C'erano una volta le ziazi'

Page 1


Basilio Morelli

C’erano una volta

le ZIAZI’ i pellegrini di San Nicola


San Nicola e le ziazì Il culto di San Nicola è presente in molti paesi di fede cristiana, in particolare tra i cattolici e gli ortodossi. Nei paesi protestanti, la figura del Santo ha dato origine a Babbo Natale (Santa Klaus). Per capire la fama di San Nicola, si deve fare riferimento alla vita del Santo. Nicola nasce a Patara (nell’odierna Turchia) nel 265 D.C. e muore, vescovo di Myra, verso il 330 D.C. Di lui sappiamo che era nato in una famiglia benestante e che, fin dall’infanzia, aveva manifestato una devozione cristiana. La sua vita adulta,improntata alla generosità, è ricordata attraverso numerosi miracoli: diede una dote a tre fanciulle povere, risuscitò tre bambini uccisi, salvò dalla pena capitale tre generali innocenti, sfamò la popolazione di Myra in preda alla carestia… Il luogo di culto nicolaiano più importante è Bari. Lì si erge, maestosa, la basilica medievale edificata fra il 1087 e il 1100 per custodire le spoglie del Santo. La leggenda dice che Nicola approdò a Bari durante un viaggio, dichiarando che lì avrebbero riposato le sue ossa. Fatto sta che, nel 1087, 62 marinai baresi andarono a Myra per “prendere” le ossa del Santo che portarono a Bari, adducendo a giustificazione il fatto che Myra fosse governata dagli infedeli mussulmani. Più credibile che la traslazione sia stata un’azione messa a segno per motivi politico-economici. In quel tempo, Bari era stata da poco conquistata dai Normanni e aveva perso il ruolo importante che le aveva dato l’impero bizantino. La presenza delle reliquie di un santo importante


avrebbe potuto ridarle il prestigio perso, così come era successo ai veneziani, con san Marco, qualche secolo prima. Questo per la storia. Oggi il culto di San Nicola a Bari è celebrato sia dalla comunità cattolica che da quella ortodossa, unite da uno spirito ecumenico, proprio in onore del Santo. Bari vecchia, il cuore antico della città, ha una devozione particolare per il suo patrono: lo si può capire vedendo le innumerevoli edicole votive, sparse sui muri delle case e delle corti dei caseggiati. Il 7,8 e 9 maggio si svolge la sagra di San Nicola, la grande manifestazione nicolaiana , che celebra la traslazione delle reliquie del Santo da Myra a Bari. In occasione della sagra di maggio, già alla vigilia delle festività religiose, Bari, da secoli, ogni anno accoglie una moltitudine di pellegrini, principalmente delle classi più diseredate, che accorrono dai monti d’Abruzzo, dall’Appennino di Avellino e Benevento, dal Molise, dal Gargano. Contadini devoti con i loro bastoni fioriti che, salmodiando e cantando litanie, preghiere, invocazioni, si dirigono verso l’altare del Grande Santo. Nei tempi passati vi si trascinavano anche ginocchioni e con la faccia a terra. In dialetto, i Baresi, chiamano bonariamente i pellegrini vestiti alla montanara “ziazì“ (o zia zì). Non è del tutto chiara l’origine del termine. Secondo alcune fonti, potrebbe ipotizzarsi un caso di onomatopea: la parola ziazì evocherebbe acusticamente il suono cantilenante delle nenie intonate dai pellegrini nel loro incedere in corteo verso la cripta della Basilica custode delle spoglie del Santo taumaturgo.


Pare comunque assodato che ziazì sia termine propriamente abruzzese rivolto dai più giovani ai loro anziani, ma anche a sconosciuti, in senso di rispetto. Con il passare degli anni, il vocabolo si è generalizzato ed esteso pure ai pellegrini che vengono dalle altre regioni. In seguito questo vocabolo, tra i baresi, è stato pronunciato anche in senso ironico e spregiativo indirizzato a persona vestita dimessamente. (cit. www.dondialetto.it) Fino a qualche anno fa, alcune “compagnie” di pellegrini -facilmente riconoscibili anche dai loro folcloristici abitiche entravano in città in lunghe file, arrivavano dai loro lontani paesi su carri e persino, in segno di fede, a piedi. E’ questa una usanza che, insieme a tante altre si va perdendo. Ora, salvo eccezioni, arrivano con mezzi più…moderni. Pian piano si perde l’antica tradizione del viaggio sacro. Presto, forse, di questi “caratteristici” fedeli resteranno soltanto sbiaditi ricordi e foto come quelle raccolte nel presente volume, realizzate in varie edizioni della sagra nicolaiana, nel corso degli anni 70 del XX sec. B.M.


venerdĂŹ

La Gazzetta del Mezzogiorno – 8 maggio 1973


1975

1 9 7 5













1975

1 9 7 6




















venerdĂŹ



1975

1 9 7 8
































1975

1 9 7 9







venerdĂŹ


venerdĂŹ




























1

1 9 8 0



















































«Sanda Necole va pe mmare, / Va vestut’a marenare, / E cca vole la mendaggnòle, / Sanda Necole iè ttutte d’ore. / Allègre, pellegrìne, / Sanda Necole av’a partì. / Allègre, marenare, / Sanda Necole va pe mmare...»

(San Nicola va per mare, / Va vestito da marinaio, / E che vuole la montagnola, / San Nicola è tutto di oro. / Allegri, pellegrini, / San Nicola deve partire. / Allegri, marinai, / San Nicola va per mare...).


1

F I N E


1


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.