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PROUDLY MADE BY THOSE L A Z Y ITALIANS SINCE 1994
S TAT E A E 2
Intro. Le persone di talento meritano, secondo noi, una piattaforma di diffusione adeguata. Però quelli che hanno da dire le cose più interessanti, nuove e meno inquinate, sono spesso coloro che la piattaforma non ce l’hanno. Con le nostre collaborazioni cerchiamo appunto di dare vita alle loro idee. SpaghettoChild, dumb skateboards, Ciboh e Pink is Punk sono innanzitutto amici e hanno quell’approccio “selvatico” che a noi piace molto. L’intera collezione b a s t a r d ® PRIMAVERA-ESTATE 2009 e l’elenco completo dei rivenditori li trovi su b a s t a r d . it
4 bastard bowl 12 Vestiti per dumb 16 Cargo 18 Tetris effect 22 SpaghettoChild 26 Shorts 28 Estetica “all’osso” 32 Tops 34 Pink is Punk 38 Amen 40 Shirts 42 Ciboh 44 Lady 46 Lazy riders
A N T I C OV E R S T O RY ( t h e B a s t a r d i s t) GroS è la prova vivente che l’ignoranza è la madre di tutte le dottrine.
C re d iti Modelli Cheeste, Yari Copt and the Warriors, Amen, Damii, Giorse, IronP, Gianluca Mariani, Granji, Fabrizio Severino, Gianluca, Martina Medail, Astrid Carollo, Silvia Santagostino • Scarpe Vans @ vfc • Occhiali Electric • Fotografo Giuliano Berarducci • Contributi André Lucat, Mirai Pulvirenti, Filip Zuan, Nils Sveje, Canedicoda, dumb skateboards, SpaghettoChild, MayDay, Albo, Nico e Andrea@ Pink is Punk, La Pina, Ricky Fiorentini • Cover “Still wasted (again) and barred for life?” Jep con la t-shirt Fuck Nostalgia (cod. BSUMC186)
Qui a Milano, dove viviamo e lavoriamo, non ci sono mai stati molti posti dove skateare quando arriva l’inverno. L’idea di avere una struttura coperta girava già fin dagli inizi del progetto bastard. La vera occasione è arrivata quando, durante la ricerca di una nuova sede per gli uffici della nostra società (aka il COMVERT HQ), ci siamo imbattuti in un ex-cinema degli anni ‘40 con un volume di cubatura di 6600 mc! In quel momento abbiamo iniziato a progettare quella che sarebbe diventata per tecnologie utilizzate e modalità costruttive, una struttura d’avanguardia. Per noi bastard bowl. Non ci è mai passato per l’anticamera del cervello di chiedere a qualche costruttore di rampe di realizzare e venderci la nostra bowl (anche se in giro ce ne sono anche di molto validi). Doveva essere interamente progettata e costruita da noi: DIY (Do It Yourself). Foto di GIULIANO BERARDUCCI Parole di JEP e Marco Clozza
Il Progetto Quello che nessuno di noi si aspettava era una partecipazione così massiccia e costante di skateboarders locali e non, in tutte le fasi della costruzione. Sviluppata su un area di mt. 15x15, la bowl è alta mt. 1,85 con due hips, uno dei quali ribassato con loveseat a 1,50, una extension alta 2,50 e uno dei corners con elevator alto 2,10. Tutta con raggio di curva morbido di mt. 2,50. Oltre a queste particolarità, alcuni problemi di carattere esecutivo ed ergotecnico hanno reso più complessa la sfida progettuale: in primo luogo il fatto di non avere un piano continuo di appoggio e in secondo luogo l’impossibilità di montare un ponteggio per non interferire con la regolare attività di stoccaggio e spedizione merci di b a s t a r d .
â–´ Andrea Vecchi durante le fasi finali di montaggio.
Contrariamente alla consolidata tradizione che prevede la costruzione in opera, mediante l’uso di piccoli utensili (come il seghetto alternativo), interamente affidata ai futuri fruitori dell’opera, si è scelto di utilizzare un software per la progettazione (Rhinoceros rules!) in grado di inviare a macchine a controllo numerico tutte le informazioni necessarie per la produzione dei singoli pezzi.
Me ne avevano parlato. Ma io, naturalmente, non avevo capito. Allora ho messo le chiappette su un bell’eurostar e sono andato a controllare. La bastard bowl era soltanto un embrione, ma già vedere le “fondamenta” del mostro è stato uno shock totale. Non ci potevo credere, continuavo a ripetere a Jep: “voi siete pazzi!”.
Analizzate le bowl recentemente costruite, realizzate con solo legno, si è valutato di introdurre elementi in acciaio in grado di proporre un design avvincente. Tale scelta ha facilitato la connessione con la scaffalatura sottostante e risolto il problema dei parapetti di protezione.
Da quel giorno ho deciso di trattenermi a Milano per un po’ e documentare la costruzione della bowl. Sono passati diversi mesi e sono ancora qui, e direi che non me andrò per un altro bel po’.. L’HQ e il mostro mi hanno “invorticato”.
Le centine sono parte di telai bidimensionali costituiti da due elementi in legno lamellare da 60x600mm (opportunamente tagliati con specifico raggio di curvatura), un puntone (IPE 80) e un montante (IPE 80 calandrato). Tutti i pezzi sono collegati mediante bulloni e viti di diversa tipologia a seconda del carico e degli elementi da giuntare.
La bowl non perdona, ha già ferito diversi miei amici e a me ha portato via un legamento alla prima session!
Le singole centine sono vincolate le une alle altre mediante correnti in abete (sezione 140x60) che sono stati inseriti in opportuni incastri in corrispondenza delle superfici cilindriche e avvitati di testa nel caso delle superfici di rivoluzione.
Leggera. Veloce. Sospesa a dieci metri di altezza in un ex-cinema milanese. La bastard bowl è
Come per tutte le strutture in carpenteria, una stretta tolleranza esecutiva si è tradotta in un montaggio preciso indispensabile per la quanto di più bello ci prefabbricazione della superficie possa stare sopra un di scorrimento. magazzino L’intera bowl è stata suddivisa in tanti piccoli spicchi che con opportuni software e plug-in sono stati “spalmati” sul piano. Un bancale di pannelli in compensato di betulla da 6mm è stato trasformato in tre strati sfalsati che riproducono esattamente la superficie di progetto.
...
Il problema principale sono state le superfici di rivoluzioni e i loro doppi raggi di curvatura. In funzione del materiale, del suo spessore, della forza che si può imprimere anche con attrezzi inventati ad hoc (come il grande longherone), esiste una dimensione massima dell’elemento in grado di aderire alla sottostruttura e essere fissato senza sfondamenti. Dopo diverse prove si è giunti alla soluzione finale che tra un pannello e l’altro presenta fughe inferiori al mm, aspetto fondamentale per un perfetto scorrimento.
- Giuliano Berarducci -
Se dieci anni fa ci avessero chiesto come vedevamo il nostro futuro, tutti avremmo descritto un sogno piuttosto simile. Avere un posto nostro dove farci una skateata nel dopolavoro. Quando si dice che volere è potere. Koki di Studiometrico ha trovato dopo mesi di ricerca un cinema, che pur essendo enorme non aveva il tipo di spazio adatto a sistemarci una rampa, a meno di sacrificare il magazzino. Quando però mi hanno presentato l’idea di fare una bowl sopra la scaffalatura del magazzino ho capito tutto. Mi è subito tornata alla mente la costruzione della bowl di Lignano Sabbiadoro e il giuramento che avevo fatto sulla testa di Max Bonassi, appena terminata: non costruirne più. In matematica non sono fortissimo, ma due calcoli li ho fatti subito: La bowl di Lignano aveva solo tre corners ed era stata costruita per terra, non a 6 metri d’altezza! Mi stavano tornando gli incubi della costruzione infinita! Invece grazie al sistema innovativo che abbiamo utilizzato non è stato poi così un dramma, grazie ai tanti amici che sono venuti ad aiutare! Mi sentivo uno di quegli indiani che costruivano i grattacieli a Chicago negli anni cinquanta, camminare sulle travi del magazzino, prendere al volo il Bonassi che sta volando giù, boh, è stata una sensazione bellissima, la stessa che avevo vent’anni fa quando con Max costruivamo le prime strutture. Ecco perchè quando qualcuno ci viene a trovare per la prima volta gli facciamo subito vedere la bowl. Lo facciamo sempre con un certo orgoglio, consci che stiamo mostrando il nostro sogno divenuto realtà. - GroS -
Le modifiche e gli aggiustamenti in opera sono stati molto contenuti e da ciò ne è derivata la rapidità di montaggio. Anche per gli “addetti ai lavori” questa realizzazione è stata un’occasione di sperimentazione sia in termini di componenti che di tecniche di posa. L’esperienza e il contributo di singoli ha dato luogo a un’opera sentita come propria da molti. ◼
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▸ November coming fire. Giorgio Zattoni certifica la bastard bowl appena terminata con una session impressionante. Questo BS crail, fotografato da Giuliano Berarducci, ne è un esempio. Cose del genere non si vedono spesso.
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▴ Edo Paris, il commesso del bastard store, durante il colloquio per l’assunzione.
Dicembre 20 Dicembre 2007, via definitivo al progetto bastard bowl. Finita la progettazione al CAD in collaborazione con l’ing Marco Clozza di Atelier LC, partono i primi ordini per i vari componenti.
Marzo Arrivano i primi pezzi: viti, dadi, bulloni etc. da Fixing System. una scatola di 200 Kg. contenente 8200 pezzi! Queste sono solo le viti per la struttura, la pannellatura è esclusa…
Aprile Inizia la fase di montaggio al di sopra del magazzino. Viene montato un argano motorizzato per alzare i pezzi alla quota del flat bottom. Il fabbro che sta montando la struttura non a caso è anche alpinista!
Maggio
Giugno
Marcin Solecki si unisce alla crew per il montaggio delle assi sulle quali poggerà la struttura e le centine. Dopo quest’esperienza Marcin conseguirà la laurea in bowlogia.
Con il montaggio delle centine la bowl inizia a prendere forma.
Vengono montate anche le centine orizzontali.
Bruno, il magazziniere dj di bastard, sale ai piani superiori a controllare la situazione...
Il fissaggio dei supporti esterni per le reti richiede di lavorare sospesi a più di sei metri da terra.
Luglio
Agosto L’ossatura della bowl è terminata. Manca ancora la pannellatura, le reti e il coping. Intanto la gente inizia a studiare le linee migliori...
Settembre Vengono montate le reti di protezione esterne. L’illuminazione dell’area della bowl viene ridisegnata e gli angoli degli hips vengono scolpiti da blocchi di legno multistrato avanzati nella costruzione degli uffici… recycling rules!
Ottobre Il primo strato di pannellatura è posato utilizzando uno strumento costruito ad hoc e battezzato Il Longherone (grazie Nils @INODA+SVEJE, Andrea Paulicelli @mamadesignlab e Lorenzo Bini @ studiometrico!)…
Mentre la pannellatura occupa gran parte delle risorse, Anna si dedica alla pittura del Lefty, il pugno che verrà incastrato nell’estensione.
Finito il secondo strato di pannellatura Andrea Vecchi vuole essere sicuro che la bowl sia a norma. BS disaster alle 4 del mattino
24 Ottobre 2008, durante ONLYWOOD, la festa per l’inaugurazione del Comvert HQ, presentiamo a tutti la bastard bowl.
Per scurire il legno si usa il caffè (quello equo e solidale funziona meglio).
“ok va bene, continuiamo pure...”
Daniel Cardone apprezza l’opera in FS Flip
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Vestiti per dumb dumb skateboards non ha l’energia per fare questo e quello. E’ semplicemente una skate-company che fa tavole che spaccano gestita da skaters che sprecano un sacco di tempo a skateare. Ed è per questo che abbiamo preso in prestito le loro menti frivole per metterle al servizio del deprecabile mondo dell’abbigliamento dando vita alla prima linea di vestiti dumb skatebords. Foto di GIULIANO BERARDUCCI Parole di GIO “CANEDICODA” DONADINI
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alve a tutti, sono Gio/ Canedicoda, il grafico di dumb Skateboards. Ci sono e non ci sono, ma tra i molti impegni ritorno. Vedo la foto di Gio Grazzani coi baffi e scoppio a ridere. Ho sempre mille cose per la testa: grafica, musica, amore, amici... la vita è bella e piena. Con dumb mi sento libero, prendo le penne, schizzo un po’ di cose e a catena mi rimetto al computer, taglia, colora, incolla e le cose vengono fuori. Ho sempre tanto da imparare ed incontrare bastard è stata una bella novità. Le cose cresceranno o per lo meno noi matureremo agendo. Chissà, la consapevolezza è sicuramente importante... Però noi amiamo anche il semplice agire d’istinto e il Grazzani, simpatica scimmia dumb, d’istinto ci mostra il culetto. Ora per questa nuova collaborazione con b a s t a r d ® ho dato spazio all’istinto: provare! questo devo fare! Provare... Io fino ad ora ho fatto sempre un casino di t-shirt... Qui mi dicono che posso fare anche un jeans, una camicia, un maglioncino e forse un berretto, poi piu’ avanti una felpa, poi altri jeans, ect... Insomma qui le cose si fanno! E allora proviamo... mmn, vai!
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â–´ Il team dumb skateboards alla partenza del loro ultimo tour in Cina, che ci crediate o no!
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▾ Cosmic Sea. Camicia dumb, tessuto a micro linee tinto filo, in modal leggermente elasticizzato. Disponibile in Nero e in Viola (cod. BSUCC037) ▸ Dum-Jee. Jeans a vestibilità regular con inserto a contrasto sul carrè, bottone irregolare e laccio/ cintura disegnati da Canedicoda. Disponibile in Strenght (cod. BSUJN023)
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Mi metto a disegnare, così a raffica, dopo un po’ chiamo Gio Grazzani. (stile intercettazione trascriviamo la telefonata tra il Gio grafico in nero e il Gio Grazzani di dumb in grigio ndr) “Gio dove sei?” “Bella Gio, eeeeh, una fetta di dumb no, niente sto partendo per kateboards puro Berlino, poi entusiamo puro istinto rientro un attimo, devo vedere la gioviale e sereno dei bei mia ragazza che è incazzata nera, giorni che sono non ci sono mai, però insomma poi parto e andiamo su in Norvegia... sì, sì, sempre a skateare e sempre con il mio pandino e il sacco a pelo...” “Che bello bravo Gio, ma senti volevo chiederti cosa fare con bastard... cosa dici, facciamo i jeans?” “Sì, sì bbbbeella ma certo che sì, vai vai facciamoli!” “E Gio, cosa dici? facciamo una camicia o una maglia?” “vai vai vai facciamo tutto! facciamo tutto!!”
il mio confronto con
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sempre con gli skate-ormoni a mille. E allora ho provato, ho chiesto, ho disegnato, ancora e ancora, ho cercato di focalizzare e piano piano un po’ di cose son venute fuori. Il buon Andrea Vecchi, chief designer di b a s t a r d ®, poi è stato pacato, paziente e quasi ogni richiesta è stata quindi esaudita: bottone deforme nei jeans, laccio serpente a mo’ di cintura, inserti colorati, lavaggi effetto tritacarne, stampa interna nella camicia, fili viola e giallo, fili nero e verde, tutto su misura e tutto ad hoc! Gio, e ora?? dove te li stai skateando ‘sti jeans??? ◼
Ecco, così è il mio confronto con una fetta di dumb Skateboards: puro entusiamo, puro istinto gioviale e sereno dei bei giorni che sono. Sembra essere sempre primavera, 15
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Questo pantalone non è disegnato per delle femminucce! Da oltre 10 anni in campo al vostro fianco ogni giorno! Realizzato in tessuto rip stop 100% cotone lavato con pietre. Regolazioni con nastro sui fianchi e sul fondo. Taschino porta monete nascosto, sistema di bottoni a nastro, doppio strato di rinforzo dietro e sulle ginocchia, fodera e patte nascoste con stampa allover in plasticamo. Survival bag inclusa in ogni Cargo. Disponibile nelle varianti Verde muschio, Blue, Viola, Sabbia, Verde Militare, Nero e Cargo Camo nelle varianti Desert e Jungle. (cod. BSUPL050)
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Tetris Effect
L’espressione effetto tetris si riferisce a un comune fenomeno psicologico per cui una attività che richiede un alto livello di attenzione può influire in modo incongruo sui processi di pensiero, le immagini mentali e i sogni di coloro che vi si dedicano per lungo tempo. Prende il nome dall’omonimo videogame dove chi gioca per lunghi periodi di tempo può essere portato a ragionare involontariamente sui modi di “impilare” oggetti del mondo reale, come le confezioni che vede sugli scaffali di un supermercato o gli edifici di un quartiere. Foto di Gros Parole di Albo
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na delle cose più affascinanti dello skateboard che spesso sfugge all’occhio della maggior parte delle persone è che c’è molto di più rispetto ad una manciata di manovre, una tavola di legno ed una buona dose di equilibrio. Uno degli aspetti più interessanti, insieme alle arti visive è sicuramente quel processo mentale che porta ogni skateboarder ad alterare la percezione della realtà che lo circonda e vivere il contesto urbano in modo completamente differente rispetto alle altre persone. Là dove molti vedono in una panchina un semplice oggetto su cui sedersi, uno skateboarder vede molto di più: ne controlla con attenzione la superficie sottostante, ne misura la rincorsa e ci vede un trick. Il tetris effect è un po’ anche questo: un’alterazione della percezione che si manifesta nella mente di chi dedica la propria attenzione ad una pratica “ripetitiva” in modo continuato. Quello che succede ad ogni skateboarder guardandosi attorno in ogni angolo della città. 18
Non cercare di capire cosa stanno facendo! Hubba checking
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Partendo da questo concetto abbiamo chiesto a sette artisti provenienti da esperienze diverse di realizzare un artwork da applicare su una tavola da skateboard utilizzando lo stile e la tecnica a loro più congeniali. Abbiamo chiesto loro anche di documentare per quanto possibile il processo logico e produttivo dietro al loro lavoro così da proporlo, stampato
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1. Paper Resistance
Vive e lavora a Bologna. Ha pubblicato numerose illustrazioni per Inguine Magazine. Ha esposto alla galleria Mirada di Ravenna, al RAM di Bologna e al Maffia Club di Reggio Emilia. Ha esposto al Festival Babel di Atene. Ha illustrato la grafica Paper Resistance.
2. vivaUltra
Nato e cresciuto a Milano. Ha esposto al Maffia di Reggio Emilia e per la Shoplift Gallery di Londra. Nel 2009 è stato pubblicato nel catalogo INK01 “Internationl Rally Illustration”. Ha illustrato il video di skateboard Hello,People! e l’album dei Gazebo Penguins “The name is not the Named”.
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su un booklet, insieme alla tavola da loro realizzata. Paper Resistance, vivaUltra, Mauro Gatti, Lorenzo Fonda, Tommaso Gorla, Mirai Pulvirenti e Todd Bratrud sono i sette artisti che abbiamo selezionato.◼
T-shirts Tetris Effect non è solo skateboards, ogni grafica è stata applicata su una t-shirt bastard®, trovi tutte le t-shirt su w w w.b a st a rd .i t
Skateboards Realizzate in acero canadese in 5 differenti misure: 7.625” - 7.75” - 7.875 - 8.0” - 8.125”, con shape diversi. Disponibili in quantità limitata. Per disponibilità e info visita: w w w.m a yd a yd i st.com/ a rti stseri es/
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Dal 2007 è membro di Flyapart. Ha Illustrato la grafica vivaUltra. w w w.v i vau lt r a. it
3. Mauro Gatti
Originario di Brescia, vive e lavora a Milano. Art director per Mutado. Ha realizzato illustrazioni per Nike, MTV, Nickelodeon e Disney. Ha illustrato la grafica Gatti. w w w. t he br a in b ox. c om
4. Lorenzo Fonda
Nasce e vive Modena. Lavora come regista per Paydirt pictures a Santa Monica, California. Ha realizzato Megunica, un documentario sull’artista Blu, ambientato in sudamerica. E’ autore di numerose grafiche di b a s t a r d ® fin dai primi tempi. Ha illustrato la grafica Cember. w w w. c er b er o le s o. it
5. Tommaso Gorla
Vive e lavora a Verona. Ha esposto alla 45° mostra di illustra-
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zione di Bologna e alla galleria Limited di Milano. Ha illustrato la grafica Gorla. w w w. t omm a s og or la. c om
6. Mirai Pulvirenti
Nasce a Catania da padre siciliano e madre giapponese. Fino al 2008 vive e lavora a Roma come fotografo. Collabora con le principali riviste di skateboard italiane ed europee. Lavora come fotografo freelance nel campo della moda e della pubblicità. Ha illustrato la grafica Hires.
7. Todd Bratrud
Originario del Minnesota, vive in California. Grafico storico e autore del logo Consolidated skateboards. Alcune delle sue grafiche sono pubblicate su Disposable, libro sulle skateboard graphics. E’ fondatore di Teenage Runaway Urethane, company di ruote per skateboards. Ha illustrato la grafica Bratrud. t he s k a t e b o ar dm ag. c om / b log s / t o d d- br a t r u d
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Bratrud. T-shirt 100% cotone manica corta. Disponibile in Nero, Bianco e Giallo (cod. BSUMC180) Mikro. Berretto in cotone, reversibile con logo ricamato. Disponibile in Nero e in Rosso (cod. BSXCL093)
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Spaghetto Child
SpaghettoChild è il progetto che dal 2000 unisce l’operato di Gianluca Mariani, Diana Manfredi e della Spaghetto Crew. In questi anni SpaghettoChild ha autofinanziato produzioni video ed iniziative legate al mondo dell’arte, della musica e dello skateboard. Foto di Andrè Lucat Parole di gianluca mariani
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o sempre desiderato realizzare una linea di abbigliamento il più semplice possibile; così quando b a s t a r d ® mi ha dato questa occasione ho deciso di mixare alcune cose che mi piacciono da sempre e che fanno parte del mio quotidiano. Ovviamente in primis c’è lo skateboarding.
Da sempre ho uno strippo per tutti i tipi di camouflage. Pur essendo totalmente contro guerre e militarismi vari, sono pieno di giacche, teli, pantaloni e altra robaccia mimetica di tutti i tipi e periodi.
Infine ho deciso che alcuni particolari della linea Spaghetto potevano essere ispirati a qualcosa che ci tiene compagnia sempre... la birra!
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▴ Simone aka Maradona Baffoni, Gianluca aka The Boss Mariani, Aika Lucat e Sergio aka Stevie Bergum Rota Nodari, all’interno dello SpaghettoVan!
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◂ Idle. Pantalone Chino S p a g h e t t o C h i l d™. Vestibilità relaxed. Tessuto comfort leggermente elasticizzato. Tasca portalattine e bottone “tappo”. Disponibile in Marrone e in Grigio (cod. BSUPL059) anche nella versione bermuda Idle Short
(cod. BSUPC036).
▴ SCL Coach. Giacca antivento S p a g h e t t o C h i l d™. Reversibile, stampa “beercamo” in un lato e ricamo SC sull’altro. Disponibile in Nero/Verde e in Nero/Giallo (cod. BSUGL053). ◂ Timberlamb. Pagina a fianco, camicia S p a g h e t t o C h i l d™ vestibilità Lazy, tessuto tintofilo “buffalo”. 100% cotone.
Skateboarding, Camouflage e Birra, attorno a questi tre punti ruota l’intera collezione SpaghettoChild. Ad esempio nella SCL Coach, la giacca reversibile di Spaghetto, le “macchie” del lato camo fuoriescono da lattine di birra. Per bilanciare con un po’ di sobrietà l’altro lato è completamente nero se non per un piccolo omaggio a San Francisco città che porto nel cuore da sempre. Mi basta pensare alla scena dell’Embarcadero dei primi anni 90, una vera rivoluzione per il mondo dello skateboarding! Sia il pantalone Idle che la camicia Timberlamb sono ispirati all’abbigliamento da lavoro: e come un pantalone da lavoro classico ha varie tasche porta-attrezzi, il mio ha nell’interno della tasca posteriore un pratico porta lattine estraibile! go skate... fast and fueled! ◼
Disponibile in Verde e in Giallo (cod. BSUCM010).
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â–¸ 01. Amazon pantaloncino cargo (cod. BSUPC019)
02. Amazon Camo
pantaloncino cargo (cod. BSUPC018) 03. Wales bermuda (cod. BSUPC033) 04. Vagrant pantaloncino loose fit in denim (cod. BSUPC028) â–ž In questa pagina, Axis pantaloncino corto gessato (cod. BSUPC018)
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Estetica "all'osso"
Ricky Fiorentini è l’autore del teschio bastard®. Bisogna beccarlo al volo e sfruttare ogni singolo suo tratto perchè vale oro. Così abbiamo pensato di dedicare queste pagine al nostro teschiatore di fiducia. Foto di giuliano berarducci Parole di RicKY Fiorentini Dai teschi tracciati nelle grotte sepolcrali del paleolitico a quelli che ornavano gli altari paleocristiani, dai 'memento mori' della pittura, ai 'Jolly Rogers' con tibie sventolanti sulle bandiere dei pirati, fino alle grafiche odierne, agli utilizzi nel rock e nella moda... il teschio è un elemento ricorrente nell’iconografia dell’uomo, fin dai suoi albori - di sicuro cioé molto prima che Alexander McQueen scoprisse che aveva rivitalizzanti proprietà anche sulle vendite delle sue collezioni. Con un background simile, si capisce perché nell'immaginario collettivo evochi innumerevoli 28
suggestioni, fatte di misteriose simbologie, macabri rituali oppure al contrario, vere e proprie rinascite... Insomma, se ne potrebbe tranquillamente parlare per ore. Io però la vedo in modo molto più semplice, istintivo. Perché ho scelto il teschio? Banalmente, penso sia un bel oggetto da disegnare. Forse perché è come fosse il nocciolo della testa, e quindi della mente umana, liberata da tutta la simbologia accumulata nel corso dei secoli... e ridotta all'osso.
▴ Ricky Fiorentini | Teschio su tela
Una sera del 1996 io e Jep eravamo rimasti in ufficio in compagnia di Ricky Fiorentini che quel pomeriggio ci era venuto a trovare. Ricky aveva già lavorato con noi fin dall’inizio con le grafiche delle tavole DAMAGE 1994-95 e SWEETGUN 1995-96 oltre che per le maglie PUNK e DR. ZNOW. Volevamo che spremesse ancora un po’ della sua arte per delle grafiche, ma quel giorno non era in vena e siamo rimasti tutto il tempo a chiacchierare sconclusionatamente. Ad un certo momento Ricky esclama: ”S’è fatto tardi, devo andare!” e Jep: “no, aspetta volevo chiederti una cosa veloce, avevamo bisogno di un teschio!” “No, non posso, devo andare, non ho tempo” Tenta di controbattere Ricky, ma Jep lo convince con un sommario “dai, solo cinque minuti!” e con forza gli mette in mano una matita assieme ad un foglio di carta... Ricky si impegna a fondo per ben 2 minuti e trenta secondi, finiti i quali riconsegna foglio e matita nelle mani del Jep, e approfittando della distrazione procurata saluta e se ne va! –Max Bonassi–
Il teschio è uno dei vari capolavori di Ricky, forse il più sottovalutato da noi. Infatti risiedeva in qualche cassetto della scrivania di Jep e un bel giorno per il solito motivo di urgenza venne tirato fuori. Fu subito un successo, ma come si sà qui alla bastard le cose stancano alla svelta. Inoltre dopo qualche tempo i teschi imperversavano ovunque. Quindi qui era di troppo, basta non se ne poteva più, ma a me il teschio piace una cifra e allora parlando con gli altri mi venne l’idea di utilizzare il teschio camuffandolo ogni volta, quasi a pigliare per il culo coloro che ne abusano abusandone noi stessi, è un discorso un pò contorto lo so, ma così sono nate le prime declinazioni del teschio, il teschio pagliaccio, quello con gli occhiali da nerd e poi tutti gli altri. Ho degli amici che li collezionano già! “Il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà...” (capitan Harlock) –GroS– (genio incompreso di bastard)
(socio fondatore di bastard)
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1994
1996
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1997
1994 Berlusconi fonda ad Arcore Forza Italia, per risposta a 150m da lì nasce b a s t a r d ®. Ricky disegna la grafica SweetGun. 1995/6 Andrea Vecchi rompe le righe sul pipe di Zermatt e in Val Senales. 1996/7 Cambiamo il logo e Ricky disegna lo Skull. 1998/9 Esce il B.O.D. rivoluzionario skate-tool! Lo snowboard entra nelle olimpiadi.
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2000 Paura per il millenium bug. In primavera esce la prima S k at eM ap 2001/2 Tre ore a piedi in Val Formazza, Positivity camp! 2003/4 Stufi delle solite cose ecco il Circus, il primo teschio con il naso da clown. 2004/5 Yari Copt scopre di avere un tumore durante un controllo per una caduta in skate, ma dopo 1 anno di cure riesce a guarire. 2006 L’italia vince i mondiali di calcio mentre noi disegnamo il Dr.Skull con gli occhiali. 2007 Esce il Rhino (evoluzione del B.O.D.). Nel team entrano Lupi e 2007 Marcin Solecki. Arrivano SkullCap e Siculo in onore dei Suicidal Tendencies e del calore della Sicilia. Per avere stile anche in auto arriva lo Skull Magique. Nikolai Danov emerge nel mondo dello skate che conta con un’intervista su Kingpin. 2008 Mentre Mattia Molnar rovescia come Gigi Riva e Marco Lambertucci si olla il cimitero di Lambrate, arriva Baffo, il teschio rip off della birra più bevuta al Grill’Em All. Con l’iPhone in mano GroS gestisce ONLYWOOD, la festa di inaugurazione del nuovo COMVERT HQ. 2009 La crisi finanziaria brucia miliardi di dollari, ci consoliamo con il teschio Billy che batte ogni record di vendita. ◼ 30
2008
2008
2009
Billy. Il teschio rockabilly. Disponibile su t-shirt in Nero, Bianco, Rosso, Sesamo, Blu, Giallo (cod. BSUMC169) e su felpa cappuccio in Nero e Bianco (cod. BSUFC169) 31
▸ 01. Bugswar t-shirt (cod. BSUMC174) 02. W.O.C. t-shirt (cod. BSUMC171)
03. Green t-shirt realizzata da SBB (cod. BSUSC053)
04. Les Paul polo gessata (cod.BSUSC046) ▴ In questa pagina, Cobble t-shirt (cod. BSUMC170) e occhiali Hoodlum Electric®.
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Pink is Punk Foto di Giuliano berarduccI intervista LA PINA Introduzione di GroS
▾ Nico e Andrea, alias Pink is Punk.
Pink is punk nasce nel 2005. In poco tempo diventa una delle serate più seguite di Milano. Oggi il PINK IS PUNK non è solamente un party ma è soprattutto un dj set, che negli ultimi due anni è stato resident al BuggedOut Italia, ha supportato il tour italiano di Steve Aoki e condiviso la console con molti artisti internazionali come Crookers, Bloody Beetroots, Klaxons, Busy p, Uffie, Punks Jumps Up, Kavinsky, Shitdisco,
Congorock, Jerry Bouthier, Gazelle, Alex gopher, Mr.oizo, Tiga, Erol Alkan, Kissy sell out, the Glimmers, Kavinski, Stylophonic e molti altri. Nell’ultimo anno e mezzo i due dj hanno iniziato una serie di produzioni proprie, remix e mixtapes che hanno fatto il giro del mondo attraverso i migliori blogs. Adesso è in uscita Double Trouble il loro primo Ep ufficiale... Stay fresh! www.pinkispunk.org
Nico e Andrea (Pink is Punk), hanno un debole per i giochi di parole, il loro primo progetto era un videomagazine che si chiamava Trips and Tricks, e parlava di skateboard, surf e un po tutto il nostro mondo tutto matto.
rienza nuova ma soprattutto per svegliarsi al mattino e andare a surfare le sue onde preferite, Nico lo va a trovare spesso e dato che la loro amicizia è quasi fraterna chissà che un giorno anche lui non si trasferisca nel paradiso del Surf.
Tutti e due sono appassionati skaters e sopratutto surfers, passione che porta Andrea a trasferire dimora e famiglia a Bali, un pò per farsi un espe-
La loro collaborazione con bastard ha partorito una linea di costumi dedicati al surf che portano i loro colori.
▴ Andrea e Nico al lavoro.
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Una sera a cena con La Pina, nostra amica in comune, ed è scaturita questa intervista ignomarzulliana. Una bionda tatuata tettona di cui non ricordo il nome (La Pina n.d.r.) Droga preferita Html Adsl Dimmi una cosa rosa Nico: Barbapapà
Andrea: Stevie Griffin Dimmi una cosa punk Joe Strummer La Pina (TU) Vestito di Carnevale preferito?
Da doccia (come in karate
kid ) Uomo ragno (è il vestito più bello che ho mai avuto) Super eroe preferito
(nessuno ha detto che sarebbe stato facile) Homer Simpson
Uomo ragno (mi ripeto scusate ma era il più figo) Maglietta preferita
▴ Joy Division “Unknow pleasure”
Jeff Grosso Powell Peralta Sneakers preferite Vans Era
Airwalk 540 Personaggio gossip preferito femminile
Belen Rodriguez Belen Rodriguez
Personaggio maschile gossip preferito Tommy Lee
Clemente Russo Suono preferito (unica domanda di lavoro)
Jupiter (è un sintetizza-
tore) Micro Korg Dj preferito E.R.O.L.
DJ Premiere Ex fidanzata preferita Pamela Anderson
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Canzone dello zecchino
d’oro preferita (è sempre bello questo repentino ritorno al passato)
fammi crescere i denti
davanti Il coccodrillo come fa Sito preferito
ilmeteo.it (io guardo le
onde) store.apple.com Animale preferito Bradipo
Bulldog inglese Disco preferito (il mio se interessa “mille pezzi di
cuore” Rosario Miraggio) London Calling dei Clash Militia dei Gang Starr Mestiere preferito
Uno che guida la ruspa Quello che ha la chiavetta
degli autoscontri Malattia ottocentesca preferita Tifo Tisi Ed ora finale repentino
inatteso dai forti sapori anni 80...
Sogno nel cassetto?
vedere Leone (mio figlio)
che fa un tubo a Pipeline sposarmi e aprire una tabaccheria eh dicevi che tu hai un gatto...
si due, tra l’altro devi
sapere che u no l’altro giorn
o mi ha tirato un filo e
poi è scappato sotto il let to
mi avevano detto che era un’intervista seria, me ne vado. ◼
Andrea, Natale, a Bali! Nico, fatica quotidiana. A fianco La Pina (Marzullo is not a Crime) fra Andrea e Nico.
Perspex. Costume sviluppato con Pink is Punk, vestibilitĂ surf, chiusura in Lycra, tasca laterale con zip. Disponibile in Viola, Verde e Bianco (cod. BSUBS028). 37
▴ Amen | Ollie a 2m dal cooping | Lambro
Amen!
Foto di berarducci Parole di Claudio “font” fontana Non puoi dire Amen senza dire bandana. Che per lui (e ormai anche per chi lo frequenta) è IL bandana, nella sua accezione più virile. Lo conosco ormai da più di 15 anni e l’ultimo ricordo di una skateata in cui era possibile vedere la sua capigliatura, un tempo sullo stile dei jackson five, risale al 1994. E dico “un tempo” perchè al bandana Amen ha sacrificato anche i capelli: a suo dire la folta chioma che gli adornava il capo se ne è andata a causa della mancanza di ossigeno provocata da anni di copertura coatta, per ore e ore al giorno. Ma, dopotutto, come lui dichiara “il bandana mi da potenza” e quindi il gioco vale la candela. Poco importa se in alcuni frangenti ci si ritrova nell’oceano con onde di un metro e mezzo o nudi in compagnia di gentili donzelle: IL bandana non si toglie e nel secondo caso neanche i calzini, a quanto mi viene riferito. ◼ 38
Bandamen. 100% cotone con stampa “irriverente”, Amen style!
(cod. BSXAT029)
Amen. Questa grafica, ispirata alla schiena di Amen e alle cicatrici che lo skate gli ha lasciato sulla pelle! Ogni riferimento ad AntiHero è puramente causale. (cod. BSUMC184).
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▸ 01. Diablo camicia gessata (cod. BSUCC035) 02. Scandic camicia scozzese (cod. BSUCC040) 03. Supersonic camicia scozzese (cod. BSUCC033) 04. Wendy camicia da donna (cod. BSDCC009)
05. Catod camicia optical (cod. BSDCC034) e
occhiali Detroit Electric® 06. Flying V camicia “Rock” (cod. BSDCC036)
▾ In questa pagina, Cave camicia (cod. BSDCC037) e occhiali Hoodlum Electric®.
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Ciboh
Foto di berarducci Parole di Ilaria Bonacossa
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iboh è un collettivo fondato da tre amiche nel 2003. Nasce dalla parola “cibo” in omaggio al materiale con cui lavorano perchè è duttile, variegato e il suo impiego può dar vita a infinite soluzioni estetiche. A “cibo” è poi stata aggiunta la lettera “h” che trasforma l’ultima sillaba del loro nome in un “BOH” di apertura e perplessità, al quesito, all’imprevisto. Propongono catering improbabili, abiti e installazioni commestibili, fondendo arte, gioco e vita quotidiana usando il
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cibo non tanto come alimento, ma come materiale di costruzione per creare mondi curiosi e infantili. Sono cuoche-ingegnere che producono mirabilia cambiando colori, materiali e funzioni delle cose, confondendo ambiti, capovolgendo situazioni. E’ così che la tradizione (dell’atto di nutrirsi, del banchetto) si incontra con l’innovazione della tecnica, del design e delle nuove relazioni nella società dei consumi. Per farci tornare un po’ bambini grazie all’ingegno degli adulti. ◼
◂ Nella pagina a fianco Pine Ciboh™ t-shirt con maniche a palloncino (cod. BSDSC031) ▾ In questa pagina, Ciboh Bag borsa double face con stampa all over su entrambi i lati e chiusura a zip (cod. BSDAZ016) design di Natascia Fenoglio di Ciboh™
▸ 01. Spectrum abito in felpa senza spalline (cod. BSDGO035) 02. Edgy t-shirt (cod. BSDMC103) 03. Step canotta (cod. BSDVE029) 04. Francis vestito con spalline (cod. BSDGO032) ▾ In questa pagina, Utopia Vestito multi spalline (cod. BSDVE029) e occhiali Bibidhal Electric®.
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Lazy riders in Αθήνα (Athens)
Parole e foto di Gros
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er il nostro team Settembre significa andare a passare qualche giorno ad Atene, ospiti di George che distribuisce b a s t a r d ® in Grecia. Atene è una città immensa con una storia millenaria che esce ogni volta che ti guardi intorno, con un sacco di marmo riscaldato dal caldo sole autunnale. La cosa che mi piace di più è la gente, che fa dell’ospitalità un valore aggiunto importantissimo, ti senti sempre il benvenuto. Gli skaters locali si fanno in quattro per farci skateare gli spot più famosi, danno l’impressione di essere tutti amici e quando siamo con loro si crea sempre una bella atmosfera. Atene è abbastanza economica, si mangia e si dorme con poco, il volo da milano lo fa Olympians oppure easy jet e sono tutti low cost (con ~100€ ti fai a\r da Milano, non male no?!). Il periodo migliore per visitare Atene è l’autunno, perchè c’è un clima perfetto che ti permette di skateare in maglietta quando a Milano sono tutti in giro col piumino. LAZY RIDERS
D’estate lasciate perdere lo skate in Grecia fa troppo caldo, meglio stare in qualche isolotto a fare il bagno. ◼ 46
▴ Dall’alto: vista aerea delle coste greche, Lupi in BS flip in un doppio set di Agia Paraskevi (periferia est di Atene) ▸ Marco Lambertucci prova le differenze di durezza del marmo greco rispetto a quello latino a cui è abituato.
The Spot è il sito di riferimento per lo skateboarding in Grecia. Spot, info e news su tutto quello che riguarda lo skateboard in Grecia. www.thespot.gr
L’unica rivista di skate greca è FLIPSIDE skateboarding magazine, diretta da Damian Argi.
Syntagma Square nel centro di Atene è uno dei principali e più conosciuti spot di tutta la Grecia. Altri spot da visitare sicuramente sono lo stadio Olimpico nel nord della città e l’università.
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LAZY RIDERS
Questa sequenza di Nikolai Danov, è stata scattata durante il tour “Allo Scoglio” organizzato da MayDay a spasso tra Liguria e Toscana. In realtà per la quantità di pioggia che ci siamo presi ho nominato la cartella in cui ho salvato le foto “Alle cozze”. Dai Albo che la prossima volta saremo più fortunati...
‒ Mirai ‒
▴ Nikolai | Backside 5-O to BS-tail shovit | Genova tour “Allo scoglio”
Mirai
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LAZY RIDERS
www.bastard.it
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