Feste di luce

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Feste di Luce

EBOOK PER RAGAZZI DELLA SCUOLA PRIMARIA

A cura della docente Astrid Hulsebosch


Ebook Feste di Luce

SOMMARIO BREVE INTRODUZIONE............................................................................................................................................................... 3 FESTA DI LUCE CRISTIANA NATALE ........................................................................................................................................... 4 FESTE DI LUCE EBRAICA CHANUKKA .......................................................................................................................................... 7 FESTA DI LUCE ISLAMICA EID AL FITR ........................................................................................................................................ 9 FESTA DELLA LUCE INDIANA DIWALI ....................................................................................................................................... 10 FESTA DI LUCE AFROAMERICANA KWANZAA .......................................................................................................................... 12 SITOGRAFIA TESTI .................................................................................................................................................................... 14 SITOGRAFIA IMMAGINI ........................................................................................................................................................... 15


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BREVE INTRODUZIONE

Cari Ragazzi, questo mio primo ebook è stato realizzato per voi della Scuola Primaria. Il testo può essere utilizzato per l’insegnamento della religione, per progetti di intercultura o anche per l’attività alternativa. Da un po’ di tempo cerco di creare nuovi strumenti per poter approfondire e presentare gli argomenti delle mie lezioni in una forma per voi più interessante. Ho creato il blog " Feste di Luce " , che viene aggiornato in continuazione e da dove ho ripreso alcuni testi da inserire in questo piccolo ebook. Alcuni testi originariamente erano in lingua inglese e sono stati rielaborati per poterli presentare meglio nel contesto italiano. Il blog e questo ebook sono frutto dell’immensa passione per la didattica e intercultura da parte di molte persone che hanno deciso di condividere online le loro conoscenze, foto e video. Sono molto grata a queste persone senza le quali sarebbe stato molto più difficile realizzare questo testo. Ho cercato di rispettare il diritto di copyright e di riportare le fonti come si deve sempre fare. Non è sempre facile risalire all’origine di un testo, anzi è molto difficile, ma bisogna tentare ed è quello che ho cercato di fare. Ho inserito alcuni link( collegamenti ipertestuali) per rendere il testo un po’ più interattivo per chi legge questo ebook con un tablet. E’ un primo tentativo molto piccolo e semplice. Come vedete i vostri insegnanti si stanno preparando ad insegnare in un nuova era. Conto sui vostri contributi, ad esempio i vostri commenti, per migliore gli ebook a venire. Magari, prossimamente, ne faremo uno assieme.

Semplicemente Maestra Astrid

astridmastromauro@gmail.com


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FESTA DI LUCE CRISTIANA NATALE

Natale viene celebrato il 25 Dicembre. Pur essendo una solennità inferiore alla Pasqua, il Natale rappresenta la festa più popolarmente sentita, tanto carica di tradizioni e fascino da aver assunto negli anni anche un significato laico, legato allo scambio di regali, alla famiglia e a figure del folclore come Babbo Natale. Sono strettamente legate al Natale la tradizione del presepe, di origine medioevale, e l’addobbo dell’albero, diffusasi successivamente a partire dal Nord Europa. Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù da Maria a Betlemme : il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori e la visita dei magi. Altri aspetti devozionali, come la grotta, il bue e l’asino, i nomi dei magi, etc. risalgono invece a tradizioni successive o a racconti presenti nei vangeli apocrifi. Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio: con la nascita di Gesù, per i cristiani Dio non è più un’entità distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.


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Come già accennato, nel Natale si mescolano però simboli e usanze di incerta origine, le cui radici si perdono nei secoli passati. La scelta dell’abete, ad esempio, non è casuale. Nell’antico Egitto esso simboleggiava, infatti, la natività, mentre nell’antica Grecia l’abete bianco era sacro alla dea Artemide, dea della luna, della caccia e delle nascite; ed ancora, nel calendario celtico, l’abete era destinato al culto del giorno della nascita del Fanciullo Divino. Secondo altre fonti però, l’usanza potrebbe anche derivare dal ciocco di Yule, (in inglese, termine arcaico per Natale) associato a una festa pagana nordica, che durava dodici giorni, il cui ramoscello veniva bruciato all’aperto; o ancora dall’albero del paradiso, presente nei drammi antichi su Adamo ed Eva. L’usanza di scambiarsi regali sembra derivare invece da un rito pagano romano, che prevedeva lo scambio di cibo, monete e pietre preziose come portafortuna per il nuovo anno. Il personaggio che è poi divenuto famoso in tutto il mondo per consegnare i regali a Natale è Santa Claus, in Italia Babbo Natale, che deriva da San Nicola. Dice la leggenda, che San Nicola, vescovo di Myra del IV secolo d.C., avendo ereditato molti beni

e

denari

dai

suoi

genitori,

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liberarsene cominciò a fare regali a chi ne avesse più bisogno, trovando gioia nel semplice donare ai bisognosi. La festività del Natale non è inoltre documentata con certezza prima del IV secolo. La prima menzione certa della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale infatti al 336, e la si riscontra nel

Chronographus, redatto dal letterato romano Furio Dionisio Filocalo.

Tutto ciò conferma che le origini

storiche del Natale, pur essendo ancora avvolte dalle nebbie del passato, certamente hanno origini precristiane. La data del 25 è, in realtà, puramente simbolica: non si conosce la data esatta della nascita di Gesù, i vangeli non ne fanno menzione. Con tutta probabilità la data venne fissata (nel 440 d.C.) al 25 dicembre per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel Libro di Malachia come nuovo “sole di Giustizia” (cfr. Malachia III,20). Secondo tale ipotesi, il Natale costituirebbe dunque il più eclatante caso di cristianizzazione della preesistente festa pagana. La data coincide infatti con le antiche celebrazioni per il solstizio d’inverno e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Inoltre, già nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell’Urbe e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre. La festa pagana del solstizio d’inverno era una ricorrenza importante per molti popoli, tra cui certamente gli antichi romani, che in quel giorno celebravano la festa del dio Sole. Durante queste feste che andavano dal 17 al 21 di dicembre (“I Saturnali”) e la festa vera e propria del Sol Invictus del 25, si usavano i simboli dell’eterna giovinezza di Dioniso: mirto, lauro, edera… Il greco Dioniso veniva considerato come il divino bambino nato in maniera miracolosa da una vergine celeste. Dioniso era stato latinizzato col nome di Mithra di cui in oriente si celebrava la festa la sera del 24 dicembre. Era il dio iraniano dei misteri, il dio solare dell’amicizia e dell’ordine cosmico, nato dalla pietra e portatore della nuova luce “Genitor luminis”.


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Verosimile dunque, viste le numerose coincidenze riscontrabili, che la chiesa cristiana abbia scelto la data del 25 Dicembre come giorno di nascita del Cristo semplicemente per cristianizzare una festa pagana molto sentita dalle masse popolari. L’imperatore Costantino (280-337) avrebbe così riunito il culto del sole (di cui egli era il figlio protetto) e il culto del dio Mithra con il cristianesimo, ed è proprio sotto il suo regno che appare la festa del Natale. Da Roma il Natale si diffonde in Africa, in Spagna e nel Nord Italia, ma è solo sotto l’imperatore Giustiniano (527- 565 d.C.) che il Natale viene riconosciuto come festa legale per l’Occidente. A tale tradizione, quindi, la celebrazione del Natale ha voluto collegarsi per indicare l’avvento della Luce del Mondo, che giunge a squarciare le Tenebre. È il Bambino, che venendo al mondo, inaugura una nuova vita, e porta la Luce a tutti gli uomini. Questa è la storia del Natale che, condizionata negli anni successivi da numerose leggende, ha fatto quasi perdere di vista il “vero” significato del Natale, come “giorno della nascita”. Natale vuol dire “nativo, di nascita”. E’ il giorno della Rinascita, ma chi rinasce a fine Dicembre? Il Sole. Siamo di fronte infatti ad una festa antichissima, una festa che non ha tempo, esiste da sempre. Le antiche popolazioni il 25 Dicembre festeggiavano la rinascita del Padre Solare, il Grande Dio che dopo lo stallo del solstizio (Sol stat, appunto) vince le tenebre, le giornate tornano ad allungarsi, il Male è sconfitto ( Sol

Invictus = colui è che non è sconfitto), ed è a questo significato che va a sovrapporsi quello cristiano. Ora per rilassarsi e ridere un po’… propongo la visione di un bel video nel quale i bambini raccontano il Natale a modo loro.

La Storia del Natale


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FESTE DI LUCE EBRAICA CHANUKKA

Hanukkah o Chanukkà (in ebraico ‫חנכה‬, ḥănukkāh) è una festività ebraica nota anche con il nome di Festa delle Luci e commemora la consacrazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme avvenuta nel 161 a.C. In quel tempo infatti in Giudea il re greco Antioco Epifane ordinò a tutta la gente ebrea di rinunciare al proprio Dio, alla propria religione e ai propri costumi in nome della religione greca. I tempi giudaici furono così distrutti, profanati ed utilizzati per altre divinità. Alcuni ebrei obbedirono al loro re, altri si rifiutarono. Tra questi vi era Giuda Maccabeo che, con quattro suoi compagni, combatté per tre anni per riavere il Tempio di Gerusalemme. Una volta riuscito nell'intento la prima cosa che fece fu purificare il Tempio e ri-dedicarlo (Hanukkah significa infatti “dedica”) al proprio Dio. Giuda ed i suoi compagni per farlo avevano però bisogno di una grande quantità d'olio benedetto, ma trovarono solo una piccola ampolla. Per miracolo questa tenne accesa la luce del tempio per otto notti! La festività dura ancora oggi otto giorni ed è l’unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo tra due mesi: inizia a infatti a Kislev e finisce in Tevet (che corrispondono più o meno al nostro Novembre e al nostro Dicembre). In nome delle luci accese un tempo, la caratteristica fondamentale è l'accensione dei lumi di un particolare candelabro ad otto braccia chiamato chanukiah. Un tempo questa festività era considerata una festa minore, ma, nel XX secolo, con la diffusione e popolarità del Natale (una delle più sentite feste del mondo occidentale) Chanukka iniziò a rappresentare la volontà di sopravvivere del popolo ebraico: la luce della fede aveva infatti battuto molti secoli prima l'ottusità della forza bruta. Non è un caso poi che questa festa venga infatti celebrata in inverno, quando le giornate divengono più buie ed iniziano ad accorciarsi. Negli ultimi anni l'accensione delle candele è divenuta molto sentita presso numerosissime comunità ebraiche che celebrano la festa in maniera pubblica. Il presidente della comunità (o rabbino capo) tiene un breve discorso di benedizione, accende le candele ed inaugura la festa.

I presenti iniziano poi a intonare inni gioiosi, eseguono i balli tipici e giocano con il dreidel (simile ad una trottola).


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Questa trottola, con cui i bambini ebrei giocano ancora oggi, sui lati presenta le lettere dell'alfabeto ebraico Nun (‫)נ‬, Ghimel (‫)ג‬, Hei(‫ )ה‬e PE(‫)פ‬: queste sono le iniziali della frase dei Maestri Ebrei "NES GADOL HAYA' PO " UN GRANDE MIRACOLO E' AVVENUTO QUI

( nella Diaspora si sostituisce la lettera ebraica Pe con la Shin (‫)ש‬, iniziale per sham, lì: così la frase, tradotta, diviene "un grande miracolo è avvenuto lì . Il sevivon ( o dreidel), una sorta di trottola, veniva utilizzato dai bimbi ebrei che, quando studiavano nascostamente la Bibbia ebraica della tradizione, non appena colti dai soldati ellenici che ne avevano impedito in parte l'adempimento, improvvisamente fingevano di giocare per non essere catturati. Il dolce più famoso della festa è invece il sufgagnà (molto simile al nostro bombolone) che, essendo fritto nell'olio, vuole ricordare l'olio consacrato che tenne in vita la luce del Tempio. Concludiamo con un piccolo video nel quale dei ragazzi ebrei cantano una tipica canzone del Chanukka in cui viene descritto con parole semplici la tradizione della festa.

Canzone del Chanukka


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FESTA DI LUCE ISLAMICA EID AL FITR

La festa del Eid al-Fitr è una festa gioiosa, durante la quale Musulmani, dopo i sacrifici del mese di digiuno, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. Approfondimento : Il Digiuno

Durante questa festa assolvono un altro pilastro dell'Islam che è quella raccolta della zakat, ovvero l'obbligo dell' elemosina che spetta ai bisognosi. La festa si celebra la mattina con una preghiera di gruppo e successivamente con visite ai parenti e amici, doni, banchetti, elemosina ai poveri e dolci tradizionali di tutti i tipi. In questo giorno, i musulmani sono anche incoraggiati a perdonare e dimenticare tutte le differenze con gli altri o animosità che si sono verificati durante l'anno.

La festa del Eid al Fitr è un festa in cui tutti i musulmani si sentono fratelli. E’ un bel sentimento che si vorrebbe continuare vivere il più possibile. Dopo la preghiera le donne e le ragazze si trovano fra di loro e si dipingono le mani. Questo rito le fa sentire molto unite e nello stesso tempo diverse. E’ un momento di rilassamento e di divertimento. Volete provare a dipingervi le mani? Andate su questo link: Mani Dipinte

Per chi non è sazio, ecco alcuni simpatici cartoni Ramadan per ragazzi


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FESTA DELLA LUCE INDIANA DIWALI

Diwali è una delle più antiche e importanti feste celebrata in tutta l’India. Diwali è anche conosciuta come ‘Festa delle Luci ’. Un sinonimo del vocabolo “Diwali” è “Deepavali” (“deep” significa “luce” o “lampada”, mentre “avali” vuol dire “fila”). Questa “successione di luci” è rappresentata dalle lampade che vengono sistemate un po' ovunque in occasione della festa. (fonte) La festa che non è solo Hindu ma viene celebrata anche da Buddisti, Jainisti e Sikh, con motivazioni diverse in base ai credi e alla zona dove le persone risiedono.

Storia del Diwali C'era una volta un grande guerriero, il principe Rama,che aveva una bella moglie di nome Sita. C'era anche un re terribile, il demone Ravana. Aveva venti braccia e dieci teste ed era temuto in tutto il paese. Voleva che Sita diventasse sua moglie e un giorno lui la rapì. La portò via nel suo carro ma Sita, che era molto intelligente, ruppe la sua collana e lasciò una scia di gioielli per Rama da seguire. Rama seguì la scia scintillante di gioielli fino a quando incontrò il Re delle Scimmie Hanuman, che divenne suo amico. Hanuman promise di aiutare Rama a trovare Sita. Mandò dei messaggi a tutte le scimmie e orsi del mondo che cercarono di trovare Sita. Dopo una lunga ricerca, Hanuman trovò Sita imprigionata su un'isola. Siccome non riuscivano a raggiungere l'isola, tutti gli animali insieme formarono un ponte. Una volta raggiunta l'isola fecero una potente battaglia e liberarono Sita. Rama uccise Ravanna il Dio del male con una freccia magica. Tutto il mondo si rallegrò. Ora Rama e Sita possano iniziare un lungo viaggio di ritorno verso la loro terra. Una volta arrivati nella città Ayodhya tutta la gente accolse Rama e Sita con lampade ad olio accese per guidare il loro cammino. Da quel momento la gente in India accende delle lampade per la festa dei Diwali con l'intento di ricordare che la luce trionfa sul buio e il bene trionfa sul male. Il Diwali ricorda il ritorno di Rama (la incarnazione di Vishnu) nella sua capitale Ayodhya. Simbolicamente quindi si festeggia il ritorno della ‘Luce’ nella sua casa di origine (il nostro corpo), da dove manca da molto tempo, dopo avere sconfitto tutte le nostre cattive tendenze ( Ravana). Il popolo di Ayodhya, per celebrare il ritorno di Rama, Sita e Lakshmana, festeggia ogni anno Diwali , facendo scoppiare petardi e illuminando a


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giorno tutte le case con torce (diyas) e altre luci. La festa del Diwali comincia due giorni prima e culmina nel terzo giorno. Dhan Teras è il primo giorno di festa (due giorni prima di Diwali). In questo giorno c’è l’usanza, ed è di buon auspicio comprare qualche utensile nuovo per la casa. La casa deve essere ripulita di tutto punto. I bambini comprano i petardi, le torce e le candele. Si ha l'usanza di creare delle piccole casette di fango, ( puja ) al cui centro siede una immagine di Lakshmi, la dea della prosperità e la protettrice delle donne sposate. Le persone comprano piccole statuine di Ganesha e Lakshmi che verranno utilizzate nella puja. E’ molto importante che tutta la casa sia bene illuminata con torce ad olio, candele e lampadine. Almeno una torcia è d’obbligo. E’ il giorno in cui la puja della casa viene gioiosamente decorata con fiori freschi e foglie. Gli Indiani sono maestri nel disporle in modo da formare eleganti disegni geometrici: rangoli. Donne e bambini fanno a gara a chi forma i disegni più belli. Il posto d’onore, nella Puja, deve essere sempre riservato a Ganesha e a Lakshmi. Finalmente arriva il giorno di Diwali. Si inizia il giorno con un bagno purificatore da fare prima dell’alba, seguito da un massaggio con oli profumati. Questo rito è considerato molto propiziatorio ed è considerato alla stregua di un bagno nel Gange.

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FESTA DI LUCE AFROAMERICANA KWANZAA

La festa del Kwanzaa nasce nel 1966 da uno dei leader del movimento per i diritti degli afroamericani negli Stati Uniti, Maulana Karenga. La festa dura sette giorni, ogni anno dal 26 dicembre fino al primo gennaio, e nelle intenzioni del fondatore vuole riavvicinare le comunità afroamericane statunitensi alle loro radici culturali nel continente africano. Il significato di Kwanzaa non è in primo luogo religioso e non intende contrapporsi ad altre festività (in primo luogo, naturalmente, il Natale) anche se nelle opere di Karenga degli anni Sessanta e Settanta si potevano trovare frasi e pensieri esplicitamente contrari al cristianesimo, presentato come la “religione dei bianchi”. La festa non è celebrata in nessun paese dell’Africa. Il nome Kwanzaa deriva dalla lingua swahili o kiswahili, una delle più diffuse nel continente africano e parlata nella parte centro-orientale dell’Africa (è una delle lingue ufficiali in Kenya, Uganda e Tanzania). In swahili, kwanza (con una sola “a”) significa “primo frutto”. In molti paesi africani esistono da sempre festività in occasione del primo raccolto dell’anno.


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Ciascun giorno dei sette giorni in cui si festeggia questa festa è dedicato a uno dei "I sette principi del Kwanzaa" che sono:

1. Umoja - per mantenere l'unità nella famiglia e nella comunità 2. Kujichagulia autodeterminazione, di essere responsabile e di parlare per se stessi 3. Ujima - lavoro collettivo e la responsabilità, per costruire e mantenere una comunità 4. Ujamaa - cooperazione economica, per aiutare l'un l'altro 5. Nia - scopo, per costruire e sviluppare la comunità per il bene del popolo 6. Kuumba - creatività, di fare tutto il possibile per lasciare la comunità più bello e utile per le generazioni future. 7. Imani - fede, credere nei genitori, insegnanti e dirigenti.

Una candela è accesa ogni giorno sullo speciale candelabro, la "Kimara": rappresenta il principio ricordato in quel giorno. Il Kimara è posto su “unmkeka” , una stuoia di paglia tradizionale, e una spiga di grano è anche posta sul tappeto per ogni bambino in famiglia. In mezzo alla stuoia si pone un cesto di frutta, chiamato "mazao", insieme a una tazza speciale che simboleggia l’unità e a cui ognuno è invitato a bere. Le famiglie decorano le loro case utilizzando i colori rosso, verde e nero - che rappresentano la bandiera africana. L’ultimo giorno della festa, noto come "Zawadi"vengono dati dei regali.

PAUSA CERVELLO ! E’ arrivata il momento per chi è davanti un PC oppure una LIM di alzarsi e….BALLARE


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SITOGRAFIA TESTI Natale http://news.leonardo.it/origini-del-natale-dalla-pagana-festa-del-sol-invictus-al-divino-bambino-portatore-di-luce/

Chanukka http://www.focusjunior.it/Cose_curiose/Special/2011/dicembre/natale-nel-mondo-il-natale-ebraico-ovverohanukkah.aspx http://it.wikipedia.org/wiki/Chanukkah

Eid al Fitr http://festediluce.blogspot.it/p/la-festa-del-fitr-e-una-festa-gioiosa.html

Diwali http://festediluce.blogspot.it/p/storie-di-feste_22.html http://www.didaweb.net/mediatori/articolo.php?id_vol=413 Kwanzaa http://festediluce.blogspot.it/p/kwanzaa.html


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SITOGRAFIA IMMAGINI

Natale: Presepe africano Natale Cristiano: http://www.cattedraleweb.it/wp-content/uploads/2012/12/Giotto-Nativita.jpg San Nicola http://www.rnw.nl/data/files/imagecache/must_carry/images/lead/sinterklaas-goede-sint-650_0.jpg Abete http://www.immaginidinatale.it/immagini/foto-natalizie-alberi-di-natale.jpg Dies Sole http://aediculaantinoi.files.wordpress.com/2011/07/solinvictus.jpg?w=500

Chanukka: Happy Chanukka http://www.gifanimata.it/gif-animate/festivit%C3%A0/gif-animata-festivit%C3%A0-hanukkah_42150.gif Menorah http://womennetwork.com/wp-content/uploads/2013/10/Screen-Shot-2013-10-28-at-4.29.53-PM.png

Dreidel ( trottola): http://4.bp.blogspot.com/eMJ74QB7Ibg/Tvq1tlNLamI/AAAAAAAAA1o/QIS5Dy904Uw/s1600/drejdly_Cejka.jpg

Dolci ebraici: http://www.focusjunior.it/media/special/2011/dicembre/sufgagna.jpg


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Eid al Fitr: Felice Aid http://musulmano.altervista.org/wp-content/uploads/2009/09/eid-mubarak-2009-249x300.jpg Mani http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/10_Ottobre/21/MANI.jpg

Diwali Lampada http://pad1.whstatic.com/images/e/e8/Happy-Deepavali%21.jpg

Rama e Sita http://www.edubuzz.org/plhs-support/files/2012/04/Coloured-picture-of-Rama-and-Sita-300x225.jpg Rangoli http://i1.trekearth.com/photos/43489/110379168_34057bfc2b_o.jpg Gange http://demo.weble.it/shambhooold/wp-content/uploads/2010/01/gange_620.jpg

Kwanzaa: collage http://4.bp.blogspot.com/-aRdlOc-mh8k/UcYc1t6956I/AAAAAAAAAUc/LfnjA3yAroM/s400/kwanzacollage.jpg Sette Principi http://wtpdiaries.files.wordpress.com/2011/12/kwanzaacard1_symbols-graphic.jpg?w=535&h=222 Kimara http://c.tadst.com/gfx/600x400/kwanzaa-usa.jpg?1


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