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Il papa nelle terre di religiosi e laici, da Confalonieri a Colombo ad Attanasio, veri ‘maestri’ di missione

Troppo impegnati nei preparativi del festival di Sanremo, tranquillizzati dalle promesse di bollette energetiche che caleranno del 30-40%, curiosi di sapere se i carri armati Leopard e Abrams (quelli vecchi che ingombrano i depositi tedeschi e americani) promessi a Kiev serviranno per la “vittoria”, non ci siamo quasi accorti che un vecchio Papa in sedia a rotelle è volato nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan per gridare la volontà di pace e di dignità umana in tutti gli angoli della terra.

Per la nostra comunità, ed in particolare per il Gruppo Solidarietà Africa, questo “pellegrinaggio” di papa Francesco ha rivestito un significato particolare. Il Sudan ha visto l’esordio missionario nel 1959 di due grandi sacerdoti seregnesi, padre Angelo Confalonieri e padre Ferdinando Colombo, entrambi missionari comboniani, che hanno saputo portare la testimonianza spirituale e operosa di una terra ricca di fede e di imprenditorialità.

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Espulsi dal Sudan nel 1963 insieme a tutti i missionari italiani, gli avventurosi percorsi dei due seregnesi si divisero. Il GSA li ritrovò in Congo (padre Colombo) e in Ghana (padre Confalonieri) alla fine degli anni Novanta, impegnati, come nei primi anni della loro missione, a testimoniare il Vangelo in parole e opere.

Con padre Angelo, morto il 1 agosto 2006, il GSA ha lavorato nella diocesi di Abor a supporto del Sacred Heart Hospital di

Weme collaborando alla realizzazione del reparto pediatrico in sua memoria.

Padre Ferdinando è stato il punto di riferimento del Gruppo Solidarietà Africa per l’attività nelle regioni dei grandi laghi nel nord-est del Congo R.D. fino al 20 ottobre 2017, quando ci ha lasciato a conclusione di una vita totalmente dedicata all’Africa nera nel più autentico spirito di Daniele Comboni Nella stessa regione del Congo, a pochi chilometri dall’inferno di Goma, il 22 febbraio di due anni fa era ucciso, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio cresciuto all’oratorio di Limbiate e particolarmente attivo nelle missioni di pace in un territorio sconvolto da guerre di milizie al soldo delle multinazionali delle miniere.

Cobalto, coltan, uranio e columbo-tantalite sono i minerali indispensabili per lo sviluppo delle moderne tecnologie e sono raccolti nelle miniere dove lavorano migliaia di bambini in condizioni disumane, infilati in strettissime gallerie.

A Papa Francesco non è stato consentito di salire in questa tragica regione percorsa in tanti anni da padre Ferdinando, ma al popolo del Congo che lo ha accolto con gioiosa speranza ha rivolto dalla capitale un accorato appello per un efficace contrasto alla corruzione e allo sfruttamento di donne e bambini sollecitando i molti sacerdoti e religiosi ad essere al servizio dei più poveri fino al sacrificio della vita.

La testimonianza di Luca Attanasio, l’impegno di tanti diplomatici italiani nel mondo, i progetti di sviluppo delle molte organizzazioni di volontariato nella cooperazione internazionale e la storica concreta attività di uomini e donne che hanno consacrato la loro vita all’annuncio del Vangelo e alla solidarietà con i più poveri sono segni di speranza e incoraggiamento a camminare sui difficili sentieri della pace basata sulla giustizia e sulla solidarietà.

E’ questa la logica sottesa alle attività del GSA sia nell’Africa subsahariana sia nei nostri territori che hanno donato in passato e che donano tutt’ora grandi figure di religiosi e laici al servizio di molte comunità africane dove la dignità di ogni persona diventa strumento di crescita e sviluppo.

La scuola per infermieri ad Afagnan in Togo, la straordinaria campagna di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili a Tanguiéta in Bénin, la realizzazione del padiglione pediatrico all’ospedale di Weme in Ghana e il potenziamento del centro di accoglienza per le ragazze di Zouan-Hounien in Costa d’Avorio sono alcuni tra gli obiettivi sui quali il GSA punta le sue risorse e le competenze dei suoi operatori.

Diverse saranno le occasioni che il GSA potrà utilizzare per proseguire il suo impegno di sensibilizzazione sui temi della giustizia internazionale e della pace nello sviluppo: il 22 marzo vedrà i ragazzi delle scuole impegnati nella “Festa dell’acqua” in occasione della “Giornata mondiale dell’acqua” voluta dall’ONU, il 2 aprile a Cesano Maderno si svolgerà la “8a. regata delle paperelle nel Seveso”, mentre il 7 maggio le piazze di Seregno vedranno presenti i volontari del sodalizio con “Il Baobab della Solidarietà”. Infine sabato 10 giugno a Carate B. ci sarà la quarta edizione di “Il Mondo corre in Brianza”. Notizie e dettagli delle diverse manifestazioni sul sito www. gsafrica.it.

L’Amico della Famiglia Febbraio 2023

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