Vento di Ponente 04/2018 - Dicembre

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“VENTO DI PONENTE” | ANNO I | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO

DICEMBRE

04

Auguri ancora da costruire

Le speranze degli imprenditori per il 2019 emerse nell’assemblea di Confindustria Imperia

2018



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La facciata del Casinò di Sanremo addobbato per le feste in occasione dell’Assemblea Generale 2018 di Confindustria Imperia [Foto: Autorivari]

Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it

DICEMBRE

04

Direttore responsabile: Fabrizio Pepino Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 13/12/2018

2018 Politica e infrastrutture. Chi blocca le grandi opere attenta al futuro dell’Italia

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La priorità per il Paese è la crescita. L’appello degli industriali al Governo

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Il Premio “Cento Anni da Qui”. Tra i premiati Raineri e Royal Hotel Sanremo

8

Marco Scajola: “Faremo la nostra parte perché il lavoro rimanga sul territorio”

10

Barbara Biale: “Completamento Aurelia Bis, mancano oltre 200 milioni di euro”

13

Enrico Ingenito: “Autorizzazioni sismiche: la Provincia deve fare la sua parte”

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Lionello Belmonte: “Il rischio idrogeologico dopo l’ultima mareggiata”

16

Sorteggio appalti pubblici. Gare vietate alle imprese del territorio

18

Sul bilancio di Rivieracqua pesa il passivo di 6 milioni

20

La strana idea di legame con il territorio di “The Mall” Sanremo

21

Gruppo Giovani Ance. Edilizia e sport vincono se fanno gioco di squadra

22

Roberta Amadeo. Dalle barriere architettoniche a quelle culturali

25

Andrea Veneziano: “L’edilizia è ripartita dal Fidec di Milano”

26

Scuola Edile. Giorgio Silvano, un direttore che ha lasciato il segno

27

L’azienda. Famiglia Papone: quando restaurare è una vocazione

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S O M M A R I O


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Politica e infrastrutture Chi blocca le grandi opere attenta al futuro dell’Italia

L

Enio Marino PRESIDENTE ANCE IMPERIA

Lo stop annunciato dall’ala “grillina” del Governo sulla realizzazione delle cosiddette grandi opere è stato un segnale inequivocabile di come alla nostra attuale classe politica manchi del tutto una visione per il futuro del nostro Paese

a reazione forte, ferma e misurata che il mondo imprenditoriale italiano ha avuto di fronte allo stop annunciato dall’ala “grillina” del Governo sulla realizzazione delle cosiddette grandi opere, è stato un segnale inequivocabile di come alla nostra attuale classe politica manchi del tutto una visione per il futuro del nostro Paese. Mai, prima d’ora, le 12 associazioni più rappresentative delle imprese italiane si erano ritrovate a dover far quadrato su una questione talmente paradossale da sembrare quasi assurda, dimostrazione eloquente che il Dna degli imprenditori è uguale al di là del settore merceologico di appartenenza e dell’associazione che li rappresenta. Sul perché si sia dovuti arrivare ad un’azione corale così impattante, possiamo darci mille risposte, di certo non si può dire che ci siamo ritrovati a Torino per dire qualcosa di nuovo, piuttosto perché costretti a dover ribadire qualcosa che dovrebbe essere ovvio

per tutti. Il Presidente di Confindustria Imperia è stato chiaro e diretto nell’assemblea sanremese svoltasi a inizio dicembre, quando ha ricordato che le infrastrutture, oltre ad essere necessarie per lo sviluppo economico del territorio, sono un fondamentale volano di ripresa, crescita e occupazione, salvo dover poi ammettere che gli imprenditori imperiesi hanno la sensazione di sentirsi un po’ soli, di non sentire il supporto delle istituzioni a cui competono le scelte degli investimenti in infrastrutture, senza le quali è difficile continuare a produrre e soprattutto essere competitivi. Concetto sposato in pieno dal presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, che intervenendo nella stessa assemblea, subito dopo il nostro Alberto Alberti, ha alzato il livello del discorso e l’orizzonte della platea degli industriali del Ponente Ligure affermando che le infrastrutture sono un’idea di società, una visione del Paese, in quanto

Da Torino a Sanremo Confindustria fa suo il grido di allarme lanciato dall’Ance sulle ricadute negative delle intenzioni del Governo collegano la periferia al centro, l’Italia all’Europa, il mare alla terra, per cui se uno decide di chiuderle attenta al futuro dell’Italia e a quello delle nuove generazioni, dei nostri stessi figli. Ad oggi non sappiamo se l’azione pro Tav di cui siamo stati protagonisti in Piemonte nel primo lunedì di dicembre sortirà l’effetto desiderato, riportando un po’ di buon senso nelle fila di questo Governo giallo-verde. Sicuramente la storia ci insegna che spesso sono stati i fatti clamorosi - a volte tragici e involontari - e le azioni eclatanti a smuovere situazioni che sembravano incancrenite. Proprio in queste settimane stiamo assistendo ad un continuo aprirsi


5 di cantieri per la manu-

venti invece è difficile ca-

tenzione e la messa in

pire se ci sia più da ridere

sicurezza dei ponti e dei

o da piangere, visto che è

viadotti delle autostra-

evidente che non si tratta

de, ma anche delle altre

di problematiche emerse

principali arterie stradali

contemporaneamente

della Liguria. Sui gior-

tutte nello stesso perio-

nali del territorio quasi

do, piuttosto di situazioni

quotidianamente compa-

critiche storicamente

re la notizia di un nuovo

note, su cui ora si è deci-

ponte su cui si è scoperto

so di intervenire in tutta

che è necessario fare un

fretta per scongiurare il

intervento e che quasi

rischio di crollo di altri

immediatamente diventa

viadotti.

cantierabile.

Va tutto bene, in questo

Bene, ci fa piacere, si

momento l’importante è

tratta di una cosa che

che si intervenga subito,

avevamo auspicato pro-

ma naturalmente l’augu-

prio su queste pagine po-

rio è che si continui a fare

che settimane fa, all’in-

la manutenzione ordina-

domani della tragedia

ria dei ponti e dei viadotti

del ponte Morandi. Sulla

anche una volta che il

randi si sarà affievolito, al fine di scongiurare il ripetersi di altre tragedie. Proprio a questo proposito, auspichiamo un maggior coinvolgimento delle aziende locali per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza e che le stazioni appaltanti interessate prestino più attenzione alle aziende

tempestività degli inter-

ricordo del crollo del Mo-

presenti sul territorio.

Il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia e il presidente di Confindustria Imperia, Alberto Alberti, all’assemblea generale degli industriali imperiesi dello scorso 5 dicembre a Sanremo [Foto: Autorivari]

È in gioco un concetto di valore ben più alto, che riguarda da vicino il rapporto simbiotico tra l’imprenditore e la sua terra. Adesso che è crollato il ponte Morandi ci rendiamo conto di quanto quel ponte fose un bene comune

E D I T O R I A L E


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La priorità per il Paese è la crescita L’appello degli industriali al Governo Fabrizio Pepino

Alberto Alberti PRESIDENTE CONFINDUSTRIA IMPERIA

La classe politica dovrebbe iniziare a dimostrare la sua capacità di rappresentare gli interessi del Paese, di rispondere ai bisogni concreti e alle sfide che attendono la nostra Italia

Imprenditori e amministratori locali allineati all’assemblea generale di Confindustria Imperia

S

enza ombra di dubbio è stata la classe politica che sta governando l’Italia a vestire i panni della grande imputata

a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione pro Tav promossa a Torino, oppure che la Liguria tutta è ancora scossa

sul palco dell’assemblea 2018 di Confin-

e segnata dalla tragedia del crollo del Ponte

dustria Imperia. Non importa se a parlare

Morandi a Genova, forse più semplicemente

siano stati gli amministratori locali o i rap-

il malessere generale degli imprenditori è

presentanti degli imprenditori, se i temi all’ordine del giorno fossero le infrastrutture, la burocrazia o il turismo. Da ogni parte il grido d’allarme e di preoccupazione che si è levato non ha lasciato

giunto ad un punto tale

La politica non si misura dai tweet, ma dai risultati. Usciamo da questa perenne campagna elettorale

adito a interpretazioni. Manca completamente

da non poter più essere taciuto. “Purtroppo la politica del Governo pare sia quella di non accettare un dialogo ed un confronto con chi propone soluzioni per la crescita – ha detto il presidente di Confindustria

una visione per il futuro del Paese, non c’è

Imperia, Alberto Alberti, nella relazione con

alcuna consapevolezza dei problemi reali e

cui ha aperto l’assise degli industriali del

delle necessità vere degli Italiani, soprat-

Ponente Ligure -. Da imprenditore continuo

tutto nessuno è in grado di dare risposte

a credere che siano l’impegno, la tenacia e

attendibili o soluzioni concrete su niente.

pure le ansie di noi imprenditori a creare

Sarà che l’assemblea di Sanremo si è svolta

valore e posti di lavoro, mentre la nostra

P R I M O

P I A N O


7 classe politica pensa quasi sempre di essere sione perenne di campagna elettorale. Ogni soltanto lei a far progredire economia e imprenditore tutte le mattine quando entra benessere. Fino a quando non si prenderà in impresa si chiede come sarà il Paese tra atto del ruolo determinante e vitale che ha qualche anno, ma la sua preoccupazione l’impresa nella creazione del valore, sarà nasce dal fatto che è consapevole che da difficile raggiungere una visione condivisa solo non ce la può fare. Per questo quando la politica tenta di superare il limite, i che possa far intravedere finalmente un futuro di forte progresso sociale ed economico. corpi autonomi dello Stato hanno il dovere La politica, piuttosto che di denunciarlo con forza preoccuparsi di valutaperché non vogliono re la nostra capacità di alibi, si sentono chiamati C’è bisogno di un rappresentare il mondo in causa avvertendo un diffuso ritorno imprenditoriale, dovrebbe senso di responsabilità alla sobrietà, iniziare a dimostrare la nei confronti della società, per difendere le sua capacità di rappreistituzioni del Paese e si compattano e non si sentare gli interessi del dividono”. di chi lo rappresenta Paese, di rispondere ai Passando dai massimi sistemi ai problemi bisogni concreti e alle quotidiani, a tradurre in sfide che attendono la concreto i principi ispiratori dell’agire degli nostra Italia”. imprenditori è arrivato “uno che non le Parole sposate pienamento dal presidente manda a dire” come Oscar Giannino, che nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, prima di dare parola agli amministratori intervenuto subito dopo Alberti quasi a voler apparecchiare la tavola rotonda con gli locali ha posto l’accento su una questione amministratori locali. non scontata. “La serietà della protesta “Non serve meno politica, serve meno andei corpi intermedi - ha detto il giornalitipolitica e più politica - ha detto il numero sta di Radio 24 - si vede nella misura della uno degli industriali italiani -. Serve immarisposta, nel non aver alzato i toni, cosa che ginazione, un’idea di società che stia alla invece non fanno i politici, che così hanno base del pensiero economico, perché la poliperso di autorevolezza e credibilità. C’è tica non si misura dai tweet, ma dai risultabisogno di un diffuso ritorno alla sobrietà, ti. E il primo obiettivo che va raggiunto è la per difendere le istituzioni del Paese e di chi crescita. Ma come si può pensare di crescere lo rappresenta”. depotenziando strumenti come Industria Detto, fatto, la parola è passata ai politici 4.0, rischiando la procedura d’infrazione da che rappresentano la Regione Liguria e i parte dell’Unione Europea, chiudendo o non Comuni del Ponente. “Il problema principale non sono i soldi, ma la visione e le idee, facendo partire i lavori nei grandi cantieri, promuovendo misure come il reddito di poi possiamo farcela – ha esordito l’On. cittadinanza? Usciamo da questa dimenClaudio Scajola, primo cittadino di Impe-

Vincenzo Boccia PRESIDENTE CONFINDUSTRIA

Serve immaginazione, un’idea di società che stia alla base del pensiero economico. Ogni imprenditore tutte le mattine quando entra in impresa si chiede come sarà il Paese tra qualche anno, ma la sua preoccupazione nasce dal fatto che è consapevole che da solo non ce la può fare

In queste pagine due momenti dell’assemblea generale di Confindustria Imperia svoltasi al Casinò di Sanremo lo scorso 5 dicembre: la folta platea degli industriali imperiesi e i protagonisti della tavola rotonda condotta dal giornalista di Radio 24 Oscar Giannino [Foto: Autorivari]


8

Gli amministratori locali che hanno partecipato alla tavola rotonda hanno riportato l’attenzione sul deficit infrastrutturale e sull’eccesso di burocrazia che penalizza l’efficienza degli enti pubblici e delle imprese

ria – Oggi per fare il sindaco ci vuole una buona dose di incoscienza, in pochi mesi ho già fatto 12 ordinanze. Dobbiamo ripartire dalla comunità, dove si deve riuscire a far comprendere a chi ci sta vicino quali sono i veri problemi e come fare a risolverli. Per me il tema fondamentale resta quello delle infrastrutture. Dobbiamo finire il raddoppio della ferrovia Andora-Finale Ligure, che tra l’altro era già stato finanziato nella legge di Stabilità 2015. Dobbiamo pretendere che nel rinnovo nella concessione dell’Autostrada dei Fiori venga realizzata la Albenga-Carcare-Predosa che ci collega a Torino e Milano”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’Assessore Regionale Giovanni Berrino. “Le infrastrutture sono estremamente importanti per la Liguria, soprattutto in chiave turistica, per facilitare l’arrivo dei turisti dalla Francia e dalle altre regioni italiane - ha detto -. Il problema è che dobbiamo recuperare decenni di poca attenzione, in quanto dopo l’Autostrada dei Fiori, un pezzo di Aurelia Bis e la Statale 28, non abbiamo più fatto nulla”. Secondo tema forte della tavola rotonda, oltre al deficit infrastrutturale, è stato quello della burocrazia invadente e della neces-

sità di maggiore semplificazione. “Al di là delle forti richieste pervenute a sostenere un settore che ha sofferto più degli altri, cioè l’edilizia, in modo da far ripartire i cantieri, la semplificazione è un tema trasversale comune – ha detto Barbara Biale, Assessore del Comune di Sanremo - . Mi sento di annunciare che entro fine anno approveremo un regolamento che semplificherà le procedure per i bandi di gara che sono sotto la soglia europea”. Decisamente tranchant l’Assessore Regionale Marco Scajola. “Il Codice degli Appalti andrebbe cestinato e rifatto da capo, perché si tratta di una norma basata sulla paura - ha esordito - . La nostra mission è quella della semplificazione, ma il problema è che mentre noi cerchiamo di tagliare, lo Stato ci manda nuove norme da rispettare”. Più ottimista il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano. “Senza dubbio le competenze dei Comuni oggi sono sempre più specifiche – ha concluso - e oggi noi abbiamo delle difficoltà a dare le risposte. Ciononostante io sono positivo guardando al futuro della nostra città, a cominciare dallo sblocco della situazione del Parco Roja”.

Il Premio “Cento Anni da Qui”

Tra i premiati Raineri e Royal Hotel Sanremo Nell’ambito dell’Assemblea Generale 2018 di Confindustria Imperia, il Casinò di Sanremo ha consegnato i riconoscimenti del Premio “Cento Anni da Qui” a quattro aziende, tra cui due del territorio e associate a Confindustria Imperia: la ditta olearia Raineri e il Royal Hotel Sanremo, “due aziende che – ha ricordato il presidente Alberti - hanno creduto in questo territorio e che hanno investito e continuano ad investire per migliorare la qualità dei servizi e dei prodotto offerti”. Gli altri due premi sono andati all’Alfa Romeo e alle Distillerie Fratelli Branca.


9

Lo specialista italiano del fotovoltaico

Gruppo A T T U A L I T À


10

Faremo la nostra parte perché il lavoro rimanga sul territorio Intervista all’Assessore regionale Marco Scajola su alcuni temi d’interesse per il mondo degli edili Gilberto Manfrin

La legge di rigenerazione urbana e di recupero del terreno agricolo permette il recupero dei terreni agricoli, dei ruderi, l’ampliamento di zone con attività produttive, pertanto credo che sia una legge che vada incontro alle esigenze di tutti e delle imprese stesse

D

all’ultimazione della pista ciclabile grazie allo sblocco dei fondi

sospiro di sollievo. I 18 milioni della pista ciclabile sono salvi. Anci e Governo

del Bando Periferie all’ap-

infatti, hanno trovato l’ac-

provazione della legge

cordo per il mantenimento

regionale sulla rigenerazio-

dei fondi destinati al Bando

ne urbana e sul recupero del

Periferie che il Governo

territorio agricolo. “Vento

aveva deciso di revocare

di Ponente” ha incontrato

con il decreto Milleproro-

Marco Scajola, Assesso-

ghe. Adesso a che punto

re della Regione Liguria

siamo con il progetto?

con deleghe a Urbanistica,

Quali i prossimi passi che

Pianificazione territoriale,

intendete percorrere?

Demanio e Tutela del Pae-

“I 18 milioni per la città di

saggio, Politiche abitative

Imperia dovrebbero essere

ed Edilizia, Attività estrat-

confermati: c’è stato l’ac-

tive, Rapporti con i lavora-

cordo tra Governo e Anci,

tori transfrontalieri, quasi

speriamo pertanto di vedere

tutti temi strategici per le

concretizzata questa im-

attività delle imprese edili,

portante possibilità. Vorrei

per un’intervista a 360°

ricordare che come Regione

sulle tematiche regionali

Liguria abbiamo aiutato sia

d’interesse per il mondo dei

l’Amministrazione comu-

costruttori.‬ Fari puntati an-

nale di Imperia sia quella di

che su rischio idrogeologico,

Savona ad ottenere que-

sicurezza e lavoro.

sti fondi di straordinaria importanza, nel caso di

Assessore Scajola, partia-

Imperia per la realizzazio-

mo dai successi: la città

ne della pista ciclabile. Noi

di Imperia può tirare un

seguiamo il progetto, anche

se di fatto la competenza è del Comune di Imperia, e lo stiamo portando avanti perché lo sviluppo della pista riguarda l’intero territorio e perché anche i Comuni vicini possano rientrare in una pianificazione più completa e strategica”. È stata approvata a fine novembre dal Consiglio regionale la nuova legge, proposta da Lei e sottoscritta dall’Assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, sulla Rigenerazione urbana e il recupero del territorio agricolo. Un’approvazione che arriva dopo le consultazioni pubbliche, che avevano preso il via a luglio, con le categorie produttive e dei professionisti e gli enti locali. Ci dice, in particolare, quali vantaggi avranno le imprese edili locali con questa nuova legge? “La legge di rigenerazione


11 urbana e di recupero del terreno agricolo è una legge molto attesa dal territorio, ci siamo confrontati con i Comuni, con i sindaci, con le categorie tutte e siamo arrivati ad una legge che ha avuto anche un grande consenso all’interno del Consiglio Regionale. I vantaggi sono di grandi semplificazioni per quanto riguarda tutti i progetti di rigenerazione urbana che i Comuni vorranno portare avanti: si individueranno delle zone che verranno perimetrate, e in quelle aree il Comune avrà un percorso urbanistico e amministrativo più veloce. Potranno essere dati ai privati degli incentivi economici importanti. È una legge che abbiamo finanziato con una prima tranche di 700 mila euro che andranno in parte alla progettazione e in parte ai progetti esecutivi già pronti. I vantaggi saranno sicuramente numerosi per le imprese edili locali perché avranno opportunità di lavorare anche nell’entroterra. Questa legge permette il recupero dei terreni agricoli, dei ruderi, l’ampliamento di

zone con attività produttive, pertanto credo che sia una legge che vada incontro alle esigenze di tutti e delle imprese stesse”. Sempre in materia di urbanistica, secondo un recente

a tre metri dai fiumi che noi abbiamo riportato a 10 metri. La Liguria è un territorio fragile e difficile. Tutte le nostre norme sono nell’ottica del recupero dell’esistente e della messa in sicurezza del territorio”.

rapporto Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) risulta in leggero aumento il consumo di suolo in Liguria tra 2016 e 2017, ma il trend è il più basso d’Italia. C’è un dato, però, in particolare, che sembra allarmare: risulta particolarmente alta in regione l’incidenza di consumo di suolo in aree a pericolosità idraulica. Quali passi avete compiuto o intendete compiere anche sulla base dei

Abbiamo ancora tutti negli occhi la tragedia del Morandi. Su queste stesse pagine il presidente di Ance Imperia qualche mese fa ha sottolineato come la soluzione preventiva migliore sia coinvolgere di più le imprese locali nei lavori di manutenzione delle autostrade. Crede anche Lei che sia la scelta migliore per recuperare il

dati dell’Ispra per ovviare al problema sicurezza? “Per quanto riguarda il discorso della sicurezza e del consumo di suolo questa amministrazione regionale, già nei primissimi mesi di insediamento, ha corretto norme regionali precedenti che rischiavano di mettere a rischio la nostra regione, come ad esempio la deroga di poter costruire

A T T U A L I T À

In tutte le situazioni dove la legge nazionale ce lo consente, noi cerchiamo di valorizzare il lavoro e le imprese sul territorio, perché crediamo che queste debbano sempre essere garantite e tutelate


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Certamente vorremmo e potremmo fare di più, ma dobbiamo avere dalla nostra parte norme nazionali che comprendano quanto i territori possano e debbano avere mano libera nello scegliere le proprie imprese

rapporto con il territorio? Cosa pensa in merito ai sorteggi delle gare d’appalto che spesso finiscono per affidare lavori ad aziende non del territorio? “Sicuramente il discorso del presidente di Ance Imperia è assolutamente condivisibile. È necessario aiutare il territorio e le sue imprese, e noi come amministratori locali dobbiamo fare i conti con norme nazionali e spesso anche europee che, invece, non vanno in questa direzione. In tutte le situazioni dove la legge nazionale ce lo consente, noi cerchiamo di valorizzare il lavoro e le imprese sul territorio, perché crediamo che queste debbano sempre essere garantite e tutelate.

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“Abbiamo subito una mareggiata molto violenta, come mai si era visto prima, tutto il territorio è stato duramente colpito, compreso il territorio imperiese. Certo le aziende edili locali possono aiutare e devono aiutare. Noi adesso dovremmo avere dei fondi nazionali dalla Protezione Civile per il recupero del nostro litorale danneggiato. I Comuni poi dovranno indire dei bandi e noi speriamo e vogliamo che, nel rispetto della normativa e delle leggi - e vigileremo perché ciò avvenga - siano coinvolte aziende locali nella maggior parte dei casi. Faremo il possibile affinché il lavoro resti nel nostro territorio”.

La Liguria è un’eccellenza in campo imprenditoriale: imprese serie che sanno fare molto bene il loro lavoro. Certamente vorremmo e potremmo fare di più, ma dobbiamo avere dalla nostra parte norme nazionali che comprendano quanto i territori possano e debbano avere mano libera nello scegliere le proprie imprese”. Assessore, Lei ha anche la delega al Demanio marittimo: recentemente una forte mareggiata ha prodotto seri danni ai litorali dell’Imperiese. È possibile e auspicabile coinvolgere le aziende edili per la loro salvaguardia? In che modo? Con tatt aci pe ru n

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Completamento Aurelia Bis Mancano oltre 200 milioni di euro Il punto sulla situazione con l’assessore alle Attività produttive del Comune di Sanremo, Barbara Biale

N

el contesto di un sistema viario,

tavolo è stato costituito e tra le priorità è

su gomma e su rotaia, reso for-

emersa proprio la necessità di completare

temente difficoltoso soprattutto

con urgenza le infrastrutture per uscire

dalla conformazione naturale del territo-

dall’isolamento. L’Aurelia Bis è una di

rio ligure, Ance Imperia durante l’ultima

queste, tra le più importanti”.

assemblea del giugno scorso ha lanciato

A che punto è l’opera?

il suo nuovo progetto per una viabilità

“Ad oggi mancano due tratti e si ferma

alternativa via mare. Nell’attesa che la

praticamente in Sanremo, con l’inevi-

ricetta degli imprenditori edili imperiesi

tabile problema che tutto il traffico che

prenda corpo, tuttavia, molto ancora si

arriva da Taggia viene convogliato verso

può fare per migliorare lo “status quo”,

il centro. Il troncone mancante permet-

andando ad ultimare le opere incompiute

terebbe di avere un passante che, colle-

del territorio. Rientra a pieno titolo tra

gando i due estremi della città, potrebbe

queste la realizzazione del tratto fina-

alleggerire di molto il traffico pesante e

le dell’Aurelia Bis, ovvero l’asse viario

aiutare lo sviluppo di progetti di mobilità

veloce, per l’80% in galleria, che collega

sostenibile”.

Taggia a Sanremo e che, se completato,

Quali effetti sulle attività produttive?

permetterebbe di attraversare la “Città

“Tutti potrebbero trarne dei benefici im-

dei Fiori” da Est ad Ovest in modo più

portanti, dalle imprese di costruzione alle

veloce e fluido. Su questo tema nelle

attività turistiche, che come in tutte le

scorse settimane si è riaccesa con for-

cittadine liguri soffrono dell’intasamento

za l’attenzione per volontà del Comune

del traffico specie nei periodi di alta sta-

che è tornato in pressing sulla Regione,

gione, con problemi connessi al trasporto

ottenendo un incontro con l’assessore

pubblico. Completando l’Aurelia Bis, la

regionale alle Infrastrutture, Giacomo

città di Sanremo avrebbe una tangenzia-

Giampedrone. Abbiamo chiesto all’asses-

le, che già al momento dell’apertura del

sore alle Attività Produttive del Comune

tratto attualmente percorribile, anni fa

di Sanremo, Barbara Biale, di farci il

dimostrò di poter dare benefici concreti

punto della situazione.

a tutti, valorizzando anche il centro con

Assessore, come è nata l’idea di ripren-

aree pedonalizzate o, comunque, meno

dere i fili di un discorso così annoso?

intasate da veicoli a motore”.

“Seguiamo la questione da sempre, ma

Quanto costerebbe completare l’opera?

l’esigenza è nata direttamente dal terri-

“Per la realizzazione della tangenziale

torio, in particolare, dalle associazioni di

fino a Pian di Poma si stima una cifra

categoria e sindacali (tra cui l’Ance, ndr)

intorno ai 200 milioni di euro, mentre

che hanno richiesto venisse istituito un

ad esempio per realizzare lo svincolo

tavolo di lavoro per discutere di alcune

mancante a San Martino servirebbe una

tematiche e problematiche a sostegno di

cifra inferiore, pari a circa 2 milioni di

specifici settori in crisi, come l’edilizia. Il

euro”.

A T T U A L I T À

Paolo Ragazzo

Barbara Biale ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE COMUNE SANREMO

Ad oggi si ferma praticamente in Sanremo, con l’inevitabile problema che tutto il traffico che arriva da Taggia viene convogliato verso il centro. Il troncone mancante permetterebbe di avere un passante che potrebbe alleggerire di molto il traffico pesante


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Si apre ad un nuovo concetto di Design

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15

Rilascio autorizzazioni sismiche La Provincia deve fare la sua parte

M

aggiore chiarezza sulla procedura per il rilascio delle autorizzazioni a costruire in zone

che la Provincia riesca ad incrementare to e che venga adottato quanto prima un

sismiche. È l’effetto positivo del documento

protocollo informatico per trasmettere le

elaborato dalla Regione Liguria che dirime

pratiche in via telematica, così da agevola-

una questione importante di interpretazio-

re e velocizzare tutto l’iter”.

ne della normativa, connessa all’assenso

L’esame delle richieste è infatti presuppo-

incondizionato. Una questione di “lana caprina” forse, ma che ha

tiche. Con il suo vademecum la Regione ha precisato che in caso di mancata partecipazione alla Conferenza dei servizi, le Province e le Città metropolitane sono comun-

Enrico Ingenito PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI IMPERIA

sto fondamentale, ma con quanto precisato dalla Regione si è data la

tuttavia ulteriormente rallentato il rilascio delle pra-

Paolo Ragazzo

l’organico di tecnici preposti a tale compi-

priorità al diritto del cittadi-

Grazie alla Regione ora l’iter dovrebbe essere più veloce, ma le pratiche devono venire esaminate

que tenute a rilasciare il loro

preposte alla tutela ambientale. Se ciò non accade, il parere viene dato per acquisito. Guarda con favore a questo passo in avanti Ance Imperia, che insieme alle altre organizzazioni del mondo produttivo aveva fatto appello proprio alla Regione affinché trovasse una via d’uscita a questo stato di impasse. Cosa avvenuta dopo un incontro con l’assessore regionale Marco Scajola. Dello stesso tenore il parere degli Ordini professionali, ingegneri in testa. “Accogliamo con soddisfazione la precisazione da parte della Regione che, con il documento tecnico ha ribadito l’inderogabilità della procedura: non era chiaro a tutti se il non avere il parere tecnico da parte della Provincia, potesse limitare i Comuni nel rilasciare le autorizzazioni - commenta Enrico Ingenito, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Imperia -. Noi

E questo varrà anche per le autorizzazioni tardive. La questione riguarda, nello specifico, l’Imperiese perché è l’area ligure con più Comuni situati in zona sismica. Questo si traduce anche in carichi

parere nel termine di 45 o 90 giorni, se sono coinvolte amministrazioni

no di avere l’autorizzazione.

importanti per l’ufficio della Provincia preposto ad esaminare le pratiche. Ma di che numeri stiamo parlando? “Ogni anno sono circa 800 le richieste di autorizzazione antisismica presentate in provincia di Imperia”, spiega ancora Ingenito che aggiunge: “Con gli oneri richiesti, la Provincia avrà tutti i mezzi per finanziare l’assunzione di altri tecnici per esaminare le pratiche: un semplice deposito pratica costa 300 euro, ma ci sono casi in cui si arriva anche fino a 12/13 mila euro di oneri. Auspicando di riuscire a ridurre nel tempo questi oneri, ciò che davvero importa ora è arrivare con maggior celerità al rilascio delle pratiche”, conclude Ingenito. La speranza, dunque, è che sia finalmente la volta buona per imprimere un’accelerata utile al rilancio di tutto il settore edile.

vogliamo, tuttavia, che le pratiche vengano esaminate e che non si debba ricorrere solo al parere implicito, per questo ci auguriamo

A T T U A L I T À

Con gli oneri richiesti, la Provincia avrà tutti i mezzi per finanziare l’assunzione di altri tecnici per esaminare le pratiche: un semplice deposito pratica costa 300 euro, ma ci sono casi in cui si arriva anche fino a 12/13 mila euro di oneri


16

L’ondata di maltempo che ha colpito la Liguria a fine ottobre e inizio novembre, con piogge insistenti e trombe d’aria, che hanno provocato allagamenti e numerosi danni alle infrastrutture [Foto: Autorivari]

Ilaria Blangetti

Lionello Belmonte GEOLOGO EX DIRIGENTE PROVINCIA DI IMPERIA

Il rischio idrogeologico dopo l’ultima mareggiata Il problema è che passato l’allarme gli interventi di prevenzione vengano abbandonati

L

a disastrosa mareggiata a Rapallo, che ha distrutto il porto,

provoca l’erosione e poi

riparlato con il geologo

la demolizione di alcune

Lionello Belmonte.

infrastrutture, come nel

Alcuni di questi eventi non

bilimenti balneari, inoltre,

si possono classificare come

sono chiaramente molto

eccezionali ma i loro effetti

esposti a questa attività

si potrebbero contenere. È

perché sono i primi ele-

corretto?

menti antropici sottoposti

“Le mareggiate di questa

all’azione dell’onda”.

caso di Portofino. Gli sta-

intensità sono rare, certo, ma non rarissime. Se si

Riscontra, tra la gente co-

parla con chi lavora in un

mune, una reale percezione

porto può raccontare epi-

del rischio?

sodi simili che si sono ve-

“Negli ultimi anni la sen-

rificati in passato, anche se

sibilità verso gli effetti di

effettivamente l’intensità

questi eventi meteorici è

del fenomeno di quest’an-

leggermente aumentata.

no è stata particolarmen-

Incomincia a costruirsi una

te elevata. I danni che

cultura del rischio che si

provocano le mareggiate

intensifica, però, solo nel

sulle infrastrutture, come

momento dell’evento. In

strade, impianti balneari

quella fase l’attenzione è

e muri di contenimento,

alta, tutti vogliono veri-

sono legati, però, al grado

ficare le situazioni delle

di antropizzazione umana

proprie abitazioni o attività

dell’area. In questi casi

commerciali, ma, rientrato

si è andati troppo spesso

l’allarme, spesso anche la

a occupare quello spazio

percezione cambia e alcuni

evento forse eccezionale

chiamato ‘retrospiaggia’

interventi programmati

ma che certo non stupisce:

dove l’energia del mare

vengono abbandonati. È

secondo l’ultimo rapporto

può dissiparsi. Allo stato

evidentemente un proble-

dell’Ispra, l’Istituto Supe-

attuale, in molti casi, il

ma di sensibilizzazione

riore per la Ricerca Am-

mare è costretto a lottare

generale ancora in parte

bientale, infatti, i Comuni

contro questi ostacoli, con

mancante per chi vive o

liguri sono a forte rischio

un’energia ancora molto

lavora in zone a rischio

idrogeologico. Alla luce de-

forte. L’effetto prolunga-

esondazione e rischio idro-

gli ultimi eventi che hanno

to di questo movimento

geologico per frane”.

le auto bruciate a Savona, dopo un cortocircuito in una nottata con onde alte 7 metri, il borgo di Portofino rimasto isolato con il crollo della strada che lo collega a Santa Margherita. Sono

I danni che provocano le mareggiate sulle infrastrutture, come strade, impianti balneari e muri di contenimento, sono legati al grado di antropizzazione umana dell’area

colpito la Liguria, abbiamo

queste le immagini più significative dell’ondata di maltempo che ha colpito la Liguria a fine ottobre e inizio novembre, con piogge insistenti e trombe d’aria, che hanno provocato allagamenti e numerosi danni alle infrastrutture. Un


17 Anche la gestione dei corsi d’acqua in Liguria, a partire dal caso simbolo del Bisagno a Genova, è un altro fattore di rischio… “Sul Bisagno si stanno concludendo i lavori per risolvere il problema che ha contribuito ai drammatici episodi che conosciamo, ma rimangono delle situazioni da stabilizzare. Ci sono molte opere spondali e di consolidamento idrogeologico da realizzare, manutenzione da effettuare e adeguamenti da mettere in opera. Un territorio sano, con una corretta raccolta e gestione delle acque, è alla base della protezione da eventuali alluvioni. Prima di pensare alla zona fociva di torrenti

e fiumi, bisogna monitorare attentamente l’evoluzione dell’entroterra, cioè il cambio dell’uso del suolo che avviene nell’ambito del bacino imbrifero di competenza. Infatti l’abbandono dei terrazzamenti sostenuti da muri in pietra a secco e una corretta gestione della rete idrologica minore modifica sostanzialmente, in termini di rischio, la pericolosità delle zone di fondovalle. Pertanto la ‘malattia’ si cura partendo dal territorio nella sua interezza”. Cosa può fare un cittadino che si sente a rischio? “Innanzitutto imparare che cos’è l’autoprotezione. Essere consapevoli dei ri-

schi dell’area dove si abita, anche in base alla storicità degli eventi alluvionali e progettare una serie di atteggiamenti personali da assumere in caso di precipitazioni intense. Inoltre prestare attenzione alle allerte meteo che vengono diramate e, se necessario, consultare dei tecnici, per conoscere gli eventuali rischi geologici e idraulici dell’area dove risiediamo. In caso di alluvione, poi, è bene conoscere alcuni comportamenti di base: come proteggersi dall’arrivo improvviso di acqua e conoscere preventivamente le zone in cui sostare in piena sicurezza e ricordare sempre di non occupare box o aree interrate”.

A T T U A L I T À

Negli ultimi anni la sensibilità verso gli effetti di questi eventi meteorici è leggermente aumentata. Incomincia a costruirsi una cultura del rischio che si intensifica, però, solo nel momento dell’evento. In quella fase l’attenzione è alta, tutti vogliono verificare le situazioni delle proprie abitazioni o attività commerciali


18

Appalti pubblici vietati alle imprese del territorio Le maggiori stazioni appaltanti del Ponente ligure continuano ad adottare la tecnica del “sorteggio” Gilberto Manfrin

Nessuno vuole assumersi la responsabilità di fare inviti in procedura negoziata, senza l’utilizzo del sorteggio, magari mediante un albo fornitori, per poter permettere alle imprese del Ponente Ligure almeno di presentare la loro offerta di lavoro

U

n appello che pare davvero caduto Sì, perché con il sorteggio, capita che sia nel vuoto. A nulla sono serviti gli un’azienda con sede, per esempio, nel allarmi lanciati nei mesi scorsi da Sud del Paese, anche senza esperienza, ad Ance Imperia alle amministrazioni locali, aggiudicarsi i lavori su un territorio, che, riguardo la pur legittima prassi adottata dai peraltro non conosce, magari per semplici funzionari pubblici di sorteggiare le aziende interventi di manutenzione. da invitare a partecipare ai bandi di gara “Le conseguenze, se si continuerà a fare in negli appalti, escludendo di fatto le imprese questo modo, rischiano di essere drammatiche - mette in luce Ance Imperia -: c’è di del territorio. Eccezion fatta per qualche Comune, purtroppo il modus operandi adottato mezzo, in primis, una rilevante perdita del dalle stazioni appaltanti non fa altro che fatturato per le aziende specializzate nel penalizzare le imprese del territorio. “In settore delle costruzioni, con pesanti ricadute sul fronte occupazionale. È nome della paura c’è chi preferisce non assumersi nessun una distorsione del mercato e Ance chiede rischio…”. Il punto pare essere le imprese che si sono strutche sotto i turate per lavorare in questo proprio questo: assumersi la 40 mila euro settore si trovano spiazzate”. responsabilità di fare invil’affidamento ti in procedura negoziata, “Ci aspettavamo che il Codice senza l’utilizzo del sorteggio, dei lavori possa degli Appalti potesse dare un magari mediante un albo impulso alla crescita dimenessere diretto sionale delle nostre aziende fornitori, per poter permettere alle imprese del Ponente e valorizzasse le competenze Ligure almeno di presentare la loro offerta distintive proprie delle ditte locali, invece presenta ancora dei meccanismi che, di lavoro, sembra davvero impensabile. ahinoi, mortificano le imprese. Perché come Una responsabilità che dovrebbe ricadere sui già sottolineato su queste stesse pagine, se funzionari di quella o questa amministrazione pubblica/comunale che però, sempre non si può partecipare, non si può neppure più spesso, per non vedersi puntare il dito vincere’”. contro, allargano troppo il tiro, riducendo di “Inoltre - conclude - , anche se ci spiace fatto la possibilità delle ditte locali di aggiusottolinearlo in queste pagine, purtroppo, dicarsi un appalto. Ance Imperia resta ferma anche la Curia di Sanremo e Ventimiglia, sulle sue posizioni: “Non ci scostiamo dalle seppur Ente privato, si sta dimenticando nostre considerazioni - dicono i vertici degli delle imprese del territorio e come stazione edili provinciali -. Chiediamo che sotto i 40 appaltante, per gli interventi di restauro o mila euro, come permesso dalla legge, l’afmanutenzione dei propri beni, si avvale di fidamento dei lavori possa essere diretto. Le aziende fuori provincia. Pertanto, ci auguriamo che la Curia per il futuro si rivolga di nostre aziende continuano ad essere tagliate più al territorio imperiese, dove certo non fuori e pur conoscendo come le loro tasche il mancano imprese competenti e capaci a territorio, dove operano e vivono, per lo più svolgere interventi di restauro”. vedono lavorare gli altri”.

A T T U A L I T À


ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.

ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245

ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474

ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413

ANCE LA SPEZIA Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320

ANCE LIGURIA Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it


20

Sul bilancio di Rivieracqua pesa il passivo di 6 milioni Fabio Rubero

L’approvazione del bilancio 2017 di Rivieracqua rappresenta un passaggio cruciale per l’omologazione del concordato preventivo, condizione sine qua non per l’ingresso della sanremese Amaie e della taggiasca Secom, che dovrebbero garantire una maggiore solidità economica al Consorzio ed il riconoscimento della tariffa unica dell’Authority

C

on i voti a favo-

dicembre di fronte al

bilancio preventivo. Così,

re dei Comuni

Tribunale di Imperia.

inizia a spuntare l’ipotesi

di Sanremo ed

Consiglio di Ammini-

di un piano B paventata

Imperia e l’astensione di

strazione che ha invece

dal sindaco di Impe-

quello di Ventimiglia, lo

chiesto una proroga di

ria, Claudio Scajola, che

scorso 31 ottobre è stato

60 giorni al giudice,

prevederebbe la nascita

approvato a maggio-

che deve decidere sulla

di una nuova Rivieracqua

ranza il bilancio 2017 di

richiesta di fallimento

con l’ingresso di soci

Rivieracqua, il consorzio

presentata nei confronti

terzi (privati) fino a rap-

pubblico che gestisce il

del Consorzio. Proro-

presentare anche il 49%

servizio idrico integrato

ga che è stata conces-

del capitale sociale.

di molti Comuni della

sa e che il presidente

A margine dell’appro-

Provincia di Imperia.

Mangiante ha spiegato

vazione del bilancio, il

L’assemblea dei sinda-

nascere dalla volontà di

presidente Mangiante ha

ci, riunitasi a Palazzo

meglio esplorare alcune

tuttavia annunciato che

Bellevue a Sanremo, ha

indicazioni date dai soci

i creditori, che hanno

dunque avallato la proposta presentata dal Cda tecnico del Consorzio guidato dal commercialista Gian Alberto Mangiante. Visto il passivo di 6 milioni di euro, quello dell’approvazione del

maturato quanto gli

Ance Imperia continua a vigilare sul trattamento che verrà riservato alle aziende associate creditrici

bilancio rappresenta

spetta a partire da luglio 2018, vedranno con ogni probabilità riconoscersi quanto dovuto all’inizio del prossimo anno. Gli altri, invece, e non sono pochi, dovranno adeguarsi alle tempistiche

un passaggio cruciale

concordatarie e dunque

per l’omologazione del

in ordine all’aggrega-

armarsi della proverbiale

concordato preventi-

zione degli altri gestori

santa pazienza ed aspet-

vo, condizione sine qua

cessati: Amaie e Secom,

tare, ancora. C’è da spe-

non per l’ingresso della

appunto.

rare che la fiducia che le

sanremese Amaie e della

Sui sindaci, però, conti-

aziende imperiesi hanno

taggiasca Secom, che

nua a pesare il pronun-

riposto, nuovamente, in

dovrebbero garantire una

ciamento della Corte dei

Rivieracqua, ricomin-

maggiore solidità eco-

Conti, i cui giudici hanno

ciando a lavorare per il

nomica al Consorzio ed il

chiarito che i 6 milioni di

consorzio, nonostante

riconoscimento della ta-

buco di Rivieracqua an-

gli ingenti crediti che già

riffa unica dell’Authority.

dranno ripartiti sulle

vantano, non venga di

Concordato preventivo

spalle dei Comuni, il che

nuovo disattesa, ma sia

in bianco la cui propo-

non significa necessaria-

ripagata al più presto.

sta il CdA di Rivieracqua

mente doverli sborsare

Di certo Ance Imperia

avrebbe dovuto depo-

subito, ma comunque

vigilerà sull’evolversi dei

sitare entro lo scorso 5

accantonarli nel proprio

fatti.


21

La strana idea di legame con il territorio di “The Mall” Sanremo Nella dichiarazione d’amore per Sanremo l’outlet del lusso afferma di voler assumere personale del posto, ma a costruirlo non sono state le aziende imperiesi...

N

ei primi giorni del mese di dicembre è arrivata anche una sorta di ufficialità: il noto marchio “The Mall” aprirà il suo secondo centro italiano nell’estate del 2019. Sul fatto che l’inglese outlet del lusso, dopo aver trovato casa sulle rive dell’Arno, sarebbe sbarcato nella Città dei Fiori non v’erano dubbi, che persistevano, invece, riguardo alla stagione in cui ciò sarebbe avvenuto. È stata, tuttavia, la stessa catena a dissiparli, decretando pressoché definitivamente che sarà l’inizio della bella stagione (o più ottimisticamente la fine della precedente) quella in cui il “The Mall” sanremese vedrà la luce. Nei primi giorni del mese di ottobre, c’è stato il vero e proprio “debutto in società”, nel corso della conferenza stampa per il Royal Golf Challenge, in cui il general manager di “The Mall”, Giorgio Motta, ha dichiarato che l’obiettivo del colosso britannico non è (solamente) di carattere puramente commerciale: “non ci interessa vendere solo moda o sconti”, ma è soprattutto quello di far letteralmente innamorare i propri clienti della città che li ospita, invogliandoli così a ritornarvici presto. Il general manager di “The Mall” si è detto tuttavia consapevole del fatto che, perché ciò avvenga, non può essere suf-

A T T U A L I T À

ficiente, da solo, il loro operato, ma occorre che tutte le parti in causa lavorino per questo obiettivo comune: “Un Mall, per quanto studiato e curato nei dettagli, non è sufficiente a far funzionare questa dinamica, perché ci si innamora di un tramonto sul mare, del gusto intenso del gambero rosso, di un campo da golf splendido in mezzo alla natura, di arte, bellezza, cultura e musica che Sanremo offre da sempre. Per questo è fondamentale per noi che Sanremo diventi una destinazione turistica più grande per le potenzialità che ha e che The Mall supporti questo tipo di sviluppo in tutte le modalità. The Mall non può funzionare senza Sanremo, da noi c’è interesse pieno nello sviluppo della città”. Un vero e proprio appello, neanche troppo velato, alle istituzioni, affinché accompagnino adeguatamente, sin dai suoi primi passi, il cammino ligure del gigante anglosassone. Tanti buoni auspici e buoni propositi, insomma, ai quali sarà presto necessario far seguire i fatti, che dunque attendiamo fiduciosi. Infine, un “passaggio” sul personale che lavorerà nel costruendo centro commerciale: “È per noi importante che sia del posto” ha dichiarato Motta. Un’altra bellissima ed evidentemente nobile dichiarazione di intenti, certo è che se finirà come è finita con le imprese edili locali, che avrebbero dovuto costruire il centro, gli aspiranti lavoratori locali hanno poco di cui essere sereni.

Fabio Rubero

Le imprese edili dell’Imperiese sono rimaste vittime del fallimento della Coam e in seguito non hanno avuto la possibilità di lavorare nel maxicantiere


22

Edilizia e sport vincono se fanno gioco di squadra Il convegno interregionale dei giovani imprenditori edili ha riflettuto su un binomio inedito e avvincente Fabrizio Pepino

Roberto Marino PRESIDENTE GRUPPO GIOVANI ANCE LIGURIA

La pista ciclabile è una dimostrazione tangibile che lo sport, attività individuale per eccellenza, è capace di migliorare le prospettive delle comunità

C

os’hanno in comune edilizia e

l’iniziativa - . L’immediatezza del giu-

sport? Entrambi hanno bisogno

dizio, la certezza dell’esito, la capacità di

del gioco di squadra per essere

mobilitare risorse, competenze, passioni

vincenti. Questo il messaggio comu-

delle competizioni sportive, sono aspetti

ne che è emerso, forte e chiaro, dalle

esemplari, che per chi fa impresa edile

parole dei relatori - tutti di alto pro-

risultano indubbiamente affascinanti e

filo - intervenuti al decimo convegno

chimerici”.

interregionale dei Giovani Imprenditori

Il riferimento del numero uno dei Gio-

Edili, svoltosi al Casinò di Sanremo lo

vani edili liguri è andato al Comune di

scorso 5 ottobre. Il titolo era “Lo sport

Sanremo, per aver saputo interpretare

strumento della riqualificazione urbana

alla perfezione il connubio tra sport ed

e del territorio”. L’obiettivo dell’evento

edilizia come occasione di vero cambia-

promosso dai Giovani di Ance Liguria,

mento per la città proprio realizzando

Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e

una struttura sportiva. Stiamo parlando

Veneto, era proprio quello di provare a

della pista ciclabile lunga 24 chilometri,

vedere lo sport come fattore dinamico

quasi tutti in piano, realizzati sul vec-

nella rigenerazione urbana e nell’aspi-

chio sedime ferroviario, in pieno centro,

razione a un futuro nuovo, come fonte

pedalando sulla quale è possibile vivere

d’ispirazione in un momento della vita

la sensazione di fuggire dalla città con la

pubblica in cui la stasi e il confronto tra

certezza di spostarsi in sicurezza in bi-

posizioni troppo diverse e a volte incon-

cicletta, con il mare che si apre al fianco

ciliabili rischiano di lasciare solo dubbi e

e i fiori che costeggiano la pista.

incertezze.

“La pista ciclabile è una dimostrazione

“Alcuni dei tratti che rendono lo sport

tangibile che lo sport, attività indivi-

un’esperienza emozionante e trasci-

duale per eccellenza, è capace di miglio-

nante offrono anche stimolanti spunti

rare le prospettive delle comunità - ha

di riflessione per noi - ha detto Roberto

concluso Marino nel suo intervento di

Marino, presidente Gruppo Giovani Ance

apertura - . Osserveremo e ci saranno

Liguria, che ha ospitato e organizzato

spiegati durante il convegno leading case


23 di interventi sul territorio pensati per lo

prospettiva anche per chi deve proget-

sport, che hanno riposizionato luoghi

tarlo e costruirlo”.

e comunità in nuovi spazi economici e

Concetti ripresi e ribaditi a chiare note

ambientali. Esempi di territorialità posi-

da Andrea Bonifacio e Valeria Emanuelli

tiva che hanno saputo resistere ai casi di

del Gruppo Giovani Ance Piemonte, che

territorialità oppositiva”.

hanno sottolineato come senza gioco di squadra non bastano le risorse perché

Il caso dello Juventus Stadium…

i progetti sportivi abbiano successo, in

La prima case history del successo del

quanto è necessario anche avere delle

binomio sport-edilizia grazie al gioco

garanzie sul rientro dell’investimento.

di squadra arriva da Torino e si chiama Juventus Stadium.

…e la chanche di Cortina 2021

“Abbiamo avuto la fortuna di avere la

La seconda tavola rotonda del convegno

Pubblica Amministrazione dalla nostra parte – ha detto Alessandro Gilardi dell’impresa Costruzioni Generali Gilardi Spa, realizzatrice Allianz Stadium Torino, Arena Juventus Football Club Spa -, per questo siamo riusciti a rispettare le tempistiche che erano strettissime. Siamo stati fortunati, abbiamo corso per finire in tempo ma è andato tutto bene, soprattutto perché tutti hanno lavorato nella stessa direzione: società sportiva, Comune di Torino, azienda costruttrice, etc. In passato abbiamo realizzato altre opere importanti in campo sportivo, come lo stadio Marassi di Genova, ma non sono andate a buon fine perché mancava la partecipazione attiva di tutti i partner del progetto”. Sulla stessa lunghezza d’onda il progettista dell’opera, Eloy Suarez dello Studio Chiesa: “L’operazione ha avuto successo

ha spostato la discussione dal Piemonte al Veneto parlando dei prossimi Campionati del Mondo di Sci Alpino che Cortina ospiterà nel 2021. A raccontare il percorso che ha portato la nota località sciistica ad aggiudicarsi l’evento sportivo, è arrivata al gran completo a San-

La realizzazione dello Juventus Stadium a Torino e il Campionato del mondo di sci alpino che si svolgerà a Cortina nel 2021, sono due esempi di territorialità positiva che hanno saputo resistere ai casi di territorialità oppositiva

remo la squadra che ha lavorato per il raggiungimento del risultato, capitanata dal deputato promotore della candidatura Roger De Menech, presente in videoconferenza. “L’obiettivo è stato raggiunto grazie alla determinazione di tutta Cortina, della provincia di Belluno e di tutta l’Italia ha detto -. Un evento come il Mondiale è sicuramente un motore di sviluppo per l’economia, per le infrastrutture, per tutto il territorio, non solo per promuoversi ma anche per migliorare la situazione generale a prescindere dall’even-

perché c’erano tutte le premesse perché ciò avvenisse: dalla lungimiranza del Comune di Torino, alla presenza di una grande società sportiva, alla necessità di riqualificare un’area, alla simbiosi tra architetto progettista e impresa costruttrice. I vantaggi di poter lavorare in queste condizioni sono molte, ad esempio: non è stato necessario eliminare le barriere architettoniche perché lo stadio è già stato costruito senza. Nel momento in cui lo stadio da luogo di pratica dello sport viene concepito come luogo pubblico di spettacolo, allora cambia la

E D I L I Z I A

Nella pagina precedente, foto di gruppo per i Giovani edili che hanno organizzato il convegno. Sotto, la platea dell’evento svoltosi ad ottobre al Casinò di Sanremo [Foto: Autorivari]


monial di Cortina 2021. “Non sono mai stato coinvolto nelle quattro precedenti candidature di Cortina ad ospitare il Mondiale di sci, la quinta volta hanno cambiato la squadra e ho portato fortuna – ha detto l’ex campione di sci originario proprio di Cortina -. Questo per dire che bisogna coinvolgere tutti e remare tutti nella stessa direzione, bastano pochi che remano contro per mandare a Sopra, la tavola rotonda sulla realizzazione dello Juventus Stadium di Torino. Nella pagina successiva, la tavola rotonda su Cortina 2021 [Foto: Autorivari]

monte tutto. L’importanza della squadra to sportivo che è solo l’occasione. Ad

è fondamentale per ottenere un risulta-

esempio: il tema vero per Cortina non è

to, basta che ci sia uno che non è alline-

tanto ridurre i tempi di percorrenza, ma

ato e il rischio che l’obiettivo non venga

eliminare il rischio che arrivi una frana,

raggiunto c’è. Sento sempre dire che

scacciare il pericolo della poca sicurezza.

Cortina è il paese più bello del mondo,

Per cui rendiamo pure più scorrevole la

ma manca questo, manca quello, etc.

viabilità esistente, ma dall’altra poten-

Credo che l’arrivo del Mondiale possa

ziamo quella non ancora esistente”.

servire per andare a colmare qualche

Ospite d’eccezione del convegno dei

lacuna”.

Giovani edili è stato il più grande di-

Tema, quest’ultimo, sul quale i giovani

scesista che l’Italia abbia mai avuto,

edili hanno qualche timore e perplessi-

Kristian Ghedina, nei panni di testi-

tà. “Sicuramente il Mondiale di Cortina


25

Roberta Amadeo, campionessa italiana di handbike

Dalle barriere architettoniche a quelle culturali Tra le due tavole rotonde sullo Juventus Stadium e Cortina 2021, il convegno ha vissuto un intermezzo di grande spessore umano con Roberta Amadeo, campionessa italiana di handbike intervistata da Paolo Beltrami del Gruppo Giovani Ance Lombardia. Nel raccontare la sua esperienza, l’atleta ammalata di sclerosi multipla ha spiegato come spesso la barriera architettonica più difficile da abbattere sia quella culturale. “L’avvicinamento deve essere reciproco – ha detto - : io non posso pretendere che il mondo si adatti a me, ma il mondo deve accorgersi che noi abbiamo esigenze diverse. Devo dire che negli ultimi anni le cose sono cambiate. Ad esempio, visto che noi non possiamo fare le gare con i normodotati, abbiamo invitato i normodati a fare le gare di hand bike con noi”. Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna.

porterà sviluppo ed è una grande oppor-

nazionale Giovani Ance Roberta Vitale,

tunità, ma speriamo non rimanga solo

che hanno stigmatizzato come nel gioco

sulla carta – ha detto Marco Zollet del

di squadra tra sport e edilizia spesso c’è

Gruppo Giovani Ance Veneto - . Per ora

un giocatore che non fa la sua parte, la

infatti se guardiamo le statistiche alcune

politica. “Costruiamo insieme il nostro

nostre aspettative sono state disatte-

futuro, sarà sicuramente luminoso, non

se: ad esempio, l’Anas ha deciso di fare

facciamoci soggiogare da una classe

procedure negoziate per alcune gare, ma

politica che spesso non è all’altezza - ha

le imprese del Veneto sono state mol-

detto Baroni - . Abbiamo beni culturali e

to poco coinvolte e stiamo parlando di

infrastrutture da salvare, ma questo non

gare da importi ridotti. Questo per noi è uno spunto di riflessione per cercare di migliorare la situazione, anche perché i lavori da fare a Cortina sono tanti. A Cortina mancano le infrastrutture da decenni, non lo scopriamo oggi. Poi ci sono i problemi portati dal dissesto idrogeologico. Fa piacere che il Mondiale possa aiutare a risolvere alcune di queste situazioni, ma poi bisogna dare corso, non ci si può fermare all’evento. Bisogna perseverare nel perseguire gli obiettivi che ci si è posti, anche se magari non si riesce a realizzare tutto quello che è stato messo in programma entro il 2021”.

Una squadra con un giocatore in meno, la politica A tirare le fila dei temi affrontati nelle due tavole rotonde sono intervenuti il presidente del Gruppo Giovani Ance Lombardia Matteo Baroni e il presidente

E D I L I Z I A

viene fatto non per mancanza di soldi, ma per colpa della burocrazia”. “Ci siamo fatti fermare dalla burocrazia, ci siamo scoraggiati per le procedure delle gare d’appalto, ma ci stiamo perdendo tutti – gli ha fatto eco Vitale -. Se riusciremo ad uscire da questa empasse, sarà grazie al coraggio di qualche impresa, ma per cambiare il Paese abbiamo bisogno della politica, che però ai convegni viene solo a fare i saluti e non si ferma ad ascoltare”.

Roberta Vitale PRESIDENTE NAZIONALE GRUPPO GIOVANI ANCE

Se riusciremo ad uscire da questa empasse, sarà grazie al coraggio di qualche impresa, ma per cambiare il Paese abbiamo bisogno della politica, che però ai convegni viene solo a fare i saluti e non si ferma ad ascoltare


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L’edilizia è ripartita dal Fidec di Milano Di ritorno dal primo Forum Italiano delle Costruzioni Giorgia Bollati

Andrea Veneziano VICE PRESIDENTE ANCE IMPERIA

La formula è stata vincente, è stata un’iniziativa giovane e innovativa. Parteciparvi è stata un’esperienza molto utile, altamente formativa e arricchente

L

a pista di ghiaccio che nel Novecento ha visto i più grandi atleti d’Europa vincere gare e trofei. Schermi televisivi, sei sale separate le une dalle altre da foglie di bamboo. E un braciere pronto per essere acceso con la scintilla del cambiamento. Il silenzio prima dell’inizio e poi la rivoluzione del Fidec. Il 21 novembre, a Milano, si è tenuto il primo incontro di filiera organizzato per innescare la trasformazione del settore delle costruzioni. “La formula è stata vincente. Il Fidec del 21 novembre è stata un’iniziativa giovane, innovativa” così Andrea Veneziano, vice presidente di Ance Imperia, descrive la prima edizione del Forum Italiano

delle Costruzioni. L’evento ha chiamato a raccolta tutti i rappresentati del comparto. L’obiettivo era dipingere, insieme, uno spaccato dell’attualità del settore edile, condividere esperienze di cambiamento, creare un nuovo network di relazioni. Un terreno solido su cui innestare un messaggio di “ripartenza”. Il format ha raccontato - in 48 slot - altrettante storie di ripartenza. Imprenditori, professionisti, dirigenti o economisti sono saliti sul palco per condividere il proprio punto di vista. Per narrare come hanno voltato pagina, come hanno pensato di trovare soluzioni di uscita a problemi che interessano tutto il comparto. Ad intervistarli e

fare da contraltare, sotto la regia di un conduttore, un pubblico di influencer: giornalisti, esperti, altre imprese o professionisti, stakeholder. Il Fidec, come un grande e unico contenitore di filiera, ha raccolto le testimonianze di chi ha confezionato la propria personale ricetta del cambiamento, chi è riuscito a superare la crisi degli ultimi anni per disegnare nuovi modelli di business. Per fornire un manuale di istruzioni a chi non ha ancora compiuto questo passo. “Ho vissuto il Fidec come un’occasione per rileggere materie e ambiti che già conoscevo e che ci sono stati riproposti sotto una nuova luce prosegue Veneziano -. In


27 una giornata è stata offerta al settore una chiave di analisi moderna per un mestiere antico. Il format itinerante è stato utile e fruibile e la suddivisione della giornata in brevi slot ha permesso, con una buona organizzazione, di seguire tanti interventi e potersi focalizzare su argomenti anche molto distanti tra loro. Insieme a questo movimento generale, anche l’acustica, contro ogni aspettativa, ha generato un effetto di grande impatto. Si è creata un’atmosfera viva, di fermento inarrestabile che ha contagiato tutti”. Al Fidec si respirava - insomma - energia. “Fra i vari incontri ho seguito anche quello in cui era protagonista Filippo Delle Piane. Ho ascoltato il Presidente di Ance Genova mentre raccontava la propria storia, quella dell’azienda e della famiglia ed è stato uno slot molto animato, in cui tutti i presenti si sono sentiti coinvolti” prosegue Veneziano. In una giornata si è delineato un nuovo spirito di gruppo, i partecipanti all’evento hanno potuto disegnare l’itinerario per un nuovo ed entusiasmante viaggio con compagni inediti cresciuti su un terreno comune. “A fine giornata - conclude il vice presidente di Ance Imperia ho fatto un’analisi delle ore tolte al lavoro e spese al Palazzo del Ghiaccio. Posso solo dire che partecipare al Fidec è stata un’esperienza molto utile, altamente formativa e arricchente, che mi ha donato nuovo entusiasmo e un forte senso di solidarietà”.

Giorgio Silvano Un direttore che ha lasciato il segno

I

l suo nome è legato soprattutto alla Scuola Edile, ente di cui è stato direttore dal 1996 al 2001,

ma prima di prendere in mano l’ente paritetico territoriale SeiCpt, Giorgio Silvano è stato anche presidente dell’allora Sezione Edile dell’Unione Industriali di Imperia dal 1985 al 1991 e presidente di Ance Liguria dal 1991 al 1993. “A lui va l’infinita riconoscenza dell’Ente”, chiudeva il comunicato stampa diramato dalla Scuola Edile dopo aver appreso la notizia della sua morte e a sentire il racconto di chi l’ha conosciuto, oggi sono in molti a ricordare con affetto e piangere il geometra Silvano, a cominciare da Ance e Confindustria Imperia fino alle Organizzazioni Sindacali del settore edile (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) e naturalmente al personale della Scuola Edile. Già libero professionista e affermato imprenditore edile, Giorgio Silvano nel 1996 ha preso in eredità dal suo predecessore una Scuola Edile in fase calante in quanto a numero di alunni iscritti, intuendo fin da subito che doveva dare una diversa impostazione all’ente anche per far fronte alle nuove emergenze di budget e di numero di allievi frequentanti. Fu così che decise di organizzare il Sei-Cpt come un cantiere. Durante la sua direzione venne così chiuso il convitto, completato il risanamento econo-

E D I L I Z I A

mico, riportato il bilancio in attivo e introdotta una radicale innovazione dei corsi di formazione, nel segno di una maggiore attenzione ai giovani stranieri e alle fasce deboli, dell’apertura di nuove tipologie di corsi nel settore idraulico, delle energie alternative, della termoidraulica ma anche nel restauro conservativo e nella nautica, con particolare attenzione alla formazione per la sicurezza sul lavoro e ai servizi per l’orientamento e l’impiego. “Il suo era modello di formazione a tutto tondo, che tra l’altro ha contribuito ad elevare il livello di qualità del corpo docente - spiegano i vertici della Scuola Edile -. Giorgio Silvano è stato un direttore che, seppur brusco all’apparenza, ha avuto il grande pregio di essere un uomo generoso, soprattutto con i più piccoli”.

Il geometra Giorgio Silvano è stato a lungo direttore della Scuola Edile di Imperia


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Il restauro del Castello dei Marchesi di Clavesana a Rezzo ha vinto il prestigiosissimo Premio “La Cervara” di Portofino quale miglior restauro in Liguria per il 2016 [Foto: Archivio Papone]

Famiglia Papone Quando restaurare è una vocazione Fabrizio Pepino

L

a storia dell’impresa Papone Bartolomeo, formata dal padre

restaurato, indipendente-

monumenti e degli edifici salvati dal sicuro degrado e restituiti alla collettività grazie ad un restauro di tipo rigorosamente conservativo, è stata anche una scelta di vita, una passione che è costata fatica e rinuncia, ma il cui risultato

mente dal fatto che siano stati premiati o fossero di

e quattro fratelli, parla

grande valore artistico o

soprattutto attraverso le

architettonico. “Lavorare

opere che hanno realizzato,

per conservare”, oltre ad

le parole sono quasi su-

essere il titolo di un libro

perflue. D’altronde il fatto

scientifico scritto e pubbli-

non dovrebbe stupire, visto

cato in occasione del 50°

che il segno più evidente

anniversario della ditta dal

che la famiglia di Torre

funzionario della Soprin-

Paponi ha lasciato dopo il

tendenza Geom. Bellezza,

suo intervento è rimasto

nel quale si racconta la sto-

nei beni culturali che ha

ria dell’azienda e quella dei

La storia di quattro fratelli uniti dalla comune passione per il recupero dei beni culturali finale oggi è sotto gli occhi di tutti: una sintesi perfetta tra committenti illuminati, Soprintendenza ed esecutori.

La facciata della Basilica di San Maurizio, ovvero il Duomo di Imperia, recentemente restaurata insieme alla cupola, al campanile e al tetto da Papone [Foto: Archivio Papone]

L’avventura nell’edilizia della famiglia Papone inizia nel 1955 dalla grande passione per il mondo dell’edilizia di Bartolomeo (detto Mimè), che aveva solo la licenza elementare ed era un semplice operaio della ditta Bono. Fu così che


29 Il restauro del Teatro Salvini a Pieve di Teco, noto anche come il teatro più piccolo d’Italia (90 posti a sedere tra platea e due palchi), nel 2007 è valso il Premio Nazionale “Sisto Mastrodicasa” di Perugia [Foto: Archivio Papone]

decise di studiare privatamente seguendo i corsi di formazione alla Scuola Edile di Imperia (i figli conservano ancora le sue dispense), allora requisito necessario per poter aprire una ditta artigiana edile. Avviata l’attività, uno per volta entrarono in azienda i quattro figli: il primo fu il maggiore, Bartolomeo, nel 1977 dopo aver conseguito la Laurea in Architettura, poi a ruota Antonio (detto Nuccio), Leonardo e Mariano. Quattro fratelli con sei anni di differenza l’unico dell’altro. A segnare la vita della famiglia e l’attività aziendale furono

la perdita prematura della mamma Marisa nel 2005, mancata all’età di 72 anni, e la scomparsa del papà Bartolomeo nel 2014, dopo 10 anni di paralisi a seguito di un’operazione. L’impresa ha avuto sede prima ad Imperia e dal 1980 a San Lorenzo al Mare, mentre la sede operativa è sempre stata a Torre Paponi, paese natio della famiglia Papone. L’Architetto Bartolomeo Papone, detto Rino, ha rappresentato l’impresa in seno all’Unione Industriali di Imperia per molti anni, tra le altre cose è stato presidente Ance Imperia e per molti anni anche vice

sindaco di Pietrabruna. Nei primi anni di attività, l’impresa Papone era concentrata soprattutto sull’edilizia privata nell’Imperiese, fino a quando, negli anni Novanta, una forte crisi ha costretto la famiglia a cambiare rotta in cerca di nuovo lavoro più particolare. Fu così che è emersa in tutti i componenti della famiglia la passione per il restauro e si è intrapresa questa nuova strada. “Fin dall’inizio non si è trattato di una scelta di comodo, anche se in qualche modo necessaria, in quanto quella del re-

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Negli anni Novanta, una forte crisi ha costretto la famiglia a cambiare rotta in cerca di un nuovo lavoro più particolare. Fu così che è emersa in tutti i componenti la passione per il restauro e si è intrapresa questa nuova strada


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Nel 2015, all’Expo di Milano,, Papone ha vinto il 1° Premio “Gambero Rosso” nella categoria Design per il progetto e la costruzione de “La Cucina nel Baule” [Foto: Archivio Papone]

In oltre sessant’anni di lavoro, la famiglia Papone ha restaurato oltre 150 monumenti vincolati, chiese, torri, campanili, ville, castelli e alcuni interventi hanno vinto premi di assoluto rilievo a livello nazionale

stauro è sempre stata una vocazione che sentivamo dentro, un mestiere che ci piace molto – spiega Rino -. Diciamo che abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare nel nostro paese natio, Torre Paponi, tecniche di restauro. Oggi è considerato un piccolo gioiello grazie agli interventi eseguiti con criteri di restauro molto conservativi e rispettosi del contesto. In tutti questi anni abbiamo fatto tanti lavori in paese ed il paese ha fatto tanto per noi, facendoci conoscere. Quello che ci accomuna è un legame profondo”. In oltre sessant’anni di lavoro, la famiglia Pa-

pone ha restaurato oltre 150 monumenti vincolati, chiese, torri, campanili, ville, castelli e alcuni interventi hanno vinto premi di assoluto rilievo a livello nazionale. Per fare qualche esempio, il restauro del Teatro Salvini a Pieve di Teco, noto anche come il teatro più piccolo d’Italia (90 posti a sedere tra platea e due palchi), nel 2007 è valso il Premio Nazionale “Sisto Mastrodicasa” di Perugia. Oppure il restauro del Castello dei Marchesi di Clavesana a Rezzo (maniero risalente alla fine del XVII secolo, che conserva ancora intatte l’antica cucina, il granaio, la cantina e nel sotterraneo la prigione), che ha vinto il prestigiosissimo Premio “La Cervara” di Portofino, istituito dalla Soprintendenza e dalla

Il nostro è un lavoro di ambizione, profonda passione, fatto di rischio e creatività Regione Liguria, quale miglior restauro in Liguria per il 2016. Ma i riconoscimenti arrivati ai lavori realizzati della famiglia Papone non hanno riguardato solo gli interventi di restauro, ma anche l’attività in ambienti moderni, come dimostra il 1° Premio “Gambero Rosso” nella categoria Design che le è stato assegnato nel

2015 all’Expo di Milano per il progetto e la costruzione della “Cucina nel baule”, con una motivazione della giuria che non lascia spazio ad equivoci: “Per aver reso flessibili ambienti living situati in spazi storici recuperati per un’ospitalità alberghiera così detta diffusa, attraverso l’uso di un elemento semplice come il parallelepipedo, sintesi di più funzioni: il cucinare e sedersi a tavola grazie al semplice scorrimento del piano, che ne consente il doppio uso”. “Il nostro è un lavoro di ambizione, profonda passione, fatto di rischio e creatività - conclude Rino -. Quella del restauro è una bellissima avventura perché si è creato tutto un movimento organizzato per il recupero dei monumenti nel Ponente Ligure che ci ha portato a diventare tra le realtà di riferimento in Liguria per tutto il settore. Purtroppo non sempre la qualità delle opere eseguite, che per noi è stata una priorità assoluta, premia, perché non c’è meritocrazia, in particolare nei lavori pubblici: un’impresa lavora non per la bravura o per la reputazione, ma in base al minor prezzo, quindi si riparte sempre da zero, tanto che la nostra ditta, causa la lunga congiuntura del settore, è entrata in crisi dovendo ricorrere ad una procedura concorsuale: sarà un’altra prova durissima da affrontare con la speranza di poter poi avere le forze per continuare”.

L ’ A Z I E N D A




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