3 minute read

Pagina

Next Article
Pagine

Pagine

L’Amico della Famiglia Novembre 2021 2022 7

Corso/A cura di Comune, Lions club, Cadom tre incontri alla Casa della Carità

Advertisement

La violenza domestica sulle donne incomincia spesso dalla mancanza di autonomia economica

La definizione di violenza domestica è il più delle volte associata al termine di violenza fisica, ma questo è solo il punto d’arrivo di un percorso di soprusi e comportamenti inammissibili.

Un aspetto molto importante e spesso sottovalutato in ambito di dinamiche familiari è il controllo ossessivo da parte dell’uomo del comportamento della donna in termini di uso e distribuzione del denaro.

Di pari importanza è l’abitudine di delegare il controllo e le decisioni economiche a colui che apporta il maggior reddito rispetto a chi contribuisce con il lavoro domestico, con la cura della casa, dei figli e degli anziani e/o con un lavoro meno redditizio.

Questa organizzazione di ruoli può essere una scelta condivisa o imposta: in questo secondo caso si parla di violenza economica, facilmente coesistente con la violenza psicologica e fisica.

La violenza economica è definita dalla Convenzione di Istanbul come “l’impedimento nell’acquisizione delle risorse, l’impedimento all’accesso alle risorse disponibili, il consumo delle risorse della vittima”, che in termini concreti comporta l’impedimento a conoscere il reddito familiare, ad avere una carta di credito o un bancomat, ad usare il proprio denaro e ad essere sotto il costante controllo su quanto e come si spende.

Oltre il 40% delle donne in Italia non possiede un proprio conto corrente e la percentuale cresce sino al 100% per chi ha un basso livello di istruzione. Non avere una autonomia economica e dipendere dal proprio marito o compagno è una condizione sottovalutata dalle donne che si rendono conto di quanto ciò sia un ostacolo a ricostruire sè stesse solo nel momento in cui sono inserite in un percorso di fuoriuscita dalla violenza.

Capita però che proprio le donne con minore autonomia economica siano più a rischio di maltrattamento: con il controllo aumenta la coercizione perché il maltrattante sa che la donna potrebbe avere la possibilità di sottrarsi al suo controllo e al suo giogo.

D’altronde è innegabile che la mancanza di indipendenza economica sia uno dei motivi che costringono la donna a subire violenza per periodi più lunghi. In una relazione stabile avere una autonomia economica e saper gestire il proprio denaro dovrebbe essere un obiettivo da raggiungere per impostare sin da subito un rap-

Partecipanti e organizzatrici del corso sulla violenza economica sulle donne

porto di parità ed andrebbe insegnato alle nuove generazioni perché culturalmente si possa creare un cambiamento vero. Spesso pensiamo di non voler sporcare l’amore con il denaro, rimuovendo il fatto che in un rapporto anche l’elemento economico ha un suo ruolo.

“Non andare al lavoro e prenditi cura della famiglia”, “Non pensare ai soldi che te li do io”, “Ecco il denaro giusto per fare la spesa”: sono forme di limitazione che possono sfociare nella violenza o nell’imposizione di ingannevoli impegni economici.

E’ quindi fondamentale aiutare tutte le donne ad acquisire una cultura in campo economico e una formazione professionale in grado di garantire dignità e autonomia.

Per questo l’amministrazione comunale e i Lions Club della zona B V circoscrizione Distretto 108Ib 1, sostenitori del service “La forza in uno sguardo”, hanno promosso, con la competenza del Centro aiuto donne maltrattate (Cadom), un corso in tre serate, svoltosi presso la Casa della Carità, dal titolo “Le donne e la gestione del denaro: laboratorio di autostima” per meglio comprendere il rapporto con il denaro e la gestione delle finanze familiari.

Parallelamente prosegue l’impegno del progetto “Farmacia amica delle donne” con un incontro il 21 novembre, alle 21, sempre alla Casa della Carità, via Alfieri 8, per i farmacisti di Seregno con il Centro antiviolenza White Mathilda per valutare le esperienze di un anno di attività di ascolto e accoglienza iniziato nel novembre dello scorso anno in concomitanza con la giornata mondiale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre.

Per quella data l’amministrazione comunale ha definito alcuni appuntamenti tra cui un flash mob e un incontro in sala Gandini la sera del 2 dicembre con la criminologa Roberta Bruzzone.

Mariapia Ferrario

This article is from: