Meteo Spezial I

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SPECIALE Le previsioni meteo moderne | Modelli meteo numerici | Come forma una previsione MeteoSvizzera | Limiti dei modelli meteo | RASP | Soaringmeteo.ch | Termiche alpine | Previsioni meteo per oggi, domani e il fine settimana


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EditorialE Il tempo – la nostra motivazione, la nostra guida e «motore»

Chrigel Maurer

Ti sei già chiesto cosa rende così emozionante il nostro sport di volo a vela? Come risposta mi sono venute in mente le innumerevoli possibilità che ci offre il nostro sport; l’incredibile libertà e la varietà. Varietà soprattutto perché ogni giorno lo si percepisce in modo diverso e offre le possibilità più svariate. Perché? Per via del tempo! Il tempo – o più precisamente: il bollettino meteo – anche questo influenza e fa «volare» le mie aspettative più in alto o più in basso. E sì, spesso, quando mi trovo nell’aria, sono contento che al mattino o al decollo, ho potuto informarmi esattamente su cosa mi aspetta lassù. Proprio durante X-Alps mi sono nuovamente reso conto di quanto dipendiamo dal bollettino meteo per le nostre decisioni tattiche. A differenza dei «voli giornalieri normali», per X-Alps abbiamo bisogno di informarci dettagliatamente sulle condizioni meteorologiche già tre o quattro giorni prima. Per esempio: Si vola meglio a sud o a nord delle Alpi? Una decisione sbagliata e... a piedi si viaggia mooolto lentamente. Per procedere a un volo ottimale, non si può semplicemente andare da qualche parte, dove il tempo è migliore. Dopotutto è la miscela tra sapere e pratica di volo che mi permette di perseguire i miei obiettivi. Il bollettino meteo mi informa come dovrebbe essere la giornata – e da questo mi formo un’«immagine-dovrebbe» e la registro. Con questa immagine dovrebbe in mente scelgo il luogo e l’ora di decollo. Mentre mi trovo in viaggio verso il luogo di decollo mi guardo in giro in cerca di indizi per capire come sarà veramente la giornata – e mi faccio un’«immagine-è». Poi in aria volo soprattutto secondo questa «immagine-è», che incontro nella realtà. Però confronto costantemente le immagini dovrebbe e è. Questo mi aiuta ad effettuare il volo con successo e in sicurezza. Per la nostra pianificazione di volo dipendiamo quindi in larga misura da previsioni meteorologiche attendibili. Ma da dove prendiamo le informazioni migliori? Quali sono i modelli di previsione migliori? Quali sono i loro punti di forza e debolezza? In questa edizione speciale di «Swiss Glider» – per l’anniversario dei 40 anni della FSVL – vogliamo mostrare come nascono queste previsioni e come devono essere interpretate. Buon divertimento nella lettura!

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Thomas Oetiker

Meteo speciale è un’edizione speciale di «Swiss Glider» per l’anniversario dei 40 anni della Federazione Svizzera Volo Libero FSVL. Editore Federazione Svizzera Volo Libero FSVL Seefeldstrasse 224, 8008 Zurigo, Tel. 044 387 46 80, Fax 044 387 46 89, www.shv-fsvl.ch, info@shv-fsvl.ch Redazione azoom.ch, Martin Scheel, 7000 Coira, Tel. 081 250 25 10, mscheel@azoom.ch Thomas Oetiker, Tel. 071 222 40 68, swissglider@shv-fsvl.ch Annunci Federazione Svizzera Volo Libero FSVL, Jan Stuessi, Tel. 044 387 46 88, Fax 044 387 46 89, jan.stuessi@shv-fsvl.ch Stampa FO-Zürisee, Spittelstrasse 22, 8712 Stäfa, Tel. 044 928 53 53, Fax 044 928 53 54, www.fo-zuerisee.ch Layout azoom.ch, Janne Egli, Martin Scheel, Sara Widmer 7000 Coira, info@azoom.ch Traduzione Anita Comisetti, David Fouillé. A questo numero hanno lavorato Martin Gassner, Daniel Gerstgrasser, Lucian Haas, Christian Maurer, Jean Oberson, Roger Oechslin, Martin Scheel, Reto Stauffer, Michael Winkler Fotografie David Birri, Andy Busslinger, Urs Haari, Luc Hensch, Urs Nadler, Martin Scheel, Thomas Oetiker, Dietmar Tschabrun, Alain Zenger Foto di copertina: Martin Scheel


Sommario 4

Le previsioni meteo moderne Basi per previsioni del tempo Michael Winkler, Meteorologo per il servizio meteo austriaco ZAMG a Innsbruck

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Modelli meteo numerici

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come forma una previsione MeteoSvizzera

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Limiti dei modelli meteo

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RASP e i suoi discendenti

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Soaringmeteo.ch

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Termiche alpine

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Previsioni meteo per oggi, domani e il finesettimana

Una panoramica sui modelli e come sono collegati Martin Scheel, capogruppo della squadra nazionale di parapendio Daniel Gerstgrasser, MeteoSvizzera, aeroporto di Zurigo Reto Stauffer, Università Innsbruck Roger Oechslin, meteorologo Meteotest Basi per Blipmaps e RASP Lucien Haas, giornalista scientifico e editore di Blogzines www.lu-glidz.blogspot.com Soar-WRF: un’evoluzione Svizzera! Jean Oberson, operatore di soaringmeteo.ch Peculiarità regionali e differenze in base alle situazioni meteo Martin Gassner, meteorologo Martin Scheel, capogruppo della squadra nazionale di parapendio

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Le previsioni meteo moderne Michael Winkler Meteorologo per il servizio meteo austriaco ZAMG a Innsbruck, glaciologo, guida alpina e di sci

Martin Scheel

Non è molto romantico ma è la realtà: i meteorologi che passano il loro tempo davanti ad un PC possono prevedere meglio il tempo dei prossimi giorni che qualsiasi appassionato della meteo, che per quanto bravo sia, dispone solo della vista dalla finestra del suo salotto, di un barometro con scritto «pioggia-variabile-sole» e un

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termometro vicino alla porta della terrazza. Come mai al giorno d’oggi sia così, e perché a volte il bollettino meteo fa un buco nell’acqua(!), ve lo spieghiamo qui di seguito.


I modelli informatici – gli strumenti dei meteorologi Questo è un articolo sulle previsioni meteo e non sulla meteo in sè. Solo l’immagine 1 accenna brevemente un «carattere» importante della meteo e ciò in quanto questo schema mostra molto bene perché i modelli informatici globali sono indispensabili nella meteorologia moderna: noi viviamo a latitudini medie, sopra le nostre teste c’è una stri­ scia di vento forte che tenta permanentemente di compensare l’energia in eccesso sotto i tropici e la mancanza d’energia ai poli. Questo cosiddetto jetstream circola a ca. dieci chilometri d’altitudine e a 300 km/h da ovest verso est. Fa in modo che il tempo che affrontiamo oggi nelle Alpi abbia «origine» cinque giorni fa sopra il Pacifico sud (ill. 1). Come farà, per l’amor del cielo, il nervo sciatico della nonna a sapere che tempo farà tra cinque o sette giorni, quando questa previsione dipende dalla conoscenza della situazione attuale a migliaia di chilometri di distanza? Per delle previ­ sioni a medio termine (previsioni per circa due giorni fino al massimo di due settimane in anticipo), bisogna esaminare attentamente le condizioni atmosferiche in tutto il mondo(!); è

solo partendo da questo che si possono fare calcoli sul futuro. I processi fisici nell’atmosfera sono complessi, ma global­ mente conosciuti da molto tempo; si possono descrivere con l’aiuto di equazioni matematiche. Attualmente, il Centro europeo per le previsioni meteorolo­ giche a medio termine (ECMWF), con sede a Reading presso Londra, conduce senza dubbio il migliore dei modelli meteo globali, mettendo costantemente a disposizione i suoi risultati ai servizi meteo nazionali in Europa (tra cui anche Meteo­ Svizzera). Ci sono anche delle alternative al modello ECMWF di grande qualità, in particolare il modello americano GFS. Molte società meteo private non possono permettersi i servizi di modelli a pagamento come quello del ECMWF, mentre che il modello GFS è gratuito e semplice, tutti i dati sono disponibili su internet. Tutti questi modelli meteo vengono calcolati con l’aiuto di PC altamente performanti. Il super PC utilizzato da poco tempo al ECMWF si trova intorno al 35° posto nella clas­ sifica mondiale dei PC più veloci e necessita di circa 25 000 microprocessori raffreddati ad acqua.

Ill. 1: In generale, la meteo in Europa centrale dipende da evoluzioni che avvengono giorni prima a migliaia di chilometri più a ovest. Quello che succede nel sistema meteo a est dell’America del nord, generalmente agisce da noi tre giorni più tardi (D-3). Vale la stessa cosa per gli errori di previsione! Così, in casi rari, delle previsioni sbagliate in Europa centrale possono essere messe in conto a problemi di definizione della situazione attuale sette giorni prima sul Pacifico ovest (D-7). La causa è il jetstream che trasporta le «informazioni meteo» intorno a tutto il globo. In inverno (freccia blu), si trova più a sud che in estate (freccia arancione). Subisce costantemente le influenze delle evoluzioni meteo tropicali (freccia verde). © ECMWF

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Definire la situazione attuale Tiene duro la credenza che per le loro previsioni, i meteoro­ logi si basano essenzialmente sulle misurazioni delle stazioni meteo e le immagini satellitari. Se un colpo d’occhio compe­ tente su questi prodotti permette di formare delle conclusioni relative all’evoluzione delle prossime ore, oltre a ciò, conclude poco. Al più tardi a partire dal secondo giorno di una previ­ sione, vengono interpretati esclusivamente i modelli meteo. Oggigiorno, per le previsioni a medio termine, i modelli meteo non sono superiori soltanto agli appassionati meteo di una determinata regione, ma anche ai meteorologi più esperti. Ciò nonostante, le misurazioni sono molto importanti anche per le previsioni a medio termine, poiché costituiscono la colonna

Stazione automatica

vertebrale di ogni modello meteo. Tutte le previsioni meteo numeriche si basano effettivamente sulla situazione attuale dell’atmosfera, del suolo e dell’oceano. Più è stata definita con precisione con l’aiuto di misurazioni, migliore è la pre­ visione. E’ per questo motivo che ci si sforza enormemente per raccogliere più dati possibili per «nutrire» i modelli. Nel corso di questo processo, chiamato assimilazione dei dati, vengono raccolte decine di milioni di misure dal mondo intero. Al ECMWF, il 90% dei dati raccolti quotidianamente arrivano dai satelliti. Le misure convenzionali di migliaia di stazioni al suolo, sonde radio, boe, imbarcazioni, aerei ecc. costituiscono soltanto il 10% restante. Ma tenuto conto della loro grande

Satelliti a orbita polare

Satelliti geo­ stazionari Aereo

Centro di satelliti Radar meteo Imbarcazione meteorologica

Boe Stazione di ricezione dei

Stazione al suolo

Stazione aerologica Servizio nazionale di meteorologia

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Ill. 2a e b: Rappresentazione delle diverse fonti di dati per i modelli meteo che misurano lo stato dell’atmosfera. Il diagramma a barre mostra il numero di valori presi da ogni sistema che utilizza ECMWF. Le strane abbreviazioni indicano tutte qualsiasi sensori su qualsiasi satelliti. Con «convenzionale» s’intendono tutte le misure delle stazioni al suolo, radiosonde, boe, imbarcazioni, aerei ecc., si vede bene che rappresentano solo una piccola parte della somma totale. Tenuto conto della loro grande affidabilità, queste «misure convenzionali» sono comunque estremamente importanti. Fonte, ill. sinistra: www. dwd.de; ill. destra: © ECMWF


precisione, gli si accorda maggiore importanza che ai dati satellitari, questo spiega perché continueranno a contribuire notevolmente alle previsioni meteo (ill. 2). In questo modo si redige un’analisi della situazione meteo attuale in tutto il mondo. Come esempio prendiamo di nuovo il

modello ECMWF, per il quale un’analisi del genere viene effet­ tuata ogni sei ore: per una griglia globale di 16×16 km con 137 diversi livelli d’altitudine, si dispone di misure della pressione dell’aria, temperatura, vento, umidità e molte altre variabili per ogni punto della griglia del modello (ill. 3).

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Andy Busslinger

Ill. 3a e b: In un modello meteo numerico, tutto il mondo è suddiviso sottoforma di griglia. Per i modelli globali, la distanza orizzontale tra i punti della griglia è generalmente da 10 a 30 km. Nella verticale, i modelli hanno ormai fino a più di 100 livelli che partono dalla superficie della terra fino a altitudini nel cielo molto elevate. © ECMWF


Le previsioni Dopo l’assimilazione dei dati e la definizione meteo globale, segue il calcolo dell’evoluzione della meteo sulla base di equazioni fisiche in parte molto complesse. Si entra allora nel dettaglio, e più precisamente nella descrizione di processi che sono troppo piccoli per la risoluzione del modello. La convezi­ one è un fenomeno detto di «sub-scala» particolarmente elo­ quente in caso di buona termica o temporali di calore. I canali termici e le cellule temporalesche hanno un’espansione di qualche decina di metri risp. pochi chilometri e non possono dunque essere rilevati da un modello globale. Per risolvere il problema, i meteorologi hanno una specie di trucco: impon­ gono, per così dire, i processi di sub-scala al modello – questo è definito parametrizzare. Un altro problema legato alla risoluzione del modello concerne particolarmente le regioni di montagna. Anche se la risoluzione della griglia del modello ECMWF con i suoi 16×16 km è già elevata, è ancora troppo de­ bole per riprodurre con precisione la topografia in montagna. Però le montagne sono dei componenti importanti della meteo e la possono influenzare molto (pensiamo al föhn!). I meteoro­ logi devono per esempio essere consapevoli che sul modello ECMWF, Grindelwald si situa a 1000 m e non a 2270 m – e

Ill. 4: Quando sarà pronto, un modello meteo apparirà sul computer così o quasi così. Qui si vede l’arco alpino in una situazione nel corso della quale delle nuvole provenienti da nord-ovest si accumulano lungo le Alpi generando delle precipitazioni idrografiche (colore blu). Allo stesso tempo, si presenta il föhn a sud delle montagne più alte (colore giallo-rosso per la forza delle raffiche di vento). Il campo di pressione in altitudine è qui indicato dalle linee rosse. © ECMWF ecCharts

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sul «pendio nord-ovest» dell’Oberland bernese. Tra Thun e Berna, la valle dell’Aar non è che un canale poco profondo, e la valle del Rodano assomiglia di più a una superficie piana a nord-ovest delle montagne più alte del Vallese che a una valle, il passo del Simplon è indicato come passaggio verso la Val d’Ossola. Malgrado queste imperfezioni legate alla risoluzione dei modelli, i diversi centri di calcolo effettuano generalmente delle simulazioni per i prossimi 10–15 giorni, e visto che si tratta di modelli globali, le previsioni sono disponibili per ogni punto della griglia alla superficie del globo (ill. 4). In tale circostanza, la qualità delle previsioni non ha nulla a che fare con l’isolamento di una regione: grazie ai satelliti e all’effetto rappresentato nell’illustrazione 1, la mancanza di misure sul posto non è troppo importante. In cambio, per i meteorolo­ gi che se ne occupano, è indispensabile l’esperienza nella «previsione meteo per liberisti» e la conoscenza dei luoghi è certamente un vantaggio. Ma bisogna anche sottolineare che le previsioni di un meteorologo specializzato in montagne su una regione delle Alpi che non conosce, non saranno sicura­ mente migliori di quelle per una regione dell’Himalaya.


Le incertezze nel modello e cosa si fa per ridurle Nelle moderne previsioni meteo computerizzate si possono definire tre fattori d’incertezza: 1. L’analisi dello stato attuale dell’atmosfera globale contie­ ne lacune ed errori. Questo perché fin dal principio, ogni modello si basa su dati iniziali che non sono totalmente corretti. 2. La meteo è caotica, i rapporti fondamentali sono «non line­ ari». Ciò significa che dopo un certo tempo, delle piccole de­ viazioni nei dati iniziali possono avere enormi ripercussioni sui risultati. (Citazione: Edward N. Lorenz, meteorologo e fondatore della teoria del caos: «E’ possibile che il battito d’ali di una farfalla in Brasile possa causare un tornado in Texas?») 3. La potenza di calcolo dei computer usati è ancora troppo debole. I modelli globali di oggi hanno una risoluzione orizzontale, nel migliore dei casi, di 10 km, di conseguenza molti processi non sono neanche definiti e la topografia della superficie terrestre non lo è sufficientemente. Questi tre fattori d‘incertezza nelle previsioni meteo sono in parte legati tra loro e non potranno mai essere eliminati total­ mente. Soprattutto il secondo punto, il caos nella meteo, è un

EPS Meteogram Solothurn 47.46°N 7.5°E (EPS land point) 435 m Extended Range Forecast based on EPS Distribution Monday 2 December 2013 12 UTC Daily mean of Total Cloud Cover (okta) 8 6 4 2 0

fatto naturale che rende impossibile che tutte le previsioni siano perfette. Si può anche dimostrare matematicamente che al più tardi a partire dalle due alle tre settimane seguenti le previsioni sono impossibili. (Questo non vale per le previsioni del clima che sono tutt’altra cosa!) Tenuto conto della natura caotica della meteo, è logico – diciamo pure «statisticamente necessario», che qualche volta le previsioni meteo si sbagliano! I meteorologi lo sanno, e i ricercatori e sviluppatori dei modelli informatici lavorano in permanenza a dei metodi che non permettano solo di ridurre le incertezze, ma – ancora più importante – di quantificarle. Una buona previsione è una previsione che indichi le incertezze! Dall’introduzione dei super computer per le previsioni­meteo, questi ultimi sono qualitativamente migliorati­e quest’evo­lu­ zione ha ancora molto spazio di crescita. L’importanza di questi tre fattori d’incertezza si sta indebolendo. Vengono investiti mol­ to tempo e denaro per migliorare la rete di monitoraggio globale e aumentare la precisione dell’analisi della situazione attuale. In primo luogo si sviluppa rapidamente la tecnologia satellitare ed è probabile che ci sia ancora «molto da scoprire». Nemme­ no il caos viene ignorato: grazie a metodi ingegnosi, si tenta di valutare a quale punto sono esatte le previsioni. Le cosiddette previsioni d’insieme svolgono un ruolo importante: il modello meteo globale del ECMWF, per esempio, non effettua un unico calcolo nella sua versione ad alta risoluzione, ma altri 50 calcoli ad una risoluzione meno elevata. Seguendo uno schema ben preciso e studiato, ognuna di queste 50 versioni si basa su dati di partenza leggermente modificati. Viene così simulato il fatto che la determinazione dello stato attuale contiene degli errori per infine ottenere 50 previsioni diverse (dunque un in­sieme). La dimensione delle differenze tra queste 50 previsioni è uno strumento di misura geniale dell’incertezza delle previsioni (ill. 5).

Total Precipitation (mm/24h) 8 6 4 2 0

Daily distribution of 10m Wind Direction

0%

25% 50% 75% 100%

Daily mean of 10m Wind Speed (m/s) 5 4 3 2

Ill. 5: Esempio di una previsione con punti che include la rappresentazione dell’incertezza sulla base delle previsioni d’insieme menzionate nell’articolo. Il grafico mostra le previsioni del modello di 15 giorni per il punto della griglia più vicino a Soletta. La lunghezza delle barre indica il livello d’incertezza della previsione. Si riconosce per esempio che l’evoluzione delle temperature più basse (barre blu nel diagramma inferiore) per i prossimi tre giorni è piuttosto affidabile perché le barre sono corte. Al quarto giorno, il valore più basso è incerto. Una previsione per il volo libero sulla base di questo diagramma non sarebbe seria, oltretutto negligente, ma si può valutare l’evoluzione a medio termine e soprattutto la precisione delle previsioni. © ECMWF

1

2m min/max temperature (°C) reduced to the station height from 477m (T319) 6 3 0 -3 -6 -9 -12 -15 Mon 2

Tue 3

max 90% 75% median 25% 10% min Magics++ 2.8.1

Wed 4

Thu 5

Fri 6

Sat 7

Sun 8

Mon 9 Tue 10 Wed 11 Thu 12

December 2013

Fri 13

Sat 14

Sun 15 Mon 16

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I modelli regionali

In conclusione

Come per il computer di casa, le prestazioni dei super com­ puter aumentano molto rapidamente. Così, negli ultimi anni, la risoluzione dei modelli ha potuto essere costantemente migliorata. Già oggi, i modelli rappresentano le montagne in maniera più realistica che pochi anni fa, e ci si può aspetta­ re che tra pochi anni, i modelli attuali saranno considerati del tutto obsoleti. Inoltre, la maggior parte dei servizi meteo include dei modelli regionali nei suoi modelli globali. Que­ sto «nesting» permette di fare previsioni per delle zone più piccole (p.es. le Alpi) con una risoluzione molto migliore (ill. 6). Questo permette anche un maggiore miglioramente della qualità delle previsioni particolarmente in montagna, ed è già possibile, p.es., identificare delle cellule temporalesche iso­ late e valli più piccole. Per il volo sulle Alpi, il nesting di questi modelli regionali è ormai la norma, per questo se ne leggerà ancora in quest’edizione! Adesso gli sviluppatori di modelli devono affrontare altri problemi, per esempio il fatto che i processi nelle nuvole o tra il suolo e l’aria non sono ancora abbastanza chiari – ci si sta attivamente impegnando nella ricerca. I meteorologi di montagna e aeronautica hanno quindi ancora molte sfide da affrontare, l’esperienza e la conoscenza locale svolgeranno ancora per molto tempo un ruolo impor­ tante nell’interpretazione dei modelli.

La qualità delle previsioni meteo dei modelli è sorvegliata permanentemente. Per farlo, si confrontano essenzialmente i valori effettivi con le diverse previsioni. L’ill. 7 mostra la ve­ locità con la quale è migliorata la qualità del modello globale ECMWF negli ultimi anni. Anche se a volte non ci sembra, è ef­ fettivamente più o meno il caso: le previsioni sono progredite di circa un giorno per decennio. Quest’evoluzione finirà per rallentare; ma per il 2020, ci si può aspettare che la qualità delle previsioni per il giorno 5 siano altrettanto buone come lo sono oggi per il giorno 4. E’ apprezzabile, no? Nel 1990 la qualità delle previsioni meteo del lunedì per mercoledì erano similmente buone come lo sono oggi per il venerdì. Non c’è quindi da stupirsi che molte persone si sono abitu­ ate a previsioni di 5 giorni piuttosto affidabili. Solo qualche anno fa, si era già contenti di una previsione di 3 giorni e non ci si sarebbe mai sognati di conoscere già il lunedì, la meteo del finesettimana successivo. Oggi qualche volta succede! Ma i meteorologi trasmettono solo raramente questo sapere – quando è possibile e quando non lo è; l’informazione sulle incertezze resta troppo spesso nascosta dietro semplici simboli meteo. Sia i meteorologi che gli utilizzatori sono invitati a rimuove­ re questa mancanza. Gli uni, vendendo i prodotti di previsione per quello che sono, gli altri adattandoli alle loro esigenze. Differenti prodotti rispondono a differenti bisogni. Il bisogno più esigente richiede il prodotto migliore; e quando si tratta di avventura e sicurezza come nel volo libero, è indubbio che sia indispensabile avere accesso a delle previsioni meteo di ottima qualità.

Ill. 6: Il «nesting» multiplo di un modello meteo regionale permette di risparmiare delle risorse e di migliorare poco a poco la risoluzione del modello. Ogni rettangolo comprende una regione del modello: più è piccolo, più è elevata la risoluzione. Quando si guarda da più vicino, ci si accorge che la topografia è di una risoluzione molto migliore nel più piccolo dei rettangoli che completamente all’esterno. Sarebbe troppo difficile modellare la meteo ad alta risoluzione per tutta l’Europa. © http://weather.arsc.edu

Ill. 7: In che misura sono migliorate le previsioni negli ultimi dieci anni? Questo grafico mostra fino a che punto è migliorata la qualità delle previsioni a 3, 5, 7 e 10 giorni. A sinistra, le percentuali sono la misura della differenza tra le previsioni dei modelli ed i valori effettivamente misurati. Purtroppo non si possono interpretare direttamente come «tasso di successo delle previsioni meteo». Si vede però che nel corso degli anni, le previsioni sono migliorate (le curve salgono). Attualmente, le previsioni di 5 giorni raggiungono un 90% che è la percentuale delle previsioni di 3 giorni 20 anni fa. Le zone colorate indicano la differenza di qualità delle previsioni tra l’emisfero sud e l’emisfero nord. Solo pochi anni fa, le previsioni per l’emisfero sud erano molto meno buone che per l’emisfero nord mentre oggi la qualità è più o meno equivalente tra i due emisferi. © ECMWF

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Urs Nadler

Modelli meteo numerici

Martin Scheel Non servono a nulla delle carte meteo carine e dettagliate se sono sbagliate. Ma con quali modelli vengono fatte le previsioni? Cos’è COSMO o WRF, e cosa si nasconde dietro REGTHERM? Come fanno i loro calcoli MeteoSvizzera, Meteotest e altri fornitori? Questo articolo vuole dare delle informazioni di base e mettere in evidenza quali sono le previsioni che derivano da quale catena di modelli. Perché un solo modello non basta! Confrontare due volte lo stesso modello sotto forme diverse non è efficace. Come mostra l’articolo di Michael Winkler, per calcolare le loro previsioni, i modelli globali procedono alla parametrizzazione di decine di fattori prima d’imballarli in formule matematiche. Le griglie dei modelli globali hanno delle maglie relativamente grandi (16–40 km). I modelli regionali e locali, molto più precisi, calcolano delle aree limitate dei modelli più grandi (nesting). Oltre a parametri supplementari che appaiono in questi modelli più limitati, anche la topografia è calcolata in modo più preciso. Così, per esempio, in un modello globale con una griglia di 40 km di risoluzione, il massiccio del Monte Bianco è ridotto a una catena di montagne che s’innalza a 2500 m; in un modello regionale con una risoluzione di 7 km, raggiunge 3000 m. Con una risoluzione molto elevata di 1 km, il Monte Bianco raggiunge infine 4000 m. Le risoluzioni elevate, che necessitano una maggiore potenza di calcolo, sono anche più esigenti in termini di fisica dei modelli, cosa che può portare delle instabilità.

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L’obiettivo di questo articolo è di presentare le catene di modelli più importanti per noi (globali - regionali - locali). Per l’edizione cartacea nel numero dell’anniversario, l’articolo è stato notevolmente ridotto ma dalla pagina web FSVL (meteo) è possibile scaricare la versione completa con dozzine di link interessanti e informazioni sulle fonti. Questo articolo è rivolto soprattutto a quelli che sono interessati alla meteo – ma la tabella a pagina 18 è indirizzata a tutti.

Modelli globali GFS (Global Forecast System, precedentemente AVN) del NCEP americano GFS è diviso in tre modelli parziali dei quali il più dettagliato mostra una previsione per tutte le tre ore dei prossimi 3,5 giorni e una risoluzione di 28 km. Il modello parziale a lungo termine prevede fino a 16 giorni al ritmo di dodici ore. I dati GFS sono accessibili liberamente e quindi molto utilizzati per i servizi meteo, soprattutto da quelli minori. Di base, queste previsioni sono tutte uguali; sono semplicemente presentate in modo più o meno piacevole sui diversi siti internet. CEPMMT (ECMWF in inglese) Il ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, che si trova a Reading presso Londra) è stato fondato nel 1975. E’ sostenuto da 18 stati membri, tra i quali Francia, Germania e Svizzera. Le previsioni globali e quelle a medio termine per l’Europa, normalmente molto care e considerate di ottima qualità, sono messe a disposizione degli stati membri. I dati non sono accessibili liberamente. La risoluzione è di 16 km, vengono effettuati due calcoli quotidianamente.


Martin Scheel Andy Busslinger

Su www.weatheronline.co.uk/cgi-bin/expertcharts, si possono perfettamente confrontare le une con le altre le carte dei venti a 850 hp di GFS, ECMWF e GME. A volte le differenze sono grandi.»

GME (Globalmodell Europa) Il modello globale del servizio meteo tedesco DWD, con una griglia di 20 km di risoluzione. Quattro calcoli al giorno, i dati non sono accessibili liberamente. Nelle valutazioni di ECMWF, questo modello non figura più tra i primi cinque modelli globali; dovrebbe venir rimpiazzato a fine 2014 dal nuovo modello globale ICON. Esistono molti altri modelli globali, per esempio l’UM del servizio meteo britannico, GEM del servizio meteo canadese, Arpège di meteo Francia o GSM del servizio meteo giapponese, solo per citare i più importanti.

Modelli a zone limitate (modelli regionali e locali) I modelli a zone limitate utilizzano i dati dei modelli globali come dati d’entrata per poter calcolare delle previsioni più precise e/o più specifiche a livello regionale (nesting). I dati per i modelli locali vengono a loro volta estratti dai modelli regionali (nesting multiplo). WRF Weather Research and Forecasting Model USA, codice liberamente disponibile, dati di base per RASP e numerosi centri più piccoli, sostituisce MM5, ETA e altri. Spesso i dati d’entrata sono GFS, anche questi sono disponibili liberamente. www.meteociel.fr/modeles

Ill. 1: In un modello globale, le Alpi si trasformano in una catena di colline che culminano a 2000 m. Qui, i punti della griglia intorno al Monte Bianco, come viene rappresentato secondo la risoluzione di diverse griglie. Il rilievo è indicato tutto a destra.

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Un solo modello non basta: i pronosticatori confrontano sempre diversi modelli prima di redigere una previsione, ben sapendo che ogni modello ha i suoi punti forti e i suoi punti deboli. E’ quindi importante sapere quali dati (d’entrata) sono utilizzati per quali previsioni. Confrontando RASP e COSMO, indirettamente si confrontano anche i modelli globali GFS e ECMWF.»

Modello COSMO (in passato modello locale) Modello a zona limitata del consorzio COSMO (Germania, Svizzera, Italia, Polonia, Romania, Grecia, Russia). Maggiori informazioni nel prossimo capitolo. BOLAM e Moloch Bologna Limited Area Model. Modello locale del servizio meteo italiano con dati d’entrata ECMWF. Moloch è un modello locale di BOLAM con una griglia meno spaziosa. ALARO Modello a zona limitata di meteo Francia, del servizio austri­ aco ZAMG (Vienna) e numerosi altri servizi meteo europei. Il modello ottiene le condizioni di partenza e marginali dal ECMWF, sapendo che nelle condizioni di partenza sono presi in considerazione anche dati di rete di stazioni automatiche. Nella fase di prova il modello AROME ha una risoluzione di 1 km e periodi di previsione da uno a due giorni. BLIPMAPs e RASP Obiettivo di questo sviluppo è di prendere da previsioni dispo­nibili liberamente gli elementi più importanti per gli sportivi termici e presentarli in modo chiaro. Le BLIPMAPs (Boundary Layer Information Prediction Maps) prendono i dati dai modelli regionali (GFS e WRF) e calcolano la forza delle termiche, l’altitudine, lo spessore dello strato limite convettivo e molto altro. RASP (Regional Atmospheric Soaring Prediction) utilizza anche degli algoritmi specifici al soaring. Le previsioni sono adatte alla pianura o montagne relativamente piane, ma imperfette per le Alpi, specialmente in primavera e quando le condizioni meteo sono instabili.

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Soar-WRF, FIVL-RASP e meteo-parapente Jean Oberson ha sviluppato un RASP chiamato «SoarWRF»: www.soaringmeteo.ch (vedi pag. 44). Anche la federazione italiana FIVL utilizza un modello RASP sotto la direzione di Andrea Barcellona: «FIVL-RASP». Purtroppo le carte non sono disponibili gratuitamente. Nicolas Baldeck ha realizzato un sito RASP ben strutturato, meteo-parapente.com. Elmer Joandi e Luca Aucello seguono un percorso interessante con meteovolo.it – i valori calcolati vengono ulteriormente esaminati per una valutazione legata al livello di sicurezza che viene poi indicato sulle carte con i colori del semaforo. Questi quattro modelli utilizzano GFS–WRF. Maggiori informazioni in merito nell’articolo di Lucien Haas a pag. 36.

Model Output Statistics (MOS) A causa dei divari nelle griglie dei modelli numerici, la previsione di parametri al suolo come la temperatura o il vento per un determinato luogo, è troppo imprecisa. Per colmare questa lacuna, sono stati sviluppati i metodi MOS. Si congiun­ gono i modelli meteo alle statistiche climatiche del luogo voluto. L’esattezza dei valori MOS dipende soprattutto dalla precisione dei modelli meteo. Per delle previsioni cosiddette MOS multi-modelli, si utilizzano diversi modelli meteo come dati d’entrata, questo permette di ottenere buoni risultati.

Alpi, Svizzera, COSMO e TOPTHERM La topografia delle Alpi è particolarmente complicata, soprattutto nella zona attiva del vento da ovest. E’ quindi comprensibile perché i paesi attraversati dalle Alpi necessitano di modelli locali diversi da, per esempio Australia o Turchia.


Luc Hentsch, otrement.ch

COSMO Come indicato precedentemente, questo modello è stato sviluppato dal consorzio COSMO. Funziona in diverse versioni. La versione svizzera è stata adattata particolarmente alla regione alpina, questo spiega perché i risultati dei suoi calcoli sono a volte nettamente diversi da quelli di COSMO-EU. Cambiano in particolare i dati d’entrata utilizzati: COSMO 7 + 2 (tra cui COSMO per la Svizzera): Utilizza ECMWF per i dati d’entrata. Il numero indica la grandezza delle maglie della griglia. COSMO 7: Previsioni per l’Europa dell’ovest e centrale, maglie da 6,6 km, 8 milioni di punti della griglia, 60 livelli d’altitudine. I dati sono calcolati tre volte al giorno per le prossime 72 ore. COSMO 2: Previsioni per le Alpi, maglie da 2,2 km, 11 milioni di punti della griglia, 60 livelli d’altitudine. COSMO 2

elabora inoltre informazioni del radar delle precipitazioni per rappresentare meglio i processi convettivi. I dati sono calcolati a piccola scala per le prossime 30 ore, otto calcoli al giorno. Sono disponibili liberamente: www.meteo.search.ch/cloud (nuvolosità), www.meteo.search.ch/prognosis (precipitazioni). Le carte COSMO sono disponibili, a pagamento, da Meteo­ Svizzera. Per i liberisti è consigliata la scelta del pacchetto ­aeronautico (ca. CHF 100.–/anno). Contiene delle carte del vento dettagliate a diverse altitudini, previsioni delle precipitazioni e nuvolosità, diagrammi di previsioni (ma solo per Ginevra, Payerne e Zurigo), il REGTHERM e altri prodotti. Nel prossimo futuro, la FSVL metterà a disposizione le carte e i diagrammi di previsioni più importanti sul suo sito meteo.

Ill. 2: ECMWF > COSMO 7 > COSMO 2. Il DWD calcola COSMO DE con la catena di modelli GME > COSMO EU > COSMO DE. Anche se i due prodotti si chiamano COSMO, tenuto conto dei dati d’entrata di diversi modelli globali, pure le previsioni possono essere molto diverse. Fonte: WMO pubblicazione no. 1038

GME 40 km

COSMO EU 7 km

COSMO DE 2,8 km

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Se nel pacchetto aerodinamico di MeteoSvizzera confrontiamo le carte di previsioni COSMO (per la Svizzera) con le REGTHERM, confrontiamo due catene di dati totalmente diverse provenienti da diversi modelli globali: ECMWF -> COSMO 7 per le previsioni svizzere e GME -> COSMO EU per REGTHERM.»

COSMO EU + D: Utilizzano GME (il modello globale tedesco) per i dati d’entrata. COSMO EU: maglie da 7 km, corrisponde a COSMO 7. COSMO D: maglie da 2,8 km, corrisponde a COSMO 2. Le carte sono ottenibili a pagamento da DWD (www.flugwetter.de, www.alpenflugwetter.com). I prezzi delle offerte di DWD sono simili a quelli di MeteoSvizzera, in parte più estese ma anche più confuse; COSMO per la Svizzera (con ECMWF) manca. Tuttavia REGTHERM è disponibile per tre giorni. COSMO 1: Il progresso non si ferma – COSMO 1 è in fase di sviluppo, sono in corso delle prove! Come indica il nome, si tratta di calcoli con una griglia estremamente stretta. ALPTHERM, REGTHERM, TOPTHERM: Conosciamo REGTHERM per le previsioni termiche. Queste vengono calcolate ogni 30 minuti sulla base di nuvolosità, soleggiamento, pendenza del terreno, vegetazione stagionale e innevamento per numerose regioni meteo (CH: 13, D: 64, F: 57, A: 15, I: 18). Nei calcoli si tiene conto anche dei venti di valle che, a dipendenza della regione, indeboliscono o rinforzano le termiche. Il primo giorno di previsione, oltre ai dati COSMO EU, vengono prese in considerazione anche le osservazioni delle stazioni (OMM); è per questo che le previsioni del primo giorno sono molto più precise.

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Le origini di ALPTHERM sono gli alianti di Goms. Quando si sono resi conto che le previsioni per Goms erano sempre sbagliate hanno sviluppato ALPTHERM (il fisico dell’atmosfera Bruno Neininger dal 1989, poi Olivier Liechti dal 1992). Dal 1995 ALPTHERM era disponibile presso MeteoSvizzera e dal 1997 presso DWD. Più tardi, MeteoSvizzera ha smesso di utilizzare questo sistema. Attualmente TOPTHERM è calcolato da DWD fino a due giorni prima (oggi, domani, dopodomani). Oltre al giorno in corso, AustroControl diffonde anche le previsioni per il giorno dopo, mentre che MeteoSvizzera, sotto licenza di REGTHERM, propone solo le previsioni del giorno attuale. I tre nomi diffondono con lo stesso modello di previsioni. E’ importante sapere che DWD lavora con il proprio modello globale GME. Per REGTHERM è COSMO-EU che fornisce i dati di base. E’ per questo che le previsioni REGTHERM possono essere molto diverse da quelle di COSMO 2 o COSMO 7. Visto che COSMO EU (come anche molti altri modelli) tende a esagerare con la nuvolosità e le precipitazioni, ciò succede anche con REGTHERM. Il primo giorno delle previsioni TOPTHERM, oltre che ai dati di COSMO EU, vengono considerati nei calcoli anche i dati d’osservazione delle stazioni (OMM), è per questo che le previsioni del primo giorno sono molto più precise. Per ragioni legate ai diritti di lecenza, REGTHERM non è più disponibile liberamente. La meteo della NZZ offre comunque una visione: www.nzz.ch/wetter/thermikprognose.


A mio avviso, non è neccessario utilizzare molti altri modelli. Ciò porterebbe a confondersi e a dipendenza delle condizioni meteo, potrebbe anche creare insicurezza. E’ molto più importante utilizzare spesso i modelli e conoscerne i difetti.»

Alain Zenger

Dani Gerstgrasser, MeteoSvizzera

Fornitori MeteoSvizzera, le televisioni svizzere e MeteoGroup (precedentemente Meteomedia), ma soprattutto anche le più piccole come Meteotest, Meteoblue e molte altre: tutte dipendono da dati d’entrata e modelli esistenti. Lo sviluppo e i calcoli dei modelli sono riservati ai grandi istituti ma anche loro si raggruppano. MeteoSvizzera Per le previsioni generali, MeteoSvizzera lavora essenzialmente con COSMO 2+7, ECMWF, GFS, diversi MOS e gruppi, raramente con GME e UKMO. MeteoSvizzera è uno dei rari servizi meteo che sottopone il suo modello a una verifica legata alle condizioni meteo. TSI Il servizio meteo della televisione svizzera lavora con diversi modelli. Le carte meteo automatiche provengono dai dati MOS e MOS multi-modelli che vengono migliorati da metodi statistici. Meteogroup (Meteomedia/Meteocentrale) Meteogroup gestisce la sua propria rete di stazioni di misure in Svizzera e Germania e lavora con dei modelli WRF perfezionati. Meteogroup (wetter24.de, App WeatherPro) investe in ECMWF, UKMO, GFS, Hirlam e WRF e cerca di congiungerle numericamente.

Meteotest Fornitore della scuola di volo Flugbasis (www.flugbasis.ch), con la sua serie di previsioni perfettamente trattate e adattate ai liberisti; lavora principalmente con GFS-WRF, sapendo che la sua esperienza gli permette una parametrizzazione speciale dei dati. Questa è anche la ragione per la quale WRF di Meteotest non fornisce gli stessi risultati di WRF di Meteoblue o altri. Meteotest ha trattato molto bene anche i valori attuali delle stazioni di misure e la differenza di pressione attuale. Gleitsegelwetter (meteo per parapendisti), Stefan Hörmann: Stefan Hörmann, parapendista e meteorologo, redige manualmente delle previsioni termiche per le Alpi. Numerosi tra i migliori piloti di XC sono abbonati al suo servizio. Stefan lavora con la maggior parte dei modelli, compreso COSMO e un modello WRF con una parametrizzazione specialmente conforme alla meteo per liberisti; ha abbandonato RASP con il quale ha fatto cattive esperienze. www.gleitsegelwetter.de Riassumendo, si può aggiungere che tutti i fornitori, per le previsioni manuali, lavorano con numerosi modelli diversi. I pronosticatori non si basano su un unico modello ma su molti, valutano le probabilità con molta esperienza. Vale quindi la pena di leggere attentamente e interpretare dei testi di previsioni, piuttosto che dare un semplice colpo d’occhio ai simboli.

Meteoblue Modelli WRF con alta risoluzione. Prestazione molto buona.

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Le previsioni manuali hanno vantaggi e svantaggi con i quali dovremo ancora avere a che fare per molto tempo. Unendo le previsioni manuali a quelle calcolate (automatiche) e aggiungendovi un pò della propria esperienza a livello locale, un pilota interessato saprà fare una buona previsione – almeno per il giorno dopo.» Visione delle catene di modelli più importanti per le Alpi destinata agli sportivi amanti delle termiche. Modello globale

Modello regionale

GFS (ex AVN) Servizio meteo americano a) Griglia 28 km, 4 calcoli al giorno. b) Griglia 40 km, 2 calcoli al giorno, previsioni fino a 16 giorni. Dati disponibili liberamente. WRF Servizio meteo americano Possibili diverse grandezze di griglia. Codice disponibile liberamente. Sostituisce MM5, ETA e altri. Ci sono molti fornitori, i più grandi procedono a una parametrizzazione di WRF per utilizzazioni particolari ottenendo buoni risultati.

Modello locale

COSMO 2 COSMO-Konsortium Griglia 2,2 km, 8 calcoli al giorno. Dati parzialmente di libero accesso grazie a search.ch. Moloch Meteobologna

GME Servizio meteo tedesco Griglia 20 km, 4 calcoli al giorno. Dati non disponibili liberamente.

COSMO EU DWD e consorzio COSMO. Griglia 6,6 km, 3 calcoli al giorno.

COSMO DE DWD e consorzio COSMO Griglia 2,2 km, 8 calcoli al giorno.

Previsione termica

Soar-WRF, RASP Codice disponibile liberamente. Soar-WRF lavora con una griglia di 2,2 km.

Previsione termica manuale

Previsioni per il volo a vela (accesso libero per i membri FSVL) Gleitsegelwetter (previsioni per parapendisti) Utilizzano COSMO, REGTHERM e altri modelli MeteoSvizzera, SRF, Meteotest u.v.m. Utilizzano COSMO e WRF e molti altri modelli, integrano la loro esperienza per sapere quali modelli sono più affidabili a dipendenza delle condizioni meteo.

Previsioni manuali

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ECMWF Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine Griglia 16 km, 2 calcoli al giorno. Dati non disponibili liberamente. COSMO 7 Consorzio COSMO Griglia 6,6 km, 3 calcoli al giorno. Bolam MeteoBologna ALARO Meteo Francia, ZAMG e altri. Griglia 4,7 km, 24 calcoli al giorno. Precipitazioni e nuvolosità disponibili presso zamg.at

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ALP-, TOP-, REGTHERM CH: 13 regioni Ca. CHF 100.–/anno Visione ottenibile liberamente su nzz.ch


Pure mountain fun

Andy Busslinger

Previsioni per il volo a vela, meteo per parapendisti, previsioni manuali Queste previsioni non andrebbero veramente messe in un articolo sulle previsioni meteo numeriche; ma vogliamo citarle ugualmente perché potremmo comunque consultare l’una o l’altra prima di ogni volo. Come per ogni prodotto realizzato manualmente, la qualità delle previsioni per il volo a vela dipende dall’abilità della persona che le fa. Visto che MeteoSvizzera impiega diversi piloti di parapendio, delta e aliante e che generalmente sono loro che preparano le previsioni per il volo a vela, queste sono spesso di buona qualità. Bisogna però ricordarsi che un meteorologo non ha poteri magici, che dipende invece dai dati che gli arrivano dai modelli. Può però fare più di un computer: può integrare nelle previsioni la sua esperienza e il suo istinto e appoggiarsi su diversi modelli. Così, per esempio in primavera 2013, il lungo periodo meteo umido o le masse nevose superiori alla media hanno influenzato lo sviluppo delle termiche e l’altitudine della base. REGTHERM non se ne rende conto – ma il bollettino meteo per il volo a vela lo prende in considerazione. Vale la stessa cosa anche per le previsioni meteo del parapendista Stefan Hörmann. Le previsioni per il volo a vela dovrebbero essere completamente rielaborate entro primavera 2015. In particolare per le previsioni a medio e lungo termine, bisogna valutare le probabilità, lo si fa con l’aiuto delle previsioni d’insieme. Ci sono due metodi: o si modificano leggermente i dati d’entrata di un solo modello e si procede a diversi calcoli, o si fa un confronto tra una quantità di diversi modelli. Più sono simili le barre, le une con le altre, più è elevata la probabilità di una previsione corretta.

www.noog.ch www.gradient.cx


Né profeti, né «Wetterschmöcker» -

Daniel Gerstgrasser MeteoSvizzera, aeroporto di Zurigo

I due articoli precedenti mostrano molto bene come funzionano i modelli di previsione moderni, e quanto è grande la scelta di dati (disponibili gratuitamente). In questo articolo, si tratta di scoprire come vengono elaborate le previsioni in un servizio meteorologico e gli sforzi fatti per coprire le varie esigenze. Così quando si tratta di lanciare un avviso di vento forte per le prossime ore sul lago di Brienz, si utilizza una tecnica di previsione diversa che per valutare la probabilità di precipitazioni nei prossimi cinque giorni. Qui vengono applicati dei metodi molto variati che superano di molto il quadro d’interpretazione comune dei dati dei modelli.

1. Analisi della situazione attuale Analisi della carta meteo del suolo più recente (p.es. per l’Europa) Un’analisi (manuale) dà una visione della situazione meteo per un’area piuttosto estesa (ripartizione della pressione, vento, meteo significativa, limiti delle masse d’aria, fron­ ti). L’analisi è particolarmente minuziosa a monte, quindi all’origine del tempo delle prossime ore. Visto che non si svolge tutto al suolo, si procede anche ad analisi d’altitudine (p.es. a 500 hPa, ca. 5500 metri). Esami delle radiosonde Anche se le radiosonde sono disponibili solo a una risolu­ zione limitata nel tempo e nello spazio, danno delle indica­ zioni importanti in merito allo stato attuale dell’atmosfera. Sull’asse verticale, nessun altro metodo di misura fornisce dati sulla temperatura, umidità e vento di risoluzione così buona. Anche in questo caso, si analizzano soprattutto radio­ sonde situate a monte. Dati radar e sui fulmini Questi danno una visione sulla ripartizione e tipo di precipi­ tazioni (estese, convettive). Qui non vengono analizzati solo i dati dei radar svizzeri, esiste anche un’immagine eterogenea

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per tutta l’Europa. Se vi si sovrappongono anche i dati sui fulmini, si ottiene una visione perfetta della situazione attuale concernente le precipitazioni (tipo, intensità, estensione). Immagini satellitari I satelliti meteo moderni vedono (quasi) tutto, in particolare la struttura e la ripartizione della nuvolosità; si può anche più o meno valutare il suo spessore. Combinando i diversi canali, si è ormai in grado di scoprire anche di notte banchi di nebbia o nebbia alta nelle valli delle Alpi. Ma il satellite riesce a vedere solo lo strato superiore delle nuvole – se per esem­ pio degli spessi cirri passano sopra un banco di nebbia alta, quest’ultimo «sparisce». Stazioni meteo Le misure e l’osservazione al suolo sono essenziali per comprendere la situazione meteo attuale in maniera corretta ed esauriente (ill. 1). Più stazioni ci sono, meglio è – qui in Svizzera ci troviamo ormai in una situazione confortevole, la rete di misurazione è sempre più spessa. D’altra parte questo è necessario se si tiene conto della complessità della topografia. Non è solo importante che la rete di stazioni copra tutto il paese, bisogna che siano prese in considerazione anche le diverse altitudini. Per le informazioni che concernono il vento in montagna, per esempio, la rete SLF (stazioni IMIS), è di grande aiuto e completa la rete del servizio meteorologico pubblico. Vengono incluse nell’analisi anche stazioni cantonali e private.


come forma una previsione MeteoSvizzera www.MeteoSvizzera.ch SMN – precipitazioni SMN – diverse misurazioni p.es. temperatura, vento, precipitazioni

chilometri

L’osservazione visiva (METAR, SYNOP) dà delle informazi­ oni supplementari che vengono registrate automaticamente in modo insufficiente (p.es. tipo di nuvole e di precipitazioni, quantità di neve fresca, limite superiore delle nuvole nelle stazioni di montagna). Per questione di costi le osservazioni visive sono sempre meno, in parte possono venir rimpiazzate da telecamere. Questo però ha anche degli inconvenienti: per esempio i sensori moderni non sono (ancora) in grado di distinguere correttamente tra pioggia, neve, nevischio o piog­ gia gelata. Proprio in questi casi sarebbero particolarmente importanti delle informazioni attendibili. Webcams E’ già da un pò di tempo che le immagini delle telecamere sono una parte integrante dell’analisi meteo. MeteoSvizzera gestisce da molti anni la sua propria rete di telecamere lungo le rotte di volo a vista (rotte GAFOR). In più vengono inclu­ se nell’analisi anche webcams private. In questi casi però bisogna appurare che le immagini siano attuali (ora e data sull’immagine).

Ill. 1: Rete automatica di misure al suolo di MeteoSvizzera 2014. Ci sono da aggiungere diverse stazioni di reti partner che qui non sono indicate.

dalla finestra e seguire visivamente l’evoluzione del tempo. Una volta effettuati i suoi controlli, per i quali general­ mente ha meno di 30 minuti, il meteorologo dispone di un’ottima visione d’insieme tridimensionale dello stato attuale dell’atmosfera. Si hanno quindi le basi per delle buone previ­ sioni, sapendo che si continuerà ad osservare i valori e i dati più recenti per poter sorvegliare che tempo fa. Sulla base del­ le condizioni meteo e dell’esperienza, sono ora possibili delle prime dichiarazioni sull’evoluzione del tempo a breve termine. Dopo l’analisi, si esaminano e confrontano i dati di numerosi e diversi modelli. Si dispone più o meno dello stesso tempo come per l’analisi. Maggiori informazioni sulla strategia più efficace un pò più avanti. Ora si tratta di distinguere tre periodi di previsioni diversi ed esporre quali mezzi sono utili per ognuno.

Osservazioni proprie Infine il punto più importante che a volte si dimentica: guar­ dare il cielo più spesso possibile all’esterno di un edificio, in un posto libero e «sentire» che tempo fa. Purtroppo durante le ore di lavoro al servizio meteo, questo non è quasi più possi­ bile. Comunque è già buono gettare regolarmente un’occhiata

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2. Nowcasting: Qui si tratta di una previsione per le due o tre, fino al mas­ simo sei ore future. La base di un nowcasting riuscito, è di sorvegliare il tempo con l’aiuto dei punti descritti sopra. Vanno poi aggiunti i dati dei modelli che ci indicano in quale direzione dovrebbe evolvere la situazione meteo nel caso ideale. Il now­ casting è utilizzato per la creazione di diversi prodotti, come per esempio: −− Avvisi di vento forte e di tempesta per i laghi svizzeri (p.es. in caso di Föhn) −− Avvisi di temporali a breve termine −− Informazioni meteo per le prossime ore −− L’ora di dissipazione della nebbia sull’aeroporto di Kloten −− Avvisi stradali in vista di nevicate Anche qui, a dipendenza del soggetto, si utilizzano diversi strumenti. Per i parapendisti, il nowcasting permette quasi sempre di rispondere alla questione dell’attendibilità delle previsioni automatiche di termiche nella giornata in corso. Un classico: il modello termico prevede soltanto delle condizioni

Andy Busslinger

Ill. 2: Taglio verticale d’immagine del 12 giugno 2014: Secondo l’eco radar al suo massimo, la cellula di grandine presso Rüderswil, nell’Emmental, raggiunge 13 km d’altitudine – un valore estremo.

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moderate, degli spessi cirri smorzano il soleggiamento ma nell’insieme, tutto parlerebbe per una splendida giornata. Un’analisi pulita dell’immagine satellitare (in questo caso con l’aiuto del canale infrarosso, perché con il canale visuale si sottovalutano le nuvole di cristalli di ghiaccio) mostra se le previsioni sono realistiche o meno. Per sorvegliare i venti sui laghi si utilizzano – similmente alle previsioni del Föhn – le differenze di pressione tra diverse stazioni (misure alle quali si sovrappone la previsione del modello). Così, per esempio, per i laghi di Thun e Brienz con vento da ovest, si sorvegliano le differenze di pressione tra Berna e Interlaken. Quando le condizioni sono temporalesche, gli strumenti più importanti per il nowcasting sono naturalmente le immagini radar. Qui non si utilizza solamente la famosa rappresenta­ zione piana, il taglio verticale d’immagine permette anche di far apparire la struttura verticale di una cellula temporalesca (ill. 2).


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Ill. 3: Condizioni temporalesche del 20 giugno 2013, ore 17.10: Classifi­cazione automatica delle cellule temporalesche alle quali sono sovrapposti i lampi e le posizioni previste a 15, 30, 45 e 60 minuti. Tenuto conto di questi dati (ellisse gialla), il meteorolo responsabile ha lanciato un avviso di temporali violenti per la regione di Bienne dove si stava svolgendo la festa federale di ginnastica. L’avviso è stato emesso precisamente un’ora prima del temporale.

Fa parte del nowcasting anche il controllo della qualità dei modelli. La domanda che ci si pone qui è: l’evoluzione attuale delle condizioni meteo corrisponde ancora alle previsioni dei modelli? Esempio classico sono le tempeste invernali scate­ nate da forti zone di bassa pressione. La sovrapposizione a scala europea delle misurazioni di pressione nelle stazioni con i valori del modello allo stesso momento, mostra se il modello riproduce correttamente la pressione del nucleo e la posizione della depressione.

Con i software moderni, una sorveglianza del genere è sem­ plice, automatica e richiede pochi sforzi. Qui si vede subito quale modello padroneggia meglio la situazione. Quando ci si accorge di divergenze importanti, la velocità del vento pre­ vista dal modello, rischia anche lei di non essere corretta. Di conseguenza, nell’avviso del vento, il meteorologo correggerà le raffiche pronosticate verso l’alto o verso il basso (ill. 3).

3. Previsioni a breve termine: oggi, domani e dopodomani Il periodo di una previsione a breve termine non è fissa­ to con precisione; generalmente è definito per 12 fino a 48 o 72 ore. Gli strumenti principali sono i modelli locali: per Meteo­Svizzera sono COSMO 7 e COSMO 2. Ma vengono uti­ lizzati anche i modelli globali (soprattutto ECMWF e GFS, ma anche GME). Questi modelli permettono di rispondere alle seguenti domande: −− Possiamo fare una passeggiata scolastica a Survela domani? −− Quanto pioverà nelle prossime 24 ore, e dove si situa il limite delle nevicate? E’ necessario mandare avanti un avviso di forti precipitazioni? −− Si potrà effettuare il volo della lega dopodomani e in quale regione ci si possono aspettare le migliori condizioni ter­ miche e con vento debole in altitudine? −− Posso fare il fieno nell’Emmental nei prossimi due giorni?

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Prima di tutto ancora qualche indicazione su come esamina i modelli il meteorologo: in generale, si va dal grande al pic­ colo e dall’alto verso il basso. Un esempio: prima di preoccu­ parsi della forza del vento di valle, bisognerebbe essere in chiaro sull’evoluzione delle condizioni meteo su vasta scala in Europa. Questo significa, che il meteorologo si concentra pri­ ma sul campo di previsioni a 300 hPa (ca. 9000 m) e 500 hPa (ca. 5500 m). In questo modo si farà rapidamente un’idea della situazione e dello sviluppo del jetstream, posizione delle aree di alta e bassa pressione (a quest’altitudine definiti come trogolo e cresta) e più generalmente della dinamica della situazione meteorologica. Poi è il turno degli strati inferiori – 700 hPa (ca. 3000 m), 850 hPa (ca. 1500 m) e suolo. Si presta allora un’attenzione particolare ai campi d’umidità, vento, temperatura e di pressione. Tuttavia non si esaminano solo i campi orizzontali, ma anche le sezioni trasversali (p.es. nord–sud) e sonde di previsioni in punti qualunque, questo è possibile con un clic del maus. Infine – anche se altri procedono in modo diverso – si esaminano e cofrontano i campi di precipitazioni (p.es. somma per un periodo di 3 h, 6 h e 24 h). In generale, bisogne­ rebbe sempre mostrarsi critici nei confronti di tutti i campi di


modelli. L’utilizzatore deve anche essere sempre in grado di rispondere alla domanda del perché (ill. 4). Una volta che ha esaminato i campi dei modelli, il meteo­ rologo ha in mente un concetto concernente l’evoluzione del tempo per le prossime 48 fino a 72 ore. Ora si può rispondere a domande standard senza ricorrere ad altre risorse. Per domande più dettagliate, come p.es. le indicazioni precise sul vento per piloti di mongolfiera, si consultano gli ultimi calcoli dei modelli. In generale, è COSMO 2, che ricalcola ogni tre ore

le previsioni più attendibili. Se si hanno ancora dubbi, si può ricorrere alle previsioni d’insieme locali. Grazie a numerosi calcoli diversi dei modelli, è possibile determinare le proba­ bilità di apparizione di un fenomeno meteo (ill. 5). Maggiori informazioni sulle previsioni d’insieme nell’articolo di Michael Winkler e nel seguente paragrafo.

Ill. 4: Perché il modello simula fino a 40 mm di precipitazioni in 6 h nel sud e nelle Alpi orientali? Per trovare la risposta, bisogna consultare diverse altre carte: un fronte freddo si situa al di sopra della Svizzera orientale, i forti venti di sud-ovest in altitudine spingono dell’aria calda, umida e instabile dal Ticino e dal Misox verso nord-est. Molto probabilmente saranno compresi anche forti temporali. Se altri modelli indicano una ripartizione delle precipitazioni simile, ci si può aspettare che succeda veramente…

Ill. 5: Rappresentazione insolita, facile interpretazione: qui i colori si riferiscono a delle probabilità. Ciò che è rappresentato, è la probabilità che nel corso di un periodo di sei ore, cadrà più di 1 mm di pioggia. Al nord delle Alpi, si vede in fretta che nel pomeriggio, il rischio di pioggia è più probabile al centro e all’est del versante nord delle Alpi. Cosa che i modelli usuali non indicavano chiaramente.

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4. Previsioni a medio termine (da 3 a 7 giorni) MeteoSvizzera elabora e pubblica dei testi di previsioni fino a sette giorni (p.es. da sabato al sabato seguente). Come abbiamo potuto leggere nell’articolo di Michael Winkler, negli ultimi anni, l’attendibilità delle previsioni per un tale periodo è nettamente migliorata. Si possono anche ottenere dati per un periodo più lungo (fino a 15 giorni e oltre). Si utilizzano allora i modelli globali e le previsioni d’insieme. Si cerca di trovare risposta alle domande seguenti: −− Sarà migliore il tempo per il prossimo fine settimana in rapporto a questo? −− Durante un periodo prolungato di previsioni di cattivo tem­ po: quando ci sarà nuovamente il tempo per fare il fieno o per volare? −− Durante un periodo prolungato di siccità: quando ritornerà finalmente la pioggia? −− Più generale: quando cambierà la situazione meteo gene­ rale? −− O a fine novembre: quando ci sarà finalmente abbastanza neve a Davos per poter aprire la stazione di sci? −− O verso metà dicembre: avremo un Natale bianco? Più si allontana nel tempo l’orizzonte delle previsioni, più queste si generalizzano. Così, di regola non ha molto senso discutere se un fronte freddo previsto tra 5 giorni potrebbe arrivare verso mezzogiorno piuttosto che in serata. Il modello potrebbe effettivamente indicare abbastanza precisamente il momento previsto. Ma nel prossimo calcolo, il timing del fronte sarà naturalmente diverso… La qualità delle previsioni a medio termine può variare molto a seconda della situazione meteo. Se un forte anticiclo­ ne ricopre gran parte dell’Europa, l’affidabilità delle previsioni fino a 7 giorni sarà ancora piuttosto alta. Se il carattere della

meteo è variabile con diverse depressioni attive, può essere già difficile pronunciarsi sul tempo fino a 5 giorni. E’ per que­ sto che per gli ultimi due giorni di previsioni (il 6 e 7 giorno), MeteoSvizzera indica l’attendibilità (alta, media, bassa). Se una previsione è incerta fin dall’inizio, in generale viene indi­ cato nel testo. L’attendibilità è determinata con l’aiuto di previsioni d’insieme. Si procede per esempio a 50 calcoli con il mo­ dello ECMWF, ogni volta con condizioni di partenza legger­ mente modificate (simulazione di errori d’osservazione). Per risparmiare del tempo di calcolo, si utilizza solo metà della risoluzione del modello (32 invece di 16 km). Poi viene fatto un altro calcolo supplementare con la metà della risoluzione ma senza modificare le condizioni iniziali. Si tratta del calcolo di controllo – ci indica se la risoluzione modificata del modello ha un’influenza sull’evoluzione del tempo. Infine si aggiunge la simulazione del modello «normale» (calcolo principale) che esiste già. Se molti di questi 52 calcoli differenti indicano un’evoluzione simile, l’attendibilità è alta. Se gli insiemi sono ripartiti in di­ versi gruppi e ogni gruppo indica una situazione meteorologi­ ca diversa, l’attendibilità è debole. Spesso aiuta già conoscere più o meno la direzione del vento in altitudine nelle Alpi (p.es. flusso da sud = cielo ingombro con precipitazioni al sud, condizioni piuttosto secche al nord, Föhn all’est). Se in più gli insiemi indicano se le condizioni meteo sono piuttosto sotto l’influsso di alta o bassa pressione, si può fare una previsione abbastanza attendibile. Le illustrazioni 6 e 7 sono esempi di previsioni d’insieme.

Ill. 6: Previsioni d’insieme delle precipitazioni per 10 giorni (mm/6 h) per Zurigo. In blu: 50 insiemi. Rosso tratteggiato: calcolo principale. Rosso: calcolo di controllo. Se tutti i 52 calcoli indicano delle precipitazioni, come per la domenica 29.6.2014, pioverà sicuramente e in questo caso, in abbondanza. Martedì (1.7.), con un pò di fortuna sarà asciutto, il giorno dopo ci sarà il prossimo fronte, piuttosto debole. In seguito le previsioni sono più incerte.


Ill. 7: Previsioni di 15 giorni delle temperature massime e minime per il periodo dal 28 giugno fino al 12 luglio 2014.Più larghe sono le barre, più sono incerte le previsioni. Inoltre la climatologia modello è depositata, permette delle dichiarazioni come «più caldo che di solito in questa stagione» o «troppo freddo per questa stagione».

Buono a sapersi

I «grandi cantieri»: I modelli hanno sotto controllo la maggior parte dei parame­ tri di previsione. In due ambiti sussistono però ancora delle insicurezze: spesso i modelli hanno delle difficoltà con le con­ dizioni temporalesche e di nebbia o nebbia alta, anche se dal punto di vista della dinamica e scala, si tratta di due fenomeni totalmente diversi. All’occorrenza, un meteorologo esperto può contribuire molto a delle buone previsioni. I «difetti» dei diversi modelli: Non è facile descrivere le debolezze sistematiche dei modelli. Qui possiamo descrivere alcune cose anche se sono piuttosto soggettive e non tutte possono essere giustificate con fatti tangibili:

− Tutti i modelli sottovalutano la nebbia e nebbia alta quando si situa sotto i 1500 metri. Molti casi vengono persi oppure nel modello la nebbia si scioglie troppo rapidamente. Spesso nel modello il limite superiore della nebbia è trop­ po basso, e/o scende troppo in fretta. − Il modello europeo (ECMWF) sopravvaluta le precipitazioni leggere. Specialmente quando le condizioni sono convet­ tive (rovesci, temporali), vengono quasi sempre ignorate le quantità inferiori a 0,9 mm. Ma in questo caso le piccole quantità sono una buona indicazione dello sviluppo di cumuli abbastanza importanti. − COSMO 2 e COSMO 7 sottovalutano le differenze di pres­ sione nord/sud in caso di Föhn; in generale, i valori sono troppo bassi di circa 20%. − COSMO EU (sul quale si basa Toptherm) in generale, so­ pravvaluta le precipitazioni (quantità e superficie colpita). Questo però si può sfruttare positivamente: quando il modello non indica precipitazioni, di solito si può assumere che in effetti non pioverà… − Il modello americano (GFS) esagera le precipitazioni con­ vettive (rovesci, temporali) nelle Alpi. In particolare in casi di temporali di calore, il modello reagisce troppo veloce­ mente e indica nelle Alpi temporali relativamente estesi nel pomeriggio e in serata.

Andy Busslinger

Qualità delle previsioni: Nel 1985, le previsioni a breve termine per l’indomani erano corrette al 79%, oggi lo sono all’87%. Sono migliorate molto anche le previsioni a medio termine (vedi articolo di Michael Winkler). Un progresso considerevole ma che richiede anche sempre maggiore impegno. Mentre la qualità delle previsi­ oni migliora solo lentamente, le esigenze (costi, potenza di calcolo, quantità dei dati) aumentano in modo esponenziale. Questo spiega chiaramente perché quando si raddoppia la ri­ soluzione di un modello, questo non raddoppia la qualità delle previsioni. Al contrario: più alta la risoluzione, più aumenta il grado di libertà del modello – ha per così dire più possibilità di calcolare una previsione sbagliata.


Limiti dei modelli

Reto Stauffer, Università Innsbruck Roger Oechslin, Meteotest Internet fornisce l’accesso a una grande mole di informazioni meteo; queste includono molti modelli meteo sottoforma di carte meteo. I fornitori ci tengono molto che per quel che riguarda la leggibilità delle carte, sia presentata in maniera sempre più semplice e intuitiva. Questa evoluzione ha molti lati positivi. Così gli sportivi outdoor, in particolare i liberisti, si occupano intensamente del tema meteo e molti usano le carte per farsi una previsione personale. Spesso però manca la comprensione, di quando e perché dai modelli meteo si «vuole troppo». Questo porta alla frustrazione ed è anche pericoloso.

Ill. 1: Esempio di semplificazioni necessarie nei modelli meteo. L’illustrazione confronta la topografia reale (a colori) con la topografia rappresentata da un modello meteo globale moderno (griglia, superficie bianca/trasparente). L’estratto mostra la regione intorno al Säntis con vista verso sud. Tenuto conto della risoluzione orizzontale, numerosi e bei dettagli delle nostre Alpi non appaiono. Il terreno all’interno delle maglie dev’essere ridotto a un valore unico – un’altitudine media della montagna. In più, per ragioni tecniche, sono necessari altri appiattimenti. Il risultato, in questo esempio, è un modello di terreno di un’altitudine ben inferiore che nella realtà, senza valli né cime.

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Questo articolo si propone di fornire una certa comprensi­ one di dove e perché, oggigiorno, i modelli di previsione sono parzialmente imprecisi e perché il lavoro di fare previsioni è limitato. Per capire il motivo per cui una previsione meteo può anche essere sbagliata, è necessario conoscere i limiti di questi modelli. Spesso il profano parla con leggerezza di una previsione «sbagliata», e non è da biasimare se quando in un «giorno soleggiato con nuvole cumuliformi sparse nelle regioni alpine», piove improvvisamente a catinelle sul para­ pendio nuovo. Ci sono innumerevoli ragioni per tali «previsioni sbagliate». Le più importanti sono: • Deviazioni di metodi numerici: anche se si conoscono bene le equazioni, non esistono ancora soluzioni esatte. Devono venir utilizzati metodi approssimativi matematici, che si avvicinino alla soluzione nel modo migliore possibile. • Risoluzione orizzontale e verticale (ill. 1) – cioé le distanze tra i punti della griglia nei modelli: minori sono le distanze, più dettagliato è il modello. Tuttavia, una risoluzione più alta porta un effetto positivo solo se ottenuta in combi­ nazione con un processo di comprensione dettagliato e parametrizzazioni accurate. Una risoluzione più alta non significa automaticamente che il modello sia migliore.


meteo • Potenza di calcolo: la potenza dei computer moderni è in costante aumento, ma non è infinita. Questo limita anche la risoluzione dei modelli o la quantità delle previsioni giornaliere. • Messa a fuoco del modello: i diversi modelli meteo ven­ gono elaborati per diversi scopi; per questo motivo alcuni modelli non colgono neanche determinati fenomeni meteo. • Caos: il tempo è soggetto a un caos naturale, ogni disturbo nell’atmosfera, anche il più piccolo, ha un effetto sul futuro dell’intero sistema (ill. 2). Processi sconosciuti o descritti in modo impreciso, semplificazioni necessarie, misurazi­

oni mancanti, risoluzioni troppo basse e centinaia di altri disturbi nel modello, si diffondono nel sistema e possono crescere molto. Questi disturbi che inizialmente sono quasi sempre piccoli, influenzano in modo significativo la qualità della previsione meteo.

estensione spaziale caratteristica

105s

o cic nde lon ich nu e vol e« C l (fro us t nti er» )

10 giorni

104s 1 ora 10 min 102s

tur po bole co n est za esa

ità av gr e d on

1 min

10s

no uo es d on

1s «scala» poco estesa 10cm

1m

10m

«scala» Meso

«scala» convettiva 100m

1km

10km

«scala» molto estesa 100km

1Mm

Ill. 2: Considerazione della relazione tra l’estensione dei fenomeni atmosferici nello spazio (ascissa) e la loro prevedibilità temporale (ordinata). Attenzione: questa caratteristica non ha niente a che vedere direttamente con i modelli meteo, descrive semplicemente la prevedibilità generale. Anche i modelli ad alta risoluzione non permettono di prevedere all’infinito nel tempo dei fenomeni isolati. I fenomeni meteo su grande scala come le onde planetarie (onde di Rossby) o gli anticicloni e le depressioni, s’intendono da qualche centinaio a diverse migliaia di chilometri e a dipendenza della loro grandezza e intensità sono abbastanza prevedibili per diversi giorni. Le cellule temporalesche o le grandi convezioni di cumuli di qualche centinaio di metri possono essere ancora previsti con precisione per alcune ore. In fondo a questo ventaglio troviamo le raffiche discendenti, i fronti di raffiche dovuti alle precipitazioni, le turbolenze sottovento o le pompe termiche isolate. Tenuto conto del «caos», sono prevedibili solo con qualche secondo o minuto di anticipo; in seguito, le previsioni si allontanano troppo dalla verità e perdono il loro contenuto informativo. In basso a sinistra: cumulonimbus con raffiche discendenti come esempio di fenomeno su piccola scala. In basso a destra: un ciclone sulla costa ovest dell’Islanda con un’estensione di diverse decine di chilometri.

10Mm

Benedicht Stucki

1cm

durata caratteristica

Co nve zio ne (te Cum mp ora uloni le) mb us Co nve cum zio ulu ne s

1 giorno 10 ore

103s

estensione terra

106s

pla onde ne tar ie

forme di movimento atmosferico:

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I vari concetti e applicazioni In tutto il mondo, diversi servizi e centri di ricerca meteo, sviluppano i loro modelli su misura per determinate richieste e applicazioni. I modelli meteo globali si focalizzano soprattut­ to sul lungo periodo (10–15 giorni) e su di una previsione più precisa possibile su grossa scala (onde Rossby, zone di alta e bassa pressione, El Nino, monsone). I servizi meteo nazionali invece, per la loro zona di previsione, vorrebbero previsioni più precise possibili con tutti i fenomeni locali su piccola scala (Föhn, celle temporalesche, forti precipitazioni). Oltre allo sforzo di calcolo, che aumenta molto con il perfezionamento, aumentano più rapidamente anche gli errori nel modello. Questo porta inevitabilmente a una riduzione del periodo di previsione; per questo i modelli locali calcolano solo 2–5 gior­ ni in anticipo. I modelli di scala ancora più piccola vengono utilizzati da esperti, istituti di ricerca e università. Con modelli meteo simili vengono modellate turbolenze nell’ordine di grandezza di 10 m fino a 100 m, questo per capire meglio pro­ cessi vicini alla superficie terrestre o modellare propagazioni inquinanti. Il periodo di tempo di tali applicazioni comprende spesso solo poche ore (ill. 3).

previsione deterministica non fornisce informazioni sul fatto se sia prevedibile una situazione meteo basandosi sulle limitazioni conosciute dei modelli «sicuro» o «incerto». Per trarre qualcosa di utile da questa conoscenza delle fonti di er­ rore sono state sviluppate le cosiddette previsioni d’insieme. Previsioni d’insieme I modelli d’insieme, che sono anche modelli meteo, sono soggetti a limitazioni come già descritto. La differenza più im­ portante dalle previsioni deterministiche è: i modelli d’insieme non calcolano una sola previsione, ma diverse previsioni leg­ germente differenti. Si parla allora di membri di un insieme, che costituiscono l’insieme. Diagnosi/situazione di partenza: è necessaria una situazi­ one di partenza anche per i modelli d’insieme, che descriva le «migliori condizioni possibili» dell’atmosfera attuale. Calcolo della previsione di controllo: la previsione di con­ trollo è per così dire la previsione deterministica all’interno di un modello d’insieme e utilizza le condizioni di partenza «migliori». Perturbazione della situazione di partenza: la situazione di partenza calcolata in precedenza mostra la situazione migliore possibile, ma non è per nulla perfetta, bisogna tener conto anche di questo. Perciò, la situazione di partenza viene leggermente perturbata, o manipolata, poi utilizzata per le previsioni dei membri dell’insieme. Previsioni dei membri dell’insieme: ogni membro dell’insieme dispone della sua propria situazione di partenza, leggermente modificata. Su questa base, viene calcolata una nuova previsione determistica per ogni membro. Resta una domanda interessante: cosa distingue le diverse previsioni?

Previsioni deterministiche I modelli possono quindi riprodurre solo parzialmente la realtà e producono inevitabilmente «errori» risp. deviazioni dal mondo reale. Ci si possono aspettare degli errori minimi quando le condizioni di partenza (analisi) sono il più precise possibile. Se si inizia una serie di previsioni con queste con­ dizioni di partenza, si ottiene una previsione meteo «atten­ dibile», chiamata anche previsione deterministica. Esempio: 14,5°C a St. Gallo con 57% nuvole basse a 12 Z. Tuttavia, la

anni

Modelli climatici mesi

Insiemi stagionali GCM d’insieme GCM deterministici LAM d’insieme LAM deterministici

15 giorni 10 giorni 2 a 5 giorni 2 a 3 giorni

Ill. 3: Tenuto conto degli innumerevoli modelli usati in tutto il mondo, è impossibile effettuare una classificazione generale. L’illustrazione mostra una panoramica schematica dei diversi concetti di modello e il loro periodo di previsione. Dal basso verso l’alto: modelli locali (LAM, local area model) generalmente possiedono una risoluzione elevata; sono limitati geograficamente e calcolano solo per qualche giorno. Sempre più diffusi: LAM d’insieme. Generalmente le loro previsioni sono più estese che quelle di LAM deterministico, ma anche loro calcolano solo qualche giorno. Per contro, i modelli globali (GCM, global circulation model) procedono a calcoli su di una griglia più grossolana. Non sono limitati geograficamente e forniscono delle previsioni fino a circa 10 giorni. Sono completati dai modelli d’insieme globali. I modelli stagionali si situano al limite tra i modelli meteo e i modelli climatici. I primi coprono qualche mese, i secondi da diversi decenni a diversi secoli.

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L’illustrazione 4 è un esempio di previsioni d’insieme di 15 giorni del modello globale europeo per un punto della griglia del modello vicino a Zurigo. Ci sono rappresentate le previsioni di tutti i membri dell’insieme (50+1), sottoforma di cosiddetti box-whiskers – che indicano l’estensione delle previsioni. Esaminiamo più da vicino le previsioni di temperatura massima per i primi giorni. All’inizio, le previsioni dei diversi membri non si distinguono quasi, i box-whiskers sono molto stretti; con una probabilità dell’80%, la previdibilità è buona e si situa tra 22 e 24°C per sabato, 5 luglio. Lunedì, 7 luglio, le condizioni meteo sono più difficili da prevedere, l’insieme prevede una temperatura massima situata tra 18 e 25°C, sa­ pendo che metà delle previsioni si situa sopra i 21°C e l’altra metà al di sotto. In questo esempio, è dovuto ad un fronte freddo proveniente da ovest che sfiora/attraversa la Svizzera. Per ogni membro dell’insieme, il passaggio del fronte freddo avrà luogo in un momento diverso e anche la sua forza varia. Se osserviamo le previsioni delle precipitazioni per questo lunedì, il modello d’insieme indica dei valori giornalieri da 3 a 35 mm, quando la maggior parte dei modelli prevede da 8 a 22 mm.

Per il giorno successivo, i modelli concordano di nuovo meglio – nel complesso ci si possono aspettare minori preci­ pitazioni e la temperatura massima si situa tra 16 e 21 gradi dopo il fronte freddo. Si noti che l’incertezza non aumenta solo all’orizzonte temporale ma che mostra anche a che punto può essere prevista correttamente una situazione meteo. Si prevede un grande futuro per questi modelli d’insieme. Anche se i loro calcoli sono molto più esigenti, forniscono delle informazioni supplementari preziose. Certi centri di previsioni meteo si chiedono già se, con i modelli d’insieme di grande qualità e molto dettagliati disponibili atualmente, un modello deterministico autonomo sia ancora necessario. Da uno a tre giorni, le previsioni deterministiche spesso sono di miglior qualità che le previsioni d’insieme, ma in seguito, perdono velocemente importanza. Oggi, le previsioni a lungo termine (a partire da due o tre giorni) sono fatte quasi solo sulla base di previsioni d’insieme.

Ill. 4: Previsione d’insieme ECMWF per Zurigo. Dall’alto verso il basso: precipitazione giornaliera, direzione del vento e temperature minime/massime. I box-whisker (barre) indicano la zona dove si situano le previsioni di ogni membro dell’insieme. Per esempio del mediano: 50% delle previsioni si situano sotto questo valore, 50% sopra. In modo analogo vale per gli altri valori di soglia (vedi leggenda). Se le box-whisker coprono una vasta zona, allora le singole previsioni si differenziano molto tra loro – la previsione è più incerta. Per le previsioni meteo questa informazione è essenziale e viene usata sempre più frequentemente.

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In conclusione In un sistema caotico come lo è l’atmosfera, non è possibile una previsione perfetta e non lo sarà neanche in futuro. Si può solo tentare di ridurre al massimo gli errori e tener conto del­ le incertezze che li riguardano. Per l’utente di modelli meteo, questo significa che non può basarsi unicamente su qualche modello o carta meteo. Anche le previsioni più attrattive con la miglior risoluzione possibile contengono obbligatoria­ mente degli errori. Nella vita quotidiana questo significa che bisognerebbe confrontare diversi modelli e in caso di dubbio, consultare un meteorologo. Tenuto conto della sua esperien­ za, quest’ultimo può valutare le diverse probabilità e fornire una previsione corretta con maggiore probabilità di come lo farebbe una piccola carta colorata. George Box, matematico e statista, ha citato molto bene: «All models are wrong, but some are useful» (tutti i modelli sono sbagliati ma alcuni sono utili).

Questa è una versione ridotta. L’intero articolo può essere scaricato dalla pagina web meteo della FSVL.

Urs Haari

Evoluzione delle previsioni meteo dei modelli Senza le previsioni dei modelli meteo, una previsione meteo moderna come la conosciamo nella nostra vita quotidiana sarebbe impossibile. I modelli meteo globali integrano le evoluzioni della meteo a livello mondiale – una necessità indispensabile. L’atmosfera è un sistema complesso con diverse interazioni e teleconnessioni. Se per esempio la circolazione equatoriale (oscillazione di Madden­Julian) non è rappresentata correttamente in un modello globale, questo ha un’influenza anche sulla qualità delle previsioni in Europa. I modelli locali sono a loro volta nutriti dai modelli globali. E’ indispensabile perché sono limitati al livello locale. Senza le informazioni di un modello globale, un modello locale europeo non ha idea, per esempio, di cosa succede sopra l’Atlantico. D’altra parte, le previsioni di modello moderne sono ancora troppo grezze per fornire una previsione precisa per un solo punto. Un modello con una risoluzione orizzontale di 10×10 km fornisce dei valori medi per la maglia in questione – ma non per un punto preciso di questa maglia. Per migliorare la qualità di previsione per un punto preciso (p.es. un comune, la frazione di una valle o il luogo di una manifestazione), le previsioni dei modelli meteo devono essere ulteriormente ottimizzate. Si occupano di questo lavoro meteorologi pro­ fessionisti o dei sistemi statistici automatizzati di correzione, chiamati anche sistemi MOS (Model Output Statistics).

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© O l eg M atyukho v

attendre ou l‘art ...

it’s in your nature ... de couper la météo quand tu as le vol libre dans le sang il est difficile d‘attendre une nouvelle opportunité mais quand elle se présente tu es prêt

advance.ch



Alain Zenger

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RASP e i suoi

Andy Busslinger

Lucian Haas giornalista scientifico e editore di Blogzines www.lu-glidz.blogspot.com

Non molto tempo fa l’uso di modelli meteo era riservato ai servizi meteo nazionali. Solo loro potevano disporre di supercomputer con un potere di calcolo sufficiente per procedere alle complicate simulazioni relative all’evoluzione meteo in tempo reale. Per contro, calcolavano su griglie abbastanza grossolane. Non era possibile leggere i risultati precisi per dedurre lo sviluppo termico a livello locale o la forza del vento tra una valle e l’altra nelle regioni di montagna. Per pianificare le loro avventure aeree, i liberisti dovevano quindi affidarsi a dati piuttosto vaghi. John Glendening, meglio conosciuto come Dr. Jack, era uno tra i tanti insoddisfatti di questa situazione. Da una decina d’anni, questo meteorologo americano, liberista appassiona-

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to, si è reso conto che la potenza di calcolo dei PC moderni permetteva ai modelli meteo di procedere a calcoli con una risoluzione sufficientemente elevata almeno per piccole regioni e di fare previsioni più precise delle termiche e venti di valle. In base al noto modello WRF, nel 2005 ha sviluppato un programma specializzato nella previsione delle termiche. Ha chiamato il suo software: Regional Atmospheric Soaring Prediction, in breve RASP. All’epoca, il potere di calcolo del suo PC bastava soltanto per il calcolo quotidiano delle condizioni termiche della sua regione d’origine, la California, ma dato che gli interessavano anche le previsioni di altre regioni, non ha esitato a mettere a disposizione gratuitamente il suo programma RASP. Questo ha presto dato i suoi frutti: sono apparsi in internet dei siti di previsioni termiche per regioni di tutto il mondo basate su RASP.


discendenti

Così appare una Blipmap originale, in questo caso per il vento medio nello strato limite sulla Germania e Alpi del nord. Fonte: rasp.linta.de

Funzionamento di RASP RASP è formato da tre moduli. Perché il modello meteo regionale possa calcolare i processi nell’atmosfera, necessita dapprima l’introduzione di alcuni dati. RASP li ottiene dal servizio meteo americano NOAA che mette in rete gratuitamente i dati grezzi del modello meteo globale GFS. Il modulo 1 carica automaticamente, prendendoli da internet, i dati GFS necessari per una tal regione. In un secondo tempo, il modulo 2 forma il modello meteo concreto, in questo caso il mondialmente noto Weather Research and Forecasting Model (WRF). RASP lo usa per calcolare, generalmente per le prossime 24 o 48 ore, l’evoluzione meteo regionale con una risoluzione molto più fine. Mentre GFS offre una griglia con delle maglie di 27 chilometri – e può quindi simulare p. es. le Alpi solo grossolanamente –, le simulazioni tipiche di RASP usano delle griglie da due a sette

chilometri. Questo permette di conoscere con maggior precisione la struttura del terreno delle catene di colline e valli e le loro influenze. Il terzo modulo nasconde la vera performance creativa del Dr. Jack. Contiene le formule che permettono di convertire i dati attuali dell’atmosfera forniti dal modello WRF in parametri più utili per i piloti come la forza della termica, lo spessore dello strato limite misto a termica o estensione di variazioni improvvise del vento. Questo processo è chiamato parametrizzazione e comprende anche operazioni di routine che permettono di fornire questi valori sotto forma grafica con delle mappe con variazioni di colori. Il Dr. Jack chiamava queste rappresentazioni delle Blipmaps (Boundary Layer Information Prediction Maps).

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I discendenti di RASP Inizialmente, in internet, tutte le pagine RASP erano strutturate in modo simile, del resto erano basate sullo stesso software. Nel corso degli anni però, alcuni operatori hanno cominciato a modificare il programma di base secondo le loro idee. Specialmente dal 2008 quando il Dr. Jack annunciò di voler smettere di sviluppare RASP lui stesso. E’ così che sono scesi in campo altri programmatori interessati alla meteo dando libero sfogo alla loro creatività nel modulo 3, quindi la parametrizzazione e pubblicazione dei dati. Le Blipmaps RASP classiche sono molto statiche e piuttosto confuse nel dettaglio quando si tratta di previsioni per regioni più grandi. I seguenti «discendenti» di RASP tentano allora di proporre delle soluzioni, a loro modo, migliori. Per la Svizzera e le Alpi esistono quattro siti di previsione termica interessanti, sono tutti un’estensione di RASP – ognuno con le sue proprie idee e punti forti. Queste offerte e le loro caratteristiche sono brevemente descritte qui di seguito.

www.soaringmeteo.ch Questo sito è proposto dal romando Jean Oberson. E’ stato uno dei primi che ha rinunciato alle Blipmaps di RASP affidandosi alla sua propria pubblicazione di dati. Soaringmeteo.ch include tutte le Alpi ma rinuncia completamente alle carte meteo classiche per la zona di previsione. Il sito mostra invece delle previsioni per punti sulle regioni di volo tipiche. I

dati si basano su una griglia molto fine (2 km) e comprendono il giorno corrente e quello seguente (una descrizione più dettagliata delle funzioni di soaringmeteo.ch si trova in un testo di Jean Oberson a pagina 44). Un punto forte di soaringmeteo.ch è di dare una rapida visione d’insieme delle qualità termiche di una regione di volo per mezzo di una semplice codificazione a colori che permette di sapere dove probabilmente si volerà più o meno bene. In questo, la qualità termica è un parametro che viene definito da diversi valori: altitudine della base, stratificazione dell’aria (instabilità), ma sono presi in considerazione anche i venti dominanti (forza e variazione). Chi vuole ottenere delle info più precise su soaringmeteo.ch, le ottiene solo sottoforma di punti. I meteogrammi mostrano l’evoluzione dei venti in altitudine, dello spazio termico e delle nuvole. Inoltre, per un giorno, è possibile avere delle previsioni di ora in ora sulla stratificazione dell’aria in termini di temperatura. Chi vuole utilizzare correttamente questi dati deve avere una certa pratica nell’interpretare dati meteo. Soaringmeteo.ch è interessante per le previsioni a medio termine. Per una previsione che si limita alle zone di volo tipiche, il sito propone previsioni di sette giorni che comprendono la qualità delle termiche e altri parametri meteo – anche se sono basate solo sui dati GFS più grossolani. Questo permette di tener d’occhio da un punto di vista meteo, già con un certo anticipo, le regioni di volo migliori.

Con il suo THQ (Thermal Quality) Soaringmeteo fornisce uno sguardo veloce sulle regioni di volo migliori o peggiori di un giorno. In questo esempio sono chiaramente in vantaggio le Alpi del sud. Fonte: www.soaringmeteo.ch

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www.cumulus.it Questo sito di Andrea Barcellona è chiamato anche RASP Italy, ciò indica già il suo punto forte. Il calcolo dei modelli è di risoluzione elevata (2 km), si concentra essenzialmente sull’Italia anche se tiene conto dell’arco principale delle Alpi. Tutto l’arco alpino e Giura sono disponibili in risoluzione più debole (6 km). Contrariamente ad altri modelli, cumulus.it propone carte delle termiche non solo per uno o due ma per cinque giorni. Dal terzo giorno in avanti però i dati diventano sempre meno attendibili. Per presentare i dati, cumulus.it si appoggia soprattutto sulle Blipmaps classiche – con un adattamento riuscito. Le carte meteo si presentano come overlays su Google-Maps e possono essere zoomate. Certe regioni di volo sono inoltre proposte con un diagramma di previsione e meteogrammi comprendenti informazioni sul vento in altitudine, l’altitudine della base e i gradienti termici dell’aria. Similmente a soaringmeteo.ch, cumulus.it cerca di riunire delle informazioni sulla qualità delle termiche di una regi-

one per una giornata di volo. Per questo usa il «Paragliding Star Rating». Anche qui, per ottenere un risultato, vengono associati diversi parametri tra cui l’altitudine delle termiche e strappi termici dovuti al vento. La presentazione permette di avere una visione rapida sulle regioni e i giorni che potrebbero offrire le condizioni di volo migliori. Contrariamente agli altri fornitori RASP, cumulus.it non è totalmente gratuito. Non ci sono tariffe globali, ogni carta costa 0,2 centesimi di euro che è un prezzo abbastanza basso.

Cumulus.it offre una valutazione delle qualità termiche regionali con il cosiddetto Paragliding-Star-Rating. Più la termica si svilupperà indisturbata e più alta. Fonte: www. cumulus.it

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www.meteo-parapente.com Nicolas Baldeck è un parapendista francese che si interessa alla meteo; non era soddisfatto dei dati forniti inizialmente da RASP, troppo rigidi e piuttosto confusi. Programmò una sua versione delle Blipmaps che si trova in rete da fine 2012. Il modello di meteo-parapente.com calcola su una griglia di 2,5 km per una zona relativamente estesa che comprende numerose regioni dell’Europa centrale tra le quali i Pirenei e le Alpi. Le previsioni sono però disponibili per la giornata in corso e a partire da mezzogiorno per il giorno dopo. Il sito non è quindi adatto alla pianificazione di volo a medio termine. Su meteo-parapente.com le Blipmaps sono sovrapposte a carte Openstreetmap che si possono zoomare. Le carte dei venti hanno una particolarità: a dipendenza dello zoom, le frecce che indicano la direzione del vento appaiono sempre

Oltre che carte prospettiche (qui vento), MeteoParapente mostra anche previsioni a punti. Fonte: www.meteo-parapente.com

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più fini, questo permette di riconoscere – perlomeno per valli più ampie – persino effetti del vento di valle e possibili convergenze. Unica su meteo-parapente.com, è la possibilità di far apparire per ogni punto sulla griglia del modello (cliccando sulla carta sul punto voluto), un semplice diagramma che indica l’evoluzione dei venti in altitudine, lo spessore dello strato limite, la nuvolosità a diversi livelli ed eventuali precipitazioni nel corso della giornata. Si può anche far apparire un diagramma di previsione meteo; per questo Nicolas Baldeck ha sviluppato una presentazione semplificata in diversi colori che permettono di riconoscere molto rapidamente le altitudini con dei gradienti di temperatura elevati (rosso) o moderati (verde) ed anche le inversioni (nero).


www.meteovolo.it Per quel che concerne la presentazione dei dati, meteovolo. it ha una sua propria filosofia. Sui grafici delle previsioni, i valori meteo calcolati dal modello non sono semplicemente presentati in modo neutro, ma viene fatta una valutazione adattata al volo libero. Viene inoltre data precedenza alla sicurezza di volo prima delle condizioni di volo a distanza: tutte le carte sul vento, la forza termica, lo sviluppo delle nuvole, ecc. sono colorate in varie gradazioni dei colori verde, giallo e rosso, come nel semaforo. Indicano se il volo in parapendio è sicuro o potenzialmente rischioso a dipendenza del parametro scelto. Questo sistema dei tre colori del semaforo orientata sulla sicurezza è stato un’idea del pilota di parapendio italiano Luca Aucello. Il sito è stato programmato dal liberista estone Elmer Joandi. Una delle sue particolarità è la tecnica utilizzata: Joandi ha modificato i calcoli delle Blipmaps di RASP in modo tale che utilizzando la potenza di calcolo di processori grafici, possono essere effettuati molto rapidamente «live».

Meteovolo.it propone previsioni per il volo libero in Italia compresa gran parte delle Alpi. Qui il modello calcola con una risoluzione di 3 km. Ci sono anche delle carte per tutta l’Europa con una risoluzione di 5 km. Grazie a questa risoluzione, è anche possibile rappresentare con sufficiente precisione certe particolarità locali, come sistemi di vento di valle o zone di turbolenza sottovento dietro a catene di montagne piuttosto importanti. E’ sicuramente un aiuto prezioso per quei piloti con poca esperienza che hanno difficoltà a valutare determinate condizioni meteo. Il sito ha anche un’altra qualità che non si trova in nessun altro derivato di RASP: è possibile dividere lo schermo in modo da far apparire quattro parametri allo stesso tempo. Questo permette di valutare le condizioni meteo per una zona in un colpo d’occhio, p.es. la relazione tra il vento e i fronti. Per contro, su meteovolo.it si deve rinunciare a meteogrammi e altri diagrammi.

Meteovolo.it permette di vedere quattro parametri contemporaneamente e così, come qui, riconoscere una situazione Föhn da sud con i rispettivi picchi di vento e zone di turbolenza. Fonte: www.meteovolo.it

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David Birri

I limiti di tutti i modelli RASP Per chi si chiede quale sia il cosiddetto discendente RASP qui menzionato che fornisce le previsioni migliori, sarà deluso della risposta: visto che tutti questi siti si appoggiano sullo stesso modello fisico e i medesimi dati immessi, in pratica, non ci sono notevoli differenze per quel che riguarda la qualità delle previsioni. La scelta di un sito da parte del pilota dipenderà piuttosto dalle sue abitudini. Per una visione rapida si possono consigliare soaringmeteo.ch e cumulus.it con le loro rappresentazioni combinate delle condizioni di una giornata. Per una valutazione più precisa del vento e turbolenze locali, sono migliori le presentazioni di meteo-parapente. com e meteovolo.it. Quest’ultimo è un aiuto particolarmente prezioso quando si tratta di riconoscere gli aspetti pericolosi della meteo. Ma non bisogna lasciarsi abbagliare da queste belle presentazioni e la magnificenza dei colori delle previsioni termiche. I modelli possono solo offrire un’anticipazione approssimativa della realtà; non per forza succede tutto come previsto. Specialmente perché i risultati sono limitati dai dati sui quali si basano. Come tutti i suoi derivati, RASP prende i suoi dati d’entrata dal modello globale americano GFS. Le maglie relativamente grossolane della griglia, circa 27 km, non permettono di rappresentare neanche valli più ampie delle Alpi, nel modello di terreno e i risultati di GFS. Al primo colpo d’occhio, le maglie più fini dei modelli RASP appaiono molto più precise. Ma que-

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sto può indurre all’errore: alla fine, anche un modello con una griglia più fine non può rappresentare certi parametri a una risoluzione migliore dei dati d’origine. I limiti dei modelli RASP si vedono soprattutto in primavera, quando sulle montagne c’è ancora neve ma nelle valli si è sciolta e le termiche sono già attive. Queste valli senza neve non sono indicate nella rappresentazione grossolana del terreno del modello GFS. L’insieme dell’arco principale delle Alpi appare allora totalmente innevato, quest’ipotesi di copertura viene poi ripresa anche nella griglia più fine dei modelli RASP. In primavera, numerose regioni di montagna vengono rappresentate come zone esenti da termiche, quando invece è proprio lì, al limite dei pendii dove la neve si è già sciolta, che si trovano le correnti più forti. Tenuto conto di questi limiti, non bisogna valutare i modelli RASP con il loro metro di precisione geografica. Se per esempio meteovolo.it prevede un rischio importante di sovrasviluppo per le ore 17 in una determinata regione, nella pratica, non per forza si svilupperà un temporale esattamente a quell’ora in quel posto. Ma un pilota saggio che vuole volare in quella regione terrà conto di tali indicazioni e presterà un’attenzione particolare all’evoluzione delle nuvole per evitare ogni rischio di sovrasviluppo, oppure sceglierà una zona di volo un pò più lontana che non presenti una tale instabilità.


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Utilizzazione delle nuove funzioni

Jean Oberson soaringmeteo.ch Il sito soaringmeteo.ch, specificamente adattato alla previsione delle condizioni di volo per liberisti, è stato sostanzialmente rivisto. Attualmente è diviso in tre parti principali (ill. 1): (1) documenti originali sulla meteorologia nel formato PDF; (2) soar-GFS, un modello numerico su scala sinottica (0.5°) con previsioni a lungo termine (7 giorni), i dati GFS (Global Forecast System) provengono direttamente da server americani della NCEP-NOAA e (3) soarWRF, un modello numerico su scala meso (2 km, 1 giorno), si basa sul famoso modello WRF (Weather Research & Forecasting) ed è installato sui server di soaringmeteo. Questi modelli sono geograficamente limitati alle Alpi. Soaringmeteo continua ad evolversi e richiede un lavoro considerevole, appassionato ed intenso, non solo per restare operativo ma anche nell’ottica di uno sviluppo costante. Dal 2009 fino al 2011, il modello RASP forniva delle previsi­ oni per il sito soaringmeteo.ch. Nel frattempo il suo sviluppa­ tore, John Glendening («Dr. Jack»), ha abbandonato il progetto. RASP funzionava con la vecchia versione del modello WRF (pronunciato «wuaf»). Ho quindi ricreato un modello simile,

soarWRF, che funziona con l’ultima versione di WRF. Questo modello è molto simile al suo omologo europeo COSMO. Entram­bi hanno delle prestazioni paragonabili ed è difficile dire quale sia il migliore. Però è certo, che i contribuenti euro­ pei e svizzeri finanziano COSMO e che chiunque vuole consul­ tare regolarmente le sue previsioni deve sborsare parecchio. L’unica cosa che distingue oggettivamente i due modelli: soar­ WRF è liberamente accessibile e aperto mentre COSMO chiuso e inaccessibile. In questo articolo descrivo prima l’utilizzazione di soarWRF, poi l’ultima funzione originale e innovativa di soarGFS. L’utilizzazione classica e l’interpretazione di GFS sono già state descritte in un precedente articolo di «Swiss Glider» (copia elettronica disponibile sul sito soaringmeteo.ch).

SoarWRF L’utente ha a disposizione due possibilità (Ill. 1): 1. Se nel tardo pomeriggio si cercano le previsioni per il giorno dopo, si clicca su «soarWRF init 06Z». Qui i dati di partenza sono inizializzati alle 06Z, quindi 8 h di mattina, ora estiva. Bisogna aspettare circa quattro ore, affinché i dati siano disponibili sui server NOAA. Poi i server WRF lavorano per circa lo stesso tempo per calcolare e poi preparare e scaricare le rappresen­ tazioni sui server dei providers di soaringmeteo. Le previsioni valgono per il giorno successivo. 2. Se al mattino si vuole sapere se le previsioni del giorno

Ill. 2: Carta principale, presentazione delle previsioni di soarWRF. (1) Scala ThQ, (2) scelta dei periodi principali della giornata, (3) informazioni sui primi dettagli delle previsioni meteo.

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di soaringmeteo Ill. 1: Le tre parti principali del sito soaringmeteo.ch, direttamente disponibili all’apertura della pagina.

2

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prima sono rimaste uguali, bisogna cliccare su «soarWRF init 18Z». In questo caso, i dati di partenza sono inizializzati alle 18Z del giorno prima per delle previsioni per il giorno corrente. In entrambi i casi, vi apparirà una pagina con una carta GoogleMap delle Alpi con molti punti colorati (ill. 2), questi rappresentano la qualità globale delle termiche (ThQ = thermal activity index); una piccola freccia rappresenta la direzione del vento nella parte superiore dello strato convettivo. Più chiaro è il punto, migliori sono termica e ThQ. I colori di ThQ vanno dal lilla (0–10%, termica molto debole o inesistente) fino al bianco (90– 100%, termica molto buona). ThQ non è un parametro meteo, ma una semplice indicazione generale sulla qualità degli ascendenti. Sono diversi i parametri che influenzano ThQ: soleggiamento, base, venti orizzontali, e presto ci sono anche i tagli del vento a diverse altitudini di volo che mostrano il grado di cambiamento di direzione e di forza del vento a dipendenza dell’altitudine. Più c’è sole, più alta è la base. Più è debole il vento, minori sono i tagli e più alto il THQ – e viceversa.

1

Cliccando su uno di questi punti colorati, si ottiene una tabella di informazioni sui parametri meteo principali in quel punto (vento orizzontale nello strato convettivo in km/h, base della termica in metri e soleggiamento in %) per i tre periodi principali della giornata: 09, 12 e 15Z (Z = UTC), rispettivamente 11, 14 e 17 h orario estivo. La maggior parte dei piloti si accontenterà di queste informazioni, altri ne vorrebbero di più. Si può cliccare sul link «To meteogram and soundings» (al meteogramma e profili aerologici) per ottenere delle previsioni più precise (ill. 3 e 4). Questi aggiornamenti di previsioni orarie derivano da 6Z (8 h ora estiva) a 15Z (17 h ora estiva). Un prolungamento di tre ore (fino alle 18Z) delle previsioni sarebbe «costato» più di un’ora di calcolo supplementare. Si può quindi prolungare solo in periodi di tre ore.

lll. 3: Meteogramma orario WRF per un determinato punto sulla griglia del modello soarWRF. L’asse y mostra l’altitudine in m, l’asse x l’orario UTC = Z. La zona grigia rappresenta lo strato convettivo. La sua altezza corrisponde allo spessore dello strato convettivo in m. La zona verde mostra una parte della crosta terrestre. La sua altezza corrisponde all’altitudine media della superficie del suolo in m. La posizione e grandezza dell’icona del cumulus corrisponde alla previsione, rispettivamente all’altezza e grossezza/quantità dei cumuli. La direzione del vento (freccia) e la velocità (valore numerico in km/h) sono indicati a diverse altitudini. BLD = boundary layer depth = spessore dello strato convettivo in m. BLTop = boundary layer top = base in m. Sun = soleggiamento relativo in %. Rad = soleggiamento al suolo in W/m2. SH = sensible heat = calore sensibile al suolo in W/m2. LH = latent heat = calore latente al suolo in W/m2. Rosso e blu sono rispettivamente la temperatura dell’aria e del punto di rugiada in °C a 2 m dal suolo. Valori numerici in blu presso il suolo = precipitazione/ora in mm.

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Ill. 4: Profilo aerologico WRF (grafico ortogonale) sulla griglia in un momento e punto precisi. L’asse y mostra l’altitudine in m e l’asse x la temperatura in °C. Le curve rossa e blu, rispettivamente la temperatura dell’aria e la temperatura del punto di rugiada (umidità dell’aria) in °C. Tabella dei valori numerici: in nero i venti (direzione e forza in km/h) e le altitudini degli strati in m (sigma). Rosso e blu, rispettivamente la temperatura dell’aria e la temperatura del punto di rugiada in °C nei diversi strati. In rosa, il cambiamento di temperatura in rapporto all’ora precedente. In verde, il gradiente di temperatura in °C/100 m tra gli strati successivi. In basso a destra: precipitazioni orarie in mm, il vento a 10 m/suolo, punto di rugiada e la temperatura dell’aria a 2 m/suolo, spessore dello strato convettivo in m. Ill. 5: Pagina principale di soarGFS.

SoarGFS In questo articolo mi limiterò a descrivere una funzione di soarGFS nuova e originale: la ricerca di periodi passati (2007– 2011) con previsioni simili a quelle attuali, per poter esaminare i voli termici che sono avvenuti in passato in situazioni meteo paragonabili. Prima cosa, si clicca su soarGFS 0.5°. La pagina principale di questo modello presenta quattro piccole carte delle Alpi che corrispondono ai quattro cicli di previsioni gior­ naliere (ill. 5). Il ciclo più recente appare in rosso e grassetto (1. data e ora della fine del lavoro). Clicchiamo per esempio sull’Aletsch, N46.5-E8.0 sulla carta in alto a sinistra (2. primo ciclo di previsione della giornata). Apparirà una tabella (ill. 6). Qui sono elencati i parametri meteo previsti per i prossimi sette giorni con tre orari al giorno: 9, 12 e 15Z. Tra l’altro, possiamo trovare il vento alle diverse altitudini (1) e, come in soarWRF, il ThQ (2). Non è necessario spiegare oltre questa tabella, è già stato fatto in un articolo precedente. C’è però un nuovo link (3) che considero particolarmente interessante. Se lo clicchiamo appare una pagina (ill. 7) con una lista: troviamo elencati dieci periodi del passato (1), molto simili a ognuno dei tre periodi del giorno previsto. Se in questi giorni del passato sono avvenuti voli termici (fonte: thermal.kk7.ch), appare un link. Se per esempio clicchiamo sul link con registrate 605 as­ censioni termiche (2), si apre una nuova finestra con una carta GoogleMap sulla quale sono disegnati dei piccoli triangoli colo­

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rati (il colore corrisponde alla velocità media ascendente), ogni triangolo rappresenta ognuna delle 605 ascensioni termiche. Se poi si clicca su un triangolo, appare un quadro informativo con informazioni dettagliate sulla termica scelta. A parte i triangoli c’è anche una piccola icona in mezzo alla carta (ill. 8). Si trova sulla griglia GFS vicino alle coordinate che caratterizzano la regione. Se ci clicchiamo sopra, ap­ pare un quadro informativo con una piccola tabella. Contiene informazioni su quel determinato punto della griglia, mostra anche dettagli meteo per il giorno scelto e di quello simile nel passato paragonandoli. La penultima riga della tabella mostra la differenza tra le previsioni attuali e i valori del passato. Se per esempio lo strato convettivo del giorno della previsione è meno spesso di quello del giorno simile archiviato (2), il risul­ tato sarà negativo. In questo caso la differenza è sfavorevole, questo viene segnalato con un segno meno sull’ultima riga. Se il vento a 750 hPa del giorno della previsione è più debole del giorno simile archiviato (3), il risultato è nuovamente negativo, ma in questo caso è favorevole e viene segnalato con un segno più. Così i segni più e meno sull’ultima riga mostrano se le previsioni attuali sono migliori o meno buone del giorno simile archiviato – e dunque se la giornata in questione sarà più o meno favorevole per il volo di quella degli archivi meteo. Gli zeri indicano una differenza poco significativa.


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Andy Busslinger

Ill. 6: Tabella di previsione soarGFS per la regione di Aletsch. Ill. 7: Lista dei giorni del passato che assomigliano alla giornata attuale prevista, la finestra GoogleMap indica i voli termici archiviati. Ill. 8: Il quadro info paragona le informazioni meteo tra il periodo attuale previsto e il periodo simile del passato.

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Termiche alpine Martin Gassner meteorologo I venti di montagna e di valle fanno parte di un circuito atmosferico più vasto: in effetti, in altitudine si forma un flusso di compensazione opposto. L’insieme di questo circuito viene chiamato termica alpina. Un esame più approfondito di questo processo spiega numerosi fenomeni che si sono osservati dando delle indicazioni preziose ai piloti di distanza. Puntuale, alle ore 10.30, sull’Urmiberg il vento gira da sud a nord. Con grande regolarità e con il bel tempo, la stazione meteo digitale situata sul promontorio sud del Rigi, indica un cambiamento di direzione del vento (vedi ill. 1). Nella notte, il vento di montagna fluisce dalla valle urana della Reuss e colpisce il fianco sud della montagna che si trova traversale sul suo cammino. Nel pomeriggio è il vento di valle che spazza la montagna da nord, offrendo condizioni di volo gradevoli. Visto che questo cambiamento di direzione del vento avviene in tut-

Andy Busslinger

Serpente del Grimsel.

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te le valli montuose, i ricercatori specializzati sull’atmosfera hanno cominciato ad esplorare questo fenomeno a partire dal 19esimo secolo. Nel 1947, il meteorologo H. B. Hawkes ha riassunto gli insegnamenti nella sua tesi frequentemente citata in seguito: quando il cielo è limpido, i venti di valle e di montagna sono generati dal riscaldamento diurno più forte in montagna, rispettivamente dal raffreddamento più forte nel corso della notte (vedi ill. 2). Impulso, il riscaldamento in montagna Visto che in generale fa più freddo in montagna che in pianura, dedurre che le montagne si riscaldano di più non era poi così evidente. Soltanto una conversione della temperatura ad uno stesso livello di pressione ha indicato che il riscaldamento è maggiore in montagna. Ma perché? Si considerarono diverse cause: l’effetto del volume, densità dell’aria, orientamento della pendenza (vedi ill. 3).


W

Ill. 1: Direzione e forza del vento all’Urmiberg, sopra Brunnen, nel corso di un periodo anticiclonico in luglio. Durante il giorno, il vento soffia verso la valle di Uri e di notte in senso inverso.

N O S 0h

12h

0h

12h

0h

12h

0h

12h

m/s

W 10 5

Abb. 1 Windrichtung und -stärke auf dem Urmiberg oberhalb von Brunnen während einer Hochdrucklage im Juli. Tages¸ber bläst der Wind in Richtung Urnertal, in der Nacht umgekehrt.

925 hPa 1003 hPa

924 hPa Differenza di pressione 1000 hPa

Caldo

Freddo

850 hPa Pressione identica

Ill. 2: Formazione di differenze di pressione tra la montagna e la pianura, secondo H. B. Hawkes, 1947.

Valle

Pianura Giorno

924 hPa

925 hPa Differenza di pressione 1000 hPa 1003 hPa

Freddo

Caldo

850 hPa Pressione identica

Valle

Pianura Notte Ill. 3: Cause più importanti di riscaldamento in montagna. nell immagine Effetto di volume Le montagne respingono una parte dell’aria, l’energia irradiata resta la stessa. L’aria quindi è più riscaldata. Vengono riscaldati anche gli strati più elevati. Densità dell’aria A 2000 m, la densità dell’aria in rapporto

2000 m

Pianura

Valle di montagna

al livello del mare è diminuita di circa un 20%. Ci vuole quindi meno energia per riscaldare l’aria. Direzione del pendio Sui pendii orientati verso il sole, l’angolo

0m

d’incidenza in rapporto ai raggi del sole è più vicino di 90°. Questi pendii ricevono maggiore energia per unità di superficie

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Andy Busslinger

e sono quindi più riscaldati.


Ill. 4: Modellamento dell’effetto di volume con il modello termico Toptherm. In alto, il riscaldamento in pianura e in basso, il riscaldamento in valle. A sinistra, i valori d’ascensione previsti in unità di 0,5m/s. Con lo stesso profilo di temperatura, le termiche che si formano in valle sono più precoci e più forti, i cumuli si formano prima e diventano più estesi. Inoltre, si constata che nella valle un’inversione si rinforza leggermente nel corso della fase di riscaldamento.

Effetto del volume: In una valle, la massa terrestre dei fianchi montuosi laterali respinge una parte dell’aria; il volume dell’aria è quindi minore che sopra un altopiano con la stessa superficie. Visto che l’energia solare irradiata per unità di superficie è ugualmente grande in montagna come in pianura e che c’è meno aria in una valle di montagna, questa si riscalda di più dell’aria che si trova in pianura (ill. 4). In montagna, la superficie terrestre raggiunge strati più alti. Il riscaldamento dell’aria non avviene soltanto partendo dagli strati inferiori, ma anche da quelli superiori. In valle allora, durante la fase di riscaldamento, l’inversione si rinforza temporaneamente. Densità dell’aria: Le termiche cambiano contemporaneamente alla densità dell’aria. Per riscaldare un metro cubo d’aria, in altitudine ci vuole molta meno energia perché la densità dell’aria influenza direttamente il bilancio energetico. Alle nostre latitudini, per riscaldare un metro cubo d’aria di 1°C su una superficie piana all’inizio di agosto, se a livello del mare è necessario un soleggiamento diretto di 9,6 secondi, a 3000 m ci vogliono 7,1 secondi. Questo significa che ad alte altitudini le termiche si sviluppano più in fretta e più forti,

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un pò come alle latitudini più a sud. Ci si possono aspettare ascendenti più frequenti e più forti. Orientamento del pendio: L’angolo di incidenza dei raggi solari influisce sull’energia che riscalda la terra. Se il soleggiamento è verticale, l’energia trasmessa raggiunge un massimo, con angoli più piatti dapprima l’energia diminuisce lentamente, poi sempre più in fretta. Questo significa che dove il sole batte in verticale e le ombre sono più piccole, il riscaldamento è al massimo. A dipendenza della stagione e della posizione del sole, si tratta allora dei pendii di montagna più o meno inclinati e orientati verso il sole. L’orientamento del pendio determina quando la temperatura dell’aria raggiungerà il suo valore massimo giornaliero. A metà dell’anno, i pendii a sud, sud-ovest e ovest, sono i più caldi. E’ interessante che in estate non si riscaldano al massimo i pendii a sud, bensì quelli a sud-est. E’ il risultato della quantità di cumuli che si formano nel corso della giornata. L’aria che sale lungo un pendio soleggiato continua a scaldarsi durante la sua salita, ecco perché la sua temperatura scende meno di 1°C/100 m. Lungo lunghi pendii senza ostacoli ci si possono quindi aspettare delle termiche particolarmente forti (ill. 5).


Steigen = 2,5 m/s Basis = 2300 m

Steigen = 4 m/s Basis = 2500 m

A

Ill. 5: Profilo del pendio e termica: lungo un pendio che sale regolarmente, l’aria termica può riscaldarsi meglio che lungo un fianco con diversi bordi di strappo. L’«adiabatico del pendio» del versante A diventa p.es. 0,85 °C/100 m, mentre che sul versante B scende a 0,65 °C/100 m. Con una lunghezza del pendio, un’altitudine e una temperatura uguali, la forza e l’altitudine della 2000m termica saranno più elevate per il versante B, secondo J. Kalckreuth.

B 1000m

Ill. 6: Contrariamente alla teoria generale, in Alta Engadina, proveniente da Bergell passando sul passo del Maloja, il vento fluisce discendendo la valle. Il maggior riscaldamento avviene a sud-est di Zernez. Secondo H. B. Hawkes 1947.

Malojapass

Caldo

Freddo

700 hPa Pressione identica

Oberengadin Bergell

C’è un altro effetto che contribuisce all’apparizione di termiche precoci lungo i pendii in montagna: l’aria che si raffredda durante la notte scende verso valle e si accumula lì o in trogoli. Così, quando al mattino il sole comincia a scaldare, lungo i fianchi montagnosi non si deve dapprima dissolvere l’inversione a livello del suolo, ma l’energia solare è già disponibile per la formazione delle termiche. Flusso verso la depressione termica Il riscaldamento diurno e il raffreddamento notturno, en­ trambi più forti, portano a una differenza di pressione rispetto alle pianure circostanti. Allora, durante il giorno, si forma una depressione termica sopra le montagne sostituita da un anticiclone freddo di notte. Questa differenza di pressione alternante, genera i venti di valle e di montagna. La depressione termica aspira l’aria delle pianure. Le valli allora fanno da canali di flusso, particolarmente quelle che sono orientate verso la depressione termica. Il vento di valle raggiunge in parte altitudini elevate e inonda le cime delle Prealpi che si trovano trasversali al flusso. Quando il vento di valle si mette

Unterengadin

a posto, in quel punto i cumuli spariscono e le termiche si interrompono. In cambio, si forma un vento ascensionale di pendenza orientato verso la pianura. Come già indicato, l’Urmiberg, sopra Brunnen, è un esempio classico di questo fenomeno. Nelle grandi valli, il flusso può diventare forte, particolarmente nei restringimenti dove l’effetto a reazione accellera ulteriormente l’aria. Il centro della depressione termica si forma dove il riscaldamento è più forte, quindi non per forza a livello dei passi. In Engadina, per esempio, una depressione termica si forma a sud-est di Zernez. La valle dell’Inn forma un canale di scorrimento a nord-est, e dall’altra parte l’Alta Engadina. L’aria proveniente da Bergell scorre sopra il passo del Maloja e prosegue sottoforma di vento di Maloja scendendo verso l’Alta Engadina (ill. 6), dove molti surfer approfittano di questa corrente. Se la depressione termica si rinforza ulteriormente, questi due canali d’affluenza situati a nord non sono più sufficienti e l’aria supplementare viene aspirata sopra i passi di Albula e Flüela. Il Goms è un altro esempio noto. L’afflusso d’aria che attraversa la valle del Reno come canale di scorri-

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mento non è sufficiente per le depressioni termiche delle alte Alpi bernesi e vallesane, perciò c’è dell’aria supplementare che fluisce sul passo del Grimsel. Il vento del Grimsel e quello di valle si scontrano a metà Goms e vengono deviati verso l’alto. Nei modelli meteo, il rilievo è molto semplificato. Nei modelli globali, per esempio, il Monte Bianco è rappresentato come una catena di montagne che raggiunge appena i 3000 m. Le griglie grezze non permettono di modellare correttamente i centri poco estesi delle depressioni termiche; sopra le Alpi i modelli globali calcolano una vasta depressione termica. Anche dai modelli ad alta risoluzione di 2 km, certi effetti meteo locali passano attraverso le maglie. La genesi del vento di valle Il passaggio del vento di montagna a vento di valle comincia con l’apparire dei primi raggi di sole. Mentre in valle soffia ancora il vento di montagna, sui versanti propizi orientati a est si preparano i primi venti ascendenti. Dal fondo della valle, queste termiche mattutine salgono solo di alcune centinaia di metri raggiungendo la cima soltanto più tardi. Il flusso d’aria fredda che nutre il vento di montagna si esaurisce e il vento di montagna cessa di soffiare. Nella valle, la pressione dell’aria comincia a calare e il vento diventa esitante a dipendenza delle correnti convettive locali su piccola scala. Quando arriva il vento di valle, riempie la stessa d’aria stabile e fredda. La termica mattutina si interrompe bruscamente e riprenderà dopo qualche tempo – dai 40 ai 60 minuti, quando il soleggiamento si è rinforzato. Dipende da diversi fattori il momento in cui arriva il vento di valle. Più forte e rapidamente avviene il riscaldamento, vale a dire più progredisce la differenza di pressione in rapporto alla pianura, più velocemente arriva il vento di valle. Un soleggiamento diretto e una stratificazione dell’aria relativamente

instabile* agiscono come un’acceleratore. Ha grande influenza anche la larghezza della valle, a dipendenza di questa, vengono messe in movimento delle enormi masse d’aria fino a 107 tonnellate. Infine, la direzione del vento in altitudine e il gradiente di pressione sovraregionale influenzano anche il momento d’arrivo del vento di valle. Si riconosce soprattutto il vento di valle che nasce ai bordi delle montagne. Si forma un fronte di vento che si sposta ad una velocità costante, per esempio a 5 m/s, risalendo la valle. A volte lo si riconosce sulla superficie dei laghi prealpini che s’increspano al suo passaggio. Con il riscaldamento che continua nel cuore delle montagne, aumentano la differenza di pressione ed il volume, e continua ad aumentare la velocità della corrente compensativa. La stratificazione dell’aria determina fino a che altezza salirà il vento di valle. In generale, raggiunge da 300 a 600 m al di sopra del fondovalle. Quando un’inversione a bassa quota divide la valle, il vento di valle è costretto nella parte inferiore, dove può raggiungere forti velocità. Da una parte, il vento di valle trasporta delle masse d’aria stabili dal fondovalle e dal bordo delle montagne, dall’altra prende con sé anche aria calda lungo i pendii. Se la nuvolosità riduce l’irradiazione del sole nelle Alpi, il vento di valle arriva più tardi. Si può trattare di cirri, di cumuli mattutini con propagazioni o residui di nuvole temporalesche del giorno prima. Anche i pendii innevati che riflettono in gran parte i raggi del sole, hanno un effetto di rallentamento sul vento di valle. Quando l’aria è instabile, condizioni del genere possono generare abbastanza presto delle termiche in pianura. Non si forma l’abituale differenza di pressione, e il vento di valle non soffia.

Dietmar Tschabrun

*«Questa formulazione corrisponde al linguaggio dei liberisti. Fisicamente corretto sarebbe una stratificazione dell‘aria poco stabile.»

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Formazione della depressione termica Le depressioni termiche si formano in posti che si riscaldano di più rispetto all’ambiente circostante. Per esempio basta già un’elevazione di 100 m su un terreno altrimenti piano, o anche un migliore assorbimento dell’energia dei raggi solari. Può succedere, che sui tetti di una città si sviluppi una depressione termica, per l’effetto del volume – le vie incassate hanno lo stesso effetto delle valli. Per l’aumento del riscaldamento, oltre all’effetto del volume, della densità dell’aria e dei raggi solari, hanno un’influenza importante anche altri fattori come l’albedo, la vegetazione, il contenuto d‘acqua e il flusso di calore del suolo. L’aria aspirata ha un effetto secondario inatteso. In effetti, sotto l’impulso del suo spostamento, la convergenza nella depressione termica è rafforzata e aumenta il sollevamento dell’aria. Un sollevamento del genere rende più instabile la stratificazione, ciò continua a favorire i venti ascendenti termici. I venti ascendenti più forti fanno scendere la pressione dell’aria e questo ne fa aspirare ancora di più. Se da qualche parte si forma una depressione termica, fino a un certo punto questa si rafforza da sola, grazie all’aria che affluisce. Le depressioni termiche non sono distribuite uniformemente nelle Alpi, ma si formano sopra massicci montuosi locali nella grandezza da 10 km a 20 km. Le valli larghe

separano la catena montuosa in due parti. Una depressione termica si forma da ogni lato della valle e nel mezzo si trova aria calante. La valle del Reno, per esempio, divide le regioni di convezione delle Alpi bernesi e vallesane. Dato che le superfici innevate riflettono i raggi del sole, non assorbono quasi calore. Le depressioni termiche si formano quindi lungo le grandi superfici innevate. A primavera, le superfici innevate raggiungono ancora le Prealpi, mentre in estate si limitano in cima alle Alpi. Di conseguenza, nel corso della primavera e dell’estate, le depressioni termiche che animano la circolazione atmosferica alpina si spostano dalle Prealpi verso l’alto delle Alpi (ill. 7). Se la cima delle Alpi è circondata da nuvole, o se si formano dei cumuli che si estendono rapidamente, si osserva un effetto simile. In cima alle Alpi, le depressioni termiche restano deboli, l’elemento motore si trova ai bordi delle Alpi dove brilla il sole (ill. 8). Promontori spazzati dal vento Al mattino, le depressioni termiche si formano bene tanto nelle Prealpi che nel cuore delle Alpi. I centri di calore, ai bordi delle Alpi, ricevono aria venuta dalla pianura. L’afflusso d’aria verso le depressioni termiche particolarmente importanti vicino alla catena centrale avviene principalmente attraverso le larghe valli fluviali. Se, tenuto conto di condizioni meteo favorIll. 7: Le superfici innevate riflettono l’energia dei raggi e assorbono solo poco calore. Le depressioni termiche che alimentano la circolazione atmosferica alpina si formano al bordo di vaste superfici innevate. In primavera, le depressioni termiche si formano lungo le Prealpi (sopra), in estate in cima alle Alpi (sotto). La forte termica estiva forma delle correnti più forti.

Ill. 8: Se le cime delle Alpi sono immerse nelle nuvole, contrariamente ai giorni soleggiati (sopra), la circolazione si limita alle Prealpi e resta debole (sotto). In pianura la termica si sviluppa liberamente.

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evoli, il gradiente di pressione in rapporto alla pianura diventa troppo grande, le depressioni termiche dominanti aspirano aria anche direttamente dalle pianure verso il loro centro passando sopra un massiccio a monte. Questo vento spazza anche i promontori meno elevati che si trovano posizionati trasversalmente al suo cammino. La circolazione dell’aria di questi promontori oscilla e i venti ascendenti si riorganizzano. Sul versante nord, questo favorisce la formazione di venti di pendio ascendenti con incorporate delle termiche gradevoli; mentre che, sotto l’effetto di corrente di compensazione della pressione, i fianchi sud si ritrovano sotto il vento e devono essere abbordati con prudenza. A nord delle Alpi, questo succede in molti punti. Al decollo del Stockhorn, orientato a sud, tenuto conto del soleggiamento ci si aspetterebbe un vento ascendente, ma a partire dalle 13 h, si ha vento discendente.

Altri esempi sono all’Hohe Kasten, a Andelsbuch, alla Marbachegg, al Gurnigel o al Salève. Al sud delle Alpi quest’effetto è meno marcato, dato che i venti di pendio che vi sono generati si sovrappongono alle termiche, attenuati dall’aria aspirata piuttosto stabile. Il centro principale delle depressioni termiche si situa al di sopra dell’arco alpino principale che in generale si può dividere in diverse zone parziali del nucleo. Nel volo a vela, si conoscono tre zone parziali del nucleo chiaramente identificabili che appaiono sottoforma di zone di convergenza estese. Una di queste zone è in Austria, sopra il centro e l’ovest dell’Hohe Tauern. Un’altra si trova nella regione dell’Arlberg sopra il Vinschgau fino in Alta Engadina, e l’ultima nel Vallese fino al nord del Ticino. L’evoluzione della depressione termica è un fattore determinante per la formazione e la forza del

Ill. 9: Esempio di sovrapposizione di un gradiente di pressione su larga scala con una depressione termica nelle Alpi. Con sovrapressione al sud, la differenza di pressione sale dal centro verso sud mentre diminuisce verso nord. Contemporaneamente, il centro della depressione termica si sposta di qualche chilometro verso nord.

Luftdruck

Verschiebung Hitzetief

Hitzetief ohne Druckunterschied Grossräumiger Druckverlauf Überlagerung

Süden

Zentrum

Norden

Ill. 10 : l‘evoluzione non si ferma, si sta già lavorando al modello COSMO 1, che nella griglia ha un‘estensione di un chilometro. Questo modello è già in grado di modellare complesse situazioni di corrente in modo molto realistico. A sinistra COSMO 1, a destra COSMO 2. Da notare il riflusso del Calanda: La valle di Tamina a ovest di Calanda è modellata correttamente in COSMO 1 (vento di valle da nord).

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cosiddetto «Bayerischer Wind» (vento di Baviera), che passa dalle creste fino alle Alpi sottoforma di corrente compensatoria. In modo analogo, il vento di nord-ovest si forma sopra il versante nord delle Alpi svizzere e il vento del sud/sud-ovest sul versante sud delle Alpi. Distribuzione della pressione su vasta scala La distribuzione della pressione su vasta scala influenza la situazione della depressione termica. Per esempio, i passi intorno al Weissfluhjoch, a nord-ovest di Davos, nel pomeriggio sono regolarmente toccati da un vento di nord-ovest. In caso di sovrapressione dal sud invece, questo lato della valle è adatto al volo anche al pomeriggio. Da ricerche climatologiche (Lugauer e Winkler, 2005) è emerso che la depressione termica nel cuore delle Alpi, che generalmente si situa a sud di Innsbruck, si sposta a nord verso la metà della valle dell’Inn in caso di situazione del sud (al livello 500 hPa). In caso di sovrapressione a sud, per esempio, il centro della depressione termica si sposta di alcuni chilometri verso nord (ill. 9). Contemporaneamente, la differenza di pressione aumenta dal centro verso il sud, mentre diminuisce al nord. Il cambiamento delle differenze di pressione influenza notevolmente il sistema del vento di valle. In caso di sovrapressione al sud, il vento di valle è rinforzato sul lato sud, mentre indebolisce sul lato nord. Viceversa, una sovrapressione al nord, in caso di bise per esempio, porta un vento di valle più forte sul versante nord delle Alpi, s’indebolisce allora al sud. Se la sovrapressione al nord aumenta, dell’aria fredda può scendere nelle valli, questo può portare delle situazioni insidiose. Se la depressione termica è troppo debole, come in primavera o quando le cime delle Alpi sono circondate da nuvole, allora basta una piccola differenza di pressione nord-sud perché i venti di valle soffino nella direzione opposta. Oltre alla distribuzione della pressione su vasta scala, anche un fronte in avvicinamento, che si sposta più rapidamente in pianura, può attenuare le differenze di pressione o sopprimerle e interrompere così la corrente compensativa. Attenzione, se le differenze di pressione diventano troppo grandi, i venti di valle possono cambiare direzione, c’è pericolo di Föhn!

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Urs Haari

Flusso di compensazione L’aria che sale nella depressione termica porta un aumento della pressione dell’aria negli strati più elevati, sulla pianura alla stessa altitudine. In questi strati si forma una corrente compensatoria che va dal centro delle Alpi verso la pianura (ill. 7 e 8). Questa corrente compensatoria si sposta lentamente sopra le cime. Il vento di valle aspira soprattutto l’aria circostante l’entrata delle grandi valli di montagna, non solo lateralmente, ma anche dall’alto. Lì si forma un vento discendente molto esteso che può diventare molto forte e in certi punti raggiungere 1 m/s fino a 3 m/s. La zona del vento discendente passa parallela lungo il bordo della montagna, è larga da 10 a 30 km e più marcata alle entrate delle valli. Quando i venti di valle s’indeboliscono, lo fanno anche i venti discendenti.


Termiche alpine Sulla carta, i flussi del vento in una giornata normalmente calma, dovrebbero venir segnalati nel pomeriggio e in estate inoltrata. I venti segnalati sono formati in prima linea dalla termica alpina. E’ però impossibilie cogliere ogni venticello; questa carta del vento può fornire solo uno sguardo sui venti dovuti alla termica alpina.

I flussi di compensazione che fluiscono come normali venti di valle. Zone di vento ascendente risultanti da termiche alpine. Zone di vento discendente risp. venti che soffiano sulle montagne e sui passi, risultanti da termiche alpine.

Se cambiano le condizioni di pressione estese, queste si sovrappongono alle correnti indicate. Così p.es., non vengono più inondati i passi Sanetsch, Rawil, Gemmi e Lötschen, come anche i passi nella Surselva in caso di sovrapressione da sud. Perché non venga più inondato il Grimsel è però necessario il Föhn. Le indicazioni si basano su informazioni di piloti di distanza esperti, esperti locali e meteorologi.



Previsioni per oggi, domani e

L’obiettivo non è solo di distinguere immediatamente i casi pericolosi da quelli non pericolosi, ma anche di realizzare quando è necessaria un’informazione meteorologica professionale.» Roger Öchslin

Martin Scheel Questo articolo mostra come si può ottenere una previsione meteo per il volo libero con uno sforzo relativamente modesto. Per semplificare, limitiamo i numerosi profili di piloti esistenti a due categorie principali. 1. Il pilota indipendente per svago: vola circa 20 giorni all’anno e non vorrebbe semplicemente contattare la sua scuola di volo («Dove andate a volare domani?»), bensì farsi un’opinione indipendente e per una volta, perché no, andare a volare in un nuovo posto. Non possiede abbonamenti per qualsivoglia servizio meteo e non deve fare caso a termini bizzarri come COSMO ecc. 2. Il poweruser: vola regolarmente e ambisce al CCC, si sente a casa sua in diverse regioni di volo e si interessa ai bol­ lettini meteo. Sa cosa sia un modello globale o una catena di modelli (articolo pag. 12) ed è abbonato al pacchetto «Aviazio­ ne» di MeteoSvizzera. A partire dalla stagione 2015, le previsioni molto impor­ tanti per noi del pacchetto Aviazione (e molto di più), saranno dispo­nibili sul sito web meteo della FSVL e accessibili gratui­

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tamente ai membri FSVL. Anche lì verranno tenute in conside­ razione le differenze tra i due profili di piloti citati sopra. Qualche consiglio prima di cominciare: – Forma una tua lista di link (con appunti dei login) nel tuo programma mail, Google Docs o qualsiasi altro servizio Cloud. A questi puoi accedere da ovunque e i link funzionano al me­ glio. La «bozza» della mail puoi inviartela quando vuoi. – Usa i link che ti sono familiari. Impari a conoscerli e puoi lavorarci in modo efficiente. Nuovi link e siti web prendili prima solo in prova. – Un solo modello non è sufficiente. Soprattutto nel dubbio, non fidarti di un unico fogliettino colorato. E anche per le diverse previsioni (sottoforma di testo) dei servizi più impor­ tanti, prodotte manualmente con molta esperienza con l’aiuto di diversi modelli, spesso è meglio paragonarne due – p. es. le previsioni di MeteoSvizzera e della RSI.

Farsi un‘idea Prima di pensare ai dettagli, facciamoci un’idea della situazi­ one in generale. Ci sono certamente decine di siti web che per­ mettono di trovare queste informazioni. Io però lavoro sempre con gli stessi, il mio preferito è MeteoSvizzera e in caso di dubbio meteo.srf.ch, anche se in questi le carte delle previsioni mi sem­ brano quasi un pò troppo carine e di una precisione sospetta.


Urs Haari

il fine settimana

−− Dov’è l’anticiclone? O la depressione? Quali correnti d’aria mi aspetto in generale? www.zamg.at > Wetterkarte (carte meteo) −− Eventuali fronti che si avvicinano (in particolare fronti freddi): meteosvizzera.ch > Previsioni dettagliate. Leggen­ do i testi ed esaminando le carte, bisogna stare soprattutto attenti a riferimenti su fronti freddi (dei termini come «raf­ freddamento» o «temporali estesi» e le linee a triangolo corrispondenti). −− Tendenza al temporale: per controllare la tendenza al temporale, possiamo inoltre consultare il sito dei tempo­ rali con il semaforo di Flugbasis (flugbasis.ch > Service > Wetter > Thermik > Gewitter) −− Il gradiente di pressione (tendenza al Föhn): meteocentra­ le.ch > Föhn. La presentazione e la qualità delle previsioni sono buone (non è il tema di questo articolo di quando e dove il gradiente di temperatura è pericoloso). A proposito: quando fa più caldo al nord che al sud qualcosa «non va». Föhn? −− Direzione generale del vento che possiamo aspettarci; forza del vento molto generale: meteosvizzera.ch > pre­ visioni dettagliate. Già da un pò di tempo ci sono indicate le previsioni di vento e temperatura a 2000, 3000, e 4000 m per tre regioni del Paese. Questo ci basta per un primo riferimento grossolano.

Con un pò d’abitudine questa prima parte di una previsione dura cinque minuti. Ora siamo pronti per fare delle previsioni più specifiche.

Le previsioni per «oggi» e «domani» Su meteo.search.ch/prognosis (disponibile in francese), si trova il radar delle precipitazioni delle ultime 20 ore e le previsioni di precipitazioni COSMO 2 per le prossime 30 ore. Uno strumento eccezionale! Le previsioni delle nuvole su meteo. search.ch/cloud sono più difficili da interpretare, nella misura in cui è difficile distinguere tra loro le nuvole basse, sottili e dense. Ma con un pò d’abitudine e confrontandola con le previ­ sioni meteo generali, è forte anche questa previsione! Chiunque cerchi un backup su un’altra catena di modelli (WRF), ne troverà una perfettamente preparata su flugbasis. ch > Service > Meteo > Niederschlag e Bewölkung. Vi si trova una previsione delle nuvole divisa per altitudine (tief, mittel, hoch = bassa, media, alta). Un altro backup è disponibile sul servizio meteo della RSI.

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Previsioni del vento Per esperienza, le previsioni del vento dei modelli diffe­ riscono meno le une dalle altre che quelle delle nuvole. Ecco perché si può eventualmente rinunciare al backup di un’altra catena di modelli. Tuttavia il vento è molto importante per noi – quindi ci vuole ugualmente un backup. Soprattutto quan­

do le condizioni sono poco chiare; si può anche fare un colpo di telefono per ottenere un’informazione professionale. Ora dobbiamo distinguere tra i nostri due gruppi di utilizza­ tori:

Pilota indipendente per svago

Poweruser

Per i liberisti, le previsioni del vento da zoomare sono presentate molto bene su flugbasis.ch. Anche i colori verdegiallo-rosso convengono perfettamente alle nostre ali più lente (ill 1). −− Vento a 10 m (suolo): I venti di valle e quelli che passano sopra ai passi e catene di colline sono parzialmente indi­ cati; il modello funziona male in montagna. −− 850 hPa (1500 m). Un’altitudine importante per noi, utiliz­ zatori di termiche. −− 700 hPa (ca. 3000 m)

Per prima cosa consultiamo i dati COSMO del nostro pac­ chetto Aviazione di MeteoSvizzera. Le previsioni del vento COSMO 2 ci forniscono le previsioni per le prossime 30 ore: −− Vento a 10 m (suolo): in effetti va bene solo per i venti di valle, in montagna il modello funziona male. −− Vento a 800 m: il vento a 800 m sopra il rilievo. D’esperienza, è anche il vento che si trova in montagna ma lungo un rilievo. Chi p.es. vuole «vedere» il vento a Calanda, utilizzerà piuttosto le previsioni del vento a 800 m che a 10 m. −− 2000 m: temperatura e vento a 2000 m. Migliori delle previsioni normali a 850 hPa (1500 m) nella misura che coprono una superficie maggiore delle Alpi. −− 3000 e 4000 m: temperatura e vento.

Attenzione! Consultare solo queste carte non è un controllo sufficiente in termini di sicurezza. E’ indispensabile consul­ tare altre previsioni (previsioni per il volo a vela o altri testi). Se ci sono differenze ti devi chiedere: Perché? E’ importante anche l’evoluzione del vento nel corso della giornata – au­ menta o diminuisce? Soprattutto nel corso della stagione quando le termiche sono attive, il vento (anche il Föhn) subisce spesso le variazioni diurne. Questo significa che sarà al suo massimo quando voliamo noi!

Consultiamo anche rapidamente le previsioni COSMO 7. Le carte molto chiare di tutta la Svizzera permettono di farsi un’idea migliore delle correnti del vento (ill. 2). Come backup, consultiamo le previsioni del vento WRF di Flugbasis (vedi colonna a sinistra) e le previsioni per il volo a vela.

Windprognosen auf verschiedenen Höhen

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Previsioni termiche I membri FSVL hanno accesso gratuito alle previsioni di volo a vela sul sito internet della FSVL. Ci danno una visione delle previsioni preparate per noi al mattino stesso da un’analista con molta esperienza. Purtroppo sono un pò difficili da leggere e il termine «Alpi» include una regione troppo estesa. Le previsioni per il volo a vela dovrebbero venir migliorate nel corso della stagione 2015.

Su nzz.ch/wetter/thermikprognose guardando Regtherm vedremo i dati più importanti in un colpo d’occhio. Eventual­ mente si può anche dare un’occhiata a quello che dice della giornata schaenis-soaring.ch (Stefan Neyer). Come backup si può utilizzare uno dei modelli RASP presen­ tati da Lucian Haas nel suo articolo; questi però sono un pò difficili da leggere.

Pilota indipendente per svago

Poweruser

Le previsioni per il volo a vela e la visione di Regtherm su nzz.ch ci bastano a valutare la giornata.

Il Regtherm nel pacchetto «Aviazione» ci indica la forza del­ la termica per «oggi», l’evoluzione dell’altitudine e altro. Indi­ cazione: i calcoli sono effettuati con i dati del GME che spesso sono diversi dai dati ECMWF (dati per COSMO svizzero). Gli emagrammi di previsione ci offrono anche la possibilità di calcolare la termica con i dati ECMWF-COSMO e di prevede­ re il tipo di termica (vedi «attenzione»). Chiunque sia abbonato alle previsioni di gleitsegelwetter.de consulterà ovviamente anche queste.

Attenzione! Termica «debole» (o tasso d’ascensione debo­ le) non significa che la termica non sarà turbolente. Così p.es. piccole bolle termiche che attraversano un’atmosfera stabile sono generalmente molto turbolente. Nelle previsioni però, sono indicate come «deboli».

Nowcasting Quando si parla di «oggi» s’intende la pianificazione per il giorno dopo. Tuttavia bisogna sottolineare che prima di decol­ lare e persino durante il volo, i valori attuali possono essere consultati su numerosi siti internet. Vento: I valori attuali del vento delle stazioni meteo di Meteo­Svizzera (Tempo attuale > vento o sull’app. dove i dati sono disponibili ancora più facilmente) possono essere con­ sultati su qualsiasi Smartphone in pochi secondi se la regione o la stazione in questione è salvaguardata con un bookmark (un clic sulla stazione indica l’evoluzione). Meteotest ha trat­ tato questi valori in maniera molto leggibile in un grafico per Flugbasis (flugbasis.ch > Service > Wind, ill. 3).

Windmesswerte

Anche le stazioni SLF sono accessibili gratuitamente (Innevamento > Misure > Dati vento e temperature), ma sono difficili da leggere su uno Smartphone. Non bisogna dimenti­ carsi delle stazioni dei club; una lista è disponibile in formato PDF sul sito Internet della FSVL. Radar delle precipitazioni: Ci basta il sito meteo.search.ch/ prognosis – il radar e le previsioni sulle precipitazioni sono perfettamente collegate. Su www.metradar.ch i dati sono acessibili molto rapidamente a intervalli di cinque minuti. Immagini satellitari: Nonostante la grande quantità di siti Internet, è difficile trovare immagini satellitari con una buona risoluzione. Su sat24.com/alps si può zoomare l’immagine con un clic. Da notare anche il progetto Wundermap (wunder­ ground.com/wundermap) che permette di attivare l’immagine satellitare e il radar contemporaneamente. Webcams: Negli oceani di webcams disponibili, sono rare quelle che mostrano la meteo in modo significativo. Cerca quelle che sono importanti per te (come si evolve il tempo?) e salvale nella tua lista di link. L’esempio di una lista simile la trovi su disentis-open.ch > Pilots Area > Meteo.

Ill. 1: Le previsioni del vento Meteotest che si possono zoomare (www.flugbasis.ch). Ill. 2: Carte del vento con presentazione chiara (qui 3000 m) di COSMO 7. Ill. 3: Le misure attuali, molto chiare e che si possono zoomare di Meteotest (www.flugbasis.ch).

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Previsioni per il «fine settimana»

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Anche per il «fine settimana» iniziamo (al giovedì sera) a guardare e fare un primo controllo dei fronti freddi, tempo­ rali, Föhn e del vento in generale. Poco vento, distribuzione piana di pressione con una pressione di 1017–1023 hPa e bel tempo, è positivo per il volo a distanza. Se siamo fortunati, le previsioni di Stefan Neyer, schaenis-soaring.ch corrispondono al nostro periodo di previsione e ci danno delle informazi­ oni sullo sviluppo delle termiche e le condizioni del volo a distanza. Per le previsioni di precipitazioni e nuvolosità per 3 giorni il servizio ZAMG (A) austriaco propone una pagina eccellente: zamg.at > Wetteranimation (ill. 4). I dati provengono da ECM­ WF e calcolati con l’aiuto del modello regionale ALARO – un

equivalente di COSMO. Al momento è l’unico sito dove i dati ECMWF a medio termine sono disponibili gratuitamente. E’ interessante anche l’app WeatherPro che si basa su diversi modelli e le loro previsioni.

Ill. 4: Previsioni delle precipitazioni di tre giorni di ZAMG, calcolate sulla base dei dati ECMWF. Ill. 5: Previsione per punto del vento di valle di Meteoblue (notare i valori delle raffiche).

Ill. 6: Previsioni del vento e delle nuvole per i prossimi tre giorni del meteogramma Air di Meteoblue.

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Se poi vogliamo entrare nei dettagli, la distanza tra gli utiliz­ zatori raddoppia: nel pacchetto «Aviazione», il poweruser tro­ va tutti i dati più importanti presentati in modo chiaro senza avere bisogno di conoscenze meteo supplementari, mentre il pilota di svago dovrà avere certe conoscenze meteo per poter accertare delle previsioni utili partendo dai modelli disponibili.


Pilota indipendente per svago

Poweruser

La cosa migliore, è che oltre al controllo generale del vento, tenti di abituarti a un solo sito di previsione del vento. Per il vento di valle probabilmente è meglio utilizzare delle previsioni per punto, p.es. quelle di Meteoblue (nell’imm. 5 notare il valore delle raffiche che corrisponde più o meno alla velocità del vento di valle percepito!). Per il vento in altitudine si può usare il meteogramma Air di Meteoblue (imm. 6). E per farsi un’idea dell’influenza del vento in tutta la Svizzera, Meteoblue presenta molto bene il vento a 1500 m (850 hPa, imm. 7).

Nel pacchetto «Aviazione» prendiamo le carte dei venti, mol­ to leggibili, eventualmente anche nell’emagramma di previsio­ ni di una stazione che si trovi vicino alla direzione del vento. Purtroppo lì Regtherm è disponibile solo per «oggi». Lo si trova per due giorni su alpenflugwetter.com > Alptherm e perfino per tre giorni su flugwetter.de > Segel > Spezial­ produkte > Java Top Task incl. windgram. Questi due siti a pagamento hanno però degli inconvenienti: mancano le carte del vento molto chiare dello svizzero COSMO 7 e tutti i dati provengono dal modello globale GME che è meno affidabile di ECMWF.

Avvertimento: Per una previsione generale e la pianificazione del fine settimana, queste informazioni ci bastano. Ma per un volo non devi MAI, veramente MAI fidarti di tali previsioni vecchie di tre giorni; bisogna sempre verificare le previsioni più recenti. E – molto importante! – dai importanza alle tue osservazioni e sensazioni prima di lanciarti nell’aria! In caso di dubbio, chiedi un’informazione professionale per telefono.

Ill. 7: Nella parte meteo professionale, si trovano numerose previsioni WRF interessanti. Qui, il vento a 1500 m, purtroppo senza scala.

Troverai questo articolo nella sua versione originale con i link funzionanti direttamente nel sito Internet meteo della FSVL.

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Epilogo

Martin Scheel capogruppo della squadra nazionale di parapendio

Già ai tempi della scuola e dell’apprendistato, passavo ogni ora libera sulla roccia – e quindi «ero di casa nel tempo». A quell’epoca, a causa dei cattivi bollettini meteo, per valutare il tempo era richiesto un buon fiuto e lo sguardo rivolto al cielo, come descrive molto bene l’articolo di Michael Winkler. I detti popolari come «Rosso di sera, bel tempo si spera» erano ancora giustificati. Com’eravamo ignoranti lo si è visto nella primavera 1980, quando siamo fuggiti dal cattivo tempo del sud della Francia verso Monaco e poi anche verso Genova – insomma, viaggiavamo insieme al maltempo. Quando ci siamo tuffati a valle con i primi parapendii, nessuno di noi s’interesseva ancora veramente ai bollettini meteo. Si guardava il cielo e via, si andava! Per me c’è mancato poco che questo finisse in catastrofe quando ho dovuto parcheggiare in retromarcia in un parcheggio sportivo a Martigny con una tempesta di vento,... quando la normale retromarcia di un auto non avrebbe mai raggiunto la mia velocità. La situazione è cambiata di 180°, insieme ai migliori bollettini meteo; solo quando ho iniziato i voli a distanza e al più tardi, 20 anni fa quando sono diventato capo della lega. L’analisi più accurata di svariati modelli meteo diventò il mio pane quotidiano. Il mio credo: le esercitazioni di volo devono valer la pena, le spese di viaggio devono combaciare con la resa del volo attesa. Meteo è QUELLA cosa per volare. E’ ovvio quindi, che la Federazione Svizzera Volo Libero vuole combinare molta competenza meteo. Tre anni fa sono stato incaricato di creare un

sito web meteo straordinario: un progetto, la cui realizzazione ha purtroppo subito un’enorme ritardo. Durante questo lavoro è nata l’idea di rendere omaggio al 40° anniversario FSVL con un’edizione speciale di «Swiss Glider» sul tema meteo. Un’anniversario dei 40 anni che mostra che la FSVL è effettiva, che è durevole. Anche questa edizione per l’anniversario dev’essere effettiva! Le previsioni meteo sono una materia molto complessa, che non può essere affrontata solo in uno o due articoli. Così noi speriamo che quest’edizione per l’anniversario non venga messa da parte già dopo un mese, ma che desti interesse nel tema in molte lettrici e lettori. Questo desiderio è sostenuto da materiale di alta qualità e versioni separate in tre lingue. Ma non resta indietro neanche la pratica. Dani Gerstgrasser, ci mostra come nasce una previsione di MeteoSvizzera; io stesso cerco di mostrare come il pilota può informarsi possibilmente con il minimo sforzo e Martin Gassner spiega dettagliatamente cosa si intende con le termiche alpine, responsabili per il flusso quotidiano nelle Alpi, e quali cambiamenti subiscono con le diverse condizioni atmosferiche. La carta dei venti è uno sforzo congiunto di Gerstgrasser/Gassner/Scheel – creata con l’aiuto di istruttori di volo, piloti esperti e specialisti dei club, proprio per illustrare questo flusso giornaliero. Noi, gli autori, speriamo che i nostri contributi possano migliorare i vostri risultati nei giorni di volo, aumentare il divertimento e in parte contribuire anche alla promozione della sicurezza.


Volare pi첫 bello. www.flytec.ch


taascol e h c piloti orare iamo lia di migli eS . . . i vog ivers e in d mini d mo sempre e più sicur simo m a c l s entare port, abbia per render ntire il ma più m i r e a p s r e s lla l a o nte e gnific i nuove ve quello di g gera e que esso e r a e f m f i o oè uest odo d succ iù leg ione d e in m raticando q lla concez scopo ultim uire l’ala p to questo one e la r a s n r ce pe voi, p o e ne sizioni. Lo so di cost o. Ogni tan l’innovazi e con ne pia loti. Come llo svilupp r o n s n o e i a z r c m t O r c ia a e mettiam zare di vola lle lla pi pe ne p e e i r i a e n d t r v l h i i i e a i o d t e i t c z An ner pre ni d ogre nte odo mica opinio olo e di pr che in ter odo differe i nostri pr elle pecore uiate ad ap v n no le e n d i a ti are ch iamo re in m o ma nica d e con la tec atterraggi o di pensa fanno pens ili, ma noi s eranza ch in sp ci att fic collo, in aria. Il f feedback colari o dif iamo nella i i z r e t a t r r piace ante. I vos azioni pa sto vi ringr u e t m i u r s q o f n r r i Pe pe re . e t o t t e s o m p ogy ci può a al primo p Technol zz ee sicure a Black Sh r t la nos


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