Vento di Ponente 02/2020 - Giugno

“VENTO DI PONENTE” | ANNO III | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO

GIUGNO

Aurelia Bis

Ance Imperia ha regalato al territorio lo studio di fattibilità della nuova arteria per il tratto tra Ventimiglia e Camporosso

2020

02

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Il tratto di viadotto dell’Autostrada dei Fiori che collega Ventimiglia a Vallecrosia, a monte del quale è previsto il passaggio del progetto dell’Aurelia Bis [Foto: Autorivari]

Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it

GIUGNO

Direttore responsabile: Fabrizio Pepino

02

Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut.

NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 12/06/2020

2020 Emergenza Covid-19. Le imprese pagano il ritardo della Regione

4

Confindustria Imperia. Dal sostegno alle aziende alla sicurezza dei lavoratori

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Primo piano. Ance Imperia firma e regala il progetto dell’Aurelia Bis

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Grandangolo. L’autostrada del mare ora parla anche francese

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Semaforo verde. Ponte Morandi, più forte del Covid-19

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Semaforo rosso. Ponte Albiano Magra, salvati dal Coronavirus

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Cantiere Imperia. Aziende locali escluse

18

Salvataggio Rivieracqua. C’è chi rema contro

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#bloccadegrado. Le tre stelle cadenti dell’ex hotel Bel Sit

24

La nostra azienda. Carassale Costruzioni: sulla strada di Luca

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S O M M A R I O

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Emergenza Covid-19 Le imprese pagano il ritardo della Regione La Liguria fatica ad approvare l’adeguamento del prezzario delle opere edili necessario per contenere i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende

T

empo scaduto. Abbiamo posticipato fino al 12 giugno

I nuovi costi riguardano i dispositivi di protezione individuale, le attività e procedure di controllo, le precauzioni, gli specifici presidi, le particolari attività di sorveglianza degli adempimenti, le differenti modalità gestionali e di organizzazione del cantiere

prezzari, consentendo alle aziende edili di lavorare in condizioni di sicurezza sanitaria ed eco-

la chiusura del nostro

nomica allo stesso tempo

giornale, nella speranza

quasi all’indomani dello

che la Regione Liguria

scoppio della pandemia.

emanasse il sospirato

L’Abruzzo, ad esempio,

decreto sulle modifiche

ha approvato il suo nuovo

al prezzario regionale dei

prontuario valido per la

lavori pubblici conse-

durata dell’emergenza

guenti al nuovo scenario

sanitaria il 6 aprile, più di

imposto dal Coronavirus,

due mesi fa. La Campania

ma purtroppo dobbiamo

ha varato le indicazio-

dedurre, con un misto di

ni operative in ordine

rabbia e delusione, che

ai costi della sicurezza

l’attesa è stata vana.

connessi allo stato di

E dire che le altre Regioni

emergenza Covid-19

italiane hanno provvedu-

poco dopo, il 21 aprile.

to a intervenire tempe-

Il vicinissimo Piemonte,

stivamente sui rispettivi

tra le Regioni più colpite,

La proposta finale dell’Ance è sul tavolo regionale da tempo, complice l’ostruzione dell’Anci ha deliberato le linee di indirizzo per l’attuazione delle misure di sicurezza anti-Coronavirus il 16 maggio, prima dell’inizio della Fase 2. In Liguria invece dovremo rassegnarci, le nuove misure, se arriveranno, verranno approvate quando ormai l’emergenza sanitaria sarà quasi finita, cosa che tra l’altro ci auguriamo tutti succeda al più presto.

Le ragioni di questo ingiustificabile ritardo, che lascia le aziende abbandonate a se stesse a dover portare sulle loro spalle i nuovi e costosi oneri per garantire la sicurezza sanitaria nei cantieri, non ci sono note ufficialmente. Ci hanno riferito di un forte ostruzionismo da parte dell’Anci, forse preoccu-

5 pata di aumentare i costi dei lavori pubblici delle amministrazioni locali, ma se così è si tratta di un inaccettabile scaricabarile fatto sulla pelle delle imprese.

Di certo non si può dire che abbiamo perso tempo o non abbiamo fatto quadrato intorno all’emergenza. Non appena il nuovo scenario si è svelato per quello che era realmente, abbiamo analizzato la situazione con i nostri diretti interlocutori (dai sindacati, alle altre associazioni di categoria, agli ordini professionali) e siamo arrivati a condividere delle misure d’intervento comuni, in linea con quello che han-

no deciso le altre Regioni.

Sicuramente la proposta iniziale avanzata dalla Regione contenuta nel documento dell’associazione Itaca non è accettabile.

Ad esempio, non si può pensare che i nuovi costi dei dispositivi di protezione individuale, delle attività e procedure di controllo, delle precauzioni, degli specifici presidi, delle particolari attività di sorveglianza degli adempimenti, delle differenti modalità gestionali e di organizzazione del cantiere siano generalmente accorpabili alla quota percentuale delle spese generali, la cui quota parte percentuale

è già molto stretta di suo

Enio Marino

anche senza Coronavirus.

PRESIDENTE ANCE IMPERIA

Se non si vogliono considerare come costi della sicurezza da riconoscere direttamente all’impresa esecutrice sulla base di una loro quantificazione analitica e dettagliata, bisogna almeno che la percentuale delle spese generali per oneri aziendali salga di due punti per i cantieri in corso e

Abruzzo, Campania e Piemonte hanno approvato il nuovo prontuario tra aprile e maggio

La nostra proposta si potrebbe definire un compromesso accettabile, a patto che ne sia validata la retroattività a compensazione del ritardo con cui viene varata. Per ora l’unica cosa certa è che tutti i costi aggiuntivi se li stanno accollando gli imprenditori edili

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6 passi dal 15% al 17% per i nuovi cantieri.

Bisogna poi considerare che tali adempimenti richiedono l’adeguamento Le indicazioni operative definitive dell’Ance per la sicurezza e la salute nei cantieri di opere pubbliche in emergenza Covid-19, sono nelle mani dell’assessore regionale ai Lavori pubblici Giacomo Raul Giampedrone dal 30 maggio

dei piani di sicurezza e di coordinamento, sopraggiunti per giunta in corso di esecuzione dei lavori,

fronto tra Ance e Regione

La proposta di Ance è di un aumento del 2% delle spese generali per oneri aziendali e del 6% del costo della manodopera

era cominciato già il 25 aprile.

Una proposta che per le aziende si potrebbe definire un compromesso accettabile, a patto che ne sia validata la retroattività a compensazione del ritardo con cui viene

incidendo significativamente non solo sui costi

varata. La speranza è

diretti ma anche su quelli

di esecuzione sono il

che nel tempo intercorso

indiretti, come la produt-

minimo sindacale.

dalla scrittura di questo

tività e l’attività azienda-

Le nostre indicazioni

testo alla sua lettura, la

le già programmata, con

operative definitive per la

Regione abbia recupe-

conseguenti protrazione

sicurezza e la salute nei

rato il tempo perduto ed

dei termini contrattuali e

cantieri di opere pubbli-

emanato il decreto. Per

prolungamento dell’im-

che in emergenza Co-

ora l’unica cosa certa è

mobilizzazione aziendale.

vid-19, sono nelle mani

che dall’inizio della pan-

Un aumento del 6% sul

dell’assessore regionale

demia ad oggi tutti i costi

costo della manodopera

ai Lavori pubblici Giaco-

aggiuntivi se li stanno

per la minor produzione e

mo Raul Giampedrone dal

accollando gli imprendi-

per la dilazione dei tempi

30 maggio, ma il con-

tori edili.

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Dal sostegno alle aziende alla sicurezza dei lavoratori L’azione di Confindustria Imperia a favore delle associate messa in atto durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus Oltre ad aver implementato i servizi esistenti, l’associazione degli industriali ne sta sviluppando di nuovi per favorire la fase di ripartenza dopo il lockdown forzato

I

n questi mesi difficili segnati dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, Confindustria Imperia ha

messo al centro della sua azione la necessità di dare urgente risposta alle tante richieste di aiuto giunte dalle aziende associate. In particolare, l’associazione degli industriali del Ponente Ligure ha cercato di attuare una strategia di massima attenzione nei confronti delle imprese, attraverso la gestione della più grande richiesta di ammortizzatori sociali mai vissuta sino ad oggi ed un costante dialogo con le istituzioni, finalizzato ad assicurare la riapertura delle attività essenziali e a informare in tempo reale le aziende sugli adeguamenti normativi da mettere in atto per far fronte alla crisi.

“Stiamo affrontando questo momento con coraggio e dignità – spiega Barbara Amerio, presidente di Confindustria Imperia -, mettendo in campo le misure necessarie ad assicurare condizioni di sicurezza ai lavoratori, comprendendo come onorare contratti e forniture e come reperire materiali e consegnarli, riuscendo in diversi casi anche a reinventarsi, laddove possibile, per mettere a disposizione le nostre

competenze per aiutare il sistema Paese”.

In concreto, Confindustria Imperia ha individuato alcune aree di competenza all’interno delle quali implementare i servizi attuali e svilupparne di nuovi, dando il via ad un processo che nei prossimi mesi vedrà un continuo accrescimento di azioni a favore delle aziende, per sostenerle durante la fase di ripresa.

Tra queste, l’area fiscale e di incentivi per le imprese, l’area finanza e credito, e quella della comunicazione, che vede, ad esempio, l’attivazione di un nuovo sito Internet ricco di contenuti ed approfondimenti, affinché tutti gli associati possano attingere alle notizie in tempi sempre più rapidi ed adottarlo come principale punto di riferimento informativo. È stata incrementata anche l’area educativa, attraverso un programma di formazione online in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che permetta alle imprese di aggiornare i propri dipendenti in ufficio o in smart working.

“Ora bisogna pensare al futuro con un rinnovato spirito di servizio e con un grande senso di comunità, che sarà il più grande valore che dovremo conservare - continua la Amerio -. Proseguiremo il dialogo con le istituzioni e con tutti gli attori sociali in campo, uniti e responsabili, e non mancheremo di raccontare la storia e le necessità delle nostre aziende che più volte si sono risollevate con orgoglio e senza fare rumore. Dalla capacità delle nostre imprese di resistere e reagire, dipendono la pace, la protezione e la prosperità che noi ora dobbiamo assicurare a largo spettro”.

C O R O N A V I R U S

Francesca Braghero

Barbara Amerio PRESIDENTE CONFINDUSTRIA IMPERIA

Ora bisogna pensare al futuro con un rinnovato spirito di servizio e con un grande senso di comunità, che sarà il più grande valore che dovremo conservare. Dalla capacità delle nostre imprese di resistere e reagire, dipendono la pace, la protezione e la prosperità che noi ora dobbiamo assicurare a largo spettro

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Ance Imperia firma e regala il progetto dell’Aurelia Bis L’associazione ha finanziato la progettazione preliminare del tratto che dal confine francese con Ventimiglia porta a Camporosso Paolo Ragazzo

Partendo dal confine francese, la strada dovrebbe collegare la città di Ventimiglia a Sanremo e proseguire poi verso Imperia, consentendo al traffico veicolare e quindi anche ai mezzi pesanti, di non transitare nei centri cittadini sulla costa

D

alle parole ai fatti. Così Ance

l’asticella facendo in maniera disin-

Imperia ha messo mano al por-

teressata ciascuno la sua parte per il

tafoglio e pagato di tasca sua lo

raggiungimento di un bene comune più

studio di fattibilità dell’Aurelia Bis, nel

grande. Se poi le aziende di costruzio-

tratto che va da Ventimiglia a Campo-

ni del Ponente Ligure potranno dare

rosso. Una scelta di campo a favore dello

il loro contributo alla realizzazione

sviluppo del territorio, compiuta senza

dell’opera, ovviamente ne saremmo

se e senza ma, soprattutto senza allu-

tutti doppiamente felici e orgogliosi, in

sioni o garanzie di tornaconti, in quanto non c’è nessuna certezza che i lavori di realizzazione della nuova arteria stradale possano essere realizzati da qualcuna delle imprese associate.

“Il nostro interesse primario è che l’opera venga realizzata al più presto, senza perdere altro tempo, in quanto il territorio ne ha urgente bisogno e non possiamo più continuare ad aspettare ad oltranza - commenta Enio Marino, presidente di Ance Imperia -. Ci sono momenti in cui bisogna mettere da parte gli interessi particolari e alzare

Il progetto prevede che l’Aurelia Bis passi in galleria dietro il grande viadotto dell’Autostrada dei Fiori che collega Ventimiglia a Vallecrosia e Bordighera [Foto: Autorivari]

9 quanto gli imprenditori edili imperiesi sono spesso frustrati di dover stare alla finestra a guardare aziende provenienti da altre province e regioni realizzare nuove infrastrutture in una terra per loro straniera”.

Lo studio del progetto preliminare della nuova arteria è stato affidato all’ingegner Giovanni Rolando di Sanremo

L’Aurelia Bis, partendo dal confine francese, dovrebbe collegare la città di Ventimiglia a Sanremo e prosegui-

Comuni di Ventimiglia, Camporosso,

re poi verso Imperia, consentendo al

Vallecrosia e Bordighera allo studio di

traffico veicolare e quindi anche ai

fattibilità per la realizzazione del primo

mezzi pesanti, di non transitare nei

lotto funzionale.

centri cittadini sulla costa. La scelta di

Un tracciato poco impattante

Ance Imperia di prendere iniziativa e

Ance Imperia ha deciso di affidare la

dare uno sprone alla realizzazione di

progettazione preliminare del tratto

un progetto di cui si parla da troppo

Ventimiglia-Camporosso del’Aurelia

tempo, è arrivato dal via libera dato dai

Bis a Giovanni Rolando, ingegnere di

La scelta del percorso ha tenuto conto dell’ubicazione degli svincoli in prossimità delle viabilità esistenti, così da facilitare il collegamento, in particolare, con l’Autostrada A10 e con la Strada Statale 20

P R I M O

P I A N O

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Sanremo esperto di lungo corso nella Sopra: l’imbocco della galleria che da Ventimiglia porta verso Bordighera passando da Vallecrosia In alto: la sezione tipo della galleria dell’Aurelia Bis dell’ingegner Giovanni Rolando [Foto: Autorivari]

progettazione, direzione dei lavori, collaudo e mansioni relative alla sicurezza di grandi opere ferroviarie e stradali, di presentarci l’intervento il cui costo si aggira sui 100 milioni di euro.

“Questo tratto della cosiddetta Nuova Aurelia è di fondamentale importanza considerati i collegamenti strategici

essendo la quasi totalità del tracciato in zona collinare, con i costi di costruzione, limitando al minimo le opere impattanti”.

La scelta del percorso, infatti, ha tenuto conto dell’ubicazione degli svincoli in prossimità delle viabilità esistenti, così da facilitare il collegamento, in particolare, con l’Autostrada A10 e con la Strada Statale 20.

“Il lotto è previsto in prevalenza in galleria e sarà collegato verso Ovest con corso Limone Piemonte, a Ventimiglia e verso Est con corso della Repubblica a Camporosso - prosegue ancora Rolando -. L’intero tratto ha uno sviluppo complessivo di circa 2.300 metri, di cui quasi duemila in una galleria a due corsie con banchine laterali e marciapiedi di sicurezza”.

Doppia rotatoria e una galleria Il progetto prevede anzitutto la realizzazione dello svincolo di Ventimiglia, costituito da una rotatoria a raso “allungata”, che dà accesso alle direttrici esistenti verso la Strada Statale 20 e corso Limone Piemonte e permette l’ingresso al primo lotto funzionale dell’opera. Successivamente, dopo un breve tratto a cielo aperto, in cui il tracciato passerà sotto il viadotto autostradale esistente, si entrerà in galleria. Lo studio di fattibilità ha posto particolare attenzione alla dotazione di adeguati impianti di illuminazione di questo tratto, ma anche alla ventilazione meccanica e ad un impianto antincendio completo di controlli remoti, telesegnalazioni e quanto necessario per garantire sicurezza, affidabilità, funzionamento efficace ed immediato intervento in caso di incendio.

con il vicino Confine di Stato e con la Statale 20 della val Roja e permetterebbe di collegare le valli del fiume Roja e del torrente Nervia bypassando la viabilità ordinaria esistente nella zona costiera - spiega Giovanni Rolando -.

L’ipotesi di tracciato che ho elaborato

Il percorso tiene conto dell’ubicazione degli svincoli in prossimità dell’autostrada A10 e della Strada Statale 20

vuole conciliare l’aspetto paesaggistico,

P R I M O

P I A N O

11 Alle due estremità del tunnel verranno inseriti degli imbocchi “a becco di flauto” per consentire un’armonica inclusione delle opere nel contesto ambientale e, vista la particolare verticalità del fronte di attacco, dal lato Ventimiglia verrà previsto un becco di flauto rovesciato per proteggere dalla caduta di massi. Una volta usciti dalla galleria, procedendo in direzione Camporosso, si percorrerà infine un tratto a cielo aperto lungo circa un centinaio di metri prima di giungere ad un nuovo svincolo con rotatoria a raso, indispensabile per poter accedere alle direttrici esistenti (corso della Repubblica e il “Ponte dell’Amicizia” sul torrente Nervia).

“L’Aurelia Bis è l’unica soluzione al problema della viabilità nel Ponente Ligure, come dimostrano i tratti già percorribili, e va affrontata in modo organico immaginando la sua completa realizzazione da Ventimiglia fino ad Imperia – conclude Rolando –. Questo pri-

L’ingegnere Giovanni Rolando di Sanremo è un esperto di lungo corso nella progettazione, direzione dei lavori, collaudo e mansioni relative alla sicurezza di grandi opere ferroviarie e stradali

mo lotto dal confine fino a Camporosso sarebbe un primo passo importante da cui partire e va considerato in modo contestuale alle arterie e agli svincoli già esistenti. Lo studio di fattibilità da me realizzato non è che la prima concretizzazione di un’idea da continuare a sviluppare e da dettagliare meglio per poi cercare le risorse, non di poco conto, necessarie per finanziare l’opera, auspicando al contempo uno snellimento delle procedure burocratiche”.

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L’autostrada del mare ora parla anche francese Anna Cavallera

G

iovedì 5 marzo Ance Imperia ha preso parte alla

conferenza sui trasporti transfrontalieri tra Italia e Francia, su invito della

L’invito a partecipare alla Conferenza sui trasporti transfrontalieri tra Italia e Francia del 5 marzo scorso è arrivato dalla Camera di Commercio Italiana di Nizza e dalla CCI Nice Cote d’Azur

Camera di Commercio Italiana di Nizza e della CCI Nice Cote d’Azur, al fine di presentare il progetto relativo ai trasporti ed al turismo della Riviera ligure di Ponente denominato “L’autostrada del mare”.

La Costa Azzurra guarda al territorio ligure ed il mare cristallino che già di fatto ne collega i vari approdi portuali potreb-

be offrire le basi per un nuovo dialogo, capace di annullare gli antichi confini.

“Tale incontro, fortemente voluto dalle forze economiche nizzarde – spiega Alessandra Ariano, responsabile Ance Imperia - ha siglato la prima tappa per una futura collaborazione tra l’Associazione nazionale costruttori edili di Imperia e la Costa Azzurra, interessata a partecipare all’ambizioso progetto, nell’ottica del miglioramento dell’asse dei trasporti internazionali,

Ance Imperia ha presentato il suo progetto di viabilità alternativa a Nizza della viabilità transfrontaliera e delle vie di comunicazione tra Italia e Francia”.

In tale riunione infatti, presenti Jean Philippe Peglion, per la CCI ed il direttore della Camera Italiana Agostino Pesce, oltre alle categorie di rappresentanza

G R A N D A N G O L O

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da dover realizzare per una partecipazione attiva. L’autostrada marittima si allunga dunque, aziendali ed istituziona-

favorendo l’emergere

li, tra cui il vice Sindaco

di nuovi scenari per la

di Nizza Rudy Salles,

viabilità ed il turismo.

Marie Benassayag del

Pare infatti che il pro-

Dipartimento Alpi Ma-

getto dell’autostrada del

rittime, Jean Christophe

mare stia assumendo

Leydet della Région Sud e Giovanni Ruberto per la Regione Piemonte, il presidente di Ance Imperia Enio Marino ha illustrato come la nuova mobilità costiera possa rappresentare un’efficace e valida alternativa al traffico stradale, ormai saturo.

L’intervento ha suscitato grande attenzione da parte della platea degli interlocutori francesi, i quali si sono dimostrati interessati a collaborare con Ance Imperia per sviluppare al meglio il progetto, informandosi circa la fattibilità degli studi preliminari già effettuati e gli interventi

forma concreta e raccolga l’interesse di un pubblico sempre maggiore, tra cui figurano già le amministrazioni dei vari porti liguri (Ventimiglia in primis), di Confindustria e della sua Presidente Barbara Amerio, nonché, dopo il

meeting nizzardo, della Costa Azzurra. Ma anche il Principato di Monaco, forte dello stretto legame già esistente con il porto di Ventimiglia, a causa dei lavoratori frontalieri dell’estremo Ponente Ligure, si sta facendo avanti: dopo una visita del Principe nel corso della scorsa primavera 2019, pare infatti che il Ministro delle Infrastrutture monegasche abbia chiesto di essere costantemente informato circa la prosecuzione dei lavori, al fine di coordinarsi per un futuro coinvolgimento diretto.

Il progetto, ora in fase preliminare, intende spostare via marittima tutto il trasporto attualmente su gomma e strada ferrata, creando nuove linee di collegamento marittime veloci tra i porti della Riviera Ligure di Ponente e le città della vicina Francia (Mentone e Montecarlo), con l’idea di sostenere la portualità non solo in termini trasportisti-

L’incontro, fortemente voluto dalle forze economiche nizzarde, ha siglato la prima tappa per una futura collaborazione tra l’Associazione nazionale costruttori edili di Imperia e la Costa Azzurra, interessata a partecipare all’ambizioso progetto

Nel corso della conferenza dei servizi di Nizza, il presidente di Ance Imperia Enio Marino ha illustrato come la nuova mobilità costiera possa rappresentare un’efficace e valida alternativa al traffico stradale, ormai saturo [Foto: Cciaa Nizza]

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Ance Imperia è impegnata a cercare le risorse economiche necessarie per attuare il progetto tuazione del progetto, affrontando il tema della ricerca delle risorse economiche e finanziarie necessarie e continuando la discussione con tutti gli enti interessati (Prefettura, Capitanerie di Porto, Regione Liguria, Comuni, Servizi Pubblici, etc) al fine di risolvere L’interesse per il progetto arriva anche a Est dalla provincia di Savona.

Il Comune di Andora, oltre la baia di Cervo nella foto in alto, ha confermato la sua disponibilità a far attraccare le motobarche della futura “autostrada del mare” nel suo porto [Foto: Autorivari]

ci e logistici ma anche

potrebbe contribuire al

eventuali criticità e far

investendo numerose

decongestionamento del

risorse nel turismo e

traffico stradale, offren-

valere i punti di forza

nella cultura ed in una

do al tempo stesso un

nuova edilizia intercon-

servizio alternativo più

nessa con l’ambiente ed

confortevole ai molte-

il territorio, attraverso la

plici turisti e residenti,

creazione di infrastrut-

rendendo maggiormente

ture, parcheggi e punti

fruibili le aree costiere

di approdo, tesi a far

e culturali della Regio-

uscire dall’isolamento la

ne Liguria, limitando

provincia di Imperia.

l’aggressione ambientale

vative ed imperdibili.

L’attivazione delle linee

che caratterizza la mag-

Intanto, oltre che a Ovest

ipotizzate lungo i punti

gior parte delle attività

da parte francese, anche

di accosto in ambito

di trasporto.

a Est dalla provincia di

portuale presenti nel

In considerazione della

Savona l’iniziativa ha

territorio ligure (Ven-

maggior affluenza po-

timiglia, Bordighera,

tenziale di passeggeri e

cominciato a riscuote-

Sanremo, Marina degli

delle condizioni meteo

Aregai, San Lorenzo al

marine più favorevoli, si

Mare, Imperia, Diano

è ipotizzato un periodo

Marina, Andora) e nella

di esercizio stagionale

vicina Francia (Mentone,

che va da inizio maggio

Montecarlo), con tempi

a fine settembre.

di percorrenza stimati

Ed ora che il lock-down

in circa due ore e 45 mi-

imposto dall’emergenza

nuti per l’intero tragitto

Covid 2019 è cessato,

motobarche della futura

(considerando tempi di

Ance Imperia scalpita

“autostrada del mare”

sosta di circa 10 minuti),

per dare seguito all’at-

nel suo porto.

G R A N D A N G O L O

dell’iniziativa. La speranza è quella di riuscire ad inserire il trasporto via mare nello sviluppo delle infrastrutture nel territorio, offrendo nuove prospettive economiche, turistiche e sociali. Inno-

re interesse. Il Comune di Andora, ad esempio, rispondendo ad una richiesta di interessamento di Ance Imperia, ha confermato attraverso una delibera la sua disponibilità a far attraccare le

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Ponte Morandi Più forte del Covid-19 La ricostruzione a tempo di record del viadotto è la dimostrazione che la semplificazione è possibile

Ci sono voluti solo 20 mesi per progettare e realizzare il nuovo Ponte Morandi che attraversa il Polcevera a Genova [Foto: Archivio Autorivari]

Gilberto Manfrin

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agosto 2018 28 aprile 2020.

Alfa e Omega.

Morte e rinascita. Venti mesi dopo quel maledetto giorno d’estate di due anni fa, il Ponte Morandi a Genova è stato completato o meglio, ricostruito in breve tempo sul Polcevera, con un’insolita rapidità nel Belpaese e, per giunta, con la fine lavori raggiunta in piena pandemia da Covid-19. Certo, c’è stato un fattore chiave: come ha spiegato Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario straordinario, dal punto di vista tecnico i lavori sono stati fatti seguendo l’art.32 del Codice degli appalti europeo (direttiva 2014/24/UE che non prescrive l’obbligo di invitare prima cinque

imprese per un confronto comparativo) e questo ha permesso tempi di realizzazione più rapidi. Ma è l’insegnamento che arriva dal completamento di quest’opera che va sottolineato: in Italia ci sono competenze e possibilità che possono essere messe a sistema, lavorando e insistendo su due aspetti. Da un lato l’oggettiva complessità delle normative che necessitano di una semplificazione, dall’altra è stato mostrato che pubblico e privato possono lavorare bene insieme, anche nel contesto delle norme esistenti. È una questione di buona volontà, indispensabile per far rinascere la cultura del fare. Ad ogni livello è possibile rispettare la legge e realizzare grandi opere in tempi veloci e con tecnologia d’avanguardia. Un modus agendi che andrebbe adottato sempre, non solo in presenza di tragedie e per opere assolutamente necessarie. L’Italia per ripartire deve sbloccare i cantieri ma con le attuali, capillari e minuziose normative e linee guida vincolanti diventa ardito immaginare un’agevole

azione di sblocco degli investimenti strategici per il Paese. Questo ponte, un viadotto di acciaio alto 42 metri e lungo 1.067, bello e imponente, sia allora il simbolo del “se si vuole, si può”, della sfida che si può vincere, un modello che può essere replicato non solo per uscire dalla crisi innescata dall’epidemia, ma anche per lanciare quel piano di ricostruzione dell’Italia indispensabile per rafforzare il Paese. Se si può creare un’opera così grande slalomeggiando tra la burocrazia in così poco tempo, allora si possono fare tutte le opere più piccole che impediscono alle aziende di lavorare nel quotidiano perché imbrigliate, come diceva il filosofo Campanella, da quei “lacci e lacciuoli” di cui francamente, non se ne sente più il bisogno.

La velocità con cui è stato realizzato il nuovo ponte deve essere un esempio da seguire per tutte le infrastrutture

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Ponte Albiano Magra Salvati dal Coronavirus La quarantena ha evitato la strage, ma stupisce il silenzio che ha seguito un crollo che l’Anas poteva evitare

M

a ancora! Alzi la mano chi non ha pronunciato questa esclamazione quando lo scorso 8 aprile il ponte sul fiume Magra è crollato nei pressi di Aulla, ad Albiano Magra, al confine tra Toscana e Liguria, fortunatamente senza provocare vittime grazie al blocco del traffico causato dall’emergenza legata al Covid-19.

In un altro momento, visto l’alto afflusso di mezzi che normalmente interessa il viadotto, le conseguenze sarebbero state sicuramente più pesanti. Ciò detto, l’ennesimo collasso di un ponte sul territorio italiano fa pensare come la lezione del Morandi, con il suo carico di morte, lacrime e accuse, non sia servita a nulla. Ma non era l’Anas che avrebbe dovuto censire i ponti e mettere in sicurezza quelli pericolanti? Evidentemente, ancora una volta, la cosa è stata fatta a macchia di leopardo. Quanto accaduto a Genova in quel piovoso 14 agosto 2018 non è bastato ad alzare la guardia e a mettere al sicuro le infrastrutture pericolanti. E si badi, non piccole opere: il ponte di Albiano Magra,

sulla Sp 70, era lungo 400 metri e alto 8, numeri e dimensioni considerevoli per poter considerare l’opera piuttosto importante. Il collegamento, nei mesi che hanno preceduto il collasso, era stato al centro di polemiche dopo che, lo scorso novembre, in seguito a un’ondata di maltempo, si era formata una crepa notata anche da molti automobilisti. Ma dopo un intervento di riparazione e dopo il sopralluogo dei tecnici Anas era stato dato il via libera alla circolazione, senza limiti al traffico.

Poi il crollo. Così, mentre si lavora alla riapertura con una struttura provvisoria e l’accesso al traffico che dovrebbe avvenire entro ottobre, nel registro degli indagati sono finite 17 persone che appartengono con ruoli e mansioni diverse anche all’Anas stessa, che a più riprese, dopo il crollo del Morandi, aveva fatto intendere di voler rilevare Autostrade per l’Italia nel controllo e nella manutenzione di ponti e viadotti.

Resta nell’aria, rispetto ai fatti di Genova, la minor enfasi data al crollo, come a voler far cadere nel classico dimenticatoio e il più in

Z O O M

fretta possibile l’accaduto, nonostante una tragedia sfiorata. L’ennesima. E se è vero che di Morandi, rimesso in piedi a tempi di record in quanto opera importante e necessaria, ce n’è sì uno solo, è anche vero che non esistono ponti più importanti e altri meno, solo perché più piccoli. Che i privati devono controllare i propri, così come lo Stato (leggasi Anas) deve fare, meglio, con i suoi. Perché va garantita la sicurezza di chi, sopra di essi, ci transita. Infine una domanda: ad Albiano verranno rispettati i tempi di ricostruzione o, come sovente accade in Italia, ci si scontrerà con la solita burocrazia tipica “de noantri”?

Il crollo dell’8 aprile scorso è avvenuto dopo un intervento di riparazione e il sopralluogo dei tecnici Anas, che avevano dato il via libera alla circolazione senza limiti al traffico.

[Foto: Archivio Autorivari]

18

Per trovare lavori che si sono aggiudicati imprese della nostra provincia, occorre scendere in fondo alla graduatoria di importo, perché i cantieri più grandi sono stati tutti assegnati ad aziende provenienti non solo da altre province ma anche da altre regioni.

[Foto: Autorivari]

Cantiere Imperia Aziende locali escluse Ance Imperia chiede al Comune un maggior coinvolgimento delle imprese imperiesi nei lavori Fabio Rubero

L’associazione dei costruttori imperiesi respinge al mittente la giustificazione secondo cui le imprese edili del Ponente Ligure sono troppo piccole per svolgere determinati lavori o sono poco competitive perché non si mettono in rete

P

er Imperia il 2020 è un anno “da mettere in cantiere”,

tici stanno beneficiando

verrebbe da dire scorren-

1,6 milioni operata dalla

do l’elenco dei lavori edi-

De.Vo. srl di Bergamo.

li in fase o prossimi alla

Anche il celebre Teatro

realizzazione. La costru-

Cavour si rifà il trucco

zione della nuova grande

grazie ad un lavoro da 1,6

pista ciclabile è un lavoro

milioni che sta svolgendo

imponente del valore

la genovese Eilge Costru-

di 13,8 milioni di euro,

zioni srl.

realizzato dal consorzio

Notizie che, come ave-

Conpat di Roma insie-

vamo già anticipato

me alle aziende Manelli

e sottoposto nei mesi

Impresa srl di Monopoli

scorsi all’amministra-

e Sertec srl di Torino.

zione comunale im-

Lavori anche sul molo

periese, evidenziano

lungo di Oneglia, oggetto

sostanzialmente due

di un ripristino del valore

aspetti di segno opposto.

di 3,8 milioni realizzato

Il primo, positivo, è che

dalle aziende Sacosem

ad Imperia, nonostante

Spa e Cem Spa di Napoli.

l’emergenza sanitaria ne

Sempre a Oneglia, i por-

abbia rallentato i tempi

di un’opera di ristrutturazione del valore di

senza tuttavia intaccarne l’entità, è in corso una mastodontica opera di restyling. Il secondo, negativo, è che in questa gigantesca operazione edilizia, che non ha evidentemente precedenti di simile entità sul nostro territorio, il coinvolgimento delle aziende

19 altre province ma anche da altre regioni.

D’altronde è la stessa Giunta Scajola a spiegare che vengono svolti da imprese locali i lavori

lizzare gli asfalti cittadini, sia quelli appannaggio del Comune sia quelli di competenza dell’Amat, tra le opere recentemente realizzate da aziende locali segnaliamo i lavori sulle frane di Sant’Agata

I cantieri più grandi sono stati assegnati ad aziende di altre province e regioni

e di Capo Berta (dove è stato messo in sicurezza il versante) e l’intervento di messa in sicurezza del sagrato del Santuario di Monte Grazie. Tutti lavori di importo tra i 100 e i 300 mila euro

imperiesi del comparto è del tutto marginale. Per trovare lavori che si sono aggiudicati imprese della nostra provincia, occorre infatti scendere in fondo alla graduatoria di importo, perché i cantieri più grandi sono stati tutti assegnati ad aziende provenienti non solo da

denominati “di somma urgenza”, quelli laddove la legislazione a riguardo conferisce al Responsabile unico del procedimento discrezionalità decisionale, fatta salva l’approvazione di Giunta e Consiglio comunale entro 10 giorni: “Oltre ad avere provveduto a rea-

che affidiamo ad aziende imperiesi, sia perché sono più velocemente a disposizione, sia perché meglio di qualunque altro conoscono il nostro territorio. I lavori vengono svolti con un democratico principio di rotazione tra quelle presenti nel nostro elenco interno a cui invitiamo tutte le

La Giunta Scajola spiega che vengono svolti da imprese locali i lavori denominati “di somma urgenza”, quelli laddove la legislazione a riguardo conferisce al Responsabile unico del procedimento discrezionalità decisionale, fatta salva l’approvazione di Giunta e Consiglio comunale entro 10 giorni

aziende edili imperiesi ad iscriversi”.

Una dichiarata nobiltà d’animo e di intenzione, che però non trova riscontro nella realtà dei fatti e nella percezione delle imprese associate a Ance Imperia, stanche di doversi sfamare con le briciole che cadono

Tra gli interventi più attesi quelli che riguardano i portici di Oneglia, che stanno beneficiando di un’opera di ristrutturazione del valore di 1,6 milioni operata dalla De.Vo. srl di Bergamo [Foto: Autorivari]

R E P O R T A G E

20

Ance Imperia chiede che si faccia di più per rendere protagoniste sul proprio territorio le aziende edili imperiesi, che non hanno più intenzione di continuare a fare da spettatrici in casa propria

L’intervento di riqualificazione della rotatoria posta all’uscita autostradale Imperia Est, è svolto da un’Associazione temporanea d’imprese di cui fanno parte aziende di Imperia e di Chiusavecchia [Foto: Autorivari]

dal tavolo senza potersi

più competitive e pos-

solo quella del Comu-

sedere con gli invitati.

sono così ambire anche

ne di Imperia, quando

E non basta che l’inter-

ai lavori più importanti,

fanno le gare invitano a

vento di riqualificazione

partendo addirittura in

partecipare molte im-

dell’area della stazione

una posizione di lie-

ferroviaria, superiore al

ve vantaggio visto che,

prese di altre province e

milione di euro, incen-

rispetto alle altre, devono

trato sulla rotatoria posta

sostenere meno costi in

all’uscita autostradale

termini di logistica e di

Imperia Est, sia svolto da

trasporto”.

un’Associazione tempo-

“Non è assolutamente

ranea d’imprese di cui

vero che le imprese di

fanno parte aziende di

costruzioni della pro-

Imperia e di Chiusavec-

vincia di Imperia non

chia.

sono in grado di rea-

Come non è credibile

lizzare lavori di grandi

la spiegazione addotta

dimensioni, come non è

dall’amministrazione

vero che le aziende edili

comunale d’Imperia se-

imperiesi hanno biso-

condo cui il caso dell’Ati

gno di mettersi in rete

tutta imperiese che si è

per potersi aggiudicare

aggiudicata l’intervento

le gare, si tratta di scuse

sulla rotonda di Castel-

belle e buone addotte per

vecchio “è la dimostra-

nascondere la realtà delle

aziende edili imperiesi,

zione che la strada da

cose - replica senza se e

che non hanno più in-

percorrere per le nostre

senza ma Ance Imperia -.

tenzione di continuare a

aziende è quella di fare

La verità è che le ammi-

fare da spettatrici in casa

rete perché insieme sono

nistrazioni locali, non

propria”.

R E P O R T A G E

regioni e poche imprese del territorio. Il risultato è che statisticamente le aziende del Ponente Ligure hanno meno possibilità di vincere i bandi e non resta loro altro che aggiudicarsi i lavori minori, che naturalmente interessano poco alle imprese che arrivano da lontano perché di importi ridotti. Siamo stanchi di contentini. Riteniamo che si debba fare di più per rendere protagoniste sul proprio territorio le

21

“

Sai cos’è

?

”

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22

Salvataggio Rivieracqua C’è chi rema contro Iren diffida Amaie, Imperia e Bordighera non accettano il provvedimento adottato dal commissario straordinario Fabio Rubero

si che da Rivieracqua

L’ostruzionismo di alcune amministrazioni potrebbe mettere di nuovo a rischio la società

Il ritiro da parte di Amat dell’istanza di fallimento sembrava avere spianato la strada all’approvazione del concordato preventivo presentato dal consorzio, così come la ripresa dell’attività di bollettazione aveva consentito a Rivieracqua di iniziare a concordare i piani di rientro con i creditori

E

ravamo forse stati troppo ottimisti quando, sullo scorso numero, avevamo intravisto una piccola luce in fondo al tunnel nel quale da ormai molto, troppo tempo, si trova Rivieracqua, la società consortile nata nel 2012 allo scopo di gestire il servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale Imperiese. Il ritiro da parte di Amat dell’istanza di fallimento sembrava, infatt,i avere spianato la strada alla tanto agognata approvazione del concordato preventivo presentato dal consorzio, così come la ripresa dell’attività di bollettazione aveva consentito a Rivieracqua di iniziare a concordare i piani di rientro con i creditori, tra i quali, ricordiamo, ci sono molte aziende edili imperie-

attendono ormai da anni la corresponsione economica (quantificabile in alcuni milioni di euro) di molti lavori svolti nel segno di un grande senso di responsabilità verso il proprio territorio. Nubi che, dunque, parevano dopo molto tempo diradarsi nel cielo sopra il civico 1 di Via Bresca, orizzonte i cui toni però, da alcune settimane, sono tornati ad essere piuttosto foschi, principalmente per un paio di azioni, intraprese da altrettante amministrazioni comunali, che rischiano di minare il sottile equilibrio che si era provato ad instaurare ad inizio anno ed a mettere dunque a durissima prova la tenuta di questo gigante (nelle intenzioni, ma anche nella potenzialità) dai piedi più che mai d’argilla, a cui va aggiunta l’inaspettata

dell’acqua pubblica del Ponente Ligure.

A Imperia, il sindaco Claudio Scajola ha ribadito che non ci pensa proprio ad accettare il provvedimento adottato dal commissario straordinario di Rivieracqua, Gaia Checcuci, secondo cui la imperiese Amat (partecipata del Comune) dovrebbe conferire reti, dipendenti e servizio in mano al Consorzio pubblico del ciclo idrico integrato. Il primo cittadino imperiese minaccia addirittura il ricorso alle vie legali, qualora il provvedimento non venga ritirato.

Situazione per certi versi simile a Bordighera dove, a sua volta, il sindaco Vittorio Ingenito pare non avere nessuna intenzione di consegnare acquedotto e depuratore comunali (del valore totale di circa 9 milioni di euro) alla società con-

discesa in campo di Iren, che “diffidando” Amaie dall’affidare a Rivieracqua rete idrica e personale, di fatto sembra scoprire le carte sulle sue vere intenzioni di volersi occupare della gestione

A T T U A L I T À

Gli attori del territorio non antepongono l’intertesse comune a quello particolare

23 sortile. Il primo cittadino bordigotto ha sottolineato come l’amministrazione da lui guidata farà di tutto per evitare che ciò avvenga e come, se la cosa dovesse davvero avvenire, verificherà che i conti del Consorzio siano perfettamente in ordine e che dunque il patrimonio donato dal Comune da lui amministrato non abbia la mera funzione di capitalizzare la società.

Iniziative del tutto legittime, naturalmente, ma che ancora una volta evidenziano quella che forse, da sempre, rappresenta la criticità più grande per Rivieracqua, ovvero quella difficoltà dei singoli attori del territorio - o almeno di una parte di esso - di lavorare e operare unitariamente in un’unica direzione e di accantonare, almeno momentaneamente, i tornaconto personali per il bene comune. Sostanzialmente il contrario di quanto invece fatto da tante aziende edili imperiesi, che, per garantire la continuità, la funzionalità ed il bene del territorio a cui appartengono, hanno con grande impegno e dedizione svolto i lavori che sono state chiamate a fare senza averne ad oggi, come detto a distanza di anni, avuto la dovuta corresponsione economica. Un comportamento che, vista la difficile situazione economica di Rivieracqua,

assume il gusto amaro quasi della presa in giro perché rischia di rivelarsi un clamoroso autogoal dalle nefaste conseguenze. Dal canto suo, Ance Imperia lavorerà perché ciò non avvenga, affinché

Per Ance Imperia la priorità continua ad essere il pagamento dei crediti alle aziende associate

quanto dovuto a chi ha responsabilmente lavorato venga interamente corrisposto e non si riveli dunque vana, o addirittura dannosa, quella straordinaria dimostrazione di attaccamento al proprio territorio dalla quale in molti dovrebbero prendere esempio.

Appare invece del tutto estemporanea, l’iniziativa messa in atto da Ireti nei primi giorni del mese di giugno. La società del gruppo Iren ha, infatti, messo nero su bianco la sua intenzione di opporsi al bel gesto di Amaie (società del Comune di Sanremo) che si era impegnata ad affittare a prezzo simbolico il suo

store unico del comparto idrico della provincia di Imperia. Un’azione che ha lasciato letteralmente basìto il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, che ha ribadito come gli enti pubblici del territorio, tra mille difficoltà, stiano lavorando per salvare Rivieracqua e come non si aspettino di certo di essere pugnalati alle spalle da un’azienda privata che tra l’altro, secondo il primo cittadino sanremese, non ha nemmeno titolo per farlo. Una

Le aziende edili imperiesi per garantire la continuità, la funzionalità ed il bene del territorio hanno svolto i lavori richiesti senza averne, a distanza di anni, ancora avuta la dovuta corresponsione economica

mossa, quella del gruppo Iren, che non appare di certo scevra da interessi di parte e che palesa

comparto idrico a Rivie-

come, evidentemente, in

racqua al fine di contri-

un periodo storico in cui

buire concretamente al

tutti si preoccupano di

processo che dovrebbe

alzare la maschera, c’è

davvero portare il con-

anche chi decide di com-

sorzio a diventare il ge-

piere l’azione inversa.

Una recente protesta del movimento Acqua Bene Comune a Sanremo contro l’ingresso di Iren in Rivieracqua [Foto: Alice Spagnolo]

24

Le tre stelle cadenti dell’ex hotel Bel Sit Il degrado della struttura alberghiera non è un bel biglietto da visita per Bordighera Alice Spagnolo

Oltre ad una vista impagabile sul mare, il Bel Sit aveva tante comodità: immerso nel verde, a 500 metri dallo svincolo autostradale, vantava una piscina, un’ampia zona relax, il parcheggio privato e un ristorante [Foto. Alice Spagnolo]

A

ll’hotel Bel Sit in

26 gennaio di quell’anno

via dei Colli 120,

funesto, perse la vita in un

a Bordighera, il

terribile schianto sulla sua

si affaccia direttamente sulla strada, i proprietari hanno deciso di celare il suo interno ai passanti, per sempre.

E pensare che il Bel Sit, oltre ad una vista, impagabile, sul mare, aveva tante comodità: immerso nel verde, a 500 metri dallo svincolo autostradale, l’albergo vantava una piscina, un’ampia zona relax, il

tempo si è fermato dome-

amata Ferrari, Francesco

nica 26 gennaio 2003. Lo

parcheggio privato e un ri-

Trussardi, 29 anni, erede

dicono le pagine dei gior-

storante, L’Isola di Bel Sit,

dell’imprenditore della

nali attaccate ai vetri di

che tra le tante prelibatez-

moda Nicola, anch’egli

ze sfornava anche otti-

quelle che un tempo erano

morto in circostanze ana-

me pizze, da gustare nel

le finestre al piano terra

loghe qualche anno prima.

grande dehors con i tralci

dell’albergo-pensione, che

Ma in quella giornata

di vite a coprire i tavoli,

dall’alto della sua posi-

triste, per l’ex hotel Bel

per riparare gli avventori

zione in collina domina

Sit cambiavano soltanto

dal sole d’agosto.

la Città delle Palme. Quel

piccole cose. In realtà, il

Un immobile sui gene-

giorno l’Italia salutava

tre stelle aveva cessato

ris, quello dell’ex hotel,

l’uomo più potente della

di accogliere ospiti nelle

formato da tre corpi di

nazione, l’avvocato Gianni

sue ventinove stanze già

fabbrica, di cui due palaz-

Agnelli, 81 anni, il cui

nel 1997. Poi, sei anni

zine risalenti agli inizi del

funerale nel Duomo di

dopo, forse per scongiu-

Novecento e un fabbricato

Torino, venne trasmesso in

rare l’ingresso di curiosi,

più moderno, costruito

diretta su Rai 1. E sempre il

attirati dalla struttura che

negli anni Sessanta per

25

L’hotel aveva cessato di accogliere ospiti nelle sue ventinove stanze nel 1997, poi nel 2003 sono state chiuse le finestre e i cancelli ai passanti [Foto. Alice Spagnolo]

ampliare l’offerta turisti-

ti, si trova anche quello,

esercizio convenzionato”,

ca con circa 1.500 metri

ormai sbiadito, recante

è scritto per far sapere ai

quadrati di struttura.

lo stemma bianco azzur-

clienti che tra i vari metodi

Tra gli adesivi affissi

ro dell’autoproclamato

di pagamento, è valido

sulla porta d’ingresso, che

principato di Seborga: “Qui

contraddistinguevano la

si accettano i Luigini del

anche quello con la mone-

qualità dei servizi offer-

Principato di Seborga -

ta coniata dal 1995 al 1997 a Seborga per volere del principe Giorgio I. Un sogno infranto, quello dell’indipendenza seborghina, che pare riflettersi nel destino dell’edificio.

Ora che le tende strappate fanno ombra a muri scrostati e piante infestanti hanno preso il posto dei pavimenti negli spazi aperti. Una persiana che cigola, mossa dal vento, è l’unico segno di vita, insieme all’erba che cresce, di un luogo dimenticato. Inferriate e cancelli arrugginiti, crepe sui muri,

# B L O C C A D E G R A D O

L’ex hotel è un immobile sui generis, formato da tre corpi di fabbrica, di cui due palazzine risalenti agli inizi del Novecento e un fabbricato più moderno, costruito negli anni Sessanta per ampliare l’offerta turistica con circa 1.500 metri quadrati di struttura

26

Dopo diversi tentativi di riapertura, tutti naufragati nel nulla, l’hotel è stato messo in vendita da un’agenzia di Torino per 1 milione e 300 mila euro

Negli anni Novanta del Novecento il Bel Sit compariva in cartoline spedite in tutto il mondo, con i classici “Saluti da Bordighera” [Foto: Alice Spagnolo]

una valigia e un motorino

camente insostenibile”.

di Torino per 1 milione e

abbandonati sono il segno

Sarebbe stato necessario,

300 mila euro. Nell’attesa

del tempo che passa senza

inoltre, incorporare i locali

di trovare un acquirente,

che nulla cambi.

retrostanti che, originaria-

l’ex hotel resta immobile a

Eppure nel marzo del

mente, non erano predi-

osservare il mare che inve-

2015, i proprietari avevano

sposti ad attività ricettiva,

ce cambia di continuo sog-

chiesto e ottenuto, dall’al-

ma facevano parte di

getto alle correnti e riflessi

lora giunta comunale, lo

una fabbrica in disuso da

del cielo. A pochi metri

svincolo da struttura al-

tempo. Per questo, la pro-

dalla porta d’ingresso della

berghiera del loro ex hotel.

prietà aveva presentato un

struttura, al posto dell’a-

Una decisione presa dopo

progetto per ampliare la

iuola spartana che fa da

anni di tentativi di riapri-

struttura in modo da non

rotonda, verrà realizzata

re l’albergo. Ma quando

rinunciare a quelle poche

una fontana con una scul-

la pratica per la richiesta

camere, di cui sette senza

tura dell’artista Giancarlo

di cambio di destinazio-

neanche il bagno. Ma la

Mazzoni, raffigurante la

ne d’uso era approdata a

Soprintendenza genovese e

coda di una balena che si

Palazzo Garnier, sede del

l’ente provinciale aveva-

tuffa nelle acque blu del

Comune di Bordighera,

no bocciato il progetto,

Mar Ligure. “L’aiuola oggi

l’assessore all’Urbanistica

considerandolo non idoneo

esistente lascerà spazio ad

Margherita Mariella aveva

al paesaggio circostante. Di

un’opera d’arte, che acco-

spiegato: “Per riqualificare

qui la richiesta di svincolo,

glierà coloro che giunge-

l’albergo adattandolo agli

come previsto dalla legge

ranno dall’autostrada”, ha

standard vigenti, i pro-

regionale.

dichiarato, presentando il

prietari avrebbero dovu-

Da quel momento, il pic-

progetto, l’attuale sindaco

to, tra l’altro, allargare i

colo albergo che negli anni

di Bordighera Vittorio In-

corridoi ed inserire corpi

Novanta del Novecento

genito. Lo farà al posto di

scala adeguati: modifiche

compariva in cartoline

quello che un tempo era un

che avrebbero diminuito il

spedite in tutto il mondo,

luogo di incontri, vacanze

numero di camere presenti

con i classici “Saluti da

e relax e che oggi attende

nell’albergo, rendendo

Bordighera”, è stato messo

di conoscere il suo destino:

l’operazione economi-

in vendita da un’agenzia

l’ex hotel Bel Sit.

27

BANCO AZZOAGLIO

Vicino al territorio

F

ondato a Ceva 141 anni fa da Paolo Azzoaglio, oggi l’istituto di credito è guidato dalla quarta generazione, rappresentata da Erica e Simone Azzoaglio, rispettivamente presidente del Consiglio di Amministrazione e presidente del Comitato Esecutivo, oltre che dal presidente onorario Francesco Azzoaglio, mentre nella posizione di direttore generale c’è Carlo Ramondetti.

Nella sua lunga storia di istituto di credito locale ha sempre mantenuto fede alla mission di “fare comunità”, facendo del legame con il territorio il punto di riferimento per la crescita delle

realtà locali e per lo sviluppo di nuovi progetti. Un impegno emerso in modo evidente con l’emergenza sanitaria per il Covid-19, che ha visto l’istituto di credito lavorare “pancia sotto” su moratorie e credito per andare incontro alle richieste della clientela, impegnandosi a dare risposte ed erogare finanziamenti in tempi molto brevi.

Al 31 dicembre 2019 le masse amministrate (raccolta diretta, amministrata, risparmio gestito) ammontano a un miliardo e 839 milioni di euro, mentre la raccolta indiretta (risparmio gestito e amministrato) supera il miliardo. Nel 2019 la raccolta

complessivamente è cresciuta del 30% tra Liguria e Piemonte, dove Azzoaglio è presente con 19 filiali, l’ultima delle quali aperta a Torino.

“Ci sono voluti 140 anni per arrivare in un capoluogo di regione - scherza Simone Azzoaglio - , sarà lo spazio dove sperimentare nuovi approcci con la clientela proponendo un focus sulle famiglie di imprenditori e grande attenzione ai servizi di consulenza a chi fa impresa”.

“Abbiamo a catalogo 5 mila prodotti di investimento aggiunge Carlo Ramondetti -, una piccola boutique che presta grande attenzione ai

criteri di diversificazione”.

“La nostra storia dimostra che ‘piccolo’ nel settore bancario, non solo è possibile, ma anche ‘bello’ - continua Erica Azzoaglio -. Il segreto sta nell’efficienza e nei valori, una banca ‘di famiglia’, rispettosa e sostenibile, al servizio del territorio.

Un forte radicamento nella comunità che significa fare banca avendo ben presente il ruolo sociale che ricopriamo promuovendo con determinazione e convinzione iniziative in campo culturale e dell’education”.

L’ultimo servizio attivato dal 1° giugno si chiama Banca Telefonica: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,15 alle 18,30 sarà possibile effettuare la normale operatività di filiale chiamando il numero verde 800034403 o il numero delle filiali Azzoaglio con l’apposito Pin di riconoscimento.

a sostegno di

FAMIGLIE e IMPRESE In questa fase di ripartenza vogliamo andare incontro a tutte le realtà con cui operiamo: le famiglie e le piccole imprese. www.azzoaglio.it per informazioni inviate una mail a acasa@azzoaglio.it, chiamate la vostra filiale o il nostro numero verde

I N F O R M A Z I O N E

P U B B L I C I T A R I A

28

Carassale Costruzioni Sulla strada di Luca Dall’attività avviata dal papà negli anni Settanta alla nuova avventura imprenditoriale iniziata nel 2007 Francesca Braghero

La mia azienda non esisterebbe se non ci fosse stato mio padre. È stato lui, dopo gli studi da geometra, ad appassionarsi a questo lavoro, dapprima seguendo i cantieri di suo papà, proprio come ho fatto io

U

n giovane ingegnere che appena terminati gli studi prende in mano le redini della piccola ditta individuale del padre per poi avviare una propria attività. Di padre in figlio.

Stiamo parlando di Luca Carassale, titolare della Carassale Costruzioni di Imperia, impresa edile che si occupa della costruzione e ristrutturazione di edifici residenziali e non residenziali del territorio.

L’azienda ha sede nel centro di Imperia, in via Giacomo Agnesi e da sempre si è dedicata unicamente al settore privato.

Adottando tutti i protocolli sanitari necessari per lavorare in sicurezza, è riuscita a non fermare del tutto la sua attività neanche durante l’emergenza causata dal Coronavirus.

“La mia azienda non esisterebbe se non ci fosse stato mio padre - racconta

Luca -. È stato lui, dopo gli studi da geometra, ad appassionarsi a questo lavoro, dapprima seguendo i cantieri di suo papà, per poi mettere in piedi, negli anni Settanta, la sua piccola impresa edile, formata da tre o quattro operai. Tramite il passaparola, ha subito iniziato a fare le prime costruzioni di edilizia privata in città, in un’epoca ovviamente molto diversa da quella attuale, sia in termini economici, con una maggiore quantità di risorse disponibili e utilizzabili, sia di soddisfazione e gratitudine dimostrata a lavoro ultimato da parte dei clienti che, per quanto già esigenti, sapevano dare il giusto valore e riconoscere gli sforzi compiuti per soddisfarli. Valori che oggi si sono persi quasi del tutto”.

“Dopo la morte di mia madre, nel 2005, ho preso la decisione di interrompere

Nuovo e antico, restauri e nuove costruzioni: la Carassale Costruzioni ha ideato e realizzato un ampio ventaglio di progetti, anche molto diversi tra loro [Foto: Carassale Costruzioni]

A Z I E N D E

E

I M P R E N D I T O R I

29

L’ultima sfida è stata la realizzazione di una avveniristica villa privata, una nuova esperienza di fabbricazione ultra moderna completamente green, con un edificio in vetro, riscaldamento a pavimento, piscina, una particolare struttura sospesa e garage interrato [Foto: Carassale Costruzioni]

Nel 2007 ho maturato la convinzione di dover percorrere la mia strada e ho aperto l’azienda...

gli studi dopo la laurea triennale in Ingegneria, perché c’era bisogno che aiutassi mio papà a portare avanti l’attività - continua Luca -. Poi nel 2007 ho maturato la convinzione di dover percorrere la mia strada e ho aperto l’azienda. Sono partito mantenendo i dipendenti fidati che aveva mio papà e nei primi anni abbiamo ottenuto davvero grandi soddisfazioni. Ricordo ancora con grande piacere le prime due ristrutturazioni portate a termine, una villa in condizioni disastrose e un appartamento destinato alla rivendita, per il quale abbiamo avuto carta bianca”.

Il padre di Luca se n’è andato nel marzo dell’anno scorso, ma moltissimi sono i ricordi, anche lavorativi, che li legano, a partire dalla casa in cui vive attualmente, progettata e costruita dal

papà e ristrutturata circa tre anni fa con il suo aiuto, fino ad arrivare alla manutenzione edile e impiantistica di aziende note come la Alberti, dell’ex presidente di Confindustria Imperia.

Tuttavia tra tutti i clienti, uno in particolare è cresciuto nel tempo di padre in figlio consolidandosi sia sul fronte di una reciproca stima professionale che umana, quello con la famiglia e l’azienda dei Fratelli Carli, la cui manutenzione ordinaria dello stabilimento dell’industria olearia imperiese richiede un impegno quasi quotidiano.

L’ultima sfida accettata e vinta dalla Carassale

30

Tra tutti i clienti, uno è cresciuto consolidandosi sia sul fronte di una reciproca stima professionale che umana, quello con la famiglia e l’azienda dei Fratelli Carli [Foto: Carassale Costruzioni]

Costruzioni riguarda la realizzazione di una avveniristica villa privata, che ha portato l’azienda a misurarsi in una nuova esperienza di fabbricazione ultra moderna completamente green, con un edificio in vetro, riscaldamento a pavimento, piscina, una particolare struttura sospesa e garage interrato.

Consapevole del fatto che oggi l’edilizia non gode più della tranquillità lavorativa di un tempo, con difficoltà crescenti per il mantenimento di un’impresa legate ad una maggiore burocrazia, all’incremento dei costi per gli operai, ai piani di sicurezza e ad un minor margine di guadagno, Luca Carassale nell’ottica di diversificare la storica attività che è sempre rimasta incentrata sul settore privato, recentemente ha deciso di affacciarsi alla finestra dei lavori pubblici, a partire da piccoli interventi di manutenzione, restando sempre nell’ambito territoriale

di Imperia. A fare da sprone ad intraprendere questa via è stata proprio l’emergenza sanitaria da Covid-19, che non ha certo aiutato il settore lasciando in sospeso diversi lavori di ristrutturazioni private, soprattutto di seconde case, che ancora oggi non si sa se e quando verranno ripresi.

La Carassale Costruzioni oggi conta sei operai e una segretaria, con una sede principale a Imperia ed un magazzino situato sempre in città. Il suo punto di forza è la capacità di portare sempre in campo una conoscenza approfondita del lavoro, con continui aggiornamenti sui nuovi materiali ed una presenza costante di Luca in cantiere, per dirigere i lavori controllando ogni giorno che tutto proceda per il meglio.

“Questo lavoro mi piace molto, perché offre la soddisfazione di creare qualcosa di concreto da lasciare agli altri - conclude Luca -. È però fondamentale riuscire ad equilibrare il tempo dedicato al lavoro con quello da dedicare a se stessi, cosa che sto cercando di perseguire coltivando la mia passione per il golf e per il calcetto e con l’attenzione alla famiglia, soprattutto ora che abbiamo un bimbo in arrivo. Nel mio lavoro, è sempre un arricchimento conoscere persone in ambiti differenti e confrontarsi con loro: ci si aiuta dandosi spunti e idee a vicenda”.

A Z I E N D E

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I M P R E N D I T O R I

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.

ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245

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