Il Calciatore Speciale Europei

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Anno 46 – N. 02 SPECIALE 2021 – Periodico

Speciale Euro 2020

CAMPIONI !!!


Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori

direttore direttore responsabile condirettore redazione e amministrazione tel. fax http: e-mail: stampa e impaginazione REG.TRIB.VI

Sergio Campana Gianni Grazioli Nicola Bosio A.I.C. Service Contrà delle Grazie, 10 36100 Vicenza 0444 233233 0444 233250 www.assocalciatori.it info@assocalciatori.it Tipolitografia Campisi Srl Arcugnano (VI) N.289 del 15-11-1972

Questo periodico è iscritto all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana

Finito di stampare il 18/07/2021


speciale europei

di Umberto Calcagno

Le buone maniere Mi sono innamorato di questa Nazionale per i messaggi positivi che il gruppo ha saputo trasmettere fin dal principio. I valori espressi dalla spontaneità dei ragazzi, in un momento storico nel quale la comunicazione viene spesso costruita a tavolino, costituisce la nota più bella per tutti noi italiani. Troppo spesso il mondo del calcio vive di eccessi, di inutili tensioni e forzature spesso deleteri per gli atleti; la Nazionale ci ha insegnato una nuova modalità di approccio alle partite, figlia anche delle esperienze all’estero del Mister e di molti nostri ragazzi, che hanno saputo porre alla base del lavoro la consapevolezza nei propri mezzi e la ricerca della maggior serenità della squadra, come ha dimostrato la grande coesione fuori e dentro il rettangolo di gioco. In più occasioni, entrando a stretto contatto con il gruppo, ho avuto quasi l’impressione che neanche loro avessero coscienza di quanto stava accadendo, vivendo ogni

momento con una naturalezza che ha reso semplici le cose complicate. Sono stati fatti tanti accostamenti con la Sampdoria che vinse trent’anni fa lo scudetto; a me piace sottolinearne uno in particolare, le buone maniere. D’ora in avanti, quando parleremo di esempi di cultura sportiva dovremo ricordare il cammino che ha condotto la nostra Nazionale alla vittoria dell’Europeo quale miglior manifesto dell’educazione collegata ai valori dello sport, accumunando anche i messaggi positivi che altri attori della competizione continentale hanno saputo offrire, primo fra tutti l’allenatore della Spagna Luis Enrique. Oltre all’indubbio merito sportivo, il gruppo della Nazionale ha avuto il pregio di riuscire, meglio di altri e più di tutti, a trasmettere emozioni a tutti gli appassionati di calcio facendo trasparire nelle loro quotidianità il profondo impegno unito alla giusta voglia di divertirsi, elementi che hanno contribuito a rendere il gruppo invincibile. _3


speciale europei Una cavalcata trionfale, dall’esordio a Roma con la Turchia alla finale di Wembley con l’Inghilterra, vincendo via via con Svizzera, Galles, Austria, Belgio e Spagna. Sette vittorie, una più esaltante dell’altra, che hanno riportato, dopo 53 anni, il calcio italiano sul tetto d’Europa. Un trionfo meritato, che ha regalato al nostro Paese quel sorriso che mancava da tempo, con i tricolori sui balconi e i tifosi nelle piazze e festeggiare “notti magiche”.

UEFA EURO 2020 di Nicola Bosio foto di Maurizio Borsari UEFA Matteo Gribaudi ricerca iconografica: Giuseppe Rimondi

Merito di un gruppo fantastico, unito, granitico, una grande famiglia affiatata; merito di una squadra composta da “26 titolari” che ha saputo esprimere bel gioco, imporre a lunghi tratti la propria supremazia e anche soffrire nei momenti difficili. Merito di un allenatore, Roberto Mancini, e di tutto il suo staff, che ha portato una ventata d’aria fresca al nostro calcio, fatta di valori, determinazione, passione, sacrificio, orgoglio e mentalità vincente. 4_


di Gianni Grazioli

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L'Italia degli imbattibili campione d'Europa È stata un'avventura entusiasmante. Gli Azzurri di Mancini sono tornati sul tetto d'Europa dopo 53 anni. Una cavalcata fantastica condita da ottime prestazioni sul piano del gioco, goal, carattere e determinazione. Chiellini e compagni hanno conquistato le simpatie di molti appassionati del pallone anche al di fuori dell'Italia. Si scopre così una nazionale magnificamente votata alla Bellezza sotto la guida del Commissario Tecnico Roberto Mancini. Fra i tanti casi, raccontati con parole e immagini da queste pagine, lo dimostrano i “sassolesi” Locatelli e Berardi, autori di un perfetto “Triangolo” disegnato dalla metà campo fino alla rete svizzera, gli spostamenti d’aria creati dalla forza d’ur-

to di Spinazzola e Verratti per impedire un “gol fatto” di Lukaku, la vincente invasione azzurra dell’area piccola inglese, la glaciale abilità di Gigio Donnarumma nel parare un rigore su tre, il genio invisibile di Jorginho, e perfino la maestria con cui Federico Chiesa stoppa di naso un pallone da scaricare nella porta dell’Austria. In realtà, non sono miracoli, ma piccoli prodigi tecnici, resi “normali” dalla condivisione di un progetto. Anzi, di quel Sogno che il “mister” ha fissato come unica missione della propria nazionale, nata dopo il fallimento di una qualificazione ai Mondiali: essere Squadra sempre, anche a costo di diventare Imbattibile. _5


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Roma, 11 giugno 2021 – Stadio Olimpico

CERIMONIA D’APERTURA

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speciale europei Roma, 11 giugno 2021: Turchia - Italia 0-3

ESORDIO VINCENTE: AZZURRI BUONA LA PRIMA HANNO DETTO “Abbiamo giocato bene. Essendo la prima partita, non è stato facile e abbiamo affrontato una buona squadra. Il pubblico ci ha aiutato ed è stato fondamentale per noi muovere la palla velocemente”. Roberto Mancini “Abbiamo mostrato pazienza nel primo tempo. La Turchia è una squadra forte e ha creato problemi a molte grandi squadre. Abbiamo cercato di stancarli, spostando la palla a destra e a sinistra e cercando di allargarli in campo. Abbiamo faticato per rompere il loro muro. Il secondo gol è stata una bella manovra offensiva”. Ciro Immobile “La nostra forza è il gruppo, il mister ha creato un grande gruppo in cui non ci sono titolari e panchinari e ognuno di noi è sempre pronto a sacrificarsi per i compagni. Vincere è la cosa più importante, se segno è anche meglio. È stata una serata fantastica. È stato fantastico giocare di fronte ai nostri tifosi: speriamo che questo sia un punto di partenza per molte persone. Speriamo che ancora più persone vengano allo stadio in futuro”. Lorenzo Insigne “È la prima gara di quello che speriamo sia un lungo cammino. Ci deve essere entusiasmo adesso, ma dobbiamo anche rimanere umili. Dobbiamo essere consapevoli che possiamo essere competitivi contro tutti se mettiamo in campo quello che abbiamo messo oggi”. Leonardo Bonucci “È stata una prestazione perfetta. Abbiamo avuto pazienza, abbiamo fatto girare bene la palla. La partita è iniziata sull'autobus verso lo stadio, vedere tutti i tifosi ci ha fatto venire la pelle d'oca”. Leonardo Spinazzola

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Partenza e… ripartenza

Lo spettacolo dell’inaugurazione di questo europeo itinerante è di quelli che lascia a bocca aperta, tra percussionisti volanti, musica assordante, enormi palloni colorati, giochi pirotecnici e ballerine volteggianti nel cielo dello Stadio Olimpico di Roma. Ci sono Totti e Nesta, che della recente storia della Roma calcistica ne sono l’emblema, c’è il Presidente della Repubblica Mattarella, simbolo del nostro Paese, c’è la voglia di sventolare il tricolore e di ritrovare, sotto la bandiera italiana, quell’unità che da sempre ci contraddistingue. Da brividi il “Nessun dorma” cantato da Andrea Bocelli, ancor più da brividi quel boato del pubblico che accompagna il calcio d’inizio a quel pallone che arriva in macchina (potere degli sponsor) al centro del campo. Già, è il pubblico il vero spettacolo: dopo più di un anno si torna allo stadio, si torna a cantare, si torna ad incitare i propri idoli e far sentire il proprio calore in una “parvenza” di normalità. Tifosi italiani e turchi sembrano tifare tutti per lo stesso obiettivo: scacciare i fantasmi di una pandemia devastante che ha cambiato le nostre vite ma che, più passano i giorni, più sembra avere le ore contate. Segna Demiral, ma nella porta sbagliata, e lo stadio esplode… segna la scarpa d’oro Ciro Immobile e l’Italia impazzisce al suo “porca puttena” di “Banfiniana” memoria… segna Lorenzo insigne e il virus diventa, per un attimo, solo un lontano ricordo. Si riparte…


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HANNO SCRITTO La notte che tutti aspettavamo, la notte che ha riportato la gente negli stadi si è colorata di azzurro intenso. Da 1805 giorni, dai rigori di Zaza e Pellè a Euro 2016, la Nazionale non partecipava a un torneo di prima fascia e il ritorno è stato scintillante e bello, oltre che vincente. Una partita dominata dall’Italia che ha mandato un segnale alle altre pretendenti: per Wembley ci siamo anche noi. Stefano Salandin (Tuttosport) Trentuno anni dopo Schillaci al Mondiale, l’Olimpico ha colmato di gioia la lunga attesa per un nuovo grande torneo a Roma e stavolta ha triplicato la festa dei ragazzi del Sud: Berardi, Immobile e Insigne hanno battezzato come meglio non

si poteva l’Europeo. Enrico Currò (La Repubblica) Non si è trattato di una semplice partita, ma di un evento che l’intero mondo del calcio ha vissuto come una sorta di rinascita. D’accordo, la gente si era già rivista alle finali di Champions ed Europa League, ma la rassegna continentale che si concluderà a luglio a Wembley è vissuta come l’inizio dell’era post Covid. Come il ritorno alla (quasi) normalità del mondo del pallone. Andrea Ramazzotti (Corriere dello Sport) Un godimento. Ventottesimo risultato di fila. Mancini aveva promesso che gli ita-

Infine il gruppo: unito, composto da giocatori che tra loro davvero sono amici e solidali. Belotti da bordocampo che corre ad abbracciare Immobile è uno dei fotogrammi che lo dimostra. Ma quello finale che scegliamo è l’esultanza liberatoria al 2-0 di Mancini, che questo bel gruppo di ragazzi italiani ha plasmato e forgiato. Raramente c’è stata tanta unione tra il Paese e la Nazionale. Divertiteci, divertiamoci. Ce lo meritiamo. Andrea Di Caro (La Gazzetta dello Sport)

LE PAGELLE

Partono con il piede giusto gli azzurri di Roberto Mancini: il 3 a 0 rifilato alla Turchia regala non solo un’importantissima vittoria, ma anche bel gioco e momenti di vero spettacolo. Dopo un primo tempo piuttosto complicato, con la formazione turca chiusa nella propria metà campo, la partita si sblocca nella ripresa grazie ad una travolgente azione di Berardi sulla fascia che crossa in area avversaria provocando la sfortunata autorete di Demiral. La gara inevitabilmente si apre, con i “rossi” di Gunes alla caccia del pareggio, e gli azzurri trovano maggiori spazi e raddoppiano con Immobile, che ribadisce in rete un tiro di Spinazzola respinto da Cakir, e chiudono il match con il classico “tiro a giro” di Insigne dopo una bella azione in velocità. A sinistra l’autogol del difensore turco Demiral (sul cross di Domenico Berardi) che apre la gara. Sopra, Barella e Bonucci contrastano Calhanoglu. A fianco, l’esultanza di Ciro Immobile e Lorenzo Insigne dopo la terza rete. Sotto, Leonardo Spinazzola con il premio della Uefa come “Star of the match”.

liani si sarebbero divertiti e così è. Ora non resta che insistere. Tenendo i piedi piantati per terra. Alessandro Bocci (Corriere della Sera)

Donnarumma Florenzi Bonucci Chiellini Spinazzola Locatelli Barella Jorginho Berardi Immobile Insigne Di Lorenzo Cristante Bernardeschi Belotti

IL TABELLINO

Gazzetta dello Sport

Chiesa Mancini

6,5 6 6,5 7,5 8 7 6,5 7 8 7,5 7,5 6,5 6 s.v. s.v. s.v. 8

Corriere dello Sport

6,5 6 7 7,5 7,5 6,5 7 7,5 7,5 8 7,5 6,5 s.v. s.v. s.v. s.v. 7,5

Tuttosport

Media

6 5 6,5 6,5 7,5 6,5 6,5 6,5 7 7 7 6,5 s.v. s.v. s.v. s.v. 7

6,33 5,66 6,66 7,16 7,66 6,66 6,66 6,66 7,5 7,5 7,33 6,5 s.v. s.v. s.v. s.v. 7,5

TURCHIA – ITALIA 0-3

Marcatori: 8' st aut. Demiral (T), 21' st Immobile (I), 34' st Insigne (I) Turchia: Cakir; Celik, Soyuncu, Demiral, Meras; Yokuslu (20' st Kahveci); Karaman (32' st Dervisoglu), Tufan (20' st Ayhan), Yazici (1' st Under), Calhanoglu; Yilmaz. A disp.: Gunok, Bayindir, Tokoz, Antalyali, Kabak, Unal, Kocku, Muldur. CT: Gunes Italia: Donnarumma; Florenzi (1' st Di Lorenzo), Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Locatelli (28' st Cristante); Berardi (40' st Bernardeschi), Immobile (36' st Belotti), Insigne (36' st Chiesa). A disp.: Sirigu, Meret, Acerbi, Bastoni, Emerson, Pessina, Raspadori. CT: Mancini Arbitro: Makkelie (Olanda) Amoniti: Soyuncu, Dervisoglu (T)

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Roma, 11 giugno 2021 – Stadio Olimpico

TURCHIA – ITALIA 0-3 53’ Demiral (T) aut 66’ Immobile (I) 79’ Insigne (I)

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Baku, 12 giugno 2021 - Olympic Stadium

GALLES – SVIZZERA 1-1 49’ Embolo (S) 74' Moore (G)

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speciale europei Copenhagen, 12 giugno 2021 - Parken Stadium

DANIMARCA – FINLANDIA 0-1 60’ Pohjanpalo (F)

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San Pietroburgo, 12 giugno 2021 - Saint Petersburg Stadium

BELGIO - RUSSIA 3-0 10’ Lukaku (B) 34’ Meunier (B) 88’ Lukaku (B)

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Londra, 13 giugno 2021 - Wembley Stadium

INGHILTERRA – CROAZIA 1-0 57’ Sterling (I)

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Bucarest, 13 giugno 2021 - National Arena

AUSTRIA - MACEDONIA 3-1 18’ Lainer (A) 28’ Pandev (M) 78’ Gregoritsch (A) 89’ Arnautović (A)

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Amsterdam, 13 giugno 2021 - Johan Cruijff ArenA

OLANDA - UCRAINA 3-2 52’ Wijnaldum (O) 59’ Weghorst (O) 75’ Yarmolenko (U) 79’ Yaremchuk (U) 85’ Dumfries (O)

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Glasgow, 14 giugno 2021 - Hampden Park

SCOZIA-REPUBBLICA CECA 0-2 42’ Schick 52’ Schick

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San Pietroburgo, 14 giugno 2021 Saint Petersburg Stadium

POLONIA – SLOVACCHIA 1-2 18’ Szczęsny (P) aut 46’ Linetty (P) 69’ Škriniar (S)

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Siviglia, 14 giugno 2021 - La Cartuja Stadium

SPAGNA – SVEZIA 0-0

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Budapest, 15 giugno 2021 - Puskás Aréna

UNGHERIA – PORTOGALLO 0-3 84’ Guerreiro (P) 87’ Ronaldo (P) 92’ Ronaldo (P)

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Monaco, 15 giugno 2021 - Football Arena

FRANCIA – GERMANIA 1-0 20’ Hummels (G) aut

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San Pietroburgo, 16 giugno 2021 Saint Petersburg Stadium

FINLANDIA – RUSSIA 0-1 45’ Miranchuk (R)

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Baku, 16 giugno 2021 - Olympic Stadium

TURCHIA – GALLES 0-2 42’ Ramsey (G) 95’ C. Roberts (G)

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speciale europei Roma, 16 giugno 2021: Italia – Svizzera 3-0

UN’ALTRA VITTORIA: AZZURRI GIÀ AGLI OTTAVI HANNO DETTO “Cerco di dare sempre il massimo, oggi sono riuscito a fare un altro assist per Locatelli, gli faccio i complimenti per la grande partita che ha fatto. Essere qui e fare queste grandi partite per me è motivo d’orgoglio”. Domenico Berardi “È bello vivere queste emozioni, ne parlavo con Locatelli: siamo partiti dall’Under 15 giocando assieme e ora siamo qui all’Europeo. Non c’è gelosia, siamo tutti felici l’uno per l’altro sia dentro che fuori dal campo e questa è la cosa più bella”. Nicolò Barella “La qualificazione vuol dire tanto, vuol dire che stiamo facendo veramente qualcosa di buono, come buono è stato tutto il percorso con il mister. È la dimostrazione che il lavoro paga, ora dobbiamo vincere con il Galles per arrivare primi. Il gruppo è coeso e unito, ci aiutiamo tutti, il calcio è questo siamo un blocco unico”. Francesco Acerbi “La Svizzera è una squadra forte, è stata una partita durissima ma lo sapevamo, potevamo anche fare gol prima, a volte abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio. Abbiamo sofferto quando c’era da soffrire ma alla fine è stata una vittoria strameritata. Una dedica? A tutti gli italiani e a tutti quelli che stanno soffrendo". Roberto Mancini “Nella gara di stasera c’è tanto lavoro e determinazione, sono felice e orgoglioso, faccio parte di un gruppo fantastico. Il primo gol è stato bellissimo, mi ha fatto l’assist il mio amico Berardi. Di solito io non accompagno l’azione, ero galvanizzato dal lancio per Berardi, avevo un pizzico di follia”. Manuel Locatelli

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Nel segno del 3

3 sono i gol che la banda Mancini rifila agli svizzeri, scesi in quel di Roma accompagnati da un colorato (di rosso) e chiassoso seguito di tifosi, una buona squadra guidata da uno (Petkovic) che l’Olimpico lo conosce bene per i suoi trascorsi laziali, ma che non riesce mai a trovare le contromisure adatte per arginare gli assalti azzurri. 3 è il numero di maglia di Giorgio Chiellini, eterno fiero capitano, osannato ad ogni suo intervento, che prima segna un prezioso gol (annullato però dal Var per fallo di mano) e un minuto dopo è costretto a lasciare il campo, e la fascia (a Bonucci), per infortunio. Speriamo nulla di grave. 3 sono le giocate spettacolari di Manuel Locatelli, centrocampista che fa rima con Tardelli, che prima fa un lancio di 30 metri al volo a Berardi (chapeau), poi segue l’azione e segna il primo gol (da applausi), quindi raddoppia con un tiro da fuori area (tripudio). La sua esultanza (ma non solo quella) somiglia tanto a quella dell’eroe Mundial dell’82. 3 le clamorose occasioni sbagliate da Ciro Immobile, inusuali per la scarpa d’oro: la prima di testa nel primo tempo, le altre due in contropiede nella ripresa. Il pubblico lo incoraggia, sale il coro “Ciro, Ciro”, lui si scusa e ripaga tanto affetto con la rete del 3 a 0. Quadretto da lacrimuccia. Ora ci aspetta il Galles, partita numero 3 (tanto per restare in tema) del nostro girone, che affronteremo con la qualificazione in tasca senza far troppi calcoli, puntando dritti alla vittoria… anche perché, come si dice, non c’è 2 senza 3.


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HANNO SCRITTO Volevamo notti azzurre così. E sono arrivate. L’Italia è già agli ottavi di questo Europeo dopo due partite. Sei gol tra Turchia e Svizzera. Donnarumma imbattuto. Impossibile fare meglio. Impossibile fare prima... Stefano Barigelli (La Gazzetta dello Sport) Locatelli o Lotardelli? Le sagome si confondono in questa notte che profuma di sogno e, allo stesso tempo, accende la memoria. Il ragazzo di Galbiate sbuca dal mucchio come quello di Careggine. S’invola in una corsa agile, con la stessa asciuttezza del «fratello» maggiore fende l’aria, con la stessa voglia sfonda la porta. Due volte. Alessandro Barbano (Corriere dello Sport)

L’onnivora Nazionale di Mancini monda l’anima azzurra dal peccato di Ventura, la mancata qualificazione al Mondiale, con una sequenza di vittorie. Questa con la Svizzera è la ventiquattresima nelle ultime ventinove partite senza sconfitta. Enrico Currò (La Repubblica)

no e, ugualmente, del laboratorio di uno scienziato nel gioco della Nazionale. Un gioco che non esiste nel nostro campionato e che Mancini è riuscito ad assemblare senza mai smettere di tenere al centro la propria idea di calcio. Paolo Brusorio (La Stampa)

Questa Squadra è veramente una Squadra e la maiuscola non è un refuso. Mancini ha il merito di avere trasmesso ai suoi uomini il concetto di unità che fa rima con solidarietà e con umiltà. Lo ripetiamo: il bello deve ancora venire. Xavier Jacobelli (Tuttosport)

Porca puttena (è pazzesco, ma dopo che l’ha detto Lino Banfi, ora si può scrivere anche in un articolo come questo): e allora porca puttena che Locatelli e che doppietta, che vittoria netta in un miscuglio di ansia e affetto, perché questo stadio Olimpico è così carico, gonfio, così pronto alla felicità. Fabrizio Roncone (Corriere della Sera)

C'è qualcosa della bottega di un artigia-

LE PAGELLE

Al di là del risultato rotondo, partita non facile quella degli azzurri contro la squadra elvetica, ben disposta in campo da Petkovic ma alla fine mai realmente pericolosa (una sola parata di Donnarumma). Dopo la rete annullata a Chiellini, l’Italia sblocca il risultato con Locatelli che lancia al volo Berardi e poi va a chiudere in rete il cross “di ritorno” del compagno del Sassuolo. Raddoppio azzurro sempre di Locatelli, con un gran tiro di sinistro da fuori area, e terza rete di Ciro Immobile (anche per lui tiro da fuori) chiamato a gran voce dal pubblico dopo un paio di errori di troppo. A qualificazione raggiunta, per la squadra di Mancini resta solo da capire (contro il Galles) se come prima o seconda del girone. A sinistra, il secondo gol di Locatelli che batte Sommer con un gran sinistro da fuori area. Sopra, altra ottima prova del centrocampo azzurro con Jorginho e Barella a contrastare Embolo. A fianco, la terza rete di Ciro Immobile che chiude la gara sul 3 a 0. Sotto, Manuel Locatelli nominato dalla Uefa “Star of the match”.

Donnarumma Di Lorenzo Bonucci Chiellini Spinazzola Locatelli Barella Jorginho Berardi Immobile Insigne Acerbi Cristante Pessina Toloi

IL TABELLINO

Gazzetta dello Sport

Chiesa Mancini

6,5 7 7 6,5 7 8 6,5 7,5 7 6,5 6 6,5 s.v. s.v. 6 6 7,5

Corriere dello Sport

6,5 7 7 6,5 7 9 6 8 7,5 7,5 7,5 6,5 s.v. s.v. 6,5 6,5 8

Tuttosport

Media

7 7 6,5 6 6,5 8,5 6,5 7 7 7,5 6,5 6,5 s.v. s.v. 6,5 6 7,5

ITALIA – SVIZZERA 3-0

Marcatori: 26' Locatelli, 7' st Locatelli, 44' st Immobile Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini (24' Acerbi), Spinazzola; Barella (41' st Cristante), Jorginho, Locatelli (41' st Pessina); Berardi (24' st Toloi), Immobile, Insigne (24' st Chiesa). A disp.: Sirigu, Meret, Belotti, Emerson, Bernardeschi, Raspadori, Bastoni. CT: Mancini Svizzera: Sommer; Elvedi, Schar (12' st Zuber), Akanji; Mbabu (12' st Widmer), Freuler (39' st Sow), Xhaka, Rodriguez; Shaqiri (30' st Vargas); Embolo, Seferovic (1' st Gavranovic). A disp.: Mvogo, Kobel, Zakaria, Fassnacht, Benito, Mehmedi, Comert. CT: Petkovic Arbitro: Karasev (Russia) Amoniti: Gavranovic, Embolo (S)

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6,66 7 6,83 6,33 6,83 8,5 6,33 7,5 7,16 7,16 6,66 6,5 s.v. s.v. 6,33 6,16 7,66


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Roma, 16 giugno 2021 - Stadio Olimpico

ITALIA – SVIZZERA 3-0 26’ Locatelli (I) 52’ Locatelli (I) 89’ Immobile (I)

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Bucarest, 17 giugno 2021 - National Arena

UCRAINA - MACEDONIA 2-1 29’ Yarmolenko (U) 34’ Yaremchuk (U) 57’ Alioski (M)

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Copenhagen, 17 giugno 2021 - Parken Stadium

DANIMARCA – BELGIO 1-2 2’ Poulsen (D) 55’ T. Hazard (B) 70’ De Bruyne (B)

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Amsterdam, 17 giugno 2021 - Johan Cruijff ArenA

OLANDA – AUSTRIA 2-0 11’ Depay (O) 67’ Dumfries (O)

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San Pietroburgo, 18 giugno 2021 - Saint Petersburg Stadium

SVEZIA – SLOVACCHIA 1-0 77’ Forsberg (S)

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speciale europei Glasgow, 18 giugno 2021 - Hampden Park

CROAZIA - REPUBBLICA CECA 1-1 37’ Schick (R) 47’ Perišić (C)

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speciale europei

Londra, 18 giugno 2021 - Wembley Stadium

INGHILTERRA – SCOZIA 0-0

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Budapest, 19 giugno 2021 - Puskás Aréna

UNGHERIA – FRANCIA 1-1 45’ Fiola (U) 66’ Griezmann (F)

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speciale europei Monaco, 19 giugno 2021 - Football Arena

PORTOGALLO – GERMANIA 2-4 15’ Ronaldo (P) 35’ Rúben Dias (P) aut 39’ Guerreiro (P) aut 51’ Havertz (G) 60’ Gosens (G) 67’ Diogo Jota (P)

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Siviglia, 19 giugno 2021 - La Cartuja Stadium

SPAGNA – POLONIA 1-1 25’ Morata (S) 54’ Lewandowski (P)

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speciale europei Roma, 20 giugno 2021: Italia – Galles 1-0

E SONO TRE! AZZURRI PRIMI A PUNTEGGIO PIENO HANNO DETTO “Fa piacere aver eguagliato Pozzo con le 30 partite di imbattibilità, ma lui ha trofei molto più importanti delle 30 gare senza perdere. Siamo felici perché tutti i ragazzi che hanno giocato hanno fatto una bella partita, con questo caldo e cambiando 8 titolari non era facile”. Roberto Mancini “Sulla punizione del gol era Toloi che doveva attaccare il primo palo, ma ha lasciato a me la posizione più interna e alla fine Marco (Verratti) ha calciato basso, l’ho presa io e è andata bene. La mia è una bella favola, questo dimostra che chi arriva dal basso, anche dalla Serie C, col duro lavoro può arrivare lontano con i giusti sacrifici”. Matteo Pessina “Starei pure in panchina a costo di stare in Nazionale, noi 26 dobbiamo essere tutti fieri ed orgogliosi di rappresentare il nostro paese in una competizione così importante. Siamo tutti uguali, il mister farà le sue scelte e non sarà un problema, un minuto o 90’ non fanno la differenza, darò sempre il massimo. Adesso si gioca tutto in 90 minuti, sicuramente ci sarà della pressione in più, ma negli ultimi anni ho visto che la spensieratezza dei giovani anche in competizioni importanti ti da quella marcia in più”. Marco Verratti “Come ha detto il mister non importa chi gioca, gli uomini che vanno in campo fanno la prestazione e anche oggi lo abbiamo dimostrato. Questo gruppo può fare la differenza, possiamo crederci e giocarcela con tutti, questo è merito del mister che ha portato grande entusiasmo e ce l’ha fatto subito capire. Noi viviamo il sogno, ce la giocheremo fino alla fine”. Federico Chiesa

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Italia gran riserva

I cori, stavolta, sono tutti per Roberto Mancini: il Commissario Tecnico azzurro, che eguaglia Vittorio Pozzo raggiungendo le 30 partite utili consecutive, cambia 8 elementi (praticamente tutta la squadra tranne Donnarumma, Bonucci e Jorginho) e, in una sorta di “magia commutativa”, ottiene lo stesso risultato. E non è un caso se a risolvere la gara è quel Matteo Pessina che questo Europeo rischiava di guardarselo in tv: il 12 azzurro (numero “anomalo” ereditato dallo sfortunato Stefano Sensi) batte il numero 12 gallese Hilton e regala all’Italia il passaggio del turno a punteggio pieno… alla faccia dei “cultori del biscotto”. A metà ripresa il gioiellino dell’Atalanta lascia il posto a Gaetano Castrovilli, altra riserva di lusso che sulla schiena porta il 7 di Lorenzo Pellegrini, centrocampista fino all’ultimo giorno in lista tra i 26 “europei”. Giusto citare anche lui in questo fantastico gruppo, giusto (bravo Mancio) dare qualche minuto di gloria pure a Salvatore Sirigu, uomo spogliatoio esempio di professionalità e correttezza, probabilmente alla sua ultima presenza azzurra. Giusto insomma esaltare il gruppo, perché davvero questi ragazzi sembrano una squadra di club, che migliora ogni giorno che passa, dove non ci sono invidie, dove le amicizie si rinsaldano e si moltiplicano, dove tutti, staff compreso, fanno un granitico blocco unico, dove non ci sono riserve ma, come dice lo stesso Mancini, ci sono 11 calciatori che vanno in campo e altri 15 titolari pronti a dare il loro contributo.


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HANNO SCRITTO È persino riduttivo sostenere che "la missione è compiuta" L’Italia di Mancini ha compiuto un capolavoro, più che una missione, in questo girone eliminatorio: 7 gol (compreso l’1-0 al Galles) segnati e nessuno subito, un gioco accattivante, un ritmo inesauribile e una rosa larga larghissima che proietta gli azzurri agli ottavi da dominatori, più che da vincitori, del girone. Stefano Salandin (Tuttosport) Se avesse potuto, Mancini avrebbe messo anche Meret, perché sa quanto conta che tutti si sentano protagonisti e importanti. Questa Nazionale più di qualsiasi altra fa del gruppo la sua forza al di là

di alcune individualità di grande livello. Andrea Di Caro (La Gazzetta dello Sport) Siamo una favola. Bella oltre ogni immaginazione e aspettativa. Eppure vera, concreta. Una favola che atterra su Wembley come la sorpresa dell’Europeo. Incarnata nei nervi di atleti umili e generosi. Disciplinati e fantasiosi. Padroni del campo come nessuno s’è visto finora. Alessandro Barbano (Corriere dello Sport) Mancini ha costruito un gruppo di calciatori intelligenti, giocano pensando, dominano gli avversari perché giocano semplice e la semplicità scompone, disorienta.

Ma adesso sì che può cambiare tutto, l’eliminazione diretta può essere una trappola senza ritorno. Gli spensierati azzurri diventano azzurri quasi favoriti: è un’altra dimensione e bisogna saperla vivere. Non più Roma ma Londra, sperando nell’ultima fermata Wembley,1’11 luglio. Maurizio Crosetti (La Repubblica)

LE PAGELLE

Nonostante il comprensibile ampio turnover, la squadra di Mancini sfodera un’altra ottima prestazione contro un Galles fin troppo remissivo. A centrocampo si rivede Verratti (tra i migliori in campo) e in attacco la coppia Belotti-Chiesa sono una continua spina nel fianco nella difesa dei “dragoni”. Ma a sbloccare la partita ci pensa, sul finire del primo tempo, Pessina che devia in rete un cross dello stesso Verratti. Ripresa più vivace con l’Italia padrona del campo (anche un palo di Bernardeschi su punizione) ma Galles vicino al pareggio con Bale nonostante l’uomo in meno (espulso Ampadu per entrataccia su Bernardeschi). Finale con gli azzurri in avanti e i gallesi a difendere la propria porta per mantenere la differenza reti che permetterà il loro passaggio del turno come seconda. A sinistra, Matteo Pessina autore della rete che decide la partita. In alto, il rientro da titolare di Marco Verratti, padrone, insieme a Jorginho, del centrocampo azzurro. A destra, l’esultanza dopo il gol di Pessina che corre ad abbracciare Mancini, e il cambio Sirigu-Donnarumma. Sotto, Federico Chiesa con il premio “Star of the match”.

Questa è una squadra di giovani maestri, dove chi entra segna (Locatelli, Pessina) e qualcosa insegna. Mai visto avere gli stessi risultati del calcio all'italiana, non subire gol, giocando un calcio che è il suo opposto. E una completezza che ci porta oltre quasi tutti gli avversari. Anche i prossimi. Mario Sconcerti (Corriere della Sera)

Donnarumma Toloi Bonucci Bastoni Emerson Pessina Verratti Jorginho Chiesa Belotti Bernardeschi Sirigu Acerbi Cristante Castrovilli

IL TABELLINO

Gazzetta dello Sport

Raspadori Mancini

6 6,5 6,5 7 6 7,5 7,5 7 7 6 6,5 s.v. 6 6 s.v. 6 7

Corriere dello Sport

6,5 6,5 6,5 7 6,5 7,5 8 7,5 6,5 6 6 s.v. 6 s.v. s.v. s.v. 8

Tuttosport

Media

6 7 6,5 7 6,5 8 7,5 7 7 6,5 7 s.v. 6 s.v. s.v. s.v. 8

ITALIA – GALLES 1-0

Marcatori: 39' Pessina (I) Italia: Donnarumma (44' st Sirigu); Toloi, Bonucci (1' st Acerbi), Bastoni, Emerson; Pessina (42' st Castrovilli), Jorginho (29' st Cristante), Verratti; Bernardeschi (29' st Raspadori), Belotti, Chiesa. A disp.: Meret, Di Lorenzo, Spinazzola, Locatelli, Insigne, Immobile, Barella. CT: Mancini Galles: Ward; Gunter, Rodon, Ampadu; C. Roberts, Allen (41' st Levitt), Morrell (15' st Moore), N. Williams (41' st B. Davies); Bale (41' st Brooks), Ramsey, James (29' st Wilson). A disp.: Hennessey, A. Davies, Lockyer, T. Roberts, Norrington-Davies, J. Williams, Mepham. CT: Page Arbitro: Hategan (Romania) Amoniti: Pessina (I), Allen, Gunter (G) Espulso: 10' st Ampadu (G)

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6,16 6,66 6,5 7 6,33 7,66 7,66 7,16 6,83 6,16 6,5 s.v. 6 s.v. s.v. s.v. 7,66


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Roma, 20 giugno 2021 – Stadio Olimpico

ITALIA – GALLES 1-0 39’ Pessina (I)

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Baku, 20 giugno 2021 - Olympic Stadium

SVIZZERA – TURCHIA 3-1 6’ Seferović (S) 26’ Shaqiri (S) 62’ İrfan Can Kahveci (T) 68’ Shaqiri (S)

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Bucarest, 21 giugno 2021 - National Arena

UCRAINA – AUSTRIA 0-1 21’ Baumgartner (A)

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Amsterdam, 21 giugno 2021 - Johan Cruijff ArenA

MACEDONIA – OLANDA 0-3 24’ Depay (O) 51’ Wijnaldum (O) 58’ Wijnaldum (O)

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San Pietroburgo, 21 giugno 2021 - Saint Petersburg Stadium

FINLANDIA – BELGIO 0-2 74’ Hradecky (F) aut 81’ Lukaku (B)

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Copenhagen, 21 giugno 2021 - Parken Stadium

RUSSIA – DANIMARCA 1-4 38’ Damsgaard (D) 59’ Poulsen (D) 70’ Dzyuba (R) 79’ Christensen (D) 82’ Mæhle (D)

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Londra, 22 giugno 2021 - Wembley Stadium

REPUBBLICA CECA – INGHILTERRA 0-1 12’ Sterling (I)

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Glasgow, 22 giugno 2021 - Hampden Park

CROAZIA – SCOZIA 3-1 17’ Vlašić (C) 42’ McGregor (S) 62’ Modrić (C) 77’ Perišić (C)

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San Pietroburgo, 23 giugno 2021 - Saint Petersburg Stadium

SVEZIA – POLONIA 3-2 2’ Forsberg (S) 59’ Forsberg (S) 61’ Lewandowski (P) 84’ Lewandowski (P) 94’ Claesson (S)

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Siviglia, 23 giugno 2021 - La Cartuja Stadium

SLOVACCHIA – SPAGNA 0-5 30’ Dúbravka (SL) aut 45’ Laporte (SP) 56’ Sarabia (SP) 67’ Ferran Torres (SP) 71’ Kucka (SL) aut

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Monaco, 23 giugno 2021 - Football Arena

GERMANIA – UNGHERIA 2-2 11’ Ad. Szalai (U) 66’ Havertz (G) 68’ Schäfer (U) 84’ Goretzka (G)

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Budapest, 23 giugno 2021 - Puskás Aréna

PORTOGALLO – FRANCIA 2-2 31’ Ronaldo (P) 45’ Benzema (F) 47’ Benzema (F) 60’ Ronaldo (P)

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Amsterdam, 26 giugno 2021 - Johan Cruijff ArenA

GALLES - DANIMARCA 0-4 27’ Dolberg (D) 48’ Dolberg (D) 88’ Mæhle (D) 94’ Braithwaite (D)

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speciale europei Wembley, 26 giugno 2021: Italia – Austria 2-1 (d.t.s.)

OK AI SUPPLEMENTARI, AZZURRI AI QUARTI! HANNO DETTO

“Sapevamo che avremmo dovuto soffrire perché l'Austria è la tipica squadra che non permette di giocare bene. I cambi hanno fatto la differenza per noi, ma stasera tutti hanno dato il massimo. Sono contento perché i ragazzi hanno dato tutto per vincere anche quando eravamo stanchi”. Roberto Mancini “Sto ancora cercando di realizzare il mio gol contro il Galles, quindi immaginate come sento questo. Lo ricorderò per il resto della mia carriera. In questa squadra tutti possono segnare e questa è la nostra forza principale, siamo un grande gruppo”. Matteo Pessina “Sono contento per la vittoria, credo che stasera abbiamo giocato da vera squadra. Abbiamo difeso tutti insieme quando era necessario. Dopo 90 minuti ci siamo detti che dovevamo solo migliorare la qualità dei passaggi finali e i gol alla fine sono arrivati ​​nei supplementari”. Leonardo Spinazzola “L'Austria ha giocato bene, ma abbiamo avuto le nostre occasioni e abbiamo segnato due gol belli. Penso che meritiamo di passare il turno. Siamo un gruppo di 26 giocatori, tutti noi siamo desiderosi di aiutare la squadra a vincere le partite. Questo è ciò che ha fatto la differenza stasera”. Federico Chiesa “Sapevamo di dover soffrire e siamo stati bravi a farlo insieme fino alla fine. Sono sicuro che una vittoria come questa ci aiuterà a giocare la prossima gara con ancora più energia e concentrazione. Il record di imbattibilità vuol dire tanto perché ho superato una leggenda come Zoff e questo mi emoziona. Ma io lavoro per la squadra, i record personali vengono dopo”. Gianluigi Donnarumma

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Radio Jorginho

Quanti spunti regala questa lunghissima Italia - Austria, ottavo di finale molto difficile per la banda-Mancini, forse più di quanto ci si potesse aspettare. Ci sono gli azzurri che non si inchinano, l’unico che si inchina è Chiesa (fin troppo facile e scontata qui la battuta…) dopo il gol che sblocca la partita. C’è il record di imbattibilità di Gigio Donnarumma (con l’aiuto di Sirigu, Cragno e Meret) che si ferma a 1168 minuti e supera la leggenda Dino Zoff. C’è il record assoluto delle 31 gare utili consecutive. C’è l’abbraccio tra Vialli e Mancini, che nella mitica Wembley con la Sampdoria ci persero una finale di Coppa Campioni, che diventa l’abbraccio di tutta una Nazione. C’è il gol “non buono” di Arnautovic (annullato dal Var) e quello “buono” di Pessina, ancora lui, che ci manda ai quarti. Ma soprattutto c’è “Radio Jorginho”, sempre accesa, sempre con le antenne alte, sempre in eterno movimento ad impartire direttive, a spiegare, a guidare, a trasmettere fiducia e coraggio. Mancini cambia tutto il centrocampo, ma Jorginho non si tocca: l’italo-brasiliano è un metronomo che continua il suo “lavoro dietro le quinte” per tutti i 120 minuti senza un attimo di pausa, un lavoro tanto “oscuro” quanto “prezioso” dal quale non si può prescindere. Forse non sarà mai la “Star of the match” (anche stavolta Leonardo Spinazzola) che incorona la Uefa in ogni partita, ma sicuramente per gli azzurri è la stella da seguire in ogni gara nella ancora lunga strada che porta di nuovo a Wembley.


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HANNO SCRITTO

Una partita quasi tutta sbagliata. Ma i cambi, tutti giusti. L’Italia Uno si è fatta azzannare lungamente, l’Italia Due l’ha risolta con la maggior tecnica, proprio quella che non si era mai vista nei 90'. Però abbiamo visto il lupo nel bosco, e per poco non ci mangiava. Maurizio Crosetti (La Repubblica)

L’Italia urla di gioia e continua a sognare: andrà a Monaco grazie a una gara di sofferenza: nobile e perfino un poco eroica. Sono serviti i tempi supplementari e la “profondità” della rosa per consentire all’Italia di battere l'Austria e approdare ai quarti dell’Europeo. Stefano Salandin (Tuttosport)

Il primo dentro o fuori però è una notte stramba, prima buia e poi piena di luce: mai gli azzurri sono stati così incerti e timorosi. Una squadra slegata, incapace di sfondare il bunker austriaco sino all'intervallo, in confusione nella ripresa e salvata dalla Var sul gol di Arnautovic. Andrea Bocci (Il Corriere della Sera)

Il primo a correre incontro a Roberto è stato il suo amico Luca, come faceva in campo tanti anni fa. Si sono abbracciati forte Mancini e Vialli, fratelli d'Italia e noi con loro, mentre sullo sfondo gli azzurri si rotolavano in campo stravolti e felici dopo le reti di Chiesa e Pessina che ci portano ai quarti di finale. Sono queste le

Abbiamo raggiunto i quarti, il traguardo minimo ma anche quello più corrispondente al nostro effettivo valore. Da qui in avanti ogni altro passaggio superato sarà qualcosa di assai prossimo al miracolo calcistico. Non va dimenticato, però, che in manifestazioni lunghe un mese è naturale sbagliare una prova, non riuscire a dare il meglio di sé. La vittoria che nasce dalle difficoltà azzera tutto, è il reset ideale. Ivan Zazzaroni (Corriere dello Sport)

LE PAGELLE

A Wembley partita difficile per l’Italia contro un’Austria aggressiva. Azzurri in difficoltà per gran parte del match e incapaci di sviluppare i soliti fraseggi a causa del costante pressing degli avversari. Occasioni per Spinazzola, Barella e Immobile (palo) da una parte, Arnautovic e Alaba (punizione) dall’altra. Brivido per gli azzurri, che nel finale subiscono la rete di Arnautovic, ma il gol viene annullato al Var per fuorigioco… si va ai supplementari. Mancini azzecca i cambi: vanno in rete prima Chiesa (entrato al posto di Berardi) e poi Pessina (al posto di Verratti) e a nulla vale il gol di Kalajdzic se non ad interrompere l’imbattibilità della porta azzurra. Finisce 2 a 1 per gli azzurri, dopo 120 di pura sofferenza, di pura emozione, di puro spettacolo. A sinistra, il gol del raddoppio azzurro di Pessina durante i tempi supplementari. In alto, Jorginho, guida insostituibile del centrocampo dell’Italia. A destra, altra ottima prova di Leonardo Spinazzola premiato anche in questa gara come “Star of the match”. Per gli osservatori della Uefa “ha rappresentato sempre una minaccia sulla sinistra”.

immagini della gioia che vogliamo trattenere negli occhi dopo 120 minuti di pura sofferenza. Andrea Di Caro (La Gazzetta dello Sport)

Donnarumma Di Lorenzo Bonucci Acerbi Spinazzola Verratti Barella Jorginho Berardi Immobile Insigne Locatelli Cristante Pessina Belotti

Gazzetta dello Sport

Chiesa Mancini

7 7 6,5 7 7 5,5 5,5 6,5 5,5 5,5 6 6,5 s.v. 7 6 7,5 7

Corriere dello Sport

6,5 6,5 6,5 7 7,5 6 5,5 7 5,5 6 7 6,5 6 7 6 7,5 7,5

Tuttosport

Media

7 6 6 6 7 5,5 5,5 6 5 5,5 6 6 s.v. 7 6,5 7,5 7

IL TABELLINO

ITALIA – AUSTRIA 2-1 (d.t.s.)

Marcatore: 95’ Chiesa (I), 106’ Pessina (I), 116’ Kalajdzic (A) Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella (68’ Pessina), Jorginho, Verratti (68’ Locatelli); Berardi (84’ Chiesa), Immobile (84’ Belotti), Insigne (110’ Cristante). CT: Roberto Mancini Austria: Bachmann; Lainer (115’ Trimmel), Dragovic, Hinteregger, Alaba; Schlager, Grillitsch; Laimer (114’ Ilsanker), Sabitzer, Baumgartner (89’ Schopf); Arnautovic (97’ Kalajdzic). CT: Franco Foda Arbitro: Taylor (Inghilterra) Amoniti: Arnautovic, Hinteregger, Dragovic (A), Di Lorenzo, Barella (I)

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6,83 6,5 6,33 6,66 7,16 5,66 5,5 6,5 5,33 5,66 6,33 6,33 s.v. 7 6,16 7,5 7,16


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Londra, 26 giugno 2021 - Wembley Stadium

ITALIA – AUSTRIA 2-1 (d.t.s.) 95’ Chiesa (I) 105’ Pessina (I) 114’ Kalajdzic (A)

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Budapest, 27 giugno 2021 - Puskás Aréna

OLANDA - REPUBBLICA CECA 0-2 68’ Holeš (RC) 80’ Schick (RC)

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Siviglia, 27 giugno 2021 - La Cartuja Stadium

BELGIO – PORTOGALLO 1-0 42’ T. Hazard (B)

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Copenhagen, 28 giugno 2021 - Parken Stadium

CROAZIA – SPAGNA 3-5 (d.t.s.) 20’ Pedri (S) aut 38’ Sarabia (S) 57’ Azpilicueta (S) 77’ Ferran Torres (S) 85’ Oršić (C) 92’ Pašalić (C) 100’ Morata (S) 103’ Oyarzabal (S)

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Bucarest, 28 giugno 2021 - National Arena

FRANCIA – SVIZZERA 7-8 (d.c.r.) 15’ Seferović (S) 57’ Benzema (F) 59’ Benzema (F) 75’ Pogba (F) 81’ Seferović (S) 90’ Gavranović (S)

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Londra, 29 giugno 2021 - Wembley Stadium

INGHILTERRA – GERMANIA 2-0 75’ Sterling (I) 86’ Kane (I)

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Glasgow, 29 giugno 2021 - Hampden Park

SVEZIA – UCRAINA 1-2 (d.t.s.) 27’ Zinchenko (U) 43’ Forsberg (S) 121’ Dovbyk (U)

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San Pietroburgo, 2 luglio 2021 - Saint Petersburg Stadium

SVIZZERA – SPAGNA 1-3 (d.c.r.) 8’ Zakaria (SV) aut 68’ Shaqiri (SV)

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speciale europei Monaco, 2 luglio 2021: Belgio – Italia 1-2

BATTUTO IL BELGIO: ITALIA IN SEMIFINALE! HANNO DETTO

“Non credo che abbiamo sofferto troppo in nessun momento della partita. Per battere una squadra come il Belgio ci vuole una grande prestazione di tutti ed è proprio quello che è successo oggi. Abbiamo fatto due gol e avremmo potuto segnarne di più. Penso che la vittoria sia pienamente meritata. Non avevamo un traguardo minimo, volevamo fare il massimo, la strada è ancora lunga, mancano due partite vedremo cosa accadrà. La Spagna è il prossimo avversario, ma più si va avanti più diventa difficile. Stasera però vogliamo solo pensare alla nostra prestazione e alla nostra vittoria”. Roberto Mancini “Penso che ogni singolo giocatore della squadra abbia giocato una partita incredibile stasera. Provo sempre quel tiro, in partita e in allenamento. Sono contento che sia andato a segno. È stato un gran gol, ma, ripeto, stasera abbiamo vinto tutti insieme”. Lorenzo Insigne “Al fischio finale è stata una gioia immensa. Abbiamo sofferto insieme per raggiungere questo obiettivo e non vedo l'ora di andare negli spogliatoi a festeggiare con i miei compagni di squadra. Abbiamo vinto da squadra, questo è un gruppo straordinario. Devo ancora vedere quella parata su De Bruyne, ma siamo qui solo per dare il massimo e dare gioia agli italiani”. Gianluigi Donnarumma “È successo tante volte. Vedo quei tiri da dietro e penso che nessuno possa raggiungerli. All’improvviso arriva la sua mano e la grande parata (di Donnarumma n.d.r.). È incredibile, è davvero un valore aggiunto per la squadra”. Marco Verratti

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Spinazzola, uno di noi…

Un allungo, tanto generoso quanto “improbabile”, una fitta, una mano che si alza in segno di resa, un silenzio assordante che cala sull’Allianz Arena di Monaco: minuto 76, azzurri avanti 2 a 1 sul Belgio, Leonardo Spinazzola si autolancia con un colpo di testa per tentare di superare in velocità Thorgan Hazard, ma la sua corsa si ferma sul più bello. Rottura del tendine d’Achille diranno gli esami, ma già dagli spalti si capisce che l’infortunio non è di quelli “normali”, anche se si ipotizzano (e si sperano) solo guai muscolari. “Spina” abbraccia Cristante e si accascia a terra, quasi sotto shock, mani al volto e pianto disperato, più che dal dolore dalla consapevolezza che il suo Europeo, il suo fantastico Europeo, purtroppo finisce qui. E mentre entra la barella, a più riprese sollecitata dallo staff medico azzurro, si alza il coro “Spinazzola, uno di noi”, urlato forte quanto l’inno italiano più volte intonato dalla curva, gridato a squarciagola per omaggiare un ragazzo entrato nel cuore di tutti. Quanta sfortuna per lui, quanti infortuni, quante incomprensioni, quante maglie vestite e non (ricordate quella dell’Inter mai indossata per un ripensamento all’ultimo dei nerazzurri?). Questa Italia che non perde da 32 partite (record assoluto) perde probabilmente il suo uomo migliore, e quel silenzio assordante al minuto 76 rimane forse più impresso dell’urlo di gioia finale che ci porta, anche e soprattutto grazie a Spinazzola, alla semifinale con la Spagna.


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HANNO SCRITTO Londra, arriviamo. Non c’è Belgio che tenga contro questa Italia bellissima che sa giocare, attaccare, difendersi, soffrire. Gli azzurri sono tra le prime quattro d’Europa. Un risultato meritato, costruito con fatica, che ci rimette là in alto dove deve stare l’Italia, che del calcio è da quasi un secolo uno dei Paesi guida. Stefano Barigelli (La Gazzetta dello Sport) Valeva la semifinale, ha avuto il sapore di una finale, per quanto di buono c'è stato ma anche di sportivamente drammatico: un gol annullato a Bonucci, un rigore molto “concesso” al Belgio, un grave infortunio a Spinazzola, re della velocità e della sfortuna. Ma in capo ai 53 attacchi a 35,

al maggiore possesso (54 a 46), ai 14 tiri a 10, quello che ha fatto la differenza è stata davvero la forza del gruppo, da Donnarumma a Toloi, ultimo entrato. Andrea Santoni (Corriere dello Sport) Mancini ha fatto qualcosa di impensabile, ha cancellato la complessità, la faziosità, il campanilismo e ha chiesto improvvisamente di giocare veloci. Non precisi sempre, solo veloci. È crollato un mondo, è finita una canzone che sembrava starci addosso come un inno nazionale. Mario Sconcerti (Corriere della Sera)

Ora non possiamo fermarci, la Spagna non è più forte di noi e ha salvato la pelle contro la Svizzera che abbiamo già surclassato. Non esiste proprietà transitiva nel calcio, però gli azzurri sono davvero qualcosa di grande. Possiedono la bellezza del cuore e uno spirito omerico. Maurizio Crosetti (La Repubblica)

Fra tre giorni, la Nazionale tornerà a Wembley. Sfiderà la Spagna in semifinale: con

LE PAGELLE

È un’Italia straordinaria quella che a Monaco batte il Belgio (primo nel ranking FIFA) e vola in semifinale contro la Spagna. Gli azzurri partono bene: dopo la rete di Bonucci annulla al Var per fuorigioco, e dopo due parate spettacolari di Donnarumma su De Bruybe e Lukaku, Italia in vantaggio con Barella che dribbla due uomini in area e infila Courtois alla mezz’ora. Raddoppio di Insigne con il suo classico “tiro a giro” sul finire del primo tempo, ma Belgio ancora in partita con il rigore (dubbio) di Lukaku (fallo di Di Lorenzo su Doku). Ripresa con occasioni da entrambe le parti (clamorosa quella fallita da Lukaku) e risultato che non cambia per una vittoria sofferta ma meritata. Unica nota stonata il brutto infortunio di Spinazzola. A sinistra, il gol del vantaggio azzurro segnato da Nicolò Barella. Sopra, la grande parata di Gigio Donnarumma su tiro di De Bruyne e, a fianco, il brutto infortunio occorso a Leonardo Spinazzola (per lui rottura del tendine d’Achille). Sotto, Lorenzo Insigne (autore del secondo gol) “Star of the match” secondo la giuria di esperti della Uefa.

gli iberici c'è un conto aperto dalla finale persa con loro nell’Europeo 2012, solo parzialmente saldato nel 2016. Cinque anni sono stati lunghi da passare. Eppure il bello deve ancora venire. Nel nome di Leonardo Spinazzola. Xavier Iacobelli (Tuttosport)

Donnarumma Di Lorenzo Bonucci Chiellini Spinazzola Verratti Barella Jorginho Chiesa Immobile Insigne Emerson Cristante Toloi Belotti

Gazzetta dello Sport

Berardi Mancini

7,5 5,5 7 8 8 8 7,5 8 6,5 5 8 s.v. 6 s.v. 6 6 8

Corriere dello Sport

7,5 6,5 7,5 8 7,5 7 7,5 7,5 6,5 5 7,5 s.v. 6,5 s.v. 6 s.v. 8,5

Tuttosport

Media

7 5 7 7,5 7 6,5 7 7,5 7 5 7,5 s.v. s.v. s.v. s.v. s.v. 8

IL TABELLINO

BELGIO – ITALIA 1-2

Marcatore: 31’ Barella (I), 44’ Insigne (I), 45’ rig. Lukaku (B) Belgio: Courtois; Alderweireld, Varmaelen, Vertonghen; Meunier (25’ st Chadli, 29’ st Praet), Witsel, Tielemans (25’ st Mertens), T. Hazard; De Bruyne, Doku; Lukaku. CT: Martinez Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola (35’ st Emerson); Verratti (29’ st Cristante), Jorginho, Barella; Chiesa (45’ st Toloi), Immobile (29’ st Belotti), Insigne (35’ st Berardi). CT: Mancini Arbitro: Vincic (Slovenia) Amoniti: Verratti (I), Tielemans (B)

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7,33 5,66 7,16 7,83 7,5 7,16 7,33 7,66 6,66 5 7,66 s.v. 6,25 s.v. 6 s.v. 8,16


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speciale europei Monaco di Baviera, 2 luglio 2021 - Football Arena

BELGIO – ITALIA 1-2 31’ Barella (I) 44’ Insigne (I) 45’ Lukaku (B)

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Baku, 3 luglio 2021 - Olympic Stadium

REPUBBLICA CECA – DANIMARCA 1-2 5’ Delaney (D) 42’ Dolberg (D) 49’ Schick (RC)

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speciale europei

Roma, 3 luglio 2021 – Stadio Olimpico

UCRAINA – INGHILTERRA 0-4 4’ Kane (I) 46’ Maguire (I) 50’ Kane (I) 63’ Henderson (I)

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speciale europei Londra, 6 luglio 2021: Italia - Spagna 5-3 (d.c.r.)

SPAGNA “MATATA”, ITALIA IN FINALE! HANNO DETTO

“È stata difficilissima perché la Spagna ha grandi giocatori e gioca ad altissimi livelli. Però siamo stati squadra fino alla fine, anche durante i calci di rigore e questo ci ha premiato. Questa vittoria è dedicata a Spinazzola che stasera ci è mancato molto”. Federico Chiesa “Loro sono giovani, ma soprattutto sono bravi. Siamo felici di avere dato delle bellissime emozioni agli italiani in queste sere, ma ne manca ancora una. Siamo in finale, adesso abbiamo 4 giorni per recuperare e poi vediamo cosa accadrà”. Roberto Mancini “Ringrazio Sirigu che mi è stato vicino ed è una persona speciale. Guardiamo con i preparatori dei portieri i rigori degli avversari, poi c’è anche l’istinto, però prima della partita studi un pochino i rigoristi”. Gianluigi Donnarumma “Le mie sono lacrime di gioia perché oggi è stata una partita durissima. La Spagna ha dominato, però il cuore degli Italiani non smette mai di battere. Ora manca quel centimetro, quel centimetro per diventare leggende”. Leonardo Bonucci “C'è stato solo un "folle" tre anni fa a dire che potevamo arrivare a questo punto, ed è il mister: ci ha sempre creduto, ha sempre portato entusiasmo e quando dice che siamo 26 titolari dice la verità perché siamo un grande gruppo”. Federico Bernardeschi “Dopo che hai segnato l’ultimo rigore ti scende dalle spalle tutta la pressione, prima del tiro ho cercato di isolarmi da tutto, di fare quello che avevo provato ed è andata bene. Questo è un gruppo meraviglioso che merita tutto il meglio. Siamo una famiglia!”. Jorginho

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Vittoria all’italiana

Si parte con la Carrà, si prosegue coi Negramaro, si termina con Jovanotti: canta l’Italia del bel canto, canta di felicità per una finale raggiunta con passione e sofferenza e, proprio per questo, forse ancora più bella. “A far l’amore comincia tu” (e qui si accodano anche i tifosi spagnoli che la nostra “Raffa” nazionale l’hanno amata quanto noi) come sottofondo al riscaldamento, “Un amore così grande” (remake al profumo salentino del successo del fu Mario del Monaco) all’entrata sul terreno di gioco, “Il più grande spettacolo dopo il weekend” alla fine, per festeggiare una squadra che ha dato davvero tutto, portando a casa una storica vittoria (fanno 33 partite di fila senza sconfitte) coi denti e con le lacrime, facendo di necessità virtù e rispolverando il vecchio e sempre utile “calcio all’Italiana”. Loro giocano, noi segniamo… e un po’ di sano catenaccio che male fa? Quanta italianità a Wembley, quanto azzurro e quanti tricolori sugli spalti, quanta sofferenza prima e quanta felicità poi per un gruppo straordinario, che dedica la finale a Spinazzola e si stringe a centrocampo in un abbraccio simbolico con tutta Italia, in quel “cerchio magico” diventato ormai il simbolo della truppa Mancini. Una volta tanto i rigori ci premiano, forse oltre il dovuto, ma poco importa: ciò che importa adesso è che Jovanotti risuoni ancora una volta in quel di Wembley anche domenica notte, perché il più grande spettacolo dopo il weekend… comunque vada, siamo noi.


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HANNO SCRITTO Loro col Tiqui Taca e noi col Tuca Tuca. Alla fine l’abbiamo vinta all’italiana. Con il coltello tra i denti, con la capacità di difendere, soffrire e ripartire. Abbiamo sofferto, subìto, rischiato, ringraziato in un paio di occasioni la loro imprecisione. Hanno giocato meglio loro. Ma abbiamo vinto noi. Perché nel calcio non basta avere il pallone e comandare il gioco per 120 minuti, bisogna anche buttarla dentro. Andrea Di Caro (La Gazzetta dello Sport) In tre anni siamo passati dall’umiliante esclusione dei Mondiali alla finale degli Europei. Non possiamo non considerarlo un miracolo sportivo, soprattutto se si

pensa che Mancini non ha potuto lavorare a lungo con la squadra. Partiti tra mille diffidenze e incertezze - l'unico a crederci, proprio il ct che ha inevitabilmente contagiato il suo gruppo di lavoro – ci siamo ritrovati una Nazionale piena di sostanza, capace di divertire, ma anche di lottare. Ivan Zazzaroni (Corriere dello Sport) Canta e balla, Italia: da Trieste in giù. Divertitevi, godetevi questa straordinaria impresa degli azzurri che sono rimasti aggrappati a una notte difficile come non mai, contro una Spagna fortissima che ci ha messo in crisi, ma che non ci ha piegato. Stavolta è il carattere che ha tirato fuori

Ci faranno morire di crepacuore oltre che di gioia, questi sciagurati ragazzi. La notte più difficile regala l'impresa più grande, una corsia imboccata contromano come un viale del tramonto e invece era l’autostrada verso la finale. L’abbiamo meritata prima, ma anche i rigori bisogna saperli tirare. Tutto pareva perduto: identità, formazione titolare e bis, rigoristi sostituiti o malandati, eppure domenica avremo quella coppa vicinissima dopo 53 anni. Non deve sfuggire. Maurizio Crosetti (La Repubblica)

LE PAGELLE

Partita molto difficile per gli azzurri contro una Spagna padrona del gioco per quasi tutta la gara. Furie rosse pericolose nel primo tempo con Dani Olmo (grande riflesso di Donnarumma) e Italia che centra una traversa con Emerson. Ripresa con occasioni da entrambe le parti, fino alla rete di Chiesa che finalizza un contropiede azzurro infilando Unai Sìmon con un tiro a giro. Ma dopo il mancato raddoppio di Berardi la Spagna pareggia con una bella azione in velocità conclusa in rete da Morata. Si va ai supplementari, ma il risultato non cambia. Rigori: sbaglia Locatelli, sbaglia Dani Olmo, segnano Belotti, Gerard Moreno, Bonucci, Thiago Alcantara e Bernardeschi. Poi Donnarumma para il tiro di Morata e Jorginho ci manda in finale. A sinistra, Gigio Donnarumma para il rigore a Morata dopo i supplementari, poi Jorginho porterà gli azzurri in finale. Sopra, Verratti, Jorginho, Koke e Pedri, tra le tante stelle in campo. A fianco, Enrico Chiesa porta in vantaggio l’Italia e, sotto, riceve il premio della Uefa come “Star of the match”.

gli azzurri dai guai e che ha portato l’Italia in finale. Stefano Salandin (Tuttosport)

Donnarumma Di Lorenzo Bonucci Chiellini Emerson Verratti Barella Jorginho Chiesa Immobile Insigne Locatelli Pessina Toloi Belotti

IL TABELLINO

Gazzetta dello Sport

Berardi Bernardeschi Mancini

8 6 7 7 6,5 5,5 5,5 7 7 6 6 s.v. 6 6,5 s.v. 6 s.v. 7

Corriere dello Sport

7,5 7,5 6,5 6 6 6 5,5 7 7 6 6 5,5 6 5,5 6 6,5 6 7

Tuttosport

Media

7,5 6 6 6 6 5 5,5 6 7 5 6,5 6 6 5,5 5,5 6,5 s.v. 7

ITALIA – SPAGNA 5-3 (d.c.r.)

Marcatori: 15’ st Chiesa (I), 35’ st Morata (S) Italia: Donnarumma, Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson Palmieri (29’ st Toloi), Barella (40’ st Locatelli), Jorginho, Verratti (28’ st Pessina), Chiesa (2’ 2ts Bernardeschi), Immobile (16’ st Berardi), Insigne (40’ st Belotti). A disp.: Meret, Sirigu, Acerbi, Cristante, Bastoni, Florenzi. CT: Mancini Spagna: Unai Simon, Azpilicueta (40’ st Marcos Llorente), Garcia (4’ 2ts Pau Torres), Laporte, Jordi Alba, Koke (25’ st Rodri), Busquets (1’ 2ts Thiago Alcantara), Pedri, Oyarzabal (25’ st Gerard Moreno), Dani Olmo, Ferran Torres (17’ st Morata). A disp.: De Gea, Sanchez, Diego Llorente, Gaya, Fabian, Traore. CT: O’Neill Arbitro: Brych (Germania) Ammoniti: Busquets (S), Toloi, Bonucci (I)

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7,66 6,5 6,5 6,33 6,16 5,5 5,5 6,66 7 5,66 6,16 5,75 6 5,83 5,75 6,33 s.v. 7


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Londra, 6 luglio 2021 - Wembley Stadium

ITALIA – SPAGNA 5-3 (d.c.r.) 60’ Chiesa (I) 80’ Morata (S)

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Londra, 7 luglio 2021 - Wembley Stadium

INGHILTERRA – DANIMARCA 2-1 (d.t.s.) 30’ Damsgaard (D) 39’ Kjær (D) aut 104’ Kane (I) 118_


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speciale europei Londra, 11 luglio 2021: Italia – Inghilterra 4-3 (d.c.r)

ITALIA DI RIGORE: CAMPIONI D’EUROPA! HANNO DETTO

"Abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Non abbiamo mollato di un millimetro. Sapete tutti da dove siamo partiti. Siamo una squadra fantastica e ce lo meritiamo. Il gol subito all’inizio poteva farci male, ma non siamo una squadra che si arrende. Non è stato facile ma siamo stati spettacolari, grandi. Ci meritiamo tutto questo." Gianluigi Donnarumma "Qualche lacrima l’abbiamo fatta cadere, noi “vecchietti” credo che ce la godiamo ancora di più. È da fine maggio che sentivamo un'aria particolare, giorno dopo giorno è stato un crescendo e abbiamo vinto." Giorgio Chiellini "Oggi se devo pensare a due persone di questo gruppo, dico Sirigu perché prima di ogni partita ci ha motivato con un messaggio speciale. Noi con noi abbiamo un esempio con noi, da cui imparare tutto ed è Gianluca Vialli, io lo voglio ringraziare e per noi è un esempio vivente." Alessandro Florenzi "È la notte più bella della mia carriera, è una cosa incredibile. La dedica va a tutti i nostri tifosi che staranno festeggiando come noi, dopo un anno così guardare i tifosi festeggiare è qualcosa di magnifico. Penserò io a convincere Chiellini per i prossimi Mondiali, andremo in vacanza insieme e lo convincerò." Leonardo Bonucci "Era impossibile anche da pensare, però devo dire che i ragazzi sono stati straordinari e l'amicizia che si è creata tra loro ci ha portati a questa vittoria. Non c'è stata una partita facile, questa per come si era messa era diventata difficilissima, ma la partita l’abbiamo dominata. Poi ai rigori può succedere tutto, bisogna avere anche un po' di fortuna." Roberto Mancini

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Coincidenze…

C’è la giacca come quella di Enzo Bearzot a Wembley, ci sono Vialli e Mancini che qui ci persero ai rigori una Coppa; ci sono i rigori e c’è la Coppa, scintillante che aspetta soltanto di essere incisa con il nome della vincitrice; c’è Gareth Southgate che sa cosa vuol dire sbagliare un rigore con la sua Nazionale, c’è Alessandro Florenzi che gioca la prima e l’ultima partita di questo Europeo, c’è una data (11 luglio) che ci ricorda un trionfo… ci sono chissà quante altre coincidenze in questa finale Italia – Inghilterra che non conosciamo, ma che sicuramente si sono andate ad intrecciare come fili sottili di una trama degna dei migliori libri gialli. 120 minuti di emozioni pure, un thriller che lascia due nazioni per tre ore col fiato sospeso, un finale imprevedibile dove sbagliano i “rigoristi” (da una parte Rashford e Sancho, inseriti apposta all’ultimo minuto, e Belotti e Jorginho dall’altra) e si esalta un portiere, a tal punto da vincere il titolo di miglior calciatore del torneo. L’Italia vince, ma questa non è una coincidenza: perché la squadra azzurra questo campionato Europeo lo ha giocato bene, lo ha giocato con il cuore, lo ha giocato soffrendo e portandolo a casa con merito e un pizzico di fortuna e di follia. L’Italia vince ai rigori e sfata una maledizione, ma anche questa non è una coincidenza: determinazione, convinzione, serietà e un Donnarumma in più tra i pali. L’Italia vince e con la squadra azzurra vince tutta l’Italia, riunita nelle piazze, come nelle notti magiche di tanti anni fa, e anche questa non è una coincidenza, perché ha dimostrato di essere un gruppo meraviglioso che ha saputo farsi amare da tutti. L’Italia della pastasciutta, dei simulatori e di Mameli vergognosamente fischiato, vince e dedica la vittoria alla mamma cambiando una semplice consonante: “It’s coming to Rome”, la casa del calcio è la nostra.


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HANNO SCRITTO Troppo bello, L’Italia è la regina d’Europa. Ha vinto con merito, ha saputo recuperare una partita che sembrava persa come riescono a fare soltanto le grandi squadre. E finalmente Wembley è in silenzio, dopo aver fischiato. ululato, gridato. Ora guarda Donnarumma che aspetta l’abbraccio di tutti i compagni accendendo l’orgoglio di chi è lì, in mezzo agli inglesi e di chi è qui, in Italia, a casa o per le strade. Ogni italiano in queste due ore è tornato a sentirsi un gigante. Cancellati anni di delusioni, dimenticata l’onta della mancata qualificazione al mondiale russo. È la vittoria di un gruppo, è la vittoria di Mancini che l’ha saputo creare e guidare la dove nes-

suno credeva fosse possibile arrivare in così poco tempo. Stefano Barigelli (La Gazzetta dello Sport) Football came home! Il calcio è tornato a casa. Nostra, però. L’ultimo pallone ha preso la strada per l’Italia, quella giusta, la più giusta: siamo di nuovo campioni d’Europa e dopo 53 anni. È tutto così meraviglioso. Abbiamo meritato questo trionfo, abbiamo battuto tutto e tutti. 70mila inglesi, la famiglia reale, l’Uefa, gli scettici, l’ottimismo britannico, Boris Johnson. Le lacrime di Mancini sono il premio a un lavoro straordinario. Ivan Zazzaroni (Corriere dello Sport)

LE PAGELLE

Vince l’Italia di Mancini, vince ai calci di rigore dopo 120 (e passa) minuti davvero difficili, vince a Wembley contro un’Inghilterra determinata e caparbia, vince e si laurea di nuovo Campione d’Europa dopo 53 anni. Sotto di un gol dopo appena 2 giri di lancetta d’orologio, gli azzurri rimettono in piedi la partita con il pareggio di Bonucci che vale i supplementari. Italia a lunghi tratti padrona del campo, ma non basta, si va ai rigori. Segna Berardi, pareggia Kane. Sbaglia Belotti, inglesi in avanti con Maguire. Pareggia Bonucci perché Rashford la mette sul palo. Segna Bernardeschi e sbaglia Sancho: azzurri avanti. Jorginho ha tra i piedi il match ball ma Pickford fa il miracolo e la devia sul palo. E allora ci pensa Donnarumma: ipnotizza Saka e regala all’Italia un sogno incredibile. A sinistra, capitan Chiellini alza la coppa: il cielo grigio di Wembley stavolta si tinge di azzurro. A destra, la rete di Bonucci che pareggia quella iniziale di Shaw e ci porta ai supplementari. Sopra, Enrico Chiesa, ancora una volta tra i migliori in campo. Sotto Leonardo Bonucci votato dalla Uefa come “Star of the match”.

Alza la Coppa, Chiellini. Alzala perché siamo campioni d’Europa. Alzala perché non ci sono davvero più parole per dirti e per dirvi che cosa siete per tutti noi, per il nostro Paese che solo Dio sa quanto abbia sofferto e patito per questa pandemia. E sono di tutti le lacrime di Mancini e Vialli, di Mancini che abbraccia Vialli che abbraccia Donnaruma che abbraccia Bonucci che abbraccia tutti: sono straordinari il valore e il significato di questo trionfo per il calcio italiano, per la formidabile spinta propulsiva che darà all’intero movimento, per la felicità che ha trasmesso a un’intera nazione. Xavier Iacobelli (Tuttosport)

Donnarumma Di Lorenzo Bonucci Chiellini Emerson Verratti Barella Jorginho Chiesa Immobile Insigne Locatelli Cristante Florenzi Belotti

IL TABELLINO

Gazzetta dello Sport

Berardi Bernardeschi Mancini

9 6,5 9 8,5 6,5 6,5 6 6,5 8 5 6,5 6,5 6,5 s.v. 5,5 7 7 10

Corriere dello Sport

9 7,5 8 8 7,5 7 6 7 8 6 7 7 7 s.v. 6 7 7 9

Tuttosport

Media

10 7 8,5 7,5 7 7 6 7 7,5 6 7 6,5 6,5 s.v. 6 7 7 10

ITALIA – INGHILTERRA 4-3 (d.c.r)

Marcatori: 2’ Shaw (In), 22’ st Bonucci (It) Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson (13’ sts Florenzi); Barella (9’ st Cristante), Jorginho, Verratti (6’ pts Locatelli); Chiesa (40’ st Bernardeschi), Immobile (9’ st Berardi), Insigne (1’ pts Belotti). A disp.: Sirigu, Meret, Pessina, Acerbi, Bastoni, Toloi. CT: Mancini Inghilterra: Pickford; Walker (14’ sts Sancho), Stones, Maguire; Trippier (25' st Saka), Philips, Rice (29' st Henderson, 14' sts Rashford), Shaw; Mount (9' pts Grealish), Sterling; Kane. A disp.: Ramsdale, Johnstone, Ming, Coady, Calvert-Lewin, James, Bellingham. CT: Southgate Arbitro: Kuipers (Olanda) Amoniti: Barella, Bonucci, Insigne, Chiellini, Jorginho (It), Maguire (In)

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9,33 7 8,5 8 7 6,83 6 6,83 7,83 5,66 6,83 6,66 6,66 s.v. 5,83 7 7 9,66


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Londra, 11 luglio 2021 - Wembley Stadium

ITALIA – INGHILTERRA 4-3 (d.c.r.) 2’ Shaw (IN) 67’ Bonucci (IT)

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Campioni d’Europa!

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1 SALVATORE SIRIGU

Nato a Nuoro il 12 gennaio 1987. Ha giocato con Palermo, Cremonese, Ancona, Paris Saint Germaine, Siviglia, Osasuna e Torino. In azzurro 27 presenze.

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2 GIOVANNI DI LORENZO

Originario di Castelnuovo di Garfagnana (LU), 4 agosto 1993, ha vestito le maglie di Reggina, Cuneo, Matera, Empoli e Napoli. 13 volte azzurro

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3 GIORGIO CHIELLINI

Capitano azzurro (per lui ben 112 presenze), è nato a Pisa il 14 agosto 1984. In carriera ha vestito le maglie di Livorno, Fiorentina e Juventus.

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4 LEONARDO SPINAZZOLA

Nato a Foligno (PG) il 25 marzo 1993, ha giocato con Empoli, Lanciano, Siena, Atalanta, Vicenza, Perugia, Juve e Roma. 18 presenze in Nazionale.

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5 MANUEL LOCATELLI

Nato a Lecco (8 gennaio 1998) con l’Europeo arriva a 15 presenze in azzurro. Dopo le giovanili dell’Atalanta, ha giocato con Milan e Sassuolo.

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6 MARCO VERRATTI

Pescarese (5 novembre 1992) è passato direttamente dalla sua Pescara al Paris Saint Germaine. Sono 46 le presenze con la maglia della Nazionale.

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7 GAETANO CASTROVILLI

Originario di Canosa di Puglia (17 febbraio 1997) ha iniziato nel Bari per passare poi alla Cremonese e alla Fiorentina. 3 le presenze con gli azzurri.

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8 JORGINHO

Brasiliano naturalizzato italiano (Imbituba, 20 dicembre 1991), ha giocato con Verona, Sambonifacese, Napoli e ora Chelsea. 35 volte in azzurro.

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9 ANDREA BELOTTI

Bergamasco di Calcinate (20 dicembre 1993) ha vestito 39 volte la maglia azzurra. A livello di club, ha giocato con Albinoleffe, Palermo e Torino.

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10 LORENZO INSIGNE

Napoletano doc (4 giugno 1991) oltre alla maglia del Napoli ha vestito anche quelle di Cavese, Foggia e Pescara. 47 presenze con la Nazionale.

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11 DOMENICO BERARDI

Originario di Cariati (CS) è nato il 1° agosto del ’94. Dopo le giovanili a Cosenza ha sempre vestito i colori del Sassuolo. 17 le presenze azzurre.

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12 MATTEO PESSINA

Nato a Monza il 21 aprile del 1997, ha giocato con Monza, Lecce, Catania, Como, Spezia, Verona e Atalanta. Con la Nazionale siamo a 9 presenze

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13 EMERSON PALMIERI

Cresciuto calcisticamente in Brasile nel Santos, sua città natale (3 agosto 1994), ha militato a Palermo, Roma e ora nel Chelsea. 18 presenze azzurre.

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14 FEDERICO CHIESA

Figlio d’arte (papà Enrico) è nato Genova il 25 ottobre 1997. Cresciuto nella Fiorentina, milita nella Juventus. 32 partite giocate con la Nazionale.

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15 FRANCESCO ACERBI

Di Vizzolo Predabissi (MI), classe ’88 (10 febbraio), ha giocato con Pavia, Reggina, Chievo, Milan, Sassuolo e ora Lazio. 17 presenze con l’Italia.

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16 BRYAN CRISTANTE

Di San Vito al Tagliamento (3 marzo ‘95), cresciuto nel Milan, ha vestito le maglie di Benfica, Palermo, Atalanta, Pescara e Roma. 17 volte azzurro

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17 CIRO IMMOBILE

Di Torre Annunziata (20/2/90) ha giocato con Juventus, Siena, Grosseto, Pescara, Genoa, Torino, Borussia, Siviglia e Lazio. 52 presenze in azzurro.

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18 NICOLÒ BARELLA

Nato a Cagliari il 7 febbraio 1997, con l’Europeo è arrivato a quota 29 presenze con la Nazionale. Como, Cagliari e Inter le sue squadre di club.

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19 LEONARDO BONUCCI

Di Viterbo (1° maggio 1987) è cresciuto calcisticamente nell’Inter per passare poi a Treviso, Pisa, Bari, Milan e Juve. 109 presenze in Nazionale

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20 FEDERICO BERNARDESCHI

Crotone, Fiorentina e attualmente Juventus, i club in cui ha militato in carriera. È nato a Carrara il 16 febbraio 1994. 34 volte in maglia azzurra.

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21 GIANLUIGI DONNARUMMA

Di Castellamare di Stabia (25/2/99) ha militato per sei stagioni nel Milan, giocherà nel Paris Saint Germaine. 33 le sue presenze con la Nazionale.

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22 GIACOMO RASPADORI

Bolognese di Bentivoglio (18 febbraio 2000) è il più giovane del gruppo. Di proprietà del Sassuolo, ha soltanto 2 presenze con la maglia azzurra.

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23 ALESSANDRO BASTONI

Cresciuto nell’Atalanta, ha giocato nel Parma e ora nell’Inter. Originario di Casalmaggiore (CR) è nato il 13 aprile 1999. Per lui 6 presenze in azzurro.

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24 ALESSANDRO FLORENZI

Romano doc (11 marzo 1991) è cresciuto nella Roma ed ha giocato anche con Crotone, Valencia e Paris Saint Germaine. 45 presenze in azzurro

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25 RAFAEL TOLOI

Nato in Brasile a Glória d’Oeste il 10 ottobre 1990, ha vestito le maglie di Goiàs, San Paolo, Roma e Atalanta. Per 7 volte con la Nazionale italiana.

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26 ALEX MERET

Classe ’97 (22 marzo), di Udine, gioca a Napoli dopo aver difeso le porte di Udinese e Spal. Le sue presenze con la Nazionale maggiore sono 2.

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CT ROBERTO MANCINI

Sia da calciatore che da allenatore per lui due grandi carriere. Marchigiano di Jesi (27/11/64) detiene il record di partite azzurre senza sconfitte (34).

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LO STAFF

• Capo delegazione: Gianluca Vialli • Team manager: Gabriele Oriali • Assistenti Allenatori: Daniele De Rossi, Alberico Evani, Attilio Lombardo, Giulio Nuciari, Fausto Salsano, Giovanni Vio • Allenatore dei portieri: Massimo Battara • Preparatori Atletici: Andrea Scanavino, Claudio Donatelli • Match Analyst: Antonio Gagliardi, Simone Contran • Osservatori: Mauro Sandreani, Marco Scarpa, Giorgio Venturin, Gian Cesare Discepoli • Medici: Andrea Ferretti, Carmine Costabile, Francesco Cuccaro • Nutrizionista: Matteo Pincella • Fisioterapisti: Maurizio Fagorzi, Emanuele Randelli, Fabrizio Scalzi, Walter Martinelli (Osteopata), Roberto Cardarelli, Mauro Doimi, Fabio Sannino • Segretario: Emiliano Cozzi • Segretaria amministrativa: Annamaria Giuliani • Organizzazione squadra: Roberto Guidotti • Responsabile comunicazione: Paolo Corbi • Ufficio Stampa: Diego Antenozio, Simone Orati • Responsabile relazioni istituzionali: Roberto Coramusi • Responsabile Area Performance: Valter Di Salvo • Logistica: Antonio Brandetti, Marco Ceccarelli • Puma Team Kit: Pierangelo Mosconi, Gianluca Rizzo • Magazzinieri: Federico Attenni, Alessio Biordi, Angelo Lucantoni • Cucina: Flavio Pasini, Claudio Silvestri, Giovannini Andrea, Petrit Malaj

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LA DELEGAZIONE AZZURRA A EURO 2020

• Presidente: Gabriele Gravina • CT Nazionale A maschile: Roberto Mancini • Segretario Generale: Marco Brunelli • Segretario Organizzativo: Mauro Vladovich • Coordinatore delle relazioni istituzionali: Gianni Grazioli • Direttore area business: Giovanni Valentini • Responsabile iniziative istituzionali: Benedetta Geronzi • Rapporti internazionali: Danilo Filacchione • Area organizzativa: Anna Lavecchia, Irma Sanzone

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RICONOSCIMENTI • EURO 2020 PLAYER OF THE TOURNAMENT: Donnarumma (Italia) • EURO 2020YOUNG PLAYER OF THE TOURNAMENT (per i nati dal 1° gennaio 1998): Pedri

(Spagna); nel 2016 era stato Renato Sanches (Portogallo).

• EURO 2020 TEAM OF THE TOURNAMENT:

GLI STADI Johan Cruijff ArenA Amsterdam (aperta nel 1996; lo stadio dell’Ajax, capienza di 54.000 spettatori, ridotti a 12.000 causa Covid). Le partite disputate: Olanda-Ucraina 3-2; Olanda-Austria 2-0; Olanda-Nord Macedonia 3-0; Danimarca-Galles 4-0. Baku Olympic Stadium Baku (del 2015; vi gioca la Nazionale dell’Azerbaijan, capienza di 69.000 spettatori, ridotti a 31.000 per Covid). Le partite: Galles-Svizzera 1-1; Galles-Turchia 2-0; Svizzera-Turchia 3-1; Danimarca-Repubblica Ceca 2-1. National Arena Bucarest (del 2011; vi giocano lo Steaua Bucarest, la Dinamo Bucarest e la Nazionale; capienza 54.000 spettatori, ridotti a 13.000 per Covid). Le partite: Austria-Nord Macedonia 3-1; Ucraina-Nord Macedonia 2-1; Austria-Ucraina 1-0; Francia-Svizzera 3-3 (4-5 ai calci di rigore). Puskás Aréna Budapest (del 2019; vi gioca la Nazionale e la capienza è di 68.000 spettatori, per le partite dell’Europeo previsto il quasi esaurito: 61.000 posti). Le partite: Portogallo-Ungheria 3-0; Ungheria-Francia 1-1; Portogallo-Francia 2-2; Repubblica Ceca-Olanda 2-0. Parken Stadium Copenaghen (inaugurato nel 1992; vi giocano l’FC Kobenhavn e la Nazionale danese; 38.000 spettatori la capienza, ammessi 15.900). Le partite: Danimarca-Finlandia 0-1; Danimarca-Belgio 1-2; Danimarca-Russia 4-1; Spagna-Croazia 5-3 (dopo i tempi supplementari). Hampden Park Glasgow (del 1903; vi giocano il Queen’s Park e la Nazionale scozzese; 51.000 spettatori la capienza, per l’Europeo 12.000). Le partite: Scozia-Repubblica Ceca 0-2; Croazia-Repubblica Ceca 1-1; Croazia-Scozia 3-1; Ucraina-Svezia 2-1.

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Donnarumma (Italia); Walker (Inghilterra), Bonucci (Italia), Maguire (Inghilterra), Spinazzola (Italia); Højbjerg (Danimarca), Jorginho (Italia), Pedri (Spagna); Chiesa (Italia), Lukaku (Belgio), Sterling (Inghilterra). Giuria Uefa composta da: Packie Bonner, Esteban Cambiasso, Fabio Capello, Cosmin Contra, Corinne Diacre, Jean-François Domergue, Dušan Fitzel, Steffen Freund, Frans Hoek, Aitor Karanka, Robbie Keane, Ginés Meléndez, David Moyes, Mixu Paatelainen, Peter Rudbæk, Willi Ruttensteiner

Wembley Stadium Londra (del 2007; 90.000 spettatori la capienza, minimo di 22.500 per le prime fasi, agli inizi di luglio la capienza per semifinali e finale è salita a 65.000). Le partite: Inghilterra-Croazia 1-0; Inghilterra-Scozia 0-0; Inghilterra-Repubblica Ceca 1-0; Italia-Austria 2-1 (dopo i tempi supplementari); Inghilterra-Germania 2-0; Italia-Spagna 1-1 (4-2 ai calci di rigore); Inghilterra-Danimarca 2-1 (dopo i tempi supplementari); Italia-Inghilterra 1-1 (4-3 ai calci di rigore).

I NOSTRI ARBITRI Daniele Orsato, con Alessandro Giallatini e Fabiano Preti. VAR: Marco Di Bello, Massimiliano Irrati, Filippo Meli, Paolo Valeri. Quarto uomo: Davide Massa, Stefano Alassio.

Football Arena Munich Monaco di Baviera (del 2005; vi gioca il Bayern Monaco, 70.000 spettatori, solo 14.500 per l’Europeo). Le partite: Francia-Germania 1-0; Portogallo-Germania 2-4; Germania-Ungheria 2-2; Italia-Belgio 2-1. Stadio Olimpico Roma (del 1953; vi giocano la Roma e la Lazio, 68.000 spettatori la capienza, per Covid ridotti a 16.000). Le partite: Italia-Turchia 3-0; Italia-Svizzera 3-0; Italia-Galles 1-0; Inghilterra-Ucraina 4-0. Saint Petersburg Stadium San Pietroburgo (del 2017; vi gioca lo Zenit e la capienza è di 61.000 spettatori, 30.500 per l’Europeo). Le partite: Belgio-Russia 3-0; Polonia-Slovacchia 1-2; Finlandia-Russia 0-1; Svezia-Slovacchia 1-0; Finlandia-Belgio 0-2; Svezia-Polonia 3-2; Svizzera-Spagna 1-1 (1-3 ai calci di rigore). Estadio La Cartuja Siviglia (del 1999; doveva essere lo stadio in cui avrebbero dovuto giocare il Real Betis e il Siviglia, ma di traverso si sono messe le tifoserie: niente da fare. Il Siviglia continua così a giocare nello stadio Ramon Sanchez-Pizjuan, il Betis nel Benito Villamarin.; capienza 65.000 spettatori, ridotta del 30% per l’Europeo). Le partite: Spagna-Svezia 0-0; Spagna-Polonia 1-1; Spagna-Slovacchia 5-0; Belgio-Portogallo 1-0.

L’ALBO D’ORO

2020: Italia (1-1 con l’Inghilterra, 4-3 ai rigori, Londra) 2016: Portogallo (1-0 alla Francia dopo i supplementari, Saint-Denis) 2012: Spagna (4-0 all’Italia, Kiev) 2008: Spagna (1-0 alla Germania, Vienna) 2004: Grecia (1-0 al Portogallo, Lisbona) 2000: Francia (2-1 all’Italia, golden goal, Rotterdam) 1996: Germania (2-1 alla Repubblica Ceca, golden goal, Londra) 1992: Danimarca (2-0 alla Germania, Göteborg) 1988: Olanda (2-0 all’Unione Sovietica, Monaco di Baviera) 1984: Francia (2-0 alla Spagna, Parigi) 1980: Germania Ovest (2-1 al Belgio, Roma) 1976: Cecoslovacchia (2-2 con la Germania Ovest, 5-3 ai rigori, Belgrado) 1972: Germania Ovest (3-0 all’Unione Sovietica, Bruxelles) 1968: Italia (2-0 alla Jugoslavia, Roma) 1964: Spagna (2-1 all’Unione Sovietica, Madrid) 1960: Unione Sovietica (2-1 alla Jugoslavia, ai supplementari, Parigi)


speciale europei

GLI “ITALIANI” NELLE ROSE • Austria: Valentino Lazaro (Inter). • Belgio: Romelu Lukaku (Inter), Dries

Mertens (Napoli).

UN PO’ DI STATISTICHE TOTALE GOL SEGNATI: 142 (media

2,79 per match)

GOL SEGNATI: Italia 13, Spagna 13,

Danimarca 12, Inghilterra 11, Belgio 9

POSSESSO PALLA (%): Spagna

66,8; Germania 59,3; Olanda 54,8; Italia 53,6; Portogallo 53,5 PRECISIONE PASSAGGI (%):

Spagna 89,3; Germania 89,3; Francia 89; Portogallo 88,5; Italia 87 TIRI IN PORTA: Italia 128, Spagna 111, Danimarca 96, Svizzera 69, Inghilterra 64 CONTRASTI: Italia 99, Svizzera 84, Danimarca 79, Germania 69, Ucraina 67 PALLE RECUPERATE (squadre):

Italia 291, Spagna 267, Danimarca 265, Inghilterra 264, Repubblica Ceca 221

PALLE RECUPERATE (giocatori):

Akanji (Svizzera) 46, Jorginho (Italia) 46, Matviyenko (Ucraina) 44; Di Lorenzo (Italia) 40; Walker (Inghilterra) 40 MARCATORI: Ronaldo (Portogallo, 3) 5, Schick (Repubblica Ceca, 1) 5, Benzema (Francia, 1) 4, Forsberg (Svezia) 4, Lukaku (Belgio, 1) 4, Kane (Inghilterra) 4 ASSIST: Zuber (Svizzera) 4, Olmo (Spagna) 3, Shaw (Inghilterra) 3, Hojbjerg (Danimarca) 3, Verratti (Italia) 3 VELOCITÁ MASSIMA (km/h):

Spinazzola (Italia) 33,8; Négo (Ungheria) 33,8; Coman (Francia) 33,7; Gakpo (Olanda) 33,6; Rashford (Inghilterra) 33,5

DISTANZA PERCORSA (km):

Jorginho (Italia) 86,6; Phillips (Inghilterra) 83; Pedri (Spagna) 76,1; Kane (Inghilterra) 74,3; Sterling (Inghilterra) 68,3 CONTRASTI: Verratti (Italia) 30, Locatelli (Italia) 15, Lainer (Austria) 14, Busquets (Spagna) 14, Phillips (Inghilterra) 13 FALLI COMMESSI: Delaney (Danimarca) 15, Di Lorenzo (Italia) 13, Phillips (Inghilterra) 12, Jorginho (Italia) 11, T. Hazard (Belgio) 11, Laimer (Austria) 11

• Croazia: Marcelo Brozović (Inter), Milan

Badelj (Genoa), Mario Pašalić (Atalanta), Ivan Perišić (Inter), Ante Rebić (Milan). • Repubblica Ceca: Aleš Matějů (Brescia), Antonín Barák (Verona), Jakub Jankto (Sampdoria). • Danimarca: Jens Stryger Larsen (Udinese), Simon Kjær (Milan), Joakim Mæhle (Atalanta), Christian Eriksen (Inter), Mikkel Damsgaard (Sampdoria), Andreas Cornelius (Parma), Andreas Skov Olsen (Bologna). • Finlandia: Jesse Joronen (Brescia), Sauli Väisänent (Chievo). • Francia: Adrien Rabiot (Juventus). • Galles: Aaron Ramsey (Juventus). • Germania: Robin Gosens (Atalanta). • Olanda: Matthijs de Ligt (Juventus), Stefan de Vrij (Inter), Marten de Roon (Atalanta). • Macedonia del Nord: Boban Nikolov (Lecce), Eljif Elmas (Napoli), Goran Pandev (Genoa). • Polonia: Wojciech Szczęsny

(Juventus), Łukasz Skorupski (Bologna), Bartosz Bereszyński (Sampdoria), Paweł Dawidowicz (Verona), Kamil Glik (Benevento), Karol Linetty (Torino), Piotr Zieliński (Napoli). • Portogallo: Cristiano Ronaldo (Juventus), Dalot (Milan). • Russia: Aleksei Miranchuk (Atalanta). • Slovacchia: Milan Škriniar (Inter), Stanislav Lobotka (Napoli), Juraj Kucka (Parma), Lukáš Haraslín (Sassuolo). • Spagna: Fabián Ruiz (Napoli), Álvaro Morata (Juventus). • Svezia: Dejan Kulusevski (Juventus), Albin Ekdal (Sampdoria), Mattias Svanberg (Bologna). • Svizzera: Ricardo Rodríguez (Torino), Remo Freuler (Atalanta). • Turchia: Mert Müldür (Sassuolo), Merih Demiral (Juventus), Kaan Ayhan (Sassuolo), Hakan Çalhanoğlu (AC Milan). • Ucraina: Ruslan Malinovskyi (Atalanta).

I PIÙ E I MENO IL PIÙ ALTO Lovre Kalinic (portiere della Croazia) cm 201 IL PIÙ ALTO (esclusi i portieri) Saša Kalajdžic (attaccante della Germania) cm 200 IL MENO ALTO Lorenzo Insigne (attaccante dell’Italia) cm 163 IL PIÙ PESANTE Harry Maguire (difensore dell’Inghilterra) kg 99 IL MENO PESANTE Lorenzo Insigne (attaccante dell’Italia) kg 59 IL PIÙ GIOVANE Kacper Kozlowski (centrocampista della Polonia) 16.10.2003 IL MENO GIOVANE Maarten Stekelenburg (portiere dell’Olanda) 22.09.1982 IL MENO GIOVANE (esclusi i portieri) Pepe (difensore del Portogallo) 26.02.1983

LA SQUADRA PIÙ ALTA Danimarca (altezza media cm 186,35) LA SQUADRA MENO ALTA Portogallo (altezza media cm 181,62) LA SQUADRA PIÙ PESANTE Germania (peso medio kg 81,77) LA SQUADRA MENO PESANTE Galles (peso medio kg 74,62) LA SQUADRA PIÙ GIOVANE Turchia (età media anni 24,92) LA SQUADRA MENO GIOVANE Belgio (età media anni 29,19)

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speciale europei

Tutto in un abbraccio Cosa resterà di questo Euro 2020? Sono tanti gli spunti che il Campionato Europeo “itinerante” (l’ultimo a quanto pare) ci ha regalato in più di un mese, in 11 città e in 51 partite. Momenti, attimi indimenticabili che resteranno indelebili nella nostra memoria, come cartoline da conservare gelosamente, appese alla bacheca dei ricordi calcistici e non. Il pubblico innanzitutto, tornato a riempire gli stadi, con i suoi colori e la sua musica, con i suoi abbracci e le sue lacrime, con le emozioni e la passione di sempre. Poi il dramma sfiorato di Christian Eriksen in quel terribile 43° minuto di Danimarca – Finlandia; i rigori che prima premiano e poi condannano la Spagna; il fair play di Luis Enrique; la fascia arcobaleno di Neuer; la Coca Cola spostata da Ronaldo e la birra di Pogba; il gol fantastico di Patrik Schick da centrocampo in Repubblica Ceca-Scozia; le 11 autoreti (un record… clamorosa quella del portiere Slovacco Dubravka); i gol del capocannonie186_

re di sempre Cristiano Ronaldo; il “tiraggir” di Insigne; il “porca puttena” di Immobile; l’ultima partita di Pandev; l’infortunio di Spinazzola: l’impresa sfiorata dall’Ungheria del signor Rossi; il rigore sbagliato da Mbappè che elimina la favoritissima Francia; il tuffo di Sterling che regala la finale all’Inghilterra; la medaglia sfilata dal collo dagli inglesi; la mamma, salutata da Florenzi e chiamata da Chiesa subito dopo la vittoria finale… Sicuramente ci sono tante altre immagini che ci ricorderanno questo torneo, ma una su tutte resterà nei cuori azzurri, tanto quanto l’urlo di Tardelli in Spagna o quello di Grosso a Berlino: l’abbraccio Vialli-Mancini dopo l’ultimo rigore parato da Donnarumma. È quella l’immagine simbolo di Euro 2020, è quella la fotografia (peraltro mai scattata da nessun fotografo, ma solo colta dalle televisioni) di questa splendida Italia, sono quelle le lacrime di gioia e commozione che hanno versato tutti coloro che hanno imparato da amare questa fantastica squadra.


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