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a ChatGPT chi era Plinio Martini

diato i posti di lavoro che salteranno, per esempio nell’editoria. Succederà, com’è sempre successo dopo ogni balzo tecnologico della società industriale, ma conto che dopo il trauma iniziale nascano nuove professioni. In generale temo invece la difficoltà per gli utenti di distinguere il vero dal verosimile, dal possibile, dal probabile e dal falso. ChatGPT non cita le fonti e realizza sintesi concettuali pescando da quello che trova in rete, probabilmente prediligendo le risposte più ricorrenti su Internet. L’inghippo, per ora, non sono tanto le fake news in sé, ma la possibilità che molte volte la risposta sia affidabile e qualche volta no. O che sia corretta all’80% e discutibile al 20. Il problema è la Babele, il vero mescolato al falso e viceversa. ChatGPT è un portentoso generatore di testi coerenti, ma guai a considerarlo un generatore non dico di verità, ma di informazioni verificate e dunque sempre attendibili.

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