ROMA 2021
POLITICHE SOCIALI ED EDUCATIVE #CALENDASINDACO
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INDICE
A. POLITICHE SOCIALI • LA SITUAZIONE ATTUALE • LE 8 AZIONI TRASVERSALI • LE PROPOSTE SPECIFICHE 1. POLITICHE ABITATIVE 2. PERSONE CON DISABILITÀ 3. ANZIANI 4. PERSONE SENZA DIMORA 5. MIGRANTI 6. POLITICHE DI GENERE
B. POLITICHE EDUCATIVE
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LA SITUAZIONE ATTUALE Roma è una città profondamente diseguale. Il reddito medio nel Municipio II è oltre il doppio di quello del Municipio VI, rispettivamente 40mila euro contro 16mila. La percentuale di laureati è del 38% nei quartieri più ricchi e meno del 9% nelle periferie. Nel quartiere Parioli solo il 4,9% è disoccupato, mentre in quello di Tor Cervara circa il 17%.
Municipio 2
Municipio 6
40 30 20 10 0 Reddito (in Migliaia) COMUNE DI ROMA
% Laurea8
Tasso Disoccupazione MAPPA ROMA
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LA SITUAZIONE ATTUALE La pandemia ha messo ancora più in luce forti disuguaglianze sociali: l’incidenza del Covid è stata più del 300% nelle periferie rispetto ai quartieri più centrali.
Elaborazione Domani Editoriale // Filippo Teoldi
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LA SITUAZIONE ATTUALE Purtroppo anche l’accesso ai servizi è profondamente diseguale tra Centro e Periferia
Municipio 2
Municipio 6
100 75 50 25 0
Offerta Culturale (ogni 100mila abitan8)
Piazze (ogni 1000 eHari)
Soddisfazione Domanda Asili
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LA SITUAZIONE ATTUALE Roma, nel 2019, ha dedicato l’11% della spesa totale ai servizi per i diritti e le politiche sociali. La spesa della Capitale per il sociale risulta inferiore, circa 243€, rispetto a quella delle altre città:
• 287€ spesa pro-capite a Milano • 307€ spesa pro-capite a Bologna
Persone con Disabilità 14%
Servizio Cimiteriale 4% DiriHo alla casa 4%
Minori e Nidi 45,0%
Il grafico mostra la suddivisione della spesa per i servizi sociali di Roma nel 2019: • Per le persone con disabilità è stato speso soltanto il 14% del totale, mentre il Comune di Milano ha destinato loro il 17% • Per gli anziani la Capitale ha speso solo l’8%, categoria alla quale Milano ha dedicato circa il 18% delle spese totali
Persone a rischio di esclusione sociale 25%
Anziani 8,0%
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LE 8 AZIONI TRASVERSALI CRITICITÀ
1. Mancanza di dati aggiornati sulle politiche sociali Questo rende impossibile il monitoraggio e la pianificazione di politiche pubbliche volte a risolvere i disagi del territorio. 2. Pochi assistenti sociali Gli assistenti sociali sono fondamentali per la presa in carico degli utenti e per l’analisi del bisogno. Attualmente, a Roma, quelli a tempo indeterminato sono 1 ogni 8mila abitanti circa, con picchi di 1 ogni 13mila in alcuni Municipi, mentre per legge dovrebbero essere 1 ogni 5mila. 3. Difficoltà di accesso ai servizi I Punti Unici di Accesso sono pochi e mal distribuiti, senza contare la breve fascia oraria d’apertura. Inoltre, manca una piattaforma unica digitale tramite la quale i cittadini possano accedere ai servizi. 4. Mancanza di spazi pubblici dedicati ai servizi sociali L’attuale meccanismo dei bandi, che spesso richiede alle associazioni di essere in possesso di immobili dove svolgere le attività , non consente agli attori del Terzo Settore di piccole dimensioni di accedervi, impedendo così una capillare diffusione dei servizi sul territorio.
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LE 8 AZIONI TRASVERSALI CRITICITÀ
5. Scarsa collaborazione con il Terzo Settore Nonostante il Terzo Settore sia ben organizzato sul territorio, la mancanza di un confronto periodico con le Istituzioni non permette un’azione sinergica. 6. Problemi nella gestione dei servizi sociali Molti dei servizi sociali sono affidati a cooperative con scarsi finanziamenti e tempi troppo brevi, compromettendo così la loro qualità e la loro stabilità in modo grave. 7. Servizi sociali sbilanciati verso le generazioni più anziane Gran parte di servizi sociali, come ad esempio i centri diurni, sono spesso orientati solo alla popolazione più anziana, mentre mancano spazi e servizi dedicati ai più giovani. 8. Decentramento e frammentarietà La programmazione e la gestione del budget sono di competenza comunale, mentre la gestione dei servizi è demandata ai Municipi. Questo riduce l’efficacia della programmazione e la gestione delle risorse.
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LE 8 AZIONI TRASVERSALI PROPOSTE
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2
3
4
Raccogliere i dati sui servizi sociali offerti e il livello di soddisfazione della domanda, per capire i bisogni del territorio e pianificare nuove politiche pubbliche
Facilitare l'accesso ai servizi, attraverso il potenziamento dei PUA e la creazione della piattaforma digitale "RomaCura"
Aumentare il numero di assistenti sociali per raggiungere, in 5 anni, il target di 1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti
Destinare i beni comuni a fini sociali, mettendo a disposizione alcuni degli immobili del Comune per l'erogazione dei servizi
5
6
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8
Maggiore decentramento delle competenze e dei relativi budget ai Municipi, revocandoli in caso di cattiva gestione e assicurando i livelli essenziali delle prestazioni
Trasformare i centri anziani in centri sociali diurni aperti anche ai giovani, con attività ricreative e culturali, favorendo anche il dialogo inter generazionale
Ridisegnare il meccanismo di assegnazione dei servizi: bandi più lunghi, maggiore attenzione nella fase di progettazione e più controllo della qualità del servizio
Operare in sinergia con il Terzo Settore, istituendo un tavolo di confronto
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POLITICHE ABITATIVE CRITICITÀ
All'interno degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, abitano circa 180mila persone, all’incirca la popolazione del Municipio IX. Nonostante ciò, molte persone sono ancora senza una casa e la gestione delle politiche abitative soffre di molte criticità: • Sono 13.500 le persone in lista d'attesa, ma le assegnazioni sono bloccate a causa dell'inefficienza del Comune • Ulteriori 7.000 domande sono escluse dalla graduatoria, spesso per vizi formali dovuti alla complessità di compilazione delle domande • Ad oggi non esiste una mappatura completa ed aggiornata dello stato di conservazione del patrimonio pubblico, così come non esiste un censimento riguardante le persone all’interno dei Centri di Assistenza Alloggiativa Temporanea (CAAT) o delle case popolari. Distribuire i fondi ai Municipi e progettare nuove soluzioni senza questi dati è impossibili Le misure messe in campo fino ad oggi per il superamento dell'emergenza abitativa si sono dimostrate fallimentari • Il Piano di superamento dei Centri di Assistenza Abitativa Temporanea (CAAT), iniziato nel 2013, non si è mai concluso: ad oggi ne rimangono 9 aperti • L'erogazione del Buono Casa non funziona a causa della scarsa offerta di alloggi del mercato
OSSERVATORIO CASA ROMA // ENRICO PUCCINI
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POLITICHE ABITATIVE CRITICITÀ: PROBLEMI GESTIONALI
Il patrimonio pubblico è gestito in parte dal Comune, in parte dalla Regione. • L’anomalia di questo sistema di gestione ha provocato, e continua a provocare, dei danni economici e incide su tutta l’attuale amministrazione del mondo Edilizia Residenziale Pubblica • Se si volesse avviare un qualsiasi provvedimento sugli alloggi popolari, andrebbe concordata una strategia con almeno 5 soggetti, ognuno con necessità e priorità • Al 2016, gli alloggi popolari occupati risultavano essere circa 10.000. Si stima che vengano occupati 1.300 alloggi in più l’anno. Nel complesso, il 13% degli alloggi popolari risultavano occupati abusivamente, con un picco nell’area del centro storico con il 22% degli alloggi occupati • Nonostante il problema endemico delle occupazioni, l’amministrazione capitolina ha smantellato la task force che si occupava degli sgomberi • Alta percentuale di morosità • L'amministrazione Raggi ha speso poco per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di abitazioni di edilizia pubblica e popolare: 2,43€ pro-capite contro i 16,70€ di Torino, i 27,95 € di Bologna e addirittura i 79 € di Milano. C’è infatti un’urgente necessità di manutenzione del patrimonio
VERSO UNA POLITICA DELLA CASA // ENRICO PUCCINI
Spesa pro capite 2017-2019 delle città a confronto 30€
20€
10€
0€ Torino
Bologna
Roma
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Proposte
POLITICHE ABITATIVE PROPOSTE
Riforma degli enti gestori Per rendere più efficiente e facile la gestione del patrimonio immobiliare complessivo, l’obiettivo è quello di accorpare il patrimonio immobiliare dell’ATER con quello del Comune di Roma. Il nostro piano prevede: • Creazione di un sistema integrato tra enti e amministrazione, con database condiviso di tutte le banche dati. Sarà così possibile verificare in tempi certi lo status di un alloggio a seguito di una segnalazione • Ricostituzione dell’Unità di Supporto delle Politiche Abitative. La task force era stata istituita dal Sindaco Marino e smantellata dall’ultima giunta capitolina, nonostante avesse ridotto, in un solo anno, le occupazioni abusive del 70% La riforma degli enti gestori, la razionalizzazione del settore e l’intensificarsi dei controlli consentirà anche di attenuare l’abusivismo che esiste oggi OSSERVATORIO CASA ROMA // ENRICO PUCCINI
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Proposte
POLITICHE ABITATIVE PROPOSTE
Osservatorio sulle Politiche della Casa
Acquisizione di nuovi alloggi
Ristrutturazione del patrimonio attuale
Chiusura dei CAAT
Operazioni di frazionamento e cohousing
Utilizzo della formula “affitto con riscatto”
Con il compito di mappare, monitorare lo stato di manutenzione e l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico, da effettuare entro il 2022.
Tramite i fondi del PNRR ci occuperemo della ristrutturazione dei condomini attuali. L’abbattimento delle barriere architettoniche e l’efficientamento energetico degli stessi verrà invece coperto dal super bonus 110%.
Puntiamo alla massima occupazione del patrimonio attuale. L’80% dei nuclei in graduatoria ai primi 1.500 posti sono composti da una sola persona mentre il 41% degli alloggi è di grandi dimensioni. Sviluppo dei progetti di cohousing o operazioni di frazionamento all’interno degli alloggi di grandi dimensioni non assegnabili.
Tramite la messa a reddito del patrimonio disponibile di maggiore valore compreremo un numero importante di nuovi alloggi.
L’assegnazione puntuale degli alloggi ricavati tramite le operazioni descritte nei punti precedenti consentirà di chiudere i 9 CAAT con un risparmio di 24 milioni l’anno.
Ove possibile, gli alloggi verranno assegnati con la formula “affitto con riscatto” (rent to buy). Questo, oltre a incentivare la cura dell’alloggio e a diminuire la morosità, permetterà di promuovere la mobilità sociale.
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POLITICHE ABITATIVE PROPOSTE 1
Garanzie contrattuali • Riduzione della durata dei contratti a tre anni, con possibilità di rinnovo, a discrezione del proprietario • Creazione di un fondo di garanzia per coprire le spese di morosità • Assistenza legale gratuita in caso di morosità
Espansione del Buono Casa
L’attuazione del Buono Casa si è dimostrata fallimentare perché i proprietari hanno scarsa fiducia nei confronti della capacità del Comune di far fronte ai pagamenti. Per rendere il Buono Casa una misura di successo, istituiremo l’Agenzia Sociale della Casa che svolgerà il ruolo di interfaccia tra il mercato privato e l’amministrazione, nonché di garante dei processi.
2
Incentivi fiscali • Deduzione sulle tasse comunali della casa. ICI, IMU e TASI possono essere diminuite per coloro che decidono di affidare il proprio immobile all'amministrazione comunale
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Segnalazioni per chi discrimina • Sistema di segnalazioni al Comune di situazioni in cui i proprietari rifiutano inquilini col Buono Casa e supporto ai titolari del Buono per trovare opzioni alternative
Benefici per i proprietari
Benefici per gli inquilini
Inquilini con un reddito certo e sufficiente per pagare regolarmente il canone
Canoni di affitto più bassi di quelli di libero mercato
Fondo di garanzia a tutela del rischio di morosità Benefici fiscali e costi di gestione contenuti Snellimento delle procedure Assistenza e rimborso delle spese legali in caso di contenzioso per morosità
Equità e trasparenza nella gestione delle domande Assistenza nell’adempimento delle procedure
VERSO UNA POLITICA DELLA CASA // ENRICO PUCCINI
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PERSONE CON DISABILITÀ CRITICITÀ
Roma è una città che esclude le persone con disabilità. • Le barriere architettoniche sono ovunque: solo il 9,6% delle linee bus risultano accessibili, il 31% dei tram sono privi di pianale a livello banchina e area attrezzata per carrozzelle, gli ascensori delle metro hanno guasti in 40 stazioni. • Solo 8 municipi su 15 garantiscono centri diurni, che accolgono soggetti disabili con un'età compresa tra i 18 e i 65 anni, offrendo servizi socio-sanitari. • Sono 6.220 le persone con disabilità assistite nelle scuole, ma sappiamo che le innumerevoli barriere architettoniche rendono gli edifici poco accessibili. • Oltre alla carenza di servizi, anche gli aiuti economici per supportare famiglie e ‘caregivers’, scarseggiano: ad oggi, a fronte di 3.100 richieste per il sussidio per disabili gravi e gravissimi, ne sono stati erogati meno della metà. Tutto questo perché spendiamo pochissimo per le persone con disabilità: solo 28€ pro capite contro i 53€ di Milano.
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PERSONE CON DISABILITÀ PROPOSTE
Abbattere le barriere architettoniche
Creazione di un “Taxi Sociale”
Assicurare l’accesso agli edifici scolastici o agli uffici pubblici e garantire la possibilità di spostarsi con facilità a tutti è una nostra priorità. Il Piano per l’abbattimento verrà approfondito nel capitolo “Lavori Pubblici”.
Promozione della convenzione tra ATAC e Taxi o NCC utilizzabile dagli utenti al costo di una corsa Metrobus (ora 1,50€) per ogni tratta. Questo restituirà alle persone con disabilità l’autonomia di spostamento in attesa dell’adeguamento dei mezzi di ATAC.
Istituire il “Disability Manager” nei PUA
Incentivare i progetti “Dopo di Noi”
Oltre ad aumentare il numero, è necessario incrementare la finestra oraria in cui operano. Istituiremo la figura del “Disability Manager” che faccia da interlocutore tra le persone con disabilità e i PUA, per facilitare l’accesso ai servizi.
Incentivare l’imprenditorialità disabile
L’accesso al mercato del lavoro è un diritto: i progetti di imprenditorialità disabile verranno incentivati tramite la semplificazione delle pratiche burocratiche, l’assegnazione di spazi del Comune inutilizzati alle attività e incentivi per chi decida di offrire stage e tirocini formativi.
La legge “Dopo di Noi” ha stanziato diversi milioni per progetti a favore delle persone con disabilità. Di questi soldi però ne sono stati spesi pochi, per via del bassissimo numero di progetti adeguati presentati dai Municipi. Proponiamo di affiancare figure tecniche agli amministrativi del Municipio così che i soldi già stanziati possano essere effettivamente utilizzati.
Aumentare i centri diurni
Potenziare la rete di centri diurni, affinché tutto il territorio sia coperto e tutti i Municipi ne offrano almeno uno.
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ANZIANI CRITICITÀ
ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE
A Roma è stata evidenziata una diminuzione del tasso di natalità e un parallelo incremento della sopravvivenza di vita, ma Roma continua a non essere una città a misura di anziani: • Spendiamo molto poco per i servizi per gli anziani 18€ pro-capite contro i 25€ di Torino e i 58€ di Milano • È difficile per gli anziani orientarsi tra i vari servizi socio-sanitari, data la grande complessità burocratica e la mancanza di assistenza • In Italia è molto alta la percentuale di coloro che con più di 75 anni non hanno parenti né amici cui riferirsi in caso di bisogno, circa il 40%. La solitudine alimenta la depressione e il rischio di declino cognitivo • Gli anziani soffrono spesso di problemi di mobilità, che accrescono la loro vulnerabilità alla solitudine. Il 22% della popolazione in quella fascia di età si trova in condizione di disabilità: le barriere architettoniche e la scarsa qualità dei servizi di trasporto romani costringono gli anziani a casa. ANNUARIO STATISTICO 2020 DEL COMUNE DI ROMA
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#CALENDASINDACO Criticità
Proposte
ANZIANI PROPOSTE
Creazione di centri polivalenti
Attivazione Punti Verdi e Blu in tutti i Municipi
Creazione di un "Taxi Sociale"
Promozione nei centri anziani di incontri con bambini del quartiere
Creare dei centri polivalenti per supportare gli anziani nelle attività che richiedono una consulenza specializzata di tipo socio-sanitario, fiscale, amministrativo o di conoscenze digitali. Il Comune stipulerà convenzioni e protocolli d’Intesa con CAF e ASL così che, ove possibile, gli operatori potranno fornire i loro servizi di assistenza sanitaria e fiscale direttamente all’interno dei nuovi centri. Il centro polivalente si avvarrà della collaborazione delle associazioni culturali del territorio e offrirà anche servizi ricreativi e attività ludiche (es. cene di quartiere, visite guidate, viaggi). Tali attività potranno essere finanziate tramite le risorse che sono state stanziate dal “Progetto TE – Lazio per la terza età”, che il Comune si impegnerà a pubblicizzare nei centri.
Stipulare una convenzione tra ATAC e Taxi o NCC come per le persone con disabilità, e una convenzione con i servizi essenziali sul territorio (supermercati e farmacie) per offrire un servizio di consegna a domicilio, tramite accordi con servizi di consegna.
Questi sono servizi attuati dagli enti municipali per consentire agli anziani di andare al mare o in piscina nei mesi estivi, quando il personale dei centri diurni è sottodimensionato. In primis bisogna estenderne l'offerta a tutti i Municipi. Inoltre, proponiamo di aggiungere due turni in più a luglio per un totale complessivo di 5 turni estivi, dal 3 luglio al 5 settembre, da finanziare tramite un contributo di partecipazione scaglionato per ISEE.
Accrescere il benessere degli anziani creando connessioni emotive con il mondo dell’infanzia. Avvicinare fisicamente bambini e anziani con eventi a tema o centri che prevedano una prossimità tra asili e centri anziani, sul modello canadese, con il progetto “Bambini e Anziani sconfiggono insieme la solitudine”
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PERSONE SENZA DIMORA CRITICITÀ
A Roma le persone senza dimora (PSD) sono almeno 8.000. Il Comune attualmente non è in grado di accoglierli e di gestire il fenomeno: • Oltre 5.500 persone senza dimora sono senza assistenza e non hanno un posto dove dormire • Non è previsto nessun investimento finalizzato al reinserimento sociale e all’autonomia delle persone senza dimora: il 43% delle persone senza dimora non hanno problemi psichiatrici o disabilità, hanno dunque la capacità di emanciparsi con l’aiuto di servizi socio-sanitari adeguati • Il percorso di iscrizione anagrafica è complesso e inefficiente, questo ostacola l’inserimento sociale delle persone senza dimora, per i quali è fondamentale avere un indirizzo almeno fittizio dove ricevere la corrispondenza. La situazione è peggiorata a seguito del blocco della giunta Raggi che ha impedito al Terzo Settore di intermediare fornendo i loro indirizzi di riferimento ai senza dimora, obbligando a fare domanda solo presso i Municipi. Ciò ha reso lento e complesso il processo. Oggi a causa dell’inefficienza dei Municipi, moltissimi senza dimora hanno difficoltà a ricevere la corrispondenza.
Con problemi di lingua e senza disabilità /dipendenza / disagio psichico Senza dipendenza / disabilità /disagio psichico / problemi linguistici
25%
43,0%
32,0%
Con problemi di dipendenza / disabilità / disagio psichico COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO 2019
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#CALENDASINDACO Criticità
PERSONE SENZA DIMORA PROPOSTE
Creazione di 500 posti stabili in più ogni anno per 4 anni I centri di accoglienza promossi dal Comune dovranno ottemperare alla necessità di accoglienza notturna, ma anche diurna, dei senzatetto che attualmente non hanno assistenza. Dovranno essere identificati e messi a disposizione gli stabili di proprietà del Comune o dello Stato (per es. caserme dismesse o immobili sequestrati alle mafie) da adibire all’accoglienza e da distribuire nelle aree urbane che ne sono maggiormente sprovviste. Lo spostamento della responsabilità di reperire gli spazi dalle associazioni al Comune permetterebbe un forte incremento delle associazioni partecipanti ai bandi, sgravando gli operatori sociali dal ruolo di “immobiliaristi” e permettendogli così di concentrarsi sulla loro professionalità specifica.
Creazione di percorsi stabilità economica e reinserimento sociale Per aiutare le persone senza dimora che lo desiderano ad intraprendere un percorso verso la stabilità economica . Tutti coloro che si trasferiscono all’interno dei centri di accoglienza o che completeranno il processo di iscrizione anagrafica, dovranno essere accompagnate su percorsi di riabilitazione socio-economica e reinserimento nella società. Tali percorsi dovrebbero essere ispirati dalla logica dell’ “housing first”: la casa è un punto di partenza, e non di arrivo, per avviare un percorso di inclusione sociale.
Promozione della conoscenza sulle problematiche per consentire una migliore pianificazione dei servizi offerti La mancata conoscenza del fenomeno causa un’inefficace definizione delle priorità di intervento e delle relative tempistiche. Ad oggi non esistono studi statistici in materia o indicatori per il monitoraggio delle PSD e dei relativi servizi offerti.
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#CALENDASINDACO Criticità
Proposte
PERSONE SENZA DIMORA PROPOSTE
Semplificare il processo di iscrizione anagrafica e garantire una distribuzione degli iscritti equilibrata nei diversi Municipi Semplificare il processo di iscrizione anagrafica e favorire una distribuzione equilibrata tra i diversi Municipi. Ripristinare la possibilità, per gli enti del Terzo Settore qualificati, di intermediare l’iscrizione anagrafica delle PSD maggiormente vulnerabili.
Facilitare l’accesso ai servizi di salute mentale
I servizi psichiatrici del territorio – Centri di Salute Mentale (CSM)- sono legati alla residenza, senza la quale non è possibile accedervi. Il Comune deve avviare una sperimentazione, in accordo con la ASL, di un accesso al CSM privo di condizioni e requisiti formali, vista l’importanza di tale servizio e l’alto numero di persone senza dimora con problemi di dipendenza e disagio psichico.
PSD iscritte alla residenza fittizia per municipio nel 2019 8000 6000 4000 2000 0 I
II
III
IV
V
VI
VII VIII
IX
X
XI
XII XIII XIV XV COMUNE DI ROMA
14,3%
24,2% 41,8% 58,2% 85,7%
Uomini Donne
75,8% Meno di 54 anni > 54 anni
Stranieri Italiani
MAPPA ROMA
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Proposte
MIGRANTI
CRITICITÀ: SERVIZI DI ACCOGLIENZA
A Roma esistono 54 strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati gestiti dal Comune. Il totale dei posti di accoglienza offerti da tutto il circuito è di quasi 3000 posti, rendendo Roma Capitale uno tra i comuni con il maggior numero di posti in accoglienza sul territorio nazionale. Nonostante ciò, la capacità di accoglienza risulta insufficiente e di scarsa qualità.
POSTI IN PRESIDI IMMIGRAZIONE
• Secondo le associazione del settore, il numero di operatori dei centri di accoglienza risulta insufficiente rispetto agli utenti che la struttura ha in carico. • C’è un forte turnover dei coordinatori dei centri, dovuto anche a rapporti contrattuali precari e a ritardi dei pagamenti degli stipendi da parte degli enti gestori, rallentando il percorso di fuoriuscita dei migranti. • I bandi per la gestione delle strutture privilegiano quelle grandi, che sono spesso fuori città, mal distribuite sul territorio e in alcuni casi addirittura impossibili da raggiungere con i mezzi. Questo ha un effetto isolante, e rende il percorso di inserimento sociale particolarmente difficile, vista l’assenza di un tessuto sociale nel quale integrarsi. Tutto questo perché le grandi strutture riescono a vincere i bandi offrendo costi per il Comune molto bassi e assicurando gli spazi, ma questo va a totale discapito dell’obiettivo di inserimento sociale. MAPPA ROMA
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MIGRANTI
PROPOSTE: SERVIZI DI ACCOGLIENZA
Cambiare criteri di aggiudicazione dei bandi per la gestione delle strutture La nostra riforma dei bandi prevede che al momento dell’assegnazione saranno privilegiate: • Le associazioni che prevedono strutture di piccole dimensioni, l’assegnazione di appartamenti o l’accoglienza in famiglia per facilitare il lavoro degli operatori, il rapporto con le persone ospitate e la creazione di percorsi personalizzati. • Le associazioni che offrono servizi nei Municipi che ne sono sprovvisti • Le associazioni che operano in strutture ben collegate dai trasporti pubblici • Come per i bandi per le strutture di accoglienza delle persone senza dimora, proponiamo di scorporare l’individuazione e la messa in opera delle strutture di accoglienza: il Comune avrà l’onere di fornire gli spazi, sgravando gli operatori sociali dal ruolo di “immobiliaristi”. • Per favorire i piccoli enti verranno previste modalità di anticipo di una parte delle spese.
Potenziare la rete dei centri di accoglienza Proponiamo l’incremento dei centri di accoglienza al fine di garantire un’assistenza adeguata agli immigrati, in base all’accordo Stato-Regione ed alla domanda.
Aumentare il controllo qualità dei servizi Oltre all’inserimento nei bandi del rapporto numerico tra operatori ed utenti, proponiamo l’introduzione di commissioni miste di valutazione dei progetti di accoglienza presentati a seguito di avvisi pubblici. Saranno infine effettuate ispezioni periodiche non preannunciate nelle strutture per mantenere alti gli standard di accoglienza.
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Proposte
MIGRANTI CRITICITÀ
Il Comune di Roma offre vari servizi per aiutare i migranti, tramite l’Area Inclusione dello Sportello Unico, quali attività di ricerca e inserimento nel mondo del lavoro, attivazione di tirocini, corsi di italiano e attività di redazione CV. Questi servizi soffrono però di alcune importanti criticità: • I servizi offerti e le informazioni, per la fruizione degli stessi, non sono adeguatamente pubblicizzati. Infatti nel 2019 le attività di redazione CV sono state solo 26, le attività di corsi in italiano 54 e le attività di inserimento lavorativo 83. • Il personale impiegato attualmente nello Sportello Unico risulta insufficiente, infatti lo sportello è aperto pochissime ore a settimana. • Mancano mediatori culturali, che dovrebbero operare all’interno dei servizi comunali. Attualmente i Municipi più virtuosi sopperiscono esternalizzando il servizio di mediazione attraverso la creazione di sportelli gestiti da cooperative sociali.
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MIGRANTI
PROPOSTE: PERCORSI DI USCITA
Creare la piattaforma RomAccoglienza
Facilitare l’inserimento lavorativo
Proponiamo che tutte le informazioni riguardanti le modalità di accesso, il personale impiegato, i servizi offerti, i dati sull’utenza e la valutazione del servizio siano messe a sistema e rese facilmente fruibili su una piattaforma creata ad hoc dal Comune, RomAccoglienza, sul modello BolognaCares.
Riguardo all’orientamento lavorativo, proponiamo di valorizzare le collaborazioni tra lo Sportello Unico, i servizi sociali municipali e i soggetti del territorio competenti in materia, come i centri per l’impiego, i servizi comunali preposti all'orientamento lavorativo e i centri di formazione accreditati. Tra gli strumenti da favorire ci sarà la stipula di protocolli di intesa e di accordi operativi. La formazione professionale sarà supportata da finanziamenti europei, regionali e comunali. Il Comune inoltre promuoverà le presentazioni pubbliche della rete SAI rivolte nello specifico agli enti pubblici e privati, finalizzate alla creazione di percorsi di inserimento lavorativo.
Istituire una Cabina di Regia per i progetti di uscita I rappresentanti dell’Ufficio di Coordinamento Interventi in favore delle Popolazioni Migranti, i Municipi e gli enti del Terzo Settore prestatori di servizi del circuito SAI comporranno una cabina di regia per organizzare i progetti di uscita dal sistema di accoglienza dei migranti. Con questa iniziativa sarà sviluppato un programma organico di collaborazione per predisporre interventi a sostegno dell’uscita dal percorso di accoglienza e incentivare l'autonomia economica e sociale dei beneficiari. Sarà portata un’attenzione particolare ai progetti per l'inserimento abitativo dei migranti (es. costituzione di un fondo di garanzia per la stesura dei contratti di locazione).
Potenziare il servizio di mediazione culturale Il Comune deve provvedere al più presto attraverso un concorso pubblico all’assunzione del personale necessario a garantire un numero di operatori e professionisti mediatori che sia sufficiente a coprire le attuali carenze.
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DONNE CRITICITÀ
I dati sulla violenza di genere sono pochi e mal censiti, in quanto la violenza e la paura vivono e crescono nel silenzio. Ciò nonostante sappiamo che a Roma l’incidenza delle violenze sessuali, una delle forme più frequenti di violenza sulle donne, è pari a 10,2 ogni 100.000 abitanti contro 8,1 della media nazionale. Ad oggi, uno dei più efficaci strumenti per rispondere all’emergenza della violenza sulle donne sono i Centri antiviolenza (CAV) che offrono ascolto, accoglienza, accompagnamento e orientamento a vittime di violenza e molto spesso anche supporto alloggiativo. Tuttavia, a Roma questa rete è sottofinanziata, sottodimensionata,e meno proattiva di quello che dovrebbe essere per combattere davvero la violenza di genere. A Roma ci sono solo 19 CAV o sportelli CAV di cui 10 di competenza del Comune di Roma, 6 di competenza della Regione Lazio e 3 all’interno dei Pronti Soccorsi. I CAV sono gestiti da organismi del Terzo Settore con competenza specifica nel contrasto alla violenza di genere e prestano sostegno alle donne e ai figli che ne restano vittime. Secondo le analisi del Comune di Roma sui dati di 8 CAV della città, ci sono all’incirca 643 donne che hanno iniziato percorsi antiviolenza presso i CAV.
13
Violenze sessuali per 100mila abitanti (2018)
11 9 7 4 2 0 Italia
Lazio
Roma
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DONNE
PROPOSTE: VIOLENZE DI GENERE
Proposte a lungo termine per le vittime di violenza
Potenziamento dei Centri Anti Violenza (CAV)
Oltre ad un percorso di allontanamento dalla violenza è fondamentale offrire alle donne vittime gli strumenti per emanciparsi ed iniziare una vita nuova alleggerendo le probabili preoccupazioni economiche e lavorative. Per raggiungere questo obiettivo saranno inserite le seguenti misure:
Aumentare il numero dei CAV e sportelli CAV fino al raggiungimento di 1 CAV ogni 10.000 abitanti, il target europeo. Gli attuali 19 CAV dovrebbero diventare 287. È perciò necessario aprire 268 nuovi CAV distribuiti sul territorio.
• Garantire accesso per 3 anni, in automatico, ad un sussidio di inclusione che permetta alle donne di essere indipendenti • Assicurarsi che le donne vittime di violenza riescano ad integrare il mercato del lavoro stabilmente, organizzando regolarmente delle sessioni di orientamento lavorativo e servizi di assistenza per la ricerca e la candidatura a posti di lavoro • Assegnare ad ogni vittima un’operatrice che la seguirà su lungo periodo (minimo 2 anni dopo la fine del percorso nei CAV), con incontri regolari e assistenza sociale
Campagne di prevenzione e sensibilizzazione contro le violenze di genere La lotta alle violenze sulle donne inizia con l’educazione dei cittadini. Per questo è necessario aumentare i fondi per le campagne di prevenzione del fenomeno e per la diffusione dell’informazione riguardo ai servizi di assistenza. Oltre ad uno stanziamento annuo, il Comune metterà a disposizione gratuitamente spazi pubblicitari e canali mediatici per le campagne di sensibilizzazione.
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#CALENDASINDACO
DONNE
CRITICITÀ: DONNE E MERCATO DEL LAVORO
A Roma il reddito medio pro-capite degli uomini è di 31.345 euro mentre quello delle donne è di 21.125 euro. Il differenziale retributivo, pari al 32,6%, è una dimostrazione delle disuguaglianze di genere e della disparità di trattamento tra uomini e donne nel mondo lavorativo. Anche nell’amministrazione capitolina le cariche di alto livello sono ricoperte in maggioranza da uomini: tra gli assessori solo il 36,4% sono donne, dato inferiore alla media dei grandi comuni italiani. Tra i dirigenti comunali, le donne sono solo il 37%, nonostante in totale le dipendenti nell’amministrazione capitolina siano oltre il 70%. Eppure le donne a Roma tendono ad avere un titolo di studio più alto degli uomini: oltre il 53% dei laureati sono donne. Nonostante solo il 42% delle donne ha un’occupazione, contro il 55% degli uomini. La maternità e la cura dei figli sono ancora dei fattori condizionanti per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La partecipazione delle madri al mercato del lavoro è inferiore a quella delle non madri, come riflette il rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli che è pari a 86,3%. La contrazione del lavoro e del reddito per le donne sono causati dal fatto che, all’interno delle coppie, gran parte delle incombenze legate alla cura dei figli rimane a carico della madre piuttosto che del padre. Infatti, al contrario delle donne, il rapporto tra i tassi di occupazione degli uomini con figli e degli uomini senza figli è addirittura superiore a 100 (105,7%): i padri lavorano più dei non padri.
COMUNE DI ROMA
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PROPOSTE: DONNE E MERCATO DEL LAVORO
Creare l’assegno Maternità del Comune Seguendo il modello di Bologna, proponiamo di creare un assegno di maternità. Si tratta di un contributo economico concesso dal Comune, tramite INPS, in favore delle madri che non ricevono l'indennità di maternità o che ricevono un'indennità inferiore all'importo del contributo previsto dal Comune, e che hanno un valore ISEE che non superi determinati parametri. Proponiamo un contributo simile a quello previsto a Bologna di circa 1.740,60 euro al mese.
Promuovere voucher per corsi di formazione nel periodo di congedo di genitorialità Ai genitori che decidono di seguire dei corsi di formazione durante i congedi di maternità e paternità sarà concesso un rimborso fino a 500 euro. In questo modo, i congedi genitorialità possono essere un’opportunità di formazione per il lavoratore che deve assentarsi dal lavoro durante il periodo.
Obbligo di trasparenza su retribuzioni, organici e promozioni dell’Amministrazione Capitolina Proponiamo di creare un Certificato di Equità salariale su organico, retribuzioni e promozioni per tutti gli organi della PA del Comune di Roma. Questo certificato sarà prodotto dall'INPS (che ha già accesso a tutte le informazioni necessarie), in modo da evitare di imporre alle imprese il costo amministrativo di fornitura dei dati. Il certificato conterrà informazioni su: • Il numero di assunte per livello e la ripartizione dell’organico • Le retribuzioni medie di uomini e donne per livello, e la loro differenza, su base annua e ripartita tra ruoli • Le promozioni assegnate a lavoratrici donne in rapporto a quelle degli uomini. Laddove vi fossero differenze significative, è necessario spiegarne la motivazione
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INDICE
A. POLITICHE SOCIALI B. POLITICHE EDUCATIVE • LA SITUAZIONE ATTUALE • LE PROPOSTE SPECIFICHE 1. ASILI NIDO 2. SCUOLE DELL’INFANZIA 3. ORIENTAMENTO E SOSTEGNO 4. SERVIZI SCOLASTICI
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LA SITUAZIONE ATTUALE CRITICITÀ
Roma è l’area urbana italiana con la popolazione in età scolare più numerosa, sono circa 340mila i minori residenti tra i 6 e 18 anni. Tuttavia, le politiche educative e le iniziative culturali orientate ai giovani ricoprono spesso un ruolo molto marginale. 1. Livello di spesa: Roma ha dedicato in media 150€ annui pro-capite per i servizi su istruzione e il diritto allo studio. La spesa per l’istruzione di Roma risulta inferiore rispetto a quella di Milano e Bologna, che in media dedicano rispettivamente 203€ e 196€ pro-capite 2. Eterogeneità del territorio: La popolazione in età scolare risiede principalmente in aree urbane periferiche, lontane dalle zone centrali della città, dove la scarsità di attrattori culturali limita lo sviluppo sociale ed economico e aumenta il rischio di dispersione scolastica. Il 75% dei giovani con genitori privi di diploma non completano essi stessi il ciclo di studio, contro una media OCSE del 42%
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LA SITUAZIONE ATTUALE CRITICITÀ
3. Qualità dell’offerta formativa: La scuola spesso non offre agli studenti e alle famiglie percorsi di accompagnamento psicologico e di orientamento. Eppure sono servizi cruciali se consideriamo che 7 ragazzi su 10 vivono in aree urbanistiche con scarso livello di servizi funzionali, fortemente vincolate dallo stato in cui versano le infrastrutture territoriali. La pandemia ha inoltre reso ancora più evidenti le disuguaglianze sociali e la limitata efficacia degli attuali strumenti per contrastare la povertà culturale ed educativa 4. Servizi scolastici: Oltre allo studio e all’apprendimento, la scuola deve essere il punto di riferimento e di aggregazione per gli studenti, le famiglie e per la cittadinanza, trasformandosi in luogo di scambio culturale, costruzione di nuove relazioni e superamento della disgregazione del tessuto sociale della città. Roma deve garantire il potenziamento e l’efficienza dei servizi scolastici, con particolare riferimento al trasporto, la mensa, le attività sportive e la progettualità didattica integrativa come ad esempio il tempo pieno e le scuole aperte nel territorio
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ASILI NIDO CRITICITÀ
La copertura della domanda potenziale di servizi per la prima infanzia a Roma è pari al 34,9%, superiore non solo alla media regionale (30,7%) e nazionale (24,9%), ma anche rispetto all’obiettivo UE (33%). Un dato apparentemente positivo, che però nasconde precise disparità presenti sul territorio: una popolazione pari a 600mila abitanti vive in zone urbane dove i servizi per la prima infanzia sono al di sotto della media europea di almeno 5 punti percentuali. Il maggior numero di bambini di età inferiore ai 3 anni vive nel Municipio VI, dove si registra il minor livello di soddisfazione della domanda potenziale degli asili nido (26%) dopo il Municipio XV (20%).
Target EU
33%
Roma
35%
Municipio VI 256.878 Abitanti
Municipio XIV 191.851 Abitanti
Municipio XV 160.502 Abitanti
La carenza di strutture si rileva nelle zone dove vivono i più giovani e dove l’indice di disagio sociale è maggiore, conferma ancora una volta la correlazione diretta tra povertà educativa e povertà economica.
26%
7% sotto il target europeo
29%
4% sotto il target europeo
20%
13% sotto il target europeo
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ASILI NIDO PROPOSTE
Raggiungere il 33% su tutti i Municipi
Popolazione iscritta in anagrafe (età <3 anni) e livello di soddisfazione della domanda potenziale (2019)
Assicurare la copertura effettiva dei servizi per la prima infanzia per almeno il 33% in tutti i Municipi della Capitale, partendo dall’analisi delle disparità sociali ed economiche presenti nelle diverse aree urbanistiche del territorio è una nostra priorità.
Creare un Bonus Nido Comunale Per permettere a tutte le famiglie di accedere alle strutture per la prima infanzia proponiamo di creare un’agevolazione a livello comunale. Il Bonus Nido Comunale coprirà direttamente i costi delle rette: non sarà quindi applicato il sistema di rimborso. L’erogazione del Bonus sarà modulato come segue: • Famiglie con ISEE sotto i 15mila euro annui, erogazione massima del Bonus (basato sui costi regionali) • Famiglie con ISEE tra i 15mila e 40mila euro annui, erogazione di una quota decrescente del bonus (lineare), fino all’azzeramento al di sopra dei 40mila euro.
COMUNE DI ROMA
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ASILI NIDO PROPOSTE
Incentivare i nidi aziendali
Stipulare le convenzioni tra nidi privati ed aziende, facilitando la ripartizione dei costi di attivazione del servizio tra le aziende e il Comune, attraverso politiche di incentivo fiscale o contributivo, per incrementare il numero dei nidi aziendali, oggi fermo solamente a 16 strutture esistenti in tutta la città di Roma.
Rendere gli asili nido più accessibili Proponiamo l’ampliamento delle fasce orarie di apertura degli asili nido, allo scopo di venire incontro alle esigenze delle famiglie e favorire il rientro rapido nel mondo del lavoro dei genitori.
Informare sui servizi per la prima infanzia
Per stimolare la domanda e risolvere il problema della scarsa informazione rispetto ai servizi per la prima infanzia, la nostra proposta è che i futuri genitori siano esposti ad un programma informativo, collegato ai servizi di maternità, sulle opzioni educative per la prima infanzia. Questa proposta vuole trasmettere il messaggio che, anche se non c’è necessità a livello logistico per una famiglia di iscrivere il proprio figlio ad un asilo nido, la mancata partecipazione all’educazione infantile può creare svantaggi a lungo termine.
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SCUOLE DELL’INFANZIA CRITICITÀ
La scuola dell’infanzia a Roma è in grande prevalenza pubblica: 321 sezioni di scuole dell’infanzia comunali cui se ne aggiungono 229 statali e 245 scuole paritarie. Anche se l'integrazione tra offerta comunale, statale e privata offre un livello di soddisfazione della domanda elevato, permane il fenomeno delle liste di attesa, imputabile a tre principali ragioni: 1. Territorio: l’offerta dei posti non copre il bacino di utenza soprattutto nei nuovi quartieri periferici, ove si addensa la popolazione giovanile e straniera 2. Reputazione: l’utenza concentra le proprie domande su alcuni istituti piuttosto che altri, ingolfando le liste d’attesa delle scuole prescelte perché la ritiene migliore o maggiormente idonea a soddisfare le proprie esigenze, rifiutando altre opportunità di inserimento 3. Doppia richiesta di iscrizione: pur esistendo un generico divieto, le domande di iscrizione continuano ad essere presentate contestualmente sia alla scuola statale che in quella comunale Per garantire un efficace funzionamento della Scuola dell’infanzia è necessario superare gli ostacoli che limitano il livello di soddisfazione della domanda in tutti i Municipi. COMUNE DI ROMA
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SCUOLE DELL’INFANZIA PROPOSTE
Eliminare il fenomeno delle liste di attesa
Proponiamo che le scuole comunali e quelle statali abbiano reciprocamente accesso alle richieste di iscrizione, così da studiare il fenomeno delle liste di attesa. Una soluzione concreta potrebbe poi essere la comunicazione da parte degli uffici scuola municipali delle liste degli iscritti al servizio di refezione scolastica, perché non si può essere iscritti alle mense di più scuole.
Promuovere il sistema integrato 0-6 anni Rafforzare la rete dei Poli Educatici 0-6, realizzandoli all’interno di spazi non utilizzati presenti sia nelle scuole che in altre strutture del territorio, possibilmente in prossimità degli edifici esistenti, così da garantire la continuità didattica.
Dare supporto ai genitori Creare dei luoghi di supporto alla genitorialità attraverso l’attivazione di sportelli d'ascolto e incontri periodici gestiti da psicopedagogici, per affiancare e sostenere i genitori che sempre più spesso sono in difficoltà e disorientati nella gestione del loro ruolo educativo.
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ORIENTAMENTO E SOSTEGNO CRITICITÀ
Intervenire per garantire la parità delle condizioni di accesso e la continuità dei percorsi di istruzione, occupandosi in modo particolare delle situazione di svantaggio, economico, fisico, sociale e culturale, rappresenta uno dei compiti più importanti delegati all’amministrazione capitolina. A Roma, molti studenti abbandonano la scuola prima del completamento degli studi: il 10,7% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ha solo la licenza media. Tra i fattori più importanti che portano all’abbandono degli studi c’è la scarsa motivazione scolastica e il perpetuarsi di difficoltà legate all’inserimento sociale, disturbi psicologici, comportamentali e di apprendimento. Per gli studenti stranieri le difficoltà si moltiplicano: l’insuccesso scolastico è spesso correlato a difficoltà di apprendimento derivanti dalla scarsa conoscenza della lingua italiana e della cultura. Si avverte la mancanza di una reale ed efficace cultura dell’orientamento scolastico e del sostegno psicologico. Il Comune di Roma attualmente limita le sue azioni ad iniziative locali disomogenee e solo prevalentemente di carattere informativo. Per esempio, il servizio “Informagiovani” è attivo con un unico sportello e opera prevalentemente su iniziativa delle singole scuole o dei Municipi.
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ORIENTAMENTO E SOSTEGNO PROPOSTE
Potenziare il servizio psicologico Vogliamo creare un servizio di supporto psicologico permanente in ogni scuola, per studenti, famiglie e insegnanti, garantendo loro l’accesso in ogni momento e in forma riservata, con l’obiettivo di favorire il dialogo e le relazioni tra le diverse componenti della scuola. Stimiamo che ogni scuola avrà bisogno di 1 o 2 psicologi, a seconda della domanda e del numero degli studenti.
Potenziare il servizio di orientamento
Ogni scuola secondaria dovrà fornire un servizio di orientamento a disposizione degli studenti, con figure professionali specializzate nell’attività di counseling, coaching e orientamento, mirato alla realizzazione di percorsi intra ed extracurricolari per acquisire conoscenze ed esperienze necessarie a sviluppare consapevolezza dei propri mezzi e aspirazioni. Il servizio offrirà anche consulenza ai genitori per aiutarli ad interpretare correttamente inclinazioni e attitudini dei propri figli, e agli insegnanti, per aggiornarli sugli sbocchi professionali ed educativi degli studenti. Infine, prevediamo la creazione di un portale cittadino specificatamente destinato all’Orientamento.
Potenziare la mediazione culturale Vogliamo aggiornare e potenziare il piano di studi per i corsi di formazione in mediazione culturale e linguistica, in modo da inserire nuove professionalità specializzate sui temi dell’integrazione sociale, inclusione e mediazione socioculturale. Questi lavoreranno principalmente nelle scuole a supporto degli alunni stranieri con difficoltà di integrazione, ma anche in altre strutture pubbliche e private. È importante sottolineare che assumere mediatori culturali è un investimento per il Comune, non una spesa assistenzialistica.
Favorire l’inclusione Avviare progetti didattici ed extracurricolari permanenti con le diverse realtà sociali presenti sul territorio (es. associazioni, volontari), focalizzate principalmente nel sostegno e nell’integrazione dei ragazzi con disabilità e con disturbi evolutivi specifici, allo scopo per esempio di facilitare e stimolare l’attività sportiva o artistica.
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SERVIZI SCOLASTICI CRITICITÀ
I servizi scolastici (mensa, tempo pieno, attività pomeridiane extracurricolari e sportive) sono fondamentali per lo sviluppo educativo, l’inclusione e la socializzazione, e contribuiscono alla lotta contro la dispersione scolastica e alla promozione della mobilità sociale. Una scuola in grado di assicurare questi servizi aumenta del 167% la probabilità di emancipazione dei ragazzi da situazioni di disagio socioeconomico. Scuole con servizi scolastici efficienti sono quindi elementi cardine del contrasto alla povertà educativa, e devono essere tra le priorità dell’amministrazione capitolina, soprattutto se consideriamo che circa il 12% dei minori a Roma vivono in famiglie con vulnerabilità lavorativa. Attualmente, purtroppo, il Comune non offre servizi scolastici soddisfacenti. Questo anche perché spendiamo troppo poco in questi servizi: 53€ annui pro-capite contro i 98€ di Bologna.
Famiglie con minori e reddito <25mila euro per Municipio 13 11 9 7 4 2 0 VI
V
X
VII XIV XV
III
XI
IV
I
XIII
II
XII VIII
COMUNE DI ROMA
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SERVIZI SCOLASTICI CRITICITÀ: MENSE
La copertura del servizio mensa di Roma (21,9%) è inferiore alla media nazionale. Confrontando i Municipi, la quota maggiore di edifici dotati di mensa si registra nel Municipio IV (58%), nel VI (47%), nel III (43%) e nel V (42%). In tutti gli altri Municipi la quota di mense nelle scuole raggiunge un massimo del 25%. Non solo abbiamo poche mense, ma anche poco accessibili alle persone in stato di disagio economico: l’attuale sistema tariffario prevede l' esenzione solo per i nuclei familiari con ISEE fino a 5 mila euro, una soglia troppo bassa che comprende di fatto solo l’indigenza, ma non le situazioni di grande povertà.
Dove si trovano le mense scolastiche nel Comune di Roma
Il sistema tariffario vigente non tiene in alcun conto la fruizione effettiva dei pasti da parte degli alunni. Le famiglie sono tenute a corrispondere una cifra mensile fissa, indipendentemente dalla presenza dei propri figli a scuola. OPENPOLIS
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SERVIZI SCOLASTICI CRITICITÀ: TRASPORTI E ALTRI SERVIZI
1. Trasporti: Roma è la penultima città del Lazio per scuole raggiungibili con mezzi pubblici. L’inefficienza del trasporto scolastico e la mancanza di collegamenti tra studenti e scuole è un’altra delle cause che incrementano la dispersione scolastica
3. Servizi scolastici in orario extra-curriculare: Con il progetto “Scuole Aperte” Roma nell’ultimo decennio ha visto sviluppare esperienze educative e culturali virtuose e interessanti: attraverso patti di collaborazione e accordi tra scuole, associazioni culturali e genitori sono state organizzate attività fuori dall’orario scolastico e nel periodo, estivo. Tuttavia si è trattato sempre di casi estemporanei e isolati: nel 2019 solo 18 istituti hanno aderito, nel 2021 solo 20. È necessario andare oltre le singole esperienze ed estendere questo tipo di progettualità in maniera organica e permanente in tutti i Municipi
OPENPOLIS
4. Fondi europei: Rappresentano un’ importante risorsa finanziaria per assicurare un maggiore livello di efficienza e disponibilità dei servizi scolastici, ma sono spesso utilizzati in modo limitato e dispersivo. La distribuzione dei fondi senza alcun tipo di coordinamento e la discontinuità dei progetti impediscono alle attività di incidere in maniera significativa sulla realtà delle scuole. Per migliorare la gestione delle risorse da parte delle singole scuole e garantire di conseguenza una maggiore qualità dei servizi scolastici sono necessari un coordinamento delle attività e un supporto progettuale ed organizzativo dedicato
2. Tempo pieno: Il tempo pieno è un servizio fondamentale per ridurre la dispersione scolastica, migliorare il rendimento dei ragazzi e permettere ai genitori di conciliare vita lavorativa e familiare. A Roma, solo il 49% degli alunni frequenta il tempo pieno, un dato ben al di sotto di Milano (58 %) e Torino (53%).
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SERVIZI SCOLASTICI PROPOSTE
Riforma del sistema di pagamento della mensa, Istituendo il borsellino elettronico
Rimodulazione delle soglie per la determinazione delle tariffe del servizio mensa
Per rispondere alla problematica dei pasti pagati ma non usufruiti, proponiamo una soluzione adottata già da tempo in molti comuni italiani: il borsellino elettronico. Questo modello si basa sul pagamento dei pasti solo in caso di effettiva fruizione: attraverso un sistema completamente informatizzato, le famiglie effettuano delle ricariche che costituiscono un credito dal quale viene decurtato di volta in volta l’ammontare del pasto fruito dal proprio figlio. In caso di morosità grave e prolungata, si procede agli opportuni accertamenti: se determinata da condizioni di effettivo bisogno, si attivano tutti i meccanismi di protezione previsti per le situazioni di fragilità, negli altri casi si procede al recupero coattivo delle somme dovute.
Proponiamo di innalzare l’ISEE di esenzione fino a 15.000 €. Così, le famiglie con ISEE fino a 15 mila euro non pagheranno nessun costo di servizio mensa. Proponiamo di aggiungere due fasce di tariffe mensili per ISEE superiori a 45 mila euro.
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SERVIZI SCOLASTICI PROPOSTE
Creare il Fondo Scuole Aperte
Promuovere il progetto Pedibus
Proponiamo di creare il Fondo Scuole Aperte per incentivare le scuole a creare patti di collaborazione con genitori ed associazioni, con l’obiettivo di estendere la permanenza degli studenti nelle scuole attraverso laboratori didattici, attività extra-curriculari, ricreative e sportive destinate allo sviluppo personale e sociale dei ragazzi. Inoltre, è necessario creare una sezione specifica del sito di Roma Capitale dedicata alla promozione e diffusione delle attività di Scuole Aperte.
Il progetto Pedibus, adottato a macchia di leopardo nei vari quartieri, dopo un iniziale periodo di entusiasmo si è frequentemente arenato, senza venire poi riproposto. Proponiamo di promuovere il progetto su tutti i territori del Comune: gli alunni si ritroveranno in alcuni punti di incontro prestabiliti, in prossimità dei loro domicili e verranno accompagnati a piedi da operatori qualificati. Il servizio può essere garantito grazie al coinvolgimento di associazioni e volontari previo inserimento in un elenco di soggetti accreditati, gestito attraverso un bando municipale che includa anche una forma di rimborso spese.
Potenziare il servizio di scuolabus
Istituire un ufficio tecnico dei Fondi Europei
Il servizio di scuolabus deve essere implementato in maniera consistente e capillare per coprire tutte le zone della città. Ci saranno dei punti di incontro dove prelevare e riaccompagnare gli alunni, in maniera tale che la durata del tragitto casa-scuola non superi i 30 minuti. Al momento dell’iscrizione a scuola, verrà raccolta la richiesta delle famiglie e il costo del servizio si baserà su tariffe modulate in proporzione all’ISEE del nucleo familiare.
Proponiamo l’istituzione di un ufficio tecnico preposto all’analisi delle opportunità offerte dei Fondi Europei e dedicato al supporto nella progettazione ed all’integrazione territoriale dei progetti.
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