Atlas Copco Italia - Giugno 2013

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Atlas Copco Italia News | Anno 3 n.3 | Giugno 2013

NEWSLETTER

Atlas Copco, an industrial group with world-leading positions in compressors, expanders and air treatment systems, construction and mining equipment, power tools and assembly systems, will visit the NASDAQ MarketSite in Times Square to celebrate its 140th anniversary. In honor of the occasion, Ronnie Leten, President and CEO Atlas Copco, will ring the Opening Bell.

La ricerca nello sviluppo continuo PRODUTTIVITA’ e QUALITA’, una semplice equazione ma anche un target, un obiettivo che Atlas Copco mette al centro del mirino anticrisi, concentrandosi sullo sviluppo dell’attività dei clienti e trasformando questo obiettivo nel suo corebusiness. Il metodo è proprio quello di garantire una produttività di qualità, più economica, comoda, sicura e specializzata. Lo strumento è lo sviluppo tecnologico. Atlas Copco si affida alla ricerca, la sua ricerca, per introdurre costantemente nuove tecnologie, e al lavoro sul campo sviluppando le applicazioni presso le sedi operative dei clienti. Una scelta che garantisce la crescita delle competenze sia di Atlas Copco che dei suoi clienti. Una scelta che chiude in modo virtuoso il cerchio PRODOTTO – SERVIZIO che, come ci racconta il collega Sergio Miconi in queste pagine, supera definitivamente la frontiera dei limiti relativi alle soluzioni necessarie ai processi di mantenimento per garantire il ciclo di vita del prodotto e fa del servizio uno strumento di lettura delle specifiche esigenze del cliente. Un partner dinamico, in grado di individuare soluzioni attente anche al risparmio energetico, agli indici di sicurezza, dotate di importanti soluzioni ergonomiche e informatiche, con irrinunciabili informazioni statistiche. Aggregare un prodotto e un’attività a un processo (Lean Process Management) significa dare valore aggiunto a una proposta tesa a trovare soluzioni alle necessità del cliente. Roberto Rota General Manager Divisione Utensili Industriali

Comunicato ufficiale Nasdaq

Atlas Copco: 140 anni di futuro Come è consuetudine le età si festeggiano con maggiore risalto quando coincidono con i lustri, le decine e le centinaia, tutte date che sembrano aprire una nuova epoca. In realtà le cose succedono quando devono succedere e quasi sempre non coincidono con le esigenze celebrative del calendario. Tuttavia Il raggiungimento di una cifra tonda e significativa nel novero degli anni di vita di una qualsiasi attività imprenditoriale testimonia comprovata esperienza, capacità, intuito, credibilità e consolidamento di valori. Il tutto condito dalla capacità di creare una dinastia di uomini e donne che custodiscono la mission, ad essa adeguano, nel tempo, gli segue a pagina 3 strumenti, dando continuità ai risultati.

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Zoom Nell’ambito dell’ormai consueto appuntamento con Ecomondo, a cui Atlas Copco ha confermato la propria adesione, come abbiamo già visto nel precedente appuntamento…

Eventi Assosvezia - Camera di Commercio Italo-Svedese ha organizzato la sua assemblea generale presso la sede di Atlas Copco Italia. Alla presenza dell’Ambasciatore svedese,...

Servizi Secondo la visione Atlas Copco il service va considerato un partner che si preoccupa di diverse problematiche raccolte in un programma di intervento concepito per tagliare...

Prodotti Quattro click e il nuovo avvitatore elettronico Atlas Copco Tensor ES è programmato per impostare la strategia di serraggio e rilevare i valori di coppia, il valore...

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Primo rapporto sulla Green Economy italiana

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Green Economy, organizzati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Enea, e suggellati dalla pubblicazione del Primo Rapporto Italia Nell’ambito dell’ormai 2012 che rappresenta la consueto appuntamento sintesi delle analisi operate con Ecomondo, a cui Atlas sull’attività espressa dai Copco ha confermato la settori strategici della Green propria adesione, come Economy italiana. abbiamo già visto nel preSecondo il Rapporto l’ecocedente appuntamento con nomia verde sta avendo efla nostra newsletter, si sono fetti positivi sulla creazione tenuti gli Stati Generali delle di nuove occupazioni legate alla sostenibilità in settori come Atlas Copco tra i “Global100” della sostenibilità l’agricoltura, Durante il Forum Mondiale dell’Economia di Davos, Atlas Copco è stata l’elettronica, il confermata all’interno del rank delle prime cento imprese sostenibili tessile, l’edilizia, al mondo, che classifica le compagnie più capaci di garantire crescita l’energia rinnoproduttiva a fronte di un utilizzo più contenuto delle risorse. Atlas Copco vabile, il ciclo dei occupa il 18° posto di questa significativa graduatoria che “premia il suo rifiuti, l’efficienza fondere un atteggiamento socialmente e ambientalmente responsabile energetica, la con la crescita dei profitti” - come sottolinea Ronnie Leten, Presidente protezione della e Ceo Atlas Copco. Gli esempi più recenti sono le nuove fabbriche di natura. L’econocompressori in India e in Cina che sono costruite secondo la tecnologia mia verde sta LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Gli impianti di produzione di Pune, in India, sono stati inaugurati il 21 febbraio, lo stesso rappresentando giorno in cui Atlas Copco celebrava i suoi 140 anni di storia e leadership una chiave per riindustriale. La Global 100 List viene presentata annualmente dal Forum generare il Made Economico Mondiale di Davos e si basa sulla selezione di 4000 imprese in Italy e sosteneprovenienti sia dai mercati sviluppati che da quelli emergenti. E’ la settima volta che Atlas Copco viene inclusa in questo prestigioso rank.

re nuove forme di sviluppo nel sistema imprenditoriale fondato sui valori della qualità, dell’innovazione, dell’eco-efficienza e della sostenibilità. Tra il 2009 e il 2012 il 23,6% delle imprese industriali e terziarie ha investito in tecnologia destinata alla produzione green. Le imprese della green Italy hanno una spiccata propensione all’innovazione: il 37,9% di esse investe in ecosostenibilità e nel 2011 ha introdotto nell’asset aziendale innovazione di prodotto o di servizio contro il 18,3% delle imprese che ha deciso di non rivolgersi alla proposta green. Valori simili fotografano anche la propensione all’export: il 37,4% delle imprese green vanta presenze sui mercati esteri. Una maggiore propensione nell’investire in tecnologie sostenibili si riscontra al crescere della dimensione organizzativa dell’impresa ma vi è anche un continuo impegno strategico in questo senso delle imprese di minore dimensione. Un quadro importante per una linea giovane delle scelte imprenditoriali italiane del nuovo millennio che evidenzia il carattere strutturale di una crisi che sembra destinata ad accompagnare l’economia in fondo al suo tunnel con un profilo diverso da quello con cui l’ha accolta all’ingresso, un profilo assolutamente in linea con le nuove scelte etico-sociali che stanno segnando un cambiamento che inequivocabilmente va caratterizzando il nostro futuro.


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Atlas Copco: 140 anni di futuro Questo 2013 segna il 140° anniversario dalla nascita di Atlas Copco, un traguardo non comune che attraversa tutto il XX° secolo, una stagione difficile e, nel contempo affascinante, sicuramente il secolo più rocambolesco dell’intera storia dell’uomo … in attesa di vedere gli effetti del XXI°, certi che quella umana è una crescita di tipo esponenziale capace, cioè, di dare un continuo impulso alla sua stessa velocità di cambiamento nella garanzia di contenuti qualitativamente sempre più idonei e conformanti. L’avventura Atlas Copco inizia nel 1873, naturalmente a Stoccolma, con il marchio AB Atlas che produce attrezzature ferroviarie ma manifesta già il pallino degli utensili (1890), dei compressori (1904) e delle perforatrici (1905). Nel 1917 sposta la sua attenzione sui motori diesel e diventa Atlas Diesel. Nel 1930 introduce la prima perforatrice pneumatica manuale. Nel 1940 Atlas smette di essere productoriented e diventa market– oriented: i clienti diventano il punto di partenza nello sviluppo dei nuovi prodotti.

A cavallo tra gli anni ’40 e ’50 termina la produzione dei motori diesel, nasce l’acronimo Copco “Compagnie Pneumatique Commerciale” che dal 1956 va ad aggiungersi ad Atlas a completamento del marchio aziendale. Nel 1968 nascono le tre business area: Ingegneria Civile e Miniere, Compressori e Utensili Industriali. Negli anni ’70-’80 il Gruppo è leader mondiale nei settori perforazione e aria compressa. Nel 1984, i dipendenti AC fondano Water For All. Con la fine del secolo viene creato un codice deontologico (2002) alla base di quella “crescita sostenibile” a cui si ispira l’attuale “Sustainable Productivity”,punto di forza dell’offerta Atlas Copco. Nel 2011 le business area diventano quattro con la nascita di “Costruzioni e Strade” e “Ingegneria Civile, Cave e Miniere” a completamento di Compressori e Utensili Industriali. Ronnie Leten, l’attuale CEO, in carica dal 2009, è l’undicesimo timoniere del Gruppo nei 140 anni di storia Atlas Copco. Il nono presidente è stato l’italiano Giulio Mazzalupi, primo non svedese, al vertice dal 1997 al 2002, al giro di boa del secolo e del millennio. Oggi Atlas Copco è presente in 180 Paesi.

Atlas Copco Italia nasce a Roma nel 1950 con la ragione sociale “Macchine Pneumatiche Atlas Sampa”.Un anno più tardi si trasferisce a Milano e nel 1956 diventa Atlas Copco Italia S.p.A. Nel 1959 iniziano gli scavi per il traforo del Monte Bianco per il quale vengono utilizzati esclusivamente perforatrici e compressori Atlas Copco. Leader nel campo dell’aria compressa in Italia, nel 1969 AC inizia una duratura collaborazione con Fiat: nello stabilimento diTogliattigrad (Russia), i tecnici di Atlas Copco Italia guidano il montaggio delle centrali di compressione. Nel 1970, Cesare Maestri, il “Ragno delle Dolomiti”, conquista la vetta del Cerro Torre in Patagonia con l’aiuto di una Vespa e di un piccolo compressore Atlas Copco FE. Nel 1975 entra in galleria il Jumbo Frejus per lo scavo del versante italiano del traforo. Nello stesso anno il lago di Caldonazzo viene ossigenato con il sistema Limno, nato da una collaborazione Atlas Copco-Università svedesi. Nel 1983 il ROC601devia le colate dell’Etna in eruzione. Nel 1985 le sonde Mustang, progettate in Italia, trivellano pozzi d’acqua in Etiopia per combattere la siccità. Nel 1988 il porto diTrieste usa una centrale 4ZR5 oil-free per fermare le fughe di petrolio. Nello stesso anno le paratie del Mose di Venezia sono azionate dai compressori AC. Nel 2006 vengono installati i primi ZR900 VSD presso la Fiat di Pomigliano e nel 2007 all’Iveco di Brescia e in Fiat Mirafiori.


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Assosvezia guarda al futuro e al cambiamento delle imprese Assosvezia - Camera di Commercio Italo-Svedese ha organizzato la sua assemblea generale presso la sede di Atlas Copco Italia. Alla presenza dell’Ambasciatore svedese, Ruth Jacoby, l’incontro si è aperto con il saluto del Direttore Generale della Divisione Utensili Industriali, Roberto Rota che ha tracciato un rapido profilo del Gruppo Atlas Copco soffermandosi sulle principali caratteristiche della sua costola italiana. Nell’occasione Assosvezia ha proposto una breve fotografia dei numeri che definiscono la bilancia commerciale fra Italia e Svezia. Sono notoriamente differenti i ruoli che contraddistinguono i due Paesi nel rapporto con la crisi internazionale, determinati anche dalla non appartenenza della Svezia all’Euroclub e, come ha ricordato l’Ambasciatri-

ce, dalla circostanza che la Svezia la sua crisi l’ha già vissuta nel 1994 e perciò si presenta a questo nuovo trend negativo con anticorpi assolutamente più adeguati dei nostri e di tutti gli altri partner europei. La crudezza dei numeri ci da un rapporto Italia/Svezia caratterizzato da un -2% nell’export e un decisamente più significativo -12% nell’import. Due esempi estremi? -34% nell’esportazione delle autovetture + 24% per quanto riguarda il vino. Nel suo saluto l’Ambasciatore Jacoby ha sottolineato come “in questi momenti di difficoltà si punta su conoscenza ed esperienza, risorse di cui Assosvezia è ricca potendo contare sui plus economici ma anche umani e sociali dei suoi associati che le conferiscono un valore aggiunto decisamente spendibile”. Al di là delle fredda logica dei numeri c’è la ricchezza di contenuti che porta a quella carta dei valori su cui si è concentrata la tavola rotonda organizzata con Assoetica, partendo dagli anni ’60, dallo Sweden Model di Eric Rhenman, per arrivare

all’attualissimo concetto di management 2.0 che sposta il modello cognitivo del precedente management 1.0 a quello valoriale, attraverso una rivoluzione via web. La risorsa cognitiva dell’1.0 faceva ricadere sull’intera gestione del negozio il vantaggio conoscitivo iniziale del proponente. Quando la conoscenza è condivisa contano i valori in campo. Questa è la versione più attuale dell’evergreen “democrazie industriali”, cioè l’idea dell’azienda che tiene conto di tutti gli stakeholder e si ricollega al modello svedese di Rhenman che pensava all’attività imprenditoriale come a un intervento mirato a “creare valore” e non a “estrarre valore” dall’impresa, a favore di tutti gli stakeholder e non solo di una parte privilegiata di essi. Assoetica promuove la creazione della figura professionale dell’Ethic Officer, colui che osserva e testimonia la presenza o l’assenza di valori etici all’interno dell’azienda. Ma il dibattito ha sottolineato che anche l’etica è un punto di vista, per quanto autorevole, derivante dal buonsenso e ognuno di noi ha il suo buonsenso che perciò rischia di non essere oggettivamente rappresentativo. Perciò l’etica deve derivare da quel buon senso condiviso che, come il modello svedese, come il management 2.0, proviene dal confronto con tutti gli stakeholder. Nell’Assemblea datata Atlas Copco, Assosvezia ha votato all’unanimità l’ingresso di Roberto Rota nel board dell’Associazione.


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Expo 2015 può essere il frangiflutti della crisi A 164 anni dalla sua prima edizione l’Esposizione Universale sbarcherà a Milano, provenienza Shangai, destinazione futuro. L’Expo, in programma nel 2015, più precisamente dal 1° maggio al 31 ottobre, cade in un momento particolare dello scenario economico internazionale. L’evento milanese avviene nel cuore di una crisi economica tra le più profonde dell’era contemporanea, di cui ancora non si vede l’epilogo: si è parlato di una ripresa nel 2012, poi nel 2013 e adesso che ci siamo arrivati l’asticella è stata nuovamente spostata

al 2014. Quindi sempre più vicina al 2015 che potrebbe diventare l’anno chiave per salutare non il giro di boa, che si spera più prossimo, ma il consolidamento di una ripresa sostenibile. Expo 2015 potrebbe, quindi, essere il simbolo di questa rinascita a livello planetario. Questo è anche il parere di Roberto Rota, delegato Atlas Copco Italia per i rapporti con il Comitato Organizzatore Expo2015, con le autorità, le rappresentanze commerciali e le altre aziende svedesi che operano in Italia. “La speranza – sostiene Rota – è che l’Expo sdogani la ripresa, restituisca all’Italia la sua buona tradizione manifatturiera e ridia slancio alla sua grande vocazione turistica, entrambe arricchite da quella sostenibilità consapevole verso la quale le imprese si stanno orientando e di cui Atlas Copco, con la sua “Sustainable Productivity”, si sente portavoce”. “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema a cui è dedicata l’Expo milanese. Assolutamente in linea con la sostenibilità e con una delle più importanti eccellenze

italiane, l’offerta alimentare di qualità. “Feed in the Planet” è l’anima dello scenario che l’Expo vorrebbe cominciare a inquadrare toccando non solo le corde della sensibilità ma soprattutto quelle dell’opportunità: quello che al’uomo conviene fare per guardare a un futuro, appunto, “sostenibile”.“Un disegno in cui Atlas Copco si sente doppiamente coinvolta: da una parte la scelta di un posizionamento imprenditoriale che punta sulla Produttività Sostenibile, dall’altra “Water for all”, il progetto creato trent’anni fa dai lavoratori Atlas Copco, a cui il Gruppo ha aderito con entusiasmo, che rappresenta l’altra faccia della medaglia “Feed in the Planet”. Ma torniamo a Expo2015: la Svezia non ha ancora deciso se esserci (ma le intenzioni ci sono tutte) e, di conseguenza, Atlas Copco non ha ancora deciso come esserci. Nel dicembre 2012 la Camera di Commercio italo-svedese, lo SwedishTrade Council e le aziende svedesi in Italia si sono incontrati a Milano per verificare le volontà e i contenuti della partecipazione. Le indicazioni scaturite dal confronto sono all’attenzione di Stoccolma e si attende un feedback entro la prossima primavera. Dall’incontro dicembrino sono emerse alcune “ufficiosità”: le imprese gradirebbero una partecipazione della Svezia a titolo individuale e non coinvolta in una più ampia rappresentanza scandinava; il tema della presenza sarà “Spirit of Innovation”, che si potrebbe tradurre con “tutto dovrà diventare ecosostenibile”.


COMPANY PERFORMANCES | AtlasCopcoNEWSLETTER | 6

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Global Project: essere ovunque sui problemi di ognuno La struttura Global Projects è l’ ulteriore punto di forza dell’organizzazione Atlas Copco chiamata a sviluppare ed eseguire progetti specifici e customizzati per i Clienti. La globalizzazione ha facilitato una riorganizzazione dei prodotti e dei servizi Atlas Copco conseguendo quindi una standardizzazione delle soluzioni che ha trasformato il concetto locale in struttura globale. Come? Facendo tesoro delle esperienze dei Cu-

stomer Center esistenti è stata realizzata una rete di Application Center (Global Projects) costituita da 5 Centri nel mondo (ACN Auburn Hills - Michigan USA; ACE Essen - Germania; ACS San Paolo - Brasile; ACA Shanghai - Cina; ACI Pune - India) che condividono un Catalogo di soluzioni standard. (Progetti chiavi in mano - strutture meccaniche ed elettriche, avvitatura, software per la gestione dei cicli e dei dati). Attraverso un’accurata e rigorosa gestione dei progetti, il team Global Projects è impegnato con successo nel raggiungimento degli obiettivi concordati con il cliente entro i limiti ed i vincoli imposti dalle specifiche per una piena e totale soddisfazione del cliente. Le soluzioni standard Atlas Copco, tese a migliorare l’efficienza e l’output delle linee di produzione del cliente con un

focus particolare all’ergonomia e alla sicurezza dell’operatore, garantiscono la massima qualità dei processi di serraggio limitando al minimo gli errori e le interruzioni. Soluzioni standard ma flessibili per garantire un prodotto di serie e al contempo customizzato. Un approccio fortemente personalizzato che mette in gioco tutta la competenza del network dei più importanti esperti nel campo dell’ingegneria applicativa per sistemi di serraggio Atlas Copco e che il mercato dimostra di apprezzare. Potendo contare sulla storica rete dei Customer Center locali, in stretto e costante dialogo con i 5 Application Center di Global Projects, Atlas Copco riesce a garantire la versatilità e l’attenzione di un’azienda locale ma allo stesso tempo la grande conoscenza, derivante dall’enorme casistica acquisita da un’impresa globale con risorse in tutto il mondo, impegnate a fornire la stessa eccellenza, ovunque. Training sui prodotti e aggiornamento continuo sulle nuove applicazioni preparano i tecnici Atlas Copco accrescendo le competenze sui sistemi complessi a vantaggio di una ottimale assistenza sia durante la fase di consulenza per nuovi progetti che in fase post vendita. Questo è un ulteriore plus del programma Global Projects, che agevola gli scambi culturali e conoscitivi anche all’interno degli stessi Application Center.


COMPANY PERFORMANCES | AtlasCopcoNEWSLETTER | 7

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Forte competitività e contrazione dei costi nella vision Total cost of ownership La Vision di Atlas Copco nella strategia di partnership consiste nel fornire al Cliente una soluzione nell’ottica di Solution provider, attraverso il concetto “Total cost of ownership”. L’obiettivo è di fornire una

soluzione completa al Cliente e garantire il ciclo complessivo del prodotto. Un risultato che si realizza attraverso l’utilizzo di strumenti e concetti innovativi, su cui il Gruppo investe consistenti risorse, che conferisce ad Atlas Copco la Leadership nelle sue aree di intervento. L’innovazione tecnologica che caratterizza prodotti e servizi permette il raggiungimento di due principali traguardi: ∎ una forte competitività sia sul piano della qualità dei risultati che sotto l’aspetto della capacità produttiva e della durata degli utensili e dei relativi sistemi; ∎ la contrazione di tutti i costi collaterali: dal risparmio energetico alla massima valorizzazione dell’uso e performance degli utensili e dei sistemi anche attraverso un’assistenza mirata e continua. Attraverso l’utilizzo di semplici KPI - Key Performance

Indicator - Atlas Copco è in grado di sviluppare, quantificare e misurare nel tempo l’effettivo andamento della riduzione dei costi di produzione. Quella che Atlas Copco chiama “Produttività Sostenibile”, facendolo diventare il suo pay-off di riferimento, è la somma dei valori che compongono il costo totale per il Cliente, la testimonianza della sostenibilità del suo percorso. Il tutto nel rispetto di “stakeholder”, Clienti e collaboratori, nell’ottica di minor consumo delle risorse, maggior risparmio di energia, totale attenzione alla sicurezza e alla ricerca, nel rispetto di una corretta gestione degli investimenti e del bilancio aziendale che deve essere congruo alla sostenibilità delle attività. Non per niente Atlas Copco ha da poco festeggiato i suoi primi 140 anni promuovendo, in forma assoluta, lo sviluppo sostenibile.


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SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 8

Il Service, un partner efficiente, performante, affidabile Secondo la visione di Atlas Copco il service va considerato un partner che si preoccupa di diverse problematiche raccolte in un programma di intervento concepito per tagliare i costi e ottimizzare la produzione, valorizzare la durabilità delle macchine, rendere il processo del cliente più efficiente, performante, in

altre parole affidabile. Il servizio si allinea alle esigenze del cliente in funzione del suo contesto operativo e non deve essere considerato come un mero intervento di manutenzione effettuato ciclicamente sulle macchine per continuare a garantirne la funzionalità. Il contesto a cui si rivolge

l’area utensili industriali di Atlas Copco è certamente quello manifatturiero, quindi delle linee di assemblaggio. Sia nel settore di mercato MVI - Motor Vehicle Industry che nel settore di mercato GI General Industry Atlas Copco si muove nel campo della produzione Hi Tech proponendo soluzioni elettroniche

La scala gialla dei servizi si pone l’obiettivo di assicurare una completa affidabilità dell’utensile in un processo produttivo già in essere: il miglior modo di utilizzare l’utensile affinché sia in grado di garantire la sua massima capacità produttiva valorizzando al meglio tutte le attività collegate. Utilizzando strumenti di calcolo rilevati dal contesto è possibile valutare un diagramma di risparmio nel tempo incrociando l’asse dei servizi con quello delle produzioni esistenti.


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per l’utensileria di autoveicoli (Fiat, Lamborghini, …) e per l’industria in generale (Fonderie, Industria del bianco) dove la trasformazione ad High tech Plant è in corso. GI interviene anche nei settori offroad (Dana Spicer), motociclette (Ducati), aerospaziale (Power & Energy), cantieristica (Gruppo CNH),

SERVIZI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 9

occhiali (Luxottica). La grande strategia AC si configura su un concept versatile ed estremamente efficace che prevede la realizzazione di una proposta globale capace di assecondare specifiche esigenze locali. Di conseguenza esiste una strategia service condivisa a livello mondiale

che comprende modalità operative standard ma anche soluzioni tailormade riferite a macroesigenze. Una strategia ricondotta a precisi pacchetti service che incrociano una scala di diversi modelli d’impresa che richiedono soluzioni modulate a esigenze differenziate.

Nel caso di pacchetti service per nuove attrezzature (svecchiamento di linee di montaggio, installazione di nuove linee), il Service Atlas Copco si muove per massimizzare il nuovo investimento del cliente attraverso una nuova scala di pacchetti di intervento Importante nell’ottimizzazione del prodotto è l’analisi di giunzione che comprende l’ottimizzazione dei programmi e l’analisi dell’attrito. Tutto questo è global. La personalizzazione del servizio sta nella disponibilità verso il cliente su tutto ciò che non è standard: flessibilità negli orari e nei tempi. Five Star Program certifica ogni due anni la competenza dei tecnici Atlas Copco sostenendo un’attività aggiuntiva rispetto alle previste 40/80 ore di training/anno inserendo anche corsi comportamentali e di comunicazione tesi a differenziare l’immagine del service da quella dei competitor.


PRODOTTI | AtlasCopcoNEWSLETTER | 10

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Preciso, veloce a Tensor ES bastano quattro click per darvi il meglio Quattro click e il nuovo avvitatore elettronico Atlas Copco Tensor ES è programmato per impostare la strategia di serraggio e rilevare i valori di coppia, il valore d’angolo, la velocità di rotazione e il conteggio viti (dati che è possibile scaricare su una chiavetta USB). Più preciso e più veloce dell’avvitatore che l’ha preceduto, il Tensor DS/DL, grazie all’elevata velocità di rotazione, all’abbassamento della forza di reazione e all’eliminazione di inerzie, Tensor ES porta la sua produttività a livelli finora mai raggiunti da un utensile elettroni-

co, pur presentando delle credenziali di economicità nel consumo energetico pari all’80% rispetto agli utensili pneumatici, il nuovo avvitatore elettronico di casa Atlas Copco rappresenta il braccio operativo di PowerFocus 600, l’ultima generazione dei sistemi di controllo e di monitoraggio per assemblaggi di qualità. Si chiama IAM (Intelligent Application Module) il cervello di PowerFocus 600. Disponibile in due versioni (Joint Control e Station Control), il modulo contiene il software Turbo Tight, tutti i parametri di configurazione e i dati di serraggio. L’innovativo sistema brevettato Turbo Tight consente di realizzare la nuova e rivoluzionaria strategia di serraggio che analizza dinamicamente la rigidità delle giunzioni, riducendo drasticamente la forza di reazione e contribuendo a rendere il processo molto più agevole per l’operatore. Con Turbo

Tight nuovo sistema Power Focus 600 non è più necessario installare il software sul computer, basta un collegamento web. L’importanza di questo eccezionale utensile elettronico trova conferma nei cinque punti di Eccellenza che gli vengono riconosciuti: Easy (Facilità di utilizzo) - Economic and efficient (Efficienza) - Energy saving (Risparmio energetico) Error proofing (Prevenzione dell’errore) - Ergonomic (Ergonomia). Al design del sistema PowerFocus 600 è andato il Red Dot Design Award. Una giuria di 30 esperti ha selezionato oltre 4.500 product design provenienti da tutto il mondo prima di assegnare a PowerFocus 600 l’edizione 2012 del prestigioso premio internazionale al design, organizzato dal 1955 a Essen, in Germania, per riconoscere l’opera e la qualità eccezionale di progettisti e produttori.


ATTIVITÀ | AtlasCopcoNEWSLETTER | 11

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Lean Production: lavorare senza sprechi Lean production, che, in libera traduzione, in italiano potrebbe significare: “togliere gli sprechi”, è un programma a sostegno del quale la sede centrale Atlas Copco di Stoccolma ha organizzato un’Accademy che promuove corsi formativi della durata di due settimane.

L’obiettivo di Lean Production è quello di ottimizzare (potremmo dire non sprecare) il valore aggiunto che la tecnologia Atlas Copco conferisce ai suoi utensili, pneumatici ed elettronici. Laddove ci sono importanti volumi o elevate quantità da raggiungere, Lean Production promuove un’organizzazione dell’area lavoro tale da consentire di supportare solo le operazioni che aggiungono valore al processo di

Il sito Atlas Copco diventa ‘mobile’ Atlas Copco ha fatto un passo avanti nel web design. Per rendere più agevole la navigazione e garantire una visualizzazione ottimale ed efficiente sui loro computer, tablet o smartphone, a tutti i clienti, prospects e stakeholder, Atlas Copco ha lanciato il Responsive Web Design (RWD). In paesi come Stati Uniti, India e Cina oggi più della metà degli utenti Internet utilizza tablet o smartphone, piuttosto che laptop o computer. Nel settore B2B (business to business) la velocità di adattamento è ancora lenta ma aumenterà rapidamente nel prossimo futuro. Con il nuovo responsive web design, tutti i siti Atlas Copco, riconoscendo immediatamente il tipo di dispositivo che il visitatore sta utilizzando, adatteranno il formato delle pagine per assicurare la migliore visualizzazione possibile, garantendo una facile lettura e un’ottimale navigazione nel sito.

assemblaggio, che rappresenta l’area di interesse degli utensili AC. Banalmente il target di Lean Production è quello di valorizzare le operazioni a valore aggiunto, minimizzare quelle necessarie ma non a valore aggiunto, eliminare tutti gli interventi non necessari. In apparenza Lean Production si presenta come il contenitore delle cose ovvie. In effetti sono azioni semplici ma, per contro, difficili da realizzare perché hanno a che fare con il fattore umano. In alternativa all’Accademy Atlas Copco propone il corso formativo Lean Production nella soluzione consulenza in azienda che contiene il pacchetto analisi + sviluppo per Lean production. In questi mesi il Gruppo sta provvedendo alla formazione degli addetti commerciali da destinare alla presentazione del prodotto.


SICUREZZA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 12

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La sicurezza è la condizione ideale per lavorare meglio Safety First, la sicurezza prima di tutto. E’ una della basi tetragone su cui poggia l’etica Atlas Copco. Il Gruppo svedese da sempre investe su innovazione e tecnologia ma nondimeno sulla sicurezza: un ambiente di lavoro sicuro è un ambiente ideale nel quale poter operare. Atlas Copco si propone di fornire ai suoi clienti prodotti e servizi di alta qualità

che possano soddisfare le loro esigenze con un contributo alla loro durata e produttività. Un obiettivo alla cui soddisfazione contribuisce in modo importante l’organizzazione di un ambiente di lavoro ideale e sicuro per tutti i dipendenti e in tutte le operazioni del Gruppo. La gestione del business deve avvenire preservando l’ambiente e applicando le migliori “best practice” per uno sviluppo profittevole e sostenibile nel medio/lungo periodo. L’importanza della sicurezza è una condizione basilare, una prima regola fondamentale da ricercare per se stessi e per le persone che operano nel nostro stesso contesto quando si entra in un nuovo ambiente di lavoro, si studia una nuova applicazione o si

utilizza un nuovo prodotto. La grande importanza che il sistema Atlas Copco da alla sicurezza risulta evidente anche nel profilo dei training dedicati, caratterizzati dall’elevato livello di competenza testimoniato dai suoi dipendenti. Questo è il solo e unico modo efficace per prevenire e ridurre il rischio di incidenti e garantire un ambiente di lavoro più sicuro. L’obiettivo Atlas Copco di breve periodo è la riduzione del 50% degli incidenti, puntando, nel tempo, alla loro completa eliminazione. Monitorando costantemente lo sviluppo tecnologico dei prodotti, gli studi di fattibilità sulle applicazioni e le attività nell’ambiente di lavoro si può arrivare a garantire le migliori condizioni di sicurezza. La divisione Acta Atlas Copco è certificata OHSAS 18001.


SOCIALE | AtlasCopcoNEWSLETTER | 13

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Non solo “Water for All” nell’impegno sociale Atlas Copco Atlas Copco è coinvolta in vari progetti di beneficenza e aiuto alle comunità, sia globamente che localmente. Il Community engagement è una sorta di cooperazione con le realtà locali, con lo scopo di dare un contributo economico, di risorse e di follow up alle stesse. Water for All Come abbiamo già visto, da quasi trent’anni Atlas Copco supporta l’organizzazione Water for All, fondata nel 1984 dai suoi dipendenti allo scopo di raccogliere fondi per finanziare attività ed attrezzature di perforazione per pozzi d’acqua atte a fornire acqua pura e potabile alle comunità che sono nel bisogno. Dalla fine del 2010 l’organizzazione è presente in dodici nazioni dove ha fornito acqua pura e potabile a più di un

milione di persone. Programma HIV/AIDS L’Aids è un dato di fatto in molte nazioni in cui Atlas Copco è presente. Nell’Africa meridionale il Gruppo svedese ha intrapreso un progetto teso a migliorare la salute e il benessere dei propri impiegati che soffrono di Aids. A causa del peso enorme che un individuo con HIV deve affrontare, le compagnie locali sostengono non solo il proprio impiegato, garantendogli supporto psicologico e medicinali antiretrovirali, ma aiutano anche un altro membro della sua famiglia. Questo programma è iniziato nel 2002 e dal 2009 si è sviluppato fino a includere Sudafrica, Zambia, Tanzania, Kenya, Zimbabwe con notevoli risultati e l’intento è quello di allargare ulteriormente la portata dell’intervento. In particolare, tramite lo Swedish Workplace HIV Aids Programme (SWHAP) in Sud Africa è stato attivato il Programma HIV/Aids per offrire agli impiegati Atlas Copco

training e test gratuiti. In molti Paesi, in tutti i continenti, le sedi locali Atlas Copco danno supporto alle scuole per alzare il livello di istruzione e dare a un sempre crescente numero di bambini una buona base per una vita migliore. In altre aree vengono offerte borse di studio universitarie a studenti talentuosi. Atlas Copco incoraggia le sue compagnie in tutto il mondo a reagire e rispondere immediatamente, con aiuti concreti quando le comunità locali vengono colpite da disastri naturali come terremoti, inondazioni, incendi, smottamenti, ecc. Un valido contributo è quello di portare il materiale necessario nell’area colpita come ha fatto, ad esempio, Atlas Copco Shanghai inviando materiale e attrezzature alla città di Sichuan colpita dal terremoto nel 2008.


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MONDO | AtlasCopcoNEWSLETTER | 14

Piccoli assaggi dalle tradizioni culinarie dei Paesi in cui Atlas Copco è presente. Siamo a Lagos, in Nigeria, per contribuire all’attivazione di uno zuccherificio.

NIGERIA • “Frittelle di zucca al peperoncino verde” Ingredienti: x 4 persone 450 g / 1 lb di zucca pelata 1 limone verde 1 peperoncino verde 80 g / ½ tazza di farina 2 tuorli d’uovo ½ cucchiaino da tè di lievito in polvere Olio per frittura

padella e cuocere per 20 min. a fuoco basso. Schiacciare la zucca. 2- Aggiungere tuorli d’uovo e peperoncino verde e frullare nel miscelatore. Aggiungere farina e polvere di lievito. Mescolare tutto fino ad

Preparazione: 1- Tagliare la zucca in fette sottili. Bagnare con 1 cucchiaio di olio in una pentola antiaderente. Coprire la

Stoccolma è riconosciuta come una delle città più ecologiche d’Europa, ciononostante la capitale svedese

ottenere un impasto omogeneo. 3- Scaldare l’olio per la frittura. Con un cucchiaio aggiungere la pastella frullata Le frittelle si gonfieranno e saliranno in superficie. Quando prenderanno un colore dorato rimuovere e asciugare. Servire calde accompagnate da insalata verde con prezzemolo o menta. Spruzzare le frittelle con succo di limone appena prima di mangiarle.

risposte concrete al sovraffollamento dei treni provenienti dal sud. Sebbene questo sia il più importante progetto infrastrutturale

Atlas Copco Italia News Newsletter mensile di informazione Anno 3 - n. 3 Testata registrata presso il Tribunale di Monza n. 2020 30 maggio 2011

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MarCoRelations.it Hanno collaborato C. Baraldini, C. Colombo, C. Maggioni, M. Parravicini, A. Quarella, R. Rota, A. Simone, M. Tosi

in entrata e in uscita. La risposta può venire dalla tecnologia “Quiet asphalt”, l’asfalto che, ad esempio, viene posato su un

LA VERDE E PULITA STOCCOLMA non sta dormendo sugli allori. Ambiziosi progetti di miglioramento la stanno rendendo ancora più pulita e più verde anche grazie ai contributi del know-how Atlas Copco. “Stoccolma è sempre stata importante per Atlas Copco - dice Markku Teräsvasara General Manager Ingegneria Civile Atlas Copco in Svezia non soltanto perché è qui che la Compagnia è stata fondata nel 1873 ma anche perché la capitale è da molti anni una città particolarmente interessante per testare lo sviluppo delle infrastrutture”. Succede che, a tarda notte, mentre i pendolari di Stoccolma dormono, Atlas Copco scava nelle profondità del sottosuolo per realizzare per loro un nuovo tunnel dando

attualmente attivo in Svezia, il lavoro deve procedere lentamente per evitare di disturbare gli edifici esistenti. Il completamento è previsto per il 2017. Un altro megaprogetto riguarda le auto. Ogni giorno, circa 50 mila veicoli attraversano la zona nord-ovest della capitale, spesso a passo di lumaca. Per alleggerire il blocco i responsabili della viabilità hanno deciso di realizzare un tunnel di 11 chilometri. Ancora una volta l’equipaggiamento Atlas Copco si rivela fondamentale per supportare l’intervento, utilizzando strumenti come, ad esempio, il suo martello idraulico disgaggiatore per rimuovere i residui di roccia dopo il brillamento. Normalmente più auto significano più rumore e questo accade nelle principali aree urbane specialmente dove è presente traffico

tratto di strada vicino a Hallunda, nella zona sud di Stoccolma. Questo tipo di tecnologia viene realizzata usando pietra granulosa nello strato superficiale per creare una superficie porosa in grado di assorbire il rumore dei pneumatici. L’attrezzatura per gli interventi sulla pavimentazione stradale di Dynapac è assolutamente protagonista nel processo di asfaltatura. Giorno e notte, in superficie o nelle profondità del sottosuolo, Atlas Copco contribuisce a dare a Stoccolma la possibilità di rispondere puntualmente ai suoi problemi di natura ambientale. “Molte idee innovative, a volte rivoluzionarie, sono state testate e implementate a Stoccolma sottolinea Teräsvasara - e hanno fatto di questa città un ottimo banco di prova per lo sviluppo dei nostri prodotti”.


STORIA | AtlasCopcoNEWSLETTER | 15

giugno 2013

1969-2013: si chiudono i primi 140 anni

Roc 302

Giulio Mazzalupi. presidente e CEO Atlas Copco nel 1997

Alla fine degli anni ‘60 Atlas Copco si presenta completamente trasformata sul piano organizzativo, come conferma anche la creazione delle tre differenti Business Area. Vengono fatti significativi interventi sul prodotto per coprire il gap tecnologico che l’epopea del fortunato ma ormai superato “Metodo Svedese” lasciava alla sue spalle. Nel 1967 il lancio del primo compressore a vite portatile oil-free ad alta velocità, che produce aria compressa senza iniezione di olio nella camera di compressione, segna una svolta del mercato estendendo l’operatività all’industria tessile, alimentare e farmaceutica. Nel 1975 AC acquisisce la quota di maggioranza in Berema, i cui demolitori e perforatrici leggere a benzina sono il complemento naturale alla perforatrice Cobra di Atlas Copco. L’anno seguente la linea di prodotti viene integrata dai piccoli com-

pressori della neoacquisita francese Mauguière. L’acquisto di Turbonetics Inc. (1980) arricchisce Atlas Copco nel campo dei compressori centrifughi e l’ingresso nella tedesca Linde AG (1984) avvia un rapido sviluppo nel settore dei compressori a gas. All’inizio degli anni ‘80 il Gruppo è leader mondiale nella perforazione delle rocce e nell’aria compressa ma la sua terza Business Area, quella degli utensili, denuncia ancora un grande potenziale inespresso. Per rafforzare il settore tool sul mercato americano, francese e britannico Atlas Copco acquisisce la Chicago Pneumatic Tool Co (1987), fondamentale per il dialogo con le officine automobilistiche e industriali americane, e diventa il più grande produttore mondiale di sistemi di assemblaggio e utensili pneumatici; la SA la Ets Georges Renault (1988), un’azienda francese molto forte sul mercato interno che produce utensili industriali, in particolare smerigliatrici, carteggiatrici e piccoli sistemi di assemblaggio; la Desoutter Brothers Plc(1990), che gode di una solida base nei settori degli utensili industriali e delle unità di assemblaggio. Nel ‘92 e ‘95, vengono, infine, acquisite le società produttrici di utensili elettrici AEG Elektrowerkzeuge e Milwaukee Electric Tool. Consapevole del ruolo so-

ciale che ricopre, da sempre Atlas Copco incoraggia i propri dipendenti verso attività filantropiche. Con l’obiettivo di migliorare i gravi problemi causati dalla mancanza d’acqua, nel 1984 viene fondata Water for All, un’associazione noprofit finanziata e gestita dai dipendenti Atlas Copco a cui il Gruppo contribuisce con interventi di pari valore economico. L’Italiano Giulio Mazzalupi. presidente e CEO Atlas Copco nel 1997, è il primo non svedese a ricoprire questa carica. Ingegnere minerario, Mazzalupi arriva in Atlas Copco nel 1971, dieci anni più tardi è presidente della business area Compressori e Gruppi Elettrogeni belga. Nel 2007, con l’acquisizione di Dynapac, azienda svedese leader nelle attrezzature per la compattazione e la pavimentazione stradale, Atlas Copco entra nel settore stradale. La grave crisi che colpisce l’economia mondiale alla fine del 2008 per il Gruppo svedese significa un forte calo degli investimenti nel settore minerario. Vengono così adottate misure di adeguamento dei costi e delle capacità che producono benefici immediati. Atlas Copco si dimostra così vincente sia nella fase di rapida contrazione ed è pronta ad affrontare la successiva fase di ripresa. Nel 2013 Atlas Copco compie i suoi primi 140.



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