ATELIER RWANDA WORKSHOP 2010
IL CANTIERE 17 MAGGIO 2010
Le fondazioni sono state progettate e disegnate ad Autocad nei giorni 13 e 14 maggio. Gli scavi sono iniziati il 14 e sono continuati nel weekend, durante la nostra assenza. Il brutto tempo ha causato un posticipo sulla messa in opera dello strato più profondo delle fondazioni, eseguito con malta cementizia, acqua e grosse pietre trasportate da due donne dalla corte del guardiano al cantiere. Attrezzature utilizzate : • • • • • • • • • • •
2 carriole 2 bolle spago verde e spago giallo cordella metrica badili macete vanghe e picconi per gli scavi picchetti lignei stativo betoniera filo a piombo
Il 17 maggio sono avanzati gli scavi per i piloni in calcestruzzo armato e per i cordoli di collegamento. Il terreno è stato livellato, gli scavi sono stati eseguiti tagliando la terra con macete e zappa e scavando con il badile. Gli 8 scavi più profondi per i piloni sono verificati mediante quotazione con spago e bolla prendendo sempre come punto di riferimento il quarto mattone di spigolo degli alloggi adiacenti ( con bagno ). Le donne trasportano 2 pietre per volta. una in testa e l’altra in mano, mentre un operaio svuota carriole di terra nel campo vicino dietro al sorgo. Gli operai sono 11 in tutto e si alternano nelle pause. Lavorano scalzi.
Sui cordoli la stratificazione avviene ponendo uno strato di malta cementizia sul fondo, a diretto contatto con la terra, e poi vengono poste in opera grosse pietre con acqua e malta. Il tutto sporge di qualche centimetro dal livello del terreno.
Vengono portati in cantiere 3 diversi tipi di tubazioni componibili per il deflusso delle acque piovane durante la fase di cantiere
Le armature dei piloni vengono dotate alla base di pietre cementizie arma te ancorate per verificare, una volta in opera, lo spessore del calcestruzzo e la disposizione dei tavolati per il getto
Da notare che gli scavi per i cordoli già eseguiti sono stati temporaneamente riempiti dalla terra prelevata per gli scavi dei piloni e successivamente scavati nuovamente: questo probabilmente ha rallentato un pò l’avanzamento dei lavori. La malta per le fondazioni è fatta mediante l’impiego di una betoniera posizionata, anch’essa, davanti la casa del guardiano.
18 MAGGIO 2010 Gli operai sono aumentati da 11 a 20 unità. Tutte le pietre sono state messe in opera nei cordoli e sulla base degli scavi dei piloni è stata posizionata una griglia metallica su uno strato di malta cementizia su un telo plastico impermeabile. Gli 8 scavi più profondi sono quindi pronti e già 2 strutture dei piloni sono posizionate pronte per il getto. Ora si procede con gli scavi, eseguiti dalle donne con il piccone, per i tubi di deflusso dell’acqua piovana: 2 per ogni cordolo esterno e 2 per i due centrali.
Per verificare gli assi viene utilizzato il filo a piombo.
Nel pomeriggio gli operai hanno iniziato il getto di calcestruzzo portando l’acqua necessaria con taniche dai serbatoi di raccolta di acqua piovana.
19 MAGGIO 2010
Oggi gli operai procedono negli 8 scavi per i piloni alla creazione di una stratificazione in pietra atta a creare una continuazione con il cordolo superiore e a rinforzare l’armatura/anima del pilone. Probabilmente attorno a tale stratificazione verrà eseguito un getto cementizio o un riempimento di terreno. Le fasi di questo processo costruttivo sono: 1. 2. 3. 4.
immissione dell’armatura dei piloni negli scavi su magrone e telo impermeabile getto cementizio a coprirne la base messa in opera di uno strato di piccole pietre a rinforzare la base superiore costruzione di 4 cordoli di rinforzo all’anima del pilone per mezzo di pietre e malta analogamente ai cordoli superiori 5. riempimento del rimanente con getto di cemento all’interno dell’anima e terra all’esterno
Il sacco di plastica posto sulla base di terra dello scavo è un metodo rudimentale ma efficace per impermeabilizzare le fondazioni. Esse consistono in più stratificazioni cementizie e di conglomerati di pietra-malta che rinforzano esternamente sia la base che l’anima del pilone. I cordoli di pietra, posti a croce in corrispondenza del pilastro e in asse con i cordoli superiori di 30 cm, sottolineano l’incrocio di fondazioni superficiali e profonde lasciando lo spazio laterale per terreno di riporto e centrale per il getto armato.
armatura-anima pilone in cui verrà effettuato il getto cementizio dall’alto cordolo di pietra e malta collegato a quello più superficiale spazio per terreno di riporto o per getto cementizio di fondazione
Nel pomeriggio il sono stati ultimati i cordoli ri raccordo con quelli superficiali e sono stati allestiti i casseri lignei per il getto finale dell’intera fondazione. Al centro di essi sono state predisposte le armature, sporgenti dal livello del terreno esattamente 30 cm. I casseri consistono in due fasce orizzontali di tavolati da 16 cm e sp. 2,5 circa fissate a picchetti verticali e rinforzate con traverse e controventature esterne. In uno degli scavi è già stato disposto uno dei pilastri di acciaio per verificare la precisione dell’asse.
schizzo degli strati inferiori di fondazione in corrispondenza del pilone
sezione del cordolo superficiale con la messa in opera dei casseri e dell’armatura
20 MAGGIO 2010
Stamane il cantiere procede in due direzioni distinte: • il livellamento del terreno intorno alle fondazioni eseguito per mezzo di badili da 4 persone • la messa in opera dei casseri interni dei cordoli e dei pilastri di acciaio in attesa del getto Sulla parte retrostante la piattaforma il livello del terreno è a circa +60 cm: sarà necessaria la costruzione di un piccolo setto di contenimento eseguito a secco. Lateralmente il terreno sarà livellato con una pendenza dolce, mentre sulla parte anteriore sarà necessaria la costruzione di un paio di gradini per raggiungere la piattaforma. Sono state ordinate 25 tavole di legno 400 x 2,5 x 16 per eseguire la pavimentazione di uno dei moduli di fondazione.
Nel primo pomeriggio sono stati disposti gli 8 pilastri di acciaio nei relativi scavi, rialzati rispetto al fondo per consentirne la sporgenza di un metro, pronti per i getto. Nello spazio rimanente a lato degli incroci dei cordoli, sono vuotati secchi di terra, malta e pietre di scarto. Nel mezzo dei casseri, dove giace l’armatura dei cordoli da 30 cm, si procede con il getto cementizio utilizzando carriole , badili e una macchina a combustione provvista di tubo da 4cm di diametro per vibrare il composto.
Prima di procedere con il getto, però, gli operai hanno lavorato della carta grossa da pacchi disponendola in spirali. Il loro metodo, infatti, prevede che tale carta sia inserita sulla base dei casseri in legno, internamente, per evitare le dispersioni di calcestruzzo all’esterno. La carta è stata rimossa insieme ai casseri una volta completato e asciugato il getto cementizio.
21 MAGGIO 2010
Stamane il calcestruzzo gettato e ultimato ieri sera viene bagnato con un secchiello d’acqua e si procede con: • pulitura dei pilastri di metallo e relative piastre • sbancamento lineare del terreno retrostante la piattaforma • schiodatura dei primi casseri che erano necessari per mantenere in quota i pilastri di metallo Il nostro compito oggi sarà di aiutare a pulire le piastre dai residui di cemento e terra e di ultimare la verniciatura antiruggine dei pilastri già posti in opera: si dovrà fare particolare attenzione alla verniciatura dei fori per l’aggancio della struttura in bambù.
In tarda mattinata tutte le piastre dei pilastri sono state pilite e verniciate. Gli operai proseguono con lo sbancamento del terreno intorno alla piattaforma, utilizzando anche spaghi per quotare e scavare linearmente. Mediante secchi di terreno di riporto sono stati tappati gli scavi ancora vuoti attorno al cordolo: la terra viene premuta a piedi nudi.
Attorno alla piattaforma il terreno continua a seguire la pendenza preesistente, ma gli operai hanno creato un ripiano laterale ai cordoli per costruire, successivamente, una canalizzazione adeguata alla raccolta e al deflusso dell’acqua piovana. Tale problema si presenta specialmente nel periodo in cui il cantiere rimane per due terzi scoperto dalla costruzione in bambù.
Lo scavo laterale ora effettuato non coincide con la canalizzazione di 40 cm progettata e disegnata. Ciò indica che le tubazioni interrate non sono ora abilitate al deflusso dell’acqua. Sarà necessario un secondo scavo laterale più largo. I tavolati piccoli posti perpendicolarmente all’argine occorrono agli operai per superare lo scavo con carriole e strumentazioni.
Nel pomeriggio, in concomitanza con il montaggio della struttura in bambù, gli operai hanno scavato i canali di scolo attorno alla piattaforma ed hanno spianato il terreno dove occorreva.
Nel primo pomeriggio è iniziato il montaggio della struttura in bambù procedendo nel seguente modo: • • • • • • • • • •
montaggio della chiave e delle colonne in laboratorio trasporto della struttura al cantiere mediante corde, issaggio della struttura in verticale incastro delle colonne negli appositi pilastri predisposti fissaggio delle colonne per imbullonatura trasporto della della seconda chiave con colonne fissaggio delle stesse e ancoraggio delle 2 parti della struttura attraverso collegamenti appositi trasporto delle ali ancoraggio della base metallica al supporto delle colonne mediante incastro e imbullonatura mediante corde, issaggio delle ali e relativo fissaggio
Per il trasporto e l’issaggio della struttura più persone hanno mantenuto in asse le colonne da una parte con la chiave dall’altra. Per il fissaggio delle due parti e il montaggio delle ali si è costruita un’impalcatura mobile su consiglio e progetto dei ragazzi del Kist. Per fissare definitivamente le ali e per la rimozione delle corde utilizzate per l’issaggio, Irina è riuscita a camminare sulla struttura e a portare a termine il lavoro.
Il montaggio delle prime due chiavi e delle prime due ali è stato completato prima di sera e si è provveduto a controventare con corde e filo di ferro la parte anteriore per conferire alla struttura più solidità meccanica. Nel fissaggio delle prime 2 parti abbiamo incontrato delle difficoltà in quanto alcuni componenti in bambù erano stati costruiti con misure errate. Dopo il rifacimento degli stessi l’ancoraggio della struttura è andato a buon fine.
I casseri dei getti sono stati rimossi e sono ben esposte le tubature per il deflusso dell’acqua piovana. Al momento il cantiere è fermo: si procederà con la creazione delle altre due ali in laboratorio.
FINE PRIMO WORKSHOP 7 - 21 MAGGIO 2010