Geografia I cartografi dell’Accademia di Dragovia hanno stabilito che la Terra di Nessuno è in realtà una grossa penisola dalla forma vagamente ellittica. Gran parte del territorio è suddiviso in Cinque Feudi: quattro si trovano nel corpo centrale, uno su un’isola a nord. Le terre confinanti, tutte separate da un braccio di mare, sono Le Brume a est, Le Polveri a sud, mentre di fronte alle coste occidentali si trova l’arcipelago delle Isole delle Maschere. Un po’ di storia Per millenni La Terra di Nessuno è stata sotto il giogo di un’antica stirpe chiamata Re Dragoni. I Dragoni avevano la loro capitale nel sud, nella città di Dragovia: erano una stirpe di natura profondamente guerriera, si definivano i discendenti di esseri soprannaturali, i Seuii, che adoravano come divinità. Al massimo della sua estensione, l’Impero dei Draghi si espandeva dalle Polveri alle Brume, regnando con un dispotico pugno di ferro. L’Emanuele L’avvento dell’Emanuele ha portato all’inevitabile caduta dell’Impero dei Draghi. Quello che sarebbe passato alla storia come il Messia cominciò la sua opera di evangelizzazione nelle Polveri, dove da secoli le tribù avevano preso ad adorare una versione monoteistica del pantheon dei Seuii, chiamata Mor’gra (la Madre Terra): questo culto si era sparso clandestinamente nell’impero, con diversi nomi e sfaccettature. L’Emanuele trasformò Mor’gra in un Padre amorevole e misericordioso e cominciò a predicarne il Verbo dichiarandosi suo unico Figlio. Nel suo vangelo Mor’gra prendeva il nome di Maria, sua madre. I Dragoni sulle prime ignorarono la minaccia costituita dall’Emanuele, limitandosi a qualche sanguinosa repressione. Cominciarono a prenderne atto quando il Messia fece il suo ingresso trionfale a Dragovia, dopo aver predicato in ogni angolo della Terra di Nessuno. Questo li convinse a prendere decisioni drastiche. Da sporadica, la repressione si fece feroce e sistematica e culminò con la cattura e il supplizio dell’Emanuele: il Messia venne legato e colpito a più riprese da alcuni arcieri, la sua agonia durò nove ore. Tre giorni dopo il suo corpo scomparve. Assunto in cielo. A quel punto, gli Apostoli dell’Emanuele si ritrovarono fuori Dragovia per fondare quella che in seguito sarebbe diventata la Santa Madre Chiesa Emanuelita. Si dispersero nell’Impero diffondendo il Verbo dell’Emanuele. L’Avvento di Legione e la Caduta dei Dragoni. Con la morte dell’Emanuele, da ogni angolo dell’Impero cominciarono a girare voci di creature demoniache che si univano per sferrare attacchi improvvisi contro le cittadelle dei Dragoni. Il culmine venne raggiunto quando un vero e proprio esercito di demoni, guidati da un misterioso cavaliere chiamato Legione, spazzò via i Protettorati delle Brume, trasformando le Terre ad Est in un ribollente calderone di caos. Incapaci di fornire una risposta compatta alla minaccia, sfilacciati da secoli di lotte clandestine, i Dragoni si preparavano a soccombere: fu l’intervento del giovane Principe Drago Chegano I (passato alla storia come la Spada di Dio) a salvarli. Chegano abbracciò la fede Emanuelita, trascinando con sé tutta la popolazione della Terra di Nessuno: istituì un corpo di cavalieri devoti al culto, denominandoli Cavalieri di Spada e Sagitta. E la Sagitta, il simbolo del supplizio dell’Emanuele, cominciò a campeggiare negli stendardi, insieme al dragone.
Chegano rintuzzò la minaccia di Legione, impedendogli di mettere piede nella Terra di Nessuno e rispedendolo nelle profondità delle Brume dove si limitò a degli attacchi sporadici. Ma i demoni cominciarono a farsi sotto anche dalle Polveri e, a questi punti, Chegano indisse le Crociate Contro il Caos, attualmente in corso. D’accordo con gli Apostoli, il Principe costruì un tempio sul terrazzamento più alto di Dragovia e venne eletto Pontifex all’unanimità col nome di, Petrus I. Dichiarò che i Dragoni erano comuni mortali e che non potevano arrogarsi nessun diritto divino. Riunì i Principi e sotto la minaccia dei Cavalieri di Spada e Sagitta, li convinse a spartirsi La Terra di Nessuno e ad accettare L’Emanuelesimo come religione unica. Così nacquero i Feudi del Drago, del Lupo, di Baar, del Corvo e del Falco. Ogni Feudo avrebbe avuto un solo Principe eletto da un Consiglio di Nobili, e tutti avrebbero fatto capo al Pontifex. Correva l’anno 451 DE. I Secoli Bui e La Guerra dei Golem. La Chiesa Emanuelita non doveva affrontare solo la minaccia politica degli ex-dragoni, ma anche l’infiltrazione demoniaca nella Terra di Nessuno. Gli agenti di Legione si sparpagliavano sobillando Principi e soprattutto una categoria che fin dall’alba dei tempi aveva avuto un’enorme influenza nella vita della Terra di Nessuno: gli Stregoni. Per far fronte alla minaccia, la Chiesa, con un atto del 771, firmato dal Pontifex Genserico II, accettò di benedire e sostenere l’opera di alcuni, selezionati Cacciatori di Streghe; scelti fra i ranghi più alti dei Cavalieri di Spada e Sagitta, i primi Cacciatori vennero scatenati nei Feudi con l’ordine di porre fine a qualsiasi minaccia di contaminazione demoniaca, con qualunque mezzo. La spirale di violenza che seguì nei secoli a venire portò la comunità magica a preoccuparsi: se all’inizio i Cacciatori erano esperti soldati che colpivano con precisione chirurgica gli agenti di Legione, col passare del tempo e l’ingigantirsi delle loro fila, complici anche i legami con alcuni Vescovi, alcuni Cacciatori di Streghe avevano cominciato ad abusare della loro posizione prendendo a colpire anche su basi inventate, pur di scalare gradini nei ranghi della Chiesa. I Maghi, decisamente stanchi della situazione, si riunirono in una Lega Magica e, costituito un esercito di Golem, si arroccarono nella capitale del feudo del Falco, Arendur. Questo diede il via a una terribile guerra intestina fra Chiesa e Maghi, passata alla storia col nome di Guerra dei Golem. La Guerra è terminata ufficialmente solo nel 1190 DE, ma in realtà era già finita molto tempo prima, quando le truppe dei Feudi avevano raso al suolo Arendur, nel 1051, costringendo la Lega Magica a riparare sulle Isole delle Maschere. Con la fine della Guerra venne anche istituito a Dragovia un Ateneo delle Scienze Arcane, a cui qualunque praticante di Magia è tenuto a iscriversi: l’Accademia concilia i principi della Magia con quelli della Chiesa ed è l’unico modo che ha un mago per non passare da Adoratore del Buio. Con la fine della guerra molti Golem sono stati smantellati. Molti altri però, si sono trasformati da accozzaglie di materia varia per uso bellico a veri e propri esseri senzienti dotati di enormi capacità magiche. Alcuni di loro si sono uniti al Buio e a Legione. Altri vivono in clandestinità meditando vendetta. La Grande Pax Con la fine della Guerra dei Golem, la Chiesa Emanuelita ha suggellato l’inizio di un’era di prosperità per i Feudi. Certo, le Crociate Contro il Caos continuano nelle Brume e nelle Polveri. Certo, gli agenti del Buio continuano l’opera di corruzione nei Feudi. Ma la situazione politica è fondamentalmente stabile. Si respira un clima generale di paranoia e di paura ma il Pontificato sembra in grado di portare avanti infine quella Grande Pax che ha sempre cercato. Sembra. Corre l’anno 1205 DE.
Con la morte di Draxus il Grigio (vedi Volume Uno, Capitolo Due) Bren Gattonero è diventato a tutti gli effetti il più temuto e famigerato Cacciatore di Streghe vivente della Terra di Nessuno. Noto per i suoi leggendari scatti d’ira e per il suo sconfinato amore per la birra, il sidro e le ragazze da taverna, Bren è salito agli onori delle cronache dopo un’interminabile serie di gesta altamente eroiche e fondamentalmente sconsiderate. Le voci che si rincorrono su di lui sono molteplici e in gran parte false: ma si sa per certo che ha combattuto al fianco dei Nani di Mezzovallo, nelle Crociate contro il Caos e si vocifera che abbia fatto parte delle Cappenere, la misteriosa setta di assassini legata alla faccia oscura del Pontificato. Terzo figlio del Capo Clan Stephen Karl Mac Manaman da Freddariva, Adso è uno dei più promettenti esorcisti dei Cinque Feudi; una dote, quella di scacciare demoni e presenze, che ha scoperto di avere in modo del tutto fortuito e che ha attirato su di lui le attenzioni della Chiesa. Iniziato contro la sua volontà alla rigida regola di San Lafkadio, presta servizio da qualche anno al fianco di Bren, rischiando quotidianamente l’osso del collo e condividendo uno stranissimo rapporto di amore-odio con il suo collega.
Magritta è una ragazzina di quindici anni, cresciuta nella Palude dei Cappi sotto la protezione degli Spiriti Elementali. La sua storia tragica (vedi Volume Uno, Capitolo Uno) l’ha portata ad essere estremamente diffidente nei confronti del prossimo. Possiede un innato potenziale magico che l’ha portata in passato a tenere testa a streghe e stregoni molto più esperti di lei. Bren e Adso stanno disperatamente cercando di farla entrare all’Ateneo delle Scienze Arcane, dove sperano che le sue doti possano essere sviluppate e incanalate nella giusta direzione: al servizio del Pontifex e della Sagitta. Gelsomina è una scrofa di Montecedro, patria dei maiali più intelligenti della Terra di Nessuno. In particolare, le maialine bianche sono famose e rinomate per la loro capacità di stanare demoni e influenze infernali... in questo senso, Mina è un esemplare pressoché unico, con un fiuto fuori dal comune. E’ stata donata a Bren dal suo vecchio mentore, il leggendario Draxus il Grigio.
ora...
Onestamente, di ripassate ne ho già prese... e peggio, molto peggio di questa...
C’è stato quel demone giù a Tulsah... come si chiamava? Ah, sì, Kar-kan... Kar-kaz... Kar-qualcosa.
per non parlare di quel villaggio al confine con Baar... dovevano essersela presa per il cimitero e per tutti quei cadaveri sparpagliati in giro...
Beh, è stato un linciaggio coi fiocchi, ma alla fine non mi ero sentito neanche lontanamente come mi sento adesso... forse perché ogni botto preso lo avevo restituito con gli interessi triplicati e quelle sono sempre soddisfazioni...
Ma stavolta mi hanno proprio sbattuto come un cencio. hanno sbattuto il mio orgoglio, più che altro.
Ed è tutta colpa di quel frate, lo so...
Spero che lo stiano arrostendo a fuoco lento.
Non so perché, ma è colpa di Bren...
Ed ero stato chiaro in proposito... lo avevo specificato.
Questa storia sembrava una trappola, puzzava di trappola e, guarda un po’, era una trappola.
e lui, come al solito “Ma piantala! Ma chiudi il becco!”
Adso? Sei qui?
Adso, sono io!
Gritta!
ma dov’eri finita?! ero così in pena per...
E frate veleno?
shhh! mettiti questa roba e muoviti.
Bren, non è che stiamo facendo una boiata?
Dragovia. Capitale del feudo del drago. poche ore fa.
“Frate veleno?”
“Si è consegnato a Tre Torri la scorsa settimana.”
“Lo avete già interrogato, spero.”
“non ancora...”
“Cos’è, solidarietà fra ex colleghi?”
Secondo Terrazzamento: lo scudo.
Accademia di Spada e Sagitta. Ufficio del Gran Maestro.
“No, è che si è offerto di raccontare tutto...”
“ha detto che parlerà solo con te, bren.”
“con me?!” “Magnifico e allora...?”
Attualmente è sotto custodia al Sant’Anna. è un ricovero...
Sì, lo conosco... la casa dei matti. dove i nobili e i ricconi rinchiudono gli errori di gioventù... o di vecchiaia. Non vi sembra una sistemazione, come dire, leggerina? Voglio dire, stiamo parlando di Frate Veleno, quel buon uomo che insieme ai suoi sgherri ha scorticato una compagnia di Spada e Sagitta, l’ha cosparsa di sale e l’ha lasciata ad agonizzare nelle Polveri... Stiamo parlando dello stesso individuo che rovesciato barili e barili di Porporafuoco nell’acquedotto di Avenia sterminando mezza popolazione e conducendo alla follia l’altra metà...
Io con gente del genere non ci parlo... sai com’è, Pius, ho la tendenza a fracassargli il cranio prima e a ballare sulle loro cervella poi... è una questione politica...
Ascolta Bren, lo so che la nobile arte del compromesso ti è sempre rimasta un po’ ostica...
io sono la quintessenza della diplomazia! se non fossi diplomatico a quest’ora avrei torto più colli di un allevatore di polli! questa città sarebbe piena di chierici e nobili trafficoni appesi per gli alluci a ogni i crocicchio!
Ecco ora fai passare me da irragionevole!
A malapena.
Allora, per favore, fai questo salto al Sant’Anna, senti cos’ha da dirci l’infame... può darsi che stia solo guadagnando tempo prima del rogo, ma se per caso volesse fare qualche nome, lo sai...
Fai uno sforzo, va bene? Fallo per me... di me ti fidi giusto?
Sì, lo so... Frate veleno è uno fra i più potenti e temuti agenti del Buio... sarà per questo che non mi fido?
Prendi quella ragazzina... non è forse per quelli come lei che ci battiamo?
Ascolta, Bren, non credere che non ti capisca... ma abbiamo bisogno di quelle informazioni.
perché in futuro non debbano cedere alle lusinghe del Buio? perché possano vivere sereni nella luce dell’Emanuele e del Verbo?
oh, Pius, per favore! non stai facendo un comizio in piazza! stai parlando con me! con me, capito?
e va bene, allora mettiamola così... ho saputo che vorresti farla entrare all’ateneo, giusto?
Ha del... potenziale...
Bene, ma non sappiamo niente di lei, della sua storia... tu dammi una mano e ti garantisco che la piccola entrerà all’Ateneo delle Scienze Occulte con tutti gli onori.
Siamo arrivati ai ricatti, Pius?
ricatto... che brutta parola! vedilo più come un Quid pro quo, vecchio mio... un quid pro quo.
Ti rendi conto? sì. E non ti puzza almeno un po’? sì.
Glielo hai detto che facevano meglio a ficcarlo subito su una bella pira e a disperdere le ceneri nelle fogne?
sì.
E che il Sant’Anna è una casa di matti e non una prigione? sì.
voglio dire, Pius è un grande uomo... è il Gran Maestro di Spada e Sagitta... ma forse con la vecchiaia sta perdendo un po’ i colpi... sicuro di fidarti di lui?
sì.
e...
sì.
lo sai che a volte sei proprio un idiota?
Niente sì, vero?
eccoci arrivati.
vedrete voi che bell’ ambientino...
beh,Sant’Anna era famosa per questo...
peccato che qua dentro si curino solo quelli che il senno l’hanno perso da ricchi...
beh, se ti serve un prestito per farti rinchiudere non hai che da chiedere... te lo concedo piĂš che volentieri!
spiritoso!
prendersi cura degli ultimi fra gli ultimi...
quelli che hanno perso il senno.
Siete voi i delegati del tribunale?
Essia, sorella, siamo noi.
mi chiamo suor elena e sono la responsabile di questa casa del dolore. siete pregati di seguirmi.
non è che starai esagerando coi complimenti, oggi?
Però, mica male la sorella...
forse faresti meglio a smetterla di scherzare, Bren... stai per incontrare una specie di demone incarnato... qualcuno talmente di fuori che al suo cospetto perfino tu sembri un concentrato di ragionevolezza!
Cerchiamo di darci un contegno, eh, Bren? ehi, contegno è il mio secondo nome!
devo chiedervi di lasciare qui le vostre armi...
e io non ci penso neanche.
io sono disarmato...
è per la sicurezza dei pazienti, alcuni di loro sono estremamente instabili. se per sbaglio dovessero impossessarsi di un’arma c’è il rischio concreto che facciano del male a se stessi o al prossimo.
beh, se sperate che entri disarmato nella stanza di quello che è attualmente uno dei più pericolosi criminali della Terra di nessuno dovete aver battuto la testa da piccola... questo spiegherebbe molte cose... incluso il perché una gran gnocca come voi si sia fatta suora!
oh, cielo...
messere, non starò qui a discutere oltre!
queste sono le condizioni. se non vi aggradano potete sempre rivolgervi al tribunale. Ma se non vedrò un mandato che vi consente di entrare al Sant’Anna armato fino ai denti... e finora non l’ho visto... sarò costretta a impedirvi l’accesso alla struttura.
sapete cos’è successo all’ultima persona che ha provato a impedirmi qualcosa, sorella?
cos’è successo, Bren? all’ultima persona che ti ha impedito qualcosa?
chiudi il becco.
Ecco, messer Gattonero. La stanza si trova in fondo a quel corridoio. La guardia vi farà entrare, vi chiuderà dentro e, una volta finito, vi aprirà la porta. I vostri amici possono aspettare qui.
oink! oink! oink!
non mi piace...
buona, mina, buona!
sente la puzza di quello schifoso. no, bren... c’è dell’altro... qua dentro c’è qualcosa che non va.
lo hai già detto.
e allora lo ripeto, ho una brutta sensazione. lasciamo perdere.
e smettila di frignare, mamma! farò un tocca e leva, prometto! tu non mi aspettare alzata...
finalmente ci rivediamo, messer gattonero.
strano, se avessi visto la tua faccia di cazzo prima d’ora credo che me lo ricorderei...
a proposito, cos’è quella roba che hai sul viso? è già carnevale?
a te cosa sembra, bren? ad ogni modo, comprendo il tuo sconcerto... credimi, quando avremo finito di parlare, tutto ti sarà più chiaro. gli uomini come te, gli uomini d’arme, certe cose le afferrano al volo.
continui a parlare come se fossimo vecchi amici.
oh, tu non puoi ricordare...
rinfrescami la memoria.
mi trovavo nelle polveri, cinque anni fa... le crociate contro il caos, hai presente? al tempo la vedevo come te, mi consila deravo anch’io un umile mia compagnia servo dell’emanuele... di spada e sagitta era che ingenuo! stata assaltata nottetempo da alcuni cavalieri del buio... noi eravamo pochi, stanchi e stremati e loro...
loro ci stavano facendo a pezzi...
“io mi trovavo a terra, con mezzo metro di acciaio brunito nelle budella e aspettavo solo il colpo di grazia, quando...�
“erano l’elite delle tenebre e sono morti così, senza nemmeno capire cosa li avesse investiti... tu li potasti come rami secchi... li estirpasti come erbacce...” “quanto a me, non avevo mai visto nessuno muoversi in quel modo, un’ombra nelle ombre... eri davvero una visione inquietante... ”
“e anche se mi avevi appena salvato la vita... ”
“...percepivo in te qualcosa di sinistro, di malvagio...”
questa sì che è bella! tu che parli di malvagità...
tu non sai niente della malvagità, bren gattonero. della malvagità di questo mondo. ma presto capirai.
e parlerò, bren, parlerò... non preoccuparti...
ti racconterò la storia di un mondo che adora un falso profeta e un falso dio... perché io ho visto, ho visto tutto...
non esiste nessun Emanuele, non è mai esistito... è stato l’uomo-gesù a morire per noi, a morire sulla croce ed è giunto il momento che la gente lo sappia, che sappia la verità.
per questo sei qui, bren... tu il più grande cacciatore di streghe della chiesa emanuelita, il più strenuo difensore di questo branco d’infedeli... il simbolo della collera empia di una religione marcia...
mentre agonizzavo nelle polveri il mio spirito si è elevato e ha viaggiato oltre la cortina di menzogne raccontate dal Pontifex e dai suoi lacché...
e io ho assistito alla gloria del vero dio, della vera croce...
è questo che sei, un simbolo...
...da distruggere!
oh, merda.
“buonanotte, gattonero.�
SEMPRE SIA LODATO!
SIA LODATO l’UOMO GESU’!!!
ma che accidenti...?
restate dove siete, signori... lasciate che sia io a dare...
...un’occhiata?
muori, infedele!
corri, gritta! scappa!
adso, io... scappa!
ehi, ragazzi! non è che potremmo discuterne civilmente?!
no, eh?
e lo dicevo io!
ora.
svegliati, gattonero.
uhhhh...
sei stato scelto per mandare un messaggio ai falsi profeti ed è ora che tu adempia al tuo compito...
cosa sta succedendo...? dove sono i miei amici? dov’è frate veleno?
non ha importanza... le cose stanno per cambiare, infedele. tra poco tutti conosceranno il vero verbo e s’inchineranno al potere della vera croce.
l’illusione sta per crollare...
non siete seguaci del buio... siete... eretici...?!
qui l’eretico sei tu, gattonero! tutto questo mondo è vittima di una gigantesca eresia... frate veleno ha sollevato il velo, lui ha visto...
“mentre giaceva fra la vita e la morte nelle polveri il suo spirito ha viaggiato attraverso il tempo e lo spazio, attraverso la coltre di menzogne e illusioni intrecciate dai re Dragoni prima e dal Pontifex poi.... e ha visto, ha assistito alla vera gloria di dio, ha capito... non è mai esistito nessun Emanuele, nessun supplizio per sagitta... il vero messia, l’uomo gesù, è morto sulla croce, è morto per noi...”
quando è tornato in questo tempo freddo e oscuro il buon frate ha cominciato ad aprirci gli occhi e ora anche noi sappiamo.
cielo... voi siete completamente fuori di zucca, altro che eretici... non mi stupisce che abbiate scelto come base una casa di matti...
aspetta che questa voce arrivi ai tipi del tribunale e vedrete che risate si faranno...
forse cadremo, sì... ma ne verranno altri, dopo di noi, e altri ancora... non si può mettere a tacere la verità, non per sempre...
che vuoi fare con quello?
comincerò cancellando questo disgustoso simbolo dalla tua schiena...
beh, decidi in fretta, sorella...
o forse te lo strapperò di dosso e lo userò come uno stendardo, così che i falsi profeti capiscano che fine li attende...
perché mi sa che non ti resta molto tempo!
aho!
e brava la piccola gritta! chi ti ha insegnato a menare cosĂŹ?
beh... ti spio tutte le mattine, mentre fai gli esercizi.
mentre tu... che delusione!
ma vaffanculo, va’! e ringrazia la nostra Mina che ci ha portato fino a qui.
dove sarebbe qui?
nei sotterranei del sant’anna... là sopra è un inferno...
avevano studiato tutto, Bren... è una sommossa in piena regola. dobbiamo avvisare subito Pius, sempre che si riesca a trovare un’uscita da qui...
magnifico... e adesso?
da questa parte... sento dell’aria fredda, dev’esserci una grata...
sicuro?
passa due anni a scannare demoni insieme ai nani di mezzovallo e certe cose le imparerai al volo.
oink! oink! oink!
filate... percorrete tutto il corridoio. in fondo troverete una avvertite grata, o qualcosa quel genio di di simile. Pius.
Bren, non è il momento di fare l’eroe...
io non faccio l’eroe. mai. faccio solo il mio fottuto lavoro. e ora andate.
e così siamo alla resa dei conti, eh, gattonero? il campione della verità contro quello delle menzogne...
noi due siamo i campioni di una cosa soltanto, veleno...
i campioni di stocazzo!
ffff... fa...fa...
giĂ . fanculo anche tu, amico.
fanculo anche tu.
Altrove, nelle campagne che circondano una città chiamata valencia...
una missiva da parte dell’Inquisitore capo?
Proprio così, vostra eminenza. il priore de torquemada è stato oltremodo esplicito. ha voluto che ve la consegnassi personalmente. che strana... tutta questa sollecitudine da parte di tomas, un uomo dai modi così pacati... ...non trova, messere?
messere?
Cardinale Horacio De la Cruz, confessore e mentore dell’Inquisitore Capo Tomas de Torquemada, siamo qui per purificarti in nome della Sagitta e dell’unico vero Messia... Nostro Signore l’Emanuele!
fine.
Ditemi la verità, messer gattonero? Non è la miglior zuppa che voi abbiate mai mangiato?
Da qualche parte sulla strada per Cubitius, 1024 ruote dalla capitale.
Parli troppo, cuoco. Tuttavia... davvero buona la tua zuppa.
Nella mia vita ho cucinato per santi, condottieri, nobili e patriarchi e tutti concordano su una cosa: Tony Diabolacci è il miglior cuoco mai esistito! E pensare che alla zuppa che state gustando manca l’ingrediente più speciale: l’ortica purpurea... Purtroppo, l’ho finita!
Le spezie rendono speciali le mie zuppe, non sentite il profumo di timo e cardamomo?
la scrofa ti ha fiutato a 96 ruote di distanza... Speravo fossi il demone a cui sto dando la caccia...
Anche troppo...tutta la tua carrozza ne è pervasa.
Sorridete, vi è andata meglio! avete preso Diabolacci!
Beh, visto che mancava l’ortica purpurea... questo giro, ve lo offre Tony!
Cosa ti dobbiamo per il cibo, cuoco?
Il giorno dopo.
Cubitius, finalmente! Questo è l’ultimo paese sulla rotta del contagio, anche se a guardarlo da qua fuori, mmmh...
Il demone untore semina peste per questi paesi, ma nessuno lo ha visto all’opera e nessuno resta vivo per raccontarlo.
Tra poco arriveranno anche Adso e Magritta. chissà se al monastero Lafkadiano di Virga, hanno ottenuto qualche valida cura, eh, mina?
Come immaginavo, siamo arrivati troppo tardi! Grufsh!
Si, Gelsomina, li vedo anche io: demoni spazzini...
Oink!
“...seguono sempre le epidemie diaboliche come mosche con il letame!”
AAiuto! Aiutatemi...
Uccidimi, straniero! Abbi pietà...
Come vuoi, vecchio, ma prima dimmi: il demone untore è ancora qui?
Non c’è nessun demone, ti sbagli, sono i monaci! Il priore è impazzito, ha maledetto il pane e l’acqua delle mense...
...fuggi straniero!... argh...
OINK! OINK!
Bene, sembra arrivato il mio momento preferito...tieniti forte, mina, stiamo per danzare con la morte!
sotto, maledetti!
AAH! Tutto qui?
uh?
andiamo, mina! corri!
SÏ, sÏ, provate a prendermi, bastardi! ora iniziate ad essere un po’ troppi per i miei gusti!
Accipies rosas et exfoliabis: album tolles, mittes in mortarium suffundes liquamen, fricabis.
uff! Per un pelo...
oink...?
...cos’è questa litania?
Postea mittes liquaminis cyathum, unum semis, et sucum per colum colabis.
mittis vini unum, olei modicum. Cum cocta fuerit, orticam purpuream pulverem super asperges et inferes!
E tu, giovanotto? Sei qui per la tua dose di zuppa?
Ti vada di traverso... ...la tua cazzo di zuppa!
Morto il priore, la maledizione e i demoni, svaniscono. Tuttavia...
...è un libro di cucina!
...mi aspettavo che la sua litania fosse un testo sacrilego, ma questo...
Vediamo...Orticam purpuream pulverem asperges...mmm...ortica purpurea? Libri di cucina? Ma...!
Eccoci, gritta, Bren dovrebbe essere qui a Cubitius e speriamo a lui sia andata meglio che a noi!
Tre giorni e tre notti di viaggio senza dormire per sentirsi dire dai frati del mio ordine che non c’è ancora una vera cura...
Non hanno ancora capito quali siano le cause dell’epidemia... Yawn!
mmh... adso?
sveglia, bell’addormentata!! So dove si trova quel maledetto untore!
Diverse ore più tardi, non troppo lontano da Cubitius...
Monderò questo feudo con il
prepareranno le mie ricette, infetteranno le mense, la peste si spargerà, di nuovo...
GASTRONOMICON! GASTRONOMI CON!
Il monastero di Urban ha accettato la mia proposta... ricopieranno il mio libro...
I grandi da tutto il mondo imploreranno di aver salva la vita ! Sarò il negromante più ricco che sia mai esistito!
Eccolo lĂŹ, quel gran figlio di...
Ma come ha fatto a sfuggire al fiuto di Gelsomina?
il profumo delle spezie nella carrozza copre qualsiasi odore, persino quello del libro demoniaco che si porta dietro! Mina non poteva fiutarlo.
Come ci muoviamo, ora, Bren?
Semplice, alla vecchia maniera: vado e lo pesto!
ehi, chi è la?
Ah, amico mio, siete tornato! sedetevi, stasera ho un piatto davvero speciale da offrir...
...No fermi!...
AH! Il mio calderone...
...non potete farmi questo...
Che tu sia maledetto, Bren Gattonero! Tornerò, lo giuro, e avrò vendet...
sì, sì... prendi il numero e mettiti in fila.
Adso, raccatta il libro, sarà meglio distruggerlo...
...io vedo se questa baracca brucia come il suo padrone.
Cucinare malefici... Nessuno dovrebbe...
...e nessuno lo farà più.
fine.
prologo.
“Cos’era questa ciofeca? Ti avevo chiesto una pinta di sidro buono…”
Ma… Come? Questo è il miglior sidro di Pietrasciolta!
Più che altro, direi merdasciolta.
O vuoi forse dire che mi sbaglio?
Non te lo hanno detto che è maleducazione disprezzare il sidro dell’oste?
E a te non hanno detto che è maleducazione arrivare in ritardo agli appuntamenti?
HAHAHAHAHAHAHA!
Sempre il solito, eh, Bren? Non cambi mai‌
Come stai, vecchio caprone?
Non male, non male. E anche tu mi sembri in forma.
Ma non mi hai invitato qui per bere il sidro di Pietrasciolta, vero?
diciamo che sono stato peggio.
Puoi immaginare perché ti ho chiamato, Tradax. So che cosa vuoi fare.
cielo, è già tanto che venga a parlare con un golem. Lo sai in che guai mi caccio, se si scopre che parlo con un fuorilegge dai poteri magici?
Ahhh! Ci voleva.
E non posso permettertelo.
Vuoi provare a fermarmi, gattonero? Sarai pure un gran testardo, ma io… …sono duro come la pietra.
tutto sommato, non mi posso lamentare.
Maurilio!
Il mio destino era già scritto, evidentemente.
Maurilio, ti prego, non andare!
Dovevo arrivare a Dragovia.
Figlio mio, ferma questa follia!
Ma quando sarò il mago più potente di Dragovia, vi chiamerò, non temete!
Padre, per favore. Sapete che non posso.
merda.
incontrare lui ha solo aggiunto un po’ di sale al mio viaggio.
aveva degli eccessi d’ira che non mi piacevano per nulla.
Non che tutto sia stato perfetto, sia chiaro.
Ma voi gli avreste detto qualcosa, con quella faccia?
grrrr!
Ehm‌ Potrei chiedervi un passaggio per Dragovia?
E poi la roba da bere era buona.
Ma questa aveva qualcosa di speciale.
Mai assaggiata bumba del genere. E dire che la birra di Montetempesta è rinomata.
Ti faceva andare in Paradiso. Metaforicamente, ovvio. Non si dica mai che io bestemmio.
La bestemmia è uno dei peccati che mi mancano.
ma mica volevo passare per un peccatore, io...
Curioso, no? Pensare che ora come ora, per diventare un mago mi ci vorrebbe‌ una magia!
volevo essere un mago e frequentare l’ateneo delle scienze arcane.
Chiedo scusa. Era una battuta del cavolo. He-he!
Comunque. Tornando alla roba da bere… Mi sa che era talmente buona che mi ha fatto dimenticare parte di quello che è successo nel viaggio.
Poco male. Tanto mi sa che è qualcosa di trascurabile.
Ricordo la prima volta che mi ha parlato, però.
Come ti chiami, ragazzo?
Un’esperienza indimenticabile.
Bravo Virgilio! Oggi hai provato di essere degno di stare fra i nostri.
Maurilio, signore. Maurilio...
Sapeva come motivarti.
versati da bere, Emilio. Te lo sei meritato.
Da quanti giorni ci stai dando dentro col beverone, Attilio? E non che non ce ne fosse bisogno, eh. I momenti tremendi non sono stati pochi. maurilio.
Boh, saranno tre o quattro. Ho perso il conto del tempo.
Haha, mi fai morire, Attilio!
Eh. Att-ehmmaurilio!
non so quanti altri sarebbero in grado di bersi tutta quell’er ba del diavolo senza perdere il senno.
Ma niente fu pari allo scontro finale.
L’ho già detto che sarei dovuto essere un mago?
Quello che cambiò tutto. Anche la mia vita.
Bevi un po’ di questo vino. Certo che per donne e vino era eccezionale, quel paesello, no?
Ma senti una cosa…
Buono, buono. Gluuub!
Dimmi pure, Adelmo.
Maur… Ah, lasciamo perdere.
No, dimmi pure, dai, Alfonso. La timidezza è una brutta bestia, non farti fregare.
Ma che ci state andando a fare voi, a Dragovia?
“Fredegonda, l’amata di Tradax, domani verrà portata a Dragovia per il processo.” Come che ci andiamo a fare? Non l’hai ancora capito?
“O forse dovrei dire esecuzione. Una strega che ha rifiutato di mettersi sotto il comando dell’Ateneo delle scienze arcane ha poche speranze.”
“Sappiamo che la tengono prigioniera fuori Dragovia. Appena cercano di portarla in città per il processo, la liberiamo.”
ah.
Che dici, Marsilio, come ti sembra il piano?
Ehm… Nessuno ci potrà fermare. E che ci provino, vero Tradax?
oddio.
Semplice… ma ben congegnato. Da bere?
No grazie, devo restare lucido. Ho da fare. Sarà un bagno di sangue. GLUB GLUB GLUB!
Tradax, porca troia, guarda!
Ma sto di nuovo divagando, divagando, vero?
È che non è facile rammentare quello che è accaduto.
E così non desisti, eh, Gattonero?
Lasciate parlare me, voi non dite nulla.
Da quanti anni ci conosciamo, Tradax? E ancora non hai imparato…
Come un Golem, vuoi dire?
Vattene finché sei in tempo, Bren. La nostra antica amicizia non conta, in questo caso.
…che se mi metto una cosa in testa non mi ferma nessuno?
Seriamente, Tradax. Li vedi i nostri arcieri? In nome dei nostri trascorsi‌
...ti lascerò andare, ma ferma questa follia. O ti faccio seppellire di frecce.
Mi stai minacciando? Non vedi che era tutto preparato?
‌cosa???
Dovevo essere malato, perché mi ricordo a stento di quello che è successo.
Sì, dovevo essere proprio malato.
All’attacco!
cielo...
tirate!
Tradax, piantala. È una follia.
RAAAARRRRRAGHH!
Ahhhhhhh!
Da te non me lo aspettavo… Da quando hai iniziato a giocare sporco?
e quando mai ho giocato pulito? con un golem incazzato, poi!
Non posso permettertelo, Tradax, mi capisci? Devo…
Glielo dovevo. Era l’unico che mi avesse mai preso sul serio.
Da parte mia, io mi sono dato da fare…
Emilio.
Almeno fino a un certo punto, voglio dire.
attento!
tradax...
Ho pensato di essere morto, ma evidentemente la mia ora non era ancora arrivata.
O forse i suoi poteri erano piĂš grandi di quanto si potesse pensare. molto piĂš grandi.
Poi ha preso Fredegonda.
Ed è scomparso.
Scomparso, come se non ci fosse mai stato.
O come se l’aria se lo fosse inghiottito.
Oppure come se… va bene! va bene! piantala! Ho capito.
Ma secondo te è una storia plausibile?
Lo sai che ti stai scavando la fossa da solo?
Che ti devo dire?…
dragovia. il maniero. carcere cittadino. ora.
…È così che è andata, giuro.
Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto.
Un po’ mi manca, devo dire. Chissà che fine ha fatto…
Ma ne valeva la pena, maurilio? Se sei fortunato ti interneranno come pazzo, altrimenti ti bruceranno sul rogo come eretico…
Ah, chissenefrega, fratello adso.
Un uomo deve fare quello che deve fare.
Alla fine l’amore trionfa sempre, no?
fine.
per questo ti sei messa in viaggio, maria? per vedere il mare? non avevo mai visto il mare...
no...
ho detto qualcosa di sbagliato? non era mia nienintenzione turte, figurati, barti... riccardo.... è solo che il posto da cui vengo... il posto da cui vengo non aveva piÚ niente per me...
allora, seguimi, Maria...
“...brindiamo al futuro!�
oh, signore...
è la terza dall’inizio dell’anno. nella mia locanda. nei paesi vicini è più o meno la stessa musica. questo infame colpisce sempre allo stesso modo...
e non ne hai parlato con nessuno, laura?
e con chi dovrei parlarne, bren? ne sto parlando con te adesso! beh, sveglia, potevi dirmelo anche prima. esistono i piccioni viaggiatori, la posta del pontifex. sì, il problema è dove accidenti sei tu... un giorno a dragovia, un giorno a gratafonda... io non ho la palla di vetro, in compenso ho questa baracca da tirare avanti...
vuoi che...?
avresti anche un marito...
sì, lo trovi giù ubriaco... voglio che becchi questo maniaco, bren gattonero.
per tutto il resto arrivi tardi.
vieni...
...è ora di andare...
ciao!
raaarrghhhhhh!!!
come?! cosa?! dove?!
calma, calmati... va tutto bene!
vedi? è proprio come piace a te!
io non capisco... tu chi sei? cosa vuoi da me?
ti ho già detto di rilassarti, Maria... sono un’amica, davvero.
vieni, facciamo due passi sulla spiaggia.
sono...?
...morta? mmmh, sì... temo proprio di sì.
e ora sono in paradiso? no, Maria... diciamo che sei sulla strada maestra, no? e che però non sai bene cosa c’è, in fondo alla strada... io ti accompagnerò per un pezzetto, considerami la tua guida. a proposito, mi chiamo Magritta!
uh... Magritta... io credo, anzi sono proprio sicura di non saper nuotare...
oh, tranquilla, te la caverai benone!
visto? mamma natura vede e provvede!
dio, Magritta... è... è...!
incredibile! eri già stata qui prima d’ora?
cosa, c’è qua sotto? sento come una corrente fredda che viene da lì... mi vedi, fa paura... Maria... anche il più bello dei posti...
no... ma l’ho sognato tante volte, il fondo del mare... è uno dei sogni che faccio più spesso ed è anche uno di quelli che mi piace di più...
tranne a volte. vedi laggiù?
l’uomo che mi ha uccisa... veniva da qui vero? veniva dal buio.
...ha il suo cuore di tenebra...
può darsi. ci sono anime che si perdono, Maria. anime nere. e gira che ti rigira finiscono per prendersela sempre con noi ragazze. è un classico.
ma adesso non pensarci più... ti aspetta una lunga e bella nuotata!
grazie, magritta. spero di rincontrarti presto...
“buona fortuna, maria.”
“buona fortuna, magritta.”
io no! almeno, non per i prossimi sessant’anni!
sanno soltanto che succede e quando succede esiste solo l’odore del sangue e delle piume degli insetti faraoni.
le faine non hanno coscienza del perchĂŠ il mondo si colori di verde.
e allora i loro denti aguzzi disegnano archi azzurri nel buio...
...balenando come scimitarre singhiozzanti.
e tutto svanisce in una pillola di notte odorosa di pini e gelsomino, sotto un tappeto di sangue e sudore.
il cuore rancido del mondo.
qualcuno mi fermi, per favore...
...qualcuno mi fermi...
fine.
dragovia. e mi raccomando... non fare tardi alla preghiera del vespro. sì, adso.
E cerca di non copiare dai tuoi compagni... o, se proprio non puoi farne a meno, cerca di non farti beccare.
va bene, adso.
Terzo terrazzamento. Il pianoro.
e vedi di non infilarti i diti nel naso.
Atrio dell’ateneo delle scienze arcane.
le dita, bren...
quello che è... tu non infilartene nel naso e ricordati quello che ti ho detto sui ragazzi... che pensano tutti con il... uh... pisello?
Ah! e non dimenticare di lavarti gli orecchi. Le orecchie, adso... quello che è... tu lavatele spesso e volentieri che un’otite è sempre una brutta bestia e non c’è niente di peggio del mal di orecchi... manco il mal di denti o la schienara... ho capito, adso.
ora.
e...
o porco mondo! Ma che diavolo vi è successo, ragazzi?
Più o meno... la frase esatta è “non c’è differenza fra la loro testa e il loro... uh.. pisello...” e non è la stessa cosa?
no. è più sottile. Facci caso.
heh! è una storia lunga...
Dragovia. Settimo terrazzamento. La locanda della Lontra Sventrata. Qualche ora fa.
grazie.
ecco qua!
Di niente... se ora riuscissi a procurarci anche una ciotola di stufato sarebbe il massimo.
Un bel bicchiere di succo di mirtillo per te e un bel boccale di sidro per me! cos’è quel muso lungo? animo! è la tua ultima sera in libertà! da domani comincia la è scuola! che sono preoccupata per mina.
mina sta benissimo. Sono sicuro che a quest’ora starà dormendo felice dopo essersi riempita la pancia di ghiande o di quelle skifezze che mangiano i maiali di solito.
ma non poteva entrare con noi?
Andiamo, gritta! È una locanda questa!
Non fraintendermi, la nostra mina ha più dignità di tre quarti degli avventori, ma mica puoi entrare in una locanda con un maiale!
Niente, la cameriera proprio non si vede...
dimmi la verità, gritta...
non è che sei preoccupata per la scuola?
forse...
l’ho vista andare di sopra. con bren.
è una ragazza coi capelli rossi e ricci? Una ragazza con due belle... insomma...
ah...
sì, mi pare... perché?
beh, tu resta qui. Vedo se riesco a recuperare qualcosa da mangiare.
Non aspettiamo bren?
Fidati, piccola mia... se aspettassimo bren ci toccherebbe morire di fame.
fossi in te non lo farei...
sei troppo giovane per bere... e quel sidro... beh, diciamo che è meglio che tu non lo tocchi, ecco.
posso sedermi...?
c-certo...
ti ringrazio.
Quello cos’è?
Un oggetto curioso, vero? Me lo hanno regalato degli amici... amici che vengono da molto lontano... dalle loro parti è piuttosto popolare... alla portata di tutti, diciamo...
questo che vedi invece, credo sia uno dei pochissimi esemplari della terra di nessuno... almeno per ora... è un orologio.
un orologio? come quello della torre del drago?
esatto. come quello della torre del drago. solo, più piccolo.
sì... grazie.
E questo orologio specifico, poi, segna un tempo tutto particolare... vuoi vederlo?
è bellissimo... sapevo che ti sarebbe piaciuto.
chi siete, signore?
oh, è ancora presto per le presentazioni, piccola mia. sappi solo che ci aspetta un lungo cammino insieme.
un cammino fulgido e glorioso, al termine del quale il mondo che conosciamo non sarà più lo stesso.
ci vediamo presto... ...ben jee.
ahem! buon uomo...
non vorrei disturbarvi ma io e la mia compare avremmo una certa fame... se vi assentaste solo per un attimo dalle vostre occupazioni...
no, eh?
signore non crede che tutto quel sidro... insomma... non crede che forse sarebbe prudente darsi un contegno?
urhh?!
come non detto! come non detto!
scusa, scusa... se però adesso volessi raggiungermi qua fuori... sai, dovremmo ecco... parlare...
Bren! muoviti presto! qua sta succ-
oh!
ora lo ammazzo... è la volta buona. ma non porta male uccidere un frate?
no, quelli sono gli stregoni. se ammazzi un frate ti danno un bonus in paradiso.
signorina...
dico, ma ti sei fumato quel poco di cervello che ti resta? ma se uccidere stregoni porta male... com’è che siete ancora vivo, messer gattonero?
oh, tesoro... qualcuno doveva pur farlo un monumento alla sfiga, no? eccomi qua! ma tu continua a bere e non pensarci. prometto che farò presto.
sei troppo morto. lo sai, vero? bren, ascolta... qua sta succedendo qualcosa di orribile.
l’uomo nero?! la locanda giù... l’oste e anche altra gente è come se fossero tutti dei... mostri...
sì, lo so. il tuo cadavere non sarà un bello spettacolo.
vuoi piantarla per un secondo e starmi ad ascoltare?
già. e poi c’è anche l’uomo nero.
sì. un signore. è venuto al nostro tavolo quando adso non c’era... aveva con sé un oggetto strano... una specie di orologio.
bwahahahhahahah!
cioè, un tizio si è presentato nella locanda con un campanile sulla schiena?
no scemi, era un orologio piccolo così e sopra non c’erano i numeri e mi ha chiamata...
...ben jee!
bren...?
va bene, teliamo.
forse non mi sono spiegato bene... hai presente quella cosa che hai appena accoppato? ecco, dabbasso ce n’è uno stanzone pieno, di tizi come lei.
ecco il piano... proviamo a uscire alla chetichella. se vediamo che si mette male torniamo su e saltiamo da una delle finestre.
ti devo ricordare che non siamo tutti agili come te?
beh, se dovrete salvare le chiappe vedrete che vi verrà l’agilità di due scoiattoli infoiati.
massì, rompiamoci l’osso del collo!
...oh! e poi, ci sta che la situazione giù non sia poi così...
cosa stavi per dire, bren?
ben jee! vedo che i tuoi amici non hanno bevuto l’ottimo sidro del nostre oste! me ne compiaccio!
cioè, non me lo dire... sei stato tu a ridurre così questa gente? avvelenando il sidro?
buon dio... ma cosa sperate di ottenere, voi svitati? siete solo dei gran burloni? o credete seriamente di fare uno sgarbo al pontifex o roba simile? perché vi garantisco che il pontifex non perde davvero il sonno per certe stronzate!
Sentito, Magritta? che culo!
Già, a te tutte le fortune!
no, gattonero. Questa è solo una prova generale. E ne seguiranno molte altre. La fine dei giorni si avvicina veloce ed è bene che vi prepariate. Quando l’orologio dell’apocalisse segnerà la fatidica ora questo mondo di illusioni Anzi tu e svanirà come un brutto il tuo compare, il incubo e voi non potrefrate, non passerete te fare nulla per questa notte... solo la impedirlo. piccola bene jee uscirà viva da qui.
cosa vuoi da me? Perché mi chiami ben jee?! cosa significa?!
Piccola mia, tutto a suo tempo... so che adesso sei confusa, ma al momento giusto capir-
-aaiiiiiiiiiiiiiiiii! mina!
uccideteli! uccidete i due uomini e quella dannata scrofa! ma non toccate la ragazzina!
Uau! I nostri ranghi si sono infoltiti!
beh, se proprio non ve la sentite, ragazzi, ci sarebbe sempre la famosa finestra...
GiĂ ... adesso siamo praticamente pari!
Dragovia. Ateneo delle Scienze Arcane. Ora.
...E dopo botte, ancora botte, altre botte e poi cazzotti, altre mazzate e via discorrendo. Fine della storia, elfo. non chiamarmi elfo. scusa, el... urr, alberich!
e il tipo? l’uomo nero?
scomparso. ma ha lasciato questo souvenir. ti dice niente?
Perché mi ha chiamata ben jee? Cosa significa ben jee?
no. ma farò il possibile per saperne di più.
Senti magritta, che ne dici se io, te e mina ci facciamo un bel giretto per l’ateneo, eh?
Sì, mi sembra un’ottima idea....
Hai la più vaga idea del casino in cui ti stai mettendo? In cui CI stai mettendo?
Andiamo, alberich! non vorrai credere alle parole di un invasato! di un invasato monco, per giunta!
io no... ma evidentemente lui ci crede eccome! e da quello che ho intuito non è il solo! non devo essere io a spiegarti quale sia il potere della suggestione... come una voce completamente campata in aria possa fare più danni di un terremoto. senza contare il fatto che, per quanto ne sappiamo noi, potrebbe anche essere tutto vero.
quella di ben jee è una leggenda. quella di ben jee è una profezia, tecnicamente.
stai dicendo che non accoglierai Magritta all’ateneo?
no, quello che sto dicendo è un’altra cosa...
senti, bren... il mondo della magia è uscito con le ossa rotte dalla guerra dei golem. abbiamo fatto una fatica pazzesca per trovare un posto nel mondo disegnato dai Pontifex e dobbiamo lottare ogni santo giorno per difenderlo. la mia paura è che tutti i nostri sforzi possano evaporare da un momento all’altro per colpa di una sciocchezza.
sai che non posso impedirlo. ti sei presentato con una raccomandazione del Gran Maestro Pius. non sarei mai così stupido da mettermi di traverso.
se la ragazzina, dio non voglia, dovesse far scoppiare il bubbone, se la sua presenza dovesse far precipitare nuovamente le cose a com’erano prima dell’assedio di Arendur, voglio solo farti sapere che la responsabilità sarà tua...
...e tua soltanto!
non vuoi proprio dirmelo, eh?
ben jee...
è una stupidaggine, gritta. vedrai che quando i tuoi insegnanti te ne parleranno ti farai una bella risata.
uh?
lo so, piccina. ma non puoi venire con noi. non ancora. un domani forse... se saremo ancora vivi...
non voglio lasciarvi!
è giusto che cominci a seguire la tua strada nel mondo e qua troverai persone che potranno aiutarti a farlo. tutto qui.
verrete a trovarmi, vero? tu, mina, bren?
tutte le volte che potremo. non aver paura, magritta...
abbiamo tutto il tempo del mondo.
fine.
Foresta di Tavalloron. 820 ruote dalla capitale
Bren, ma lo sai dove siamo?
Qui vicino ci sono le antiche rovine della cattedrale di San Galvano. In origine, ai tempi dei re dragoni, era dedicata ad una divinitĂ pagana. Ma poi...
con l’avvento del salvatore fu riconvertita e consacrata a questo santo difensore della chiesa emanuelita il quale...
uh?
un’altra parola e sparo.
tatanto non lo faresti mai.
Antipatico. e ignorante.
magari non ti amamazzo, quello no... ma ti gambizzo sicuro come l’oro.
Oink! Oink! Oink!
Mmm... I ragazzi sono in giro...
Mina sta indicando le rovine dell’abbazia!
contento? cosÏ avrai l’occasione di visitare anche questo inutile rudere.
prefrirei non lasciarci le penne in questo inutile rudere, come l’hai chiamato... occhi aperti...
ma dai, cosa ti aspetti di trovare? i soliti quattro zombi... la tana di una viverna, se va bene...
e se fosse qualcosa di peggio?
“dio volesse, compare...�
...dio volesse...
invece dovremo accontentarci dei soliti quattro zombi...
ci voleva, prima di cena.
Bren, guarda! ce n’è ancora uno!
Gattonero...
Ti stavo aspettando...
eh?
BREN!!!
ma che diavolo...
AAARRGHH!!!
bel trucco... spero che tu ne conosca qualcun altro e che sia maledettamente buono, altrimenti...
altrimenti cosa, gattonero?
Qua non stiamo piĂš giocando secondo le tue regole, ricordalo. quanto al campo da gioco...
non dirmi che non lo riconosci...
eri uno di loro, prima del fallimento...
ora, come allora, non ti hanno ucciso.
non possono...
E sai perchè?
Misericordia?
indifferenza?
no...
Qualcuno ti vuole ancora vivo... Qualcuno che sa del tuo potere...
potere...?
oddio, ti prego no! non dirmi che è quello che penso!
invece sĂŹ, gattonero.
era chiaro, bren, fin dalla tua nascita.
il daagdaril? andiamo, non puoi dire sul serio...
andiamo, nessuno dovrebbe vedere sua madre mentre, beh... che diamine, amico!
tu hai il potere, sei uno dei pochi... tu puoi percepire la presenza del santo Daagdaril.
lieto di strapparti un sorriso, cacciatore...
E mi stai facendo perdere tutto questo tempo per una leggenda? Ogni leggenda ha il suo fondo di verità.
il supplizio dell’Emmanuele non è leggenda...
i vangeli, il verbo, non sono leggenda...
uno degli apostoli del salvatore, Giuseppe d’Arinania, conosceva bene la grandezza del Figlio di Dio.
Sapeva che la sua forza sarebbe durata in eterno... e ha provato a raccoglierla... nel Daagdaril!
ha usato il potere della sacra coppa per compiere miracoli in nome del signore.
persino molti maghi pagani si sono convertiti, di fronte ad esso.
Non so come, ma in questo momento mi ricordi Adso. PerchĂŠ mi stai dicendo tutto questo?
Vedi, Bren, stringere un patto con il maligno ha i suoi pro e i suoi contro...
anche per un re dragone!!!
E tu saresti un autentico re Dragone???
In poca carne e molte ossa.
Alleati con me, Brenno Dalle Corone. Aiutami a ritrovare la reliquia e ti ricompenserò come meriti.
Amanti... ...potere... ...oro... ...forza disumana...
Offerta interessante. Sai che ti dico?
Prevedibile... Ma non sottovalutare il mio potere...
di forza ne ho anche troppa... dovresti vedermi quando apro i barattoli di conserva.
e non per vantarmi, ma le ragazze cascano giĂ ai miei piedi. quanto alla ricchezza, sono buono solo a sperperarla. direi che non fa per me.
...unito a quello del Daagdaril...
...Potrebbe donare la vita a chi non c’è piÚ.
lasciamo riposare il povero draxus, per favore... se lo risvegliassi sarebbe capace di prendermi a bastonate in testa fino al giorno del giudizio. Draxus sta bene dove sta... in un mondo migliore.
E vuoi lasciare anche lei, in un mondo migliore?
Marianna...
L’amore è un sentimento egoista. Ti manca, vero?
Posso farla tornare in vita, bella e giovane come un tempo.
Potreste essere felici...
Potreste vivere la vita che vi è stata negata.
Guarda, il motivo per cui sono venuto all’abbazia. Una mappa che ci darà alcune indicazioni sull’ubicazione del Daagdaril.
Marianna...
Vieni con me.
no.
Cosa vuoi fare?!?
secondo te?
PICCOLO MOSCERINO INGRATO! AAAAHHH!!!
Io, Tyrus II di Dragovia, mi umilio scendendo a patti con un parassita come te e questo è il ringraziamento?
Tu farai come dico, bren gattonero! non puoi sottrarti! non ne hai il diritto! non-
uh?
Non sarà che stai parlando un po’ troppo, amico? e guarda che detto da me...
las... lashhhiam...
ennò! temo proprio che non ti lascerò... e non tentare roba tipo fulmini o schifezze simili col sottoscritto, non attaccano... ho amici nelle alte sfere, io. amici a cui non piacciono i tipi come te.
e poi, pensa un po’ che occasione mi stai dando... una volta tanto gli salvo la vita! hai la più vaga idea di quanto glielo rinfaccerò?!
bren!
oink?
Stai bene?
Comincia ad andare a prendere i muli. Io vomito un altro po’ di sangue e ti raggiungo.
sì... A parte il fatto che puzzo come un pollo arrosto.
Mina ci ha messo un po’ a trovarti, dentro a quella bolla nera... cosa accidenti è successo?
Un mostro che fa un lungo discorso invece che dare il colpo di grazia. Routine.
Sicuro di non voler riposare?
riposare? certo... ma magari spostiamoci da qualche altra parte, eh? in un sano posto che pulluli di vino e baldracche.
Sta bene. Allora, visto che manca ancora un po’ al prossimo paese, posso continuare con la storia di San Galvano...
E’ stato un grande protettore della chiesa Emanuelita, ai tempi dell’antica guerra contro Legione...
...e si è distinto soprattutto per il suo contributo nella battaglia di novgoroz, quando, alla guida di un manipolo di valorosi ha fatto irruzione nelle linee nemiche...
...Ma mi stai ascoltando?
breeen?
fine.
lascia fare a me.
c’è da fidarsi?
vuoi darmi credito una volta tanto?
no, fidarmi mi fido... è che non sono abituato a stare in questa posizione.
dite chi? oh, in generale... attenta, attenta... aspetta... ahi!
sarà una cosa veloce.
dite sempre così.
hai capito benissimo! fai piano, va bene? ahi?
ahi!
ho capito bene? hai detto “ahi”?
non credo alle mie orecchie. non sai quanti darebbero un piede per il privilegio...
...di ricevere le mie cure!
si chiamano masochisti, nenya.
tu sei l’ambasciatore dei masochisti. e poi quante volte ti hanno ferito? quante ossa ti hanno rotto? quanti...
ricordi che è stata una tua idea? almeno questo?
sì, è vero è stata una mia idea... ma di idee del cazzo me ne vengono tante.
tanto di tutto. ma è diverso.
devo solo ripassarlo, ci vorrà un secondo. e comunque non stava sbiadendo.
mio dio, che lagna! se i tuoi nemici sapessero che razza di fighetta sei...
lo so, ma non si sa mai. e poi meglio che lo faccia tu piuttosto che qualche buzzurro scriteriato o qualche zoticone delle brume.
tu tieni chiuso il beccuzzo così potranno contorcersi nella loro ignoranza.
fatto!
di già?
te l’ho detto che sarebbe stata una roba breve.
un po’ di sidro?
Per un attimo ho sperato che avessi dimenticato.
Sperato?
Beh... forse ho avuto paura che ti fossi dimenticato.. dipende dai giorni.
i tuoi tatuaggi... tranne la scritta, ovvio, quello è normalissimo inchiostro... ma gli altri...
Capisco. Davvero? SĂŹ, Nenya. Capisco. Davvero.
sono simili ai tuoi. giĂ .
solo che i tuoi li hanno fatti i nani di mezzovallo, vero? riconosco lo stile. non credevo li facessero anche ai gambelunghe.
cosa vuoi che ti dica? sono un ragazzo fortunato... e non ti va di parlarne. mi leggi nel pensiero.
e non ti va di parlare neanche di quell’altra cosa?
credo di no... no.
bren, è tutto a posto. sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, sapevamo che... quale parte di “non mi va di parlarne” non ti è chiara?
sì, ma questa cosa riguarda me. non credi che debba avere un po’ di voce in capitolo?
no.
è perché sono una donna?
quanto sei scema, nenya...
hai sorriso! è bello quando sorridi. non sorridi mai. ma se sorrido sempre!
quello si chiama ghigno, bren.
sottigliezze.
ti va di abbracciarmi un po’?
farò questo sforzo.
ho paura, bren.
Due anni fa...
so che stai tremando, gattonero! dentro di te le viscere si annodano e i pensieri fuggono in mille direzioni diverse! sai che è la fine e non te l’aspettavi! hai consumato le tue proverbiali sette vite e...
ma è mai possibile che non stiate mai zitti?! ma che cazzo avrete mai da blaterare? non potete crepare in silenzio una volta tanto?
io non posso morire, ammazzastreghe... e anche se riuscissi a uccidermi io ritornerei! posso sconfiggere la morte, posso ripercorre a ritroso la via degli inferi e posso farlo più e più volte! scioccato, eh?
ehhh! da morire!
ridi pure!
ora i miei custodes si prenderanno cura di te, gattonero!
non aver paura, ci vorrĂ un attimo e...
e tu dove cazzo eri finito, si può sapere?
...e...
questa cripta è un incubo, bren... è avvolta in una rete di illusioni da panico! mi sono voltato un attimo e mi sono ritrovato in una specie di serra con tutti questi cetrioli giganti...
sĂŹ, tu i cetrioli li vedi anche nella minestra...
ah-ah-ah, che spiritoso! ma i pensato di recitare? oppure a un futuro come buffone di corte?
fossi in te mi preoccuperei del tuo di futuro!
bren, ma cosa sta facendo il tipo dietro di te?
ah, lui?
conosci il tipo... stregone da strapazzo, esperto in sortilegi di evocazione e illusioni, fa sparire una quindicina di tizi e li scuoia per prendersi i tatuaggi...
la solita roba...
oh, san lafkadio...
hai sentito anche tu?
sĂŹ... veniva da lĂŹ...
allora aveva ragione, quel demente... può davvero tornare dal regno dei morti.
e se non ho capito male, servirà a raccogliere i brandelli di anima del deficiente che ho appena accoppato finché...
esatto, finché non tornerà dall’oltretomba per prendersi il corpo della ragazza...
già. il tatuaggio sul corpo di quella poveretta... la sua apprendista, credo... è una specie di simbolo di evocazione...
sai cosa dobbiamo fare, bren.
scuoiarla?
non essere stupido.
e allora tu non dire ovvietà! e cerca un rimedio!
è magia del sangue, bren! banale, stupida e potentissima! e poi i tatuaggi sono robe permanenti. e tu lo sai meglio di tutti.
non c’è rimedio.
fra quanto? fra quanto cosa?
fra quanto il coglione infernale possederà la ragazza?
a una prima occhiata, così...
direi un paio di anni...
ora.
stai bene? non hai un po’ freddo?
un po’.
è ora.
non dirmi che non hai già pensato alla tua...
una cosa alla volta, nenya...
l’hai fatta tu?
che ragazza previdente, eh?
è macabro, cazzo...
non è così facile.
Bren, basta cazzeggiare. fallo. non lasciare che quel merdoso mi violi ancora. fallo.
invece sì.
invece no! ma per chi cazzo mi avete scambiato tutti? tiri una leva e Bren ammazza questo? ne tiri un’altra e Bren ammazza quello?
va bene, forse mi diverto tanto!
beh, non è che mi diverta ad ammazzare gente a destra e a manca!
bugiardo...
e va bene, forse mi diverto un po’! tanto...
ma non voglio ammazzare te, capito?! ci sarà pur un modo...
ci dev’essere un modo per...
vediamo come te la caverai adesso, senza il tuo esorcista...
chi si rivede...
e addio, nenya. bentornato, pezzo di merda.
Ho provato a guardare il meno possibile il corpo di nenya, mentre ricoprivo la sua fossa. Mi è mancato il coraggio. non volevo scoprire quale espressione le fosse rimasta stampata sul viso... se fosse qualcosa di suo, come dolore, rabbia, tristezza... o affetto magari, affetto per me...
o se fosse qualcosa di quell’altro, del mostro...
E mi è venuto da pensare... da pensare a tutte le ragazze, a tutte le donne che ho visto morire... a volte per colpa mia e a volte no...
e c’è una sola cosa che mi dà un po’ di consolazione, ancora adesso... una sola...
fra molto poco, tutto finirà. è già scritto.
e nel bene o nel male, non sarò più costretto a sopportare questa merda.
fine.
passo delle querce. feudo di baar. dieci anni fa. ...chi o cosa amare...
al posto del cuore certa gente ha come un fiore, meccanico...
...e che dice loro cosa fare, cosa pensare...
...un aggeggio che gira su se stesso click-clack-clickclack...
al posto del cuore certa gente ha solo un ticchettio. sommesso.
novgoroz. confine orientale del feudo di baar. ora.
sfidando le intemperie e l’arido suolo del nord...
E anche quest’anno, come ogni anno... dopo mesi di sudore e dedizione e perseveranza... io, Gianluca Castracane, conte e borgomastro della bella città di Novgoroz ho l’immenso onore e il piacere di inaugurare la Festa delle Messi! e che Iddio Nostro Signore vi benedica tutti!
mio signore, vi ricordate di me?
brenno! cosa ti porta da queste parti?
che mi venga un...
niente, passavo di qua... lo sai, ho sempre avuto un debole per le feste delle messi...
oh, ricordo bene quelle che dava tuo padre, le più belle dei cinque feudi...
ma so che non ti piace affrontare l’argomento.
voglio sperare che accetterai la mia ospitalità?
no, infatti.
ti ringrazio, ma ho già preso alloggio in una locanda. ho lasciato il mio compare a poche ruote da qui... siamo in viaggio... in viaggio di affari, capisci...
capisco eccome...
beh, se ci ripensi la mia casa è la tua casa, bren. invita pure anche il tuo compare... si tratta sempre del celebre adso da freddariva, o hai già finito per farlo accoppare?
no, è sempre lui. purtroppo.
bah... dipende dai giorni!
è davvero così bravo come dicono?
stammi bene, gianluca.
stammi bene anche tu, ammazzastreghe..
hai circa dieci secondi per dirmi chi sei e cosa vuoi. poi la mia bacchetta magica farĂ PUM! e due alucce benedette ti spunteranno dalle spalle per portarti in alto, lassĂš.
abbassa pure il ferro, messer gattonero. sono una collega.
al posto del cuore certa gente ha una specie di pietra.
ma a differenza di tutte le altre pietre e rocce e sassi...
...questa pietra non si consuma col tempo e le intemperie...
jasmina, scappa!!
jasmina!!
diventa solo piĂš dura. e grossa. e pesante.
arcadia del clan norrisky... mai sentita... e sì che voi cacciatrici siete anche poche.
sono un’apprendista.
non vorrei essere la tua apprendista per tutto l’oro del mondo. a quanto ne so, la gente che ti circonda ha la tragica abitudine di fare una brutta fine.
e allora cosa vuoi?
ti dico già che io non prendo apprendisti. non voglio palle al piede. mi basta già il frate.
c’è un demone. qui a novgoroz. un demone potente. pensavo ti potesse interessare...
tanto per chiarirci, signorina... novgoroz è un degli angoli più pacifici dei feudi, eufemismo per non dire che il livello di’infiltrazioni demoniache qui è praticamente nullo...
e non ti sei mai chiesto perché? voglio dire, in tutta la terra di nessuno gli attacchi delle forze infernali si stanno moltiplicando, invece qui a novgoroz è tutto tranquillo...
e la tua teoria sarebbe...?
territorio. gli agenti del buio non si avvicinano alla città perché sanno che è già il territorio di qualcuno. qualcuno di grosso.
uohuoh-uoh! il conte gianluca cosa?!
continua...
ho detto che il conte gianluca dà-
la verità è che il conte gianluca dà asilo e protezione a un antico demone chiamato Bedram, noto anche come il divoratore di cuori....
ho capito quella parte, non sono sordo... è che mi sto sforzando di dire alle mie orecchie di ignorare quello che hanno appena sentito.
io non aspetterò un bel niente! lascia che ti dica una cosa, arcadia di montezuma o da dove diavolo vieni... conosco gianluca da una vita, ma mi rendo conto che questo non basterebbe a scagionarlo... anzi, il fatto che sia mio amico potrebbe solo aggravare la sua posizione... ma non è questo il punto... qualche anno fa mi avevano incastrato, incastrato col fischio... una congrega di stregoni era riuscita a convincere il duca di una borgata qua vicino che io fossi un alfiere del buio e il duca, un beota dedito all’acquavite e alla e se non zoofilia pensò bene di fosse stato per darmi fuoco come a Gianluca a quest’ora un cerino... non sarei qui a sentire certe stronzate uscire dalla tua bocca di poppante...
posso provartelo... se aspetti stanotte.
oh, ciccina... ammazzavo demoni da prima che tuo padre si dimenticasse di zompare fuori da mammà...
c’è un limite agli insulti che puoi sputarmi addosso, gattonero... oddio, che paura!
quello che hai paura qui sei tu... e di cosa avresti più paura, bren? della verità o del demone? non è che il famoso ammazzastreghe di cui tutti parlano sottovoce sia in realtà un colossale bluff?
lascia fuori mia madre...
oh, cazzo! ma dove siamo? all’asilo?
tua madre può farmi una ricca sega, così va meglio? e fossi in te correrei a nascondermi sotto la sua sottana prima che perda definitivamente la pazienza e non mi decida a darti una bella sculacciata.
lascia. fuori. mia. madre.
lo dico per il tuo bene, ragazzina. e lo dirò una volta sola. non estrarre mai un’arma se non sei disposta ad andare fino in fondo.
e andare fino in fondo con il sottoscritto è una roba bella tosta, te lo garantisco.
e non sopravvive niente, lĂŹ dentro.
al posto del cuore certa gente ha una voragine. nera.
nemmeno il silenzio
al posto del cuore certa gente ha soltanto una scheggia di notte.
taegrim, il popolo errante...
questo è ciò pensa la maggior parte della gente...
zingari pulciosi.
questo è ciò che sono... ladri e beoni che si accoppiano come conigli...
padre con figlia, fratello con sorella... li salva solo il fatto che furono fra i primi ad abbracciare la fede emanuelita.
così, quando il vento è girato e i dragoni si sono votati alla sagitta, si sono risparmiati un bel porgrom...
chiamali scemi!
colpirà qui.
il demone... colpirà qui. stanotte. a nessuno interessano i cuori di taegrim. bedram terrà qui il suo banchetto. fa così da sempre. ti dico anche come andrà. li ucciderà tutti... strapperà i cuori dai petti di tutto loro e lascerà viva solo una bambina...
eh?
e quella bambina... quella bambina vorrà essere morta.
e va bene! cosa vuoi che facche mi cia? presenti dal mia amico gianluca dicendogli che gli è sfuggito un demone da sotto il naso? o peggio, accusandolo di girare volutamente la schiena davanti a una porcheria simile? e questo in base a cosa? a un tuo presentimento? in base all’intuizione di un’apprendista ammazzastreghe senza un tutore?
non te lo chiederei mai.
e allora cosa diavolo mi stai chiedendo?
ascolta...
è viva? sÏ... pare di sÏ...
cielo, che scempio... dici che sono stati i banditi?
non lo so, non so che dire... ma se i responsabili di questo massacro sono ancora nei paraggi faremo meglio a muoverci.
e la piccola? che ne facciamo? ci sarebbe il convento delle suore di santa lucia a dieci ruote da qui... è sotto la protezione del clan norrisky, gente fidata. se deviamo rischiamo di arrivare in ritardo. sai come la prende il cardinale.
si fotta il cardinale. dammi una mano, tiriamola su.
al posto del cuore certa gente... ...certa gente...
esci, bedram. è l’ora della pappa.
ma cosa...?!
che cazzo stai facendo, gianluca?
bren?
dammi una giustificazione, una qualsiasi... perché davvero, non voglio credere ai miei occhi...
bren, è... è complicato... quando ho trovato l’amuleto e la pergamena di evocazione ero giovane... volevo tutte le cose che vogliono i giovani nobili... sai, potere, ricchezza...
poi questa cosa, mi ha preso e...
sai cosa? non lo voglio sapere. non mi interessa. ne parlerai coi tipi del tribunale.
oh, bren, vecchio mio, se credi davvero che mi lascerò prendere devi aver capito male...
richiama il demone e consegnati. non costringermi a fare qualcosa che non voglio fare.
quello che potrai fare, bren, sarà morire. e non credere che mi piaccia. ma sei stato tu a volerlo.
prendilo, bedram! prenditi il suo cuore!
e tu ragazzina?
chi sei? quella che gli scalda il letto?
da quel che ricordavo al vecchio brenno piacevano piĂš mature e piĂš paffute... ma sai, col tempo si cambia...
tu invece non sei mai cambiato, vero? ci conosciamo?
dieci anni fa, passo delle querce...
ohoh-oh... sei tu!
GRAAAAA!
e pochissimo tempo per farlo, ormai.
bastardo!
sei stata una delle prime... ma certo, mi ricordo di te! e di tua madre, anche! dio quanto urlava! urlava il tuo nome, giusto? com’era? regina? marina? jasmina...
beh...
...hai ancora tanto da imparare, jasmina!
e così servi il mio vecchio amico gianluca, demone...
cos’è? mangi i cuori, i cuori ti danno forza e la forza va tutta a lui?
io non servo nessuno!
è un incantesimo di obbedienza?
bedram non obbedisce a nessuno! no, mica!
vediamo, bedram... nipote di rangor, il seminatore oscuro, giusto? terzo nella linea di legione... dio, quanto dev’essere umiliante... rrrraaahhhh!
senti un po’, bedram... perchÊ non ne parliamo un attimo?
YAAAAAAAAAA!
va bene, fine dei giochi...
è stato bello, jasmina, mi hai fatto tornare indietro negli anni, hai riportato a galla emozioni che non provavo più da un pezzo...
ora però, basta nostalgia... com’è che si dice? la vita continua.
almeno per me.
su quest’ultima affermazione avrei qualche obiezione da porre.
bren?! ma come...?
se non riesci a batterli, fatteli amici.
come ho fatto a sconfiggere il tuo demone? c’è un vecchio detto...
credo che il mio periodo al vostro servizio stia per terminare, caro conte di novgoroz.
ascolta, brenno, non puoi farlo, ci consociamo da una vita, conoscevo tuo padre...
ehi, non puoi accusarmi di questo! la mia famiglia non c’entra niente con la sua morte!
vero, e non mi pare che tu e la tua famiglia l’abbiate difeso a spada tratta, quand’è stato il momento...
ti ho salvato la vita!
infatti non ti sto accusando di niente. sei tu che hai tirato in ballo mio padre. io ti ho solo risposto. cerca un argomento più valido.
ecco, questo sì che è un argomento valido.
ah! trovato! vediamo, come potremmo risolverla...?
tu hai salvato la vita a me... io la salvo alla ragazza...
e lo siamo anche io e te, vero, bedram?
...e siamo pari!
prendi il tuo amuleto e fila!
sĂŹ, gattonero. siamo pari. ma solo per stanotte.
solo per stanotte.
avremmo dovuto uccidere anche il demone. prego, arcadia, non c’è di che. ora magari, siediti che ti bendo quelle ferite... sto bene... si vede! al ritmo con cui stai pisciando sangue se non ti bendo e se non troviamo al piÚ presto un cerusico starai ancora meglio. dicono che il paradiso sia una bomba in questa stagione!
ma non lo farò.
grazie.
sai, riguardo quella storia del tutore... se mai un giorno avessi bisogno di qualcuno che parli per te davanti al tribunale...
di niente. era la cosa giusta da fare e l’avrei fatta comunque. semmai, sono io che dovrei ringraziare te.
cos’è, ci hai ripensato?
vedi, il fatto è che non sono così male quando mi consoci meglio. lo so quello che dicono di me, ma la gente non dovrebbe dargli troppo peso.
la verità è che ho un cuore d’oro, io. al posto del cuore certa gente non ha quasi più niente.
giusto una scintilla, forse.
e a volte una scintilla è quanto basta.
fine.
oh, no... Oh, sĂŹ...
allora, piccola serpe? come va la scuola? tutto bene?
sì... cioè, no... cioè... è che qui sono tutti così... severi... ci fanno studiare un mucchio e pregare, anche... e io... io, lo sai, non sapevo nemmeno leggere e scrivere fino a qualche mese fa...
ho imparato in fretta, però... mi è venuto facile...
uau. e comunque grazie... per tutto questo... ne ho bisogno.
heh! a te viene tutto facile... anche combattere, non te la cavi male... immagino valga solo per Magritta degli spettri...
già, è così che ti chiamano i bardi adesso.
magritta degli spettri???
figurati! e poi una signorina deve sapersi difendere!
mica puoi sperare di salvarti la buccia solo con qualche abracadabra!
che buffi questi cosi...
quei cosi, come li chiami tu, sono una reliquia mica da ridere... e solo un demente come me potrebbe usarli per addestrarti... ma cosa vuoi farci, metterti in mano una spada non mi sembra prudente. per ora.
ehi, stecco ammuffipuoi to sarai te. non erano dirlo forcosì antichi e spaventosi e te. sono antichi e affascinanti e bla-blaper spaventosi. e sono miei. bla fino a un attimo l’amor del cielo, quindi vedi di non farti fa? signor taccagno. mica strane idee. sì, e speravo che me li regascommetto lassi. e poi sai che gran che hanno pure dono, due stecchi una storia fighissiammuffiti. ma alle spalle.
Certo che sì! se vuoi te la racconto... sai prima di ricominciare a prenderti a calcioni in quelle chiappe secche.
oh, come si può dire di no a un fine affabulatore come voi, messere!
hanno un’aria così... antica... e spaventosa...
“Allora, c’era questo tizio che abitava in questa città, in non mi ricordo quale feudo... era uno stregone, credo o qualcosa del genere...” “mmmh... vedo che hai le idee chiare!”
“per farla breve, il nostro amico, un bel giorno, porta tamburo e bastoni su un colle che domina la città... vai a sapere cosa l’ha fatto scattare... forse l’aveva mollato la tipa, forse era solo incazzato col mondo, fatto sta che il nostro uomo si piazza lassù, da dove può dominare tutto l’anbaradan...”
“zitta che sennò perdo il filo... dov’ero rimasto? ah sì! insomma, questo fenomeno aveva messo le mani su un reliquia niente male... una roba che era appartenuta ad uno dei generali di Legione, ai tempi delle grandi guerre, sai... si chiamava tamburo del tuono e quelli che ho in mano adesso, ciccina, sono i bastoni che servono per suonarlo...”
“e poi...”
“una botta terrificante! Solo al primo tonfo vengono giù due case, una locanda e alcune delle mura interne della cittadella...”
“e così via... il nostro amico pesta quel tamburo come un buzzo di pomo e la città balla che neanche una puttana taegrim alla festa delle messi...”
“al secondo tonfo tocca al campanile e a svariati palazzi... roba da non credere! come se un titano intrappolato sotto terra stesse cercando di farsi strada a capocciate, per liberarsi...”
“a un certo punto però...”
e ora voglio vedere se mi riesce chiudere occhio.
morale della favola, piccola mia, non rompermi i coglioni quando sto dormendo. divento cattivo.
tu sei già cattivo.
vabbeh, allora divento più cattivo del solito. oh, mio eroe, quale rudezza! sono così scossa da tanto ardore.
ecco, prendimi adesso! ti donerò tutta me stessa e la mia virtù!
heh, aspetta di avere qualche anno e qualche taglia di reggiseno in più. poi se ne riparla.
fine.
Questa è la frase che a un certo punto Bren rivolge alla povera Nenya e questo è quello che penso di me stesso, mentre mi ritrovo a scrivere queste righe (e lasciamo perdere Jovanotti, occhei?). Ma davvero, non riesco a pensare nient’altro se sono qui, a buttare giù la postfazione per il nuovo albo del Cacciatore di Streghe più cialtrone della Terra di Nessuno. E’ un privilegio che mi riempie di orgoglio, è una soddisfazione senza pari. E spero di vivere altri momenti come questo, in futuro, spero sinceramente di ritrovarmi a chiudere molti albi realizzati con altrettanta passione e dedizione. Ma adesso, voglio parlarvi delle storie che avete appena letto, due note di colore, così, per condividere con voi qualche chicca sulla loro gestazione e il loro definitivo parto. Il soggetto di Veleno è roba d’annata: stiamo parlando di primi anni novanta, un’altra epoca! Sostanzialmente, volevo una storia tesa, dove volassero un sacco di legnate e dove Bren avesse l’occasione di affrontare una sorta di nemesi, un nemico vero. Volevo un bel duello all’ultimo sangue e volevo che Bren lo combattesse a handicap, contando solo sulla sua rabbia e la sua incoscienza. Il risultato è una storia che mi ha gasato infinitamente, merito soprattutto del fantastico lavoro svolto da Simone: ho conosciuto Mister Garizio a Mantova Comics dove ho avuto modo di apprezzare le tavole di prova che stava realizzando per diversi progetti, inclusi alcuni suoi esperimenti davvero molto interessanti. E’ stupefacente come un disegnatore così giovane possieda una simile padronanza dei propri mezzi e va da sé che, muovendosi bene, per lui il futuro potrà essere soltanto roseo. Sempre a Mantova Comics (una costante, vedrete!) ho conosciuto anche Marco Furlotti: avevo già avuto modo di leggere e gradire il suo Malasorte e in occasione della fiera lombarda abbiamo trovato il tempo di fare una bella chiacchierata e di scambiarci i rispettivi volumi. Lui si è dimostrato interessato a scrivere qualcosa su Bren e io, ovviamente, non ho potuto che invitarlo alla festa! Poi, come capita in questi casi, tornati dalla fiera ci siamo un po’ persi di vista, assorbiti entrambi nel turbine delle proprie occupazioni. E’ stato il leggendario Teo Scalera a fare da tramite per la buona riuscita della collaborazione: mentre mi parlava di un disegnatore estremamente interessante (Simone Ragazzoni, appunto... il giovanissimo e bravissimo autore di Oggi, Zuppa!) è ritornato fuori il nome di Marco e il progetto di vederlo alle prese con Bren... da lì, riagganciare i contatti e far partire il tutto è stato un attimo e voi avete potuto gustarvi le scellerate imprese di Tony Diabolacci e del suo Gastronomicon! Ad Antonio Solinas invece mi lega un’amicizia che risale ai tempi del primo volume di Madadh: l’idea di averlo ospite in uno dei mie fumetti non mi ha mai abbandonato e così, in occasione del nuovo volume di Bren, sono tornato alla carica. Antonio non solo ha accettato, ma anche sfoderato una storia delirante e irresistibile, qualcosa che mi sarebbe piaciuto scrivere e che mi ha provocato un sincero e del tutto positivo moto d’invidia. Nella famosa città di Mantova (aridaje!) avevo incontrato anche Daniele: mi erano piaciute molto le sue cose e, nonostante non fossero proprio in tono con le atmosfere di Bren, ho pensato che fossero perfette per le sventurate avventure di Maurilio di Montetempesta... beh, anche Antonio l’ha vista così e quando gli ho sottoposto alcuni disegnatori per la realizzazione del suo script ci ha messo mezzo secondo per scegliere Daniele. Ecco, Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare il Golem (e la Bumba) aveva ai miei occhi ha un solo difetto: avrebbe dovuto essere a colori. Colori acidi, sparati, lisergici. Per compensare questa mancanza è intervenuto un mio vecchio amico... Alberto Bontempi è probabilmente una delle persone più gentili e disponibili che io conosca ed è anche un colorista spaventosamente dotato. Il suo tocco ha aggiunto al lavoro di Antonio e Daniele una nota di classe indelebile! Venendo a La Gentilezza degli Sconosciuti, c’è poco da dire... conoscete il Gadaldi, è uno dei disegnatori più kirbyosi e potenti in circolazione, è uno che riesce a trasmettere delirio e follia come pochi. Mi serviva il suo tocco per questo affresco di disperazione e miseria umana e siccome era da troppo tempo che non combinavamo qualcosa insieme non si poteva davvero rimandare oltre. Se siete fan di Nick Cave, ragazzi, questa storia è dedicata a voi! Di Locande, Orologi, Profezie e Separazioni è invece una delle poche storie in cui cambia effettivamente qualcosa nella continuity di Bren: Magritta esce dal gruppo. Momentaneamente, occhei, ma è pur sempre un arrivederci. E poi, mi serviva un buon pretesto per cominciare a descrivere la componente magica del mondo di Bren, Ateneo delle Scienze Arcane incluso. Questa storia mi permetterà,
in futuro, di esplorare tutto un universo che nelle avventure di Bren rischierebbe di trovare poco spazio. E già che la vera protagonista di questa storia è la piccola Gritta, consentitemi un bell’applauso a Mario Del Pennino: la sua versione della Figlia degli Spettri è esemplare, ha catturato alla perfezione l’innocenza e la fragilità del personaggio e di questo gli sarò eternamente grato. E sarò eternamente grato anche a Tazio perché è riuscito a trasmettere quel senso di ineluttabilità che mi attraversava mentre scrivevo I Nostri Splendidi e Stronzissimi Giorni Contati. Conosco Tazio da diversi anni e ho sempre ammirato il suo lavoro di illustratore, soprattutto quello sulle figure femminili. Ad ogni modo, non sapevo che fosse interessato a fare anche fumetto e quando me lo ha comunicato avevo già bella e pronta la storia adatta a lui! Solo lui poteva rendere giustizia a un personaggio dolce e tormentato come Nenya e credo l’abbia fatto... alla grande! La collaborazione con Marco “Daeron” Ventura invece è nata quando l’anno scorso è venuto a trovarmi allo stendino del Camper, nella Self Area di Lucca Comics. Dal momento che era in fiera per proporsi come sceneggiatore mi è sembrato quasi doveroso chiedergli se gli andasse di scrivere qualcosa anche per i nostri progetti. Il tempo di tornare a casa dalla trasferta lucchese e mi erano già arrivati quattro soggetti per Bren; tutti e quattro molto interessanti. Ma alla fine, la scelta di puntare su La Leggenda del Dagdarill è sembrata a tutti e due la migliore. Per dare forma allo script ho chiesto una mano a un altro ragazzo conosciuto nella Self: mi erano subito piaciute le cose di Guido Occhipinti, mi ricorda uno dei miei disegnatori preferiti, lo scozzese Frank Quitely. Così, a un anno di distanza, tutti i tasselli sono andati perfettamente al loro posto! Su Al Posto del Cuore, la storia disegnata dal sensazionale Federico Bertoni, potrei dire davvero molte cose, ma ne basterà una... non so se sia una delle storie migliori che ho scritto, ma è senza dubbio una di quelle che ho “sentito” di più. E tenete d’occhio Arcadia Dalle Due Spade. Tornerà. Ed eccoci all’epilogo: anche la storia del Tamburo del Tuono mi ronzava in testa da qualche anno e stavo giusto aspettando l’occasione buona per tirarla giù. Vedere i lavori di Enrico Montalbani mi ha definitivamente convinto: era lui il tipo giusto! Enrico ha lavorato a queste otto tavole con una passione e un’intensità tali che mi hanno letteralmente stupito! Fino all’ultimo ha continuato a proporre variazioni e migliorie e io che cercavo di fargli capire che occhei, era apposto così! Anzi era fin troppo apposto così! Spero sinceramente di avere a che fare ancora con lui in futuro! E questo, carissimi i miei bon bon, è quanto. Ovviamente è già in cantiere un terzo albo di Bren e ovviamente mi auguro di ritrovarvi ancora qui, la prossima volta. Se le storie che avete letto vi sono piaciute solo un decimo di quanto sono piaciute a me, scommetto che sarà così! Nel frattempo, vi abbraccio tutti! Che possiate sentirvi fortunati, ogni giorno della vostra vita! Tommy.
Tommaso Destefanis è, insieme a Michele Bertilorenzi, il co-fondatore del Crazy Camper. E’ anche l’autore di innumerevoli e illustri progetti fra cui il mobiletto in cucina che ho spitturato di blu e la cocombola (in italiano cocomero) che ho imbottito di limoncino e di tutti i liquori che ho trovato in casa e che alla fine ero così imbriaco che credevo di essere San Francesco che predica ai salmoni, in Norvegia. (Tommy ringrazia l’angelo che risponde al nome di Ambra Gentili, senza la quale combinerebbe ben poco nella sua vita. Un altro mega-grazie se lo becca tutto quel gran figo di Michel Mammi per la splendida cover e per il puntuale ed immancabile appoggio. Uno specialissimo ringraziamento è destinato a Matteo Scalera che gli ha presentato, nel corso degli anni, tanti giovani e scintillanti talenti che sono stati messi puntualmente a lavorare come schiavi. E l’ultimo, sentitissimo grazie va appunto a chi, oggi come ieri, ha permesso a Bren di esistere: tutti i disegnatori e le disegnatrici, gli sceneggiatori e le sceneggiatrici che sono saliti a bordo del Camper!) Enrico Montalbani nasce 36 anni fa.E’ la prima volta che disegna un fumetto. Nella vita per ora fa tutt’altro. E non ama particolarmente parlare di sé in terza persona. Vive a Bologna. (Enrico desidera ringraziare Dmia per la pazienza, Gabriele per il lavoro, la scuola Comics tutta, per tutto (in particolare a A.A, C.M., S.L. per il tempo) e la classe tutta, perché ce n’è solo una. Grazie a tutti voi.) Tazio Bettin è un disegnatore autodidatta al suo esordio nel mondo del fumetto, dopo una lunga storia come illustratore presso case editrici di giochi di ruolo come White Wolf Game Studio. Laureato in lingue, ha vissuto per anni in Giappone lavorando presso una casa editrice di manga. (Tazio ringrazia Riccardo Gamba, senza il quale non avrebbe intrapreso questa strada.) Marco Furlotti è un illustratore e autore di romanzi per ragazzi e libri per bambini, autore e sceneggiatore di fumetti (Malasorte). E’ un Parmigiano Doc ed è il coordinatore dello studio di fumetti, disegno e grafica “Brontola studio”. (Marco vuole ringraziare Tony: “L’universo fantastico che hai in testa, sarà sempre tra i miei libri preferiti, entusiasmante e contagioso.”) Simone Garizio, Classe 89, è un giovane disegnatore al suo esordio. (È stato bello partecipare alla realizzazione del secondo volume di Bren! Per questo, ringrazio Tommaso, in primis, che ha dato a me e ad altri disegnatori la possibilità di esordire! Un grazie alla mia famiglia, molto numerosa (tra nonni cugini e zii perdo il conto!), in particolare i miei genitori, Franco (Babbo)e Mirella (Madre!) con il loro impagabile appoggio, e anche mio fratello Davide. Grazie a Maurizio che mi ha aiutato moltissimo a crescere, più come persona che come disegnatore, e che sopporta con incredibile pazienza il mio imbarazzante umorismo! Vane, Ivan e lorenzo, siete come una seconda famiglia. Fortuna che mi sopportate! Grazie anche a Debora Albini, che mi ha dato il coraggio di fare le scelte che mi hanno portato fin qui! Grazie anche a Dani, Marco e Michele con cui ho trascorso una folle infanzia! (e non è ancora finita! ^^) In fine grazie a Simòn! ( protagonista dell’anime: gurren lagan) e Stellina che mi tirano su il morale quando le cose si fanno difficili.) Anche Simone Ragazzoni è un giovanissimo disegnatore al suo esordio! (Disegnare è una passione che mi porto dietro fin dall’infanzia, ed ogni giorno mi regala bei momenti. Ringrazio la scuola del fumetto di Milano, che tuttora frequento. Ringrazio la mia famiglia che mi segue e sostiene. Un grazie a Tommaso, per avermi fatto imbattere in Bren. Grazie a Furlotti, è stato un piacere collaborare con te. Grazie Mauri, Scalera , Ivan, Ricky, Mattia e a tutti i miei amici che in questo periodo mi hanno sopportato.) Mario del Pennino nasce a Modena il 24 Gennaio del 1985. Da subito nasce l’amore per il disegnare che lo porterà a frequentare i primi corsi di fumetto a 15 anni. Attualmente sta terminando la Scuola di Comics e ha cominciato a pubblicare i primi lavori per EF Edizioni e Cagliostro E-Press. Guido Occhipinti è nato a Ragusa nell’88. Dopo aver intrapreso studi classici, si è iscritto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze dove si è diplomato nel 2010. Marco “Daeron” Ventura, al seguito di svariati tentativi di conquista del mondo, decide di immergersi nel mondo del fumetto come sceneggiatore. Dopo esseri rotto il setto nasale a furia di porte in faccia da parte del mondo editoriale, si avvicina alle autoproduzioni e nel 2010 pubblica le sue prime graphic novel: Milite Ignoto e il primo numero di Norby. Sempre nello stesso anno, pubblica la raccolta di strip comiche Prot il Goblin per la Manfont Comics, e un piccolo scorcio di vita dell’eroe con tante macchie ma senza paura: Bren Gattonero. Andrea Gadaldi nasce nel 1907 a Leno, in provincia di Brescia. È stato un dirigente sportivo, allenatore e calciatore italiano, di ruolo difensore. Crebbe nel Brescia, con cui esordì in Serie A, e nel 1933 passò alla Roma, squadra della quale divenne in seguito capitano e con cui giocò 179 partite. Terminò la carriera nel 1942, dopo aver giocato due stagioni in Serie B nella squadra della sua città. L‘omonimo nato nel 1983, è invece un web designer, un graphic designer, un visual artist e tante altre belle minchiate scritte in inglese che usa per farsi bello con gli amici. A volte disegna. Daniele Magrì ha 25 anni e disegna praticamente da sempre. Bren Gattonero segna il suo esordio nel mondo dei fumetti. Da qui a breve pubblicherà anche la sua prima graphic novel, “Oltre l’incubo” per Teke Edizioni. Il suo sogno è trasferirsi in Giappone e diventare un mangaka. Antonio Solinas, sassarese, è in giro dai tempi delle fanzine cartacee. Fra i fondatori dei defunti siti fumettistici Rorschach, Comics Code e De:Code, ha scritto libri di argomento fumettistico (l’ultimo è Grant Morrison: All Star, insieme a Giovanni Agozzino e Nicola Peruzzi, pubblicato da Double Shot), ma non disdegna di sceneggiare fumetti, quando capita l’occasione e soprattutto quando un progetto lo convince come Bren Gattonero. Federico Bertoni è un allievo della Scuola Internazionale di Camics di Reggio Emilia. Anche per lui, Bren Gattonero rappresenta l’esordio nel rutilante mondo dei fumetti.