In piena libertà e consapevolezza

Page 1


Margherita Hack con Nicla Panciera

In piena libertĂ e consapevolezza Vivere e morire da laici

Baldini&Castoldi


UN SALUTO E UNA PROMESSA

di Nicla Panciera

Margherita ci ha lasciato la notte del 28 giugno, a pochi giorni dal suo 91esimo compleanno. Coerente con se stessa e con le proprie convinzioni sul diritto degli individui di decidere della propria vita, aveva rifiutato un intervento al cuore che le era stato proposto lo scorso dicembre. Aveva preferito ritornare da Aldo e dai suoi animali, alla sua quotidianità fatta di conversazioni, letture, libri e interviste, senza mai smettere di accettare inviti a conferenze, nonostante le raccomandazioni al riposo. Il suo impegno civile, le sue battaglie per la laicità e la democrazia, contro l’oscurantismo di ritorno in questo nostro Paese, quelle in difesa della ricerca scientifica e degli animali, per una legge sul fine vita e non da ultimo di un riconoscimento delle unioni di fatto e dei diritti degli omosessuali l’hanno resa popolare, amata e seguitissima. Era immancabilmente presa d’assalto al termine delle sue conferenze per un saluto, una stretta di mano, uno scambio di battute, un autografo, che lei ha sempre 7


Margherita Hack

regalato con un sorriso. I giornalisti che, come me, hanno avuto la fortuna di moderare le sue serate conoscono l’affetto e l’attenzione del pubblico per questa donna, non importa parlasse di stelle, di animali, di dèi o di politica. La sua generosità è quanto mi ha colpito di più quando, da sua ammiratrice e vorace lettrice delle sue pubblicazioni, l’ho incontrata di persona molti anni fa. La stessa generosità che, quando ero nella sua casa di Roiano per lavorare insieme a lei a questo libro, ci impediva di chiacchierare con continuità perché interrotti da numerose telefonate di amici ai quali non si negava mai. L’ostinazione nel perseguire le sue battaglie, spendendosi senza badare al suo particulare quotidiano, per quanto doloroso e difficile fosse diventato, è un esempio di coraggio per tutti noi che l’abbiamo conosciuta. Margherita era infatti tanto severa e perseverante, quando si trattava di difendere il pensiero scientifico e razionale e disinnescare pericolosi errori argomentativi, quanto disponibile a ogni dibattito e discussione, anche nelle arene più ostili. Senza mai perdere l’energia e l’entusiasmo per le cause in cui credeva. Questo libro, che avevamo terminato poche settimane prima che lei venisse ricoverata all’ospedale di Cattinara e che stava aspettando di vedere in 8


In piena libertà e consapevolezza

stampa, è un suo messaggio ai giovani. Un appello alla laicità, ma non solo. Margherita voleva fosse un incoraggiamento alle ragazze e ragazzi del nostro Paese a non abbassare mai la guardia e a battersi per l’acquisizione di diritti che non vengono mai regalati e che sarebbe un errore considerare acquisiti una volta per sempre. Soprattutto, lo pensava come uno strumento per capire, attraverso la storia recente della nostra giovane democrazia e la sua esperienza personale, le ragioni della necessità di ragionare «in piena libertà e consapevolezza». Il libro si può considerare una summa delle sue convinzioni, e rispetta in pieno anche quel suo stile franco che era il tratto distintivo della sua oralità. Così vogliamo salutarla, con la promessa che contribuiremo a diffondere l’eredità del suo pensiero.

9


1. LA LAICITÀ NON HA RELIGIONI DI STATO

Io non ho fatto l’ora di religione Quando frequentavo le scuole dell’obbligo, una lezione era facoltativa: quella di religione, un’ora a settimana in cui il maestro o un prete cattolico facevano del catechismo in classe. I bambini che non volevano seguire quella lezione potevano saltarla, ma senza avere altro da fare in alternativa. A voi oggi sembrerà del tutto normale poter scegliere, ma non è sempre stato così. Io non ho fatto l’ora di religione. A essere precisi, quando frequentavo le scuole elementari, a cavallo degli anni Venti e Trenta, in classe il maestro parlava di religione cattolica, ma non c’era un’ora dedicata a questa materia, come accade oggi. In ogni caso, io ero esentata da quell’insegnamento perché i miei genitori non erano cattolici. Così, siccome spesso si trattava dell’ultima parte delle lezioni, me ne andavo a casa prima. All’epoca era una rarità. Immaginate una bambina nel Ventennio fascista che usciva dalla classe perché 11


Margherita Hack

«non faceva religione». Ero l’unica della mia classe, ma per me era normale, allora non mi sentivo a disagio e nemmeno diversa rispetto ai miei compagni. Oggi, in Italia la legge prevede ancora l’insegnamento della religione nella scuola dell’obbligo e specifica che deve trattarsi della religione cattolica. Chi decide di non frequentarlo, può anche scegliere un insegnamento alternativo, la cui attivazione è tuttavia lasciata nelle mani dei singoli istituti. Quindi, per varie ragioni, spesso non viene organizzato alcun corso e, nonostante questo, il numero di coloro che hanno deciso di astenersi dall’insegnamento della religione è andato aumentando negli ultimi anni. Ma quanti sono gli studenti che ancora oggi frequentano l’ora di religione? Andando a vedere i dati dell’annuario redatto dal Servizio Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per l’Insegnamento della Religione Cattolica, nell’anno scolastico 2011/2012 sono stati complessivamente oltre sei milioni (6.310.039) e il loro numero è andato calando negli anni. Se la percentuale di chi non fa religione è cresciuta poco nelle scuole dell’obbligo, non è stato così nelle scuole superiori, dove il 17% dei ragazzi più grandicelli opta per le alternative, che consistono nel seguire altre lezioni (didattica alternativa), studiare con gli insegnanti o insieme ai compagni (studio assistito e non assistito) oppure tornarsene a casa. 12


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.