Cooperativa Migros Ticino
Società e Territorio Intervista alla giornalista inglese Elizabeth Day autrice del libro L’arte di saper fallire
Ambiente e Benessere Costano di più ma non sono migliori: Alessandro Ceschi, primario dell’Istituto di scienze farmacologiche spiega le differenze tra farmaci «originali» e «generici»
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIV 26 luglio 2021
Azione 30 Politica e economia I pirati informatici e la guerra digitale tra la Nato ricompattata e l’alleanza russo-cinese
Cultura e Spettacoli Il curioso caso letterario di Ulrich Alexander Boschwitz, ora in italiano per Rizzoli
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Stefano Spinelli
La bellezza che nasce dal fuoco
di Sara Rossi Guidicelli pagine 6-7
La pandemia dei non vaccinati di Peter Schiesser Ed eccoci alla quarta ondata. Anche questa poco paragonabile alle precedenti, per le varianti in gioco, per umore e stato psico-fisico della popolazione. Siamo stati troppo ottimisti il mese scorso, quando scrivevamo che eravamo ad una svolta della pandemia in Svizzera? Sì e no. No (speriamo) riguardo alla fine delle restrizioni della libertà decise dal Consiglio federale: finora il governo non ha dato segnali di volerle reintrodurre, perlomeno non per tutti. Sì, perché se è vero che la quarta ondata colpirà soprattutto le persone non vaccinate la realtà ci dice che sono ancora tante, troppe le persone che non lo sono, per cui con la crescita di nuovo esponenziale dei contagi si rischia ancora una volta di arrivare al limite delle capacità ospedaliere – e speriamo che il personale medico-infermieristico regga anche questa volta, ma non lo possiamo chiedere all’infinito. Vogliamo dirlo? Anche questa volta siamo stati presi alla sprovvista. Pensavamo un po’ tutti, a tutti i livelli, che l’estate sarebbe stata come quella dell’anno scorso, una parentesi rilassata, perché lo stare all’aria aperta azzera quasi i contagi. Invece dall’India è arrivata la
variante Delta, giudicata (dati da prendere con le pinze) due volte più contagiosa della variante inglese, a sua volta doppiamente contagiosa rispetto a quella originaria . E le infezioni hanno ripreso a crescere, ora siamo al ritmo di un aumento di oltre l’80 per cento alla settimana, più persone vengono ospedalizzate, qualcuna finisce in cure intense, qualcuno muore. Non siamo a livelli allarmanti, va detto, almeno non per adesso, poiché a contagiarsi questa volta sono soprattutto i giovani e la maggior parte di loro superala malattia senza troppi danni (non tutti), mentre molti anziani e persone a rischio sono protette dal vaccino, anche se non al 100 per cento. Tuttavia, ce ne sonoparecchi che non lo sono: il 15 per cento degli ottantenni non lo è, in totale si stima che 2 milioni e 400 mila persone non hanno avuto nemmeno la prima dose, il 44,8 per cento della popolazione ne ha avute due. La parola d’ordine delle autorità ora è quindi: accelerare la campagna di vaccinazione, che invece sta rallentando, per raggiungere l’80 per cento della popolazione. Come darle nuovi impulsi? Campagne di informazione e qualche idea nuova. Come luoghi di vaccinazione improvvisati, anche nei centri commerciali, in cui ci si può vaccinare spontaneamente, senza bisogno di
prendere appuntamento. Un esperimento che sta avendo successo in Turgovia e viene ripreso in Argovia. L’immunologo statunitense Anthony Fauci ha fornito un messaggio chiaro: attualmente il 99,5 per cento dei decessi per Covid negli USA si registra fra le persone non vaccinate. Considerato che solo il 49% è doppiamente vaccinato e il 56 ha avuto almeno una dose, restano 150 milioni di persone a rischio. E il presidente Joe Biden ha raddoppiato: questa è la pandemia dei non vaccinati. Intendendo implicitamente con ciò che per i vaccinati (e i guariti) la libertà ritrovata non è negoziabile. E questo è il cammino che vogliono seguire anche le nazioni europee. Che però significa restrizioni per i non vaccinati, non guariti, non testati. In Italia e Francia è ora richiesto un passaporto vaccinale anche per andare ai ristoranti (al chiuso). Il Consiglio federale non dà per ora segnali di voler essere così restrittivo. Tuttavia è chiaro che questo stadio della pandemia apre un Coronagraben, fra chi è vaccinato o guarito e chi non vuole vaccinarsi. E si percepisce dell’ostilità reciproca fra i due fronti, che non aiuta. Piuttosto si motivino i dubbiosi e i pigri, forse potrebbe bastare. Alla fine il rischio lo corrono i non vaccinati, e se lo devono assumere loro. Gli altri sono più protetti.