BASKETINSIDE.COM: La guida alle finali RNB 2014

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INDICE Eccoci! (Il nostro benvenuto) – a cura di Daniele Tagliabue………………………………………………………………………1 Il saluto speciale di LNP - “LNP, rinascita e crescita”: le parole del Presidente LNP Graziella Bragaglio e del al DG Claudio Coldebella ……………………………………….……………………………………………………………………………………2 La nuova LNP vista dal campo: le parole di Alessandro Marzoli e Mario Boni, Presidente e Vicepresidente GIBA …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….3 Ci accolgono.... : interventi istituzionali………………………………………………………………………………………………………4 Ci accolgono... : come sta il Basket a Rimini? – a cura di Daniele Bacchi…………………………………………………….5 Coppa Italia e LNP - la svolta, le curiosità - a cura di Matteo Airoldi…………………………………………………………..7 ...Ma prima come funzionava? - La storia della Coppa Italia Legadue - a cura di Matteo Airoldi………………..8 ...Ma prima come funzionava? - La storia delle Coppe Italie LNP - a cura di Davide Uccella…………………….11 Gli Albi d’Oro…………………………………………………………………….……………………………………………………………………….15 I Programmi……………………..………………………………………………………………………………………………………………………..17 Adecco Gold - Il punto sulla stagione - a cura di Stefano Blois………………………………………………………………….19 Adecco Silver - Il punto sulla stagione - a cura di Paolo Taddeo………………………………………………………………21 La parola ai numeri uno..................................................................................................................................22 Ecco a voi... Trento - a cura di Lorenzo Molinari e Sergio Zanella……………….................................................25 Ecco a voi... Biella - a cura di Giuseppe Rasolo…………………………………………………...........................................27 Ecco a voi... Capo d'Orlando - a cura di Martina Rinoldo……………………………………….....................................29 Ecco a voi... Torino - a cura di Matteo Viberti………………………………………………..............................................31 Ecco a voi... Ferrara - a cura di Andrea Mainardi……………………………………………………………………………………….33 Ecco a voi... Agrigento - a cura di Daniele Settembrino……………………………………………..................................35 Le sei grandi … alla lavagna – a cura di coach Demis Cavina……………………………………………………………………..37 I Quarti - Presentiamo le sfide……………………………………………………………………………………………………………………40 In attesa delle semifinale…………………………………………………………………………………………………………………………..42 Uno sguardo alle Adecco DNB Final Four…………………………………………………………………………………………………..43 Uno sguardo alle Adecco DNC Final Eight………………….………………………………………………………………………………45 Ringraziamenti…………………………………………………………………………………………………………………………………………..49


Eccoci! – Il benvenuto di Basketinside.com Ci siamo, il countdown è terminato. Ancora qualche giorno e la città di Rimini si aprirà a 3 giorni di basket targati RNB – Rythm ‘n Basket. Una scelta particolare quella fatta dalla LNP, ma che da esterni vogliamo appoggiare in quella che sulla carta si presenta come una novità in mezzo a tanti format simili, antichi e spesso noiosi. Ci hanno provato anche ai piani superiori ad apportare modifiche, ma alla fine la tre giorni di Assago delle Final Eight si è rivelata un flop per quanto riguarda il pubblico. Ok, tutte le attenuanti del caso viste le eliminazioni inattese e immediate di Milano e Cantù, ma partire inserendo degli incontri alle 13 e alle 15.30 non è stata la migliore idea iniziale. Detto ciò, il format proposto per la Final Six può essere invece di quelli vincenti: finalmente anche il girone di andata assume un valore importante, con Trento e Biella che vedranno le loro fatiche premiate con un primo giorno di riposo e un’entrata in scena dalla porta delle semifinali. Senza scordare le due sfide dei quarti con il derby siciliano che opporrà Capo d’Orlando ad Agrigento mentre la corazzata Torino sarà sfidata da una Ferrara ultimamente in crisi, ma che a livello di roster e sfide secche può esser la mina vagante della competizione. Insomma l’interesse ci sarà, e tanto, ma non solo al piano più alto: infatti un altro aspetto da non sottovalutare è l’aver inserito nella stessa competizione anche le finali di DNB e DNC. Dopo anni di inserimento in spazi ristretti, la nuova LNP con questa azione da sinonimo di compattezza valorizzando due leghe che non solo spesso hanno prodotti interessanti, ma anche squadre importanti. Leggasi Latina e Legnano, le due maggiormente accreditate al traguardo finale e che sicuramente per quanto visto fino ad oggi, potrebbero dire la loro anche ai piani superiori. Il tutto senza però peccare di presunzione, perché il bello di questi tornei sono proprio le sfide dirette e chi meglio di Tortona, che ha eliminato Orzinuovi a suon di triple vincendo sia fuori che in casa, e Pescara, protagonista della serie più emozionante contro Scafati, per rovinare piani già programmati? Il tutto senza scordare l’accordo con la Legabasket femminile, che è valso l’All Star Game come arricchimento del prodotto. Ci saranno infatti le migliori straniere del massimo campionato opposte alla nazionale di coach Ricchini e se è vero che peserà l’assenza delle campionesse di Schio, sarà senza dubbio una vetrina per mettere in luce tante giocatrici che stanno ben figurando con le rispettive società ma anche per far conoscere due giovanissime ragazze talentuose come Sara Bocchetti e Cecilia Zandalasini. Insomma, sembrerebbe non mancare nessun ingrediente in questo super mix che vedrà anche lo Streetball Fiba 3x3 e tanta musica, grazie alla presenza di Rock Tv, a far da contorno nella bellissima Fiera di Rimini che per l’occasione si vestirà con abiti cestistici, con tanti campi montati per l’occasione dove tutti i piccoli e grandi appassionati potranno concedersi qualche ora di svago e sano sport. Con queste premesse, nelle prossime pagine troverete tutto, ma proprio tutto ciò che c’è da sapere per l’occasione. Interviste, curiosità, storia, numeri e analisi di ogni squadra in una guida costruita a 360°, con il solito apporto di tutta la redazione editoriale ma anche dei nostri fotografi, che con il loro valore aggiunto hanno reso questa guida un prodotto curato, piacevole e si spera apprezzato da tutti i nostri lettori. Non ci resta che darvi appuntamento tra qualche giorno a Rimini. Dove noi, ovviamente, saremo presenti per raccontarvi a modo nostro tutto ciò che accadrà. E mi raccomando, twittate con noi #Rnbinside !

Daniele Tagliabue Co – Responsabile Sezione “DNA & Minors” Basketinside.com

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Il saluto speciale di LNP - LNP, rinascita e crescita Graziella Bragaglio – Presidente Lega Nazionale Pallacanestro Come Presidente di Lega Nazionale Pallacanestro, e come rappresentante delle 180 società riunite in questa nuova e grande realtà del basket italiano, sono orgogliosa di poterVi presentare Rhythm'n'Basket. Rappresentiamo da quasi un anno il cuore del movimento, da mesi lavoriamo sul territorio e giriamo per l’Italia confrontandoci su tutto, il nostro desiderio è stato da subito quello di mostrare come le tante sinergie strette possano portare al raggiungimento di risultati importanti. RNB è uno di questi, un new event format, e per questo ringrazio tutti i nostri sponsor e i nostri partner, a cominciare da Rimini Fiera che lo ha ideato e prodotto in collaborazione con LNP. Abbiamo poi amici come La Gazzetta dello Sport e Radio 105, ma senza dimenticare la FIP, che con il suo patrocinio rappresenterà una parte importante di quanto metteremo in scena qui a Rimini. La manifestazione sarà ospitata nei padiglioni dell'area fieristica romagnola, che per tre giorni si trasformerà in un vero e proprio spettacolo del basket, non solo sportivo, ma anche turistico e promozionale. I visitatori, infatti, troveranno svago, concorsi, enogastronomia regionale e zone attrezzate e sorvegliate dove i bambini potranno divertirsi giocando e sfidandosi nei tornei che saranno organizzati. A Rimini Fiera vedranno svilupparsi tantissime iniziative, legate al basket giocato come alla musica: 18 squadre, in 3 giorni, si daranno battaglia per conquistare la Coppa di categoria (Final Six, Final Four DNB, Final Eight DNC), ma al termine della giornata di gare si accenderanno i riflettori di Music Hall. Altro apporto essenziale sarà infatti quello di Hip Hop TV con il suo padiglione, una grande area dove dopo le 22 inizierà la serata dedicata alla musica, animata da concerti e DJ set. A fare da collettore tra le due arene di gioco ed il padiglione della musica ci sarà la 105 Fan Zone, che rappresenta il cuore di RNB, un’area ad accesso gratuito che vedrà svilupparsi quotidianamente un programma fatto di tornei di basket riservati ai giovani, clinic ed eventi, oltre alle esibizioni di Music Academy, l'attività per il tifo "pro" dei bambini di "Scuola di Tifo", il Kids Programs. Insomma, sono davvero tanti, tantissimi gli ingredienti per far capire che ci siamo, e che cresciamo di giorno in giorno. In bocca al lupo a tutti!

Claudio Coldebella – Direttore Generale Lega Nazionale Pallacanestro Ho ascoltato Daniel Hackett dire che il basket deve tornare ad essere propositivo. Eccoci qui. Il nostro motivo di orgoglio è aver portato a questo tavolo partner nuovi per la pallacanestro, dopo aver coinvolto Adecco nel nostro progetto. Vedremo giocare le squadre seniores ed i giovani, nel Join The Game ed il Fiba 3×3. Abbiamo messo in cartellone anche l’All Star Game femminile, che proprio sabato 8 marzo, in occasione della festa della donna, vedrà in campo la nazionale azzurra allenata da Roberto Ricchini e la selezione delle migliori straniere del massimo campionato. Avremo inoltre i convegni di giocatori, allenatori, medici sportivi, e siamo felici che tutti abbiano aderito: in fondo il desiderio di questo RNB è mettere assieme la gente. Toma poi protagonista lo sport in una città come Rimini, una città che ne ha respirata di storia del basket: era certamente il miglior contesto possibile per fare da contraltare la modernità delle arene sportive che abbiamo allestito, e dello spettacolo di Rhythm'n'Basket, un contenitore innovativo che associa basket e musica, con l’obiettivo di confermare lo zoccolo duro, avvicinando tanti giovani e tante famiglie. Ci sarà tanto spettacolo all’interno dei padiglioni, dove sono stati montati due campi da basket con relative tribune: ognuno di loro avrà un nome legato alle grandi imprese del basket azzurro, Parigi 1999 e Atene 2004 rappresentano l’oro Europeo e l’argento olimpico, i nostri ultimi grandi successi. Noi vogliamo tornare a quello spirito per le sfide che ci attendono, la LNP lavora per questo.

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Il punto GIBA - La nuova LNP vista dal campo I SUCCESSI INIZIANO RISPETTANDO LE REGOLE - Alessandro Marzoli, Presidente GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati Voglio inviare uno sportivissimo “in bocca al lupo” alle squadre impegnate in questa bella iniziativa della Lega Nazionale Pallacanestro, che mette in vetrina quanto di meglio il basket italiano non professionistico (che però non significa dilettante, attenzione!) abbia offerto nel girone di andata della stagione regolare. L’idea di dedicare una “tre giorni” alla pallacanestro, arricchendo la kermesse con il basket femminile ed altri eventi di richiamo, è ciò di cui oggi il movimento ha bisogno: visibilità dei suoi valori positivi. Ed è proprio in questi momenti che non vanno dimenticati i problemi e, anzi, vanno ricordati affinché tutte le componenti del movimento possano tenerli presenti e, soprattutto, lavorino per risolverli. La GIBA, l'associazione giocatori, sarà a Rimini ogni giorno, a disposizione degli atleti e di tutti coloro che hanno a cuore il futuro del basket italiano. Di fianco alla poca importanza che la televisione dedica alla pallacanestro nel nostro paese (per fortuna esiste un ragazzo straordinario che si chiama Marco Belinelli, che con le sue triple ha riportato il basket nei telegiornali nazionali!) è necessario ricordare anche il problema del rispetto delle regole e della necessità di tutelare il lavoro degli altri. Pensiamoci tutti insieme: proprietari, dirigenti, agenti, atleti, istituzioni sportive. Pensiamo a quanto sia importante il rispetto delle regole, partendo dalla più semplice: chi lavora va pagato. E continuiamo a lavorare con passione per la crescita del nostro amato basket.

LA GIBA E GLI OSCAR DEL POPOLO DEL BASKET - Mario Boni, Vice Presidente GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati Dopo 10 anni, la GIBA ha voluto riproporre gli Oscar. Lo ha fatto in modo sostanzialmente diverso, nessuna premiazione “estranea” al campo di gioco. Non più riconoscimenti ad allenatori, dirigenti, giornalisti, bensì Oscar solo e soltanto a chi va in campo. Perché crediamo che questo sia il compito di una associazione che rappresenta giocatrici e giocatori. Per il 2014, la GIBA ha proposto 9 Oscar: SERIE A, MVP; SERIE A, Giocatore più migliorato; SERIE A FEMMINILE, MVP; SERIE A FEMMINILE, Giocatrice più migliorata; GOLD, MVP; GOLD, Giocatore più migliorato; SILVER, MVP; SILVER, Giocatore più migliorato; OSCAR SPECIALE 2014. I giocatori hanno voluto intitolare l’Oscar GIBA 2014 per l’MVP della GOLD a Matteo Bertolazzi: un giusto tributo a un grande giocatore, prematuramente scomparso. Poi – e credo sia questa la novità più bella – la GIBA ha deciso di individuare delle nominations, ma di far decidere il vincitore dal popolo del basket, facendo votare sul sito www.giba.it. Una iniziativa dal successo strepitoso e che ha consentito al sito della nostra associazione di decuplicare gli accessi giornalieri. Il segnale che il basket è vivo, e che il popolo c’è, solo che chi gestisce il movimento e lo governa si ricordi di loro. Noi andremo avanti continuando a rispettare il popolo del basket.

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Ci accolgono… - gli interventi istituzionali Andrea Gnassi – Sindaco di Rimini La città di Rimini sta consolidando il suo profilo di terra di grandi eventi sportivi, fortemente legata al turismo. Un’immagine in linea con la sua vocazione innata per il benessere e il divertimento, con il suo essere una città in costante movimento, attiva, piena di energia. Per noi ospitare le finali di Coppa Italia – Adecco Cup è l’ennesima opportunità per metterci in gioco con la nostra identità, i nostri valori, le nostre caratteristiche. Grazie alla partnership che si è instaurata con la Lega Nazionale Pallacanestro e Rimini Fiera, oggi proponiamo un nuovo format che trasforma un prestigioso appuntamento sportivo in un evento a 360 gradi, dove l’agonismo e la voglia di primeggiare si sposano con il divertimento e la musica. Una festa dello sport, non solo per i tantissimi appassionati italiani di palla a spicchi, ma anche per chi arriva da ambienti e contesti diversi. Rimini è abituata a guardare avanti, a proiettarsi verso il futuro e lo farà anche in occasione dell’Adecco Cup 2014, mescolando le emozionanti sfide sul parquet a concerti ed esibizioni di hip hop. Sono convinto che saranno tre giorni di grande spettacolo, sia sul campo sia fuori, e mi auguro che questo appuntamento possa fare da volano per altre e nuove manifestazioni insieme alla Lega Nazionale Pallacanestro

Gian Luca Brasini – Assessore alle Politiche dello sport e del Benessere del Comune di Rimini Una delle manifestazioni di maggior rilievo del panorama dello sport italiano sbarca a Rimini e questo non può che riempirci di orgoglio. Da sempre stiamo lavorando affinché la nostra città si consolidi come terra di grandi eventi sportivi, che possano fare da traino anche al nostro turismo. Oggi proseguiamo su questa strada grazie all’Adecco Cup, che porterà diciotto squadre della LNP ad affrontarsi in 15 incontri in tre giorni. Una “maratona di basket” che siamo sicuri attirerà molti tifosi e curiosi nei padiglioni della nostra Fiera, che diventerà la vetrina d’eccezione di uno sport che, è giusto ricordarlo, è il secondo in Italia per numero di tifosi e che anche a Rimini ha un ampio bacino di appassionati. Il fatto di aver “arricchito” una manifestazione già di per sé importante, contaminandolo con musica e spettacolo e trasformandolo in un vero e proprio evento, fa sì che questa tre giorni di sport si apra a tutti, appassionati e famiglie, con uno sguardo particolare ai più giovani. Faccio un in bocca al lupo ai protagonisti dell’Adecco Cup, ai tecnici, agli atleti e ai tifosi, sperando che tutti possano tornare a casa con uno splendido ricordo di Rimini.

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Ci accolgono… : come sta il basket a Rimini? A cura di Daniele Bacchi – Associazione del Basket di Rimini

Ottant'anni di canestri in riva all'Adriatico, questa è l'estrema sintesi del Basket a Rimini, dai primi tentativi di formare squadre degne di questo nome, molto prima della fondazione della "Libertas" nel 1947 che si è poi trasformata nell'attuale Basket Rimini CRABS, come accuratamente raccontato nel ottimo libro "Rimbalzi" di Alberto Crescentini fino al culmine della storica promozione in serie A, il cui venticinquennale è stato celebrato pochi anni fa con uno sforzo organizzativo non comune, riportando a Rimini, l'intera formazione americani compresi, che "fece l'impresa" come ricorda un'altra esaltante pubblicazione curata da Nicola Gambetti. La passione di chi ha guidato le sorti di questa società, fino a calcare più volte i parquet di serie A e perfino della coppa Korac non è sopita, guardando superficialmente sembrerebbe di si, ma non è assolutamente vero. Dopo la necessaria ripartenza dalla DNB, rinunciando al campionato di Legadue del 2011/12, il dovuto ridimensionamento non ha impedito di assicurare il sostegno al settore giovanile, storica fucina di talenti che, alla fine degli anni '90 portò 5 scudetti giovanili consecutivi e che si è sempre distinto a livello nazionale, anche lo scorso anno Rimini ha preso parte alle finali nazionali DNG. Svanita l'euforia dei parquet d'alto livello e dei talenti di classe cristallina, mi vengono in mente, nel tempo: Otis Howard, Carlton Myers e Dusan Vukcevic, che richiamavano le folle assicurando il tutto esaurito, serviva un'idea luminosa per ritornare, in breve, ai successi del passato. Consapevoli che non basta mettere in campo una formazione presentabile, ma occorre mantenere legati sportivi e tifosi al basket giocato costruendo un progetto che generi un rapporto stabile e duraturo tra la squadra e la città, un gruppo di persone mosse dal puro e semplice amore per questo sport danno vita ad una serie di iniziative che rapidamente costruiscono la "casa del basket" di tutta la città e circondario.

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Amici del Basket di Rimini nasce nel 2010 e subito raccoglie fondi significativi per sostenere in solido e promuovere questa pratica sportiva a tutti livelli con la massima attenzione al settore giovanile che si manifesta attraverso diverse formazioni locali ed eventi sportivi di rilievo a livello nazionale. Lo scopo educativo della pratica sportiva che amiamo è indubbio, sotto il profilo del rispetto, della lealtà e della condivisione, rappresenta una scuola di vita che Amici del Basket di Rimini esalta in ogni suo intervento. Parallelamente l'Associazione svolge intensa attività promozionale acquisendo rapida notorietà e divenendo il punto di riferimento di tifosi e sportivi, sia ai bordi del campo che su tutti i media locali e nazionali. Nel 2011, di fronte al rischio di fallimento del Basket Rimini CRABS, nasce AMICO CRABS, iniziativa mirata a raccogliere fondi tra sportivi e cittadini per evidenziale l'interesse del pubblico e sollecitare l'intervento di investitori di rilievo che vogliano mantenere i CRABS in serie A2. In poco tempo la raccolta arriva a sfiorare la ragguardevole cifra di 50.000€. L'obiettivo di coinvolgere main sponsors non fu raggiunto, a causa del cospicuo debito da coprire, il residuo dell'importo raccolto fu devoluto alla neonata formazione di DNB, ma il successo dell'iniziativa (replicata successivamente su altre piazze) fu tale da eleggere Amici del Basket di Rimini al ruolo di concreto e credibile interlocutore di chiunque voglia muovere i suoi passi nel basket nella nostra città. Ad orgogliosa testimonianza della fiducia ampiamente meritata il Basket Rimini CRABS ha chiesto espressamente ad alcuni soci più coinvolti un contributo personale e diretto nella gestione ma, vista l'impossibilità di farlo nel breve, un ristretto gruppo di ex giocatori biancorossi ha prontamente costituto PROGETTO BASKET RIMINI: iniziativa totalmente libera e gratuita volta ad ottenere uno stretto legame tra le formazioni della città, pur nella loro individualità, promuovere la ricerca di partner che vogliano spendersi in un progetto globale pluriennale che coinvolga tutte le risorse locali che riporti stabilmente Rimini ai livelli di un passato ancora vicino, per la gioia del suo sempre numeroso e caldissimo pubblico.

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COPPA ITALIA ED LNP: LA SVOLTA A cura di Matteo Airoldi Il 2014 è un anno di grandi cambiamenti in seno ai campionati cestistici nazionali, serie A esclusa. I buoni risultati della Legadue non sono bastati e così si è deciso i riformare tutti i campionati dalla seconda lega in poi, portandoli sotto l'unica egida della LNP e passando al dilettantismo. La Nuova Lega Nazionale Pallacanestro raggruppa così ben 180 società (senza però contare le defezioni all'ordine del giorno che purtroppo affliggono il movimento), e di conseguenza anche i vari format come i playoff e la Coppa Italia subiscono inevitabili cambiamenti. La Coppa Italia, quest'anno, si svolgerà nelle sue varie declinazioni in una tre giorni di musica, spettacoli e basket presso il Rimini Fiera Business Space dal 7 al 9 Marzo prossimi.

Gli allori in palio saranno ben tre: il primo se la contenderanno con un'inedita “Final Six” le squadre che hanno occupato i primi quattro posti dell'Adecco Gold al termine del girone d'andata e le prime due di Adecco Silver, il secondo se lo giocheranno in una “Final Four” le squadre uscite dagli scontri incrociati tra le prime due compagini - sempre alla fine dell'andata - di tutti e 4 i gironi della DNB. Infine si chiude con la “Final 8” di DNC a cui prenderanno parte le prime classificate (al consueto giro di boa) dei sette gironi e la migliore seconda.

LO SAPEVATE CHE...? - UN PO' DI CURIOSITA' SULLA COPPA ITALIA... - L'UPEA CAPO D'ORLANDO, L'AQUILA TRENTO E LA PMS TORINO SONO LE UNICHE TRE SQUADRE CHE DISPUTANO L'ADECCO CUP AD AVER VINTO ANCHE ALMENO UNA COPPA DELLA “VECCHIA” LNP O DELLA LEGADUE - LA PRIMA VEROLI E' LA SQUADRA AD AVER VINTO PIU' EDIZIONI DELLA COPPA ITALIA DI LEGADUE (3) - LA SCAVOLINI PESARO E LA FORTITUDO BOLOGNA SONO LE UNICHE DUE SQUADRE AD AVER VINTO UNA COPPA ITALIA DILETTANTISTICA, E ALMENO UNA COPPA ITALIA PROFESSIONISTICA (OLTRE AD ALMENO UNO SCUDETTO PROFESSIONISTICO) - IL LAZIO E' LA REGIONE CHE VANTA PIU' COPPE ITALIA DI LEGADUE (4) - L'EMILIA-ROMAGNA E' LA REGIONE CON PIU' COPPE ITALIA DELLA “VECCHIA” LNP VINTE(7) - CASALPUSTERLENGO E' LA FORMAZIONE CHE VANTA IL MAGGIOR NUMERO DI COPPE DELLA “VECCHIA” LNP VINTE (3) - DAVIDE PASCOLO E' L'UNICO ITALIANO AD AVER VINTO IL TITOLO DI MVP DELLA COPPA ITALIA LEGADUE

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… MA PRIMA COME FUNZIONAVA? LA STORIA DELLA COPPA ITALIA TARGATA LEGADUE Nei secoli fedele: sarebbe il motto dell'Arma dei Carabinieri, ma potrebbe dirsi lo stesso per il rapporto che ha sempre legato la Coppa Italia e la Legadue. Infatti la vecchia cadetteria, sin dal 2005, ha sempre parlato con il linguaggio delle Final Four. Dunque niente tortuosità legate alla formula, e ripercorriamo la storia della competizione, passo dopo passo. La prima fu un'edizione di grande prestigio che registrò il ritorno al grande basket, dopo le travagliate vicende societarie, della Virtus Bologna. La finalissima vide però protagonista il magico trio dell'Upea Capo d'Orlando McIntyre - Howell - Oliver (64 punti in 3) che surclassò l'Eurorida Scafati in un match tiratissimo, giocato nel catino del PalaDozza di Bologna. Questa vittoria, per “T-Mac”, fu solo l'inizio di una sfavillante carriera costellata di successi in terra senese, con la maglia della Mens Sana.

La stagione successiva si restò sempre in terra emiliana, e al Palasport di Ferrara Scafati ebbe la possibilità di prendersi la rivincita alzando la coppa dopo aver sconfitto la Zarotti Imola (Grappasonni top scorer degli scafatesi con 15 punti) per 90 a 81. Epico e combattutissimo fu però il derby campano di semifinale vinto per 66 a 64 dai gialloblu sui rivali della Pepsi Juve Caserta. A decidere la sfida ci pensò un Dimitri Lauwers a dir poco stratosferico e chirurgico dalla lunga distanza (5 su 7 da 3 al 40’ per l'esterno belga).

Il 2007 fu l'anno di Rieti, che regalò una grande gioia ai propri tifosi accorsi in massa allo storico Pala Sojourner. Imponendosi per 71 a 61 sulla Carife Ferrara, la Sebastiani conquistò uno storico trofeo: immensa in questo trionfo la prestazione di Joe Smith, che mise a segno 17 punti in 30 minuti conditi da 4 assist sfornati ai compagni. Ferrara ospitò la kermesse anche nel 2008, quando la Fileni Jesi sconfisse in finale i padroni di casa della Carife per 72 a 62, soffocando in gola l'urlo dei tantissimi supporters estensi accorsi nell'impianto amico a sostenere i propri beniamini. L'MVP della gara fu uno stoico David Moss che mise a segno 21 punti con 8 su 15 da due giocando gli interi 44 minuti del match. Anche per lui un futuro luminoso in Serie A con la Montepaschi.

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Nel 2009 si registrò invece l'inizio dell'egemonia di Veroli. I ciociari, infatti, hanno alzato la coppa del primo classificato per ben tre stagioni di fila. Fu la Vanoli Soresina a cadere per prima al PalaSomenzi sotto i colpi di un Robinson monumentale (15 punti con 6 su 8 da 2).79 a 68 il finale. Sulla panchina giallorossa sedeva il giovane di buone speranze Andrea Trinchieri che, a distanza di pochi anni, sarebbe diventato in casa Cantù uno dei migliori coach che l'Italia possa vantare. Nonostante il cambio di location, anche l'anno seguente non cambiò il finale: al PalaSerradimigni di Sassari, Nissim e compagni fecero un'altra impresa trafiggendo a suon di triple la difesa brindisina. La settima “Final Four”, neanche a farlo apposta, ha visto nuovamente i laziali sul gradino più alto del podio. Imola si è dovuta arrendere ancora una volta in finale di fronte ad un Jarrius Jackson inarrestabile. 27 i punti finali per la guardia di Monroe, con un ragguardevole 5 su 10 dalla lunga distanza. Il tabellone luminoso segnò al 40° minuto un impietoso 81 a 67 per la truppa guidata dal giovane e promettente coach Demis Cavina. L'ottava edizione della competizione, disputata a Bari nel rinnovato PalaFlorio, ha visto trionfare l'Enel Brindisi, formazione padrona di casa che ha potuto così aggiungere alla sua a dir poco perfetta stagione culminata con la promozione in serie A, la ciliegina sulla torta. L'assoluto mattatore della finale è stato il talentuoso Jimmy Lee Hunter, atleta con un passato in NBA, autore dei 19 punti che hanno steso una coriacea Fileni Jesi che a sua volta aveva superato al fotofinish la Givova Scafati (78-79).

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NELL’ULTIMA PUNTATA …

12 mesi, certi dell’ultima volta sotto le insegne della Legadue, arrivano le Final Four 2013. Un’edizione molto equilibrata e aperta, sul parquet di una piazza emergente come Trento, in lizza squadre ricche di talento ed energia. Casale Monferrato appare la favorita (leggermente) per il tasso tecnico messo in campo (possiede gli stranieri meglio assortiti del campionato, come Ware e Green), ma non è da meno Pistoia – squadra molto affiatata, non a caso la spunterà in una traversata dei playoff dove solo l'unità del gruppo può fare la differenza - quindi l'altalenante Scafati, in possesso di ottime individualità e desiderosi di bissare il successo del 2006.

Ma se il proverbio "hai fatto i conti senza l'oste" ha un senso, tutti vedono nella padrona di casa il colore e la magia della neopromossa che si fa Cenerentola, il calore del pubblico, quel non so che di fiabesco che serve per rendere tutto più bello. Eppure Trento non vuole fare presenza, la finale non le basta, ed è proprio grazie alla spinta dei propri tifosi che diventa la mina vagante della manifestazione. Con la Junior di un Ware da serata no gli uomini di Buscaglia mettono a segno un bel 96-85, pesano tantissimo il primo quarto e la performance super di Micheal Umeh (26 punti finali, 17 nel primo parziale), accompagnata da BJ Elder (21 punti) e Davide Pascolo (19). In finale spunta Pistoia, che ha bruciato Scafati in volata, ma la partita, in bilico per 32', prende la strada dell'Aquila grazie al parziale di Umeh e di Luca Garri, mai in gara fino a quel momento. Nel 84-76 ci sono tutti i 23 di Elder e i 16 dell'MVP Pascolo, ma anche i meriti di un Toto Forray vero capitano, e ben supportato da Spanghero. Dall’altra parte non basta Graves (24 pt) e il contributo dei giovani come Cortese, Saccaggi e Rullo, e manca l'apporto di Hicks, Galanda e Toppo, i grandi senatori. E' la festa di Trento, che dopo 12 mesi presenta con i gradi di “defending champion”.

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… MA PRIMA COME FUNZIONAVA? LA STORIA DELLA COPPE ITALIA TARGATE LNP A cura di Davide Uccella

La Coppa Italia sponda LNP nasce nel 1998, e fino allo scorso anno rappresenterà l’unico appuntamento che in più giorni (a volte anche nello stesso luogo), riunirà il gotha delle cosiddette “minors”: la sola B d’Eccellenza per la precisione dalla prima edizione fino al 2002, poi tutte le altre categorie (e annesse denominazioni) . Sui parquet delle Finals dilettantistiche si incroceranno ascese e discese, embrioni di grandi successi o di grandi nostalgie, non è facile ricostruire una storia che nella formula, oltre che nelle protagoniste, ha spesso cambiato volto. La prima edizione si svolge a Biella, e a spuntarla è già una blasonata come Roseto. Il compito era deludere le attese della padrona di casa, una padrona di casa destinata comunque ad emergere di lì a qualche anno. Fuori in semifinale le meno quotate Padova e Ragusa, l’atto conclusivo (86-75) premia gli abruzzesi, che portano a casa il risultato e il recordo del primo titolo di sempre nella famiglia LNP. Tra il 1999 e il 2000 si consuma il primo cambio di formato, stavolta la grande favorita onora al meglio il pubblico di casa: il Basket Club Ferrara dell’appena arrivato Roberto Mascellani asfalta Viterbo (99-67), ed è il primo passo di un’ascesa che nel giro di un decennio porterà i bianco-neri alla ribalta della massima serie. Non a caso l’anno successivo le delusioni play-off vengono smaltite al meglio, la corazzata emiliana torna più forte e più competitiva che mai, scontato o forse no il bis che torna a far saltare il fattore campo. Il successo è più tirato (75-71), in più arriva contro un’altra matricola terribile, proveniente dall’allora B2, una certa Capo d’Orlando. Suona strano questo nome, che invece col tempo diventerà sempre più familiare ai baskettari, ma anche perché l’Orlandina è una squadra del piano di sotto, una vera e propria intrusa. Strano, dicevamo, ma non è così: non solo è città ospitante, la cittadina messinese, ma anche una realtà che sul campo sfrutta alla grande la nuova formula, aperta a tutte le 28 squadre della B d’Eccellenza con le quattro squadre della categoria inferiore, e con la trafila va dai trentaduesimi di finale alle immancabili Final Four. Teatro il Pala Fantozzi. Entriamo così nel nuovo millennio, ma per il 2000-2001 entra in ballo una nuova trovata: fase iniziale di qualificazione (o "Challenge Round"), quindi sedicesimi, ottavi e quarti di finale. Per tutte le sfide previste gare di andata e ritorno, ciliegina sulla torta le Final Four che quell'anno si svolgono a Pavia: a proposito, ecco un’ altra squadra destinata a stagioni brillanti, e che presto sarà uno dei pilastri della nuova Legadue. Particolarità di questa competizione è che le partite possono finire in parità, l’appuntamento più atteso arriva nel week-end dell’ 11-12 aprile. C’è la Nuova Pall. Pavia targata Sacil, e la squadra di casa, ormai avviata verso la promozione, si presenta con nomi come quelli di Alberto Martelossi, Fabio Di Bella, Damiano Dalfini e Andrea Zatti. Non c’è storia, i lombardi fanno fuori

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prima Ozzano (che la seguirà dopo 12 mesi in Abruzzo sconfiggendo Teramo), quindi la Virtus Basket Rieti (72-62), giustiziera a sua volta della vecchia Ellebielle Caserta, uno dei due nuclei della nuova Juvecaserta. Poco fa, quasi di sguincio, citavamo Ozzano , che nel corso degli anni in B1 lancia tanti futuri azzurri come Bulleri e Cotani, ma soprattutto avevamo glissato su Teramo. Nel 2002 è vero, i bianco-rossi cedono in finale e tra le mura amiche (73-69), ma la vendetta ci sarà eccome, visto che pochi mesi dopo, e in una finale ben più importante, l’allora Sanic di Franco Gramenzi fa fuori la Maser e raggiunge un obiettivo ben più prestigioso, e già inseguito da qualche anno dal Presidente Carlo Antonetti: la prima di due promozioni consecutive, il primo traguardo di una lunga serie, pensando al poi. E mentre noi pensiamo al nostro poi, con il successo di Teramo (che tra l’altro in semi mette alla berlina un’altra sconosciuta di nome Sassari), si arriva al 2003. E siamo all’anno dello spacchettamento in tre Coppe distinte, divise per categoria. Alla ribalta quindi B d’Eccellenza, ma anche B2 e C1, il percorso sembra più lineare, e durerà per tre edizioni, fino al 2005: semifinali d’andata e ritorno per le prime due dei due gironi di B d’Eccellenza al termine del girone d’andata, storia simile per la B2 (che però qualifica le prime dei quattro gironi) e per la C1, che invece getta nella mischia le prime classificate in ciascuno degli otto gironi del campionato, e sempre al termine del girone d’andata. Questi sono gli anni di Forlì e della Casalpusterlengo di Danilo Gallinari e Alex Simoncelli (saranno vincitrici in B d’Eccellenza e in B2 nel 2003, a pagare dazio Montecatini e Veroli); sono gli anni della Nuova Sebastiani Rieti e della Junior Casale (entrambe a segno in B d’Eccellenza, rispettivamente nel 2004 e nel 2005), questi però sono anche gli anni della prima Trento, che con il 2005 corona il primo di una serie di successi, non a caso la semina parte da lontano. Passando invece al 2005-2006, potremmo dire che con questa stagione si apre la fase più caotica della competizione, fino al 2007-2008. Formula piuttosto intricata quella messa a disposizione, la B d’Eccellenza è senz’altro quella che sforna i migliori spunti per la nostra “storia nella storia”. E non ce ne vogliano le altre, anche perché nel loro caso le formule diventano ancora più da rompicapo, ancora di più da autentico cubo di Rubik. Diciamo che in comune nasce l’escamotage quasi calcistico dei gironi eliminatori su base regionale (saranno 14 da 4 in B2, 32 da 4 in C1): per la B1 il tutto prende la denominazione di LNP Summer Cup, si parte a fine agosto, con le gambe ancora tutto l'acido lattico della pre-season. Vi partecipano tutte e 32 le squadre iscritte al campionato, dagli 8 gironi eliminatori escono le 8 squadre che si sfidano nelle Final Eight (quell'anno si tengono ad Atri, in Abruzzo). Le 2 squadre finaliste partecipano alle Final Four (o Winter Cup), insieme alle prime classificate al termine dei gironi d'andata(...facile no?). Nel primo anno della nuova gestione si rivede Firenze (targata Everlast, proprietario lo stilista Roberto Cavalli), e si vede ancora Casalpusterlengo, che continua a crescere, le grandi mattatrici però sono la rinata ScavoSpar (non ancora tornata Vuelle) e l’emergente Soresina (targata Vanoli): la futura, nuova Vuelle di Morri, Parente, Myers, Li Vecchi e Podestà spinge alla grande sul fattore BPA Palas (che ospita la manifestazione), e si vendica come meglio non poteva (73-66), dopo la sconfitta subita in finale di Summer Cup: non sarà che l’assaggio di una regular season chiusa al 2° posto, e di una fase playoff chiusa con un record di 7-0 contro Ozzano, Pistoia e Treviglio.

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Portiamo quindi le lancette avanti di 12 mesi, l’edizione 2006-2007 è piena di contenuti al piano più alto. Basti pensare che a giocarsi la Summer Cup ci sono Brindisi e Casalpusterlengo, la sfilza di nomi eccellenti è interminabile: in panchina Giovanni Perdichizzi e Walter De Raffaele , sul campo gente come Alejandro Muro e Daniele Parente, Tommaso Plateo e Michele Cardinali, il “Gaucho” Franco Prelazzi e “Picchio” Roberto Feliciangeli, per i rosso-blù non si è da meno con Luca Conte e Pietro Aradori, affiancati da “SuperMario” Boni. Un mix vincente quello di Casalp, irresistibile, neanche per Brindisi sconfitta due volte (73-72; 72-61), neanche per la Venezia che si avvia ai fasti dell’era Burgnaro o alla Veroli di Gramenzi che saranno a Milano, sul parquet del PalaLido: così il mito dei supergiovani del Campus diventa una realtà, un’ istituzione. Così come realtà e istituzione diventa la Virtus Siena, e arriviamo al nel 2008. Siamo a due anni dalla svolta della linea verde con la chiamata di coach Stefano Salieri (reduce da ottime esperienze tra Imola e Veroli), c'è il supporto economico del Monte dei Paschi, nascono così formazioni sempre molto giovani ma mai acerbe, ricche di tanti futuri protagonisti di questa categoria e di livelli superiori. Lunghissimo l'elenco di talenti lanciati in quegli anni da stropicciarsi gli occhi. Anni costellati da ripetute qualificazioni ai play-off, ma soprattutto da due Coppe di Lega. La prima arriverà più avanti, nel 2011 (66-57), dando una delle poche delusioni che Trento ha vissuto nella sua breve ma intensissima storia, e offrendo la prima ribalta di peso a prospetti del calibro di Matteo Imbrò, Amedeo Tessitori e Marco Portannese, ma il primo successo arriva appunto sei anni fa, contro Trapani (88-73). Siamo in un’edizione in cui Venezia ancora fatica, ma ce la farà ad emergere, Forlì comincia a lavorare per gli obiettivi importanti degli anni successivi, e già si affacciano alla ribalta realtà poi classiche della categoria come Ferentino, oppure Treviglio e Omegna (quest'ultime finaliste in Summer Cup). Ma Siena, cosa c'entra? Beh, la partenza è difficile, tanto che l'uscita in Summer Cup arriva ai quarti, ma il gruppo smaltisce l'infortunio del totem Mei, e a suon di lezioni difensive mette in riga tutte, con il terzetto Tomasiello De Min - Rossi in primo piano. Sarà come vedremo l'inizio di un ciclo vincente, ma spesso le Coppe non sono fatte per seguire i verdetti estivi, ma anzi per proporci storie diverse. Sullo sfondo intanto si arriva alla formula che ci porterà fino allo scorso anno, con le nuove Serie A, B e C Dilettanti (ribattezzate dal 2011 DNA, DNB e DNC). Vero che siamo un popolo amante delle eccezioni e dei distinguo, infatti la prima delle due edizioni di DNA premierà le prime classificate di ciascuna Division (24 squadre, 2 Conference da 12, 4 Division da 6), ma tralasciando le alchimie di quella vera e propria Babele, il discorso con la nuova formula fila molto più liscio. Infatti alla fase finale partecipano le prime due classificate al termine del girone di andata, nei due gironi della Serie A Dilettanti (il meccanismo tornerà nella DNA dello scorso anno), quindi in Serie B (DNB) saranno 8, mentre in C (DNC) il pass tocca soltanto alle prime di ciascuno degli otto gironi. Fatta la cornice del quadro, non resta che spruzzarci qualche pennellata, oggi di grande attualità, nel bene e nel male. Il 2009 è ancora un anno nel segno del fattore casa, a gelare il pubblico di Forlì è la super competitiva Assigeco di Simone Lottici (81-70), che così arriva a un bis non troppo inatteso, premessa di una meritatissima promozione in Legadue. Il 2009 però è anche l'anno dello spacchettamento a 360°, con ben tre sedi diverse (Forlì, San Severo e Potenza), è l'anno di squadre come Latina (semifinalista poi futura cadetta), mentre la B Dilettanti ci propone il ritorno di Verona (eliminata ai quarti), intanto Perugia e San Severo (sconfitte entrambe dalla coccardata Riva del Garda), mostrano le credenziali di top team per gli anni avvenire. Stessa musica in C dove domina

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Piacenza, al primo turno di quelle Final Eight sbuca anche la nuova Torino, al suo primo anno di vita, targata PMS, ed eliminata proprio dagli emiliani. I progetti, soprattutto in queste ultime due realtà ci sono eccome, nel 2010 infatti si ritrovano ancora, ma al piano di sopra, per giocarsi un posto in quella finale che i giallo-blù fanno loro, superando Recanati (74-64). Torino e Piacenza però non sono gli unici motivi di interesse della tre giorni sospesa tra Foligno e Perugia: in B fanno capolino Reggio Calabria e Rieti, l'Orlandina all'anno zero trova il primo successo tricolore, a dieci anni dal boccone amaro contro Ferrara (69-67 su Cavriago), ma il vero leit motiv è la Fortitudo Bologna. Guest star assoluta, gli uomini di Finelli superano prima Ferentino e poi Forlì, giustiziera di Barcellona, futura scudettata. 74-67 il responso del campo, sarà l'incredibile antipasto di una finale promozione che in tanti ricordano, a seconda dei punti di vista. Anno a seguire il 2011, ne abbiamo già parlato, non ci sfugge però una C che vede riaffacciarsi Montecatini (padrona di casa), e una B in cui Chieti pare in ascesa, anche se battuta in finale da Varese sponda Robur. Arriviamo quindi alla storia più recente, sull'asse Legnano Cecina/Piombino sono tante le vincitrici che non ingannano. Sotto i riflettori del PalaBorsani la Sicilia è grande protagonista, con Trapani che rinasce dopo il fallimento dell'estate e vince in DNC su Cento, mentre Agrigento comincia dalla Lombardia la sua parabola ascendente, inizia a mettere in archivio la retrocessione e si aggiudica la coppa di DNB ai danni di Ferrara, altra piazza condannata a risalire. Discorso a parte per la DNA, Omegna rispetta in pieno i favori del pronostico, trascinata dal suo metronomo Teo Bertolazzi, e non basta la cattiveria agonistica di Trento e di Torino per fermare il successo della Paffoni di Di Lorenzo (57-52): una macchina perfetta, ma che verrà meno proprio quando non dovrebbe, nel cuore della post-season.

Situazione opposta sarà invece quella di Torino, è lei la grande favorita in Toscana, ma a tenderle lo sgambetto è la Castelletto Ticino di Garelli e Simoncelli, di Pazzi, Prelazzi e del mattatore Ceron, che inanella i tre titoli di MVP, Miglior Cannoniere e Miglior giovane. La corazzata di Pillastrini non perderà quando non ci sarà da perdere, ma la PLM (poi fuori ai playoff) non sbaglia un colpo. Ne sa qualcosa anche Matera, vittoriosa sul filo di lana contro la Agrigento di Chiacig e Di Viccaro, De Laurentiis, Mian e Chiarastella. Il cuore di Grappasonni, il talento di Vico e la sagacia di Benedetto servono per fermare la Moncada di Ciani, ma non i piemontesi trascinati dai loro Viking, trascinati dalla sregolatezza del loro talentino. Si riparte dunque da quel 69-57; si riparte dal trionfo di Ravenna, in un lotto assai competitivo (con Legnano e Nord Barese); si riparte da Montichiari, lo scorso anno come oggi vincente, ieri in DNC, oggi in DNB. E sul futuro? Beh quello, per fortuna, è ancora tutto da scrivere...

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Adecco Gold – Il punto sulla stagione A cura di Stefano Blois Mai come in questa stagione, il secondo campionato nazionale (denominato Adecco Gold) ha regalato spettacolo e soprattutto così tanto equilibrio. Dopo più di due terzi di regular season, è infatti difficile indicare una o un paio di favorite per la promozione in Serie A, e l'impressione è che si andrà incontro a dei playoff davvero entusiasmanti, dove nessuna serie avrà un pronostico scontato. Una novità rispetto agli ultimi anni, quando tendenzialmente almeno un paio di squadre spiccavano sulla carta rispetto al resto del gruppo. A comandare la classifica per quasi tutto l'arco del torneo è stata l'Aquila Trento: una sorpresa relativa, considerando che già l'anno scorso gli uomini di coach Buscaglia (da neopromossi) vinsero la Coppa Italia ed estromisero dal tabellone playoff la testa di serie #1 Barcellona con un clamoroso 0-3, fermandosi poi in semifinale contro Brescia. E proprio sulla continuità sta proseguendo il progetto bianconero, con l'esplosione ormai travolgente di Pascolo a cui è stato affiancato un altro lungo di grande prospettiva come Baldi Rossi. Finora Trento si è dimostrata sicuramente la squadra più compatta del torneo: in ottica playoff, può però preoccupare la relativa robustezza della panchina, soprattutto con l'infortunio di Poltroneri che ha ridotto fin da subito le rotazioni di coach Buscaglia. Se Trento è sicuramente la più quadrata del lotto, a livello di nomi il roster di Torino fa quasi impressione: la PMS sta proseguendo a grandi falcate l'ambizioso progetto iniziato lo scorso anno con la vittoria nel campionato di DNA. Ma è quasi fuorviante parlare di neopromossa, per una squadra che può schierare italiani di lusso come Amoroso e Mancinelli, più un duo di stranieri di alto livello come Steele e Bowers (che per la verità non si sono ancora espressi ai massimi livelli). L'impressione è che, nonostante gli ottimi risultati ottenuti fin qui, la Manital abbia ancora margini di miglioramento importanti: lo dimostrano anche le tante vittorie ottenute in volata (soprattutto tra le mura amiche) oltre che qualche balbettio di troppo lontano dal PalaRuffini. Ma gli uomini di Pillastrini hanno senza dubbio tutte le carte in regola per provare l'assalto alla massima serie già in questi playoff. Nel trio di testa spicca anche l'Upea Capo D'Orlando, che dopo una partenza a rilento con tre sconfitte iniziali ha letteralmente preso il volo. I biancazzurri possono contare sull’organico più esperto del campionato: se coach Pozzecco è a tutti gli effetti un esordiente in panchina, i vari Basile, Soragna e Nicevic vantano una carriera invidiabile sui parquet italiani (pur se non in questa categoria). E all'esperienza dei suoi veterani, l'Orlandina può aggiungere due dei migliori americani del campionato come Mays ed Archie: un cocktail che finora ha dato risultati eccellenti, e propone i paladini come una delle possibili protagoniste anche nella post-season. Pur dopo tante tribolazioni, sembrano aver trovato una certa quadratura anche Barcellona e Verona, due delle grandi favorite di inizio stagione che erano partite decisamente male quest'anno. Per la Sigma del presidente Bonina, sembra quasi una maledizione questa cadetteria: anni di investimenti pesanti per tentare il grande salto, finora non ripagati dai risultati. E anche in questa stagione, le cose si sono messe per il verso sbagliato, con la società giallorossa che ha ricorso al cambio in panchina. E da quando coach

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Calvani è subentrato a Giovanni Perdichizzi, dei miglioramenti si sono sicuramente visti: chissà che arrivare ai playoff da outsider, anziché con tutta la pressione addosso come nelle ultime stagioni, non possa giovare a Collins e soci. Verona ha invece iniziato alla grande il girone di ritorno, dopo una prima parte di campionato contraddistinta dalla discontinuità: gli uomini di Ramagli possono contare su tre ottimi americani, ma non è un caso che la Tezenis abbia svoltato il proprio cammino trovando un apporto maggiore dal suo nutrito gruppo italiano. Anche per i gialloblù, potrebbe essere l'occasione propizia per riscattare le ultime tre stagioni, tutte terminare con risultati inferiori alle aspettative estive. Vola verso i playoff anche l'Angelico Biella, che nonostante la retrocessione dalla Serie A è ripartita con un progetto interessante, che sta dando esperienza e visibilità ai tanti giovani del vivaio rossoblu. Senza per questo perdere di competitività, e anzi i ragazzi terribili di coach Corbani, complice anche l'assenza di pressione sulle spalle, si stanno togliendo parecchie soddisfazioni. E in post-season sarà pericolosissimo incrociare la mina vagante piemontese, anche quando si troverà di fronte avversarie con ambizioni e budget diverse da quelle dell'Angelico. Con sei posti playoff praticamente assegnati, rimane aperta la corsa all'ultimo disponibile, considerando che l'ottavo sarà occupato dalla vincente del campionato di DNA Silver. A contenderselo un nutritissimo gruppo di squadre: Trapani è in questo momento una delle favorite, grazie ad un ottimo quintetto base che sta dando risultati eccellenti soprattutto tra le mura amiche. Si è invece un po' fermata la corsa di Veroli, rivelazione della prima parte di stagione e un po' calata nel ritorno. L'altra ciociara Ferentino, al contrario, resta la squadra più enigmatica del torneo: gli amaranto hanno fermato la corsa di tante big, sprecando però allo stesso tempo occasioni propizie contro squadre di medio/basso livello per agguantare con convinzione il treno playoff. Le due delusioni dell'anno restano comunque Napoli e Brescia, a cui servirebbe ormai un miracolo per entrare nelle sette: i partenopei non hanno mai trovato la giusta chimica, soprattutto offensiva, nonostante un roster teoricamente affidabilissimo per la categoria. La Leonessa invece, dopo la finale dell'anno scorso, ha rinforzato notevolmente il proprio roster con acquisti di qualità, ma dopo un buon inizio gli uomini di Martelossi si sono smarriti entrando in crisi nel girone di ritorno. Merita una citazione il campionato di Casale, partita tra mille difficoltà: il club piemontese sembrava infatti costretto a salutare il basket che conta, e solo una mobilitazione in extremis dei tifosi ha consentito alla Junior di mantenere la categoria. Sul campo però, nonostante un roster nettamente meno ambizioso rispetto agli ultimi anni, i rossoblù si sono ben comportati raggiungendo la salvezza con ampio anticipo e buttando addirittura un occhio alla corsa playoff. Proprio sulla salvezza, i giochi sembrano ormai quasi fatti: ad accompagnare l'ormai spacciata Imola (stagione maledetta per l'Aget, una sola vittoria fin qui e un roster progressivamente smembrato dei suoi pezzi migliori) dovrebbe essere Forlì. La Fulgor di Galli, nonostante un organico particolarmente corto ha dato battaglia su tutti i campi, pagando anche il -2 di penalizzazione inflitto alla società romagnola a inizio stagione. Quasi salve Trieste e Jesi: per gli uomini di Dalmasson sarebbe un risultato importante, considerando il roster in economia e i tanti giovani nel gruppo. Meno entusiasmante il campionato dell'Aurora, partita con ambizioni playoff: ma l'infortunio a Goldwire e i grossi problemi fuori casa (Jesi è ancora a secco lontano dal PalaTriccoli) hanno costretto gli uomini di Coen a guardarsi alle spalle più che davanti.

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Adecco Silver – Il punto sulla stagione A cura di Paolo Taddeo Una Coppa Italia LNP con le rappresentanti di Adecco Silver “comprimarie”? Non pensiamolo per nulla, soprattutto se abbiamo davanti agli occhi la cavalcata di Agrigento, indiscussa regina del campionato, ormai prossima al traguardo della Gold. Il vantaggio in classifica sulle avversarie e l’entusiasmo dell’intera Valle dei Templi - senza dimenticare il fattore più importante, ovvero un roster costruito nel tempo alla perfezione sotto la guida di un coach di spessore come Franco Ciani - possono lasciare il segno nella tre-giorni di Rimini. Cosa ci piace della formazione abilmente allestita dal diesse Cristian Mayer? Un solo americano di indubbie qualità, la solidità di un gruppo il cui embrione è stato fecondato addirittura tre stagioni fa in DNB e il talento “dipinto di azzurro” di Mian (mio personale MVP del campionato, per di più under). Discorso sostanzialmente diverso per Ferrara che (con l’infermeria piena e la sala chirurgica in continua attività…) e un piazzamento playoff da difendere - che, per il campionato disputato, il quintetto di Furlani merita assolutamente - potrebbe lasciare al ferrarese che è sulla panchina di Torino l’onore di difendere il vessillo estense anche in semifinale. La classifica che ci porta alla prima sosta di campionato (la seconda sarà a Pasqua), vede brillare anche i lupi di Omegna, il cui cammino zoppicante in trasferta non preclude la spinta che l’arena di Verbania (violata solo una volta in stagione) garantisce ai giocatori di Di Lorenzo. E in ottica playoff sappiamo quanto possa contare il fattore campo… Destinata a un ruolo importante anche Matera (l’anno scorso finalista in coppa a Cecina e nei playoff con Torino), con un roster un po’ più corto rispetto ad altre contendenti, ma con un coach (Benedetto) e un impianto (PalaSassi) che hanno la facoltà di divenire determinanti nei momenti che contano. Superando l’ansia da prestazione sul parquet di casa, anche Mantova - a sua volta bersagliata da problemi fisici di vario genere - si affaccia nella zona nobile, con il suo mix di talento, fisicità, estro, razionalità ed esperienza sul campo (oltre alla predisposizione al successo esterno) che potrebbe procurare più di un grattacapo a qualsiasi formazione meglio classificata in griglia playoff. Playoff che sono ancora da conquistare per Roseto (molto ben messo negli scontri diretti), Casalpusterlengo (rinvigorito dalla cura Young), Treviglio (che con gli under vince e convince) e Ravenna (unica neopromossa che non ha mai navigato in cattive acque, tanto da non dover ricorrere al cambio di panchina). Per la verità, Chieti e Reggio Calabria non hanno - ovviamente! - ancora deposto le armi, ma i due quintetti a “guida tecnica campana” devono concedere ai romagnoli una partita in più (le Furie di Bartocci) e il “bonus” della gara con Bari (la Viola di Ponticiello, che comunque dovrebbe essersi aggiudicata il primo posto nel minutaggio dei giovani). Matematicamente in corsa anche il Nord Barese e Recanati, parallelamente costrette a cambiare coach strada facendo, ma tanto per i pugliesi quanto per i marchigiani (entrambi nella top five per il ricco “bonus under”) la priorità assoluta rimane evitare la disperata risalita di Firenze: la corsa dell’Affrico è proprio sul quintetto di Putignano, visto che i gigliati hanno già vinto a Ruvo all’andata (+13), devono giocare con Bari e hanno una partita in meno. Della cenerentola Bari resta ben poco da dire. Molto inchiostro invece sarebbe da spendere circa la fine di Lucca, ma la ferita” mortale” - per la città, per gli appassionati e per la nostra pallacanestro - è ancora troppo profonda e, in questa fase, ogni parola in più causerebbe un ulteriore versamento di sangue nel Serchio… Speriamo che il futuro che proviamo a scrutare nella nostra sfera a spicchi lasci al campo l’esito di qualsiasi gara o stagione. Buona Coppa a tutti!

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La parola ai numeri uno… Luigi Longhi, Presidente Aquila Basket Trento Aquila Basket sempre più nel cuore dei trentini, sempre più tifosi al Pala Trento, con grandissima partecipazione al progetto “no profit” e all’iniziativa “Trust Aquila”, cosa ne pensa e il perché consiglierebbe di avvicinarsi a questa realtà? Perché il mondo Aquila è positivo. Un buon mix di agonismo e socialità, frutto di un lavoro composto da tanti soggetti che ci credono. Aquila oggi, e lo dico senza presunzione, è un modo di approcciarsi allo sport forse del tutto nuovo rispetto al passato. Ecco perché abbiamo unito attività agonistica, mondo sociale e mondo dei tifosi in maniera coesa e soprattutto responsabilizzando ognuno di noi. I tifosi nella prossima assemblea diventeranno soci per il 40 per cento della Società. Come società, visti gli importanti risultati ottenuti in questi anni dalla squadra, sareste pronti al salto di categoria e magari visti gli ottimi riscontri ottenuti dal “Consorzio” il perché unirsi a questo progetto può dare lustro? La promozione è un obiettivo che abbiamo. Non so quando ma un giorno o l'altro l'Aquila approderà in A1. Certo, le incognite sono tante ma crediamo anche che alla fine chi lavora bene ottiene i risultati. Il Consorzio delle aziende - giunto a 35 partner - è uno dei supporti necessari proprio per questo obiettivo. Ricordo che il Consorzio detiene la maggioranza delle quote della Società. L’importanza di avere un main sponsor e quali benefici porterebbe in vista dei possibili traguardi presenti e futuri? Il main sponsor è la condizione necessaria e fondamentale per poter avere le risorse necessarie. Sono convinto che troveremo l'azienda giusta con cui unire i nostri obiettivi. Da super tifoso Aquila quale è, cosa si aspetta da questa squadra: un’altra Coppa Italia, lottare fino alla fine per il salto di categoria o entrambe le cose? … E quali sono le squadre da temere di più sulla strada per la realizzazione di questi traguardi? Una regola ho imparato stando nello sport: giocare una partita alla volta. Chi pensa più in la di un match compie un errore fatale. Detto questo i ragazzi sono straordinari. Per loro ogni partita è una finale e ogni traguardo è possibile. Poi, Torino, Verona, Capo d'Orlando e Barcellona sono supersquadre che meritano grande rispetto. Quest'anno è un campionato splendido e come si vede ogni partita il risultato non è mai scontato.

Massimo Angelico, Presidente Pallacanestro Biella E’ tornato l’entusiasmo nel palazzetto di Biella e così massimo Angelico può godersi un meritato piccolo trionfo. Correvamo il rischio di sparire ma con l’aiuto dei soci e di tutti siamo riusciti a ricreare un bell’ambiente, dove c’è serenità e voglia di giocare a basket. Come arrivate a queste Final Six ? A parte l’infortunio a Marco Laganà, a cui va naturalmente il mio affetto per una guarigione che sia la più veloce possibile, direi che arriviamo sereni, abbiamo superato lo scoglio delle prime difficili partite del girone di ritorno, e grazie a un bel gruppo andremo per giocarcela. Puntate alla vittoria? Puntiamo a giocare serenamente una partita alla volta, vediamo chi affronteremo in semifinale senza fare calcoli se poi arriveremo in finale la giocheremo. Un avventura targata Eurotrend ? Sono molto grato all’amico Francesco Montoro, che è entrato nel gruppo del Basket e che ha saputo darci una mano per questa avventura a Rimini. Biella vuol anche dire territorio ? Certo. Grazie anche al supporto di Gianni D’Adamo abbiamo fatto sinergia con il Comune di Biella e con l’Atl per presentare anche un corner in Fan Zone in cui presentare le eccellenze del territorio biellese, anche il basket.

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La parola ai numeri uno… Enzo Sindoni, Presidente Orlandina Basket Un bilancio su quanto fatto finora? Un bilancio straordinario, una media eccellente per il nostro obiettivo stagionale di raggiungere i playoff, in più la sorpresa delle Final Six di Coppa Italia. L’unica cosa paragonabile a quanto ottenuto finora sono i trofei di pesca di Gianluca Basile, che continua a stupirci anche fuori dal campo. Sono orgoglioso sia dal punto di vista sportivo che da quello mediatico, sono soddisfatto della squadra – una delle migliori mai avute -, sono soddisfatto della società, con una crescita frutto del lavoro di mio figlio Giuseppe, con nuovi indirizzi, quelli giusti per il presente e per il futuro. Sono davvero fiero di essere il presidente di una società che lavora così bene. Quanto credi sia cresciuto il gruppo dall’inizio campionato? A inizio stagione abbiamo avuto delle vicissitudini fisiche che ci hanno limitato, ma ogni difficoltà è un’opportunità e per noi lo è stato per fare crescere, assumere maggiore personalità e consapevolezza dei propri mezzi ad alcuni ragazzi del gruppo. Al di là di Benevelli e Portannese che sono con noi dalla scorsa stagione, per tutti gli altri Capo d’Orlando era un mondo nuovo. Anche per Gianmarco Pozzecco, che questa volta non è salito su un treno in corsa, ma l’ha arredato con un grande gruppo, aiutato da due ottimi assistenti quali Sussi e Foti. Come affrontate le Final Six? Per vincerle! Consapevoli che anche le altre squadre faranno lo stesso. Sono convinto che andremo a giocare per vincere, anche perché mi sono accorto che dalla Coppa di serie C vinta tre anni fa non abbiamo aggiunto nulla di importante. Quindi è l’ora di aggiungere la nostra terza Coppa Italia e tenere alto il nome di Capo d’Orlando, il paese più bello del mondo! Cosa significa per la società e Capo d’Orlando giocare questa Coppa Italia? Il piacere di portare ancora una volta fuori dai nostri confini la realtà orlandina che non è solo sport e Orlandina Basket, ma del quale questa squadra è sicuramente l’icona. Noi proponiamo l’accoglienza e la bellezza del nostro territorio, il clima e la qualità di vita e il basket ci permette di farlo anche in piazze importanti.

Antonio Forni, Presidente PMS Basketball Torino Com'è vissuta la Coppa di lega dai vertici societari? Guardiamo alla Coppa come ad una competizione di assoluto prestigio, che intendiamo onorare, Ed onorare un torneo per noi non è sinonimo di mera partecipazione... Pertanto la Coppa è sia obiettivo di primo piano che vetrina di prestigio per una Società giovane ed ambiziosa come la nostra. Torino si presenta a Rimini sotto il brand Manital oppure ci saranno anche altri sponsor? Avremo - come di prassi - gli sponsor di Coppa. Ci presenteremo come "ALLMAG TORINO". A differenza della scorsa stagione quest' anno Torino ha cambiato sovente in corsa: necessità o ambizione? Abbiamo dovuto fronteggiare situazioni di vera emergenza, che ci hanno prima privato della funzione progettuale e di verifica propria della preseason e poi limitato in qualche fase la possibilità stessa di allenarci seriamente. Una Società con obiettivi importanti come la nostra non poteva fare altrimenti, anche compromettendo gli equilibri iniziali. La medicina dello sport non è proprio matematica previsione, al di là del valore indiscusso del nostro staff. In sostanza, nel nostro caso, l'innesto di un nuovo atleta non è stato sintomo di "ripensamento", ma di "adeguamento" alle mutate condizioni. I 3714 spettatori di media fanno di Torino una nuova Basket City ? La crescita del pubblico era sin dall'inizio uno dei nostri obiettivi primari. Abbiamo rinunciato a salti di categoria e preferito guadagnarci sul campo la promozione perché ritenevamo che solo grazie all'entusiasmo delle vittorie potevamo riconquistare il pubblico torinese. La PMS Torino ha poi avuto il merito di lavorare con continuità e successo sul settore giovanile e questo spiega la presenza delle famiglie e dei ragazzi sulle tribune del PalaRuffini. Oggi abbiamo una squadra competitiva, servirà per il futuro il giusto equilibrio tra passione e professionalità.

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La parola ai numeri uno… Salvatore Moncada, Presidente Fortitudo USD Agrigento Presidente come nasce e cresce l’idea di fare basket in questa città? Ho iniziato a cavallo tra gli anni '80 e '90, quando diventai prima dirigente e poi presidente di questa squadra, l’idea del basket nasce in famiglia, un amore che ha contagiato anche tra i miei tre figli. Così, possibilità economiche permettendo, ho deciso di fare non solo una squadra, ma un sistema: il palazzetto di nostra proprietà, la foresteria in cui vivono i nostri giocatori, un settore giovanile che partecipa a campionati nazionali e di eccellenza, portando a casa splendidi risultati. Una realtà cresciuta passo dopo passo, che oggi mattone dopo mattone, e giunta a questi livelli grazie anche alla professionalità della gente che mi ha sempre affiancato in questo progetto. La voglia di fare bene non manca. Spero soltanto in una maggiore crescita dell'ambiente: mi riferisco ai tifosi, ai simpatizzanti del basket e a tutti gli appassionati. I nostri sforzi raggiungeranno l'apice della soddisfazione quando riempiremo il nostro PalaMoncada. Cosa ne pensa del cammino che sta facendo la sua squadra, si aspettava questo primato? Sinceramente, per come era iniziato il nostro campionato, difficilmente mi sarei aspettato un risultato simile. Terzo anno consecutivo in Coppa, corriamo per la promozione, cosa potrei desiderare di più? E il merito va soprattutto al coach, Franco Ciani, e al direttore sportivo, Cristian Mayer, oltre che ovviamente a tutto lo staff che lavora dietro le quinte. Penso che il nostro cammino sia frutto di un progetto studiato bene ed affrontato con la giusta serietà, nonostante il tragico momento economico. Sono contento e non potrei chiedere di più. Quali sono le sue considerazioni riguardo alla terza partecipazione consecutiva della sua squadra alla Coppa Italia? Come dicevo, la terza partecipazione consecutiva alle finali di Coppa Italia rappresenta per me una sorta di "cartina tornasole": vuol dire che mi sono fidato delle persone giuste, che davvero amano questo sport, attraverso un lavoro meticoloso. Quali sono le prospettive future? Tre anni fa, arrivato ad Agrigento coach Franco Ciani, abbiamo parlato chiaramente insieme al ds Cristian Mayer sui nostri obiettivi. E fino a questo punto siamo riusciti a raggiungerli tutti. Restiamo con "i piedi per terra", lavoriamo duro e manteniamo questo primato, per il futuro si vedrà: il momento economico è difficile, ma i sogni e i desideri di certo non mancheranno mai. Ma bisogna, però, tenere anche in considerazione il contesto economico che stiamo vivendo, che rappresenta una mina vagante per i sogni.

Fabio Bulgarelli, Presidente Pall. Ferrara 2011 (foto G. Teodorini) Presidente, può fare un bilancio di questi due anni e mezzo al timone? Il bilancio è sicuramente positivo a parte gli infortuni che la squadra ha patito di recente, veniamo da una promozione dalla DNB e da una salvezza/promozione, stiamo cercando di riportare la Ferrara del basket là dove merita. Come è nata l’idea della polisportiva e quali saranno i suoi vantaggi? Il progetto nasce dalla necessità di valorizzare i cosiddetti sport minori di Ferrara, infatti vi è si una grande tradizione di pallacanestro, ma quella che la fa da padrone in città è sicuramente la SPAL nel calcio. Visto il momento di congiuntura economica che la città e non solo sta attraversando, cerchiamo di reperire sponsor e risorse da fuori Ferrara offrendo agli sponsor un “pacchetto” che comprenda vari sport come appunto pallacanestro, pallamano, football americano e pallavolo. Tornando ad oggi, è sorpreso del piazzamento della squadra in classifica? Beh il primo posto del girone d’andata è esagerato dire che ce lo “aspettassimo”. Di sicuro abbiamo allestito una squadra competitiva, soprattutto grazie all’entrata di “Veneto Banca” come sponsor. Certo, pesa la variabile infortuni, ma siamo ancora lì a giocarcela per il secondo posto, in piena lotta per i playoff. Per il futuro invece, quali sono i programmi per la Pallacanestro Ferrara? Innanzitutto cercheremo di salire entro la prossima stagione. Per ora la Gold è il massimo che Ferrara si può sportivamente permettere, ovviamente tanto dipenderà da quanto saremo bravi a reperire nuove risorse e a sfruttare quelle che già abbiamo, a cominciare dal settore giovanile.

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Ecco a voi… Aquila Basket Trento A cura di Lorenzo Molinari e Sergio Zanella # 4 5 7 8 10 11 12 13 15 20 25 45 Coach

GIOCATORE Brandon Triche (Q) Federico Bailoni Davide Pascolo (Q) Filippo Baldi Rossi (Q) Andrés Pablo Forray (Q) Simone Fiorito Lorenzo Molinaro Davide Poltroneri Alberto Valeri Barry Jaquawn Elder (Q) Luca Lechtaler Marco Spanghero MAURIZIO BUSCAGLIA

CLASSE ALTEZZA (CM) RUOLO NAZ. 1991 193 G USA 1994 186 G ITA 1990 201 A ITA 1991 207 A/C ITA 1986 187 PM ARG/ITA 1991 193 G ITA 1992 204 A ITA 1985 196 G/A ITA 1994 194 A ITA 1982 199 A USA 1986 206 A/C ITA 1991 186 PM/G ITA

Era partita per un altro anno da Cenerentola, ma quest’anno l’Aquila Trento non sembra proprio voler mancare a nessuno dei due gran balli della stagione (Coppa Italia e campionato). Squadra molto quadrata quella trentina, costruita con grande sagacia dalle mani del GM Trainotti, che in estate ha puntato sulla riconferma del blocco “storico” costituito da Pascolo, Elder, Forray e Spanghero e sull’innesto di tanti giovani di ottime prospettive. Due nomi su tutti? Brandon Triche e Filippo Baldi Rossi. Giocatori provenienti da mondi completamente diversi ma entrambi aventi la stigmate del campione. I risultati non son di certo tardati ad arrivare: Trento, nel giro di poche giornate di regular season, ha iniziato ad ingranare la marcia e da lì non si è più fermata. L’Aquila è sempre stata in testa alla classifica di questa LNP Gold, attirando su di sé gli occhi non solo degli addetti ai lavori ma anche di un caloroso pubblico, ormai sempre più in crescita. Gli artefici di questo miracolo sportivo sono tanti, ma tra tutti bisogna ricordare il presidente Luigi Longhi e l’allenatore Maurizio Buscaglia, un duo molto affiatato che sta portando la squadra sempre più in alto. Nemmeno i recenti problemi di infortunio hanno fermato la corsa di Trento, qualche scivolone a dire il vero c’è stato ma la squadra di Coach Buscaglia si è sempre prontamente rialzata gettando sul campo tanta intensità e soprattutto tantissimo cuore. Insomma, per ora il successo raggiunto non è certamente immeritato, anzi, è il frutto di tanta passione e di una grande capacità amministrativa che ha legato sempre più la squadra al suo territorio d’origine.

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Aquila Basket Trento

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 2004/2005: Coppa Italia C1, Finale secca, Casale Monferrato, Vittoria – Aquila Basket Trento vs Basket Ferentino 77-68; 2010/2011: Coppa Italia A Dilettanti, Final Four, Montecatini Terme, Finale – Aquila Basket Trento vs Virtus Pall. Siena 57-66 (superata in Semifinale Latina 70-64); 2011/2012: Coppa Italia DNA, Final Four, Castellanza, Semifinale – Aquila Basket Trento vs Paffoni Omegna 52-57; 2012/2013: Coppa Italia Legadue, Final Four, Trento, Vittoria – Aquila Basket Trento vs A.S. Pistoia Basket 2000 84-76 (superata in semifinale Casale Monferrato 96-85).

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 1a (22 punti, 11 V – 4 P) POSIZIONE ATTUALE: 1a (34 punti, 17 V – 7 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: TORINO/FERRARA

I PRECEDENTI VS BIELLA, 15a ANDATA (74-76 – Triche 19, Elder 16, Pascolo 13); VS CAPO D’ORLANDO, 12a ANDATA (82-64 – Pascolo 23, Baldi Rossi e Forray 14); VS TORINO, 10a ANDATA (82-67 – Elder 18, Pascolo 16, Triche 15).

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Ecco a voi… Angelico Biella A cura di Giuseppe Rasolo #

GIOCATORE

CLASSE

ALTEZZA (CM) RUOLO

NAZ.

4

Luca Murta

1989

187

G

ITA

6

Matteo Chillo

1993

203

A/C

ITA

8

Tommaso Raspino (Q)

1989

197

A

ITA

9

Marco Laganà

1993

197

PM/G

ITA

10

Luca Infante

1982

204

C

ITA

11

Eric Lombardi (Q)

1993

200

A

ITA

13

Simone Berti (Q)

1985

196

PM/G

ITA

20

Alan Voskuil (Q)

1986

191

G

USA

21

Niccolò De Vico

1994

200

A

ITA

22

Damian Hollis (Q)

1988

203

A

USA

Coach

FABIO CORBANI

Una squadra giovane che fa della velocità e dell’agonismo di gioco la sua caratteristica principe, frenesia e atletismo queste le giuste leve per scardinare le difese avversarie, una caratteristica e una qualità utili in una competizione che si conclude in due giorni e che potrà tornare a essere utile anche nel finale di campionato. Corbani ha creato la macchina perfetta in grado di essere decisiva e competitiva in ogni partita. Biella non parte mai battuta in ogni incontro dipende dalla capacità che i ragazzi di Fabio hanno di trovare la giusta chiave di lettura di ogni singolo match. Quintetto Ideale Voskuill - Hollis - Raspino Lombardi – Berti, è l’Angelico Biella ripartita da zero in questa Adecco Gold, dopo ben undici anni di massima serie. Dopo cambiato uomini in società, giocatori e allenatore, ha disputato un girone d’andata decisamente fantastico, che l’ha portata a chiudere alla spalle al secondo posto alle spalle di Trento, conquistando un secondo posto per via della classifica avulsa che l’ha catapultata direttamente alle semifinali. Un risultato prestigioso e in una partita secca può anche succedere che Biella arrivi poi in finale e punti a vincere il titolo. Se la squadra gira a mille e ha saputo imporsi in un campionato quanto mai difficile e competitivo il merito è tutto suo. Capace di imprimere una svolta a un gruppo giovane e ben calibrato, ha saputo in modo scientifico costruire le giuste alchimie e proporre una squadra veloce e giovane che fa dell’intensità emotiva il proprio cavallo di battaglia. I giovani dell’Under 20 campioni europei in carica - Chillo, Lombardi, il recentissimo infortunato Laganà, metronomo del roster laniero - sono stati forgiati sul suo carattere, a questi ha unito un arma letale come Alain Voskuil, capace di tirare da tre con continuità incredibile, uno straniero praticamente sconosciuto al grande pubblico come Damian Hollis ma che in breve è diventato uno dei punti fermi della squadra, e un manipolo di giovani sfrontati pronti a dar battaglia, il tutto sotto l’occhio vigile dell’allenatore in campo, quel Luca Infante che fa da chioccia al gruppo.

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Angelico Biella

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 1997/1998: Coppa Italia B d’Eccellenza, Biella, Finale - Pallacanestro Biella vs Roseto Basket 7685

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA: 2a (20 punti, 10 V – 5 P) POSIZIONE ATTUALE: 5a (30 punti, 15 V – 9 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: CAPO D’ORLANDO / AGRIGENTO

I PRECEDENTI VS CAPO D’ORLANDO, 2a ANDATA (74-65 - Raspino 18, Voskuil 14, Hollis 11) e 2a RITORNO (17a) (82-93 - Hollis 20, Raspino 12, Voskuil 10); VS TORINO, 3a ANDATA (81-61 – Voskuil 22, Hollis 15, Lombardi e Raspino 9) e 3a RITORNO (18a) (83-90 - Voskuil 25, Hollis 14, Infante 10); VS TRENTO, 15a ANDATA (76-74 – Voskuil 18, Raspino 14, Hollis 10).

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Ecco a voi… Upea Capo d’Orlando A cura di Martina Rinoldo

#

GIOCATORE

CLASSE

ALTEZZA (CM)

RUOLO

NAZ.

4

Giorgio Busco

1995

175

G

ITA

5

Gianluca Basile (Q)

1975

192

G

ITA

6

Rodolfo Valenti Jr.

1980

198

A

ARG/ITA

7

Matteo Soragna (Q)

1975

198

G/A

ITA

8

Tommaso Laquintana

1995

188

PM/G

ITA

9

Andrea Benevelli

1985

202

A

ITA

10

Sandro Nicevic (Q)

1976

210

C

CRO/ITA

11

Marco Portannese

1989

192

G/A

ITA

12

Keddric D’Wayne Mays (Q)

1984

183

PM/G

USA

13

Dominique Archie (Q)

1987

200

A

USA

17

Leonardo Ciribeni

1992

190

G/A

ITA

19

Francesco Pellegrino

1991

210

C

ITA

Coach

GIANMARCO POZZECCO

Ancora coach Gianmarco Pozzecco al capo della formazione di Capo d’Orlando, con tanti giovani e nomi importanti della pallacanestro. Nel roster troviamo i riconfermati dalla scorsa stagione, Marco Portannese e Andrea Benevelli, che non sarà presente a Rimini a causa di un infortunio. Il pacchetto under è formato da Leonardo Ciribeni e Tommy Laquintana, che di recente ha anche vinto la votazione online per aggiudicarsi il premio GIBA come giocatore più migliorato. L’ex Bari e Ruvo sta disputando una buona stagione dimostrando di poter essere all’altezza anche per far rifiatare il play titolare D’Wayne Mays, che insieme all’altro americano Dominque Archie stanno viaggiando in questo campionato con cifre importanti portando l’Orlandina ai vertici della classifica. Ma non dimentichiamoci dei tre pilastri di questa Orlandina, giocatori abituati a vincere ed a mettere la loro esperienza a servizio della squadra. Stiamo parlando del centro croato Sandro Nicevic che vanta la medaglia d’argento e il riconoscimento come miglior giocatore agli Europei under 18 del 1994, le partecipazioni alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e agli Europei del 1997, 2003 e 2009, ma anche un importante precedente in Serie A con Treviso, con cui lo scorso anno ha stravinto il campionato di Promozione. Le ambizioni del Presidente Enzo Sindoni hanno fatto in modo di potersi aggiudicare altri super italiani, si tratta di Matteo Soragna e Gianluca Basile, che nell’estate del 2004 fanno parte della selezione azzurra che conquista la storica medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene. Dopo la partenza di Dario Cefarelli, la società siciliana ha riaperto il mercato con l’esperienza, la fisicità e la duttilità dell’ex Imola e Reggio Emilia Rudy Valenti.

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Upea Capo d’Orlando

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 1999/2000: Coppa Italia B d’Eccellenza, Final Four, Capo d’Orlando, Finale – Orlandina Basket vs Basket Club Ferrara 71-75; 2004/2005: Coppa Italia Legadue, Final Four, Bologna, Vittoria – Upea Capo d’Orlando vs Scafati Basket 94 – 83 (superata in Semifinale Novara 87-72); 2009/2010: Coppa Italia C Dilettanti, Final Eight, Foligno, Vittoria – Upea Capo d’Orlando vs S.B. Cavriago 69-67 (superate nei Quarti Santarcangelo 84-82, in Semifinale Terni 90-65).

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 3a (20 punti, 10 V – 5 P) POSIZIONE ATTUALE: 3a (32 punti, 16 V – 8 P) AVVERSARIO AI QUARTI DI FINALE: AGRIGENTO, NESSUN PRECEDENTE

I PRECEDENTI VS BIELLA, 2a ANDATA (65-74 – Archie 24, Laquintana 13, Portannese 9) e 2a RITORNO (17a) (93-82 – Mays 22, Nicevic 21, Archie 18); VS TORINO, 7a ANDATA (82-76 – Mays e Archie 20, Portannese 18) e 7a RITORNO (22a) (78-73 – Nicevic e Soragna 18, Mays 15, Archie 10); VS TRENTO, 12a ANDATA (64-82 – Archie 13, Nicevic e Portannese 10).

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Ecco a voi… Allmag Torino A cura di Matteo Viberti #

GIOCATORE

CLASSE

ALTEZZA (CM) RUOLO

NAZ.

6

Stefano Mancinelli (Q)

1983

203

A

ITA

9

Marco Evangelisti

1984

198

G/A

ITA

11

Lorenzo Baldasso

1995

190

PM/G

ITA

12

Daniele Sandri

1990

197

G/A

ITA

13

Valerio Amoroso (Q)

1980

204

A/C

ITA

18

Jakub Wojciechowski (Q)

1990

214

C

POL/ITA

21

Simone Zanotti

1992

206

A/C

ITA

22

Ronald Steele (Q)

1986

187

PM/G

USA

25

Timothy Jermaine Bowers (Q)

1982

188

G

USA

31

Lorenzo Gergati

1984

190

PM/G

ITA

Coach

STEFANO PILLASTRINI

L'appuntamento che attende al varco la squadra di Antonio Forni è una prova di maturità per una formazione che punta in alto. Torino letteralmente rinata, nei numeri, nel pubblico, nei nomi, nelle prospettive. Eppure per tutto questo c’è voluta pazienza, bocconi amari, qualche intoppo che può e deve starci, la testardaggine di uomini come Paolo Terzolo prima e Antonio Forni poi ha rispalancato le porte di quella che nel ’95 si chiamava ancora A2. Ed era la Francorosso targata Auxilium, un nome impegnativo. A poche giornate al termine della stagione regolare una posizione di altissimo profilo, le credenziali sono quelle di uno dei migliori attacchi del campionato, una pericolosa distribuzione dei punti con ben sei giocatori che viaggiano in doppia cifra, un roster fisico, con le individualità forse migliori della lega. I giallo-blu sono il giusto connubio tra esperienza e voglia di emergere: può affidarsi alle energie di Sandri, alla mano calda di Gergati, all’estro di Evangelisti. Poi ci sono i big Mancinelli e Amoroso ai quali coach Pillastrini può alternare l'atletismo generoso di Wojciechowski. Gli americani Steele e Bowers non hanno avuto vita facile ma ora sono un’ arma in più per una formazione che si presenta con un obiettivo ben preciso: vincere.

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Allmag Torino

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 2008/2009: Coppa Italia C Dilettanti, Final Eight, Potenza, Quarti di Finale - Casa Azienda Moncalieri vs U.C. Piacentina 77-93; 2009/2010: Coppa Italia B Dilettanti, Final Eight, Foligno, Vittoria - Pall. Moncalieri S.Mauro vs U.S. Recanati 74-64 (superata in Semifinale Piacenza 62-61); 2011/2012: Coppa Italia DNA, Final Four, Castellanza, Finale – PMS Torino vs Paffoni Omegna 52-57 (superata in Semifinale Napoli 77-53); 2012/2013: Coppa Italia DNA, Final Four, Cecina, Semifinale – PMS Torino vs Pall. Lago Maggiore Castelletto Ticino 73-74.

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA: 4a (20 punti, 10 V – 5 P) POSIZIONE ATTUALE: 2a (32 punti, 16 V – 8 P) AVVERSARIO AI QUARTI DI FINALE: FERRARA, NESSUN PRECEDENTE

I PRECEDENTI VS BIELLA, 3a ANDATA (61-81 – Amoroso 12, Sandri 11, Evangelisti 10) e 3a RITORNO (18a) (9083 - Amoroso 22, Steele 13, Bowers, Mancinelli e Sandri 12); VS CAPO D’ORLANDO, 7a ANDATA (76-82 – Amoroso 23, Wojciechowski 17, Gergati 16) e 7a RITORNO (22a) (73-78 - Amoroso 24, Mancinelli 18, Steele 12); VS TRENTO, 10a ANDATA (67-82 – Amoroso 19, Wojciechowski 18, Gergati 11).

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Ecco a voi… Mobyt Ferrara A cura di Andrea Mainardi

#

GIOCATORE

CLASSE

ALTEZZA (CM)

RUOLO

NAZ.

6

Riccardo Bottioni

1993

190

PM/G

USA

7

Gabriele Spizzichini (Q)

1992

196

PM

ITA

8

Gianluca Bottioni

1995

189

G/A

ITA

9

Alessandro Amici

1991

200

A

ITA

10

Michele Ferri (Q)

1985

191

G/A

ITA

11

Daniele Casadei

1981

200

PM

ITA

13

Alessandro Infanti

1985

190

A

ARG/ITA

14

Simone Flamini

1982

202

A

ITA

15

Michele Benfatto (Q)

1985

205

A/C

ITA

16

Davide Andreaus

1986

202

A

ITA

19

Vincenzo Pipitone

1994

205

A/C

ITA

24

Milton Jennings (Q)

1990

206

PM

ITA

34

Julius Mays (Q)

1989

189

PM

ITA

Coach

ADRIANO FURLANI

Ferrara arriva all’appuntamento di Rimini in fase calante rispetto a qualche mese fa quando i biancoazzurri erano in testa alla Adecco Silver. Negli ultimi due mesi infatti i ragazzi di coach Furlani non sono più riusciti a vincere in trasferta e recentemente hanno perso anche al PalaMit2B un sanguinoso derby contro Mantova. Le motivazioni di questa flessione si posso trovare in un fisiologico calo mentale e soprattutto nell’ incredibile sequela di gravi infortuni che hanno tartassato la stagione di Ferrara, giocatori fondamentali come Alessandro Infanti e Daniele Casadei infatti si sono rotti il legamento crociato del ginocchio terminando anzitempo la stagione. La società per rimpiazzarli ha ingaggiato giocatori di categoria superiore come Alessandro Amici e Simone Flamini, ma di recente anche quest’ultimo si è infortunato gravemente ad un tendine della spalla. I biancoazzurri possono contare comunque su un roster abbastanza profondo ed equilibrato che in quintetto presenta il capitano Michele Ferri, la guardia Julius Mays, le ali Gabriele Spizzichini e Milton Jennings ed infine il centro Michele Benfatto. Il sesto uomo di “lusso” è l’ala Alessandro Amici e, sempre dalla panchina salgono giovani come il playmaker Riccardo Bottioni ed il lungo scuola Reyer Venezia Vincenzo Pipitone. A completare il tutto vi è anche l’ala Davide Andreaus.

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Mobyt Ferrara

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 1998/1999: Coppa Italia B d’Eccellenza, Final Four, Ferrara, Vittoria – Basket Club Ferrara vs Basket Tuscia Viterbo 97-66 1999/2000: Coppa Italia B d’Eccellenza, Final Four, Capo d’Orlando, Vittoria – Basket Club Ferrara vs Orlandina Basket 75-71 2005/2006: Coppa Italia Legadue, Final Four, Ferrara, Semifinale – Basket Club Ferrara vs Andrea Costa Imola Basket 86-87 2006/2007: Coppa Italia Legadue, Final Four, Rieti, Finale - Basket Club Ferrara vs Nuova Sebastiani Rieti 61-71 (superata in Semifinale Caserta 73-68) 2007/2008: Coppa Italia Legadue, Final Four, Ferrara, Finale - Basket Club Ferrara vs Aurora Basket Jesi 62-72 dts (superata in Semifinale Sassari 85-72) 2011/2012: Coppa Italia DNB, Final Four, Castellanza, Finale - Pall. Ferrara 2011 vs Fortitudo Agrigento 58-73 (superata in Semifinale Lucca 77-68)

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA: 1a (22 punti, 11 V – 4 P) POSIZIONE ATTUALE: 4a (30 punti, 15 V – 9 P) AVVERSARIO AI QUARTI DI FINALE: TORINO, NESSUN PRECEDENTE

I PRECEDENTI VS AGRIGENTO, 5a ANDATA (73-51 – Casadei 21, Benfatto 19, Mays 12) e 5a RITORNO (77-81 – Benfatto e Mays 22, Jennings 12 )

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Ecco a voi… Moncada Agrigento A cura di Daniele Settembrino

#

GIOCATORE

CLASSE

ALTEZZA (CM) RUOLO

NAZ.

4

Kwame Vaughn (Q)

1990

190

PM/G

USA

5

Giuseppe Anello

1988

182

PM

ITA

7

Fabio Mian

1992

197

G/A

ITA

10

Vincenzo Di Viccaro (Q)

1984

192

G/A

ITA

11

Andrea Portannese

1997

185

PM

ITA

12

Albano Chiarastella (Q)

1985

200

A

ARG/ITA

13

Qurino De Laurentiis

1992

206

A/C

ITA

14

Michele Giovanatto

1981

203

A

ITA

15

Manuele Mocavero (Q)

1980

205

A/C

ITA

21

Alessandro Piazza (Q)

1987

176

PM

ITA

Coach

FRANCO CIANI

La Fortitudo Agrigento è una delle realtà cestistiche che si stanno affacciando sul panorama nazionale. Alla base di tutto ciò c’è un progetto di una società sana e seria, che in pochi anni è passata dalla serie C dilettanti alla vetta del campionato Adecco Silver; tutto ciò impreziosito, negli ultimi tre anni, dalle partecipazioni in coppa Italia. Coach Franco Ciani, coadiuvato dall’assistent-coach Luigi Dicensi, ha puntato sulle qualità umane e morali dei componenti del gruppo della scorsa stagione confermando: Vincenzo Di Viccaro, l’ala italo-argentina Albano Chiarastella, il capitano Michele Giovanatto e Giuseppe Anello; i tre under Fabio Mian, accreditato come uno dei candidati ad aggiudicarsi il titolo di miglior under del campionato e già nel giro della nazionale maggiore; Rino De Laurentiis, e Andrea Portannese. A rinforzare il gruppo già ben affiatato dello scorso anno, sono arrivati giocatori di livello, esperienza e grande talento, che hanno fatto fare il salto di qualità al roster: il play bolognese Alessandro Piazza, giocatore con un grande bagaglio di esperienza, e l'ala/pivot leccese Manuele Mocavero, che garantisce esperienza e solidità sotto canestro; a completare il roster, dal mercato dei college americani è arrivato una combo-guard californiana classe 1990, Kwamè Vaughn. Dopo un avvio di stagione complicato dovuto all’arrivo in ritardo (per problemi burocratici) dello statunitense Vaughn e all’infortunio di Piazza, la squadra ritrova la giusta amalgama e mette a segno una striscia di vittorie che la porta prima alla conquista del secondo posto, che garantisce la terza partecipazione consecutiva alla coppa Italia, poi alla vetta in solitaria.

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Moncada Agrigento

I PRECEDENTI NELLE COPPE LEGADUE – LNP 2011/2012: Coppa Italia DNB, Final Four, Castellanza, Vittoria - Fortitudo Agrigento vs Pall. Ferrara 2011 73-58 (superata in Semifinale Legnano 74-60); 2012/2013: Coppa Italia DNA, Final Four, Cecina, Semifinale - Fortitudo Agrigento vs Olimpia Matera 74-77.

LA SITUAZIONE IN CAMPIONATO POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 2a (20 punti, 10 V – 5 P) POSIZIONE ATTUALE: 1a (38 punti, 19 V – 5 P) AVVERSARIO AI QUARTI DI FINALE: CAPO D’ORLANDO, NESSUN PRECEDENTE

I PRECEDENTI VS FERRARA, 5a ANDATA (51-73 – Mian 13, Mocavero 10, Piazza 7) e 5a RITORNO (20a) (81-77 - Vaughn 23, Mian 18, Mocavero 16).

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Le sei grandi … alla lavagna Aquila Basket Trento L’Aquila é passata da felice sorpresa della passata stagione a grande conferma di quella in corso. Quando penso alla truppa di coach Buscaglia, mi vengono in mente le pareti rocciose delle bellissime dolomiti, tanto belle quanto solide e perfettamente in armonia tra loro. Certamente aiuta avere uno zoccolo duro su cui costruire le proprie fortune, soprattutto se tra questi vi è un americano esperto come Elder che ha facilitato l’ingresso nel sistema della giovane stellina Triche. Agli altri “reduci” Forray, Spanghero, Pascolo (probabile MVP della regular season) si sono affiancati i lunghi “granitici” Lechthaler e Baldi Rossi mentre lo sfortunato Poltronieri è out fin da inizio stagione. I PUNTI DI FORZA: Tosta nel pitturato, è tra le migliori per rimbalzi, stoppate e canestri vicino al ferro. Quella che era considerata una scommessa, ovvero il doppio play italiano con poca esperienza a questi livelli, è stata vinta in fretta trasformandosi in una “certezza” che da sempre l’impressione di essere in controllo della gara. Elder è Mister Duttilità, Triche Mister Imprevedibilità e Pascolo Mister Utilità, in un sistema che funziona alla grande in ogni settore.

Angelico Biella L’Angelico rappresenta la felice sorpresa della stagione. Felice perché il progetto di coach Corbani poggia su fondamenta molto giovani ed altrettanto valide. La retrocessione non ha infatti placato la sete di pallacanestro di una piazza sempre molto viva che non poteva però più permettersi spese folli per cui, fatta della necessità una virtù, si è costruito un gruppo partendo dai propri giovani ai quali si sono aggiunti “esperti” con voglia di rilancio. Alla stella Laganà (un grande in bocca al lupo) rimasto con De Vico e Raspino, servivano delle chiocce quali Voskuil, Infante e Berti, considerando anche l’arrivo dei giovani Chillo ed Hollis ed il rientro alla base di Lombardi. Considerando le presenze al bellissimo Forum, oltre ai risultati direi che questa compagine soddisfa anche il gusto estetico dei propri supporters. I PUNTI DI FORZA: L’imperativo è correre… sembra questo il motto di una squadra che gioca ad altissima intensità in entrambi le metà campo. Con i lunghi bidimensionali sfruttano spaziature molto aperte specie giocando il pick and roll in entrata del gioco offensivo. Avendo buona fisicità cambiano sovente sui blocchi senza però perdere efficacia nell’uno contro uno difensivo e dal “muro” dietro partono i contropiedi da cui arrivano la maggior parte dei punti segnati.

Upea Capo d’Orlando Alla pari di Torino, tra le più esperte del lotto e nella scelta di Basile, Soragna e Nicevic di rispondere positivamente alla chiamata siciliana, è influita pesantemente la presenza di coach Pozzecco, il vero fulcro del progetto. Esperienza ma anche tanto talento ed atletismo a cominciare dai confermati Portannese (su di lui in estate tanto interesse anche dal piano superiore) e Benevelli, proseguendo nella coppia statunitense Mays (arrivato in corsa) ed Archie (pescato in Romania e tra le liete sorprese del campionato). Dopo un avvio non facile, complici gli infortuni, ha raddrizzato la propria rotta con una serie lunghissima di vittorie che le ha permesso di agganciare la vetta e, visto l’ottimo fattore campo, potrebbe essere decisivo il piazzamento finale per meglio posizionarsi nella griglia play off. I PUNTI DI FORZA: Riescono molto bene nell’attaccare il canestro sia nei primi secondi dell’azione (Portannese e Mays con i razzi ai piedi) che a difesa schierata, grazie ad un buon equilibrio tra il gioco interno e quello perimetrale. Sono capaci di realizzare grandi bottini, ma anche tosti dietro (pericoloso fare a sportellate con i loro lunghi) specialmente nelle giocate decisive. Il tutto condito con qualche “tiro ignorante”.

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Le sei grandi … alla lavagna Allmag Torino Una delle tanto invocate grandi città che ritornano nell’elite della pallacanestro. Cresciuta gradualmente e saggiamente dentro e fuori dal campo, l’ambiziosa realtà piemontese ha voluto giocare da protagonista questa sua prima apparizione nel secondo campionato nazionale. Il confermatissimo coach Pillastrini nell’assemblare il roster, ha certamente puntato sulla continuità del gruppo che ha vinto la DNA. Ai reduci Gergati, Evangelisti, Sandri, Wojciechowski, tutti molto migliorati rispetto all’ultima esperienza in Legadue, si sono affiancati giocatori di indubbia esperienza e qualità, provenienti dalla massima serie. Destarono clamore le firme estive di Amoroso, Mancinelli e Steele alle quali si è aggiunta in corsa quella di Bowers, ma confermano tutte quanto sia solido il progetto. I PUNTI DI FORZA: Ovviamente l’esperienza (altissima percentuale di vittorie nelle volate punto a punto) e la qualità di ogni singolo giocatore ottimamente inseriti nel collaudatissimo sistema del coach, a cui storicamente piace avere lunghi che aprono il campo e guardie capaci di controllare il ritmo partita. La bidimensionalità dei lunghi è un rebus di difficile soluzione anche perché hanno tra le loro caratteristiche quella di essere ottimi passatori, punendo così eventuali aiuti e raddoppi… e gli scarichi arrivano nelle mani di ottimi tiratori.

Moncada Agrigento In classifica la Fortitudo sta letteralmente spiccando il volo e, sebbene ai nastri di partenza fosse considerata una buona squadra, in pochi si sarebbero aspettati questo rendimento. Tanti meriti a coach Ciani che, dopo la cavalcata trionfale dello scorso anno conclusasi con la promozione, ha voluto dare continuità all’ottimo lavoro svolto. Sono ben sei infatti i confermati che entrano nelle rotazioni (Anello, Mian, Di Viccaro, Chiarastella, De Laurentiis, Giovanatto) e gli inserimenti di Piazza in cabina di regia, Mocavero sotto le plancie e la scoperta del roockie Vaughn non potevano che migliorare un roster che, doveroso ricordarlo, ha nelle proprie fila un solo straniero. I PUNTI DI FORZA: Una perfetta macchina da canestri dove al proprio interno ognuno conosce ed accetta il proprio ruolo esprimendo il massimo delle proprie possibilità. Basterebbe questo per descrivere Agrigento. Chiaro che i ritmi indiavolati e gli assist di Piazza esaltano le doti realizzative dei compagni (Vaughn in particolare) ma anche a difesa schierata, grazie a Mocavero e Chiarastella vicino canestro, hanno armi efficaci e diverse soluzioni. I tanti viaggi in lunetta sono solo una parziale testimonianza della qualità offensiva.

Mobyt Ferrara La Mobyt si è meritatamente conquistata l’accesso alle Final Six grazie ad un ottimo girone d’andata. La piazza estense dopo i fasti che la portarono sino alla massima serie, sta seguendo questa nuova realtà con rinnovato interesse. Coach Furlani è un profondo conoscitore della categoria ed ha costruito un gruppo vincente sin dallo sprint iniziale. Si è partiti dalla conferma di Ferri e Benfatto, asse play pivot, con i giovani Bottioni e Spizzichini, per poi inserire i senior Casadei ed Infanti (out entrambi per infortuni) ed i giovani roockie statunitensi Mays e Jannings. A stagione in corso sono stati aggregati Amici e Flamini, con l’auspicio di centrare i play off dando profondità ad un roster troppo spesso ridotto ai minimi termini. I PUNTI DI FORZA: E’ un gruppo dal talento distribuito dove non esiste un realizzatore che si elevi sugli altri ed anche il gioco offensivo, organizzato nei minimi dettagli, cerca il coinvolgimento di tutti. Ha in Benfatto l’unico centro di ruolo, mentre tutti gli altri possono colpire dall’arco. Nella metà campo difensiva hanno avuto un rendimento continuo anche nel periodo di flessione coinciso con gli infortuni.

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I Quarti – Presentiamo le sfide …

PRO: La PMS è da sempre una squadra completa, con un trascorso insieme, quindi molto compatta. Molte alternative, mani buone dal perimetro e fisicità sotto canestro. In più i giallo-blu hanno fretta di crescere, e sa superare i momenti difficili, gestire bene i finali. La Coppa Italia poi è un obiettivo ambito, anche per fissato un punto fermo sul seguito del progetto, con una crescita esponenziale negli ultimi mesi . CONTRO: Se l'attacco è molto prolifico, altrettanto non si può dire della difesa un pò in affanno e tra le più battute in vetta alla classifica (anche se in miglioramento). E’ vero inoltre che la Coppa Italia è un obiettivo primario, ma rischia di passare in secondo piano per le energie dedicate al campionato. Si sa poi che quando si gioca su più fronti le difficoltà aumentano. I piemontesi quindi dovranno dosare bene le forze, e non rischiare ulteriori guai fisici per il finale di stagione.

PRO: Ferrara può vantare la quarta miglior difesa del campionato (72 punti subiti di media) e la seconda miglior percentuale al tiro da tre (35.3%), più in generale quando i biancoazzurri difendono con successo traggono anche più energia in attacco. Primo punto a favore degli emiliani le rotazioni : nonostante l’attuale appannamento, Ferrara può far ruotare nove uomini tra campo e panchina. Se tutti riescono a dare il proprio contributo la squadra può esprimersi ad alti livelli per tutti i 40 minuti in campo. Altro punto a favore l’assenza di pressione, con Torino ad avere tutti i favori del pronostico, i biancoazzurri possono giocarsela a mente sgombra senza dover per forza trovare la vittoria. C’è il capitolo virtuoso degli americani: sia Jennings che Mays sono stati croce e delizia fino ad ora, ma se riuscissero a mantenere la concentrazione (soprattutto difensiva) alta potrebbero far male agli avversari, soprattutto dalla lunga distanza. Infine l’atletismo delle ali: Amici e Spizzichini sono due grandi difensori e due ottimi atleti che verranno piazzati sui giocatori chiave di Torino con buone possibilità di limitarli. CONTRO: Non dà ragione alla Mobyt il momento che sta attraversando: dopo un girone d’andata stellare, Ferrara sta faticando a ripetere quanto di buono fatto, i ragazzi di coach Furlani potrebbero arrivare all’appuntamento con le pile un po’ scariche. Scontato poi il fattore dato dalla caratura degli avversari, se il pronostico è a favore di Torino un motivo c’è: il nucleo di italiani è impressionante con giocatori del calibro di Amoroso, Mancinelli, Wojciechowski e Gergati. Gli americani Bowers e Steele hanno avuto esperienze in categorie superiori e la guida di coach Pillastrini completa un quadro che vede Torino una vera e propria corazzata. Dall’altra parte invece si registra una coperta di fatto corta, gli infortuni hanno falcidiato il roster di Ferrara, e i biancoazzurri stanno cercando di cambiare modo di giocare, visto l’inserimento di giocatori con caratteristiche differenti rispetto all’inizio. Per ciò sotto canestro Benfatto e Jennings dovranno stare attenti a non caricarsi di falli, visto che più volte coach Furlani è stato costretto ad adattare Amici da “quattro” e che in panchina c’è il promettente ma inesperto Pipitone come cambio. A proposito di Pipitone, non si tratta del solo giocatore battezzabile in organico, e per quanto Ferrara trovi in Amici e Spizzichini due ottimi difensori, essi sono anche dei tiratori da tre punti trascurabili (rispettivamente 27 e 26 % di media) e tiratori di liberi sotto il par (56 e 64%).

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I Quarti – Presentiamo le sfide …

PRO: Entusiasmo, assenza di pressioni, carattere e capacità di incanalare l’entusiasmo del pubblico: Capo d’Orlando ha sempre giocato con questo mix, specie tra le mura amiche, ma non bastano soltanto le buone intenzioni, servono anche motivazioni, concretezza, qualità. E quelle arrivano dallo straordinario atletismo di Dominique Archie – capace di far male anche dall’ arco e di lavorare per la squadra -; dalla verve di un ritrovato Marco Portannese e della trottola Tommy Laquintana – molto più genio e meno sregolatezza rispetto alle sue ultime due annate in DNA; dalla tecnica purissima di Sandro Nicevic – esperto, tra i migliori lunghi della lega in fase offensiva -, ma soprattutto dalla piena maturità di Keddric Mays. Diverso dal giocatore monodimensionale visto a Scafati, tutto tiro e prestazioni personali, il coloured paladino penetra e scarica, gioca in uno contro uno, si prende falli, porta palla senza patemi: è finalmente completo, è il quid che spesso ha fatto la differenza per strappare i due punti. Non dimentichiamoci però del super valore aggiunto degli italiani extra-lusso Basile e Soragna, la loro esperienza è servita a controllare il ritmo gara, a organizzare il gioco quando il play-making andava per fatti suoi, di partite che scottano ne potrebbero scrivere un’enciclopedia. Ottimo anche l’innesto di mercato di Rudy Valenti, positivo per lui l’esordio a Napoli. L'ex Lucca, giusta sintesi di agilità e presenza nel painted, ha giocato poco meno di 10', non appena entrato nel secondo quarto è andato subito a canestro di tabella, ha realizzato 4 punti (2/3 dal campo) con un rimbalzo e dato prova di carattere ed agonismo. Chissà che sotto non pesi il suo impatto, o che non pensi nel complesso la migliore vena balistica degli uomini del Poz, comunque tasselli di un mosaico che è superiore per fisicità ed esperienza, trattandosi di categoria superiore. CONTRO: Il momento della Pozzecco band non è dei migliori, l’Upea si presenta a Rimini dopo aver subito a Napoli la terza sconfitta consecutiva. Non cambia nulla in termini di classifica, ma si avvicinano alla seconda posizione Verona e Biella, e la lotta per un piazzamento playoff potrebbe farsi incandescente. D’altra parte Agrigento arriva da prima in classifica del campionato Silver, e da prima che domina, con 8 punti di distanza dalla seconda, e 13 vittorie consecutive. Testa rivolta soprattutto al campionato, e alla difesa del suo primo posto in solitario, nel vocabolario dell’Orlandina questo significa un avversario con il coltello fra i denti, con un’ asse play-pivot (Piazza – Mocavero) tra i più collaudati del Girone Silver, con gerarchie precise, un roster confermatissimo, e con un coach che gioca sulla razionalità: il contrario del Poz, che punta tutto sull’ imprevedibilità di avere un arco con tante frecce, e su un coaching inteso soprattutto come abilità nel saper cavalcare le emozioni. Una strada fino ad oggi vincente, ma che e a Napoli ha portato persino due totem come Soragna e Basile sulla via del fallo tecnico, una strada forse rischiosa nel contesto di una gara secca.

PRO: Non avendola mai affrontato Capo d’Orlando in campionato ed essendo una squadra del campionato Silver, gli agrigentini possono essere l’outsider della competizione. La squadra di coach Ciani non ha il dovere di vincere. La vetrina che la coppa Italia offre può essere da stimolo per alcuni giocatori. CONTRO: La squadra di Gold che conosce maggiormente gli agrigentini è proprio Capo d’Orlando: Infatti, nel precampionato le due squadre si sono scontrate più volte. I paladini di coach Pozzecco fin’ora hanno vinto tutti i derby siciliani. L’esperienza del roster di Capo d’Orlando.

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In attesa della Semifinale …

PRO: Trento deve gran parte del suo successo al gruppo fantastico di giocatori di cui è composta. In esso ci sono moltissimi giovani dal roseo futuro e le convocazioni in nazionale dei vari Baldi Rossi, Spanghero e Pascolo sono lì a testimoniarlo. Come detto tante altre volte Trento non ha una vera e propria superstar , che potrebbe creare problemi di convivenza nello spogliatoio, ma invece ha tanti ottimi giocatori abituati a giocare di squadra e a sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Questo lo si vede soprattutto nella metà campo difensiva, dove coach Buscaglia ha messo insieme una corazzata davvero perfetta in grado di vincere segnando anche meno di 70 punti. A tal proposito è importantissimo il contributo che Trento ha dalla panchina: i vari Fiorito, Molinaro e Lechthaler non sono giocatori da 10 punti a partita ma hanno nella difesa il loro marchio di fabbrica, sanno infatti attaccarsi all’avversario non concedendo mai soluzioni semplici di canestro. Anche l’attacco trentino comunque non scherza e per varietà di soluzioni è forse il migliore di campionato: nessun vero e proprio cannoniere ma tanti giocatori che conoscono le loro caratteristiche e le sfruttano al massimo. Le fortune di Trento passano soprattutto dalla grinta del suo play Forray e dal trio delle meraviglie Pascolo-Baldi Rossi-Elder, giocatori dalle caratteristiche diverse ma che possono comodamente scambiarsi i ruoli divenendo un rebus irrisolvibile per le difese avversarie. Una nota di merito particolare la merita il friulano Davide Pascolo: quando gioca da pivot spalle a canestro si è dimostrato semplicemente inarrestabile: ha delle capacità balistiche e una rapidità di piedi che lo rendono a tutti gli effetti l’MVP di questa stagione di LNP Gold. CONTRO: Sebbene Buscaglia ne stia facendo di necessità virtù, è innegabile il fatto che rispetto alla panchina di altre squadre quella di Trento sia molto più corta. L’infortunio del cecchino ex Perugia Poltroneri ne è la più probabile spiegazione. Il ligure ha giocato una sola partita quest’anno ed è toccato al seppur ottimo Fiorito tappare la grande falla che si era creata nel ruolo di ala piccola, dove non poteva bastare la sola presenza dell’acciaccato BJ Elder. Ad essere ulteriormente puntigliosi si può anche discutere delle difficoltà che Trento incontra quando i due lunghi incappano in una serata negativa. In quelle rare occasioni in cui questo accade (vedi sconfitte con Biella o Verona) Trento ha dimostrato di non essere totalmente in grado di trovare un piano alternativo di gioco egualmente efficace, anzi in quei momenti si è vista una leggera involuzione nel gioco che finisce per affidarsi ad iniziative estemporanee dei vari Triche o Spanghero.

PRO: Un’ amalgama perfetto quello disegnato da coach Corbani gioventù e freschezza unita a una gran voglia di giocare a pallacanestro. La rapidità può essere la giusta chiave per scardinare difese che hanno uomini grandi e grossi in grado di impensierire nella lotta a rimbalzo i biellesi. La frenesia del tiro nei momenti in cui ti trovi a recuperare il possibile handicap dei biellesi e che qualche volta ha fruttato sonore batoste soprattutto in trasferta. Se Voskuil è in giornata una sua serie da tre può ammazzare le velleità di qualsiasi avversario. Determinante anche l’apporto di Hollis sotto i tabelloni, lungo americanoungherese, vera e propria scoperta di questo campionato, è reattivo sia sotto canestro che dalla lunga. Infante può portare esperienza e anche Berti che sarà più responsabilizzato dalla forzata assenza di Laganà può essere la chiave vincente di queste sfide. CONTRO: Peserà senz’altro l’assenza di Laganà. Il play biellese infortunatosi a Casale e che starà lontano dai campi per almeno sei mesi, il sostituto Bloise senz’altro validissimo ma avrà poco tempo per inserirsi negli schemi della squadra. Tallone d’Achille la reattività a rimbalzo e le palle perse. L’esplosione di forza ed energia di Lombardi l’arma in più che può decidere questi match da dentro o fuori.

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Uno sguardo alle Adecco DNB Final Four Derthona Basket Tortona Il Derthona Basket arriva a Rimini al comando solitario del girone A dopo aver superato in una doppia sfida emozionante il Gagà Orzinuovi, capolista del girone B. Alla seconda stagione in DNB, i bianconeri si presentano rinnovati dopo l'ottimo esordio del 2012/2013 con il raggiungimento della semifinale playoff da matricola di lusso: gli innesti del play Marco Venuto e del pivot Paolo Rotondo hanno dichiarato fin dall'estate le ambizioni della società marchiata Orsi che, dopo un inizio tribolato, ha inanellato una lunghissima serie positiva culminata con l'impresa del PalaDozza nello storico successo in casa Fortitudo del gennaio scorso. Sotto la guida di Coach Antonello Arioli, artefice della storica promozione del giugno 2012, il team tortonese ha nella coppia di lunghi Samoggia - Rotondo un vero e proprio punto di forza di un roster profondo e completo anche in un settore esterni che l'innesto autunnale del talento Kenneth Viglianisi dalla PMS Torino ha reso ancor più pericoloso. Le chiavi della squadra sono in mano a Venuto mentre Cernivani e Vitali sono le bocche da fuoco di un roster tenuto insieme dalla leadership di Leone Gioria, capitano e grande anima della squadra bianconera che ha visto progredire il giovane centro Strotz, autore di una brillante stagione. "Siamo innanzitutto felici di essere protagonisti di questo grande evento - dice il ds Marco Picchi ma al tempo stesso carichi e concentrati per dare il meglio di noi stessi e giocarci le nostre chances di vittoria".

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Benacquista Assicurazioni Latina Basket Latina si presenta alla RNB Adecco Cup 2014 di Rimini come capolista della Divisione Nazionale B - Girone C. Una vera corazzata “ammazzaclassifica” costruita per volere del Presidente Lucio Benacquista, quasi a rivalsa dell’epilogo della stagione 2012/2013 che non ha lasciato spazio alla squadra Pontina nel campionato di Lega Silver. All’indomani dell’esito dei ripescaggi, viene ufficializzato il nuovo Coach: Luigi Garelli. E’ suo il compito, assieme al Team nerazzurro, di mettere insieme il roster per affrontare il lungo cammino della DNB. Abituato a ben altre dinamiche, Coach Garelli si presta all’impresa con la serietà e la meticolosità che lo contraddistingue, senza mai far mancare la serenità al gruppo. La stagione comincia con i primi “allenamenti” con i club delle Università Americane di turno (Texas Islanders), per saggiare la formazione di tutto rispetto : Santolamazza, Bolzonella, Carrizo, Pilotti e Tagliabue in quintetto, Bonacini, Uglietti, Squeo, gli altri nuovi arrivi, coadiuvati dai giovani Pastore, Mathlouthi e Nardi. La prima giornata del campionato, il 6 ottobre al PalaBianchini, contro la Senigallia, , dà il via ad una scalata della classifica senza interruzioni per tutto il girone d’andata. Fa eccezione l’unica gara in cui la Latina Basket scivola, in 7° giornata, in casa di Giulianova. Per l’ultima volta condividerà il podio (per l’occasione in coabitazione con la NPC Rieti) della DNB Girone C - ma dall’8° giornata in poi e per ben 13 giornate fino ad oggi, è capolista, sola in vetta. Non scalfisce il primato nemmeno la 1° giornata di ritorno in trasferta nelle marche in cui la Pallacanestro Senigallia strappa via la vittoria per 2 punti. I ragazzi di coach Garelli difendono con sicurezza la supremazia del girone e guardano oltre: il 23 febbraio al PalaBianchini, vendicano la brutta domenica del 17 novembre al PalaCastrum di Giulianova, comminando alla Giulianova Basket 85 una pena amara di 18 lunghezze. La vera strattonata arriva il 1 marzo alla vigilia della Coppa Italia. Doveva essere un incontro facile contro l’ultima in classifica ...invece succede l’incredibile e dopo un tempo supplementare la Latina Basket Benacquista Assicurazione incamera la sua 3° sconfitta che agli occhi della vincente Sicoma Valdiceppo è come la conquista della promozione...un vero e proprio miracolo. Ma il bello di questo sport è proprio questo : le emozioni inaspettate e i rivolgimenti improvvisi che possono determinare partite incredibili. Durante questi 5 lunghi mesi fatti di 20 e più incontri giocati a ritmo serrato e con eccellenti risultati, non si è mai perso di vista il solido progetto della Società che, coesa, ha puntato sulla conferma di tutti i suoi uomini durante il percorso. L’unica eccezione è Michele Squeo, tornato ai Rimini Crabs i primi di novembre per lasciare il posto al granitico ed esperto Filippo Gagliardo. Invece che togliere e sostituire, la politica della Latina Basket è aggiungere valore alla squadra. Ed a fine novembre, preannunciato da un suo post su Twitter, arriva Daniele Demartini..

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Uno sguardo alle Adecco DNB Final Four I-Dek Legnano Basket Knights Il Legnano Basket arriva all'appuntamento della Coppa Italia DNB 2014 dopo un'estate che ha rivoluzionato il roster biancorosso. Infatti l'unico “superstite” della stagione 2012/2013 è Federico Maiocco, che, confermato ed eletto capitano, è stato il punto di partenza per l'allestimento della squadra di questa stagione. Mattia Ferrari, assunto l'incarico nel mese di giugno, ha poi scelto i giocatori che compongono la rosa di questa stagione, partendo dai giovani e da qualche scommessa. Infatti se è vero che Tavernelli, Arrigoni e Milani, già allenati da Ferrari a Latina, rappresentavano delle certezze a livello di DNB, come Cazzaniga e Penserini protagonisti anche ai piani superiori, Alberto Navarini (1996 dal vivaio dell'Olimpia Milano), Dario Borroni (protagonista per 4 anni nelle minors tra DNC e C2) e i prodotti locali Guidi e Maiocchi, sono stati una vera scommessa (vinta fino a questo momento), di come dei giovani non ancora ventenni, possano ricoprire, non solo la figura di sparring partner in allenamento, ma anche giocare minuti importanti nelle partite che contano. I Knights arrivano a questo importante appuntamento, che centrano per il terzo anno in fila, con un percorso anche sopra le aspettative. Infatti le 11 vittorie dalla prima alla dodicesima di campionato, hanno fatto girare la testa a molti che non credevano possibile un risultato simile. Il gioco spumeggiante offensivamente e molto aggressivo difensivamente, ha portato Legnano anche a vittorie con larghissimo margine (più di una volta oltre i 30 punti di scarto) anche con le squadre più accreditate per il passaggio di categoria. Il girone d'andata, finito al primo posto con un vantaggio di 4 punti sulla seconda, ha permesso la qualificazione al barrage di Coppa Italia, che ha visto la I-Dek perdere di 3 punti al mitico PalaDozza di Bologna contro la Fortitudo, per poi sbrigare la formalità “passaggio alle finali di Rimini”, tra le mura amiche del Knights Palace di Legnano con un rotondo 71-59 nella gara di ritorno. In questo ultimo periodo, dopo diversi infortuni che hanno minato la programmazione degli allenamenti, i biancorossi, sembrano essere tornati in forma come all'inizio della stagione e, la miglior forma atletica, ha portato anche al ritrovato piacevole stile di gioco a cui il Legnano Basket ha abituato i propri tifosi.

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Amatori Pallacanestro Pescara Per il terzo anno consecutivo di DNB, l’Amatori Pallacanestro Pescara si è presentata nel segno di un rilevante rinnovamento. Progettualità societaria e vincoli di bilancio hanno suggerito al presidente Luca D’Onofrio ed alla dirigenza di allestire una formazione più sobria e ringiovanita, accentuando l’attenzione verso i giovani locali, quelli del vivaio pescarese in particolare. Sono stati così tesserati il neo capitano Stefano Rajola, pescarese doc, play classe 1972, lunga carriera nelle serie superiori, per arricchire il livello tecnico, umano e professionale del gruppo. Accanto a lui, due argentini ben inseriti da anni nei tornei italiani come il pivot Marcelo Dip e l’ala Damian Buscaìno. Per il resto, tutti atleti più giovani e quasi tutti locali, per un mix che, a conti fatti, si è rivelato vincente grazie anche alla cura del nuovo tecnico Enrico Fabbri (ex Scauri). Il secondo posto del girone di andata ha procurato il preliminare delle Final Four di Coppa Italia, culminato, sbaragliando ogni pronostico, con la conquista delle finali ai danni della quotatissima Givova Scafati, eliminata grazie ad una vittoria-capolavoro in casa (88-75) tutelata poi a Scafati dopo ben tre tempi supplementari (112-101).

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Uno sguardo alle Adecco DNC Final Eight Campli Basket La Globo Allianz Campli si è presentata ai nastri di partenza del campionato DNC/F confermando l’ossatura della squadra che nella stagione precedente aveva dominato il campionato di C Reg, affiancando a Montuori, Di Carlo, Petrucci, Gaeta, Palantrani e Negrini l’esperto lungo Diener, il giovane Serafini e le giovani leve dell’U19 e dell’U17, diretti dal confermatissimo Coach Castorina. Pronti via e subito Campli dimostra di non voler recitare il ruolo di cenerentola del campionato conquistando punti oltre che nel caldissimo PalaBorgognoni anche nelle partite esterne. I Farnesi costruiscono le loro vittorie con un mix perfetto di difesa/attacco dimostrando il vero punto di forza nel carattere e nella coralità di squadra. L’essere stata la prima squadra a qualificarsi alle finali nazionali di Coppa Italia ha coronato un 2013 da sogno per i farnesi che hanno chiuso l’anno con oltre il 90% di vittorie, una striscia di 7 su 7 nei play-off promozione, 2373 punti segnati, e una fantastica promozione conquistata sul campo. La Globo Allianz si presenta alle LNP Final Eight di Rimini per giocare il suo basket, a viso aperto, rispettando tutte le avversarie ma non temendone nessuna.

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G.S. Valsesia Basket Borgosesia La Gessi Valsesia come società apre i battenti poco o più di 50 anni fa, esattamente il 1° luglio 1962, con l’affiliazione numero 344 alla FIP. Per 27 anni, l’allora “G.S. Borgosesia”, fu legato al marchio tessile “Lanerie Agnona”, militando anche per alcuni anni in Terza Serie Nazionale (l’allora Serie C). Nel 1999 subentra l’attuale gruppo Dirigenziale e nel 2007 inizia il rapporto di collaborazione con l’attuale main sponsor “Gessi Spa”. Nel 2009 la ragione sociale passa a “G.S. Dil. Valsesia Basket” per rappresentare l’intero territorio di cui è punto di riferimento. A livello sportivo, dopo anni di permanenza in Serie D Regionale, viene prima ottenuta la promozione in Serie C2 Regionale nel 2008, poi quella in DNC al termine della scorsa stagione. Quest’estate vengono confermati 6 giocatori che hanno conquistato la promozione in DNC (Barbero, Gallina, Castagnetti, Vercellino, Taffettani e Berardi), a cui vengono aggiunti elementi di grande valore ed esperienza (Giadini, Picazio, Radovanovic e Somaschini). La squadra viene affidata ad Alberto Zambelli, confermando al suo fianco l’assistente e preparatore atletico, Michele Belletti.

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Uno sguardo alle Adecco DNC Final Eight Valentina’s Bottegone Basket S.Angelo La stagione della Valentina’s Bottegone fino a questo momento si può riassumere con una sola semplice parola: trionfale. Perché nessuno in estate si aspettava di ritrovarsi con una Final Eight di Coppa Italia da giocare ed un primato in campionato quasi incontrastato. In estate la società aveva visto che il lavoro fatto (7 riconferme più 2 innesti di qualità come Paci e Visigalli) era buono, ma non si aspettava certo questo cammino spedito. Invece, poi, la stagione ha preso una piega davvero incredibile con 10 vittorie consecutive in trasferta (non ha mai perso fuori casa da inizio campionato) e due soli ko complessivi. Ed anche nei momenti difficili la squadra si è sempre ricompattata: l’infortunio di Paci (che tornerà in campo proprio in occasione delle F8) ha responsabilizzato il resto del gruppo e l’innesto di Gianluca Della Rosa (prodotto Pistoia Basket ma di proprietà del Don Bosco Livorno) ha dato ulteriore qualità a coach Beppe Valerio. Ora la voglia di fare una nuova impresa e prendersi una Coppa che sarebbe storica per una piccola frazione alle porte di Pistoia con poco meno di 2.000 abitanti. VS

Virtus Terra San Benedetto Cassino Tu chiamale se vuoi emozioni. Proprio così: al termine di un autentico spot per il basket, al termine di un susseguirsi di forti emozioni, al cospetto di un incredibile affetto di pubblico, la BPC Virtus Cassino ha fatto sua la posta in palio il 4 gennaio scorso, battendo la corazzata LUISS Roma ed ha raggiunto un duplice obiettivo: si è laureata, infatti, campione d’inverno, prima al termine dell’andata nel Girone E ed ha raggiunto le “Final Eight” di Coppa Italia del prossimo 7-8-9 marzo a Rimini. Questo evento resterà a lungo nelle menti degli sportivi della città martire. Quel muro di folla appassionata che ha affollato in ogni ordine di posti il Palasport del Soriano di Atina ed ha sospinto, all’unisono con i giocatori, la Banca Popolare del Cassinate Virtus TSB Cassino alla vittoria, è stato commovente per passione ed entusiasmo come mai si era visto in Terra di San Benedetto. Il match contro gli universitari della LUISS Roma riassume bene lo spirito che questa squadra ha trasferito sul campo. «La nostra è una squadra di ragazzi coraggiosi, di uomini veri, di gente umile che dà l'anima in palestra e rincorre i propri sogni» dichiara il Direttore Tecnico e responsabile del settore medico dott. Leonardo Manzari. L’allenatore Luca Vettese, raggiante al termine della partita con la LUISS Roma, ha dichiarato: «Siamo nella storia, onore a loro (la LUISS Roma, ndr) che ci hanno dimostrato di essere una grande squadra e dei grandi avversari. Nella partita sono emersi la grandezza e lo spessore umano dei miei che hanno costruito un capolavoro. Ora abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile, le final eight di Coppa Italia. Era uno degli obiettivi stagionali ». La Virtus Cassino, dunque, può festeggiare ancora, anche se tra molte difficoltà di tipo organizzativo. «Purtroppo per la città di Cassino – spiega la presidente Donatella Formisano - questa splendida realtà cestistica non può giocare nel Palasport della città martire a causa di una convenzione stipulata dal Comune con altra associazione sportiva. Pertanto, giornalmente tutti gli atleti devono sobbarcarsi 50 km per potersi allenare presso il Palasport del Soriano di Atina». La Virtus ha realizzato un piccolo capolavoro: fondata nel luglio del 2011, ha pian piano scalato con tenacia vette sportive impensabili, raggiungendo, nello scorso mese di Aprile, dopo appena 21 mesi dalla sua fondazione, la vittoria del titolo di campione regionale Serie D. Nell’estate del 2013 la FIP accoglieva la Virtus nella DNC. Un doppio salto in avanti per una realtà giovane. Ai successi della prima squadra, allenata da coach Vettese, la Virtus TSB Cassino ha accostato la nascita di fiorenti settori Minibasket e Giovanile.

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Uno sguardo alle Adecco DNC Final Eight Planet Basket Assitur Catanzaro Nata nel 2011, l’A.S.D. Planet Basket Catanzaro targata Assitur è nata con lo scopo di proseguire e potenziare il progetto sportivo e sociale avviato e portato avanti negli anni precedenti dal network organizzato intorno dalla A.S.D. Pallacanestro Catanzaro, che è stata costretta a ridimensionare la propria attività. Capofila di un network, cui fanno parte numerose società della città,la società è impegnata in un progetto sportivo e sociale finalizzato alla realizzazione delle condizioni che possano consentire la duratura sopravvivenza nella città di Catanzaro di una realtà sportiva di livello nazionale, partendo dalla “costruzione in casa” degli atleti, perseguendo così il duplice obiettivo di abbattere i costi di gestione e di costituire un polo di eccellenza per il settore giovanile che sia punto di riferimento per i giovani della città e della provincia e non solo. Difatti importanti risultati sportivi sono arrivati con la partecipazione stabile ai campionati nazionali di serie B e C e significativi successi a livello giovanile, con conquista di titoli regionali ed interregionali e convocazioni di atleti nelle nazionali di categoria. Ha consentito inoltre e soprattutto la crescita di ragazzi locali, tant’è che oggi il roster della prima squadra, attualmente in lizza con l’Aquila Palermo, Mazara e Acireale per il raggiungimento della promozione al campionato di DNB, è composto quasi interamente da giocatori della città cresciuti nel settore giovanile della società. Stragrande maggioranza di elementi tra il 1990 e il 1996, tra cui spiccano Andrea Scuderi, Gianluca Carpanzano, Corrado Mercurio e l’esplosivo Yande Fall, è stata mantenuta l’ossatura del roster che ha ben figurato la scorsa stagione. Non manca però il giusto tocco d’esperienza, assicurato da una pedina del calibro di Giacomo Sereni (ex CUS Messina e con trascorsi importanti in DNB), affiancato dal buon apporto di Andrea Cattani, sia in marcatura che a rimbalzo.

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Virtus Spes et Vis Imola Un girone d’andata dominato (11 vittorie e due sole sconfitte), primo posto in classifica e qualificazione alla Final Eight di Adecco Cup Dnc ampiamente meritata. Si può riassumere così la prima parte di stagione della Virtus Spes Vis. Una stagione iniziata senza proclami ma con ottimi colpi nel mercato estivo. Primo tra tutti il coach Massimo Solaroli, tecnico di grande carisma e provata esperienza. E poi l’acquisto (anche se in prestito) di due giovani di sicura prospettiva come Giacomo Sabattani e Jacopo Preti. Senza contare la conferma di buona parte del blocco della squadra della passata stagione, a partire da un leader indiscusso come Andrea Porcellini, proseguendo per giocatori solidi e talentuosi come Grillini, Corazza, Pieri e Massari. La Virtus Imola, a partire da questa Final Eight targata Npc, arriva all’appuntamento con la coppa con il primato in campionato ancora in mano e con l’obiettivo di ben figurare. Non ha senso lanciare proclami, ma come si suol dire: “Siamo in ballo, balliamo”.

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Uno sguardo alle Adecco DNC Final Eight Basket Mestre Il Basket Mestre arriva all'appuntamento della Coppa Italia DNC forte del primo posto solitario in classifica (30 punti, 15 vittorie e 6 sconfitte) in quello che è riconosciuto dagli addetti ai lavori come il girone (C) più difficile ed equilibrato dell'intero panorama della Divisione Nazionale C. La squadra biancorossa è alla prima annata in categoria dopo la vittoria della Serie C regionale della passata stagione, primo trofeo conquistato dalla rifondazione del glorioso sodalizio che può vantare 14 anni di Serie A tra A1 e A2. La squadra di coach Davide Toffanin, allenatore che a dispetto della giovane età vanta una notevole esperienza in ambito giovanile e che ha iniziato a scalare i campionati anche a livello senior, ha i propri punti di forza nell'aggressività difensiva e nella capacità di conquistarsi tanti punti in contropiede o giocando a metà campo per l'1c1 o per collaborazioni coinvolgendo i lunghi. Il giocatore più esperto della squadra nonché più conosciuto a livello nazionale è Alberto Causin: l'ala classe 1976 chiude il cerchio iniziato 25 anni fa a livello Propaganda nel Basket Mestre e porta alla squadra un apporto importante sia in fase offensiva con il tiro da fuori e con la capacità di sfruttare l'esperienza per prendersi falli e tiri liberi sia in fase difensiva dove si è avvicinato a canestro e riesce ad essere un fattore contro i lunghi avversari. Altro lungo importante è il capitano Andrea Delle Monache, classe 1982 con una notevole esperienza a livello di DNB/DNC che è un pivot di stazza che si trova a suo agio a fare a sportellate con i pivot avversari, mentre in attacco è bravo ad attaccare dal post basso potendo sfruttare anche notevoli doti di passatore per il ruolo. Il top scorer della squadra a quota 16.5 punti a partita è Eros Chinellato; la guardia di scuola-Benetton Treviso è protagonista di devastanti accelerazioni per sé ma anche per i compagni come dimostrano i 2.6 assist a partita. Inoltre è anche in grado di rendersi utile in difesa con recuperi e stoppate. In cabina di regia troviamo Tommaso Pascon, abile nell'1c1 e nel tiro da fuori, e l'under Gianluca Contessa mentre Alberto Livio, Tomas Munaretto e Marco Prete rappresentano lo zoccolo duro di coach Toffanin, con cui condividono anni d'esperienza tra D, Creg e DNC prima con la maglia di Spinea e poi con la maglia del Basket Mestre e portano alla squadra capacità di difendere su più ruoli, spirito di sacrificio e aggressività, con qualche punto raccolto da iniziative di post basso (per Livio) o al tiro da fuori (per Munaretto e Prete). I biancorossi arrivano all'appuntamento di Rimini per vincere la competizione, molto sentita dalla società e dai tifosi che seguiranno la squadra fin dai quarti di finale di venerdì, e per raccogliere fiducia in vista della volata finale che vede la squadra contendersi la promozione diretta in una lotta appassionante contro lo Jadran Trieste, con altre squadre pronte ad approfittare di eventuali passi falsi per evitare i playoff che si annunciano durissimi ed estremamente equilibrati.

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A.S.D. LUISS Roma Detto-fatto: L’ASD LUISS si è qualificata alle Final Eight di Coppa Italia LNP come miglior seconda tra i 7 gironi della DNC dopo aver perso proprio all’ultima giornata del girone d’andata lo scontro diretto contro la Virtus Cassino, che quindi ha chiuso in testa al girone E la prima parte della stagione. La formazione luissina, guidata per il terzo anno consecutivo da Max Briscese, quest’estate ha subìto in parte una rivoluzione, con partenze ed arrivi eccellenti. Dopo gli addii di Raffaele e Borsetti, infatti, sono arrivati in maglia biancoblu Stijepovic, Marzoli, Anselmi, D’Anolfo, Smorto e Kavaric che superando il test d’ammissione alla LUISS Guido Carli sono entrati quindi a far parte della squadra dopo i provini che si sono tenuti a luglio agli ordini dello Staff tecnico. La squadra luissina infatti è l’unica in Italia ad essere composta da giocatori che sono tutti studenti LUISS e che per entrare a far parte del roster devono superare i test universitari e quelli tecnici per poi ricevere l’esenzione totale dalle tasse universitarie oltre al vitto e all’alloggio che spetta ai fuorisede. Quello dell’ASD LUISS è quindi un progetto unico nel nostro Paese, che ha sin dal 1999 come obiettivo quello di seguire il modello dei college americani, ottenendo di anno in anno successi sempre crescenti. In questa stagione la formazione luissina ha come obiettivo quello di far molto bene e di regalarsi un sogno, che è divenuto doppio dopo la qualificazione alla Coppa Italia. Finora la formazione di Briscese ha ottenuto 17 successi sulle 19 partite disputate, perdendo solo in casa dell’Olimpia Cagliari e della Virtus Cassino, mentre resta imbattuta tra le mura amiche con 9 successi su altrettante gare disputate al PalaLUISS di Piazza Mancini, vera e propria casa dell’Associazione Sportiva della prestigiosa Università romana.

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RINGRAZIAMENTI La maggior parte delle fotografie utilizzate in questa guida sono di proprietà – o ricavate da fotografie di proprietà - di Basketinside.com*. Cogliamo la presente occasione per ringraziare Gianluca Teodorini (foto Presidente Ferrara Bulgarelli), tutti i fotografi di Basketinside.com (in particolare Pierfrancesco Accardo, Sandro Botto, Claudio Brenna, Michela Costa, Salvatore Di Pane, Alvise Grancelli, Marco Magosso, Calogero Montana Lampo, Rino Romanelli, Giampaolo Rosati e Alberto Tesoro) per l’eccellente lavoro svolto, senza il quale la realizzazione di questa guida non sarebbe stata possibile, al pari di quello compiuto con perseveranza e passione da Matteo Airoldi, Stefano Blois, Massimiliano Giudici, Sorush Kavoosian, Andrea Mainardi, Lorenzo Molinari, Alessandra Ortenzi, Giuseppe Rasolo, Martina Rinoldo, Daniele Settembrino, Davide Uccella, Matteo Viberti e Sergio Zanella per introduzioni, interviste, presentazioni, speciali e schede relative ad ogni singola compagine partecipante. Fondamentale quindi l’apporto del compagno d’avventura e amico Walter Gorini in fase di impaginazione, cura grafica e messa in rete della presente guida, per la cui realizzazione ringraziamo vivamente la Lega Nazionale Pallacanestro (da cui sono stati tratti i loghi delle squadre partecipanti): il Presidente Graziella Bragaglio, il Direttore Generale Claudio Coldebella e il Responsabile Comunicazione ed Eventi Stefano Valenti, esempi di disponibilità nel corso di queste settimane. Ulteriori e doverosi ringraziamenti per la cortesia dimostrata nella stesura della guida vanno rivolti: - alla società Aquila Basket Trento, nelle persone di Maurizio Buscaglia, Andrés Pablo “Toto” Forray, Luigi Longhi, Salvatore e Stefano Trainotti; - alla società Fortitudo USD Agrigento, nelle persone di Franco Ciani, Fabio Mian, Salvatore Moncada, Silvio Schembri e Mr. Kwame Vaughn; - alla società Orlandina Basket, nelle persone di Gianluca Basile, Sebastiano Ilardi, Sandro Nicevic, Gianmarco Pozzecco, Vincenzo Sindoni e Matteo Soragna; - alla società Pallacanestro Biella, nelle persone di Massimo Angelico, Niccolò Bosio, Fabio Corbani, Tommaso Raspino - alla società Pallacanestro Ferrara 2011, nelle persone di Fabio Bulgarelli, Michele Ferri, Adriano Furlani e Matteo Provasi; - alla società PMS Basketball nelle persone di Antonio Forni, Domenico Marchese, Stefano Pillastrini e Mr. Ronald Steele. - a tutte le società partecipanti di Divisione Nazionale B e Divisione Nazionale C partecipanti, nelle persone di Giacomo Casadio, Danila Di Biase, Fabio Forti, Leonardo Manzari, Saverio Melegari, Romana Monteverde, Marco Picchi, Matteo Regaldi e Paolo Toro. Ringraziamenti conclusivi e indispensabili vanno infine indirizzati: - a coach Demis Cavina, nonché alla Giocatori Italiani Basket Associati, nelle persone di Mario Boni, Alessandro Marzoli e Luca Maggitti, in virtù della loro disponibilità e concreto valore aggiunto; - al nostro affezionato lettore, amico e stimato collega Paolo Taddeo; - all’Associazione “Amici del Basket a Rimini”, nella persona di Daniele Bacchi; - al Comune di Rimini, nelle persone di Tamara Antonioli, l’Assessore Gian Luca Brasini e il Sindaco Andrea Gnassi. Infine, una dedica speciale va destinata a Matteo Bertolazzi: entrato nel cuore di tutti grazie al suo gioco entusiasmante, ma soprattutto grazie alla sua immensa umanità, è stato la stella polare di tutti gli sforzi valsi a realizzare questo lavoro. La Redazione DNA & Minors di Basketinside.com scende nel campo di quest’evento anche e soprattutto per lui, nel ricordo del suo esempio. Di condottiero, di giocatore, di uomo indimenticabile. *Le immagini dei loghi delle squadre rappresentano un marchio registrato o di fabbrica. Si ritiene che possano essere riprodotti su questa guida, in quanto utilizzati a meri fini informativi e descrittivi e comunque per finalità non commerciali e non apposti su prodotti, di alcuna sorta, destinati al mercato commerciale.

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