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Esistono Ancora gli “Stranieri”?

Tra i progetti di Educazione Civica la classe 1 A della scuola secondaria di secondo grado di Brescello ha aderito a un progetto proposto dall’Associazione Culturale Laica Biblia. Questa associazione nata in seno alla Confessione Cristiana Valdese propone ogni anno un concorso che chiede ai ragazzi di riflettere su tematiche che partono dal testo biblico per stimolare la riflessione e la discussione tra i ragazzi delle scuole di ogni grado, per poter integre culture, pensieri, religioni diverse. Il tema di quest’anno era “Stranieri”, per aiutare i ragazzi a riflettere sulla domanda: Esiste ancora lo straniero? I ragazzi della classe si sono confrontati partendo da diversi testi biblici, arricchendo la discussione col confronto con altre religioni di appartenenza, e hanno prodotto i lavori grafici che troviamo in questa pagina. I lavori sono stati inoltrati all’Associazione hanno partecipato al Concorso nazionale. Purtroppo non siamo stati scelti come “vincitori” ma certo la conclusione venuta dalle riflessioni è molto vincente: lo straniero non esiste più, tutti siamo stranieri e autoctoni, tutti possiamo essere straniero per l’altro o ricchezza per l’altro. Questo i ragazzi hanno pensato, condiviso e imparato. Una bellissima lezione per tutti

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Com’è

La Prima Media?

Giornalista: Buongiorno ragazzi, come è stato questo vostro primo anno di scuole medie?

IACOPO: Il mio primo anno di scuole medie è stato impegnativo e istruttivo.

SERENA: Il mio primo anno di scuole medie è stato impegnativo perché c’è da studiare di più e di prenderla anche più seriamente.

Giornalista: Qual è la differenza tra gli insegnanti delle scuole elementari e quelli delle scuole medie?

IACOPO: Alle medie i professori sono più rigidi delle maestre delle elementari.

SERENA: Secondo me i professori pensano all’impegno e allo studio, invece alle elementari eravamo coccolati di più.

Giornalista: Che rapporto hai costruito con i nuovi compagni?

IACOPO: Il rapporto che ho costruito con i miei compagni è amichevole perché in classe ci aiutiamo nei momenti di difficoltà.

SERENA: Il rapporto che ho costruito con i nuovi compagni è particolare perché all’inizio pensavo che fosse una classe di casinisti e di maleducati, ma poi col tempo, ho capito che sono molto simpatici.

Giornalista: Come ti sei sentito/a il primo giorno di scuola?

IACOPO: Il primo giorno di scuola mi sono sentito agitato, però poi i miei compagni mi hanno fatto ridere ed è passato tutto.

SERENA: Il primo giorno di scuola mi sono sentita impaurita perché erano quasi tutti compagni che non conoscevo.

Giornalista: Qual è stata la materia più impegnativa? E la tua preferita?

IACOPO: La materia più impegnativa è stata geometria perché a inizio anno facevo fatica a capirla; invece, la mia materia preferita è stata educazione fisica perché in palestra mi sento libero.

SERENA: Le materie più impegnative sono state geografia e geometria perché sono le materie più complicate e dove c’è da studiare e capire di più. Invece la mia materia preferita è stata aritmetica perché l’ho sempre capita e sono sempre stata brava.

Giornalista: Ci sono stati dei momenti di insicurezza?

IACOPO: Prima di una verifica ho sempre momenti di insicurezza perché ho paura di dimenticarmi tutto .

SERENA: Si,ci sono stati dei momenti di insicurezza soprattutto a metà anno scolastico perché mi sentivo giù di morale.

Giornalista: Le uscite didattiche come ti sono sembrate?

IACOPO: Le uscite didattiche mi sono sembrate abbastanza belle, soprattutto quella di Torrechiara perché, oltre ad ammirare il bellissimo castello, abbiamo potuto giocare in un parco tutti insieme.

SERENA: Le due uscite didattiche mi sono piaciute entrambe, ma quella di Ravenna è stata particolare perché, oltre ad essere stati colpiti dalla pioggia, ci siamo divertiti molto sul pullman.

SERENA: Sono rimasta sorpresa.

Giornalista: Come ti è sembrato andare a scuola il sabato?

IACOPO: Inizialmente stancante, ma poi ho fatto l’abitudine

SERENA: All’inizio è stato stancante, ma poi anche io mi sono abituata .

Giornalista: Secondo te i compiti per casa sono troppi?

IACOPO: Varia dai giorni.

SERENA: Qualche volta, varia dalle materie.

Giornalista: Una giornata o un momento particolare che non dimenticherai mai?

IACOPO: Non scorderò mai l’uscita didattica a Ravenna perché ho visto la tomba di Dante Alighieri. Anche se è piovuto tanto è stato lo bello lo stesso.

SERENA: Non dimenticherò mai quando ci siamo fermati in autogrill a Bologna perché ho speso tutti i soldi in cibo.

Giornalista: Cosa consiglieresti ai ragazzi/e che frequenteranno la prima madia?

IACOPO: Auguro un buon anno scolastico!

SERENA: Di non fare cavolate e di impegnarsi.

Giornalista: Hai commesso degli errori di cui ti sei pentito/a?

IACOPO: Sì, quando ho preso una nota disciplinare e da quel giorno ho capito che dovevo smettere di fare confusione.

SERENA: Sì, quando non studiavo. Poi ho capito che dovevo impegnarmi di più.

Giornalista: Speravi di essere in classe con una persona in particolare?

IACOPO: Sono stato abbastanza fortunato perché sono capitato in classe con le persone che volevo.

SERENA: Sì, con due mie amiche speciali per me.

Giornalista: Qual è stata la tua espressione quando hai scoperto le classi?

IACOPO: All’inizio pensavo che mi avessero messo nella classe più brutta ma poi ho cambiato idea e adesso sono contento della mia classe e dei miei compagni.

Giornaliste:CamillaBenassieJuliaBonini1C – Poviglio

Intervistati:IacopoBrunoeSerenaCilenti1A -Poviglio

Indovinello: Non bevo acqua, non bevo vino, ma se non bevo non cammino.

Cosa sono

Giada Ronzullo 3C – Poviglio

Indovinello: Dove puoi trovare città, paesi, negozi e strade ma nemmeno una persona?

Giada Ronzullo 3C – Poviglio

Ioelamusica

Tutto è iniziato quando, al mio primo Natale, il mio papà e la mia mamma hanno realizzato un video con un programma chiamato “jibjab”. Nel video animato io e alcuni componenti della mia famiglia suonavamo canzoni famose come in un vero concerto. Più avanti, quando avevo circa 3 anni, iniziai a strimpellare su un enorme pianoforte scordato a casa dei nonni. A quattro anni facevo il “DJ” con il giradischi del papà; mentre a 5, quando ancora frequentavo la scuola materna, feci la scelta più bella della mia vita: andare a lezione di pianoforte. Iniziai a suonare dei brani molto semplici, adatti ad un bambino di quell’età, che si divertiva anche a cantare. Il terzo anno fu decisivo, perché mi cimentai con “Per Elisa”, un famosissimo pezzo di musica classica. Negli anni successivi ho continuato a coltivare questa passione che mi ha aiutato in alcuni momenti di difficoltà: la musica mi rilassa e mi fa sentire “libero”. Per questo motivo ho suonato brani di musica classica, come quelli di Bach e Beethoven, ma anche l’iconica musichetta di Super Mario; il mio cavallo di battaglia è, però, “Nuvole bianche” di Ludovico Einaudi. In vista del mio ottavo saggio, che si terrà a giugno, sto studiando “l'Odissea veneziana”, questa per me è una grande sfida perché è un brano impegnativo, ma quando le mie mani scorrono libere sui tasti del pianoforte, tutto diventa più facile. Oggi penso che sia incredibile che da un pianoforte scordato, sia nata una passione così grande.

LucaBacchi2^C–Poviglio

La Mia Prima Amicizia

Secondo me esistono diversi tipi di amicizia: quella con le persone, quella con degli oggetti, quella immaginaria, quella che ti accompagna nella vita e ti aiuta nei momenti difficili (come con i genitori) oppure possono esistere amicizie con un animale, proprio com’è successo a me; in questa storia voglio parlare dell’amicizia più grande che abbia mai avuto. Se penso alla mia prima amicizia, la mente mi riporta indietro nel tempo…era una bellissima mattina, io ero ancora molto piccola, quando mia mamma mi portò in giardino; non sapevo ancora per cosa, ma lo scoprii presto. Pronunciò ad alta voce un nome “Ghigo”, io non capii ma, pochissimi istanti dopo, arrivò, correndo e con la lingua fuori, un bellissimo cane marrone chiaro, con una stella sul coppino, il pelo raso e le orecchie lunghe. Anziché spaventarmi e mettermi a piangere, mi innamorai subito di quella creatura ed iniziai a dimenarmi tra le braccia della mamma perchè volevo scendere; lei mi mise giù ma non per terra, bensì sulla groppa di Ghigo. Lui era un cane bravissimo, non ringhiava mai, era intelligente, ubbidiente, affettuoso e faceva di tutto per farmi divertire. La mamma si fidava di lui e, infatti, quando lo abbracciai iniziò subito a darmi tanti “bacini” e a scodinzolare come un pazzo. Il giorno dopo uscii in giardino, sempre in braccio alla mamma, e Ghigo ci saltò addosso dalla felicità. Una volta calmato, si sedette per terra, da bravo cane, e la mamma fece lo stesso con me; ci trovammo una di fronte all'altro, aspettando l’una la mossa dell’altro, la mia mamma non parlò, curiosa di vedere cosa sarebbe accaduto. Fui io a fare la prima mossa, allungai la manina e lo chiamai forte, lui si avvicinò con estrema delicatezza e mi leccò tutta la faccia. Da quel momento iniziò la nostra grande amicizia fatta di avventure condivise, di giochi e di tante coccole Quando ho iniziato la scuola, ho fatto molte altre amicizie, ma nessuna, che sia del passato o di oggi, è paragonabile alla nostra Quella che mi ha dato Ghigo è stata un’amicizia incondizionata! Quando è venuto a mancare, a quattordici anni, ho capito una cosa: nella vita ci sono poche cose importanti, l’amicizia è una di queste e, quella vera, resta indelebile nel cuore

A Ghigo Giorgia Rizzi 2^C

Labirinto

Indovinello:La butti quando la devi usare e la riprendi quando non ti serve più. Cos’è?

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