Cooperativa Migros Ticino
Società e Territorio Regolare il sonno e interrompere gli incubi: il progetto Tweak Dreams spiegato dal neuroscienziato Giulio Bernardi
Ambiente e Benessere Il 2021 sarà l’anno dell’agrifoglio, anche noto come alloro spinoso,una delle tipiche piante delle festività invernali
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXIII 28 dicembre 2020
Azione 53 Politica e Economia L’attacco hacker ai danni degli Usa è secondo gli esperti opera dei russi. Ancora una volta
Cultura e Spettacoli In quest’anno che volge alla fine abbiamo trascorso molto tempo guardando dalla finestra
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Auguri per un anno ricco di speranza
Sorprese, speranze, aspettative di Peter Schiesser Un’anziana signora con un maglietta a fiori e foglie, una collana senza pretese, una gonna nera, il volto mascherato fino quasi a coprire gli occhi, e alle spalle l’acquario della sala comune della casa anziani, con pesci dorati e azzurri – azzurri come i guanti dell’infermiere che le sta iniettando la prima dose di vaccino anti-covid in Svizzera. La normalità, potremmo dire la banalità di questa immagine contiene qualcosa di straordinario: il risultato di un miracolo scientifico, ottenuto in breve tempo, frutto di uno sforzo mondiale di migliaia di ricercatori, tecnici, delle stesse case farmaceutiche, di molti Stati (e delle loro autorità mediche) per battere una pandemia che ha messo il ginocchio l’umanità. La sorpresa è grande, poiché solo pochi mesi fa le previsioni più ottimistiche indicavano l’arrivo di un vaccino non prima dell’estate (le più pessimistiche che non lo si trovasse mai), doppiamente grande, poiché i primi due vaccini autorizzati, della Pfizer/BioNtech e di Moderna, sembrano efficaci ad una percentuale che si aggira attorno il 95 per cento. Swissmedic ha infine contribuito a fare un bel regalo di Natale alla Svizzera omologando
quello della Pfizer/BioNtech a tempo di primato, la prima autorità nazionale a farlo in un processo ordinario, non di emergenza. La signora novantenne del canton Lucerna è diventata dal 23 dicembre 2020 l’icona svizzera di questo successo scientifico e sanitario. Ora si procederà a tappeto a vaccinare le persone nelle case anziani (quelle che lo vorranno), dove si conta una gran parte delle vittime della pandemia, poi di altre persone a rischio, fino ad arrivare entro l’estate a vaccinare chiunque lo voglia, in alcuni cantoni un po’ prima, in altri un po’ dopo, sorpresi dalla rapidità del processo finale di autorizzazione e delle consegne delle prime dosi. Questo, nelle previsioni; ma nei prossimi mesi occorrerà vedere se e quanto crescerà nella popolazione la propensione a farsi vaccinare. Se fra qualche mese dovessero sorgere gravi contro-indicazioni, la campagna subirebbe sicuramente un rallentamento, se invece dovessero presentarsi solo in modo blando in casi isolati e al contempo la curva dei contagi tornasse a scendere, la risposta complessiva della popolazione potrebbe essere buona. Chi lo sa: oggi vaccinarsi contro il coronavirus sembra un fatto straordinario, ma forse nei prossimi anni diventerà un atto normale.
Le aspettative riguardo il 2021 sono altissime: l’obiettivo è sconfiggere la pandemia, tornare alla normalità, far ripartire tutte le attività (anche culturali!), raccogliere i cocci e sanare le ferite nel tessuto economico e sociale, salvare fin da subito il maggior numero di vite umane, evitare sofferenze, porre fine all’ansia collettiva e al senso di incertezza e impotenza. Se un anno fa, ignari, ci stavamo incamminando verso un periodo buio, e al buio consegniamo il 2020, sul 2021 proiettiamo tutte le speranze di rivedere la luce cui eravamo abituati, anche se il ritorno ad una completa normalità potrebbe richiedere più tempo di quanto immaginiamo. Per ora si tratta ancora di resistere. Le lezioni da trarre da questa pandemia, a tutti i livelli della società, saranno più chiare una volta terminata. Oggi vi siamo troppo immersi per poterla valutare in un quadro più ampio. Ognuno ha dovuto e deve tuttora fare i conti con se stesso, con le proprie fragilità, l’incertezza, costretto a reinventarsi una quotidianità in tempi straordinari, scoprendo i limiti che possono essere imposti alla propria vita. La speranza è che serva da lezione a tutti, anche individualmente. Che ci insegni quanto è importante il prossimo, uno Stato funzionante e la libertà di cui godiamo.