vicissitudini legate ai frequenti cambiamenti dell’assetto politico-territoriale circostante, entrando a far parte nel 1530 del Granducato Mediceo. Nel 1737, Pistoia passò poi con tutta la Toscana sotto il dominio degli austriaci Lorena, per unirsi, nell’Aprile del 1859, al neonato Regno d’Italia. Da allora la storia di Pistoia si identifica con la storia d’Italia. Dopo la seconda guerra mondiale, la città si è rinnovata ed ingrandita e la popolazione odierna supera i 90.000 abitanti. La storia di storia di Pistoia vive nelle sue strade. Camminando per Via Cino da Pistoia, che sfocia Piazza Gavinana, ha inizio una serie di vie che formano un anello intorno al centro della città; percorrendo Via Cavour, ecco apparire, sulla destra, la Chiesa di San Giovanni Forcivitas così chiamata perché

Dall'alto: Facciata della Cattedrale di San Zeno: lunetta sopra il portale centrale di Andrea della Robbia; Stemma Mediceo sul Palazzo del Comune; Dettaglio del Battistero; A lato: Facciata del Palazzo Pretorio; Pagina di fronte: La Piazza del Duomo dall'alto.

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quando fu costruita si trovava “fuori dalla città” cioè della prima cerchia delle mura cittadine. La chiesa prospetta su Via Cavour con una bellissima fiancata di marmo a strisce bicrome. Al suo interno, possiamo ammirare bellissime opere d’arte: l’Acquasantiera (Giovanni Pisano), il Pèrgamo (Frà Guglielmo da Pisa, allievo di Nicola Pisano), i Dipinti (Taddeo Gaddi) e il Gruppo in terracotta (Scuola Della Robbia). Poco più avanti, deviando nella breve Via Roma, sulla sinistra troviamo La Sala, antica piazza già nota al tempo dei longobardi, originariamente destinata al commercio di carni e pesce, oggi sede di un vivo mercato giornaliero di frutta e ortaggi, che alla sera si trasforma nel salotto della città, animato dai frequentatori dei numerosi locali. A breve distanza, ci appare la suggestiva Piazza del Duomo, costituita da uno splendido complesso di edifici medioevali dove veniva esercitato il potere politico, giudiziario e religioso della città. Ancora oggi, questi palazzi assolvono alle stesse funzioni. Il Duomo, affiancato dalla mole imponente della Torre Campanaria, il Battistero, gioiello architettonico rivestito

Il pozzo in Piazza della Sala. Pagina di fronte, in alto: San Giovanni Forcivitas, dettagli della facciata su Via Cavour.

VIALE GIACO MO MAT

PIAZZA S. FRANCESCO

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S. Giovanni Forcivitas Museo M. Marini

PIAZZA GARIBALDI

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Stazione FFSS di Pistoia

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Ospedale del Ceppo

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PIAZZA DELLA RESISTENZA

Fortezza Santa Barbara


di marmi bianchi e verdi, il Palazzo del Comune, di fronte al Palazzo del Pretorio e l’antico Palazzo dei Vescovi che ospita un museo. Il Duomo, sorto nel V secolo, presenta, sotto l’arcata centrale del portico, alcune bellissime terracotte smaltate di Andrea Della Robbia, che realizzò anche la lunetta con Madonna degli Angeli che sovrasta la porta centrale. Nell’interno splende il celebre Altare Argenteo di San Jacopo, prodigiosa opera di oreficeria, realizzata da artisti pistoiesi, senesi, fiorentini. Oltre alle opere funerarie in onore di prestigiosi cittadini, il Duomo di Pistoia conserva numerose opere pittoriche fra cui la Madonna in trono fra due Santi di Andrea del Verrocchio e Lorenzo di Credi) e scultoree, come il Fonte Battesimale di Benedetto da Maiano. Di fronte al Duomo, in posizione leggermente sopraelevata, svetta il Battistero di San Giovanni in Corte, edificio a pianta centrale con base ottagonale, con facciata in marmo bianco e verde.

Il Palazzo del Comune.

A fianco del Battistero troviamo il Palazzo Pretorio, attuale sede del Tribunale, il cui aspetto medievale è il risultato di un rifacimento eseguito alla metà dell’800. Sul lato opposto della piazza si eleva il Palazzo del Comune, costruito nel secolo XIV. Oltre ad alcune vaste sale riccamente decorate, al suo interno è racchiuso il Museo Civico, con una pregevole raccolta di sculture, armi e medaglie, oltre a vari dipinti di scuola pistoiese. Scendendo lungo le “ripe” (antiche strade che affiancano il Palazzo del Comune) troviamo la Chiesa di San Bartolomeo in

nella parte più antica di Pistoia alcune strade e vicoli hanno nomi stravaganti: Via Abbi Pazienza, Via delle Pappe, Vicolo del Malconsiglio, Vicolo Buio, Via del T, Vicolo Brontola, Vicolo dei Fuggiti.

LO SAI CHE ...

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Ospedale del Ceppo: in alto la facciata; qui sopra un dettaglio degli smalti robbiani.

Pantano, così chiamata perché costruita nel XII secolo sopra un terreno paludoso. Anch’essa custodisce al suo interno un bel Pèrgamo (Guido da Como). A breve distanza, il famoso Ospedale del Ceppo. Lo strano nome deriva, secondo alcuni, da un grosso tronco di castagno cavo, utilizzato per la raccolta delle offerte. Secondo altri, la Madonna, miracolosamente apparsa ordinò di fondare un ospedale dove sarebbe fiorito un ceppo in piena stagione invernale. La sua fama è dovuta alla magnifica decorazione in terracotta che sovrasta l’elegante portico della facciata, una lunghissima fascia suddivisa in varie scene che rappresentano le Sette Opere di Misericordia. Un capolavoro di maestria artistica realizzato CENTRO DOCUMENTAZIONE MARINO MARINI

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FONDAZIONE

Nel 1979 viene inaugurato a Pistoia il Centro di Documentazione dedicato a Marino Marini, dal 1989 allestito nei prestigiosi spazi dell’antico Convento del Tau, con la collezione dedicata all’artista, comprendente diverse sculture e calchi in gesso di diverse dimensioni, ma soprattutto una vasta raccolta di incisioni, acqueforti, puntesecche. Nato a Pistoia nel 1901, Marino Marini si formò dal 1917 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, frequentando i corsi di Galileo Chini e Domenico Trentacoste. Successivamente, spaziò dalle opere di grafica alla scultura, alla quale si avvicinò in modo più continuativo nella seconda metà degli anni venti, anche sulla scorta delle frequentazioni con gli ambienti artistici parigini e del successo conseguito con le prime esposizioni di Firenze e Milano. Il 1932 fu l’anno della sua consacrazione, con importanti esposizioni a Milano e a Roma. Nel 1941 diventò titolare della cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ritornò nel 1948, dopo gli anni della guerra trascorsi in Svizzera, patria della moglie. Peggy Guggenheim acquista un suo Cavaliere, L’angelo della città e lo installa a Venezia, davanti al suo museo, dove si trova tuttora. Cresce la sua mondiale notorietà, con esposizioni nei principali musei e negli anni cinquanta, sessanta e settanta riceve grandi riconoscimenti. Muore a Viareggio nel 1980.

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www.fondazionemarinomarini.it


nel Cinquecento dalla celebre bottega fiorentina dei Della Robbia. L’ospedale di Pistoia è stato trasferito da poco tempo in altra sede più moderna. Nella Chiesa di Sant’Andrea, poco lontano dall’Ospedale del Ceppo, ammiriamo il Pèrgamo di Giovanni Pisano, vero capolavoro di scultura, vanto della città. Proseguendo per via Sant’Andrea usciamo nella vasta Piazza San Francesco D’Assisi o Piazza Mazzini, dominata dalla Chiesa di San Francesco che conserva, al suo interno, numerosi affreschi di scuola giottesca, dedicati in gran parte alla vita del Santo. Eccoci quindi in Via della Madonna, davanti alla basilica della Madonna dell’Umiltà, eretta nel cinquecento e ispirata all’opera di Brunelleschi, composta da un maestoso atrio rettangolare e di un immenso ottagono a cupola che custodisce, nell’Altar Maggiore, l’immagine della Madonna dell’Umiltà. Alla fine di via della Madonna un ampio corso conduce ad altre interessanti chiese: la gotica Chiesa di San Domenico, con l’attiguo convento, che oltre a chiostri e portici, presenta alcuni interni affrescati con ritratti di Dante e Petrarca; l’elegante Chiesa di San Paolo, di tipo pisano, con la sua graziosa loggetta ed un portale riccamente decorato.

In alto a sinistra: basilica della Madonna dell’Umiltà. In alto a destra a scendere: le chiese di San Paolo, San Francesco, Sant’Andrea.

Il Monumento Votivo Militare Brasiliano nel cimitero S. Rocco alle porte di Pistoia.

Vista del borgo di Serravalle Pistoiese con le sue torri.

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IORIO VIVARELLI Nato a Fognano di Montale (Pistoia) nel 1922, si forma alla Scuola Artigiana di Pistoia e poi all’Istituto d’Arte di Firenze. Dopo la terribile esperienza di prigionia nei campi di concentramento in Germania, Vivarelli si stabilisce a Firenze nel 1949. Dal 1951 lavora presso la Fonderia di Giovanni Michelucci, che conosce e con il quale instaura un’ottima collaborazione, da cui nasceranno il “Crocifisso” per la Chiesa della Vergine di Pistoia (1956) e quello per la Chiesa dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio (1963). Nel 1956 conosce l’architetto Oskar Stonorov con il quale affronta il problema del rapporto fra scultura e architettura urbana, realizzando, tra l’altro, due celebri fontane a Philadelphia: “Ragazze Toscane” (1966) e “Adamo ed Eva” (1967). Dagli anni Settanta al Duemila realizza importanti opere, fra le quali “L’idea, la morte” (1974, Roma) e la scultura “Inno alla vita” (1987, Nagasaki), in ricordo della bomba atomica. Il tema della libertà e della lotta all’oppressore è ricorrente nella sua produzione artistica. Vivarelli muore il 1 settembre 2008 nella sua abitazione di Villa Stonorov a Pistoia, oggi sede della Fondazione da lui voluta.

LA GIOSTRA DELL’ORSO È uno degli eventi più noti e seguiti del calendario estivo pistoiese, che rievoca un antico Palio che si disputava già nel XIII secolo, dedicato al culto di San Jacopo, patrono della città. Dopo lunghe pause dovute alle guerre ed altre interruzioni, questa importante celebrazione ha trovato la sua sede in Piazza del Duomo dagli anni settanta e si svolge ogni anno il giorno di San Jacopo, il 25 Luglio. La città partecipa con passione e dedizione ai preparativi, che durante tutto l’arco dell’anno coinvolgono i quattro Rioni, che si identificano con le antiche porte della città: Porta Carratica o Fiorentina (Drago), Porta Lucchese (Cervo Bianco), Porta al Borgo (Grifone) e Porta San Marco (Leon D’Oro). La competizione inizia con l’ingresso in piazza dei fantini, due per rione, allo squillo di trombe e rullo di tamburi, che si posizionano sotto il loggiato del Palazzo Comunale in attesa del proprio turno; la gara consiste nel colpire con la lancia il bersaglio, la sagoma di un orso, dal cavallo lanciato al galoppo. Ogni anno viene proclamato il rione vincitore e viene attribuito anche lo Speron d’Oro al cavaliere che ha conseguito il punteggio più alto. Un evento che coinvolge le famiglie di ogni rione per tutto l’anno, passioni che si tramandano di padre in figlio, per l’allenamento dei cavalli e dei cavalieri e l’organizzazione degli eventi collaterali che fanno da cornice alla manifestazione principale, come la sfilata d’apertura che coinvolge decine di figuranti in abiti d’epoca.

www.fondazionevivarelli.it

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www.giostradellorso.it


Mulino Battiferro

PISTOIA SOTTERRANEA Le città lasciano scritta la loro storia su carta e su pietra, in particolar modo quest’ultima ha permesso di raccontarla fin dai tempi più remoti; questo è successo anche per Pistoia, dove non solo le mura, le case e i palazzi sono testimoni dello sviluppo urbanistico, ma anche il sottosuolo ora visitabile con il suo enorme bagaglio di informazioni che documentano le origini della città. Il punto di partenza delle visite e la biglietteria si trovano all’interno dell’Ospedale del Ceppo, in Piazza Giovanni XXIII. Con visita guidata ci addentriamo nel sotterraneo, lungo circa 1.200 metri, dei quali 650 visitabili, accessibili anche a chi necessita di percorsi agevolati. Si tratta della più lunga area bonificata della Toscana, risultato di una complessa opera di recupero e risanamento del sottosuolo. Uscendo dalla galleria è consigliabile soffermarsi presso il Museo dell’Ospedale del Ceppo che conserva, fra le altre particolarità, un settecentesco “teatro anatomico” di recente restaurato. www.irsapt.it

VILLA DI CELLE, vista dell'ingresso. Nell’annesso parco di 20 ettari, si trova raccolta una collezione d’arte moderna unica nel suo genere. www.goricoll.it

Lo ZOO, è punto di riferimento per grandi e piccini che vogliano conoscere da vicino molte specie animali e pioniere nei progetti di reinserimento in natura di specie a rischio estinzione. Lo zoo organizza anche laboratori per bambini con finalità didattiche. Per gli adulti è attivo il laboratorio delle biodiversità. www.zoodipistoia.it

SIGFRIDO BARTOLINI Nato a Pistoia il 21 gennaio 1932 si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze nel 1955, ma già dal 1947 si cimenta con la tecnica del monotipo. Dal 1960 trascorre con la famiglia le ferie estive a Forte dei Marmi, dove dipinge il paesaggio versiliese, le famose Case, le marine incantate, i pioppi, le Apuane. Gli anni ‘70 e ‘80 segue importanti cataloghi sulla grafica per Soffici, Sironi, Rosai, Boldini. Nel 1983 esce la grande edizione del Pinocchio, illustrata con oltre 300 xilografie in nero e a colori, frutto di ben 12 anni di lavoro, per il centenario dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, edizione esposta in tutta Europa. Nel 1992 il Pinocchio viene esposto anche al MOMA di New York. Grande anche la sua fama di critico, scrivendo d’arte per l’Indipendente, Il Giornale e Libero, sotto la direzione di Vittorio Feltri. Nel 2002 esce una selezione di suoi articoli raccolti nel volume: La Grande Impostura - Fasti e misfatti dell’arte moderna e contemporanea. Nel 2000 il Palazzo della Triennale a Milano ospita la grande Mostra Antologica: Sigfrido Bartolini - Testimone del suo tempo. Muore a Firenze il 24 aprile 2007, dopo aver completato, nel 2006, le 14 vetrate per la Chiesa dell’Immacolata Pistoia. Nel 2011 viene inaugurata la Casa Museo di Sigfrido Bartolini, parte dell’Ass. Naz. Case della Memoria.

www.casedellamemoria.it/it/le-case-associate/sigfrido-bartolini.html

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FOTO Tettuccio da avere

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MASSA E COZZILE BUGGIANO

CHIESINA UZZANESE

MARLIANA

MONTECATINI TERME

PIEVE A NIEVOLE

PONTE BUGGIANESE

Montecatini Terme e dintorni "Ecco i più splendidi panorami che io abbia mai visto." Giuseppe Verdi

Percorrendo l’Autostrada A11 da Pistoia verso Lucca entriamo in Valdinièvole: qui troviamo Montecatini Terme. La città è caratterizzata da numerose sorgenti termali, note fin da epoche remote per le proprietà benefiche delle acque; al tempo dei Romani era stazione di sosta sull’antica Via Cassia che collegava Lucca con Pistoia e Firenze. Seguendo le alterne vicende del capoluogo Pistoia, Montecatini vide la rinascita verso la fine del ‘700 con l’interessamento del Granduca Leopoldo II di Lorena che decise di valorizzare in modo deciso la città, trasformandola in un centro elegante, con spaziose vie rettilinee e con centinaia di strutture ricettive in grado di ospitare, durante la stagione termale, molte migliaia di turisti. Le sue sorgenti di acque minerali, sono efficacissime per curare le patologie dell’apparato digestivo, del fegato, dello stomaco, dell’intestino, del ricambio. Attorno a queste sorgenti sono stati costruiti bellissimi stabilimenti termali, dai nomi evocativi: il monumentale Tettuccio, Le terme Regina, Leopoldine, Tamerici, Salute, Torretta, Excelsior e Redi. Fra la seconda

Dall'alto: Terme Regina, la vetrata decorata sul soffitto centrale; Ritratto di Giuseppe Verdi realizzato da Giovanni Boldini; Opera di Galileo Chini. Qui a lato: Terme l'Excelsior.

Pagina di fronte: Terme Tettuccio, una delle pannellature policrome (La Bellezza) nella Galleria delle Bibite.

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Il Manifesto di un evento dedicato al celebre compositore. Il pianoforte usato da Giuseppe Verdi durante i suoi soggiorni montecatinesi è conservato presso la Banca di Credito Cooperativo della Valdinievole.

metà dell’800 e gli inizi del ‘900 Montecatini era nota per le vacanze e la vita mondana, frequentata dai VIP dell’epoca; Giuseppe Verdi, fu affezionato ospite dell’allora Locanda Maggiore; a Montecatini soggiornarono anche i compositori Gioacchino Rossini, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, lo scrittore Luigi Pirandello, il poeta satirico Trilussa. Percorrendo le ampie vie del centro, da segnalare, nei pressi di Corso Roma, il Grand Hotel La Pace, che vanta nei suoi maestosi interni anche affreschi di Galileo Chini; il Kursaal, un tempo gran teatro da 1.300 posti, adesso riconvertito in un moderno complesso residenziale. In queste vie troviamo bellissimi negozi, bar, ristoranti, luoghi di ritrovo ed, in Viale Verdi, il Caffé Gambrinus, con la terrazza ed il famoso loggiato sul cortile interno dell’ex Locanda Maggiore; la struttura, originariamente, per volere del Granduca, presentava una parte a pagamento ed una gratuita, per i poveri viandanti. Sulla stessa piazza troviamo la Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1962 su progetto dell’architetto Raffaello Fagnoni, in cui si possono ammirare le splendide vetrate di Giorgio Scalco, il crocifisso di Sauro Cavallini, l’opera pittorica Cristo fra Marta e Maria di Aladino Ghioni.

Funicolare MONTECATINI ALTO

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Terme Leopoldine

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Stazione FFSS Montecatini


LE TERME Partendo proprio dalla cattedrale, lasciandosi il Caffé Gambrinus sulla destra, percorriamo tutto il Viale Verdi fino ad incontrare una meraviglia architettonica, unica nel suo genere: le Terme Tettuccio, con una sorgente nota fin da epoche antiche, dove probabilmente veniva estratto il sale per mezzo di una vasca d’acqua coperta da una tettoia (da qui è il nome dello stabilimento, in origine denominato Bagno Nuovo). Ricostruito nel ‘700 ad opera dell’architetto Gaspero Maria Paoletti, fra il 1920 e il 1928 subì una forte ristrutturazione con gli interventi dell’architetto Ugo Giovannozzi. Ad oggi il Tettuccio si presenta in tutta la sua maestosità neoclassica, con un’imponente facciata; proseguendo al suo interno, i grandi colonnati in travertino di Monsummano delimitano un alternarsi elegante di spazi aperti e chiusi, immersi in un sontuoso parco. Procedendo dall’ingresso principale troviamo due cortili, subito collegati, il primo ad una splendida vasca circolare con la Fontana della Sorgente, scultura di Sirio Tofanari che rappresenta una conchiglia, attorniata da alligatori e cavallucci marini, l’altro ad un padiglione utilizzato per le esibizioni di musicisti e cantanti. I vari saloni, le gallerie, le sale, sono arricchiti da preziose decorazioni, stucchi, vetrate colorate, realizzati da maestri come Alessandro Del Soldato, Giuseppe Moroni, Galileo Chini, Ezio Giovannozzi, Giulio Bargellini. Quest’ultimo, con Maria Biseo, ha dipinto le decorazioni della Sala del Caffé, in un’ambientazione spettacolare. Al Tettuccio, siamo al cospetto di un vero e proprio concentrato di opere d’arte e di bellezza, come la cosiddetta Galleria delle Bibite, arricchita da pannellature policrome, opera di Basilio Cascella, che sovrastano le fontane da cui sgorgano le famose acque. L’ultima opera d’arte è la Sala Portoghesi, che prende il nome dall’architetto che la progettò nel 1986, resa unica dallo straordinario gioco di colonne lignee e marmi policromi. Nello stesso complesso del Tettuccio, troviamo le Terme Regina, le più antiche, caratterizzate da un particolare tipo di acqua, adatta a cure per malattie epatiche.

Da ammirare, poco lontano dalla sorgente Regina, la fontana in bronzo La rana e l’airone, opera dello scultore Raffaello Romanelli (Firenze, 1856 - 1928) vero e proprio “Big” della scultura internazionale, famoso negli Stati Uniti, in particolare Detroit e Kansas City, città che gli ha addirittura dedicato un parco, il Romanelli Garden, e in Romania, dove all’epoca fu nominato artista ufficiale della Famiglia Reale.

Sopra: Terme Tettuccio, particolare dell'interno della Sala di Scrittura; Sotto: Il maestoso ingresso.

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Con il loro maestoso loggiato, seguono i canoni neorinascimentali del Giovannozzi, mentre la sorgente si trova in un tempietto a base circolare, nel parco.

Sopra: I rubinetti delle quattro sorgenti di acqua termale; Sotto: uno scorcio degli esterni del Caffè Gambrinus.

La facciata del Tettuccio.

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A metà del Viale Verdi troviamo poi l’ingresso, anch’esso di foggia neloclassica, delle Terme Leopoldine, edificate nella seconda metà del ‘700. L’acqua di questa sorgente, la più calda fra quelle cittadine, è ideale per la cura della parte intestinale dell’apparato digerente. Con il nuovo progetto dell’architetto Massimiliano Fuksas, dal 2009 sono iniziati i lavori di rinnovamento delle Leopoldine, dove, nell'originale edificio del 1787, verrà realizzata una piscina termale di 2.400 mq, circondata da un centro benessere di 4.800 mq, che unirà alle tradizionali offerte termali di epoca romana (calidarium, tepidarium, frigidarium) le più moderne tecnologie per il benessere totale dell’anima e del corpo. Poco distanti, le Terme della Salute prendono il nome dall’omonima sorgente situata nei pressi della Grotta delle Volatiche, le cui acque hanno proprietà curative, ampiamente documentate dalla letteratura medica fin dal ‘700. Sul Viale Bicchierai si trova, invece, il complesso delle Terme Redi, ristrutturato su progetto dell’architetto Oreste Ruggiero e inaugurato nel 2009, è dedicato a Francesco Redi, considerato uno dei padri della medicina e della biologia moderne, fervente assertore delle straordinarie proprietà delle acque di


Montecatini. Al suo interno troviamo 96 camerini per la fangobalneoterapia (fanghi, idromassaggi, bagni all’ozono e masso-fisioterapie), il nuovo reparto inalatorio con 154 apparecchi computerizzati di ultima generazione, di cui 10 pediatrici. In circa 1.100 mq. di superficie, un’ampia hall, una reception funzionale, sale inalazioni, studi medici, un reparto pediatrico, una camera insufflazioni tubo-timpaniche, una camera di ventilazione polmonare e di nebulizzazione. Il reparto di riabilitazione fisioterapica, su una superficie di ben 2.000 mq, offre piscine termali dotate di percorsi vascolari, due palestre, il centro fisioterapico con spogliatoi per circa 150 clienti. Gli ampi spazi, le opere di arte contemporanea e i giochi di luce rendono gli ambienti eleganti e suggestivi. Rispetto al Viale Verdi, posizionate dietro alle Leopoldine, le Terme Tamerici, sede di eventi, prendono il nome dalle piante che qui crescevano, in un’area un tempo paludosa. Su progetto dell’architetto Giulio Bernardini, si tratta di una residenza medievale immersa in un ampio parco, dove il Liberty predomina nella Sala della Mescita con la bellezza dei decori pavimentali e dei pannelli in ceramica invetriata, opera del grande Galileo Chini, autore anche degli splendidi pannelli e vetrate policrome nel Gran Salone.

Sopra: Terme Tettuccio, particolare della Galleria delle Bibite; Sotto: La Fontana della Sorgente, con la vasca e il colonnato.

L’Excelsior, realizzato nel 1909 come complesso in stile Liberty comprendente un Gran Caffè e il Casinò Municipale, nel 1915

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fu trasformato dal Giovannozzi in un elegante stabilimento termale, caratterizzato sul fronte da una piccola loggia a tre arcate di ispirazione rinascimentale. Nel 1968 fu inaugurata la “parte nuova” dello stabilimento, adibita ai trattamenti complementari rispetti a quelli idropinici, con struttura in cemento armato e ampie vetrate a schermatura solare. Dal 2002 sede di un moderno centro benessere, dove si praticano i più moderni trattamenti beauty e remise en forme con l’uso delle esclusive acque termali di Montecatini.

Dall'alto: Palazzo Comunale, lo splendido lucernario, opera di Galileo Chini; Sopra e a lato: due viste delle Terme Redi, la facciata e le piscine per le cure vascolari.

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La Torretta prende il nome dalla piccola torre costruita i primi del ‘900 dall’architetto Bernardini, in origine proprietà del Conte Baldini. L'edificio è circondato da un lussureggiante parco naturale. Attualmente l'edificio ed il parco sono in fase di restauro. www.termemontecatini.it


Qui sopra: Il Viale Verdi e alcune delle celebrità immortalate nelle placche inserite nella Promenade sopra inquadrata, una vera e popria Walk of Fame. In alto a sinistra: il Viale Verdi e il Palazzo Comunale, come si presentavano intorno al 1930.

IL PALAZZO COMUNALE La costruzione dell’attuale Palazzo Comunale iniziò nel 1912 e terminò diversi anni dopo la fine del primo conflitto mondiale, su progetto in stile eclettico dell’Architetto Raffaello Brizzi, coadiuvato dall’Ing. Luigi Righetti, allora a capo dellUfficio Tecnico del Comune. L’interno, che si apre con il maestoso scalone, è impreziosito da numerose decorazioni, fra cui gli affreschi e il lucernario in stile Liberty, opera di Galileo Chini, celebre artista fiorentino. Dal 2012, al piano terreno, nei locali un tempo sede delle Regie Poste, è stato inaugurato il MO.C.A. Montecatini Terme Contemporary Art, spazio espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea.

www.comune.montecatini-terme.pt.it

Fausto Coppi, celebrato campione anche a Montecatini.

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LE APP DI MONTECATINI TERME Se possiedi un tablet o uno smartphone Android o Apple, scarica l'applicazione gratuita sulla città di Montecatini Terme. Scarica l'app 1 www.comune.montecatini-terme.pt.it/app

Scarica l'app 2 w w w.montecat in icentrocommercialenaturale. it/app-citta-montecatini/

Sopra: "Vita" opera di Pietro Annigoni. A lato: "Donna avvolta da un volo d'uccello" di Joan Mirò.

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IL MOCA La collezione ospita capolavori di maestri del ‘900 fra cui Pietro Annigoni, che domina l’ingresso con l’opera “Vita”. Nelle prime sale sono esposte opere di Antoine Claraz, Salvatore Fiume, Umberto Buscioni, mentre altri capolavori sono stati dedicati alla città di Montecatini da vari artisti, fra cui Sigfrido Bartolini, Mino Maccari, Walter Piacesi, Antonio Possenti. Nella sala centrale troviamo opere di recente acquisizione, donate da artisti quali Massimo Biagi, Fabio De Poli, Marco Lodola, Sosso, Enrico Visani, Zeb. Il percorso espositivo raggiunge il suo culmine con l’ultimo salone, dedicato a Carlos Franqui che qui, nel 1980, organizzò il “Mayo Mirò” mostra-evento che vide la partecipazione di artisti di fama internazionale, fra cui Arroyo, Rebeyrolle, Cuevas, Tapies, Pignon, Arp e Joan Mirò, che donò alla città la sua opera “Donna avvolta da un volo d’uccello”, protagonista indiscussa della collezione. Il dipinto è una delle tele più grandi realizzate dal celebre artista, che ne volle fare omaggio a Montecatini impreziosendola con una dedica di pugno sul suo retro.


Sopra: Vista del monumento realizzato da Iorio Vivarelli nella Piazza di Ponte Buggianese, inaugurata il 19 giugno 1993 e dedicata ai caduti di tutte le guerre. A lato: Dettaglio di una delle opere di Pietro Annigoni conservate presso il Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Ponte Buggianese.

PIETRO ANNIGONI A PONTE BUGGIANESE Sorto come oratorio nei primi anni del 1500, la Chiesa di Ponte Buggianese, originariamente dedicata a S.Giuseppe, nel 1628 fu sottoposta ad un totale rifacimento architettonico, con ulteriori modifiche nell’800. Attualmente è denominata Santuario della Madonna del Buon Consiglio e presenta una facciata baroccheggiante, con un portico a tre archi, mentre l’interno è a tre navate con soffitto a volta e un presbiterio sormontato da una grande cupola. Il maggior motivo di interesse del Santuario è dato dal ciclo di affreschi dipinti, a partire dal 1967, da Pietro Annigoni e dai suoi allievi. La serie di opere ha cambiato radicalmente l’aspetto interno dell’edificio e, per la sua importanza, ha portato nel 1978 al riconoscimento dello stesso come chiesa monumentale di notevole interesse artistico, da parte del Ministero dei Beni Culturali. A lato della navata è una stanza detta degli “annigoniani”; tutte le pareti sono, infatti, state affrescate dagli allievi del maestro Annigoni. Inoltre, la chiesa da poco tempo è venuta in possesso di una reliquia della Passione del Signore: la Sacra Spina, conservata in un prezioso ed artistico reliquario del ‘700 in legno dorato. La devozione vuole che la spina provenga dalla corona di Gesù Cristo. www.comune.ponte-buggianese.pt.it/turista/monumenti.htm

Buggiano Castello è borgo antichissimo, raccolto intorno a Piazza Pretorio, dove troviamo il Palazzo Pretorio, esempio di edilizia duecentesca e la Chiesa di Santa Maria della Salute, in origine monastero benedettino. Qui, ogni due anni, vengono aperti i giardini privati dove si coltivano varie specie di agrumi, per il particolare microclima del borgo.

www.borgodegliagrumi.it

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SPORT ED INTRATTENIMENTO

Allenamento al trotto.

Il Teatro Verdi di Montecatini, situato in centro vicino alla pineta ed agli Stabilimenti Termali, nasce nel 1930 come grande teatro all’aperto. Per molti decenni conserva la vocazione di teatro melodrammatico e vi vengono rappresentate opere liriche ed operette della migliore tradizione italiana; in linea con i gusti dei turisti che soggiornavano a Montecatini “passando le acque”. Con l’andare del tempo, e dotatosi di struttura in muratura, è stato utilizzato come teatro studio (anche per riprese televisive) ed ha ospitato importanti convegni. Dal 2006, passato sotto nuova gestione, propone ad ogni stagione un ricco cartellone di eventi e spettacoli di vario genere. Il Palaterme, da 5500 posti, una struttura modernissima e di grande impatto. Il Palaterme è il luogo dove i montecatinesi si danno appuntamento da sempre per i grandi eventi sportivi ma non solo; concerti, spettacoli dal vivo, manifestazioni di spessore e rilievo. Di recente ha accolto anche due edizioni di Miss Italia, e l’impegnativa finale. La RAI è stata di casa qui in quella circostanza, mettendo a dura prova le dotazioni tecniche e strutturali del Palazzo, che hanno dato ottima prova di sé. Un ampio parcheggio, ma anche la vicinanza ai grandi snodi viari rendono il Palaterme una vera ricchezza del teritorio.

Momento di una gara di Tiro a Volo.

Praticante di Golf.

Tiro a Volo Montecatini Terme www.tavmontecatini.it Montecatini Golf "La Pievaccia" www.montecatinigolf.com Teatro Verdi www.teatroverdimontecatini.it

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Per chi ama i cavalli, l’Ippodromo Sesana costituisce un punto di riferimento importante, sia dal punto di vista architettonico che ludico-sportivo. Inaugurato nel 1916, grazie all’interessamento del barone Giuseppe Patrone, è uno degli impianti più prestigiosi a livello nazionale per le corse al trotto, dove hanno gareggiato, fra gli altri, anche i mitici Varenne, Tornese, Crevalcore, Delfo. Chi pratica sport attivi, a Montecatini trova una Piscina Comunale e due impianti dedicati al Tennis (Torretta e Sporting). Il Poligono per il Tiro a Volo, ubicato nella parte meridionale della città, poco fuori l’abitato, è centro di eccellenza, dove si sono allenati e formati grandi campioni. Qui si svolgono competizioni di livello internazionale, con un campo gara di dimensioni olimpiche in cui possono essere praticate sette discipline: fossa, skeet, double trap, percorso caccia, compak sporting, elica e trap americano. A pochi chilometri dal centro, gli appassionati di Golf possono cimentarsi in un percorso immerso nel verde, presso il Montecatini Golf Club della Pievaccia. Il campo, all’interno di una tenuta, un tempo proprietà di una storica famiglia locale, presenta n. 18 buche, su un percorso di circa 5.860 m, Par 72. Un tracciato impegnativo, e allo stesso tempo suggestivo, che si sviluppa su un tratto collinare e presenta varie difficoltà, fra cui anche due laghetti.


MONTECATINI ALTO L’antica fortezza di Montecatini sorgeva sulla sommità dell’antico colle che sovrasta la vallata, a circa 300 metri sul livello del mare, ben visibile dal circondario. Oggi il borgo ha preso il nome di Montecatini Alto ed è raggiungibile per mezzo di una caratteristica funicolare la cui stazione di partenza è situata a poche centinaia di metri dal centralissimo Viale Verdi. Di fianco alla stazione, un suggestivo sentiero consente di raggiungere a piedi la rocca. Della fortezza, rasa al suolo nel ‘500, restano frammenti riconoscibili passeggiando per le vie di origine medievale come la Porta della Ruga, fra le antiche vie di accesso, o i resti di alcune delle 25 torri o delle vecchie mura, un tempo lunghe più di due chilometri. Tenendo come riferimento la centrale Piazza Giuseppe Giusti, dedicata al poeta che quassù visse a lungo, possiamo salire fino alla Chiesa di San Pietro Apostolo. Nell’interno troviamo diverse opere pittoriche, tra cui spicca un’opera, la Madonna con bambino e i Santi Rocco e Alberto Carmelitano, attribuita alla scuola del grande Perugino. Poco lontano, il Museo di Arte Sacra, raccoglie una vasta collezione di opere, fra cui il prezioso Reliquiario di Santa Barbara. Ritornando in Piazza Giusti troviamo numerosi bar e ristoranti dove trascorrere una piacevole sosta. Sulla piazza troviamo anche alcuni edifici, fra cui la cosiddetta Torre di Ugolino, la Cappellina di Piazza, inserita in una torre fra due edifici abitati, che conserva l’affresco Madonna con bambino e cardellino, del XV secolo. Sempre sulla piazza, più avanti troviamo il Teatro dei Risorti, costruzione del XVII secolo, utilizzato in passato come teatro e luogo di eventi pubblici, ed oggi occupato da un ristorante. Sul fondo della piazza, il Palazzo del Podestà, con i suoi stemmi nobiliari incorporati nella facciata, un tempo sede di rappresentanza del potere fiorentino.

Dall'alto: Il Teatro dei Risorti; La casa dove abitò il poeta Giuseppe Giusti; Targa con frase celebre di Giuseppe Verdi; La torre dell'orologio, con l'adiacente Chiesa del Carmine. Qui a sinistra, il borgo visto da Montecatini Terme.

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MONSUMMANO TERME LARCIANO LAMPORECCHIO

Monsummano Terme e il Montalbano

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"... l'ottava meraviglia del mondo!". Giuseppe Verdi alla Grotta Giusti

La Piazza di Monsummano è occupata al centro dalla Basilica di Fonte Nuova, voluta, all’inizio del 1600, dal Granduca Ferdinando I e circondata su tre lati da un ampio portico affrescato da Giovanni Mannozzi. La basilica, nei secoli, è stata arricchita da una serie di costruzioni di pregevole valore artistico e merita di essere visitata. Notevole l’organo, realizzato dal 1608 al 1614 dal mastro Francesco di Niccolò Palmieri. Nel ‘600, nella stessa piazza centrale fu edificata anche l’Osteria dei Pellegrini, oggi sede del Museo della Città e del Territorio. Inaugurato nel 1998 dopo un lungo restauro come “specchio della popolazione e della sua storia” è stato premiato con menzione speciale all’European Museum Award nel 2001. E’ parte importante del Sistema Museale della Valdiniévole e si suddivide in numerose sezioni, ciascuna dedicata ad un’epoca storica. La Villa Renatico Martini, residenza del letterato e uomo politico Ferdinando Martini, che qui morì, costituisce un bell’esempio del gusto eclettico del secondo ottocento toscano. La villa, sorge poco fuori dal centro città, in località Renatico e dal 2000 è sede del

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Dall'alto: Due splendide viste del Padule di Fucecchio; La Basilica di Fonte Nuova con il Monumento a Giuseppe Giusti; Qui a lato: L'osteria dei Pellegrini, oggi sede del Museo della Città e del Territorio. Pagina di fronte: veduta aerea del centro di Monsummano.

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MAC,N Museo d’arte contemporanea e del Novecento, dove sono esposte collezioni permanenti di opere di grafica, pittura e scultura di maestri del Novecento e contemporanei. È anche luogo espositivo per mostre temporanee d’arte e conferenze. La visita al Museo di casa Giusti (Giuseppe Giusti fu poeta risorgimentale, nato a Monsummano) consente di rivivere, attraverso gli ornati, i paesaggi ideali, le scene allegoriche dipinte sulle pareti, il clima romantico di una famiglia di piccola nobiltà dei primi decenni dell’Ottocento. Monsummano Terme è particolarmente attiva nell’organizzare, nei suoi musei, mostre temporanee, conferenze, workshop per adulti e scolaresche, incontri con poeti e scrittori. Forse non tutti sanno che Yves Montand è il nome d’arte del monsummanese Ivo Livi. A questi è stato recentemente intitolato il Teatro che, capace di ospitare oltre 300 spettatori, ogni anno offre un cartellone di prosa importante.

Dall'alto: Villa Renatico Martini, sede del MAC,N; Il Museo di Casa Giusti; Qui a lato: Il Teatro Yves Montand.

www.museoterritorio.it

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Palazzo Renatico Martini Museo di Arte Contemporanea e del Novecento

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Museo del Santuario di Fontenuova

Terme Grotta Giusti


LA GROTTA GIUSTI Scoperte intorno a metà dell’800, queste grotte termali sono uniche nel loro genere, per le particolari proprietà terapeutiche: grotte calde naturali, affiancate da moderni impianti termali. L’ottava meraviglia del mondo come la definiva Giuseppe Verdi nelle sue frequentazioni, la Grotta Giusti è al primo posto per importanza tra le grotte termali europee. Presenta un microclima caldo e umido che resta inalterato rispetto alle temperature esterne. Procedendo dall’ingresso verso la parte più profonda della grotta, si attraversano tre zone, via via più calde, che sono state battezzate come i gironi della Divina Commedia: Paradiso, Purgatorio e Inferno. Nel Limbo si trova un pittoresco laghetto, in cui l’acqua ha una temperatura costante di circa 36°C. All’esterno, la Piscina Termale all’aperto, con uno specchio d’acqua di 750 mq, idromassaggi, cascata scenografica, con la Grotta naturale, dove scorrono acque minerali salso-solfato-alcalino-terrose che generano un vero e proprio bagno di vapore termale, depurativo e detossinante. Per chi lo desidera, è possibile soggiornare nell’Hotel annesso, che conserva intatto il sapore storico dei suoi trascorsi e ospita i suoi clienti in una meravigliosa villa ottocentesca, con saloni affrescati e valorizzati da mobili e quadri d’epoca. Il Centro Benessere dispone di ampi reparti per trattamenti termali tradizionali: fanghi, cure inalatorie, bagni all’ozono; in aggiunta, una moderna SPA con area orientale, palestra attrezzata, numerose zone relax e più di cento trattamenti, viso e corpo, a disposizione. Grotta Giusti Resort Golf & Spa è struttura situata in un parco secolare di 45 ettari, ambiente naturale particolarmente adatto a ritrovare serenità e relax.

La facciata dell'edificio storico delle Terme Grotta Giusti.

Sopra: Momenti di relax e benessere all'interno della Grotta. Sotto: Veduta aerea del Complesso termale.

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MONSUMMANO ALTO Situato al margine occidentale del Montalbano, si eleva con la sua forma tronco-conica fino a 350 m s.l.m. Abitato anche nell’Alto Medioevo, fu “castrum” cioè accampamento militare fortificato, documentato fin dal 1005, dopo alterne vicende fu sottoposto alla Signoria Fiorentina. Dell’antico castello sul colle si conservano oggi i resti della cerchia ellittica delle mura, che lo cingeva per un perimetro di circa due chilometri, oltre a due delle tre porte di accesso originarie: la porta di “Nostra Donna” a Nord-Ovest, e quella detta “Del Mercato” o “Porticciola” che si affaccia, pressoché intatta, verso il colle di Montevettolini. Delle numerose torri di cui era munito il castello, rimane una robusta torre pentagonale. Vista frontale della Chiesa di San Nicolao.

Ben conservata è la Chiesa di San Nicolao, collocata all’interno delle antiche mura, caratterizzata dall’arco a sesto acuto della lunetta e dal piccolo oculo centrale posizionato in alto, appena sotto gli spioventi del tetto. L’interno è molto essenziale, con l’altare maggiore del 1674, inserito nell’abside e sormontato da un pregevole crocifisso ligneo. La torre campanaria, sulla destra della facciata è aperta nella base da un passaggio a volta. MONTEVETTOLINI

La Torre, con i resti delle antiche mura.

Salendo su un colle ricco di ulivi, tipica pianta toscana, si giunge a Montevettolini, fondato nel secolo XII come fortificazione. Testimonianze di questo periodo sono il Palazzo Comunale e la Pieve di San Michele. Di particolare suggestione la torre ottagonale, detta “dello Sprone” o “delle Murina” con la Porta del Vicino perfettamente conservata, e la Porta del Cantone, inglobata poi nella Villa Medicea. Dopo varie vicissitudini, legate alle lotte fra le bellicose città toscane, con l’avvento dei Medici, infatti, i granduchi elessero Montevettolini a luogo di caccia, edificando una loro residenza. Attorno ad essa sorsero molte dimore patrizie.

Il borgo di Montevettolini;

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IL MONTALBANO L’area collinare del Montalbano è detta anche “Le Colline di Leonardo” e raggiunge nel suo punto più elevato i 635 m s.l.m., estendendosi per circa 16.000 ettari. Il paesaggio dominante è quello collinare tipico toscano, con la vite coltivata in pianura, o su terrazzamenti sulle prime colline, mentre sui pendii più elevati troviamo uliveti intercalati a boschi di castagni, querce, lecci. Il panorama risulta essere quello di una macchia mediterranea che per la sua composizione e ricchezza, ma soprattutto per la sua ubicazione in ambiente sub-montano, è stato oggetto di numerosi studi; verosimilmente, questo tipo di vegetazione si è potuto generare grazie al microclima umido e temperato di questi versanti. L’area del Montalbano si configura come risorsa ambientale di pregio ed è particolarmente adatta per passeggiate ed escursioni che, grazie all’estesa rete di percorsi pedonali e ciclabili, raggiungono località collinari immerse nel verde, siti archeologici, castelli, ville principesche. Le Colline di Leonardo hanno le caratteristiche di paesaggio culturale: per la presenza di importanti testimonianze storico-artistiche, come torri e fortificazioni, ville e fattorie. È suggestivo ritrovare questi sfondi in numerose opere di Leonardo da Vinci. Per il Montalbano sono state avviate, alcuni anni fa, le procedure per la richiesta di inserimento nella lista dei siti UNESCO.

Sopra: Vista del borgo di Monsummano Alto, con panorama su Montevettolini e il Padule di Fucecchio.

Qui e di fronte: alcuni scorci tipici del Montalbano.

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LA RISERVA NATURALE PADULE DI FUCECCHIO

Sopra: Un airone in volo. Sotto: Vista del padule, con i tipici barchini.

Vera eccellenza naturalistica, il Padule di Fucecchio è una vasta zona umida di rara bellezza che ospita contemporaneamente piante adatte a climi diversi: troviamo piante di clima caldo umido ed altre proprie dei climi freddi del Nord, discese fin qui al tempo delle ultime glaciazioni. Dal punto di vista faunistico, l’area svolge un ruolo di primo piano nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l’interno; infatti, nel corso dell’anno possiamo osservare più di 200 specie di uccelli. Qui gli Aironi costituiscono la colonia di nidificazione più importante dell’Italia Centro-Meridionale; altro segnale importante, dopo secoli di assenza, la Cicogna Bianca è tornata a nidificare in quest’area, grazie all’adozione di misure e progetti specifici di associazioni e centri specializzati. Nel 2009, infatti, sono nati i primi pulcini in un nido situato ai margini della grande area umida, all’interno del comprensorio di Monsummano Terme. Altri centri di interesse naturalistico nelle vicinanze sono il Bosco di Chiusi, nei pressi di Castelmartini, e il Lago di Sibolla, tra Altopascio e Chiesina Uzzanese. Un vero paradiso per gli amanti della natura e del birdwatching. www.paduledifucecchio.eu

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VILLA LA MAGIA Sulle propaggini quarratesi del Montalbano si erge Villa La Magia, residenza medicea recentemente riconosciuta bene Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La villa è circondata da un parco secolare che ha fatto da splendida cornice alla residenza di ospiti illustri che qui villeggiavano, dedicandosi soprattutto alla caccia. Rispetto all’originale residenza quattrocentesca, fra il 1600 e il 1700 la villa è stata ristrutturata e valorizzata ulteriormente, con l’aggiunta di uno scalone monumentale, di affreschi e decori ad opera di eminenti artisti dell’epoca come Giovanni Bagnoli, Giovan Domenico Ferretti, Tommaso Gherardini. Dei maestosi esterni meritano particolare attenzione il giardino rinascimentale, il giardino a parterre, le due limonaie, il giardino romantico, la cappella e il cancello monumentale dell’architetto Antonio Gamberai, di stile squisitamente neoclassico. Divenuta proprietà del Comune di Quarrata nell’anno 2000, la villa ospita una ricca collezione permanente di opere d’arte moderna e contemporanea che si snoda all’interno di un parco museo di rara bellezza, dove le opere di artisti quali Marco Bagnoli, Daniel Buren, Fabrizio Corneli, Hidetoshi Nagasawa, Maurizio Nannucci, si fondono con il paesaggio circostante, integrandosi nello spirito del luogo e della storia. www.villalamagia.com

Dall'alto, vedute della villa: Il giardino antistante l'ingresso; una delle opere presenti nel parco-museo; gli splendidi interni.

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SVIZZERA PESCIATINA COLLODI

PESCIA

UZZANO

Pescia, Collodi e Svizzera Pesciatina

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"Che meraviglia! Ma questa è la Svizzera Pesciatina!" Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi

Dall'alto: Vista di Vellano (Svizzera Pesciatina); La statua di Pinocchio e la fata (Collodi);

Gipsoteca Libero Andreotti

SVIZZERA PESCIATINA S. Francesco Ospedale Diocesi PESCIA

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Ex Mercato dei Fiori

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Da Montecatini, oltrepassata Buggiano, procedendo verso Ovest troviamo la fiorente cittadina di Pescia, che vanta origini romane, posizionata al centro della valle del torrente omonimo che si apre in mezzo a colline ricche di ulivi. Passeggiando per le sue strade possiamo visitare: Il Duomo, affiancato da un massiccio campanile del Trecento e con un interno ricco da diverse opere d’arte; la duecentesca Chiesa di San Francesco, che custodisce pregevoli affreschi di Bicci di Lorenzo e la celebre tavola di San Francesco, dipinta da Bonaventura Berlinghieri, solo nove anni dopo la morte del Santo; la lunga e caratteristica Piazza Mazzini, centro della città, dove sorgono il Palazzo del Vicario, decorato di stemmi e il bell’Oratorio della Madonna di Piè di Piazza, oltre al Palagio, o Palazzo del Podestà, con l’annessa gipsoteca. Pescia esprime interessanti produzioni artigianali, ma ciò che la rendono famosa sono le coltivazioni: delle viti, degli ulivi, degli asparagi e, soprattutto, dei fiori. In fondo a Via Amendola, troviamo il moderno edificio del Vecchio Mercato dei Fiori, premiato negli anni ‘50 per la sua struttura, avveniristica

VIALE EUROPA

Qui a lato: Lungofiume di Pescia. Pagina di fronte: Il Giardino di Villa Garzoni.

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PONTITO STIAPPA CASTELVECCHIO SAN QUIRICO SORANA ARAMO

VELLANO

FIBBIALLA MEDICINA

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PIETRABUONA

VILLA BASILICA

Svizzera Pesciatina: le dieci "castella". Qui sotto: uno dei borghi. Pagina di fronte: In alto, vista notturna di Villa Garzoni; sotto, La Balena, ne Parco Monumentale di Pinocchio.

per l’epoca (unica campata in cemento armato, alta 12 m); non più centro di scambi commerciali, funzione ora assolta dal poco distante mercato nuovo. Procedendo verso Nord, ci inoltriamo nella cosiddetta Svizzera Pesciatina così definita da Jean-Charles de Sismondi, grande storico ed economista del primo Ottocento, che rilevò le affinità del paesaggio naturalistico della zona con quelle del suo Paese. Nella serie di valli, dominate dalle “dieci castella” (Pontito, Stiappa, Castelvecchio, San Quirico, Vellano, Sorana, Aramo, Fibbialla, Medicina, Pietrabuona), sono numerosi i casi di “archeologia industriale” relativi all’importante produzione della carta, resa possibile da un’acqua purissima e dalle fibre tessili ricavate dagli stracci. In questi luoghi, natura, agricoltura e una prima espressione di industria cartaria si fondono diventando una sola cosa. L’attuale Svizzera Pesciatina, fin dal XII secolo ebbe le tre condizioni necessarie per produrre carta: vicinanza di un centro abitato, esistenza di materie prime, grande presenza di acqua. Sono questi tre fattori il fondamento di una produzione assolutamente pregiata che nel tempo è diventata industria. A Pietrabuona, troviamo il Museo della Carta, importante testimonianza di periodi storici che si sono susseguiti e dove è possibile effettuare visite anche guidate e partecipare a laboratori didattici. www.museodellacarta.org

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A pochi chilometri da Pescia, troviamo una meravigliosa sorpresa: Collodi. In questo borgo, dove nacque la madre dell’autore di “Pinocchio” Carlo Lorenzini, che la volle onorare cambiando il suo nome in Carlo Collodi, ci appare lo spettacolare giardino di Villa Garzoni, uno dei più belli e curati della Toscana, ricco di statue, terrazze, grotte, fantasiosi giochi d’acqua delle fontane, circondate da aiuole e siepi di mirto; oltre all’originale Casa delle Farfalle. Di fronte al giardino, il Parco Monumentale dedicato a Pinocchio, il più celebre burattino del mondo; nel parco sono rappresentati con diverse forme espressive molti luoghi e personaggi della fiaba. Una visita al parco consente di ripercorrerla. LA CASA DELLE FARFALLE Dentro il Parco di Villa Garzoni un inaspettato giardino: la Butterfly House, casa delle farfalle, dove, in un ambiente tropicale con piante rare è possibile osservare le oltre 800 farfalle che ogni giorno si corteggiano, si nutrono e si riproducono.

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ABETONE CUTIGLIANO SAN MARCELLO

SAMBUCA PISTOIESE

PITEGLIO

L'Abetone e la Montagna Pistoiese

"... l'amo questa montagna come de' più poetici luoghi della poetica terra toscana". Nicolò Tommaseo

Nella parte settentrionale della provincia, due importanti vie si diramano da Pistoia, formando una specie di grande “V”; entrambe le strade conducono verso i passi appenninici, in direzione Emilia. La ricchezza di questo territorio è data da paesaggi e borghi, ma anche da tradizioni, storia, opere di ingegno che rendono la montagna pistoiese un unicum dal punto di vista turistico. Le direttrici sono due: la Strada Regionale 66 Pistoiese che, poco dopo La Lima, si immette nella SS12 del Brennero. Lungo il percorso, incontriamo una serie di località che meritano di essere visitate: sia piccoli centri (Maresca, Gavinana, San Marcello Pistoiese, Piteglio e le sue storiche torri, Cutigliano) sia particolarità turistiche che solo qui trovate (il Ponte Sospeso a Mammiano, l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e le antiche ghiacciaie, l’Orto Botanico Forestale dell’Alta Val Sestaione). Assolutamente da non perdere il Museo e i Rifugi della Fabbrica S.M.I. a Campo Tizzoro. Poco più avanti, Dynamo Camp, un campo di terapia ricreativa rivolto a bambini e ragazzi affetti da patologie

Dall'alto: Bosco di abeti; Un percorso di trekking; L'ingresso dei rifugi S.M.I.;

A lato: il Lago Nero, vicino Pian di Novello, monti dell'Abetone. Pagina di fronte: momento di divertimento sulle piste da sci.

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gravi e croniche, in terapia o nel periodo di sospensione dalle cure. In questa parte di montagna nacque la poetessa pastora Beatrice di Pian degli Ontani. Il limite della Provincia di Pistoia è il Passo dell’Abetone. L’Abetone è un centro di villeggiatura molto conosciuto e frequentatissimo da italiani e da stranieri, nella stagione estiva per il fresco dei boschi e le escursioni a piedi o in mountain bike. Ma la fama dell’Abetone deriva dal fatto di essere la LE PISTE DELL’ABETONE, POSIZIONE E LIVELLO DI DIFFICOLTA’ PISTA

LIVELLO

LOCALITA’

Campo Scuola Regine

facile

Le Regine

Chierroni

facile

Selletta

Selletta

facile

Selletta

Foresto

media

Selletta

ABETONE: LE PISTE DA SCI

Riva

media

Selletta

Giulio Ferrari

facile

Abetone

Le piste dell’Abetone sono in grado di soddisfare in tutta sicurezza le esigenze sia dello sciatore più esigente che del principiante. Sono infatti presenti 14 piste facili, 14 piste medie, 1 pista difficile, in perfette condizioni grazie all’innevamento programmato ottenuto da 46 generatori di neve e 9 battipista per la preparazione dei percorsi. Sci alpino: 50 Km di piste Sci nordico: 18 Km di piste

Campo Scuola Abetone

facile

Abetone

Stucchi

media

Monte Gomito

Monte Gomito 1

facile

Monte Gomito

Monte Gomito 2

facile

Monte Gomito

Zeno 1

difficile

Monte Gomito

Zeno 2

media

Monte Gomito

Variante Zeno 3 - Zeno 2

media

Monte Gomito

Zeno 3

facile

Monte Gomito

Stadio da Slalom

media

Monte Gomito

Pulicchio

media

Pulicchio

Raccordo Pulicchio - Zeno 3

media

Pulicchio

Seghi

media

Pulicchio

Coppi 1

facile

Pulicchio

Coppi 2

media

Pulicchio

Raccordo Zeno 3 - Pulicchio

facile

Pulicchio

Otto

media

Val di Luce

Passo d’Annibale

media

Val di Luce

Tre Potenze

facile

Val di Luce

Roccione

media

Val di Luce

Celina Seghi

media

Val di Luce

Abetina

facile

Val di Luce

Jolly

facile

Val di Luce

Sprella

facile

Val di Luce

Tratto sopraelevato della Ferrovia Porrettana nei pressi di Piteccio.

CURIOSITÀ Il nome di Abetone ebbe origine da un enorme abete che fu abbattuto al momento della costruzione della strada che valica il Passo omonimo. Per un certo periodo, la strada prese il nome di Via Ximenes (tratto lato pistoiese) e di Via Giardini (tratto lato modenese) dal nome dei due tecnici che seguirono la costruzione della strada, dal 1766 al 1778.

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montagna bianca di Toscana, stazione in cui gli appassionati della neve trovano numerosi impianti di risalita, di cui alcuni di ultimissima generazione, con piste di tutte le lunghezze e difficoltà. Il comprensorio si articola in una serie di località (Le Regine, Selletta, Abetone, Monte Gomito, Pulicchio, Val di Luce), in tabella abbiamo descritto le piste ed il loro livello di difficoltà; chi vorrà praticare lo sci all’Abetone, anche da principiante, potrà frequentare le diverse scuole di sci e snowboard, e noleggiare l’attrezzatura. In queste scuole è possibile trovare maestri di sci con formazione specifica per introdurre allo sport persone diversamente abili. L’offerta sciistica si arricchisce con le piste della Doganaccia, cui si arriva passando da Cutigliano. Gli amanti del trekking potranno raggiungere il Lago Scaffaiolo, situato sotto alla vetta del Monte Cupolino. Altro percorso interessante è quello che conduce al Lago Nero, raggiungibile seguendo il percorso CAI n. 104 Bianco/Rosso, a partire dall’Orto Botanico Forestale dell’Abetone nella valle del Sestaione. In prossimità del lago è presente un rifugio alpino CAI, con bivacco sempre aperto. Questa è la montagna pistoiese in direzione di Modena. Se da Pistoia seguiamo la SS64 ci indirizziamo verso Bologna; questa parte di territorio è interessata dalla storica Ferrovia Porrettana che fu il primo collegamento attraverso l’Appennino, fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Inaugurata nel 1864 dal Re Vittorio Emanuele II, al tempo fu considerata opera di enorme portata ingegneristica, con le sue 47 gallerie e 35 ponti e viadotti, per una lunghezza totale di 99 chilometri.

Sopra: Lupo e daino, specie presenti nei boschi dell'Appennino Pistoiese.

Chi preferisce percorrere questa strada in auto, avrà altre opportunità di visita e bei paesaggi; questa parte di montagna è interessata dall’antica Via Francesca della Sambuca, variante sul crinale tosco-emiliano dell’itinerario principale della Via Francigena (nel borgo di Collina, dopo il traforo, è possibile vedere evidenziati tratti di questa antica strada). Se volete fare una variazione di percorso, superata la località di Pavana/Ponte alla Venturina, invece di proseguire per Porretta Terme, potete costeggiare il fiume Reno percorrendo la SS 632 che trovate alla vostra sinistra. Strada facendo, incontrerete paesi caratteristici quanto i loro nomi (Molin del Pallone, Lagacci, Frassignoni); la SS 632 si ricongiunge, superata la stazione di Pracchia alla SS Pistoiese. Siete nei pressi della Val d’Orsigna, una delle pochissime valli chiuse d’Italia, dove visse e passò gli ultimi giorni della sua vita il giornalista e scrittore Tiziano Terzani. Orsigna, in particolare, ovvero il borgo abitato, è una delle mete di maggior interesse ambientale e paesaggistico dell’Appennino Tosco-Emiliano; essere così isolata le ha infatti consentito di conservare la propria rara identità.

La valle dell'Orsigna, località meta di escursioni GEA (itinerario lungo 375 Km, suddivisibile in 28 tappe che corre tutto sull’Appennino fra la Toscana e l'Emilia-Romagna). Orsigna, località frequentata fin dall'infanzia e poi abitata dall grande giornalista e scrittore, esperto di estremo oriente TIZIANO TERZANI.

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EVENTI PISTOIA PISTOIA FESTIVAL Rassegna di eventi Pistoia Luglio - Settembre www.pistoiafestival.it GIOSTRA DELL'ORSO Rievocazione Storica Antico Palio Pistoia 25 Luglio www.giostradell'orso.it PISTOIABLUES FESTIVAL Festival Musica Blues Pistoia Luglio www.pistoiablues.com SAN BARTOLOMEO Pistoia

Evento religioso dedicato ai bambini 23 - 24 Agosto

www.parrocchiasanbartolomeo.it/la_festa.html

SENTIERI ACUSTICI Rassegna Musicale Montagna Pistoiese Luglio/Agosto www.cultura.pistoia.it/sentieri-acustici SERRAVALLE JAZZ Rassegna Musica Jazz Serravalle Pistoiese Agosto www.fondazionecrpt.it/serravallejazz.html MONTECATINI OPERA FESTIVAL Festival dell'Opera Lirica Montecatini Terme Aprile - Ottobre www.montecatinioperafestival.it ESTATE REGINA Musica Classica Montecatini Terme Maggio - Settembre www.estateregina.it

Šphoto: Montecatini Opera Festival

DIALOGHI SULL'UOMO Festival Antropologia Contemporanea Pistoia Maggio www.dialoghisulluomo.it FESTA DI SANTA CELESTINA San Marcello Pistoiese

Festa Patronale della Montagna Pistoiese 8 Settembre

DIL PINOCCHIO SUGLI SCI Abetone

Finale della competizione nazionale Marzo

FESTIVAL DEL GIALLO Rassegna dedicata alla letteratura gialla Pistoia Gennaio giallopistoia.blogspot.it www.pistoiaingiallo.com SERRAVALLE NOIR Serravalle Pistoiese

Premio Letterario Genere Noir Settembre

FIRENZE FESTA DEL GRILLO Manifestazione folcloristica Parco delle Cascine (Firenze) Giorno dell'Ascensione www.firenzeturismo.it MOSTRA ARTIGIANATO FIRENZE Rassegna espositiva prodotti artigianali Firenze Aprile/Maggio www.mostraartigianato.it

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PISTOIA PISTOIA ABETONE Ultramarathon 50 Km Pistoia/Abetone Giugno www.pistoia-abetone.net CAMPIONATO ITALIANO DELLA BUGIA Rassegna Le Piastre Agosto (Pistoia) www.labugia.it LEGGERE LA CITTÀ Rassegna sul futuro delle città Pistoia Aprile www.leggerelacitta.it CIOCCOLOSITÀ Rassegna Biennale Produttori Cioccolato Monsummano Terme Aprile www.cioccolosita.it PALIO DEGLI ARCIERI Pescia

Rievocazione storica 1a Domenica di Settembre www.paliocittadipescia.it

PIAZZETTE IN FESTA Serra Pistoiese

Festa paesana Agosto www.serrapistoiese.it

FESTA DEL PADULE Visite guidate alla Riserva Naturale del Castelmartini Padule di Fucecchio (Larciano) www.zoneumidetoscana.it LA FIERUCOLA San Baronto (Lamporecchio)

Mercatino dell'artigianato e prodotti tipici Maggio www.prolocosanbaronto.it

BEFANA IN PIAZZA DUOMO Pistoia

Festa per bambini e famiglie 6 Gennaio www.anvvf.com/pistoia

MANIFESTAZIONI FERRUCCIANE Gavinana/San Marcello P.se

Rievocazione battaglia ferrucciana Luglio/Agosto

FESTA MEDIEVALE Montevettolini (Monsummano Terme)

Rievocazione storica Settembre www.rondomontevettolini.it

FESTA BELLA Casalguidi (Serravalle Pistoiese)

Rievocazione della passione di Cristo Pasqua (Biennale)

FIERA DI CASALGUIDI Casalguidi (Serravalle Pistoiese)

Festa dell'artigianato, agricoltura e allevamento del bestiame Settembre www.fieradicasalguidi.it

LUCCA LUCCA COMICS & GAMES Mostra mercato fumetto, giochi, animazione Lucca Fine Ottobre/Primi Novembre www.luccacomicsandgames.com LUCCA SUMMER FESTIVAL Festival Musicale Lucca Luglio www.summer-festival.com

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PIATTI TIPICI

La Farinata di Cavolo Nero

LA ZUPPA DI PANE Nei tempi passati era vietato buttare, anche e soprattutto, il pane secco e raffermo, anzi era obbligatorio cercare di recuperare. Uno dei piatti tipici della cucina contadina toscana è proprio la Zuppa di Pane, realizzata cospargendo una grossa zuppiera di pane raffermo con il minestrone realizzato con verdure, legumi e talvolta anche cotenne di maiale per insaporire ulteriormente. Lasciata riposare per alcune ore, in modo che il pane assorba bene tutto il liquido, è ottima anche fredda la sera (o il giorno dopo). IL PAMMOLLE E LA PAPPA COL POMODORO Con lo stesso pane bagnato, mescolato con pomodoro e cipolla freschi, condito con olio extravergine, sale e pepe a freddo, è possibile preparare un ottimo Pammolle, mentre con gli stessi ingredienti ma riscaldando a media temperatura possiamo cucinare un'ottima Pappa col Pomodoro.

La Pappa col Pomodoro

La Cioncia

Il Peposo

IL CARCERATO Sempre con il pane secco o raffermo, abbinato però a rigaglia (scarti ed interiora) di manzo, messi a cuocere insieme con odori e spezie, si prepara il Carcerato, così denominato perché si narra che per i detenuti delle carceri pistoiesi di Santa Caterina in Brana, venissero cucinati scarti della macellazione per realizzare un pasto più completo di pane ed acqua. Ciò era reso possibile poiché il carcere era vicino al mattatoio comunale. DEL MAIALE NON SI BUTTA VIA NIENTE: ECCO IL BIROLDO E IL MIGLIACCIO Il Biroldo, secondo un'antica ricetta, si produce con le parti meno pregiate del maiale: polmoni, cuore, lingua, testa, frattaglie, il tutto amalgamato con sangue, sale, pinoli e spezie. L'insaccato, legato in salsicciotti di circa 20 cm di lunghezza, viene poi cotto e, una volta raffreddato, mangiato a fette. Il Migliaccio Pistoiese è invece una crêpe realizzata con sangue di suino che viene mescolato con brodo di maiale ed altri ingredienti atti ad insaporire; il composto così realizzato viene messo in una padella antiaderente e scaldato a fuoco vivo, realizzando delle crepes dello spessore di 2- 3 mm che possono essere spolverate con zucchero (versione dolce) oppure con parmigiano grattugiato (versione salata), arrotolate e mangiate. LA CIONCIA PESCIATINA È una zuppa composta dalle parti più callose del muso del vitello, bollite con pomodoro, carote, cipolle, sedano, niepitella, dove viene intinto pane ben cotto. Richiede lunghissima cottura e prende il nome dal fatto che fosse piatto tipico degli operai delle concerie, un tempo numerose nel pesciatino. IL CASTAGNACCIO Dolce tipico della cucina montana e agricola, viene realizzato impastando farina di castagne, acqua, a cui vengono aggiunti anche pinoli, noci e uvetta. Il tutto viene riversato in una teglia unta d'olio e cotto in forno fino a che la superficie superiore non screpola, come una corteccia d'albero.

Il Mallegato

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MA A PISTOIA SI MANGIANO ANCHE: i Ranocchi Fritti, i Necci e le Frittelle di Castagne, gli Gnocchi di Polenta con Pecorino, le Anguille fritte o in umido, la Farinata di Cavolo Nero, il Peposo i Crostini di Milza, Le Tagliatelle di farina di castagne ai funghi porcini e salsicce.


PRO DOTTI TIPICI I PRODOTTI TIPICI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA. Pistoia, così variegata nel suo aspetto morfologico, offre molteplici prodotti della terra, spontanei o frutto di coltivazioni. Questi, lavorati con ricette antiche tramandate di madre in figlia, costituiscono la base fondamentale della cucina tipica pistoiese. Oltre a ciò, risultato di un'economia sostanzialmente agraria e spesso povera, oggi a Pistoia è possibile degustare piatti e prodotti che derivano, invece, dalla raffinata tradizione culinaria dell'ospitalità turistica, tipica di alcune parti della Provincia: IL FAGIOLO DI SORANA IGP L'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA IGP TOSCANO IL VINO, Bianco DOC della Valdinievole e Chianti Montalbano DOCG I MIRTILLI, LE MORE, I LAMPONI, LE FRAGOLE DI BOSCO IL MIELE IL PECORINO A LATTE CRUDO LA FARINA DOLCE DI CASTAGNE LE CIALDE DI MONTECATINI I BRIGIDINI DI LAMPORECCHIO I CONFETTI E IL PANFORTE DI PISTOIA IL CIOCCOLATO

THE CHOCOLATE VALLEY La Provincia di Pistoia è il luogo dove troviamo gli artigiani cioccolatieri che hanno resa famosa nel mondo la "Tuscan Chocolate Valley" con i loro laboratori e punti vendita CATINARI • Agliana CIOCCOLATO & CO • Massa e Cozzile BRUNO CORSINI • Pistoia GUSTO SRL • Pistoia LA MOLINA • Quarrata SIGNORINI CIOCCOLATERIA • Quarrata SLITTI • Monsummano Terme ROBERTO VASILE • Pescia

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ARTIGIA NATO

Liz Taylor, a Pistoia per scegliere il proprio corredo

Articolo realizzato in occasione dell'80° anniversario della Balducci S.p.A. (1934 - 2014)

Sedia Swinging Wine prodotta da Officine Ferro Toscano

Un vivaio di Rose Barni

Un'esposizione di piatti UFIP

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IL RICAMO Intorno al 1400 l'arte del ricamo, nata per ornare l'abbigliamento ecclesiale, iniziò ad essere utilizzata anche in quello laico. Nel '700 il Granduca Leopoldo promosse fortemente la tessitura e il ricamo, attraverso l'insegnamento di arti e mestieri. Questa sapienza si radicò anche nelle famiglie, dove ogni "ragazza da marito" impegnava le giornate a confezionare il proprio corredo, impreziosito dai punti di ricamo che ancora si possono apprendere alla scuola di Casalguidi (il Punto Antico o Toscano, il Punto ad Ago, il Punto a Stuoia, il Punto Maiolica, il Punto Pistoia e il Punto Casale). Ma il ricamo è diventato anche un vero e proprio settore produttivo, artigianale ed industriale, che esporta nei più ricchi Paesi del mondo, soddisfacendo una clientela esigentissima. LA PELLETTERIA E LE CALZATURE Nel settore calzaturiero, le imprese pistoiesi sono fra le più richieste dai principali marchi internazionali della moda. Il comparto, presente soprattutto nella zona della Valdinievole, si dedica anche, seppur marginalmente, alla produzione di valigie, borse ed altri accessori in pelle. ARREDAMENTO E SUOI COMPLEMENTI La capacità di lavorare i tessuti e la pelle ha consentito il consolidamento di un altro importante settore produttivo: quello dell'arredamento. Il comparto, tipico della zona di Quarrata, si afferma grazie alla produzione di salotti imbottiti; ma, piano piano, si sta imponendo anche nella produzione di complementi di arredo, industriali e artigianali. IL VIVAISMO Il vivaismo (dalle piante da giardino alle piante da appartamento, dalle rose ai fiori recisi) che nasce dalla tradizione toscana dei giardini delle grandi ville medicee, e sostenuto da una grande fertilità della terra, costituisce oggi una delle più tipiche attività pistoiesi. I filari di piante e fiori connotano il paesaggio; alcuni vivai possono essere visitati previo appuntamento. GLI STRUMENTI MUSICALI La capacità di rendere sonoro un manufatto in lega metallica è un’arte che a Pistoia affonda le radici fino al 1700, epoca in cui si eccelleva nella realizzazione di organi a canne ad uso religioso. Da questa tradizione si è sviluppata poi l’abilità nella produzione di strumenti a percussione, come piatti, campanacci e simili, con straordinarie caratteristiche di diffusione del suono. Con l'intuizione del maestro Luigi Tronci, la UFIP nasce a Pistoia come unione di quattro produttori, divenendo in poco tempo azienda leader nel mondo nella produzione di piatti da batteria di alta qualità, vantando collaborazioni eccellenti con musicisti ed istituzioni di fama internazionale. Nel 2008 nasce a Pistoia la Fondazione Luigi Tronci, esposizione permanente di strumenti musicali a percussione che coniuga cultura, storia e arte musicale dei popoli del mondo. Qui gli appassionati possono ammirare, ascoltare e suonare tutti gli strumenti disponibili.


TITLE:

GUIDA TURISMO PISTOIA E PROVINCIA

PUBLISHER:

Confindustria, Rete Imprese Pistoia Turismo

EDITORIAL STAFF:

Maria Chiti, Sabrina Gilardi, Samuela Palmieri, Daniele Agostini

DESIGN:

Migliorati A&C

LITHO:

Beatmark International

TRANSLATIONS:

Studio Blitz

PRINTING:

Stylgrafica Cascinese, Maggio 2014

CONTRIBUTORS Si ringraziano per la gentile collaborazione: la Camera di Commercio di Pistoia; la Provincia di Pistoia; i comuni di: Pistoia, Montecatini Terme, Monsummano Terme, Pescia, Quarrata, Ponte Buggianese, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Uzzano, Pieve a Nievole, Buggiano, Larciano, Lamporecchio, Serravalle Pistoiese, Agliana, Montale, Marliana, Piteglio, San Marcello Pistoiese, Sambuca Pistoiese, Cutigliano, Abetone; Terme di Montecatini Spa; Terme Grotta Giusti Spa; Montecatini Golf Club; IRSA PT; Ass. Tiro a volo Pieve a Nievole-Montecatini Terme; Pellegrini Osteria Moderna per il servizio sui piatti tipici; Tania Pasquinelli; Emanuela Vigilanti; Angela De Luca; Maria Teresa Giacomelli; Francesca Giunti; Stefano Migliorati; Ilaria Novi, Isil Cassaresi Clement; Ilaria Troni; Veronica Ferretti; Vasco Ferretti; Anna Vitali; Maria Giulia Grazzini; Leonardo Bugiani; Stefano Poggialini. PHOTO CREDITS Archivio Provincia di Pistoia; Archivio Comune di Monsummano Terme; Archivio Terme di Montecatini; Archivio Terme Grotta Giusti; Archivio Comune di Montecatini Terme; Archivio Montecatini Opera Festival; Archivio Fondazione Carlo Collodi; Archivio Comune di Quarrata; Archivio Ranieri Tour Operator; Archivio MiglioratiA&C; Archivio Beatmark International; Archivio Fondazione Iorio Vivarelli; Archivio Casa-Museo Sigfrido Bartolini; Archivio Leonardo Bugiani; Archivio Stefano Poggialini; Archivio Balducci Spa; Archivio Rose Barni Spa; Archivio Officine Ferro Toscano; Archivio UFIP; Archivio DepositPhotos. COPYRIGHT Confindustria Rete Imprese Pistoia Turismo Š 2014. I contenuti di questa pubblicazione sono rilasciati dall'editore sotto licenza Creative Commons 2.5 (Attribuzione, Non commerciale, Condividi con stessa licenza) e possono pertanto essere riprodotti, distribuiti, comunicati, esposti, rappresentati e modificati, rispettando condizioni indicate al link seguente: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ www. _____________________ e-mail _______________________


GUIDE

ITALIANO

PISTOIA e

PROVINCIA

Rete Confindustria Pistoia Turismo

Uno strumento agile, semplice, immediato, con cui esplorare le numerose opportunità di visita e soggiorno che Pistoia e la sua provincia offrono. Nella prima parte, le cinque aree che fanno capo ad altrettante note località, da cui partire per gli itinerari che più vi appassionano. Ogni sezione è contraddistinta da un diverso colore, accompagnandovi alla scoperta dei luoghi e dei personaggi più interessanti. Nella seconda parte troviamo la classificazione delle strutture associate; una selezione della migliore offerta turistica presente sul territorio, con le società di servizi, le strutture alberghiere e gli stabilimenti termali, dove prenotare il vostro soggiorno in quest’affascinante parte di Toscana, per due giorni oppure per più settimane.


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