“il mondo ne è pieno.”
fu un vecchio a dirmelo, in guerra. il sangue gli sgorgava dal petto, colando tra le dita sporche di polvere bruciata.
io ero davanti a lui, con una pistola in mano.
non penso che fosse stata la mia pallottola a ferirlo, ma era possibile. è cosÏ che funziona la guerra.
è cosÏ che la penso.
prima che gli potessi chiedere “pieno di cosa?” lui mi guardò negli occhi e disse...
e poi morì.
“meraviglia.”
e da quel giorno, mi domando. Mi domando se stesse rispondendo al la mia domanda inespressa, o se mi stesse dicendo che cosa stava provando.
‌ brutale.
‌ quello che è. Pericoloso, arbitrario... a ogni modo, questo non rende il mondo meraviglioso, ma solo...
so che posso rendere questo mondo migliore.
io... io stesso... mi domando quale sia il mio posto.
… diavolo, da prima ancora che mi mettessi all’opera, era l’unica cosa a cui pensavo.
ma mi domando comunque...
… il mondo è pieno di brave persone, che fanno cattive azioni...
questa domanda... me la pongo ora, ma non l’ho mai fatto prima. E non perché sapessi la risposta...
… o di cattive persone, che cercano di fare le brave?
… ma perché la domanda non mi era mai venuta in mente.
ora, sebbene questa rimanga sospesa in aria implorando una risposta, io credo che...
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… dimostrerà di che pasta sono fatto. E questo, a sua volta, porta a un’altra domanda:
sono pronto per il viaggio al quale mi vuoi sottoporre?
doc?
mi spiace interrompere il tuo... diario, giusto?
sì, renny. Sto cercando di capire quel che è successo.
anche se, nel farlo...
… mi rendo conto di essere a corto di informazioni.
heh. di informazioni, ma mai di parole.
questo mi è d’aiuto.