POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN - ANNO XVII - N. 05•2020 - LUGLIO 2020 - CONTIENE I.P.
05/2020
L’annata agraria entra nel vivo RAPPORTO ISMEA Crolla l’Ho.Re.Ca, meglio i consumi domestici
FITOSANITARI Italia virtuosa in Europa, in netto calo i trattamenti
ASSICURAZIONI Aziende e allevamenti non possono più attendere
VINO Le misure nazionali non sono adatte alle imprese piemontesi
U trasmittanza
Distanza tra gli appoggi
SP
peso
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
W/m2K
100
10,63
379
283
219
162
121
0,219
120
11,39
652
466
352
259
188
0,182
150
12,53
584
435
299
217
163
0,147
200
14,43
583
464
384
287
217
0,111
Particolare - Fissaggio pannelli spessori 100 e 120 mm
Particolare - Fissaggio pannelli spessori 150 e 200 mm
Questa strana assemblea dei soci 2020 Roberto Abellonio
direttore di Confagricoltura Cuneo
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA VENERDÌ 17 LUGLIO 2020
in prima convocazione alle ore 6 e in seconda convocazione alle ore 10.30 presso la sede di via Bruno Caccia 4/6/8 a Cuneo ORDINE DEL GIORNO ore 10,30 • Approvazione conto economico anno 2019 • Approvazione conto economico preventivo anno 2020 • Approvazione relazione collegio sindacale • Determinazione quote associative • Varie ed eventuali
Tra gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria, ora leggermente attenuata ma ancora in atto purtroppo, c’è l’impossibilità di effettuare raduni in presenza, con numerosi partecipanti. A farne le spese è, inevitabilmente, anche la tradizionale assemblea dei soci di Confagricoltura Cuneo che ogni anno ci fa trascorrere una giornata in compagnia, in un clima conviviale e festoso, ed è da sempre occasione importante di confronto e dibattito sul futuro della nostra organizzazione e della nostra agricoltura. Siamo stati quindi costretti a prevedere il suo svolgimento in una formula che non ci piace e che nessuno di noi avrebbe immaginato a inizio anno, per approvare l’Ordine del Giorno che vedete a fianco. Restiamo fiduciosi, tuttavia, che nei mesi autunnali potremmo tornare a ritrovarci numerosi, magari per un’assemblea straordinaria. Al momento però continuiamo tutti a rispettare le indicazioni e le misure anti contagio previste dalla autorità, sicuri che torneremo presto a radunarci insieme sotto la bandiera di Confagricoltura Cuneo.
I NUMERI DI QUESTO NUMERO
HO.RE.CA.
FITOSANITARI
stima % del calo del canale Ho.Re.Ca per il 2020
% di riduzione dei trattamenti fitosanitari tra il 2015 e il 2018
NEL 2020
IN ITALIA
ZOOTECNIA
ALPEGGI
-40% -17% 8%
350
% di allevamenti che hanno ricevuto i contributi assicurativi del 2015
gli allevamenti in alpeggio anche quest’anno sui monti della Granda
DALL’UE
CONSUMI
IN ATTESA
80
IN GRANDA
+6%
i milioni di € previsti dall’UE per l’agricoltura nel post Covid
stima % di crescita dei consumi alimentari domestici per il 2020
MILIONI
DOMESTICI
Bando Isi Inail 2019 / 2020 PAG. 18
CONTATTI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO Tel: 0171/692143 – 0171/344494 Fax: 0171/698629 E-mail: cuneo@confagricoltura.it
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IN PRIMO PIANO
Rapporto Ismea: in difficoltà l’Ho.Re.Ca, su i consumi domestici L’ISTITUTO ANALIZZA LE CONSEGUENZE DEL LOKDOWN SULLE VENDITE DEI PRODOTTI ALIMENTARI. SI STIMA UNA RIDUZIONE COMPLESSIVA DEL 10% di Paolo Ragazzo
I
l sistema agroalimentare italiano, inizialmente meno colpito di altri settori dagli effetti del lockdown, potrebbe chiudere il 2020 con una penalizzazione significativa. Tralasciamo in questa sede l’analisi delle situazioni delle singole filiere agroalimentari, per fornire ai lettori alcuni spunti più generali e trasversali che emergono dal terzo Rapporto Ismea sulla domanda e l’offerta dei prodotti alimentari nell’emergenza Covid-19. I dati negativi sono influenzati dalla chiusura pressoché totale, nei mesi scorsi, del canale della ristorazione, così come dai contraccolpi sui flussi di esportazione. Le stime evidenziano soprattutto prospettive dei consumi extra-domestici che per tutto il 2020 saranno poco incoraggianti.
Il crollo dell’Ho.Re.Ca Per il canale Ho.Re.Ca (acronimo di acronimo di Hotellerie, Restaurant e Cafè), ossia chi somministra alimenti e bevande, l’istituto parla di un calo pari al 40%, per un ammontare che si aggirerebbe attorno ai 34 miliardi di euro di perdita. E tale previsione non tiene conto di altri fattori di incertezza
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HO.RE.CA.
-40% stima % del calo del canale Ho.Re.Ca per il 2020
NEL 2020 legati alla recessione economica che potrebbe avere impatti sui comportamenti e sulla domanda delle famiglie, e dalla misura in cui tali impatti potranno essere controbilanciati dai provvedimenti di sostegno adottati dal governo. Nel complesso, da marzo a giugno è possibile stimare l’impatto in una contrazione dell’80% del valore del mercato extra-domestico. Un elemento importante di questo calo è la penalizzazione dovuta all’assenza dei turisti stranieri, relativamente ai quali è molto difficile immaginare un riavvicinamento alla normalità entro l’anno. Per comprendere l’incidenza dei consumi extra domestici basti pensare che in Italia la percentuale dei consumi fuori casa sul totale dei consumi alimentari (dati 2018) è del 34,3%, contro il 33,7% della media Ue, il 28,4% della Francia e
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il 26% della Germania.
La crescita dei consumi domestici D’altro canto, tuttavia, parte di questi consumi sono compensati dalla crescita delle vendite al dettaglio, che autorizzano a prevedere, per il complesso del 2020, un aumento dei consumi domestici del 6% circa rispetto al 2019. Nello scenario si assume che rispetto al valore medio di riferimento pre-crisi (quello del mese di gennaio) la spesa domestica resti sensibilmente più elevata almeno
fino a giugno, mentre da luglio a dicembre si ipotizza un livello comunque più alto, sia pure solo del 2,5%. Ismea immagina che lo spostamento dei consumi delle famiglie italiane dall’extra-domestico al domestico permanga in qualche misura per tutto l’anno (ad esempio per effetto di una maggiore diffusione dello smart-working). Date queste ipotesi, l’impatto complessivo sul totale della spesa agroalimentare domestica ed extradomestica per il 2020 consisterebbe in una riduzione attorno al 10%, pari a un valore di circa 24 miliardi di euro.
Nel lockdown un po’ meglio i piccoli negozi Anche la scelta dei canali distributivi da parte dei consumatori, poi, ha mostrato continui mutamenti in questo periodo: la chiusura dei centri commerciali e dei mercati rionali, nonché le lunghe file fuori
Trend delle vendite per canale distributivo (Rapporto ISMEA - Giugno 2020)
IPER
SUPER
DISCOUNT
NEGOZI 27%
22% 18% 16%
15% 13%
12%
16% 13%
3%
2% 0%
Variazione cumulato 2020/ cumulato 2019
Variazione periodo lockdown/ stesso periodo 2019
11-17/05/2020 primi allentamenti
dai supermercati e la necessità di non allontanarsi dalle abitazioni ha gradualmente spostato i consumatori verso i negozi di prossimità: i liberi servizi, ossia i negozi di piccole dimensioni, registrano infatti in periodo lockdown la maggior dinamicità con una crescita del
DOMESTICI
+6%
stima % di crescita dei consumi alimentari domestici per il 2020
NEL 2020
27% e picchi settimanali fino al +37%. Nella seconda settimana di maggio, tuttavia, una curva dei contagi in costante decremento e una situazione economica in progressivo peggioramento per molte famiglie ha determinato ulteriori cambiamenti: meno preoccupazioni per la salute e più per la situazione economica, con molti consumatori che sono dovuti tornare a cercare il “risparmio” e quindi a comprare nei Discount e, in parte, negli ipermercati dove è possibile trovare una più vasta gamma di prodotti in offerta.
Aziende più attente al consumatore finale E per chiudere uno sguardo alle aziende. Un campione rappresentativo di imprese alimentari da Nord a Sud, interpellate da Nomisma, alla domanda su cosa preoccupa di più delle conseguenze del lockdown, per il 70% ha risposto la chiusura del canale Horeca in Italia, mettendo al secondo e terzo posto la liquidità in azienda e l’adozione dei nuovi standard di sicurezza. Mentre al quesito su quale saranno le prossime strategie commerciali da mettere in campo in Italia le imprese hanno
risposto, nell’ordine: potenziamento della presenza sui social network, campagna sulla salubrità dei prodotti e potenziamento del canale online. Modalità per essere sempre più prossimi a una clientela che cercherà in futuro prodotti alimentari 100% Made in Italy, più sostenibili, rispettosi delle tradizioni e delle tipicità, attenti alla salute, e per quanto possibile accessibili. ISMEA
Leggi tutto il Rapporto sulla domanda e l’offerta dei prodotti alimentari nell’emergenza Covid-19
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IN PRIMO PIANO
G
iungono finalmente notizie positive per il settore agricolo con l’approvazione dell’emendamento al Decreto Rilancio che destina 426 milioni all’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali, per i primi sei mesi 2020, dovuti dai datori di lavoro appartenenti ad alcune specifiche filiere. “Accogliamo con favore gli interventi annunciati dalla ministra Bellanova che vengono incontro alle nostre richieste di taglio del costo del lavoro per i comparti del settore primario maggiormente in crisi e di sostegno al credito per le imprese agricole”, commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
RAPPORTO BANCA D’ITALIA
CONFAGRI CUNEO: NON SERVONO CONTRIBUTI “A PIOGGIA” L’intervento va ad aggiungersi, tra l’altro, all’istituzione del Fondo emergenziale di 90 milioni a supporto del settore zootecnico che sosterrà i comparti, cunicolo, suinicolo e dei vitelli da carne, anche con l’ammasso privato, e la filiera ovicaprina. Il tutto dovrebbe avvenire sostanzialmente in contributi diretti per capo allevato e/o macellato in un certo periodo compreso nei primi sei mesi
MASSIMILIANO GIANSANTI: “LA RIPRESA ECONOMICA RICHIEDE UN INTERVENTO PER STIMOLARE LA DOMANDA” dell’anno. Una particolare ulteriore attenzione andrà ora rivolta al settore agrituristico. Importanti, infine, i provvedimenti dedicati al credito introdotti nel Decreto Rilancio con la riformulazione dell’art. 222. Confagricoltura ha infatti fortemente sostenuto la necessità di interventi relativi al credito per le imprese agricole, avanzando ufficialmente la proposta ai recenti Stati generali dell’Economia e collocan-
do la misura in un contesto più ampio di rilancio del settore agroalimentare.
Allasia: “Sì ad interventi mirati” Indicazioni positive dunque per il settore anche in provincia di Cuneo dove il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia solo qualche giorno fa aveva dichiarato: “Più che contributi ‘a pioggia’, servono interventi mirati se alla politica sta a cuore il futuro del settore prima-
“Le aziende hanno bisogno di liquidità”
“Il crollo dei ricavi, la forte diminuzione dell’occupazione, il blocco della catena dell’Horeca con il conseguente sconvolgimento dei consumi alimentari e il drastico calo delle esportazioni di vini e formaggi evidenziano una situazione di crisi diffusa che il nostro Paese non viveva da oltre un decennio”. È questo il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, al rapporto sull’economia piemontese presentato dalla Banca d‘Italia. In base ai dati contenuti nel rapporto – fa rilevare Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – l’agricoltura della nostra regione, con 50.525 imprese agricole (-1,9% rispetto al 2019), contribuisce al Pil regionale per l’1,7%, con un valore aggiunto di 2,093 miliardi di euro. “Considerando anche l’industria alimentare e la ristora-
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Positivi gli annunci su credito e cuneo fiscale
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zione – afferma Ercole Zuccaro - il Pil che contribuisce a sviluppare il settore primario piemontese supera il 15% del totale”. Per Enrico Allasia il rapporto di Banca d’Italia sottolinea l’esigenza, per famiglie e imprese, di una maggior esigenza credito e liquidità “che in questa particolare congiuntura economica deve essere sostenuta dal sistema bancario con l’obiettivo di valorizzare le imprese sane, le quali sono motivate a realizzare investimenti per garantire possibilità di sviluppo, reddito e occupazione. In questo contesto - conclude Allasia - l’agricoltura è pronta a fare la propria parte, con un impegno forte per sostenere il territorio e l’economia locale, valorizzando le specialità che il Piemonte sa produrre”.
MASSIMILIANO
GIANSANTI Presidente di Confagricoltura
ACCOGLIAMO CON FAVORE GLI AIUTI ANNUNCIATI DAL MINISTRO rio. Tra le nostre proposte c’è quella di applicare a tutti i datori di lavoro agricolo, ovunque operanti, le agevolazioni contributive per zone particolarmente svantaggiate e montane (riduzione del 75%). Questa misura consentirebbe alle imprese di poter disporre di una maggiore liquidità, che rappresenta oggi il problema più rilevante per mantenere in esercizio aziende con capacità di competere sui mercati, e di continuare a garantire i livelli occupazionali pre-esistenti. Un’altra proposta è la riduzione dell’aliquota dei contri-
buti previdenziali ed assistenziali a carico dei lavoratori agricoli, che chiediamo sia equiparata a quella prevista per i lavoratori apprendisti. Concetti, questi, che si aggiungono a quelli espressi dal presidente Giansanti: “La ripresa economica richiede un immediato intervento per stimolare la domanda. Ho proposto al governo una riduzione delle aliquote IVA sui prodotti agricoli allo scopo di rilanciare i consumi – ha dichiarato –. Le risorse messe a disposizione dall’Europa sono fondamentali per avviare un profondo cambiamento dell’economia in chiave di competitività, ma in questo momento servono anche interventi mirati. Per tornare a rilanciare la produttività che ristagna da oltre un decennio occorre migliorare le infrastrutture, diffondere la digitalizzazione e le innovazioni tecnologiche, valorizzare la ricerca e la formazione come fattori chiave per lo sviluppo”.
Altra priorità: la semplificazione Il presidente ha poi fatto riferimento anche alla semplificazione burocra-
tica: “In un Paese che vuole essere all’avanguardia, i ritardi nella stesura di un decreto attuativo o di una circolare ministeriale bloccano l’erogazione di provvedimenti attesi da migliaia di cittadini e imprese in difficoltà. Ci auguriamo che il decreto sulla semplificazione annunciato dal governo consenta di fare reali e sostanziali passi in avanti verso l’efficienza amministrativa. La semplificazione è una delle priorità improcrastinabili, ancora di più oggi. I ritardi bloccano di fatto, la ripresa. Per quanto riguarda il settore agroalimentare l’emergenza sanitaria ha indicato che l’Italia e l’Europa devono accrescere la sovranità alimentare: secondo Confagricoltura il 10% in più di produzione lorda vendibile dell’agricoltura significherebbe una maggiore produzione di 20 miliardi ed esportazioni agroalimentari che possono crescere di 15 miliardi. Una svolta in chiave competitiva per il nostro settore, che necessita anche di accordi internazionali in grado di tutelare e valorizzare il Made in Italy.
Dall’Europa risposte inadeguate per il settore MODIFICATA LA DESTINAZIONE DI FONDI GIÀ MESSI A DISPOSIZIONE DALL’UE, MA NESSUN FONDO AGGIUNTIVO GLI USA HANNO PREVISTO 16 MILIARDI DI DOLLARI PER GLI AGRICOLTORI
V
ia libera nelle scorse settimane, a Bruxelles, a una proposta di regolamento che consente agli Stati membri di utilizzare, per la gestione dell’emergenza Coronavirus, le risorse finanziarie non ancora impegnate nell’ambito del Fondo europeo per lo sviluppo rurale. “Prendiamo atto della decisione, ma la nostra posizione non cambia. La risposta della UE per limitare le conseguenze economiche della pandemia sul settore agricolo resta vistosamente inadeguata - commenta il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Ringraziamo il Parlamento europeo per il lavoro svolto al fine di migliorare il progetto iniziale
della Commissione, ma dobbiamo rilevare che le risorse finanziarie restano invariate. Non sono stati mobilitati fondi aggiuntivi. All’atto pratico, è stata data agli Stati membri la facoltà di modificare la destinazione di fondi già messi a disposizione dall’Unione”. Stando alle cifre diffuse dall’Europarlamento, in Italia potranno essere nel complesso riassegnati circa 420 milioni di euro. Una somma insufficiente, basti ricordare che solo per gli aiuti al reddito degli agricoltori gli Stati Uniti hanno disposto uno stanziamento straordinario di 16 miliardi di dollari. “C’è poi un altro aspetto da sottolineare. Non potranno, di fatto, beneficiare del nuovo regolamento varato a Bruxelles le imprese agricole localizzate nelle regioni che hanno impegnato puntualmente i fondi per lo sviluppo rurale. E, quindi, non ci sono risorse finanziarie da rimodulare. È una situazione che lascia
perplessi, perché sarebbe penalizzata l’efficienza amministrativa”. Confagricoltura continuerà a premere sulle Istituzioni dell’Unione per aumentare i fondi della Ue per l’emergenza Coronavirus che restano fermi a circa 80 milioni di euro. Nonostante la fine del lockdown, la riapertura delle frontiere e del canale Horeca, l’impatto economico della pandemia continuerà a farsi sentire almeno fino alla fine dell’anno. Ecco perché va rafforzata l’azione in chiave europea in termini di risorse e strumenti. Il ricorso agli aiuti pubblici differenziati a livello nazionale, se prolungato nel tempo, contrasta con i principi del mercato unico.
L’UE È FERMA A 80 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE PRIMARIO EUROPEO
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A TUTTO CAMPO
La violenta grandinata che si è abbattuta sul Saluzzese la sera del 18 giugno scorso
Ritardi assicurativi ora basta aspettare NUOVO APPELLO DI CONFAGRICOLTURA CUNEO AI PARLAMENTARI DELLA GRANDA PER UNA SOLUZIONE
L
a Confagricoltura di Cuneo torna a richiamare l’attenzione dei parlamentari della “Granda” sui ritardi dei contributi assicurativi che, insieme alla complessità dei PAI (Piani Assicurativi Individuali), contribuiscono ad aggravare la già difficile situazione delle imprese del settore primario, alle prese con una consistente carenza di liquidità causata dalle criticità connesse all’emergenza sanitaria da Coronavirus. “Dopo aver sollecitato solo qualche mese fa una soluzione a questa situazione siamo costretti a ritornare sull’argomento viste le numerose segnalazioni di criticità giunteci dalle nostre associate – dichiara il presidente Enrico Allasia, firmatario della lettera trasmessa da Confagricoltura Cuneo a tutti i senatori e
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i deputati cuneesi –. Per ciò che riguarda i contributi 2019 per la gestione del rischio su frutta e colture vegetali, alle aziende della provincia di Cuneo restano ancora da erogare 1,4 milioni di euro. Ma la situazione si presenta molto più grave sul fronte dei rimborsi assicurativi del comparto zootecnico, dove gli allevamenti attendono ancora i contributi a partire dal 2015. Proprio in questi giorni alcune richieste di contributo sono state evase, ma la situazione resta critica ed è dunque prioritaria un’accelerazione dei pagamenti. Oggi la legge prevede che le aziende debbano pagare i loro fornitori entro 60 giorni, mentre lo Stato, ossia chi legifera, può permettersi di impiegare anche oltre 60 mesi a saldare le somme spettanti. Mi pare un evidente
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paradosso”. Stando ai dati di Condifesa, solamente l’8% delle aziende zootecniche ha ricevuto i contributi per il 2015, e solo il 5% per il 2016. Si rileva una situazione simile per gli investimenti nelle strutture (serre o impianti antigrandine) impiegate nel comparto ortofrutticolo, per cui sono stati erogati solo il 18% dei contributi per il 2015 e il 9% per il 2016. In entrambi i casi sono diverse centinaia le aziende in attesa di ricevere il dovuto.
In difficoltà anche i Consorzi di difesa Purtroppo, i ritardi nel pagamento dei contributi del Fondo di solidarietà nazionale mettono in seria difficoltà anche la gestione dei Consorzi di difesa, che anticipano alle compagnie assicurative i versamenti delle quote di competenza delle aziende e che si ritrovano esposti con gli istituti bancari a cui sono costretti a chiedere prestiti. Vi è poi tutta una serie di anomalie già segnalate in questi mesi ad Agea e al Ministero per
le Politiche Agricole. Tra queste il mancato conteggio dei parametri per il computo della spesa dell’assicurazione per i vivai di pioppi, i fagioli e le zucchine che blocca le domande di sostegno 2019 o i meccanismi per verificare che la produzione assicurata non sia superiore a quella massima assicurabile, che non considerano attualmente i bollettini di campagna rilasciati da periti estimatori delle compagnie assicurative. Altra questione, poi, è l’obbligo di allegare la certificazione antimafia per ogni domanda di contributi comunitari relativi a PAC, PSR e PAI con importi superiori a 25.000 euro. Soglia che Confagricoltura ritiene troppo bassa e non efficace al fine di combattere la criminalità organizzata nel settore agricolo. “Spiace constatare che nonostante i nostri ripetuti interventi sul tema e dopo alcuni segnali positivi giunti nei mesi scorsi, nell’ultimo periodo la situazione sia tornata a farsi critica – conclude Allasia –. Continueremo ad attivarci nelle sedi opportune per far emergere queste problematiche e restiamo a disposizione dei rappresentanti politici per un confronto utile a fornire ulteriori chiarimenti”.
ZOOTECNIA
8%
% di allevamenti che hanno ricevuto i contributi del 2015
IN ATTESA
RINNOVO CARICHE
Sei rappresentanti di Confagricoltura Cuneo eletti in Condifesa L’assemblea generale dei soci svoltasi lo scorso 19 giugno ha nominato il Consiglio di Amministrazione che guiderà il consorzio Condifesa nel periodo 2020-2025. Tra i consiglieri eletti ci sono anche numerosi rappresentanti di Confagricoltura Cuneo. Si tratta di Maria Teresa Ballauri, Filippo Demarchi, Gianluca Demaria, Andrea Ingaramo, Giovanni Sacchetto e Graziano Giacosa (in foto) che lo scorso 26 giugno è stato nominato nuovamente vice-presidente del consorzio nel primo Consiglio di Amministrazione che ha confermato anche Michele Quaglia alla presidenza del consorzio. “Sono soddisfatto per questa riconferma – commenta Graziano Giacosa – perché ciò rende possibile la prosecuzione del grande lavoro che abbiamo svolto sinora. Al di là della riduzione del numero dei consiglieri conseguente ad una modifica statutaria, infatti, buona parte del Consiglio è stata confermata e dunque il nostro lavoro potrà proseguire nel segno della continuità. Confagricoltura è soddisfatta della conferma del presidente Quaglia, persona molto equilibrata e disponibile al dialogo di cui abbiamo particolarmente apprezzato il lavoro. Ci aspettano tante battaglie a difesa e tutela degli agricoltori e dunque invitiamo i sindacati a continuare a sostenerci, come fatto sinora, nelle nostre tante battaglie in sede ministeriale” [F.R].
Cassa integrazione Operai Agricoli, criticità SEGNALATE ALLA DIREZIONE INPS DI CUNEO, IN DIFFICOLTÀ AZIENDE E LAVORATORI
C
onfagricoltura Cuneo e le principali organizzazioni datoriali e sindacali agricole, attraverso i loro rappresentanti, hanno inviato una lettera alla Direzione INPS Cuneo a fine giugno per segnalare alcune e criticità relative alla Cassa Integrazione Speciale Operai Agricoli (CISOA). “In questo periodo di gravi difficoltà conseguenti agli effetti economici del COVID-19 pur avendo il comparto agricolo proseguito la sua attività, le aziende agricole si sono trovate nella necessità di dover ricorrere agli ammortizzatori sociali, nella fattispecie alla Cassa Integrazione Speciale Operai Agricoli – si legge nella missiva del 23 giugno scorso, firmata anche dal
presidente Enrico Allasia –. Ad oggi è stata convocata una sola commissione CISOA alla fine di aprile, che ha esaminato le domande presentate sino a metà aprile. Stante le difficoltà di liquidità che molte aziende si sono trovate ad affrontare, è stato spesso richiesto il pagamento diretto da parte Inps che, però, ad oggi non risulta effettuato”. Questa situazione sta creando gravi disagi sia ai lavoratori che alle aziende e ad oggi (7 luglio 2020), nonostante siano state inviate comunicazioni circa l’accoglimento di alcune domande, non pare ancora avviata verso una soluzione definitiva. Confagricoltura continua a seguire la situazione.
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A TUTTO CAMPO
Fitosanitari, Italia virtuosa trattamenti in continuo calo LO RIVELA UN’ANALISI DEL CENTRO STUDI DI CONFAGRICOLTURA. GERMANIA, SPAGNA E FRANCIA FANNO REGISTRARE DATI IN CRESCITA di Fabio Rubero
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ell’ultimo decennio gli agricoltori italiani hanno drasticamente ridotto la somministrazione di prodotti per la protezione delle piante. Lo rivela uno studio di Confagricoltura secondo il quale nel periodo 2011-2018 nel nostro Paese sono stati effettuati complessivamente trattamenti per una media di 127 mila tonnellate annue di fitosanitari contro le 153 mila del periodo 2002-2010, con una riduzione del 17% con il minimo rilevato proprio nell’ultimo anno (2018) con poco più di 114 mila tonnellate, ad ulteriore testimonianza di un costante trend di ribasso. Nel dettaglio, le riduzioni di impiego dei fitosanitari hanno riguardato soprattutto i fungicidi (-22% di prodotto, -30% di principio attivo), seguiti da insetticidi e acaricidi (-21% di prodotto, -43% di principio attivo), erbicidi (-16% di prodotto, -20% di principio attivo); è invece cresciuto l’impiego di prodotti fitosanitari “vari” (+8% di prodotto, +14% di principio attivo). Analizzando invece la quantità
FITOSANITARI
-17% % di riduzione dei trattamenti fitosanitari in Italia nel periodo 2015-2018
IN ITALIA 10
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di prodotto in rapporto alla superficie coltivata degli ultimi vent’anni, possiamo osservare come le somministrazioni medie annue complessive di fitosanitari per ettaro in Italia siano passate da 9 kg (2000-2010) a 6,6 kg (-26% - 20112018). Dati dunque eccellenti per il nostro Paese che assumono ancor più rilevanza se raffrontati a quelli dei principali “competitor” agricoli nell’Unione Europea (Germania, Spagna e Francia). Di questi, infatti, solo l’Italia evidenzia, nel quadriennio 2015-2018 rispetto al precedente (2011-2014) una riduzione complessiva (-5%) delle vendite di prodotti fitosanitari, mentre in Germania e Spagna sono cresciute del 5% e in Francia del 10%.
Allasia: “Dagli anni’90 la riduzione è all’incirca del 50%” “Questi sono dati oggettivi che dovrebbe leggersi bene chi continua a sostenere che in agricoltura tutto sia fonte di inquinamento – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo –. Se poi, nell’effettuare il raffronto, estendiamo ulteriormente il campo temporale possiamo facilmente evincere come i dati dicano che dal 1990 ad oggi la riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura nel nostro Paese sia stata all’incirca del 50%, a dimostrazione di quanto abbia a cuore la questione ambientale chi lavora in questo comparto”. Risultati del tutto soddisfacenti dei quali l’Italia può certamente essere orgogliosa e sulle cui virtuose motivazioni il presidente Allasia non ha dubbi. “A partire dai primissimi anni ‘90, l’Unione Europea ha iniziato a dettare politiche
FITOSANITARI
+10% % di aumento della vendita di prodotti fitosanitari in Francia nel periodo 2015-2018
IN FRANCIA sempre più stringenti a riguardo con regole chiare e inderogabili. Inoltre il sistema di lotta integrato e non più a calendario, una sempre maggiore affidabilità delle previsioni metereologiche, insieme ad un utilizzo sempre più preciso e costante dei cosiddetti ‘Big Data’, nell’ottica della digitalizzazione e dell’agricoltura di precisione, hanno consentito che l’utilizzo dei prodotti fitosanitari fosse sempre più ottimizzato e mirato, limitando moltissimo gli sprechi. Ed è del tutto evidente che minore spreco significhi necessariamente minori consumi, come i dati dello studio dimostrano”.
E l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare dell’Unione europea? Dati particolarmente importanti, dunque, che dimostrano come anche in agricoltura taluni processi di digitalizzazione possano portare ad una maggiore qualità globale. Dati che però, evidentemente, ancora non soddisfano appieno il desiderio e la volontà della Commissione Europea. “Quando sento che Bruxelles – conclude Allasia - nonostante questi importanti risultati vuole imporre un’ulteriore riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi, una riduzione del 20% dei fertilizzanti e l’aumento del 20% della superficie “bio” mi chiedo dove voglia arrivare. Il legittimo e condiviso obiettivo dell’autosufficienza alimentare non può andare d’accordo con tutti questi paletti. Sono già stati fatti tantissimi sacrifici in questi anni tanto che oggi abbiamo colture che
non si sa più come diserbare perché nel frattempo sono stati aboliti i principi attivi che venivano utilizzati a tale scopo. Uno studio dell’Università di Piacenza rivela che senza le adeguate coperture rischiamo di ‘buttare’ il 69% di ciò che produciamo, semplicemente perché non siamo in grado di conservarlo. Che senso ha dunque chiedere l’ampliamento delle coltivazioni biologiche se quei prodotti non riusciamo a smaltirli in tempo utile e dunque li dobbiamo buttare? È bello avere obiettivi ambiziosi, ma occorre anche essere realistici e misurarsi con quelle che sono le esigenze della popolazione”.
PRINCIPI ATTIVI IN SCADENZA
Segnalare le criticità alla Confagricoltura All’interno dell’Unione Europea l’utilizzo dei prodotti fitosanitari è normato dal Regolamento (CE) n. 1107/2009 che, tra le altre cose, prevede che i singoli principi attivi siano periodicamente oggetto di revisione affinchè ne venga eventualmente rinnovata la possibilità di utilizzo o, al contrario, nel caso non venga ritenuto più necessario, questo venga impedito. Attualmente sono diversi i principi attivi la cui autorizzazione risulta scaduta, in corso di rinnovo o che sarà rivalutata a breve. Le aziende chimiche devono presentare alle autorità dell’UE una domanda per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione dei loro principi attivi in scadenza. In caso contrario, alla scadenza dell’autorizzazione, il principio attivo in automatico non verrà rinnovato e non potrà più essere utilizzato nell’UE. Per tale motivo, in virtù del ruolo cruciale che rivestono tali procedure per garantire la disponibilità di mezzi tecnici per il settore, Confagricoltura Cuneo invita le aziende a segnalare al più presto le eventuali criticità riscontrate con i prodotti fitosanitari, chiedendo informazioni su quelli in scadenza.
Danni da fauna, positivo l’incontro con la Provincia CONFAGRICOLTURA CUNEO È STATA RICEVUTA PER VALUTARE COME ARGINARE I NUMEROSI PROBLEMI CAUSATI DAI SELVATICI di Gilberto Manfrin
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i è svolto nella mattinata di mercoledì 8 luglio a Cuneo l’incontro tra i rappresentanti della Confagricoltura Cuneo e quelli della Provincia di Cuneo richiesto dall’organizzazione in seguito alle numerose segnalazioni da parte delle aziende agricole associate sull’incremento della popolazione di fauna selvatica all’interno della Zona ripopolamento e cattura (ZRC) situata a Cuneo, in frazione San Rocco Castagnaretta, con inevitabili ingenti danni alle colture. “Ringraziamo la Provincia per aver prontamente risposto alla nostra richiesta di incontro – spiegano i rappresentanti di Confagricoltura Cuneo presenti alla riunione – e per aver esaminato le possibili azioni da intraprendere per contenere questo annoso problema che continua ad danneggiare molti dei nostri associati, non solo a Cuneo, ma più in generale su tutto il territorio provinciale”. Al confronto hanno preso parte, per Confagricoltura Cuneo, il presidente Enrico Allasia, il direttore Roberto Abellonio e Adriano Rosso, responsabile di zona Cuneo. Mentre per la Provincia di Cuneo erano presenti il presidente Federico Borgna, il consigliere delegato Pietro Danna, il dirigente del settore Presidio del Territorio–Uffici Caccia Pesca Parchi e Foreste Alessandro Risso e il vice comandante Polizia Locale faunistico ambientale. “Abbiamo riscontrato l’interesse e la disponibilità della Provincia a far fronte alle nostre
segnalazioni – sottolineano i rappresentanti di Confagricoltura Cuneo –. Siamo consapevoli che la situazione è complicata da risolvere, stante la normativa nazionale in vigore, ma apprezziamo la sensibilità della Provincia nei confronti del grave disagio subito dagli agricoltori e la disponibilità a voler trovare insieme le migliori soluzioni per mettere d’accordo tutti gli attori in campo”.
A disposizione recinzioni elettrificate e gabbie di cattura Inoltre, i rappresentanti dell’ente provinciale hanno ricordato che sono a disposizione gratuitamente 20 kit di recinzione elettrificata per contrastare i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica. Saranno assegnati in via prioritaria ad aziende agricole con fondi coltivati nelle Zone di ripopolamento e cattura (Zrc) o nelle Oasi di protezione faunistica istituite dalla Provincia. L’assegnazione del kit a titolo gratuito durerà fino al 31 dicembre 2021; successivamente, l’assegnazione sarà su base annuale. Sono inoltre disponibili, sempre a titolo gratuito, 20 gabbie di cattura dei cinghiali per proprietari o conduttori di fondi in possesso di abilitazione rilasciata dalla Provincia di Cuneo. “Ci attiveremo ora per incontrare i rappresentanti della Regione e del Parco Fluviale Gesso e Stura per affrontare con loro la spinosa questione del risarcimento dei danni pregressi alle aziende che operano nella zona del parco”, conclude Confagricoltura. L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
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VITIVINICOLTURA
Vino, aiuti ministeriali sempre inadeguati CONFAGRICOLTURA PIEMONTE: “IL PIANO NAZIONALE NON RISPONDE A QUANTO RICHIESTO” di Gilberto Manfrin
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rosegue l’azione sindacale della Confagricoltura Piemonte verso il Governo per aumentare le risorse necessarie a risollevare il comparto vino, messo in ginocchio dalla pandemia. Il rischio concreto per il vino piemontese è infatti quello di non riuscire a venir fuori dalla crisi finanziaria innescata dal Coronavirus, complice la chiusura del canale Horeca (hotel, ristoranti, bar, enoteche) che stenta a ripartire e che ha portato ad un crollo delle vendite
per molte aziende, solo in parte attenuato dai movimenti nella Gdo.
Le misure nazionali non sono adeguate Il dialogo con le istituzioni è aperto: del problema si è infatti tornato a parlare negli scorsi giorni nel corso di una videoconferenza del tavolo agricolo regionale – alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa - per discutere della situazione del comparto vitivinicolo e per esami-
CONSORZIO ROERO
Francesco Monchiero confermato presidente Francesco Monchiero (nella foto) è stato confermato alla guida del Consorzio di Tutela del Roero per i prossimi 3 anni. L’elezione, avvenuta a fine giugno, è stata momento di bilancio dell’ente che negli ultimi 7 anni ha visto una crescita delle vendite del 38% in volume e valore e un’espansione delle superfici vitate, ora a 1.200 ettari “con un piano per gli impianti volto a garantire un aumento controllato e progressivo”. “Il primo obiettivo - ha detto Monchiero - sarà quello di creare una sede del Consorzio strutturata con un direttore, a cui si affiancheranno i progetti di promozione in Italia e all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Svizzera”.
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L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
Confagricoltura contesta il bando nazionale che vieta la distillazione dei vini a D.O.
OCCORRE RIMODULARE IL PIANO SECONDO LE NECESSITÀ DEI TERRITORI, LE DOC E LE LORO RESE
Malgrado le ripetute segnalazioni di Confagricoltura Piemonte e l’intervento della Regione, il piano nazionale ad oggi non risponde a quanto da noi richiesto. Occorre rimodularlo tenendo conto delle specifiche necessità dei vari territori regionali, delle Doc e delle loro rese. Inoltre, per la viticoltura piemontese diventa difficile diminuire la resa sull’intera superficie aziendale, richiederemo quindi l’applicazione per singola Doc”.
nare, in particolare, gli interventi di diminuzione della produzione in vista della prossima vendemmia (resa selettiva) e della distillazione di emergenza per Covid-19. Per Confagricoltura è intervenuto alla riunione il direttore della Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio, che è stato negativo soprattutto nei confronti del Ministero: “Le misure previste per aiutare le aziende del comparto vitivinicolo non sono adeguate alle necessità dei produttori piemontesi – ha affermato -.
Male il Governo, bene la Regione. Nel corso del tavolo agricolo, l’assessorato regionale ha dato la propria disponibilità ad attivare uno specifico bando con una disposizione di 4 milioni di euro, proprio per ovviare alla mancanza del bando nazionale, che non permette la distillazione dei vini a D.O. Potranno essere distillati solamente i vini della vendemmia 2019 detenuti al 15 luglio 2020 delle seguenti denominazioni: Piemonte Doc, Monferrato Doc, Acqui Docg, con un titolo alcolometrico totale compreso tra 9% e
ROBERTO
ABELLONIO Direttore di Confagricoltura Cuneo
Distillazione di crisi
15% vol. Il prodotto dovrà essere destinato a fini industriali, compresa la produzione di farmaci e disinfettanti, o energetici con titolo alcolometrico di almeno il 92%. Sono stimati circa 60 mila Hl di vino che andranno in distillazione, le domande dovranno essere presentate entro il 31 luglio e le operazioni di distillazione dovranno essere terminate entro il 30 agosto, mentre le domande di pagamento verranno presentate entro il 31 ottobre. L’aiuto che sarà in funzione di €/ %vol di alcol ad ettolitro varia da 0,75 €/lt a 0,80 €/lt per il Piemonte e
Monferrato rosso e bianco e 1,44 €/lt per l’Acqui Docg.
Vendemmia verde Ma la Confagricoltura regionale non ha mancato di dire la sua anche per quel che riguarda la vendemmia verde selettiva. Al momento la situazione presenta ancora alcuni aspetti da chiarire: è stato abbandonato il sistema farraginoso del click day a favore di una graduatoria per priorità mentre permangono criticità in particolare per ciò che attiene alla resa media degli ultimi cinque anni (metodo di definizione): è prevista la resa media aziendale
e una riduzione che dev’essere in totale di almeno il 15% sul totale aziendale e non per tipologia Doc/ Docg. Una scelta non condivisa, per altro, dalla Confagricoltura, come sottolineato dallo stesso direttore Abellonio. Stante questa situazione la Regione, così come la Confagricoltura, si è impegnata a chiedere al Ministero un approfondimento per chiarire la materia. Considerando i criteri che intenderebbe adottare il Governo per definire le priorità di accesso alla domanda è prevedibile che i produttori piemontesi non siano incentivati ad aderire alla misura.
TABELLA
TERMINAL CONTAINER MARITTIMI
VENDITA e NOLEGGIO FOCUS CONTAINER NAVALI Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il
NUOVI e USATI sistema agroalimentare italiano.
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XXXXXContainer mt 6x6 h 2,60XXXXX con pensilina
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Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it
L’ALTERNATIVA ECONOMICA ALLE CLASSICHE STRUTTURE FISSE V ERSATILI ED ECOSOSTENIBILI BONUS
La discussione, insomma, è aperta: “Continueremo a chiedere alle istituzioni un maggior sostegno per il nostro comparto vitivinicolo, che rappresenta una delle eccellenze del made in Italy, non soltanto per il primato mondiale dei volumi produttivi, ma soprattutto per il significato che tutto ciò rappresenta in termini economici, occupazionali, culturali e paesaggistici – conclude Abellonio –. Il tracollo del settore comporterebbe gravi ripercussioni non solo nell’ambito della produzione primaria, ma anche sotto l’aspetto turistico e della ristorazione”.
e porte frontali scorrevoli in PVC
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NOME
Container mt 6x6 h 2,60 con pensilina e porte frontali scorrevoli in PVC
COGNOME Carica del personaggio
Container coib con apertura fr
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Container da mt 6 e 12 con pensilina e fiancate per sosta e ricarica attrezzature elettriche
Container 10' piedi
Titolo del box Titolo Magazzino attrezzature VERDE- garage - ricovero dele personalizzazioni box del box Titolo dispensa e vari altri moduli
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PAC
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porte frontali
Container 20'h 2,90 piedi plastica, legno, im Container coibentato mt 6x2,45 per il success con apertura frontale con porte pieghevoli
può sostituire i t
Container mt 6 e 12 a cielo per ogni esigenza. Unità disponibili in Container da mt 6 e 12 con Container 40' piedi aperto con pensilina e fiancate per magazzino, chiusure sia con telo in PVCContainer che copertura in 10' piedi sosta e ricarica Container mt 12 e 6 x 2.45 h 2,60 e 2,90 per attrezzature elettriche PVC copri/ % di riduzione degli aiuti con porte scorrevoli o a battente in acciaio. magazzino pallet o ricovero materiali disponibili diretti nell’ultimo scopri anno con con portone scorrevole in acciaio Container 3x2.45 h 2,60 per nella versione Container coibentato mt 6x2,45 h 2,90o Container mt 12 x 5,30 x h 2,90 carta, per Container mt mt 6x6 h 2,60 con pensilina porte frontali utile per stoccaggio fornito con telo in PVC scorrevole tipo agricoli ed attrezzature magazzino o ricovero attrezzi 20' piedi ricovero con apertura frontale Container con porte pieghevoli e porte frontali scorrevoli in PVC plastica, mezzi legno, imballaggi misti e pneumatici semirimorchio
testo finto testo testo finto testo testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo testo testo finto testo testo finto XXXXX XXXXX OGNI STRUTTURA testo fintoEtesto testo finto testo testo finto testo testo finto testo È MOBILE Container usati il Isuccessivo ritiro e smaltimento; NOSTRI NUMERI FACILMENTE SPOSTABILE XXXXX XXXXX Container mt 6 puòpersostituire testo testo finto testo testo finto testo finto testo testo finto testo i tradizionali cassoni scarrabili L'ALTERNATIVA ECONOMICA CLASSICHE e 12 a cielo STRUTTURE FISSE VERSATILE ED EC testo testo testo testo fintoBuretto testo testo17/A finto -testo XXXXXALLE XXXXX Container da mtfinto 6 e 12 con testo finto Località Bene Vagienna (Cn) con Magazzino - garage - ricovero attrezzature aperto - dispensa e vari altri moduli e personalizzazioni per og pensilina e fiancate per testo finto testo testo finto testoUnità testo finto testo testo10'finto copertura in Container pieditesto Container 40' piedi sosta e ricarica disponibili in XXXXX magazzino, chiusure sia con telo in PVC che con porte scorrevoli o a battente XXXXX Visibili presso TERCOM Bene Vagienna CN attrezzature elettriche PVC copri/ testo finto testo Container testoVisibili finto testo testo finto testo testo finto testo TERCOM casello autostradale Fossano A6 TO-SV (prossimità casello autostradale Fossano A6 TO-SV, ANCHE IL SABATO) mt 12 e presso 6 x 2.45 h 2,60 e 2,90 perBene Vagienna CN (prossimità scopri con XXXXX XXXXX magazzino pallet o ricovero materiali disponibili porte frontali utile per stoccaggio carta, testo testo fintonella testo testo finto testo finto testo testo finto testo Container Tercom OGNI STRUTTURA È MOBILE E FACILMENTE SPOSTABIL versione con portone Container scorrevole in20' acciaio o plastica, Tel: 0172 642307 • Cell: 366 piedi Container mt 5890764 3x2.45 h 2,60 per legno,mt imballaggi misti pneumatici Container 12 x 5,30 x he 2,90 per fornito con finto telocoibentato in PVC scorrevole tipo testo testo testo testo testo finto testo testo finto testo Container mt 6x2,45 h 2,90 perXXXXX il successivo ritiro eed smaltimento; ricovero mezzi agricoli attrezzature magazzinomt o ricovero attrezzi Container 6x6 h 2,60 confinto pensilina semirimorchio container@tercom-teu.it • www.containertercomcn.it e porte frontali scorrevoli in PVC
con apertura frontale con porte pieghevoli può sostituire i tradizionali cassoni scarrabili
Container usati 3 - 6 e 12 x 2,5 H 1,40
L'ALTERNATIVA ECONOMICA ALLE CLASSICHE STRUTTURE FISSE VERSATILE ED ECOSOSTENIBILE
Container mt 6 e 12 a cielo Container da mt 6 e 12 con Container 40' piedi - ricovero attrezzature - dispensa e vari altri moduli e personalizzazioni per ogni esigenza Magazzino - garage aperto con pensilina e fiancate per Unità disponibili in magazzino, chiusure sia con telo in PVC che con porte scorrevoli o a battente in acciaio copertura in Container 10' piedi sosta eContainer ricarica mt 12 e 6 x 2.45 h 2,60 e 2,90 per attrezzature elettriche PVC copri/ Visibili presso TERCOM casello autostradale Fossano A6 TO-SV) anche al sabato magazzino pallet o ricovero materiali disponibili Bene Vagienna CN (prossimità scopri con Container mt 3x2.45 h 2,60 per nella versione con portone scorrevole in acciaio o
L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
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FRUTTICOLTURA
Per la frutta l’inizio di campagna è incoraggiante TERMINATA LA RACCOLTA DEI PICCOLI FRUTTI CON UN BILANCIO A DUE FACCE. FIDUCIA PER PESCHE E NETTARINE
La raccolta delle pesche è in corso
di Fabio Rubero
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er il mondo ortofrutticolo cuneese il mese di luglio rappresenta il momento in cui tendenzialmente si può iniziare a tracciare i primi bilanci per quelle colture MARCO
BRUNA Responsabile zona di Saluzzo e Savigliano di Confagricoltura
PECCATO PER IL MALTEMPO SULL’ULTIMA PARTE DELLA RACCOLTA DEI PICCOLI FRUTTI 14
la cui attività di raccolta si è ormai conclusa o volge al termine e a provare a fornire qualche preliminare previsione laddove invece le campagne sono in pieno svolgimento. In tal senso, le prime notizie che giungono “dai campi” sembrano indurre ad un ragionevole ottimismo. Dopo la travagliata stagione scorsa, infatti, il comparto sta vivendo un inizio di stagione che potremmo definire incoraggiante. “Il 2020 pare davvero essere l’anno in cui si inverte quel trend negativo che ci ha accompagnato negli ultimi anni – spiega Marco Bruna, responsabile zona Saluzzo-Savigliano di Confagricoltura – e parados-
L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
salmente il merito è della diminuzione delle rese e della leggera ripresa dei consumi, con il comparto agricolo che pare essersi rilanciato nella crucialità del suo ruolo. A partire dai piccoli frutti e dalle ciliegie, che hanno vissuto un inizio di stagione davvero buono con ottimi raccolti e frutti di eccellente qualità con prospettive di mercato e quotazioni molto interessanti. Purtroppo, però, il maltempo ha fortemente condizionato l’ultima parte della stagione al punto che in alcuni luoghi l’ultimo stacco non è addirittura più stato raccolto. Un vero peccato questa macchia finale che compromette un po’ la stagione senza tuttavia cancellarne la straordinarietà della prima parte”. Ma ciliegie e piccoli frutti, che negli ultimi anni nelle nostre zone, hanno progressivamente “guadagnato terreno” spesso in sostituzione di pesche e kiwi, non sono i soli a contribuire
al clima di ottimismo che contraddistingue questo inizio d’annata. “È da poco iniziata la raccolta delle pesche – aggiunge Bruna – ed anche qui i primi segnali giunti dal mercato fanno ben sperare poiché contraddistinti da una forte richiesta del prodotto. Stiamo assistendo ad una vera e propria rincorsa alla produzione che non può fare altro che stimolare il mercato, anche a livello di quotazioni. Buone le tempistiche, la maturazione e le pezzature. Siamo dunque particolarmente fiduciosi, anche se sempre all’erta poiché consci di come in ambito frutticolo le incognite siano sempre dietro l’angolo”. Un cammino virtuoso che nemmeno la grandinata di fine giugno sembra fortunatamente essere riuscita ad ostacolare. “Abbiamo temuto il peggio – conclude Bruna – ma fortunatamente le reti hanno fatto il loro
CLAUDIO
SACCHETTO Presidente Sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo
RISPETTO ALLO SCORSO ANNO I SEGNALI DEL MERCATO SONO MIGLIORI dovere”. Un punto di vista che raccoglie anche il consenso di Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutta di Confagricoltura Cuneo: “Rispetto allo scorso anno i segnali che giungono dal mercato in questo momento sono sicuramente migliori. D’altronde le carenze produttive in aree cruciali come la Romagna e la Spagna non possono fare altro che valorizzare ulteriormente i nostri prodotti. Dunque prendiamo felicemente
atto di questa buona partenza, ma sappiamo come occorra continuare a prestare la massima attenzione al mercato e al comportamento degli altri competitors come, ad esempio, la Grecia (che ha già drasticamente abbassato i prezzi) e come occorra attendere ancora un po’ prima di poter affermare con certezza che l’annata sia davvero molto positiva come tutti naturalmente auspichiamo”.
C O
LAVORATORI STAGIONALI
“Le aziende agricole hanno sostenuto sforzi economici enormi per l’accoglienza”
La firma del Protocollo di Intesa avvenuta lo scorso 30 giugno in Prefettura a Cuneo da parte di amministrazioni comunali, Regione, Provincia, associazioni datorali di categoria (tra cui Confagricoltura Cuneo), Forze dell’Ordine, Caritas ed Associazione Pappa Giovanni XXIII è l’ultimo (nel momento in cui andiamo in stampa) atto di una lunga serie di interventi tesi a gestire, migliorandola, l’annosa questione dei lavoratori stagionali della frutta nel Saluzzese, che l’emergenza sanitaria in corso ha reso quest’anno ancor più spinosa. “Abbiamo convintamente firmato il protocollo d’intesa perché, naturalmente, plaudiamo ad ogni iniziativa che possa essere utile a migliorare la situazione – commenta a riguardo Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo - tuttavia al suo interno non intravvediamo grandi novità rispetto a quanto già avvenuto sino ad ora. Sono anni che effettuiamo una costante azione di sensibilizzazione sulla questione sia nei confronti delle amministrazioni, sia nei confronti delle aziende, e continueremo a farlo, al di là dei protocolli. E di risultati ne abbiamo ottenuti parecchi visto che sono tante le aziende (anche grazie all’interessamento e finanziamento da parte della Regione) che hanno compiuto onerosi investimenti affinchè i propri lavoratori potessero godere di una adeguata sistemazione. È evidente che tutto può essere migliorabile, ma è altrettanto vero che non può non essere riconosciuto a tante aziende del comparto agricolo cuneese di avere fatto sforzi economici enormi senza che nessuna legge lo imponesse loro, ma semplicemente perché hanno a cuore il benessere dei propri lavoratori” [F.R].
CONTERNO OCCELLI
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Confagricoltura: la “Hard Brexit” è il peggiore scenario per il sistema agroalimentare italiano. Leggi tutto sul sito www.confagricoltura.it
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ZOOTECNIA
Latte, la ripresa passa per l’aggregazione CONFAGRICOLTURA: “DISCUTERE PER INDIVIDUARE UN SISTEMA DI MONITORAGGIO DEL MERCATO” di Gilberto Manfrin
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carne novità sul fronte lattiero caseario in provincia di Cuneo. Mentre in Lombardia il prezzo medio del latte crudo alla stalla tocca livelli minimi come non accadeva dalla primavera 2018 (al litro si vende a 36,5 centesimi, fonte Clal.it), in Piemonte
è attesa una leggera ripresa delle quotazioni. Complice l’aumento delle temperature dovrebbe esserci infatti una leggera diminuzione della produzione e di contro una (lieve) ripresa del mercato. “Con il calo dell’offerta - afferma Giampiero Degiovanni, presidente della seziona Latte di Confagricoltura Cuneo - è atteso un aumento
della domanda, in particolare, di prodotti freschi, in controtendenza rispetto al periodo stagnante dei mesi di lockdown che avevano praticamente azzerato la vendita da banco e cancellato quasi del tutto il canale Ho.re.ca.”. Quali scenari sono auspicabili? “Occorrerebbe una produzione più aggregata e, lo diciamo da tempo, che si inizi a ragionare sulla base di una tabella qualità unica per tutto il latte piemontese e non diversa da caseificio a caseificio, rendendo di fatto più semplice la comparazione dei prezzi applicati agli allevatori e la valutazione complessiva della situazione -so-
stiene Confagricoltura Cuneo -. Senza scordare il controllo della produzione, per una regolazione del mercato che dia la possibilità ai produttori, ma in generale a tutta la filiera, di non andare in sofferenza. Occorre quindi discutere per provare ad individuare un sistema di monitoraggio del mercato, a maggior ragione in questo periodo storico post Covid-19. Nel frattempo, con il caldo, l’auspicio è che quegli industriali che anche nel periodo di forte crisi hanno creduto nel latte made in Piemonte, continuino anche nell’immediato futuro a premiare la qualità del nostro prodotto”.
il nostro staff tecnico consiglia:
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NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE E APPROFONDIMENTI SU WWW.CONFAGRICOLTURACUNEO.IT O SU WWW.FACEBOOK.COM/CONFAGRICOLTURACUNEO
PRECISAZIONI INPS SU DISOCCUPATI E CASSINTEGRATI AL LAVORO IN AGRICOLTURA L’Inps, con la circolare 76 del 23 giugno scorso, ha precisato che l’articolo 94 del decreto-legge n. 34 del 2020 prevede che, in relazione all’emergenza epidemiologica, i percettori di ammortizzatori sociali - limitatamente al periodo di sospensione a zero ore della prestazione lavorativa - nonché i percettori di indennità NASpI e DIS-COLL e di Reddito di cittadinanza, possano stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2.000 euro per l’anno 2020. In ragione della previsione di cui all’articolo 94 del citato decreto-legge n. 34 del 2020 – ricorda l’Inps nella circolare - i percettori delle prestazioni NASpI e DIS-COLL possono,
invece, in corso di erogazione delle stesse, stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, nel limite di 2.000 euro per l’anno 2020, senza subire la sospensione/decadenza dal diritto alla prestazione o l’abbattimento della stessa. Pertanto, qualora i beneficiari delle suddette indennità di disoccupazione stipulino con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, nel limite di 2.000 euro per l’anno 2020, le prestazioni di cui sono titolari non verranno né sospese né abbattute ed inoltre i beneficiari non decadranno dal diritto alle stesse. I 30 giorni si computano prendendo in considerazione le giornate di effettivo lavoro
e non la durata in sé del contratto di lavoro. A tale ultimo riguardo, pertanto, sarà cura dell’interessato comunicare all’Inpa – attraverso le consuete modalità (trasmissione del modello NASpI-Com) – le giornate in cui, nell’ambito del contratto di lavoro, presta attività lavorativa. La contribuzione versata per lo svolgimento delle prestazioni lavorative presso datori di lavoro del settore agricolo sarà considerata utile ai fini di eventuali successive prestazioni di disoccupazione. La contribuzione versata durante il periodo di mantenimento della NASpI è utile tanto ai fini dei requisiti per l’accesso che ai fini della determinazione della durata di una nuova prestazione di disoccupazione. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.
COVID-19, AIUTI A FONDO PERDUTO Al fine di sostenere le imprese che sono state danneggiate dal Covid-19, il Governo ha inserito una misura di sostegno denominata “Contributo a fondo perduto”. L’articolo 25 del Decreto Rilancio (art. 25 del D.L. n. 34/2020) infatti prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, in qualunque forma societaria, compreso chi integra la produzione con attività agricole complementari o chi svolge altre attività oltre quella agricola, purché sia titolare di partita Iva agricola fino a 7.000 euro, inclusi gli agricoltori in regime cosiddetto di esonero.
A quali condizioni spetta? Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019: è infatti richiesto di dimostrare una riduzione di almeno il 33% del fatturato nel mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019. In particolare, il contributo è calcolato applicando i seguenti coefficienti: 20% per ricavi 2019 non superiori a 400.000 euro; 15% per ricavi 2019 compresi tra 400.001 e 1.000.000 di euro; 10% per ricavi 2019 compresi tra 1.000.001 e 5.000.000 di euro.
La scadenza Le domande dovranno essere presentate entro il 13 agosto 2020. Informazioni negli uffici di Confagricoltura Cuneo.
INSERTO TECNICO
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BANDO ISI INAIL, FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE PER ACQUISTO MACCHINE/ATTREZZATURE
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È stato pubblicato il bando Isi Inail 2019 - 2020 specifico per il settore agricoltura che si pone l’obiettivo di incentivare le imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti e, in concomitanza,
conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.
Dal 1° luglio scorso, il limite all’utilizzo del denaro contante si è abbassato da 2.999,99 euro a 1.999,99 euro. Il nuovo limite resterà operativo fino alla fine del 2021. Dal 1° gennaio 2022, infatti, il limite diventerà di 999,99 euro. Per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il minimo edittale sarà pari a 2.000 euro (e non più a 3.000 euro). Per le violazioni commesse e contestate a decorrere dal 1° gennaio 2022, invece, il predetto minimo edittale sarà ulteriormente abbassato a 1.000 euro. Per le operazioni effettuate nei confronti di turisti stranieri, resta applicabile il regime di deroga che consente l’uso dei contanti fino a 15.000 euro, nel rispetto delle previste condizioni. Dal 1° luglio 2020 si applica inoltre il credito d’imposta del 30%
in relazione alle commissioni addebitate agli esercenti per i pagamenti elettronici tracciabili effettuati da consumatori finali.
INSERTO TECNICO
Progetti ammissibili Nello specifico sono ammissibili i progetti di acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali o di macchine agricole e forestali.
Tetto masimo di 2mila euro Il divieto di utilizzare importi pari o superiori a 2.000 euro dal 1° luglio 2020 e pari o superiori a 1.000 euro dal 1° luglio 2022, riguarda il trasferimento di denaro contante (e di titoli al portatore) effettuato a qualsiasi titolo tra “soggetti diversi” (persone fisiche o giuridiche). Il limite all’utilizzo del denaro contante, quale che ne sia la causa o il titolo, vale anche quando il trasferimento sia effettuato con più pagamenti inferiori alla soglia che appaiono “artificiosamente frazionati”. Per tali trasferimenti è necessario ricorrere alle banche, uffici postali, istituti di
Fondi disponibili Lo stanziamento complessivo pari a 65 milioni di euro è così ripartito: • 53 milioni di euro, asse di finanziamento riservato alla generalità delle imprese agricole; • 12 milioni di euro, asse di finanziamento riservato agli imprenditori giovani agricoltori, organizzati anche in
forma societaria. Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA nella misura del 40% per i soggetti beneficiari dell’asse dedicato alla generalità delle imprese agricole; 50% per i soggetti beneficiari dell’asse dedicato agli imprenditori giovani agricoltori. Il finanziamento massimo erogabile è pari a 60.000 euro; il finanziamento minimo è pari a 1.000 euro. A livello operativo le spese ammissibili, le tipologie di progetti, i parametri ed i punteggi e la documentazione da inviare in fase di conferma, completa-
mento e rendicontazione finale non si scostano da quello che era stato previsto nel precedente bando ISI INAIL 2019, poi annullato causa COVID19.
Termini e scadenze L’apertura della procedura informatica per la presentazione domande è scattata lo scorso 14 luglio; la chiusura avverrà il 24 settembre. Per maggiori informazioni contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.
DAL 1° LUGLIO SONO ATTIVE NUOVE LIMITAZIONI ALL’UTILIZZO DEL DENARO CONTANTE moneta elettronica e istituti di pagamento.
Assegni Le novità ricordate tendono ad allineare la disciplina relativa all’utilizzo del contante a quella prevista per gli assegni bancari, postali e circolari. È, infatti, fissato a 1.000 euro l’importo a partire dal quale gli assegni bancari e postali e gli assegni circolari ed i vaglia postali e cambiari devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.
Sanzioni È stato previsto che per le
violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, il minimo edittale sarà pari a 2.000 euro. Per le violazioni commesse e contestate a decorrere dal 1° gennaio 2022, invece, il predetto minimo edittale sarà ulteriormente abbassato a 1.000 euro.
lavoro domestico e le collaborazioni occasionali. I soggetti passivi, come professionisti e imprenditori, sono obbligati a pagare gli acquisti di carburante con strumenti tracciabili (carte in primis, ma anche bonifici, bollettini, assegni), altrimenti l’Iva è indetraibili e il costo indeducibile.
Ulteriori limiti
Obbligo di pos
La retribuzione versata da datori di lavoro e committenti a lavoratori subordinati (compreso ogni anticipo) va pagata tramite banche o posta con bonifico, strumenti di pagamento elettronici, pagamenti in contanti allo sportello o assegno. La norma non vale per le Pa, il
Chi effettua attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, è tenuto ad accettare pagamenti effettuati attraverso “carte di pagamento”. La “mancata accettazione” di pagamenti tramite carte di pagamento non prevede sanzioni.
DOMANDE DI CONTRIBUTO PER I CONTRATTI DI FILIERA MAIS E LEGUMI SECCHI-SOIA È stata predisposta la Circolare AGEA che segue al Decreto Competitività, con la quale vengono rese note le istruzioni operative per accedere ai contributi per i contratti di filiera mais e legumi secchi-soia. Per la predisposizione delle domande, AGEA rende disponibile al richiedente un modulo precompilato contenente le informazioni, acquisite dal Fascicolo Aziendale, necessarie per consentirgli di presentare domanda di aiuto.
Importi concessi Il contributo potrà essere richiesto per un massimo aziendale di 50 HA con premio pagato in regime de-minimis. Ne consegue che negli ultimi tre esercizi finanziari l’azienda non deve superare 25.000 euro. L’importo ad ettaro è fissato in 100 euro che potranno essere adeguati
al ribasso qualora l’importo delle domande presentate superi il massimale annuale definito. Se la domanda prevede un importo pari o superiore a 5.000 euro sarà necessaria la Comunicazione Antimafia ai sensi della normativa vigente per gli aiuti di stato.
A chi spetta I soggetti che possono accedere all’aiuto sono le imprese agricole che abbiano già sottoscritto, ai sensi del decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 3 aprile 2020, direttamente o attraverso cooperative, consorzi e Organizzazioni di Produttori riconosciute di cui sono socie, Contratti di filiera di durata almeno triennale o che sottoscrivano Contratti di filiera di durata almeno triennale con imprese di trasformazione e/o commercializzazione. Qualora l’impresa di commer-
cializzazione o trasformazione associ direttamente le imprese agricole, anche in forma cooperativa, il contratto di filiera può essere sostituito direttamente dall’impegno/contratto di coltivazione, a condizione che preveda anch’esso una durata triennale. Il contratto di filiera deve essere sottoscritto da tutti i soggetti interessati.
Determinazione dell’aiuto Per la campagna 2020 è concesso, come detto, un aiuto di 100 euro per ogni ettaro coltivato a mais o proteine vegetali (legumi e soia), oggetto del contratto. L’importo unitario dell’aiuto è determinato in base al rapporto tra l’ammontare dei fondi stanziati e la superficie totale coltivata a mais o proteine vegetali per la quale è stata presentata domanda di aiuto; in caso di superamento dei fondi annuali disponibili,
PROVVEDIMENTI SIAE PER ABBONAMENTI MUSICA Gli organi direttivi di SCF (la società che, in Italia, gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata) hanno deliberato la riduzione del valore del compenso annuo dovuto dalle strutture turistico ricettive in misura proporzionale al periodo di chiusura forzata (pari quindi al 25%). Con riferimento agli abbonamenti musica d’ambiente stagionali la riduzione verrà applicata solo qualora l’abbonamento sia stato attivo in una o più mensilità ricomprese nel periodo marzo/maggio 2020 e verrà applicata per ogni mese ricadente nel lasso temporale indicato. Inoltre, analogamente a quanto disposto da SIAE per i compensi
l’OP AGEA procedere ad applicare una riduzione dell’aiuto previsto mediante l’adozione del taglio lineare. Gli aiuti sono concessi nel limite di spesa, rispettivamente di: a) filiera del mais: 5 milioni di euro per il 2020; 6 milioni di euro per il 2021; b) filiera delle proteine vegetali (legumi e soia): 4,5 milioni di euro per il 2020; 4,5 milioni di euro per il 2021. Eventuali somme residue relative a una delle filiere di cui all’articolo 3, comma 3 del DM 3 aprile 2020 (mais, proteine vegetali, carni ovine, latte bufalino) possono essere utilizzate per soddisfare le richieste eccedenti le altre filiere.
Termini di presentazione La domanda di aiuto può essere presentata dal 1° ottobre al 16 ottobre 2020.
Verifiche di ammissibilità La verifica di ammissibilità agli aiuti prevede l’esecuzione dei seguenti controlli: il richiedente l’aiuto deve avere un fascicolo aziendale aggior-
nato; verifica dell’esistenza e della congruenza dei dati anagrafici presenti in anagrafe tributaria, del dichiarante o del rappresentante legale; verifica dell’unicità della domanda di pagamento; verifica della presenza della certificazione bancaria inerente il codice IBAN; che le superfici dichiarate coltivate siano destinate agli usi del suolo specificamente indicati nell’articolo 1, comma 1, lettere f) e h) del DM 3 aprile 2020; che l’agricoltore abbia stipulato un contratto di filiera di durata almeno triennale; verifica della coerenza tra la coltura dichiarata e l’uso del suolo presente nel SIPA-GIS; verifica che le medesime superfici non siano richieste da più beneficiari e dallo stesso beneficiario per aiuti tra loro non compatibili. Le superfici sulle quali sono evidenziate irregolarità non saranno considerate ammissibili all’aiuto. Per maggiori informazioni e per la predisposizione delle domande rivolgersi agli uffici del Caa della Confagricoltura Cuneo.
di Diritto d’Autore e in ragione del grave impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto e avrà sul turismo, SCF ha disposto l’applicazione di un’ulteriore riduzione del 10% sui compensi al netto della riduzione già prevista. I clienti riceveranno a breve da SIAE a mezzo PEC i MAV per il pagamento degli abbonamenti, con gli importi già al netto della riduzione prevista; la scadenza resta conferma al 31 luglio prossimo per gli abbonamenti annuali e 31 agosto per gli abbonamenti stagionali. In caso di mancata ricezione del MAV, il cliente potrà rivolgersi all’ufficio SIAE competente per territorio e provvedere al pagamento allo sportello. Chi dovesse aver già provveduto al pagamento delle fatture beneficerà della riduzione a valere sui compensi di competenza 2021, salvo richiesta di rimborso anticipato.
INSERTO TECNICO
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CREDITO DI IMPOSTA LOCAZIONI: FINO AL 60% DEI CANONI DI AFFITTO DI IMMOBILI AZIENDALI Il Decreto Rilancio ha introdotto il bonus affitto per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020 e dall’Agenzia delle Entrate arrivano le istruzioni per il credito d’imposta del 60% sulle locazioni. Il bonus del 60% sul canone d’affitto si estende a tutte le locazioni commerciali, ma è incompatibile con il bonus per i locali C\1 introdotto per il solo mese di marzo. Tra i chiarimenti forniti, è confermata la possibilità di cessione del credito d’imposta anche al proprietario, in cambio di uno sconto sull’importo del canone d’affitto. Potranno quindi beneficiarne non solo i titolari di contratti di locazione di immobili di categoria C\1, ma tutti gli affittuari di immobili utilizzati per l’esercizio della propria attività commerciale, industriale, artigianale, agricola, d’impresa o professionale. Per le locazioni d’immobili dirette a uso non abitativo si potrà fruire di un credito di imposta pari al 60%, mentre la percentuale scende al 30% in presenza di contratti aziendali, ossia canone di locazione per le aziende.
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INSERTO TECNICO
A quale periodo di imposta si riferisce il bonus affitto?
dei canoni di aprile, maggio e giugno.
Per fruire del credito di imposta bisogna far riferimento al periodo di imposta 2020 relativamente ai mesi di marzo, aprile e maggio, già versati. Il contribuente per poter beneficiare del credito di imposta dovrà aver corrisposto il canone di locazione, ossia l’affitto dovrà risultare versato.
Il credito d’imposta spetta a condizione che i soggetti interessati abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi in ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 di almeno il cinquanta per cento rispetto allo stesso mese del 2019. Il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese. Quindi può verificarsi il caso, ad esempio, che spetti il credito d’imposta solo per uno dei tre mesi. La condizione del calo del fatturato si applica esclusivamente ai locatari esercenti attività economica.
A chi spetta Beneficia del credito d’imposta chi svolge attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto Rilancio. Il credito di imposta è riconosciuto alle strutture alberghiere e agrituristiche a prescindere dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente. Si ritengono inclusi i forfetari e le imprese agricole. Sono inclusi anche coloro che svolgono un’attività alberghiera o agrituristica stagionale; in tal caso, i mesi da prendere a riferimento ai fini del credito d’imposta sono quelli relativi al pagamento
I requisiti previsti
Cosa succede se il contribuente non ha pagato il canone di affitto? Nel caso di omesso versamento del canone di locazione, il contribuente non potrà fruire del credito di imposta, in quanto sospeso fino alla data della regolarizzazione del pagamento. Per maggiori informazioni contatta gli Uffici Fiscali di Confagricoltura nella tua sede di riferimento.
BONUS BABYSITTER: FINO A 1.200 EURO PER I CENTRI ESTIVI Il decreto legge Rilancio (Dl 34/2020) ha esteso la fruizione del congedo parentale “ad hoc” introdotto a marzo dal Cura Italia (Dl 18/2020) e contestualmente ha modificato i criteri di utilizzo e raddoppiato l’importo del bonus per pagare i servizi di baby sitter, fruibile in alternativa al congedo. Mentre con l’erogazione di marzo le famiglie in cui sono presenti minori di dodici anni potevano pagare esclusivamente la baby sitter, le nuove norme prevedono un’indennità anche per chi usufruisce dei servizi dei centri estivi, dei centri per le famiglie o degli asili nido. La somma del bonus raddoppia, da 600 a 1200 euro, ma chi ne ha già usufruito in marzo potrà arrivare solo alla cifra complessiva di 1200 euro. La richiesta va presentata in via telematica all’Inps: si ricorda che il patronato Enapa è a disposizione per la compilazione e l’inoltro della pratica.
Come funziona Il bonus baby sitting può essere richiesto in alternativa all’altra misura introdotta per favorire i genitori nell’assistenza dei figli, ovvero il congedo parentale Covid, che il decreto Rilancio ha prolungato di altri 15 giorni (in tutto 30 complessivi fra i due genitori) fino al 31 luglio. In entrambi i casi, bonus baby sitting o congedo parentale (retribuito al 50%) riguardano i lavoratori dipendenti, gli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dall’Inps, i lavoratori autonomi iscritti alle Casse professionali e alle loro gestioni separate.
I requisiti Il bonus baby sitting va richiesto all’Inps (anche da chi appartiene alle casse private di autonomi e professionisti) dai genitori che abbiano figli minori di 12 anni. Il vincolo dell’età decade per figli con disabilità. Uno dei due genitori (anche adottivi e/o affidatari), per avere diritto al bonus, non deve risultare percettore dell’indennità Naspi o di un altro strumento di sostegno al reddito, né essere disoccupato o non lavoratore alla data della presentazione della domanda. Per ricevere informazioni o per prenotare un appuntamento contattare gli uffici del Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo presenti sul territorio.
ZOOTECNIA
Suini, pochi centesimi non compensano i mesi precedenti DAVIDE RAZZANO, GUIDA LA SEZIONE SUINICOLA REGIONALE: “DALLA RIAPERTURA CI ASPETTAVAMO SEGNALI PIÙ POSITIVI” di Silvia Agnello
ROBERTO
BARGE
Presidente Sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo
VANNO LIMITATE LE IMPORTAZIONI, PRIVILEGIATI I CAPI NAZIONALI E DELINEATA UNA NUOVA SUINICOLTURA
L
a ripresa è tale se è significativa rispetto al regresso precedente. In estrema sintesi si può riassumere così la situazione delle quotazioni del mercato delle ultime settimane per quanto riguarda le carni suine: vero è che da metà giugno hanno cominciato a registrarsi variazioni positive sensibili, anche se mai pari al massimo consentito dal regolamento CUN, ma bisogna tener presente che per ben due mesi gli operatori hanno visto il prezzo scendere a step di 5 centesimi/kg a settimana. “Pur volendo rimanere fiduciosi che il trend attuale possa mantenersi costante, non possiamo prescindere da quanto accaduto in precedenza – commenta il presidente della sezione suini di Confagricoltura Piemonte Davide Razzano -. Una timida ripresa si è vista, ma bisogna tenere conto che segue a un periodo di chiusura totale, in cui il livello dei prezzi è arrivato a estremi vergognosi.
Dalla riapertura ci aspettavano comunque segnali decisamente più positivi. Invece il turismo è ancora sostanzialmente fermo, come lo sono parte dei ristoranti; scuole e mense non sono ripartite… C’è una sezione importante di mercato che ancora manca e i consumi di carne suina continuano a mantenersi bassi, quelli dei semilavorati in particolare. Anche se le variazioni delle ultime quotazioni hanno il segno +, il prezzo continua a essere significativamente inferiore ai costi di produzione”. Nel suo complesso, la situazione creatasi con l’emergenza sanitaria ha prodotto un accumulo di merce che ha sbilanciato domanda e offerta andando a incidere pesantemente sul prezzo. La spirale negativa, trainata dal trasformato, è arrivata a investire l’intero settore, facendo crollare in ultimo i prezzi dei suinetti, anch’essi al limite dei costi di produzione, e portando così in sofferenza anche il comparto della scrofaia a ciclo aperto. D’altronde, non poteva essere altrimenti con gli ingrassatori costretti a posticipare i ristalli a causa del mancato ritiro dei capi da parte dei macelli. Alle condizioni già di per sé drammatiche del drastico calo della domanda si sono poi aggiunte speculazioni. Il tutto in un contesto europeo in cui sono continuate anche le importazioni dall’estero, un tema questo in cui già nelle scorse settimane si era espresso Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo: “Vanno limitate le importazioni, privilegiando i capi nazionali. Come filiera, dobbiamo delineare una nuova suinicoltura nazionale, ragionando di programmazione produttiva, DOP ed export delle nostre eccellenze”.
Pochi aiuti al settore A fronte di questa situazione di grande sofferenza, il settore lamenta la totale assenza di aiuti: “Da parte del Ministero sono state fatte tante promesse, ma in concreto non si è fatto nulla – prosegue Razzano -. Ci si sarebbe aspettati anche un’apertura da parte del consorzio Dop, con deroghe anche temporanee sul peso medio in modo da evitare ulteriori penalizzazioni per gli allevatori che vedevano i carichi venire rimandati di settimana in settimana e alcune partite distolte dal circuito. Ma così non è stato”. In compenso sono rimaste invariate le scadenze dei pagamenti, per i quali le aziende non hanno avuto posticipi, né tantomeno alcuno sgravio. La misura che prevede la sospensione del versamento IVA non ha di fatto prodotto alcun beneficio, in quanto si attiva solo in caso di fatturato inferiore del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Ma il primo semestre 2019 si era distinto come periodo particolarmente negativo del settore.
Proposte per il Fondo filiere In relazione alla bozza di decreto ministeriale “Fondo filiere zootecniche in crisi”, che verrà discusso in Conferenza Stato – Regioni, Confagricoltura Piemonte ha scritto all’assessore Marco Protopapa affinchè possa proporre di perfezionare il testo apportando i seguenti tre adattamenti: 1) l’aiuto per i suini macellati sia concesso ai suini “allevati e macellati in Italia” e non già anche “nati” in Italia per evitare disparità di trattamento tra allevamenti che ingrassano i propri suini a partire da capi esteri ugualmente penalizzati in termini di calo delle quotazioni; 2) l’aiuto sia previsto unicamente per i suini presenti in allevamento almeno quattro mesi prima della macellazione; 3) l’aiuto per le scrofe sia concesso per il numero di scrofe presenti in azienda secondo quanto dichiarato con il censimento effettuato nel mese di marzo 2020 rilevabile nella Banca Dati Nazionale Zootecnica. L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
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ZOOTECNIA
Sugli alpeggi cuneesi la stagione promette bene ERBA ABBONDANTE E CONDIZIONI FAVOREVOLI IN QUOTA, MA PREOCCUPA LA PRESENZA CONSISTENTE DI PREDATORI di Silvia Agnello
S
embra promettere bene quest’anno la stagione degli alpeggi in provincia di Cuneo: erba abbondante e condizioni in quota favorevoli hanno accolto i circa 350 gli allevatori che ogni anno trasferiscono le loro mandrie e greggi in montagna. Resta però irrisolto il serio problema della presenza sempre più consistente di fauna selvatica, lupi e cinghiali in primis, che rappresenta una minaccia per l’integrità del
pascolo e per l’incolumità di pecore, capre e vitelli. L’emergenza coronavirus si può dire che non abbia impattato direttamente sull’attività d’alpeggio, ma gli allevatori tengono a precisare come il danno ci sia stato a causa della contrazione dei prezzi dei capi e delle mancate vendite di formaggio. Sulle Marittime, in valle Stura, i fratelli Mario e Piergiorgio Giraudo salgono al pascolo davvero ‘da una vita’. Lo facevano già da bambini,
I capi al pascolo dei fratelli Giuraudo nel vallone di Riofreddo
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L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
quando avevano soltanto cinque-sei anni. La loro azienda ha base a Vinadio, ma gli oltre duecento capi di bovini tutti gli anni passano l’estate nel vallone di Riofreddo, a Sant’Anna di Vinadio. “Siamo saliti il 20 di giugno, come al solito – raccontano -. Nei primi giorni, piuttosto freddi, sembrava che il tempo non volesse essere tanto clemente, ma poi la situazione si è normalizzata e l’annata promette bene. Il problema dei lupi c’è ormai da anni e ci costringe a ricoverare tutte le sere i vitelli nella stalla. Un aggravio di lavoro non da poco… ll lupo potrà anche essere un’attrattiva affascinante per i turisti, ma per il nostro lavoro è davvero un problema, come lo sono i cinghiali che distruggono il terreno. Teniamo conto che, in montagna, ci vogliono anni prima che la cotica si riformi! Quest’anno, poi, con la questione del coronavirus, le vallate sono molto più affollate rispetto al passato e non tutti si comportano
Il gregge di Giovanni Bonardo ad Oncino
in modo civile ed educato. Ne sono testimonianza i molti rifiuti abbandonati che ci troviamo spesso a dover portare via”. Racconta Giovanni Bonardo, che è originario di Oncino e proprio nel piccolo comune dell’alta Valle Po porta all’alpeggio le sue pecore: “Siamo saliti il 22 maggio, un po’ in ritardo rispetto agli anni scorsi. Normalmente arriviamo nella prima decade di maggio, ma quest’anno al pascolo invernale in pianura c’è stata sufficiente erba più a lungo. Fino a metà luglio il pascolo è nella parte bassa, a quota 1.200, poi saliamo nella parte alta, in località Bigorie, dove rimaniamo fino a fine settembre, arrivando a 2.000-2.200 di altitudine. La Valle Po è una zona tipicamente piovosa e quest’anno di acqua ne abbiamo avuta parecchia, an-
che troppa. A volte, proprio a causa delle precipitazioni, diventa difficile far pascolare gli animali e sfruttare l’opportunità del foraggio davvero abbondante. Di lupi ce ne sono, in queste settimane li abbiamo avvistati diverse volte. Nella parte bassa c’è un grosso problema anche con i cinghiali. Ciò che rovinano è perso: considerata la quantità di documentazione da produrre e i rimborsi che si ottengono, non vale certo la pena fare le pratiche per ottenere gli indennizzi”. Simone Barberis, titolare di un’azienda zootecnica a Monastero di Vasco, porta capre e mucche sul monte Alpet, in un pascolo che si snoda tra i 1.300 e 1.800 metri di quota a Pra di Roburent. Ha anche delle pecore che lo scorso anno, nonostante le precauzioni, sono state
vittime di predazioni: “Un branco di sette lupi le ha spaventate e loro, agitandosi, hanno tirato giù le reti e venticinque sono rimaste uccise. Ho presentato domanda di indennizzo, ma al momento non ho ancora ricevuto nulla. C’è poi poca attenzione da parte degli enti che dovrebbero provvedere alle strutture per i margari e ai ricoveri per gli animali”. Barberis porta l’attenzione anche sul problema del calo di domanda e alla contrazione dei prezzi provocati dalle fluttuazioni di mercato dovute all’emergenza Covid: “Il prezzo dei capi, in generale, è sceso drasticamente: capretti e agnelli ci sono stati pagati 2 euro al chilo, meno della metà dello scorso anno, mentre sui vitelli il deprezzamento si aggira sui trecento euro al capo. Ci sono state speculazioni e a pagarne il prezzo sono, come sempre, gli allevatori. Anche la vendita di formaggio ne ha risentito: nella fase acuta dell’emergenza, a causa della chiusura di molti esercizi, il prodotto è rimasto invenduto”.
Bovini, serve un “patto di filiera” LIVELLI DI MACELLAZIONE BASSI E PREZZI IN CALO DEL 30%. FACCIAMO IL PUNTO
U
n “patto di filiera”, in cui ogni anello della catena faccia la sua parte. Secondo Confagricoltura, di fronte al perdurare e aggravarsi dell’andamento negativo del settore dei bovini da carne è quanto mai urgente un’azione di ‘moral suasion’ da parte delle istituzioni sugli operatori della trasformazione e sulla grande distribuzione, affinché prediligano materia prima nazionale rispetto a quella estera. Alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e al distanziamento in fase di riapertura, si aggiunge la minore capacità produttiva dei macelli per il rispetto
delle norme sanitarie e, soprattutto, cominciano a farsi sentire i primi effetti della crisi economica generale, che limitano la capacità di spesa del consumatore finale. A livello europeo tutti i Paesi principali produttori stanno incontrando grosse difficoltà nelle vendite. Il conseguente crollo delle quotazioni riversa sul mercato italiano carni d’importazione a prezzi estremamente competitivi. La perdita di valore assommata al calo delle macellazioni ha portato nel Paese una contrazione del giro d’affari nazionale del settore stimata a fine maggio
La mandria di Simone Barberis sul monte Alpet
non inferiore ai 15 milioni di euro. A livello locale, il presidente della sezione Bovini da carne di Confagricoltura Cuneo, Alberto Brugiafreddo, ci descrive così il quadro della situazione: “Per i maschi, sia di Piemontese sia di razza francese, i livelli di macellazione sono intorno al 5060% del pre-crisi, con un deprezzamento del 30%. Le vacche hanno perso il 10-12%. Per gli allevatori i volumi costituiscono al momento una grossa criticità, proprio per la necessità di togliere gli animali dalla stalla al momento giusto, senza andare incontro a tutti i problemi conseguenti al sovraffollamento”.
Quali contromisure A livello nazionale, Confagricoltura ha proposto una serie di possibili contromisure, richiedendo l’intervento tempestivo del Governo, affinché vengano adottati provvedimenti eccezionali a sostegno del mercato. Tra le istanze specifiche, Confagricoltura ha richiesto: 1) ulteriori interventi di distribuzione gratuita di alimenti agli indigenti: oltre ai 10 milioni già stanziati, che occorre che si traducano velocemente in gare di assegnazione, è necessario
prevedere 30 milioni di euro da destinare alla carne in scatola prodotta da referenze nazionali. 2) A questo si aggiungono le richieste di varare una misura straordinaria di indennizzo per le perdite di ricavi, di prevedere incentivi sul credito d’imposta o 3) sgravi fiscali per gli operatori che aumentano l’acquisto rispetto alla loro media precedente l’emergenza, di attivare misure di ammasso privato per il vitello a carne bianca, di supportare la liquidita delle aziende e, infine, una campagna promozionale a medio-lungo termine di stimolo all’acquisto. Aggiunge Brugiafreddo “Sono misure valide, che porterebbero un po’ di ossigeno, ma rimane il problema che i contributi durano solo un certo periodo e poi si esauriscono. Ci troviamo ad affrontare una situazione in cui i consumatori non comprano perché non possono farlo o hanno paura per il futuro, per cui tendono a risparmiare. Lo dimostra il fatto che sono tutti i settori della carne a essere in difficoltà. La si dovrebbe assimilare agli alimenti riconosciuti come necessari, equiparandone il regime IVA, così all’agricoltore rimarrebbe quel 3% in più”.
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CORILICOLTURA
Nocciole, si guarda all’annata con fiducia GLI ADDETTI CONFERMANO PROSPETTIVE INTERESSANTI. ALDO GAVUZZO: “CI ASPETTIAMO UN RACCOLTO POSITIVO” di Francesca Braghero
L
’assemblea di Ascopiemonte - OP che raggruppa oltre 500 produttori di nocciole svoltasi lo scorso 25 giugno, è stata l’occasione per fare una prima valutazione su come ci si sta avvicinando alle campagne di raccolta di quest’anno e sullo stato attuale del comparto corilicolo. “Durante l’assemblea è stato approvato il bilancio di esercizio ed è stato costituito un nuovo collegio sindacale, che ha approvato alcune modifiche sia allo Statuto, sia
al piano operativo, oltre che il cambiamento della ragione sociale da società cooperativa a società cooperativa agricola – fa sapere Pierpaolo Bertone, presidente di Ascopiemonte. Ma soprattutto, l’assemblea è stata la sede in cui si è cominciato a fare le prime previsioni sull’andamento di questa annata dal punto di vista del prossimo raccolto. “Siamo di fronte ad una buona produzione di nocciole specie in bassa Langa e nell’astigiano, in quanto territorio poco
interessato dalla cascola, fenomeno al quale purtroppo la Tonda Gentile del Piemonte è molto sensibile – continua Bertone. Nell’Alta Langa la cascola è invece un po’ più abbondante, con diverse nocciole cadute a terra non ancora fecondate”. Tuttavia, come sottolinea Aldo Gavuzzo, presidente della sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo, “la cascola precoce è di gran lunga minore rispetto allo scorso anno, quando ci eravamo trovati di fronte ad una
produzione non ottimale, a causa del clima non idoneo e all’infestazione delle piante da parte della cimice asiatica, che avevano portato ad un raccolto fino al 50% inferiore rispetto alla norma, se pur positivo dal punto di vista del prezzo”. Per quanto riguarda il problema della cimice asiatica, sia Bertone che Gavuzzo sono d’accordo nel ribadire l’importanza di un intervento tempestivo da parte degli agricoltori, tramite un monitoraggio continuo ed un trattamento immediato, al fine di poter continuare ad offrire ai consumatori un prodotto di qualità eccellente. A questo proposito, Antonio Marino, tecnico corilicolo di Confagricoltura Cuneo, pone l’accento sulle aspettative riposte sulla vespa samu-
rai, antagonista naturale della cimice asiatica (vedi approfondimento a lato): “Ad oggi sono poche le regioni italiane che possono permettersi i lanci del Trissolcus Japonicus: la Regione Piemonte ha invece superato la barriera dei divieti di immissione nell’ambiente di insetti alloctoni e sta ponendo grande attenzione su questi lanci, confidando di ottenere da essi buoni risultati”. Sperando nel proseguimento del clima clemente e dell’assiduo controllo degli agenti infestanti, l’annata sembra essere partita con buone prospettive. “Vedremo prossimamente come si attesteranno i prezzi, ma ad oggi, ci auspichiamo di avere un raccolto positivo e soddisfacente sotto tutti i punti di vista”, conclude Gavuzzo.
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LOTTA BIOLOGICA
Cimice, primi lanci della vespa samurai PIEMONTE IMPEGNATO DAL 2018 NELLA RICERCA SPERIMENTALE DI NUOVE SOLUZIONI DI DIFESA
I
n Piemonte sono iniziate le operazioni di contrasto alla cimice asiatica attraverso la diffusione del parassitoide Trissolcus Japonicus, noto come vespa samurai, nemico naturale della cimice. In questi giorni in 100 siti individuati su tutto il territorio piemontese si stanno effettuando i lanci della vespa samurai, che a discapito del nome è un insetto di circa 1,5 mm ed è innocuo per l’uomo e gli animali, comprese le api. “Stiamo compiendo un passo importante per tutelare l’ortofrutticoltura piemontese che vuole essere di qualità - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. La vespa samurai ci consentirà di risolvere il grave problema della cimice asiatica in modo naturale, dando così certezze ai nostri agricoltori e a chi vuole investire in Piemonte. Per fare questo ci sono voluti anni di ricerca, oltre alla modifica di normative a livello internazionale per po-
ter importare questa specie dall’Oriente. L’agricoltura di qualità e d’eccellenza, naturale e biologica è il futuro del nostro Piemonte. Una delle leve su cui dobbiamo investire per garantire posti di lavoro e ricchezza alle generazioni di domani”. Al presidente Alberto Cirio fa eco l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa: “Grazie al lavoro di vari soggetti istituzionali - sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa - si è potuto attuare concretamente un progetto di aiuto alle imprese agricole per prevenire e contenere i danni dell’insetto che sta devastando le produzioni ortofrutticole e di nocciole del Piemonte. Con i primi lanci della vespa samurai abbiamo avviato il piano di lotta biologica che ha una valenza triennale e il cui obiettivo finale è ottenere una progressiva riduzione delle infestazioni da cimice asiatica nel rispetto dell’ambiente e della salute umana”.
Solo nel 2019 danni per 170 milioni di euro La lotta biologica alla cimice asiatica è stata avviata per fronteggiare un’emergenza che ha colpito fortemente l’agricoltura piemontese distruggendo intere coltivazioni di frutteti, ortaggi e corilicole: nel solo 2019 in Piemonte i danni derivanti dalla Halyomorpha halys ammontano a 170 milioni di euro su 13.500 aziende agricole. La Regione Piemonte pertanto ha aderito al piano triennale nazionale di lotta biologica, emanato dal Ministero dell’Ambiente. Il Piemonte è infatti tra le Regioni del Nord Italia che hanno presentato richiesta ufficiale per l’immissione in natura del parassitoide T. japonicus per la lotta biologica, nell’ambito del Programma nazionale di contrasto alla cimice asiatica, elaborato dal Servizio Fitosanitario Nazionale in collaborazione con il CREA e le Regioni interessate.
Dopo un complesso iter a livello nazionale per far modificare la normativa esistente del Ministero dell’Ambiente e consentire la lotta biologica con organismi utili alloctoni, si è arrivati all’autorizzazione ministeriale dell’introduzione del parassitoide oofago Trissolcus japonicus per le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento. Il Piemonte è impegnato dal 2018 nella ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni di difesa dalla cimice asiatica attraverso il gruppo di lavoro che coinvolge la Regione Piemonte tramite il Settore Fitosanitario e Servizi Tecnico-Scientifici (SFR),
l’Agrion - Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino (DISAFA), le OP e le Organizzazioni Professionali. Le diverse azioni attivate in questi anni, dal monitoraggio territoriale, mediante trappole a feromoni e frappage, all’uso delle reti escludi-insetto, all’impiego di sostanze ad azione battericida e al rilievo degli antagonisti naturali, sono state rese possibili grazie a Regione Piemonte, Fondazione CRC - Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRT - Cassa di Risparmio di Torino e Ferrero Hazelnut Company.
Un esemplare di vespa samurai (Trissolcus Japonicus)
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TURISMO RURALE
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na vacanza sicura, all’insegna del relax grazie agli ampi spazi all’aria aperta, e della qualità, dove vengono proposti solo prodotti agroalimentari tipici del territorio: è questa la proposta degli agriturismi per l’estate 2020. Confagricoltura Piemonte, attraverso i propri canali social, ha ribadito il messaggio: “I nostri agriturismi vi aspettano! Con spazi aperti, tradizione e passione per la natura”, per porre l’accento proprio sul valore della vacanza in agriturismo. L’agriturismo, infatti, con i suoi grandi spazi a stretto contatto con la natura che offrono ai turisti la possibilità di passeggiare, nuotare in piscina, praticare sport e rilassarsi gustando prodotti genuini, presenta caratteristiche e potenzialità particolarmente interessanti in questo periodo di ripartenza dettato dal rispetto delle regole di distanziamento sociale. Come sottolineato da Agriturist, il settore degli agriturismi – oltre 24.000 in tutta Italia, più di 400 in provincia di Cuneo – ha pagato l’effetto Covid con perdite che sono di decine di milioni di euro
AGRITURISMI
oltre
400 gli agriturismi in provincia di Cuneo
IN GRANDA 26
Agriturismi, dove la vacanza è sicura ROATTINO (AGRITURIST): “UN PERIODO DI RELAX IN CAMPAGNA PER SCOPRIRE LA CULTURA RURALE” di Francesca Braghero
durante i mesi del lockdown e tuttora le conseguenze della crisi restano evidente ovunque, dai laghi alle zone collinari, per la mancanza di turisti soprattutto stranieri, ancora timorosi per la situazione contingente. In Piemonte, le prospettive attuali della cosiddetta Fase 3 non sono purtroppo migliorate, con alcune strutture che hanno preferito rimanere chiuse per l’intera stagione o almeno fin dopo l’estate, ed una presenza turistica costituita unicamente dalla clientela storica e dagli affezionati, che ritornano perché ben conoscono questo tipo di realtà. Tuttavia, l’intento di Confagricoltura Piemonte è quello di far ripartire proprio il turismo rurale, grazie alla presenza nella nostra regione di un grande numero di agriturismi, perlopiù ubicati nelle zone di Langhe, Roero e Monferrato, ma non solo, che hanno tutte le carte in regola per ospitare i turisti in totale sicurezza, lontano dalla folla delle località balneari o montane, e dotate di un distanziamento sociale naturale. “Mai come in questo periodo l’agricoltura può offrire più di una semplice
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vacanza, assumendo quel ruolo che da sempre le compete e prendendosi finalmente una grossa rivincita nei confronti di coloro che spropositamente considerano l’agricoltura come fonte di inquinamento – sottolinea il presidente di Agriturist Cuneo, Valter Roattino. Sono, infatti, proprio gli agriturismi a porsi come unica alternativa alle classiche ed affollate mete di villeggiatura, offrendo anche del valore aggiunto: “Concedersi una vacanza in agriturismo può essere anche anche un’ottima occasione didattica, non solo per chi arriva da fuori Paese, ma anche per i nostri connazionali, in grado di lasciare un bagaglio culturale di tradizioni e scoperte della cultura rurale piemontese da raccontare al rientro in città”, continua il presidente.
“Bonus Vacanze”: le strutture cuneesi sono in prima linea A questo scopo, viene in aiuto anche il “Bonus Vacanze” inserito dal governo nel Decreto Rilancio, i cui beneficiari sono gli individui o le famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro e con DSU rego-
larmente presentata. Il bonus, utilizzabile per l’80% sotto forma di sconto del corrispettivo dovuto per il servizio turistico e per il 20% come detrazione d’imposta in sede di dichiarazione dei redditi, è concesso nella misura di 150 euro se si tratta di individuo, 300 euro se coppia e 500 euro se famiglia (da tre membri in su) ed è spendibile in un’unica soluzione nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020 anche presso le aziende agrituristiche che aderiscono all’iniziativa. Per averlo, gli utenti dotati di un’identità SPID o Carta d’identità elettronica (CIE) devono fare richiesta all’Agenzia Entrate tramite una specifica app denominata “IO” per ricevere un codice univoco ed un QR-code, che dovranno esibire e comunicare al fornitore del servizio turistico prescelto al momento del pagamento, previa verifica dell’adesione dello stesso all’iniziativa. “In Piemonte, ed in particolare nella provincia di Cuneo, sono moltissimi gli agriturismi che hanno scelto di aderire alla Tax Credit Vacanze – specifica Valter Roattino – e sono convinto che i nostri imprenditori, dopo il brutto periodo di lockdown che ha visto il blackout delle attività, sapranno rilanciare il settore agrituristico valorizzando l’immenso territorio naturale delle nostre splendide valli montuose e collinari, nel rispetto delle regole che garantiscono ai turisti una vacanza in totale sicurezza”.
CONFAGRICOLTURA NEWS
“Cascine Piemontesi” iscriversi per crescere NUMEROSE LE AZIENDE CHE HANNO GIÀ DATO LA LORO ADESIONE. MOLTI I VANTAGGI PREVISTI
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ontinuano le iscrizioni al consorzio “Cascine Piemontesi”, nato lo scorso dicembre sotto la regia di Confagricoltura Cuneo con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo, al fine di promuovere il territorio e valorizzare le eccellenze agroalimentari locali.
Tante le opportunità Sono già molte le aziende agricole e agroalimentari, gli agriturismi e le altre attività turistico-ricettive piemontesi che hanno deciso di aderire al consorzio per beneficiare di numerosi vantaggi, tra i quali l’inserimento in una rete di eccellenze agroalimentari e in un sito vetrina con pagine dedicate alla propria impresa, un accesso agevolato a canali di vendita online dei propri prodotti e servizi, nonché a bandi, progetti e fiere di settore, attraverso un’immagina coordinata e materiale promozionale brandizzato.
L’adesione del consorzio al Psr Ultima novità è la volontà, da parte del consorzio, di aderire all’Operazione 3.2.1 del Psr “Informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità”, a sostegno delle attività di valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità svolte nel mercato interno da associazioni di produttori, per la realizzazione di azioni che comprendono lo sviluppo di siti web, campagne ed eventi promozionali, pubblicazioni, filmati, gadget e altri prodotti multimediali, acquisto di spazi pubblicitari su vecchi e nuovi media, organizzazione e partecipazione a fiere e mostre. Le aziende piemontesi che desiderassero sfruttare questa importante opportunità di promozione e visibilità per le proprie produzioni e servizi e affrontare in squadra le nuove sfide del mercato internazionale, possono contattare il numero 0171.692143 o scrivere a f.dalmasso@confagricuneo.it per ricevere maggiori informazioni.
PROTOCOLLO ANTI COVID-19
Le misure in un video su Youtube
In un video su Youtube tutto quello che c’è da sapere sul Protocollo anti Coronavirus per le imprese agricole della provincia di Cuneo, elaborato nel mese di maggio 2020 da Confagricoltura Cuneo in collaborazione con le altre organizzazioni datoriali e sindacali provinciali, sotto la guida dell’Ebat-Favla. Il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio e il responsabile dell’Ufficio Sicurezza, qualità e certificazioni alimentari Stefano Ramero spiegano le misure che le imprese agricole della “Granda” si trovano a dover applicare in questi mesi. INQUADRA IL CODICE QR
Inquadrando con lo smartphone il codice QR qui a fianco è possibile accedere al video realizzato da Confagricoltura Cuneo per illustrare le misure previste dal protocollo anti Coronavirus
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CONFAGRICOLTURA NEWS
“Terres Monviso” presentato a Lagnasco LE OPPORTUNITÀ DEL PIANO INTEGRATO TERRITORIALE SPIEGATE ALLE AZIENDE AGRICOLE sono intervenuti in videoconferenza Marilena Luchino della Camera di Commercio di Cuneo e Caterina Lucarini dell’Ente di gestione delle aree protette del Monviso, che hanno spiegato il progetto “Terres Monviso” e le sue finalità ai presenti in sala e ai tanti in videocollegamento. In particolare sono stati descritti i percorsi di accompagnamento personalizzati per le imprese del territorio e gli strumenti di valorizzazione delle filiere locali ed è stata sottolineata l’importanza delle certificazioni ambientali per il
settore primario. Al termine dell’incontro sono state raccolte le adesioni delle imprese agricole interessate ai percorsi per identificare strategie di miglioramento della sostenibilità nei processi aziendali.
Spazio gratis su tabUi per le aziende Confagri
navirus, l’offerta è stata completata con l’elenco delle aziende del territorio che effettuano consegne di prodotti a domicilio, con la possibilità di essere visibili dagli utenti registrati (circa 50 mila in provincia di Cuneo). Le aziende associate che volessero aderire devono inviare una e-mail all’indirizzo sales@tabui. app indicando nome dell’azienda, e-mail, telefoni di contatto (anche whatsapp), servizio offerto e zona di copertura. Oppure, è possibile registrarsi al sito www.tabui.app e chiamare il numero 0173.268700 per ulteriori informazioni. [F.B.]
Uno scatto dell’incontro organizzato da Confagricoltura Cuneo
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utte le opportunità del Piano Integrato Territoriale (Piter) “Terres Monviso” sono state illustrate alle aziende agricole del territorio saluzzese lunedì 6 luglio scorso a Lagnasco durante un incontro organizzato da Confagricoltura Cuneo. L’evento è stato realizzato grazie al supporto della
Camera di Commercio di Cuneo ed è stato finanziato nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Programma Interreg Alcotra 2014-2020. Dopo una presentazione degli obiettivi dell’incontro da parte del direttore provinciale di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio,
GRAZIE A UNA NUOVA CONVENZIONE, FINO A FINE ANNO LE IMPRESE GODRANNO DEL BENEFICIO
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utti gli associati a Confagricoltura Cuneo possono beneficiare, fino a fine anno, di uno spazio gratuito sull’App tabUi, l’applicazione turistica che contiene una sezione dedicata alle aziende del territorio che effettuano consegne a domicilio. L’App, completamente gratuita,
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raccoglie migliaia di contenuti mettendo in relazione beni storici e patrimoni ambientati, itinerari e luoghi di interesse, informazioni di servizio, percorsi, consigli enogastronomici ed eventi sul territorio tramite la realtà aumentata. Con il lockdown conseguente all’emergenza sanitaria da coro-
Terzo bando “Coltiviamo agricoltura sociale” IN PALIO TRE PREMI DA 40MILA EURO E BORSE DI STUDIO I PROGETTI VANNO PRESENTATI ENTRO IL 15 OTTOBRE 2020
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ono aperte le iscrizioni alla quinta edizione del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, promosso da Confagricoltura con la Onlus Senior - L’Età della Saggezza e Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata. Il bando mette in palio tre premi da 40.000 euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di Agricoltura Sociale. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 15 ottobre 2020. “L’agricoltura sociale rappresenta a tutti gli effetti un modello innovativo di sostenibilità; nei primi quattro anni il bando ha raccolto centinaia di proposte progettuali, a conferma della crescita del comparto e della capacità di dare risposte concrete a esigenze reali, dialogando attivamente con interlocutori pubblici e privati
– spiegano dagli uffici di Confagricoltura Cuneo -. A testimoniare l’importanza della formazione in questo settore, ai tre progetti selezionati sarà assegnata una borsa di studio per un Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata da parte del vincitore o da una persona direttamente collegata al progetto o all’organizzazione vincente”.
Chi può partecipare Al bando possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative sociali o associazioni di più soggetti, a patto che il capofila sia uno delle prime due categorie, con progetti dedicati a minori e giovani in condizione di disagio sociale, anziani, disabili, immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo. Le proposte devono riguardare una o più delle seguenti aree: l’inserimento socio- lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in
progetti di riabilitazione e sostegno sociale; le prestazioni e le attività sociali di servizio per le comunità locali che utilizzino le risorse dell’agricoltura per sviluppare le capacità delle persone; i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche riabilitative; l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche.
Per la selezione Per la selezione dei vincitori sono previste due fasi distinte: una votazione on line e una valutazione di merito. I 30 progetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte di una Commissione di esperti. Tutte le informazioni relative al bando sono disponibili sul sito www. coltiviamoagricolturasociale.it e presso le sedi di Confagricoltura Cuneo.
NEWS
In pillole ETICHETTATURA DI ORIGINE, BENE OBBLIGO SUI SALUMI
Confagricoltura: “Il via libera di Bruxelles al decreto interministeriale sull’etichettatura dei trasformati a base di carne suina è un’ottima notizia”.
INAIL: IMPORTANTE LA CONFERMA BANDO ISI
Confagricoltura: “Gli incentivi per l’acquisto o il noleggio di mezzi e macchinari più performanti favoriscono l’innovazione del settore verso un’agricoltura più sostenibile”.
PROROGA PAC, CONFAGRI: INTESA POSITIVA IN EUROPA
Concordato che il nuovo sistema sarà operativo non prima del 2023 e viene garantita la base legale per l’erogazione dei pagamenti diretti agli agricoltori nel biennio.
SOVRANITÀ ALIMENTARE, IL MESSAGGIO TEDESCO
“Va posta maggiore enfasi sulla produzione interna per ridurre la dipendenza dalle importazioni”, così la Germania alla vigilia del suo semestre a capo del Consiglio Ue.
UNIONE EUROPEA: DUE NUOVI BANDI DI PROMOZIONE 2020
Le proposte riguarderanno i settori più colpiti dall crisi. Il budget dedicato è di 10 milioni di euro. La scadenza prevista è stata fissata al 27 agosto 2020.
DAZI USA: “IL NOSTRO EXPORT È GIÀ PENALIZZATO”
Così Giansanti a seguito dell’avvio delle procedure USA per rivedere la lista dei prodotti importati dalla UE sui quali si applicano dazi aggiuntivi dall’ottobre 2019.
AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA: AVANTI I NEGOZIATI CON L’UE Il dialogo tra Europa e i due Paesi procede in parallelo e le parti sono giunte ad affrontare le tematiche: tariffe, regole di origine, strumenti relativi ad anti dumping. Scarica l’app di Confagricoltura per essere informati su tutte le iniziative della tua associazione
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GESTIONE AZIENDALE
È obbligatorio mantenere il quaderno di campagna in azienda CONFAGRICOLTURA CUNEO SUPPORTA GLI IMPRENDITORI AGRICOLI PER LA SOLA COMPILAZIONE DEI REGISTRI PREVIA NOTIFICA ALL’ASL COMPETENTE di Gilberto Manfrin
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ono state molte in questo periodo le verifiche, da parte delle autorità competenti (ASL, Guardia Forestale, Forze dell’ordine, ecc) della presenza presso le aziende del quaderno di campagna, l’assenza del quale è sanzionabile con importi che possono raggiungere anche i 1.500 euro. Il quaderno di campagna, detto anche registro dei trattamenti fitosanitari, è un registro obbligatorio per tutte le aziende agricole che utilizzano agrofarmaci per la difesa delle colture, che racconta la storia di tutto quello che succede nell’azienda agricola dalla semina alla raccolta dei
prodotti. “Nel registro - ricorda il responsabile provinciale del Caa di Confagricoltura Cuneo, Gualtiero Dalmasso - vanno annotate tutte le operazioni che si svolgono in campo ed è molto utile per valutare le scelte che si fanno, i protocolli seguiti e le tecniche utilizzate, confrontando a fine stagione produttiva i risultati ottenuti. In particolare vanno elencati i trattamenti effettuati con tutti i prodotti fitosanitari utilizzati in azienda, classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati, entro 30 giorni dalla loro effettuazione. Chi effettua trattamenti esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio è esentato
NON BUTTATELI! SI RIPARANO!
RIPARIAMO E RICOSTRUIAMO TUTTI I TIPI DI PNEUMATICI ANCHE QUELLI RIEMPITI CON MATERIALE ANTIFORATURA San Rocco di Bernezzo (CN) Via Valle Grana, 86 Tel 0171/85402 Fax 0171/857921 www.valgesso.it
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dalla compilazione del registro. Il registro va conservato almeno per 3 anni successivi a quello a cui si riferiscono gli interventi, insieme alle fatture d’acquisto dei prodotti e alla copia dei moduli di acquisto con relativa classificazione di pericolo. La conservazione del registro dei trattamenti persegue finalità di verifica nell’ambito dei piani di monitoraggio e controllo ufficiale realizzati sul territorio.
Confagricoltura d’aiuto per la compilazione Come detto il quaderno di campagna va sempre detenuto presso l’azienda mentre Confagricoltura Cuneo può essere di supporto alle aziende per la sola compilazione dei registi (ai sensi del Decreto legislativo 150 del 14 agosto 2012) previa notifica dell’Asl di competenza. Per questo motivo, l’imprenditore agricolo interessato ad adottare tale soluzione è tenuto a recarsi presso gli uffici provinciali o zonali per ricevere le necessarie informazioni. Nel caso in cui, invece, si voglia procedere alla compilazione in proprio del registro, occorre recarsi negli uffici per la firma della dichiarazione di compilazione autonoma.
VADEMECUM
Cosa si deve riportare sul quaderno Secondo quanto previsto dall’art.16 del D.Lgs 150/2012, nel quaderno di campagna bisogna indicare: • l’anagrafica dell’azienda; • la denominazione della coltura trattata e la sua estensione espressa in ettari; • la data del trattamento; • il prodotto fitosanitario usato, specificando se di tipo tossico, molto tossico, nocivo, irritante o non classificato; • le sue quantità (in Kg o in lt); • le avversità che hanno reso necessario il trattamento.
Registro di magazzino e delle concimazioni In aggiunta al quaderno di campagna, gli aderenti al Piano di Sviluppo Rurale (PSR) Misura 10, le aziende zootecniche che ricadono in zone vulnerabili da nitrati e le aziende zootecniche con allevamenti intensivi o che superano la produzione di 6.000 Kg di azoto sono tenute anche alla compilazione del registro di magazzino e registro delle concimazioni. Si ricorda infine che l’acquisto, il trasporto, la miscela e la distribuzione di prodotti fitosanitari vanno eseguiti da personale abilitato.
LOTTA BIOLOGICA
Orari uffici
ATTENZIONE: gli uffici di Confagricoltura Cuneo, compresi i CAF e i patronati, sono aperti al pubblico negli orari indicati in tabella, ma SOLTANTO PREVIO APPUNTAMENTO e principalmente per l’espletamento di pratiche urgenti, indifferibili e inderogabili. Per tutte le attività saranno individuate misure volte a garantire la protezione dall’esposizione al contagio da Coronavirus, secondo le indicazioni fornite nel “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto in data 14/03/2020 e aggiornato il 24/04/2020 dal Governo e dalle Parti sociali.
www.confagricolturacuneo.it ZONA DI CUNEO
CUNEO
Via Caccia: 4-6-8 - Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it
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Villafalletto Via Vittorio Veneto: 8 Demonte Piazza R. Spada - (ex Scuola Media) Tarantasca Via Vittorio Veneto: 21 - (c/o sala Municipio) Busca Via Cavour :19 - (davanti al Municipio)
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Piazza Prunotto: 5 - Tel. 0173.281929 - Fax 0173.280979 - alba@confagricuneo.it
Cherasco Via Garibaldi: 25 (c/o Pratiche Auto) - Tel. 0172.489764 Canale Piazza Trento e Trieste: 74 - Tel. 0173.970180 S. Stefano B. Via Roma: 38/F - Tel. 0141.840782 - Fax 0141.840174 Cortemilia Via Dante Alighieri: 51
Viale Vittorio Veneto: 17/F - Tel. e Fax 0174.42071 - mondovi@confagricuneo.it
Morozzo Via Marconi: 66 Dogliani Via XXXI Luglio: 22 (ang. p.za Carlo Alberto) Ceva Via Consolata: 13 Carrù Viale Vittorio Veneto: 8
Via Torino: 40 - Tel. 0175.217120 - Fax 0175.248784 - saluzzo@confagricuneo.it
Via Vittorio Emanuele II, 124 - Tel. 0172.244484 - bra@confagricuneo.it
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Aperto il 1° e 3° mercoledì del mese (9.00/17.00)
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Via Marconi: 112 - Tel. 333.6610761 - bra@confagricuneo.it
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Racconigi P.zza C. Alberto: 5 (c/o SAI Ass.) - Tel. 0172.85253
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Via Togliatti: 16 - Tel. 0172.712372 - Fax 0172.725796 - savigliano@confagricuneo.it
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Sede provinciale: Via Bruno Caccia: 4-6-8 - 12100 Cuneo PATRONATO ENAPA Tel. 0171.692143 - Fax 0171.698629 - cuneo@confagricoltura.it Il Patronato Enapa di Confagricoltura Cuneo ORARIO: 8:30/12,30 - 13,30/17 (lun, mar e mer) 8:30/12,30 (giov) 8:30/12 (ven e sab) è presente in tutti gli uffici di zona L’Agricoltore cuneese N.05 • LUGLIO 2020
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LE NOSTRE AZIENDE
Il campo varietale della Sacoop con 1.300 piante di mirtilli di 13 varietà diverse
Da pionieri a protagonisti della cooperazione nel comparto frutta NUOVA CALIBRATRICE PER MIRTILLI E CAMPO VARIETALE, COSÌ LA SACOOP DI SAVIGLIANO È GIÀ NEL FUTURO di Paolo Ragazzo
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ontrolli accurati con tecnologia di ultima generazione, altamente automatizzata, per consentire di avere un prodotto di elevata qualità e permettere agli addetti di continuare a svolgere il proprio lavoro con la consapevolezza che la “macchina” non è lì per sostituirli, ma per affiancarli e aiutarli. Con questo spirito da qualche settimana è entrata in funzione alla cooperativa Sacoop di Savigliano la nuova calibratrice per i mirtilli. Un investimento importante, unico in Italia e nel Sud Europa, che segue
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la crescita esponenziale del comparto dei piccoli frutti nelle fasce pedemontane della provincia di Cuneo e del Torinese. “Il prodotto viene conferito dalle aziende agricole alla cooperativa – spiega il direttore di Sacoop, Dario Bricco –, dopo di che viene posto su un nastro dove avviene una prima selezione e poi continua, fase dopo fase, ad essere analizzato anche grazie a telecamere a raggi infrarossi che riportano a un computer centrale lo screening di ogni singolo mirtillo. In base ai parametri impostati, si determina se il frutto è privo di imperfezioni e può arrivare al
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confezionamento finale o va scartato”. Un lavoro certosino su frutti dal calibro molto piccolo. È davvero necessario? “Assolutamente sì – continua il direttore Bricco –, da ormai 11 anni lavoriamo i mirtilli
e la loro destinazione finale è quasi esclusivamente l’Inghilterra, dove il mirtillo è come uno snack. I nostri clienti d’Oltremanica richiedono un prodotto praticamente perfetto con indici di tolleranza pari a zero. Ecco perché non possiamo permetterci di mandare via mirtilli con dei difetti. La nuova calibratrice ci aiuta in questo, ma agevola anche il lavoro delle aziende agricole che sempre più faticano a trovare manodopera specializzata per la raccolta o devono fare i conti con le bizze del clima che in caso di grandinata su appezzamenti non coperti da reti rischia di compromettere l’annata. Con questa macchina il prodotto scartato non viene buttato ma viene lavorato e destinato ad altri utilizzi”. A tutto ciò si aggiunge una motivazione prettamente economica: in una giornata la calibratrice è capace di lavorare 100 quintali di mirtilli, permettendo così alla Sacoop di soddisfare le richieste che
Il direttore della Sacoop Dario Bricco tra Marco Bruna, responsabile zona di Savigliano di Confagricoltura, e Simone Monge, tecnico di Confagricoltura Cuneo
Sopra: la lavorazione dei mirtilli con l’innovativa calibratrice, che affianca gli operatori migliorando il loro lavoro per ottenere un prodotto senza imperfezioni Sotto: la prima sede della Sacoop in centro Savigliano. Il treno arrivava direttamente ai frighi per caricare la merce
il 25 agosto 1959 in un salone della CRS: ventinove frutticoltori davanti al notaio Secondo Zoppi diedero vita alla Sacoop con lo scopo di costruire un impianto frigorifero per la conservazione, manipolazione e vendita di prodotti agricoli.
Tra le prime cooperative attive nella Granda
giungono da Inghilterra (in crescita), ma anche da Svizzera, Austria e Germania. Un aumento di volumi che permetterà negli anni alla cooperativa di crescere, con ricadute positive per tutto il comparto. Una bella tappa nel percorso di vita della Cooperativa Ortofrutticoltori di Savigliano costituita
Guidata da Orazio Bravo, è tra le prime in provincia di Cuneo e diventa operativa nel 1961, in pieno centro a Savigliano; la sua prima sede è così funzionale che giungono da molte regioni italiane per visitarla. Intercetta, infatti, direttamente lo snodo ferroviario e i treni giungono fino in prossimità dei frigo per caricare i prodotti. “Era un sito eccezionale per l’epoca – continua Dario Bricco –. Grazie a preziose sinergie con le aziende locali, sono stati anni entusiasmanti per il modo cooperativo e per noi. Arriviamo a fine anni
’90 e la Sacoop, posta in centro città, inizia ad essere un problema perché quell’area serve per realizzare l’ingresso del Pronto soccorso e il parcheggio. Decidiamo così di spostarci nell’attuale sito, allora sede di Alpifut, concepito come ‘condominio’ ad uso di alcuni produttori frutticoli che qui avevano ciascuno il loro piccolo frigo”. Anche la lavorazione ha subito negli anni importanti cambi di direzione. A metà anni ’90 le pesche e le nettarine erano lo “zoccolo duro” per la Sacoop, poi si sono aggiunte le mele e c’è stato il boom del kiwi, che ha permesso importanti investimenti in attrezzature per la lavorazione, fino all’ingresso del mirtillo nel 2008. Oggi la Sacoop, presieduta dal presidente Giancarlo Mellano, dà lavoro a 10 persone che diventano una ventina durante i periodi di punta e raggruppa oltre 150 aziende ubicate negli areali frutticoli più vocati del Piemonte e d’Italia. Lavora tutte le principali varietà di frutta presenti in zona: mirtilli, pesche e nettarine, pere,
mele estive, mele rosse e kiwi. Prodotti che finiscono in tutto il mondo. La scommessa, da due anni a questa parte, è il campo varietale. “Memori di quanto avvenuto con la batteriosi del kiwi, l’idea che ha animato questa avventura è voler testare come rispondono in campo 13 varietà di mirtilli diversi, così da saper consigliare i produttori nelle scelte, con indicazioni agronomiche e, in seconda battuta, commerciali – spiega il direttore Bricco –. Abbiamo messo a dimora 1300 piante in vaso per avere poi omogeneità nei confronti. E quest’anno con le prime raccolte abbiamo avuto anche primi segnali di come si comportano le diverse specie”. Un altro sentiero è dunque tracciato e la Sacoop è pronta a percorrerlo.
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