Due fratelli Preview

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Traduzione Amina Di Munno Lettering e impaginazione Officine Bolzoni con Cosimo Torsoli Supervisione Leonardo Favia Proofreading Francesco Savino

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. Titolo originale dell’opera: Dois Irmãos “Dois Irmãos” Copyright - Original text ©2000 Milton Hatoum; Adaptation and Illustrations ©2014 Fábio Moon & Gabriel Bá First published in Brazil by Quadrinhos na Companhia, São Paulo. Per l’edizione italiana: © 2015 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-6543-580-9 PRIMA EDIZIONE


Basato sull'opera di Milton Hatoum


a Dulcinea Carvalho AraĂşjo, Ms. Duda, la nostra Zana.






Zana dovette lasciare tutto.

Il quartiere portuale di Manaus, la strada in declivio ombreggiata dai manghi centenari‌

‌ il luogo che per lei era vitale quasi quanto la Biblos della sua infanzia.

Prima di abbandonare la casa, Zana vedeva l'immagine del padre e del marito negli incubi delle ultime notti.

Loro sono in questa casa.


Sotto il portico ricordava l'amaca rossa del Piccolo, il suo odore… … il corpo che lei stessa spogliava sull'amaca dove lui finiva le sue nottate. So che un giorno tornerà.

Non la vidi morire.

Ma qualche giorno prima della sua morte, coricata nel letto di un ospedale, seppi che aveva sollevato la testa e l’aveva chiesto in arabo, in modo che solo la figlia e l’amica quasi centenaria capissero…

… e per non tradirsi.

i miei figli hanno fatto pace?


Nessuno aveva risposto.


Quando Yaqub arrivò dal Libano, il padre andò a prenderlo a Rio de Janeiro.



baba?


Ciò che piÚ preoccupava Halim era la separazione dei gemelli.

Halim voleva mandarli entrambi in Libano, Zana si era opposta ed era riuscita a persuadere il marito a mandare soltanto Yaqub.

Era accaduto un anno prima della Seconda guerra, quando i gemelli avevano compiuto tredici anni.

Per anni Omar era stato trattato come un figlio unico, l’unico maschio.

Durante il viaggio di ritorno a Manaus, Halim non aveva smesso di pensare all’incontro dei figli e alla loro convivenza dopo la lunga separazione.


Zana li aspettava all'aeroporto fin dal primo pomeriggio. Quando vide avvicinarsi il bimotore argentato, corruppe un impiegato e irruppe nella cabina.

PerchĂŠ tanto ritardo? Cosa ti hanno fatto?

Scendiamo.

Yaqub non ha smesso di rimettere. Per poco non vomitava le budella.

Caro. Tesoro mio! Vita mia!

Ma lei non smise di accarezzarlo. Raggiante, era come se avesse riconquistato una parte della sua stessa vita.


Vieni. Sali.


Da qui sopra posso vedere tutto! Sali! Sali!

Aspetta!


Aspetta.

Cos’è successo?

Yaqub non distoglieva gli occhi dal paesaggio dell'infanzia, da qualcosa che era stato interrotto anzitempo, bruscamente.

Per Yaqub era come se l'infanzia fosse finita a tredici anni, con l'ultimo ballo di Carnevale nella grande casa dei Benemou.

Ti hanno strappato la lingua?

Eh. No, mamma.


Il ballo dei giovani era iniziato prima di sera. Alle dieci gli adulti erano entrati vestiti in maschera cantando, ballando e scacciando tutti i ragazzini.

Yaqub era rimasto fino a mezzanotte…

… perché anche una nipote dei Reinoso sarebbe rimasta a ballare fino al mercoledì delle ceneri.

Porta tua sorella a casa.

Puoi tornare dopo.


Sarebbe stata la prima notte di Lívia alla festa degli adulti e Yaqub voleva rimanere per ballare abbracciato a lei, sentirsi quasi adulto insieme a lei.

Aspettò che la sorella si addormentasse e tornò di corsa a casa dei Benemou.

Odiò il ballo. Ebbe una notte insonne.


Non capiva perché Zana non rimproverasse il Piccolo.

Fu il suo ultimo ballo… cioè, l'ultima volta in cui vide il fratello tornare da una nottata di baldoria.

E non capì mai perché proprio lui, e non il fratello, fosse partito per il Libano due mesi dopo.

Perché LUI e non il Piccolo?

A casa.

Siamo arrivati, caro.


È arrivato? È arrivato mio fratello?

Rânia era ipnotizzata dal fratello, una copia quasi perfetta dell'altro, senza che fosse l'altro.

Dov’è Domingas?




Era stato così, durante gli anni della guerra.

Manaus al buio. Gli abitanti sgomitavano davanti alle macellerie e ai negozi…

per disputarsi un tocco di carne, un pacco di riso, sale o caffè.

C'era il razionamento dell'energia elettrica… … e un uovo si pagava a peso d’oro!


Quando aveva fortuna, tuo padre comprava carne in scatola e farina di grano dagli aerei nordamericani.

Ragazzo mio, ti sono piaciuti i regali?

Scambiava viveri con stoffe invendute.

Ăˆ piĂš altero del fratello, questo tuo figlio.

Niente affatto! sono uguali, sono gemelli.

Hanno lo stesso corpo e lo stesso cuore.

Poveretto. Ya haram ash-shum! Mio figlio è stato maltrattato, in quel villaggio.

Cambiamo argomento.


È rimasto qualcosa da mangiare per me?

Grazie della festa!

Al mio Omar piace scherzare.

Yaqub, vieni qui… Vieni ad abbracciare tuo fratello.

D’ora in poi la vita sarà migliore.

Tutto migliora, dopo una guerra.


Un brindisi alla fine della guerra.

E al ritorno di Yaqub.

Fu Domingas a raccontarmi la storia della cicatrice sul viso di Yaqub.

Era sempre attenta ai movimenti dei gemelli, ascoltava le conversazioni, vigilava sull'intimitĂ di tutti.

Domingas aveva questa libertĂ , perchĂŠ i pasti della famiglia e la lucentezza della casa dipendevano da lei.

Anche la mia storia dipende da lei. Da Domingas.


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