Indice Eccoci! (Il nostro benvenuto) ………………………………………………….............
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di Davide Uccella
Intervista al Presidente LNP Fabio Bruttini - "Il futuro dei dilettanti"….
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di Davide Uccella
Ci accolgono: interventi istituzionali…………………………………………….…….
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L’Albo d’Oro ……………………………………………………………………………...........
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Il Programma …………………………………………………………………….………………
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Il punto sulla stagione ……………………………………………………………………….
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a cura di Paolo Taddeo
La parola ai numeri uno …………………………………………………………………….
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Ecco a voi... Torino…………………………………………………………………………….
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a cura di Matteo Viberti
Ecco a voi... Castelletto Ticino ……………………………………………………….……
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a cura di Davide Masiniero
Ecco a voi... Matera ……………………………………………………………………………
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a cura di Emanuele Di Lecce & Donatello Viggiano
Ecco a voi... Agrigento ……………………………………………………………………….
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a cura di Michele Castronovo
Le quattro grandi alla lavagna …………………………………………………………..
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a cura di Mattia Ferrari
Presentiamo le sfide …………………………………………………………………………..
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Un occhio alla DNB……………………………………………………………………………..
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a cura di Andrea Caputi, Massimiliano Giudici, Marco Pagliariccio & Marco Puccin
Ringraziamenti ………………………………………………………………………………….
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ECCOCI! (Il nostro benvenuto) Come ogni sito che si rispetti, e una testata fedele ai suoi impegni, non poteva mancare una guida, la nostra guida, sull’ evento che oggi noi di Basketinside.com siamo onorati di presentarvi, con i nostri occhi. Certo, siamo ancora galvanizzati da quanto creato un mese fa per le Final Eight di Serie A, e appena pochi giorni fa per le Final Four di Legadue: prodotti sempre più raffinati, nel corso degli ultimi due anni, e che con l'impegno di tutti i nostri redattori, e tutti i nostri amici del parquet, ha portato riconoscimenti di stima, attenzione sincera da parte di addetti ai lavori, giocatori, allenatori. Ma soprattutto ha guadagnato la Vostra attenzione on-line, in termini di visualizzazioni e download. Un attenzione che vale più di tanti guadagni, che ci porta a fare sempre di più, sempre meglio, giorno per giorno. E che oggi, rispettando il detto per cui non c’è due senza tre, abbiamo cercato di ripetere per il grande appuntamento delle Finali Four di Coppa Italia DNA LNP e Coppa Italia DNB LNP a Cecina, dove nel prossimo week-end saremo presenti con le migliori risorse della nostra redazione, per cercare di darvi la copertura più precisa e stuzzicante possibile. Ma come, ci chiederete? Cominciando da questo volumetto, che Vi guiderà nella manifestazione in-season più importante del gotha dilettantistico, offrendovi tanti punti di vista su un campionato che ha una storia ormai lunga, ma presto dovrà essere pronto a cambiare pelle, in vista della tanto sospirata (o odiata) riforma dei Campionati. C'è quindi una riflessione sul presente, ma anche sul futuro di questa Lega giovane ma già pronta per nuove avventure. Partiremo quindi dal saluto delle istituzioni locali (Comune di Cecina) e del Basket Cecina che ospitano la tre giorni (inclusi i quarti di finale della Coppa Italia DNC, che non tratteremo in questa guida), e giustamente la interpretano come frutto di un cammino, di un percorso coperto con obiettivi raggiunti e investimenti premiati sul campo. Romperemo così gli indugi, grazie ad un inedito punto sulla stagione a cura del volto televisivo più familiare agli amici di DNA, quello del collega e amico Paolo Taddeo, e poi passeremo alle squadre: una per una, con l'analisi tecnica e le previsioni dei nostri collaboratori sul campo, con tutto il valore aggiunto delle "Lavagne Tattiche" a cura di un altro cavallo di razza della panchina come coach Mattia Ferrari. Quindi spazio alle interviste esclusive, con i n.1 delle quattro sfidanti al piano attico delle minors, i coach e i giocatori: insomma come Manital Torino, Bawer Matera, Moncada Solar Agrigento ed SBS Castelletto Ticino vivono l'attesa, a poche ore dalla discesa in campo. Ma come anticipato, è il futuro che ci interessa. Soprattutto. Ecco allora una provvidenziale "chiacchierata" con il Presidente LNP Fabio Bruttini, per dirci a che punto è il cantiere "Seconda serie", cosa vuole e cosa no in quello che noi definiamo un diamante grezzo. Infine, in chiusura, vi offriremo una panoramica di quella Final Four di DNB che non può non interessarci, visto che dai suoi play-off usciranno tre protagoniste della prossima Legadue, e tra Nord Barese, Legnano, Ravenna e Cecina certamente qualcuna di queste la ritroveremo lungo il cammino. Penso allora che gli ingredienti ci siano tutti, ma anche se mancasse qualcosa non direi più nulla: basta sfogliare le 29 pagine della nostra bussola. Non mi resta quindi che augurarvi una piacevole lettura, dandovi appuntamento per il 16-17 Marzo in quel del PalaPoggetti!
Davide Uccella Responsabile Sezione DNA & Minors ww.basketinside.com
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Intervista al Presidente LNP Fabio Bruttini: “Il futuro dei dilettanti” Presidente, queste Final Four vogliono essere anche uno spot del meglio che la LNP sa offirire. L' organizzazione è stata perfetta, e ringrazio le Amministrazioni Comunali di Cecina e Piombino, il Comitato regionale della FIP Toscana, il Cecina Basket e il suo Presidente Elio Parietti. Tanti poi i nostri eventi collaterali, infatti partiremo sabato 16 marzo alle ore 9,30, quando al PalaTenda di Piombino assisteremo ad un clinic per allenatori con l' intervento di coach Attilio Caja; ci sarebbe dovuto essere anche Luca Bechi, ma visto il suo ingaggio a Bologna stiamo sondando per un secondo ospite. Domenica 17 alle ore 10,30 invece saremo a Cecina, in compagnia del DS della PMS Torino Julio Trovato e di coach Roberto Di Lorenzo, che attualmente presiede l'Accademia Basket Napoli: con loro parleremo di organizzazione dei settori giovanili, mentre in contemporanea, dalle 12.00 alle 13.00, si terrà un clinic arbitrale legato all'importanza della comunicazione, relatore Silvio Corrias, che fa parte del Comitato Italiano Arbitri. Insomma avremo tanto da vedere e da sentire. Mentre dal punto di vista delle squadre? Cosa e chi ci invita a vedere come osservati speciali? Sono contento che le partecipanti siano in maggioranza squadre che sono tuttora in lizza per i massimi obiettivi, in DNA come in DNB. Quanto ai giocatori, vedere gente di livello superiore come Chiacig, Bolzonella, Vico, Wojchechowski e Baldi Rossi non può che esaltarmi. Sui giovani invece, penso che c'è qualcosa che non va se i giocatori del '90 sono considerati ancora under. Devo ammettere che forse, rispetto agli ultimi due anni, e parlando di ventenni, quest'anno c'è meno da sottolineare. Passiamo quindi alla politica sportiva, argomento inevitabile: queste Final Four combaceranno con un'importante Assemblea Ordinaria della LNP. Si parlerà di nuova Lega. Il suo punto di vista? Come ricorderete, questa riforma non l'abbiamo approvata, perchè volevamo stabilizzare la lega, e non impegnarla in altre transizioni. Ciononostante abbiamo dovuto prendere atto di questo, pensando a quello che oggi viene chiamato Girone Silver, nel secondo campionato italiano. Inizialmente, parlando della formula e di quello che è stato diffuso, sarà inizialmente differenziato, ma l'obiettivo sono due gironi con pari diritti. Ci sarà una nuova Lega trovando un accordo con Legadue, le direttive generali dello Statuto ci danno tempo fino al 14 aprile. E anche la formula, che al momento non ha nessuna certezza, va rivista prima di quella data, quando pubblicheremo le Disposizioni Organizzative Annuali. Ma sempre che il numero delle squadre consenta a luglio di costituire due gironi. Nel futuro però non c'è soltanto la prospettiva delle leghe che si uniscono, ma anche quello dei giocatori su argomenti fra cui i parametri e la distinzione under/over. Sui parametri, anche insieme a Legadue, abbiamo messo già una proposta per una loro riduzione e rimodulazione: l'obiettivo è agevolare soprattutto i campionati minori come la DNB e la DNC, anche se sull'argomento va fatto un discorso meno netto. I parametri siano delle armi a doppio taglio, perchè rimodulare vuol dire tenere conto di chi paga dieci giocatori, ma non possiamo dimenticarci di quelle società che investono, producono prospetti, e continuano a fare settore giovanile come pochi in Italia. Sui giovani, invece, sono favorevole ad un incentivo per chi li utilizza, ma senza obblighi vincolanti o sanzioni. Che ognuno sia libero di far giocare quanti giovani vuole o quanti senior vuole. E' evidente però che chi punta sui nostri ragazzi, debba essere premiato e tutelato, quindi confermo l'idea di un fondo da dividere tra le squadre che più si impegnano in questo senso. Presidente, per chiudere: condotta la nave in porto, cosa vede nel suo futuro? Io sono stato eletto un anno e mezzo fa per riempire un vuoto che si era creato con le dimissioni del mio predecessore, e il mandato scade tra tre mesi e mezzo circa. Oggi semmai il mio impegno è trovare una soluzione con una Lega che gestisca i campionati più investiti dalla riforma, cercando di fare gli interessi del movimento, come io e la LNP abbiamo cercato di fare in questi anni.
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Ci accolgono… - gli interventi istituzionali Stefano Benedetti - Sindaco di Cecina E' un grande onore per Cecina ospitare le Finali di Coppa Italia di Basket per le squadre disputanti le serie DNA, DNB e DNC; un vero fiore all'occhiello acquisito sul campo grazie alla forte tradizione che la pallacanestro ha nella nostra città. Rivolgo quindi con piacere un caloroso benvenuto agli atleti e alle loro famiglie, ai dirigenti sportivi, agli arbitri e più in generale a tutti coloro che parteciperanno a questo evento sportivo così prestigioso per il nostro territorio. Un territorno che ha fatto dell'accoglienza turistica uno dei suoi obiettivi primari. L'ambiente, infatti, che lo caratterizza, ticco di parchi ed aree botaniche-faunistiche facilmente visitabili, di ampie spiaggie e pintere, oltre a vari centri commerciali, dove fare shopping ed i numerosi eventi e spettacoli che vivacizzano la nostra località, la rendono una meta ambita per trascorrere il tempo libero e le proprie vacanze. Numerosi sono dunque i motivi per visitare la nostra città, ammirandone le bellezze naturali e le sue particolarità così come sono tante le ragioni per amare e ammirare una disciplina come la pallacanestro. Uno sport davvero completo, armonico e formativo, in cui l'interesse e la voglia di emergere del singolo si fondono e si amalgamano con il gioco di squadra. Sacrificio, capacità, impegno e rispetto delle regole sono tutti ingredienti vincenti di questo sport che conta numerosissimi appassionati. Non mi resta dunque che rivolgere un generale ringraziamento a tutti i protagonisti e organizzatori della manifestazione con una menzione speciale agli sponsor locali e soprattutto alla società Basket Cecina e al suo presidente Elio Parietti che si è prodigato nella realizzazione dell'evento.
Elio Parietti – Presidente Basket Cecina E’ un grande onore per il Basket Cecina essere stati scelti come società organizzatrice di queste finali di Coppa Italia LNP 2013. Possiamo dire, senza tema di smentite, che il nostro biglietto da visita di società seria sia come organizzazione che come risultati e come movimento, in special modo negli ultimi anni, ha avuto subito accoglimento positivo da parte del Consiglio della LNP, con l’assegnazione di questo evento alla nostra prima richiesta. Un evento che sicuramente darà lustro, oltre che alla nostra società anche alla Città di Cecina che in queste occasioni sa sempre farsi trovare pronta ad accogliere i graditi ospiti che interverranno in una tre giorni che si preannuncia ricca di gare ed eventi collaterali. Il supporto dell’Amministrazione comunale di Cecina, l’aiuto della società Basket Golfo Piombino che ospiterà sul suo campo 4 gare della categoria DNC, e l’incondizionato appoggio sia della FIP regionale e provinciale e del CONI provinciale e locale, ci hanno confermato come la nostra idea sia stata da subito condivisa e questo ci ha rafforzato nell’intento di offrire un evento all’altezza della tradizione ormai decennale delle finali di Coppa Italia LNP. Saluto tutte le istituzioni e tutti coloro che ci visiteranno, quindi i nostri collaboratori e ai genitori dei nostri “ cuccioli “ che si prodigano sempre con il loro volontariato per far si che anche manifestazioni importanti come questa abbiano una buona riuscita. Avremo la copertura televisiva per semifinali e finali da parte di Sportitalia, e sono già decine i giornali ed i vari siti web specializzati che hanno confermato la loro presenza presso il PalaPoggetti ed il Palatenda di Piombino dove si svolgeranno le gare. Non ci resta che aspettare ancora pochi giorni per goderci lo spettacolo che solo questo nostro meraviglioso sport sa offrire. In bocca al lupo a tutti e vinca il migliore.
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Il punto sulla stagione – a cura di Paolo Taddeo Le Final Four di Coppa Italia DNA di Cecina vedono protagoniste le prime quattro classificate al termine del girone di andata, ma la graduatoria anche dopo il 29° turno appena andato agli archivi propone Torino, Matera, Agrigento e Castelletto Ticino (in rigoroso ordine) a ricomporre il poker di regine. Con “solo” quattro posti per i playoff sulla via dell’oro, c’è da attendersi che l’italico “march madness” possa risultare tutt’altro che una pazzia, bensì un’attendibilissima cartina di tornasole per le sfide di post season. Le ambizioni di accoppiata tricolore (coccarda e scudetto) della splendente e lunga Torino di Pillastrini devono misurarsi con l’esperienza di Matera, il cui pluridecorato coach Benedetto non ha mai alzato la coppa al cielo, senza dimenticare Agrigento, con un Chiacig in più nel motore di Ciani (trionfatore nella Coppa 2005 con Casale Monferrato, oltre che lo scorso anno proprio con i siciliani in DNB), e Castelletto Ticino, dove il ritorno di Prelazzi ha ridato peso e centimetri al roster di Garelli, orfano di Pazzi. Ad osservare l’evento da bordocampo, o davanti alla tv, un bel numero di addetti ai lavori, tecnici e sostenitori: specialmente quelli delle sei formazioni ancora in piena corsa per inserirsi nelle semifinali di fine aprile. Casalpusterlengo (che per prima ha operato il cambio di guida tecnica) è la più avvantaggiata, avendo già osservato i due turni di riposo, con Treviglio che punta al derby di ritorno (da giocare in casa, subito dopo la pausa di coppa) per superare i rossoblù, che però partono dal +30 dell’andata; dal canto suo, invece, Lucca, può sfruttare al meglio un turno casalingo in più rispetto alle due lombarde. Di rincorsa troviamo Omegna, che sta affrontando una stagione abbattendo di volta in volta gli ostacoli (leggasi infortuni) che le si fanno incontro, Reggio Calabria, che sotto la gestione Ponticiello viaggia a una media (75%) inferiore soltanto alla capoclassifica, e Bari, che ha in Tommaso Laquintana (18 anni da compiere il prossimo 7 luglio) il miglior giovane del campionato: un vero e proprio talento! Considerando tutt’altro che impossibile un cambiamento di situazione al “confine” tra la zona-silver e i playout (il solco di quattro lunghezze è solo virtuale), il fatto che realtà come Firenze (che con estrema coerenza e lungimiranza ha scelto di non operare sul mercato), Chieti (che il giugno scorso è arrivata a un passo dalla LegaDue) e Ferrara (che dopo le difficoltà di impatto con la nuova categoria ha richiamato il condottiero della trionfale cavalcata in DNB) siano oltre la decima piazza dimostra la difficoltà dell’attuale campionato DNA. Ad aumentarne il valore assoluto sono proprio le formazioni nelle retrovie: impossibile dimenticare gli exploit di coach Tinti con Mirandola (il cui successo più bello è comunque quello di aver riportato il basket giocato a Poggio Rusco) o l’attuale serie aperta di Recanati (unica a fare il “pieno” negli ultimi tre turni, giocando due volte in trasferta); discorso non dissimile vale per San Severo (specialmente per chi dovrà affrontare i gialloneri nelle loro tana), Perugia (due successi senza il bomber Poltroneri: chi li avrebbe pronosticati?) e Latina (il cui attuale roster garantirebbe una valida copertura assicurativa anche in chiave playoff). In definitiva, il notevole equilibrio tra tutte le contendenti (la stessa Torino ha faticato fino all’ultimo respiro per vincere sul campo di Perugia) e l’alto livello raggiunto anche da formazioni relegate alle posizioni di rincalzo, oltre che la formula del girone unico nazionale - dopo l’esperimento “americano” delle division - e il coinvolgimento delle ultime otto classificate nelle sfide per evitare le quattro retrocessioni in DNB (meglio si sarebbe potuto fare solo con i playoff a otto, portando all’apice la tensione e l’adrenalina per 16 squadre su 18) renderanno questo finale di stagione avvincente e imprevedibile fino all’ultima sirena. Per conoscere l’esito di questo campionato non ci resta che attendere i responsi dei campi, per il futuro del “nostro basket” possiamo solo avvalerci della sfera di cristallo. A spicchi, ovviamente…
Paolo Taddeo Commentatore DNA Sportitalia
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La parola ai numeri uno … Antonio Forni, Presidente PMS Basketball Torino Cos’è per Lei il basket? Il basket non è la mia professione, per cui conclusosi il ciclo Biella avrei potuto chiudere anche la mia avventura nel mondo della pallacanestro. Ma qualche settimana di astinenza ha rinfocolato la passione per lo sport più bello al mondo. La stima per il fondatore del progetto PMS Paolo Terzolo e la convinzione che la crescita del movimento cestistico debba partire dalle grandi piazze hanno fatto il resto.. Prima operavo in una piazza che ha espresso il massimo, sia in termini di risultati sportivi che di pubblico, rispetto alle proprie potenzialità. Attualmente presiedo una Società che pur militando in una categoria inferiore vuole riportare Torino ai fasti del passato e ha tutte le caratteristiche di solidità e di coesione per riuscire nel suo intento. Una sfida entusiasmante! Come state progettando il futuro? Sono tendenzialmente favorevole alla continuità. Al di là delle individualità talentuose abbiamo un gruppo meraviglioso e ben amalgamato: se qualcuno gioca sotto tono c'è sempre qualcun altro che compensa. Segno questo di grande coesione. Squadra dall'età media molto giovane, eppure matura per mentalità e comportamento. Il Progetto ideato e realizzato da Paolo Terzolo non guarda al mondo giovanile come ad un mero semenzaio finalizzato al mercato, ma ne fa l'asse portante della politica della pallacanestro. Quanto alla seconda domanda, posso rispondere che abbiamo di fatto già inserito in prima squadra anche altri ragazzi, come ad esempio i fratelli Antonietti, che hanno condiviso la panchina con i nostri campioni sin dalla preseason. Gli ingredienti per vincere? Si vince innanzitutto tenendola nella giusta considerazione. Il nostro obiettivo primario rimane la promozione, ma non per questo snobbiamo la Coppa Italia. Da un lato quindi non siamo alla ricerca spasmodica del trofeo da conservare in bacheca e preferiamo quindi non alterare ritmi ed equilibri del campionato, dall'altro rappresentiamo una capitale europea dello Sport ed abbiamo il dovere etico di lottare sempre e di dare sempre il meglio di noi stessi.
Gaetano Lombardo, Presidente PLM Castelletto Ticino Come e quando è nata la Sua passione per il basket? Sono appassionato di basket fin dall'infanzia, sport che ho anche praticato per 3 anni. Nel 2007 c'è stata la voglia e l'esigenza di riseminare un terreno che, come quello di Castelletto, cestisticamente parlando, è molto fertile e quindi ho messo a disposizione la mia passione per lo sport. Esiste il calcio che è uno sport da signori ma giocato da animali, esiste il rugby che è uno sport da animali ma giocato da signori ed esiste il basket che è uno sport da signori giocato da signori. Come vede Castelletto nei prossimi anni,quali sono gli obiettivi a lungo termine? Non è facile tenere in piedi un'azienda come è a tutti gli effetti una squadra di pallacanestro in un momento storico così difficile ed in un paese molto piccolo rispetto ad altri. L'impegno quotidiano di ogni elemento però ci permette di guardare avanti fiduciosi con l'obiettivo di preservare il valore sportivo che si è creato e si sta creando, considerata la nostra posizione in classifica ma anche il nostro progetto di giovanili. Le energie che vengono impiegate sono tante ma non sono mai abbastanza, ed anzi, è fondamentale che le istituzioni e tutte le realtà che ruotano attorno alla pallacanestro si rendano conto che una sinergia attiva e completa non solo costituisce le fondamenta di tutta l'attività cestistica, ma permette di essere ancora più ottimisti. Un pronostico... sulla vostra Coppa e il vostro Campionato? Parlando della Coppa Italia, guardo le statistiche e viene facile dire che la favorita è Torino. Noi siamo una squadra "pazza", con modi di giocare in casa e in trasferta molto differenti, ma credo che si possa anche essere un pochino presuntuosi dicendo che a volte non siamo secondi a nessuno per quello che riusciamo a dimostrare. Dal punto di vista razionale direi Torino, ma il cuore ed il carattere mi portano verso la mia squadra anche perché in fin dei conti è una partita secca aperta ad ogni risultato. Il campionato è ancora lungo, ci aspettano sfide molto difficili contro avversarie dirette e la classifica è molto corta. In estate pensavate di riuscire a fare una squadra così competitiva o è stata una sorpresa anche per loro? Ci siamo affidati ad un direttore d'orchestra esperto e di valore come è Garelli, quindi era auspicabile se non addirittura logico quello di riuscire ad avere qui elementi validi ed importanti che riuscissero ad esprimere un buon basket. Siamo dovuti intervenire per riequilibrare la squadra quando sono venuti meno alcuni giocatori per infortunio, cosa che può averci fatto perdere un po' di ritmo perché ai nuovi innesti è lasciato del tempo per inserirsi, ma adesso sembra tutto superato.
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La parola ai numeri uno … Alessandro Lorusso, Presidente Olimpia Basket Matera Innanzitutto presidente, quest'anno l'Olimpia ha puntato su un coach come Benedetto e team ad alto livello, gli sforzi fatti dalla società, sono stati ripagati? Come società ma soprattutto come presidente e main-sponsor mi sono posto l’ascesa di un obiettivo, il salto di categoria in una disciplina così seguita sul territorio quale quello lucano. Abbiamo quindi costituito un roster tale da poter raggiungere la Legadue Silver, e la seconda posizione vuol dire la conferma di quanto ci eravamo prefissati. Quali sono gli obiettivi vista la seconda posizione, che vuol dire play-off? Come già detto la conferma della categoria, poi si può sperare nella Legadue Gold… ma ora dobbiamo concentrarci sull’obiettivo iniziale della società, e cioè la promozione in Legadue Silver. Cosa vuol dire partecipare a questa competizione finora mai disputata? In un momento così difficile per l’economia nazionale, ma soprattutto per quella locale,della zona, ci vogliono sempre più energie per le attività produttive . E Il raggiungimento delle finali di Coppa Italia è un traguardo a cui si è arrivati anche grazie al aiuto del pubblico, che si è avvicinato sempre più ai ragazzi: noi come tutte le altre squadre speriamo di poterla vincere, scrivendo una nuova pagina di questa società, che ormai non è più una matricola, e può già vantare una lunga storia. Per Matera questo è un traguardo storico, ma per il Presidente che valore assume? Noi siamo ormai da dieci anni in questa categoria, e dopo annate in cui ci siamo fatti le ossa, partecipiamo con entusiasmo a questa competizione, sperando che facendo bene qui, nelle prossime partite di campionato, quelle decisive, ci sia sempre più gente al PalaSassi: è il pubblico il nostro sesto uomo, spesso ci ha aiutato a vincere, ed è il pubblico che vogliamo coinvolgere nel nostro futuro, nella vita della società.
Salvatore Moncada, Presidente Fortitudo USD Agrigento Presidente, che sensazioni prova vedere la Sua squadra per il secondo anno consecutivo protagonista in un palcoscenico importante come la Final Four di Coppa Italia? Per me è sicuramente motivo di grande orgoglio. Questa stagione ci sta regalando emozioni che, sinceramente, non erano messe in conto. E il fatto di regalare per il secondo anno consecutivo questo spettacolo ai nostri tifosi, mi rende felice e fiero del lavoro svolto dalla Fortitudo. Da cosa nasce il Suo amore per la pallacanestro? Il mio amore per la pallacanestro nasce tanti anni fa. Mi è sempre piaciuto questo sport e i miei figli hanno seguito questa passione. Quando poi le possibilità economiche della mia azienda me l'hanno permesso, ho assunto la presidenza della Fortitudo, diventando unico sponsor. Capite bene che non è facile in questa terra svolgere un'attività a questi livelli, ma noi ce la mettiamo tutta. Oggi abbiamo una squadra che sta disputando per il secondo anno consecutivo le Final Four di Coppa Italia, vantiamo un s ettore giovanile che fa parlare di sé nell'ambiente siciliano, e lavoriamo in un palazzetto di nostra proprietà, con annessa foresteria. Il tutto senza alcun contributo. Insomma, l'amore c'è e mi sembra che sia abbastanza chiaro. L'aspetto sociale del basket è stato da Lei ribadito come mission della Moncada Solar. E' soddisfatto dei risultati ottenuti? Oggi attorno alla Fortitudo c'è un ambiente eccezionale: abbiamo intere famiglie che seguono la squadra, insieme a centinaia di giovani che tifano con entusiasmo e fervore. Tra minibasket, settore giovanile e prima squadra, nelle nostre strutture (e non solo) si allenano oltre cinquecento persone, tra bambini e atleti professionisti. Con un progetto avviato già lo scorso anno, ospitiamo le scolaresche di Agrigento che non dispongono di una palestra per far svolgere ai bambini l'attività fisica prevista nell'orario scolastico. L'aspetto sociale, mi chiede? Alla luce di questi risultati, non posso che essere soddisfatto. Può anticiparci quali saranno i programmi nell’imminente futuro per la Moncada Agrigento? Quale è il Suo sogno? Intanto pensiamo a questa stagione: vogliamo concentrarci a concludere nel migliore dei modi questo campionato che finora ci ha regalato grandi emozioni. Il futuro? Posso dire che il gruppo Moncada continuerà sicuramente il suo impegno nel territorio con la pallacanestro, sia dal punto di vista sociale che da quello agonistico. Il sogno è sicuramente quello di portare ad Agrigento la pallacanestro dei grandi livelli. Ma per questo ci vuole molto lavoro. Come abbiamo dimostrato negli anni, a noi piace stare "con i piedi per terra". Ma allo stesso tempo siamo pronti ad affrontare le avventure che incontreremo nel nostro cammino.
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Manital Torino #
Nome
Anno
Altezza
Ruolo
4
Fiore Ares
1994
1,90 m
Playmaker
Rispetto alla formazione che lo scorso anno conquistò contro Omegna la finalissima, piena di 5 Parente Daniele 1978 1,91 m Playmaker giocatori esperti ma troppo 6 Tommasini Claudio (Q) 1991 1,93 m Playmaker stagionati per tenere poche 8 Baldi Rossi Filippo (Q) 1991 2,07 m Ala/Centro settimane dopo la battaglia play9 Evangelisti Marco (Q) 1994 1,98 m Guardia/Ala off, la PMS di oggi è un cantiere 11 Baldasso Lorenzo 1995 1,90 m Guardia ambizioso, incastonata in un 12 Sandri Daniele 1990 1,97 m Ala progetto triennale che con il 13 Gergati Lorenzo (Q) 1984 1,90 m Guardia nuovo Presidente Antonio Forni 14 Viglianisi Kenneth 1992 1,93 m Guardia (già attivo nel basket con una 16 De Angelis Alessandro 1994 2,00 m Ala/Centro piemontese di prestigio, del calibro di Biella), punta alla Lega A 18 Wojciechowski Jakub (Q) 1990 2,14 m Centro in tre anni. Il tutto però con passi 20 Conti Francesco 1983 2,07 m Ala/Centro ponderati, calibrati, senza strappi, Coach STEFANO PILLASTRINI e con l’occhio rivolto al futuro. Ecco quindi il senso di una politica che accoglie tutti, e tiene conto di chi nel passato ci ha creduto: emblematico il passaggio di consegne tra ZeroUno (che resta tra i partners) e il nuovo arrivato Manital, battezzato pochi giorni fa. Ecco il senso della rinuncia al ripescaggio in Legadue, l’arrivo di un coach come Stefano Pillastrini, una garanzia di esperienza con tanti anni di A ed Europa alle spalle, quindi la costruzione di una formazione giovane, vincente, con tanti prospetti. Ne è nato un mix stupendo anche se completamente nuovo, e che ha trovato subito carattere, dinamismo e continuità, registrando un rullino di marcia impressionante in campionato. Leadership incontrastata sul piano dei punti e della costanza, PalaRuffini ancora oggi imbattuto, Torino fa leva soprattutto sull'agonismo e sulla rapidità. C’è profondità all'attacco, e soprattutto dal perimetro con la vecchia volpe Evangelisti e lo scuola Virtus Tommasini, mentre è stato confermato Daniele Parente, ottimo difensore, e giusto contrappeso all’enfant prodige di casa Benetton Daniele Sandri, che per crescita e carattere saputo subito fare breccia nel cuore dei tifosi gialloblù. Sarà merito delle sue stoppate, della sua grinta in difesa, delle sue incursioni in attacco, tutte qualità di primo piano per un giovane di belle speranze che interpreta la pallacanestro in modo “totale”. La vera chicca però sta tutta nella batteria dei lunghi, in assoluto la migliore in DNA grazie a Pippo Baldi Rossi, maturato nel suo biennio a Perugia, Francesco Conti, altro senatore, e poi il titano polacco Kuba Wojciechowski. Anche lui svezzato nella marca biancoverde, idolo in tutte le rassegne giovanili del continente, ha prestanza fisica e mano dolcissima: difficile trovare difetti o marcatori che lo limitino davvero. E’ lui il simbolo di questa squadra, fino ad oggi vincente. Per definizione.
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Manital Torino Precedenti di rilievo nelle Coppe LNP 2008/2009: Coppa Italia C Dilettanti, Final Eight, Potenza, Quarti di Finale - Casa Azienda Moncalieri vs U.C. Piacentina 77-93 2009/2010: Coppa Italia B Dilettanti, Final Eight, Foligno, Vittoria - Pall. Moncalieri S.Mauro vs U.S. Recanati 74-64 (superata in semifinale Piacenza per 62-61) 2011/2012: Coppa Italia DNA, Final Four, Castellanza, Finale – ZeroUno Torino vs Paffoni Omegna 52-57 (superata in semifinale Napoli per 77-53)
La situazione POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 1a (28 punti, 14 V – 3 P) POSIZIONE ATTUALE: 1a (46 punti, 23 V – 4 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: CASTELLETTO TICINO
I precedenti vs Castelletto Ticino 3a ANDATA: TORINO – CAST.TICINO 81-71 (Wojchechowski 23, Baldi Rossi 16, Ranuzzi 20, Pazzi 18) 3a RITORNO (22a): TORINO – CAST.TICINO 74-60 (Wojchechowski 26, Tommasini 17, Ranuzzi 13, Simoncelli 12)
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Dietro le quinte di Torino con … Coach Stefano Pillastrini Chi teme maggiormente tra le contendenti al titolo? Si tratta di ottime squadre, Matera è l’unica che finora ci ha battuto. Castelletto ha Prelazzi che è indubbiamente un giocatore di grande valore, Agrigento con l’acquisto di Chiacig che considero un campione, si è ulteriormente rafforzata. Sono tutte squadre di primissimo livello è per noi un ottimo test, siamo molto contenti di partecipare. Come ci si prepara a partite da dentro o fuori? Influisce sul modo di allenarsi? Noi siamo una squadra che ha l’obbiettivo di crescere, di migliorare. E’ un processo quasi mai graduale, ma che si realizza a volte un po’ “a step”: a periodi molto positivi si alternano talvolta altri in cui si raccoglie di meno, dove si lavora intensamente ma non si riescono ad ottenere i risultati sperati. In quei momenti magari la squadra sta ancora metabolizzando il lavoro, bisogna comunque andare avanti a testa bassa senza lasciarsi abbattere. Il fatto di giocare delle partite secche è un aspetto che ancora non conosciamo, in allenamento non poniamo tanto l’accento su questa problematica, piuttosto ci preoccupiamo di curare attentamente tutti i dettagli dal lato tecnico tattico e di arrivare all’appuntamento nelle condizioni migliori. State giocando una stagione fin qui straordinaria .Come può ancora migliorare la Pms? Il salto di qualità più grosso lo dobbiamo fare migliorando la nostra continuità : alterniamo momenti in cui realizziamo break importanti ad altri in cui li subiamo. Credo comunque che la continuità per una squadra come la nostra che ha tanti giocatori che possono essere protagonisti sia un obiettivo raggiungibile. Quali sono gli ingredienti per creare un gruppo vincente? Ci sono aspetti mentali sicuramente : l’abitudine all’agonismo, l’essere squadra, saper sacrificare gli obiettivi individuali per il risultato, componenti senza le quali non si può creare nulla. Ci sono poi altri aspetti quali l’atletismo, il talento che sono altrettanto decisivi, importantissima è la preparazione che deve esaltare i punti di forza e mascherare i difetti. Stiamo lavorando per cercare di crescere senza trascurare il lato motivazionale. Abbiamo sin qui un buon vantaggio ma siamo giovani, gli avversari sono ben attrezzati e niente è scontato, dobbiamo proseguire lavorando senza sederci sugli allori.
Daniele Sandri – La stella Sei un giocatore completo che può interpretare diversi ruoli. Come curi in allenamento questa tua “malleabilità” di giocatore? Non è che la curo più di tanto è una qualità che sin dai tempi delle giovanili mi è stata trasmessa. Gli allenatori mi hanno sempre schierato dall’1 al 4 ed io ho imparato ad interpretare i diversi ruoli cercando di essere utile alla squadra. E’ una cosa che mi viene quindi naturale a cui sono abituato. Hai vissuto con la maglia della Benetton la finale vinta della Coppa Italia nel 2007.Per vincere una competizione con gare senza appello che cosa serve? Ci vuole mentalità, nelle gare ad eliminazione diretta il pronostico lascia il tempo che trova : è tutta una questione di testa, di chi regge di più mentalmente e fisicamente. In più ci sono poi gli aspetti della panchina, chi ha una rosa più ampia è in vantaggio ma è strategico amministrare bene le rotazioni. Mi ricordo in finale contro Siena eravamo sotto di 13 punti, siamo riusciti nell’impresa di una straordinaria rimonta culminata con il canestro della vittoria finale di Soragna. Ciò significa avere mentalità e saper “essere sul pezzo” fino all’ultimo secondo. Il segreto è appunto il carattere e la determinazione. Qual è il giocatore (della Benetton o in generale) che in passato ti ha insegnato di più, od a cui vuoi ispirarti? A Treviso ho avuto la fortuna di vivere la pallacanestro con i migliori campioni. Il mio primo anno in Serie A, un periodo in cui giocavo poco ho potuto apprezzare Soragna e Mordente che erano due senatori eccezionali. Matteo in particolare mi ha insegnato molto, il suo comportamento nelle situazioni, la sua carica, la sua cattiveria agonistica sono stati per me un esempio di come si deve interpretare la pallacanestro. Dove si vede Daniele Sandri tra due anni? Quali sono i tuoi obiettivi? Tra due anni devo essere in massima serie, perché il mio obiettivo è giocare tra i migliori. E’quello il mio habitat, dove mi piace stare, competere e confrontarmi. Cercherò di giocarmi bene tutte le mie carte per vedere quello che riesco ad ottenere.
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SBS Castelletto Ticino Dopo un anno travagliato con la salvezza conquistata all’ultimo respiro 4 Minoli Tommaso 1994 1,85 m Playmaker la SBS Castelletto Ticino ha saputo 5 Bolzonella Federico (Q) 1984 1,84 m Play/Guardia rimboccarsi le maniche e con un gran 8 Ferè Matteo 1996 1,79 m Guardia lavoro è riuscita a mettere insieme 9 Marusic Andrea 1989 1,98 m Ala una squadra altamente competitiva. 11 Simoncelli Alexander (Q) 1986 1,88 m Playmaker L’obiettivo iniziale era quello di 12 Damiani Nicolò 1990 2,02 m Ala/Centro entrare nella prossima lega Silver ma 13 Pazzi Marco 1979 2,03 m Ala/Centro grazie ad un filotto di vittorie ora la 14 Sanguinetti Giacomo 1990 1,81 m Playmaker banda di coach Garelli andrà a Cecina 15 Ihedioha Francesco (Q) 1986 1,96 m Ala a giocarsi la Coppa Italia, senza 16 Ranuzzi Alex (Q) 1986 1,95 m Ala trascurare la possibilità di mantenere la posizione per giocarsi i play-off. I 18 Prelazzi Franco (Q) 1979 2,05 m Centro risultati parlano chiaro, 14 vittorie e 55 Ceron Marco 1992 1,95 m Guardia 10 sconfitte, ma è in casa che il Coach LUIGI GARELLI bilancio è altamente positivo, tra le mura del “PalAmico” infatti l’hanno spuntata solo Mirandola e la capolista Torino mentre Matera (seconda in classifica) ha pagato dazio, ora i giallo-blu stanno affrontando un piccolo periodo di flessione soprattutto in trasferta dove non vincono da quattro turni ma i presupposti per proseguire su questa strada ci sono tutti. Il roster iniziale è stato modificato solo per necessità, gli infortuni di Marusic e Pazzi hanno infatti aperto le porte in riva al Ticino a Marco Ceron e al ritorno dell’ex Prelazzi, con il primo in rapida crescita e il secondo subito competitivo. Il mix tra giovani e “vecchi” è molto interessante in un team capace di infiammare il proprio pubblico a suon di triple ma anche di arrivare alla schiacciata spettacolare, del resto non ci si poteva aspettare altro da nomi come Bolzonella, Ranuzzi e Ihedioha (solo per citarne alcuni). #
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SBS Castelletto Ticino
Precedenti di rilievo nelle Coppe LNP Stagione 2001/2002, Coppa Italia di B d’Eccellenza, Ottavi di finale, Castelletto Ticino – Vigevano 67-67; 64-71 (battuta ai Sedicesimi Casale Monferrato 70-83; 86-65) Stagione 2003/2004, Cotta Italia di B d’Eccellenza, Finale, Castelletto Ticino – Rieti 67-69 (battuta in Semifinale Montegranaro 80-77; 83-71)
La situazione POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 4a (22 punti, 11 V – 6 P) POSIZIONE ATTUALE: 4a (30 punti, 15 V – 11 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: TORINO
I precedenti vs Torino 3a ANDATA: CAST.TICINO – TORINO 71-81 (Wojchechowski 23, Baldi Rossi 16, Ranuzzi 20, Pazzi 18) 3a RITORNO (22a): CAST.TICINO - TORINO 60-74 (Wojchechowski 26, Tommasini 17, Ranuzzi 13, Simoncelli 12)
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Dietro le quinte di Castelletto con … Coach Gigi Garelli Un bilancio sulla stagione fino a questo momento, cosa è andato e cosa no? Per fare un bilancio è ancora presto, di solito aspetto fine stagione visto poi che l’obiettivo che abbiamo è chiaro fin dall’inizio, ossia arrivare tra le prime dieci per fare la Silver il prossimo anno, se poi dovesse arrivare qualcosa di più tanto meglio. Paradossalmente su certe cose siamo andati meglio all’inizio che adesso, questo è spiegabile con il fatto che abbiamo dovuto fare dei cambi in corsa a causa degli infortuni. Per quanto riguarda ciò che non è andato bene diciamo che soprattutto negli ultimi due mesi in trasferta abbiamo un po’ subito, alti e bassi fatali magari anche con squadre forti abbiamo comandato le partite per lunghi tratti ma poi abbiamo avuto dei black out che ci sono costati la sconfitta. Come si può fermare Torino e chi temi di più? Noi abbiamo giocato due volte con loro e abbiamo perso, sicuramente non è facile perché sono una squadra che ha trovato una grande chimica soprattutto nella seconda parte della stagione, nella prima parte si sono forse basati di più sulla loro forza offensiva ma poi sono diventati fortissimi anche a livello difensivo. Il loro segreto è, a parte naturalmente l’allenatore, la possibilità di avere under di livello assoluto che partendo in quintetto permettono a Conti e Parente di subentrare e dare minuti importanti anche a livello di esperienza, Sandri è veramente un sesto uomo di lusso, un jolly. Come si ferma sinceramente non lo so perché se lo sapessi l’avrei già fatto nei due precedenti, noi giocheremo la nostra partita come abbiamo fatto anche in campionato, ogni partita comunque ha la sua storia. Qual è stata la tua partita più bella da allenatore? E’ difficile da dire, ma dal punto di vista emotivo sono molto affezionato a gara 4 che abbiamo giocato con Vigevano nel 2009 contro Latina ossia la serata che poi è valsa la promozione, dopo la nascita di mia figlia è stato il giorno più emozionante della mia vita. Prima parlavi dei giovani di Torino, ma cosa ci dici dei tuoi giovani (Ceron, Damiani, Sanguinetti)? Per quanto riguarda Sanguinetti e Damiani, che sono con noi dall’inizio, è stato un processo di alti e bassi come succede spesso per i giovani però credo che abbiano saputo dare un buon apporto anche quando abbiamo avuto problemi di infortuni oppure di stop di qualche giocatore. Per quanto riguarda Ceron è un giocatore dal talento offensivo cristallino, è chiaro che come tutti i giovani ha il difetto un po’ della continuità ma comunque si è distinto nell’ultima partita anche a livello difensivo.
Federico Bolzonella – La stella Sei contento di aver scelto Castelletto? Dove può arrivare la squadra? Sono assolutamente contentissimo, visto anche come stiamo andando, per quanto riguarda la squadra io penso che possa arrivare dove vuole perché abbiamo le potenzialità per battere chiunque come del resto possiamo perdere con chiunque se non giochiamo con la giusta concentrazione e l’intensità che abbiamo mostrato per molte partite quest’anno. Cosa ti piace dei metodi di coach Garelli, sia in allenamento che in partita? Gigi è una gran persona e lo dimostra anche in allenamento, al di la di trovarmi bene con il suo modo di intendere la pallacanestro abbiamo idee molto simili, quasi mai ci sono state delle volte nelle quali mi sono trovato ad essere in disaccordo con la sua idea di gioco. Il fatto che sia una brava persona anche in campo stimola noi giocatori a dare sempre tutto e a giocare anche per lui. Qual è l’avversario più forte che hai mai marcato nella tua carriera da giocatore? Il giocatore più forte che ho mai incontrato, ma che non ho marcato perché quella partita non l’ho giocata, è sicuramente Spanoulis dell’Olympiacos tra l’altro nella scorsa stagione dove ha vinto l’Eurolega, è il giocatore più immarcabile che abbia mai visto. Non fa delle sue doti fisiche il suo punto di forza, ma ha velocità e un gran talento, mi dispiace non averlo marcato. In vista della coppa Italia, cosa pensi del match con Torino? Personalmente sono contento di incontrare Torino perché non abbiamo nulla da perdere, loro in questa stagione hanno perso solo quattro partite dimostrando la loro forza e legittimando il primo posto, secondo me noi abbiamo il grande vantaggio di giocarcela a viso aperto. Se dovessimo perdere sappiamo che non ci può dire niente nessuno quindi sappiamo che possiamo solo fare bene, chi ha da perdere sono loro, sono loro che devono temere noi.
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Bawer Matera Il gioco degli incastri era riuscito perfettamente in campagna 5 Vico Carlos Sebastian (Q) 1986 1,92 m Play/Guardia acquisti ed è risultato anche 7 Iannuzzi Antonio (Q) 1991 2,08 m Centro migliore del previsto al giudizio 8 Rezzano Massimo (Q) 1982 2,05 m Ala del campo. Ventisei giornate e 9 Sillimbani Jacopo 1986 2,04 m Ala/Centro ventiquattro partite hanno 10 Vitale Andrea (Q) 1981 1,99 m Ala certificato la bontà delle scelte fatte in campagna acquisti da 12 Cozzoli Marcello 1990 1,88 m Guardia parte di una Bawer che non ha 15 Samoggia Matteo 1990 1,98 m Ala mai preso incondizionatamente 16 Smorto Antonio 1995 1,92 m Guardia un giocatore, prediligendo il suo 17 Cantone Carlo (Q) 1985 1,85 m Playmaker inserimento ottimale all’interno 19 Grappasonni Cristiano 1972 2,04 m Ala/Centro di un contesto che ne esaltasse 20 Giuffrida Antonio 1974 1,88 m Guardia le doti individuali. Il lavoro estivo Coach GIOVANNI BENEDETTO ha seguito una precisa strada tracciata da coach e staff tecnico, con un roster in cui ogni giocatore fosse complementare ad un altro, dimostrando appieno quanto buone siano state tutte le intuizioni della società materana. Il tutto condito dal lavoro certosino e quotidiano di coach Giovanni Benedetto, in grado non solo di dare un volto ed un’anima a questa squadra, ma anche di rendere protagonisti tanti giocatori che in Dna o anche al piano di sopra avevano avuto un ruolo solo da specialisti della categoria: ne è uscito un secondo posto finora inaspettato, per una squadra costruita apposta per la Lega Silver e che ha sempre reagito con grande orgoglio alle saltuarie battute d’arresto (solo una volta tre sconfitte di seguito) maturate nel corso della stagione. Gioco corale, spirito di sacrificio ed assenza di protagonismo sono le chiavi di una stagione che ha messo in mostra la capacità di tanti presunti primi attori della categoria di rinunciare ad un ruolo da leader per mettersi al servizio della squadra, con grande disponibilità a passarsi la palla e, soprattutto, a dare sempre tutto in difesa, cosa non per forza necessaria per giocatori di grande personalità. La stessa panchina, a volte giudicata troppo corta, ha specie ultimamente dimostrato di fornire un importante contributo quando le sono stati affidati minuti e responsabilità importanti ed è sicuramente una qualità fondamentale da portarsi in dote in una stagione ancora lunga ed in un prevedibile playoff con due turni al meglio delle cinque partite. Un punto in comune con l’avversario Agrigento: sei vittorie esterne per entrambe (le migliori dopo Torino) non le metteranno in difficoltà nel giocare in campo neutro. #
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Bawer Matera Precedenti di rilievo nelle Coppe LNP Stagione 2006/2007, Summer Cup LNP, Girone 7, 3° posto (vs Brindisi, Sant’Antimo & Gragnano) Stagione 2007/2008, Summer Cup LNP, Girone G, 3° posto (vs Potenza & Brindisi)
La situazione POSIZIONE GIRONE D’ANDATA: 2a (26 punti, 13 V – 4 P) POSIZIONE ATTUALE: 2a (36 punti, 18 V – 9 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: AGRIGENTO
I precedenti vs Agrigento 11a ANDATA, MATERA – AGRIGENTO 48-57 (Vico 11, Grappasonni 10, Quarisa 10, Anello 7)
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Dietro le quinte di Matera con… Coach Giovanni Benedetto Coach, l’Olimpia ha puntato su di Lei e su un buon team per cercare un salto di qualità e di categoria: gli sforzi fatti sono stati ripagati? La Coppa Italia è meritata perché partecipano le prime quattro del campionato: noi ancora oggi siamo tra queste, e per noi è un premio. Eppure voglio sottolineare che questo successo, prima che sugli atleti importanti, si è costruito su persone importanti in cui credo fermamente e su progetti curati da uomini su cui si può contare. Coach, che obiettivi si pone vedendo la seconda posizione della Bawer nella griglia play-off? Raggiungendo e difendendo il secondo posto, stiamo facendo un vero e proprio miracolo sportivo: non toccando il budget che la società ci ha messo ha disposizione, e più basso ad esempio rispetto quello di Torino che ci è avanti, il secondo posto intanto vuol dire Legadue Silver, ed è il nostro traguardo stagionale. Poi è chiaro che step by step possono spuntare altre occasioni per vincere e migliorarsi, noi ci proveremo. Che differenza trova nel partecipare a questa competizione con Matera e che vuol dire partecipare con altre squadre? A Latina ho partecipato come prima in classifica, e come quest’anno andavano le prime quattro al girone d’andata. Vedendo tuttora la top four, Torino, Agrigento e Castelletto sono ancora lì, confermando la loro forza e quindi hanno meritato di arrivare in coppa. Trapani, Latina e Matera hanno in comune il budget più basso rispetto ad altre società. Matera sta portando avanti un progetto e sono onorato di esserne protagonista; sulla stessa lunghezza d’onda vedo Torino, e come Matera ha delle idee, si punta sulle persone in cui credo e non sui sogni. Come pensa di affrontare Agrigento ulteriormente rinforzatasi con l'arrivo di Roberto Chiacig? Chiacig ha un palmares invidiabile, basta dire il suo nome. Ha vinto un europeo nel ’99 e fatto bronzo nel 2003, c’è poi l’argento olimpico nel 2004, i campionati italiani con Siena, è uno dei giocatori più forti, indiscutibilmente . Noi guardiamo invece in prospettiva, puntando su giovani come Iannuzzi e poi abbiamo il capitano Grappasonni che ha avuto qualche problema ma che noi abbiamo voluto aspettare perchè conosciamo il suo valore sia umano che tecnico.
Cristiano Grappasonni – La stella Cristiano Grappasonni è alla sua quarta stagione nella città dei Sassi: ora è qu a parlare della bella stagione della sua Bawer, della cui storia recente è stato protagonista assoluto di ogni vicenda, dai playoff quasi sfiorati due anni fa al secondo turno dei playout dell’anno scorso, per arrivare a questa prima Coppa Italia. La qualificazione matematica, ottenuta a Perugia prima di Natale, lasciò tutti abbastanza indifferenti e concentrati sulla gara con Torino. Come ci arriva, invece adesso, la Bawer? Non sono d’accordo con chi dice che la Coppa non valga niente, non ci credo perché tutti poi in realtà vogliono fare bella figura. E poi è un importante test nel bel mezzo della fase finale del campionato che soprattutto ci permetterà di mantenere il ritmo gara e giocare per i due punti, evitando di stare fermi una settimana. Anche perché, come spesso ci è successo, sono stati proprio i turni di riposo i nostri principali avversari. E poi giochiamo una partita che vale l’accesso alla finale contro una squadra cui faremo visita sette giorni dopo in campionato. E’ un ulteriore motivo per rimanere decisamente concentrati. La Bawer arriva alle Final Four con lo stesso secondo posto di fine girone d’andata. E’ anche il giusto premio per una stagione fin qui eccellente. Si, stiamo disputando un campionato importante e crediamo di aver messo alle spalle il nostro momento no, superandolo con la forza del gruppo e con la difesa, quelle che in tutta la stagione sono sempre state le nostre armi migliori. Abbiamo la sensazione che durante questa stagione, sia quando abbiamo vinto che nel caso in cui siamo usciti sconfitti, siamo sempre stati “padroni” della nostra sorte e responsabili di essa, facendo e disfacendo a seconda delle situazioni. Però siamo fiduciosi, perché siamo nuovamente in crescita anche da un punto di vista fisico. Questa qualificazione è un risultato storico… E’ un giusto premio e riconoscimento anche per gli sforzi della società e dei nostri tifosi, da sempre nostro grande sostegno. Anche per questo motivo oltre che per noi stessi, dobbiamo onorare una Coppa che siamo ben contenti e privilegiati a giocare, nella quale la posta in palio è alta e la partita con Agrigento vale la finale.
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Moncada Agrigento La Fortitudo Moncada Solar Agrigento, all’inizio del 5 Anello Giuseppe 1988 1,88 m Playmaker campionato Dna 2012/2013 6 De Martini Daniele (Q) 1984 1,87 m Playmaker si presenta da matricola con 7 Mian Fabio (Q) 1992 1,97 m Guardia/Ala buona parte del roster con cui ha dominato il torneo 8 Di Simone Giancarlo 1987 1,98 m Ala/Centro Dnb 2011/2012. Oltre alla 9 Moruzzi Alfredo 1980 1,93 m Guardia riconferma della guida 10 Di Viccaro Vincenzo (Q) 1984 1,92 m Guardia/Ala tecnica, affidata all’esperto 11 Quarisa Andrea 1992 2,03 m Centro Franco Ciani coadiuvato 12 Chiarastella Albano (Q) 1985 2,00 m Ala dall'assistente Luigi Dicensi, ai nastri di partenza del 13 De Laurentis Quirino 1992 2,06 m Ala/Centro torneo in corso, dei 14 Giovanatto Michele 1981 2,03 m Ala/Centro 19 Brown Xavier 1991 2,01 m Guardia/Ala giocatori protagonisti della stagione precedente nel 20 Chiacig Roberto (Q) 1974 2,10 m Centro roster siciliano fanno parte: Coach FRANCO CIANI Il play Giuseppe Anello, le guardie Paolo Mossi e Vincenzo Di Viccaro; le ali Michele Giovanatto, Xavier Brown, Albano Maximo Chiarastella e Giancarlo Di Simone. In aggiunta ai riconfermati, in estate arrivano nella Città dei Templi l’esperto play Daniele Demartini ed i giovani Fabio Mian, Andrea Quarisa e Rino De Lauretiis. Alcuni giorni prima che iniziasse il campionato, la società siciliana ha dovuto sostituire Chiarastella, per un infortunio subito durante una amichevole precampionato, con l’ala Riccardo Castelli con contratto fino al 30/11/2012. Inoltre, a dicembre è arrivato da Ostuni, in sostituzione di Paolo Mossi trasferitosi per motivi personali in Piemonte, la guardia Alfredo Moruzzi. Ma il colpo grosso viene messo a segno dal ds Cristian Mayer negli ultimi giorni di febbraio: a far parte della squadra del Presidente Moncada arriva un ex Nazionale e pluricampione: Roberto Chiacig. Ottimo e sorprendente il cammino della franchigia siciliana nel torneo fin qui disputato. Terzi in classifica con 30 punti frutto delle 15 vittorie, 7 ottenute on the road, e chiuso in bellezza un 2012 da incorniciare con la vittoria a Lucca, la squadra di coach Ciani ad inizio 2013 ha subito un calo di rendimento riportando cinque sconfitte nelle sette partite giocate nei primi due mesi dell’anno, interrotte dalle importanti vittorie esterne di Perugia e Chieti. Ma il mese di marzo lo inizia alla grande con due successi nelle ultime tre partite, lanciandosi al meglio per queste finali. #
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Anno
Altezza
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Moncada Agrigento I precedenti nelle Coppe LNP Stagione 2011/2012, Coppa Italia DNB, Final Four, Castellanza Vittoria, Fortitudo Agrigento vs Pall. Ferrara 2011 73-58
La situazione POSIZIONE GIRONE D’ANDATA : 3a (22 punti, 11 V – 6 P) POSIZIONE ATTUALE: 3a (30 punti, 15 V – 11 P) AVVERSARIO IN SEMIFINALE: MATERA
I precedenti vs Matera 11a ANDATA, AGRIGENTO – MATERA 48-57 (Vico 11, Grappasonni 10, Quarisa 10, Anello 7)
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Dietro le quinte di Agrigento con… Coach Franco Ciani Coach Ciani, la Sua squadra ha navigato costantemente nella parte alta della classifica. Era ciò che si aspettava? Sicuramente ci aspettavamo di fare una stagione positiva nella prima metà del nostro campionato. E’ chiaro che nel girone di andata siamo andati anche oltre quelle che possono essere state le aspettative normali. Poi, abbiamo avuto il mese di gennaio, che ci ha riportato un po' con i piedi per terra. Credo, però, che il rendimento e la qualità del gioco espresso dalla squadra sono stati sicuramente molto interessanti; forse meglio di quanto in molti potevano aspettarsi. Quali sono gli ingredienti necessari per ottenere questi risultati? Siamo partiti dal gruppo dell'anno scorso, abbiamo cercato di inserire dei giocatori, anche e soprattutto giovani di qualità, preservando l'atteggiamento mentale e comportamentale nei confronti della squadra. Dall'altro lato, invece, c'è tanto lavoro, tanta sperimentazione, tante ore in palestra e quindi la volontà e l'impegno di costruire passo dopo passo un gruppo che anche tecnicamente fosse omogeneo. Dopo la conquista della Coppa Italia Dnb della passata stagione, la Fortitudo Moncada Agrigento, da matricola del torneo di Dna, si presenta alla Final Four di Cecina. Con quali propositi? Con quello di essere "il Pierino della situazione". Siamo quelli meno accreditati, meno titolati e meno attesi. Cercheremo quindi di fare lo "sgambetto" alle prime della classe, quelle costruite per vincere Coppa Italia e campionato. Ci proviamo: è un tentativo stimolante, interessante, un motivo per tentare di ergersi un po’ a protagonisti in una manifestazione importante come la Coppa Italia. Nell’estate 2011 ha sposato il progetto del Presidente Salvatore Moncada accettando di allontanarsi dal Suo Friuli per allenare la Fortitudo Agrigento. Una valutazione sull’esperienza fin qui vissuta nella Città dei Templi? Assolutamente ed abbondantemente positiva. Società seria, capace di programmare, di mantenere i propri impegni e di farlo con grande serenità. Ambiente eccellente per lavorare, ottima sinergia con tutti. Una delle migliori esperienze professionali della mia carriera, sicuramente.
Vincenzo Di Viccaro – La stella Vincenzo, dopo aver conquistato la Coppa Italia nella passata stagione, affrontare con gli stessi colori la competizione per il secondo anno consecutivo, cosa significa per Te e per i Tuoi compagni? Sicuramente è motivo di orgoglio e fa tornare in mente la bellissima stagione passata compresa la parentesi "Coppa Italia". Questo però è un anno nuovo: squadra nuova e obiettivi diversi. Incontreremo in questo torneo squadre fortissime, noi saremo lì e ci metteremo anima e cuore per fare la nostra figura e dimostrare che Agrigento c'è. Sarà comunque un'esperienza che ci servirà ad acquisire quella maturità in più, utile per il resto del campionato dove negli scontri diretti l'esperienza farà la differenza. Come avete vissuto i momenti chiave dell'anno sportivo? Sopra ogni aspettativa abbiamo fatto un girone di andata meraviglioso. Abbiamo lavorato bene e dimostrato di essere una di quelle squadre da battere di questo campionato. Poi, dopo la pausa natalizia, tutti già parlavano di "tracollo". Io l'ho definito semplicemente un calo, quel calo che tutte le squadre (chi più, chi meno) hanno avuto fin qui. Avevamo perso un po' della nostra fiducia e ora ce la siamo ripresa. Ma la strada è ancora lunga. Dobbiamo essere bravi nel lavorare giorno dopo giorno, provare a portare a casa tutti gli scontri diretti e porsi come obiettivo che ad Agrigento non si passa facilmente. Alla luce dei risultati fin qui acquisiti quali squadre ritieni le più titolate a contrastare la corazzata PMS Torino? Torino è sicuramente la squadra più forte di questo campionato: fisicità e talento la distinguono. A volte sapere di essere più forte ti rende vulnerabile. Alcune squadre sono state brave a capirlo e hanno dimostrato che nessuno è imbattibile. Matera è una di quelle squadre che ha le carte in regola per metterli in difficoltà. Potrei fare altri nomi. Agrigento per esempio? Perché no, compresa Agrigento. Rimango comunque dell'idea che i nostri obiettivi debbano essere altri. Bisogna dimostrare di saper battere tutte le altre dirette concorrenti prima di poter pensare in grande.
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Le quattro grandi … alla lavagna del coach Manital Torino Squadra "regina" della regular season, i piemontesi arrivano a questa Final Four con tutti i crismi della favorita. In attacco: La "lunghezza" delle torri Wojciechowski e Baldi Rossi produce quasi 30 punti per sera, giocatori entrambi con mani educate, atletismo e mobilità, vengono innescati dalle serie di pick and roll centrali giocati da Tommasini che sta disputando una stagione di assoluto livello. Poche uscite blocchi per Evangelisti ma comunque produttività come sempre altissima per l'esterno toscano, cui si aggiungono gli spunti di Gergati e la versatilità di un Sandri pienamente ritrovato dopo l'infortunio. Pick and roll e post basso il pane offensivo dei torinesi. La difesa: Uomo contro uomo quasi sempre per coach Pillastrini che chiede molta pressione sulla palla e conseguente anticipo sui primi passaggi, a questo la qualità fisica degli aiuti a centro area dei lunghi e l'esperienza della coppia Parente - Conti aiuta a far quadrare il cerchio. Sul coach: Il palmares da solo basta per dare qualità alla figura di coach Pillastrini: 3 Euroleghe disputate, 1 finale di Coppa Italia di A1, più volte ai play off in A1, vincitore 3 volte della Lega2, 2 volte delle B1 e di un titolo Juniores.
SBS Castelletto Ticino I piemontesi sono una delle squadre più "frizzanti" del campionato, esprimono una pallacanestro divertente e corsaiola sulla spinta del duo Simoncelli – Bolzonella. In attacco: Attaccano spesso di prima intenzione sfruttando la verve di Simoncelli e Bolzonella, l'atletismo di Ihedioha e Ranuzzi e la Versatilità tecnica di Pazzi. Molti pick and roll in transizione, spesso ad "uscire". A metà campo le priorità sono i pick and roll centrali di Simoncelli, le uscite per Bolzonella e le ricezioni in post basso per Pazzi, bravo a punire aprendosi nel mezzo angolo. Particolari sono gli isolation in post basso per Ranuzzi quando gioca da 3 che sa essere un fattore in avvicinamento. Attenzione alle raffiche di Ceron che possono spaccare in 2 qualsiasi partita. La difesa: Simoncelli garantisce pressione sulla palla ed un'incredibile capacità di saper passare sopra il blocco sulla palla, Ihedioha e Ranuzzi possono reggere sia piccoli veloci che giocatori più pesanti fisicamente garantendo efficacia nei cambi. Qualche spruzzata di zona ma la difesa a uomo rimane il must dei piemontesi. Sul coach: La vittoria di un campionato di B2, uno di B1 ed il premio come "allenatore dell'anno in Lega2" nel 2010 impreziosiscono la carriera di Luigi Garelli, coach di comprovata esperienza.
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Le quattro grandi … alla lavagna del coach Bawer Matera Seconda forza del campionato, gli uomini di coach Benedetto hanno uno dei quintetti meglio assemblati e più solidi dell'intero panorama. In attacco: Principi di Princeton offense nel gioco base, le armi dei materani sono i pick and roll giocati da Cantone, un vero specialista nell'innescare i compagni e nelle soluzioni in uscita blocchi di Vico e Vitale. Pericolosissimo il 4 Rezzano, capace di sfuriate dall'arco sia in pick and pop che in uscita blocchi "speciali", ma bravo anche in post basso a racimolare punti d'esperienza. Il giovane Iannuzzi sta confermando quanto di buono era stato visto nella cavalcata di Ferentino, rivelandosi un giocatore di post basso pericoloso e sempre pronto nella rollata sul pick and roll. La difesa : Panchina "corta" ed importanza del quintetto ha forzato coach Benedetto a cercare soluzioni diverse approntando zone pari e dispari alla bisogna con una piccola predilezione per la 1-3-1. Matera è comunque squadra molto preparata tatticamente sui particolari di squadra degli avversari che va incontrando di volta in volta. Sul coach : Pochi dati bastano per dare una dimensione del valore del coach: vincitore 2 volte consecutivamente del campionato di A dilettanti, assistente della nazionale A di coach Recalcati... Giovanni Benedetto!
Moncada Solar Agrigento Il team siciliano sta disputando un ottimo campionato e dopo un leggero momento di crisi è tornata la squadra rognosa e quadrata di sempre. In attacco: Squadra con grande fisicità, può attaccare l'area come nessuno grazie alla presenza di uno specialista del post basso come Chiacig, ma anche Moruzzi è un esterno che sa giostrare bene in avvicinamento. La capacità di saper fare bene tutto di Chiarastella garantisce qualità ad un quintetto che ha in Di Viccaro uno dei migliori tiratori del campionato ed in De Martini un propulsore importante. attenti a Mian che sembra aver trovato finalmente quella continuità che potrebbe farne un prospetto di interesse assoluto. La difesa: La difesa dell'area è la parte forte dell'impianto tattico dei siciliani... Togliere canestri in avvicinamento e vincere la guerra a rimbalzo permette agli uomini di coach Ciani di pensare ai play off e ne fanno un avversario indigesto per chiunque. Sul coach: Allenatore giramondo con esperienza in tutte le categorie sia da vice che da capo allenatore, il coach friulano Franco Ciani ha vinto due volte la B2 e due volte la B1.
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Presentiamo le sfide …
E' la formazione da battere, sa giocare sull'entusiasmo, se la si lascia sfogare è devastante. Le frecce nell'arco di Pillastrini sono poi molteplici, tutte potenzialmente letali, la panchina è lunga e può permettersi un ampio turn over schierando sempre molta qualità e soluzioni dal perimetro. Infine l’entusiasmo dei giovani, su tutti Sandri e Wojchechowski: è il primo obiettivo stagionale, loro possono raggiungerlo da protagonisti. Formazione praticamente imbattibile nella stagione regolare, è ancora un incognita negli scontri diretti: quest'anno ha già vinto due volte contro Castelletto (81 - 71, 74 60 ) Agrigento (92 - 71, 70 - 64), ma ha perso nettamente contro Matera (81 - 69), e faticato con la pericolosa out-sider Omegna. Inoltre, mentre lo scorso anno era fondamentale l'apporto dei senatori, quest'anno si presenta con un gruppo "svecchiato" e quindi più emotivo, se messo in difficoltà contro avversarie più esperte potrebbe subire maggiormente il contraccolpo. Attenzione quindi ai falli di Kuba e Baldi Rossi, in campionato spesso Pillastrini è costretto ad alternarli.
Castelletto gioca contro Torino in un match che la vede sfavorita, ma il fatto di essere outsider permette a Bolzonella e compagni di giocare senza il peso di dover vincere per forza e senza pressione si sa che tutto può succedere. Nell’ultimo incontro tra le due squadre la partita è stata pressoché in equilibrio fino all’infortunio di Pazzi, sarà quindi importante vedere l’impatto alla partita del suo sostituto Prelazzi; guardando poi le statistiche stagionali, sembra si svolga un match nel match tra le due compagini: con 1942 punti segnati i ticinesi sono il secondo attacco della lega subito dopo Torino (1974 ma con una partita in più), ma il punto di forza degli uomini di Garelli sta nel non dipendere da un solo realizzatore come dimostrano i sei giocatori in doppia cifra di media, sette aggiungendo l’infortunato Pazzi. Discorso quindi a parte per Federico Bolzonella, che ne ha giocate tantissime di partite di questa importanza, la sua esperienza può essere fondamentale, se poi è in serata.. Wojciechowski è dominante nel suo ruolo nonostante l’età, se prende fiducia per Castelletto sono dolori. Coach Pillastrini può pii contare su dei ricambi di sicuro affidamento, la SBS dipenderà anche dalle prestazioni dei vari Caron, Damiani e Sanguinetti, sicuramente dotati ma soggetti ad alternanza di rendimento. Torino infine difende forte, le palle perse possono diventare un problema per Castelletto, serve massima concentrazione.
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Presentiamo le sfide … La Bawer difende meglio di Agrigento (69.8 contro 70.9) ma soprattutto segna di più (72.8 contro 72.3). Una prova difensiva secondo le abitudini potrebbe quindi essere la chiave per il successo. L’Olimpia tra l’altro può sfruttare la maggiore esperienza di alcuni uomini per gare di questo livello. Da curare infine il difficile accoppiamento difensivo di Agrigento con Vico.
La relativa panchina più corta (utilizzo effettivo più che effettiva capacità di stare in campo) rispetto ad una squadra che ha sempre ruotato in maniera stabile tutti e dieci gli uomini. Il roster più corto impone inoltre una distribuzione di maggiori responsabilità tra meno giocatori e la necessità che quasi nessuno di essi possa “toppare” la gara. Infine da fronteggiare l’entusiasmo di una matricola che gioca la seconda coppa di seguito. Da verificare tutto l’impatto di un campione navigato come Chiacig.
L’impatto di Roberto Chiacig è stato fenomenale. 13,3 punti, 60% dal campo, 3 falli e 2 assist a partita, l’ex asso della Nazionale e di Siena non ha offerto soltanto un valore aggiunto registrato dai numeri, ma una consapevolezza della tattica che si è riflessa sul gioco e nella tenuta a rimbalzo. I precedenti con le altre pretendenti sono poi confortanti: due delle tre affrontate in trasferta, e in condizioni ambientali non facili, la Moncada ha dimostrato che con un pubblico in poppa (ci sarà anche quest’anno l’esodo bianco-azzurro), la formazione di Ciani non ha nulla da invidiare alle altre del lotto Final Four. Sorpresa infine per chi li conosceva meno, ma frutto di un lavoro tutto basato sulla fiducia per Ciani, Agrigento ha un’insospettabile profondità: e più che alle bocche di fuoco abituali e da quintetto, attenzione a ragazzi terribili come De Laurentiis e Anello, che realizzano con alte percentuali, passando per l’ex oggetto misterioso Xavier Brown, finendo con Andrea Quarisa, meno arrembante dello scorso anno ma sempre pronto a ricordare a tutti il suo grande talento Partiamo dal precedente poco attendibile ma anche plausibile contro Matera: partita brutta, nervosa, con basse percentuali e i principali protagonisti poco in vista, nulla esclude che si possa arrivare ad un finale punto a punto. Qui conteranno i valori dalla lunetta (peggiori per la Moncada) ma soprattutto la gestione dei possessi, con ben 20 perse di media rispetto alle 12 dei sassesi di Benedetto. Ci sono quindi le percentuali dalla distanza, con la Moncada che accusa un 32% scarso contro il 38% circa della Bawer, e nessuno dei titolari supera il 36, con Fabio Mian. L’aggressività difensiva va infine spesso fuori controllo, specie quando con quasi 34 falli a partita rischi bonus, o uscite premature eccellenti; Matera sa gestirsi meglio sul piano dei falli, con appena 24 chiamate di media, anche questo sarà un banco di prova per la compagine sicula.
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Un occhio alla DNB Acmar Ravenna È un dominio in lungo e in largo quello che la Acmar Ravenna sta esercitando sul girone B di DNB. I romagnoli, che nel loro roster hanno ereditato gran parte della truppa che l’anno scorso salvò Santarcangelo in DNA, ci hanno messo 5 mesi per arrivare alla prima sconfitta stagionale, quella rocambolesca sul neutro di Cervia contro Ancona, ma non paiono mostrare cedimenti di sorta. Un incidente di percorso, quello contro i marchigiani, tutt’altro che casuale, arrivato nell’unica partita saltata in stagione dal playmaker titolare Eugenio Rivali, metronomo e principale artefice dei successi giallorossi. Per lui parlano le cifre: 10,6 punti, 4,7 assist, 4,2 recuperi, 3,7 assist, 5,7 falli subiti. La fragilità della squadra in sua assenza non è però passata inosservata nella dirigenza, che ha deciso di affiancare a Rivali Fabio Bastoni, ex Rovereto, che darà una mano in cabina di regia liberando da tali oneri i vari Bedetti (top scorer giallorosso a 15,1 punti di media), Cernivani e Penserini, che potranno concentrarsi sulla fase realizzativa. Sotto canestro, Amoni, Broglia e Cicognani stanno facendo il vuoto, combinando fisicità e talento nelle giuste dosi. La sfida contro Corato in semifinale si annuncia stellare.
VS Basket Nord Barese Ha dominato il campionato dall’inizio e negli ultimi incontri sta faticando a trovare i risultati che ad inizio stagione arrivavano senza tanta fatica; la BNB, nuova arrivata nel panorama cestistico, raccoglie l’eredita del l’Asd Ruvo di Puglia Basket e del grande bacino di pubblico che avrebbe potuto avere. La squadra realizzata è di livello alto, quasi da DNA: la cabina di regia vede un mix fra Ruvo e Corato, difatti la coppia di play comprende Daniele Merletto e Mauro Stella. Il primo, classe 1992, ormai segue i passi del coach Giulio Cadeo assicurandogli buon rendimento, mentre Mauro Stella è nuovo per il coach ex Varese ma anche lui sta giocando una buonissima stagione. Nei ruoli di guardia ci sono due giocatori extra-lusso per la categoria: Giancarlo Palombita, ex Ruvo di Puglia, ha iniziato la stagione in ritardo per problemi fisici ma si è ristabilito ben presto e ha ripreso a soffiare sulle sue pistole da pistolero portando punti preziosi per la truppa cadeiana. Affianco a lui l’altra stella Leonardo Zaccariello, leader della squadra in campo e fuori. Precedentemente al ritorno di Palombita, è stato impiegato Marco De Angelis, giovane guardia passata da Latina che ora si trova ai margini delle rotazioni benché abbia destato buone impressioni. A completare il reparto esterni un altro grande, grandissimo ex coratino ed espertissimo giocatore nonché profondo conoscitore della pallacanestro; il panchinaro di lusso Diego Ismael Onetto che i coratini ricorderanno con molto piacere, al contrario dei ruvesi che lo ricordano con “odio” sportivo visti le numerose battaglie tra Ruvo e Corato in cui ha fatto sempre notare tutto il sua valore. Sotto le sue attenzioni due buoni prospetti: Daniele Toscano e Alessio Sabbadini. Anche Daniele Toscano proviene da Latina dove ha giocato con l’Under 19 e la DNA; Alessio Sabbadini, invece, è un ala cresciuta nelle giovanili di Varese che sta mostrando una crescita continua dimostrando che la fiducia che si ripone in lui è giustificata. Sotto canestro altri due super giocatori per la DNB: Diego Nahuel Corral passato da Molfetta dove è esploso letteralmente, un lungo con una buonissima fase verticale che difende bene l’aria e vicino a canestro, nella fase offensiva, è difficilmente marcabile. Infine, come ciliegine sulla torta, ecco anche Innocenzo Ferraro che ad inizio stagione ha stentato ma dopo poche partite ha mostrato e continua a mostrare il suo valore; “chiude” Andrea Ancellotti, lungo molto forte che sfrutta anche la sua altezza per intimorire gli avversari e, spesso, stopparli nei pressi del canestro.
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Un occhio alla DNB Royal Castellanza Il Legnano Basket nasce dalla fusione, iniziata come collaborazione nel 2000 e ufficializzata nel 2005, tra le due più grosse realtà cestistiche di Legnano: la Pallacanestro Legnano (nata nel 1966) e l´Olimpia Legnano (nata nel 1979). Dal 2007 in serie B nazionale, ha sfiorato la promozione per due anni di fila, perdendo la semifinale del nord-italia contro Piacenza nel 2010 e la finalissima all´ultima partita della serie con Vado Ligure nel 2011. La prima squadra rappresenta la punta dell´iceberg, e dopo la semifinale play-off persa lo scorso anno contro Lucca, l’attivissimo Presidente Tajana ha rilanciato la sfida all’eccellenza del dilettantismo nazionale con un roster rinnovato e ambizioso. Inseriti nel nuovo organico tanti tasselli di categoria superiore, da giovani come in primis il top-scorer Filiberto Dri (14,6 punti col 48% dal campo e 4,6 falli subiti) e poi Ricky Scomparin (rispettivamente ex Castelletto ed ex Omegna), uniti all’esperienza di campioni del calibro di Cristiano Masper (15,7 di valutazione col 57% dal campo in 26’), Federico Maiocco (il più utilizzato nelle rotazioni con quasi 33’ di media), l’ex nazionale Simone Cotani come sesto di lusso (9,2 punti e 5,2 rimbalzi in 20’ scarsi) e il confermatissimo Claudio Sacco, i biancorossi hanno lanciato anche, e con successo, il giovane classe ’91 Rambaldi, ala ex Crema, ma soprattutto Alessandro Corno, front-liner anomalo 21enne di Erba; completa le rotazioni, e con un discreto minutaggio un altro prodotto del vivavio come Alessandro Arui del 1992, circa 4 punti per lui in 14’ . Il tutto per una che fino ad oggi frutta un primo posto in classifica raggiunto faticando, per la zavorra di tanti infortuni, ma oggi difeso con le unghie e con i denti. Il primo filotto, decisivo per entrare nell’élite della classifica, è stato quello di sette vittorie dalla 4a alla 10a, di prestigio il successo per 78-77 contro Monticelli Brusati, che però si è rifatta domenica scorsa e contende oggi ai Knights la vetta del raggruppamento, a sei giornate dalla fine, e con un trend negativo di tre sconfitte nelle ultime quarto da arginare. Magari cominciando col vincere quella Coppa svanita in casa lo scorso anno sotto i colpi di Agrigento. Ma parlando di Legnano, non ci si può fermare qui. La società ha un grande seguito, con oltre 450 iscritti di tutte le età divisi in 10 squadre minibasket, 10 squadre giovanili, una squadra "master" amatoriale e la partecipazione a 25 campionati tra Fip, Uisp.
VS Elettromeccanica Cecina L’Elettromeccanica Cecina arriva da squadra organizzatrice, ma certo non intenzionata a fare da comparsa. 15° campionato consecutivo in DNB, con una escursione biennale anche in DNA ( allora B1 ) la formazione guidata dal confermato coach Campanella è attualmente in piena corsa per i posti playoff del girone B. Riconfermati della passata stagione i cecinesi DOC Maurizio Del Testa, capitano, e Francesco Fratto, per proseguire con Roberto Bertolini, ormai al quarto anno con la maglia rossoblù, e Tommaso Cappa. Quattro i nuovi: per Giovanni Bruni, play 32enne si tratta di un ritorno alla società che lo ha lanciato nel basket senior, dopo anni spesi in giro per lo stivale sempre con buoni risultati; il pivot Alessio Tessitori, lo scorso anno a Montecatini, affiancato al giovane livornese Salvadori, diciannovenne ma già esperto della categoria. Giovane anche Simone Rischia da Palestrina, che condivide con Bruni la guida della squadra. La rosa è stata completata come da Michele Fratto, Daniele Viti e Lorenzo Caroti. In corsa e per sopperire agli infortuni è stata aggiunta anche la guardia classe 1991 Roberto Marulli, nella scorsa stagione nelle file di Treviglio in DNA. Una formazione che è riuscita a ritagliarsi un suo spazio in un girone difficile che propone sia viaggi in Emilia Romagna e nelle Marche, che gli ormai classici derbies regionali ( ben 7 in questa stagione ) confrontandosi con realtà di città molto più importanti. Ed il risultato a questo punto, nonostante un leggero calo dovuto agli infortuni nell’ultimo mese, è un posto nella griglia dei playoff.
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RINGRAZIAMENTI La maggior parte delle fotografie utilizzate in questa guida sono di proprietà – o ricavate da fotografie di proprietà - di Basketinside.com*. Cogliamo la presente occasione per ringraziare tutti i fotografi di Basketinside.com (in particolare Galileo De Iudicibus, Roberto Linzalone, Marco Magosso, Calogero Montana Lampo, Alberto Ossola, Sonia Simoneschi) per l’eccellente lavoro svolto, senza il quale la realizzazione di questa guida non sarebbe stata possibile, al pari di quello compiuto con perseveranza e passione da Andrea Caputi, Michele Castronovo, Emanuele Di Lecce, Massimiliano Giudici, Davide Masiniero, Marco Pagliariccio, Matteo Viberti e Donatello Viggiano per introduzioni, interviste, presentazioni e schede relative ad ogni singola compagine partecipante. Fondamentale quindi l’apporto dei compagni d’avventura Massimiliano Agrip e Carlo Della Marianna in fase di impaginazione, cura grafica e messa in rete della presente guida, per la cui realizzazione ringraziamo vivamente la Lega Nazionale Pallacanestro (da cui sono stati tratti i loghi delle squadre partecipanti): il Presidente Fabio Bruttini, il Direttore Generale Giuseppe Gonella e l’Addetto Stampa Giovanni Di Luozzo, esempi di disponibilità nel corso di queste settimane.
Ulteriori e doverosi ringraziamenti per la cortesia dimostrata nella stesura della guida vanno rivolti: - alla società PMS Basketball nelle persone di Antonio Forni, Domenico Marchese, Stefano Pillastrini e Daniele Sandri; - alla società Olimpia Basket Matera, nelle persone di Francesco Calia, Giovanni Benedetto, Cristiano Grappasonni e Alessandro Lorusso; - alla società Fortitudo USD Agrigento, nelle persone di Franco Ciani, Vincenzo Di Viccaro, Salvatore Moncada e Silvio Schembri; - alla società Pallacanestro Lago Maggiore, nelle persone di Federico Bolzonella, Luigi “Gigi” Garelli, Gaetano Lombardo e Davide Riva.
Ringraziamenti conclusivi e indispensabili vanno infine indirizzati: - a coach Mattia Ferrari per la sua disponibilità e il suo concreto valore aggiunto; - al nostro affezionato lettore, amico e stimato collega Paolo Taddeo; - alla società Basket Cecina nelle persone di Elio Parietti e Marco Puccini; - al Comune di Cecina, nelle persone di Tiziana Fantozzi e Stefano Benedetti.
Una dedica speciale va destinata a Matteo Bertolazzi, che entrato nel cuore di tutti grazie al suo gioco entusiasmante, ma soprattutto grazie alla sua immensa umanità, merita quantomeno tutti gli sforzi valsi a realizzare questo lavoro: la Redazione DNA & Minors di Basketinside scende nel campo di quest’evento anche e soprattutto a lui, per aiutarlo a continuare a lottare. E rivederlo presto sui parquet di tutta Italia.
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