Azzurro Sport 4-2019

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Azzurro Sport bimestrale Di cultura sportiVa aeronautica

anno 6 – numero 4

beAch vOLLey

granDe spettacolo a roma per la tappa Del worlD tour FORMULA 1

Dopo 9 anni la Ferrari trionFa a monza



EditoriAlE

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on il quarto nuemro siamo giunti alla fine dell’estate; se qualcuno pensa che le vacanze siano state tali anche per il mondo dello Sport si sbaglia di grosso; la bella stagione è stata ricca di avvenimenti e, lo vogliamo sottolineare, di importanti successi. È il caso della Pallavolo, sia maschile che femminile, che con congruo anticipo si è già assicurata la presenza alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Le ragazze della Volley sono poi state tra le protagoniste dell’Europeo che le ha viste salire sul terzo gradino del podio. Ottimi i risultati anche dalla Scherma; in occasione dei Campionati Mondiali in Ungheria agli schermidori e alle schermidrici italiani è mancato solo l’Oro per coronare prestazioni particolarmente brillanti. Siamo poi andati al Foro Italico per seguire da vicino la tappa del World Tour del Beach Volley. Nella splendida cornice della città Eterna i più grandi atleti del Mondo si sono ritrovati sui campi di sabbia di Roma

per contendersi l’ambito titolo. La capitale sarà al centro di un altro evento sportivo di caratura mondiale sicuramente meno seguito del Beach Volley, ma comunque importante perché organizzato su una disciplina in forte crescita: il Padel. Roma, infatti, ospiterà nel 2020 il World Padel Tour, una sorta di Chamopions League con i migliori atleti di fama internazionale. Un evento fortemente voluto e che servirà per consolidare il trend di crescita di questa disciplina che ad oggi conta oltre 7mila tesserati che fanno attività agonistica e oltre 50mila persone che frequentano ogni giorno i migliaia di campi presenti ormai in tutte le regioni d’Italia. Non ci siamo fermati qui perché in questo numero abbiamo voluto approfondire alcuni aspetti legati al mondo dello Sport attraverso le parole di chi lo Sport lo ha messo al centro della propria vita. E poi, come sempre, Tennis, Basket e tanto altro ancora. Non resta, quindi, che augurarvi, come di consuetudine, una buona lettura.

IL DIRETTORE

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8 Al Foro Italico di scena le stelle del Beach Volley

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Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 6 – numero 4 editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

12 MOndIALI dI sCHeRMA

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IL gOLden bOy ItALIAnO

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bROnZO eUROPeO PeR Le RAgAZZe deL VOLLey

direttore Responsabile Alessio Piano Redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it Consiglio tecnico Presidente: Alessandro Loiudice Membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Valentina Marchei, Elisa Santoni © Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

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stampa Arti Grafiche Celori – Terni

la Nazionale Maschile qualificata per Tokyo 2020

Intervista a mister Roberto Blengini

Finito di stampare nel mese di settembre 2019 foto di copertina: World Tour 2019

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Orgoglio italiano nell’NBA

Daniele De Rossi, il finale più bello

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Rigers Kadija, alla scoperta della fatica

Il World Padel Tour fa tappa in Italia

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Pillole di SPort l

FORMULA 1 La Ferrari vince a Monza dopo 9 anni

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a Ferrari rompe il digiuno a Monza e dopo nove anni trionfa nel Gran Premio d'Italia con il protagonista più atteso, Charles Leclerc. Il 21enne pilota monegasco bissa il successo di appena una settimana prima a Spa con una gara perfetta, condotta in testa dalla pole alla fine, e precede le due Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton. Male l'altra rossa di Vettel che chiude 13mo e fuori dalla zona punti. Così la Ferrari torna in cima al podio sulla pista brianzola, un evento che mancava dal 2010, quando Fernando Alonso sfiorò la conquista del Mondiale. Per Leclerc è forse la consacrazione definitiva tra i grandi del circuito: la sua difesa dalle Frecce d'Argento, prima da Hamilton e poi da Bottas, ne ha confermato la grinta e il talento. La Ferrari fa festa nel gran premio d’Italia e questo fa ben sperare per il futuro.


BEACH VOLLEY CAMPIONATI ITALIANI Il 1° Aviere Alex Ranghieri Campione d’Italia in coppia con Matteo Ingrosso

ATLETICA LEGGERA Con 20,99mt il 1° Aviere Leonardo Fabbri fa suo il nuovo primato italiano Under 23

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i è concluso il 25 agosto scorso a Caorle il Campionato Italiano Assoluto di Beach Volley, evento organizzato dalla Federazione Italiana Pallavolo in collaborazione con Comune di Caorle e JBA Beach Volley e il supporto del CR Fipav Veneto. Questo week-end trascorso sulla sabbia veneta ha visto assegnare i titoli italiani, punto di arrivo di un lavoro iniziato in primavera e proseguito in giro per la penisola per tutta l’estate, alla conquista delle spiagge più belle. La finale maschile non ha mancato di dare spettacolo, vedendo sfidarsi Benzi-Ficosecco e Ingrosso-Ranghieri, atleti di altissimo livello che negli anni passati avevano già conquistato lo scudetto tricolore. La combattutissima partita ha visto il primo set concludersi in 21-19 a favore della coppia Ingrosso-Ranghieri, mentre il secondo parziale è andato a Benzi e Ficosecco per 24-22. Al tie – break è stato infatti affidato il verdetto tricolore che, grazie ai muri dell’atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, Ranghieri, e alla difesa di Ingrosso, ha visto la coppia sopraccitata vincere il match che assegnava lo scudetto 2019. Il 1° Aviere Alex Ranghieri torna così a conquistare la Medaglia d’Oro dopo averlo fatto nel 2014 e 2015. Il terzo gradino del podio è invece andato al duo composto da Windisch - Cottafava che nella finale per l’ultima medaglia da assegnare, hanno avuto la meglio su Abbiati e Andreatta col punteggio di 2-1.

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Vicenza, nell’edizione inaugurale del Meeting Brazzale, il Primo Aviere Leonardo Fabbri ha migliorato per ben due volte il primato italiano Under 23 da lui detenuto, portandolo fino a 20.99 metri. Il pesista dell’Aeronautica Militare è stato protagonista di una gara magistrale in cui ha sfiorato i 21 metri diventando così il terzo italiano di sempre a livello assoluto nella specialità. La misura ottenuta nella serata di venerdì soddisfa ampiamente lo standard di iscrizione ai prossimi Campionati Mondiali in programma a Doha dal 28 settembre al 6 ottobre. La serie del 22enne fiorentino, già Medaglia d’Argento agli Europei Under 23 di Gavle, in Svezia, è stata notevole con sei lanci tutti al di sopra dei 20 metri. L’acuto è arrivato al quinto tentativo dopo che l’azzurro del Centro Sportivo A.M. aveva già firmato il record al secondo lancio, dove aveva ottenuto 20.65. Il miglioramento finale è di quasi mezzo metro e consente a Fabbri di guardare con fiducia al proseguo di una stagione già ricca di successi.

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CANOA VELOCITA’ Assegnati i titoli tricolori 2019

PATTINAGGIO A ROTELLE Campionati Italiani su Strada

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al 6 all’8 settembre il bacino milanese dell’Idroscalo ha ospitato l’edizione 2019 dei Campionati Italiani dedicati alla canoa velocità. A darsi battaglia nelle distanze dei 200, 500 e 1000 metri i migliori specialisti della penisola tra cui hanno ben figurato gli atleti del Centro Sportivo A.M. Nella giornata di sabato dedicata ai 500 metri, la coppia targata A.M. composta dall’Av. Sc. Manfredi Rizza e dal 1° Aviere Matteo Florio, ha sfiorato il titolo nel k2 dove, al termine di una gara molto combattuta, ha conquistato una prestigiosa Medaglia d’Argento alle spalle di Giulio Dressino e Matteo Torneo. Nella distanza sprint dei 200 metri, invece, l’Aviere Scelto Manfredi Rizza si è messo in evidenza conquistando la Medaglia d’Argento nel k1 a soli 44 centesimi dall’Oro di Domenico Di Liberto, vincitore in 35.71. L’azzurro del Centro Sportivo di Vigna di Valle non si è accontentato delle due medaglie e nel k2 200 in coppia con il 1° Aviere Matteo Florio ha conquistato il gradino più alto del podio, conquistando il titolo tricolore ai danni di Giacomo Bolzonella, Medaglia d’Argento con Francesco Iannoli ed al duo formato da Carmelo La Spina ed Andrea Schera.

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al 5 al 7 settembre sull’anello della pista “Merlini” si sono sfidati i migliori pattinatori provenienti da ogni angolo d’Italia per i Campionati Italiani corsa di Pattinaggio a Rotelle. Ad inaugurare il programma riservato alla categoria senior sono state le prove dei 10.000 metri a punti maschile e femminile. Le prime a scendere in campo sono state le ragazze che hanno dato vita ad una prova molto avvincente che ha regalato all’Aviere Capo Francesca Lollobrigida il cinquantesimo titolo tricolore della carriera. Altrettanto combattuta è stata la prova maschile con l’Aviere Daniel Niero che si è inserito nella lotta per le medaglie conquistando il terzo posto finale. Lo spettacolo è continuato nella gare dei 15.000 metri ad eliminazione che ha concluso la rassegna tricolore. Tra le donne ad imporsi è stata nuovamente la Lollobrigida che ha preceduto Veronica Luciani ed Edda Paluzzi, mentre al maschile i primi due gradini del podio sono stati appannaggio dell’Aeronautica Militare con il trionfo dell’Aviere Daniel Niero davanti ad un ritrovato Primo Aviere Fabio Francolini.

TIRO CON L’ARCO Weekend ricco di risultati per l’Aeronautica Militare

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el fine settimana del 7 e 8 settembre i migliori 8 arcieri al mondo della divisione olimpica e compound, maschile e femminile, si sono fronteggiati nell’atto conclusivo della Coppa del Mondo 2019. A rappresentare l’Italia Sergio Pagni e il 1° Aviere Scelto Mauro Nespoli. L’atleta dell’A.M. ha aggiunto l’ennesimo sigillo ad una stagione di assoluto livello, conquistando la Medaglia d’Argento che gli ha permesso di passare dal sesto al quarto posto e rappresenta il suo primo podio in una finale di Coppa del Mondo. Buone notizie sono giunte anche dai Campionati Italiani Targa di Lignano Sabbiadoro. Nella seconda giornata di gare sono stati assegnati i titoli di classe dell’arco olimpico dove tra i Senior gli atleti

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dell’A.M. hanno conquistato due Medaglie d’Argento. Nella prova maschile a salire sul podio alle spalle di Matteo Fissore è stato il 1° Aviere Marco Morello. Nella gara femminile invece è stata il 1° Aviere Scelto Elena Tonetta a portare sul podio i colori dell’AM. grazie al secondo posto conquistato con 639 punti. Nella giornata conclusiva di gare le condizioni meteo avverse hanno costretto gli organizzatori a sospendere le gare che avrebbero assegnato i titoli assoluti individuali ed a squadre assegnando così i Bronzi e gli Ori a pari merito. Nell’arco ricurvo individuale il titolo assoluto è andato all’Aeronautica Militare con l’ex aequo per il Primo Aviere Marco Morello ed il Primo Aviere David Pasqualucci.


ATLETICA LEGGERA - CAMPIONATI ITALIANI 2019 L’Aeronautica Militare conquista sei Medaglie ai Campionati Italiani di Bressanone

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a venerdì 26 a domenica 28 luglio si sono svolti i campionati italiani (22 titoli assegnati) a Bressanone che hanno visto riportare in casa Aeronautica ben sei Medaglie. La prima giornata di gare, condizionata da un’incessante pioggia che ha fatto accumulare all’incirca un’ora di ritardo sulla tabella di marcia, si è conclusa in maniera positiva per il Centro Sportivo di Vigna di Valle con la Medaglia d’Oro del 1° Aviere Fabbri che lanciando oltre i 20 metri si aggiudica il titolo di Campione Italiano e la seconda piazza dell’Aviere Andreutti che vince l’argento nel lancio del disco femminile. Leonardo Fabbri con i suoi 20.31 ribadisce lo stato di forma che lo ha accompagnato durante tutta la stagione e vince il titolo tricolore rifilando oltre un metro al rivale diretto Sebastiano Bianchetti (Fiamme Oro), secondo con 19.30. Giada Andreutti, tricolore invernale e da pochissimo tempo parte del Centro sportivo dell’Aeronautica Militare, conquista, alle spalle di Stefania Strumillo, la seconda piazza del podio con un buon 55.33. Nelle successive giornate di gara una carrellata di argenti vedono salire sul podio l’Aeronautica Militare grazie alle prestazioni dei seguenti atleti: l’Aviere Capo Falloni, l’Aviere Scelto Zoghlami, l’Aviere Capo Manenti e l’Aviere Capo Derkach. Nel

salto triplo Ottavia Cestonaro (Carabinieri) si conferma campionessa italiana dopo il titolo dello scorso anno a Pescara con 13.52 che le consente di far meglio della nostra azzurra l’Aviere Capo Derkach, che saltando a 13.26 fa il suo primato stagionale e mette alle sue spalle Giada Bilanzola. Il podio del martello è stato composto da Marco Lingua, l’Aviere Capo Falloni e Giorgio Olivieri. L’atleta del Centro Sportivo di vigna di Valle si è visto sfumare il sogno del titolo tricolore al penultimo lancio quando è stato superato dal veterano Lingua con 73.88. Sulla pista di Bressanone nei 200 metri l’italobritannico Antonio Infantino conquista il primo titolo nazionale prevalendo sull’ Aviere Capo Manenti (Aeronautica, 20.92) e sul primatista italiano dei 400 metri Davide Re, grazie al 20.84 in finale. Alla finale non partecipa purtroppo Andrew Howe anch’egli atleta dell’Aeronautica che, nonostante abbia corso in batteria il miglior tempo assoluto 20.83, è stato costretto a ritirarsi a causa di un fastidio muscolare avvertito dopo la stessa. L’ultima medaglia giunge al Centro Sportivo di Vigna di Valle. grazie alla prestazione dell’Aviere Scelto Zoghlami Osama che nei 3000 siepi giunge secondo alle spalle del mezzofondista Ahmed Abdelwahed ma davanti a Johanes Chiappinelli, già Bronzo europeo a Berlino 2018 sulla stessa distanza.

TRIATLHON A Vigna di Valle i Campionati Italiani giovanili

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elle giornate del 20 e 21 luglio, sotto l’egida della Federazione Italiana Triathlon, circa 500 giovani atleti, suddivisi in tre categorie, junior, youth A e youth B, sia individuale che a squadre, si sono cimentati nelle previste discipline (nuoto, ciclismo e corsa). L’intenso programma ha permesso di sfruttare appieno le strutture messe a disposizione dal Centro Sportivo A.M. e l’adiacente bacino del Lago di Bracciano. La FITri, la cui partnership con l’Aeronautica Militare è stata precedentemente consolidata durante il raduno federale YOG tenutosi nel 2018, si è avvalsa del sedime aeroportuale e della preziosa collaborazione del personale tecnico dell’ Aeroporto di Vigna di Valle, anche in questa occasione. Il supporto sinergico di tutte le articolazioni del Comando Aeroporto Vigna di Valle - Centro Storiografico Sportivo A.M., ormai avvezzo a eventi di tale calibro, ha reso possibile lo svolgimento della manifestazione in sicurezza e nel rispetto del programma e degli orari. Al termine della gare, la manifestazione si è conclusa con le premiazioni svolte in presenza del Comandante del Centro Storiografico e Sportivo, Colonnello Giuseppe Lauriola, e del Comandante del Centro Sportivo, Tenente Colonnello Massimiliano Sodano. La suggestiva location dell’Aeroporto L. BourIot, la soddisfazione di atleti e tecnici e l’entusiasmo del Presidente della Federazione, Dott. Luigi Bianchi, presente alla kermesse, hanno confermato l’eccellente intesa fra Aeronautica Militare e Federazione Italiana Triathlon.

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beach volley

al Foro italico Di scena le stelle Del beacH VolleY di Luca Morelli foto World Tour 2019

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na sfilata di campioni, un trionfo di stelle quelle che si sono date battaglia nella splendida cornice del Foro Italico dove si è svolta la tappa conclusiva del World Tour 2019 di Beach Volley. Un Torneo che chiude alla grande la stagione agonistica in un’atmosfera di festa mai vista prima in una tappa del circuito. Sarà stato forse il clima italiano, o la grande bellezza della città eterna o il calore del pubblico ma questa tappa del World Tour è stata veramente memorabile. La strada da Amburgo (sede dei campionati Mondiali) a Roma è breve, almeno in campo maschile. Una metafora per far intendere che i protagonisti della finale sono sempre loro. Stessa finale mondiale al Foro Italico e stesso sgomento nel non vedere nell’atto con-

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clusivo i grandi protagonisti della stagione, i norvegesi Mol/Sorum che, dopo 31 successi consecutivi, otto tornei vinti più un titolo europeo, si fermano davanti alla rimonta dei campioni del mondo russi Krasilnikov/Stoyanovskiy e ancora una volta dimostrano di non essere invincibili, anzi di essere vulnerabili proprio nei momenti più importanti (Mondiali e World Tour Finals quest’anno) ma due indizi non fanno ancora una prova. I russi campioni iridati, dopo aver eliminato ai quarti sempre in rimonta, gli olandesi Varenhorst (che può cambiare compagno ma tra i grandi protagonisti c’è sempre) e Van de Velde, vincono 2-1 (18-21, 21-18, 15-11) la sfida con Mol/Sorum e in finale hanno ritrovato come due mesi fa ad Amburgo, i tedeschi Thole/Wickler, impeccabili con le vittorie in due set ai quarti contro i cechi Perusic/Schweiner e in semifinale contro gli statunitensi Crabb/Gibb, ormai coppia numero uno a stelle e stri-

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sce. Krasilnikov/Stoyanovskiy mettono un altro sigillo su una stagione strepitosa a due mesi dalla conquista del titolo iridato. In campo femminile il ritorno più fragoroso è stato quello della campionessa olimpica in carica, mondiale ed europea del 2017, Laura Ludwig che trova finalmente l’alchimia giusta con la compagna Margareta Kozuch e torna sul gradino più alto del podio di un torneo del World Tour. La finale femminile è un déjà vu ma non di questa stagione: sembra essere tornati a due anni fa quando spesso e volentieri gli atti conclusivi dei tornei femminili vedevano protagoniste Brasile e Germania e a rappresentare la Germania come detto c’è ancora una volta Laura Ludwig, in questo caso in coppia con Kozuch a chiudere un percorso stagionale accidentato, spesso deludente, ma che alla fine ha riservato una bella soddisfazione alla coppia che di fatto si è formata un anno fa e che ieri ha scon-


fitto in sequenza le cinesi Xia/Wang e 2-0 (24-22, 21-13) in semifinale le svizzere Heidrich/Vergè-Dépré, trionfatrici a Mosca. Dall’altra parte della rete la coppia numero uno in Brasile, Agatha/Duda che, dopo aver fatto fuori le azzurre Menegatti/Orsi Toth agli ottavi, hanno sconfitto ieri in due set nientemeno che le campionesse del mondo canadesi Pavan/Melissa e in semifinale si sono aggiudicate al termine della solita battaglia il derby con Ana Patricia/Rebecca, sfida tra le due coppie che dovrebbero rappresentare la nazionale verde-oro a Tokyo 2020: 2-1 (17-21, 21-19, 1513) il risultato finale. Un finale femminile che non avuto grande storia e ha visto le tedesche vincere con un secco 2-0 (21-19; 21-17). Lupo e Nicolai non sono stati profeti in patria e sono stati sconfitti ai sedicesimi di finale. Una delusione forte per la coppia numero uno azzurra che è letteralmente crollata sotto i colpi dei vice campioni europei, i russi Semenov/Leshukov, chiudendo la stagione per la prima volta dal 2013 senza podi nel World Tour. Anche l’altra coppia italiana formata dall’Aviere Carambula e dal compagno Rossi sono usciti di scena agli ottavi di finale. Insomma non un grande bel risultato delle coppie italiane impegnate, ma l’organizzazione impeccabile di Roma ha fatto sparire la tristezza dei risultati e ha messo in evidenza lo straordinario torneo organizzato nella splendido contesto del Foro Italico. n

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scherma

monDiali Di scHerma 2019

a buDapest è mancato solo l’oro di Lucio Fratta foto Federscherma

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Italia della Scherma torna dai Campionati Mondiali d’Ungheria con un pizzico di amarezza per non essere riuscita a conquistare una Medaglia d’Oro, il che non accadeva da ben 32 anni, dalla rassegna di Losanna ’87, quando l’Italia non era certo la squadra fortissima di oggi. Alla fine, comunque, le Medaglie portate a casa dagli azzurri sono state otto (una d’Argento e sette di Bronzo), in tutte le specialità. Ad aggiudicarsi l’Argento è la squadra di Fioretto Femminile, mentre i sette Bronzi sono andati a Luca Curatoli nella Sciabola Maschile, ad Andrea Santarelli nella Spada Maschile, ad Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca nel Fioretto Femminile e alle Nazionali di Spada Femminile, Sciabola Maschile e Fioretto Maschile. Un bottino che poteva certamente essere più ricco,

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visto che i nostri schermidori ci hanno bene abituato. Ma occorre assolutamente ripartire da questa piccola delusione e soprattutto dalla consapevolezza della propria forza e della propria competitività in vista dei prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Occorre dimenticare in fretta la delusione e ritrovare quell’umiltà e quella “fame” di vittorie che hanno contraddistinto i nostri ragazzi in tutti questi

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anni. Solo così si potrà arrivare all’appuntamento olimpico nel modo giusto. Non tutto comunque è da buttare di questo Mondiale ungherese: a cominciare proprio dal medagliere finale, visto che l’Italia è la nazione con più Medaglie vinte tra i 15 Paesi che vi figurano. A primeggiare è stata la Russia con 3 Ori, 3 Argenti e un Bronzo, e seconda la Francia, con 2 Ori e 3 Argenti. Alla fine la nostra nazionale si piazza al

nono posto della classifica finale. «L'amarezza è tanta - hanno commentano le azzurre della sciabola - perché non è questa la posizione che meritiamo. Abbiamo fatto degli errori e sappiamo già su cosa dovremo lavorare. Probabilmente - hanno ammesso le sciabolatrici italiane - dobbiamo metterci più cuore. Adesso pensiamo a ricaricare le batterie e prepararci sin da subito per la nuova stagione».



Europei volley

bronzo per l’italia di Luca Morelli foto Federvolley

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lla fine in Turchia è stata Medaglia di Bronzo: la Nazionale italiana femminile del Volley, dopo la cocente sconfitta in semifinale contro la Serbia, ha saputo ritrovare stimoli ed energie per battere con un secco 3-0 la Polonia e conquistare un podio continentale che mancava ormai da ben dieci anni, precisamente dall’Oro di Lodz del 2009. Con questo risultato le Medaglie dell’Italia nel torneo salgono a sette: Bronzo nel 1989 a Stoccarda, nel 1999 a Roma e quest’anno ad Ankara, Argento nel 2001 a Varna e nel 2005 a Zagabria, Oro nel 2007 in Lussemburgo e nel 2009 a Lodz. Con questo buon risultato le azzurre chiudono praticamente la stagione 2019, che ha regalato a Chicarella e compagne

un’altra grande soddisfazione: la qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Le ragazze del tecnico Davide Mazzanti nella finale per il terzo posto hanno sempre tenuto in mano la gara, con una leggera flessione nel finale del primo set; nel secondo, hanno dominato ampiamente e nel terzo, dopo essere andate sotto, hanno piazzato una rimonta brillante fino ad aggiudicarsi l’agognata Medaglia di Bronzo. «L’estate – ha dichiarato il CT Mazzanti – è stata durissima dal punto di vista della gestione delle energie, perché abbiamo lavorato poco e giocato tanto. Magari non sono riuscito a incidere come volevo dal punto di vista tecnico, ma la cosa davvero impressionante è il modo in cui le ragazze sono riuscite a sistemare le cose che non andavano

nonostante il poco tempo a disposizione. Nei club a volte ci metti mesi a modificare la situazione, qui invece l’abbiamo fatto subito. La qualificazione olimpica, la Final Six della VNL e questa Medaglia di Bronzo – conclude Mazzanti – dicono che è stata un ottima stagione. Tre anni fa ci criticavano perché non eravamo di livello, oggi ci criticano perché non arriviamo all’Oro: direi che qualcosa di diverso c’è! Le aspettative sono alte non solo all’esterno ma anche all’interno: ho visto una squadra che ha sempre voglia di rimettersi in gioco ed essere se stessa in ogni situazione». E questo, aggiungiamo noi, lascia ben sperare per i prossimi appuntamenti, a cominciare proprio dalle Olimpiadi del prosn simo anno!

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l’italVolleY pronta per toKYo 2020 La Pallavolo italiana ha già qualificato entrambe le squadre per i prossimi Giochi Olimpici in Giappone.

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l Volley per lo Sport italiano è ormai una certezza! E, ancora una volta si è dimostrato tale, visto che sia la squadra maschile che quella femminile hanno già staccato il pass per Tokyo 2020. Risultati che si confermano dal 1976 per gli uomini e dal 2000 per le donne. Con un secco 3-0 sulla Serbia, Giannelli e compagni hanno messo al sicuro la qualificazione olimpica consentendo al ct Blengini di poter preparare più serenamente i prossimi appuntamenti. I ragazzi azzurri hanno ancora una volta dimostrato come la forza di questa squadra

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di Arturo Violetta sia il gruppo, senza trascurare, ovviamente, le individualità spiccate di molti dei suoi componenti: da Juantorena e Zaytsev, forti delle loro schiacciate, al talento di Simone Giannelli, palleggiatore della Trentino Volley, che ha esordito in serie A a soli 17 anni e in nazionale due poco dopo la maggiore età. Non a caso, l’ultimo punto della partita contro la Serbia è stato messo a segno grazie alla genialità proprio di Simone che ha alzato una palla complicatissima con una sola mano per Juantorena che, a sua volta, ha schiacciato brillantemente chiudendo il

match. Certo, il cammino degli azzurri è lungo e difficile: non vinciamo un Mondiale dal 1998 e l’ultimo titolo Europeo risale al 2005. Nel frattempo, però, siamo saliti sul podio sei volte nelle ultime sette Olimpiadi e l'unica volta che siamo rimasti giù è perché abbiamo perso la finale per il bronzo a Pechino 2008. E a Tokyo i ragazzi allenati da Blengini andranno per conquistare l'unico titolo che manca nella storia della Pallavolo italiana, quell'Oro olimpico sfuggito ad Atlanta, Atene e Rio. E tutti noi saremo con loro ad incitarli! E n tutti gli italiani saranno con loro.



l’intervista

intervist a mister blengini Abbiamo l’onore di intervistare l’allenatore di una delle squadre nazionali più amate qual è da diversi anni quella della pallavolo maschile: parliamo cioè di Roberto (chicco) Blengini. di Marco Fontani foto FIDAL

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nnanzitutto partiamo dal 2019 un anno da incorniciare con vista la qualificazione olimpica in tasca sia per la nazionale femminile che per quella maschile e la vittoria nel campionato mondiale Under 21 ottenuta dai nostri giovani ragazzi, che fa ben sperare per il futuro. «Sarebbe presuntuoso – risponde Chicco – dire che eravamo sicuri della qualificazione olimpica, come della vittoria del mondiale dell’U21 ma i presupposti c’erano tutti, sia per la nazionale maggiore che per i ragazzi dell’Under». La crescita del settore giovanile è senz’altro un aspetto più che positivo visto che tra nelle squadre italiane militano molti giocatori stranieri. «È vero, ma è anche vero che gli Italiani che riescono a ritagliarsi uno spazio ed essere titolari in Super Lega sono pochi ma di altissimo livello, innescando una corsa verso l’alto in fatto di miglioramento fisico, tecnico e mentale il che porta ogni anno, ad avere 4-5 nuovi giocatori di altissimo spessore». Forse un Italiano in più in campo sarebbe stato l’optimum visto anche che la squadra che ha brillantemente centrato la qualificazione olimpica è, se si escludono i due centrali, la stessa di Rio 2016... «Si, ma abbiamo dietro i titolari che ci garanti-

scono da anni un altissimo rendimento, delle alternative che solo due anni fa non c’erano e che adesso ci sono». Concordiamo pienamente, tant’è che durante il momento più critico della qualificazione olimpica, ovvero durante la partita contro l’Australia, aver inserito Nelli e Russo si è dimostrato efficace sia dal punto di vista tecnico che da quello mentale,cosa da non sottovalutare... Mister, sopratutto alla luce degli ultimi successi non ti sembra che il volley a livello di media sia un fenomeno sottostimato? «Sinceramente no. Basti pensare al fatto che le partite valide per la qualificazione olimpica, come quelle di un anno fa dei mondiali sono state trasmesse in prima serata su Rai 2 e non su reti tematico sportive, per non parlare dell’inserto settimanale che il più importante quotidiano sportivo dedica ormai da anni al volley». Certo il Volley maschile, “soffre” la forte presenza del calcio al contrario di quello femminile. «In ogni caso i risultati ottenuti in termini di ascolti dalle nostre gare, hanno prodotto un eccezionale ritorno di immagine e hanno fatto si, che nonostante che a livello logistico sia complicato organizzare e gestire partite alle 21.15, ci si presti ormai tutti di buon grado a disputare incontri importanti in

orari non facili». Tutto questo, secondo noi ha portato ad essere conosciuta dal grande pubblico la pallavolo e tante persone hanno potuto toccare con mano quanto il volley sia uno sport pulito sotto tutti i punti di vista. «Si, concordo. Pensa che ci sono tifosi che aspettano ore per vedere entrare i ragazzi della Nazionale in un palasport, come attendono la fine della seduta per avere un autografo, rimanendo entusiasti per la disponibilità dei loro beniamini». Sono all’ orizzonte in questo 2019 pieno di impegni i campionati europei. Sembrano però Europei un po’ fini a sé stessi, poiché non hanno, come succedeva in passato valenza di pass olimpici per i primi classificati. Cosa ne pensi? «Anche se non danno più la qualificazione olimpica, più o meno 8 squadre sulle 12 più forti al mondo sono Europee e restano quindi un titolo di cui tutti si vogliono fregiare, noi compresi. Quindi andremo a giocarceli con la migliore squadra possibile? «Sicuramente!» A questo punto non resta che ringraziare della disponibilità e della cortesia di Chicco Blengini e nell’augurargli un grande in bocca al lupo lo salutiamo con la speranza di poterlo rincontrare presto, n magari da campione d’Europa.

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niccolò melli

orgoglio italiano in nba! di Stefano Colotti foto Gettymages

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a Reggio Emilia alla Louisana, dalle giovanili della Pallacanestro Reggiana, a una prestigiosa franchigia come quella dei New Orleans Pelicans. Dopo cinque anni all’Olimpia Milano e gli ultimi due anni giocati ad alti livelli in Turchia col Fenerbache, arrivando per due volte di fila alle Final Four di Eurolega, Niccolò Melli è pronto per vivere l’avventura oltreoceano. Dopo aver rifiutato l’offerta degli Atlanta Hawks lo scorso anno, il 29enne si è finalmente convinto a fare il grande passo siglando un contratto con i Pelicans, convinto dal progetto tecnico di una società che lo ha fortemente voluto. Dopo Marco Belinelli, Andrea Bargnani, Danilo Gallinari e Gigi Datome, Niccolò sarà il quinto cestista italiano a raggiungere l’olimpo Nba negli ultimi 10 anni. Alto 205 cm per 100 kg, nel ruolo di Ala Grande Niccolò porterà come valore aggiunto la sua abilità nei tiri da tre e portare quell’esperienza nella fase difensiva tipica dei giocatori che hanno giocato ad alti livelli in Europa, dote sempre più cercata dai coach Nba negli ultimi anni per vincere. Da sempre infatti il campionato americano predilige lo spettacolo offensivo e le giocate singole piuttosto che tatticismo, schemi e attenzione difensiva. Basti pensare alla frase che molti allenatori in Italia dicono a propri allievi che si affacciano a questo sport: “Se volete imparare qualcosa guardando il basket in televisione fatelo pure, ma solo il campionato italiano e quelli europei. Se guardate una partita di Nba o una di Ping Pong, è la stessa cosa". Proprio a sottolineare di come nel campionato americano il livello atletico e tecnico è talmente alto da non poter essere emulato o preso ad esempio. Questo trend però sta cambiando, si sta andando sempre più verso una fusione culturale anche nel basket e cresce sempre di più il numero di cestisti europei sui parquet americani. Noi ci auguriamo che anche l’Italia continui a “sfornare” ragazzi in grado di vivere un giorno il sogno che vivrà dal prossimo ottobre Niccolò Melli. Un grande in bocca al lupo a lui! n

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il personaggio

DDr il finale piĂš bello di Claudia Bacci

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Non era una scelta facile, erano tante le offerte, come tanti i pensieri che Daniele ha fatto, ma alla fine ha scelto il cuore. Passione, e non logica. Cuore, e non portafoglio. Sogni, e non certezze. Daniele De Rossi alla fine ha firmato per il Boca Juniors e ha optato per la scelta più bella: quella che spesso non abbiamo il coraggio di fare. La decisione di Daniele De Rossi è una di quelle notizie che rischia di far scatenare i peggiori fiumi di retorica; e tenersi distante dal cadere in banalità con frasi fatte è esercizio di penna alquanto complicato. In un’epoca di fantamilioni dove quello che conta è l’apparire e non l’essere, in un momento storico in cui pubblicità prima e social poi sembrano aver svuotato le parole dei propri significati, Daniele De Rossi mette d’accordo tutti, perché

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quando la scelta viene dall’animo e non in funzione della banconota è difficile criticare. Un bivio come ne sono capitati nella vita di ognuno, una scelta da fare... La scelta che cambierà per sempre la vita. Da una parte proseguire sulla vecchia e rassicurante strada dall'altra l'azzardo, il salto nel vuoto. Quale via prendere? Una domanda per molti retorica, ma che per Daniele ha ricevuto una risposta inattesa... staccarsi dalla sua quotidianità per vivere inseguendo le proprie passioni. Insomma, anche dopo anni di grandi risultati e soddisfazioni, sempre seguendo la voce del proprio cuore e sfruttando al massimo il suo talento, De Rossi non ha cambiato filosofia di vita. Nel 2001 preferì la Roma ai milioni offerti dal Manchester City e al posto sicuro a fianco di Roberto Mancini. Oggi ai miliardi promessi da Cina e Medio Oriente ha preferito i colori, la maglia, la storia di un club che fin da bambino gli ha fatto battere il cuore e amare questo magnifico Sport. E allora che dire... seguiamo Daniele in questa nuova avventura a Buenos Aires, e non possiamo che tifare per chi mette la passione e il cuore davanti a tutto e su questo De Rossi è un esempio puro da seguire. n

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PSiColoGiA

rigers Kadija correrò la boa Vista ultramarathon di 150 km a capo Verde. Ho scoperto di avere una mente forte quando sono al culmine della fatica di Matteo De Simone

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empre più persone provano a cimentarsi in corse con ostacoli, dove bisogna essere oltre che veloci anche svegli e scaltri per superare ostacoli e prove durante il percorso più o meno lungo. Nel 2004 partecipai alla “Roma No Limits” di 36km e l’anno successivo alla maratona con partenza nel Lago di Anguillara, bisognava correre anche in acqua e attraversare zone impervie. Successivamente nel 2009 tale maratona fu ridotta ad una decina di chilometri dentro Roma, lungo le sponde del Tevere e prevedeva l’attraversamento dell’Isola Tiberina su un ponte tibetano dove atleti anche molto veloci un po’ tentennavano e poi si rifacevano quando scendevano dal ponte, altri ostacoli erano l’attraversamento di pneumatici, camion, tunnel. Così ora c’è la possibilità di partecipare alle cosiddette “Obstacle Course Race” OCR che prevedono diverse prove da

superare oltre che correre. Di seguito, Rigers Kadija del Team Inferno, terzo nel Campionato Italiano OCR 2018 e secondo nel 2017, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? «Sì, dopo essere stato l’unico ad avere completato tutta la gara. Si chiamava Mattacorsa, 15 km e 50 ostacoli in provincia di Modena, sono stato l’unico a completare tutti gli ostacoli». Certo, gli atleti cercano gare sempre più difficili e sfidanti al punto che a volte nessuno arriva al traguardo, già qualcuno mi aveva raccontato dell’esistenza di queste gare molto estreme e per chi arriva al traguardo è davvero una bella soddisfazione, una motivazione a impegnarsi, a sentirsi di riuscire nello sport ma anche nella vita: Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? «Ho iniziato alle superiori con l’atletica leggera, velocista 100 piani e successivamente ho allun-

gato le distanze avvicinandomi al trail running e alle ocr (obstacle course race, nda)». Tanti atleti iniziano con il mezzofondo e poi arrivano a correre la maratona dopo anni di impegno e allenamento gradualmente. Rigers sembra aver fatto tutto velocemente ma con consapevolezza, intenzione e motivazione, passando dai 100 metri e arrivando a voler correre una gara di ultratrail di 150 km, complimenti alla sua grande fiducia, consapevolezza e resilienza nel portare avanti le sue sfide: Quali fattori contribuiscono al benessere e performance nello sport? «Un buon programma di allenamenti, stimolante per il fisico e la mente, ma soprattutto la motivazione». Concordo con Rigers, la motivazione è un grande motore che spinge persone a impegnarsi a sopportare carichi di lavoro, a fare sacrifici in allenamenti duri e impegnativi per poter poi presentarsi in linea di partenza sempre pronti e consapevoli del

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proprio lavoro, pronti ad apprendere da qualsiasi esperienza: C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport? «Il mio allenatore e la mia ragazza». Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? «Che sono da ammirare in quanto a costanza e motivazione». L’atleta non è solo, oltre agli eventuali amici di allenamento e di squadra, ha possibilmente un allenatore che lo guida, consiglia, supporta, osserva, modula programmi di allenamenti in base alla forma del momento e si confronta con eventuali gare da potersi testare. Importante è poi per l’atleta essere sereni e coccolati possibilmente da partner, famiglia e amici: Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? «L’anno scorso, ai mondiali Ocr di Londra, correvo la staffetta a 3 con la nazionale e prima del traguardo c’era un muro alto da scavalcare con la tecnica militare aiutandoci tutti e 3. Io una volta arrivato in cima sono rimasto appeso per fare da corda per il compagno rimasto giù. Lui prende la rincorsa, salta e cerca di aggrapparsi alla maglia ma finisce per prendere i miei pantaloncini e me li butta giù. Gente da tutto il mondo ha visto il mio sedere appeso lassù!» Nello sport che prevedono ostacoli capitano spesso eventi curiosi e bizzarri, se ne vedono di tutti i colori e comunque quando c’è gara non si pensa a niente, non esistono tabù, bisogna andare sempre avanti in qualsiasi modo, poi ci si rende conto di quello che è successo: Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? «Ho scoperto di avere una mentalità forte quando sono al culmine della fatica, questo gradualmente si è rispecchiato sul mio carattere facendomi acquisire una maggiore sicurezza in me stesso e una migliore gestione dello stress». Concordo, lo sport è una palestra di vita, soprattutto uno sport duro e impegnativo con ostacoli dove ci sono tanti muri e blocchi da attra-

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versare fisici e mentali, tale sport può diventare un trampolino verso il benessere e la fiducia in sé nella vita privata, quando si va al lavoro in giacca e cravatta e si presenzia a una riunione dentro di sé si sa quanto si vale e quindi le parole e i discorsi escono più fluidi e si è più socievoli perché si ha una vita parallela sportiva che potrebbe già bastare a dare un senso alla propria esistenza: Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo sport? «Tenacia, motivazione, resilienza». Rigers ha chiaro le sue tre chiavi del successo, la base è la motivazione, il voler fare qualcosa con piacere anche se è dolorosa e faticosa a volte e potrebbe procurare sofferenza, ma fortifica, perché fisico e mente si adatta e si costruisce gradualmente la performance e quando ci sono problemi, crisi, infortuni è proprio lì che scatta l resilienza, non sfiduciarsi, non mollare, non disperdere energie inutilmente ma organizzarsi, comprendere, apprendere, affidarsi a qualcuno e ripartire con più entusiasmo e pazientemente: Che significato ha per te praticare il tuo sport? «Ho un’idea particolare dello sport e della fatica: l’uomo fin dalle sue origine ha sempre vissuto sottoposto a continui stress e fatica per sopravvivere. Ora la stessa fatica la cerchiamo nello sport e cerchiamo di spingerci sempre oltre. Mi piace pensare che noi atleti, allenandoci per tutta la vita, si trasmetta poi queste qualità alle generazioni future. I nostri figli magari avranno nel DNA qualcosa che si è evoluto in meglio grazie alle fatiche fisiche di una vita intera». Vero, possiamo invertire il processo di evoluzione verso la comodità e tecnologia, cercando di essere più pratici e sapendosi mettere in gioco, tutto dipende da noi, da come ci approcciamo alla vita, alle cose, alle persone, se siamo comodi possiamo restare in zona di confort e lamentarci se stiamo male, da soli, se non ci chiama


nessuno; se usciamo di casa e andiamo per boschi o monti potremmo anche perderci ma abbiamo vissuto e imparato a uscirne fuori stanchi ma soddisfatti per esserci riusciti: Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport? «Assoluta libertà e benessere, in alcune particolari condizioni la mia corsa diventa perfetta, la mente gode appieno di tutto ciò che mi circonda e la fatica sparisce, è una sensazione bellissima». ll cosiddetto flow, lo stato di grazia: tutto fila liscio, il tempo scorre, il gesto atletico perfetto, si arriva al traguardo con forza ed entusiasmo, dopo tanti allenamenti duri ma con belle sensazioni, una grande carica energetica: A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? «Devo stare attento a non infortunarmi mentre corro o supero ostacoli, ma infondo mi alleno per questo». Quali sono condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo sport? «Nessuna, mi alleno con qualsiasi condizione, in qualsiasi ambiente». Si impara a superare qualsiasi ostacolo, ecco perché Rigers è riuscito ad arrivare da solo a una gara con 50 ostacoli, perché è allenato a superare ostacoli, un vero atleta resiliente: Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato di mollare di fare sport? «Non ho mai mollato, sono sicuro che lo praticherò per tutta la vita perché non mi pesa e mi fa stare bene». Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? «La vita è piena di ostacoli, la cosa migliore è fare questo sport che ti allena a superarli». Vero, per tutti la vita è piena di ostacoli e quindi importante è allenarsi a superarli con lo sport con ostacoli artificiali o naturali ungo il percorso così quando capitano situazioni reali nella vita quotidiana si è più pronti e fiduciosi nel poterli superare o aggirarli: Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? «Penso sia utile una figura motivazionale, un mental

coach». Prossimi obiettivi? «Il 30 novembre correrò la Boa Vista Ultramarathon di 150 km a Capo Verde». Una bella sfida per Rigers, certo da solo ci si può allenare ma con un allenatore che guida e una ragazza che sostiene è molto meglio, la motivazione è più alta e costante: Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? «Sono molto consapevole, sono una persona molto oggettiva». Quanto ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? «Credo molto in me stesso, ma sono conscio anche dei miei limiti». Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? «Sono sopravvissuto a una escursione solitaria sul Monte Rosa che mi ha forgiato mentalmente». L’esperienza aiuta a ricordarsi quante volte si è riusciti ad arrivare, a uscirne fuori, a raggiungere mete e vette; quante volte gli ostacoli sembravano insormontabili ma avvicinandosi si è riusciti a trovare il giusto modo e la giusta strategia: Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? «Ogni vittoria rafforza il fisico e la mente». Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? «Mi ispiro a Jonathan Albon, campione del mondo di Ocr e trail running». Rigers ha a disposizione grandi fonti di autoefficacia, tante precedenti esperienze soprattutto di vittoria, persone di riferimento che diventano modelli da imitare per comprendere quali aspetti curare per far meglio: C’è una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? «Si vive una volta sola, ma se lo fai bene, una è abbastanza». Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? «Con la motivazione e la forza mentale di non arrendermi. Le difficoltà sono delle opportunità per sapere quanto valgo». La vita è bella, va vissuta, va scoperta, va apprezzata, complimenti a Rigers per la sua passione, motivazione, risultati e le continue sfide a cui n va incontro.

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tennis

Jannik sinner il golDen boY italiano

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di Stefano Colotti foto FIT

a 18 anni appena compiuti il giovane azzurro ha già al suo attivo diversi record di precocità.

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iene dalle montagne delle Val d’Aosta una delle più grandi promesse del Tennis italiano. Nato a San Candido il 16 agosto 2011, fino all’età di tredici anni aveva raggiunto buoni risultati con gli Sci ai piedi considerando la racchetta da tennis come un hobby. Ma la maggiore pericolosità dello Sci lo porta a scegliere definitivamente il tennis, quando nel 2014 si trasferisce al Piatti tennis center di Bordighera, dove viene seguito da Andrea Volpini, sotto la supervisione di Massimo Sartori e Riccardo Piatti. Alto 1,88 cm per 75 kg, Jannik sta facendo parlare di se per aver raggiunto già dei record significativi per la sua giovane età. Ancora 17enne, è diventato il più giovane italiano di sempre a vincere un torneo Challenger ed è entrato anche nel club speciale degli undici tennisti al mondo ad aver vinto almeno due di queste competizioni prima di aver compiuto 18 anni. Dopo il primo successo avvenuto al Challenger di Bergamo lo scorso febbraio, l’altoatesino ha bissato nei primi di agosto vincendo sul cemento

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americano di Lexington. Senza dimenticare in mezzo i due successi nei tornei ITF di Trento e Santa Margherita di Pula. Grazie a tutti questi risultati ha raggiunto il suo migliore posizionamento in classifica di sempre, la 130a posizione mondiale, attualmente il più giovane di tutto il circuito a conquistare una posizione così alta. Gli appassionati italiani lo hanno potuto ammirare da vicino lo scorso maggio durante l’ultima edizione degli Internazionali di Tennis del Foro Italico. Beneficiario di una Wild Card per il tabellone principale, il giovane azzurro ha dimostrato di meritare in pieno la fiducia datagli dagli organiz-

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zatori del torneo, riuscendo a sconfiggere al primo turno l’americano Steve Johnson, numero 59 della classifica ATP. A contraddistinguerlo, oltre che un tennis a tutto campo e un’eccellente tenuta atletica, è soprattutto la forza mentale. I suoi colpi migliori sono invece il rovescio bimane e un solido servizio. Ormai in rampa di lancio e con una classifica che sia avvicina ai top 100, Sinner ora avrà anche la possibilità di partecipare alle qualificazioni delle prove dello Slam, un altro importante tassello nel suo percorso di crescita. Che dopo Fabio Fognini l’Italia abbia n trovato un futuro top 10?



padel

il worlD paDel tour sbarca in italia

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sarà roma ad ospitare nel 2020 una tappa internazionale di uno degli sport più in crescita nel nostro paese

di Stefano Colotti foto FIT

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ai 7.000 tesserati che fanno attività agonistica alle 50.000 persone che frequentano ogni giorno i migliaia di campi presenti ormai in tutte le regioni d’Italia. Il Padel è uno degli sport che stanno maggiormente prendendo piede nel nostro paese e, proprio per questo, la federazione Internazionale ha deciso dal prossimo anno di far sbarcare un tappa del Wordl Padel Tour (paragonabile a una Champions League nel calcio) a Roma. «Stiamo crescendo a livello internazionale e l’Italia è un paese chiave per noi, visto il numero crescente di praticanti, gli italiani amano così tanto questo sport che meritano questa tappa», ha ribadito Mario Hernando, direttore del Wpt. E questo potrebbe essere solo l’inizio, visto che potrebbe essere istituita una tappa anche a Milano nell’anno seguente, grazie alla regia della divisione padel della federazione Italiana Tennis. A metà tra il Tennis e lo squash, il padel sta conquistando sempre più gli sportivi grazie alla sua semplicità e alla capacità di coinvolgere, è uno sport che allena i riflessi e che premia l’affiatamento di una coppia, per questo molto amato anche dalle donne. Per tutti questi motivi è ora mai difficile non trovare almeno un campo di padel in un circolo di Tennis. Attualmente questo Sport è dominato prevalentemente da argentini, brasiliani e spagnoli, ma in futuro seguendo questo trend di crescita anche atleti italiani potrebbero arrivare ai vertici mondiali. Basti pensare che già quattro mesi fa ad Alicante le giovanissime Chiara Pappacena e Giulia Sussarello sono state tra le prime italiane ad entrare nel tabellone principale di un torneo Wpt. Per il momento gli appassionati italiani potranno vedere anche a Roma gli argentini numeri uno al mondo Sanyo Gutierrez e Maxi Sanchez nel maschile, come le regine spagnole Marta Ortega e Alejandra Salazar nel femminile, nella speranza di applaudire presto giocatori e giocatrici del nostro paese in una finale del World n Padel Tour.

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