Pietro Modiano Pistoia 28 novembre 2011
Quale è la domanda giusta da farsi: - c’è un rischio di recessione? - quanto severa è la recessione?
La recessione non sembra più una eventualità
Non un colpo di coda della crisi e con aspetti preoccupanti, perché Viene dopo la forte recessione di due anni fa e dopo una ripresa breve e insufficiente Il contesto delle politiche economiche è peggiore: armi a disposizione grado di coesione condizionamento dei mercati
E’ guidata per ora soprattutto da fattori interni, innestati da movimenti dei mercati finanziari: deterioramento fiducia/aspettative; si aggiungeranno gli effetti dell’austerità e un elevato rischio credito
Quadro globale, dalla perdita di velocitĂ al forte rallentamento; in Europa, qualcosa di peggio; in Italia ... qualcosa di peggio
Gli indici anticipatori del ciclo ripiegano ovunque, dall’estate brusca discesa nei paesi europei e in Italia
Previsioni OCSE (ott. 2011) e CE (nov. 2011) prudenti; Area euro frena nel 2012, in Italia due trimestri lievemente negativi. E’ uno scenario centrale, con prevalere di rischi al ribasso. Per i previsori privati PIL Italia in calo di 0,2/0,3 nel 2012 2010
2011
2012
2013
OCSE
CE
OCSE
CE
OCSE
CE
Mondo
5,0
3.9
3,7
3.8
3,5
4,6
3,6
USA
3,0
1,7
1,6
1,8
1,5
2,5
1,3
Area euro
1,9
1,6
1,5
0,3
0,5
1,5
1,3
- Italia
1,5
-
0,5
-
0,1
-
0,7
- Germania
3,7
-
2,9
-
0,8
-
1,8
- Francia
1,5
-
1,6
-
0,6
-
1,4
Giappone
4,0
-0,5
-0,4
2,1
1,8
1,5
1,0
Emergenti
8,5
7,2
6,0
6,7
5,9
7,4
5,9
- Cina
10,3
9,3
7,2
8,6
7,2
9,5
7,2
Dati “hard�, fermi a settembre non dicono ancora molto: diffusi peggioramenti in Europa e Italia nella produzione e vendite industriali Fatturato manifatturiero reale
Produzione industriale 2005=100
125,00 120,00
115
115,00
110
110,00
105
105,00 100,00
2005=100
120
100
Germania
95
Germania
90,00
Spagna
90
Spagna
85,00
Francia
85
Francia
80
Italia
80,00
Italia
200 5 200 M01 5 200 M06 5 200 M11 6M 200 04 6 200 M09 7 200 M02 7 200 M07 7M 200 12 8 200 M05 8 200 M10 9 200 M03 9 201 M08 0M 201 01 0 201 M06 0 201 M11 1 201 M04 1M 09
75,00
75 200 5 200 M01 5 200 M06 5M 200 11 6 200 M04 6 200 M09 7 200 M02 7M 200 07 7 200 M12 8 200 M05 8M 200 10 9 200 M03 9 201 M08 0 201 M01 0M 201 06 0 201 M11 1 201 M04 1M 09
95,00
Gli impulsi della domanda estera sono stati fino a settembre di rallentamento non (ancora) di recessione, peraltro con buona performance italiana
In Italia netto divario tra mercato estero e nazionale; per tutta la fase di ripresa la domanda interna è stata modesta ... quasi non c’è stata Fatturato industriale: interno ed estero
130 125 120
Fatturato reale interno Fatturato reale estero
115 110 105 100 95 90 85
2011/8
2011/3
2010/10
2010/5
2009/12
2009/7
2009/2
2008/9
2008/4
2007/11
2007/6
2007/1
2006/8
2006/3
2005/10
2005/5
2004/12
2004/7
2004/2
2003/9
2003/4
2002/11
2002/6
2002/1
80
Indicazioni dai dati soft (qualitativi) di un cedimento dopo l’estate proprio della domanda interna, soprattutto nei beni di investimento e negli intermedi Ordini interni delle imprese industriali 20
-20 -30 -40
beni di consumo beni intermedi
-50 -60 -70 -80
beni strumentali
Set-2011
Mag-
Gen-2011
Set-2010
Mag-
Gen-2010
Set-2009
Mag-
Gen-2009
Set-2008
Mag-
Gen-2008
Set-2007
Mag-
Gen-2007
Set-2006
Mag-
Gen-2006
Set-2005
-10
Mag-
0
Gen-2005
10
Finora consumi sorretti da riduzione propensione al risparmio: ma se aumenta precauzione sale il tasso di risparmio e con potere d’acquisto in riduzione...
Per ora (ottobre) timori famiglie si evidenziano soprattutto nel clima di opinione circa le condizioni dell’economia (meno sulle condizioni personali)... Clima di fiducia dei consumatori, personale e generale 150 140 130 120 110 100 90
Lug-2011
Gen-2011
Lug-2010
Gen-2010
Lug-2009
Gen-2009
Lug-2008
Gen-2008
Lug-2007
Gen-2007
Lug-2006
Gen-2006
Lug-2005
Gen-2005
Lug-2004
Gen-2004
Lug-2003
Gen-2003
Lug-2002
Lug-2001
Gen-2001
Lug-2000
60
Gen-2000
70
Gen-2002
Clima di fiducia Situazione personale Situazione economia
80
Ciclo nelle costruzioni: debolezza Investimenti in edilizia residenziale (2000=100) 160,0
•
Area euro Germania Spagna Francia Italia
150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 90,0
Investimenti in altre costruzioni
160,0
Differenze maggiori nelle altre costruzioni, in discesa dal 2003-04 – Per ristagno investimenti privati – Tagli PA centrali e agli enti locali
2011Q3
2011Q1
2010Q3
2010Q1
2009Q3
2009Q1
2008Q3
2007Q3 2008Q1
2007Q1
2006Q3
2006Q1
2005Q3
2005Q1
2004Q3
2003Q3 2004Q1
2003Q1
2002Q3
2002Q1
2001Q3
2001Q1
2000Q3
2000Q1
70,0
150,0
Area euro
140,0
Germania
130,0 120,0
• Spagna ... Francia Italia
110,0 100,0 90,0 80,0 70,0 2000Q1 2000Q3 2001Q1 2001Q3 2002Q1 2002Q3 2003Q1 2003Q3 2004Q1 2004Q3 2005Q1 2005Q3 2006Q1 2006Q3 2007Q1 2007Q3 2008Q1 2008Q3 2009Q1 2009Q3 2010Q1 2010Q3 2011Q1 2011Q3
80,0
•
Nel residenziale, nel 2010-11 si torna vicino ai livelli di inizio decennio; ciclo italiano simile a quello francese, ma con accentuazione di debolezza nell’ultimo periodo
... il clima di opinione si differenzia a seconda dei comparti, basso in generale, sostanzialmente negativo negli edifici Indici di fiducia nele costruzioni 145 135
Lavori specializzati
125
Edifici Ingegneria civile
115 105 95 85 75 65
Set-2011
Mag-2011
Gen-2011
Set-2010
Mag-2010
Gen-2010
Set-2009
Mag-2009
Gen-2009
Set-2008
Mag-2008
Gen-2008
Set-2007
Mag-2007
Gen-2007
Set-2006
Mag-2006
Gen-2006
Set-2005
Mag-2005
Gen-2005
55
Credito e imprese indicatori di offerta di credito al III trim. Offerta di credito alle imprese: grado di irrigidimento 120,0 100,0 80,0
Negli ultimi 3 mesi
60,0
Nei successivi 3 mesi
40,0 20,0
-20,0 -40,0
Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre
0,0
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Credito e imprese indicatori di domanda di credito al III trim. Domanda di credito delle imprese 80,0 60,0 Negli ultimi 3 mesi 40,0
Nei successivi 3 mesi
20,0
-20,0 -40,0 -60,0
Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre Gennaio Aprile Luglio Ottobre
0,0
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Indagine Nomisma su congiuntura e credito, segni di peggioramento a fine ottobre Percezione delle imprese circa l’accesso al credito bancario rispetto a 3 mesi prima Totale
> 20 addetti
< 20 addetti
Peggiorate
44,8
51,4
27,5
Invariate
53,9
48,2
69,3
Migliorate
1,3
0,5
3,3
Considerazioni in prospettiva, austerità fiscale: percorso obbligato con effetti dolorosi Stime IMF Consolidamento dell’1%: PIL si contrae di 0,6% e disoccupazione cresce di 0,5% in 2 anni Più ampi se banche centrali non attuano stimolo monetario e
deprezzamento cambio caso europeo, caso Italia se si aggiunge credit crunch
Più che doppi se consolidamento fiscale è anche simultaneo in più paesi caso europeo Consolidamento meno doloroso se indotto da crisi di solvibilità debito pubblico. Canale “fiducia” per mercati finanziari, consumatori, imprese Effetto-Monti: moderazione spread Effetto-Monti: tolto un catalizzatore che attirava le tensioni solo su Italia, ora si rivolgono anche su Francia (oltre che Spagna)
Situazione complessa: 2 Problemi...
Problema 1. L’austerità fiscale interviene in situazione di carenza di domanda (non di offerta) e di disoccupazione da domanda (non da rigidità salariale); politiche di offerta-Monti possono aiutare? Stime di output gap: (PIL effettivo - PIL potenziale)/PIL potenziale, anno 2011
Disoccupazione di equilibrio (non inflazionistica) ed effettiva stime OECD, anno 2011
EC
OECD
Equilibrio
Effettiva
Italia
-2,3
-2,8
Italia
7,1
8,1
Germania
0,0
-0,6
Germania
7,6
6,1
Francia
-2,3
-3,3
Francia
8,7
9,8
Spagna
-5
-7,4
Spagna
12,7
20,9
Area euro
-2
-3,1
Area euro
8,4
10,0
Regno Un.
-3,3
-3,1
Regno Un.
5,8
9,7
Stati Uniti
-1,1
-3,2
Stati Uniti
5,3
9,0
Problema 2. L’Italia, su traiettoria sostenibile, saltata su un “cattivo equilibrio” spinta da aspettative negative: possono essere eliminate da Monti+BCE? 1 Debito/PIL 2010
2 Saldo primario/PIL aggiustato per il ciclo 2010
3 Saldo primario/PIL aggiustato per il ciclo da mantenere nel 2020-30 per portare il debito al 60% nel 2030
4 (=3-2) Aggiustamento richiesto tra il 2010 e il 2020 per ottenere il saldo primario che porta il debito al 60% nel 2030
5 Aggiustamento richiesto nel 2010-30 per compensare anche le proiezioni di maggiore spesa per pensioni e sanità
Italia
119,0
1,2
4,3
3,1
4,1
Germania
84,0
-0,4
2,0
2,3
4,6
Francia
82,4
-3,1
3,1
6,3
7,9
Spagna
60,1
-6,3
2,0
8,3
10,4
Belgio
96,7
0,3
3,1
2,8
8,4
Olanda
63,7
-3,1
1,3
4,4
9,4
Irlanda
94,9
-6,4
5,6
12,0
13,5
Portogallo
92,9
-5,3
4,3
9,6
13,8
Grecia
142,8
-5,7
9,8
15,5
19,0
Regno Unito
75,5
-5,8
3,4
9,1
13.3
Stati Uniti
94,4
-5,4
5,4
10,8
17,0
Giappone
220,0
-6,6
7,0
13,6
14,3
Interrogativi in una prospettiva complessa •
Dobbiamo fare austerità in dosi massicce per uscire dall’occhio del ciclone della crisi e convincere BCE e Germania che il governo in carica non è tentato dall’azzardo morale
•
Ma dosi massicce di austerità comprimono la domanda aggregata, in una situazione in cui questa è già carente
•
La recessione peggiora i conti pubblici, attivando sfiducia degli investitori finanziari
•
Si deve sperare in un effetto aspettative non solo degli investitori internazionali, ma di consumatori e imprese nazionali in reazione alle politiche di offerta (liberalizzazioni, flessibilità, ecc)
•
Occorre intervento europeo, diretto o indiretto della Bce, per spezzare aspettative negative e attenuare spirali negative
•
Forse alla fine ci si arriverà, forse quando la crisi si estende anche ad altri paesi, ma nel frattempo la situazione si deteriori troppo