ROMA 2021
PIANO SICUREZZA #CALENDASINDACO
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#CALENDASINDACO
INDICE
A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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INDICE
A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 6. PREVENZIONE CRIMINALITÀ ORGANIZZATA 7. FONDO PER LA SICUREZZA URBANA
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LA SITUAZIONE ATTUALE In rapporto alla popolazione, Roma ha meno crimini di Milano, Torino, Bologna e Firenze.
Un sondaggio indica che il 59% dei romani ritiene che la Capitale sia più insicura negli ultimi anni. Ci sono alcune zone della città che sono più colpite da fenomeni criminali rispetto ad altre.
Posizione
Città
Crimini ogni 1.000 abitanti
1
Firenze
105,9
2
Milano
99,3
3
Bologna
90,2
4
Torino
75,8
5
Venezia
74,8
6
Napoli
60,6
7
Roma
60
ELABORAZIONE DI ROMA CAPITALE SU DATI ISTAT 2019
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LA SITUAZIONE ATTUALE Nel primo semestre del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, alcuni municipi di Roma hanno visto crescere fortemente alcune forme di criminalità.
Quartieri (Municipi)
Delitti tot. (crescita rispetto all’anno passato)
Furti
Rapine
Droga
Centro Storico (I)
+12
+15
-27
-
Parioli/Nomentano (II)
-10
-11
-33
-26
Monte Sacro (III)
-8
-3
-20
-34
Tiburtina (IV)
-8
-10
-25
-8
Prenestino/Centocelle (V)
+13
+11
+4
+34
Roma est, Ponte di Nona, Lunghezza (VI)
+2
-5
-33
+85
Appio Latino, Tuscolana, Cinecittà (VII)
-5
-3
-14
+63
Appia Antica (VIII)
-11
-11
+35
-3
[1/2]
MINISTERO DELL’INTERNO 2019
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LA SITUAZIONE ATTUALE Nel primo semestre del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, alcuni municipi di Roma hanno visto crescere fortemente alcune forme di criminalità.
[2/2]
Quartieri (Municipi)
Delitti tot. (crescita rispetto all’anno passato)
Furti
Rapine
Droga
Eur (IX)
-10
-15
-24
-
Ostia, Acilia (X)
-12
-14
+15
-28
Arvalia, Portuense (XI)
+11
+11
-7
+56
Monte Verde (XII)
+6
+10
-36
-35
Aurelia (XIII)
-
+6
-36
-16
Monte Mario (XIV)
-16
-13
-16
+49
Cassia/Flaminia (XV)
-13
-15
-58
-9
MINISTERO DELL’INTERNO 2019
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LA SITUAZIONE ATTUALE Tra i tanti elementi che possono contribuire a rendere insicura la città, o per lo meno percepita come tale, ce ne sono alcuni che dipendono dall'amministrazione comunale: • Illuminazione pubblica insufficiente • Degrado e scarso livello di decoro urbano • “Malamovida” • Politiche insufficienti e inadeguate per le persone senza dimora • Pochi presidi territoriali delle Forze dell’Ordine e di Polizia Locale
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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IL NOSTRO PIANO
VOGLIAMO RENDERE ROMA PIÙ SICURA ATTRAVERSO UN PIANO ARTICOLATO IN 7 PUNTI 1.
Aumentare le telecamere di videosorveglianza
2. Potenziare l'illuminazione pubblica 3. Contrastare la "malamovida" 4. Riformare la Polizia Locale di Roma Capitale 5. Contribuire alla prevenzione della criminalità organizzata 6. Sottoscrivere un nuovo Patto per la Sicurezza Urbana con Prefettura e Regione
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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PIÙ TELECAMERE
AUMENTARE LE FONTI DI VIDEOSORVEGLIANZA ACCESSIBILI ALLE FORZE DELL’ORDINE
L'ultimo censimento delle telecamere presenti a Roma ha rilevato la presenza di circa 7.200 telecamere di soggetti privati e pubblici. Tuttavia, ad oggi le Forze dell'Ordine e la Polizia dispongono solo di 1.300 di queste. Pertanto, bisogna realizzare l’integrazione tecnologica dei flussi video derivanti da tutte le 7.200 telecamere presenti a Roma in modo da potenziare l'attività di videosorveglianza, cruciale per monitorare l'ordine pubblico e garantire la sicurezza dei cittadini.
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PIÙ TELECAMERE
AUMENTARE LE FONTI DI VIDEOSORVEGLIANZA ACCESSIBILI ALLE FORZE DELL’ORDINE Per questo, è necessario instaurare un dialogo con gli esercizi commerciali che mettono a disposizione i propri flussi video e siglare un protocollo d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Interno, la Regione e il Comune per l’istituzione di un Tavolo permanente per la videosorveglianza. Per realizzare questo progetto sarà necessario un investimento tra i 5 e i 10 milioni di euro, che verrà finanziato con risorse provenienti esclusivamente dai soggetti pubblici. Sistemi di videosorveglianza già disponibili per forze di pubblica sicurezza
Ulteriori sistemi di videosorveglianza nella disponibilità di Comune/Regione
Ulteriori sistemi di videosorveglianza soggetti privati Coperture Esemplificative
Coperture Esemplificative
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PIÙ TELECAMERE
AUMENTARE LE FONTI DI VIDEOSORVEGLIANZA ACCESSIBILI ALLE FORZE DELL’ORDINE
È inoltre importante installare telecamere intelligenti dotate del sistema OCR (Optical Character Recognition) e integrate con sistemi Cloud, sfruttando la rete 5G di ultima generazione. L’intelligenza integrata permette infatti a queste telecamere di eseguire attività che riducono il carico di lavoro degli operatori e aumentano l’efficacia della sorveglianza in molti ambiti, come ad esempio: 1. La stima dei flussi di persone e il monitoraggio di situazioni a rischio per sovraffollamento 2. L'identificazione, la segnalazione e il tracciamento di veicoli per monitorare illeciti e violazioni del codice della strada 3. La segnalazione di fumo e rischio incendi 4. La segnalazione di attività sospette (es. in zone di spaccio) Sarà inoltre necessario creare una unità di intelligence all’interno della Polizia Locale di Roma Capitale, dotata di personale altamente specializzato per la gestione delle segnalazioni e l’analisi dei dati provenienti dalle telecamere di sorveglianza.
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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PIÙ ILLUMINAZIONE
ROMA NON HA ABBASTANZA ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Secondo i cittadini romani l’illuminazione pubblica è al terzo posto tra le priorità di intervento da parte del Comune, dopo l’igiene urbana e il trasporto pubblico. Infatti, Roma ha meno punti luce di Milano e Torino: il 35% in meno di punti luce ogni mille abitanti di Milano e il 63% di Torino. Questo è dovuto in parte alle diverse condizioni meteorologiche, ma Roma si attesta comunque su livelli troppo bassi di illuminazione pubblica. Questo genera un problema di sicurezza perché strade e parchi al buio rendono gli incidenti più probabili e i crimini meno visibili, aumentando l'insicurezza percepita. Per questo Roma deve aumentare l'illuminazione pubblica, in particolare nei quartieri al di fuori dal GRA e nelle zone di nuova urbanizzazione. Città
Punti luce ogni 1.000 abitanti
Il vantaggio delle altre città rispetto a Roma
Punti luce per kmq di superficie edificata
Il divario di Roma
Torino
117
63%
1.171
-76%
Milano
97
35%
1.284
-92%
Roma
72
//
667
//
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PIÙ ILLUMINAZIONE
DIECI GIORNI PER RIPRISTINARE UNA LAMPADA SPENTA
I tempi medi di ripristino da parte di ACEA sono peggiorati molto negli ultimi anni. Nel 2015, per ripristinare una singola lampada, si impiegavano in media circa 4 giorni. Nel 2019 i tempi sono più che raddoppiati, fino a oltre 10 giorni.
Serie temporale dei tempi effettivi medi di ripristino (TRM) del servizio in caso di guasto e per tipologia
ELABORAZIONE ACOS SU DATI ARETI
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PIÙ ILLUMINAZIONE
GARANTIRE TEMPI CONTENUTI DI RIPRISTINO DEI GUASTI
È necessario garantire che una lampada spenta venga ripristinata in 2 giorni, a differenza degli oltre 10 di oggi, attraverso • L'aumento degli investimenti sulla manutenzione della rete di illuminazione pubblica da 5 a 19 milioni di euro l'anno • L'inserimento all’interno del nuovo Contratto di Servizio per l’illuminazione pubblica i tempi di ripristino definiti sia dagli standard ministeriali che dalla gara CONSIP luce 4 Tipologia di guasto
Tempi medi di ripristino oggi
Tempi medi di ripristino domani
Singola lampada spenta
10,6
2
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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STOP ALLA MALAMOVIDA LA SITUAZIONE ATTUALE
Ogni notte diverse zone di Roma subiscono il fenomeno della malamovida: schiamazzi e risse che rendono impossibile ogni forma di convivenza con i residenti. Questo succede a causa di: • Scarsi controlli sulla vendita al dettaglio di alcolici e superalcolici fuori orario • Scarsa applicazione degli strumenti sanzionatori • Scarso presidio preventivo delle Forze dell'Ordine nei luoghi noti di "malamovida" Per questo, vogliamo agire in 3 direzioni: 1. Inasprire ulteriormente le regole - e i controlli - sulla vendita di alcolici al dettaglio, fino al divieto di conservare in fresco gli alcolici 2. Aggiornare il Regolamento di Polizia Urbana per dare pieno utilizzo agli ordini di allontanamento e al daspo urbano 3. Rafforzare il presidio serale delle Forze dell’Ordine nei luoghi più sensibili
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STOP ALLA MALAMOVIDA
AUMENTARE I CONTROLLI SULLA VENDITA AL DETTAGLIO DELL’ ALCOL
A Roma l'abuso di alcolici è una delle cause scatenanti della malamovida. Il Regolamento di polizia urbana già oggi vieta, in alcune zone della città, la vendita al dettaglio di alcolici dalle 22 alle 7 del mattino, oltre che al consumo nei luoghi pubblici a partire dalle 23. Inoltre, di recente le Ordinanze della Sindaca hanno ulteriormente ristretto gli orari di vendita e consumo in area pubblica, a partire dalle 18. Tuttavia, le norme senza i controlli valgono poco, finendo per non essere rispettate in moltissimi casi: si pensi alla vendita al dettaglio di alcolici fuori orario dei minimarket. Ecco perché è innanzitutto necessario rafforzare i controlli da parte della Polizia Locale sulla vendita al dettaglio da parte di minimarket e esercizi di vicinato.
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STOP ALLA MALAMOVIDA
VIETARE LA VENDITA AL DETTAGLIO DI ALCOLICI IN FRESCO
Tuttavia, non basterà solo rafforzare i controlli sul rispetto degli orari di vendita. Sarà anche necessario vietare a chi esercita la vendita al dettaglio in alcune determinate zone della città di tenere in fresco gli alcolici e i superalcolici. Questo non solo disincentiverà il consumo di alcol ma permetterà alla Polizia locale anche di eseguire controlli nell'arco di tutta la giornata e assicurarsi che tanto le disposizioni di conservazione quanto quelle sugli orari di vendita degli alcolici siano rispettate. Il divieto di mantenere in fresco gli alcolici venduti al dettaglio in alcune zone della città è una disposizione già utilizzata da diversi Comuni d'Italia, come Udine e Rimini.
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STOP ALLA MALAMOVIDA AGGIORNARE REGOLAMENTO POLIZIA URBANA: ATTIVAZIONE ORDINE DI ALLONTANAMENTO [1/2]
Nelle aree di Roma individuate dal Regolamento di Polizia urbana, la Polizia Locale di Roma Capitale può attivare l’ordine di allontanamento da un determinato luogo pubblico per coloro che violano le regole in materia di stazionamento e di occupazione di spazi previsti dall'ordinamento vigente, nonché per coloro che sono responsabili delle condotte di manifesta ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza, commercio in aree pubbliche senza o oltre i limiti dell’autorizzazione necessaria, esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore e vendita abusiva dei titoli di accesso alle manifestazioni sportive. L’ordine di allontanamento viene segnalato al Questore che, in caso di reiterazione della condotta da parte del soggetto interessato, può disporre il Daspo Urbano ovvero il divieto di accedere in un determinato luogo fino a un massimo
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STOP ALLA MALAMOVIDA AGGIORNARE REGOLAMENTO POLIZIA URBANA: ATTIVAZIONE ORDINE DI ALLONTANAMENTO [2/2]
Per garantire una efficiente applicazione di questo strumento e limitare i fenomeni di malamovida, è fondamentale procedere periodicamente alla mappatura delle attività illegali nelle diverse zone di Roma e, di conseguenza, aggiornare il Regolamento di Polizia urbana, in modo tale che le aree urbane in cui è possibile attivare l’ordine di allontanamento corrispondano a quelle dove vi è effettiva necessità. A tal proposito, proponiamo di rilancio e riprogettazione del SIRS (Sistema Integrato Roma Sicura), una piattaforma tecnologica che, utilizzando i dati disponibili, identifichi le zone maggiormente sensibili e crei la mappa del rischio della Città.
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE RIFORMARE LA POLIZIA DI ROMA CAPITALE La Polizia Locale di Roma Capitale è un corpo fondamentale per la sicurezza della città e il contrasto all’illegalità. Ma inefficienza e mala organizzazione hanno determinato la scarsa affidabilità con cui i cittadini romani percepiscono la Polizia Locale di Roma Capitale (PLRC), nonostante le migliaia di agenti che ogni giorno svolgono con rigore un compito delicato in condizioni difficili. L’ultimo avvicendamento del Comandante Generale a opera della Sindaca Raggi (il terzo in 5 anni!), a seguito degli episodi corruttivi e di opaca gestione - piuttosto risalenti - mostrati dalla trasmissione Report , sottolinea come ci sia molto da fare per ricreare il rapporto di fiducia con i romani.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA SITUAZIONE ATTUALE TASSO DI ASSENTEISMO
Nel 2019 la Polizia Locale di Roma Capitale ha registrato un tasso di assenza pari al 23,4%, di gran lunga maggiore a quello degli altri grandi comuni italiani rilevati nel nostro benchmark. A titolo di paragone, Milano registra un tasso pari al 17,45%.
Città
Tasso di assenza
Roma
23,4%
Torino
20,09%
Firenze
20,07%
Milano
17,45%
FONTE: BANCHE DATI COMUNALI
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA SITUAZIONE ATTUALE SPESA PRO CAPITE PER POLIZIA LOCALE
Nel 2019 il Comune di Roma ha speso 117,03€ pro capite per la Polizia Locale. Anche in questo caso il dato di Roma Capitale è inferiore a quello degli altri grandi Comuni italiani rilevati nel nostro benchmark.
Milano
141,94
Firenze
138,92
Venezia
121,67
Roma
117,03
Torino
108,04
Genova
100,42
Bologna
98,56
0
37,5
75
112,5
150 FONTE: OPENPOLIS
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA SITUAZIONE ATTUALE PROVENTI DERIVANTI DALL'ATTIVITÀ DI CONTROLLO E REPRESSIONE DELLE IRREGOLARITÀ E DEGLI ILLECITI
Nel 2019 il Comune di Roma è riuscito ad incassare (cassa) soltanto il 55% delle entrate derivanti dall’attività di controllo delle irregolarità e degli illeciti che doveva riscuotere (competenza). Anche qui, un dato di gran lunga inferiore a quello di Milano, che si attesta al 67,78%.
Città
Cassa
Competenza
Cassa/Competenza (%)
Città
Proventi pro capite (€)
Milano
178.753.443
263.727.672
67,78
Firenze
199,77
Firenze
46.567.509
74.322.548
62,66
Milano
188,91
Torino
49.824.578
84.101.221
59,24
Roma
109,54
Roma
170.945.976
310.802.436
55
Torino
96,54
OPENBILANCI
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA Gli elementi strutturali che determinano l’attuale situazione disfunzionale della PLRC sono legati ad una mancanza di chiarezza nella governance e negli strumenti di accountability e trasparenza. Oggi, ogni pezzo dell’organizzazione comunale (i Municipi, i Dipartimenti, gli assessorati e lo stesso Gabinetto del Sindaco) ambisce a controllare e nei fatti dirigere l’attività tecnica del Corpo ben oltre i limiti consentiti, senza averne la capacità e senza assumersi le relative responsabilità. Questo produce una scarsa controllabilità delle forze, una eccessiva complessità gestionale ed operativa delle stesse, ma soprattutto la generazione di posizioni dominanti all’interno del corpo di polizia, che rispondono ad agenti diversi e risultano difficilmente controllabili dal centro. In assenza di un chiaro soggetto responsabile del controllo della struttura, diventa molto difficile individuare e correggere i problemi di inefficienza interna. Anzi, l’azione di accountability eseguita in maniera non automatica ma mediata, tende a giustificare e sfumare i problemi di natura organizzativa.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA Il nostro programma prevede, entro il primo mandato, una Polizia Locale rifondata, all’avanguardia nel Paese per le sue procedure completamente digitalizzate e tracciabili, dotata di un atto ordinativo e di una organizzazione coerente a quest’obiettivo strategico e non alle esigenze interne al Corpo stesso. Tale impostazione, solo in apparenza radicale, è in realtà condizione assolutamente necessaria al superamento della diffusa percezione negativa della PLRC e all’eliminazione degli elementi strutturali dell’attuale situazione disfunzionale.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA Il nostro obiettivo deve essere perseguito in maniera graduale ma “inesorabile”, e sarà raggiunto in 4 fasi. Le prime tre parallele e la quarta di conseguimento politico: 1. 2. 3. 4.
Presa di contatto e condizionamento della struttura su obiettivi tattici di breve periodo Dispiegamento delle misure industriali Adeguamento organizzativo alle misure industriali gradualmente conseguite Adozione delle misure ordinamentali che formalizzino i risultati delle fasi precedenti
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA Le fasi appena elencate dovranno realizzarsi mediante il raggiungimento di 9 obiettivi: 1. Individuare standard di qualità 2. Aumentare l’efficienza della struttura 3. Ristrutturare la funzione di comando e controllo per aumentare l’efficienza operativa 4. Aumentare l’accountability e la trasparenza 5. Rilanciare la comunicazione della PLRC 6. Collaborare nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata 7. Pianificare la logistica della nuova Polizia Locale 8. Pianificare la politica di assunzioni della nuova Polizia Locale 9. Formalizzare la nuova organizzazione della Polizia Locale
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 1. Individuare standard di qualità È necessario che le attività della PLRC siano ricondotte a criteri di totale trasparenza e risultino effettivamente sottoponibili al controllo dei cittadini, sia come singoli, sia in forma associata. Il Corpo deve pertanto definire gli standard di qualità dei propri servizi e deve saper rispondere con efficacia alle istanze di chi chiede un miglioramento in termini organizzativi e gestionali della PLRC. Solo un approccio orientato alla qualità mette al centro i destinatari dei servizi, i cittadini, che potranno rilevare periodicamente il rispetto della qualità attesa. Gli standard vanno definiti con l’individuazione di indicatori della qualità chiari e misurabili che facciano riferimento a dimensioni oggettive quali tempestività ed efficacia. Ad esempio, il tempo massimo che una pattuglia deve impiegare a fronte di una richiesta di pronto intervento oppure il numero di pattuglie che presidiano un quartiere in un certo quadrante orario. Vanno inoltre individuati i tempi e i modi delle verifiche necessarie per controllare il rispetto degli standard, il tutto in una logica di piena trasparenza e diffusione dei dati.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 2. Aumentare l’efficienza della struttura Già nei primi mesi della consiliatura sarà cruciale che l'operatività del comando sia di tipo proattivo e non reattivo. Portando avanti da subito una serie di azioni che possono sembrare di ordinaria amministrazione ma servono a impostare all'interno della struttura un lavoro di tipo coordinato, che parli lo stesso linguaggio in tutta la città.
• • • •
2.1 Fare un controllo approfondito (due diligence) sui fondi spesi dalla Polizia Locale nell’ultimo esercizio. 2.2 Sviluppare modelli operativi allineati su tutto il territorio (metodo di controllo e obiettivo di controllo, negli ambiti di Sicurezza Stradale - Sicurezza Alimentare - Polizia Tributaria Locale - Pulizia delle strade). 2.3 Coordinare l’attuazione delle attività pianificate con le altre componenti Comunali e non (Atac – Ama – Aequa Roma e servizi Spresal delle ASL). 2.4 Integrare questa attività con le azioni di comunicazione di cui al punto 4.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 3. Ristrutturare la funzione di comando e controllo per aumentare l’efficienza operativa
• • • • • • • •
3.1 Controlli approfonditi (due diligence) sullo stato della contrattualistica in materia di Informatica e telecomunicazioni e logistica sottesa. 3.2 Razionalizzazione e messa a norma della struttura digitale della PLRC. 3.3 Assunzione di figure professionali specialistiche per la gestione dei sistemi informatici. 3.4 Unificazione delle strutture di comando e controllo della PLRC (attualmente ogni Gruppo Territoriale ha un canale radio, un canale telefonico etc.). 3.5 Integrazione del SIRS (Sistema Integrato Roma Sicura) nella struttura di comando e controllo. 3.6 Integrazione della struttura di videosorveglianza cittadina nella struttura di comando e controllo. 3.7 Adeguamento dei regolamenti locali e omologazione della strumentazioni per potenziare l'azione di sanzionamento tramite videosorveglianza. Avviene già per le sanzioni per la ZTL e per i semafori infrared. 3.8 Integrazione della struttura di comando e controllo della PLRC con quella della Protezione Civile e delle principali Municipalizzate (ACEA – AMA – ATAC) per la gestione dei grandi eventi. In questo modo si vuole raggiungere un vero Centro Operativo Comunale.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 4. Aumentare l’accountability e la trasparenza
•
• • • •
4.1 Digitalizzazione dei principali processi della PLRC. Un esempio è costituito dal c.d. Street Control, un impianto montato sulle auto della Polizia Locale che scatta due foto in simultanea (alla targa e all’abitacolo) nel giro di 20 metri e permette alla Polizia Locale di rilevare le auto in sosta vietata e in doppia fila, lo stato del bollo, dell’assicurazione e la revisione. Questo processo di digitalizzazione ci permetterà anche di monitorare e tracciare l’attività del Corpo e dei suoi componenti. 4.2 Digitalizzazione dei processi di scambio tra PLRC e strutture amministrative ed operative corrispondenti (processi di interoperabilità). 4.3 Digitalizzazione e definizione di procedure standard per i controlli anticorruzione. 4.4 Aggiornamento del Piano Anticorruzione per l’incorporazione delle misure 4.1, 4.2 e 4.3. 4.6 Ripristino della rotazione dei vertici di ogni Gruppo e dei funzionari da troppo tempo allo stesso posto per evitare la creazione di posizioni dominanti, come già fatto ai tempi dell'amministrazione Marino. Un principio che va applicato all'intera amministrazione capitolina, non solo alla PLRC.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 5. Rilanciare la comunicazione della Polizia Locale di Roma Capitale
• • • •
5.1 Integrazione delle strutture di comunicazione del Corpo (Social – Ufficio Stampa – Sito Web) 5.2 Avvio di un'attività editoriale basata sulla trasparenza e mirata ad avvicinare i romani al Corpo 5.3 Pianificazione di campagne di comunicazione trimestrali di concerto con l’Ufficio Stampa del Campidoglio (Sicurezza stradale – Sicurezza Alimentare – Sicurezza Commerciale) 5.4 Campagne di informazione e iniziative congiunte con i media informali. (Blogger, Gruppi di informazione territoriale – testate web locali)
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 6. Collaborare nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata
• • •
6.1 Avvio di un protocollo d'intesa con il Ministero dell’Interno relativa al concorso della PLRC nell’attività di contrasto alle infiltrazioni mafiose nelle attività commerciali. 6.2 Formalizzazione e digitalizzazione dei processi di scambio tra PLRC e Forze di Polizia Nazionali (Polizia di Stato – Arma – Guardia di Finanza – DIA). 6.3 Apertura alle Forze di Polizia Nazionali delle Banche dati comunali connesse alle autorizzazioni e alla gestione delle attività commerciali.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 7. Pianificare la logistica della nuova Polizia Locale
• • • •
7.1 Controlli approfonditi (due diligence) sui provvedimenti in ambito logistico della precedente Amministrazione. 7.2 Revisione immediata del Documento Valutazione dei Rischi, a tutela della salute degli agenti 7.3 Interventi urgenti di riorganizzazione (realizzazione, chiusure e accorpamenti delle unità organizzative presenti sul territorio). 7.4 Realizzazione della cittadella della Polizia Locale, una sede centrale d'avanguardia, utilizzabile anche dalle Forze nazionali.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 8. Pianificare la politica di assunzione della nuova Polizia Locale
• • • •
8.1 Controlli approfonditi (due diligence) sulla pianificazione di assunzione della precedente amministrazione. 8.2 Calcolo della curva di senescenza della Forza e conseguente rimodulazione della pianificazione di assunzione (più specialisti, più operatori già formati). 8.3 Verificare la possibilità di favorire il transito in altra partizione dell’amministrazione. 8.4 Pianificazione di procedure concorsuali per figure professionali specifiche.
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RIFORMARE LA POLIZIA LOCALE DI ROMA CAPITALE LA PROPOSTA 9. Formalizzare la nuova organizzazione della Polizia Locale Questo passaggio dovrà formalizzare il processo di rinnovamento già realizzato, nei fatti, attraverso il conseguimento delle azioni indicate ai punti 3 e 4.
•
9.1 Adozione di un nuovo regolamento della Polizia Locale di Roma Capitale. Contrariamente a quelli precedenti, conseguiti in passato attraverso un lunghissimo confronto tra Consiglio Comunale, Municipi ed Organizzazioni Sindacali, il nuovo regolamento andrà adottato con semplice delibera di Giunta.
•
9.2 Adozione di un nuovo ordinamento del personale della Polizia Locale di Roma Capitale. Anche in questo caso andrà scelto un procedimento di adozione più snello, in cui vengano informate le Organizzazioni Sindacali ma eliminando ogni evidenza concertativa.
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A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 1. PIÙ TELECAMERE 2. PIÙ ILLUMINAZIONE PUBBLICA 3. STOP ALLA MALAMOVIDA 4. RIFORMA POLIZIA ROMA CAPITALE 5. NUOVO PATTO PER ROMA SICURA
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UN NUOVO PATTO PER ROMA SICURA LA SITUAZIONE ATTUALE
Nel 2019 è stato sottoscritto il Patto per la Sicurezza Urbana di Roma Capitale avente due anni di efficacia. Il documento prevede pochi obiettivi di risultato e nessun indicatore di impatto, che consentano di rilevare dati significativi in merito all’auspicato miglioramento della sicurezza urbana. Il nuovo Patto per la Sicurezza Urbana deve definire con chiarezza risultati e impatti attesi in ciascun municipio di Roma nel biennio, a fronte di un percorso ben definito nella tempistica. Ad esempio una di riduzione dei crimini legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, attraverso la chiusura delle cosiddette "piazze di spaccio".
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UN NUOVO PATTO PER ROMA SICURA REALIZZARE UN NUOVO PATTO PER LA SICUREZZA URBANA
Il nuovo Patto per la Sicurezza Urbana di Roma Capitale deve mirare al conseguimento di 9 obiettivi: 1. Individuazione degli standard di qualità, sia dei servizi della Polizia Locale di Roma Capitale, sia dei servizi di pronto intervento e controllo del territorio delle forze di polizia dello Stato operanti nel territorio comunale di Roma e verifica del loro rispetto con cadenza almeno annuale. 2. Rimodulazione e rafforzamento dei servizi ordinari interforze di controllo del territorio, con la partecipazione della PLRC nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali, in coerenza con il livello di qualità dei servizi che, attraverso gli standard individuati, le forze di polizia dello Stato e locale si sono impegnate a mantenere. 3. Pianificazione periodica, con cadenza almeno mensile, di servizi straordinari di controllo del territorio interforze, con la partecipazione della PLRC nell’ambito delle sue attribuzioni istituzionali (polizia stradale, amministrativa, edilizia, sociale, etc.), volti al raggiungimento di mirati obiettivi di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria. 4. Predisposizione di un piano per il controllo delle piazze di spaccio che preveda impegni, di cui vanno definite le scadenze temporali, per giungere alla piena videosorveglianza dei luoghi e ad un efficiente sistema di illuminazione notturna, unitamente a servizi straordinari di controllo del territorio interforze ripetuti nel tempo ed impattanti. In queste zone è inoltre necessario predisporre le c.d. “ZTL tattiche”, che in determinate ore della giornata impediscono l’accesso alle piazze di spaccio con la macchina.
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UN NUOVO PATTO PER ROMA SICURA REALIZZARE UN NUOVO PATTO PER LA SICUREZZA URBANA
5. Maggiore condivisione con le forze di polizia dello Stato delle banche dati comunali in tema di autorizzazione e gestione delle attività commerciali per finalità di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata. 6. Rimodulazione dei presidi di sicurezza territoriale delle forze di Polizia Locale e dello Stato finalizzati al loro rafforzamento nelle zone di maggior disagio e criticità dell’area urbana di Roma. 7. Sottoscrizione di patti per la legalità con istituzioni e associazioni per promuovere il decoro urbano, combattere l’abusivismo commerciale e favorire inclusione, protezione e solidarietà sociale. 8. Rafforzamento delle attività di contrasto all’abusivismo commerciale ed alla contraffazione attraverso piani di controllo integrato che prevedano l’impegno congiunto della Guardia di Finanza e della Polizia Locale Roma Capitale. 9. Coinvolgimento della rete territoriale del terzo settore, in un quadro definito di accordi di collaborazione con le associazioni di volontariato, per iniziative di controllo di vicinato e per la creazione nella Città di una vasta rete di punti di ascolto dei cittadini in funzione antiracket ed antiusura e per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere.
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INDICE
A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 6. PREVENZIONE CRIMINALITÀ ORGANIZZATA 7. FONDO PER LA SICUREZZA URBANA
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CONTRASTO ALLE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
MAGGIORE DIALOGO CON IMPRESE, BANCHE E ASSOCIAZIONI
Da tempo e da più parti è stato richiamato il rischio che la criminalità organizzata approfitti della crisi determinata dalla pandemia per espandere non solo le attività criminali, ma anche aumentare la sua presenza nell’economia legale di Roma. Vi sono, inoltre, già segnali concreti che le organizzazioni criminali stiano sfruttando le difficoltà dello Stato per proporsi con una sorta di welfare alternativo a sostegno alle famiglie in difficoltà e, peggio ancora, per potenziare, unitamente alle estorsioni, il fenomeno dell’usura.
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CONTRASTO ALLE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA MAGGIORE SOSTEGNO AD IMPRESE E ASSOCIAZIONI
Per contrastare il racket e l’usura, l’amministrazione di Roma Capitale può e deve integrare l’attività dello Stato in questo ambito attraverso: • Il sostegno, anche dal punto di vista logistico e finanziario, alle associazioni del terzo settore impegnate nella lotta contro il racket e l’usura. • L’istituzione di un tavolo di ascolto con le associazioni degli imprenditori per interpretare le difficoltà ed i bisogni della piccola impresa in questo momento di gravissima crisi economica. • L’interazione con le associazioni del mondo bancario e con i confidi affinché le banche del territorio assumano iniziative congiunte che facilitino l’accesso al credito a famiglie e piccole imprese in difficoltà ed avviino, con la collaborazione delle associazioni di categoria, di quelle del terzo settore e dei comitati di quartiere, percorsi di educazione finanziaria dedicati
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INDICE
A. LA SITUAZIONE ATTUALE B. IL NOSTRO PIANO 6. PREVENZIONE CRIMINALITÀ ORGANIZZATA 7. FONDO PER LA SICUREZZA URBANA
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UTILIZZARE IL FONDO PER LA SICUREZZA URBANA Il Ministero dell’Interno ha appena stanziato un Fondo per la sicurezza urbana per gli anni 2021-2023 di circa 61 milioni di euro. Nel triennio, 11.628.240 € andranno a Roma. Sin da subito è necessario indicare quali sono le misure che potranno essere finanziate con questi fondi: • Realizzare l’integrazione tecnologica dei flussi video rilevanti a favore delle Forze dell’ordine e della Polizia Locale, utilizzando le circa 7.200 telecamere su Roma dei principali soggetti pubblici e privati e installare le c.d. telecamere intelligenti nei luoghi più sensibili della città • Avviare le misure, precedentemente esposte, necessarie a riformare la struttura digitale della PLRC (misure 3.2-3.8) e a progettare la cittadella della Polizia Locale, utilizzabile anche da Forze nazionali, in Via Macedonia
ROMA 2021
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