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Volontariato a quattro zampe: S.O.S. Unità cinofile di Soccorso

“Chisalvaunavitasalvailmondointero”. Questa frase, contenuta nel Talmud di Babilonia, sintetizza efficacemente l’attività della “S.O.S.Unità Cinofile di Soccorso” di Langhirano, della quale faccio parte da oltre un anno. Inizialmente ho svolto i ruoli di logistico e figurante (persona che simula il disperso) e da un paio di mesi ho intrapreso il percorso di addestramento, chedurerà per almeno due anni, con il mio cane, una meticcia di pitbull con un passato di maltrattamenti alle spalle. Ma com’è nata l’idea di quest’associazione? Per scoprirlo dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo. Durante il terremoto del Friuli del 1976 ai soccorsi locali si aggiunsero volontari di regioni vicine, tra le quali anche unità cinofile svizzere e francesi per la ricerca delle persone disperse, mancavano unità cinofile italiane perché ancora non esistevano. Tornati a Parma dopo questa esperienza, Pino Gallotti, Carlo ed EnzoUgolotti,edaltri volontari, diedero vita alla prima associazione di unità cinofiledisoccorsoinItalia:i“Volontaridi Soccorso”. Negliannisuccessivivennero effettuate numerose ricerche di persone disperse fino ad arrivare al Terremoto dell’Irpinia, del 23 novembre 1980, nel quale alcune Unità Cinofile di volontari intervennero per la ricerca di persone intrappolate sotto le macerie. Tra di essi c’era Enzo Ugolotti, attuale presidente delle S.O.S. di Langhirano, che il 18 marzo del 1982 fondò il Gruppo S.O.S Cinofile di Soccorso, oggi composto da una trentina di volontari. La sede principale è situata a Langhirano, in provinciadiParma,esonoincostituzione le sedi distaccate di Bologna e Piacenza. Le unità, per mantenere sempre alto il livello di preparazione, sono in continuo esercizio con simulazioni di ricerca effettuate in superficie, condotta singola o di gruppo, chiamata palestra. Il metodo utilizzato nella ricerca è quello della selezione olfattiva, che avviene con le seguenti modalità: viene recuperato un tessuto con l’odore del disperso, poi viene fatto annusare ai cani che identificano l’odore e lo “separano” da quelli presenti nell’ambiente circostante, per raggiungere, infine, la fonte (il disperso). Il lavoro principale è svolto dal cane e dal suo conduttore che deve essere in grado di capire i numerosi segnali inviati dall’animale; in supporto alle unità cinofile vi sono dei volontari logisticichetengonolecomunicazionivia radio con la base operativa ed aiutano il conduttore in caso di bisogno. Dedicarsi al volontariato è un’esperienza arricchente che ognuno di noi dovrebbe vivere. In particolare, far parte di questa associazione consente sia di creare un rapporto unico con il proprio cane sia di mettersi al servizio della società, crescere e imparare a confrontarsi con situazionicritiche

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Imparare la cultura della sostenibilità sin dai banchi di scuola La temperatura media della Terra sta aumentando velocemente, e questo provoca grandi cambiamenti nel clima di ogni parte del mondo. È il cosiddetto “riscaldamento globale”, causa della desertificazione, dello scioglimento dei ghiacci polari e dell’innalzamento dei mari. Strettamente legato al cambiamento climatico è il problema dell’inquinamento ambientale: dell’aria, dell’acqua e della Terra. In quest’anno scolastico, durante le ore di tecnologia, abbiamo affrontato il problema dell’effetto nocivo sull’ambiente determinato dai combustibili fossili, dai quali proviene una grossa parte dei gas serra responsabili del cambiamento climatico e abbiamo riflettuto su quanto oggi sia necessario rivoluzionare i sistemi di produzione energetica sfruttando fonti pulite e rinnovabili e disponibili per tutti, come l’energia solare, l’idroelettrica e l’eolica. Abbiamo anche capito che è necessario promuovere, già a partire dai banchi di scuola, comportamenti responsabili allo scopo di proteggere l'ecosistema, aiutare il clima e sviluppare la cultura di un mondo sempre più amico dell'ambiente. Insieme ci siamo chiesti come la scuola possa dare il suo contributo per provvedere alla sostenibilità.

Dopo un’attenta riflessione, sono emerse alcune idee e prediligere quella riciclata, andare a scuola in bici o a piedi, usare materiale scolastico ecologico, durante le giornate di sole, non accendere le luci nelle classi e usare delle borracce di metallo al posto delle solite bottiglie di plastica. A tal proposito, la nostra scuola, già da diversi anni, ha cercato di ridurre l’impatto ambientale della plastica usa e getta installando, nei corridoi, delle fontanelle per l’erogazione dell’acqua pubblica, donate dall’amministrazione comunale, in modo da poter riempire le nostre borracce ogni qualvolta ne abbiamo bisogno. Siamo certe che tutti questi piccoli comportamenti virtuosi, se messi in atto, potranno avere un grande impatto sull'ambiente e consentirci di vivere una vita molto più sostenibile.

LA PINETA

I pini insieme, in compagnia, con gli uccelli tristi e con malinconia Gli ostacoli e le rocce e gli animali con tante pozzanghere che rispecchiano la tristezza che c’è in noi Il cielo incantato dai fiori che splendono con tutta la loro bellezza. Mentre i viali, portano lontano, chissà forse in un paese urbano che forse rallegrerà tutti questi giganti che ormai son stufi e annoiati da loro stessi.

MartinaGuerra1C - Poviglio

LA MUCCA

Per la Mucca e i vitelli un paradiso senza cancelli una vita lunga e bella e della carne nella mascella senza fieno e senza paglia in inverno una maglia tè, caffè e un bel frisè senza mosche e un decoltè

Alice Pelosi 1°A - Poviglio

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