Atlas Copco Italia News | Anno 3 n.6 | Novembre 2013
NEWSLETTER Customer Centricity, la nostra risposta Non sappiamo quali sviluppi avrà la crisi e il tempo che ci vorrà per ridare fiato all’industria ma noi continuiamo ad operare al fianco dei nostri Clienti, con l’impegno di sempre, sviluppando insieme a loro soluzioni innovative per aggiungere valore ai nuovi prodotti/servizi proposti, per incrementare la qualità e la produttività della loro offerta affinché possano continuare a competere sul mercato. Prodotti e servizi per sostenere e migliorare i processi, questa è la nostra Mission. Noi la chiamiamo Customer Centricity perché mette il Cliente al centro, in totale partnership, proponendo non solo il prodotto/servizio ma anche aggregando ulteriori valori come, ad esempio, il concetto di Lean riferito all’applicazione o allo sviluppo delle tecnologie di nostra competenza, dall’avvitatura alla foratura, alla smerigliatura e ribaditura. Una volta la scelta di un prodotto si basava sul rapporto qualità/ prezzo, oggi deve rispondere a un mix completato da efficienza e valore aggiunto nella considerazione del totale costo di gestione del prodotto/servizio e non solo del suo prezzo d’acquisto. Da sempre Atlas Copco è sinonimo di qualità, alla costante ricerca del valore assoluto fatto di produttività, precisione, durata, risparmio energetico, ergonomia che, per il processo del cliente, significa lavorare meglio, in minor tempo, con maggior efficacia, spendendo meno nel complesso della gestione. L’elevata qualità e il minor costo di gestione garantiscono maggior efficienza dell’applicazione e aumento della competitività. Roberto Rota General Manager Divisione Utensili Industriali
C’E’ SEMPRE UN MODO MIGLIORE Ronnie Leten, presidente e CEO del Gruppo Atlas Copco, ha chiara la linea di priorità che sarà necessario realizzare per uno sviluppo sostenibile del Gruppo: presenza sui mercati in via di sviluppo, innovazione, servizi ed eccellenza operativa. In questa intervista analizza a fondo due di queste priorità. segue a pagina 2
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Zoom Promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy in Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il Ministero dello Sviluppo Economico ...
Acquisizioni Nel corso del 2013 Atlas Copco ha portato a termine due importanti acquisizioni che hanno determinato un significativo, nuovo posizionamento del Gruppo svedese che si presenta oggi assolutamente attrezzato e decisamente competitivo...
Prodotti Grazie al rivoluzionario design compatto ad U, che permette l’impiego anche in spazi angusti, facilitando il lavoro dell’installatore/ integratore in stazioni automatiche, il sistema di piantaggio PST accelera il processo di trasformazione dalle vecchie...
Servizi I Centri di taratura come Atlas Copco BLM sono più confidenzialmente chiamati LAT e, come abbiamo visto, svolgono una funzione di controllo e di verifica che si conclude con l’accreditamento e la conseguente certificazione degli strumenti oggetto...
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C’E’ SEMPRE UN MODO MIGLIORE Presidente su quali priorità va giocata la partita per garantire uno sviluppo sostenibile ai clienti Atlas Copco? Voglio che il nostro Gruppo sia particolarmente impegnato nei settori del service e dell’innovazione. Il servizio è la chiave che abbiamo a disposizione per supportare il successo e la sostenibilità dei nostri clienti. L’innovazione è tradizionalmente un argomento importante per tutti noi di Atlas Copco, specialmente in riferimento ai prodotti che sono i maggiori contenitori di valore aggiunto che possiamo garantire ai nostri clienti. Servizi e innovazione rappresentano due aree
in cui dobbiamo eccellere se vogliamo restare leader nei nostri mercati di riferimento. Come si sta sviluppando il servizio ai clienti in Atlas Copco? Nel campo dei servizi la scelta più significativa è stata determinata dalla creazione di una divisione dedicata all’interno di ognuna delle nostre business area. Questa decisione evidenzia la volontà del Gruppo di focalizzare ancora di più l’attenzione sul cliente. Alcuni dei nostri migliori collaboratori stanno lavorando in questo momento per creare un’organizzazione del service la più performante possibile. Cosa cambierà nel breve termine? Qualche esempio? Guardiamo ai nostri business: nell’area Compressor Technique stiamo
introducendo maggiore connettività in tempo reale, monitoraggio remoto dell’installazione e alto valore aggiunto del servizio. In Industrial Technique la nostra organizzazione del post-vendita è già molto vicina al cliente tanto da essere profondamente coinvolta nella qualità della loro produzione tanto da avere tecnici operativi sul posto. Anche la divisione service di Mining & Excavation è a stretto contatto con i clienti. Con l’aiuto di simulatori di perforazione stiamo sviluppando attività di formazione all’interno dell’organizzazione aziendale dei nostri clienti e abbiamo arricchito l’intervento con soluzioni tese a migliorare l’efficienza e i tempi di lavoro delle macchine. Construction Technique ha l’organizzazione dei service più giovane e qui i miglioramenti si basano sullo sviluppo di forti capacità logistiche che aiutino il cliente a poter contare su una pronta disponibilità del macchinario. Quali sono le sfide nella costruzione di un’organizzazione di servizi globali? Noi investiamo molte risorse sulle competenze e la crescita dei nostri tecnici perché sono loro che incontrano tutti i giorni i nostri clienti al cui sviluppo tecnico e personale noi dobbiamo dedicare la massima attenzione.
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Perché i clienti dovrebbero scegliere il servizio Atlas Copco? Noi abbiamo la conoscenza dei prodotti e delle applicazioni che ridurranno veramente i loro costi. Come entra l’innovazione nel service? In un certo senso il service è come ogni altro prodotto e noi abbiamo bisogno di essere innovativi per svilupparlo. Prendiamo, ad esempio, i compressori collegati in remoto alla nostra stazione mondiale di sorveglianza. Noi possiamo sapere in tempo reale ogni potenziale problema di ogni singola macchina e questo cambia radicalmente il concetto di servizio. Innovazione, impegno e interazione sono stati per molti anni valori fondamentali per Atlas Copco. L’innovazione è il nostro primo valore. Noi dobbiamo pensare a nuovi schemi riguardanti i nostri processi, la nostra produzione e lo sviluppo dei nostri prodotti. Ci siamo posti alcuni obiettivi molto ambiziosi come quello di una riduzione del consumo energetico per noi e per i nostri clienti del 20% entro l’anno 2020. Come guidate l’innovazione in Atlas Copco? La nostra cultura Atlas Copco ci ha insegnato a pensare che “C’è sempre un modo migliore” per rispondere a un’esigenza. Questa convinzione è veramente al cuore del
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nostro modo di intendere il business e significa che noi siamo costantemente pronti a sfidare l’esistente. E’ anche una questione di leadership, a cominciare da me e dai miei colleghi: abbiamo bisogno di dare l’esempio. Dobbiamo anche essere aperti e pronti ad accogliere le nuove idee provenienti dall’esterno, sfruttando davvero la capacità di innovazione dei nostri partner commerciali. Dovremmo tutti costantemente chiederci: cosa ho fatto oggi di innovativo per i nostri clienti o per la nostra azienda? Noi lavoriamo da molto tempo con partner affidabili, è uno dei fondamenti della nostra strategia. Sono esperti nei loro campi, perché non trarre vantaggio dalle loro intuizioni? Lavoriamo con università e altri esperti per fare ulteriori passi sul versante tecnologico. Prendiamo ad esempio il nostro nuovo sistema EDGE che utilizza sofisticati sensori per monitorare l’andamento della profondità di foratura. Questo è un prodotto che produce grande valore aggiunto a chi lo utilizza ed è stato sviluppato con uno dei nostri partner. Cos’è più importante per lei nella tecnologia: piccoli miglioramenti o grandi sviluppi? Pensando all’innovazione io torno sempre a un’immagine contenuta
nell’“internal strategy book” Atlas Copco e che mostra una tartaruga in lento ma costante movimento in avanti su una collina, accanto a una lepre che fa un grande salto. La tartaruga simboleggia la continuità nel miglioramento che noi possiamo verificare ogni giorno e che ci aiuta a raggiungere la piena consapevolezza del prossimo salto in avanti. C’è di sicuro sempre un modo migliore che parte dal presupposto che tutti noi dovremmo lavorare sempre nella stessa direzione.
Ronnie Leten, President e CEO del Gruppo AC
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“Le imprese italiane crescono ... altrove”. Incontro con Giacomo Vaciago Assosvezia, insieme al network di aziende svedesi presenti in Italia, ha promosso un forum di discussione con l’economista Giacomo Vaciago, docente di Politica economica all’Universita’ Cattolica di Milano. L’intenzione dell’incontro era tutta nel titolo “Le imprese italiane crescono … altrove”. L’affermazione è difficilmente contestabile ma, chiaramente, l’intenzione dell’intervento era quella di cercarne ed evidenziarne le cause e i processi. Secondo Vaciago, per un osservatore esterno gli italiani sono sempre stati un po’
pasticcioni però bravi, capaci di creare brand famosi, capaci di realizzare il mito globale del “made in Italy”. Oggi sono cambiate alcune condizioni: è pressoché finita la nostra epoca manifatturiera e siamo guidati da un Governo visto come instabile e poco efficace. Questo è quello che pensano di noi oggi, guardandoci dall’esterno. Ritengono che siamo ancora forti nella filiera, dalla produzione alla distribuzione, sostenuti dal nostro preziosissimo tessuto di piccole e medie imprese, ma è un’attività che può essere gestita (e così avviene, almeno in parte) anche fuori dal Belpaese, dove il costo del lavoro è più basso (e il divario del ritardo professionale va sempre più diminuendo), così come il peso fiscale e dove si vanno consolidando sempre più interessanti condizioni di mercato.
Questa tendenza è ulteriormente supportata dalla crescente integrazione in atto fra I Paesi, soprattutto UE ma non solo, che riescono a dialogare con maggiore facilità e, quindi, rapidità. Cosa deve succedere perché si possa sperare o, ancora meglio, puntare su un’inversione di tendenza per l’Italia? Secondo l’economista piacentino almeno due cose: forte riduzione della pressione burocratica e maggiore appetibilità per gli investitori esteri. Una condizione quest’ultima che necessita di una serie di interventi che interessano allo stesso modo le imprese italiane, tanto quelle presenti quanto quelle in fuga. Prima fra tutto proprio la deburocratizzazione del sistema Italia, accompagnata da un riduzione del peso fiscale che renda sostenibile il senso stesso dell’impresa e consenta una remunerazione per gli investitori italiani ed esteri. Forte sostenitore dell’Euro, Vaciago osserva con attenzione gli atteggiamenti delle banche centrali che contano. La FED di Bernanke sta chiudendo i rubinetti finanziari in Usa proprio mentre la Banca Centrale del Giappone immette. E l’Europa (che nell’Euro gestisce la delega italiana) cosa fa ? Tiene bassi gli interessi nell’attesa delle votazioni in Germania, un appuntamento che chiuderà questo triangolo di eventi capitali per il futuro dell’assetto economico globale.
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Conclusa a Rimini la seconda edizione degli Stati Generali della Green Economy Promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy in Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il Ministero dello Sviluppo Economico, lo scorso 6-7 novembre si è tenuta a Rimini, nell´ambito di Ecomondo - Key Energy, l’edizione 2013 degli Stati generali della green economy. L’obiettivo di questo secondo appuntamento dell’evento è stato quello di lanciare un “Green New Deal” per l´Italia contro la crisi economica, sociale e ambientale.
Lo ha deciso lo stesso Consiglio Nazionale della Green Economy, nell’ambito di una riunione aperta dal Ministro Corrado Clini nel corso della quale questa il Consiglio ha auspicato che il Parlamento riesca ad assumere le iniziative necessarie per affrontare la crisi economica, sociale e ambientale che colpisce il Paese, e contro la quale gli Stati Generali hanno deciso di lanciare il “Green New Deal”, con misure congiunte, concrete e incisive. La seconda convocazione degli Stati Generali della Green Economy è stata preceduta da una lunga serie di lavori preparatori volti all’elaborazione di una piattaforma programmatica per lo sviluppo di una green economy in Italia, frutto di un processo aperto e partecipativo che ha visto e vede il coinvolgimento di centinaia di esperti e rappresentanti
del mondo delle imprese, delle forze politiche e della società civile. Gli Stati generali sono stati organizzati in tre sessioni di lavoro una dedicata alle condizioni e proposte per un Green New Deal; una seconda sul tema “Le iniziative locali e regionali per un Green New Deal”; una terza e ultima sessione sugli “Strumenti e misure economiche e fiscali per un Green New Deal in Italia”. Per preparare questa scadenza ed elaborare un pacchetto di misure verdi che esercitino una funzione di stimolo alla ripresa economica, sono stati attivati ben 10 gruppi di lavoro. Data la sua spiccata vocazione al risparmio energetico e alla produttività sostenibile, non sorprende che anche quest’anno Atlas Copco fosse presente all’appuntamento con Ecomondo e con gli Stati Generali della Green Economy nell’area organizzata da Assosvezia che ha fatto registrare la presenza dei più importanti marchi svedesi presenti in Italia.
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ACQUISIZIONI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6
Nel corso del 2013 Atlas Copco ha portato a termine due importanti acquisizioni che hanno determinato un significativo, nuovo posizionamento del Gruppo svedese che si presenta oggi assolutamente attrezzato
Saltus-Werk Max Forst Gmbh
Fondata nel 1919 a Solingen, in Germania, la Saltus-Werk Gmbh è una azienda che produce un’ampia gamma di prodotti di qualità nel campo del serraggio, comprendendo chiavi meccaniche, meccatroniche ed elettroniche. “Le esigenze di qualità provenienti dall’industria manifatturiera sono in costante crescita e questa acquisizione rafforza la nostra posizione nel campo della verifica del serraggio di qualità - dice Mats Rahmstrom, Presidente della Business Area Industrial Technique – e ci da l’opportunità di estendere l’offerta dei nostri prodotti e servizi ai segmenti di mercato automotive e dell’industria meccanica in generale e ci permette di diventare un fornitore più completo nel campo delle chiavi dinamometriche di alta qualità”.
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ACQUISIZIONI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7
e decisamente competitivo anche nel settore delle chiavi dinamometriche e nel settore Oil & Gas. Le nuove realtà acquisite sono la tedesca Saltus-Werk Max Forst Gmbh e la statunitense Rapid-Torc Inc.
Rapid-Torc Inc
Rapid Torc Inc, è una società internazionale con sede a Houston in Texas e Bruxelles in Belgio e le attività di vendita e service di questa linea di prodotto vengono inserite nella Business Area Industrial Technique. Rapid-Torc Leader nel mercato dell’imbullonamento, realizza soluzioni per il serraggio con chiavi e tensionatori entrambi ad alimentazione idraulica, oltre che sistemi con tecnologia ad induzione magnetica. Grazie a questa acquisizione Atlas Copco Divisione Utensili Industriali amplia la propria gamma prodotti offrendo al mercato sistemi ad elevata coppia di serraggio, sino a 70.0 00,00 Nm, diversificando così i campi applicativi e settori industriali.
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PST: tre tecnologie, un unico sistema Grazie al rivoluzionario design compatto ad U, che permette l’impiego anche in spazi angusti, facilitando il lavoro dell’installatore/ integratore in stazioni automatiche, il sistema di piantaggio PST accelera il processo di trasformazione dalle vecchie presse pneumatiche, idrauliche, oleodinamiche a soluzioni di nuova generazione elettromeccaniche, più precise e versatili.
La trasmissione a cascata di ingranaggi sostituisce la tradizionale cinghia, garantendo una maggiore flessibilità, migliore durata e maggiore precisione nel tempo. Il movimento rotatorio del motore elettrico viene trasformato in lineare tramite una vite a rulli planetari, altra soluzione che massimizza la compattezza a parità di prestazioni, permettendo di gestire con assoluta padronanza forze ed accelerazioni elevate. Il controllo della curva di piantaggio è necessario per avere la certezza della qualità delle parti lavorate (ad esempio, la corretta interferenza tra un perno e la sua sede). PST svolge con meticolosa precisione questa funzione: la forza viene rilevata sull’albero di uscita grazie a un trasduttore torsiometrico, lo stesso trasduttore che garantisce da molti anni la precisione dei
sistemi di avvitatura Atlas Copco. PST offre quindi le medesime, elevatissime capacità di controllo processo tipiche del sistema Power MACS4000, con tolleranze anche inferiori al + 1% e con la capacità di recuperare in tempo reale eventuali fenomeni di rilassamento dei materiali. Il sistema di controllo Power MACS4000 consente ora di gestire tutte e tre le tipiche tecnologie di assemblaggio: avvitatura, misura/taratura e pressatura, con una quasi totale comunanza di HW e SW. In particolare, PST utilizza lo stesso motore, cablaggio, centralina, ambiente SW e logiche di programmazione dell’avvitatore QST. Facile da installare e da usare Anche chi adottasse Atlas Copco per la prima volta avrà comunque il vantaggio di utilizzare la stessa piattaforma di base (il “canale” centralina –
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cavo – utensile dedicato all’applicazione) per ben tre tipi di processo di assemblaggio, strutturati con le medesime dimensioni, connessioni e traffico dati, assoggettati ai medesimi programmi di processo (strategia di avvitatura o piantaggio) con l’uso della medesima interfaccia e le stesse logiche. Tutto passa da un unico cavo. Il software di gestione Tools Talk Press è identico come struttura a quello Tools Talk Avvitatura e Misurazione. Questa comunanza di componenti, hardware e software, connettività e logiche porta a un’estrema facilità di installazione e messa in opera per i costruttori di stazioni e linee di assemblaggio con conseguente
notevole contrazione dei costi relativi all’intervento e determina una notevole riduzione delle scorte dei pezzi di ricambio che porta a livelli essenziali le dimensioni del magazzino backup / ricambi. Massimo controllo e rendimento Il software Tools Talk Press assicura un controllo completo dei parametri di pressatura più avanzati e include la registrazione dei dati: corsa, forza, data, ora, statistica in tempo reale, lista degli eventi e degli errori, guasti, messaggi di allarme per le possibili derive del processo. Creando così le premesse a più sofisticati sistemi di controllo. Il freno meccanico di stazionamento (opzionale) consente di “fermare” a lungo il piantaggio a una data posizione senza mantenere sotto carico il
motore, oltre ad aggiungere sicurezza nel caso di installazioni in senso verticale. La capacità di controllo PST può gestire anche il più sofisticato dei processi di piantaggio, su componenti di meccanica di precisione che vanno in motori, sospensioni, impianti frenanti. Pst è stato costruito per arrivare agli standard più elevati di durabilità. Obiettivo superare un milione di cicli fra un controllo e l’altro. Non servono armadi raffreddati né grandi armadi elettrici. Oltre a precisione, durabilità e velocità si risparmiano quindi anche peso e dimensioni e “impronta a terra” nello stabilimento. Valori, questi, che nel loro insieme producono una significativa contrazione del Total Cost of Ownership.
un testo di Dario Polleri pubblicato su Tecn’è n.7 Anno 3 - Settembre 2013 © Open Factory Edizioni S.r.l.
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SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10
Atlas Copco BLM, centro di taratura ACCREDIA Atlas Copco BLM con sede a Paderno Dugnano e che produce chiavi dinamometriche e sistemi per analisi giunzioni, è accreditata dal SIT (Servizio Italiano Tarature), l’unità operativa del Consorzio Pubblico per l’Accreditamento – COPA SCrl che raccoglie tutti i laboratori che certificano le varie grandezze, i campi e le incertezze di misura degli strumenti riportati nelle tabelle allegate al certificato di accreditamento. Atlas Copco BLM è il Centro di taratura n. 59 e opera in conformità dei requisiti della norma UNI EN ISO/IEC 17025:2005. Un’attività di certificazione A tutti gli effetti si tratta di una vera propria attività di certificazione che può interessare strumenti elettronici,
di pressione o, come nel caso di Atlas Copco BLM, di coppia. Stiamo parlando, quindi, di torsiometri, trasduttori di coppia, chiavi e cacciaviti dinamometrici e banchi di controllo per avvitatori. Con la fine dell’anno in corso, il marchio di certificazione SIT riportato sull’attestato diventerà ufficialmente ACCREDIA, il nuovo Ente Italiano di Accreditamento, l’unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento. Accredia è un’Associazione senza scopo di lucro, nata dalla fusione di SINAL e SINCERT con il contributo di SIT - INRIM, ENEA e ISS. Atlas Copco BLM, Centro di taratura Accredia n.59, rappresenta la più precisa delle attività di certificazione per strumenti di coppia presenti in Italia ed arriva a verificarne la funzionalità fino a 100 mila newton metro e sotto il
Con ACCREDIA l’Italia si è adeguata al Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 765, del 9 luglio 2008, che dal 1° gennaio 2010 è applicato per l’accreditamento e la vigilanza del mercato in tutti i Paesi UE. Ogni Paese europeo ha il suo Ente Nazionale che è responsabile per l’accreditamento in conformità agli standard internazionali della serie ISO 17000, alle guide e alla serie armonizzata delle norme europee EN 45000. Tutti gli Enti operano senza fini di lucro. Le attività dell’ente italiano ACCREDIA si articolano in quattro Dipartimenti: - Certificazione e ispezione; - Laboratori di prova; - Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti; - Laboratori di taratura.
newton metro all’altro estremo dello spettro di analisi. Atlas Copco BLM è una struttura terza e neutrale rispetto ad Atlas Copco e alla sua proposta nel campo degli strumenti di coppia ma rappresenta un valore aggiunto assoluto nella grande offerta Atlas Copco, un forte contributo a sostegno della scelta dall’importante contenuto etico “Sustainable Productivity” globalmente promossa del gruppo e al centro delle politiche relazionali Atlas Copco I valori dell’accreditamento L’accreditamento è un servizio svolto nell’interesse pubblico perché gli utenti business e i consumatori finali possano fidarsi, fino all’ultimo anello della catena produttiva e distributiva, della qualità e sicurezza dei beni e dei servizi che circolano su un mercato sempre più globalizzato. La fiducia reciproca tra il produttore e l’acquirente di un bene, tra il fornitore e l’utente di un servizio è una conquista per il funzionamento efficiente dei mercati contemporanei, sul piano sia pubblico che privato, in ambito nazionale come internazionale. L’accreditamento garantisce che i rapporti di prova e di ispezione e le certificazioni (di sistema, prodotto e personale) che riportano il marchio ACCREDIA siano rilasciate nel rispetto dei più stringenti requisiti internazionali in materia di valutazione della conformità e dietro una costante e rigorosa azione di sorveglianza sul comportamento degli operatori responsabili (Laboratori e Organismi).
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SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11
La calibrazione completa il servizio I Centri di taratura come Atlas Copco BLM sono più confidenzialmente chiamati LAT e, come abbiamo visto, svolgono una funzione di controllo e di verifica che si conclude con l’accreditamento e la conseguente certificazione degli strumenti oggetto del loro intervento. Questa attività rappresenta una garanzia di qualità riconoscibile legata ai singoli strumenti funzionali a qualsiasi procedura esecutiva di tipo elettronico, di pressione o di coppia. Un prodotto certificato è un prodotto accreditato e questo credito influisce notevolmente sulla credibilità
Test di valutazione con STanalyser
commerciale che il mercato riconosce al prodotto. Una parte degli strumenti portati all’attenzione dei LAT viene certificata per essere legittimata a fare a sua volta tarature, verifiche, controlli, calibrazioni. Infatti questi interventi possono anche non essere fatti da un LAT ma devono essere supportati da strumenti certificati da centri riconosciuti. E’ il caso di un trasduttore utilizzato per calibrare un avvitatore. Tanto la certificazione quanto la calibrazione rientrano quindi nelle attività del LAT 59 Atlas Copco BLM, che, è stato detto, vanta una posizione di assoluta autonomia operativa rispetto ad Atlas Copco che ne è proprietaria. Ma l’intervento del Gruppo è assolutamente presente e opportuno nella fase di
proposta del servizio affidato quindi all’esperienza di Atlas Copco Tolls Service che completa nel migliore dei modi l’offerta di prodotto della Casa svedese. Naturalmente il personale tecnico è addestrato ed attrezzato anche per effettuare servizi di certificazione, taratura e calibrazione presso il Cliente, direttamente a bordo macchina. Svolgere le attività di taratura e calibrazione presso il Cliente “on site”, rappresenta un vantaggio significativo per il cliente stesso determinato da una riduzione del fermo macchina e da nessuna necessità di inviare la strumentazione all’esterno per provvedere all’intervento. Questo significa, quindi, maggiore risparmio di tempo e di denaro.
STanalyser è uno strumento modulare progettato per usi ottimali nell’ambito di: • Test di strumenti: l’STanalyser (versione Tool Crib) offre una serie di test per la valutazione di chiavi a scatto, chiavi a scorrimento, strumenti elettrici e strumenti ad impulso, misurando i valori di coppia e ottenendo risultati con parametri statistici. Questo rende possibile mantenere la qualità delle operazioni di serraggio su una linea di production sotto controllo. I risultati del test possono essere recuperati dal software di gestione di STanalyser (ToolsTalk BLM) o esportati in Microsoft Excel. • Operazioni di serraggio: l’STanalyser (versione Production) offre una serie di strategie per eseguire le operazioni di serraggio. L’operazione di serraggio può essere eseguita solo in coppia, coppia e / o angolo o al limite di snervamento. Il lettore di codice a barre può eseguire la scansione del numero VIN per associarlo ai relativi dati di serraggio. • Test di qualità: l’STanalyser (versione Residual) offre una serie di strategie per eseguire test di coppia residua e l’analisi dei giunti. Con questo strumento è possibile tenere sotto controllo la qualità dei serraggi in linea di montaggio ed eseguire analisi delle caratteristiche dei giunti. L’STanalyser può anche funzionare insieme al Torque Supervisor che invia il percorso dei test e recupera i risultati.
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SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12
Lo studio della giunzione alla base dell’ottimizzazione La giunzione è rappresentata dall’unione di elementi e fisicamente può essere determinata da collatura, saldatura o avvitatura. Soltanto l’ultima tecnica possiede tutti gli standard esigibili: è facile, reversibile e migliorabile. L’avvitatura rappresenta un processo preponderante nella meccanica. L’atto dell’avvitatura consiste, in pratica, nell’avvitare una vite nel punto di contatto fra due superfici che devono essere unite. Poiché quest’azione produce forza è più appropriata la definizione di “tiro”. Il tiro è necessario per garantire la tenuta e la sua intensità è basata su un delicato compromesso: non deve essere scarso perché la giunzione risulterebbe debole e, perciò, non in grado di garantire stabilità all’effetto desiderato, né può risultare eccessivo esponendo la giunzione al rischio di rottura. Gli effetti dell’avvitatura
della giunzione hanno quindi un impatto fondamentale sulla qualità, la sicurezza e l’affidabilità del prodotto. Atlas Copco ha nell’avvitatura il suo core business, quindi, uno degli aspetti centrali di ogni suo approccio, sempre più evoluto, al problema, è scandito dallo STUDIO DELLA GIUNZIONE. Tutti gli aspetti di ottimizzazione del prodotto si prendono in carico lo studio della giunzione per capire il corretto precarico della vite e il programma di avvitatura ottimale. Per supportare questa delicata fase di sviluppo dei suoi Clienti, su nuovi giunzioni o linee preesistenti, garantendo sempre un elevato standard qualitativo, Atlas Copco ha creato tre laboratori: in Europa, Stati Uniti e Cina. Promosso dai tecnici commerciali del Service dei rispettivi Customer Center, il servizio di studio della giunzione prevede l’intervento di tecnici esperti per visionare il processo presso
il cliente e l’invio di campioni di giunzioni per lo studio a ultrasuoni presso i laboratori. In una giunzione generalmente non più del 10% della coppia applicata si trasforma in precarico, il resto viene disperso nell’attrito della vite. Ad esempio, un attrito molto elevato può impedire che venga sviluppato sufficiente precarico; un attrito troppo basso può causare un indesiderato aumento del precarico e danneggiare la giunzione. Per ottenere il carico ottimale occorre conoscere il fattore di attrito delle varie parti della giunzione. Per determinare il coefficiente di attrito Atlas Copco utilizza uno speciale trasduttore coppia/forza, chiamato TPT (Torque Preload Transducer).
SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13
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World Water Week, una full immersion nell’anno dell’acqua Lo scorso mese di settembre si è tenuta l’edizione 2013 di World Water Week, l’appuntamento mondiale sui temi dell’acqua organizzato a Stoccolma dallo Stockholm International Water Institute (Siwi). L’evento ha coinvolto più di 2600 partecipanti, provenienti da 130 Paesi. Tra questi era presente ai vari workshop anche Water for All, l’organizzazione promossa dai dipendenti Atlas Copco. Ogni anno dal 1991 la capitale svedese ospita circa 200 organizzazioni scientifiche che collaborano agli eventi con contributi di carattere scientifico. L’edizione di quest’anno è stata dedicata a “Acqua e cooperazione: costruire partnerships”. Il 2013, come è noto, è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno internazionale della cooperazione idrica”. A Stoccolma si e discusso delle politiche globali a sostegno della cooperazione internazionale in materia di accesso e consumo di acqua. Cinque i temi della conferenza: cooperazione con gli attori dei vari settori, i portatori di interesse, i manager delle società idriche, le leggi e infine gli esperti e i consumatori. I lavori, aperti dal Ministro svedese alla Cooperazione e Sviluppo, Gunilla Carlsson, e del sindaco della capitale, Sten Nordin, hanno rappresentato il ponte con l’edizione 2014 dedicata all’acqua e all’energia. I dipendenti Atlas Copco
aiutano le popolazioni bisognose ad avere accesso all’acqua pulita “Tenendo fede al tema dedicato, questo del 2013 è stato un grande Forum per il networking. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare molte organizzazioni che potrebbero diventare partner adatti all’azione di Water for All. Abbiamo anche avuto l’opportunità di incontrare i rappresentanti dei Ministeri dell’Acqua provenienti da diversi Paesi in cui siamo attivi con i nostri progetti che abbiamo naturalmente aggiornato sulle nostre attività e sugli importanti risultati raggiunti” ci racconta Josefine Gustafsson, Global Coordinator di Water for All at Atlas Copco AB “Il nostro pianeta ha acqua dolce sufficiente per tutti ma nonostante ciò circa un miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita. L’obbiettivo principale di
Water for All è “Acqua pulita come diritto umano”. Da quando ha iniziato Water for All ha aiutato 1.5 milioni di persone a conquistare questo diritto”, sottolinea Mala Chakraborti, Vice President Corporate Responsibility. “I contributi dei dipendenti Atlas Copco sono utilizzati per finanziare progetti gestiti da organizzazioni partner accuratamente selezionate che dispongono della maggiore conoscenza possibile dei territori e dei popoli che li abitano, per garantire che il denaro arrivi là dove è più necessario”, conclude Mala Chakraborti.
Water for All ha un nuovo sito!
Il sito Internet Water for All da quest’anno ha assunto una nuova veste, decisamente “user friendly”, facile da consultare, più moderna e in linea con il “Water For All” Brand manual. Di particolare interesse è sicuramente la sezione dedicata ai progetti che sono stati finanziati nel corso degli anni in tantissime parti del mondo. Questa pagina è in continua evoluzione perché davvero tanto è stato fatto in questi quasi 30 anni di attività della nostra Organizzazione. Il prossimo marzo 2014 saremo infatti felici di festeggiare il trentesimo compleanno di Water for All. Questo lungo periodo ha permesso alla nostra Organizzazione di apportare molti benefici a tutte quelle comunità, meno fortunate di noi, che non avevano accesso all’acqua. Nel 2013, inoltre, in occasione dei festeggiamenti dei 140 anni di Atlas Copco, ci eravamo prefissati l’obiettivo di aggiungere altri 1400 membri alla nostra associazione e... ce l’abbiamo quasi fatta. Confidiamo in questa ultima parte del nostro centoquarantesimo anno per raggiungere la meta. Del resto, la responsabilità di Water for All è di tutti noi e insieme... we make it happen! www.water4all.org
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MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14
Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo in Zambia per contribuire alla coltivazione di miniere di rame.
ZAMBIA Nshima • “farina di mais con foglie di zucca e fagioli” Ingredienti: x 3 - 6 persone Una tazza e mezza di farina di mais 500 gr. di foglie di zucca 800 gr. di fagioli marroni Preparazione: 1- Mettere 1/2 lt. di acqua in una pentola e portarla a ebollizione. 2- Gradualmente mescolare la farina di mais nell’acqua bollente usando un cucchiaio di
legno per fare un porridge e bollire per 15-20 minuti. 3- Aggiungere altra farina di mais e continuare a mescolare finché il porridge non prende consistenza.
La tecnologia svedese sul prossimo sistema operativo Microsoft I sensori biometrici dell’azienda svedese Fingerprint Cards saranno un parte integrante di Windows 8.1, il nuovo sistema operativo di Microsoft. L’utente di Windows 8.1 potrà accedere al proprio account Microsoft ed effettuare pagamenti online e altre transazioni con l’aiuto di sensori per la lettura delle impronte digitali prodotti dall’azienda svedese. Il colosso americano ha dichiarato di aver scelto Fingerprint Cards per la sua notevole gamma di sensori, che serviranno a rendere la biometria un default per l’identificazione dell’utente su tutti i sistemi Windows. L’azienda svedese, invece, si è detta orgogliosa di essere stata scelta per la produzione del primo sensore per unità mobili basato sulla lettura delle impronte digitali.
4- A questo punto lo Nshima è pronto per una famiglia media da 3 a 6 persone. 5- I fagioli e le foglie di zucca sono preparati a insalata e sono serviti su un piatto separato, normalmente accompagnati da polpette di pesce. 6- A parte preparate a piacere pomodori e cipolle con un goccio d’olio e salate al gusto. E’ un alimento di base e può essere servito a pranzo o a cena
Atlas Copco Italia News Newsletter mensile di informazione Anno 3 - n. 6 Testata registrata presso il Tribunale di Monza n. 2020 30 maggio 2011
Editore
Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Direttore
Edoardo Angelucci
Direttore Responsabile Fulvio Quarella
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Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
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Realizzato il più grande parco eolico terrestre del Nord Europa Il parco eolico realizzato nella cittadina di Jadraàs, nella Svezia centrale è costituito da 66 pale eoliche che produrranno elettricità per 114.000 appartamenti ogni anno. Il parco è il più grande del Nord Europa sulla terraferma ed è stato costruito dall’azienda Arise Windpower, guidata dall’imprenditore Pehr Gustaf Gyllenhammar e dall’ex Ministro dell’Economia Maud Olofsson, in collaborazione con un partner inglese che ha investito circa tre miliardi di corone nel progetto: I cittadini di Jadraàs hanno reagito per la maggior parte in maniera positiva perché la costruzione del parco eolico ha creato posti di lavoro portando investimenti nella zona. Inoltre il comune riceverà una percentuale del reddito lordo derivato dalla vendita dell’elettricità come compensazione per l’utilizzo del territorio. Il progetto ha ricevuto alcune critiche non solo da parte di alcuni cittadini ma anche dall’Accademia Reale Svedese delle scienze, secondo cui la costruzione di parchi eolici in Svezia è sovradimensionata rispetto alla domanda di elettricità.
STORIA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15
novembre 2013
Atlas Copco Italia: le cose che contano
L’ergonomia come scelta strategica Nell’evoluzione di un percorso, di qualsiasi percorso, scelte ed esperienze si rincorrono e si influenzano cercando la piena soddisfazione dell’obiettivo che le ha generate. Da questo assioma non è escluso il progetto industriale. Nella lunga storia Atlas Copco non è difficile trovare esperienze di valore assoluto che non nascondono le scelte che le hanno determinate e che lasciano in eredità l’anima di nuove sfide. La madre di tutte le scelte Atlas Copco nel campo della produzione di utensili industriali è da decenni la consapevolezza dell’importanza dell’Ergonomia nel design. L’ergonomia, dal greco Ergon (Lavoro) e Nemein (Distribuire), è una scienza relativamente nuova che si ispira a tre discipline: anatomia, tecniche del lavoro e metodi di produzione, a cui si affida per creare una linea di compatibilità tra Potenza dell’utensile, Luogo di Lavoro, Organizzazione del Lavoro e Operatore. Pionieri nell’ergonomia dell’utensile Per prima Atlas Copco ha cominciato ad applicare i principi dell’Ergonomia negli anni ‘50 nello sviluppo di un trapano. Esperti di medicina sono stati consultati nei diversi stadi del progetto sulle differenti impugnature. Il risultato è stato un utensile diventato presto popolare sul mercato. Alla fine degli anni ‘60 Atlas Copco ha incaricato Bo Lindqvist di costituire un settore utensili ergonomici. Agli inizi degli anni ‘70 la casa svedese realizzava un laboratorio acustico aprendo le ricerche sul rumore e
sulle vibrazioni. A metà della stessa decade proponeva un martello scalpellatore a vibrazioni controllate. Questo fu il primo di una lunga serie di utensili a rumore e vibrazioni controllate. Un percorso tuttora in fase evolutiva. Sempre in quel periodo Atlas Copco ha progettato e installato in un’officina di autoriparazioni un sistema di aspirazione delle polveri. Il test ha dimostrato che era tecnicamente possibile dotare un utensile manuale di un collettore delle polveri e aspirare la polvere prodotta dalla lavorazione senza ostacolare troppo l’attività dell’operatore. In quegli anni sono stati studiati altri fattori ergonomici come le forze di reazione degli avvitatori ad angolo e progettate attrezzature con frizioni molto veloci per minimizzare la reazione che fa muovere l’utensile nella mano dell’operatore. Lavorare secondo standard internazionali Alla fine degli anni settanta Bo Lindqvist divenne presidente della Pneurop 17 sulle Vibrazioni e in seguito per ISO Tc118 Sc3 WG3, un gruppo di standard internazionali con l’obiettivo di sviluppare normative comuni per la misurazione delle vibrazioni. Gli sforzi del gruppo portarono a una serie di regole denominate ISO 8662. Un lavoro analogo fu fatto per sviluppare normative sul rumore. Una buona ergonomia è una buona economia Un operatore soddisfatto del suo lavoro può essere più efficiente e più attivamente coinvolto nel sistema di produzione, promettendo una maggiore produttività e una
First prototype
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migliore qualità del prodotto. La compatibilità tra macchine, organizzazione del lavoro e operatore è quindi cruciale per le prestazioni e la qualità del prodotto. Per raggiungere l’obiettivo di aumentare la produttività complessiva dovrebbe essere stabilito un rapporto ottimale tra gli operatori e il loro ambiente di lavoro eliminando ogni interazione negativa. Questa sfida richiede uno studio simultaneo di organizzazione del lavoro, macchine, postazioni, metodi di produzione, potenzialità fisiche e psicologiche dei lavoratori e l’interazione di tutti questi elementi. Ogni postazione di lavoro è unica. L’elemento umano rappresenta la più ampia collezione di variabili, quindi una postazione di lavoro che si adatta perfettamente a un operatore può essere del tutto inadatta a un altro. La complessità del corpo umano annulla gli sforzi di racchiudere questi parametri con precisione in un tipo di prestazione. Tutti gli aspetti, anche i più piccoli, influiscono sul risultato finale: design dell’impugnatura, carico esterno, peso, temperatura, forza di reazione, vibrazione, rumore, polvere e olio. L’Ergonomia degli utensili industriali Smerigliatrici, trapani, uten-
sili a percussione, cacciaviti, avvitatori ad impatto e ad impulsi, ad angolo, elettronici a controllo di coppia. Il comfort dell’operatore dipende anche dall’utensile scelto. Nella gamma avvitatori elettrici e pneumatici Atlas Copco ci sono più versioni in grado di serrare la stessa giunzione. Sono tutte differenti in termini di forma, baricentro, peso, rumore, esigenze di lubrificazione, vibrazione, ... tuttavia tutte in grado di installare una giunzione con la stessa coppia. L’utensile deve essere la naturale estensione della mano. L’obiettivo è di progettare impugnature che permettano all’operatore di avere la miglior presa e ridurre lo sforzo. La scelta di un utensile industriale è un parametro importante per la progettazione della stazione di lavoro. Non molti anni fa parlavamo di utensili ergonomici. Oggi parliamo di utensili con ottime caratteristiche ergonomiche. La ragione è che in ogni progetto viene cercata la miglior soluzione possibile, bilanciando un insieme di fattori ergonomici, tecnici ed economici. Quando scegliete un utensile industriale, non pensate solo al processo ma anche alle condizioni di lavoro dell’operatore e dell’intera linea produttiva.
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Present Day
Servo presse PST Tre tecnologie in un unico sistema
Ora Power MACS 4000 è in grado di gestire tutte e tre le tecnologie di serraggio, misura/taratura, pressatura. La pressa PST utilizza lo stesso motore, cablaggio e centralina dell’avvitatore QST e il software di gestione Tools Talk Press è identico come struttura a quello Tools Talk Avvitatura e Misurazione. Questa comunanza di hardware e software porta ad una notevole riduzione delle scorte dei pezzi di ricambio e ad una contrazione dei costi di installazione e formazione. Mandrino pressa PST
Il design compatto, a forma di U, del mandrino della pressa PST ne semplifi ca l’installazione in spazi limitati. La trasmissione a ingranaggi garantisce durata e precisione superiori nel tempo e una maggiore fl essibilità. La rotazione del motore elettrico è trasformata in movimento lineare per mezzo di una vite a rulli planetari. La forza è misurata sull’albero di uscita mediante trasduttore torsiometrico,fattore che rende il sistema estremamente preciso.
Software
Il Software di gestione Tool Talk Press assicura controllo completo dei parametri di pressatura più avanzati ed include la registrazione dei dati come: avanzamento, forza, data, ora, statistica in tempo reale, lista degli eventi e degli errori, guasti, messaggi di allarme per possibili derive del processo.
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