L’Ucraine:natura, costumi,cultura

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L’UCRAINA N A T U R A C O S T U M I C U L T U R A

Casa Editrice “Baltija Druk”



L’UCRAINA

Lo stemma dell’Ucraina è il simbolo dello stato ucraino. Il principale elemento è l’insegna dello Stato del Principe Volodymyr il Grande

Chernigiv Luts’k Rovno L’viv

Zhytomyr

Ternopil’ Chmel’nyts’kyi

Ivano-Frankivs’k Uzhgorod Chernivtsi

Sumy

Kyiv Cherkasy

Vinnytsia Kirovograd

Poltava

Dnipropetrovs’k

Lugans’k Donets’k

Zaporizhzhia

Mykolaiv Odesa

Charkiv

Cherson

Simferopol’

L’Ucraina è costituita da 24 regioni, da due città che hanno status speciali definiti dalla legge (Kyiv e Sebastopoli) e dalla Repubblica Autonoma di Crimea. La capitale è Kyiv

La bandiera di stato è il simbolo ufficiale dell’Ucraina. Il vessillo nazionale è bicolore: blù e giallo a due bande orizzontali di eguale dimensione



NOTIZIE GENERALI GEOGRAFIA L’Ucraina è uno stato situato a Sud dell’Europa Orientale. Il territorio dell’Ucraina attuale è di 603 700 km2 e per la sua estensione occupa il primo posto tra gli stati dell’Europa La maggior parte del territorio è pianeggiante con alcuni ripieni che raggiungono i 300 m sul livello del mare. Ad ovest ci sono i Carpazi dove si trova il monte più alto — il monte Goverla (2.061 m). A Sud della penisola della Crimea si trovano i monti con un’altezza che raggiunge i 1.545 m. (il Monte Roman-Kosch). Il punto più basso dell’Ucraina si trova sul fondo del Mar Nero (2.245 m).

ENTI STATALI L’ordinamento statale è determinato dalla Costituzione dell’Ucraina. L’Ucraina è una Repubblica. Il capo dello stato è il Presidente. Il capo del Governo è il Primo Ministro. L’organo legislativo è il Parlamento-Verkhovna Rada.

Quasi tutti i fiumi dell’Ucraina scorrono a sud e appartengono al bacino del Mare Nero e del Mare d’Azov. L’Ucraina ha circa 4 mila fiumi più lunghi di 10 km. I più grandi sono: nel centro — il Dnipro (lunghezza totale 2.201 km, dei quali — 981 km in Ucraina), ad est — il Siverski Donets (lunghezza totale — 1.053 km dei quali 672 km — in Ucraina), ad ovest — il Pivdenny Bug (806 km) e Nistero (1.362 km), a sud — il Danubio (lunghezza totale — 2.850, di cui in Ucraina — 174 km). A nord c’è soltanto il fiume Zahidny Bug (lunghezza totale — 834, di cui in Ucraina — 401 km) che sbocca nel fiume Vistola in Polonia. CLIMA Il territorio dell’Ucraina si trova in una zona temperata, soltanto la costa meridionale della Crimea si colloca in una zona sub tropicale. Le temperature medie di gennaio partono da –8 °C ad est e a nord e arrivano fino a +2 °C a sud della Crimea; le temperature medie di luglio partono da +17 °C a ovest e nord e raggiungono i +25 °C a sud. La quantità delle precipitazioni diminuisce da nord a sud: nei Carpazi ci sono circa 1.500 mm annualmente e sulla costa del Mar Nero — meno di 300 mm. MAGGIORI CITTÀ: Kyiv — 2.611 mila abitanti Kharkiv — 1.470 mila Dnipropetrovsk — 1.065 mila Odessa — 1.029 mila Donetsk — 1.016mila Zaporizhya — 815 mila Leopoli — 733 mila POPOLAZIONE La popolazione dell’Ucraina è di 48.457 mila abitanti (cifre del censimento del 2001). L’Ucraina occupa il 5° posto in Europa per popolazione (dopo Germania, Italia, Gran Bretagna, Francia) e il 22° posto nel mondo. La popolazione urbana è il 67 %, mentre quella rurale è del 33 %. La densità è di 81/1 km2. Nella popolazione totale i maschi sono il 46 %, le femmine il 54 %. La speranza di vita alla nascita è di 66 anni. STRUTTURA ETNICA: Nel territorio dell’Ucraina vivono gli esponenti di circa 130 gruppi etnici. Ucraini — 78 % Russi — 17 % Bielorussi — 0,6 % Moldavi — 0,5 % Tartari di Crimea — 0,5 % Bulgari — 0,4 %

Polacchi — 0,3 % Ungheresi — 0,3 % Rumeni — 0,3 % Greci — 0,2 % Ebrei — 0,2 % Altri — 1,7 %

RELIGIONE Ortodossi — 72 % Greco-cattolici — 18 % Protestanti — 5 % Cattolici — 4 % Altri — 1 % La moneta ufficiale è la hryvnia = 100 copeichi. La Festa nazionale cade il 24 agosto (il Giorno dell’Indipendenza). Il fuso orario: +2 ore rispetto all’ora di Greenwich. La lingua ufficiale è l’ucraino. 1 Passeggio 2 La colonna geografica vicino alla Posta

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NATURA La natura di questa terra ha un proprio colore poetico. Non c’è niente di vistoso, niente di sgradevole, tutto è armonioso e attraente. Il clima mite, il sole abbondante, il verde onnipresente, la varietà dei paesaggi hanno affascinato viaggiatori, poeti e pittori fin dai tempi antichi. Lo scrittore francese Onore de Balzac ha chiamato l’Ucraina “regno dei fiori e del verde”. I miti antichi hanno descritto l’Ucraina come una delle terre più belle al mondo, dove scorrono fiumi pieni di latte e miele, dove sotto i campi e le foreste si sente il canto degli uccelli e dove si mescolano i miracoli della terra e del cielo. Nell’Ucraina ci sono tre zone naturali: la foresta, la steppo-boscosa e la steppa. I loro paesaggi sempre diversi si possono paragonare con le varietà d’un tema musicale. La zona delle foreste — Polissya ucraina — occupa l’Ucraina settentrionale (il 25 % del territorio totale dello stato). Ad ovest Polissi confina con la regione di Volyn.

Prati, boschi di pini, l’argento fuso dei fiumi, così la natura dipana la matassa multicolore creando una varietà paesaggistica. Prima questo territorio era coperto da un ghiacciaio che ha lasciato evidenti tracce. Ovunque si posi lo sguardo ci sono pianure paludose. Sotto le paludi vischiose si vedono le colline piatte tra le quali ci sono bacini poco profondi e laghi d’acqua dolce. Da tutte le parti ci sono ammassi di pietre. Le alture sabbiose sono coperte da 5 “Il ponte di Kyiv” nel parco “Oleksandria” 6–7 I panorami della Crimea 8 Paesaggio invernale 9 Novembre


PARCHI E RISERVE Le zone naturali dell’Ucraina sono mutate maggiormente per l’attività economica dell’uomo. Per il rapporto tra le aree delle terre arate e il territorio totale delle terre agricole, l’Ucraina ha superato la Germania, la Francia, l’Italia, gli Stati Uniti e il Giappone. Tutto ciò, in aggiunta ai pochi boschi (soltanto 13 % del territorio) non permette all’Ucraina di creare numerose riserve ed estesi parchi naturali. La superficie protetta dello stato rappresenta soltanto il 4 % del territorio. Nel luogo pittoresco di Volynske Polissya si trova il Parco Nazionale di Shatsky creato nel 1986. Un quinto del suo territorio è occupato dai famosi laghi Shatsky (più di 30). L’acqua qui è pulita e potabile. Ci sono 28 tipi di pesce. Il territorio dei laghi Shatsky è l’unico posto in Ucraina dove si pesca e si alleva anguilla, la cui patria sono le acque calde del Mar Sargasso nell’oceano Atlantico. Vicino ai laghi si trovano stazioni turistiche, campeggi sportivi e colonie per bambini. Sono stati creati campeggi per i turisti e per la pesca. Il parco regala emozioni indimeticabili grazie ai suoi panorami meravigliosi, all’aria fresca e alla gente generosa. Nella zona palustre del Vosynske Polissya nel 1999 è stata creata la Riserva Naturale di Rivny dove sono presenti tutti i tipi di palude di Polissya. Nel territorio della riserva c’è la più grande torbiera d’Ucraina “Kremyane” con la massima profondità dello strato di torbiera che supera i 5 m. Nella zona centrale del Polissya, vicino al fiume Ubopt, si trova la Riserva Naturale di Polissya creata nel 1968. La maggior parte del suo territorio è coperta di paludi con muschi e lichene. Ci sono anche campi di mirtillo, uva di monte ed erica. La fauna della riserva è rappresentata da 40 tipi di animali selvatici. Nelle vicinanze dei fiumi abitano, rari in Ucraina, lontre e castori; nelle foreste ci sono linci, si trovano nidi di grù nera e urogallo. Nel Polissya orientale è stato creato il Parco Nazionale Des­nyansko-Starogyrtsky nel 1999 (Novgorod-Siverske Polissya). Lontre, castori ed ermellini si sentono padroni di questi prati. Uno spazio modesto all’estremo ovest della steppa ucraina è occupato dalla riserva “Roztoccia”. Il nome deriva dalla sua posizione nel principale spartiacque europeo da dove nascono molti fiumi. Le zone, irripetibilmente svariate, uniscono gli ecosistemi di foresta, d’acqua, di steppa e di palude. Vi sono alberi protetti che hanno più di cento anni. Sono diffusi anfibi e rettili. Tra i rilievi dell’altura Podilska appare uno stretto terreno collinoso quello dei Tovtry. La parte forestale delle colline è ricca di piante mellifere dalle quali deriva il nome della Riserva naturale “Medobory” (fabbricanti dell’idromele) aperta nel 1990. Ci sono foreste vergini di querce, faggi e carpini. Volpi, lepri, caprioli, alci e cervi vi hanno trovato il loro habitat.

21 I laghi Shatsky 22 Il nido di rondine vicino alla Yalta


Il parco più grande dell’Ucraina è il Parco Nazionale “Podilsky Tovtry” con un’area di 261,3 mila ettari creato nel 1996 nel territorio della regione di Khmelnytsky e delle regioni limitrofe. Il luogo unico è la valle fluviale di Dnister con i suoi affluenti di sinistra. I fiumi, che penetrano profondamente nelle colline calcaree, scorrono tortuosi tra i canon. La gemma del parco è rappresentata dal complesso storico-culturale dell’antica città di Kamyanez-Podilsk la fortezza, la chiesa birmana, i monasteri francescano e domenicano, la cattedrale con il minareto turco dominata dalla Madonna cristiana. Per i turisti esistono vari itinerari: pedonali, equestri, fluviali, sciistici, automobilistici e ciclistici. Tutti passano per il monastero di Bakotr nella roccia, per le grotte, per i parchi, per le fonti d’acqua minerale, per le zone a villini. Al centro del Prydniprovya, lungo la riva destra del Dnipro svettano le montagne Kanivsky. Per secoli questi territori hanno unificato la storia della natura e quella del popolo. Sulle colline meridionali si trovano le piante superstiti dell’epoca

glaciale. Il boschetto locale arresta l’espansione di carpini europei. Dal 1923 vi si trova la Riserva di Kaniv. Lo splendido rilievo, la bellezza indimenticabile delle zone, la varietà della flora e della fauna nel cuore della regione popolosa, attraggono moltissimi turisti. Il luogo sacro per ogni ucraino è la montagna Chernecha (Tarasova) dove giace il grandissimo poeta ucraino Taras Scevchenko. Ogni anno ci giungono più di 300 mila turisti. Nella città di Bila Zerkva, sulla riva sinistra del fiume Ros, si trova il parco dendrologico “Oleksandria” costruito alla fine del XVIII secolo dalle mani dei servi della gleba e chiamato in onore della sua proprietaria, contessa polacca Oleksandra Branytska. I panorami naturali sono in armonia con le costruzioni architettoniche: bersi, padiglioni, colonnati, ponticelli con dei nomi roman-

23–26 Nel parco “Oleksandria”

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Il lago si trova ad un’altezza di 989 sul livello del mare. Prima la frana della montagna ha tagliato la corrente creando il lago. La sua area è di 4 ettari con la profondità massima di 24 m. L’acqua ha una temperatura fissa di oltre 11 oC.

Nel secolo passato si trasportava il legname, lungo il corso del Fiume Nero, dalle montagne alla pianura. Qui si trova l’unico museo in Europa della fluitazione dove sono presentati gli strumenti dei tagliaboschi e fluitanti.

Nel 1968 nei Carpazi Orientali è stata creata una Riserva Biosferica dei Carpazi che contiene 5 massicci forestali e l’unica valle pianeggiante di narcisi. Le foreste vergini sono luoghi di rifugio per tantissimi tipi di piante rare e di animali che scompaiono.

Nel 1995 nella Bukovina è stato fondato il Parco Nazionale di Vyzhnyzy. L’attrazione del Parco sono il Dnistrovsky canyon, le argentate e strepitanti cascate dei fiumi Prut e Cheremosh, lo smaroldo degli alberi e i misteriosi sotterranei delle alture Khotynska e Chernivezka. Nelle foreste di faggi e picee vagano gli animali selvatici. “se Dio volesse delle vacanze sulla Terra sceglierebbe, senz’altro, la Bukovyna” dice un vecchio proverbio che precisamente caratterizza la bellezza delle terre benedette.

Tra foreste impenetrabili, colline e dirupi scoscesi si estende il Parco Nazionale “Skolivsky Beskydy”, creato nel 1999. Un muro impraticabile forma secolari foreste di faggi, larici e pini, in cui abitano gli animali selvatici. Nel 1965 nella Riserva Biloverzka Puscha hanno portato 10 uri che si sono abituati e si riproducono bene.

Un biglietto da visita di questa regione è la figura di trembitar (quello che suona la trembita, strumento tipico della regione) lungo la strada. Questa regione è piena di bravi artigiani, i cui lavori d’intaglio su legno, ricami, tappeti, collane, ceramica sono apprezzati lontano dai confini dei Carpazi. Il mitico Beskyd attira migliaia di turisti. Si sono conservati i resti della fortezza di Tustan del IX–XIII secolo, i cui muri (15 m) erano sulla roccia ad un’altezza di 50 m. Era il luogo degli opryshky (eroi nazionali della guerra d’indipendenza) di Oleksa Dovbush.

Nel 1998 è stata fondata la Riserva Internazionale “i Carpazi Orientali” di cui fanno parte le specie naturali protette dell’Ucraina, della Polonia e della Slovenia.

37 I Carpazi d’inverno 38 Il museo di fluitazione



Parchi di Crimea La più grande è la Riserva Naturale di Crimea con una storia di oltre 90 anni. Già nel 1913 nelle parti poco accessibili della Crimea montuosa c’era un parco dove si esponevano gli animali selvatici del Caucaso, d’Askania-Nova e Biloverzhska Puscia per la caccia dell’imperatore. Oggi la riserva include la parte montuosa e forestale ed anche le isole del Cigno nella baia di Karkin. Qui si possono trovare più di 30 tipi di animali. La seconda per ampiezza è la Riserva Naturale di Yalta (creata nel 1973) di cui fanno parte le zone forestali e montuose. Si estende per circa 40 chilometri lungo la costa meridionale della Crimea. L‘unicità della Riserva è riconosciuta a livello nazionale per il numero di specie rare che essa raccoglie. Fondata nel 1979 la Riserva Natuale di Karadag situata nella parte nord-est delle montagne della Crimea. La bellezza unica ed esotica di Karadag è data dalla sua origine vulcanica. Nell’aria volano 1650 tipi di farfalle; tra le piante si possono trovare i rettili esotici. Nella parte centrale della costa meridionale della Crimea, vicino a Yalta, nel 1973 è stata fondata una piccola (240 ettari) Riserva Naturale “Il Promontorio Martian”. In realtà è la continuazione del territorio del giardino botanico Nikitsky. Vi si trovano le piante tipiche mediterranee che svernano con le gemme gonfiate. Tra i rettili si possono nominare pattini leopardiani, geconi di Crimea e panciegialle. Sulla penisola di Kerch nel 1998 è stata fondata la Riserva Naturale di Opuk con la superficie di 1592 ettari. Qui fanno nidi gli uccelli rari: marangoni e falci. Sul promontorio di Kazantyp, bagnato dalle acque del Mare di Azov, nel 1998 è stata creata la Riserva Naturale di Kazantyp (450 ettari). La fauna rara della Riserva conta 58 tipi di piante e di animali.

39 Le rovine di Khersones 40 Il viale del parco 41 Il lungomare di Yalta 42 Il parco di Massandra

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ARCHITETTURA Gli ucraini hanno dimostrato le proprie capacità creative essendo sempre molto sensibili alle influenze culturali altrui, nell’arco di una storia nultisecolare. Le civilizzazioni antiche hanno lasciato tracce della loro creatività nella terra ucraina. Fino ad oggi si sono conservate le necropoli più antiche delle piramidi egiziane. Quattro millenni prima della nascita di Gesù esistevano già in Ucraina delle cittadine gigantesche che contavano migliaia di case tra cui quelle a due piani. Colpiscono le dimensioni della cittadina Bilske (VI–IV a.C.) la cui area avrebbe potuto abbracciare quella di Troja, Babilonia ed Atene. Sui litorali del mar Nero e d’Azov si sono conservati ruderi delle città antiche, fondate dai greci. Avendo a disposizione dei boschi massicci, gli ucraini non sentivano la mancanza del materiale edile. I costruttori innalzavano città (grady), fortezze (dytynzi), palazzi dei nobili (khoromy), case-residenze (khaty), edifici di culto (kapiscia), senza ricorrere all’uso di alcun chiodo. Nei secoli X–XIII in Ucraina con l’influenza della cultura cristiana si comincia a costruire con la pietra. Le prime costruzioni innalzate in pietra erano i templi. Le fondamenta erano di macigno, per i muri adoperavano mattoni (plinfe), i pavimenti erano di piastrelle marmoree. Da Bisanzio è giunto lo stile architettonico usato nelle costruzioni di monumenti sacri: il tetto a semisfere, l’interno fatto su schema bizantino della croce iscritta nel quadrato, le navate con colonne ed archi. In quel periodo i soctruttori hanno ottenuto un alto livello nell’innalzare grandiose arcate sottotetto. All’interno le pareti erano pienamente affrescate con temi biblici. Le Cattedrali erano custodi di civiltà nazionale (vi funzionavano delle biblioteche) e fungevano da cappelle funerarie dei gran principi; durante le innumerevoli guerre servivano da fortezze. Nell’Ucraina principesca la costruzione centrale di culto ortodosso è stata la Cattedrale di Santa Sofia a Kyiv innalzata, come una volta Partenone di Atene, dopo la vittoria ottenuta dalle truppe ucraine sui nemici di nome peceneghi, una tribù di nomadi che da decenni attaccavano le terre ucraine. Proprio lì l’armata ucraina capeggiata dal principe-monarca Jaroslav il

43 Le mura di Kamyanez-Podilsky 44 La cattedrale Troizky della Kyiv-Pecerska Lavra 45 La cattedrale dell’Assunzione nella Kyiv-Pecerska Lavra 46 La cattedrale di Santa Sofiaè uno dei più belli complessi architettonico del Medioevo

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bratstvo con la chiesa dell’Assunzione al centro (ed un campanile alto 65 metri fatto a spese di Kornjakt, e accanto una chiesetta Trekhsvjatitelska) è un altra testimonianza dello stile architettonico rinascimentale, sempre a Leopoli. Inoltre, i maestri italiani hanno preso parte alla costruzione del palazzo destinato al Khan a Bakhcisaraj che fino ad oggi rimane uno dei monumenti architettonici più esotici della Crimea dei secoli XVI–XVIII. Nei secoli XVII–XVIII l’architettura nazionale ha ottenuto un ampio sviluppo quale risultato dell’ottenimento da parte dei kozaki dell’indipendenza nazionale nelle guerre liberatorie. Quel periodo governava in Europa lo stile barocco che pienamente corrispondeva alle aspirazioni ambiziose degli hetman (capi dei kozaki ucraini). Così in Ucraina nasce uno stile noto nella storia dell’architettura quale “barocco ucraino”. Molte erano le costruzioni fatte, in questo stile suntuoso, come simboli delle vittorie ottenute dai kozaki. Il cosiddetto Barocco ucraino era caratterizzato dalla combinazione di colori: bianco nelle pareti esterne arricchite dagli ornamenti vegetali e floreali, dorato nelle cupole e verde-blu nelle ornamentazioni. Le più riccamente decorate e ornamentate erano le costruzioni fatte sotto l’hetman Ivan Mazepa. Nell’Ucraina degli hetman le chiese hanno giocato un ruolo assai particolare: i gestori di ogni cittadina e paese volevano averne una propria che superasse tutte le altre. Come conseguenza di tali ambizioni apparivano in periferia i veri capolavori architettonici: la chiesa a Sorocintsy nella regione di Poltava (l’hetman Danylo Apostol), la Cattedrale della Santa Trinità del convento Gustynskij nella regione di Cernigov, la Cattedrale della Trasfigurazione del convento Mgarskij (vicino a Lubny) nella regione di Poltava, la Cattedrale del Protettore a Kharkov. Gli elementi del passaggio dal ricco e suntuoso stile Barocco ad un altro, leggero e grazioso, lo stile Rococò (fine XVII inizio XVIII) si possono vedere nei campanili della Santa Sofia e del convento Pecerska Lavra a Kyiv (architetto tedesco Yogan Schedel). Il Campanile della Pecerska Lavra (alto 96 metri) è diventato in tutti i sensi il più alto capolavoro dell’architetto. La tesimonianza più viva del Rococò è stata la chiesa di Sant’Andrea a Kyiv fatta da Carlo Bartolomeo Rastrelli, architetto di corte dello zar, d’origine italiana. E’ un’elegantissima costruzione eretta sul colle del fiume Dnipro e sembra volare nell’aria.

51 L’interno della cattedrale di San Vladimiro 52 Il teatro dell’ opera a Leopoli 53 Il palazzo Mariinsky a Kyiv 54 La piazza di San Michele a volo d’uccello

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LINGUA La lingua ucraina, con cui comunicano circa 45 milioni di abitanti, appartiene al gruppo slavo delle lingue indo-europee. L’ucraino come il russo e il bielorusso si è sviluppato sulla base dei dialetti della lingua russa antica. Le caratteristiche principali della fonetica, della grammatica e del lessico erano già definite ai tempi della Rus di Kyiv. Ci sono circa 2.000 vocaboli slavi antichi che si sono conservati immutati e circa 150.000 parole, e relative combinazioni lessicali si sono sviluppate grazie ad essi. Nello stesso tempo il lessico ucraino contiene parecchie parole, sconosciute nelle altre lingue slave. Gli antenati degli ucraini hanno cominciato a scrivere nei secoli VI–VIII. Hanno avuto due alfabeti — glagolico e cirillico. Con il Cristianesimo si afferma il sistema cirillico. I più antichi esempi della lingua ucraina si sono conservati nelle numerose canzoni e cronache dei cosacchi. Nel 1643 è stata compilata la prima grammatica della lingua ucraina antica (“Grammatica

slava” di Ivan Uzhevic). La formazione iniziale dell’ucraino letterario è dovuta a Ivan Kotlyarevsky, poeta e drammaturgo, mentre quella d’avanzamento linguistico storico — a Taras Scevcenko, poeta nazionale ucraino, il quale non si dava a un dialetto particolare ma individuava nel linguaggio popolare le strutture tipiche grammaticali. Inoltre aveva usato le migliori caratterisctiche della lingua ucraina antica, arricchendone il vocabolario con le strutture e parole straniere. La scrittura dell’alfabeto ucraino è attribuita a uno scrittore e uomo politico di nome Panteleymon Kulish. Usato per la prima volta nel 1856 e poi riformato da Boris Grincenko nel “Dizionario della lingua ucraina” (1908), questo

68 Il Nestor-cronista 69–71 Le pagine delle cronache antiche

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CREDENZE ANTICHE La fede è una delle basi fondamentali dell’esistenza dell’uomo. I nostri antenati non distinguevano se stessi dal mondo esterno e semplicemente cercavano in esso il loro posto e con tutto ciò che fosse “sconosciuto” cercavano di accordarsi. I nostri antenati — gli slavi antichi — hanno scelto come oggetti d’adorazione il fuoco, il vento, l’acqua e la terra, gli astri — il Sole, le stelle e la Luna; le piante e gli alberi, gli animali e gli insetti. Il folklore ucraino, nonché la cultura secolare, hanno conservato frammenti di quella concezione del mondo. Si sono conservate anche formule magiche che riguardano insetti e animali, la luna, la pioggia e il tuono. I cronisti cristiani ironicamente hanno sottolineato che i pagani “credevano nel saluto e nei corvi”. In realtà, tantissimi manuali medioevali di consigli utili con descrizioni di azioni magiche e mistiche, i cosiddetti Vertogradi (Gromniki, Molniyanyki) vennero riscritti e usati dal popolo anche all’inizio del XX secolo.

Secondo le credenze dei nostri antenati, tanti spiriti non visti dall’uomo abitavano insieme con loro in questo mondo. Nelle foreste abitavano “mavky”, “lisovyky”, “ciugayskry”; nell’acqua — “vodyanyky” e donne rosse e bianche — ”rusalky”; nelle case abitava “domovyk”. Il codice delle usanze regolava i rapporti con i rappresentanti di questo mondo invisibile e misterioso; rispettandole si potevano evitare contatti spiacevoli. Così, per esempio, non si poteva abbattere nella foresta “l’albero principale”, gettare nell’acqua rifiuti, andare al campo nel giorno della Trinità, appoggiare sul tavolo i fiammiferi, ecc. Le poetiche idee dei nostri antenati sulla natura, conservatesi fino ad oggi nella poesia popolare e nella tradizioni, sono le

Ancora oggi, ammirando lo spuntare del sole, nella regione di Zhitomir si può sentir esclamare: “Grazie a Dio, si è levato”, — rallegrandosi all’apparire del sole, del nuovo giorno, e della possibilità di continuare la vita. I frontoni delle case di Volyn (regione nell’Ucraina settentrionale) sono ancora oggi decorati con piccoli soli. Si credeva che l’immagine del sole proteggesse la casa da ogni male. A tale scopo un tempo si dipingeva la sua immagine sul soffitto con accanto, talvolta, l’ immagine della luna o delle stelle e della croce. D’inverno quando la natura dorme, il sole non scalda e brilla poco, è quindi bene accordarsi con la tempesta, la burrasca perchè non facessero danni. Per questo a Natale si invitava il Freddo e la Burrasca “a mangiare la kutia” credendo che, soddisfatti in tal modo, essi non sarebbero apparsi in primavera e in estate. Le cronache ricordano l’adorazione dei corsi d’acqua. Senza l’acqua la terra diventa deserta e perciò ogni pozzo in Ucraina si orna e si pulisce, o si disegna sul fondo la grù simbolica, l’uccello più onorato dagli antenati. Secondo le credenze popolari gli uccelli che tornavano in primavera portavano il caldo. Nel Polissya (regione dell’Ucraina settentrionale) anche oggi il popolo saluta le grù, le oche lanciando in aria un pò di fieno e augurando: “Prendete questo fieno per i vostri nidi e portateci la calda estate”. Nella poesia popolare spesso l’uomo si paragona ad una pianta, ad un albero: “una ragazza bella come un fiore, snella come un pioppo, un cosacco forte come una quercia, un bambino cresce come un salice”. L’idea dell’Albero Universale, le cui radici sono sotto la terra e la cima è in cielo, come modello particolare del mondo compare non soltanto presso i popoli slavi ma anche in altri. Tutti sono uniti qui — i morti andati nel mondo sotto terra cioè nelle radici, i vivi nel tronco e gli dei nel cielo. L’immagine di quest’albero è presente in ricami, nelle decorazioni domestiche — come ad esempio le pitture delle case a Podillya (regione centrale).

conferme all’idea di ecologia nella cultura popolare il cui ruolo principale è stato la responsabilità sui danni che potevano causare le calamità naturali. Glorificando la natura — creazione divina — il popolo in tal modo rendeva gloria a Dio, ringraziandolo per la pioggia e il sole, per la bellezza della luna nuova e per il nuovo giorno.

76 L’idolo di Zbruciansk con l’immagine dei pagani: Mokoscia, Veles, Perun e Lada 77 Celebrazione dei sacramenti

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FESTE E RITI NAZIONALI Le tradizioni, le usanze popolari legano spiritualmente l’etnos al tempo e allo spazio, permettendogli così di non scomparire e di non sciogliersi in altre culture. I riti e le feste del calendario, contrassegnavano lo stato della natura nei giorni del solstizio e i cambiamenti stagionali. La forza mistica della parola, la musica, la danza, gli atti rituali dovevano vincere il male e dare all’uomo la salute e il benessere. Con il Cristianesimo le feste popolari sono entrate a far parte del calendario religioso subendo cambiamenti importanti. Il Capodanno, un tempo in Ucraina, si festeggiava all’inizio dei lavori agricoli in primavera. La nuova stagione agricola cominciava partendo dallo Stritennia (il 2 febbraio secondo le usanze antiche). Si credeva che in questo giorno l’inverno incontrasse la primavera. Il disgelo era il simbolo di una primavera tiepida. In quel giorno nella chiesa veniva benedetta la candela (“gromovizia”) che si accendeva con la tempesta. In primavera le canzoni liriche (“vesnianky”) dovevano svegliare la terra. I nunzi della primavera dovevano essere gli uccelli. Il 24 febbrario si aspettava il loro ritorno, in attesa del quale, si cuocevano biscotti speciali: il giorno dei “quaranta santi” (9 marzo) — gli “zhayvoronky”; all’Annunciazione — la “galepa”, una pagnotta a forma di zampa d’ uccello. Alla fine di febbraio — inizio di marzo si festeggiava la Masliana. Si faceva un fuoco in cui si bruciava un fantoccio di paglia — l’immagine dell’inverno. In tutte le case si preparavano i bliny che nella forma assomigliavano al sole. La gioventù al suono della musica giocava a “koloda”: ai ragazzi celibi si legava un pezzo di legno (cambiato posteriormente con un fazzoletto).

betulla e in giardino, per proteggersi dal male, si mettevano i rami del tremolo. Le ragazze giocavano a “topolya”: la ragazza più bella adornata con una corona, cantando, passava insieme con altre ragazze per le case augurando felicità e benessere. Durante la Santa Trinità ognuno doveva stare attento e guardarsi da “rusalky”, “mavky” che giravano nei campi e nelle foreste. Alla festa di Ivana Kupala (24 giugno), il giorno del solstizio estivo e il Natale di San Giovanni Predecessore, il sole girava

Secondo la credenza popolare ogni anno all’Annunciazione (25 marzo) il Dio benedisce la terra, le piante e ogni creatura vivente. I gutzuli credevano che il Dio mettesse la sua testa nella terra per riscaldarla e far risvegliare ogni cosa. Prima di quella festa era proibito lavorare la terra. Il Cristianesimo ha regalato ai nostri antenati la speranza nella vita immortale tramite la Resurrezione del Cristo. Nell’epoca precedente al Cristianesimo la Pasqua era la festa della rinascita della natura. Prima della Pasqua si osservava la Quaresima, il digiuno, il periodo della purificazione spirituale e fisica. Durante la Domenica delle Palme si benedisce il salice e ci si batte l’un l’altro augurandosi salute e felicità. Si piantava un salice nel giardino vicino al pozzo e nell’orto. Nella vigilia della Pasqua si cuoceva la “paska” — il pane speciale festivo e si dipingevano le uova — “krascianka”, “pysanka”. I parenti si facevano visite, i bambini salutavano i vicini ed i parenti. Le Feste Verdi dei pagani sono diventate dopo il Cristianesimo la Santa Trinità. Essa si festeggiava nel 50 º giorno dopo la Pasqua, nel giorno della discesa del Santo Spirito sugli apostoli. Alla vigilia della festa si ornavano le case con i rami dell’acero, della 78 Masliana — il simbolo del saluto all’inverno 79 La ragazza-vesnianka 80 La forza purificatrice del fuoco di Kupala

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CULTURA POPOLARE I ricercatori sono sempre stati attratti dal genio ucraino, caratterizzato da un sentimento per la bellezza molto spiccato. È la conseguenza di un paesaggio strepitosamente bello e di una vita piena di riti, nella quale il culto era strettamente legato alla natura e alle stagioni dell’anno. I riti famigliari e sociali erano una specie di spettacolo, in alcuni atti. Da bambini si imparavano i modelli strutturali dell’universo e del comportamento. L’obbligo più importante dei genitori era quello di insegnare ai bambini le peculiarità dei “riti”, perché era un grande peccato non farlo e non pregare Dio. Le formule e gli atti rituali si trasmettevano di generazione in generazione. La vita della natura si rifletteva nella coscienza, dando origine ad un folklore ricco. Il bisogno di appagare il senso del bello si rifletteva anche nella vita quotidiana. Con la diffusione del Cristianesimo, all’asse primario della natura si aggiunge anche quello della chiesa. Questa potente costruzione culturale comincia a vacillare nel XX secolo: tre rivoluzioni, due guerre, le carestie indotte e organizzate dal regime comunista, le repressioni di Stalin incidono sul tessuto popolare. Attualmente l’abitazione tradizionale ucraina si può vedere soltanto nei musei dell’architettura popolare e della vita quotidiana, sotto il cielo aperto, e in Ucraina ce ne sono cinque: a Kyiv, a Leopoli,a Uzhgorod, a Pereyaslav-Khmelnytsky e a Cernivzi. Prima i villaggi venivano costruiti sulle valli fluviali, protette dal vento, o nelle vicinanze dei laghi. Nel silenzio degli alberi e dei cespugli ramosi, sparsi per i versanti delle colline, biancheggiava la famosa “khata”, abitazione intonacata di argilla con il tetto in paglia. La casa per gli ucraini non è semplicemente uno spazio abitabile. La dimora rappresentava la concezione del mondo del popolo. Il soffitto ed il tetto riflettevano il mondo spirituale del cielo; le pareti, le finestre e la porta erano i simboli della vita reale terrestre e della comunicazione umana; il pavimento e la soglia simboleggiavano il confine tra il mondo reale e quello sotterraneo. La casa veniva decorata sia all’interno che all’esterno: si imbiancava, in basso attorno si decorava con una striscia colorata e si pitturava con motivi floreali. Ciò, oltre ad avere un significato estetico, aveva anche quello magico: la cintura preservava la famiglia dagli spiriti maligni e dalle disgrazie. Il porre le fondamenta, la costruzione e l’inaugurazione della nuova casa sono riti speciali. Il posto sacrale nella casa era il focolare domestico, forno. Il forno veniva considerato come un essere vivente che donava alla famiglia il caldo, l’accoglienza e la prosperità. Nell’angolo, affacciata al sole, c’era la Madonnina. Sotto le icone si metteva il tavolo. Questo posto era riservato per gli ospiti importanti e per gli sposi. Attraverso le finestre, la casa si collegava al mondo. Prima nelle finestre si metteva la vescica di mucca seguita poi con la mica di lamine. Il simbolo dell’inizio e 85 Vicino al pozzo 86 La chiesa di villaggio 87 La casa tradizionale ucraina 88 “Pokut” — il simbolo della protezione a casa

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Le “pysanky” ucraine, famose in tutto il mondo, sono piene di motivi ornamentali (triangoli, spirali, circoli che sono stati i segni dei vari riti, legati al culto del Sole o ai numeri sacri). La diffusione del disegno si rileva, maggiormente, nell’arte del ricamo e nella tessitura dei tappeti. La decorazione di famose camicie ricamate a mano, di asciugamani e di arazzi è la scorta inesauribile della fantasia popolare. La donna stilizzata con le mani alzate in alto è il simbolo di “Beregynia” — protettrice della vita. La linea ondeggiante attorno alla quale sono raffigurati pavoni, galli, oche e colombe rappresenta in modo simbolico l’Albero della vita. Il motivo di “barvinok” simboleggia la vita immortale. Il disegno a “cerchio di mela” (quattro sezioni le cui parti opposte sono fatte nello stesso colore) simboleggia l’amore. Il destino simbolico degli asciugamani era quello di benedire e proteggere, conservare i ricordi della persona amata. I tappeti si mettevano nei posti più importanti: sopra le icone, sopra i ritratti di famiglia, sopra le porte e finestre. Secondo la tradizione, su un asciugamano ricamato, anche ai nostri giorni,

portano il pane e il sale agli ospiti; con esso si entra nella casa nuova, si fascia un neonato e si uniscono gli sposi. La bara viene calata nella tomba, usando degli asciugamani e con essi si copre il sepolcro nei giorni in cui si va a rendere omaggio al defunto. Si faceva vasellame per mangiare e per bere. Piatti, cucchiai, caraffe venivano fatte con legname resistente: betulla, tiglio, però. Gli oggetti venivano tagliati, torniti, poi subivano una rifinitura, dopo si proseguiva con la verniciatura in color oro e rosso scuro e con la decorazione in motivi stilizzati. Il vasellame di ceramica fatto al tornio dal vasaio — pentole, bacinelle, piatti, ecc. — era caratterizzato dalle forme e da 94 Se vuoi lavorare a maglia devi prima fare il no 95 Vasai 96 Intaglio su legno 97 Il lavoro a maglia

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venivano bucate le orecchie. I gioielli si tramandavano come cimelio famigliare. Gli ucraini sono noti come un popolo che ama la musica. Anche oggi le cappelle conquistano il mondo ed i cori non hanno concorrenti. Il canto religioso ucraino è uno dei più belli del mondo. La maggior parte del popolo canta senza aver nessuna educazione speciale, cantano a orecchio, il ciò può essere considerato come un dono innato. “A cappella” è il canto senza accompagnamento musicale più diffuso. Gli strumenti musicali popolari più caratteristici sono la “kobza” e la “bandura” che hanno lunghe corde, tese lungo il manico, e quelle corte, sopra la tavola armonica. Nell’Ucraina occidentale si usa la “trembita” — tromba molto lunga (fino a 2,5 m) allargata in fondo, fatta di legno e coperta di scorza di betulla. La “trembita” ha un suono molto forte che si sente per un raggio di 10 km. Il “bubon”, tamburello, è un cerchio largo, coperto di cuoio, Negli intagli di tamburello vengono inseriti dei dischetti di metallo, mentre dentro c’è una corda con tintinnaboli tesa a forma di una croce. Il “bubon” suona quando la persona lo percuote con la mano. Bubon, violino e “basolia” (un tipo di violoncello) fanno il trio — “la musica del trio” che si suona alle feste. Nei tempi lontani ogni fenomeno naturale o l’atto di scegliere veniva accompagnato dall’esecuzione di canti calendari o sposalizi. Nei tempi della Rus di Kyiv si componevano le “bylyny”, canzoni epiche che esaltavano gli atti eroici degli uomini leggendari. Ai tempi dei cosacchi si creano “dumy”, opere liricoepiche sulla lotta contro i turchi, i tartari, i polacchi e contro gli altri soggiogatori dell’Ucraina. Paradossalmente, esse non contengono nessun scena cruenta o di battaglia. Nei motivi lirici si sente la tristezza per la distruzione dei paesi, si rende famosa l’indocilità, la forza dello spirito ed il richiamo alla libertà ed alla felicità. Attraverso i secoli “le dumy” venivano trasmesse dai “kobzar”. I cantanti, accecati dagli avversari, scortavano l’esercito e poi raccontavano storie di cosacchi gloriosi a tutta l’Ucraina. Le dumy non venivano cantate, ma recitate con l’accompagnamento di “bandura” o di “kobza”. Ogni esecutore componeva le sue melodie. La canzone anche oggi fa parte dell’anima ucraina. In tutte le regioni si fanno dei festival della canzone.

111 Il kobzar vecchio 112 Il cosacco Mamay 113 La musica, che piacere…

Il quadro “Il cosacco Mamay” ha reso famosa la pittura ucraina. Sin dal secolo XVIII questo dipinto appariva sulle pareti, sulle porte, sugli scrigni, sui piatti, sui vestiti e sui teli. Il quadro raffigura il cosacco con la kobza sullo sfondo del paesaggio. Vicino c’è il fedele amico-cavallo. Una poesia accanto racconta gli atti eroici commessi dal cosacco. I luoghi preferiti per il passatempo sono sempre le fiere, “yarmarka”. Ogni anno in agosto nella patria di Mykola Gogol, scrittore mistificatore del secolo XIX, si svolge la famosa “Yarmarka a Sorocizi”. Come tanti secoli fa, vi affluiscono da tutte le parti i venditori e compratori. Vi si può acquistare sia un animaletto in ceramica che un maiale vivo, sia un contenitore per il pane che una macchina combinata agricola. Però oggi la “yarmarka a Sorocinzi” è anche una specie di museo — teatro all’aperto.



CUCINA TRADIZIONALE C’è un detto popolare: chi mangia bene, bene lavora. Le specialità tradizionali ucraine contano più di 70 piatti e sono popolari anche oggi. Il pane è sempre stato il cibo principale degli ucraini. Con il pane si veniva per la prima volta in una casa, si accoglievano gli ospiti molto attesi, si “scortava” la cerimonia nuziale. Lasciare un pezzettino di pane o gettarlo per terra era un peccato. Il pane di avena veniva mangiato tutti i giorni, mentre quello di frumento veniva cotto al forno per le occasioni speciali. Il pane quotidiano si chiama “palianiza” e si fa con la pasta inacidita che si mette sulle foglie di cavolo nel forno ben caldo. Il pane cotto rimaneva morbido e odoroso per alcune settimane. Ancor’oggi in tanti villaggi il pane si fa in modo tradizionale. Alle nozze è sempre presente il pane rituale “korovaj”. E’ molto più grande di “palianiza”, va fatto con il grano di prima scelta e decorato con disegni simbolici. Un altro tipo di pane è “paska” che si fa una volta all’anno per la Pasqua. Per ogni famiglia ucraina mangiare un piatto di varenyky è una cosa usuale. Questa specialità è nota in Ucraina sin dal secolo XVI. I varenyky veri e propri si fanno di pasta azzima, con il ripieno di carne, di cavolo, di ricotta, di fagioli, di amarene, di mele, di prugne e di papavero e poi vengono bolliti. Un pasto migliore di un piatto di varenyky con il ripieno di ricotta, o di frutta, o di bacche e serviti con panna acida o miele è difficilmente immaginabile. Con il proverbio “Galleggiare come varenyk in panna acida” si indende un’allegoria di una vita benestante e spensierata, chiara a ciascun ucraino. Un’altra pietanza famosa in Ucraina è galushki, pezzetti di pasta bollitti nell’acqua o nel brodo in cui si aggiunge verdura fritta. Quando si parla di “galushki”, ci viene in mente la regione di Poltava. Probabilmente per quanto è successo ai tempi della guerra russo-svedese quando le donne ucraine in poche ore prepararono galushki e diedero da mangiare a tutto l’esercito di Pietro il Grande. In Ucraina il cosiddetto “secondo pane” sono le patate che vengono usate dal secolo XVIII. Le patate fritte, bollite, al forno si servono come contorno o come piatto autonomo. E’ ben nota la passione degli ucraini per il lardo. Di solito si mangia con il pane o si aggiunge durante la cottura di altri piatti. Il lardo è l’ingrediente principale per la polenta dei cosacchi, kulish, che si prepara col miglio mondato. L’abbondanza del lardo sul tavolo è segno di una vera prosperità “Se fossi il signore, mangerei lardo e lo stramangerei”. Però il simbolo della cucina ucraina è sempre stato il borsh. La preparazione di questo piatto richiede una certa bravura e maestria, nonché una grande quantità di ingredienti (circa 20 prodotti). Ci sono tante varietà di questo piatto. Il più popolare rimane il borsh rosso in cui si mettono cavolo, barbabietola (o il sugo di barbabietola), carote, prezzemolo, patate e cipolla. Nei giorni 114 Se lavori bene, potrai mangiare non male… 115–117 I piatti per la festa: kutia alla Quaresima, i vareniki per il Capodanno e la paska per la Pasqua

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CULTURA PROFESSIONALE Teatro Il teatro ucraino nasce con il folklore e assorbe il Romanticismo ucraino. Complicata è stata l’evoluzione dal teatro Barocco al teatro professionale del secolo XIX nel periodo dell’impetuoso sviluppo della drammaturgia. Alla sua formazione ha contribuito l’attività artistica dei registi Yosip Stadnik, Mykola Sadovsky e Les Kurbas. La vita teatrale d’oggi è molto ricca. Le opere sono di vario genere: dalla commedia classica alla tragedia e alle ricerche d’avanguardismo dell’inizio del secolo XX; dal teatro dell’assurdo ai drammi post-moderni. Il repertorio dei teatri drammaturgici di Kyiv, di Leopoli, di Odessa, di Dniporpetrovsk ed delle altre città comprende spettacoli basati su opere di scrittori stranieri (Olbi, Mann, Beckett, Chekov, Ostrovskij, Nabokov, Gashek, Joyce, Piarandello, Ionesco, ecc.) e nazionali (Franko, Stefanyk, Ucrainka, Skovoroda, Stus, Kostenko, ecc.). Il teatro sperimentale ucraino quotidiano è caratterizzato dalla tendenza alla reminescenza dell’Estremo Oriente (la quale si manifesta nel tendersi alla metafisica, alla mediazione nell’immergersi nell’enigma e nella riflessione sugli argomenti elevati) in combinazione con modelli stilistici europei. Gli appassionati di raffinata recitazione e d’eccezionale maestria artistica non rimangono indifferenti alle produzioni del teatro di un solo attore della compagnia teatrale “Teatro nel cestino” di Leopoli. Impressionano, in modo indimenticabile, gli spettacoli del teatro “Aktor” di Kyiv. Il teatro spirituale ha scelto come obiettivo l’alimentazione della funzione sacrale dell’arte teatrale. Qui potete assistere a spettacoli tratti dalle opere di Calderon, Bayron, Strinberg, ecc. che stimolano la riflessione sul binomio spiritualità-arte sul palcoscenico. Le compagnie teatrali ucraine prendono parte ai festival nazionali e internazionali dell’arte teatrale.

Cinema Già all’inizio del XX secolo l’Ucraina ha tentato di fondare un proprio cinema nazionale. Gloria mondiale ha conosciuto il cinema ucraino con i film di Oleksandr Dovzhenko, regista degli anni’ 20–30. Negli anni’ 60–70 il film ucraino vince sulla scena mondiale (il film “Le ombre degli antenati scordati” di Sergy Parazhanov,

122 La scena dello spettacolo del teatro di opera e ballo a Dnipropetrovsk 123 Il monumento di Dovzhenko nella sua patria



Arti raffigurative Dal secolo X in poi, subito dopo la conversione al Cristianesimo della Rus di Kyiv eseguita dal Principe Volodymyr si sviluppa l’arte di pitturare le icone. Le tradizioni bizantine di questa arte fungono da modello per gli artisti locali. Con il passare del tempo si creano scuole dove si insegna quest’arte che si caratterizza di autenticità, di originalità e autonomia. La scuola di Kyiv è la più celebre e pregiata. Purtroppo, la maggior parte di queste opere pittoriche è andata perduta e soltanto le cronache riportano le reminescenze di questi dipinti taumaturgici dei famosi pittori, in particolare, del monaco Apiy della Lavra di Kyiv. Tra le opere monumentali primeggiano gli affreschi e i mosaici della Cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, costruita nei tempi del principe Yaroslav “Il Saggio” e che è tra i primi unici monumenti dell’antica pittura russa.

Dopo l’invasione mongolo-tartara e il declino dell’antica civiltà russa il Principato di Galizia-Volyn eredita le tradizioni artistiche della Rus di Kyiv. Proprio da Volyn ci giunge il capolavoro di quell’epoca “La Modonna di Volyn”. La nuova ascesa dell’arte ucraina segna il secolo XVI. Nella cultura penetrano le idee umanistiche del Rinascimento. Nello stesso tempo la percezione del mondo della gente comune influisce in modo decisivo sull’arte professionale. La semplificazione delle immagini, il decorativismo e una sincera 128 L’icona “La santa Madre di Volyn”. Il secolo XVIII 129 L’icona “santo Yuriy”. Inizio del secolo XVI 130 Il ritratto di Michele Potozky del pittore Miris 131 Il ritratto di Victoria Pozey. La foto di F. Pavlicovich

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SCIENZA E TECNOLOGIA Fino a poco tempo fa i successi più considerevoli nel campo scientifico e tecnologico erano legati all’industria militare. Il complesso bellico faceva parte integrante della scienza e dell’industria in Ucraina ed influiva sulla cultura professionale, sull’addestramento del personale, sull’impiego delle virtù intellettuali. Attualmente gli eredi dei maggiori complessi industriali — scientifici sono le industrie aeronautiche, missilistiche, navalmeccaniche, radiotecniche, metalmeccaniche, energetiche nonché quelle di produzione dei macchinari, di elaborazione dati e di collegamento, ecc. Gli istituti ucraini di progettazione aeronautica hanno arricchito il mondo della tecnologia con una svariata gamma di soluzioni uniche trovate, soprattutto, nel campo di aviazione da trasporto grazie all’attività dello Stabilimento “Antonov”, fondato a Kyiv nel secondo dopoguerra. I celebri “Ruslan” e “Mrija”sono noti nel mondo come gli aerei № 1 nell’esecuzione di straordinarie missioni di trasporto. Il velivolo reattivo An-148 è l’ultimo progetto di “Antonov” nella realizzazione del quale prendono parte famose società russe, francesi, tedesche, inglesi, statunitensi, italiane e svizzere. L’equipaggiamento moderno permette l’utilizzazione del velivolo, che sia conforme a tutti gli standard europei, per le distanze di qualsiasi complessità. La vita ucraina nel campo della cosmologia si svolgeva in modo completamente naturale. L’interesse della romantica gioventù alla conquista dell’Universo è testimoniata nelle opere degli studiosi degli anni’ 30 del secolo XX. Il primo a dedicarsi all’approfondimento degli studi sui missili era Oleksandr Sharghey, il quale, per evitare le persecuzioni politiche, ha vissuto con i documenti rilasciati al nome di Yurij Kondratjuk Alla sua opera, “La conquista dello spazio interplanetario”, si sono rivolti gli americani durante la fase di pianificazione di atterraggio sulla luna ove hanno reso glorioso il nome dell’illustre uomo ucraino. Ancora all’inizio degli anni’ 30 Valentyn Glushko, nativo di Odessa, ha inventato una serie di motori a reazione. I successi nella conquista dello spazio dalla fine degli anni’ 50 e all’inizio degli anni’ 60 sono dovuti all’operato dell’insigne costruttore aeronautico ucraino Serghij Korolov. Lo stabilimento “Pivdenne”, guidato da Mykhailo Janghel, produceva missili strategici sulla cui base, in conseguenza, hanno elaborato i satelliti artificiali “Kosmos”, “Ciclone”, “Zenit”.

Indubbiamente le invenzioni tecnico-scientifiche legate alle industrie belliche costituivano il nocciolo della cultura industriale. In Ucraina hanno operato ed operano migliaia di geologi, ingegneri minerari, metallurgici, costruttori dei ponti, ingegneri elettronici e chimici, ecc. Gli scienziati e ingegneri ucraini hanno fatto enormi progressi nella scienza dei materiali, soprattutto, nella saldatura elettrica, nella metallurgia delle polveri, nella produzione dei diamanti sintetici e degli impianti adatti alla loro lavorazione. I centri scientifici ucraini sono risultati coinvolti nello studio dei settori più avanzati delle scienze fondamentali sull’Universo. Kyiv è diventata uno dei centri, riconosciuti internazionalmente, per la teoria della non linearità e della turbolenza, dove si formulavano gli approcci nuovi alla fisica del macromondo e della cosmo­logia. Nel secolo XX l’Ucraina ha fatto un gigante balzo in avanti nel campo formativo, scientifico e tecnologico. Attualmente l’Ucraina è tra i primi quattro paesi avanzati (a fianco agli USA, alla Russia e alla Cina) nel settore della tecnica e tecnologia spaziale. La popolazione dell’Ucraina conta quasi 50 milioni e dispone di capacità colossali per l’evoluzione, dato che si tratta essenzialmente di esperti ben qualificati con le idee chiare e mani d’oro.

Effettivamente, l’energetica nucleare ha provocato l’effetto collaterale dell’industria militare. Su tutte le stazioni atomiche costruite in Ucraina dopo il 1971–1975 venivano installati gli impianti di potenza nucleare, elaborati per le atomiche sottomarine sotto la direzione dell’accademico Anatolij Aleksandrov. Nella stroria dell’energetica atomica che, nel corso di quegli anni, ci trascinava implacabilmente verso la tragedia di Chernobyl, sono evidenti quei principi dannosi del regime totalitario e post-totalitario sul quale si reggeva il progresso tecnico-scientifico.

144 Il volo di collaudo dei nuovi AN-148 145 Il Caricamento del AN-225 a Kabul 146 Il Museo della Cosmonautica a Zhytomyr

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SPORT La vita sportiva di una nazione è una cosa particolare, essenzialmente perché il talento nazionale rende famosi gli atleti in tutto il mondo. In Ucraina, come in tutto il mondo, lo sport più popolare è il calcio. La maggior parte dei successi è legata al nome della “Dinamo”, squadra calcistica kieviana che inizia la sua storia a partire dal 1924. La squadra di Kyiv ai tempi dell’Unione Sovietica diventa una delle più titolate nella Lega Superiore dell’URSS, avendo vinto 13 volte il campionato, “La coppa delle coppe” (1975, 1986) e “La supercoppa” dell’UEFA nel 1975. Questi successi sono connessi al nome del leggendario calciatore ed allenatore Valerjy Lobanovskyj i cui tre allievi: Oleg Blokhin, Igor Belanov, Andrjy Shevcenko hanno conquistato “La palla d’oro”. Negli anni dell’indipendenza è cambiato poco, i bianco-azzurri(Dinamo Kyiv) continuano la loro marcia vincitrice, diventando 11 volte campioni nazionali. Parlando di calcio in Ucraina, sarebbe scorretto limitarsi ad una sola squadra calcistica, dato che nel nostro Paese ci sono altri seri rappresentanti: la Dnipro di Dnepropetrovsk e lo Shakhar di Donetsk. Anche la nazionale è relativamente sicura nel mostrare costanti risultati alle gare internazionali. Le Europee del 2012 avranno una rilevante importanza per lo sviluppo del calcio in Ucraina. La squadra femminile ucraina di pallamano “Spartak”, che ha vinto 20 volte di seguito il Campionato dell’URSS e per 13 stagioni la Coppa dei Campioni Europei, è iscritta nel libro di Guinness. Le vittorie sono legate al nome di un altro personaggio rilevante al ponte di comando della squadra Igor Turchin, mentre sua moglie è stata nominata la migliore atleta di pallamano del secolo XX. Anche adesso in Ucraina ci sono molte atlete di talento, le quali alle Olimpiadi di Atene hanno preso il bronzo nello scontro per il terzo posto con le campionesse del mondo di origine francese. Lo stato presta molta attenzione allo sviluppo degli sport individuali, mentre risulta impossibile nominare tutte le star sportive dell’Ucraina. I nomi di due pugili Vitaliy e Volodymyr Klichko, il il primo campione del mondo secondo la versione WBC e campione olimpionico il secondo, sono sotto costante interesse dei mass media ucraini ed internazionali. Jana Klochkova è l’unica atleta nella storia delle Olimpiadi che ha vinto due volte di seguito la medaglia d’oro sulla distanza di 200 e 400 metri di stile combinato. La giovinezza di Jana non permette alle concorrenti di tirare un sospiro di sollievo. Le alunne della scuola di ginnastica artistica di Albina e Irina Derughina creano molte difficoltà alle loro concorrenti. Le ginnaste di Kyiv da tanti anni sono le ideatrici delle tendenze in questo

147 Jana Klochkova. Quattro volte campionessa olimpionica di nuoto 148 Il beniamino dei tifosi calcistici. Andrij Shevchenko

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INDICE Notizie generali 5 Notizie storiche 6 Natura 9 Parchi e riserve 19 Architettura 35 Lingua 47 Credenze antiche 51

Feste e riti nazionali 55 Cultura popolare 59 Cucina tradizionale 73 Cultura professionale 79 Scienza e tecnologia 95 Sport 97

L’UCRAINA Album di fotografie Recensore Myroslav Popovych Autore Oleksandr Bilousko Traduzione Nina Korbozerova Fotografi: Yuriy Buslenko, Lyudmyla Buhanska, Andrij Denyskin, Evgen Derlemenko, Oleksandr Zadyraka, Svjatoslav Kolesnykov, Igor Kropyvnyzkyy, Vitaliy Mashkov, Andriy Sovenko, Kostyantyn Starodub, Oleg Fedorenko, Viktor Hmara, Oleksandr Chapzev Direttore Generale Ruta Malikenajte Direttore Responsabile Virginius Strolja Redattore Olena Kirjatska Progetto grafico Vitalij Mashkov Impaginazione Igor Artemenko

Casa Editrice “Baltija Druk”, Via A.Barbjusa, 51/2, Kyiv, Ucraina 03150 Tel. +38(044)502 1047; e-mail: baltija@ukr.net, www.baltia.com.ua

© Editorial “Baltia Druk”, 2005. ISBN 966-96238-6-3


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