Azzurro Sport 5-2019

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Azzurro Sport bIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

ANNO 6 – NUMERO 5

GINNAsTIcA

IMPRESA ITALIANA AI MONDIALI MARCO LODADIO E’ ARGENTO MONDIALI MILITARI

IN CINA OTTIMI RISULTATI PER L’ITALIA



EditoriAlE

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i siamo fatti attendere un po’ con questo quinto numero di Azzurro Sport, ma era inevitabile, per aspettare la conclusione di alcuni eventi davvero importanti per lo Sport italiano. Su tutti le Finals di Tennis, il torneo di Londra riservato ai migliori otto giocatori dell’anno, e che quest’anno a distanza di più di 40 anni dalla partecipazione dell’ultimo italiano, ha visto la presenza di Matteo Berrettini. Il tennista romano è riuscito anche nella splendida impresa di vincere un incontro, entrando nella storia come primo italiano ad aver vinto una partita alle prestigiose Finals. Un momento magico per il nostro Tennis, confermato in pieno anche dal “golden Boy” Jannik Sinner che si è consacrato definitivamente nel Tennis che conta con la vittoria inaspettata alle “ATP Finals Next Gen”, il torneo riservato alle migliori promesse del panorama mondiale. Jannik ha vinto alla grande senza lasciare dubbi sul suo stato di forma e in particolare sul suo futuro! Un numero tutto da leggere che racconta anche delle imprese degli atleti

dell’Aeronautica Militare, come quella magnifica ottenuta dall’Aviere Marco Lodadio ai Mondiali di Stoccarda dove ha conquistato uno storico Argento. Non da meno sono state le nostre Farfalle Azzurre con il Bronzo di Baku, le quali, dopo un periodo di meritato riposo, hanno ricevuto i complimenti del Generale S.A. Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, prima di riprendere a pieno ritmo gli allenamenti per arrivare pronte all’appuntamento con i prossimi Giochi Olimpici di Tokyo. Cerimonia sfarzosa e grandi risultati anche ai Mondiali Militari cinesi che saranno ricordati non solo per le prestazioni degli atleti ma anche per un’organizzazione impeccabile. Tanto altro in questo numero di Azzurro Sport: dal Padel, che sta crescendo in maniera esponenziale sia in maniera agonistica che amatoriale, al Basket e a molti altri eventi che si sono succeduti in questi due mesi. insomma, ancora una volta tante emozioni tutte da “sfogliare” nel nuovo numero di Azzurro Sport! Non resta, quindi, che augurarvi, come di consueto, una buona lettura! IL DIRETTORE

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12 Conclusa la settima edizione dei Campionati Mondiali Militari

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Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma Anno 6 – numero 5 Editore AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini 434 00125 Roma

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oBIETTIVo ToKyo 2020

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ImmENso LoDADIo

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EIcmA 2019 – moTo rIVoLuzIoNArIo

Direttore responsabile Alessio Piano redazione via Gianfilippo Usellini, 434 – 00125 Roma Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it consiglio Tecnico Presidente: Alessandro Loiudice membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Valentina Marchei, Elisa Santoni © Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

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20 ATLETIcA

stampa Arti Grafiche Srl

Concluso il 1° Campionato dell’Aeronautica Militare

56 atleti fanno da “cavie” per scagionare Alex

Finito di stampare nel mese di novembre 2019 foto di copertina:

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32 TENNIs

L’Italia trionfa agli Europei di Padel

Jannik Sinner sempre più “golden Boy”

34 TENNIs

38 BAsKET

Berrettini porta l’Italia alle ATP Finals

Sergio Scariolo l’eroe dei due mondi

40 EVENTI Lo sport del futuro al Maker Faire 2019 di Roma

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Pillole di SPort GIURANO GLI ATLETI DEL CENTRO SPORTIVO A.M. La cerimonia si è svolta presso il Centro Storiografico e Sportivo di Vigna di Valle

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l 10 settembre sette atleti del Centro Sportivo A.M. hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana presso il Comando Aeroporto Vigna di Valle – Centro Storiografico e Sportivo dell'Aeronautica Militare. Gli atleti, durante una cerimonia ricca di emozioni, hanno recitato la solenne formula del “Lo Giuro!” nella suggestiva cornice dell’“Hangar Badoni” del Museo Storico della Forza Armata alla presenza sia dei familiari che di una rappresentanza di personale del quadro permanente. Il Comandante del Reparto,

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Colonnello Giuseppe Lauriola, nel suo discorso ha sottolineato l’importanza della cerimonia del Giuramento quale atto di fedeltà con il quale ogni militare si impegna ad agire, animato sempre da un profondo senso del dovere nei confronti della Patria e delle Istituzioni: «Quanto più elevate saranno queste virtù, maggiore sarà il valore delle vostre persone e del vostro onore militare. Consentitemi di rivolgervi una esortazione: vi invito a cogliere tutte le straordinarie opportunità che l'Aeronautica Militare e il Centro Sportivo A.M. of-

frono, dedicatevi con passione, abbiate occhi curiosi e costruttivamente critici, non accontentatevi mai, tendete sempre a migliorare ciò che vi circonda». Il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare ha come obiettivo principale quello di assicurare, unitamente con le Federazioni Sportive di riferimento, la programmazione, la direzione tecnica e il controllo delle discipline sportive praticate dagli atleti militari di “interesse nazionale” appartenenti all’Arma Azzurra, allo scopo di migliorare il livello dell’attività agonistica d’eccelenza.


VELA L’Aeronautica Militare conquista il primo posto ai Campionati italiani assoluti per club

ATLETICA LEGGERA Assegnati i titoli italiani assoluti 2019 sulla Mezza Maratona

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ell’ultimo fine settimana di ottobre, nei pressi di Trieste, più precisamente a Portopiccolo, si è svolto un intenso weekend di regate per l’assegnazione delle Medaglie per il Campionato Italiano per Club 2019. Il team del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare è salito sul gradino più alto del podio. Il titolo italiano conquistato dall’Aeronautica Militare è un’ulteriore “tacca” che l’equipaggio, composto dal 1° Maresciallo Giancarlo Simeoli, dal Sergente Maggiore Marco Balbi, dal Primo Aviere Capo Bannetta Giovanni e dal 1° Aviere Scelto Niccolò Bertola, può “appuntare” sulla propria uniforme. Questo combattuto Campionato Italiano ha visto l’imbarcazione del Centro Sportivo di Vigna di Valle rimontare dalle non troppo positive prove iniziali fino al gradino più alto del podio, mettendo alle spalle la Compagnia della Vela di Venezia e la Società Velica Garda Salò. Tenacia, determinazione e manovre serrate hanno permesso all’imbarcazione dell’Aeronautica Militare di conquistare la piazza più ambita che i 12 qualificati dei 40 iscritti alla Lega Italiana Vela si erano preposti di attaccare. Con questo Oro gli atleti del Centro Sportivo di Vigna di Valle oltre ad essersi laureati Campioni Italiani di Vela 2019, si sono anche qualificati per l’edizione 2020 dei Campionati del Mondo per Club.

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l 20 ottobre scorso le strade di Palermo hanno ospitato i migliori mezzofondisti italiani che si son dati battaglia per la conquista del titolo tricolore sulla distanza della Mezza Maratona. Nella prova femminile l’Aviere Capo Sara Brogiato ha conquistato la Medaglia di Bronzo alle spalle di Anna Incerti, vincitrice in 1h14:09 e di Federica Sugamiele. L’atleta dell’Aeronautica Militare ha concluso la sua prova con il tempo di 1h15:29, realizzando il suo terzo crono in carriera ed aggiungendo così un’altra importante Medaglia al palmares sulla distanza, dopo il titolo conquistato due anni fa a Telese Terme. Il risultato ottenuto sull’impegnativo percorso siciliano consente alla torinese di guardare con fiducia ai prossimi impegni agonistici. Sulle strade del capoluogo siciliano a difendere i colori del Centro Sportivo A.M. nel maschile è stato il Sergente Francesco Bona che si è classificato al quinto posto a solo ventidue secondi dal podio.

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GALÀ DELLO SPORT DI FERRARA Alessia Maurelli e Martina Santandrea premiate con la Medaglia d’Oro al Valore Atletico

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o scorso 26 settembre presso il Teatro Nuovo di Ferrara, l’Aeronautica Militare è stata protagonista della XIV Edizione del Galà dello Sport. Al Primo Aviere Alessia Maurelli e all’Aviere Scelto Martina Santandrea, componenti della Nazionale italiana di Ginnastica Ritmica sono state, infatti, tributate le Medaglie d’Oro al Valore Atletico, massimo riconoscimento sportivo del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) a livello nazionale. L’onoreficenza è stata assegnata a loro quali parti di un gruppo che ha saputo regalare all’Italia risultati di pregio come, solo per citare gli ultimi successi, l’Oro al concorso generale della Coppa del Mondo a Guadalajara (Spagna) valido anche per la partecipazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 e il bronzo ai mondiali (cerchi e clavette) a Baku (Azerbaigian). Il Galà dello Sport, organizzato dal CONI provinciale di Ferrara, e al quale l’Aeronautica fornisce sin dal 2012 la propria partecipazione, ha visto susseguirsi sul palco del Teatro nuovo personaggi del mondo dello sport locale (atleti e dirigenti), destinatari non solo delle Benemerenze CONI Nazionale, ma anche delle speciali menzioni “Stelle di casa nostra” e “Premio Diamante per lo Sport”, quest’ultimo tributato al patron della SPAL Francesco Colombarini, che ha portato i biancazzurri ferraresi dalla C2 alla Serie A.

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«Queste atlete di caratura internazionale che fanno parte della famiglia dell’Aeronautica Militare e rappresentano solo una delle tante eccellenze che l’AM mette ogni giorno al servizio del nostro Paese – ha dichiarato il Gen. Claudio Gabellini, Comandante del COA di Poggio Renatico – sono un esempio concreto di come la Forza Armata, oltre ai compiti istituzionali che la caratterizzano dal punto di vista militare, persegua anche l’obiettivo di accrescere il proprio prestigio attraverso lo sviluppo del patrimonio sportivo nazionale d’eccellenza». Per il Primo Aviere Alessia Maurelli e l’Aviere Scelto Martina Santandrea si è trattato, in un certo senso, di un ritorno a casa visto che entrambe hanno militato da bambine nella Società Putinati di Ferrara. Nonostante non si siano esibite hanno comuynque emozionato il pubblico con la proiezione di una delle prestazioni delle “Farfalle azzurre”, culminato nell’Inno di Mameli cantato con trasporto dalle atlete. «L’Aeronautica Militare promuove lo sport – ha aggiunto il Generale Gabellini – come forma di disciplina costantemente votata al migliorarsi e a superare i propri limiti con dedizione, impegno e sacrificio, valori di riferimento per tutto il personale dell’AM che opera quotidianamente per rendere i nostri cieli sempre più sicuri e l’Italia un posto migliore».



ginnastica ritmica

Le Farfalle Azzurre pronte a spiccare il volo per Tokyo di Luca Morelli foto Aeronautica Militare

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Prima di riprendere gli allenamenti per arrivare pronte alle Olimpiadi 2020, le atlete azzurre hanno incontrato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale S.A. Alberto Rosso.

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rima di riprendere a pieno regime la marcia di avvicinamento ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020, le ginnaste azzurre della Ritmica allenate da Emanuela Maccarani, accompagnate dal Generale di Brigata Vincenzo Romano, Presidente del Centro Sportivo di Forza Armata, hanno incontrato il Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore

dell’Aeronautica Militare, che le ha incoraggiate in vista degli importanti impegni che le attendono chiedendo loro di mettercela tutta e puntare sullo spirito di squadra, lo stesso che da sempre anima l’intera Forza Armata. Tutte le titolari della prova a squadre sono state reclutate in Aeronautica Militare: Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea, Letizia Cicconcelli e Anna Basta. Sono grandi

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amiche, si allenano insieme e, addirittura, vanno anche in vacanza insieme. Con i colori dell’Arma Azzurra, comunque, ci sono anche le due ragazze della prova individuale, Milena Baldassarri e Alexandra Agiurgiuculese. Dopo la Medaglia di Bronzo conquistata al Mondiale di Baku nel settembre scorso e le meritate vacanze, con in tasca la qualificazione per l’Olimpiade, le ginnaste riprendono la preparazione per arrivare al meglio alla rassegna nipponica a cinque cerchi, l’appuntamento più importante per ogni sportivo. Otto-nove ore al giorno di duro allenamento in palestra, a Desio, saltando qualche volta anche il pranzo e la scuola privata la sera: un impegno notevole che le ragazze della Ritmica affrontano nel modo giusto, con grinta, determinazione e spirito di sacrificio, consapevoli che a Tokyo le avversarie saranno più agguerrite che mai e non renderanno loro vita facile. n

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MoNdiAli MilitAri

CAMPIONATI MONDIALI MILITARI CISM

30 MEDAGLIE PER L’ITALIA

Si è svolta dal 18 al 27 ottobre scorso a Wuhan (Cina) la VII edizione dei Giochi Mondiali Militari CISM, con gli “azzurri”che si sono ben comportati visto che sono saliti trenta volte sul podio ottenendo 5 Ori, 13 Argenti e 12 Bronzi. Alla rassegna cinese hanno partecipato più di 10mila atleti provenienti da oltre 100 Paesi diversi.

di Luca Morelli

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Italia ha preso parte alla manifestazione con una delegazione di circa 200 persone (compresi lo staff tecnico e i dirigenti accompagnatori), formata dai migliori atleti militari della Difesa e della Guardia di Finanza, che si sono cimentati in 19 delle 28 discipline previste dal programma sportivo, tra cui spiccano Atletica Leggera, Scherma, Tiro con l’Arco, Nuoto, Pentathlon militare, Paracadutismo. Oltre alla presenza di numerosi atleti di livello olimpico, mondiale ed europeo, il nostro Paese ha partecipato anche con gli atleti del GSPD (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa), impegnati nell’Atletica Leggera e nel Tiro con l’Arco. Gli atleti sono stati i protagonisti della parata di chiusura dei giochi, a sottolineare come il vero spirito di questa manifestazione, oltre alla competizione sportiva, sia la sintesi di valori e sentimenti di vicinanza, amici-

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zia e solidarietà, sotto l’egida del motto “Amicizia attraverso lo Sport” coniato dal CISM (International Military Sports Council). Momento clou dell’evento, lo sfilamento delle delegazioni seguito da oltre 50mila spettatori orgogliosi di aver ospitato un’edizione record per quanto riguarda numero di Paesi e di atleti partecipanti a questi Giochi Militari. La cerimonia si è conclusa con il rituale dello spegnimento del braciere che sarà riacceso tra 4 anni secondo la cadenza di svolgimento della manifestazione. Questa settima edizione dlla rassegna rimarrà nella storia delle competizioni militari. Lo ha affermato a Wuhan il Presidente del Consiglio Internazionale dello Sport Militare Herve Piccirillo, elogiando l'importanza materiale e spirituale della manifestazione per la città ospitante e per il mondo. «Questi sono Giochi che segneranno la storia delle competizioni militari e svilupperanno nuove pratiche in futuro», ha detto Piccirillo in un'intervista. «Dal momento che la qualità delle infrastrutture è elevata, il pubblico è presente per coinvolgere gli atleti, e anche perché in questi Giochi

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troviamo un'organizzazione di livello internazionale». Secondo Piccirillo, un totale di 82 record di eventi affiliati al CISM sono stati battuti in questa edizione 2019. Il presidente ha descritto i Giochi di Wuhan con le parole chiave “storico” e “pace”. Piccirillo ha scelto la parola “storico” in particolare perché è la prima volta che i Giochi hanno oltre 9mila partecipanti da 109 Paesi. Inoltre, anche gli investimenti per l’organizzazione dell’evento, comprese le infrastrutture, l’impegno dei volontari e la passione del popolo cinese hanno stabilito un nuovo record. Spiegando la scelta della parola “pace”, il presidente ha affermato «che è il messaggio che viene portato da un intero popolo, perché al di là dei Giochi, sono tutti i cinesi a diffondere questo messaggio di solidarietà e di pace, che corrisponde all’amicizia attraverso lo Sport». n

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MoNdiAli ginnastica

IMMENSO LODADIO UNA MEDAGLIA STORICA di Luca Morelli foto Simone Ferri (Federazione Ginnastica d’Italia)

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Elenco dei principali risultati sportivi nazionali ed internazionali conquistati in carriera: 2010 Bronzo al volteggio ai Campionati d’Europa (Birmingham) 2011 Campione italiano assoluto al volteggio (Meda) 2012 Campione italiano assoluto al volteggio (Catania), Bronzo al corpo libero ai Campionati italiani assoluti (Catania) 2013 Bronzo anelli ai Campionati italiani assoluti (Ancona) Bronzo volteggio ai Campionati italiani assoluti (Ancona) 2016 Campione italiano assoluto agli anelli 2017 Argento anelli World cup (Koper), Campione italiano assoluto anelli (Perugia), Argento anelli World cup (Szobathely) 2018 Campione italiano prima tappa coppa campioni agli anelli (Torino) Bronzo anelli World cup (Koper) Argento anelli Giochi del Mediterraneo (Tarragona) Campione italiano assoluto anelli (Rimini) Bronzo anelli ai Campionati Mondiali di Doha (QAT) 2019 Partecipazione Coppa del Mondo di Baku (AZE) Coppa del Mondo di Doha (QAT) 4° classificato agli anelli; Argento Campionati Europei Anelli di Stettino (POL); Oro Giochi Europei Anelli di Minsk (Bielorussia)

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utta di un fiato, un esercizio che sembrava infinito, il tempo che si dilata fino all’uscita finale perfettamente stoppata; con i piedi che rimangono perfettamente allineati alla pedana finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo. La prova di Marco Lodadio è superba; grintosa, pulita ed emozionante al punto che l’Argento conquistato sta un po’ stretto. Eh sì, perché il romano si deve accontentare del secondo gradino del podio dietro al turco Ibrahim Colak che con 33 millesimi si aggiudica l’Oro. Rimane la prova eccezionale dell’atleta del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare che conferma di essere in crescita e di poter puntare veramente in alto. Il cammino dell’Aviere Scelto verso la l’Olimpo della Ginnastica Artistica maschile è costante; dodici mesi fa aveva messo al collo il Bronzo a Doha mentre nella primavera di quest’anno è arrivato l’Argento agli Europei. Oltre alla meritatissima soddisfazione arrivata con il risultato di Stoccarda la prestazione di Marco Lodadio è valsa a fargli guadagnare il pass olimpico per Tokyo 2020. Con l’arrivo del 27enne atleta dell’Aeronautica Mili-

tare, allenato dal tecnico Gigi Rocchini, già Medaglia di Bronzo ai Mondiali di Doha del 1998, salgono a 151 (76 uomini e 75 donne) gli azzurri qualificati per i Giochi del prossimo anno, in 21 discipline differenti con 7 pass individuali. Gigi Rocchini volerà in Giappone con i suoi due allievi; oltre a Lodadio, infatti, “seguirà” da vicno l’altro atleta del Centro Sportivo di Vigna di Valle, Ludovico Edalli, che aveva staccato il pass attraverso l’all-around. L’entusiasmo per lo storico risultato conquistato da Lodadio è alle stelle, come testimonia il tweet del presidente del CONI Giovanni Malgò che ha “cinguettato” subito dopo la gara: «Immenso Lodadio! A Stoccarda conquista l’Argento mondiale agli Anelli e il pass olimpico per Tokyo 2020! Bravissimo Marco e complimenti alla Federginnastica»; il tweet postato dal presidente Malagò subito dopo la gara rende l’idea dell’entusiasmo e della soddisfazione per lo storico risultato conquistato dall’atleta dell’Aeronautica Militare. Per Marco la strada da percorrere è ancora tanta ma siamo sicuri che lungo il suo cammino saprà regalarci incredibili emozioni anche se, a dire il vero, ha già iniziato. n

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PAdEl

1° Campionato di Padel A.M. )

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VINCITORI TORNEO AMATORIALE

VINCITORI TORNEO OPEN

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Aeronautica Militare ha scelto di inserire nel proprio programma sportivo amatoriale, rivolto a tutto il personale in servizio ed in quiescenza della Forza Armata, uno sport nuovo nel nostro Paese: il Padel. Prima esperienza nazionale in ambito Difesa, a testimonianza che l’Aeronautica Militare è costantemente orientata al futuro e all’innovazione. Il COMAER, su delega dello Stato Maggiore Aeronautica, ha assunto la leadership dell’organizzazione del 1° Torneo nazionale di Padel dell’Aeronautica Militare utilizzando i campi del Nucleo Logistico di Roma (già CRDD A.M.) ubicato sul Lungotevere Salvo d’Acquisto. Al Torneo, svolto dal 23 al 26 settembre 2019 a Roma, hanno preso parte 14 coppie al tabellone Open e 16 al tabellone amatoriale confermando l’interesse del personale aeronautico, proveniente da tutto il territorio nazionale (Ghedi, Siracusa, Bari, Roma, ecc), nei confronti di uno sport che sta entrando prepotentemente tra quelli preferiti e praticati dagli sportivi di ogni età. Al termine del torneo sono risultati vincitori nella categoria Open il 1° M.llo Sandro Baroni e il 1° M.llo Vincenzo Ragusa, mentre nel tabellone amatoriale sono risaliti sul gradino più alto del podio il Magg. Piervincenzo Petrera e il 1° Av. Capo Fabrizio Avantaggiato. L’organizzazione è stata arricchita dalla presenza della “Scuola Italiana Operatori Shiatsu” che, a titolo gratuito, hanno offerto massaggi professionali a tutti gli atleti al fine di rigenerare e ottimizzare le prestazioni sportive. Insomma, una bella iniziativa da ripetere senza dubbio! n

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56 atleti “cavie” per scagionare Alex Schwazer Mezzofondisi, fondisti e marciatori italiani hanno acconsentito a donare le loro urine al tribunale di Bolzano per capire se Alex Schwazer sia o meno colpevole nel caso che rischia di mettere sottosopra l'intero mondo dell’antidoping.

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ossiamo definirle delle autentiche cavie per un procedimento fin qui unico nella storia dello Sport. Almeno in Italia. Proseguono, infatti, gli sviluppi del caso Alex Schwazer; e lo fanno dopo le richieste del GIP di Bolzano Walter Pelino. La situazione è, tutto sommato, semplice e si può così riassumere: il processo in atto sta in qualche modo iniziando a dimostrare tutte le incongruenze che effettivamente c’erano state sulla provetta che di fatto ha privato Schwazer delle Olimpiadi di Rio, ma non c’è ancora certezza. Per provare a fare ulteriore chiarezza, lo scorso ottobre il GIP di Bolzano chiese alla Federazione Italiana di Atletica Leggera di trovare «almeno 50 atleti volontari di sesso maschile che pratichino in maniera agonistica attività aerobiche per prelevare loro campioni di urina e verificare se l’anomala

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di Emiliano Sole concentrazione di DNA nel campione prelevato ad Alex Schwazer il 1° gennaio 2016 possa essere dipesa dall’enorme sforzo fisico effettuato dal marciatore». Detto, fatto. È notizia recente, come riportano le colonne del Corriere della Sera, che la FIDAL ha inviato a Bolzano i nomi di 56 atleti tra marciatori, mezzofondisti e specialisti di corse in altura che hanno dato il loro benestare per fornire volontariamente i propri campioni biologici (urine). Già, perché la vicenda gira tutta intorno a quel campione prelevato a Racines e poi portato, dopo una lunga e mai chiara trafila, al laboratorio autorizzato WADA di Colonia. Una provetta che secondo Schwazer è stata manomessa e su cui la procura sta provando a fare chiarezza proprio in merito alle strane quantità di DNA che hanno riscontrato nelle analisi i RIS di Parma. Nel detta-

glio, l’obiettivo è capire le ragioni della massiccia e anomala distruzione del DNA nel campione di urina del marciatore rimasto due anni nel laboratorio antidoping di Colonia: si è degradato naturalmente o è stato distrutto? Se l’esame statistico, infatti, dimostrasse che il degrado all’interno delle provette è cosa fisiologica in un fondista di alto livello, Schwazer potrebbe essere inchiodato alle sue responsabilità. Se invece l’anomalia restasse tale, si andrebbe dunque verso quella distruzione volontaria del DNA nel tentativo di contaminare le urine che è la tesi che da sempre sostiene Schwazer, il suo coach Sandro Donati e l’attuale collegio difensivo dell’atleta altoatesino. E allora staremo a vedere tifando come sempre per la giustizia. Ma questa volta in ballo non c’è l’atleta, ma la credibilità della WADA e i laboratori a cui si affida. n



padel

EUROPEI DI PADEL

ITALIA

d’ORO e d’ARGENTO di Stefano Colotti Foto Federazione Italiana Tennis

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Il team maschile trionfa sconfiggendo in finale la Francia, che a sua volta vince nel femminile beffando all’ultimo le giocatrici azzurre.

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i aveva l’occasione di giocare in casa ed era difficile pensare di far meglio di così. Agli Europei di Padel svolti a Roma dal 6 al 10 novembre scorso, presso il Bola Padel Club, il movimento italiano fa festa. Il team maschile guidato dal ct. Gustavo Spector composto da Michele Bruno, Andres Britos, Simone Cremona e German Tamame, dopo aver sconfitto la Germania per 3 a 0 in semifinale, primeggia nettamente sulla Francia in finale. Prima la coppia Cre-

mona-Tamane inizia l’opera liquidando con un secco 6-1, 6-2 il duo transalpino composto da Tison e Maigret, conclusa poi da Bruno e Britos che riescono ad avere la meglio su Bergeron e Scatena al termine di un combattuto match portato a casa dagli azzurri per 6-4, 6-7, 7-5. Cammino più che soddisfacente anche nel femminile, con le azzurre che vengono fermate in finale proprio dalle francesi, che riescono così a pareggiare i conti dopo la sconfitta nel maschile dei propri connazionali.

Le nostre Alice Sussarello, Chiara Pappacena, Valentina Tommasi ed Erika Zanchetta, guidate dalla coach Manuela Ferrari, dopo aver liquidato nettamente la Gran Bretagna per tre incontri a zero, subiscono lo stesso parziale dalle francesi guidate dalla forte coppia Feaugas-Martin. La prima vittoria in assoluto per l’Italia in una competizione europea contribuirà sicuramente ad aumentare ancora di più la popolarità di questo sport, in rapida e continua crescita nel nostro Paese. n

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motori

EICMA 2019

MOTO RIVOLUZIONARIO Dal 7 al 10 novembre Milano ha ospitato la 77esima edizione dell'EICMA (Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori) uno degli eventi piĂš importanti per il mondo delle due ruote a motore. di Alberto Ormato

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MOTO GUZZI V85 TT, VOGLIA DI OFF ROAD

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otremmo iniziare l’articolo dicendo che l’edizione 2019 dell’EICMA, la 77esima per la precisione, è stata un grande successo di pubblico, che ancora una volta si è confermata come uno degli eventi più importanti del settore sia per i produttori che per gli appassionati o che si sia affermata come un banco di prova e una piattaforma da cui lanciare le due ruote del domani, ma rischieremmo di non aggiungere alcunché di nuovo ed essere noiosi sia per chi c’è stato che per quanti si sono dovuti accontentare di seguire l’evento sui social o sui giornali on-line. Chi è arrivato a Milano lo ha fatto per vedere le moto e sognare di percorrere con loro migliaia di chilometri e quindi lasciamo i numeri agli altri e concentriamoci sulle due ruote. Non possiamo che iniziare con la regina del salone, la super-naked Ducati Streetfighter V4 eletta “Moto più bella di EICMA 2019” dal 36,7% degli oltre 14.000 votanti. Manubrio alto e largo, motore Desmosedici Stradale

1.103 cm con 208 CV, ali biplano, 178 kg di peso e un pacchetto elettronico di ultima generazione hanno ammaliato il grande pubblico che ha apprezzato il mix tra un design aggressivo ed elegante unito con prestazioni che la pongono sul segmento alto della sua categoria. Una formula vincente, come spiega Andrea Ferraresi, Direttore del Centro Stile Ducati, durante la cerimonia di premiazione che dà merito al lungo lavoro che ha portato a questo importante successo. Il gioiello di Borgo Panigale è salito sul gradino più alto di un podio tutto italiano, precedendo la Aprilia RS 660 e la MV Agusta Superveloce 800. Un podio che conferma la tendenza dell’edizione 2019 che ha visto le “stradali” riprendersi la scena a discapito dei “custom” che vuoi per la ciclicità dei gusti che si stanno orientando verso nuovi orizzonti che per la minore spinta creativa del settore sembrata a corto di idee generali, sta segnando il passo. Un settore che invece sembra destinato ad una cre-

opo il successo della scorsa edizione sia in termini di vendite che di critiche della Moto Guzzi V85 TT la casa di Mandello si è presentata alla fiera di Milano con la versione TRAVEL della sua tuttoterreno classica. Senza dubbio, la nuova versione ha puntato molto sul design grazie alla esclusiva colorazione Sabbia Namib; al telaio color grigio si abbina, infatti, il marrone chiaro della carrozzeria, mentre il serbatoio e i fianchetti sono impreziositi da una grafica dedicata. A completare l’outfit della nuova versione dello storico marchio i pneumatici Michelin Anakee Adventure che, oltre all’aspetto puramente estetico, sottolineano l’attitudine della moto al turismo off road. Dal punto di vista del comfort di guida la Moto Guzzi V85 TT Travel offre di serie il parabrezza Touring più alto e capace di garantire al pilota una maggiore protezione dall’aria, grazie a una superficie maggiorata del 60% rispetto all’elemento originale e una coppia di valigie laterali in materiale plastico e inserti in alluminio. Completano l’allestimento di serie il set di manopole riscaldabili e la coppia di faretti supplementari a LED. Novità particolarmente apprezzate dal pubblico di Milano che fanno di questo modello il terzo incomdo nel confronto tra la BMW GS e la Honda Africa Twin. Fabio Matrigiani

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HONDA AFRICA TwIN 2020, GRINTA E COMFORT

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ra i protagonisti del Salone la nuova Honda Africa Twin 2020 e la Adventure Sports 2020 la sorella maggiore ancora meglio attrezzata per l’avventura. L’Africa Twin 2020 non è solo un semplice restyling, piuttosto una moto tutta nuova grazie al telaio interamente ridisegnato e alleggerito e al motore da 1100 cc. Con questa nuova versione la casa giapponese conta di conquistare nuove quote di mercato nel settore delle maxi enduro e in particolare di “attaccare” le posizioni della gamma BWM GS ormai regina incontrastata da anni in questa nicchia di mercato. La “vecchia” versione della Honda Africa Twin con il suo motore da 998 con 95 CV e un prezzo di circa 16.000 euro non è mai stata un concorrente per la BMW GS. Una sfida ancora più complicata visto che proprio quest’anno la casa tedesca ha presentato al mercato la GS 1200: cilindrata di 1290 cc con oltre 120 CV e un prezzo vicino ai 24,000 Euro. Ora però le cose cambiano e con l’aumento di cilindrata e una dotazione al top di categoria, la nuova Africa Twin, forte anche di un convinto gradimento da parte dei motociclisti di tutto il mondo, vuole attaccare il predominio BMW. Stiamo sempre parlando di due tra le moto più vendute in Italia e nel mondo, entrambe valide e al top nella categoria; gli ingredienti per un confronto serrato ci sono tutti. A far pendere l’ago della bilancia contribuirà anche il prezzo: se per portare a casa la BMW GS Adventure 1250 con tutti gli accessori ci vorranno 26.000 euro, per la nuova Honda Africa, nella versione Adventure Sports e full optionals, ne “basteranno” 23.000 euro. La versione base della Honda, invece (adatta più all’enduro che ai viaggi), avrà un prezzo di listino di 19.000 euro e questo potrà fare felici in molti. Fabio Orlandi

scita vertiginosa è quello dell’elettrico, vera e propria stella nascente del settore, in poche parole il «futuro delle due ruote» come l’ha definito Andrea Dell’Orto, presidente di EICMA, in occasione dell’inaugurazione di questa edizione che non a caso è stata incentrata sul concetto del “Moto rivoluzionario”. Che si tratti di un TT “Trending Topic”, per dirla con i social, lo capiamo visitando lo stand dell’Harley Davidson dove un’intera gamma è stata dedicata a questa nuova motorizzazione. La regina di questo spazio messo a disposizione dalla casa di Milwaukee è la LiveWire. Certo non si tratta di un esordio per la E-bike americana che proprio all’EICMA di qualche anno fa aveva fatto la sua prima apparizione come prototipo. Nonostante i primi problemi, la Harley punta molto sul nuovo modello presente alla fiera di Rho. Per gli “scettici” dell’elettrico una moto montata su due rulli ha dato la possibilità di “sentire” il sibilo elettrico. Anche se le vendite (prezzo per il mercato italiano a partire dai 34mila euro) ancora non danno ragione alla storica casa,

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bROUGH SUPERIOR, IL PERFETTO CONNUbbIO TRA PASSATO E PRESENTE

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on si può che partire da alcuni cenni storici su questa gloriosa casa costruttrice che inizia a far parlare di sè, siamo intorno al 1924, con il primo modello, l’SS 80, che riscosse subito un grande successo tanto che rimase in produzione fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.Tra le caratterisitche che segnano il successo di questa casa un telaio rigorosamente cucito a mano sulle specifiche del singolo cliente e l’utilizzo di motori di altre case (la prima fusione fu con un motore a V KTOR con doppio albero a camme). La curiosità della sigla “80” invece, non si riferisce alla specifica cilindrata, ma alla garanzia della casa che assicurava per ogni modello il superamento delle 80 miglia orarie (poco meno di 130 km/h). Decisamente un bel traguardo per l’epoca! Le forcelle erano una propria versione rielaborata della Harley-Davidson che garantivano un minor peso e una maggiore resistenza e il cambio un 4STUD a 3 rapporti. Insomma che dire, Era veramente la Rolls-Royce delle motociclette. Quasi un secolo è passato ed eccole qua nello stand dell’EICMA, bellissime e con un fascino ancora cristallino, ogni pezzo lavorato dal pieno e rigorosamente assemblato riesce a trasmettere un’eleganza che ha il profumo del passato. Davvero un esempio materiale di quello che l’uomo riesce a fare quando trae insegnamento dalla propria storia e la arricchisce con la tecnologia dei nostri giorni unita a tanta evidente passione! La AMB 100, nata dagli sforzi congiunti della Aston Martin e della Brought Superior, ne è la dimostrazione: stile, eleganza, curve sinuose e motore ad alte prestazioni; un mix capace di catturare gli occhi e scaldare il cuore. Alberto Tomasi

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l’Harley Davidson sta continuando ad investire pesantemente su questo settore per rilanciare un marchio che negli ultimi anni sembra un po’ “sottotono”. Rimaniamo nell’ambito dell’elettrico e concentriamoci sui modelli più “futuristici” come l’Eqooder, lo scooter a quattro ruote basculanti prodotto dalla svizzera Quadro Vehicles, in versione elettrica grazie a un motore da 45 Kw che vanta un’autonomia di oltre 150 km e la ricarica delle batterie in meno di 6 ore. La Quadro Vehicles si è presentata alla fiera di Rho con una vasta gamma di scooter elettrici di cui due inediti come parte della strategia “Advanced Mobility Solutions” che prevede, fra l’altro, il lancio in contemporanea di altri quattro modelli, per un totale di sette novità. Un futuro che ormai sa di presente e che sta già cambiando il concetto di mobilità dei nostri centri urbani. Se il fascino del futuro prossimo ha attirato la folla non sono state da meno le “classiche” moto e i loro pistoni. Ci vorrebbero decine di pagine per raccontare

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tutto l’EICMA quindi ci “limiteremo” a raccontarvi quelle che più ci hanno colpito. Partiamo dalla categoria extra-lusso, la Aston Martin AMB 001, un sogno che sembra uscito dal sequel di blade runner. Elegante, compatta e ovviamente non alla portata di tutti visto che ne verranno prodotti solo 100 esemplari e che il prezzo di partenza è di 108.000 euro. La AMB 001 è la prima moto della casa inglese di Gaydon nata grazie alla collaborazione della compagnia francese specializzata in moto di lusso Brough Superior, da cui eredita interamente la base tecnica. Spinta da un motore turbo 1000 V-Twin Turbo da 180 CV è caratterizzata da un telaio in fibra di carbonio e la componentistica in titanio e alluminio che consente di contenere il peso che si ferma ai 180 kg. All’eleganza dell’AMB 001 risponde la compattezza e il carattere della MV Agusta Rush 1000. Nata dalla base della Brutale 1000 RR è stata migliorata; l’utilizzo di nuovi materiali hanno permesso di perdere qualche chilo mentre le val-

vole radiali e le bielle in titanio del quattro cilindri garantiscono una potenza di 208 cavalli e una velocità di 300 KM/h. Numeri e prestazioni che giustificano i 34.000 euro che servono per poter cavalcare questo puledro dall’iconico faro rotondo. Per concludere, non potevamo sorvolare sulla casa riminese Bimota che dopo essere stata acquistata dalla Kawasaky è tornata alla ribalta. A Milano si è presentata con la Tesi H2, un mix che partendo dalle caratteristiche tecniche della H2, come il motore turbo, presenta quelle soluzioni tecniche non convenzionali che hanno reso famosa questa casa motociclistica, come i due monobracci, anteriore e posteriore. Per gli enduro da segnalare la concept Husqvarna Norden 901 che tra i molti modelli presenti si è fatta notare per le linee pulite tipiche della casa svedese. Un resoconto essenziale, quasi minimale vista la quantità di “ferraglia” presente alla fiera di Milano che anche quest’anno si è dimostrata l’ombelico del mondo a due ruote. n



ProsEcco Doc LA DENomINAzIoNE E IL coNsorzIo La Denominazione di Origine Controllata Prosecco nasce nel 2009 dall’unione dei viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori di 9 Provincie tra le regioni italiane Veneto (Treviso, Belluno, Padova, Venezia e Vicenza) e Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) al fine di legare indissolubilmente questo vino al suo territorio di origine. Prosecco, quindi, rappresenta un territorio con specifiche regole raccolte nel disciplinare di produzione, che determinano tutti i passaggi della filiera: dalla definizione dell’area di produzione all’etichettatura. La DOC consente di verificare il rispetto di queste regole, grazie all’intervento di un ente terzo che certifica il prodotto a Prosecco solo quando tutti i requisiti vengono soddisfatti, in particolar modo quelli relativi alle caratteristiche di consumo. Il Consorzio di Tutela ha quindi lo scopo di garantire la qualità del prodotto e di tutelare il consumatore, ma anche di valorizzare la produzione attraverso la promozione e la protezione della denominazione “Prosecco” in Italia e nel mondo. ProDuzIoNE ED ExPorT 464 milioni sono le bottiglie di Prosecco DOC prodotte nel 2018, e di queste ben il 75% sono vendute all’estero: i tre principali mercati che assorbono ca. i 2/3 della quota export sono UK, USA e Germania. Il Prosecco DOC è prodotto nelle tipologie Spumante, Frizzante e Tranquillo. La tipologia Spumante è la più apprezzata e a seconda del residuo zuccherino, è prodotta nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry. IL TErrITorIo Il termine Prosecco DOC richiama dunque il territorio di produzione di un vino straordinario le cui origini si fanno risalire alla piccola località nei pressi di Trieste che reca appunto questo nome. Spaziando su un totale di 24.450 ettari di vigneti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Prosecco sta vivendo oggi una stagione di successi tale da condizionare i flussi turistici di consumatori che una volta innamoratisi del prodotto, partono alla scoperta del territorio che lo origina. Un territorio generoso dal punto di vista dell’offerta culturale ed enogastronomica, ma anche di grande bellezza, dove i vigneti si alternano a boschi, prati, borghi e città incantevoli. Dalle Dolomiti alla laguna di Venezia, passando per le ville del Palladio e località preromaniche come Aquileia. Non a caso vi si contano una decina di siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, quasi a sottolineare la vocazione all’internazionalità di questa grande regione da sempre incrocio di popoli e culture.

www.prosecco.wine/it



il personaggio

Jannik Sinner PURO TALENTO E CLASSE INNATA PER IL GIOVANE CAMPIONE CLASSE 2001 di Luca Morelli foto ATP Nex Gen

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-2, 4-1, 4-2, un risultato secco che consacra definitivamente Jannik Sinner “golden Boy” del tennis che conta. Lui lo sa, lo ha capito e lo hanno capito anche gli altri quando, dopo aver messo a segno il punto decisivo nella finale della Atp Next Gen vinta contro Alex De Minaur, si è diretto verso il suo angolo e si è commosso, consapevole che ormai l’anatroccolo si era definitivamente trasformato in cigno. Il match è stato praticamente senza storia e per l’australiano non c’è stato niente da fare nonostante sia stato protagonista di un’ottima prestazione. Pronti via e Sinner si porta subito sul 2 a 0 e da lì continua a dominare l’incontro con una freddezza propria di un campione navigato che gli permette di “affondare” con qualche colpo pericoloso senza però dare mai l’illusione all’avversario di poter rientrare in partita. Sarà forse un caso ma Jannick a 18 anni, compiuti lo scorso 16 agosto, ha battuto in finale proprio il numero 18 della classifica mondiale; anche i numeri sono dalla sua parte. E pensare che da piccolo era considerato una promessa degli sci visto che in

tenerissima età aveva vinto il titolo di campione italiano di gigante. Ma non saranno gli sci a consacrarlo nel mondo dello Sport. La conoscenza con Riccardo Piatti e l’ingresso nella sua academy segnano la svolta. Il ragazzo ha talento da vendere e inizia in modo imperioso la sua scalata ai vertici del Tennis mondiale. Un anno fa nel circuito Atp era il numero 770, all’inizio di questa stagione era già alla posizione 551. Dopo il trionfo al Challenger di Bergamo, è stata un vorticosa corsa verso l’alto: intanto si è presentato di prepotenza nella Top 100 (attualmente è 95esimo). Giusto per capire, alla sua età Novak Djokovic era numero 96 nel ranking mondiale e, per rimanere in casa, a 18 anni e 2 mesi nemmeno Panatta era riuscito ad entrare nella Top 100. Che dire? Le premesse per poter vedere un campione italiano vincere sui campi di tutto il mondo ci sono tutte; bisognerà aspettare e avere pazienza ma neanche troppa perché, vista la prima parte della sua carriera, potremmo vedere sventolare il tricolore prima di quanto pensiamo. n

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tennis

berrettini

ORGOGLIO AZZURRO ALLE FINALS!

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U Il 21enne è il primo giocatore italiano a vincere un match al Master di fine stagione.

di Stefano Colotti foto Sky Sport

na stagione 2019 pazzesca quella di Matteo Berettini. Il tennista romano compie l’impresa di finire l’anno all’ottava posizione della classifica mondiale, traguardo suggellato dalla presenza alle Nitto Atp Finals, torneo conclusivo che incorona il miglior giocatore tra i primi otto del ranking. Dopo Adriano Panatta era stato Corrado Barazzutti nel 1978 l’ultimo italiano a partecipare al Master dei “migliori”, ma né il primo né il secondo erano riusciti a vincere un solo incontro nelle loro partecipazioni. Impresa che, invece, è riuscita a Berrettini che si è tolto lo sfizio di sconfiggere l’austriaco Dominic Thiem in due set e diventare il primo italiano a vincere un incontro nelle Finals! Purtroppo, già con la matematica eliminazione, avendo Matteo perso i due primi incontri del girone contro due mostri sacri come Novak Djokovic e Roger Federer. Un piccolo rimpianto c’è, soprattutto per l’incontro di esordio con Djokovic, nel quale l’azzurro ha pagato forse l’emozione della prima volta uscendo sconfitto senza quasi lottare per 6-2, 6-1. Una buona figura, invece, nell’incontro successivo con Federer, nel quale il romano ha tenuto testa allo svizzero per un intero set perso solo al tie-break. Questo però non scalfisce per niente l’impresa di Berrettini per essere arrivato fin qui, come la sua straordinaria stagione coronata da due tornei vinti e una semifinale agli US Open. Tra l’altro, que-

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sto deve essere visto non come un traguardo ma come l’inizio di una splendida carriera ai vertici del circuito. A vincere il Master di Londra è un altro giovane campione, il 21enne Stefanos Tsitsipas. Dopo aver superato il girone che lo vedeva contrapposto allo spagnolo Rafael Nadal, al tedesco Alexandr Zverez e al russo Daniil Medvedev, il greco ha la meglio su Federer in semifinale, annullando allo svizzero un gran numero di palle break in quello che è stato un incontro veramente appassionante, soprattutto per la bellezza stilistica dei gesti in campo. Altrettanto entusiasmante e lottata è stata la finale con l’austriaco Thiem, giocatore che ha disputato una settimana fantastica

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piegando prima Federer e Djokocic nel girone, poi Zverez in semifinale. In vantaggio nel primo set vinto al tie-break, l’austriaco ha subito però il ritorno di Tsitsipas che ha portato a casa il secondo set per 6-2. Il terzo set è stata una vera e propria battaglia finita nuovamente al tie-break che ha premiato maggiormente il coraggio del greco, proclamato come nuovo “maestro” di Londra. E pensare che per il giovane greco è passato solo un anno dalla vittoria alle ATP Nexgen Finals di Milano, versione junior del Master di Londra. Considerando che a vincere la competizione dei migliori tennisti under 21 quest’anno è stato il nostro Jannick Sinner, appena 18enne, sognare è lecito! n



il personaggio

Sergio Scariolo

conquistatore alla “Cristoforo Colombo� di Stefano Colotti

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Mondiale e titolo NbA, un anno da incorniciare per l’allenatore di basket bresciano.

rima l’anello NBA come assistente coach ai Toronto Raptors, poi il titolo mondiale alla guida di una Spagna che non partiva con i favori dei pronostici. Un 2019 che verrà ricordato a lungo da Sergio Scariolo, un doppietta di grande rilievo che lo porta ad essere di diritto tra i migliori allenatori cestistici di sempre. Un po’ come fece Cristoforo Colombo che andò a conquistare le Americhe e che poi tornò in Spagna a portare i doni e le ricchezze acquisite alla regina Isabella di Castiglia. In molti vedono la stella Kawhi Leonard come il maggior artefice della prima storica vittoria di sempre di una squadra canadese nella NBA, ma a sostegno della guida del coach Nick Nurse, ci sono dietro le quinte anche i consigli tattici del coach di Brescia, specialmente nella fase difensiva, a fare la differenza. Soprattutto nella finale vinta a sorpresa contro le stelle dei Golden State Warriors, campioni in carica. Nemmeno il tempo per godersi successo e festeggiamenti che il coach azzurro è partito per la Cina per guidare la compagine spagnola ai mondiali. Dopo aver passato brillantemente il girone, Scariolo ci fa un “dispetto” nel secondo girone, sconfiggendo l’Italia guidata da Ettore Messina. Troppo forte ed esperto il quintetto iberico guidato dal playmaker Ricky Rubio e il centro Marc Gasol, veterani Nba. Incontro aggiudicato dalle furie rosse per 67 a 60, con gli azzurri che nei quaranta minuti di gioco hanno avuto anche qualche occasione per ribaltare il risultato. Dopo aver superato la Polonia ai quarti di finale e l’Australia in semifinale, Scariolo guida la Spagna alla vittoria nella finalissima contro la sorprendente Argentina di Luis Scola. Ne ha fatta di strada il coach classe 1961 da quel primo titolo vinto in Italia con la Libertas Pesaro nel 1990. Chissà se un giorno tornerà in Italia per dispensare la sua enorme saggezza cestistica, sulla panchina di un club o, ancor meglio, su quella della nazionale. n

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MAKER FAIRE 2019 di Luca Morelli

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esign, elettronica, industria 4.0. robotica e tanto altro in mostra alla settima edizione del Maker Faire Rome - The European Edition, l’evento europeo dedicato all'innovazione tecnologica e alla creatività che si è tenuto presso i padiglioni della Fiera di Roma dal 18 al 20 ottobre scorso. Nella conferenza di apertura è arrivato anche il saluto del comandante della Stazione Spaziale Internazionale, il Colonnello pilota e astronauta dell’ESA Luca Parmitano che, dal simbolo dell’evoluzione tecnologica dell’uomo ha voluto incoraggiare i presenti a investire nelle nuove tecnologie e nelle nuove generazioni. Accanto all’innovazione tecnologica la settima edizione si è voluta concentrare sulla sostenibilità ambientale come dimostrano i numerosi stand che presentavano in tutti i campi di applicazione soluzioni eco-friendly. Fare un giro nei padiglioni è stato come proiettarsi nel mondo che verrà; quello che abbiamo avuto potuto vedere cambierà radical-

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mente il nostro modo di vivere futuro. Non ci sono settori esenti da questa rivoluzione: dall’agricoltura, anche quella amatoriale degli orti dietro casa, alla realtà virtuale; dalla salute alla mobilità intelligente, ogni settore sarà protagonista di un impulso innovatore forte. Non sarà da meno lo sport che grazie alle nuove tecnologie che hanno già profondamente cambiato i settori dello sport potrà evolversi ancora molto. Un campo di calcio due contro due, uno di streetball, una pista da sprint e l’angolo di un ring da pugilato con il sacco “parlante” grazie alla soluzione proposta da Punchlab che con un’App rileva i colpi sferrati e fornisce un feedback direttamente sullo smartphone in cui è il sacco a valutare la qualità del gioco. Neanche a dirlo, il sacco è stato particolarmente “usato”. Ad attirare l’attenzione di tutti il match tra i robot calciatori che si sono affrontati davanti agli occhi affascinati dei bambini. Non si tratta di fuoriclasse ma comunque è interessante vedere le loro performance; i calciatori in carne ed ossa

possono stare tranquilli perché passerà ancora tanto tempo prima che vengano sostituiti dai loro colleghi meccanici. Insomma, un punto di incontro tra addetti ai lavori (atleti, allenatori e federazioni) e il mondo della ricerca rappresentato dalle società e dalle università. In poche parole, non si cerca di cambiare l’esperienza sportiva in sé ma il modo di viverla attraverso un mondo digitale di supporto che mira non solo a migliorare l’esperienza ma anche a renderla più interconnessa con il resto del mondo. È stato senza dubbio un evento positivo in grado di richiamare moltissimi visitatori; una presenza qualificata e proiettata verso il futuro come dimostra l’età media bassa. Vedere i padiglioni pieni di bambini e il loro interesse verso il lato green delle nuove tecnologie è forse il risultato migliore che questo evento potesse mai raggiungere. D’altronde, il futuro è nelle loro mani e a giudicare nella destrezza con la quale si muovevano tra le nuove tecnologie si può solo che essere ottimisti. n




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