the little blue book
Bicicletta
Piccola guida al mezzo di trasporto pi첫 usato del pianeta Francesca Cosi Alessandra repossi Illustrazioni di Paolo Orlandi
Un grazie di cuore a Patrizio Cipollini, che ha condiviso con noi le sue conoscenze e la sua passione per la bicicletta.
Astræa Editrice s.r.l., via Cavallina 6, 40137 Bologna www.astraeaeditrice.it Copyright © 2010 Astræa Editrice Si ringrazia Peter Pauper Press Inc. per la concessione d’uso del progetto grafico della collana Le illustrazioni alle pp. 49, 51, 147, 157 sono di Lucio Martis
Printed in Hong Kong 123456 2010 2011 2012 ISBN 978-88-95649-30-6
the little blue book
Bicicletta
Sommario Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 LA BICICLETTA NEI SECOLI . . . . . . . . . . . . 9 Breve storia della bicicletta . . . . . . . . . . . 10 Il “velocipedismo femminino” . . . . . . . . . 26 Come scegliere la bicicletta . . . . . . 31 La bicicletta perfetta . . . . . . . . . . . . . . . . 32 I modelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Dieci consigli per l’acquisto . . . . . . . . . . . 51 La manutenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 L’abbigliamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Gli accessori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 La sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 Le dieci regole d’oro . . . . . . . . . . . . . . . . 69 L’equipaggiamento . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 La dotazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 Gli itinerari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 In Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 In Europa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
le competizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 91 Le gare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 I giri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 I marchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107 Informazioni e curiositĂ . . . . . . . . 150 Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151 Musei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153 Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
Introduzione Sempre più biciclette si aggirano per le nostre strade: sostituiscono le auto nel tragitto casa-lavoro e sono un ottimo mezzo di trasporto per le gite domenicali. La ragione è semplice. Prima di tutto, la bici è economica: costa molto meno di uno scooter o di un’auto, al posto del carburante si accontenta del cibo ingerito dal ciclista e non prevede il pagamento di bolli o assicurazioni. La manutenzione è minima, tanto che molti scelgono di farla da soli, con un ulteriore risparmio rispetto all’uso di altri mezzi di trasporto. Se ben tenuta, poi, la bicicletta può durare tutta una vita, mentre i veicoli a motore si logorano e si devono sostituire almeno ogni dieci anni. Oltre a essere economica, la bicicletta è anche 6
comoda, perché si muove leggera e agile nel traffico cittadino: nelle grandi città come Milano e Roma, dove talvolta gli ingorghi costringono gli automobilisti ad andature lente, sui tratti inferiori ai dieci chilometri si arriva quasi sempre prima con la bici. Il mezzo, inoltre, non presenta problemi di parcheggio: quando si esce basta trovare una rastrelliera o un palo e il gioco è fatto, mentre a casa lo si può riporre in uno sgabuzzino o in cantina, al riparo dalle intemperie. Usare regolarmente la bicicletta porta anche vantaggi alla salute: permette di migliorare la forma fisica evitando di andare in palestra e, se si sceglie questo mezzo per fare del cicloturismo, si può anche godere di aria buona e di bei panorami senza inquinare con i gas di scarico. La bici è un mezzo amico dell’ambiente e se tutti la usassero potremmo fare a meno del 7
frastuono dei motori e dei clacson, respirare un’aria più pulita, mantenerci in forma e recuperare un ritmo più lento, che permette di vedere con più calma il mondo che ci circonda e di godere delle bellezze delle nostre città. Questo Little Blue Book della Bicicletta è una guida a tutto quello che c’è da sapere su questo piccolo mezzo a due ruote: dalla sua gloriosa storia alle diverse tipologie (compresa quella a pannelli solari), dalle leggende dei grandi campioni ai trucchi per la manutenzione fai-da-te. Troverete inoltre, alcuni itinerari selezionati per gli amanti del cicloturismo, qualche suggerimento per la sicurezza alla guida e tante curiosità stuzzicanti e divertenti.
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la bicicletta nei secoli
Quando vedo passare una bicicletta non dispero sul futuro dell'umanitĂ . H. G . We lls
Eco-Bici: a idrogeno La bicicletta a idrogeno sfrutta l’energia prodotta da una cella a combustibile che a sua volta alimenta un motore elettrico. La cella è azionata dall’azione congiunta dell’idrogeno in forma solida di idruri metallici e dell’aria. La potenza da trasmettere ai pedali è inviata tramite un sensore che la regola a seconda della necessità. Non è ancora in commercio, ma il primo prototipo al mondo è stato realizzato dai tecnici dell’Istituto per le Tecnologie Avanzate del cnr di Messina: leggerissima ed estremamente resistente, è costruita interamente in fibra di carbonio.
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Dieci consigli per l’acquisto Ecco qualche consiglio per l’acquisto di una bicicletta nuova. 1. Mettetevi a cavalcioni senza scarpe: su un telaio “a diamante” (cioè da uomo), il tubo superiore deve essere 2 cm sotto il cavallo (2,5-5 cm nel caso di una mtb). Se siete costretti a scegliere, meglio un telaio più piccolo che uno troppo grande. 2. La sella deve essere a un’altezza tale da permet-
tervi di avere la gamba completamente estesa; con il pedale più basso allineato al tubo della sella, il piede deve essere orizzontale. La pedalata è molto più efficace e il ginocchio meno sollecitato. La sella può essere regolata in modo che sia orizzontale, inclinata in avanti o leggermente inclinata all’indietro: scegliete la soluzione che preferite. 3.
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Per regolare il manubrio dovete accertarvi che la distanza tra la punta del sellino e il centro del manubrio sia uguale alla lunghezza del vostro braccio, dal gomito alla punta delle dita stese. Se è necessario, per mantenere questa misura potete spostare la sella avanti o indietro oppure sostituire il manubrio con uno stelo più o meno lungo.
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5. Modificate l’altezza del manubrio come pre-
ferite: in genere è livellato insieme con la parte superiore del sellino (quelli ribassati sono 2,5 cm più in basso). Per alzare o abbassare il manubrio occorre allentare il bullone di espansione, regolare l’altezza e stringerlo di nuovo: se non vi sentite sicuri, rivolgetevi a un’officina specializzata.
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La manutenzione Imparare a prendersi cura della propria bicicletta costa poco in termini di tempo e di denaro, e insegna a conoscere meglio il proprio mezzo. In generale conviene affidare al meccanico di fiducia ogni operazione complessa di manutenzione ordinaria o straordinaria (centratura delle ruote, registrazione del cambio, sostituzione di un cavetto dei freni o di maglie della catena, revisione dell’impianto elettrico, registrazione dei raggi), tuttavia è possibile fare da soli la manutenzione del telaio e della catena e controllare regolarmente freni, ruote e pneumatici: ecco qualche indicazione utile. Telaio
Per togliere polvere o fango, scegliete un pennello a setole non eccessivamente dure da usare a 53
In Italia Ciclopista del sole
Grazie a un progetto elaborato dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta è stato creato un percorso che, sfruttando piste ciclabili e strade a bassa intensità di traffico, attraversa l’Italia da nord a sud, unendo, per il momento, il passo del Brennero a Firenze (520 km), ma in seguito anche a Napoli e alla Sicilia. Attraverso le valli alpine si raggiungono Bolzano e la Val d’Adige, si tocca Verona per poi arrivare al fiume Mincio e a Mantova, si attraversa il Po e si giunge a Bologna, da dove si prosegue per Prato e Firenze. Per chi desidera partire, esistono in commercio due guide, pubblicate da Ediciclo, che illustrano il percorso e le sue bellezze: Ciclopista del sole vol. 1: dal Brennero al lago di Garda e Verona e Ciclopista del sole vol.2: dal Garda a Firenze.
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Ciclopista dell’adige
È la pista ciclabile più importante del Trentino e, attraversandolo da nord a sud, collega la provincia di Bolzano con quella di Verona passando per Trento e Rovereto e costeggiando il fiume Adige lungo le vecchie strade arginali circondate da campagne e frutteti. Si tratta di una delle migliori piste ciclabili italiane: completamente asfaltata, corre su un percorso per lo più chiuso al traffico automobilistico e fornito di aree picnic e punti ristoro. Poiché il dislivello è trascurabile, l’itinerario è adatto a tutti; il punto di partenza è Cadino (bz) e dopo 80,6 km la pista ciclabile termina presso Borghetto (tn). Ciclopista del mincio
Peschiera del Garda (vr) è collegata a Mantova da una pista ciclabile molto frequentata, lunga 43,5 km, che attraversa il Parco del Mincio lungo gli argini del fiume e dei suoi affluenti, permettendo di visitare piccoli borghi di interesse storico. Si tratta di un percorso pianeggiante, adatto anche 81
ai cicloturisti meno allenati. Per chi desiderasse prolungare il viaggio, da Mantova è possibile proseguire fino al delta del Po attraverso una rete di ciclopiste e strade secondarie. Girasile
Ăˆ un percorso di 106 km che, passando per Treviso, porta da Castelfranco Veneto (tv) fino a Jesolo, sulla laguna di Venezia, costeggiando il fiume Sile, in un territorio poco urbanizzato. Percorrendo questa ciclovia, inserita in un parco naturale, si possono ammirare splendidi paesaggi di pianura e di laguna: paludi, risorgive, oasi naturali. Tutto il percorso è pianeggiante e si svolge su asfalto e sterrato. Itinerario ciclabile del brenta
Questo itinerario di circa 200 km inizia in Valsugana, presso il lago di Levico Terme (tn) e per il primo tratto si svolge su pista ciclabile segna82
lata fino a Cismon del Grappa; quindi prosegue su una strada provinciale non molto frequentata che conduce a Bassano del Grappa (vi). Da Bassano a Padova è possibile percorrere strade secondarie molto tranquille mantenendosi vicini all’argine del Brenta e, da Limena, del Brentella. Da Padova a Strà sono disponibili due vie ciclabili alternative e da lì a Fusina, sulla costa adriatica, il percorso si svolge su strade secondarie poco battute dalle auto. Ciclovia destra po
La provincia di Ferrara ha realizzato una bella pista ciclabile di 125 km sulla Destra Po, che collega Stellata con Gorino Ferrarese, fino alla foce del fiume, attraversando boschi, valli salmastre, valli d’acqua dolce, dune e spiagge, ma non solo. Lungo il percorso si trovano infatti alcuni borghi antichi e l’accogliente città di Ferrara che, oltre a essere il paradiso italiano della bicicletta, è ricca di bellezze. 83
Ippovia del gigante
Nel parco del Gigante, situato sull’Alto Appennino Emiliano, sono stati ripristinati gli antichi sentieri adattando il tracciato ai cavalli e alle mtb e disponendo una fitta segnaletica. Gli appassionati di mtb possono quindi andare alla scoperta di queste zone montuose attraversando da est a ovest tutto il fronte a ridosso del limite toscano, percorrendo l’anello del monte Ventasso, oppure valicando il passo della Cisa per raggiungere le località alle pendici nord del monte Cusna.
Treno+bici Alcuni treni permettono di viaggiare portando con sé la bici, per la quale occorre acquistare un biglietto di prezzo variabile dai tre ai dieci euro a seconda del tipo di treno (regionale, Intercity, tratta internazionale). I convogli adibiti al trasporto sono contraddistinti sull’orario dal simbolo della bicicletta, lo stesso che si trova sulle carrozze destinate a questi mezzi. 84
In Europa Innradweg
Con i suoi 517 km, questa facile pista ciclabile è una delle più lunghe d’Europa. L’itinerario segue il corso del fiume Inn dal passo svizzero del Maloja fino a Passau, in Alta Austria, dove l’Inn si getta nel Danubio. La pista, ben segnalata, è in discesa e attraversa un paesaggio mozzafiato: si passa dalle vette di 3000 m ricoperte da una fitta coltre di neve agli ampi altopiani e ai laghi, per toccare città ricche di fascino e di storia, come Landeck, Innsbruck, Rattenberg e Wasserburg. Da non perdere Burghausen, il castello più lungo d’Europa con i suoi 1043 m. Ciclabile della Drava
Si parte da Dobbiaco, al confine con l’Austria, nell’alta Val Pusteria, per seguire il corso della Drava, un affluente del Danubio, fino a 85