Vento di Ponente 04/2020 - Dicembre

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“VENTO DI PONENTE” | ANNO III | DECRETO ACCOGLIMENTO ISCRIZIONE REGISTRO STAMPA N. CRONOL. 240/2018 DEL 26/01/2018 R.G. N. 111/2018, NUM. REG. STAMPA 2 TRIBUNALE DI IMPERIA | EDITO DA ANCE SERVIZI IMPERIA SRL | CONTIENE I.P. | DIRETTORE RESPONSABILE: FABRIZIO PEPINO

DICEMBRE

04

Nel cuore di Imperia batte un Polo Tecnologico Il progetto di Confindustria Imperia e alcune aziende associate sorgerà nell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco

2020


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Un render del progetto di Polo Tecnologico che Confindustria Imperia realizzerà insieme ad alcune aziende associate nell’ex caserma dei Vigili del Fuoco di Imperia

Società editrice e pubblicità: Ance Servizi Imperia Srl Viale Giacomo Matteotti, 32 18100 - Imperia (IM) Tel. 0183/650551 Fax 0183/64245 info@anceimperia.it

DICEMBRE

Direttore responsabile: Fabrizio Pepino

04

Redazione e grafica: Autorivari studio associato Corso IV Novembre, 8 12100 – Cuneo (CN) Tel. 0171/601962 staff@autorivari.com Stampa tipografica: Tipografia Grafiche Amadeo Srl Via Nazionale Sud, 1 18027 - Chiusanico (IM) Tel. 0183/52603 Spedizione postale: PostaTARGET CATALOG Numero aut. NORD OVEST/00316/03.2018 Ufficio di accettazione/detentore: Imperia CDM Registrazione Tribunale Imperia Decreto accoglimento iscrizione registro stampa n. cronol. 240/2018 del 26/01/2018 R.G. n. 111/2018, Num. Reg. Stampa 2 Chiusura: 01/12/2020

2020 Reportage. Prevenzione non fa rima con alluvione

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Edilizia. Sul Superbonus servono chiarezza e tempi lunghi

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Convenzione. Arte e Ance Imperia unite per il territorio

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Nuovo acquedotto. Il Roja porta nuova linfa a Rivieracqua

14

#bloccadegrado. Gli antichi fasti di Villa Sultana

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La nostra azienda. Badessi & Massabò: due famiglie, un’impresa

20

Scuola Edile. La formazione come risposta ai bisogni reali del territorio

24

Ance Imperia. Buona la prima per “Ance informa” su www.imperiapost.it

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Confindustria Imperia. Nel cuore di Imperia batte un nuovo Polo Tecnologico

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Vento di Ponente da oggi è anche digitale! Leggi gratuitamente on-line la rivista di Ance Imperia! Se invece vuoi riceverla a casa, scrivi a info@anceimperia.it o telefona allo 0183/650551

S O M M A R I O


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Ventimiglia, alla foce del torrente Roja, è stata la località della Riviera più devastata da Alex, l’alluvione che si è abbattuta sulle province di Imperia e Cuneo a inizio ottobre [Foto: Alice Spagnolo]

Prevenzione non fa rima con alluvione Senza un piano strategico di interventi non si elimineranno mai i rischi delle calamità naturali Gilberto Manfrin

Secondo l’Ispra sono oltre 7 milioni gli italiani che vivono in zone a rischio frana e alluvione con quasi il 90% dei Comuni coinvolti. Addirittura 7 regioni italiane hanno il 100% delle aree comunali a rischio di dissesto idrogeologico - tra queste la Liguria - mentre le altre arrivano tranquillamente al 90%

C’

è una nuova parola con cui si dovrà prima

ta è toccato alle strade, ad intere carreggiate, addirittura a tornanti

o poi fare seriamente i

di montagne. Mon-ta-

conti per salvare il nostro

gne! Un quadro a tinte

amato Paese: prevenzio-

fosche che una volta di

ne. Il maltempo d’inizio

più sta mettendo in luce

ottobre, che ha comple-

la grave mancanza di

tamente devastato un

collegamenti sicuri tra

ampio territorio di con-

Liguria e Piemonte, che

fine tra basso Piemonte,

permettano di garantire

Francia e Ponente Ligure,

la sicurezza dei citta-

ha posto in evidenza

dini in primis, interessi

tutta l’incuria e l’in-

economico-commerciali

capacità che ha l’uomo

e turistici poi. Il risultato

di prevenire i danni da

del post alluvione è un

alluvione, di considerare

monito che non può più

le avvisaglie della natura

essere trascurato. Serve

nel suo insieme, piutto-

ricordare alcuni dati?

sto che mettere sempre delle toppe qua e là. Il

MANUTENZIONE,

risultato? Dopo i crolli

QUESTA SCONOSCIUTA

dei ponti, questa vol-

L’Ispra (Istituto Supe-

R E P O R T A G E

riore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) anche recentemente ha confermato che sono oltre 7 milioni gli italiani che vivono in zone a rischio frana e alluvione con quasi il 90% dei Comuni coinvolti. Addirittura 7 regioni italiane hanno il 100% delle aree comunali a rischio di dissesto idrogeologico - tra queste la Liguria mentre le altre arrivano tranquillamente al 90%. “Viviamo in un territorio


5 vento meteorologico che ci aspettiamo. È giunto il momento, forse, per chi sta ai comandi, di non sottovalutare più percentuali e previsioni. Perché poi accadono i disastri”. IL TENDA NON C’È PIÙ

La fragilità del territorio deriva da un non corretto dimensionamento delle opere di regimentazione delle acque

Lionello Belmonte GEOLOGO EX DIRIGENTE PROVINCIA DI IMPERIA

Come quello di sabato 3 ottobre, a Limone Piemonte. In poche ore cedono intere porzioni di carreggiate, le strade vengono inghiottite e spazzate via dall’acqua, il che per la sua morfologia e per i suoi bacini molto stretti è a forte rischio – ricorda il geologo impe-

fango è ovunque, ma è di notte che si consuma ciò che i più, all’inizio, non notano: il versante francese del colle di Tenda,

riese Lionello Belmonte

immediatamente all’u-

-. C’è un comune de-

scita del tunnel, crolla,

nominatore che lo rende

“mangiato” da una furia

fragile: è il non corretto

invisibile. I tornanti che

dimensionamento delle

una volta portavano ver-

opere di regimentazio-

so il mare, alle prime luci

ne delle acque. I boschi

dell’alba sono un ricordo.

non sono più mantenuti,

La Valle Roya è devasta-

mentre in rarissimi casi

ta. Oltre confine Breil,

viene programmata una

Tenda, San Dalmazzo e

manutenzione corretta di

altre piccole località sono

rii, bacini, canali e tor-

in ginocchio mentre sul

renti e adeguata all’e-

versante ligure la strada

è tagliata in più punti, come accaduto a Trucco di Ventimiglia. Oggi, a oltre due mesi dalla tempesta Alex che ha “sfigurato” le vallate tra le province di Imperia, Cuneo ed il Département Alpes Maritimes, il nodo della viabilità per collegare i due Stati è ancora un unico grande punto interrogativo. La Statale 20 e la Rue Départementale 6204, denominazioni differenti della medesima strada della Valle Roya, sono pressoché paragonabili a monconi. Eppure, sebbene quel percorso abbia sempre rappresentato in entrambi i sensi di marcia una rotta

I boschi non sono più mantenuti, mentre in rarissimi casi viene programmata una manutenzione corretta di rii, bacini, canali e torrenti e adeguata all’evento meteorologico che ci aspettiamo. È giunto il momento di non sottovalutare più percentuali e previsioni. Perché poi accadono i disastri

La Strada Statale 20, nel tratto che da Limone Piemonte sale all’imbocco del tunnel del Colle di Tenda è stata letteralmente spazzata via dalla furia del fiume Vermenagna [Foto: Autorivari]


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La scomparsa di metà della passerella Squarciafichi a Ventimiglia è uno dei simboli più evidenti di come la tenpesta Alex abbia colpito duramente il territorio [Foto: Alice Sopagnolo]

Il volume di acqua piovana caduto il 2-3 ottobre tra Valle Roya e Valle Arroscia ha prodotto dei fenomeni imprevedibili sul territorio a livello idrogeologico

commerciale e turistica

nodirezionali in quanto

di fondamentale impor-

altre ipotesi porterebbero

tanza, nonché la via più

a ulteriori 7-8 anni di

breve di collegamento tra

tempo tra progettazioni

il Piemonte e la Francia,

e inizio lavori. Unica idea

permangono seri dubbi

alternativa, una soluzio-

sul suo futuro. Un silen-

ne più “bassa” consi-

zio che ha fatto ancora

stente in un tunnel da

più rumore, se possibile,

realizzarsi tra Panice di

stante la freddezza di

Limone e Vievola, ipotesi

fondo subito manifestata

vagliata anche dal pre-

dal Governo francese,

sidente della Cig, Enrico

apparso non molto inte-

Maria Pujia, che ha chie-

ressato ad un’arteria così

sto ad Anas uno studio

vitale per piemontesi,

comparativo. Secondo i

liguri e francesi stessi. Il

francesi, per riparare le

prefetto francese per la

strade e i collegamenti

ricostruzione della Val

dell’intera Valle Roya

Roya, Xavier Pelletier, ha

serviranno non meno di

addirittura affermato che

500 milioni di euro.

“Il tunnel del Tenda così com’è è condannato”.

EMORRAGIA CONTINUA

Parole che hanno suona-

Ma la tempesta Alex ha

to come un presagio sul

colpito molto più a fon-

destino dell’infrastrut-

do, evidenziando tutte le

tura. Intanto martedì 30

fragilità legate al dissesto

novembre si è svolta la

idrogeologico del ter-

Conferenza intergover-

ritorio un po’ ovunque,

nativa Alpi del Sud sul

anche a Ventimiglia e nei

Tenda bis. L’idea emersa

borghi dell’entroterra li-

è di procedere con le due

gure. Lo dimostra il crol-

canne separate e mo-

lo della SP 548 a Taggia,

avvenuto a fine ottobre. Lo smottamento ha interessato una parte del muraglione di un argine del torrente Argentina, già transennato dopo le piogge di inizio mese. Nel crollo è precipitata nel torrente anche una parte della carreggiata stradale ed è rimasta gravemente danneggiata una tubatura dell’acquedotto. Danni simili a delle emorragie continue, quantificati in un milione di euro, che saranno coperti dalla Regione Liguria. DIMENSIONARE MEGLIO LE OPERE Già, i soldi. Il vecchio adagio “prevenire è meglio che curare” non sembra aver insegnato nulla. “Un rischio che ancora una volta abbiamo voluto prenderci, pagandone però le conseguenze per non esser stati in grado di prevenire - afferma Luciano Tesorini, titolare dell’omonima impresa edile, con sede a Camporosso -. E allora ecco che a pagare è ancora una volta Pantalone”. Lo Stato ha sì riconosciuto l’emergenza, versando 22 milioni di euro di aiuti

I 7 milioni arrivati per lo Stato di Emergenza non sono la soluzione definitiva ma una toppa doverosa

R E P O R T A G E


7 per Piemonte e Liguria, 15 per il Cuneese e 7 per l’Imperiese. Briciole in realtà, se si pensa che la somma rappresenta meno della metà dei 47 milioni di euro richiesti, comunque utili per provare a tamponare, ancora una volta, i danni. “Si tratta di risorse necessarie per interventi urgenti – prosegue Tesorini -. Accogliamo favorevolmente il fatto che ad eseguire i lavori saranno soprattutto aziende locali, con l’aggiunta di qualche impresa specializzata esterna non reperibile sul territorio. Tuttavia, la situazione generale è l’ennesimo avvertimento di quanto sia doveroso mettere mano ad un programma completo di interventi strutturali di prevenzione che impediscano il ripetersi di simili catastrofi in futuro. Come dice il proverbio, prevenire è meglio che curare, senza contare che prevenire il danno costa anche meno che doverlo poi riparare. Certo la manutenzione ordinaria è da fare, ma forse occorre programmare a più larghe vedute. Si deve progettare meglio, capendo che eventi meteorologici come quello di inizio autunno oggi accadono sempre più spesso, perché alcune opere stanno invecchiando e non reggono più”. Tesi che sposa anche Lionello Belmonte: “La na-

tura con i suoi fenomeni meteorologici sembra abbia voluto darci implicitamente un regolamento, una legge che non stiamo seguendo. Il volume di acqua piovana caduto il 2-3 ottobre tra Valle Roya e Valle Arroscia ha prodotto dei fenomeni imprevedibili sul territorio a livello idrogeologico. Certe opere idrauliche calcolate e realizzate tempo fa sono state completamente smantellate da un’elevatissima quantità di pioggia caduta in poche ore. Un fenomeno che deve insegnarci qualcosa: occorre, d’ora in avanti, prevedere opere con un dimensionamento più grande. Quelle nuove devono essere in grado di resistere e più a lungo a certi eventi: bisogna dimensionare meglio tubazioni, sponde, rendere i rii più capienti, adeguare

il sistema di ricezione e smaltimento delle acque, a partire dalle misurazioni nei progetti preliminari. Ricordando che riparare domani, è più costoso che non costruire meglio oggi”. E LE GRANDI INFRASTRUTTURE? Non bisogna illudersi, infatti, che le “toppe” che si possono mettere su un territorio malandato con 7 milioni di euro, possano risolvere problemi di tipo strutturale. Accanto all’occasione di programmare in maniera seria e risolutiva interventi sul territorio in genere, riemerge l’opportunità di realizzare finalmente alcuni grandi progetti infrastrutturali da tempo nel cassetto, dall’Aurelia Bis al traforo dell’Armo-Cantarana. Il sindaco di Imperia,

Luciano Tesorini IMPRENDITORE EDILE

La situazione generale è l’ennesimo avvertimento di quanto sia doveroso mettere mano ad un programma completo di interventi strutturali di prevenzione, che impediscano il ripetersi di simili catastrofi in futuro

La casa in centro di Limone Piemonte in bilico sulla sponda del fiume Vermenagna è rimasto uno dei simboli indelebili dei danni di Alex in provincia di Cuneo [Foto: Autorivari]


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L’alluvione di inizio ottobre ha fatto riemergere l’opportunità di realizzare finalmente alcuni grandi progetti infrastrutturali da tempo nel cassetto, dall’Aurelia Bis al traforo dell’Armo-Cantarana

Claudio Scajola e quello di

superato giovedì 8 ottobre

collegamento tra le due

Sanremo Alberto Bian-

l’esame a Roma ed è

Regioni. Sistemata la tratta

cheri hanno sottolineato

stato approvato in linea di

italiana da Limone a S.

la necessità di investire in

massima dalla terza se-

Dalmas de Tende, quella

particolare su queste due

zione del Consiglio supe-

francese fa la conta dei

opere e hanno indicato

riore dei Lavori pubblici,

danni. Servono 2,5 milioni

proprio l’Armo-Canta-

anche se occorrerà com-

per lavori di rinforzo tra il

rana, l’Aurelia bis, ma

pletarlo e perfezionarlo

confine e Tenda, 20 milio-

anche l’Albenga-Carca-

in alcune parti. Di infra-

ni tra Breil e Tenda e altri

re-Predosa tra gli inter-

strutture si è parlato più

2,5 tra Breil e Ventimiglia.

venti da finanziare con il

di recente anche nell’in-

I lavori proseguono spediti

Recovery Fund, un piano

contro in videoconferenza

per la piena funzionalità,

da 8 miliardi con opere

tra il primo cittadino di

che dovrebbe avvenire dal

che vanno dai 460mila

Imperia Claudio Scajola, il

18 gennaio 2021. La spe-

euro per la messa in sicu-

collega cuneese Federico

ranza, però, è di riattivare

rezza della strada di Poggi

Borgna e l’assessore alle

anche tutti i collegamenti

agli oltre 5 miliardi e 750

relazioni internazionali

stradali, che le imprese

milioni proprio per la Al-

di Nizza Christiane Amiel

locali siano protagoniste

benga-Carcare-Predosa.

Dinges, con cabina di

della (ri)costruzione anche

Sviluppi si sono avuti,

regia affidata alla Came-

quando la posta in gioco si

in particolare, sull’Ar-

ra di Commercio italiana

alza oltre pochi milioni di

mo-Cantarana, il tra-

di Nizza. Si è discusso

euro di investimenti, ma

foro di 9,3 km giudicato

su come procedere con

soprattutto con la convin-

opera fondamentale per la

il Tenda, ma anche della

zione che la prevenzione

viabilità del Nord-Ovest.

linea ferroviaria Cune-

venga davvero prima di

Il progetto definitivo per

o-Nizza, reale alternativa

tutto. Perché curare, poi,

la sua realizzazione ha

per tornare ad avere un

può non bastare.

D É J À

V U

-

C A L C I N A C C I

Nella serata dello scorso 17 settembre, sono caduti dei calcinacci dal viadotto autostradale Impero a Castelvecchio di Imperia, alto una trentina di metri, causando la chiusura al traffico della Strada Statale 28 all’ingresso di Oneglia. La stessa si è ripetuta poco dopo dal sottovia autostradale di via Ludovico Ariosto a Sanremo, da un’altezza di circa 5 metri. In entrambi i casi l’Autofiori ha assicurato che non è stata rilevata nessuna problematica strutturale. Nel primo caso il viadotto nel 2013 è stato sottoposto ad un importante intervento di miglioramento sismico concluso positivamente con un collaudo statico. Poco più di un mese dopo, il 20 ottobre, sempre a Imperia, sono caduti altri calcinacci dal viadotto autostradale lungo l’Argine Destro a Barcheto. In quest’ultimo caso, purtroppo, i calcinacci hanno colpito un’auto in transito, fortunatamente senza arrecare danni all’autista. Sul cavalcavia erano in corso dei lavori.

R E P O R T A G E



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Sul Superbonus servono chiarezza e tempi lunghi Ance Imperia auspica che la Legge di Bilancio 2021 proroghi almeno fino al 2024 i termini di tutte le agevolazioni del settore Fabio Rubero

I

l Superbonus, l’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese per specifici interventi effettuati in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, potrebbe rappresentare una opportunità straordinaria per tutto il comparto edilizio italiano ed ancor più per quello ligure. Un condizionale d’obbligo, oggi, quando a poco più di un anno dalla scadenza del termine (dicembre 2021) entro cui i lavori vanno svolti per poter godere del bonus resistono ancora dubbi e incertezze sulle sue modalità di applicazione. È dunque opinione diffusa e condivisa che, affinché il Superbonus si trasformi effettivamente in un eccezionale volano in grado di far rialzare e trascinare un settore in grave difficoltà e non resti semplicemente un sanguinoso rimpianto, occorra sin da subito vengano adottate le necessarie misure in grado di allungarne i tempi ed estenderne gli ambiti applicativi. “Auspichiamo fortemente - dichiara Enio Marino, presidente di Ance Imperia – che già nella Legge di Bilancio 2021

non solo vengano prorogati almeno fino al 2024 i termini per il Superbonus e per tutte le altre agevolazioni per il settore (Ecobonus, Sismabonus, Bonus facciate e ristrutturazione, ecc.), ma anche che questa eccezionale opportunità sia concessa alle aziende i cui immobili sono invece per ora esclusi dai beneficiari”. Che la scadenza a dicembre 2021 rappresenti ad oggi il problema principale è anche il pensiero di Antonio Parolini, noto commercialista esperto in materia, che a riguardo è piuttosto tranchant: “Se i termini restano questi, nessuno partirà a fare i lavori. Sarebbe da pazzi correre un simile rischio. Sarebbe sufficiente il

Perché diventi un volano occorre sin da subito che vengano adottate le necessarie misure in grado di allungarne i tempi ed estenderne gli ambiti applicativi

minimo incidente di percorso, una folata di vento nel cantiere per sforare i tempi massimi previsti e dunque non poter usufruire del bonus”. Parolini spiega i motivi che lo portano ad essere così lapidario: “A differenza di quanto avviene con gli altri bonus, dove è possibile ottenere il rimborso (parziale)

E D I L I Z I A

L’eccezionale opportunità rappresentata da Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Bonus facciate e ristrutturazione, deve essere concessa alle aziende i cui immobili sono invece oggi esclusi dai beneficiari


12

Se la scadenza verrà dunque prorogata almeno al 31 dicembre 2024, il comparto edile della Liguria, dove sono tantissimi gli immobili da riqualificare e ai quali offrire una nuova vita, potrà guardare al futuro con più ottimismo

almeno di ciò che è stato fatto, in questo caso il rischio è di fare lavori per decine di migliaia di euro e poi di doverli pagare interamente se non si riesce ad avere in tempo l’asseverazione finale. Cosa che, considerando quanto sono ristretti i tempi, è tutt’altro che impossibile. Si capisce benissimo che in una situazione come questa sarebbero ben pochi a correre il rischio”. Ma a rischiare sarebbero i clienti o le aziende edili? “Dipende da chi si sobbarca l’onere di tenersi il credito - aggiunge Parolini. - Il cliente pretenderà lo sconto in fattura in modo che, una volta che lo avrà ottenuto, la questione non lo riguardi più ed a rischiare sia l’azienda edile che svolgerà i lavori. In questo le aziende dovranno essere particolarmente attente e pretendere vengano predisposti contratti di appalto in virtù dei quali esse siano tutelate in caso di imprevisti sui cantieri quali incidenti, ricorsi, etc. Solamente così non rischieranno di trovarsi nella condizione di non essere pagate per lavori che hanno comunque svolto e, ribadisco a costo di essere noioso, se la scadenza resta

Arte e Ance Imperia unite per il territorio

Antonio Parolini PRESIDENTE ARTE IMPERIA

L’intesa da poco sottoscritta con l’associazione dei costruttori edili imperiesi vuole proprio metterci in condizione di poter contare su aziende serie e affidabili, oltre che del territorio

quella del 31 dicembre 2021”. Quella del timing, dunque, è la questione principale, attorno alla quale si gioca l’intera partita, quella che determinerà se saremo di fronte a un’opportunità che avranno la possibilità e la fortuna di cogliere soltanto i pochi eletti (che comunque avrebbero svolto i lavori) o se invece si tratterà di qualcosa di epocale che consentirà a moltissimi privati cittadini di approntare le migliorie di cui i loro immobili necessitano. Se la scadenza verrà dunque prorogata almeno al 31 dicembre 2024, potrà davvero guardare al futuro con più ottimismo tutto il comparto edile italiano, ancor più in Liguria dove sono tantissimi gli immobili da riqualificare e ai quali offrire una nuova vita. Un auspicio che, intuendone la portata, fa suo anche il dottor Parolini: “Potremmo, a spese dello Stato, migliorare dal punto di vista energetico e rendere più sicuro da quello sismico circa il 75% del patrimonio immobiliare italiano. Un dato in grado, da solo, di farci capire che saremmo di fronte ad un qualcosa di storico, ad un’operazione senza precedenti”.

Firmata convenzione per coinvolgere le aziende associate negli interventi di efficientamento Paolo Ragazzo

C

irca 1.700 alloggi in 300 condomini sul territorio. A tanto ammonta il patrimonio immobiliare gestito

dall’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia (Arte) della provincia di Imperia. Situazioni anche molto diversificate tra loro, ma che in gran parte potrebbero usufruire dei bonus previsti dal Decreto Rilancio. Uno su tutti, il Superbonus 110%,

che potrebbe rivelarsi un’interessante opportunità per le imprese edili della provincia. Ecco spiegato, quindi, il principale motivo che ha spinto l’Ance di Imperia a stipulare di recente una convenzione con Arte, per far sì che le aziende edili associate possano essere coinvolte nella realizzazione degli interventi di efficientamento energetico e sismico sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, agevolata e convenzionata.


13

L’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia confida di riuscire ad avviare i primi lavori sugli edifici di edilizia convenzionata nel primo trimestre del 2021 Considerato, poi, il poco tempo a disposizione per terminare gli interventi, con questo accordo si è voluta concretamente esprimere la disponibilità delle imprese operanti sul territorio imperiese per una realizzazione più veloce degli interventi edilizi. Ance Imperia non parteciperà in alcun modo alla scelta delle imprese esecutrici degli appalti, ma darà esclusivamente accesso ai nominativi dei propri iscritti.

il sistema. Per questo occorre affidarsi

Abbiamo chiesto al presidente di Arte

a studi professionali strutturati. Il pas-

Imperia, Antonio Parolini, di illustrarci

so successivo sarà l’elaborazione di un

meglio le prospettive future, alla luce di

capitolato per ogni intervento e solo dopo

tale accordo.

si potrà passare alle gare d’appalto per

“Laddove le condizioni lo permetteran-

affidare i lavori alle aziende costruttrici”.

no, cercheremo di trasformare in realtà

Almeno su questo ultimo aspetto la con-

le misure previste dal Governo, andando

venzione con Ance dovrebbe mettervi al

a migliorare così lo stato complessivo del

riparo da spiacevoli sorprese…

patrimonio edilizio da noi gestito. Tutta-

“L’intesa da poco sottoscritta con l’as-

via occorre tener presente che, pur essendo

sociazione dei costruttori edili imperiesi

fissata nel nostro caso la scadenza di fine

vuole proprio metterci in condizione di

interventi al 30 giugno 2022 (sei mesi in

poter contare su aziende serie e affidabili,

più rispetto a tutti gli altri soggetti aventi

oltre che del territorio”.

diritto), dobbiamo comunque essere sicuri

Riesce a darci un’indicazione di massi-

di poter lavorare con la giusta serenità.

ma dei tempi necessari per passare dalle

Non sono pochi, infatti, gli elementi di

parole ai fatti?

rischio connessi al Superbonus 110%, in

“Purtroppo il clima di incertezza generato

termini economici e di responsabilità, per

dalla pandemia non permette previsioni

cui occorre muoversi con determinazione

certe. Consideri che al momento la metà

ma anche con la giusta attenzione”.

dei dipendenti di Arte, per legge del-

Che cosa intende dire? Ci spieghi meglio.

lo Stato, è al lavoro in modalità smart,

“Al momento, ad esempio, stiamo riscon-

condizione che di certo non favorisce lo

trando qualche difficoltà nell’individuare i

svolgimento di alcune operazioni tecni-

tecnici per lo studio di pre-fattibilità degli

che che vanno effettuate in presenza e sul

interventi e le asseverazioni necessarie,

posto. Ciò detto, confidiamo di riuscire ad

sia perché la materia è molto complessa

avviare i primi lavori sugli edifici di edili-

sia perché, in caso di errori, le sanzioni

zia convenzionata nel primo trimestre del

previste (fino a 15mila euro) sono assai

2021”. Decisamente un buon proposito per

pesanti e rischiano di disincentivare tutto

iniziare il nuovo anno.

E D I L I Z I A

Il patrimonio immobiliare gestito da Arte Imperia conta circa 1.700 alloggi in 300 condomini in provincia di Imperia [Foto: Arte Imperia)


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Il Roja porta nuova linfa a Rivieracqua L’investimento di 29 milioni di euro per rifare l’acquedotto rilancia le quotazioni del consorzio di gestione dell’acqua pubblica Fabio Rubero

Gaia Checcucci COMMISSARIO ATO IMPERIA E RIVIERACQUA

L

a notizia dell’approvazione regionale e del finanziamento

di superare il momento

ra, ovvero cantieri del va-

di grave difficoltà per

lore di circa 29 milioni di

poter essere finalmente

euro complessivi, coperti

in grado di fare fronte ai

dal piano tariffario e da

ministeriale per il rifa-

milioni di euro di debiti

risorse del piano nazio-

cimento dell’acquedotto

contratti in questi anni,

nale idrico del Ministero

del Roja, annunciata

tra i quali anche quelli

delle Infrastrutture e dei

nelle scorse settimane dal

nei confronti di molte

Trasporti e dell’Autorità

aziende edili imperiesi.

di regolazione per ener-

In tale scenario, l’annun-

gia reti e ambiente (Are-

ciata realizzazione del

ra). Lavori pluriennali che

governatore della Liguria Giovanni Toti, rappresenta un importantissimo crocevia all’interno del tortuoso cammino per il salvataggio del consorzio

nuovo “Acquedotto del Ponente”, già validato

pubblico per la gestione dell’acqua pubblica nella L’importante risultato è stato ottenuto grazie ad un impegno e a un lavoro congiunto dei sindaci del territorio sotto la preziosa regia del commissario ad acta dell’Ato provinciale e della stessa Rivieracqua Gaia Checcucci, che ha facilitato il superamento anche di alcune divergenze di vedute tra alcuni primi cittadini

provincia di Imperia Rivieracqua. È tutt’altro che un caso, infatti, che questo importante risultato sia stato ottenuto grazie ad un impegno e a un lavoro

dovrebbero concludersi nel 2024, per i quali già a inizio 2021, ha annunciato Toti, verranno avviate

L’intervento, d’importanza sia economica che strategica, abbassa le voci di chi vuole la chiusura della società pubblica

congiunto dei sindaci del

le prime gare d’appalto. Una boccata d’aria buona, insomma, che rappresenta una straordinaria opportunità che il consorzio di via Bresca saprà sicuramente raccogliere e sfruttare a dovere. L’auspicio, in fondo, non

territorio sotto la prezio-

può che essere che anche

sa regia del commissario

dall’Autorità di Distretto,

e soprattutto per Rivie-

ad acta dell’Ato provin-

riporta in auge le quota-

racqua l’anno che sta per

ciale e della stessa Rivie-

zioni di Rivieracqua, che

iniziare possa segnare un

racqua Gaia Checcucci,

ora ha nel portafoglio

nuovo inizio e l’avvio dei

che ha facilitato il supe-

un intervento di peso sia

lavori di questo nuovo

ramento anche di alcune

economico che strategico

ed ambizioso progetto

divergenze di vedute tra

per il territorio che può

rappresentino per il con-

alcuni primi cittadini.

aiutare ad allontanare le

sorzio una nuova alba. E

Il consorzio pubblico nato

voci di chi vorrebbe la sua

nessuno, siamo sicuri, si

per gestire la “questione

chiusura.

scandalizzerà se, per una

idrica” dell’Imperiese, in

L’intervento prevede il

volta, anziché a Levante

pesante crisi economica,

raddoppio e la sostitu-

l’aurora di Rivieracqua

attraverso il concordato

zione della rete idrica

nascerà dall’Acquedotto

preventivo sta cercando

Roja-Ventimiglia-Ando-

di Ponente.

A T T U A L I T À


ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI L'Ance rappresenta l'industria italiana delle costruzioni. All'Ance aderiscono circa 20.000 imprese private in tutta Italia, specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale, tutela ambientale, promozione edilizia e lavorazioni specialistiche. Il sistema associativo copre tutto il territorio nazionale ed è articolato in 96 Associazioni Territoriali e 20 Organismi Regionali. L'azione dell'Ance è diretta alla promozione e al rafforzamento dei valori imprenditoriali e del lavoro dell'industria edile e del suo indotto, e concorre al perseguimento degli interessi generali del Paese. Nel campo del lavoro, l'Ance gestisce insieme al sindacato una rete nazionale per la formazione (Scuole Edili), l'assistenza (Casse Edili) e la sicurezza dei lavoratori del settore (CPT). A livello internazionale l'Ance è presente stabilmente a Bruxelles e aderisce alle più importanti Federazioni internazionali delle costruzioni.

ANCE IMPERIA Via Matteotti 32 18100 Imperia Tel. 0183.650551 Fax 0183.64245

ANCE SAVONA Via Gramsci 10 17100 Savona Tel. 019.8553 Fax 019.821474

ANCE GENOVA Via Roma 10/a 16121 Genova Tel. 010.589841 Fax 010.587413

ANCE LA SPEZIA Via Don Minzoni 2 19121 La Spezia Tel. 0187.725206 Fax 0187.21320

ANCE LIGURIA Via alla Porta degli Archi 10 - 16121 Genova - Tel. 010.543000 - Fax 010.5708933 - info@anceliguria.it


16

Gli antichi fasti di Villa Sultana A Ospedaletti la decadenza del primo Casinò d’Italia, inaugurato nel 1884 e oggi abbandonato Alice Spagnolo

Quando nel 1884 venne inaugurato dalla Société Foncière Lyonnaise, il primo casinò del Bel Paese, progettato dall’architetto Sébastien-Marcel Biasini di Nizza, faceva concorrenza a quello monegasco che porta la firma del francese Charles Garnier [Foto: Alice Spagnolo]

Q

uello che resta

sembra pronta a crollare

del primo Casinò

sotto il peso del tempo e

d’Italia a Ospeda-

dell’indifferenza.

letti è l’immagine della

Eppure, quando nel 1884

decadenza. Un edificio

venne inaugurato dalla

immenso e quasi barocco,

Société Foncière Lyonnai-

tanti sono gli stucchi e i

se, il primo casinò del Bel

particolari che ancora vi

Paese, progettato dall’ar-

si scorgono, immerso in

chitetto Sébastien-Marcel

un parco di 14mila metri

Biasini di Nizza, faceva

quadrati, completamente

concorrenza a quello

abbandonato a se stesso.

monegasco che porta la

Il tetto non c’è quasi più:

firma del francese Charles

sfondato, distrutto da in-

Garnier. È proprio grazie

cendi e incuria nella stessa

all’imponente e bellissimo

misura. E dove la coper-

edificio che Ospedaletti

tura ancora è presente,

si trasformò da villaggio

di pescatori in rinomata località turistica. Lusso, sfarzo, bellezza. Al tempo della belle époque, chi raggiungeva la cittadina di mare poteva giocare ai tavoli verdi del casinò godendo di una vista impagabile sul mare, ma al contempo riparato dal lussureggiante parco, con piante d’alto fusto, palme ed essenze botaniche di pregio, che assicuravano quella giusta dose di discrezione. Oggi delle palme restano i tronchi martoriati dal

L’edificio trasformò Ospedaletti da villaggio di pescatori in località turistica


17

Al tempo della belle époque, chi raggiungeva la cittadina di mare poteva giocare ai tavoli verdi del casinò godendo di una vista impagabile sul mare, ma al contempo riparato dal lussureggiante parco, con piante d’alto fusto, palme ed essenze botaniche di pregio, che assicuravano quella giusta dose di discrezione [Foto: Alice Spagnolo]

punteruolo rosso, tagliati

simile al mausoleo di un

la gestione di Giovanni

a pezzi e dimenticati nel

tempo che non c’è più. Nel

Tedeschi. Dopo la secon-

parco. Davanti a quello

1905 Ospedaletti perdet-

da guerra mondiale, il

che un tempo era l’ingres-

te la licenza e il casinò

fondatore e proprietario

so principale, c’è ancora

venne spostato a Sanremo.

parte di un ficus magno-

Ma nei maestosi loca-

lioide. Poi ci sono i cipressi

li si continuò a giocare

che rendono l’immobile

come circolo privato sotto

degli stabilimenti metallurgici Accorsi & Baghetti, Italo Baghetti, si innamorò dell’edificio e lo battezzò “Villa Sultana”, poiché al suo interno si sentiva come un sovrano mediorientale. Dagli anni Settanta del Novecento, la storia del primo casinò è un’altra. Lontani, oramai, i fasti del passato. La scorsa estate il giardino è stato pulito, l’erba tagliata, ma di certo questo non basta per riportare la proprietà agli antichi splendori. Anzi, con meno vegetazione a fare da scudo, è più facile nota-

Dopo la seconda guerra mondiale, il fondatore e proprietario degli stabilimenti metallurgici Accorsi & Baghetti, Italo Baghetti, si innamorò dell’edificio e lo battezzò “Villa Sultana”, poiché al suo interno si sentiva come un sovrano mediorientale

re l’incuria in cui versa la struttura: la grande piscina è vuota da decenni e al posto dell’acqua e della gioia di chi vi nuotava, ospita soltanto erba e rami

# B L O C C A D E G R A D O


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L’unica cosa che la struttura non ha mai smesso di esercitare è il fascino: ancora oggi, frotte di curiosi si addentrano all’interno della proprietà correndo il rischio di rimanere sommersi da cumuli di macerie

stro che delimitano l’area con la scritta “lavori in corso” sembrano beffare chi

Oggi persino il muro di recinzione pare precario, con grosse crepe che fanno pensare a un crollo imminente sulla scalinata a fianco del parco [Foto: Alice Spagnolo]

le legge. Di lavori, a parte la pulizia del parco, non se ne vedono da anni. L’unica cosa che la struttura non ha mai smesso di esercitare è il fascino: ancora oggi, frotte di curiosi si addentrano all’interno della proprietà correndo il rischio di rimanere sommersi da cumuli di macerie. Ma la voglia secchi. Persino il muro di

Due draghi dalle code

di entrare in quelle stanze

recinzione pare preca-

squamate incorniciano gli

un tempo così ricche, di

rio, con grosse crepe che

antichi rosoni che ormai

tuffarsi in un’epoca lontana

fanno pensare a un crollo

lasciano passare all’inter-

e meravigliosa, è più forte

imminente sulla scalinata

no foglie secche e piccioni:

di ogni paura. E così vicino

a fianco del parco. Dall’al-

gli unici ospiti, insieme ai

al “vietato entrare” scritto

to dell’edificio figure di

topi, degli immensi saloni.

un po’ ovunque, ci sono i

putti dallo sguardo severo

Eppure le tapparelle alzate

graffiti e i segni di chi, sfi-

sembrano dondolarsi peri-

che lasciano entrare il sole

dando la sorte, ha superato

colosamente dal cornicio-

fanno pensare all’arrivo

muretti e recinzioni per

ne, dando l’impressione al

prossimo di ospiti illustri.

trascorrere qualche ora in

passante di essere pronti a

La realtà, purtroppo, è ben

un edificio che ha fatto la

lanciarsi nel vuoto.

diversa e le strisce di na-

storia.

# B L O C C A D E G R A D O


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Da sinistra: Luigia Badessi con i figli Vincenzo, Bianca e Alberto Massabò nel quartier generale dell’azienda di famiglia in un container di via Palmoriere a Imperia [Foto: Autorivari]

Badessi & Massabò Due famiglie, un’azienda Da Giuseppe e Luigia, ai figli Alberto, Bianca e Vincenzo Fabrizio Pepino

Giuseppe Massabò MARITO, PADRE, IMPRENDITORE

“I

lavori vanno fatti bene, la gente ti ricorderà per come hai lavorato”. Giuseppe Massabò

aveva le idee chiare sulle basi da porre per costruire un’azienda. Ma la stessa cosa probabilmente potrebbe dirsi sui fondamenti di una famiglia. “A parte quando litighiamo, siamo molto uniti – raccontano sorridendo i figli Bianca, Alberto e Vincenzo, insieme alla mamma Luigia -. Diciamo che abbiamo un modo particolare di discutere e affrontare i problemi, potremmo dire ben animato. Ma

A 15 anni dalla scomparsa del fondatore, ancora oggi il lavoro della moglie e dei figli trae ispirazione dall’insegnamento paterno

alla fine arriviamo sempre ad una scelta

quando erano già nate due figlie e suo marito faceva l’elettrauto a Oneglia. “A quei tempi si stava costruendo l’autostrada e Giuseppe andava sui cantieri a riparare le dinamo delle macchine che si riempivano con la terra degli scavi ricorda -. Fu così che scoprì di avere la passione per le ruspe. La prima ruspa è arrivata con il recupero crediti di un cliente che non pagava, da lì a pochi anni smise di fare il carburatorista e cominciò con i lavori di movimento terra, acquedotti e fognature. Io lo aiutavo lavorando da casa, il nostro primo ufficio, poi un po’ per

condivisa”. Luigia Badessi da due anni ha lasciato le redini dell’impresa ai tre figli, anche se ancora oggi è amministratore unico della società , nel container di via Palmoriere a Imperia, quartier generale dell’azienda che porta ancora il suo nome, conserva tanti ricordi. Il suo racconto comincia dal 1973,

La prima ruspa è arrivata con il recupero crediti di un cliente che non pagava. Fu così che Giuseppe scoprì di avere la passione per le macchine


21

Avevamo una pala gommata soprannominata Furia, perché le sue ruote non erano mai per terra. Sembrava un cavallo imbizzarrito!

volta abbiamo comprato altre macchine e assunto i primi operai. Giuseppe non teneva il broncio a nessuno, ma non cedeva certo facilmente. Quando abbiamo comprato la prima pala meccanica nuova sono andata a dormire che stava discutendo sul prezzo con il venditore e quando mi sono alzata al mattino erano ancora lì”. Quello per la meccanica e i motori

è sempre stato un chiodo fisso per Giuseppe, certo che lavorare con macchine sempre aggiornate e all’avanguardia rappresentasse un vantaggio competitivo e facesse la differenza sul risultato finale. Una convinzione di cui hanno fatto tesoro Alberto e Vincenzo. “Ho scoperto che aspettavo due gemelli in sala parto, a quei tempi non sempre si sapeva prima – continua Luigia -. Fin da bambini il loro gioco preferito era quello con gli escavatori, tanto che già da piccoli avevo dovuto preparargli due tute da lavoro perché volevano vestirsi come gli operai. Quando erano un po’ più grandi ricordo una pala gommata che avevamo soprannominato Furia, perché le sue ruote erano sempre ovunque meno che per terra. Sembrava un cavallo imbizzarrito! Per loro è stato naturale venire a lavorare in azienda appena conclusi gli studi, mentre

L A

N O S T R A

A Z I E N D A

La “casa rossa” è un progetto che aveva avviato il papà negli anni ‘70 e che dopo varie fasi ora sta giungendo a conclusione. In mansarda ci sono i marmi rosa del Portogallo comprati da Giuseppe a suo tempo [Foto: Autorivari]


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Avere sempre macchine di dimensioni ridotte e molto innovative, non di rado addirittura dei prototipi, ci ha permesso di svolgere lavori anche in situazioni difficili, dove altri non riuscivano a intervenire

per Bianca il momento è arrivato quando è mancato Giuseppe. Purtroppo se n’è andato un po’ troppo in fretta e in azienda aveva lasciato un grosso vuoto, gli ultimi contratti li aveva firmati ancora lui pochi giorni prima di andarsene”. “Papà non stava mai fermo, era iperattivo, aveva sempre qualcosa di nuovo da provare a fare - continua Alberto -. Lavorare insieme è stata una grande scuola, ma non era sempre facile. A volte c’erano grandi discussioni per via di punti di vista diversi e si finiva sempre con un ‘pago io, comando io’. Per fortuna che ci ha sempre lasciato

L’azienda ha sempre avuto con un occhio di riguardo per la sicurezza, non per nulla è stata tra le prime in provincia di Imperia a ottenere la certificazione OHSAS 18001

Lavorare insieme è stata una grande scuola, ma non era sempre facile. Per fortuna che ci ha sempre lasciato carta bianca, ci ha istruito bene

carta bianca, ci ha istruito bene, altrimenti sarebbe stato difficile prendere il suo posto quando se n’è andato”. “Diciamo che non ho scelto il momento migliore per venire in azienda! - gli fa eco Bianca - Erano 16 anni che lavoravo da un commercialista ed era appena nato mio figlio, se non fosse che c’erano le vacanze di Natale in mezzo non avrei neppure fatto un po’ di maternità. Ai tempi avevamo più di 20 operai e c’era tanto lavoro, è stato importante con mamma e fratelli dividerci bene i compiti e i ruoli, in modo che ognuno avesse la sua autonomia e si

evitassero i punti di attrito. Essere uniti tra di noi, insieme alla disponibilità e alla tenacia è sempre stata la nostra forza, la ragione per cui chi ci ha provato una volta difficilmente poi è andato da qualcun altro”. Negli anni l’azienda amplia il ventaglio dei servizi offerti dai lavori di movimento terra alle costruzioni, prima in cemento armato senza finiture, poi sulle ristrutturazioni private, dal piccolo bagno alla villetta completa, anche se l’80% del fatturato oggi proviene da appalti pubblici. “Il prossimo obiettivo è arrivare ad offrire il pacchetto completo dall’idea alle chiavi di casa – spiega Vincenzo – Ci sto lavorando, dobbiamo integrare il nostro lavoro con le parti di progettazione e direzione cantiere. All’inizio il committente ci cercava soprattutto per il


23 cemento armato e le murature, ma ormai la richiesta è sempre più quella di avere un referente unico che svolga il lavoro completo. Questo senza abbandonare il settore stradale da cui siamo partiti. La scelta di avere sempre macchine di dimensioni ridotte e molto innovative, non di rado addirittura dei prototipi non ancora in commercio, ci ha permesso di poter svolgere lavori anche in situazioni e condizioni difficili, dove altri non riuscivano a intervenire perché scomodi o stretti. Il tutto sempre con un occhio di riguardo alla sicurezza, non per nulla siamo stati tra i primi in provincia di Imperia a ottenere la certificazione OHSAS 18001 sulla sicurezza”. Tanti i lavori svolti in 47 anni di lavoro sul territorio. “A Cesio abbiamo costruito in tempi stretti 5 grandi vasche circolari in cemento armato, con tanto si rete idrica e sorgenti di accumulo, perché c’era bisogno di garantire al paese una riserva d’acqua - spiega Alberto -. Anche Via Gavi è stato un intervento completo, una strada che abbiamo fatto dalla A alla Z, dai muri al tracciato. Proprio prima del lockdown della scorsa primavera a Riva Ligure abbiamo cominciato a costruire la passeggiata della Principessa Grace, poi ci siamo dovuti fermare, ma siamo riusciti a renderla fruibile per l’estate, anche se il lavoro deve ancora finire”. “L’anno scorso abbiamo fatto qui vicino una bella esperienza anche culturale costruendo una casa progettata da uno studio di Reggio Emilia con un Architetto di Singapore, tra di noi la chiamiamo la villa del cinese - va avanti Bianca -. A Poggi invece abbiamo ristrutturato un ex mulino trasformandolo in una bella villetta per un ex dirigente della Apple, che ne ha fatto il

suo buen retiro per scrivere. Ci abbiamo messo più di sei mesi solo a pulire le pietre e ricostruire gli archetti”. “Per una signora tedesca abbiamo realizzato una bella casa con tanto di depandance e piscina lavorando con un architetto di Piacenza - conclude Vincenzo -. Ora stiamo finendo la casa rossa, dove mi sono già trasferito da poco anche io con la mia famiglia. È una costruzione a cui siamo affezionati perché l’aveva cominciata papà negli anni Settanta. Ne vengono fuori sette alloggi indipendenti chiavi in mano, la posizione è splendida, molto panoramica. Negli appartamenti mansardati abbiamo posato il pavimento di marmo rosa del Portogallo che papà aveva già comprato quarant’anni fa. I primi clienti contiamo di poterli ospitare già per Natale”.

L’obiettivo è dare il pacchetto completo dall’idea alle chiavi, dobbiamo integrare il nostro lavoro con la progettazione e la direzione cantiere

L A

N O S T R A

A Z I E N D A

A Riva Ligure abbiamo cominciato a costruire la passeggiata della Principessa Grace, per una signora tedesca abbiamo realizzato una bella casa con tanto di depandance e piscina


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La formazione come risposta ai bisogni reali del territorio Il calendario dei nuovi corsi promossi e organizzati dalla Scuola Edile di Imperia, nasce dalle esigenze del tessuto economico Francesca Braghero

Le nuove proposte puntano sui temi della riqualificazione del costruito già esistente e dello sviluppo sostenibile

L

a Scuola Edile di Imperia non è una semplice scuola che eroga corsi di formazione. Oltre ad es-

sere ormai diventata il punto di riferimento della formazione professionale sul territorio imperiese - dove è attiva da quasi 60 anni sempre con ottimi risultati occupazionali per i partecipanti alle sue attività - è un ente di formazione professionale, promosso da Ance

Andrea Veneziano PRESIDENTE SEI-CPT PROVINCIA DI IMPERIA

Imperia e dalle organizzazioni sindacali del settore, che va incontro al fabbisogno reale del tessuto economico locale, pianificando e progettando attività formative che partono dall’analisi delle esigenze delle aziende. Per questa ragione, Sei-Cpt promuove costantemente e con la massima versatilità corsi di formazione nel settore dell’edilizia a partire dalle necessità

La nostra offerta formativa oltre a qualificare, riqualificare e aggiornare il personale delle aziende, punta all’obiettivo principale di favorire l’ingresso o il “ritorno” nel mondo del lavoro di giovani e adulti

concrete del momento, offrendo anche la possibilità di accedere a corsi completamente gratuiti, proprio come quelli presenti nel nuovo “Catalogo Regionale di offerta formativa ad accesso individuale”, che sono rivolti sia a privati che alle aziende e finalizzati a migliorare le competenze delle risorse umane, la competitività e l’aggiornamento all’interno delle imprese stesse. “La nostra offerta formativa oltre a

qualificare, riqualificare e aggiornare il personale delle aziende, punta all’obiettivo principale di favorire l’ingresso o il “ritorno” nel mondo del lavoro di giovani e adulti. Cerchiamo di dare il nostro contributo a migliorare e possibilmente creare lavoro sul territorio - spiega Andrea Veneziano, presidente del Sei-Cpt -. I corsi che presentiamo, puntando con decisione sui temi della riqualificazione del costruito già esistente e dello sviluppo sostenibile, sono specifici per il nostro settore di riferimento, il mondo delle costruzioni, e sono aperti a tutti (aziende, occupati, liberi professionisti, disoccupati) in quanto non sono volti a formare soltanto i giovani, ovvero le nuove maestranze dell’edilizia, ma si propongono di offrire anche una formazione continua ai professionisti, per migliorare le proprie competenze o per adempiere agli obblighi legati alla sicurezza nei cantieri, nonché concedere un’opportunità di ricollocamento nel mondo del lavoro ai disoccupati”. Entrando nello specifico, le principali tematiche trattate dai corsi in calendario sono l’efficientamento energetico degli edifici, materia di grande attualità, e la progettazione BIM (Building Information Modeling), metodo innovativo di progettazione integrata e multidisciplinare. “Con i corsi sull’efficientamento e sul risparmio energetico saremo presenti anche noi come ingranaggio del più recente volano per l’intera filiera edilizia, che metterà in moto il meccanismo del Superbonus, previsto a favore di coloro che procederanno proprio a lavori di


25 efficientamento beneficiando della più importante detrazione fiscale sulle spese sostenute – continua Veneziano -. Per quanto riguarda i corsi in materia di progettazione BIM, sono ormai noti i vantaggi di questo metodo in termini di efficienza e produttività, grazie all’integrazione in un unico modello di tutte le informazioni (architettoniche, strutturali, impiantistiche, energetiche economiche, gestionali, etc.) utili in ogni fase del progetto, dell’appalto e della costruzione e utilizzabili da tutti gli operatori del settore delle costruzioni ad ogni livello. In breve tempo tutti dovremo necessariamente imparare a conoscerlo ed utilizzarlo”. Come anticipato, sia nel caso dei corsi base, sia dei corsi avanzati per tecnici e professionisti, la scelta delle attività formative da proporre parte, infatti, da esigenze reali, che vengono analizzate prendendo contatti diretti con le aziende edili del territorio, attraverso domande mirate, o la compilazione di questionari finalizzati alla comprensione di ciò che serve davvero nel campo edile in un determinato momento storico. “In questo periodo di emergenza Covid-19, per fare un esempio, è diventata di primaria importanza, tanto da essere recepita e disciplinata nei più recenti DPCM, anche la nostra attività di Organismo parititetico nella formazione e consulenza sulla sicurezza nei cantieri edili, che sono attività itineranti dove è stata forse ancor più complicata la gestione dell’emergenza - conclude -. I corsi a catalogo che abbiamo presentato, finanziati da Alfa, Agenzia regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento della Regione Liguria si svol-

I corsi presentati si svolgeranno a titolo totalmente gratuito, tramite il sistema dei voucher formativi

geranno a titolo totalmente gratuito, tramite il sistema dei voucher formativi, per offrire un’opportunità che possa essere colta da più persone possibili. È nella nostra politica cercare di erogare formazione a costo zero per l’utente finale, e anche quando ciò non è possibile, spesso per le imprese associate ad Ance Imperia o che sono iscritte alla Cassa Edile della nostra provincia, ci siamo impegnati ad offrire consulenze e soluzioni mirate o personalizzate a titolo convenzionato, andando incontro alle esigenze di ogni singola azienda”.

Programma Operativo • Fondo Sociale Europeo • Regione Liguria 2014-2020 ASSE 1 “Occupazione” e ASSE 3 “Istruzione e formazione”

Decreto del Dirigente n. 1756 del 24/10/2019 e Decreto del Dirigente di Alfa n.765 del 21 maggio 2020

CATALOGO LINEA DI INTERVENTO A ELENCO CORSI DI FORMAZIONE • Strumenti avanzati per la progettazione sostenibile in edilizia • La redazione del certificato energetico (A.P.E.) con applicazioni pratiche di celeste 3.0 • Analisi impiantistica e risparmio energetico per lo sviluppo sostenibile • Progettazione architettonica bim con allplan/base • Progettazione architettonica bim con allplan/avanzato • Progettazione architettonica bim con revit/base • Progettazione architettonica bim con revit/avanzato • Progettazione architettonica bim con archicad/base • Progettazione architettonica bim con archicad/avanzat Tutti i corsi sono rivolti agli addetti delle microimprese, ovvero le imprese, anche individuali, che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro. Ogni corso avrà una dura complessiva di 24 ore e ammette un massimo di 12 partecipanti. La fruizione dei corsi da parte dei destinatari è completamente gratuita. I costi della formazione saranno rimborsati direttamente dall’amministrazione pubblica al Sei-Cpt, tramite il sistema dei voucher formativi. Per info: tel 0183/710947 • e-mail: infoareaformazione@seicpt-imperia.it

S C U O L A

E D I L E


26

Il presidente di Ance Imperia, Enio Marino, durante la video intervista realizzata per la prima puntata della nuova rubrica “Ance informa” online su www.imperiapost.it

Buona la prima per “Ance informa”, la nuova rubrica di Ance Imperia online sul portale Imperiapost.it

È

partita a fine novembre la collaborazione tra

con l’ausilio tecnico di

getto di “Autostrada del

Ornella Forte, è il gior-

mare” lanciato dall’as-

nalista Andrea Pomati,

sociazione due anni fa

Ance Imperia e Imperia-

che già curava un format

e che sta continuando a

post, portale di informa-

simile che portava il

raccogliere consensi tra

zione locale del Ponente

nome di questo giornale

i Comuni e porti sia del

Ligure, che dedicherà

sulla - ahimè – defunta

Ponente Ligure che della

periodicamente spazio

Imperiatv. Protagonista

vicina Francia, da Men-

alle istanze dell’associa-

della prima puntata,

tone a Nizza passando

zione dei costruttori edili

online sulla home page

per Monaco. In questo

della provincia di Impe-

di www.imperiapost.it

modo Ance Imperia

ria attraverso una video

da giovedì 26 novembre,

continua e conferma il

rubrica intitolata “Ance

è il presidente di Ance

suo impegno e la sua

informa”. A seguire re-

Imperia Enio Marino,

presenza sugli organi di

dazionalmente la serie,

che ha illustrato il pro-

informazione locale.

Ecco il link della prima puntata: https://www.imperiapost.it/476905/ imperia-autostrada-del-marecrescono-le-adesioni-dei-comunialla-proposta-di-ance-lintervista-alpresidente-enio-marino-video

A N C E

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28

Nel cuore di Imperia batte un nuovo Polo Tecnologico Il progetto, che vede protagoniste Confindustria Imperia e alcune aziende associate, sorgerà nell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco Davide Rossi

Barbara Amerio PRESIDENTE CONFINDUSTRIA IMPERIA

Il Polo Tecnologico favorirà uno sviluppo dell’intero tessuto economico e sociale della città e dei suoi dintorni

Il polo high-tech potrà effettivamente svolgere un ruolo di aggregatore e di velocizzatore dei processi creativi e industriali nell’ambito della tecnologia digitale. Sono stati presi contatti con aziende e start-up straniere, per valutare già in fase preventiva le potenziali linee di sviluppo di questo progetto

V

ersatile, moderno, connesso, aperto e sicuro. Saranno queste le principali caratteristiche del nuovo Polo Tecnologico che un gruppo di aziende del Ponente Ligure, nato in seno a Confindustria Imperia, costituirà nell’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di via Delbecchi, nel cuore del capoluogo della provincia e appena acquistata per la cifra di 1 milione 351mila euro. L’offerta economica è stata presentata a fine ottobre alla Provincia di Imperia, proprietaria del fabbricato abbandonato da circa dieci anni e per il quale erano già andate deserte diverse aste pubbliche. Il lotto, 2.250 metri quadrati netti distribuiti su più edifici e con ampia area di parcheggio centrale, sarà ristrutturato con un progetto che presto verrà presentato al Comune di Imperia. Sono previsti lavori per un importo di circa 3

milioni di euro. L’iniziativa è ambiziosa, ma estremamente concreta: recuperare l’edificio per renderlo sede delle aziende informatiche locali e luogo capace di attrarre imprese provenienti da altri territori per creare un vero e proprio melting pot del software. L’acquisizione della caserma è infatti la concretizzazione di un progetto che arriva da lontano e che vuole andare lontano: negli ultimi due anni Confindustria Imperia ha elaborato e analizzato diverse soluzioni logistiche e differenti modelli di gestione ed organizzazione per coniugare gli interessi delle imprese e i temi dello sviluppo locale e della crescita del lavoro per Imperia. Da quegli studi è emersa quale sede ideale per il progetto l’ex caserma di via Delbecchi


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e si è consolidato un gruppo di aziende fortemente motivate all’acquisto e a concretizzare il progetto. Capofila dell’iniziativa è ImperiAware, società di cui fa parte anche Confindustria Imperia. Il Polo Tecnologico è stato pensato come un acceleratore di business: la presenza fisica nello stesso edificio di soggetti che operano nel mondo del software a livello locale permetterà di creare collaborazioni, progetti e azioni innovative. Questo processo verrà ulteriormente valorizzato e incentivato da Confindustria Imperia attraverso le interconnessioni con il Digital Innovation Hub Liguria, di cui l’associazione è socio fondatore. Si terrà conto anche delle ricadute occupazionali future, avviando un dialogo con il mondo della

Le aziende protagoniste Le imprese coinvolte nell’operazione industriale sono, in ordine alfabetico: C&C Sistemi srl; EsseGi Computer srl; Evolvia srl; Linfa srl; Siac srl; Sistel srl; Veris Servizi srl. ImperiAware, azienda capofila, dovrà acquisire e gestire gli spazi destinati a uso comune e i cui soci sono Confindustria Imperia, Uniservind srl, G. Alberti & C. srl, Fratelli Carminati spa, C&C Sistemi srl, Cantieri Permare srl e Linfa srl. Ciascuna impresa finanzierà autonomamente il proprio capitale iniziale e la quota restante di propria competenza.

didattica e della formazione: il polo high-tech potrà creare partnership con Università e scuole superiori che cercano sbocchi professionali per i propri iscritti, eventualmente progettando percorsi didattici compartecipati e collegati con altre filiere particolarmente sviluppate in loco. Ad esempio quella nautica, che sempre più sovente ricerca soluzioni software avanzate o analisi di Big Data per aziende che producono gli scafi. In questo senso, sono già state avviate importanti collaborazioni con Volvo Penta per la formazione di personale di bordo attraverso simulatori ad alta tecnologia. “Torna a nuova vita un pezzo importante

CONFINDUSTRIA IMPERIA

Il valore aggiunto del nostro polo sarà il collegamento alla super-rete Internet in fibra ottica della dorsale europea della ricerca GÉANT, che consente collegamenti multipli fino a 100Gbps


30 di Imperia – sottolinea la presidente di

e ciò non deve risultare azzardato: fatte

Confindustria Imperia, Barbara Amerio

salve le evidenti differenze dimensionali,

- e ciò favorirà uno sviluppo dell’intero

il polo high-tech potrà effettivamente

tessuto economico e sociale della città e

svolgere un ruolo di aggregatore e di

dei suoi dintorni: non stiamo portando

velocizzatore dei processi creativi e

avanti un progetto immobiliare ma

industriali nell’ambito della tecnologia

un’iniziativa industriale che vuole

digitale. Sono stati presi contatti con

attrarre ulteriori soggetti intenzionati a

aziende e start-up straniere, per valutare

investire per il nostro territorio”.

già in fase preventiva le potenziali linee

Si è fatto il paragone con la californiana

di sviluppo di questo progetto.

Silicon Valley, culla di tante aziende della

“Ci aspettiamo - continua Barbara

digital economy note a livello mondiale

Amerio - di attrarre imprese provenienti anche al di fuori del nostro territorio: studi e analisi di altri casi simili avvenuti

La storia dell’edificio

in Italia ci dimostrano che ciò potrà

Per l’ex caserma dei Vigili del Fuoco di via Delbecchi è giunto il tempo di una nuova vita. Dismesso nel 2009 e abbandonato da allora, l’edificio era stato messo in vendita per la prima volta nel 2012, con una base d’asta di 2.235.000 euro, ma non furono presentate offerte. Nel 2013 non fu sufficiente la riduzione del 10% del prezzo base per attrarre un compratore e quindi nel 2017 la Provincia di Imperia, proprietaria, chiese all’Agenzia delle Entrate di eseguire una valutazione tecnico-estimativa per aggiornare il valore di mercato del fabbricato. Fu abbassato a 1.350.000 euro, ma anche le due successive aste della primavera 2019 andarono deserte. Trascorsi poco meno di venti mesi è stata presentata l’offerta di acquisto da parte di Confindustria Imperia e ciò ha improvvisamente riacceso l’interesse sull’immobile, tanto che proprio allo scadere del tempo utile per presentare eventuali rilanci è pervenuta una seconda manifestazione di interesse, che tuttavia non si è concretizzata in offerta vera e propria. L’Ente provinciale ha quindi formalizzato l’accettazione dell’offerta avanzata dalla cordata promossa da Confindustria Imperia, che dal 18 novembre 2020 è la nuova proprietaria del fabbricato.

avvenire. Il valore aggiunto del nostro polo sarà il collegamento alla superrete Internet in fibra ottica della dorsale europea della ricerca GÉANT, che consente collegamenti multipli fino a 100Gbps”. A livello occupazionale, le ricadute pratiche sono già state calcolate, almeno per la fase iniziale: nel polo troveranno impiego un centinaio di tecnici per poi crescere fino a un massimo di centocinquanta addetti collocati nella struttura di via Delbecchi. Per favorire il confronto e il dialogo, l’edificio sarà dotato di cinque sale riunioni comuni di varie metrature nelle quali le aziende, prenotando, potranno organizzare le loro riunioni. Non solo: alcuni spazi verranno destinati al coworking e aperti anche a lavoratori, professioni o cittadini che intenderanno installarsi qui per un periodo più o meno prolungato. ImperiAware ha pensato anche ai servizi collaterali: all’interno dell’edificio è prevista l’apertura di una zona bar ristoro finalizzata alla promozione delle eccellenze gastronomiche locali. “Siamo pronti con il progetto preliminare - conclude Amerio -. Abbiamo già preso contatti con il Comune per portarlo avanti e rendere operativo l’intervento: contiamo di terminare i lavori entro il 2021”.

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