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ʹ′ UN MONDO DAMARE campo di animazione missionaria
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Una settimana di attività ed esperienze per introdurci alla realtà vicina, complessa e spesso ignorata, dei cosiddetti “viaggi della speranza” attraverso il Mediterraneo.
tutto questo È matrix!!! n mondo da amare. Questo il titolo del campo servizio svoltosi dal 10 al 17 agosto presso il CAM (Centro di Animazione Missionaria) di Martina Franca.
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Noi ragazzi coinvolti, tutti dai 18 ai 25 anni, siamo membri del gruppo GEM (Gruppo e Missioni), in attività già da qualche anno. Ci siamo confrontati con le tematiche e attività legate al servizio e all’intervento a favore di persone coinvolte in una delle più grandi tragedie contemporanee: gli sbarchi nel Mediterraneo. Un mondo da amare. Ma quale mondo? e come amarlo? A queste domande abbiamo cercato di rispondere attraverso le attività
dei primi due giorni, volte in modo particolare alla conoscenza della difficile situazione su cui intervenire, ma anche alla preparazione personale e collettiva al contatto con realtà delicate come quella delle migrazioni.
Alle attività formative ha fatto seguito il servizio attraverso l’animazione missionaria. Abbiamo svolto delle attività di animazione con alcuni ospiti dello SPRAR di Martina Franca e con i minori non accompagnati ospitati presso il Centro di via Cheradi a Taranto.
Ag l 17 a 0 1 dal 2014
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Domenica 10 Arrivi e avvii... Un salvadanaio da riempire e uno zaino da svuotare.
Lunedì 11 Antonio e Alì, lo stereotipo. Prendere coscienza di come le “immagini” che abbiamo dell’altro condizionano le aspettative di ciascuno.
Nel nostro condominio, il conflitto e la sua gestione. Esplorare le strategie del ’problem solving’. Riflettere sui limiti della tolleranza.
L’isola, il pregiudizio e l’etnocentrismo. Come la cultura influenza le nostre convinzioni e punti di vista. Esplorare i ‘tabù’ culturali.
Forzare il cerchio, essere maggioranza e minoranza. Strategie a confronto.
If I were a refugee..., gioco di ruolo. Cosa succederebbe se diventassi improvvisamente un profugo.
Martedì 12 Brainstorming Per preparare l’incontro con gli ospiti dello SPRAR di Martina Franca. VIDEO: “Operazione Mare Nostrum” INCONTRO CON GLI OSPITI DELLO SPRAR-Martina Franca
Sono in crisi..!! Un piccolo “gioco” mette fuori tante cose... MISSIONARI... ma con pregiudizi! Com’è possibile?!!? Alì, scusaci!
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ei primi due giorni del campo ci sono state alcune attività di apprendimento interculturale finalizzate ad acquisire gli strumenti necessari per entrare in contatto con persone di lingua e cultura differenti. Come in ogni viaggio, siamo partiti dalle qualità che potevamo condividere con gli altri e da ciò che abbiamo portato con noi. Perciò la prima attività si è basata sulla ricerca delle nostre risorse e talenti, e sulla individuazione delle nostre paure, aspettative e bisogni. L’insieme ha rappresentato il nostro salvadanaio comune a cui attingere e il nostro zaino da svuotare e poi ricomporre, a conclusione del campo, liberato del superfluo e arricchito dal nuovo bagaglio di conoscenze, relazioni e strumenti che questa settimana ci ha offerto. Le trappole comunicative Attraverso alcuni giochi di ruolo e simulazioni ci siamo poi accorti come numerose trappole ci impediscono una efficiente, efficace e risolutiva mediazione per relazioni
Lo zaino. Un tool sulla comunicazione non-verbale attiva con un significato simbolico per esprimere i propri bisogni, paure, aspettative all’inizio del campo... e per rompere il ghiaccio!
a diversi livelli. L’invenzione di una storia (Antonio e Alì) che, partendo da personaggi neutri, con l’aggiunta di una frase a testa, è diventata un racconto che riflette i nostri pregiudizi e stereotipi. Anche una semplice “riunione condominiale” ha
Incontro con gli ospiti dello SPRAR di Martina Franca. Bambini e adulti dal mondo Tensioni, paure, aspettative, voglia di aiutare. È tutto ciò che ci ha accompagnato nel nostro primo incontro con i rifugiati presenti a Martina Franca. Dopo la parte teorica e di simulazione trovarsi di fronte alla realtà è stato completamente differente. Ogni sguardo, dal bambino di due anni al signore di, raccontava una storia differente. Gli ospiti dello SPRAR provengono da Paesi diversi, ma accomunati dal viaggio verso una possibilità di vita migliore rispetto a quella vissuta nel Paese d’origine. (continua alla pagina seguente)
manifestato come molti conflitti nascono dalla difesa di interessi personali prima ancora che da ideologie e religioni diverse... (Nel nostro condominio) È stato anche interessante osservare le dinamiche sociali e i conflitti che si verificano tra maggioranza e minoranza di potere: la prima simbolicamente rappresentata da un cerchio arroccato in una posizione chiusa a difesa del suo potere, e la seconda da un gruppo esterno e disordinato che cercava di entrare per integrarsi provando anche a “disintegrare” il sistema. (Rompere il cerchio)
s e v u o i s a p e r e c o s ’ È l a l i b e r t à c h i e d e r l o a c h i n o n c e l ’ h a . Dagli Africani agli asiatici, abitanti del Pakistan o del Ciad... per la prima volta uniti presso il nostro Centro di Animazione Missionaria. Nonostante le difficoltà di comunicazione (si è dovuto ricorrere all’aiuto degli interpreti) sono riusciti a renderci partecipi della loro vita e a rivelarci alcune loro passioni. Ciò ha reso possibile anche il ripetersi del nostro incontro al giorno seguente (martedì e mercoledì). I sei fratellini, originari del Ciad, sono arrivati in Italia con la loro madre, ma purtroppo ha perso il loro papà proprio durante la loro traversata. È stato bello vederli giocare, divertiti, con le tempere, i cerchi colorati, ballare in gruppo... Ci hanno regalato emozioni uniche, insieme alla loro mamma visibilmente commossa. Dopo aver pranzato insieme la famiglia è tornata a casa ed è arrivato un gruppo di giovani di diverse nazionalità. Con loro abbiamo usato uno dei linguaggi universali: lo sport! Le differenze di provenienza si sono annullate e per un po’ anche le storie personali di sofferenza hanno lasciato il posto ad un sentimento di reciproca accoglienza. La scena è stata presa dal ping-pong, la pallavolo e il cricket! Così gli incontri e la attività di questi due giorni ci hanno rafforzato come gruppo GEM e come singoli individui.
Tre barconi da 400 persone affondati. Se ne salvano solo 100 e si ritrovano 2 cadaveri. I media riportano: 2 morti. La realtà dice: 1100. Pensieri per capire da Il Giornale di bordo del Campo
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prosegue il programma
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n a m i t t La se Mercoledì 13 “Chi vive non giocando le carte che ha, ma aspettando le carte a cui sostiene di aver diritto, fallisce nella vita.” Non si può aspettare per sempre la carta che non abbiamo. La parola e il dialogo rimangono le armi più potenti a nostra disposizione per risolvere con successo i conflitti grandi e piccoli. Non possiamo capire le tragedie umane se non quando le vediamo riflesse negli occhi delle vittime
Animazione con gli ospiti dello SPRAR DI MARTINA Mattino: Giochi con i bambini. Pomeriggio: Impariamo a giocare a cricket; una partita a ping-pong e a pallavolo.
Giovedì 14 Animazione con gli ospiti del Centro accoglienza minori non accompagnati di Taranto Coadiuvare i volontari nel servire i pasti. Lezioni di italiano. Raccontami la tua storia. Testimonianza dei militari dell’Operazione “Mare Nostrum”.
Venerdì 15 Giornata relax
Il 13 agosto a Gaza ha perso la vita il video-reporter italiano Simone Camilli Lo vogliamo ricordare con due dei suoi reportage dedicati alla Palestina.
ABOUT GAZA http://vimeo.com/26909387 GAZA 22 http://vimeo.com/7006651
Un po’ di mare per riassettare le idee e condividere le emozioni suscitate dalle attività e incontri vissuti.
Sabato 16 Mattinata di “Deserto” Un tempo per noi, per riconnetterci con la nostra interiorità ed entrare in dialogo con... la Via, la Verità, la Vita.
Tempo di valutazione Facciamo il punto su tutta la settimana. Lo zaino diventa bagaglio. Le “consegne” per il futuro. Produciamo questa newsletter.
I Bersagli e i Baloons GRAN FALÒ FINALE
Domenica 17 I SALUTI È il tempo dei saluti... dell’andare a due a due per le vie del mondo.
If I were a refugee...
Un gioco di ruolo per capire sulla propria pelle come vanno le cose di questo mondo
iamo stati “sottoposti” ad una simulazione di viaggio di migrazione, così come da anni viene compiuto da migliaia di uomini, donne, minori, intere famiglie provenienti da diversi Paesi in guerra o afflitti da condizioni economiche e sociali disastrose. Persone che tentano di raggiungere l’Italia e altri Paesi europei attraversando il Mare Mediterraneo, in maniera pericolosa, e rischiando la vita per un sogno di vita migliore.
gruppi siamo stati prelevati dagli animatori e portati in diversi punti della struttura. Questi rappresentavano i nostri Paesi di provenienza e loro i trafficanti responsabili del nostro viaggio. Abbiamo attraversato il deserto (in effetti la giornata è stata molto calda e il campo all’aperto non aveva un centimetro di ombra!) e siamo giunti in un campo di raccolta in Libia. In realtà ci hanno rinchiuso in un garage e lì abbiamo cominciato a renderci conto di cosa ci stava capitando.
Riuniti nel salone abbiamo aspettato che i nostri animatori ci dessero istruzioni, perché all’inizio non sapevamo nulla di come si sarebbe svolta l’attività. A poco a poco, in piccoli
Il caldo, la mancanza d’aria, l’incognita rispetto ai passaggi successivi... le nostre reazioni sono state differenti, ma abbiamo deciso di vivere sul serio l’attività e i sentimenti che da essa potevano derivare.
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Dal campo di raccolta al barcone All’improvviso la porta del garage si è aperta e a gruppetti ci hanno portato fuori. Questa volta ci hanno bendato e abbiamo raggiunto il barcone con il quale avremmo “attraversato” il mare. In realtà ci hanno chiuso in uno scantinato, umido e al buio nel quale si udiva in sottofondo il rumore del mare. Uno di noi era lo scafista. Le indicazioni di viaggio ci venivano impartite con durezza da Maria che impersonava perfettamente “il negrerio”! Finalmente abbiamo raggiunto l’Italia e usciti dallo scantinato, in fila al sole, siamo stati sottoposti ad una ispezione accurata dei nostri documenti
(ciascuno di noi aveva una specie di passaporto) e una visita medica per verificare le nostre condizioni di salute. Tre sono stati espulsi, due ragazze nigeriane sono finite nel giro della prostituzione, un somalo in isolamento per scabbia, un sudanese al CARA. Emozioni molto forti ci hanno attraversato, anche se poca cosa rispetto a quanto hanno vissuto e vivono milioni di migranti....
O PE R A ZI O NE “MA R E NO S TR UM”
il “muro” a Gerusalemme
http://vim eo.com /99751122
h ttp://vim eo.com /100423531
I p a r te c ip a n t i GEM - MARTINA FR
ANCA
“Non fate del bene
Al es si a, An dr ea , An na ch ia ra , An na rit a, Ch ia ra , Da vi de , Do m en ic o, M ar ia na , M ar ik a, M ar tin o, Ri cc ar do , Ro be rto ,
se non siete preparati
Gli animatori del ca
a subirne... le conseguenze”. Onesta Carpené Volontaria in Asia (http://bit.ly/1BydENy)
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Fr an ce sc o, Fr an ce sc a, Sa lv at or e I missionari p. Ta rc is io sr. M ar ia ng el a
Coach dell’apprend imento interculturale M ar ia An co na
As so cia zio ne Su d