C’erano una volta sette orsi nani che, dopo un breve soggiorno a casa di Pollicino (dove si erano annoiati a morte), erano tornati nella foresta per costruirsi la casa in cui trascorrere l’inverno.
Ah! Ma allora non volete capire! Vi ho giĂ detto che dovete farla di mattoni, se volete che sia solida!
Di mattoni? E con che soldi?
In effetti non erano ricchi... era da tanto tempo che non avevano un lavoro.
Non avevano che una fonte di sostentamento: una mucca che avevano fregato a Pollicino.
Siamo completamente al verde...
Si nutrivano del latte che lei forniva loro ogni giorno.
Ancora latte!
A tavolaaa!!!
Uffa! Non ne posso pi첫 del latte!
La loro dieta era effettivamente monotona...
Un giorno, stufi del latte, ebbero un’idea.
E del pan di spezie per mettercelo sopra!
Ma no! I mattoni, dovete comprare!!!
Il pan di spezie è pane fatto con il miele... Gli orsi ne vanno matti. Tu! Va’ al mercato a vendere la mucca. Con i soldi comprerai del burro, tanto per variare rispetto al latte.
Ooh, sì! Cosa non daremmo per un pezzetto di pane... Perché io?
Sì, in effetti la cosa che più amano è proprio il miele...
Lungo il cammino, l’orso incontrò un vecchio tutto tremante.
Ehilà!
Dove vai, mio bravo orsetto, con quella mucca al laccio?
Eh? Io... Vado a ve... venderla al mercato...
OH! OH! E che ne diresti di scambiarla con questo fagiolo? QUESTO FAGIOLO MAGICO! Ah! Ah!
Anche l’orso cominciò a tremare.
L’anziano gli raccontò una favola della buonanotte su una pianta di fagiolo gigante, un castello protetto da un orco con un tesoro da ritrovare e non ricordo più che altro...
L-l-lei è un bandito che mi vuole derubare, v-vero?
Cosa? Ma no!
Quando il vecchio gli diede il fagiolo e prese la mucca, l’orso tornò verso casa, traumatizzato da quell’aggressione.
... tanto l’orso non l’ascoltava: era terrorizzato.
Ma non osava raccontare cosa gli era successo, tanto si sentiva vigliacco e in colpa.
Cosa? L’hai scambiata con UN fagiolo? Almeno potevi chiedergliene sette!
Eh? Ma questo qui è magico... Ma non ricordo più perché...
E quel che doveva succedere successe: non appena ebbero finito di costruirsi la casa, l’inverno scese sulla foresta...
... portando con sé la fame.
Buuuh! Che fame che ho!
Non ci resta che l’ultima razione di latte.
C’è ancora del latte?
Bussano alla porta!
Non aprire!
Buonasera, signori! Sono il gatto con gli stivali di pelo! Fa un freddo canarino e vi sarei grato se mi ospitaste.
E non vorrei approfittare, ma non ci sarebbe qualcosa da mangiare? Come?
Ah, casca male...
Ci restano sette ciotole di latte per noi, ma non possiamo dargliene perché è già troppo poco...
Ma quel latte... dove lo avete preso? Non ho visto una stalla.
Eh, sì, infatti...
DEL LATTE! g
na
m!
Gli orsi raccontarono la storia della mucca. Il gatto non credeva alle proprie orecchie.
Io dico che quello di voi che ha scambiato la mucca con questo fagiolo non merita la sua tazza di latte. Chi è?
COME?!
È di là, a letto. È troppo debole.