Balarm Magazine | Idee, personaggi e tendenze che muovono la Sicilia | numero 18

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.p. - D.L: 353/2003 (conv.n.46 art.1 comma 1 - SUD2 Palermo)

bimestrale gratuito | numero 18 ottobre/novembre 2010

idee personaggi e tendenze che muovono la Sicilia

CINEMA

Nino Frassica Andrea Camilleri MUSICA

Il nuovo disco dei Matrimia! TEATRO

Alfio Scuderi BENESsERE

Cura del viso: pi첫 peeling per tutti! SPORT

In Sicilia tutti pazzi per il Golf


ph. Giacomo Costa


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LE COSE DA FARE - VEDERE - SENTIRE - LEGGERE - INCONTRARE - SCOPRIRE - VISITARE - CONOSCERE - GUSTARE - SAPERE...

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NOVEMBRE 2010: MOSTRE ED ESPOSIZIONI A PALERMO

Nel mese di novembre Palermo accoglie un folto carnet di mostre ed esposizioni artistiche. Da segnalare in particolare: fino al 13 novembre la personale di fotografia “Solo show” di Emmanuele Delrio alla Galleria dell’Arco (mart/merc, h 16-20, gio/sab, h 10-13 e 16-20) che cerca di «cogliere lo straordinario che più volte si cela fra le maglie dell’ordinario»; fino al 26 novembre di stanza alla galleria Nuvole i monotipi di Pilar Saltini “Night Games” che ritraggono i ragazzi dei quartieri popolari di Palermo mentre giocano per le strade (merc/ven, h 17-20); fino al 27 novembre la mostra di arte contemporanea “Colore in pillole - terapia dell’ego” a Villa Magnisi (lun/sab 10-13; martedì e giovedì 15-17.30; sabato 10.30-13, 16.3019); fino al 28 novembre le opere di 15 artisti si confrontano in “Posizioni attuali dell’arte italiana” a Palazzo Ziino (mart/dom, h 9.30-18.30, ingresso 5 euro). Fino al 4 dicembre alla galleria Monteleone un diario autobiografico per immagini (foto in alto), ricco di suggestioni “cosmiche” in “Appunti sull'Universo” di Matilde Trapassi (lun-sab, h 16-19.30); fino al 31 dicembre “Mezzogiorno”, personale di Alessandro Bazan che inaugura Bianca Arte Contemporanea (merc/sab, h 16-19.30); fino al 6 gennaio l’esposizione di due grandi tele appena restaurate in “Matthias Stom - Un caravaggesco a Palazzo Villafranca”, di stanza a Palazzo Alliata di Villafranca (lun/dom, h 10-18, ingresso 2.50 euro). Dove non è specificato il costo del biglietto l'esposizione si intende a ingresso libero. Per maggiori informazioni potere consultare la sezione mostre di www.balarm.it. (F. V.)

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“PALERMO IN…VISIBILE”: ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ SOTTERRANEA

Proseguono per le prossime settimane le attività del marchio Sicily Wine Tourism, promuovendo in città un turismo “alternativo” che prende le mosse e insieme si distanzia dai consueti itinerari turistici monumentali. Per tutte le domeniche di novembre ancora gli itinerari di "Palermo sotterranea", che sono stati realizzati dall'Assessorato al Turismo del Comune di Palermo e che attraversano i luoghi più curiosi e interessanti del patrimonio ipogeo di Palermo: la Catacomba di Porta D'Ossuna, i Bastioni delle Balate, la Grotta dei Beati Paoli. Saranno disponibili guide in lingua straniera e LIS ed è previsto, a conclusione del percorso, un pranzo tipico siciliano in trattoria a Ballarò. L’evento è a numero chiuso con obbligo di iscrizione: per maggiori informazioni telefonare al numero 091.6117887. (F. V.) 0 4 balarm | magazine

A SCUOLA DI TEATRO CON MARIO PUPELLA

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Scade il 30 novembre il termine per iscriversi alla Scuola per la formazione di attori del Teatro Crystal (via Mater Dolorosa 64/a, Palermo) diretta da Mario Pupella (nella foto), direttore artistico del Teatro e importante attore palermitano che in questi ultimi anni ha preso parte, con ruoli di rilievo, a numerosi film e fiction. La Scuola, che Pupella dirige da 17 anni, si concentra sull’insegnamento della recitazione teatrale e cinematografica, con corsi di dizione, fonetica, lettura, improvvisazione; ci saranno vari laboratori, e una serie di lezioni sulla regia, sul canto e la danza, ma anche sulla storia del teatro. Per ulteriori informazioni è possibile chiamare i numeri 091.6710494 - 091.6714815 o visitare il sito www.teatrocrystalpalermo.it. (C. D.)

[ a cura di FABIO VENTO / CLAUDIA D'ALESSANDRO / ADRIANA FALSONE ]

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BIANCA: UNA GALLERIA DI ARTE CONTEMPORANEA ALLA VUCCIRIA

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Nasce alla Vucciria, in Discesa San Domenico 4 a Palermo, la galleria di arte contemporanea “Bianca”, uno spazio intimo che ha come principale intento quello di ospitare e celebrare i protagonisti del panorama artistico nazionale e internazionale. La galleria, che volge lo sguardo specialmente alla pittura, si inaugura con “Mezzogiorno”, personale di pittura del palermitano Alessandro Barzan (nella foto una sua opera) a cura di Maria Chiara Valacchi. Dieci opere a olio inedite che tracciano un percorso per immagini fra la Sicilia e New York, fra capricci urbani, musica jazz, riferimenti alla cultura pop, al fumetto, al cinema noir e alla musica. L'esposizione rimarrà aperta fino al 31 dicembre, dal mercoledì al sabato dalle ore 16 alle 19.30. Per maggiori informazioni è possibile chiamare il numero 338.3032422 o consultare il sito www.galleriabianca.com. (F. V.)

05 06 BAR-LIBRERIA GARIBALDI, SPAZIO DI “RESISTENZA ED ELABORAZIONE” NASCE IL MAGAZINE TELEMATICO DIPALERMO.IT

È nato il nuovo magazine telematico diPalermo.it (www. dipalermo.it). Secondo il progetto degli ideatori - il giornalista Gery Palazzotto, il blogger Tony Siino e l’imprenditore Giuseppe Giglio - sarà uno spazio in cui far convergere le energie migliori della città. Si rivolge ai cittadini orgogliosi di Palermo, a quelli che, pur detestandola, non riescono a separarsene e più in generale ai lettori attenti che si pongono domande. Giornalisti, scrittori, attori, registi, musicisti ma anche magistrati, avvocati e imprenditori racconteranno le loro esperienze e commenteranno la cronaca di tutti i giorni. DiPalermo.it darà anche informazioni sul traffico della città grazie alle sue webcam e regalerà ogni sera le emozioni di una web-tv con interviste, filmati esclusivi, musica e dirette. (F. V.)

Tra piazza Cattolica 1 e via Alessandro Paternostro 46, nel centro storico della città nei pressi della focacceria San Francesco, nasce il bar-libreria Garibaldi: un luogo apertamente schierato, un nuovo spazio di resistenza ed elaborazione contro un pensiero che in Italia, ammantandosi di cialtroneria e cafonaggine, tanto più persegue i propri biechi interessi, quanto più, nel vuoto di speranze che caratterizza il nostro tempo, riscuote consenso ed ammirazione. Una libreria, un bar ed una sala lettura: un luogo di incontro semplice e popolare, non un caffè letterario ma un bar-libreria, perché ai salotti buoni preferiamo un posto attraversato dalle tante anime che compongono lo spirito della nostra città. Per informazioni sugli eventi in programma consultare il sito www.bargaribaldi.it. (F. V.) balarm | magazine 0 5


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LE COSE DA FARE - VEDERE - SENTIRE - LEGGERE - INCONTRARE - SCOPRIRE - VISITARE - CONOSCERE - GUSTARE - SAPERE...

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LA 15º STAGIONE DEL TEATRO FRANCO ZAPPALÁ

IL “PREMIO SPECIALE CITTÀ DI PALERMO” A STEFANO RIDULFO

Grazie alla Fondazione Banco di Sicilia, è tornato anche quest’anno il “Premio Speciale Città di Palermo”, dedicato alla creatività letteraria dei giovani siciliani, all’etica del suo territorio ed alle particolarità culturali e dei costumi. Vincitore del premio è il racconto “Il volo dello spirito” di Stefano Ridulfo (nato a Palermo nel 1987): è un racconto d’amore che oltrepassa il tempo e lo spazio, accompagnando il lettore in un viaggio fra i secoli e in universi occulti e sconosciuti, contrassegnati dal mistero, dalla magia e dalla potenza del sentimento. Sullo sfondo, Palermo: una città che cambia, ma nel cui ventre resta scolpita la sua storia. La copertina del racconto è firmata da Elisa Anfuso (Gravina, Ct - 1982), vincitrice del concorso “Copertine al Tratto”. (C. D.)

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Lo scorso mese di settembre si è svolto a San Vito lo Capo, in provincia di Trapani, il Cous Cous Fest 2010. L'evento è ormai un vero e proprio festival internazionale dell’integrazione culturale, ma è anche rassegna gastronomica, grazie alle ricette, alle degustazioni e ai laboratori proposti da venti chef provenienti da nove paesi differenti. Tunisia e Italia hanno vinto la competizione ottenendo il massimo dei voti delle giurie: in particolare il piatto presentato dai sanvitesi Antonella Pace, Vito Miceli e dal palermitano Ivan Scebba ha conquistato il palato della gente comune che ha «apprezzato una ricetta della tradizione marinara trapanese che valorizza ingredienti ormai trascurati dalla cucina moderna». Il premio è stato assegnato da una giuria popolare composta dagli intervenuti alla manifestazione. (F. V.) 0 6 balarm | magazine

11 TEATRO LELIO, NUOVA STAGIONE 2010/2011

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COUS COUS FEST 2010: vINCONO TUNISIA E ITALIA

CONCORSO JAZZ IN MEMORIA DEL GIORNALISTA PIPPO ARDINI

Sette mesi di operetta, balletto, lirica e prosa per la 15˚ Stagione del Teatro Franco Zappalà (via Autonomia Siciliana123/a, Palermo), intitolata quest’anno “Quadri d’Opera” per sottolineare l’apertura all’Opera cominciata già lo scorso anno. Filo conduttore dell'intera rassegna è l'amore declinato nelle forme più varie, dalle più leggere alle più appassionate e drammatiche. La Stagione è cominciata il 30 ottobre e chiuderà il 29 maggio, con 13 spettacoli prodotti dallo stesso Teatro che, come sottolinea Franco Zappalà (nella foto): «Vuole dare spazio agli artisti locali, ed è per questo che punta sulle produzioni proprie e sui giovani che vogliono lavorare in questo settore». Per maggiori informazioni chiamare i numeri 091.543380 e 091.362764 o visitare il sito www.teatrofrancozappala.com. (C. D.) (foto di Mike Palazzotto)

“MONDELLOGIOVANI”: FRA I VINCITORI del concorso anche UNA PALERMITANA

Sono Eugenia Nicolosi (nella foto), nata a Palermo nel 1983, e Francesco D’Amore, nato a Bari nel 1983, i due vincitori del concorso ApertaMente, lanciato in partnership con Vodafone Italia da MondelloGiovani, annuale Festival della letteratura giovane promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia. Per partecipare al concorso, rivolto ai giovani di età compresa tra i 14 e i 28 anni, bisognava inviare un breve testo o un’immagine scattata con il cellulare sul tema “le diversità”. Questa la motivazione della giuria per la palermitana Nicolosi, vincitrice nella sezione MMS: L’autrice è riuscita a rappresentare il tema del concorso in modo originale e ha fatto emergere con chiarezza e semplicità, grazie ad una composizione equilibrata, il tema della diversità attraverso il contrappunto di forme differenti. (F. V.)

[ a cura di FABIO VENTO / CLAUDIA D'ALESSANDRO / ADRIANA FALSONE ]

Una serie di spettacoli, dal 20 novembre all’8 maggio, che hanno come denominatore comune, senza mai svalutare o ridurre l'impegno sociale che ha sempre caratterizzato questo teatro, l’ironia e il divertimento. Sono quattro quest’anno le produzioni interne, tutte per la regia di Giuditta Lelio, con la Compagnia Stabile del Teatro Lelio. Come sempre, poi, asse portante della Stagione sarà anche il progetto “Pianeta Giovani”, con spettacoli rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. Alcuni degli spettacoli saranno “Don Chisciotte”, “Poi te lo dico”, spettacolo di cabaret con Antonio Pandolfo (nella foto), Ivan Fiore, Alessandro Gandolfo, “Apple Scruffs play Beatles”, Paride Benassai con “Sotto e padrone”, e la “Carmen”. «Il teatro è come lo specchio, riflette e fa riflettere. Se la realtà ci appare oscura - afferma Giuditta Lelio - il teatro ci fa intravedere luci di speranza, in attesa di tempi migliori!». Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il botteghino del teatro al numero 091.6819122 o visitare il sito www.teatrolelio.it. (C. D.)

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Rosanna, Liuscja e Olga Ardini, in collaborazione con l’associazione Open Jazz Club organizzano la prima edizione del premio “Pippo Ardini”, che la famiglia del celebre giornalista catanese, ma palermitano d’adozione, scomparso quasi un anno fa, ha voluto istituire per promuovere la cultura musicale e in particolare la scena jazzistica siciliana, dando visibilità ai musicisti emergenti. Il concorso si concluderà mercoledì 8 dicembre, nell’aula magna “Vincenzo Santangelo” del liceo Galileo Galilei di Palermo, in una “finalissima” che coinciderà con l'anniversario della scomparsa del cronista e che vedrà la partecipazione del sassofonista Francesco Cafiso e del giornalista Mario Azzolini. Per informazioni consultare il sito www.openjazzclub.it. (F. V.)

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:DUEPUNTI EDIZIONI, UNA NUOVA COLLANA ECOLOGICA

Uno Zoo senza sbarre per animali di carta. Questo il motto della nuova collana di :duepunti edizioni, “Zoo |||Scritture animali”, diretta da Giorgio Vasta e Dario Voltolini. Ultratascabile “di pregio”, stampata su carta ecosostenibile al cento per cento, la collana ruota attorno al rapporto con il mondo animale: noti autori del panorama contemporaneo italiano si cimentano sul tema, reinterpretando secondo la loro sensibilità la struttura del racconto lungo. Al momento in libreria si trovano tre volumi: “Discorso fatto agli uomini dalla specie impermanente dei cammelli polari” di Giuseppe Genna, “Mio padre non ha mai avuto un cane” di Davide Enia e “Alter E (un fagiano)” di Mario Giorgi. I libri si presentano in un formato che si rifà alle proporzioni dei testi medievali e sono stampati con inchiostri a base di oli vegetali e materie prime naturali rinnovabili. Per la prima volta in Italia, tra l’altro, è stata usata per le copertine la speciale Elephant Dung Paper, prodotta artigianalmente in Sri Lanka con escrementi di elefante nel completo rispetto dell’ambiente per finanziare un programma per la tutela degli elefanti della Millennium Elephant Foundation - World Society for Protection of Animals. (A. F.) balarm | magazine 0 7


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[ di FABIO RICOTTA ]

Intro

Giovani e Cultura per rilanciare un Sud abbandonato

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reatività, cultura, innovazione e valorizzazione delle risorse locali: giovani, donne e Sud sono i temi che da anni continuano ad essere al centro del dibattito politico in Italia. Da tanto tempo, però, la mancata attuazione di una politica di sviluppo e rilancio del Meridione, riflette l’incapacità della politica nazionale, e in particolar modo locale, di pensare al presente e al futuro del Mezzogiorno, di sostenere attivamente le abilità di tanti giovani che, rimanendo fuori dal mercato del lavoro, emigrano in cerca di opportunità. E sulla scia di questa nota polemica, “sentita” e risentita, anche in questo numero ci occupiamo di giovani talenti. In particolar modo di promettenti firme della moda siciliana, tra borse e accessori, abiti da sposa, tailleur e bijoux. Una selezione di “matite emergenti” che hanno scelto di fare della propria passione la loro professione. Si prosegue con il cinema di Nino Frassica e Andrea Camilleri, al quale abbiamo rivolto cinque domande “a tu per tu”; con Pino Cuttaia, numero uno degli chef da Napoli in giù, che mescola i sapori della tradizione siciliana all’estro di una cucina d’avanguardia e che inaugura la collaborazione di Balarm con "Cronache di Gusto", il giornale on-line di enogastronomia diretto da Fabrizio Carrera. Spazio anche all’arte, con la mostra a Villa Alliata Cardillo che riflette sull'esperienza del viaggio come stimolo alla creazione artistica, e che vede protagoniste sei artiste provenienti da Palermo, Amsterdam, Malaga e Siviglia. Segue la fotografia artigianale di Carmelo Palma; il nuovo “salotto” di Licia Raimondi; la nuova Stagione musicale degli Amici della Musica; Cast, il nuovo centro di formazione per l’Arte, lo Spettacolo e la Tecnologia ideato da GattusoMusica, ed infine, le sonorità mediterranee del nuovo disco dei Matrimia! Uno sguardo anche al teatro di Alfio Scuderi, da poco chiamato a dirigere l'Ambra Jovinelli di Roma, e al professore "filosofo" Augusto Cavadi con il suo ultimo libro "I siciliani spiegati ai turisti". E ancora il benessere, con un servizio sul peeling, ovvero tecniche e modalità per il trattamento estetico del viso, e lo sport con un servizio dedicato al golf: i campi più noti in Sicilia, i consigli per muovere i primi passi, il glossario e le opinioni degli appassionati. Non potevamo che concludere con la rubrica di satira “Gli incricchiati: tutta cricca da sgranocchiare” di Gianpiero Caldarella e la classifica astrale di Marco Amato. Infine, un ultimo pensiero ricorrente: crediamo che la nostra crescita passi anche dall'interazione, dal coinvolgimento e dal confronto con i lettori, per cui, chiunque volesse fare delle proposte o suggerire delle idee o argomenti per nuovi servizi può farlo inviando una e-mail all'indirizzo redazione@balarm.it. Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

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balarm magazine

idee personaggi e tendenze che muovono la sicilia bimestrale gratuito, anno IV n°18 ottobre-novembre 2010 registrazione al tribunale di palermo n° 32 del 21.10.2003

editore

associazione culturale balarm partita iva 05226220829 iscritta al ROC, registro degli operatori di comunicazione, al numero 18155

direttore responsabile fabio ricotta

coordinatrice

sveva alagna

progetto grafico & impaginazione

massimiliano della sala (grafishdesign.it)

progetto web & webmaster

fabio pileri

stampa

officine grafiche riunite (palermo)

tiratura e distribuzione

numero stampato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente in circa 150 punti di aggregazione culturale e mondana a palermo, monreale e bagheria

redazione

via nicolò garzilli 26 - 90141 palermo tel. 091.334780 - fax 091.7817486 redazione@balarm.it www.balarm.it

pubblicità

tel. 091.334780 - mob. 328.5351236 pubblicita@balarm.it

hanno collaborato

adriana falsone, alessandra sciortino, cristiana rizzo, claudia d'alessandro, cristina longo, daniele sorvillo, daniela vaccaro, fabio vento, gianpiero caldarella, gigi razete, giorgia sorrisi, giusi spica, laura nobile, marina giordano, marco amato, piera zagone, salviano miceli, sveva alagna

fotografo di redazione

alberto romano, federico maria giammusso

prossima uscite

n°19 (dicembre-gennaio 2010/2011) n°20 (febbraio-marzo 2011) tutti i numeri sono scaricabili e sfogliabili in pdf all’indirizzo www.balarm.it/magazine

abbonamenti

per ricevere il magazine via posta ordinaria in tutta italia è possibile abbonarsi online su www.balarm.it o da master dischi, in via xx settembre 38 a palermo

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FLASH

brevi dalla società

INTRO

di fabio ricotta

GIOVANI STILISTI CRESCONO la sfilata delle "giovani matite"

INDIETRO TUTTA...AVANTI NINO! il ritorno al cinema del "clown" siciliano

5 DOMANDE A CAMILLERI

botta e risposta con il "papà" di montalbano

QUELLO CHEF PLURIPREMIATO la genialità e la genuinità di pino cuttaia

QUANDO IL VIAGGIO DIVENTA ARTE "chasses-croises" a piana dei colli

CARMELO PALMA PHOTOGRAPHER

la tecnica artigianale batte quella digitale

IL SALOTTO DI LICIA RAIMONDI torna in onda il talk-show rinnovato

ALLA SALUTE DEI MATRIMIA! il nuovo disco della band siciliana

85 ANNI DI MUSICA A PALERMO

la nuova stagione degli amici della musica

IL CAST DELLA GATTUSOMUSICA il nuovo centro di formazione per l'arte

LA SCOMMESSA DI ALFIO SCUDERI dal montevergini all'ambra jovinelli di roma

IL VADEMECUM DI AUGUSTO CAVADI in libreria con "i siciliani spiegati ai turisti"

SCRIPTA MANENT

consigli per gli acquisti letterari

BENESSERE: PIù PEELING PER TUTTI! tecniche e modalità per una pelle perfetta

IN SICILIA TUTTI PAZZI PER IL GOLF un focus a tutto tondo sulla golf-mania

STRA-WELFARE

la satira sulla cricca degli incricchiati

IL CIELO SOTTO LE STELLE l'oroscopo di marco amato

balarm è un prodotto garantito pizzo-free balarm | magazine 1 1


b_ fashion [ di SVEVA ALAGNA e CRISTINA LONGO ]

Ecco a voi una "sfilata" di giovanissime e promettenti firme della moda siciliana: tra borse, tailleur, abiti da sposa e bijoux, la creatività e il talento salgono in passerella...

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he la moda sia una fucina di stili e colori si sa. Come rendere l’argomento, di per sé accattivante, ancora più vicino a noi? Balarm vi dona una scatola di matite, nuove e dalle nuances irresistibili, che possano disegnare i vostri abiti futuri. Sono le giovanissime matite, infatti, che vi presentiamo, senza la pretesa di imporci esaustivi. Chissà quante ancora ce ne sono…ma giusto per cominciare… Ecco alcuni giovanissimi, che subito dopo gli studi, adesso si dedicano a coltivare la loro passione, scegliendo di trasformarla in una professione. Una donna pop, femminile ed elegante, un po' lolita o all’opposto una pin up, colorata e irriverente o classica e mai banale: moda, gusti e tendenze appaiono mutevoli, anche se, dicono gli esperti del settore, non tanto quanto ci si immagini e il loro oscillare è più una questione di mercato. Tuttavia diventano variegate e sfaccettate se ci si addentra nel sottobosco delle “giovani matite”, fashion designer dal talento tutto siciliano, presenti con realtà già concrete. balarm | magazine 1 3


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Giovani, anzi giovanissimi ma che spesso come Marco Grigoli (foto in alto), classe 1988, vantano già diverse esperienze alle spalle. Da Palermo, Grigoli si sposta presto a Milano e segue il corso di Fashion Design dell’Istituto Marangoni. Così, in una città notoriamente più internazionale, raffina le sue conoscenze e competenze: dalla modellistica di capi spalla e tailleur d’alta moda, alla confezione di capi d'abbigliamento pret-a-porter, di accessori e di gioielli e si specializza nelle tecniche tessili e nelle qualità delle fibre. A Palermo, però, sua città natale, presenta due capi in occasione del concorso “Provincia in moda” e vince il premio “Giovani matite 2010”, per l’appunto. La sua è una donna con grinta, è contemporanea così avvolta in abiti dalle linee semplici e dai colori decisi che, siano accesi o neri pomposi, disegnano sempre una donna metropolitana e consapevole del contesto che le sta attorno. Marco Grigoli, mentre continua con i suoi stage presso l'azienda “Bluma” o partecipa a trasmissioni radiofoniche, crea anche la sua collezione moda Prêt-à-Porter. Diversa la proposta di Valentina Scardina (foto in basso), laureata in Scienze e Tecniche dell’Arte, Moda e Spettacolo presso l’Università di Palermo e specializzata in Fashion Designer alla Scuola di Moda Vitali di Ferrara: l’universo scintillante, shining dice lei, ha come protagonisti i toni scuri, i rossi, i viola e il nero, mentre il fiore della violetta insieme agli strass e alle perline impreziosisce gli abiti. Valentina Scardina ha appena inaugurato il primo punto vendita a Porto Empedocle, la sua boutique, in provincia di Agrigento, dove è nata. La stilista, classe ‘83 con l’hobby del canto, del disegno e della buona cucina, si occupa di design di moda e del gioiello, di grafica, di musica e di visual merchandising e intanto ha accumulato un bagaglio di esperienze nel settore divise tra Ferrara, Palermo e Porto Empedocle. Abiti da sposa dal sapore vagamente gothic, casacche e pantaloni rispondono a uno stile molto personale che rende la donna eccentrica. La Scardina usa il nabuk per i corpetti o il raso che riempie di plissè di perline e dei suoi jewels pieni di volute che si arricciolano, cuoricini dai toni del blu e fiori stilizzati. In questa panoramica di giovanissimi, tuttavia, anche la scarpa ha il suo ruolo. Quello delle calzature, feticcio per noi donne, accessorio 1 4 balarm | magazine

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indispensabile e così tanto personale, è il mondo della palermitana Claudia Civilleri (foto in basso a sinistra), giovanissima ma già insegnante di danza e coreografa di spettacoli teatrali. Da queste professioni all’attuale di designer, occupandosi di collezioni calzature da donna per la ditta “What’s more alive than you” di Padova e per il Calzaturificio Francesco di Palermo, il passo è stato breve, mosso da studio, passione e impegno, che la portano a specializzarsi in Disegno di Calzature e Accessori allo IED, Istituto Europeo di Design, volando a Barcellona. «Nel progetto UPshoes - spiega - è racchiusa la ricerca indirizzata alla contaminazione della moda con altre forme d’arte e sopratutto della creatività artistica con la razionalità industriale» e la scarpa diventa così quasi un pezzo di design. Strisce di pelle bicolore rosse e bianche cucite assieme, ma senza cuciture evidenti all’esterno, rendono le Upshoes

leggere, divertenti, affidabili dal punto di vista della stabilità; la scarpa è insieme un oggetto che fa gola e frutto di una ricerca di precisione. Ha un’attitudine più artigianale Consuelo Abbruscato (foto in basso a destra) classe 1980, stilista e fashion designer che ama disegnare a mano libera i suoi bozzetti e le illustrazioni di moda, utilizzando allo stesso modo la macchina da cucire e l’uncinetto e si presta alla scenografia e al teatro. Se il restauro o il modellismo hanno fatto parte della sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Palermo, lo stilismo e la moda vengono approfondite prima all’Accademia Euromediterranea di Catania e poi a Reggio Emilia in collaborazione con Max Mara Fashion Group. La sua scelta oscilla tra la proposta di una femminilità a tratti gitana e l’eleganza senza tempo dell’abito lungo, ma Consuelo passa con facilità dalla progettazione

L'OPINIONE FABIOLA FERNANDES (stilista di beachwear e professoressa all'Accademia del Lusso di Palermo)

Le giovani matite dovrebbero non saziarsi mai di sfilate e riviste di moda…ma poi resettare tutto, spegnere il pc e creare solo secondo il gusto e l’ispirazione. Non copiare mai nessuno: non è soddisfacente e rischia di dare più lustro al marchio copiato. Non limitarsi al disegno, imparare a cucire, a confezionare, a prendere le misure, a studiare le proporzioni. Circondarsi di collaboratori competenti e di buona volontà, una barca senza remi non va molto lontano. Chiedere aiuto a chi è più esperto, magari in un campo che non è il proprio, aiuterà ad aprire molte porte che altrimenti resterebbero chiuse. Bisogna imparare dal passato ma guardare al futuro, perché rivangare sempre ciò che è stato a lungo andare viene scambiato per “copia autorizzata” dunque attingere dal proprio bagaglio culturale ma la parola chiave è innovazione!

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liberiteatri 2001/2011 www.liberiteatri.it

di cioccolato, i bastoncini bicolore caramellati, la frutta gommosa; e ho voluto utilizzare e combinare tutti i loro colori per cercare di riportare lo spettatore proprio a quella scena del film e chissà, magari riviverla con l’animo del protagonista provando le sue stesse emozioni». La donna è trasformata in un essere fitomorfo, in una strana pianta carnivora, che popola uno scenario esotico. C’è chi fa delle scelte precise e chi ama mescolare, racchiudendo in un solo abito mille sfumature. Ecco la donna di Valentina Maiolino (foto in basso a destra), stilista passata dal teatro e dalla recitazione, per scoprire il mondo a lei ben più vicino della moda. Passione, impegno, motivazione la portano prima a terminare gli studi all’Accademia Euromediterranea di Catania e poi a collaborare con la “Vie en rose”, in cui può dare spazio alla creatività ed occuparsi degli allestimenti. Il punto di forza delle sue creazioni, colorate di panna e pastello, è quello di fare della femminilità un ibrido tra lolita e pin up, a tratti sensuale e a tratti essere fantastico.

Tdb | Teatro delle Balate

di collezioni moda, allo studio dei tessuti, alla modellistica, all’arte e musica applicate alla moda, al marketing, tutte competenze sviluppate col tempo e con la pratica, non ultima la partecipazione alla sfilata “Notte della Moda” di “Provincia in festa” nella categoria “New Designers” e l’impegno nell’ufficio stile dell’azienda palermitana la “Vie en rose”. Dalla sobrietà alla creatività che trae ispirazione dal mondo dei sogni o da sogni cinematografici, Martina Baldo (foto in basso a sinistra) è un’altra giovanissima promessa della moda made in Sicily, che si augura di poter muovere autonomamente i primi passi in questo mondo. Si divide tra l’Accademia del Lusso di Palermo e l’esperienza nel noto marchio beachwear di Fabiola Fernandes e progetta, disegna, crea. Usa fil di ferro, rete metallica, carta crespa, nastro isolante e colla a caldo per dar vita a suggestivi abiti liberamente ispirati a “La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton: «Penso allo scenario che si presenta ai protagonisti che entrano nella fabbrica: i prati verdi, le cascate

Via delle Balate 3/5 Palermo - info: 091.2735135 - 340.7367930 - 320.9456937

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pstagione r o v2010.11 o c a- quarta z i oedizione ni DIREZIONE ARTISTICA DARIO FERRARI

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NINA LOMBARDINO | LIBERITEATRI

tini erto La , con Rob Prevendita biglietti presso a Misiti Latini Gianluc e to i er tin ob Teatro delle Balate R to La và di e con di Rober io Collo O L O ud O la G C N (Via delle Balate 3/5 - INFO: 091.2735135IA a A LUCIG erena Cazzola, regi e 2010 R r so b E F cu m S e an 340.7367930 - 320.9456937) v O S M O no one, RA con con Enzo 2010 N ena Bar 10 - 11 e presso il circuito Tickettando: rsa) di e TRANIE con Ser S embre fa o, v 0 e in o 1 ut n to C 0 3 e2 iuseppe TICKETTANDO POINT 12 - 1 upi, cun ovembr , regia G boni OLLE (p al 28 n na Petyx mo Zam c/o Mondadori (Via R. Settimo 16) OPRA F di Sabri n Massi 0 dal 26 I co T 1 e 0 IR lo di 2 el D DECIBEL mbre lito Chiar EZIONE OLEVO na Petyx 01 dice ESURR 0 con Ippo ri 2010 V (Via Briuccia 48) na HE DI R embre ina Marcianò, Sab NZA 51 IC ic A olò Ren d T N ic S C 5 N , E – ia T er 4 m Cat MASTER DISCHI erto Ala PROVE NSIERO ucinotti, ra ona, Alb Ester C ULOPE e 2010 a, izio Cor cia Lane (Via XX Settembre 36) 0 FANC icembr lo Masci d 1 o con Li con Fabr el ul 0 1 N 2 1 gn n IO T e pa co A 10 rdo S DISKERY ia Lezza icembr TAMIN e Ricca di Anton al 19 d Lanera 10 CON a a cura (Via Aquileia 7) dal 17 e) di Licia bre 20 u complet m (d e ra o . in ic pe 2 d O rd 2 CONCA D’ORO VIAGGI 2011 a Lomba I, Poesie. 21 – 2 ari e Nin ennaio VIVIAN (P.zza Indipendenza 42 ) ario Ferr al 16 g FFAELE A e con D R di dal 14 i 1 in 1 1 m TEATRO SAVIO sa a Salve 1/201 ino naio 20 ilio Mas m e Sab ari, TÒ 200 24 gen o e Nina Lombard con Em (Via G.E. Di Blasi 102) iKa Strøh ario Ferr ATI di e 11 SKA liv T 0 con Ann o, con D 2 N ., an A Jr io Lello Giu om y .C a .. R ne o enn A.R. Gur Tommas ANTI IN o al 30 g ia Pilosi BLEM di 2011 C OCCO di dal 28 aolo Mar bbraio HE PRO O SCIR estini T L fe L 1 uso e P 6 E 1 l D a 0 I 2 L od Pettorr L io M E ra a dal 4 io R r au E ar b b nM ano, co 1 ACQUMeli, musiche di M al 13 fe en Giord ia aio 201 dal 11 Venezia a Carm 7 febbrto Lo Cicero e Giorg o e regi Sabrina 2 l n st a te co , 5 1 0 arge # K dal 2 bardino, Alber V ed O fr H ano m co Luci KE di Man anuele Le Pera Califano 11 CEC Nina Lo armine ... con Mar X GERIC arzo 20 Em Ò A m R ed regia C E M 6 di ti, l M 1 ar va a A 1 I Sal sN 0 ino, T o ia 2 rd El an A dal 4 o n ba ci z R m co O ar no e Lu Nina Lo NADIR ORE IO al 20 m ine Califa rrari e RO AM dal 18 o 2011 di Carm T z Dario Fe r L n ea a A co ’id m i, N un LLO al 27 Modestin 1 DI U MACIE dal 25 di Mario rile 201 elbono ARNE ‘E N testo e musiche Pippo D l 03 ap al 01 a 2011 C O o di e con

tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.00

d s prile ATIERIK i se stes al 17 a 2011 S rrar tro con dal 15 maggio ero, regia Dario Fe O incon N 8 G 1 l IU a G dal 16 te Alberto Lo Cic NTI DI or RACCO al pianof io 2011 g g a m 24 - 25 Regione Siciliana Regione Siciliana Ersu Palermo

Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo Regione Siciliana

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Provincia Regionale di Palermo Ufficio Autonomo Grandi Eventi Spettacoli e Cultura


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La Sicilia con i suoi profumi, sapori e colori sono i punti di partenza del lavoro di Genni Gambino (foto in alto), palermitana ma monrealese d’adozione, e le creazioni diventano il segno tangibile di un amore per l‘isola e per le sue ricchezze. La personalità della Gambino, formatasi come “Progettista di Moda” all’Accademia di Belle arti di Palermo, si spinge in diverse direzioni e si concentra soprattutto sull’accessorio, irrinunciabile per una donna. Che sia un bracciale, una collana, un cerchietto o altro è «l’unico davvero in grado di raccontare abitudini di chi l’ha indosso e delinearne la personalità» sottolinea lei stessa. Così accade nelle linee semplici, ma allo stesso tempo briose e colorate della collezione “Esperidi” che si compone di collane, braccialetti, orecchini, cappelli, fermagli, spille e borse. Qui la Gambino non si limita ad impiegare pietre, perline, stoffe e passamanerie ma usa anche limoni e arance opportunamente tagliati e cristallizzati, che oltre a formare un elemento di decoro «hanno tutta l’autenticità della nostra terra» - sottolinea. L’ispirazione floreale può concretizzarsi in una delicata rosa porta confetti da cerimonia in raso dai toni delicati, ma che diventa una spilla da usare in altre occasioni mondane. È così che, ripensando gli elementi da cerimonia dalle bomboniere, ai segnaposti, alle partecipazioni, alle ceste, ai centrotavola, la stilista si è improvvisata wedding planner, attività cui oggi dedica parte del suo tempo, insieme al visual merchandising, altro sbocco possibile per un fashion designer. Invogliare a comprare è un’arte, l’arte di stupire e attirare l’occhio, così la Gambino progetta e realizza vere e proprie scenografie per vetrine. Tra la moda e l’imprenditoria, tra la creatività e la realizzazione di un prodotto tutto personale sono le esperienze di Irene Ferrara (foto al centro) e Salvo Martorana (foto in basso), oggi proprietari di un marchio tutto siciliano ma esportato in Italia e anche all’estero. Irene Ferrara comincia da piccola, un po’ per gioco un po’ per hobby, intreccia perline e nylon, fa studi classici, continua con l’Accademia di Belle Arti e poco a poco inizia a tracciare il suo futuro da accessorista. Produce bijoux, abiti e borse, assecondando quegli amori nati appunto durante gli anni della formazione e oggi è conosciuta a Torino, Roma, Venezia fino in Inghilterra. Ma guai a chiamarla stilista: «Nella mia carta d’identità ho preferito la definizione artigiana», ci tiene a sottolineare.

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Così passa di putia in putia e si avvale ancora oggi di tecniche di produzione tradizionali, di maestranze artigianali. «è molto importante per noi questo sistema produttivo, che mira ad utilizzare le risorse della nostra bella terra ed avere prodotti molto curati nel dettaglio, di grande qualità» - dice. E dal momento che, in effetti, la Sicilia non si distingue particolarmente per innovazione e design, nello spazio da poco inaugurato a Roma lo SPAZIOiF, insieme alla sorella è proprio questa sapienza artigianale che vuole preservare e spiega «Per 2-3 mesi ospitiamo artisti e designer siciliani che sposano bene la nostra filosofia, organizziamo un evento per presentarli ». Ricerca estetica e culturale, pezzi unici che passano attraverso una laboriosità complessa e antica, voglia di rivelare l’anima degli oggetti: questo è il progetto dell’artigiana Irene Ferrara. Molto diversa invece è la donna immaginata dallo stilista Salvo Martorana, proprietario del marchio MCouture

“The Diamonds towards the future” e “Luxury Collection” , collezione ben rappresentata dalle parole lusso, esclusività, ricercatezza, e che si ispira ad una donna dai lineamenti nobiliari, forte, decisa «le caratteristiche ed i concetti cardine di questa stagione che racchiudono l'essenza e la sintesi di tutta la collezione M Couture 2011: una donna che mette in risalto una silhouette precisa e immediata; una sartorialita' con capi avvolgenti che accarezzano il corpo» spiega Martorana e quella sartorialità cui allude mette in risalto ricercati mix di materie e di stile, il casual con seduzioni raffinate, l'elegante e lo sportivo, dedicando una particolare attenzione ad una femminilità dall'appeal decisamente più sfumato. Le parole d’ordine di Salvo Martorana, esportate fuori dalla Sicilia, sono eleganza e raffinatezza, tessuti rigorosamente made in Italy come seta, chiffon, pizzo, organza, paillettes e jersey per vestire una donna decisamente mediterranea.

IL CONSIGLIO PATRIZIA DI DIO (Vicepresidente Confcommercio Palermo, presidente Terziario Donna Confcom-

mercio Palermo, vicepresidente Nazionale terziario donna Confcommercio, presidente Federmoda Confcommercio Palermo e consigliere nazionale Federmoda, Socia e amministratore delegato dell’azienda cida/La vie en rose)

Un invito alla nuove generazioni? Non tralasciare il senso tecnico. Idee nuove, fashion e creative, ma legate alla portabilità. L’idea non può essere solo scenografica ma anche virtuosistica. Non “tutto il nuovo che posso inventare”: se si hanno di quelle belle velleità, i rami del campo artistico sono tanti. La moda non è solo gusto, ma anche stile. Inoltre, voglio aggiungere che i nuovi talenti non devono solo saper disegnare bene il bozzetto, ma devono anche essere in grado di realizzarlo. Un buon stilista non è solo un buon disegnatore, ma anche un buon modellista. Un architetto deve saper disegnare ma anche usare i materiali o gestire i lavori. Dalle nostri parti, gli sbocchi lavorativi non sono tantissimi, si sa, e in relazione a questo il mio consiglio è sviluppare un’idea imprenditoriale: non aspirare solo alla posizione stabile in un contesto già avviato, per lo più altrove, ma piuttosto essere un po’ più intraprendenti. Invece che fare uno stage con l’interrogativo che sia fine a se stesso, perché non impiantare un atelier nel territorio in cui si è nati e cresciuti? Solo in questo modo si può sviluppare una solida filiera, mettendo in moto un moltiplicatore. Oggi sono tanti gli escamotage per dei finanziamenti (alcuni di questi consultabili su www.confcommercio.pa.it, n.d.r.), anche risorse a fondo perduto, finanziamenti agevolati che possano sostenere una nuova impresa.

IL PARERE ROBERTA LO JACONO (stilista e professoressa all'Accademia di Belle Arti di Palermo)

Le professioni legate alla moda sono moltissime, non esiste solo la figura dello stilista, ma quelle collegate al consulente, al creatore del marchio... Per quanto riguarda lo stile, credo che ogni persona lo interpreti a seconda del proprio gusto; non credo tenacemente alle tendenze, nonostante ogni stagione ne proponga diverse. Bisogna assecondare la propria natura, seguire il proprio stile personale, che si confà alla propria inclinazione. Io condivido la tendenza che fa dell’abito un luogo in cui abitare, personalizzando le fantasie, mescolando ad esempio abiti street con giacche classiche.

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Se tra l’avanguardia siciliana ci sono fashion designer che scelgono di applicare tecnologie nuove e disegni industriali alle loro creazioni, quelli che preferiscono cercare nelle putie la sapienza antica per farla rivivere, altri si affidano a un melange di tecniche che fa sopravvive il passato attraverso il presente. È questo il caso di Tamar Kiria (foto in alto). Tra tradizione e innovazione, i gioielli, gli accessori e i capi d’abbigliamento di Tamar Kiria sono un incrocio di tessuti e fantasie, un melange di nuance e di decori. La stilista palermitana d’adozione e giorgiana di origini, muove i primi passi da fashion stylist all’Accademia di Belle Arti di Palermo, per poi specializzarsi presso l’Accademia del Lusso. Palermitana d’adozione, dicevamo, eppure così legata alla sua terra lontana, da renderla presente negli abiti e negli accessori, dove ama sperimentare materiali alternativi e spesso di riciclo. Qui, nei colori delle sue creazioni, nelle sfumature, sono condensati i profumi di una terra che è fonte d’ispirazione costante, persino nei metodi di lavorazione. L’”ultima artigiana del feltro”, come è definita Tamar Kiria, infatti, usa il feltro “Teka” secondo gli insegnamenti della sua terra e sperimenta la lana proveniente da diverse parti del mondo, colorata con le tinte della natura; gamme di blu, azzurri, verdi, ocre, bianchi colorano gli abiti così come i monili. La sua ricerca si muove dunque all’insegna di un equilibrio costante tra folclore antico e sapere moderno, usando tessuti con cui un tempo la popolazione del Caucaso cerava i suoi abiti. Ispirazione antica, unita a filari pregiati, di alta qualità e a prodotti rigorosamente made in Sicily sono i punti di partenza di Marianna Vigneri (foto in basso), classe 1978 e anche lei ex allieva del corso di Progettazione di moda dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, passando per la laurea in Architettura. Le sue collezioni, la prima datata 2005, in maglieria, sono contraddistinte da due segni particolari. I modelli sempre più ricercati, costruiti e pensati anche nella gamma cromatica non hanno cerniere o come dice la Villeri “chiusure fisse”, per cui sono pensati perché la forma si adatti comodamente alla persona. In più sono resi unici da un decoro floreale, realizzato con tessuti di scarto, che ormai da anni è un po' come la firma personale della stilista. E ancora «emblema e simbolo di questa filosofia sono i miei “grembiuli”, nati ispirandosi al tipico grembiule da cucina e poi sviluppati e declinati in diverse varianti, presenti in ogni collezione, sono il simbolo della mia ricerca, e rappresentano le origini del mio prodotto», dice la stilista. Moda giovane, dunque, ma capace di mostrare la sua ricerca estetica e di materiali. Comune a tutti questi nuovi protagonisti è sicuramente la creatività, che li unisce al di la delle talvolta evidenti differenze, la professionalità e, come dire, quell’intuito speciale, il solo che permette di captare i cambiamenti sociali e lo sviluppo di nuove tendenze. 2 0 balarm | magazine


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b_ cinema [ di SALVATORE SALVIANO MICELI ]

INDIETRO TUTTA... AVANTI NINO! A breve inizieranno le riprese dell’ottava stagione di "Don Matteo", intanto Nino Frassica torna al cinema italiano con "La scomparsa di Patò", dopo la partecipazione al film di Sofia Coppola "Somewhere". Lui si definisce un clown e forse, proprio per questo, le sue risposte non sono mai banali...

A

l prossimo Festival del Cinema di Roma con "La scomparsa di Patò". Per la prima volta un romanzo di Camilleri sul grande schermo.

«È stato come tornare a casa e finalmente ho potuto parlare un po’ di dialetto. Si è più naturali quando si parla nella propria lingua. E quando si fa cinema o fiction si deve essere spontanei per risultare credibili. Proprio per questo mi porto e mi porterò sempre dietro il mio accento. Anche quando ho fatto "Baarìa" ho inseguito la musicalità del dialetto grazie a Tornatore che mi suggeriva l’intonazione di ogni singola parola». Non è la prima volta che incrocia Camilleri...

«Il mio era uno dei nomi che circolavano quando iniziavano a trapelare notizie su una possibile fiction basata sul commissario Montalbano. Probabilmente, però, a quei tempi non avevo ancora la patente di attore. Visto il successo avuto con il varietà si pensava, forse, che fossi incapace di svestire la “giacca colorata” per entrare in panni più seriosi.»

Il segreto del successo dei personaggi che ha interpretato è nascosto proprio in questa sua immediata spontaneità.

«Per me fare l’attore equivale ad essere un personaggio. Cerco sempre di caricarmi sulle spalle le mie caratteristiche principali. Ambisco a diventare una maschera. Un po’ come Stanlio & Ollio, protagonisti di più di duecento film ma sempre riconoscibili. Poi, quando c’è da fare l’attore agli ordini del regista non mi tiro indietro ma, appena posso, se posso, cerco sempre di imprimere il marchio». Ci racconta come è andata con Sofia Coppola che l’ha voluta nel suo "Somewhere".

«Tutto è nato da un equivoco. La Coppola non conosceva la televisione italiana e aveva visto dei miei filmati in cui mi divertivo a fare il presentatore. Volendo fare un ritratto un po’ particolare della nostra televisione, mi ha scelto. Ma io, nel film, non ho certo fatto un ritratto di me stesso. Ho recitato come mi era stato chiesto di fare. A lei serviva quel È tipico del cinema e dello spettacolo italiano costrin- personaggio in particolare ed io ho fatto di tutto per accongere gli attori sempre negli stessi ruoli. tentarla. La mia era solo una parte e non un esempio della «È un modo di pensare sbagliato, frutto di preconcet- mia carriera. Probabilmente la regista non ha mai capito la ti e di false conoscenze. Adesso, grazie anche a film differenza». come "La scomparsa di Patò", le cose stanno cambian- Grandi produzioni internazionali come "Somewhere" o do. Probabilmente il successo arrivato con programmi "The Tourist" con Johnny Deep, ma anche partecipaziocome "Indietro Tutta" mi ha precluso altre possibilità, ni a film più intimi. però sono felicissimo di quello che ho fatto nella mia «Amo fare delle capatine nel cosiddetto cinema d’autore. Oltre a "I bambini della mia vita" di Peter Marcias, partecicarriera. Non rinnego nulla». 2 2 balarm | magazine

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Chiunque ormai recita. Io sono sicuro che alcuni miei colleghi non sono assolutamente contenti di quello che presentano ma hai bisogno di riempitivi per non sprecare minuti. Non si può pensare che oggi non nascano più talenti. La differenza con il passato è che Dal grande al piccolo schermo, in Italia adesso è fondamentale sapere distribuire le ormai c’è una esplosione di Fiction. proprie capacità su più ambiti. E così il ta«Sono aumentati i canali e con loro la richie- lento si disperde». sta di programmazione. Il nostro pubblico, Se dovesse citare uno solo dei suoi tanti fortunatamente per chi lavora nel mio set- film? tore, non si riconosce nelle fiction straniere «Non li promuovo tutti. Al contrario, alcued è stato naturale cercare di rintracciare e ni non mi piacciono per niente. Mi piace produrre quante più storie “italiane” possi- ricordare "I tre giorni d’anarchia" di Vito bili. Sicuramente l’aumento della quantità Zagarrio. Era scritto, girato e recitato bene non sempre ha portato maggiore qualità. Ci ma purtroppo ha avuto una pessima distribuzione. Si è perso tra mille burocrazie in cui sono prodotti buoni ed altri meno buoni». E se dovesse dare un giudizio della tele- l’artista non conta più nulla. Oggi, purtropvisione italiana oggi. po, il cinema italiano funziona così. Ci sono «Possiamo dire che c’è di tutto. C’è bisogno produttori che, facendo un film, considerano di risparmiare e quindi automaticamente si sia l’aspetto economico che il piacere artiriduce il tempo per provare. I varietà di una stico. Altri, ormai, fanno attenzione solo al volta duravano un’ora ed era più facile cu- portafoglio». rare il prodotto finale in tutti i suoi aspetti. Oltre la nuova serie di "Don Matteo" e Adesso si va di fretta, si deve consegnare im- "La scomparsa di Patò" dove e quando mediatamente il risultato e di conseguenza la vedremo? «A gennaio su Raiuno reciterò in una fiction la qualità si perde». C’è una grande differenza però con i di Vittorio Sindoni, "Cugino e Cugino". Una tempi di "Quelli della Notte" o "Indietro commedia in cui io, siciliano, raggiungo il Tutta". mio cugino romano, interpretato da Giulio «Oggi servono i minuti, non servono attori. Scarpati, nella capitale». però a "Taglio Netto" di Federico Rizzo. Mi piace andare a sfruculiare, a vedere che aria si respira tra i nuovi registi, partecipare a progetti giovani. Avendo un bel po’ di esperienza sono curioso di sapere cosa si muove nel settore».

ph. Cristina Di Paolo Antonio

Probabilmente il successo arrivato con programmi come "Indietro Tutta" mi hanno precluso altre possibilità, però sono felicissimo di quello che ho fatto nella mia carriera


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b_ cinema [ di SALVATORE SALVIANO MICELI ]

5 DOMANDE A... ANDREA CAMILLERI commissario nella realtà contemporanea permette al lettore di sentire il commissario più vicino. Per ciò che riguarda la tecnica propriamente detta, il lettore si trova ad avere in ogni pagina gli stessi indizi e le stesse situazioni che vive Montalbano. Non è quindi un inerte spettatore, talvolta può precedere i ragionamenti deduttivi di Montalbano».

«Sarebbe meglio chiedere come l’autore del commissario di Vigata sia da sempre un estimatore dell’opera dell’Ariosto… E si tratta veramente di un transfert di un mio ricordo di infanzia su Montalbano. Io da bambino lessi quei versi che mi portai a memoria, come si dice in francese “par Coeur”, nella mia vita. I miei ricordi furono anche aiutati Come si spiega il grande successo di ogni libro su Montalbano? dalle illustrazioni spendide di Gustavo Dorè». Ci racconta, in breve, il paese che stiamo vivendo «Io credo che il successo di Montalbano sia proprio nel suo contesto. La necessità di ambientare le avventure del e/o subendo? 2 6 balarm | magazine

ph. Cristina Di Paolo Antonio / Giacomo Cannata

«In breve?!? Per tentare di descriverlo solo in minima parte ho pubblicato con Saverio Lodato due libri di raccolte di interviste sulla situazione odierna. Come può chiedermi di descrivere in breve la tragedia della situazione italiana? Io sono nato con il fascismo e invecchio in un’altra dittatura camuffata che ha un potere mediatico ancora più forte. Posso solo augurare miglior fortuna ai posteri».

ph. Daniele Peruzzi

Com’è nata la suggestione che lega il commissario di Vigata all’opera di Ariosto?

P

«Non c’è critico o recensore che non dica che i miei libri non siano scritti per la Tv o per il cinema. All'atto pratico, all’atto della sceneggiatura, essi presentano problemi enormi nella versione visiva. Perché sono fintamente cinematografici. In realtà sono libri puramente narrativi che con difficoltà sono reversibili nel cinema. Nel caso di Patò ho rivisto la sceneggiatura di Mortellitti e Nichetti solo alla fine, suggerendo piccoli cambiamenti».

ubblicato per Mondadori nel 2000, "La scomparsa di Patò" è uno dei libri più noti e di maggior successo di Andrea Camilleri. Nulla anticipiamo della storia limitandoci a dice che la vicenda ruota intorno alla scomparsa del ragioniere Antonio Patò, come sempre nei panni di Giuda, durante la rappresentazione annuale de la Passione di Cristo, il 21 marzo 1890 a Vigata. Presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, il libro arriva al cinema per la regia di Rocco Mortellitti (in alto nella foto al centro), prodotto da 13 Dicembre, Emme, S.Ti.C. in collaborazione con Rai Cinema e sostenuto dal MiBAC, dalla Regione Siciliana, Sicilia Film Commission, Sensi Contemporanei Cinema e Audiovisivo e Cinesicilia.

«Elvira Sellerio continua ad essere tuttora la mia editrice di riferimento. Il suo ruolo è stato per me importantissimo. Preferisco comunque pensare ad Elvira come ad una amica carissima e insostituibile con la quale potevo parlare di tutto e non solo di libri».

«Paradossalmente è stato molto semplice. In un primo tempo ho sceneggiato ogni singolo personaggio. Poi ho cercato di ricreare lo stesso stile usato da Andrea nel romanzo rintracciando, però, una mia chiave di lettura. Andrea non descrive direttamente i suoi personaggi ma basta leggere le loro azioni per capirne le caratteristi-

Quanto è stato difficile, se lo è stato, adattare per il cinema "La scomparsa di Patò"?

In occasione dell'uscita del film "La scomparsa di Patò" incontriamo a tu per tu il "papà" di Montalbano

La scomparsa di Patò: il film di Rocco Mortellitti

Alla fine de Il sorriso di Angelica c’è un suo ricordo, tanto breve quanto puntuale ed affettuoso, di Elvira Sellerio.

Come si lavora su un testo di Camilleri?

che, ma rispetto al romanzo ci sono delle piccole differenze». La scelta del cast?

«Per me esistono gli attori bravi e quelli non bravi. Tutti gli interpreti del film si sono sottoposti con estrema umiltà, dote fondamentale per un grande attore, ai tanti provini fatti. Sia Neri Marcoré che Nino Frassica e Antonio Casagrande si sono perfettamente ambientati all’interno di un cast che, pur venendo interamente dal teatro, ha profonde radici nel mondo amatoriale e non professionistico». Il nostro è un tempo assai diverso da quello di Patò?

«Ho scritto la canzone finale proprio su questo. Credo che l’Italia, non solo il sud, sia profondamente ipocrita. E spero di avere rispettato il romanzo in cui questo emerge chiaramente. So che Andrea, che conosco da trentadue anni, e con cui sono anche cresciuto artisticamente, si sente rappresentato dal film e di questo sono molto contento. È incredibile pensare che noi ancora non sappiamo chi ha fatto cadere l’aereo di Ustica o chi ha ucciso Moro. Non sappiamo la verità assoluta su tante, troppe cose. Ed è questa l’ipocrisia che anima il nostro paese». balarm | magazine 2 7


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b_ gourmet [ di PIERA ZAGONE ]

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QUELLO CHEF DAL TALENTO PLURIPREMIATO Tra genuinità e genialità, Pino Cuttaia mescola i sapori della tradizione siciliana all'estro d'una cucina d'avanguardia, conquistando i riconoscimenti delle migliori guide nazionali del settore

ph. Davide Dutto

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il numero uno fra gli chef da Napoli in giù. Pino Cuttaia, ha portato il suo ristorante La Madia di Licata, in provincia di Agrigento, in vetta all’olimpo delle guide nazionali più importanti. “Gambero rosso” e “L’Espresso” assegnano al giovane chef agrigentino il massimo dei loro riconoscimenti. In “Ristoranti d’Italia 2011” del “Gambero Rosso”, infatti, il ristorante di Cuttaia è contrassegnato dalle “tre forchette” e sulla stessa linea si pone anche la guida “L’Espresso”. Qui il ristorante agrigentino conquista 18/20 punti ed ottiene il riconoscimento dei “tre cappelli”. Anche la guida Michelin dovrebbe confermare la seconda stella a Cuttaia. Se gli si chiede quale sia il segreto di una cucina così tanto apprezzata, perché una fra le poche a riuscire a coniugare genuinità con genialità, Cuttaia risponde sempre facendo riferimento alla “memoria”. In ogni piatto dello chef c’è qualcosa che lo lega al passato ed alla sua terra, tanto da chiamare una linea di sue preparazioni “piatti in bianco e nero” quasi davanti agli occhi del cliente scorresse una vecchia pellicola d’autore. Una caratteristica, questa del balarm | magazine 2 9


b_ gourmet

b_ gourmet

La cucina è il pensiero di un singolo: è frutto della solitudine dello chef, della riflessione su un ingrediente, su una tradizione

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ph. Davide Dutto

profondo legame al passato, che è scritta nel Dna di questo chef pluripremiato, uno dei pochissimi ad aver scelto di tornare in Sicilia ed addirittura decidere di investire nel suo comune di nascita, Licata, dove dal 2000 ha iniziato con la moglie Loredana l’avventura, tutta in ascesa verso il successo, de La Madia, vera e propria fucina di idee con alla base prodotti di altissima qualità. «Al Nord - ha dichiarato lo chef - ho imparato la precisione nel lavoro. Al Sud ho ritrovato il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della mia infanzia. Quel concorso di cose che tutte insieme si chiamano “identità”». Un altro segreto e caratteristica che contraddistingue Cuttaia è l’umiltà con la quale riceve i premi e con la quale accoglie sempre i clienti. «La cucina - dice Cuttaia - è il pensiero di un singolo: è frutto della solitudine dello chef, della riflessione su un ingrediente, su una tradizione. È un pensiero che diventa un fatto corale, di squadra da dividere con i collaboratori. La fatica è di tutti. Il risultato, anche». Chi lo conosce e chi lo ha visto all’opera davanti ai suoi fornelli dice che Cuttaia sembra che realizzi i piatti prima per sé stesso: è uno chef, infatti, che a lavoro trasmette felicità e sincero divertimento nella realizzazione di ogni portata. Fra le sue creazioni non si può fare a meno di ricordare “l’uovo di seppia ripieno accompagnato da penne al sugo”. Sul piatto si trova un uovo di gallina a prima vista, in realtà di seppia. Una pietanza che fa tornare indietro con la memoria e fa riecheggiare il sapore della seppia ripiena. Chi lo conosce e chi lo ha visto all’opera davanti ai suoi fornelli dice che Cuttaia sembra che realizzi i piatti prima per sé stesso: è uno chef, infatti, che a lavoro trasmette felicità e sincero divertimento nella realizzazione di ogni portata. Fra le sue creazioni non si può fare a meno di ricordare “l’uovo di seppia ripieno accompagnato da penne al sugo”. Sul piatto si trova un uovo di gallina a prima vista, in realtà di seppia. Una pietanza che fa tornare indietro con la memoria e fa riecheggiare il sapore della seppia ripiena. «Confrontarmi con la seppia era inevitabile spiega Pino Cuttaia commentando la sua ricetta - un

Sono partito dal legame con la memoria, che mi riporta ai piatti che mangiavo da bambino e che mi piacevano, agli odori che si percepivano in quegli anni, per le strade

ph. Davide Dutto

prodotto del territorio, un pezzo della tradizione gastronomica siciliana, una parte della mia cultura, della mia identità. Sono partito dal legame con la memoria, che mi riporta ai piatti che mangiavo da bambino e che mi piacevano, agli odori che si percepivano in quegli anni, per le strade. Mi sono confrontato con il territorio, con le ricette della tradizione che si tramandavano di madre in figlia». Altro piatto forte è quello con la composizione di “Alici marinate in acqua di mare con maionese di bottarga, cipolla rossa e crema di piselli e insalata” dove il sapore del pesce, che ha subito una leggera marinatura, non viene sovrastato da quello della maionese che invece, insieme agli altri ingredienti conferisce grande armonia a tutta la preparazione. Con piatti così, dunque, un comune di provincia come Licata diventa una sosta golosa ed imperdibile per il turista appassionato di enogastronomia. E proprio per non farsi mancare nulla, Cuttaia quest’anno ha vinto anche un altro premio, quello al “Primo Piatto 2010”, conferito dalla De Cecco per essersi “contraddistinto per la capacità di valorizzare la pasta” con una ricetta dall’accostamento insolito fra pesce e profumi di montagna: “Tripoline con ragù di triglia, finocchietto selvatico e capugliato di pomodoro secco”. Un piatto che i vertici dell’importante azienda produttrice di pasta ha definito “un trionfo”.

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b_ arte

b_ arte [ dI MARINA GIORDANO ]

QUANDO IL VIAGGIO DIVENTA FORMA D'ARTE

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alermo, Amsterdam, Malaga e Siviglia unite in un dialogo ideale attraverso lo sguardo di artiste di culture, provenienze, realtà metropolitane e universi poetici anche molto diversi, alla ricerca di affinità, punti di contatto, suggestioni comuni e confronti. È questo l’assunto di base di “Chasses-Croises. Artist Exchange Project”, iniziativa a cura di Giulia Ingarao (Centro d’Arte Piana dei Colli) e Maria Jesus Martinez Silvente (Università di Malaga) che dopo un periodo di residenze incrociate culmina in un doppio evento espositivo inaugurato prima alla Caja Blanca di Malaga e adesso a Palermo, a Villa Alliata Cardillo, dal 18 novembre al 9 dicembre (dal mercoledì al sabato, ore 16/20 - ingresso libero). Lo spostamento, per quanto breve, in una località altra - scrive in catalogo Giulia Ingarao - ha stimolato, nelle sei artiste coinvolte nel progetto - provenienti da Palermo, Amsterdam, Malaga, Siviglia - un’ulteriore riflessione sulla propria collocazione, un tentativo di ri-posizionamento

Anne-Clémence de Grolée / serie mucche

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geografico-culturale. Il senso dell’iniziativa è condensato nel titolo “Chassés-Croisés”: l’espressione francese allude infatti ad una figura di danza che consiste in una serie di passi incrociati e che correntemente viene utilizzato nel significato più ampio di "scambio reciproco e simultaneo di posto, di situazione" . Anne-Clémence de Grolée (Parigi, 1963) e Marjolein Wortmann (Groningen, 1958) da molti anni hanno scelto di vivere a Palermo. In relazione al progetto “ChassésCroisés” Wortmann ha vissuto a Siviglia, come ennesima tappa di un itinerario verso il Sud che dai Paesi Bassi l’ha condotta prima in Colombia, poi in Tunisia e in Sicilia. Nella città andalusa ha ritrovato una religiosità affine, mediterranea, imperniata sulla figura della Vergine Maria, la Virgen del Rocío, che ritroviamo in psichedelici collage di foto e manifesti associata alla Madonna della Mercede al Capo. Il tema dello stereotipo, dell’oggetto logorato dalla fagocitante banalizzazione della cultura di massa caratterizza i lavori realizzati da De Grolée

Esther Burger / collage heimat 23

Laura Brinkmann Reimann / serie detergentes III

Lo spostamento, per quanto breve, in una località altra ha stimolato, nelle sei artiste coinvolte nel progetto - provenienti da Palermo, Amsterdam, Malaga, Siviglia - un’ulteriore riflessione sulla propria collocazione, un tentativo di ri-posizionamento geografico-culturale ad Amsterdam, sede del suo soggiorno come artist in residence. Riproponendo tipici soggetti olandesi ormai divenuti dei tòpoi, dai tulipani alle mucche al pascolo, in fotomontaggi o acquerelli, disarticola e ricompone l’immagine proponendo riflessioni sottili e aprendo nuovi margini di senso a ciò che vediamo. Anche Laura Brinkmann Reimann, di origine tedesca (Malaga, 1977), ha soggiornato a Palermo. Nel suo lavoro riflette su idee affini a quelle di de Grolée, decontestualizzando banali detersivi presi da supermarket cittadini e ponendoli, nelle sue foto e nei suoi video, al centro di atmosfere sospese, immersi nel fumo, su uno sfondo nero, labili apparizioni, fantasmatiche presenze di nature morte che, come già avveniva in quelle del Seicento olandese, ci parlano della vanitas, dell’obsolescenza dell’essere che, nel loro caso, coincide con quella dei prodotti di consumo, potenziali rifiuti che riempiono la città. La tedesca Esther Burger (Velbert, 1967, vive ad Amsterdam), anche lei migrante per scelta, a Palermo, città che frequenta spesso, ha raccolto frammenti di immagini, stoffe, fiori essiccati, materiali vari composti poi nei suoi tipici "quadretti" e bloccati da uno strato trasparente di silicone, come un velo che opacizza, ovatta il caos di tinte, rumori, immagini della città, proteggendo al contempo il

Marjolein Wortmann / senza titolo

ricordo. Anche Patricia Kaersenhout (Den Helder, 1966) e Ruth Morán Méndez (Badajoz, 1976), l’una proveniente da Amsterdam, l’altra da Siviglia, hanno trascorso un periodo nel capoluogo siciliano, realizzando in città dei lavori inediti. Al centro del lavoro di Kaersenhout vi è il tema della razza e dell’identità nera, visto che la sua famiglia proviene dalla colonia olandese del Suriname. Accanto a una serie di lavori in stoffa, patchwork di batik, foto, perline, che riconducono al tema del colonialismo e ai colori dell’Africa, ha realizzato una serie di foto scattate a persone della città con il volto coperto dal libro "La capanna dello zio Tom", romanzo-icona del tema Nord-Sud che narra dello schiavismo in America, presentandoci individualità negate, simboli di un cortocircuito tra essere e apparire. La spagnola Morán, invece, come una rabdomante ha tradotto nelle sue fitte trame di segni tracciati ad acquerello, gouache e penna biro l’energia della città, trasformando i suoi disegni in carte di un sismografo o in traduzione astratta del paesaggio, della natura, delle atmosfere, dei colori, del mare di Palermo. Ne viene fuori una partitura melodiosa ma spesso sincopata, una cartografia del profondo, una poetica ridefinizione dello spazio attraverso la forza del segno.

Patricia Kaersnhout / lacrimae

Ruth Moràn Mendez / Poliptico

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b_ photographer

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Quando la passione fotografica artigianale supera le tecniche del digitale

[ di CLAUDIA D'ALESSANDRO ]

Carmelo Palma

Il salotto di Licia

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tempi, pur appagando le necessità della clientela. Uniche, a suo avviso, le emozioni dinanzi alle tonalità e ai contrasti delle foto artigianali, ai colori e giochi di luce che vede comparire a poco a poco sullo scatto nella fase di stampa. Sviluppare le pellicole per Palma è una continua scoperta di suggestioni e sensazioni. La sua storia con la macchina fotografica ha quei contorni romantici simili a quelli che potrebbe avere una storia d'amore. Anche i suoi lavori fotografici, che sono principalmente ritratti e reportage di matrimoni, rispecchiano queste caratteristiche. Ma ha anche realizzato cataloghi e riproduzioni di note opere pittoriche di Picasso e Mirò per conto di alcune gallerie d'arte. «Di certo non mi celo dietro al personaggio dell'artista», e approfondisce il discorso su chi abusa nel definirsi tale: «Al giorno d'oggi con le nuove e sofisticate macchine fotografiche, e i mezzi di correzione come photoshop, è diventato semplice correggere delle imperfezioni e così ci spacciamo tutti per fotografi professionisti, confondendo un bel lavoro con il reale talento: la bravura di un fotografo sta nella sua sensibilità. Non è il digitale che ha fatto di me un professionista». Lo studio di Carmelo Palma si trova in via Principe di Paternò 190, a Palermo. Maggiori info all'indirizzo web www.palmafotografia.it

ph. Vincenzo Pennino / Fabio Arnone

a fotografia è l'unico modo per fermare il tempo: ne è fermamente convinto Carmelo Palma, che non a caso di professione fa proprio il fotografo. Lo fa per passione da quando alla giovane età di 12 anni si è avvicinato a questa forma d'arte. Classe ‘65, palermitano, lungo il corso di questi anni ha scoperto che una viscerale passione come la sua si potesse anche far diventare un mestiere. È così che, sempre giovanissimo, quando aveva 20 anni, ha aperto la sua prima attività, portandola avanti con lo stesso entusiasmo e umiltà che da sempre lo accompagnano. «Non sono un fotografo pomposo e con troppe pretese, ho solo l'obiettivo di svolgere al meglio il mio lavoro e mi preoccupo di più di emozionare». Per Carmelo Palma al primo posto sta la gratificazione, ed è maggiore se essa deriva dalla soddisfazione di chi coglie l'essenza del momento perfetto; d'altronde prosegue: «La felicità vuole essere conservata nel migliore dei modi possibili». Ancora oggi suggella quegli attimi sulla pellicola, nonostante l'avvento dell'era digitale, rimanendo uno dei pochi fotografi palermitani a lavorare manualmente, in maniera artigianale, proprio come si faceva un tempo, ed è per questa ragione che si considera un po' un fotografo d'altri

Torna in onda il talk-show della giovane presentatrice palermitana

[ di GIORGIA SORRISI ]

uove scenografie, nuova sigla, nuovi ospiti e nuovi personaggi in studio: “Parliamone - Il salotto di Licia” riparte il 4 novembre, su CTS, in una veste rinnovata. Il talk-show, presentato e prodotto da Licia Raimondi, è nato nel settembre del 2009, e ora è giunto alla sua seconda edizione. Rispetto allo scorso anno sono tanti i miglioramenti per rendere il programma più interessante e coinvolgente, mantenendo però lo stile e lo schema di fondo della trasmissione. Le novità saranno visibili sin dalla prima puntata, già a partire dalla sigla di apertura: ironica e divertente, vedrà Licia travestita da importanti personaggi storici, da Marilyn Monroe a Napoleone. Anche l’arredamento vedrà dei cambiamenti radicali: da uno stile barocco e sfarzoso, con la predominanza del colore rosso, si passerà ad uno stile moderno e minimalista, con le tinte del bianco e dell’azzurro, scelto personalmente dalla conduttrice con la collaborazione dell’azienda C&C Consulenza Eventi di Maurizio Cosentino. Come nella scorsa edizione, le puntate saranno tematiche: “Il salotto di Licia”, come spiega la stessa presentatrice, sarà un salotto d’approfondimento. «Cinque ospiti discuteranno con la padrona di casa

dell’argomento scelto di volta in volta, dando la loro opinione, raccontando e raccontandosi. Non è ancora stata decisa una vera e propria programmazione: l’obiettivo di questa seconda edizione sarà quello di seguire la cronaca regionale, seguendo passo passo le notizie locali e i loro svolgimenti». Ci si occuperà quindi di informazione regionale, ma non solo: sport, cultura, arte, spettacolo, tempo libero, moda, musica saranno tutti argomenti protagonisti del salotto di Licia. Inoltre durante le puntate sarà presente il pittore Mauro Di Girolamo, che dipingerà opere durante la trasmissione, in performance live molto interessanti. Il nuovo salotto di Licia si propone di innalzare il livello della televisione locale siciliana, un talk-show che vuole mettere in luce la Sicilia e la sua cultura, ma con lo sguardo rivolto anche alla tv nazionale. “Parliamone - Il salotto di Licia” andrà in onda su CTS il lunedì alle 14.20 e il martedì alle 7.30 del mattino, il giovedì alle 22.30, la domenica all'1.30 di notte, più repliche serali, fino a giugno e su Telesicilia lunedì 23.05, martedì 17.40, mercoledì 21.15, giovedì alle 12.00, venerdì alle 23.40, il sabato alle 13.40 e la domenica alle 16.00. Su www.ctsonline.tv si potranno rivedere tutte le puntate. balarm | magazine 3 7


b_ musica

b_ musica

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[ di GIGI RAZETE ]

mmaginereste mai i Balcani al posto delle Madonie (magari un pezzetto, considerata la ben maggiore vastità dei primi), oppure la nostra Isola espandersi tanto da inglobare l’impero austro-ungarico, quello zarista ed anche una parte di quello ottomano? I Matrimia! (col punto esclamativo) lo hanno fatto e continuano a farlo da sei anni senza però dimenticare di essere siciliani. In realtà, quasi del tutto siciliani. Perché nel loro assortito taraf (gruppo) c’è posto per un francese, il cantante Davy Deglave, che da tempo ha scelto di stabilirsi a Palermo, ed anche per un olandese, il contrabbassista Marko Bonarius, il quale, ora tornato in patria dopo un lungo soggiorno isolano, non disdegna frequenti ritorni nell’amata Sicilia. Una mescolanza che non guasta affatto in una band che ha scelto la musica klezmer (tipica delle comunità ebraiche dell’Europa orientale) e quella balcanica, entrambe espressioni meticce per eccellenza, come principale orizzonte espressivo. Completano la band Daniele Tesauro, fisarmonica e chitarra, Dario Compagna, clarinetti, Gero Pitanza, bouzouki, chitarra elettrica e manouche, Giacomo Di Domenico, percussioni etniche, Roberto Ferreri, basso elettrico, ed il violinista Larsen Genovese (quest’ultimo pur partecipando al nuovo disco non è più nella pianta stabile ma solo occasionale dei Matrimia!). Certo il nome scelto dalla banda (www.myspace.com/matrimia), tipica esclamazione sicula che esprime un subitaneo moto di stupore, di meraviglia ma anche di ansia o paura, sembrerebbe rimandare inequivocabilmente ad un forte radicamento nelle tradizioni popolari siciliane: ascoltandoli, invece, la sorpresa non potrebbe essere maggiore. «è vero - conviene Daniele Tesauro, uno dei membri fondatori del gruppo - è un nome forse fuorviante ma allora lo scegliemmo per il suo significato, affascinati dal fatto che questa sola parola potesse sintetizzare con efficacia stati d’animo così differenti, non certo per connotare la nostra musica. La sicilianità, semmai, è implicita nella cultura e sensibilità che ciascuno di noi si porta dentro. E poi, quelle che sono caratteristiche tipiche del nostro popolo, cioè calore,

ALLA SALUTE DEI MATRIMIA! Dall'unione di sonorità balcaniche, ebraiche e africane arriva un disco che è soprattutto un brindisi mediterraneo

passionalità, irruenza, senso del dramma e dell’ironia, in fondo sono elementi che si ritrovano nella musica klezmer e balcanica, una continua altalena tra languori malinconici e gioiose esplosioni». Risulta tuttavia curioso che tradizioni così lontane, legate al nomadismo tzigano e a storie di secolari emarginazioni, abbiano fatto presa in musicisti immersi in una realtà tanto diversa e ben distanti da archetipi ebraici e slavi. «è stata una passione puramente estetica - prosegue Tesauro - a spingerci verso questi suoni e ritmi, non certo il vissuto o l’immedesimazione esistenziale. Non vogliamo fingere di essere ebrei erranti o romantica gente balcanica, né riteniamo che la nostra sia un’appropriazione indebita. Siamo occidentali, d’accordo, ma siamo gente del Sud, viviamo anche noi una condizione di emarginazione. Sono stati i film di Emir Kusturica a farmi inizialmente innamorare di questa musica. In essa vi ho trovato una straordinaria simbiosi espressiva con l’animo siciliano. Il denominatore comune

MATRIMIA! - da sinistra Roberto Ferreri (basso), Daniele Tesauro (fisarmonica), Davy Deglave (voce), Giacomo Di Domenico (tapan), Dario Compagno (clarinetto), Gero Pitanza (chitarra manouche).

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ph. Alice Panascia

ph. Marco Pugliese

Matrimia! Živili Autoprodotto, 2010 Soltanto tre i brani tradizionali (il klezmer “Libes tantz”, il balcanico “Kerta mangae dae”, spesso eseguito dalla leggendaria Kočani Orkestar, e l’yiddish “Trellohaposervico”, reso memorabile da Moni Ovadia) ma bastano a marcare la personalità con cui i Matrimia! rileggono le radici ebraiche e balcaniche ma senza stravolgerne lo spirito. Nei temi originali, quasi tutti firmati dalla coppia Tesauro/Deglave, il linguaggio si apre all’attualità e indica nuove, interessanti direzioni stilistiche. è un disco molto godibile “Živili” (in slavo “alla salute”, auspicio di dialogo tra tutte le minoranze sia etniche che esistenziali) ed in esso la ballabilità cui spingono i ritmi frenetici non va mai a discapito dell’eleganza dei dettagli sonori e della raffinatezza delle strutture compositive. Prosit! (Artwork della copertina: Emel Kaya) balarm | magazine 3 9


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credo stia proprio nell’inestricabile miscuglio di passionalità e carnalità, di spontaneità e raffinatezza, di tristezza ed allegria. La nostra soddisfazione è che la musica che facciamo è compresa ed apprezzata dovunque suoniamo». Già, perché i Matrimia! sono forse più conosciuti altrove, soprattutto Francia, Grecia e Italia centro-settentrionale, che non in Sicilia. «Ad esempio tre anni fa ricorda Tesauro che ha approfondito lo studio della fisarmonica e della musica balcanica in Serbia, vivendo tra gli zingari - al prestigioso festival emiliano “Urlalalavida” ci capitò di suonare anche assieme alla Kočani Orkestar, mitica formazione macedone, col pubblico letteralmente scatenato intorno a noi». Dalle prime sortite, fissate nell’album eponimo “Matrimia” del 2005, alle recentissima incisione “Živili”, la musica del gruppo si è espansa in altre direzioni. «Intanto siamo passati da un repertorio esclusivamente di tradizione a composizioni originali. Poi abbiamo cominciato a sperimentare nuove situazioni, sia sonore, con l’inserimento di strumentazione elettrica, sia narrative. Adesso nelle note si respira una certa aria maghrebina ma senza forzature: il fatto è che questi suoni sono stati sempre di casa in Sicilia, fanno parte della nostra cultura. Dal punto di vista testuale “Živili”, pur non essendo un concept album, è intriso di riferimenti all’anarchico francese Jules Bonnot, affascinante figura romantica vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Era un abilissimo scassinatore di casseforti, lavorò a Londra al servizio di Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, e viene ricordato come il primo ladro a servirsi dell’automobile per i suoi furti».

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ph. Barbouille

Non vogliamo fingere di essere ebrei erranti o romantica gente balcanica, né riteniamo che la nostra sia un’appropriazione indebita

Finalisti "Create The Cover Contest" Per la realizzazione della copertina del loro nuovo album, i Matrimia hanno bandito un concorso su i maggiori social network, che è stato vinto da Emel Kaya di Ankara (Turchia). Qui sopra le altre tre copertine che sono giunte in finale, (da sinistra) Bianca De Caro, Gaetano Basile, Flavio Marrone.


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[ di ALESSANDRA SCIORTINO ]

85 anni di musica a Palermo L'Associazione Amici della Musica, patrimonio culturale della città, vara una Stagione a tutto tondo, con un occhio di riguardo ai giovanissimi

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on l’apertura di stagione, il 15 e 16 novembre, alle 17.15 per il turno pomeridiano e alle 21.15 per quello serale, gli Amici della musica suggellano la collaborazione col Teatro Massimo Bellini di Catania ospitandone orchestra e coro diretti da Will Humburg nella Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert e nel Requiem di Mozart col soprano Hee Jin Oh, il mezzosoprano José Maria Lo Monaco, il tenore Ricardo Bernal e il basso Aleksandar Stefanoski. Il carattere sinfonico del concerto inaugurale contraddistingue gli appuntamenti comuni dei due turni, quasi tutti all’insegna delle grandi e piccole orchestre. Doppio sarà infatti il concerto con l’orchestra del teatro Massimo diretta da Pehlivanian che il 23 e 24 novembre concerterà con Giuseppe Albanese e persino quadruplo l’appuntamento con la Sinfonica Siciliana diretta da Lombard il 18 e 19 febbraio col K466 eseguito da Benedetto Lupo e l’8 e 9 aprile col violinista Boris Brovtsyn alle prese col concerto di Brahms. Il 16 e 17 maggio l’orchestra del conservatorio di Palermo diretta da Caruso si esibirà a fianco della pianista Gilda Buttà, interprete prediletta di Morricone, e il 28 febbraio e l’1 marzo gli Armonici di Umberto Bruno si cimenteranno col sassofonista Federico Mondelci in un repertorio che rive-

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NELLA PAGINA A FIANCO - Yundi Li. SOPRA DA SINISTRA - Elio delle Storie Tese; Orchestra Maniscalchi; Giovanni Sollima e Monica Leskovar.

la l’anima “classica” dello strumento. Abbandonate, soltanto apparentemente, le sperimentazioni più estrose, Giovanni Sollima sarà protagonista dell’ultimo concerto che accomuna gli appuntamenti serali e pomeridiani il 21 e 22 febbraio affiancato da un quartetto di valenti musicisti: Monika Leskovar (violoncello), Giuseppe Andaloro e Tijana Andrejic (pianoforte) e Simone Baroncini (corno) si esibiranno in formazioni alternate in due prime di Sollima e Betta e in una curiosa versione cameristica della “Sagra della primavera” di Stravinsky firmata da Andaloro. La sempre più massiccia presenza di orchestre che si cala in un contesto di sinergia territoriale, non esclude dunque la presenza di organici cameristici, su tutti i quartetti alle prese da quest’anno, e sino al 2012, col ciclo integrale dei quartetti di Beethoven messi a confronto con altri brani di autori del Novecento e compositori contemporanei. Al nucleo tradizionale del repertorio classico e romantico che culmina il 2 maggio nell’interpretazione di alcune pagine di Chopin affidate al pianista cinese Yundi Li, si affiancano alcuni concerti di confine

ospitati dal turno serale, su tutti il debutto siciliano di Elio delle Storie Tese nella versione in forma di concerto del Giornalino di Gian Burrasca martedì 11 gennaio. Unico attore alle prese con tutti i personaggi, Elio sarà la voce narrante e cantante del lavoro musicato da Nino Rota e messo di nuovo in scena da Lina Wertmüller, già regista dell’omonimo sceneggiato televisivo di successo negli anni Sessanta. Se nel pomeridiano il Trio Siciliano azzarda Sakamoto e Piazzolla, il 14 dicembre al turno serale il Trio Debussy si cimenterà nelle composizioni da camera di Paolo Conte e il 18 gennaio l’Orchestra Maniscalchi ci riporterà indietro nel tempo nell’Italia anni Trenta e Quaranta del primo Quartetto Cetra e del Trio Lescano. Esplorare i suoni e i colori dei graffiti di Palermo è invece l’obiettivo della performance audio/video del 12 aprile con Domenico Sciaino e l’avanguardista Alvin Curran con cui il compositore siciliano collabora da circa vent’anni. Insieme alla formula-abbonamento a dieci concerti per i piccoli studenti (10 euro esclusa prevendita), nasce quest’anno anche un piccolo cartellone domenicale intitolato ai ragazzi,

destinatari e protagonisti di cinque manifestazioni create apposta per loro. Il 28 novembre ritorna la Playtoy Orchestra, la band di adulti che si esibisce su strumenti giocattolo e, oltre alla replica di “Brundibár” e “Lo Scoiattolo in gamba”, saranno rappresentate per la prima volta in città la fiaba musicale Magaria di Marco Betta e Andrea Camilleri (13 febbraio) e l’opera-gioco “Facciamo una città” di Paul Hindemith (22 maggio). Costi dei biglietti da 10 a 50 euro a seconda dei concerti, ingresso agli spettacoli domenicali da 2 a 5 euro. Per informazioni è possibile chiamare al numero 091.6373743, consultare www.amicidellamusicapalermo.it o facebook.com/amicidellamusicapalermo.

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b_ CAST [ di DANIELE SORVILLO ]

La GATTUSOMUSICA presenta CAST A Palermo un nuovo Centro di Formazione per l’Arte, lo Spettacolo e la Tecnologia rivolto ai giovani talenti

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SOPRA DA SINISTRA - Gli interni della GATTUSOMUSICA. A DESTRA - Sofia Gattuso e Anita Vitale.

ph. Rosa Gattuso

uovo respiro internazionale per la cultura in città: la GATTUSOMUSICA, società nata dalla collaborazione tra Luigi Gattuso e Mario Tarsilla, al vertice nel settore della vendita di strumenti musicali, offre oggi alla libera fruizione un nuovissimo e moderno centro polivalente, su due livelli, in via Laurana 17: un open space articolato in aule per lo studio della musica, della danza, della recitazione, sala con palcoscenico per dare immediato sfogo al lavoro degli artisti, studio di produzione musicale, sale per la propedeutica e per i laboratori ludico-musicali, clinics ed eventi di ogni genere. L’attività del centro si avvale di tutta l’esperienza che la GATTUSOMUSICA ha maturato in 13 anni di impegno, diventando promotrice di rilevanti progetti artistici, come il cd “SUDD” dei SUDD MusicMovement, unica band italiana ospite al WOMAD U.K. e del WOMAD SICILY 2008, la più importante rassegna di world music, ideata da Peter Gabriel; o ancora lo spetta-

IN ALTO - Il palco del CAST. SOTTO - Inaugurazione CAST - da sinistra Mario Caminita (Radio Time), Claudio Formisano (Disma Musica Italia), Luigi Gattuso e Mario Tarsilla (Soci della GATTUSOMUSICA).

colo di teatro, musica e danza “SCIROCCU” e il progetto SOLMUSIC “CITTA’ DI PALERMO”, Expo di Strumenti musicali, Spettacoli di musica e danza che ogni anno ospita grandi artisti nazionali ed internazionali. Sintesi del ricco panorama di attività della GATTUSOMUSICA è il CAST, centro d’arte, spettacolo e tecnologia, che si apre a tutti coloro che desiderano realizzare la propria vita come esperienza artistica. Accanto alla teoria, largo spazio viene dato nell’accademia alla pratica: il centro promuove iniziative che permettono ai giovani artisti di avere immediati spazi di visibilità. L’attività del CAST è articolata in modo da essere armonica, completa e al passo coi tempi, anche grazie ad un corpo docente di assoluto valore. Per gli adulti sono attivi corsi collettivi, individuali e complementari, in cui imparare a suonare uno strumento musicale. Afferma Mario Tarsilla, direttore didattico del centro: «L’impostazione dei corsi è volutamente non specialistica. Tutti devono avere la possibilità di conoscere i vari linguaggi musicali, per poi scegliere il proprio stile». La scuola propone percorsi che spaziano dalla danza al canto, alla dizione e recitazione, alla musica. I bambini possono entrare in questo mondo attraverso i corsi di propedeutica musicale e danza. La filosofia

di questa scelta è spiegata dall’amministratore della GATTUSOMUSICA, Luigi Gattuso: «La musica è fondamentale per la crescita di un individuo. Essere educati alla musica, in quanto codice istintuale, favorisce lo sviluppo dell’intelligenza. Noi realizziamo questo obiettivo insegnando ai bambini l’armonia del movimento, la ritmica vocale, le percussioni, il canto. Lo sviluppo armonico di corpo e mente è indispensabile per la formazione del pensiero. Inoltre, condividere uno spazio comune durante attività ludiche favorisce la socializzazione». Per questo, a partire dal mese di novembre, sarà attivata la Baby Musical School, con un pacchetto promozionale rivolto ai bambini tra 2 e 5 anni: 3 lezioni settimanali, da novembre a giugno. Si realizza così un sogno di Mario e Luigi: «Nel pensare questa attività – afferma Gattuso – siamo tornati indietro con la memoria e abbiamo realizzato quello che a noi sarebbe piaciuto avere ma che ci è stato negato. Guardare al passato permette spesso di correggere gli errori e creare un futuro migliore per i nostri figli». La quota d’iscrizione al CAST è di 25 euro; per informazioni dettagliate sui costi dei singoli corsi è possibile rivolgersi allo 091.305679 o consultare il sito www.gattusomusica.it. balarm | magazine 4 5


b_ teatro

b_ teatro [ di LAURA NOBILE ]

Palermo - Roma, ANDATA E RITORNO Dal Nuovo Montevergini di Palermo, all’Ambra Jovinelli di Roma, un unico filo conduttore per il regista e produttore palermitano Alfio Scuderi: il teatro

ph. Federico Maria Giammusso

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a nuova scommessa si chiama “Ambra Jovinelli”, lo storico teatro nato nel 1906 come spazio per il varietà e che nell’ultimo decennio, prima della chiusura di giugno dell’anno scorso, ha visto sfilare alcuni tra i volti più interessanti del panorama nazionale, da Ascanio Celestini a Marco Paolini, da Francesca Reggiani a Neri Marcorè, Sabina e Corrado Guzzanti, Daniele Luttazzi, Moni Ovadia e Silvio Orlando, solo per ricordarne alcuni. La nuova scommessa è quella di Alfio Scuderi, regista, curatore e produttore teatrale, che a margine della presentazione della sesta edizione del Palermo teatro festival al teatro Montevergini, tira le fila e annuncia: «Mi è stato proposto di curare la direzione artistica dell’Ambra Jovinelli, un luogo che presto potrebbe fare da sponda anche per i progetti palermitani del Montevergini». Trentasette anni, palermitano, Alfio Scuderi ha iniziato da regista nel ’92, riunendo un gruppo di giovani attori come Claudio Gioè, Vincenzo Ferrera, Paolo Briguglia e Fabrizio Romano nel collettivo teatrale Micromega. La prima svolta è nel ’95 quando un amico gli presenta Pino Caruso, che lo chiama per collaborare alla realizzazione del 371esimo “Festino di Santa Rosalia”, il primo del nuovo corso della sindacatura Orlando, carico di simboli di speranza e di rinascita per la città che invocava un nuovo miracolo. Per Scuderi, quel Festino è l’inizio di una lunga serie: con Sandro Tranchina fonda nel ’97 la Set artisti associati, e con lui cura grandi eventi en plein air e festival in tutta Italia, ma anche le edizioni ’98, ’99, 2000 del Festino collaborando con Maurizio Scaparro, Jerome Savary, Roberto De Simone e Goran Bregovic. E poi, da ideatore e regista, le edizioni del 2007, al quale presero parte Gigi Lo balarm | magazine 4 7


b_ teatro

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L’idea è quella di mantenere quella matrice comica-commerciale del teatro privato ma svecchiando anche il contesto generale Cascio ed Eleonora Abbagnato, del 2008 con la partecipazione di Claudio Gioè, Pino Caruso e Vincenzo Pirrotta nel 2008, e del 2009, con Isabella Ragonese, Rory Quattrocchi e Antonella Ruggiero. Ma quello del Festino, dopo le polemiche feroci dell’edizione 2010, è diventato ormai un capitolo a parte. Mentre il progetto del Palermo teatro festival, fondato cinque anni fa (sempre con Sandro Tranchina) nella seicentesca chiesa sconsacrata del Montevergini, che è diventata anche una casa-teatro, con la foresteria per gli artisti, l’Atelier e lo spazio-prove, è ancora forte e vitale, come dimostra il nuovo cartellone ricco di debutti nazionali e collaborazioni importanti, appena varato da Scuderi, che ne è il direttore artistico. Una boccata di ossigeno è arrivata anche dall’inserimento del festival, da due anni a questa parte, nei “Grandi eventi” finanziati dall’assessorato regionale al Turismo con fondi europei. «Oggi sono soddisfatto - sottolinea Scuderi - perché abbiamo davvero realizzato tutte le potenzialità di questo spazio e tutti i suoi possibili percorsi, nonostante le difficoltà economiche delle ultime edizioni. Il cartellone, che va avanti fino al 18 dicembre, è il frutto di cinque anni di lavoro, delle collaborazioni e della rete di rapporti nati e consolidati nel tempo con gli artisti. Penso al debutto nazionale di “Santos” di Saviano, qui al Montevergini, alla prima di “Sacre-stie” di Vincenzo Pirrotta, che ha scritto il suo testo pensando a questo spazio, o allo spettacolo di Claudio Santamaria che riprende da qui la sua tournée».

Progetti in cantiere?

«Questo teatro da 900 posti ha un ridotto, il Piccolo Ambra, che di posti ne ha 90 e su cui voglio puntare per farne uno spazio off, sulla falsariga dello spirito del Montevergini. Un luogo aperto a 360 gradi, dove ospitare a fianco della stagione ufficiale, musica dal vivo ma anche progetti di ricerca, operazioni di nuova drammaturgia. Il mio desiderio è quello di portare qui i siciliani di talento su cui abbiamo investito al Palermo Teatro Festival, come Isabella Ragonese, Gigi Lo Cascio, Filippo Luna, Claudio Gioè, Paolo Briguglia, Francesco Scianna. E l’anno prossimo, i miei amici Ficarra e Picone». Parliamo del Festino di Santa Rosalia. Dopo il punto di non ritorno raggiunto con l’edizione 2010, con il programma cancellato, la mancata approvazione del bilancio e le polemiche feroci, che prospettive ci sono per quest’anno?

«Grazie a un amico, il produttore Marco Balsamo, che un mese fa ha preso la gestione dell’Ambra con Gianmario Longoni, patron del Sistina, e mi ha coinvolto nella direzione generale e organizzativa, oltre che artistica: un impegno non da poco, dopo l’uscita di scena di Serena Dandini che l’aveva anche rilanciato sia sotto il profilo del teatro comico che come spazio per il teatro civile. L’idea è quella di mantenere quella matrice comica-commerciale del teatro privato ma di fare in generale una programmazione più giovane, svecchiando anche il contesto generale, a partire dai locali. La programmazione dovrebbe partire a dicembre, abbiamo appena cominciato a lavorare». 4 8 balarm | magazine

ph. Federico Maria Giammusso

E adesso arriva anche l’Ambra Jovinelli. Com’è nato questo nuovo incarico?

«Io mi occupo del Festino a vario titolo dal ‘95 e mi dispiace che negli ultimi anni si sia trasformato in un evento politico, come se in quel giorno si dovessero discutere e risolvere tutti i mali della città. Ma c’è ancora tanta gente che ci crede, ci lavora e ci vive, sul Festino. Il mio auspicio è che la festa si possa smarcare dalla politica e recuperare i suoi valori primari, quello religioso e quello turistico - culturale. Bisognerebbe avere il coraggio di sganciare la festa dall’amministrazione comunale, magari con una Fondazione, che lavori tutto l’anno per progettare un evento in vista di una visibilità internazionale, magari coinvolgendo partner privati». Vale anche per il Kals’art cancellato quest’anno?

«Certo, questo vale per tutte le manifestazioni culturali da programmare in città. I denari pubblici si sono ridotti molto, bisogna pensarci con attenzione e anche la politica deve fare un esame di coscienza, per sostenere progetti meritevoli e utili al futuro della città». balarm | magazine 4 9


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[ di ADRIANA FALSONE ]

Vademecum del folklore SICILIANO "I siciliani spiegati ai turisti" è il curioso titolo dell'ultimo libro del professore "filosofo" Augusto Cavadi

Quando mi sono chiesto come mai numerosi siciliani, pur appartenendo ad un popolo accogliente, si rivelino poco affidabili ho fatto riferimento ad una certa allergia per le norme

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ph. Alberto Romano

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u ci credi all’aldilà?”. “No. Ma neanche tanto all’aldiquà”. Questa pungente vignetta di Altan è stata utilizzata come copertina della brochure di Augusto Cavadi che offre … “Consulenza filosofica”. Sì, a molti potrà sembrare una idea bislacca ma in realtà come spiega lo stesso scrittore è «una relazione paritetica d’aiuto per persone in cerca di orientamento esistenziale, famiglie, gruppi e aziende in cerca di orientamento etico.. e tanti altri ». In altre parole, si discute e si cresce. Usufruendo là dove serve di cenette o vacanze filosofiche.. anche per “non filosofi”. Cavadi è plurilaureato: scienze morali e sociali, teologia all'Università Lateranense, dottorato in filosofia. Ma è anche uno scrittore di filosofia, tra i titoli da ricordare citiamo “Quando ha problemi chi è sano di mente” oppure “E, per passione, la filosofia. Breve introduzione alla più inutile di tutte le scienze”; mentre nell'ambito delle scienze politiche: “Ripartire dalle radici. Naufragio della politica ed etiche contemporanee”. Adesso ritorna in libreria con un testo piuttosto curioso “I siciliani spiegati ai turisti”. Un vademecum su come districarsi tra l’eccentricità mista al folklore che caratterizza questo strano “popolo”. I siciliani come sono, ma soprattutto

«come appaiono a me siciliano dopo sessant’anni di stretta collaborazione». Dopo il successo di un altro agevole libretto “La mafia spiegata ai turisti” per “spazzare via le paure infondate di chi immagina che, percorrendo le strade siciliane, si vada incontro a pericoli maggiori rispetto al resto del mondo”. Insomma la Sicilia è un’Isola tutta da capire e i suoi abitanti non sono da meno. Il testo è suddiviso in due parti: “Veduta d’insieme” che spiega per grandi linee cosa aspetta il lettore o visitatore e “Scorci intriganti”, curiosità santi e padroni. Una trattazione ad hoc meritano i “Palermitani”: «Essi abitano più che una città un arcipelago di micro città fra le quali si registrano scarsi collegamenti: non è per nulla insolito che un signore

che abbia vicino la stazione ferroviaria centrale non abbia mai messo piede nella sua vita in quartieri periferici come Borgo Nuovo o lo Zen. Viceversa non è per nulla strano che una signora nata e domiciliata a Pallavicino o alla Bandita, se deve recarsi in autobus ad un ufficio comunale vicino il teatro Politeama Garibaldi, informi le vicine di casa di dover “salire a Palermo”». Sorvoliamo sull’uso di salire e scendere tipico dei siciliani che lascia sbigottiti i settentrionali dinanzi alle nostre espressioni come “scendere la pasta” o “scendere il cane”. Una parte interessante del testo è ovviamente dedicata alla religiosità dei siciliani. Che, si sa, è vista come una parte piuttosto importante nell’affrontare la vita. In maniera più o meno te-

atrale. E poi ovviamente ci sono le maschere, anche quelle meno conosciute come Peppe Nappa. «Dov’è nato? Come nel caso del suo amico Giufà, diverse città siciliane se ne contendono la maternità. Accontentiamoci di dire che è nato in Sicilia». Interessante il capitolo “Cosa loro”: «Quando mi sono chiesto come mai numerosi siciliani, pur appartenendo ad un popolo accogliente, si rivelino poco affidabili - siano essi alti funzionari dell’amministrazione che prendono sottobanco bustarelle consistenti o poveri venditori ambulanti che barano sul peso della frutta nei mercati rionali - ho fatto riferimento ad una certa allergia per le norme: per le regole in generale, per le leggi emanate dallo Stato in particolare».

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Scripta manent [ a cura di ADRIANA FALSONE ]

Augusto Cavadi I SICILIANI SPIEGATI AI TURISTI 80 pagg / 5,90 € Di Girolamo Edizioni Come “affrontare” una vacanza in Sicilia e conoscere lo strano popolo che abita l’Isola. L’accoglienza, l’allergia alle regole, la cosa pubblica, la fede ma anche il sentimento di ribellione, le maschere della tradizione popolare più gettonate e i Santi più adorati. Ecco “I siciliani spiegati ai turisti”, una utile guida di Augusto Cavadi all’interno dei meandri della psicologia dei siciliani. Un vademecum per non perdersi in luoghi comuni, al di là degli stereotipi e, magari, farsi quattro risate sui vizi e le virtù di questo popolo mutevole. Una “Veduta d’insieme” che insieme con gli “Scorci intriganti” regala una piacevole lettura: “I luoghi comuni non sarebbero comuni se fossero del tutto inventati. In altre parole: gli stereotipi hanno sempre un qualche fondamento nella realtà. Si tratta solo di prenderli con le pinze”.

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Gaetano Savatteri STRANI/NOSTRANI 160 pagg / 9,90 € I libri di I love Sicilia

Mario Tronca rosa nero 133 pagg / 15,50 € La Tartaruga

Pippo Battaglia IL TEMPO DI DIRE TEMPO 376 pagg / 18 € Dario Flaccovio

Giancarlo Licata IL BAMBINO DEL SENTIERO 80 pagg / 5 € Libri di S

Davide Lacagnina ATTRAVERSO IL PAESAGGIO 240 pagg / 38 € Kalòs

Alessandra Lavagnino LA MALA ARIA 236 pagg / 12 € Edizioni Sellerio

Sono uomini e donne non convenzionali. C’è il tassista dei giornalisti, il premio Nobel mancato, il baritono del Santo Padre e i più stravaganti figli di Sicilia disseminati in Italia e nel mondo. Dalla penna del giornalista Gaetano Savatteri, storica voce del Tg5, nasce “Strani/Nostrani”, una curiosa raccolta di ritratti di personaggi isolani che della propria terra sono diventati atipici ambasciatori in Italia e nel mondo. Il volume è frutto della raccolta dell’omonima rubrica che appare ogni mese sul magazine I Love Sicilia. Personaggi caratteristici di quella Sicilia d’esportazione che continua a far parlare di sé. La prefazione del libro è firmata dal giornalista e scrittore catanese Pietrangelo Buttafuoco.

Uno scambio di ruoli che ha dell’incredibile. Nel centro così storico di Palermo, qualcuno spara a Calogero Mancuso, aspirante capomafia giovane e belloccio. Proprio in quel momento Rosellina Restivo, di nove anni, cade dall’altalena e perde conoscenza. Entrambi vengono portati nello stesso ospedale. Quando la bambina si sveglia sente la voce di un uomo uscire dalla sua bocca. Calogero è entrato in lei e riesce a usare il suo corpo come può fare un ventriloquo con un pupazzo. Giorno dopo giorno, una convivenza forzata conduce entrambi ad affrontare le proprie battaglie: Rosellina a scuola e in famiglia mentre Calogero all’interno della sua cosca mafiosa. Grazie alla bambina scoprirà cosa significa vivere dall’altra parte della barricata.

"Il tempo di dire tempo" di Pippo Battaglia è un utile strumento per conoscere gli effetti e la natura del tempo, a metà tra rigore scientifico e un linguaggio divulgativo alla portata di ogni lettore. La prefazione e la postfazione è firmata dall’astrofisica Margherita Hack. Quante volte ci siamo chiesti se il tempo fosse un ente reale e ne subissimo soltanto gli effetti? Oppure è una misura inventata dagli uomini per meglio distinguere il passato, il presente e il futuro? Il tempo è una convenzione del tutto umana poichè diviene una misura dei mutamenti a cui è soggetto il nostro fisico e tutto quel che ci circonda? Tanti interrogativi a cui Battaglia cerca di dare una risposta riportando i contributi delle maggiori teorie contemporanee.

Il testo di Giancarlo Licata è stato finalista al Premio Riccione. In autunno è stato messo in scena con la regia di Rinaldo Clementi e adesso è un libro. “Il bambino del sentiero” racconta la storia di Gino, un orfano reso tale da una strage mafiosa. Per tutelare il ragazzo viene cancellata definitivamente la sua identità. Trascorrono gli anni e con il passare del tempo Gino Saglieri torna a essere se stesso, diventa avvocato e, grazie alle carte lasciate dal magistrato inquirente e a nuove indagini, fa arrestare e condannare gli assassini della sua famiglia. Un’opera teatrale - scrive nella prefazione il Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari - che offre una inedita chiave di lettura del fenomeno mafioso (...) l'autore propone un viaggio attraverso la società siciliana.

Il dipinto naturalista, l’immagine da cartolina, l’illustrazione letteraria, la meccanizzazione della natura: il libro “Attraverso il paesaggio. L’immagine della Sicilia fra pittura, fotografia e letteratura” di Davide Lacagnina, direttore della collana "Piccola Biblioteca d’Arte" per il Gruppo Editoriale Kalós propone una riflessione sull’immagine della Sicilia nella cultura europea fra Otto e Novecento, attraverso la rappresentazione del paesaggio dai viaggiatori del Grand Tour fino ad arrivare al Futurismo. Pittura, fotografia e letteratura concorrono a definire la percezione dell’Isola in un contesto nazionale e internazionale di riferimento, in cui fatti, luoghi e protagonisti sono riletti alla luce di una storia delle immagini come storia della cultura.

è che la malaria v’entra nelle ossa col pane che mangiate, e se aprite bocca per parlare, mentre camminate lungo le strade soffocanti di polvere e di sole, e vi sentite mancar le ginocchia. Questa è la malaria descritta da Giovanni Verga nelle “Novelle rusticane”. è la cattiva aria, una malattia che in Italia nell’Ottocento ha contato più di quindicimila morti. La malaria oggi da noi non esiste più ma resta fra le prime cause di mortalità nel mondo. “La mala aria” racconta la storia di questa malattia e la lotta per sconfiggerla. L’autrice de “Le bibliotecarie di Alessandria” e “Una granita di caffè con panna” è una biologa e dopo la fine della Seconda guerra mondiale ha partecipato alla campagna per sradicare la malattia dalla Sicilia e dall’Italia.

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b_ benessere [ di CRISTIANA RIZZO ]

CURA DEL VISO: PIU PEELING PER TUTTI! Tecniche e modalità per un trattamento estetico del viso, ideale dopo le "fatiche" estive: per una pelle a prova di imperfezioni e contro i segni del tempo

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ecca e disidratata, ispessita e ruvida, con piccoli eritemi o macchie: in autunno, al ritorno dal mare o dalla montagna, la pelle può risultare “provata”. Del resto, per la sua caratteristica di elemento di superficie, la pelle è la struttura del nostro corpo maggiormente esposta agli influssi ambientali. In particolare, un’eccessiva e prolungata esposizione al sole provoca l’accelerazione del normale processo di invecchiamento cutaneo con alterazioni del microcircolo e rallentamento del ricambio cellulare. Il danno dei raggi del sole si manifesta soprattutto a livello dell’epidermide e del derma nelle zone fotoesposte e, in misura maggiore, negli individui di carnagione chiara. E quando l’abbronzatura se ne va, i danni possono diventare più visibili. Un valido strumento che viene in aiuto della pelle, dopo le “fatiche” estive, è il peeling. Un trattamento estetico per uomini e donne, che stimola, attraverso l'applicazione di una sostanza chimica sulla pelle, l’esfoliazione e il conseguente ricambio della pelle.

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Il peeling si è evoluto diventando un trattamento polifunzionale e oggi rappresenta uno strumento base di cui la moderna estetica fa un uso massiccio per combattere i segni del tempo come le rughe

Che cos'è? Il peeling chimico agisce nella pelle del viso attraverso l’azione di vari meccanismi: stimola la rigenerazione (turnover) cellulare, rimovendo ed esfoliando le cellule morte dello strato corneo, provocando una vera e propria accelerazione del ricambio cellulare che avviene già naturalmente nel derma. Elimina le cellule della pelle danneggiate e degenerate, che vengono sostituite da cellule epidermiche normali. Produce un’infiammazione che attiva la produzione di collagene ed elastina (rivitalizzazione e ringiovanimento del derma, mediante la stimolazione dei fibroblasti con formazione di collagene autoprodotto). Un peeling del volto può quindi agire sia a livello del derma più superficiale o a livello più profondo, ma ricordiamo che piuttosto che eseguire un peeling profondo, con i possibili rischi ed effetti indesiderati, è consigliato eseguire varie sedute di peeling superficiali o di media profondità.

Un valido strumento contro i segni del tempo «Il peeling sta alla base di tutti i trattamenti estetici - ci spiega Sandra Saladino, cosmetologa - Si è evoluto, diventando un trattamento polifunzionale e oggi rappresenta uno strumento base di cui la moderna estetica fa un uso massiccio, per combattere i segni del tempo come la secchezza, l’ipotonia o le rughe. Preceduto da una profonda pulizia del viso (per un trattamento che dura 55 minuti, circa, n.d.r.) il peeling riporta la pelle alla normalità grazie agli alfaidrossiacidi che, associati ai microgranuli, svolgono una duplice azione: un immediato effetto levigante e un intenso rinnovamento cellulare». A quali trattamenti viene associato? «Al bagno vapore, che ha un'azione detossinante e ai fanghi detossinanti. A base di acqua termale o marina e argilla, combattono gonfiori e rivitalizzano la pelle». Uno dei problemi più sentiti, e più difficili da risolvere, al rientro dalle vacanze è quello delle discromie cutanee (macchie), localizzate di solito sopra il labbro superiore e nelle guance. Oggi la ricerca scientifica offre nuove soluzioni in grado di agire in modo più efficace per ottenere un colorito uniforme. «L’eliminazione totale delle macchie si può ottenere con la luce pulsata - prosegue la Saladino - ma il peeling dà un ottimo aiuto per attenuarle. Diversi quelli adatti allo scopo, che utilizzano gli acidi mandelico, piruvico o glicolico, adatti anche a chi ha la pelle sensibile e delicata. I benefici sono immediati: una pelle più fresca e ringiovanita, la rivitalizzazione cellulare e quindi un immediato senso di levigatezza, luminosità e idratazione. Da non dimenticare,

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Storia e origini del peeling La nascita e le origini del peeling si perdono nell’antichità. In Egitto, Grecia, Turchia, India e Babilonia si utilizzavano sostanze e ingredienti di origine vegetale unite a zolfo, pomice, polveri minerali, polveri di piante e fiori. Alla fine dell’800 il dermatologo tedesco P.G. Unna sperimentò numerose sostanze e metodiche per il peeling e nel 1882 descrisse l'impiego dell'acido tricloracetico, dell'acido salicilico, della resorcina e del fenolo. Mackee, un famoso dermatologo inglese, sperimentò nel 1952 il fenolo per il trattamento delle cicatrici da acne. Si deve a La Gassè l'approfondimento del peeling al fenolo e a Van Scott, Yu e Murad, l’approfondimento dell’utilizzo del tricloracetico, dell'acido salicilico, dell'acido lattico e soprattutto dell’acido glicolico. la prevenzione: chi ha la pelle sensibile non deve mai dimenticare di usare giornalmente, quando si espone al sole, un prodotto ad alta protezione». Per avere una pelle più bella e giovane senza passare dal centro estetico, esistono in commercio sieri, creme schiarenti e prodotti in gocce, da applicare a casa, che attenuano le macchie causate dal sole o dall’età utilizzando sostanze naturali.

Tanti principi attivi, per una pelle più bella Acido mandelico

Si tratta di un alfaidrossiacido derivato dalle mandorle, adatto a un peeling chimico che agisce senza procurare bruciore né rossore e non a discapito dell’efficacia. Il principio è particolarmente attivo nella riparazione e riattivazione della pelle invecchiata, ha proprietà antibiotiche, depigmentanti ed è efficace nell’acne. È stato definito “il peeling per tutti in tutte le stagioni” perché non è fotosensibilizzante ed è quindi applicabile sempre.

produzione di nuovo collagene. Viene usato sempre di più nel trattamento dell'acne, nella dermatite seborroica, nell'invecchiamento cutaneo sia fisiologico che foto-indotto. I risultati migliori si hanno nelle persone con fototipo chiaro.

Acido glicolico

Ha una duplice azione: levigare, idratare e conferire luminosità alla pelle attraverso una esfoliazione dello strato superficiale della pelle, stimolando il ricambio cellulare e contrastando così gli effetti dell’invecchiamento; riattivare i meccanismi fisioloPresente in natura (mele, aceto, frutta fermentata), a gici grazie ai quali aumenta la sintesi di collagene, livello dell'epidermide svolge un'azione simile all'a- elastina e l’idratazione endogena, conferendo così cido glicolico e, penetrando nel derma, stimola la una pelle più nutrita.

Acido piruvico

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b_ golf [ di GIUSI SPICA ]

IN SICILIA TUTTI PAZZI PER IL GOLF Tutto ciò che avreste voluto sapere sulla "golf mania": i campi più noti di "casa nostra", i consigli per muovere i primi passi, il glossario e le opinioni di tre appassionati nostrani

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al Galles alla Sicilia, esplode la mania per bastoni, palline e sterminate distese di prato all'inglese. Una passione importata dal Nord Europa, che sta conquistando i siciliani. Sulla scia delle gesta ormai mitiche di Tiger Wood e dei talenti di casa nostra, i fratelli Molinari, il golf comincia a decollare anche nella patria del pallone. Da sempre vezzo per ricchi, a piccoli passi si apre al grande pubblico. Senza tralasciare, però, le rigide regole d'etichetta e i costi superiori alla media. È lo sport del self-control, della concentrazione e della sfida contro sé stessi. Ma anche un'ottima possibilità di guadagno per imprenditori stranieri col fiuto per gli affari: negli ultimi 10 anni nell'Isola sono nate una decina di strutture con centinaia di soci, scelte dai golfisti del nord durante la stagione invernale. I campi con le carte in regola per ospitare tornei internazionali sono al momento solo quattro. Il pioniere in Sicilia è stato il Picciolo Golf Club di Castiglione di Sicilia, l'unico con 18 buche, in una location da favola su un anfiteatro naturale nel versante settentrionale della mon-

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È lo sport del self-control, della concentrazione e della sfida contro sé stessi. Ma anche un'ottima possibilità di guadagno per imprenditori

tagna, all’interno del Parco dell’Etna. In provincia di Palermo, tra Collesano e Campofelice di Roccella, c'è Le Madonie Golf Club, con 75 ettari di prato, gestito dall'imprenditore Giuseppe Lapis e diretto da Fabio Bensaja, veterano dei campi da golf. Il primo circolo del Sud ad avere tra i soci una atleta che veste la maglia azzurra: la quattordicenne Ludovica Farina, convocata nella nazionale giovanile. Gli altri due campi a regola d'arte sono il Verdura Resort a Sciacca, una megastruttura con ben 45 buche conosciuta dai golfisti di tutto il mondo, di proprietà del gruppo inglese Rocco Forte. è nato dall'iniziativa di imprenditori spagnoli, invece, il campo Donnafugata Golf Resort a Ragusa, una struttura a cinque stelle nel cuore dell'area protetta della tenuta, di proprietà della catena NH hotel. Diventerà presto un campo a regola d'arte anche Villa Airoldi a Palermo, l'unico in tutta Italia a trovarsi proprio nel cuore della città. Una posizione strategica, premiata dai palermitani con il boom di iscrizioni degli ultimi anni. Oggi il circolo conta circa 200 iscritti. Per ora è ancora un campo pratica, ma presto le buche saranno portate da 5 alle 9 regolamentari. Tutte le altre strutture sono al momento campi pratica. Ma quali sono i primi passi da compiere per avvicinarsi la golf? Innanzitutto, bisogna sgombrare il campo dai pregiudizi. Facciamoci aiutare da chi c'è riuscito. 6 2 balarm | magazine

LE PRIME TAPPE 1.Basta diventare soci di un club, con una quota d'iscrizione che va dai mille euro in su e un piccolo contributo mensile per cominciare i corsi per neofiti, seguiti a gruppo o singolarmente da un maestro professionista. 2.La prima regola è apprendere il movimento giusto, lo swing, e la differenza tra i 14 bastoni contenuti nella sacca del golfista. 3.Dopo un periodo di esercitazioni quotidiane, c'è il tesseramento alla Federazione Italiana Golf con il titolo di NA (non abilitati). 4.Per diventare GA (giocatore abilitato) bisogna superare l'esame col maestro. 5.Se si vuole accedere alle gare, allora bisogna lasciarsi esaminare dal delegato federale, che concede il titolo di NC (non classificato). 6.Alla prima gara ufficiale, a ogni giocatore viene assegnato un handicap. Si va da un massimo di 36 a un minimo di zero.

L'OPINIONE DEI CULTORI NOSTRANI DEL GOLF Alberto Notarbartolo Il luminare della Medicina «Non è uno sport per vecchi. Si cammina per chilometri e si fatica tanto». Parola del professore Alberto Notarbartolo, 72 anni, storico direttore del dipartimento di Medicina clinica del Policlinico di Palermo e aficionados del circolo Airoldi. Sportivo di lungo corso, ha sempre praticato tennis, pallavolo e nuoto. Ora che è pensione, ha deciso il relax dei campi da golf. «È salutare e fa bene alla circolazione. Inoltre è un modo per tenere allenati corpo e mente. È necessaria tanta concentrazione e precisione millimetrica».

LE 10 PAROLE DEL GOLF Albatross - Tre colpi in meno rispetto al par di una buca. Birdie - Un colpo in meno rispetto al par di una buca. Bogey - Un colpo in più rispetto al par di una buca. EGA - Sistema di handicap di gioco, adattato alla difficoltà del campo. Green - Zona di erba finemente rasata situata al termine della buca. Handicap - Vantaggio che ogni singolo giocatore ha rispetto al par del campo. Hole in one - Andare in buca in un colpo solo. Par - Numero di colpi ideale per concludere una buca. Swing - Movimento che braccia, corpo e bastone fanno nel colpire la pallina. Tee - Il supporto in legno che si usa per mantenere sollevata la palla da terra nel colpo di partenza.

GIUSEPPE MILICI Il musicista Dallo swing del jazz a quello del golf il passo è stato breve. Giuseppe Milici, 46 anni, musicista palermitano di fama internazionale, non nasconde la sua passione per questo sport. Una vera e propria “febbre”, per lui che da quando aveva sei anni rimaneva ipnotizzato davanti alla televisione durante i tornei del Grande Slam americani. «È uno sport elegante, sofisticato e avvincente da giocare». A spingerlo verso il bastone e la pallina è stato il suo amore per l'America, patria dei grandi campi da golf pubblici. «I miei più grandi idoli musicali, da Frank Sinatra a Woody Herman a Tim Martin, sono stati grandi golfisti per passione». FEDERICO GIGLIO L'imprenditore «È una continua sfida contro sé stessi». Il rampollo di casa Giglio, proprietaria dell'omonima catena di negozi d'abbigliamento, gioca a golf da cinque anni. «È lo sport degli uomini d'affari. In campo si concludono tante trattative». Non nega che «visto da fuori è una noia mortale. Ma quando ti metti in mano per la prima volta il bastone non puoi più farne a meno». A spingerlo a iscriversi all'Airoldi e a girare tutti i campi siciliani sono stati amici francesi e americani. «Il golfista - dice - è un ottimo turista. Per questo intorno ai campi stanno nascendo lussuose strutture ricettive».

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b_ satira [ a cura di GIANPIERO CALDARELLA ]

Gli incricchiati Tutta cricca da sgranocchiare

STRA-WELFARE

Tagli e tagliatine di faccia. Stralciati gli ultimi scampoli di stato sociale. La mafia vede e rilancia. Nasce l'Onorata Social Card. Onorata Social Card (immagine di Leonardo Vaccaro)

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a crisi è critica. A chi la tocca lo stocca. Non ci basta più niente. Una volta i pensionati compravano il mangime per i piccioni e si passavano il tempo al parco, oggi invece i piccioni è meglio che stanno attenti, che si quartìano, perché se incontrano qualche pensionato rischiano di finire bolliti nella pignata. Ormai non si guarda in faccia più a nessuno. I tagli, o meglio, le tagliate di faccia, sono orizzontali. Che sennò mai e poi mai si sarebbero permessi di togliere la scorta all'onorevole Cuffaro. Cioè, ma vi pare normale che uno che è stato condannato per favoreggiamento a Cosa Nostra e che quindi ha fatto il doppio lavoro più un sacco di straordinari nella vita, venga abbandonato dalla Repubblica Italiana come se fosse una cosa inutile? Che ci deve finire come Bush che lo pigliano a scarpe in faccia? Sempre sperando che non ci tirano addosso qualche cannolo con mezzo chilo di ricotta dentro. Certo, non

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saranno i cannoni di Navarone, ma le schegge e le scorze di una simile cannolata lasciano segni indelebili. Specie se la scorcia finisce sul collo. Pericolose le scorze di collo! E lo Stato che fa? Sempre tagliatine di faccia. Pigliamo il caso di Giovanni Trapani, boss di Ficarazzi, a cui hanno sequestrato beni per più di tre milioni di euro. E fino a lì, ancora ancora, pare che l'hanno fatta pulita. Però, porco welfare, mica ci possono levare pure l'indennità di disoccupazione di 700 euro. Cioè, dico io, Cosa Nostra col suo fatturato di 90 miliardi l'anno è la più forte azienda italiana. Mica i suoi manager possono essere trattati come gli extracomunitari,

un calcio in culo e via. Perciò, metti uno come Giancarlo Cimoli, che ha portato l'Alitalia al fallimento, se n'è andato con una buonuscita milionaria e invece uno che lascia i bilanci in attivo ci levano pure i soldi della disoccupazione. Ma in che mondo viviamo? C'è gente che fino ai ieri faceva collezione di carte di credito platinum e oggi non avrebbe diritto manco alla Social Card? Che poi con quella non ci compri manco i dadi per fare il brodo di piccione. Mica si tratta dell'Onorata Social Card, l'unica forma di assistenza integrativa privata che non conosce tagli ma si nutre di taglieggiamenti ed è valida in quasi tutti gli esercizi commerciali di Palermo. Anche all'Ucciardone.


b_ oroscopo [ a cura di MARCO AMATO ]

Il cielo sotto le stelle

Mentre la temperatura si abbassa, la tensione degli astri aumenta grazie ai pianeti dell'amore bollenti più che mai, segni su, segni giù, vediamo in questa fine d'autunno chi svetta in cima e chi si porta in coda alla classifica!

Leone

10°

dal 23/7 al 22/8

Il vostro cielo vi vuole dolci ed appassionati, e ci riuscirete. Per qualche minuto poi si impossesserà di nuovo di voi il demone del despota. In amore sopratutto c'è nel vostro cielo un andirivieni senza sosta di emozioni e pensieri contraddittori, state buoni, in fondo lo zodiaco è generoso con voi, non vi fa mai rimanere soli, ma voi collaborate e non fate scappare chi vi ama!

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Cancro

dal 22/1 al 19/2

Innamoratissimi e con un autunno tutto da vivere all'insegna dell' amore. Il cielo non vi farà mancare rocambolesche avventure, ma voi siete troppo attratti dalla storia seria e dall' impegno in amore, il vostro fare l'amore con il sapore della pigrizia vi rende mollaccheri e zuccherosi, siate più propositivi con il partner che sembra volere un po' più di azione e meno romanticherie, peccati a iosa, anche di gola... Fate rabbia a volte per quanto siete qualunquisti ed inconsapevolmente fortunati di cascare sempre come il cacio sui maccheroni, le stelle generose vi rendono trionfanti in amore, vi innalzano sul podio non troppo glamour. Unica pecca le posizioni di Marte e Venere che sembrano ancora contro, seppure in ultimo chiarirete qualche equivoco passato, ma cercate di non chiudervi ai sentimenti.

Bilancia

Decisamente in ripresa il vostro cielo sembra farvi di nuovo trottare, non stancatevi di inseguire le mete lontane e peregrine. Il vostro compito zodiacale è quello di creare sempre una nuova sfida con cui misurarvi, non cedete mai, e se vi sentite stanchissimi dopo aver attraversato tante vicissitudini, guardatevi intorno e tirate un sospiro di sollievo, anche il vostro portafoglio sembra rimpinguarsi!

dal 22/6 al 22/7

Vergine

dal 22/11 al 21/12

Chi vi dava per spacciati dovrà ricredersi! Ora che il muso lungo è stato abolito e che il vostro rimuginare continuo non forma più la nuvoletta nera sopra il vostro capo, tutti vi rivalutano in maniera assolutamente gratificante. Il vostro cielo sembra accendersi dei colori della passione, un grande amore che inseguivate da tempo finalmente capitola dandovi modo di coronare i vostri sogni.

Capricorno

Baciati dalla sorte e pieni di successo su tutti i fronti, fate sfoggio delle vostre conquiste affettive, della solidità familiare, e della variegata presenza di amici. Sentirete il bisogno di indirizzare questa grande carica verso un amore che vi lasci senza fiato. Il vostro frenetico vorticare potrebbe però a volte rischiare di andare fuori tempo. Successo in ambito lavorativo, migliorerete la vostra posizione!

Scorpione

dal 22/5 al 21/6

dal 23/10 al 21/11

dal 23/9 al 22/10

Un cielo sereno per voi, ma non troppo, l'importante del resto è che sia sempre tutto in ordine, ma adesso senza pudori dichiarate pure i vostri criptici aneliti, e libratevi in un cielo pronto a soddisfare la voglia di leggerezza che covate. Innamoratevi senza pietà, e lasciatevi lo spazio per tutti i sentimenti che provate, a volte anche contraddittori. Impegnatevi nel lavoro siete i favoriti su questo fronte! dal 23/8 al 22/9

Migliorati e redivivi, quasi miracolati, assistete increduli ad un momento quasi bello della vostra vita. Su, non siate sempre i soliti razionali nichilisti, e godetevi questo sprazzo di allegria: non state da soli e concedetevi quella lucidità istintiva che vi farà buttare tra le braccia della persona che da tempo vacheggiate nei vostri sogni. Non esitate e riapritevi a tutto ciò che credevate perduto. dal 22/12 al 21/1

Anche se alcune ferite ancora bruciano, gli astri per motivarvi a stare bene vi regalano un bel passaggio dei pianeti dell' amore che sembrano sinergici e compatti nel garantirvi passione e sentimento anche se potrebbe mancare ancora la struttura della coppia. Il vostro cielo vi segnala un Saturno pungolante che tende a farvi sentire un po' stanchi, conservate le energie per il il partner e siate fiduciosi!

pianeta contro vi farà 12° Saturno è veramente contro, in 11° Qualche sentire spossati dagli impegni e queste settimane sarete obbligati a dal 21/4 al 21/5

dal 21/3 al 20/4

desiderosi di barattare tutto con un po' di tregua. Il vostro pacioso e fisiologico segno non ama farsi travolgere dai tran tran ma non potrete sottrarvi al turbinio degli eventi anche se vi farà sentire come delle mucche di periferia in pieno centro di città. Cercate di trovare un momento per dedicarvi alla salute e ad un pascolo sereno.

fare di tutto per sottostare a delle condizioni che di norma frantumereste ma adesso non potete assolutamente contestare. è un momento in cui le diversità altrui saranno insopportabili ma la vostra prova di resistenza sarà proprio sopportare. Niente paura però, altri astri più in là vi daranno una mano a superare il momento complesso!

Ariete

Sagittario

Un primo posto da fare invidia con tutta questa grazia planetaria che vi supporta, i pianeti dell' amore sono dalla vostra, forti del generoso e morbido Giove che attutisce ogni vostra caduta. Felici come dei bimbi al primo amore vedrete ogni vostro desiderio avverarsi, il vostro cielo sembra sempre riuscire a trasformarsi assumendo la forma dei vostri desideri. Ottima anche l' economia!

Acquario

Gemelli

dal 20/2 al 20/3

Toro

Pesci



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