Oltrestorie | Beyondstories – Thesis Book

Page 1

Oltrestorie

Un progetto di ricerca di Aureliano Capri (matr. 272) e Valeria Michetti (matr. 276) Relatore

BiennioTesiOltrestoriediII°livelloinDesign

dei Sistemi – Indirizzo Comunicazione

Prof.ssa Veneranda Carrino Correlatore

a.a. Sessione2018/2019Autunnale

Prof. Mauro Palatucci

ISIA Roma Design – Piazza della Maddalena 53 – Roma

Oltre storie

Tipografia

Beatrice (Sharp Type)

Patinata lucida 300 g/m^2 (Copertina)

Beatrice Display (Sharp Type)

Carta

Stampato e rilegato da Linotipografia Cervai, Via dei Granatieri 61, Roma. Finito di stampare a Ottobre 2019.

Color Copy Digital 110 g/m^2 (Interni)

GT America (Grilli Type)

La natura e il fine del progetto sono di carattere di ricerca didattica, non commerciale e non lucrativo. L’utilizzo di materiali protetti da copyright segue regolamentazioni relative al fair use.

7|TITOLO SEZIONE

Oltrestorie è un luogo altro, dove è possibile trovare e ritrovare quei racconti nascosti dietro il tempo che continuano a far brillare gli occhi di chi c’è e ci sarà; un luogo dove è possibile vivere in prima persona l’anima di un quartiere. Oltrestorie è un’esperienza che amplia e dilata lo spazio, aprendo porte e portoni, scavalcando ogni barriera di timidezza. Ogni storia viene elaborata e resa dall’ordinario allo straordinario, composizione emozionale che vive nel tempo.

RicercaStudio sul campo Progetto101873599116251511 AppendiciScenari IntroduzioneBibliografiaConclusioniRicercaPiattaformaScieEsperienzaComposizioneComposizioneCodiceAcquisizioneBriefMappaTecnologiaEterotopieGrammaticaTerritorioSistemacollettivoVisivoNarrativaSpazialeARdiprossimitàAudible8480746156514240391618202288909294 TurismoEconomiaVisioneOltre-OltrestorieFuturalocalediffuso

Ci siamo interrogati su come dare valore ai racconti umani e alle storie di vita, al fine di strutturare una solida rete che potesse dare vitalità alla fruizione culturale, ma che coinvolgesse le persone anche sul piano dell’immaginazione

Al termine dell’analisi valoriale, siamo giunti alla definizione dell’intersezione, dell’ambito progettuale di comune interesse: il territorio. Ci siamo ritrovati attorno a questa tematica, anche perché è stata radice comune di entrambi nei progetti universitari e personali portati avanti negli ultimi quattro anni.

Incontri sistemici

Roma, il nostro luogo d’origine, è stato il luogo che ci ha ispirato e in cui abbiamo individuato delle esigenze a cui trovare risposta e in cui abbiamo testato sul campo i prototipi del nostro processo. Tuttavia il sistema Oltrestorie è pensato con le logiche di un format, per essere applicato a qualsiasi contesto urbano.

Introduzione

Il progetto che racconteremo in questo volume è il risultato dell’incontro tra due percorsi di ricerca individuali pregressi e di un lavoro condiviso e coordinato della durata di tre mesi. Una linea di ricerca individuale partiva da uno studio sul rapporto tra emozioni e intelligenza artificiale; mentre l’altra aveva le sue origini nel concetto di portale come luogo di attenzione.Dopoaver unito forze e menti, abbiamo fatto un passo indietro e ci siamo interrogati su quali fossero i valori in comune su cui basare il futuro sviluppo progettuale.

11|INTRODUZIONE

Successivamente abbiamo individuato la narrazione come secondo elemento su cui sperimentare e da intrecciare al discorso sul territorio. La strategia progettuale finale ha individuato la narrazione come metodo di rigenerazione di macro e micro territori urbani e di stimolo al recupero e mantenimento dell’appartenenza identitaria.

Abbiamo cercato di tenere fede e dare valore agli assunti del design dei sistemi, da noi inteso come metodo progettuale capace di dare vita a progetti in cui la componente tecnologica (digitale o materica che sia) sia sempre accompagnata da una forte presenza umana, sul piano delle competenze e degli attori coinvolti nel e dal processo.

La ricerca ha seguito un approccio sistemico e ha dato vita ad una grammatica strutturata in logiche acquisitive, compositive e compilative tenute insieme da un sistema di relazioni che porta ad intervenire ciclicamente sul contesto.

Studio Azzurro Carta dei venti e delle genti (2002)

e partecipazione civica e fosse di supporto all’economia locale. La cultura non può scindere da ciò che la circonda e da chi ne fruisce, e anzi dovrebbe considerare l’intorno come elemento motore del processo.

13|12 | INTRODUZIONE INTRODUZIONE

Le applicazioni finali sono proposte sotto forma di concept in grado di tradurre le logiche proposte.

Studio 15|STUDIO

Polis: reticolo di empatia e linguaggio

Territorio 16 | STUDIO

Nella nostra ricerca, siamo partiti dalle condizioni dei territori e dal rapporto tra persone e territori nell’era della complessità. Le aree urbane stanno rapidamente cambiando a causa dei fenomeni di gentrificazione, globalizzazione e turismo di massa. In molte città, specialmente nel Mediterraneo, l’identità «non è più percepita come un sentimento vivo e condiviso» (Casalini, 2016).

La «polis è una rete di relazioni» (Lledò, 2019) e l’identità è legata alle persone che vivono un territorio specifico e al modo in cui si connettono e comunicano tra di loro.

Un territorio è sempre un’interazione tra le linguaggi differenti. In semiologia, “umwelt” è il termine utilizzato per descrivere il nostro universo soggettivo, l’ambiente percettivo di ciò che mi circonda. «Quando due umwelten interagiscono, questo crea una semiosfera» (“Semiosfera”, 2019), situazione cognitiva in cui possibile raggiungere un senso comune da espressioni diverse. Diamo significato a ciò che percepiamo grazie all’incontro con l’altro.

L’incontro è uno dei fondamenti per lo sviluppo di una comunità. Ci sentiamo appartenenti al nostro territorio se viviamo insieme ad altre persone e ci identifichiamo socialmente con il nostro habitat. La forza della nostra rete relazionale dipende dall’empatia che proviamo per i nostri vicini. In passato, i miti e la letteratura classica hanno permesso alle persone di apprendere i sentimenti per potersi relazionare al prossimo e rispettarlo. Gli archetipi hanno funzionato come “figure di riconoscimento” (Galimberti, 2019) del prossimo. Oggi abbiamo perso alcune di queste narrazioni e non ci identifichiamo socialmente tra di noi. Per ricostruire questa relazione, dobbiamo produrre nuove narrazioni sui territori o trovare un modo per rivitalizzare quelle esistenti.

« Il linguaggio è la casa dell’essere e l’uomo è il custode di questa casa.» Martin Heidegger

La narrazione è l’atto di raccontare una storia, la lingua ne è il mezzo. La natura sequenziale della narrativa potrebbe essere un modo per esprimere identità, entità immateriale in perpetuo cambiamento. Le persone sono «portatrici di storie» (Marcolini, 2019), quindi l’identità del territorio può essere espressa da storie di persone raccolte nel contesto. Raccogliendo un numero illimitato di storie, viene alla luce un database narrativo. Di fronte a una quantità indefinita di contenuti provenienti dalla realtà, la narrativa asincrona di Joyce e Woolf (Gorlier, 2019) e gli studi di narrativa combinatoria di Calvino e del gruppo francese OuLiPo (Martines, 2019) ci hanno ispirato su come tradurre una molteplicità in un flusso narrativo composito dotato di significato.Unanarrazione composta ha bisogno di una grammatica dinamica, i cui elementi possono essere combinati secondo regole flessibili di composizione narrativa. La grammatica dovrebbe inoltre consentire alle persone di «sviluppare la capacità di reagire in modo creativo al visibile» (Rodari, 1972) per creare una narrazione aperta del territorio.

La combinatoria del visibile

Grammatica

18 | STUDIO

Le storie provengono da voci e tempi diversi: passato, presente e futuro coesistono nello stesso ambiente. Quell’ambiente diventa un’eterotopia, un «luogo diverso» (Foucault, 2011) dove coesistono coppie di opposti (dentro e fuori, reali e immaginari) all’interno di una «soglia abitabile» (Moca, 2019). La soglia assume una natura doppia e ambigua, un sogno consapevole riverito (Moca, 2019).

L’unica oltre l’amore, Giovanni Truppi

Luoghi altri, soglie urbane

Eterotopie

20 | STUDIO

La memoria ha una natura organica e configurazionale (Yates, 1972): i ricordi si fissano ai luoghi in cui hanno avuto origine. Allo stesso modo, delle narrazioni composte dovrebbero ritornare nei luoghi da cui sono nate.

Considerando la narrazione del territorio come un’entità aperta, abbiamo affrontato il modo in cui le storie potessero rimanere nei luoghi e contribuire ad amplificare la memoria del contesto stesso.

« Noi siamo, viviamo, ci percepiamo in questo spazio e in questo tempo in questa dimensione ma non capiamo che vuol dire perché un’altra non la riusciamo a concepire.»

Nel contesto urbano, le soglie sono rappresentate dalle discontinuità e dai pattern ritrovabili nell’architettura e negli spazi, luoghi adatti ad ospitare le storie e in cui i due fattori possano valorizzare reciprocamente le proprie potenzialità espressive.

Tra le tecnologie non invasive in crescita, la realtà aumentata AR si candida come la migliore per rendere le persone consapevoli del contesto stratificato in cui vivono, facendo fruire loro delle esperienze immersive nel luogo in cui vivono la quotidianità.

Immersione stratificata

22 | STUDIO

Nell’era della rivoluzione industriale 4.0, una gestione oculata e qualitativa dei big data può offrire un’opportunità per intrecciare reti di storie, persone e luoghi.

L’ordinario diventa straordinario attraverso assonanze sensoriali (Winkowski, 2019), capaci di mostrare come dietro i dati esistano storie umane reali (Lupi, 2017).

Tecnologia

In conclusione, crediamo che questo approccio alla narrativa potrebbe aprire diversi scenari. Crediamo che l’abitare debba essere considerato parte del patrimonio culturale, per contrastare il turismo di massa con percorsi culturali di qualità. Inoltre, riteniamo che un territorio debba auto-rappresentarsi per innescare un rinnovato senso di appartenenza e partecipazione civica e dare vita a un’economia di supporto per le attività locali. L’immersione nella realtà attraverso le storie provoca empatia per il contesto. L’empatia stimola le persone a dare il proprio contributo, a esplorare altri micro-territori all’interno del macro-territorio e a partecipare civicamente.

Gli spettatori scoprono un nuovo contesto che evoca il futuro, fa eco ai ricordi e incoraggia un approccio fantastico alla vita di tutti i giorni.

| 25RICERCA SUL CAMPO

Ricercasulcampo

Insostituibilità del contatto umano

«Puoi dire in qualsiasi modo cosa pensi / che analogie vedi / cosa ti ricorda / cosa immagini di questo luogo.»

“Boom for Rome” è lo slogan con cui abbiamo nominato il processo della nostra ricerca sul campo. L’ispirazione è venuta dall’approccio artistico di Jean-Michel Basquiat, il boom for real, l’esplosione per il reale intesa come forza osservativa e immaginifica con cui riempieva le sue tavole partendo da materiali apparentemente distanti per natura.

Le domande sono state progettate per indirizzare le persone a raccontare storie sul territorio secondo la linea temporale passato/presente/futuro. Ogni persona intervistata ha condiviso storie e aneddoti preziosi, che hanno contribuito di volta in volta ad entrare nel cuore del progetto, creando domande più specifiche e focalizzate.

Boom For Rome

Boom for Rome ha previsto diverse sessioni di interviste che sono state raccolte in luoghi di Roma accomunati da un forte grado di socialità, attuale o in decadenza, e stratificazione storica. Le nostre scelte sono ricadute su Spin Time Labs a Via Santa Croce in Gerusalemme, sull’area di Rione Ponte e sulle zone limitrofe a piazza Navona.

Così come Basquiat ha respirato e assorbito la propria città per poterne esprimere i segni, gli odori e i suoni, anche questa fase ha ambito ad entrare nei sottostrati urbani romani per poter assorbire storie, emozioni e culture. La ricerca sul campo è stato un processo fondamentale in quanto trasversale, che ha permesso di portare avanti la ricerca su diversi aspetti contemporaneamente.

E’ stato fondamentale raccogliere più punti di vista possibili, per avere una visione totale delle emergenze del territorio.

26 | RICERCA SUL CAMPO 27|RICERCA SUL CAMPO

PiazzaJonathan,Navona e Piazza San Simeone. viaAnna,dei Baullari.

La decisione progettuale dell’utilizzo delle “voci” è emersa in questa fase: se una singola voce dà vita a un mondo, l’unione di più voci cosa può generare?

28 | RICERCA SUL CAMPO 29|RICERCA SUL CAMPO

Nuvola di domande poste agli intervistati.

La ricerca sul campo ha dimostrato come l’estrapolazione di una storia non possa essere frutto di un’interfaccia di ascolto automatizzata poiché l’intervista è basata su un processo di ascesi empatica che instaura livelli di confidenzialità sempre più profondi. Le storie sono il risultato di una relazione che si instaura tra l’intervistatore e l’intervistato, e prendono forma tra un sorriso, una commozione e ogni altra sfumatura emozionale.

Boom For Rome

Domande alle persone, risposte dai portali urbani?

viaBeverly,diSanta Maria dell’Anima.

Laboratorio di protesi oculari Bachetti, via dei viaGiuseppe,Coronari.deiPortoghesi. 31|RICERCA SUL CAMPO30 | RICERCA SUL CAMPO vicoloGiorgio,della LaboratorioPace.diFranco il marmista, via di Panico.

Progetto

35|PROGETTO

Un contesto territoriale è connotato dalle persone che lo abitano con le rispettive emozioni, sensazioni ed esigenze rispetto alla propria vita individuale e sociale. Il carattere distintivo di un territorio sta nel suo patrimonio umano, collettività che va preservata, valorizzata e narrata, al fine di tramandarne le peculiarità e mantenerne dinamica l’identità.

Mappa di Sistema, dettaglio Database-Territorio

La mappa di sistema completa si trova a pagina 39.

La narrazione condivisa è proposta come metodo di espressione di un contesto. Partendo dalle specifiche storie di ogni persona, si darà vita ad una storia collettiva composita, scremata nei suoi elementi rilevanti e in cui gli elementi ricorrenti e condivisi verranno messi in evidenza, mantenendo l’eterogeneità delle singolarità. La narrazione collettiva dovrà avere carattere iterativo: la progressiva aggiunta di punti di vista esterni darà forma ad una trama aperta, capace di accogliere sguardi nuovi tramite i quali produrre inediti significati, tenere traccia e avere cura delle emergenze emerse.

Dal territorio al database

Il progetto Oltrestorie è una riscrittura dell’identità storica (passato-presente) e in divenire (presente-futuro) di un territorio e delle sue trasformazioni urbane da un punto di vista interno, tramite le voci, il vissuto e gli aneddoti degli abitanti del territorio.

37|36 | PROGETTOPROGETTO

Sistema

Il sistema da cui sviluppare le narrazioni è un database composto dalle storie raccontate dagli abitanti del contesto, raccolte, processate e tradotte secondo delle logiche di design. Le narrazioni composte vengono infine riproposte agli abitanti attraverso due canali: una rete di percorsi esperibili tramite la realtà aumentata e una piattaforma audible interattiva, fruizione aperta al pubblico del database.

39|MAPPA DI SISTEMA

Questo documento verrà sottoposto a dei professionisti di diverse discipline, per ottenere un riscontro riguardante dinamiche e aspetti civici e sociali dell’indagine.

La prima fase del sistema prevede un processo di progettazione condivisa, in cui il designer avrà ruolo di mediatore tra le parti. A partire da una mappatura del contesto urbano scelto per lo sviluppo della narrazione, i designer formuleranno una proposta di progetto che metta in evidenza le tematiche e i punti su cui si intende focalizzare la ricerca di storie nel contesto.

Il risultato è la stesura definitiva del canovaccio dell’intervista da affidare allo storyfinder, “cercatore” del materiale audio tramite le sessioni di ricerca sul campo.

Unire le espressioni divergenti Brief collettivo

Storici e storici dell’arte potranno contribuire alla ricostruzione del contesto, gli antropologi saranno fondamentali per dare indicazioni in merito all’approccio con gli abitanti locali e infine i coach di comunità saranno portavoce dei bisogni e delle suggestioni dei comitati di quartiere o delle associazioni civiche.

L’intelligenza collettiva, Pierre Lévy

«L’intelligenza collettiva è come un reticolo policentrico di intelligenze, tutte in relazione tra loro, che coopererebbero nella costruzione di un sapere di tutti e di ciascuno.»

Si viene così a creare un brief collettivo, il cui obiettivo è quello di progettare un “viaggio di narrazione” in cui sia messo in luce un argomento condiviso dalla collettività.

completasistemadimappaLa 39.paginaatrovasi 40 | BRIEF COLLETTIVO

Sistema,diMappa collettivoBriefdettaglio

Parametrizzazione del riconoscimento vocale

«Per raccogliere storie è necessario saper raccontare e per raccontare è necessario saper ascoltare.» L’intervista narrativa, Robert Atkinson

Questo filtro di riconoscimento identifica il valore dei contenuti delle microstorie (aggregazioni di moduli-parole ampliate semanticamente) e attribuisce loro valori di affinità alle tematiche emerse dal totale delle microstorie.

La mappa di sistema completa si trova a pagina 39.

La qualità di un’intervista dipende da come si riesce a mettere a proprio agio l’interlocutore ed è necessaria l’introduzione di un profilo professionale che mescoli competenze da antropologo, verve da attore, carisma di un conduttore. Emerge così la figura dello storyfinder, un concentrato di empatia, ascolto e cultura.

Durante la registrazione vocale, lo storyfinder dovrà fissare dei keyframe di durata prestabilita (2-3 minuti), momenti chiave del racconto che assumono il valore di microstorie. Ogni microstoria verrà analizzata dal riconoscimento vocale, arricchito dall’aggiunta di tre parametri: tempo, narrazione ed emozione.Conl’aggiunta dei tre parametri, gli elementi della traccia sono categorizzati e ampliati a livello semantico. La singola parola (modulo) avrà un ventaglio più ampio di connessioni con altri termini e allo stesso tempo una connotazione più specifica a seconda del parametro.

43|42 | ACQUISIZIONEACQUISIZIONE

Mappa di Sistema, dettaglio Riconoscimento Vocale e prima fase di Acquisizione

La fase di acquisizione delle storie avrà luogo tramite delle sessioni di interviste organizzate nel contesto di ricerca. Nonostante in una prima fase di studio ci stessimo dirigendo verso la progettazione di un’interfaccia di ascolto automatizzata, la fase di ricerca sul campo ha dimostrato come sia insostituibile la presenza umana.

Acquisizione

Autodiegetico Omodiegetico Eterodiegetico

PRESENTE FUTUROTRAPASSATOREMOTO PASSATOREMOTO PROSSIMOPASSATO

45|44 | ACQUISIZIONEACQUISIZIONE

Il parametro del tempo. L’asse del presente è intenzionalmente decentrato in quanto - in seguito alla ricerca sul campo - è emerso come i ricordi e i riferimenti ad un passato siano prevalenti all’interno di una narrazione.

Il parametro del narratore. Secondo gli studi sulla narratologia di Genette, in un racconto la persona può parlare di sé (autodiegetico), del suo contesto (omodiegetico) o con occhio da osservatore esterno (eterodiegetico).

Il parametro dell’emozione. Gli studi neuroscientifici di Lisa Feldman Barrett sono stati integrati con l’analisi filosofica di Umberto Galimberti.

Buono/Vitale

PresenteAtteso 47|46 | ACQUISIZIONE ACQUISIZIONE

GioiaDesiderio

Le emozioni sono situazioni configurazionali, risonanze dei comportamenti umani, elaborate nel tempo, non polarizzate e dalla natura sfumata.

connessioni semantiche

Cattivo/Nefasto

Le parole individuate dal riconoscimento vocale ampliano le loro connessioni semantiche grazie ai tre parametri di acquisizione.

AnsiaPaura

acqua tsunamicatastrofe paesaggiofiume lacrime nuotaresguazzarepozzangherapiscina alluvionebalneazionelucebererigenerarsifreschezzaflussoidratarsivitanaturaabissoannegareacquedottituffi taleteorigine ripe commerci corpo umano pienesiccitàbenecomunescioglimentoghiacciai oceano plastica MoSe Venezia idraulicaconoscenza 48 | 49|ACQUISIZIONEACQUISIZIONE Allargamento semantico

Per garantire una morfologia rettangolare e l’andamento slanciato e dinamico del modulo, le parole sono disposte su sei righe in verticale e hanno a disposizione uno spazio fisso in orizzontale. Il tratto breve è disposto sulla destra

A/2 A/2A A CODICE VISIVO | 51|50 CODICE VISIVO

Scie parametriche Codice visivo

«I dati sono considerati freddi, complessi, impersonali: spaventosi. Ma non sono qualcosa di vero, solo un’astrazione della realtà in cui viviamo. Raccoglierli e presentarli in modo che creino memorie, che raccontino storie secondo un approccio che i computer non potrebbero mai restituirci ci aiuta a capirci e a capire il mondo.»

Il colore del tratto breve trasmette infine il parametro dell’emozione: il gradiente dal blu al verde è riferito all’asse Presente-Atteso, il gradiente dal magenta all’arancio è riferito all’asse Vitale-Nefasto.

La morfologia del tratto breve comunica il tipo di narratore: quadrato se autodiegetico, cerchio se omodiegetico, rombo se eterodiegetico.

Per fronteggiare la quantità di informazioni contenute all’interno di un singolo file audio, è stato necessario sviluppare un codice visivo che tenesse conto di tutti i parametri di acquisizione e li concentrasse in una visualizzazione grafica.

Ogni microstoria è un agglomerato delle parole di cui è composta. La singola parola è rappresentata da un tratto lungo e un tratto breve.

L’ampiezza del tratto lungo è determinata dalle connessioni semantiche della parola, mentre la sua trasparenza è dettata dal parametro temporale (più una parola è legata ad un tempo passato, più sarà trasparente).

Giorgia Lupi

CODICE VISIVO | 53|52 CODICE VISIVOdeltratto

lungo. La distanza tra tratto breve e tratto lungo e tra singoli moduli è costante.

Come precisazione conclusiva, il codice visivo appena descritto non è il brand finalizzato a comunicare il sistema ad un pubblico esterno.

La configurazione finale di ogni microstoria è un pattern di linee e punti che ricorda una scia. L’Oltrestoria è così risultante dalle connessioni tra le parole contenute all’interno di ogniTramiteagglomerato/microstoria.unsoftwaredigrafica generativa è stato possibile riprodurre infinite configurazioni basate su questo codice visivo. Nei test relativi alle storie registrate nella fase di ricerca sul campo, i parametri sono stati impostati manualmente a posteriori, ma basandosi sulla sbobinatura dei file audio. Per le connessioni semantiche, il dato di riferimento è stato preso da VisualThesaurus.com.

– microstoria #1 Emma – microstoria #902

Jonathan

Anna – microstoria #24 Silvano – microstoria #31 Beverly – microstoria #68 Marina – microstoria #12 Giuseppe – microstoria #231 Daniela – microstoria #614

Donatangelo

– microstoria #11 Veneranda – microstoria #33 Leonardo – microstoria #89 Erica – microstoria #729 Sara – microstoria #352 Carlo – microstoria #432 Linda – microstoria #5 Aureliano – microstoria #82 Valeria – microstoria #123 Patrizio – microstoria #76 Ettore – microstoria #99 Benedetto – microstoria #228 CODICE VISIVO | 55|54 CODICE VISIVO

Composizione narrativa

Il filo conduttore può essere tematico, emozionale, cronologico, o un incrocio di essi. La scelta del filo logico è delegata agli automatismi del software, ma può prevedere la mediazione umana nella scelta dei parametri da cui trarre il filoLaconduttore.composizione automatica del totale si basa quindi sulle connessioni esistenti tra i campi semantici di ogni singola parola, ampliati in fase di acquisizione. Per proprietà transitiva, le connessioni tra parole diventano anche connessioni tra microstorie.

Al termine della fase di acquisizione ogni microstoria sarà composta di parole parametrizzate e ampliate semanticamente.

acqua abissotsunamiviolenzaapneaannegare

Fili

Il sistema fornirà delle linee-guida: la durata massima di un insieme sarà di 12-18 minuti - in ottica di fruizione dell’esperienza finale in un tempo consono ad un’esplorazione spaziale che preveda delle pause - e dovranno essere utilizzate almeno tre voci diverse, per garantire omogeneità di trattamento della tematica.

57|56 | COMPOSIZIONE NARRATIVACOMPOSIZIONE

narrativa parte da un database sconfinato di microstorie - ovvero di file audio parametrizzati secondo i cinque valori di tempo, narratore, emozione, connessione semantica e affinità tematica - e ha come obiettivo l’assemblaggio delle stesse in degli insiemi (le Oltrestorie) accomunati da un filo conduttore.

Il software darà così vita alle Oltrestorie, insiemi narrativi tematizzati e composti di un numero ristretto di microstorie. L’intervento di uno sceneggiatore permetterà di trattare l’audio totale di ogni OltreStoria, per sistemarne le imperfezioni (pur mantenendo intatto il senso del discorso) e individuarne i sotto-livelli narrativi, tracce-marcatori che si tradurranno in checkpoint audiovisivi vissuti nell’esperienza di aumentata vissuta fisicamente nel territorio. di microstorie

occhio cannocchialeprospettivaillusioniesperimentiscoperta

LaNARRATIVAfasedicomposizione

58 | 59|COMPOSIZIONE NARRATIVACOMPOSIZIONE NARRATIVA

Le microstorie si congiungono secondo tematiche comuni e/o in base alla scelta dei parametri di acquisizione.

Composizione narrativa.

Nel ritorno delle storie nel luogo da cui sono state originate, abbiamo ritenuto fondamentale la ricerca di un baricentro leggero tra composizione narrativa e composizione spaziale.

Abaco Narrativo Urbano Composizione spaziale

«Le cose possono di volta in volta tornare vesti per nuovi corpi. Le cose sono neutre, non caratterizzate. Possono liberarsi dagli intrecci e dare vita a nuove trame.»

dell’abaco abbiamo tenuto conto del pre-esistente urbanistico e architettonico e siamo andati alla ricerca di analogie tra lo spazio fisico e le funzioni archetipiche ricorrenti in una storia.

L’abaco degli elementi urbani è un set di possibili compilazioni dello spazio a disposizione dell’artista digitale che dovrà progettare l’esperienza visiva di realtà aumentata.

Peraumentata.laprogettazione

Come ulteriore metodo di connessione e traduzione del materiale di partenza, abbiamo assegnato delle figure retoriche sul piano del significato ad ogni elemento dell’abaco.

Il sex appeal dell’inorganico, Mario Perniola

61|COMPOSIZIONE SPAZIALE

L’urbano assume il valore di eterotopia, di luogo in cui coesistono nature duplici: esiste sia nel tempo “tangibile” esperito dai sensi del visitatore, sia nel tempo narrativo della realtà

L’artista digitale parte dalle tracce-marcatori individuate dallo sceneggiatore e realizza delle composizioni visive a 360° associate alle aree fisiche-checkpoint del territorio in cui avverrà lo svolgimento narrativo dell’intera OltreStoria.

L’artista digitale sarà supportato da un programmatore per la fase di implementazione finale del percorso.

ETEROTOPIE

stratificazione, livello narrativo iterazione, anafora corpo/luogospazio/tempo

Narrativo Urbano 1. 62 | COMPOSIZIONE SPAZIALE | 63COMPOSIZIONE SPAZIALE

RITMATOLOOP area, circostanza perifrasi prossimità/distanzainteriore/esteriore

Abaco

MANIFESTAPROFONDITÁ rivelazione, approndimento sineddoche reale/immaginariointeriore/esteriore

RISONANTEECO

ELEMENTO ABACO

PROIETTIVAESTENSIONE

immaginazione, sogno chiasmo dicibile/indicibilereale/immaginario

SEQUENZIALESTRATO

SCALABILEADIACENZA trasformazione diafora, ossimoro dicibile/indicibilereale/immaginario

SITUAZIONE NARRATIVA

cronaca, sequenza hysteron proteron dicibile/indicibilespazio/tempo

FIGURA RETORICA

PARALLELOLEGAME

RISONANTEANTICIPO

dicotomia, coppia dicibile/indicibilecorpo/luogo PROIETTIVOCAMPO focus reale/immaginarioprossimità/distanzadeissiiperbato,polisindetoellissi,prolessienjambementrima ELEMENTO ABACO SITUAZIONE NARRATIVA FIGURA RETORICA ETEROTOPIE Abaco Narrativo Urbano 2. 64 | COMPOSIZIONE SPAZIALE | 65COMPOSIZIONE SPAZIALE

flashforward, predizione dicibile/indicibilespazio/tempo AMODALECOMPLETAMENTO passaggio, salto logico prossimità/distanzainteriore/esteriore

connessione, percorso corpo/luogoreale/immaginario

RITMATAASSOCIAZIONE

Estensione Proiettiva. Loop Ritmato. Eco StratoRisonante.Sequenziale. 66 | COMPOSIZIONE SPAZIALE | 67COMPOSIZIONE SPAZIALE

Anticipo AdiacenzaRisonante.Scalabile. Profondità CompletamentoManifesta.Amodale. 68 | COMPOSIZIONE SPAZIALE | 69COMPOSIZIONE SPAZIALE

11. CAMPO PROIETTIVO 10. LEGAME RITMATO 9. LEGAME PARALLELO Associazione Ritmata. Legame Parallelo. Campo Proiettivo. 70 | COMPOSIZIONE SPAZIALE | 71COMPOSIZIONE SPAZIALE

urbano.contestonelRisonanteEcourbano.contestonelRitmatoLoop

Esperienza AR

Mappa di Sistema, dettaglio Esperienza AR, Scia e Scenari.

La prima applicazione pratica del sistema Oltrestorie è un’esperienza di realtà aumentata che si sviluppa in percorsi tematici nel territorio urbano. Il percorso si snoda attraverso le aree fisiche-checkpoint del territorio in cui avverrà lo svolgimento narrativo delle singole microstorie.

«Il mondo ha uno sguardo, sta a noi attivarlo e scoprirlo.»

Non è cosa, Franco La Cecla

75|74 | ESPERIENZA ARESPERIENZA AR

I contenuti saranno aggiornati con cadenza stagionale, per garantire tre mesi di tempo alle competenze esterne per svolgere le fasi di acquisizione e composizione.

La mappa di sistema completa si trova a pagina 39.

Attingendo da fonti multimediali e trattandole con uno stile appropriato alla narrazione, la fruizione della stratificazione narrativa avviene tramite una rielaborazione del reale e delle fonti storiche in cui l’ordinario diventa straordinario.

Sul piano di logistica spaziale ogni stagione si attiveranno un numero limitato di percorsi su più microcontesti in contemporanea (ad esempio a Roma ci siamo immaginati che possano essere attive contemporaneamente 5 esperienze di AR nelle aree Nord-Est, Nord-Ovest, Sud-Est, Sud-Ovest e Centro Storico), fili tematici selezionati tra gli infiniti potenzialmente esistenti nella piattaforma database.

Luoghi pulsanti, luoghi parlanti

La strada diventa museo e luogo pulsante di vita e aneddoti, in linea con il valore di musealizzazione diffusa proposto dalla teoria degli eco-musei. Superando il concetto stesso di eco-museo, l’esperienza culturale è proposta nel contesto stesso in cui la storia ha avuto origine ed è vissuta in prima persona dallo spettatore immerso in una sfera sinestetica audiovisiva.

76 | 77|ESPERIENZA ARESPERIENZA AR

urbano da cui hanno avuto origine.

Acqua.Oltrestoria CoronarideiViaAmbiente: #32JonathanMicrostoria: rotoscopicaAnimazioneStile:Acqua.Oltrestoria CoronarideiViaAmbiente: #32JonathanMicrostoria: CollageStile:

Sul piano acustico, le scie si trascinano dei pezzi dell’audio della rispettiva microstoria, disturbati da dei segnali di interferenza gradualmente meno intensi quando ci si avvicina al luogo in cui si attiverà la microstoria.

Nell’esperienza di realtà aumentata sul territorio, il visitatore è attratto da più punti di interesse, ed è libero di sviluppare il proprio percorso liberamente.

La natura prossemica delle scie conferisce loro una seconda potenzialità: da elementi di navigazione e direzione dell’esperienza AR, a elementi di informazione dislocati nell’etere e in contesti di contatto con il pubblico.

Interferenze prossemiche Scie

Si innesca così una “caccia al tesoro” itinerante che porta l’abitante del contesto a scoprire il luogo dove si terrà l’esperienza AR.

80 | SCIE

Ad ogni tappa dell’esperienza viene associata una scia visiva, che accompagnerà la camminata del visitatore, applicandosi alle superfici planari adiacenti: pavimentazione, muri,Lafacciate.morfologia della scia è legata alla vicinanza dal checkpoint narrativo: tanto più si è prossimità del luogo in cui si attiverà la microstoria, quanto più la scia si restringerà.

Nelle logiche di una futura campagna di advertising, le scie saranno proiettate nei luoghi di passaggio di un contesto urbano, accompagnate da installazioni sonore in cui l’interferenza sarà esponenziale a seconda della distanza dall’epicentro dell’esperienza.

sciedelleL’estensione daldistanzaallaproporzionaleè storia.dellafruirecuiinpunto libero,èspettatoredellopercorsoIl seguire.scia-vocequaledecidereluiasta

Podcast interattivi Piattaforma Audible

Il ricambio e ricircolo continuo di storie rende le combinazioni narrative infinite.

Inserendo come input un Titolo/Frase/Parola chiave, si genererà un’Oltrestoria composta da 7 voci, una narrazione personalizzata secondo i propri interessi e curiosità.

85|84 | PIATTAFORMA AUDIBLEPIATTAFORMA AUDIBLE

«Noi diventeremo i produttori della materia prima su cui si baserà l’economia del prossimo scenario.»

Dopo aver fruito l’esperienza visiva AR, i visitatori potranno riascoltare le storie su una piattaforma digitale. Il database Oltrestorie è fruibile autonomamente tramite una piattaforma interattiva di composizione sonora. Gli utenti potranno vivere o rivivere un territorio ascoltando le Oltrestorie sottoforma di podcast.Ilfilologico conduttore della composizione narrativa, normalmente demandato a lo sceneggiatore, diventa appannaggio degli utenti.

L’archiviazione delle Oltrestorie avviene ogni tre mesi, dando vita ad una ritualità.

La piattaforma permette di tener traccia delle configurazioni proposte dagli utenti e dei loro feedback (commenti e condivisioni del podcast), corroborando di informazioni utili l’organizzazione della sessione successiva di Brief Collettivo, favorendo la nascita di un ecosistema ciclico.

Le voci delle storie viaggeranno nel territorio, creando ponti culturali e stimolando alla curiosità e all’attenzione verso il prossimo.

Paolo Rosa, Studio Azzurro

Scenari 87|SCENARI

– progettazione di dispositivi fisici e/o interfacce che traducano le logiche acquisitive e compositive in termini di esperienza utente;

– calibrazione del progetto sulla base dello stato dell’arte tecnologico, senza snaturarlo;

L’approccioprecedente.sistemico ci ha permesso di sperimentare sul linguaggio, mantenendo tuttavia un legame saldo con il reale. Come scenario futuro principale, abbiamo previsto dei meccanismi di upgrade del sistema, linee di ricerca da sviluppare a lungo termine:

Crescita del sistema Oltre Oltrestorie

sistema aperto, una ricerca il cui stato dell’arte ha dato vita a quanto mostrato nel capitolo

«Verso l’infinito, e oltre!.» Buzz OltrestorieLightyearèun

88 | SCENARI

– introduzione di logiche di interazione durante l’esperienza di realtà aumentata, prevedendo degli oggetti in grado di direzionare e/o modificare il racconto;

– approccio qualitativo alla traduzione delle narrazioni, visto che le voci si portano dietro un dialetto e una carica emotiva che solo una figura attoriale potrebbe riprodurre fedelmente;Nelleprossime

pagine vengono proposti gli scenari e i comportamenti emergenti già valutati in fase di ricerca come elementi del sistema.

90 | SCENARI

Oltrestorie può assumere un ruolo di supporto narrativo e immaginativo alla definizione del futuro di un contesto urbano, attraverso la visualizzazione sul posto delle proposte finora fissate su carta o comunicate tramite rendering fotorealistici.Ilnostroobiettivo è quello di sviluppare maggiore capacità di scelta giudizio e critica, creare nessi, collegamenti e ponti multiculturali e sviluppare esperienze in cui riconoscersi come parte di una Raccontarecollettività.unosguardo d’insieme può riportare attenzione, dare consapevolezza e innescare processi di partecipazione.

Da alcuni anni, molte città (su tutte Bologna e Barcellona) si stanno dotando di fondazioni e piattaforme online per mediare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. La città viene intesa come bene comune da curare tutti insieme, e al cittadino viene richiesto di dire la propria partecipando attivamente con il proprio pensiero o dando il proprio contributo pratico nei laboratori di co-progettazione.

I coach di comunità sono figure importanti in questo processo, in quanto manager di concetti a cui è affidato il compito di stimolare, raccogliere e custodire le idee condivise.Rimanendo nella progettazione del futuro dell’intorno, le università - in particolare le facoltà di architettura e design - hanno da sempre svolto ricerca su modalità fattibili di intervenire in un contesto per migliorarne le criticità. Gli studenti partono da una ricerca sul contesto per poi liberare la propria immaginazione progettuale.

Supportare l’immaginazione civica Visione Futura

92 | SCENARI

Secondo il marketing 4.0, basato sul passaggio dello scenario economico futuro dal focus sul valore a quello sulle relazioni, qualsiasi impresa dovrebbe cogliere l’aggiunta di fattori esterni come un’occasione per espandere e far crescere la propria narrativa preesistente.

Le storiche attività artigianali potrebbero intravedere in Oltrestorie un circuito di qualità, canale di promozione e fonte di collaborazione nello sviluppo di oggetti di memoria rappresentativi del territorio.

Circuito di qualità Economia Locale

Nelle città di oggi molte attività storiche rischiano di chiudere a causa dell’espansione del made in china, della diffusione dell’oggetto-gadget standardizzato e della ricerca al souvenir di bassa qualità.

Come già detto, un territorio è frutto di scambi e relazioni che si verificano al suo interno. La sostenibilità di un territorio passa anche per i suoi flussi economici, in cui veste un ruolo cruciale il rapporto di scambio tra le merci prodotte da attori locali e la valuta portata dagli attori interni, ma soprattutto dai visitatori esterni.

Oltrestorie può diventare una parte attiva nello sviluppo di un’economia di supporto a tutela dell’economia generale del contesto. Dal momento in cui vengono aperte delle narrazioni, da esse è possibile estrapolare personaggi, aneddoti, figure e situazioni: materiale iconico che si presta ad essere afferito a qualsiasi merceologia di prodotto.

94 | SCENARI

L’autorappresentazione secondo il modello Oltrestorie può diventare un canale diretto di presentazione di un territorio, rendendo diffusa la fruizione del patrimonio artistico e culturale.Oltrestorie dà voce a fatti, eventi e persone non storicizzate, arricchendo le peculiarità emerse dalle ricerche storiografiche e liberando i percorsi turistici canonici dall’affollamento massivo. La fruizione culturale di un contesto si estenderebbe così a qualsiasi strada, piazza e angolo stratificati storicamente, senza rimanere chiusa nei soliti monumenti e punti di interesse.

Indagine coordinata e percorsi qualitativi Turismo diffuso

Le nuove tendenze internazionali si stanno spostando verso la ricerca di un turismo emozionale ed esperienziale. Nonostante il turista vada alla ricerca di autenticità, nelle città italiane il turismo di massa è concentrato in pochi luoghi rispetto alle potenzialità che offrirebbe il nostro territorio.

Guardando anche alla rap-presentazione del territorio e ribadendo il concetto di identità come entità mutevole, la progettazione di un’immagine coordinata potrebbe essere ciclicamente supportata da una fase preliminare di indagine coordinata del territorio da narrare. Le storie delle persone diventerebbero materia prima per esprimere la reale natura di un contesto a chi lo scopre ed esplora con occhio esterno.

Il nostro percorso di ricerca si conclude quindi con una rilettura e riscrittura storica dei luoghi, per sviluppare una biografia di comunità che nobiliti l’abitare come parte del cultural heritage. Vogliamo innescare processi di narrazione collaborativa e partecipativa con l’obiettivo di sviluppare l’identità condivisa di un ambiente/territorio, la conoscenza dello stesso e dei suoi cambiamenti.

La narrazione di un luogo assume un triplice obiettivo temporale: narrare il passato per mantenere, raccogliere e creare memoria; narrare il presente per informare e quindi avere cura, attenzione; narrare il futuro per osservare, immaginare e quindi proporre (o semplicemente sognare).

Riteniamo che il design abbia il compito fondamentale di mantenere le eterogeneità, costruendo nuove esperienze in cui riconoscersi. Il designer deve assumere il ruolo di «architetto delle relazioni» (Antonio Grillo) e orchestrare lo scambio dall’io al noi e dal noi al loro, diffondendo la pratica del mescolare, del connettere e dell’unire, creando un senso comune a partire da ambiguità, diversità e differenze.

Design, narrazione e territorio Conclusione

La costruzione della narrazione va facilitata con dei supporti che diano linee-guida, vincoli e spunti per l’inizio e/o la partecipazione alla narrazione; traducano o mettano in relazione i linguaggi dei diversi attori e delle diverse culture; mantengano e colleghino i contenuti rilasciati; creino un’esperienza positiva che incoraggi gli utenti ad una condivisione costante e spontanea.

Virgilio Sieni

«Il corpo è sempre politico, anche quando agisce in una forma inconsapevole e si pone nei confronti di un contesto, di un intorno, di un aperto.»

99|CONCLUSIONI

| 101APPENDICE RICERCA

AppendiceRicerca

Le sbobinature delle interviste sono state un approccio artigianale decisivo per l’individuazione dei parametri di acquisizione.Iragionamenti

sulle narrazioni non lineari e i percorsi a livelli ci hanno portato all’idea finale di Oltrestoria. Lo storyboard dell’esperienza AR ha permesso la visualizzazione delle logiche di avvicinamento agli elementi urbani e ci ha guidato verso la stratificazione del reale.

In questa appendice sono state raccolti tre momenti significativi del processo di ricerca, non rielaborati nella sintesi finale, ma rappresentativi del percorso sviluppato soprattutto nella prima fase di ricerca.

I racconti visivi sono stati sviluppati nella fase valoriale all’inizio del percorso, quando ancora non erano ancora focalizzati ambiti e modalità di intervento. Si sono rivelati - a posteriori - tracce inconsce decisive nello sviluppo di Oltrestorie.Lamappa illustrata è servita per riassumere il forte background valoriale ottenuto dal collegamento tra i molti e disparati riferimenti bibliografici.

«Mi rivolsi al libro come ad una persona.» Franco Califano, Un tempo piccolo

Frammenti del percorso

Briciole

|102 APPENDICE RICERCA

Fase di ricerca valoriale. Racconto visivo Aureliano.

| 105APPENDICE RICERCA|104 APPENDICE RICERCA

Fase di ricerca valoriale. Racconto visivo Valeria.

illustrata.ricercadimappadellaDettaglio A1.Formatoillustrata.ricercadimappadellaDettaglio A1.Formato

interviste.Sbobinatura Valeria.Metodo

interviste.Sbobinatura Aureliano.Metodo

Ragionamenti sull’esperienza Livellistratificata.distrade, vite e storie.

Narrazioni non lineari.

111|TITOLO SEZIONE110 | TITOLO SEZIONE

Storyboard Esperienza AR.

| 113APPENDICE RICERCA|112 APPENDICE RICERCA

Lledò, E. (N.D.). Emilio Lledò: l’uomo animale politico. RaiScuola.Lupi,G. (2017, January 30). Data Humanism: The Revolutionary Future of Data Visualization. PRINTmag.

Lupton, E. (2015). Caratteri, testo, gabbia. Guida critica alla progettazione grafica (Marco Brazzali e Remigio Decarli, trans.). Bologna: Zanichelli.

Marcolini, L. (2018). Il disegno e l’invisibile. Disègno. Unione ItalianaMartines,Disegno.A.(2019). La riscrittura combinatoria di Italo Calvino. andreamartines.it.

|116 BIBLIOGRAFIA | 117BIBLIOGRAFIA

Milano:Casalini,BUR.E. (2016). Rifondata sulla bellezza. Roma: Spino Editore.Foucault, M. (2011). Spazi Altri. I luoghi delle eterotopie (S. Vaccaro, trad.). Milano: Mimesis. Galimberti, U. (Rai). (2019, April 07). Uomini e Profeti, RaiRadio3

Fonti essenziali

Wikipedia.Winkowski, E. [@erik.winkowski]. (n.d.). Posts [Instagram profile].Yates, F.A. (1972). L’arte della memoria (Albano Biondi, trad.). Torino: Einaudi.

Bibliografia

Moca, M. (2019, June 06). Racconti di Walter Benjamin. ilTascabile.it.Morin,E.(2019). La sfida della complessità (Mario Pilato, trad.). Firenze: Editoriale Le Lettere. Queneau, R. (1983). Esercizi di stile (Umberto Eco, trad.).

Torino:Rodari,Einaudi.G.(1971). Grammatica della fantasia. Torino: Einaudi. Scuola Holden (2016, October 18). Michel Reilhac talks about Augmented Reality | Holden Start. Youtube. Semiosfera. (2018, August 25). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Umwelt.Wikipedia.(2019, July 29). Wikipedia, The Free Encyclopedia.

Bottà, F. (2018). User Experience Design. Milano: Hoepli. Bono, E. D. (2016). Sei cappelli per pensare: manuale pratico per ragionare con creatività ed efficacia (F. Terrenato, trad.).

Manovich, L. (2002). The Language of New Media. Cambridge: Mit Press.

Atkinson, R. (2002). L’intervista narrativa (R. Merlini, trad.). Milano: Raffaello Cortina Editore.

Kotler, P., Kartajaya, H. & Setiawan, I. (2019). Marketing 4.0 (I. Katerinov, trad.). Milano: Hoepli.

Gorlier. C. (N.D.). James Joyce: Ulisse. La rivoluzione della narrativa. RaiScuola.

Levy, P. (2002). L’intelligenza collettiva (M.Colò e D. Feroldi trad.). Milano: Feltrinelli.

Grazie agli altri professori incontrati nei corridoi in questi mesi, per gli spunti che ci hanno dato, segnali importanti per proseguire lungo il percorso.

Giovanni Abbatepaolo, per il supporto di programmazione del Codice Visivo.

Andrea Di Mattia, per la visione futura che ci ha donato.

Daniele De Luca, per l’esuberanza contagiosa e per l’aiuto nella ricerca storiografica sulle mappe di Roma.

Grazie alla prof.ssa Carrino per la passione con cui ci ha accompagnati in questi mesi (e in questi tre anni), per la profondità e la poetica che ci ha trasmesso.

Un super abbraccio e un grande ringraziamento a: Federico Russotto, per essere stato l’operatore delle riprese video, alle 7 del mattino, per due.

Ringraziamenti

Grazie al prof. Palatucci per le indicazioni necessarie alla sterzataGraziedecisiva.alprof.Lorenzo LRNZ Ceccotti per il preziosissimo supporto e la pazienza nella realizzazione del video finale.

Grazie a Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro per la scintilla accesa nel treno di ritorno da Rimini e per gli spunti di ricerca sotterrati e germogliati dopo mesi.

A Dalia e Dadi, alla loro ricerca della qualità, del bello e della Asincerità.Pe,primo ammiraglio del Capitano Buendìa, osmotica influenza e presenza nel cuore.

All’ISIA, scuola di vita, sempre aperta al dialogo.

Alla città che da sempre si infila nei miei progetti.

A tutte le persone che, raccontandomi la loro storia, danno forma al mio pensiero.

Alla mia famiglia, per il sostegno e il calore. A nonno Silvio e la sua passione per il territorio. A Via Cardinal la Fontaine.

All’esuberanza. Al Boom For Real come approccio alla vita e alle relazioni.

Ai ragazzi ISIA, ai compagni di progetti e ai progetti dei Acompagni.CoboePetrullo per il ritmato amore fraterno di questi cinque anni.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.