NEWSLETTER Anno 4 n.6 | Novembre 2014
Atlas Copco Italia News
PRODOTTI P.8/9
Il nuovo è la nostra risposta GREEN JOBS: LE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTE DELLA GREEN ECONOMY
zoom P.5
PUNTANDO SUI LINE BUILDERS attività P.6/7
PRODUCTION OPTIMIZATION: QUELLO CHE CONTA È L’AVVITATURA
servizi P.10/11
Per non annoiare e per non ripetere cose già dette ma, soprattutto, per poter pensare di averla definitivamente relegata al passato, non vorremmo più occuparci della crisi e continuare a fare previsioni in merito alla sua fine. Dopo sette anni, la crisi inesorabilmente continua a occupare un posto centrale nel dibattito economico internazionale. Ma oggi vorrei concentrare l’attenzione sulla fase economica che stiamo attraversando in Italia, la quale ci indica che i settori di mercato impegnati nell’esportazione stanno andando relativamente bene. In un quadro congiunturale altalenante, i comparti trainanti risultano essere Off-road, Aerospace, Power Generation e Green Energy. In attesa che anche gli indicatori riferiti ai restanti settori del mercato interno tornino a dare segnali interessanti, noi ci confermiamo sulle nostre posizioni seguendo la via della continuità insistendo sull’evoluzione tecnologica, il lancio di nuovi prodotti e lo sviluppo di applicazioni in nuovi mercati. Siamo entrati nell’Oil & Gas con nuovi prodotti, stiamo proponendo le nuove chiavi idrauliche per coppia elevata e spazi ridotti Rapid Torc (vedi la presentazione curata dal collega Andrea Mascheri a pagina 12) e i nuovi tensionatori Tentec. Abbiamo portato il “focus”
sulle applicazioni relative all’utilizzo di questi prodotti e ai servizi a essi collegati. Sempre nell’intento di dare ulteriore valore aggiunto alla partnership, dalle proposte di Atlas Copco il Cliente deve ricavare maggiore qualità, capacità produttiva e un migliore contributo ergonomico in totale sicurezza. La nostra Mission è, dunque, quella di concentrarci sui temi fondamentali che appartengono al nostro DNA: Innovazione (sviluppo tecnologico), Interazione (con i Clienti), Impegno (per una partnership continua e duratura), Sostenibilità (sviluppo sostenibile). Roberto Rota
“5 Pilastri” per il futuro
incontri di GRUPPO
La sostenibilità e la garanzia di una crescita redditizia per noi e per i nostri clienti dipendono da “5 pilastri”, cruciali per la strategia Atlas Copco. Parliamo di Presenza, Innovazione, Servizi, Eccellenza operativa e Risorse Umane. I successi futuri dipenderanno dalla capacità di gestire al meglio queste aree strategiche.
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La Presenza. E’ necessario essere sempre più presenti là dove operano i nostri clienti per condividere sul campo i loro obiettivi, affrontare insieme i loro problemi, trovare velocemente e meglio le soluzioni. Dobbiamo arrivare ad essere presenti anche dove non abbiamo clienti perché è il modo migliore per averli. L’Innovazione è al centro delle attenzioni Atlas Copco sin dalla sua Fondazione nel 1873.
Perché è così importante? Le ragioni sono diverse. Permette ai nostri clienti di risparmiare, per esempio quando l’utilizzo delle macchine richiede meno energia. Genera una crescita organica sia per noi che per i nostri clienti e rende più facile ai nostri team di vendita e marketing - e francamente più divertente - lanciare i nuovi prodotti. L’innovazione influenza anche il rapporto prezzo/qualità dei prodotti.
Questa propensione all’innovazione di Atlas Copco viene riconosciuta da autorevoli opinion maker come il celebre business magazine statunitense Forbes che ci colloca tra le prime 100 società innovative del Mondo. Ma questo importante ruolo nel campo dell’innovazione non può essere dato per scontato, va alimentato ogni giorno con i contributi che ci vengono proprio dalla presenza e dal costante contatto con i clienti, con i loro bisogni e necessità destinati a diventare automatiNewsweek: ATLAS COPCO TRA LE TOP TEN NEL RANKING DELLA SOSTENIBILITÀ camente gli obiettivi GLOBALE della nostra ricerca. I nostri Servizi Atlas Copco è settima nella speciale “Classifica Verde” di Newsweek, il più hanno fatto granprestigioso ranking mondiale su sostenibilità e impatto ambientale nelle di progressi dalla aziende corporate. riorganizzazione del Il settimanale americano Newsweek promuove l’iniziativa in collaborazione 2011 che determinò con Global Knights Capital. La maggior parte degli indicatori utilizzati la creazione e la proviene dal Professional Service di Bloomberg. destinazione di una “Questa classifica è una prova del buon lavoro svolto da Atlas Copco a sostegno della sostenibilità - afferma Mala Chakraborti, Vice Presidente divisione service per la Responsabilità Aziendale del Gruppo svedese. Integrando le nostre per ogni business attività con temi su sicurezza, salute e ambiente alimentiamo valori a lungo area. Progressivatermine per il business. Di questo dobbiamo ringraziare soprattutto i nostri collaboratori che, con il loro impegno, garantiscono la massima crescita sostenibile e profittevole possibile. http://www.newsweek.com/green/top-10-green-companies-world
mente, in questi ultimi anni prodotti innovativi. è sensibilmente aumentato L’Eccellenza operativa può il numero dei tecnici dedicati essere raggiunta ovunque. ai servizi. Ma restano ancora Il montaggio è stato reso molte sfide da vincere. Virpiù efficiente e flessibile con tualmente dovremmo essere l’applicazione della filosofia in grado di verificare periodi“Lean” grazie alla quale i camente tutte le apparecchiaclienti che operano in tutto il ture che vendiamo. Dobbiamondo possono migliorare mo dimostrare a un crescente l’organizzazione del posto di numero di imprenditori che lavoro. Eccellenza operativa acquistano le nostre macchisignifica anche capacità di ne che possono veramente garantire il lavoro in un amcontare su un buon Servizio biente sicuro e talvolta vuol – dopotutto noi conosciamo dire trasferire la produzione le nostre macchine meglio di in luoghi più idonei. Dobbiaè quella di rendere i nostri chiunque altro. Questa è una mo costantemente adeguare dipendenti un poco più veloci opportunità tanto per i clienti il nostro vestito affinché sia rispetto ai loro colleghi che quanto per noi. Dobbiamo conforme al nostro peso. operano nelle aziende conanche essere in grado di Naturalmente noi non siamo correnti. garantire ai clienti italiani, nulla senza le nostre eccellenMolte aziende si ispirano così come a tutti quelli che ti Risorse Umane. a questi “5 Pilastri” e ne operano nei 178 Paesi in cui Non dobbiamo limitarci a propongono un’interpretaziosiamo presenti nel Mondo, sviluppare le loro abilità ma è ne personale ma quello che un accesso affidabile ai pezzi necessario cercare il modo di conta è la capacità di realizdi ricambio e un’assistenza renderle più efficienti riduzarli. L’impegno Atlas Copco è tecnica disponibile all’intercendone i tempi di intervento. quello di farlo al meglio delle vento anche in aree difficili da Per essere vincenti la sfida sue possibilità … OVUNQUE. raggiungere e con breve preavviso. Il servizio ATLAS COPCO TRA LE COMPAGNIE PIÙ ETICHE AL MONDO significa molto di più che la gestione della manuL’Ethinsphere Institute ha riconosciuto Atlas Copco, fornitore leader di soluzioni per la produttività tenzione delle macchine sostenibile, come una delle Compagnie più etiche del mondo. e la sostituzione del pezPresentata al Global Ethics Summit di NewYork, la lista include le Compagnie che hanno dimostrato zo di ricambio: ci permetdi primeggiare in etica, sostenibilità, responsabilità e conduzione aziendale. te di interagire frequenL’etica è al centro del modo di fare business di Atlas Copco e si manifesta in diversi atteggiamenti temente con i clienti, come la tolleranza zero del Gruppo contro la corruzione. Nella sua lotta contro la corruzione Atlas definire nuovi metodi di Copco usa politiche, procedure, formazione e monitoraggio. collaborazione, sempre Un altro settore in cui l’etica gioca un ruolo centrale sono gli acquisti. Per promuovere etica e diritti più rivolta alla partnerumani, i fornitori sono selezionati sulla base di sicurezza, salute, ambiente e altri valori etici. ship, e ci da importanti “Noi formiamo costantemente i nostri dipendenti a pensare eticamente e a sviluppare il business indicazioni sui bisogni in modo sostenibile a lungo termine.- afferma Hakan Osvald, Vice-Presidente Generale Senior del dei clienti dai quali trarre Consiglio Atlas Copco – noi siamo convinti che questa sia la cosa giusta per promuovere un buon suggerimenti preziosi per modo di fare affari”. la realizzazione di nuovi Atlas Copco è firmatario del UN Global Compact, un’iniziativa politica per le imprese che si sono impegnate ad allineare le loro operazioni e strategie a dieci principi universalmente accettati nelle aree di diritti umani, lavoro, ambiente e anticorruzione.
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Le aziende svedesi si confrontano sul mercato italiano Forum Assosvezia sulla situazione del mercato italiano. Roberto Rota, General Manager Divisione Utensili Industriali Atlas Copco Italia, conferma la visione positiva sullo sviluppo dell’Azienda Italia. I rappresentanti di importanti aziende svedesi si sono riuniti a Milano presso la sede di Assosvezia. Per fare il punto sulla situazione del mercato italiano. A questo tema è stato dedicato l’incontro di apertura di un ciclo di iniziative promosse dalla Camera e volto ad offrire alle aziende svedesi in Italia un Forum dove incontrarsi, confrontarsi e condividere le proprie esperienze, nell’ottica di elaborare idee e possibili soluzioni a problematiche che spesso sono comuni alle aziende. Presenti all’incontro Alfa Laval, Atlas Copco, IKEA, Maquet - Getinge Group, Mercuri International, SSAB,TeliaSonera International Carrier, Sandvik, Stena Technoworld, STS e VolvoTrucks. Rispondendo all’agenda di questo primo meeting ai manager sono state proposte due domande: “Operando sul mercato italiano, come è stato il vostro 2013?” e “Quali sono le opportunità e le sfide che l’Italia presenta oggi?”. La maggior parte delle aziende hanno dato testimonianza di un 2013 ai livelli del 2008, anno d’inizio della crisi economica. Soprattutto le aziende operanti
nel settore industriale hanno vissuto un anno difficile dovuto al forte rallentamento del mercato interno, con pochi investimenti infrastrutturali e un consumo sempre in calo. Inoltre l’accesso al credito e le tempistiche di pagamento in Italia risultano molto difficili, come nel caso estremo dei 250 giorni per chi lavora con la pubblica amministrazione. Nei clienti delle aziende svedesi non mancano idee e progetti ma in Italia il credito alle PMI è difficilmente ottenibile. Nonostante ciò non sono mancati esempi controcorrente di investimento, di acquisizione di nuove aziende e di assunzione di personale. Chi vive soltanto del mercato interno ha sofferto molto l’anno scorso, mentre le aziende con clienti esteri hanno ottenuto risultati più soddisfacenti. Durante i primi mesi del 2014 le aziende svedesi intervistate hanno avvertito una leggera ripresa e hanno dichiarato di guardare con un cauto ottimismo al futuro. Le sfide che le aziende svedesi affrontano oggi in Italia sono diverse: riuscire a superare le difficoltà interpretative delle regole vigenti che sono alla base del grande peso burocratico che
affligge il dinamismo economico del Paese. La situazione fortemente penalizzata del lavoro giovanile che bisognerebbe cercare di recuperare attraverso un maggiore slancio verso l’assunzione dei giovani stessi. È inoltre necessaria una forte spinta per aumentare i consumi in Italia. L’incontro si è concluso con le risposte alla domanda: “se l’azienda per cui lavorate fosse vostra sareste disposti ad investire in Italia oggi?”.La risposta è stata unanimemente positiva. In particolare Roberto Rota, General Manager Divisione Utensili Industriali Atlas Copco Italia, conferma la visione positiva sullo sviluppo dell’Azienda Italia “che ha l’opportunità di poter riconquistare le posizioni precedenti la crisi potendo contare sulle competenze delle aziende italiane con effetti soprattutto sui mercati esteri ma anche su quello interno. In questo senso si conferma la necessità e l’urgenza delle riforme per incoraggiarne gli investimenti a medio e lungo termine e per garantire loro la possibilità di operare nella libera competizione ma in un mercato stabile e delineato, con regole certe… nel tempo”.
EVENTI
ATLAS COPCO ITALIA SU LINKEDIN
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Comunicare con clienti, stakeholder, partner, fornitori rappresenta per qualsiasi azienda un’esigenza del mercato moderno, un momento di confronto, un elemento di crescita che è importante rendere sempre più veloce e frequente, se non costante. È infatti necessario promuovere il marchio e i valori dell’azienda, catturare l’attenzione dei consumatori, lanciare nuovi stimoli e incoraggiare i contatti tra professionisti e aziende attraverso criteri di trasparenza e dinamismo. Atlas Copco Italia ha deciso di strutturare anche in questo senso la sua presenza sfruttando i social network e scegliendo, in particolare, uno spazio destinato per vocazione ad ospitare il mondo dell’impresa e dell’economia: Linkedin, una rete che si muove in un’ottica esclusivamente business-oriented per avviare un canale di comunicazione diretto, a “portata di mano” dove poter stabilire uno scambio di informazioni biunivoco. Ci vedremo anche lì … ad ottobre.
Green jobs: le professioni più richieste della green economy Ingegneri ambientali, energy manager e agenti per eolico, fotovoltaico e energie rinnovabili sono le figure professionali più richieste dalla green economy. Negli ultimi 5 anni la ricerca dei profili green è cresciuta al ritmo del 10% annuo.
aziende verso lo sviluppo sostenibile e la ricerca di figure professionali che sappiano contribuire al rinnovamento della loro immagine. L’offerta più consistente viene dalle regioni del Nord Italia. Prima fra tutte la Lombardia (28,3%), seguita da Veneto (14,7%) e Piemonte (10,5%). Nel Sud si distingue la Puglia, con il 2,1%. Scendendo al livello provinciale, Milano guida la classifica con il 13,5%, seguita da Roma (8,8%%), Torino (4,8%), Padova (3,8%), Bologna e Vicenza (3,6%), mentre sono Pescara (1,7%), con Bari e Napoli (1,4%) le prime province delle regioni del centro sud che emergono per le richieste. Arrivando al dettaglio delle richieste tra le figure più cercate
Top categorie Vendite
34,8 %
Operai, produzione, qualità
20,6 %
Ingegneria
15,2 %
Commercio al dettaglio, GDO, retail
5,9 %
Sanità
4,5 %
Acquisti, logistica, magazzino
4,3 %
Amministrazione, contabilità, segreteria
3,1 %
Professioni e mestieri
2,8 %
Da un articolo pubblicato il 3 aprile 2014 su www.greenbiz.it a firma Marta Albè
Profili più cercati Agente fotovoltaico Agente eolico Agente energie rinnovabili Energy mamager Ingeniere ambientale Manutentore impianti fotovoltaici Montatore impianti Supervisore parco fotovoltaico Tecnico di laboratorio Progettista di impianti formativi specifici. Soltanto nel 10,7% dei casi è necessaria la laurea breve e nel 18,7% quella specialistica. L’ultimo rapporto InfoJobs per il 2013, rivela che, con un interessante 2,1%, il settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente rappresenta una delle principali aree verso cui sono pervenute offerte di lavoro. Si tratta di un dato in crescita e da non sottovalutare, sebbene il primato venga mantenuto dai settori IT e telecomunicazioni che si confermano leader con il 26% e il 24% delle offerte.
ZOOM
Quali sono le figure professionali più richieste dalla green economy? Ce lo rivela InfoJobs.it, che nel 2009 ha lanciato il primo canale tematico dedicato ai Green Jobs e alla ricerca di operatori in ambito ambientale. Le figure più richieste dalle aziende includono ingegneri ambientali, energy manager e agenti per eolico, fotovoltaico e energie rinnovabili. Negli ultimi 5 anni la richiesta dei profili green è cresciuta al ritmo del 10% annuo, con un’ulteriore accelerazione nel primo trimestre del 2014. Il green job rappresenta una grande opportunità per i giovani, anche senza esperienza, e per i diplomati. A dispetto di uno scenario economico incerto, cresce la sensibilità delle
dalle aziende green troviamo addetti alle vendite, operai per la produzione e la qualità e ingegneri. Queste professioni rappresentano il 70% delle richieste complessive del settore green sul territorio nazionale, con particolare riferimento a ingegneri ambientali ed energy manager. Nel 45% dei casi è richiesto un diploma di maturità, mentre per il 13% delle ricerche non viene segnalato alcun titolo di studio specifico, in quanto sono le stesse aziende a offrire ai propri collaboratori dei percorsi
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Puntando sui Line Builders L’eccellenza del rapporto con i Line Builders ci permette di internazionalizzare il nostro operato e di controbilanciare l’orientamento negativo della produzione del mercato domestico.
ATTIVITÀ
Luigi Savastano Business Line Manager/Global Key Account Manager
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Parte integrante della Divisione Utensili Industriali Atlas Copco, il team MVI - Motor Vehicle Industry si focalizza sulla proposizione di soluzioni ergonomiche e innovative di assemblaggio per applicazioni nel settore Automotive. Nel palmares dei major players Atlas Copco Italia figurano i principali produttori leader nei rispettivi segmenti di mercato, quali il Gruppo Fiat-Chrysler, Ferrari Corse, Maserati, Lamborghini, Magneti Marelli, Brembo, TRW, e tanti altri. L’Italia vanta altri primati oltre alle sue già note eccellenze in specifici settori quali, ad esempio, l’agro alimentare e la moda; un altro settore è storicamente rappresentato dalle altrettanto eccellenti
“line builders” - integratori e/o costruttori di linee di montaggio in cui i sistemi di avvitatura recitano un ruolo di primaria importanza. La partnership con Atlas Copco ha consentito di raggiungere risultati decisamente positivi e in controtendenza rispetto alla contrazione del mercato domestico dell’auto. Infatti, l’eccellenza delle soluzioni tecniche e la presenza di personale Atlas Copco altamente qualificato presso gli stabilimenti dei clienti, ovunque essi siano, ha reso possibile intercettare progetti esteri, portando business aggiuntivo in Italia per il Line Builder e per Atlas Copco. Coerentemente con la Mission Atlas Copco, molti progetti sono gestiti con la
formula “chiavi in mano”, il che richiede necessariamente l’impiego di strutture d’ingegnerizzazione organizzate e service strutturate capaci di garantire quel livello di professionalità richiesto dai clienti più esigenti. Dal mercato emerge sempre di più il bisogno della figura del fornitore/consulente che Atlas Copco svolge con dedizione e propone alla clientela fidelizzata. In moltissimi casi questa si è dimostrata vincente alla base della sostenibilità della proposta Atlas Copco ai suoi clienti, affinché, a cascata, essi stessi possano sostenere con successo l’offerta al loro mercato. In questi ultimi mesi la Divisione Utensili Industriali è stata impegnata nell’ampia-
mento della propria gamma di soluzioni per l’assemblaggio con tecnologie alternative e complementari all’avvitatura. Nell’ottica di un minor consumo di carburante e di riduzione dell’inquinamento, oltre ai motori più performanti e all’aerodinamica, un ruolo determinante lo gioca il peso del veicolo. L’incollaggio con sistemi industriali e materiali innovativi, ove tecnicamente preferibile all’avvitatura, contribuisce in maniera importante al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi. Per dotarsi di queste nuove tecnologie, nel 2011 Atlas Copco ha acquisito la Sca un’azienda tedesca con il fatturato in forte crescita, specializzata nell’incollaggio di lamiere per applicazioni automotive. L’ultima azienda che è entrata a far parte del Gruppo Atlas Copco è la Henrob con una nuova tecnica di assemblaggio che utilizza la rivettatura auto perforante, un processo di giunzione a freddo usato per unire due o più lamiere fra di loro. La proposta globale per i clienti Automotive, si completa con l’acquisizione di un’altra azienda tedesca leader di mercato, avvenuta sempre nel 2013, la Synatec. L’esperienza accumulata con i maggiori “car makers” internazionali ha reso possibile lo sviluppo di una suite software dedicata alle linee di produzione automotive. Ciò integra e accomuna sistemi diversi, oggi gestiti separatamente, in un unico sistema: “All-in-One”, un vantaggio competitivo che Atlas Copco può offrire alla propria clientela.
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Aerospace: PFD 1100 per l’attacco alle fusoliere Tra il “vecchio” PFD 1500 e il PFD 1100, ultimo arrivato dalla nursery tecnologica Atlas Copco, c’è l’85 per cento dei milioni di fori presenti in una fusoliera
PRODOTTI
Ivano Nastasi Segment Manager Aerospace
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Figlio del PFD 1500, un dispositivo semiautomatico per la foratura presentato da Atlas Copco nel 2009, il PFD 1100, nato alla fine del 2013 e per il quale è prossimo un lancio mondiale, è anch’esso un dispositivo semiautomatico modulare ma più piccolo quindi più adatto a produrre fori di piccole dimensioni prevalenti negli aerei perché massicciamente presenti sulla fusoliera. Un dispositivo a cui sono perciò particolarmente attenti i grandi clienti della casa svedese del settore Aerospace
(Boeing/USA, Airbus/Europa, Embraer/Sudamerica). Nell’industria aeronautica c’è un’enorme domanda di fori ad alta precisione che ha determinato una forte diminuzione della foratura a mano compensata da quella semiautomatizzata. Già il PFD 1500 è stato veramente rivoluzionario grazie alla sua struttura modulare che ha consentito all’operatore di rimuovere e sostituire i singoli componenti che regolano la velocità e l’avanzamento del mandrino con un’operazione che richiede
meno di 5 minuti. Quindi, con una singola unità operativa è stato possibile disporre di una vasta gamma di differenti velocità di rotazione e di avanzamento, con un notevole aumento della flessibilità nella produzione. Rimontaggio semplice e veloce ha significato riduzione dei tempi di installazione e manutenzione. Ciononostante per i produttori di velivoli la differenza fra i due dispositivi è devastante: il PFD 1500 è adatto per i grandi fori che rappresentano il 5% dei milioni di fori presenti su
PFD 1100 e il mercato miglioramento della modularità grazie al Feed Cassette cambiati i parametri di velocità e avanzamento intercambiabilità dei componenti per ottenere tutte le combinazioni di velocità e di avanzamento per realizzare fori qualitativamente ottimi in tempi ridotti Intervalli di service più lunghi potenza al mandrino garantita dal motore a turbina riduzione delle scorte di magazzino
un’aerostruttura. Una percentuale che sale addirittura al 90% con il PFD 1100 sempre nell’ambito della foratura semiautomatica. Normalmente per produrre i fori necessari viene utilizzata una maschera di foratura che segue il componente che deve essere lavorato. Come avviene per altri servo mezzi, anche il PFD1100 viene utilizzato attraverso una maschera di foratura. Il PFD 1100 può anche essere equipaggiato con un dispositivo detto pinza a espansione (concentric collet) che consente di realizzare contemporaneamente, in un’unica operazione (ONE SHOT DRILLING), foro e svasatura. La promessa di produttività delle macchine va oltre le aspettative grazie a ulteriori dispositivi quali il CHIPLET®. Questo brevetto Atlas Copco è in grado di generare all’in-
terno del mandrino delle oscillazioni che permettono la rottura del truciolo rendendo forabili materiali come il titanio, in generale i compositi molto utilizzati negli ultimi decenni per la loro leggerezza che determina il doppio beneficio economico e ambientale. L’impiego sempre maggiore di questi materiali su scala mondiale rende particolarmente efficiente l’adozione di dispositivi come il chiplet, un sistema adatto a forare metalli particolarmente tenaci. L’evacuazione del truciolo nelle operazioni di foratura in cui
vengono impiegati dispositivi come il chiplet garantisce una qualità di foratura elevata che, con la distruzione del truciolo, elimina il rischio di presenza di difetti provocati dal truciolo stesso all’interno del foro. Il PFD 1100 dispone di un sistema di lubrificazione integrato all’interno della macchina che ne fa una caratteristica molto apprezzata dai suoi utilizzatori, garantendo un ambiente di lavoro pulito e migliorando gli aspetti di comfort legati all’utilizzo della macchina stessa.
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Production Optimization: quello che conta è l’avvitatura L’ottimizzazione della produzione è il vero prodotto. L’obiettivo è l’avvitatura non l’avvitatore. Quindi il percorso deve essere produrre, proporre. vendere e comprare avvitature ben fatte.
SERVIZI
Ugo Pistolesi Product Manager
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In decenni di studi ed esperienze, Atlas Copco Tools ha accumulato una profonda conoscenza degli aspetti fisici e tecnologici dei processi di avvitatura. Queste competenze, supportaTe da laboratori e strumenti di misura all’avanguardia, consentono di svolgere analisi, misurazioni, valutazioni e ottimizzazioni per tutti i tipi di avvitatura industriale. Atlas Copco Tools mette oggi queste competenze a disposizione della clientela, raccogliendole in una gamma di servizi (sia pacchetti standard, sia consulenze a progetto) denominata “Production Optimization” (PO) A cosa serve la Production Optimization Da un lato, i servizi di PO sono la risposta alle tante problematiche che possono emergere durante l’avvitatura in produzione, spesso scambiate per ”malfunzionamenti” di un avvitatore che sta invece correttamente intercettando variazioni sfavorevoli nei materiali o nei processi su cui
opera. Tuttavia, l’attività di ”scoperta e inseguimento” dei problemi di processo è solo la proverbiale punta dell’iceberg! I servizi di PO non sono semplicemente ”una cosa utile in più” offerta da Atlas Copco. Il vero punto di forza di questi servizi sta nella loro capacità di supportare tutte le attività da cui dipenda la qualità di una giunzione: dalla progettazione / ricerca e sviluppo all’ingegnerizzazione / messa in produzione, dal mantenimento dei parametri ottimali di processo (inclusa la gestione dei cambiamenti in corso d’opera) fino al phase out finale. Questo è possibile perché i servizi di PO arrivano ad abbracciare: • simulazioni e calcoli 3D delle giunzioni, a supporto delle fasi in cui il prodotto viene concepito e progettato; • una gamma completa di metodologie per studi scientifici sul comportamento delle giunzioni, a supporto di prototipazione e specifica
del prodotto finale, oltre che per l’ottimizzazione dei processi già operativi; • simulazioni 3D del layout stazione per ottimizzare l’ergonomia di stazione e intercettare eventuali interferenze Tutto questo garantisce al cliente vantaggi strategici che vanno ben oltre il superamento di una momentanea difficoltà. 1) L’ottimizzazione di ogni stadio facilita radicalmente l’esecuzione dello stadio successivo. Una buona progettazione riduce il lavoro di prototipazione, dopodiché queste fasi - assieme al supporto engineering - consegnano all’avvio produttivo giunzioni e processi già correttamente specificati. Si riducono i tempi di industrializzazione, l’avvio produttivo è rapido ed efficace, qualità e difettosità partono molto vicine ai livelli desiderati. 2) L’utilizzo dei sistemi acquistati è realmente ottimale Un ”canale” di avvitatura elet-
tronico Atlas Copco possiede capacità di analisi e controllo elevatissime, che spesso i clienti sotto-utilizzano. Le attività di PO consentono di usare i medesimi strumenti come ”laboratori di analisi” per lo studio delle giunzioni da cui derivare processi di avvitatura ottimizzati nel dettaglio e capaci di sorvegliare strettamente il mantenimento della qualità nel tempo. Ogni anomalia viene intercettata e, sulla scorta delle informazioni ottenute in fase di studio, diventa facile e rapido individuare cause e soluzioni. Inoltre, l’ottimizzazione dei processi porta sempre in dote la riduzione dei consumi energetici, l’ottimizzazione delle cadenze di manutenzione, una qualità ottimale perdurante nel tempo e la minimizzazione del Total Cost of Ownership (TCO). La PO è il ”vero” prodotto! Va chiarito un concetto spesso trascurato: al momento di acquistare le soluzioni per la
propria linea produttiva molti clienti tendono a concentrarsi su utensili, cavi e centraline ... dimenticando che il vero scopo del loro acquisto è di garantirsi avvitature ottimali, su scala e tempi industriali! Questa errata focalizzazione, sugli strumenti anziché sulla bontà dei processi, è all’origine di moltissime problematiche. Nel caso più fortunato, il cliente acquisterà soluzioni sofisticate e di alta qualità che utilizzerà solo per una frazione delle loro capacità. Il plus Atlas Copco è proprio qui: la Casa svedese vende innanzitutto ”avvitature ben fatte”, grazie alle competenze riunite nel PO che garantiscono l’avvitatura ottimale su scala industriale che verrà poi studiata e messa in opera dagli utensili stessi. E’ importante avere chiara questa rivoluzione concettuale: il centro dell’attenzione diventa l’avvitatura non l’avvitatore. Prima si individua quale sia l’avvitatura corretta
poi la si parametrizza e la si effettua con gli strumenti adatti. Per fare questo è importante la conoscenza dei fondamentali fisici e tecnologici del processo di avvitatura industriale, troppo spesso sottovalutati. Il cliente non deve più essere costretto a imparare dagli errori. A questo scopo la PO comprende diversi pacchetti di training a diversi livelli di ampiezza e complessità, mirati a audience di livello crescente (dall’operatore al responsabile di linea / stabilimento, fino ai responsabili qualità e industrializzazione). L’esperienza conferma che questi training permettono di condividere la comprensione dei processi in gioco, creando un clima di collaborazione Atlas Copco - cliente, grazie al quale diventa possibile prevenire i problemi e gestire i cambiamenti, anziché essere costretti all’eterno inseguimento.
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Chiavi a serraggio idraulico Rapid Torc Line La soluzione ideale nei settori Oil & Gas, Power Generation ed Eolico.
PRODOTTI
Andrea Mascheri Product Specialist
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La serie di chiavi idrauliche Atlas Copco Rapid Torc, perfettamente integrata nella gamma prodotti Atlas Copco, si presenta come la soluzione ideale per serraggi con coppie elevate, preziose soprattutto in quelle situazioni che necessitano di spazi ridotti. Grazie alle sue caratteristiche questa soluzione trova largo impiego in settori di mercato come Oil & Gas, Power Generation ed Eolico, attività in cui i serraggi richiedono coppie che gli avvitatori classici non riuscirebbero a raggiungere se non con prodotti estremamente ingombranti e pesanti inadatti all’utilizzo manuale. Questi utensili sono disponibili sia in configurazione con attacco quadro (RT – 9 modelli) che a esagono passante (RTX – 5 modelli) e coprono un campo di coppia da 75Nm a 77.000 Nm, grazie ai 14 modelli corredati di molteplici accessori che permettono di lavorare in
sicurezza e adattare le chiavi alle differenti dimensioni di dadi e bulloni Le due configurazioni condividono le funzioni tecniche: Uni-Swivel - Tubi orientabili per una migliore accessibilità - 360x160 gradi di rotazione - Movimenti anche con tubi in pressione Reaction Pawl - Trattiene la chiave in posizione quando il pistone si ritrae - Agisce come un “argano” - Consente all’operatore di lavorare a distanza di sicurezza e di non sostenere la chiave durante le operazioni di serraggio Caratteristiche RT Il particolare di innesto dell’attacco quadro è sviluppato con millerighe. In questo
modo le elevate forze di torsione in gioco sono distribuite uniformemente e non solamente su quattro punti come avviene nella maggior parte delle chiavi presenti sul mercato. La barra di reazione è orientabile a 360° grazie alle 60 posizioni di innestamento, il corpo in alluminio la rende estremamente leggera e dispone di una parte terminale in acciaio per garantire la massima resistenza alla reazione. Caratteristiche RTX La soluzione RTX, composta da cinque modelli di Power Head, dispone di un Sistema Quick change che garantisce a ciascuno la disponibilità di un immenso numero di “link” a esagono passante per innestarsi su differenti taglie di bulloni. La chiave idraulica Atlas Copco serie Rapid Torc consente una precisione meccanica di +/- 3 e deve essere calibrata tutti gli anni unitamente a manometro e centralina.
One-way ratchet Uni-Swivel Leva disconnessione esterna Barra di reazione
Il sistema di serraggio idraulico Atlas Copco è composto da: Chiave idraulica RT o RTX Tubi gemelli per alte pressioni già raccordati
Vascomax
Acciaio per migliore resistenza
The Vascomax inner steel components makes the drive transmission extremely durable
Centralina idraulica da 700bar elettrica o pneumatica
Attacco quadro con millerighe
Accessori 5
Alloggiamento ricavato da un unico blocco
Ecco le 10 città più sostenibili del mondo Consegnati i City climate leadership awards alle metropoli che si sono distinte per i loro progetti verdi. Nessuna italiana neanche tra i finalisti.
AMBIENTE
Panorama 13/09/2013 Scienza / Green già ottenuto risultati straordinari portando il riciclo dei materiali alla soglia dell’80%. Singapore vince nella categoria Infrastruttura cittadina intelligente grazie al suo sistema di trasporti smart che ha reso Singapore una delle grandi metropoli meno congestionate al mondo, nonostante la popolazione urbana sia in aumento e lo spazio fisico a disposizione molto limitato. Un uso spinto della tecnologia (gps sui taxi che raccolgono e mandano in tempo reale dati sul traffico, sistemi di pagamento elettronico dinamici con i quali il prezzo per circolare in determinate zone della città varia a seconda del traffico) aiuta ad affrontare le sfide di una città in continua crescita. A Copenaghen si misurano le emissioni per studiare i modi migliori per tagliarle, Bogotà ha potenziato il proprio sistema di trasporto pubblico, sfruttando anche veicoli elettrici e ibridi. Nei suoi piani c’è l’intenzione di tagliare le emissioni dei taxi con un grosso risparmio economico e un ottimo guadagno ambientale.Tokyo vince il premio per la finanza grazie al suo progetto di Cap-and-Trade, il primo al mondo ad essere realizzato a livello urbano, del resto parliamo di una città che ha 36 milioni di abitanti, più di molte nazioni. Monaco di Baviera si è aggiudicata il premio Energia verde per il suo piano di arrivare entro il 2025 a coprire l’in-
tero fabbisogno energetico della città solo con energia da fonti rinnovabili. Sarebbe la prima città al mondo sopra il milione di abitanti a riuscire nell’impresa e l’obiettivo, lungi dall’essere irraggiungibile, è già in vista. Per l’Adattamento ai cambiamenti climatici vince NewYork, che ha imparato la lezione dell’uragano Sandy e iniziato a fare sforzi decisi per rendere la città più resistente agli eventi climatici estremi. Rio de Janeiro si segnala nella categoria delle Comunità sostenibili, per il suo progetto di rivitalizzazione urbana di tutte le favelas entro il 2020. Melbourne costruisce in base al criterio dell’efficienza energetica, mentre con il progetto ProAire Città del Messico si aggiudica la vittoria nella categoria Qualità dell’aria. Nel 1992 era la città più inquinata del mondo, vent’anni dopo, grazie a una forte implementazione del trasporto pubblico, al bikesharing e alla pedonalizzazione di alcune aree della città, inquinamento ed emissioni hanno subito un vistoso calo. Tra i molti progetti finalisti in lizza per il premio Citizens’ choice compaiono altre metropoli come Berlino, Shanghai, Amsterdam, Stoccolma, Lagos, Londra, Barcellona, Los Angeles, Oslo, Parigi. Ma delle tre città italiane che fanno parte del gruppo C40, Milano, Roma e Venezia, purtroppo non c’è traccia.
Spazio dedicato a un articolo, un servizio radiotelevisivo, una testimonianza proveniente dal web su cui ci sembra interessante fermare la giusta attenzione, insieme.
di Marta Buonadonna foto Copenaghen, capitale danese, è una delle città più “verdi” del pianeta. (Credit: JONATHAN NACKSTRAND/ AFP/Getty Images)
RASSEGNA STAMPA
Stanno eliminando i rifiuti, progettando infrastrutture intelligenti, ottimizzando il sistema dei trasporti urbani, abbattendo le emissioni di CO2, passando all’energia verde, migliorando la qualità dell’aria e molto altro ancora. Il contributo che le metropoli possono dare alla lotta contro i cambiamenti climatici e al passaggio a un’economia verde e a fonti energetiche rinnovabili è enorme. Ecco perché i progetti che puntano in questa direzione vanno premiati, per fare in modo che le buone pratiche siano conosciute e magari copiate anche da città di dimensioni più ridotte. Sono stati appena consegnati i City climate leadership awards, organizzati da Siemens e dalle 40 città del Cities Climate leadership group. Le dieci città premiate si sono distinte ciascuna per il proprio impegno in un settore specifico con lo scopo di ridurre i consumi energetici, limitare le emissioni e muoversi in direzione di una maggiore sostenibilità. I progetti in lizza erano 37, presentati da 29 città. Tra i progetti finalisti che non sono stati premiati dalla giuria indipendente,composta da esperti, architetti, ex-sindaci e rappresentanti della Banca Mondiale, gli internauti potranno votare il loro preferito, in vista dell’assegnazione del premio Citizens’ choice. Ma quali sono le metropoli più virtuose e in che cosa si sono distinte? Vediamole una per una. San Francisco ha vinto nella categoria Gestione dei rifiuti grazie al suo ambizioso ma riuscito programma Zero Waste, che punta a eliminare del tutto i rifiuti in città entro il 2020. Creando una cultura del riciclo e del riuso la città ha
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Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo in Ucraina per contribuire alla realizzazione della rete stradale avviata in occasione degli europei di calcio 2012.
UCRAINA • “Holubtsi” Gli Holubtsi, involtini di cavolo, sono una ricetta d’inverno tipica della cucina ucraina che spesso viene servita accompagnata da salsa di pomodoro.
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Atlas Copco Italia News
NEWS
Newsletter mensile di informazione Anno 4 - n. 6 Testata registrata presso il Tribunale di Monza n. 2020 30 maggio 2011 Editore Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Direttore Edoardo Angelucci Direttore Responsabile Fulvio Quarella Redazione Atlas Copco Italia via F.lli Gracchi 39, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Stampa Edizioni GR Grafica MarCoRelations.it Hanno collaborato Andrea Mascheri, Cristina Baraldini, Federica Calcagno, Ileana Fassi, Ivano Nastasi, Luigi Savastano, Robeto Rota, Ugo Pistolesi, Valentina Todaro.
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Ingredienti: • 1 da circa 2 Kg Cavolo • 1 Cipolle • 2 cucchiai Olio di oliva extravergine • 1/2 Kg Polpa di manzo • 200 g Carne di maiale • 400 g Riso cotto • 300 g Passata di pomodoro • q.b. Sale • q.b. Pepe
3 minuti in modo che le foglie si inteneriscano. Sfogliate il cavolo mettendo da parte circa una ventina di foglie. Tritate il cavolo rimasto. Prendete la cipolla, tritatela finemente e fatela rosolare in una padella contenente 2 cucchiai di olio di oliva extravergine. Aggiungete la carne macinata, il riso, che avrete lessato in abbondante acqua salata, regolate di sale e di pepe. Mescolate accuratamente per
Preparazione: Prendete il cavolo e mettetelo a sbollentare in una pentola contenente abbondante acqua salata, lasciandolo cuocere per circa
10 svedesi pronti per Marte Insieme a circa altri 1000 candidati, dieci svedesi stanno aspettando l’esito più importante della loro vita. Più di 200.000 persone hanno fatto richiesta di trasferirsi su Marte e ora il progetto olandese Mars One dovrà scegliere un gruppo di 40 partecipanti, che avranno il compito di colonizzare il pianeta rosso. Le prime 4 colonie partiranno nel 2024, senza biglietto di ritorno. Katarina Stark, candidata svedese di Ösmo, afferma: “Ovviamente sono spaventata ma la voglia di avventura è più grande della paura”. Quando i primi immigrati avranno messo piede sul suolo marziano, ogni due anni arriveranno nuovi coloni per espandere la colonia. Dalla Terra si potrà seguire la vita su Marte in tv. Il progetto Mars One costerà miliardi di dollari e sarà sovvenzionato da donazioni private.
ben amalgamare e fate cuocere per una decina di minuti. Prendete una cucchiaiata di preparato di carne e mettetelo su ciascuna foglia di cavolo, poi arrotolatela, ripiegate i bordi e fermate con uno stuzzicadenti. In una teglia riempite il fondo con metà del cavolo tritato, poi deponete gli involtini e ricopriteli con il cavolo tritato rimanente. Miscelate la passata di pomodoro con dell’acqua, mescolate il composto fino a quando diventa omogeneo. Versatelo sugli involtini di cavolo, poi coprite con un coperchio e portate ad ebollizione. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per circa un’ora e un quarto, poi servite.
Eolico: contratto Google-Eolus Vind La società svedese Eolus Vind ha firmato un accordo con il colosso americano Google per un accordo decennale in virtù del quale acquisterà l’energia elettrica prodotta da 29 turbine eoliche collocate in 4 diversi campi nel sud della Svezia. L’energia prodotta servirà per alimentare il data center di Google situato in Finlandia. I campi eolici potranno produrre 59 megawatt, e le turbine verranno fornite dalla compagnia danese Vestas, il progetto dovrebbe iniziare già nel vicino 2015. Questo è il secondo contratto che Google mette a segno in Svezia, nel giugno scorso aveva già acquistato dalla compagnia svedese 02 dieci anni di elettricità prodotta in Lapponia da 24 pale eoliche della potenza di 72 megawatt.
Water for All Italia è un’associazione! L’iniziativa è stata promossa in occasione del 30° anno di fondazione.
Alberto Grimaldi e Manuela Stagnati (entrambi di AC Italia) abbiamo siglato l’atto costitutivo di Water For All Italia facendo subentrare subito dopo, un rappresentante per ognuna delle aziende del gruppo operanti in Italia: ABAC, BLM, CECCATO, MULTIAIR, STONETEC. Un team di 7 persone motivate per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Ispirandoci all’attività dei nostri predecessori svedesi, anche noi, WATER FOR ALL Italia, abbiamo voluto lanciare la campagna “Thirty4Thirty4ThirstyAfrica”: 30 nuove adesioni per festeggiare il 30° anniversario della nostra associazione e per raccogliere sempre più adesioni ad un progetto comune di cui non possiamo andare che fieri. Inoltre, tra tutti coloro che al 31 Dicembre di quest’anno
avranno sostenuto il nostro impegno, verrà estratto un fortunato vincitore che, accompagnato da AMREF, volerà in Kenya per vedere coi propri occhi i grandi traguardi raggiunti finora. Riteniamo infatti che la possibilità di vedere da vicino i progetti finanziati non possa che essere d’aiuto e fonte di ispirazione…
Anche se l’acqua naturale per noi non è cara, risparmiarla è un dovere. Impariamo quindi a rispettarla. Per iniziare bastano solo piccoli accorgimenti che non “costano” nulla: • scegliete la doccia invece del bagno; • ricordatevi di tenere aperto il rubinetto solo per il tempo necessario; • innaffiate le piante di sera: dopo il tramonto l’acqua evapora più lentamente!
SOCIALE
Nel lontano Agosto del 1984, in seguito alla visione di un documentario intitolato “Dead Earth” Torgny Rogert e Peter Håkansson decisero che qualcosa di più doveva essere fatto e … Atlas Copco aveva i mezzi giusti per farlo: “Progettiamo e costruiamo macchine per la perforazione e quindi perché non usarle per creare accessi all’acqua pulita.” Fu questo il primo pensiero che li spinse a cercare sostenitori e, grazie ad un passaparola molto efficace, ottennero il sostegno di molti colleghi e di Atlas Copco stessa. Qualche mese dopo si trovarono in Perù a vedere coi propri occhi i risultati del loro successo…. Fu proprio grazie alla sensibilizzazione verso un problema che colpisce una grande parte del nostro pianeta che nacque Water For All. Sebbene operativi da diversi anni, lo scorso 8 Maggio io,
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GTG25 Nuova Smerigliatrice Turbo Atlas Copco ha sviluppato utensili con tecnologia a turbina da oltre 20 anni. Sulla base di questa esperienza ora presentiamo la nuova smerigliatrice GTG25. Quando parliamo di potenza, prestazioni ed ergonomia per l’operatore, la GTG25 è realmente prima in tutto
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