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Azzurro Sport bIMESTRALE DI CULTURA SPORTIVA AERONAUTICA

ANNO 3 – N. 6

SCHERMA

GLI ATLETI DELL’A.M. PRONTI PER LA NUOVA STAGIONE


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EditoriAlE

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a nuova stagione sportiva 2017 è pronta a decollare e Azzurro Sport è impaziente di immortalare ogni evento e ogni successo dei nostri atleti. Una missione che ci porterà in giro per l’Italia e nel mondo tra palazzetti, stadi, piste e piscine, pronti a “sfruttare” ogni momento per vivere insieme ai nostri beniamini i sacrifici, le attese, la tensione, le lacrime, ma anche e soprattutto le gioie e i sorrisi. La nostra penna, come in passato, traccerà la strada e descriverà in maniera più fedele possibile il percorso che ognuno di loro seguirà, con l’obiettivo di fare dei loro sogni le nostre ambizioni, in modo che ogni traguardo raggiunto diventerà un successo condiviso. In questo numero, che sancisce il traguardo del terzo anno di vita della nostra rivista, abbiamo voluto presentarvi il nuovo programma del neo Ministro Luca Lotti che vuole rilanciare lo Sport sfruttandolo come propulsore economico per l’intero Paese. Un inizio

d’anno sigillato dai primi successi degli atleti del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, che nella Scherma hanno dato notevoli soddisfazioni, in particolare nella specialità Fioretto, nella quale gli Avieri Foconi e Nista hanno conquistato in quel di Parigi la prima prova della Coppa del Mondo a squadre. Nel migliore dei modi è cominciata anche la nuova avventura da solista della nostra velista Francesca Clapcich che, a Palamos, a nord di Barcellona, ha centrato la vittoria individuale nella classe Laser. Ottime notizie ci arrivano anche dall’Atletica, dove tra pochi giorni ci sarà il debutto annuale di Andrew Howe ad Ancona: speriamo che il nostro atleta, grazie alla nuova collaborazione con il Bronzo Olimpico Fabrizo Donato, possa tornare ai livelli che gli competono. Tanti altri successi sono arrivati dai nostri atleti in questi primi giorni del 2017, quindi vi invitiamo a leggere questo numero con la sicurezza che non ne rimarrete delusi. Buona Lettura! IL DIRETTORE

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12 Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha incontrato tutti gli atleti militari di Rio 2016.

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Azzurro Sport Periodico bimestrale di cultura sportiva aeronautica Iscritto al n. 292/2013 del Registro Stampa presso il Tribunale Civile di Roma PrONtI PEr LA NUOVA StAgIONE DI “BEACh”

NUOVA VItA PEr LO SPOrt

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CAMPIONESSE DI SIMPAtIA

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ANDrEA VICArI: gIOVANE PrOMESSA DEL kItESUrF

20 LA SChErMA ItALIANA È PrONtA

32 CArL LEwIS: UN MItO DELL’AtLEtICA

Dopo Rio 2016, gli atleti dell’A.M. sono pronti per la nuova stagione.

Il “Figlio del Vento” e il suo percorso alimentare vegano.

36 DE LUCA SFIOrA IL trIONFO A BASILEA

38 LA CLAPCICh CI PrOVA IN SOLItArIA

Un inizio che fa ben sperare per l’Equitazione italiana nel 2017.

La velista dell’Aeronautica vince a Palamos nella classe Laser.

42 AZZUrrO SPOrt FEStEggIA 3 ANNI

46 MAX COLACI, UN “COLOSSO” DEl VOLLEY

Il resoconto di un altro anno insieme, in favore dello Sport.

Intervista al piccolo, grande uomo del Volley italiano.

Anno 3 – numero 6 Editore Associazione IDEAE in collaborazione con AVIATOR SRL via Gianfilippo Usellini, 434 00125 Roma Direttore Alessandro Cornacchini Direttore responsabile Alessio Piano redazione via Gianfilippo Usellini, 434 00125 Roma Fax. 06.89280466 - azzurrosport@yahoo.it Consiglio tecnico Presidente: Alessandro Loiudice Membri: Marzia Caravelli, Giuseppe Carella, Andrea Colotti, Antonio D’Urso, Andrew Howe, Fabrizio Leoni, Dario Magagnini, Valentina Marchei, Elisa Santoni © Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per la riproduzione anche parziale di quanto pubblicato su Azzurro Sport occorre citare la fonte.

Stampa Arti Grafiche Celori - Terni

Finito di stampare nel mese di gennaio 2017 Foto di copertina Paolo Caruana

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Pillole di Sport I NOStrI ErOI

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ogliamo iniziare questo numero di Azzurro Sport in una maniera un po’ anomala, con una notizia che in questi giorni ha scosso l’Italia intera. Può non sembrare un gesto sportivo, ma a noi, come a quelli del Corriere dello Sport che li hanno chiamati “campioni del Mondo”, ci sembrano più che sportivi… quasi degli “angeli”. Vogliamo parlare, anzi lodare, le magnifiche gesta di persone normali, colleghi che sono arrivati sul luogo del disastro, lo scorso 18 gennaio, in quel di Rigopiano raggiungendo a piedi, per oltre 8 km, con sci e pelli di foca il luogo del disastro. Sono l’orgoglio dell’Italia, uomini valorosi che si sono avventurati in mezzo a bufere e possibili nuoveslavine per salvare vite innocenti, scavando ore e ore per cercare superstiti. Per noi di Azzurro Sport sono veramente i “campioni del Mondo” celebrati sulla prima pagina del Corriere dello Sport, «Sì, questi sono uomini. Il Vigile del Fuoco che appoggia la sua mano guantata sulla testa arruffata del

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bambino: che altro è, quella carezza tenera e imprecisa, se non una benedizione?», scrive il direttore della prestigiosa testata. «Nell'Italia che non funziona, l'Italia abbandonata, l'Italia dei disservizi, della crisi, dei ritardi, dei veleni, l'Italia che ci raccontiamo in perenne sfacelo, il bambino e i soccorritori che l'hanno salvato - marciando per ore nella notte, sfidando un muro di ghiaccio da grattare anche con le mani - sono i campioni di un mondo che prova ad essere migliore». Anche il fronte politico, sempre in contrapposizione, a prescindere dell’appartenenza, dopo polemiche e accuse acclama unito gli uomini del soccorso, orgoglio di questa Italia. E noi di Azzurro non possiamo che lodare i colleghi della Guardia di Finanza dei Vigili del fuoco, uomini del Soccorso Alpino oltre che i medici, paramedici e volontari della Protezione Civile. Bravi ragazzi siete il nostro Orgoglio, siete i nostri Eroi!

Coppa del Mondo grand Prix FIE: Foconi è d’Oro

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rriva proprio sulle pedane di Torino il primo successo in carriera per L’Av. Capo Alessio Foconi. È lui a vincere il Grand Prix FIE di Fioretto Maschile svoltosi al Pala Ruffini. L’atleta del Centro Sportivo Aeronautica Militare, raccoglie l’ovazione del pubblico torinese al termine della finale, che lo porta a conquistare la Medaglia d’Oro col punteggio netto di 15-7 sull’Argento olimpico di Rio 2016, lo statunitense Alexander Massialas. Foconi è giunto alla finalissima con un percorso netto che lo ha visto battere in semifinale il Francese Enzo Lefort per 15-9, dando seguito al successo ottenuto ai quarti contro il Bronzo olimpico di Rio 2016, il russo Timur Safin, col punteggio di 15-10. Il percorso di gara per l’atleta dell’A.M. ha avuto inizio vincendo per 15-9 contro il francese Jeremy Cadot, passando poi, anche in questo caso per 15-9, sull’ucraino Pogrebniak. Ai sedicesimi si è poi scontrato, vincendo stavolta 15-10, contro il connazionale Giorgio Avola. Claudia Bacci

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Claudia Bacci


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SChErMA

Coppa del Mondo di Fioretto: l’Italia trionfa a Parigi

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arigi regala un sogno all'Italia del fioretto maschile. La vittoria, che mancava dal maggio dello scorso anno, viene ritrovata in Coppa del mondo al termine della gara a squadre del Challenge International de Paris. Il quartetto azzurro, composto da Daniele Garozzo, Giorgio Avola e gli Avieri Alessio Foconi e Lorenzo Nista, ha dominato la finalissima contro la Francia, vincendo col punteggio di 45-21. L’Italia era giunta in finale battendo in semifinale gli Stati Uniti col punteggio di 45-44, con l'ultima e decisiva stoccata portata a segno da Daniele Garozzo su Alexander Massialas, in una ripropo-

sizione dell'assalto per l'oro olimpico individuale a Rio2016. "Sono molto soddisfatto - commenta il ct, Andrea Cipressa - perché torniamo al successo grazie ad una prestazione eccellente da parte di tutti gli azzurri. Hanno espresso infatti un'ottima scherma, affrontando e superando momenti critici e gestendo il vantaggio in maniera egregia. È il modo migliore per iniziare il nuovo anno". Nel loro percorso di gara, gli azzurri, testa di serie numero 3 del tabellone, dopo aver sconfitto la squadra di Hong Kong nel turno dei 16, col punteggio di 45-32, avevano battuto la Corea del Sud ai quarti di finale col punteggio di 45-37.

PENtAthLON MODErNO

L’Aviere Alessandra Frezza è Campionessa italiana

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er i colori dell’Aeronautica Militare l’anno è terminato con una nuova, bella soddisfazione. La medaglia da annoverare nello storico del Centro Sportivo di Vigna di Valle è quella più pregiata. L’Aviere Alessandra Frezza, infatti, ha conquistato l’Oro grazie alle sue ottime prestazioni in tutte le discipline. La buona

preparazione fisica e la completezza dell’atleta, hanno reso possibili questi ottimi risultati in tutte le discipline che compongono la specialità del Tetrathlon (Nuoto, Combined, Scherma), portandola ad una meritata e storica vittoria. Claudia Bacci

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CALCIO

FIFA Football Awards 2016: Cristiano ronaldo Pallone d’Oro, Claudio ranieri miglior allenatore

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nche il 2016 è stato l’anno della consacrazione di Cristiano Ronaldo, dopo la Champions League con il Real Madrid e il campionato europeo con il suo Portogallo, il cerchio di una stagione perfetta si è chiuso con l’assegnazione del titolo di miglior giocatore dell’anno e del Pallone d’Oro! La cerimonia di Zurigo “The Best” dei Football Awards della Fifa, premio destinato al miglior calciatore 2016 e tornato ad essere separato dal Pallone d’Oro di France Football e ha premiato, come era prevedibile, CR7. «Ringrazio la mia squadra, la mia famiglia e chi mi è stato vicino. «È stata la stagione migliore della mia carriera», il commento a caldo di un emozionato Ronaldo. Il Giocatore del Real Madrid che ha avuto la meglio sul rivale di sempre, Leo Messi che, invece, farà di tutto per dimenticare l’annata passata, condita da eliminazione in Champions e dal rigore fallito nella finale di Copa America contro il Cile con la maglia dell’Argentina. Al terzo posto alle spalle dei due alieni del calcio moderno il francese Antoine Griezmann, miglior giocatore dei campionati europei in Francia. Una giornata da ricordare anche per il mister romano Claudio Ranieri insignito del riconoscimento riservato agli allenatori per essere stato autore di una delle imprese calcistiche più impensabili che si ricordino: la vittoria della Premier League con il suo Leicester. Ranieri è stato il condottiero dei Foxes, neopromossi nella massima categoria britannica, la squadra di Ranieri ha vinto il campionato inglese portando a compimento un autentico miracolo sportivo. Questi riconoscimenti hanno consacrato senza nessun indugio i due veri eroi calcistici di questo 2016! Claudia Bacci

SChErMA

Coppa del Mondo di Spada Femminile Under 20 Ottima prova per le giovani dell’Aeronautica Militare

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ttime notizie per la Scherma ci arrivano da Digione, Francia, sede della prima tappa di Coppa del Mondo Under 20 del 2017. Le nuove arruolate dell’Aeronautica Militare hanno dato subito dimostrazione del loro valore, conquistando importanti e incoraggianti risultati. L’Aviere Scelto Federica Isola e l’Aviere Scelto Alessandra Bozza si comportano benissimo in quel di Digione, conquistando rispettivamente Oro e Bronzo. Ottimo risultato anche per l’Aviere Scelto Beatrice Cagnin, che a soli 17 anni ha già ottenuto un incorag-

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giante quattordicesimo posto su centoventisei partecipanti. A completare la bella prestazione, c’è anche la Medaglia di Bronzo a squadre conquistata dalle suddette atlete del Centro Sportivo Aeronautica Militare e da Eleonora De Marchi. E allora che dire? Se il buongiorno si vede dal mattino, il futuro della Spada Femminile della Forza Azzurra ci darà grandi soddisfazioni! Claudia Bacci


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PAttINAggIO ArtIStICO Campionati Italiani Assoluti: Argento per la Marchei

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a splendida cornice della Wurth Arena di Egna, ha accolto lo scorso 17 dicembre i verdetti della seconda giornata dei Campionati Italiani di Pattinaggio di Figura. Gara equilibratissima quella tra le coppie di artistico, dove il Primo Aviere Valentina Marchei, in forza al Centro Sportivo Aeronautica Militare, con il partener Hotarek, hanno insidiato fino all'ultimo la prima posizione, fermandosi al secondo posto per solo 0,36 punti. Soddisfattissima comunque la coppia che ha regalato al pubblico una gara avvincente e piena di colpi di scena.

SPOrt INVErNALI

Concluso a Dobbiaco il torneo nazionale A.M. di Sci

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iovedì 15 dicembre, nella splendida cornice delle Dolomiti Pusteresi, si è concluso il Torneo Nazionale di sci dell’Aeronautica Militare, organizzato dal Comando della 1ª Regione Aerea su delega dello Stato Maggiore A.M. Il torneo ha visto la partecipazione di 28 atleti provenienti dai Reparti e dagli Enti dislocati sul territorio nazionale. Gli atleti sono stati selezionati, nelle categorie veterans e seniors, tra il personale militare della Forza Armata ed inseriti nelle rappresentative degli Alti Comandi e degli Organismi di Vertice dell’Aeronautica Militare. Le gare si sono svolte presso la pista "Porzen" di Sesto (BZ) si sono articolate in due giornate, la prima con lo slalom speciale e la seconda con lo slalom gigante. Il vincitore assoluto, sia della gara di slalom speciale che di slalom gigante, è stato il Luogotenente Marco Facchin, in forza al 51° Stormo di Istrana. Nella giornata conclusiva si è svolta la cerimonia di premiazione presso il Distaccamento Aeroportuale di Dobbiaco con la consegna del Trofeo “Azzurro 2000” alla rappresentativa degli Alti Comandi, vincitrice del torneo, alla presenza del Comandante delle Forze da Combattimento e Vice Comandante della 1ª R.A., Gen. B.A. Silvano Frigerio. 6/2016

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AtLEtICA L’Aeronautica Militare alla staffetta telethon “24 per un’ora” Il 2° Stormo e le “Frecce Tricolori” hanno preso parte all’edizione 2016 dell’iniziativa benefica

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o scorso 3 dicembre si è svolta a Udine la diciottesima edizione della maratona di 24 ore che ogni anno il comitato del capoluogo friulano di Telethon organizza tra le vie della città. Come negli anni passati, anche questa volta l’Aeronautica Militare ha partecipato con tre squadre di staffettisti formate dal personale e dai familiari del 2° Stormo e del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, Pattuglia Acrobatica Nazionale. Una collaborazione, quella tra la Forza Armata e il comitato di Telethon, che rinsalda un legame ormai pluriennale all’insegna della condivisione dell’impegno a sostenere la ricerca contro le malattie rare. A testimonianza di questa vicinanza, il comitato organizzatore ha appositamente richiesto la presenza alla cerimonia

di apertura dell’evento della formazione acrobatica delle “Frecce Tricolori” e del Comandante del 2° Stormo, Colonnello Edi Turco che ha partecipato anche alla cerimonia conclusiva. L’iniziativa, che quest’anno ha anche ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è cresciuta negli anni fino a raccogliere, in quest’ultima edizione, l’adesione di ben 453 squadre per un totale di oltre 12.000 partecipanti. Numeri che le hanno consentito, come unica iniziativa Telethon d’Italia, di essere associata ad una ricerca specifica, in favore della quale, nelle 17 edizioni tenutesi fin ora, sono stati raccolti più di 1.300.000 euro. Una buona azione per un buona causa! Claudia Bacci

CALCIO FIFA, è ufficiale. Dal 2026 il Mondiale a 48 squadre Il consiglio della Federazione ha accettato la proposta del presidente Gianni Infantino di portare a 48 le nazionali partecipanti alla fase finale della Coppa del Mondo. Ecco tutti i cambiamenti

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ufficiale. Il consiglio Fifa ha detto sì alla proposta del presidente Infantino di portare da 32 a 48 squadre la fase finale della Coppa del Mondo. La decisione è stata presa in consiglio lo scorso 10 gennaio accettando la proposta del presidente della FIFA. A partire dall’edizione del 2026 quindi saranno 48 le nazioni che prenderanno parte alla Coppa del Mondo. La formula con 16 gruppi da 3 consentirebbe ai campioni di giocare sempre 7 partite, di mantenere il torneo in 32 giorni, e di offrire spettacolo: dopo i gruppi veloci, sempre eliminazione diretta dai sedicesimi. Le novità: l’uso del ranking Fifa nei gruppi per evitare «biscotti», facendo giocare le prime due

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partite alla testa di serie; e probabile abolizione dei supplementari (subito ai rigori) fino ai quarti. Il discorso cruciale è sugli slot, cioè i posti per continente. Questo il progetto Fifa: Europa 16, Africa 9,5; Asia 8,5; Sudamerica 6,5; Nordamerica 6,5; Oceania 1. Ma l’allargamento è per i «piccoli» e in questo modo ci sarebbe comunque un’europea per gruppo, e allora staremo a vedere se questa formula sarà la migliore per il divertimento degli spettatori, per adesso possiamo dire che le partite saranno di più e allora buona visone a tutti! Claudia Bacci


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Politiche dello sport

Nuova luce per lo sport Italiano

PAROLA DEL MINISTRO LOTTI 10 Azzurro Sport 6/2016


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Qualcosa di nuovo si muove nella visone politica dello sport. Restyling alla legge Melandri, il programma del nuovo Ministro Luca Lotti vuole rimettere in moto l’economia del Paese sfruttando al massimo lo sport e gli eventi sportivi internazionali sino ad oggi sottovalutati.

di Claudia Bacci

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uca Lotti è il nuovo ministro dello Sport nominato lo scorso 2 dicembre dal Governo Gentiloni. Una strada appena intrapresa, ma che si prospetta lunga e ricca di impegni e di grandi eventi. Sebbene “fresco” di carica, Lotti ha le idee molto chiare su quello che dovrebbe essere il futuro e l’ha illustrato bene alle Commissioni Cultura e Sport di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta. Secondo il nuovo ministro, lo Sport è una risorsa non sfruttata appieno dal nostro Paese e per questo la riforma mira proprio a una «nuova valorizzazione di tutto il movimento italiano». Con il no secco che la Raggi ha dato a “Roma 2024” si è persa una preziosa oc-

casione non solo sportiva, ma anche e soprattutto di rilancio economico: «Gli eventi internazionali – ha detto Lotti – sono occasioni che un Paese può decidere di sfruttare a suo vantaggio o sprecare». Secondo la nuova vision del ministro dello Sport, l’Italia non dovrebbe avere paura di organizzare sul suo territorio grandi eventi sportivi, anzi! Per fortuna nel prossimo futuro occasioni simili sono già state colte e inserite nel planning dei grandi eventi sportivi organizzati in Italia. In ordine temporale si svolgeranno nel nostro stivale, nel 2018 i Mondiali di Volley a Firenze con finali a Torino. Nel 2021 i Mondiali di Sci a Cortina e infine nel 2022 la Ryder Cup, il più importante torneo di Golf. Sviluppo, inclusività e

sostenibilità sono le principali linee del programma del ministro Lotti, che vuole a tutti i costi trasformare lo Sport da una risorsa formidabile, qual è, in un’ulteriore risorsa economica per l’Italia. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, tra gli strumenti che si vogliono usare ci sono gli sgravi fiscali per le società sportive, una ridistribuzione più equa dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti tv e impianti, nuovi strumenti che definiscano meglio e tutelino i marchi sportivi, rinnovati accordi con il MIUR per promuovere l’educazione allo Sport nelle scuole. Insomma, forse più che di un restyling potremmo parlare di una rivoluzione e come tutti i nuovi lanci commerciali siamo curiosi di vedere quali saranno i veri risultati! n

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Politiche Sport

Il MINISTRO incontra gli ATLETI 12 Azzurro Sport 6/2016


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Il Ministro della Difesa ha incontrato, a Palazzo Aeronautica, gli atleti militari che hanno partecipato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Rio 2016. A margine dell’incontro anche un nuovo accordo con il CONI sulla “Medicina dello Sport”.

di Arturo Violetta

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i avete regalato grandi emozioni, avete raggiunto risultati straordinari onorando al meglio la tradizione del movimento sportivo militare». Con queste parole di apprezzamento il ministro della Difesa, sen. Roberta Pinotti, ha voluto salutare gli atleti olimpici e paralimpici della Difesa lo scorso 20 ottobre a Palazzo Aeronautica, a Roma. Ben 75 sono stati gli atleti con le stellette che hanno partecipato alla competizione di Rio de Janeiro, portando a casa 12 Medaglie (11 alle Olimpiadi e una alle Paralimipiadi). Un incontro voluto fortemente dal ministro per ringraziare gli atleti militari per il grandissimo contributo dato al Paese e allo Sport. All’evento presenti anche il sottosegretario alla Difesa, on. Gioacchino Alfano, il capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano, il presidente del CONI, dott. Giovanni Malagò, e il presidente del Comitato Italiano Para-

limpico, dott. Luca Pancalli. «Incontrandovi oggi ho potuto leggere nei vostri occhi – ha proseguito il ministro – una grande soddisfazione e l’immensa dedizione che mettete in quello che fate». La senatrice si è detta poi entusiasta degli sforzi fatti per realizzare un “Sogno”, la costituzione del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, composto da uomini e donne che operando in Patria o fuori dei confini nazionali hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell’adempimento del proprio dovere. «Atleti straordinari – ha concluso – che hanno saputo superare ogni barriera con cuore e passione. Grazie ancora a tutti gli atleti militari, che hanno tenuto alto il nome dell’Italia e delle Forze Armate». Anche il gen. Graziano si è detto orgoglioso dei risultati ottenuti: «Avete dato grande prestigio al nostro Paese, dimostrando il coraggio e la volontà degli italiani e dei militari in particolare. Ci sono moltissimi collegamenti – ha proseguito il generale – tra il mondo sportivo e quello militare, 6/2016

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soprattutto in “spirito” e valori». All’incontro con il ministro erano presenti quasi tutti gli atleti con le stellette, tra questi gli avieri Paolo Nicolai e Daniele Lupo, Argento storico nel Beach Volley, il caporale dell’Esercito Frank Chamizo,Bronzo nella Lotta, e il caporal maggiore Federica Dallapè, Argento nei Tuffi sincro con Tania Cagnotto. C’erano anche i campioni del Judo, l’Argento Odette Giuffrida e l’Oro Fabio Basile, entrambi del gruppo sportivo dell’Esercito. Inoltre, tra i presenti, non si può non citare Monica Contrafatto, Medaglia di Bronzo nei 100 metri piani alle paralimpiadi, ma anche Medaglia d’Oro al valore dell’Esercito per il comportamento tenuto durante l’attacco in Afghanistan nel quale, nel marzo del 2012, perse una gamba. Il bersagliere plurimedagliato «ha dimostrato – ha detto il presidente Pancalli – che possiamo realizzare sogni che fino a poco tempo fa sembravano irrealizzabili». Il presidente del CONI ha voluto ringraziare il ministro per il lavoro svolto a favore dello sport e ha riconosciuto l’importantissimo contributo della Difesa allo sport italiano: «Non possiamo fare a meno dei Gruppi Sportivi militari, ma

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dobbiamo anche ricordarci delle moltissime società sportive dilettantistiche che promuovono lo sport a 360 gradi». Malagò non ha nascosto la soddisfazione dell’evoluzione del rapporto tra atleti e Gruppi Sportivi militari. «Lo sport italiano è un’eccellenza – ha concluso il presidente – ed è grazie a voi che siamo orgogliosi di rappresentarlo». Alla fine dell’incontro al ministro è stato consegnato come ricordo di questa splendida “avventura”, dal Judoka Fabio Basile, duecentesima medaglia d’oro alle Olimpiadi per l’Italia, e dalla campionessa paralimpica Contrafatto, il Tricolore con le firme di tutti gli atleti militari che hanno partecipato a Rio 2016. A margine dell’incontro è stata siglata l’intesa tra mondo militare e quello dello Sport con la firma di un accordo tra il Ministero della Difesa e l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, per promuovere una campagna di tutela della salute nello sport attraverso l’attuazione di programmi di assistenza medica e lo sviluppo di progetti di ricerca sulla Medicina dello Sport, la Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana n e la Scienza applicata allo Sport.


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BEACH VollEY

ENTUSIASMO A 5 STELLE Tutto è pronto per la stagione 2017 del Beach Volley mondiale. L’entusiasmo nel nostro Paese e alle stelle per gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anno ma in particolar modo in quanto tra le tappe è stato ufficilizzato anche il torneo di Roma.

DATE DEL CALENDARIO DALLA FIVB

12-14 gennaio: Pacific Harbour, Fiji (una stella, maschile e femminile) 7-12 febbraio: Fort Lauderdale, Usa (cinque stelle, Swatch Major Series, maschile e femminile) 15-18 febbraio: Kish Island, Iran (tre stelle, uomini) 3-5 marzo: Shepparton, Australia (una stella, uomini e donne) 17-19 marzo: Sydney, Australia (due stelle, donne) 15-16 aprile: Selangor, Malesia (una stella, uomini e donne) 20-23 aprile: Xiamen, Cina (tre stelle, uomini e donne) 3-7 maggio: Rio de Janeiro, Brasile (tre stelle, uomini e donne) – da confermare 11-14 maggio: Praga, Repubblica Ceca (quattro stelle, uomini e donne) – da confermare 23-28 maggio: Lucerna, Svizzera (Quattro stelle, uomini e donne) 31 maggio-4 giugno: Mosca, Russia (tre stelle, uomini e donne) 7-11 giugno: Roma, Italia (cinque stelle, uomini e donne) 17-18 giugno: Montecarlo – Principato di Monaco (una stella, donne) 27 giugno-2 luglio: Porec, Croazia (cinque stelle, Swatch Major Series, uomini e donne) 4-9 luglio: Gstaad, Svizzera (cinque stelle, Swatch Major Series, uomini e donne) 11-16 luglio: Nanjing, Cina (Campionato del mondo Under 21) 14-16 luglio: Daegu, Korea (una stella, donne) 20-23 luglio: Olsztyn, Polonia (tre stelle, categoria da confermare, uomini e donne) 20-22 luglio: Ulsan, Korea (una stella, donne) 21-23 luglio: Agadir Beach, Marocco (una stella, uomini e donne) 28-30 luglio: Espinho, Portogallo (due stelle, uomini) 28 luglio – 6 agosto: Vienna, Austria Campionato del mondo 8-13 agosto: Amburgo, Germania (cinque stelle, Swatch Major Series, uomini e donne) 22-27 agosto: Swatch Beach Volleyball FIVB World Tour Finals in Canada (uomini e donne) 11-15 ottobre: Qinzhou, Cina (tre stelle, uomini e donne) 22-27 agosto: Swatch Beach Volleyball FIVB World Tour Finals in Canada (uomini e donne) 11-15 ottobre: Qinzhou, Cina (tre stelle, uomini e donne)

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di Claudia Bacci

C’

è tanta voglia di Beach Volley in Italia dopo lo strico risultato raggiunto dai nostri Avieri Daniele Lupo e Paolo Nicolai alle ultime Olimpiadi di Rio de Janeiro. E l’entusiasmo di un movimento in evoluzione sta ancor di più crescendo dopo l’uscita del calendario ufficiale 2017 del Beach Volley mondiale dove tra i tornei di maggiore importanza c’è anche la Tappa di Roma. Già il fatto di leggere il nome della nostra capitale tra le 25 sedi ad ospitare una tappa del World Tour è un segnale incoraggiante, l’ultimo grande evento nel nostro Paese era stato la finale degli Europei 2014 vinta da Lupo-Nicolai, disputata a Cagliari dopo la rinuncia proprio di Roma. La capitale ci riprova e tutto il Paese è felice per questo Sport che sta pian piano scalando le classifiche di gradimento dei nostri connazionali. Tante le novità, anche rispetto al documento provvisorio pubblicato un mesetto fa. Sono ben 25 i tornei in pro-

gramma da gennaio ad ottobre, e l’ottima notizie per gli appassionati italiani è proprio quella che il World Tour torna al Foro Italico dal 7 all’11 giugno prossimo. Confermata anche la nuova suddivisione in categorie dei tornei World Tour con l’utilizzo delle stelle, da una a cinque, in base all’importanza del torneo. Quello di Roma sarà un torneo a cinque stelle, da paragonare a un Grand Slam degli scorsi anni. Dei 25 tornei programmati solo 19 sono double gender, mentre due sono solo maschili e quattro solo femminili. Nonostante il calendario sia presentato come “definitiv” dalla FIVB, restano ancora in dubbio tre appuntamenti, il “3 stelle” di Rio de Janeiro a inizio maggio e il “4 stelle” di Praga a metà maggio, oltre ad un torneo (che dovrebbe essere da 4 o 5 stelle) a Long Beach, che ancora non è stato inserito. E quindi che dire? Speriamo che i nostri atleti dell’Aeronautica Militare si facciano valere in questa difficle stagione n di conferme e non più di sorprese! 6/2016

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UNA SCHIACCIATA… PER LA SOLIDARIETÀ

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o scorso 3 dicembre i campioni olimpici di Beach Volley Lupo-Nicolai e l’altra quotatissima coppia dell’Aeronautica Militare Carambula-Ranghieri si sono sfidati sulla sabbia del Pala Eagle di Borgo Piave per un evento benefico. Gli impianti sportivi della 4ª Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea e l’Assistenza al Volo di Borgo Piave (Latina) è stata il palcoscenico della manifestazione sportiva dal titolo “Una schiacciata... per la solidarietà”, svoltasi nel comune laziale lo scorso dicembre. L’evento, tenutosi presso il “Pala Eagle” è stato patrocinato dal comune di Latina e organizzato con la società “Air Sport Village” che gestisce gli impianti sportivi dell’Aeronautica Militare. I campioni della nazionale Italiana di Beach Volley e del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare, il 1° Aviere Daniele Lupo, il 1° Aviere Paolo Nicolai, l’Aviere Scelto Adrian Carambula e l’Aviere Scelto Alex Ranghieri, si sono esibiti in un torneo a scopo benefico in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dal grave sisma. Il Comandante la 4ª Brigata, Colonnello Vincenzo Falzarano, ha illustrato le motivazioni che hanno dato vita all'iniziativa, evidenziando che «il supporto alle popolazioni colpite da calamità naturali è uno dei compiti istituzionali dell'Aeronautica Mi-

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litare e in generale delle Forze Armate, motivo per cui l’Arma Azzurra ha voluto organizzare quest'evento di beneficenza. Le donne e gli uomini della 4ª Brigata hanno sentito il dovere di esprimere la propria solidarietà verso la popolazioni terremotate, che hanno vissuto il dramma del sisma e che tutt'ora vivono in condizioni di disagio, contribuendo in maniera fattiva alla realizzazione di questo evento. Lo sport rappresenta lo spirito che c'è in ognuno di noi, determinazione, sacrificio, nell’accezione più pura delle parole. La solidarietà fa parte dello sport stesso, ne coglie l’essenza più profonda». I quattro “beachers” dell'Aeronautica Militare nel raccontare le emozioni vissute durante la loro avventura di Rio 2016 hanno evidenziato come l’impegno, la passione e i sacrifici in questo Sport abbiano consentito loro di raggiungere tali ambiziosi risultati. Il pubblico, accorso numeroso, è rimasto entusiasmato dall’esibizione sportiva dei campioni dando il giusto risalto ad una giornata indimenticabile e di alto valore sportivo e sociale. I fondi raccolti dalle donazioni volontarie degli spettatori e quelli derivanti dagli sponsor, saranno destinati alla Protezione Civile affinché si possa intervenire in maniera mirata per meglio soddisfare le esigenze della popolan zione terremotata.


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SCHERMA ITALIANA 2017

pronti per

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Luci e ombre nel 2016 per la Scherma italiana; dopo le 4 medaglie conquistate alle Olimpiadi di Rio è arrivato il momento di ripartire per ritrovare nuovi stimoli e confermare quanto di buono fatto negli ultimi anni.

di Claudia Bacci

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nche per la Scherma italiana è arrivato il momento di tirare le somme e provare a fare un bilancio. Un’operazione, lo diciamo subito, complicata perché quello che si è appena concluso è stato l’anno delle Olimpiadi di Rio e proprio i risultati che sono arrivati dal Brasile hanno un peso specifico diverso, come è giusto che sia. Partiamo proprio da lì, dalla terra della Samba da dove sono arrivate quattro medaglie. Poche o tante? Una promozione o una bocciatura? Beh non è facile dirlo perché anche in questo caso bisogna vedere se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Se consideriamo le aspettative e lo stato di forma generale degli atleti sbarcati a Rio il risultato è un po’ “stretto”, soprattutto se si confronta con il precedente di Londra 2012 quando, dalle pedane della capitale inglese, arrivarono ben 7 successi elevando la Scherma a disciplina più prolifica dell’intero panorama sportivo italiano. Ma se guardiamo oltre i numeri ci rendiamo conto che proprio tra le due edizioni Olimpiche ci sono delle differenze che non possono essere ignorate. Prima fra tutte, il numero di atleti presenti a Rio era minore rispetto a quello di Londra a causa della rotazione delle discipline ammesse ai Giochi; a mancare all’appello il Fioretto donne a squadre (Oro nel 2012), la Sciabola maschile a squadre e, non ultimo, alcuni protagonisti d’eccezione come Valentina Vezzali. Se si valuta in questa ottica i quattro podi conquistati sono un risultato tutto sommato soddisfacente come ha sottolineato lo stesso Malagò al ritorno dall’esperienza brasiliana. Soddisfacente, ma non eccellente, visto che i pronostici pendevano proprio a favore degli italiani; a mancare sono state proprio quelle certezze che durante l’anno avevano dimostrato di avere un altro passo rispetto agli avversari. A deludere di più è stato il Fioretto maschile a squadre che, arrivato a Rio per difendere l’Oro conquistato a Londra, non è riuscito neppure a conquistare il Bronzo così come la n.1 del ranking mondiale, Arianna Errigo, che nonostante fosse la strafavorita nel Fioretto si è arresa agli ottavi di finale. Per la schermitrice monzese si è trattato di una 6/2016

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vera e propria delusione visto che nel 2016 il cammino verso le Olimpiadi era stato costellato di successi e affermazioni. Le Olimpiadi di Rio, però, hanno riservato anche delle piacevoli sorprese come quella della Spada a squadra maschile dove il quartetto formato da Enrico Garozzo, Marco Fichera, Andrea Santarelli e dall’atleta del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare Paolo Pizzo è stato in grado di conquistare l’Argento. Per i quattro italiani si è trattato di una “mini” impresa che li ha visti prevalicare squadre ostiche e particolarmente in forma. Per arrivare a giocarsi la finale contro i francesi, persa per 45-31, gli italiani hanno dovuto superare un tabellone difficile, non ultima la semifinale vinta contro i campioni del mondo ucraini. Al di là dei risultati olimpici non proprio entusiasmanti la Scherma italiana è riuscita a regalare ai tifosi e all’intero movimento sportivo tantissimi successi e affermazioni nel corso del 2016 anche se rispetto al passato gli schermidori italiani sembrano aver

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perso smalto e grinta. A conferma di ciò sono arrivati i risultati del Gran Prix di Doha dello scorso dicembre dove la Spada, sia femminile che maschile, non è riuscita ad esprimersi al meglio come dimostrano le eliminazioni nella parte bassa del tabellone degli italiani. Niente di drammatico anche perché si trattava di uno dei primi appuntamenti di un anno ricchissimo di impegni, a partire dalla Coppa del Mondo, ma forse rappresenta un segnale che non va sottovalutato. La squadra conta tra le sue fila atleti eccellenti in grado di giocarsela a viso aperto in ogni competizione, una vera e propria risorsa, ma anche un limite visto che al momento le giovani leve non sembrano tenere il passo dei più “anziani”. Anche se l’Aeronautica Militare, con i nuovi arruolati, sta tirando su una promettente squadra femminile. Comunque, quello appena iniziato è un anno ricco di appuntamenti importanti per la Scherma italiana e siamo sicuri che i nostri atleti sapranno, come sempre, regalarci tantissime emozioni. n


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FARFALLE AZZURRE

Campionesse di simpatia 24 Azzurro Sport 6/2016


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di Lucio Fratta

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on ci sono sconfitte, o si vince o si impara” con queste parole tratte dal libro «Questa Squadra, la ginnastica ritmica, la mia vita» (Edizioni Baldini e Castoldi) scritto dalla giornalista Ilaria Brugnotti sotto l’occhio vigile dell’allenatrice delle Farfalle Azzurre Emanuele Maccarani, potremmo riassumere la storia recente e passata della ginnastica ritmica italiana. Una storia fatta di tantissimi successi e anche qualche delusione; solo negli ultimi vent’anni le azzurre guidate dalla Maccarani sono state in grado di conquistare ben 132 medaglie di cui due olimpiche (Argento ad Atene 2004 e Bronzo a Londra 2012) e tre titoli mondiali assoluti consecutivi, dal 2009 al 2011. Un

palmares impressionante che ha fatto delle Farfalle Azzurre campionesse delle pedane, ma anche di pubblico. Il loro merito più grande è stato proprio quello di aver fatto interessare il pubblico italiano ad uno sport “minore” grazie alle numerose vittorie ma, soprattutto, alla passione, vera e propria anima di ogni loro esibizione. L’ennesima dimostrazione di questo affetto è arrivata lo scorso dicembre quando in occasione dei Gazzetta Sports Awards, l’evento organizzato dal quotidiano sportivo per incoronare i migliori atleti italiani del 2016. Le Farfalle Azzurre capitanate dall’atleta dell’Aeronautica Militare Marta Pagnini sono riuscite ad arrivare alle fasi finali nella categoria “squadra dell’anno” superando colossi

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del calibro della Juventus grazie al supporto arrivato dalle migliaia di fan “social”. Poco importa se alla fine le ragazze della ritmica si sono dovute piegare davanti ad un altro team diventato popolare grazie alle Olimpiadi di Rio De Janeiro, la nazionale italiana maschile di pallavolo. Un’empatia con il grande pubblico che le Farfalle Azzurre hanno costruito con il tempo e che proprio a Rio D Janeiro ha toccato un nuovo massimo. Quando sul tabellone finale la squadra italiana si è piazzata al quarto posto con una differenza dalle terze di appena 0,20 punti la rabbia ha accomunato le migliaia di appassionati incollati davanti allo schermo. Una rabbia legittima visto che l’esibizione delle “Farfalle” è stata superba per tutti, compreso il pubblico presente nel palazzetto brasiliano: l’unica eccezione è stata quella dei giudici che con la loro “estrema”vseverità di giudizio hanno penalizzato le ragazze della Maccarani. Per le Farfalle Azzurre non si è trattato di una prima volta perché già in passato si sono sentite “derubate” a causa di punteggi non condivisibili, ma anche questo è lo sport. Non ci sono sconfitte, o si vince o si impara. Bisogna guardare avanti e loro, le Farfalle Azzurre lo hanno sempre fatto. Nonostante negli anni siano cambiate molte atlete la ricetta che ha permesso di rimanere ai vertici mondiali è sempre la stessa: otto ore di allenamento sei giorni su sette per 11 mesi, tanto sacrificio e altrettanta passione. Una ricetta che ha portato e porterà i suoi frutti, ne siamo certi. Quello appena iniziato è un anno entusiasmante, pieno, come sempre, di sfide e competizioni ma con una particolarità in più. Dal 29 agosto al 3 settembre prossimo l’Adriatic Arena di Pesaro ospiterà i Campionati Mondiali 2017 e le Farfalle Azzurre giocheranno in casa potendo contare sul calore del pubblico di casa. In quell’occasione la grazia delle Farfalle Azzurre unita alla grinta delle "Leonesse", come si fanno chiamare, saranno un mix di ingredienti che mescolato all’entusiasmo del pubblico non potrà che regalare soddisfazioni. Pesaro è ancora lontano perché il cammino che porta ai Campionati Mondiali è ancora lungo e non mancherà occasione di gioire di n nuovo con le Farfalle.

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KITESURF

GIOVANI PROMESSE

CRESCONO di Emiliano Sole

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n questo numero abbiamo il piacere di parlare di un giovane ragazzo talentuoso, che non fa parte del Centro Sportivo di Vigna di Valle ma è seguito dall’Aeronautica Militare. Ve lo vogliamo presentare in quanto le affinità con l’Arma Azzurra non mancano di certo! Vi vogliamo far conoscere Andrea Vicari, un nuovo atleta promettente, in uno sport non ancora olimpico, ma sicuramente spettacolare: il Kitesurf. Si tratta di una disciplina acquatica poco nota ma estremamente affascinante, nata come variante del surf, che nel 2018 diverrà olimpica giovanile: consiste nel farsi trainare da un aquilone (“kite” in inglese), che usa il vento come propulsore. Andrea è salito alle ribalte nazionali e internazionali grazie ai suoi ottimi risultati nella stagione 2016. Il diciottenne, tesserato con la Kite Point di Anzio, ha già nel suo curriculum due vittorie al Campionato italiano di categoria un quarto posto al Mondiale juniores 6/2016

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ottenuto ad ottobre, ma il risultato che lo lancia sicuramente tra i big è la recente Medaglia di Bronzo assoluta al Campionato nazionale nella specialità Freestyle. Un Bronzo che colloca Vicari nell’olimpo dei migliori atleti italiani pronti per farsi valere nel Mondo. Nell’elenco dei più grandi Andrea si era già iscritto lo scorso ottobre quando, nell’ultima tappa del World Kite League a Porto Pollo, in Sardegna, tra colossi del kitesurf, ha sfoggiato una prestazione superba e nella competizione assoluta nella specialità Freestyle ha centrato un ottimo quarto posto, battendo ai quarti di finale il campione del mondo Posito Martinez, arrivato poi quinto proprio alle spalle dell’atleta pontino. Un ragazzo davvero promettente che, oltre a essere seguito dal nostro Centro Sportivo, ha anche un’altra grande affinità con l’Aeronautica Militare; il papà Vittorio è un pilota militare dell’Arma Azzurra ed è proprio lui che ha trasmesso questa passione al figlio. Ma le sorprese non finiscono qui: infatti, la famiglia Vicari ha un altro “asso nella manica”, oltre ad Andrea anche il fratello Cristiano è una giovane promessa di questo sport e a soli 16 anni è già tra i futuribili campioni del Kite. Vicecampione italiano juniores, è tra i papabili

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per le Olimpiadi giovanili del 2018 a Buenos Aires. I due fratelli si allenano spesso insieme tra Anzio e Marsala e come ci dicono: «Il rapporto tra di noi è molto stretto, specialmente in acqua, dove ci seguiamo l’uno con l’altro e cerchiamo sempre di migliorare correggendoci a vicenda per gli errori commessi nelle varie manovre». E quindi non ci resta che tenere d’occhio i Vicari “brothers”, sperando in futuri successi, man gari a cinque cerchi.


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Atletica

Carl Lewis

Il “Figlio del vento vegano”

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di Antonino Lo Presti

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rederick Carlton (“Carl”) Lewis, nato nel 1961, è un ex atleta della velocità (100 e 200 metri) e del salto in lungo statunitense che ha vinto 10 medaglie olimpiche di cui ben 9 ori. Inoltre ha vinto 10 medaglie ai Campionati Mondiali di cui 8 ori. Soprannominato “Figlio del vento”, nel 1984 a soli 23 anni alle olimpiadi di Los Angeles ha eguagliato un primato che si pensava ineguagliabile e che apparteneva al mitico Jesse Owens: vincere quattro titoli olimpici nella stessa edizione dei Giochi (100 metri, 200 metri, salto in lungo e staffetta 4 per 100). A 30 anni compiuti nel 1991, ai Mondiali di Tokyo, Carl Lewis regalò a tutti gli appassionati emozioni incredibili, in due gare destinate alle pagine della storia sportiva (oro nei 100 metri con il nuovo record del mondo di 9'86 e argento nel salto in lungo dove la spuntò Powell con il nuovo limite di 8m e 95). Lewis commentò: «La migliore gara della mia vita, la miglior tecnica, la più veloce … e l’ho fatto a trent’anni». Il Track and Field News scrisse di lui, che dopo questi Campionati Modiali: «È difficile confutare che lui (Lewis, nda) non sia il più grande atleta che abbia mai messo piede su una pista o un campo». Lewis ritiene che i suoi eccezionali risultati del 1991 siano stati dovuti in parte alla dieta iniziata l’anno prima. Infatti, nel 1990, con la consulenza del dottor John McDougall, l’atleta decise di intraprendere un percorso alimentare vegano. In un estratto dall’introduzione al libro Very Vegetarian di Jannequin Bennett, Carl Lewis scrive così: «Può un atleta di livello mondiale per competere ottenere abbastanza proteine da una dieta vegetariana? Ho scoperto che una persona non ha bisogno di proteine dalla carne per essere un atleta di successo. In realtà, il mio miglior anno in termini di competizioni è stato il primo anno in cui adottai una dieta vegana. Inoltre, continuando ad avere una dieta vegana, il mio peso è sotto controllo, e mi piace anche il modo di apparire, posso mangiare di più e mi sento benissimo. Quando da piccolo vivevo nel New Jersey, mi piaceva sempre mangiare verdure grazie anche all’influenza che ebbe mia madre (Evelyn La-

wler, era un atleta olimpionica, partecipò alle Olimpiadi del 1952 di Helsinki – 80 mt ad ostacoli, nda), la quale credeva nell’importanza di una dieta salutare, sebbene mangiavamo carne regolarmente, e questo per volontà di mio padre. Quando ero all’Università di Houston (nel 1979, nda) mangiavo carne e cercavo di tenere il mio peso sotto controllo nel modo sbagliato, cioè saltando i pasti. Nel maggio del 1990 decisi di cambiare il modo di nutrirmi quando capii che saltare i pasti, per tenere il peso sotto controllo, non mi faceva bene. Nello spazio di poche settimane incontrai due persone che avrebbero cambiato il mio modo di pensare e di mangiare. Il primo fu Jay Cordich, the Juice Man (l’uomo del succo, nda), il quale sosteneva che bere almeno sedici once (480 ml, nda) di spremuta di succo fresco ogni giorno accresce l’energia di una persona, rinforza il sistema immunitario e riduce il rischio di ammalarsi. L’altro fu il dott. John McDougall, un medico che insegnava il legame tra la buona nutrizione e la salute. Ricordo chiaramente quando nel luglio del 1990 presi la decisione di diventare un vegano. Ero in Europa per delle competizioni e mangiai delle salsicce spagnole il sabato e poi il lunedì seguente iniziai a mangiare vegano. La cosa più difficile per me fu cambiare le mie abitudini alimentari, tra cui il saltare i pasti e passare invece a mangiare spesso durante la giornata, che è molto più salutare. Nella primavera del 1991 – otto mesi dopo aver iniziato a mangiare vegano – mi sentivo fiacco e pensai che forse dovevo aggiungere nella mia dieta delle proteine dalla carne. Ma il dott. McDougall mi spiegò che la mia fiacchezza era dovuta al mio maggior fabbisogno di calorie causato dalle molte ore degli allenamenti quotidiani, e non perché necessitavo di proteine animali. Una volta aumentata la quantità di cibo calorico, riguadagnai la mia energia. Bevevo da 24 a 32 once (da 720 ml a 960 ml, nda) di succo al giorno. Non assumevo prodotti derivati dal latte e quello fu in assoluto il mio miglior anno come atleta (vedi oltre estratto da Wikipedia sull’anno 1991, nda). Voi avete il controllo assoluto di quello che immet6/2016

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tete nel vostro corpo. Nessuno può forzarvi a mangiare ciò che non volete. Lo so che molti pensano che avere una dieta vegetariana – e in particolare vegana – richiede sacrificio e privazione. Jannequin Bennett dimostra nel suo libro che mangiare vegano non significa nutrirsi senza gusto e in modo noioso. Come lei dice “mangiare vegano è davvero un modo di indulgere nella vita, da vegani si consuma regolarmente il miglior cibo che la natura ha da offrire”. Snack come biscotti, patatine, caramelle o bevande gassate sono cibi altamente processati che hanno perso molto del loro valore nutritivo, e ancor peggio, la maggior parte di questi cibi sono addizionati con grassi, sale e sostanze chimiche. Ad esempio una busta di patatine grigliate da 1,5 once, ha lo stesso numero di calorie di una patata media cotta al forno, ma ha 70 volte la quantità di grasso e 20 volte la quantità di sale. Il formaggio e gli altri derivati del latte sono pieni di colesterolo e grassi saturi che intasano le arterie». Al giorno d’oggi, sono ormai tanti gli sportivi che hanno adottato una alimentazione vegetariana/vegana e confermano di avere ottenuto dei notevoli benefici fisici; tra i più famosi Meagan Duhamel, pattinatrice canadese che ha vinto una Medaglia d’Ar-

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gento alle Olimpiadi invernali di Sochi del 2014, Venus e Serena Williams, regine del tennis internazionale, Fiona Oakes, campionessa internazionale che nel 2013 ha vinto la maratona del Polo Nord, Keith Holmes campione mondiale di Pugilato nella categoria dei pesi medi, Jack Linquvist, campione di Ciclismo, Mirco Bergamasco, rugbista italiano. Ci sono, invece, molti altri atleti che non trovano benefici eliminando totalmente le proteine animali dalla loro dieta. Insomma, mangiare proteine animali o escluderle totalmente? Meglio quelle vegetali? Integrare con aminoacidi o no? Assumerle prima o dopo gli allenamenti? Il dibattito tra nutrizionisti è molto acceso, le argomentazioni sono tante e sempre di parte, gli studi sono spesso a favore prima degli uni e poi degli altri. Il problema di fondo è che in campo nutrizionale tutti pensano di conoscere la verità assoluta. Evidentemente non è così. Il mondo delle diete è vasto e variegato, basti pensare a quante tipologie di “seguaci” esistono: Fruttariani, Crudisti, Vegetariani, Vegani, Pescetariani, Onnivori, Macrobiotici, Alcalini, Paleolitici, Chetogenici, Metabolici, Digiunatori e molti altri. Aderire ad una “tribù” evidenzia sostanzialmente il bisogno delle persone di uniformarsi e di appartenere

alle masse, ma il cibo non può essere etichettato dietro un’etica, un’ideologia o una moda del momento. Guardare le cose solo dal proprio punto di vista significa avere preconcetti e condizionamenti mentali che ci fanno vedere una sola parte della medaglia. Il salutismo estremo ed il fanatismo nutrizionale portano ad un disturbo alimentare dell’ortoressia che è l’ossessione del mangiar sano. La vera dieta è non stare a dieta. Ogni individuo è unico e reagisce in maniera personale alle “informazioni” provenienti dal cibo. La via migliore da seguire per la salute ed il benessere è trovare un giusto equilibrio tra cibo e movimento. Ippocrate diceva: «Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in eccesso né in difetto, avremmo trovato la strada della salute». Per stare in forma non serve una particolare alimentazione a tempo determinato ma è necessario uno stile di vita semplice e sano adattabile al nostro genotipo costituzionale. Serve una nuova consapevolezza per recuperare sia la saggezza alimentare che la percezione del corpo, qualità innate in ognuno di noi ma che spesso vengono sotn tovalutate e dimenticate.


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Equitazione

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sfiora il trionfo a Basilea foto Paolo Caruana

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di Stefano Colotti

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n inizio 2017 che fa ben sperare per l’equitazione azzurra. Nella tappa di Coppa del mondo a Basilea conclusa il 13 gennaio, l’Aviere Scelto Lorenzo De Luca è andato vicinissimo alla vittoria finale. In sella ad Halifax vh Kliizebos, il cavaliere azzurro è stato artefice di un emozionante testa a testa con lo svedese Rolf-Goran Bengtsson nel barrage della prova da 1 metro e 55. Soltanto 3 centesimi di secondo non hanno permesso a De Luca di salire sul gradino più alto del podio. Dopo il netto del percorso base, De Luca si è ripetuto nel tempo di 43.23 secondi, mentre con Casall Ask lo svedese è riuscito a far meglio di un’inezia fermando il cronometro a 43.20 secondi, aggiudicandosi per un soffio la giornata del CSI a cinque stelle di Basilea. Buona prova anche per Alberto Zorzi in sella a Fair Light van het Heike. Il cavaliere veneto ha chiuso la gara in settima posizione, finendo escluso dal barrage finale per un solo punto. Nella gara a difficoltà progressive ottimo 3° posto per Luca Moneta con Neptune Brecourt, risultato che chiude con un bilancio sicuramente positivo la tappa in terra n svizzera per i colori azzurri. foto Paolo Caruana

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VElA

La seconda vita della

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Superate le delusioni di Rio, la Clapcich ha deciso di tornare a gareggiare in solitaria piazzandosi al primo posto al suo debutto

di Lucio Fratta

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opo la delusione di Rio che aveva visto il duo Conti Clapcich piazzarsi al quinto posto a poche lunghezze dal podio olimpico tutto sembrava deciso. Le parole della Conti dopo la regata olimpionica sembravano aver messo la parola fine al giovane duo arrivato a Rio con tante speranze e forte dei risultati ottenuti nelle due stagioni di preparazione olimpica (oro mondiale 2015 e bronzo mondiale 2016). Mentre la Conti non è mai riuscita a “risalire in sella", la

Clapcich non ha resistito al richiamo del mare e ha deciso di ritornare a veleggiare fin da subito. Trasformata la frustrazione olimpionica in motivazione sportiva ha iniziato un intenso periodo di allenamento per presentarsi in solitaria nella categoria “Laser”. «Il mare chiama», sono le poche parole con le quali ha risposto a chi le chiedeva il motivo di questa sua decisone. Una scelta sofferta soprattutto perché, come lei stessa ha sottolineato subito dopo Rio «non troverò mai una compagna di barca come Giulia». Detto, fatto

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e Francesca decide di tornare in singolo, al Laser Radial, la sua “prima classe” con la quale aveva partecipato e chiuso in 19a posizione le Olimpiadi 2012. Ricominciare non è mai facile, ma la Clapcich ha avuto la forza di rimettersi in gioco. Il suo secondo esordio è stato particolarmente felice visto che il Primo Aviere dell’Aeronautica Militare ha centrato il successo imponendosi nella 41 a edizione della Christmas Race, classico appuntamento internazionale per classi olimpiche e di interesse giovanile che si è tenuto a Palamos, in Spagna. Per la triestina si è trattato di una vittoria cristallina visto che è rimasta in

vetta sin dal primo giorno (2-1-bfd-2-22 i suoi parziali) in una competizione caratterizzata da giornate di vento forte e onda formata. Per il momento l’atleta del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare si gode il suo meritato successo consapevole del fatto che la sua nuova avventura è appena iniziata. Non poteva essere migliore il nuovo inizio della Clapcich che dopo essersi messa alle spalle la lunga esperienza con la Conti adesso è pronta per conquistare nuovi traguardi in solitaria. Non ci resta che aspettare i numerosi appuntamenti del 2017 per continuare a vedere la corsa del Primo Aviere n Clapcich. foto Paolo Caruana

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Un anno di SPORT

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di Claudia Bacci

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ronti, via! Anche per il 2017 la missione di Azzurro Sport sarà quella di accompagnare, promuovere e soprattutto raccontare il mondo dello sport a 360 gradi. Dalla Vela all’Atletica, dalla Ginnastica alla Scherma, vi accompagneremo in giro per l’Italia e per il mondo in compagnia dei nostri atleti, quelli che, con il Tricolore sulle maglie, sfidano sé stessi per raggiungere e superare nuovi traguardi. Detta così potrebbe sembrare piuttosto semplice, ma non lo è affatto, ve lo possiamo assicurare. E allora? Beh, non c’è modo migliore che guardare indietro e vedere quello che si è fatto e, come sempre, cercare di migliorarsi. Nel 2016 abbiamo cercato di farci promotori dello Sport e lo abbiamo fatto andando

“in mezzo alla gente” per toccare con mano la passione e lo spirito di sacrificio. Siamo andati in Romagna al Rimini Wellness come media partner ufficiale di un evento che, negli anni, è diventato uno degli appuntamenti di riferimento del settore. Distribuire gratuitamente la nostra rivista agli oltre 250mila visitatori presenti è stato un grande sforzo che abbiamo affrontato con la consapevolezza che la visibilità mediatica fosse funzionale al nostro progetto editoriale. Aver contribuito, grazie al supporto dell’Aeronautica Militare, a far sì che al taglio del nastro fossero presenti le atlete della squadra di Ginnastica Ritmica del Centro Sportivo di Vigna di Valle, è stato per noi un motivo di orgoglio. Una formula che avevamo già intrapreso sempre a Rimini

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nel 2015 e che nel 2016 abbiamo voluto “rafforzare”, aggiungendo a questa partnership quella con InFormaInFiera, il più grande evento di fitness del centro-sud Italia che si è tenuto negli spazi della Fiera di Sora lo scorso settembre. Abbiamo poi deciso di condividere un lungo cammino con gli organizzatori di “Un PO di Sport” una manifestazione itinerante lungo la riviera del fiume Po che, attraverso la promozione dello sport e dei corretti stili di vita, ha voluto valorizzare il territorio attraversato dal primo fiume italiano. Un lungo cammino che dalla cerimonia di apertura del 2 giugno si è protratto, evento dopo evento, fino alla cerimonia conclusiva che si è tenuta a Parma nei giorni del 15 e 16 ottobre. Anche in questa occasione ci siamo fatti accompagnare da amici e atleti vicini al nostro progetto editoriale che ben si sposa con la visione dello Sport come strumento di promozione. Ma non ci siamo fermati solo agli eventi, perché nel corso del 2016 vi abbiamo raccontato anche le avventure sportive dei molti atleti che nel corso dell’anno si sono “battuti” sui campi e sulle arene di tutto il mondo. La più grande soddisfazione è stata, senza voler far torto a quanti hanno “sudato per portare in alto i colori dell’Italia, la sensazionale Medaglia d’Argento che i beacher dell’Aeronautica

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Militare Daniele Lupo e Paolo Nicolai, hanno conquistato in Brasile in occasione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Un risultato sorprendente che i due atleti hanno conquistato con sudore e fatica e che ha acceso nello “Stivale” la passione per questo sport. Una passione che è stata confermata dal sold-out avuto nell’evento organizzato al circolo ricretivo dell’Aeronautica Militare a Roma e dove la nostra rivista, come di consueto non poteva mancare in qualità di magazine ufficiale. Un campo da beach creato nella splendida cornice del lungotevere al cospetto di ospiti d’eccezione e gente comune, tutti iniseme per per celebrare in modo originale e divertente la Medaglia d’Argento vinta sulla spiaggia di Copacabana dai due splendidi ragazzi dell’Aeronautica Militare. In molteplici occasioni Azzurro Sport ha cercato per essere sempre attuale e vicino ai nostri lettori che ormai sono diventati moltissimi e ci seguono con entusiasmo; lettori che a volte sono stati anche critici nei nostri confronti ma che ci hanno aiutato crescere e a diventare quello che siamo. Senza eccedere in superbia, possiamo affermare che in questi tre anni ci siamo posizionati al vertice delle riviste sportive di settore e vogliamo continuare su questa strada promettendovi tante non vità per questo 2017.


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l’intervista

MAX COLACI

Piccolo, grande uomo del Volley italiano di Claudia Bacci foto FIHP

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A termine dell’importante scontro al vertice del campionato maschile di Volley tra Trento e Civitanova, Azzurro Sport ha la fortuna e il piacere di intervistare Max Colaci, il piccolo, grande uomo del volley italiano, libero della nazionale e di Trento.

di Marco Fontani Ciao Max, come va? Hai smaltito l’ennesima fatica di questo 2016 dopo un estate olimpica e un campionato iniziato subito dopo i giochi? Nonostante tutto sto bene, io come gli altri nazionali di Trento. La fatica è relativa quando si ha la fortuna di lavorare con un bel gruppo e con alle spalle uno staff medico validissimo. Quindi anche il mondiale per club ( anche questo svoltosi in Brasile ndr) non ha lasciato strascichi? Assolutamente, è stata un’esperienza positiva conclusa con il podio. Bisogna riconoscere che, entrando più nel particolare, a Trento date l’impressione di essere un bel gruppo che non vuole arrendersi mai e, che questa filosofia venga trasmessa anche agli altri compagni di Nazionale... Esatto è proprio così! Siamo consci che sia in campionato come in azzurro abbiamo due tre squadre più forti di noi, e che solo con grande umiltà e tenacia possiamo superarle. Cosa ti ha lasciato l’Olimpiade terminata con uno splendido argento al collo? È stata un’esperienza bellissima, bisogna esserci, viverla giorno per giorno per capire fino in fondo come sia unico stare per tanti giorni

nel villaggio olimpico. Tornando a te Max, come ti trovi dopo tante stagioni a Trento? Sono ormai tanti anni che sono qua, e devo dire che qui mi trovo benissimo. Se vuoi far pallavolo questo è il posto migliore per esprimersi al meglio. Da uomo del sud mi manca solo il mare.. Non sei solo tu ad essere qui da molto tempo... Si è vero perché oltre al sottoscritto sono cresciuti qui anche Lanza, Giannelli, Nelli e Mazzone. Questo sarebbe un modello da esportare anche in altri sport dove al contrario si comprano spesso stranieri dai nomi più o meno roboanti con esborsi finanziari incredibili... Altri mondi! Trento ha avuto sempre il merito di credere davvero nei giovani e di farli crescere. È arrivato il momento di salutarci, non ci resta che congratularci ancora con Massimo Colaci, persona educata e disponibile, che ha impreziosito con le sue parole le pagine di Azzurro Sport, nella speranza di ritrovarlo in nazionale n magari sul gradino più alto del podio.

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