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Copia gratuita dal vostro dentista

infodenti No 3/08

Rivista per i pazienti della Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia SSO www.sso.ch

CONSULENZA

Zucchero, denti e onorario del dentista Come evitare i danni ai denti? Perché bisogna pagare di tasca propria l’onorario del dentista? E che nesso c’è tra queste due cose?

Nel 1870 ogni svizzero consumava in media 5 kg di zucchero all’anno. A cavallo tra Ottocento e Novecento, il consumo pro capite annuo era già arrivato a 23 kg. Malgrado la crisi economica, all’inizio degli Anni trenta, la cifra era salita a 44 kg. Queste osservazioni sono in perfetta sintonia con i risultati delle ricerche sull’evoluzione della carie. Durante la Seconda guerra mondiale, la limitazione del consumo a 18 kg ordinata dalle autorità è risultata in un immediato calo della carie. Stato pietoso Fino a 400 fa, la carie era una malattia tipica delle classi agiate. Fino al XVIII secolo inoltrato, nell’Europa occidentale il consumo di zucchero era riservato alle case dei nobili e dell’alta borghesia. Solo nella seconda metà del XIX secolo cominciò ad imporsi una nuova qualità di zucchero meno costosa: lo zucchero da barbabietola. Lo zucchero diventò così un genere di consumo quotidiano e, rapidamente, la carie si estese a tutta la popolazione. In Svizzera, alla fine dell’Ottocento, i membri della neocostituita associazione dei medici dentisti cominciarono ad occuparsi dell’igiene orale dei bambini. Nelle sue memorie, il dentista Alfred Brodtbeck scrive: «Nelle mie funzioni di dentista privato, ebbi la possibilità di farmi un’idea delle condizioni in cui versavano le bocche dei bambini. All’inizio del 1894 visitai diverse classi elementari di Frauenfeld. Dopo aver visto lo stato pietoso dei denti degli allievi, non mi restò altro da fare che continuare le mie ricerche in questo campo». Le raccomandazioni del dottor Brodtbeck sono tuttora di grande attualità: «Ogni giorno occorre rimuovere accuratamente con >> Continua alla pagina 2

Lo zucchero addolcisce la vita, ma rovina i denti! Un consumo moderato di zucchero riduce la fattura del dentista.

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In media, la metà degli ospiti delle case per anziani medicalizzate svizzere ha la fortuna di avere ancora dieci denti propri. Circa l’80% porta protesi amovibili totali o parziali.

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>> Continua dalla pagina 1 lo spazzolino e l’acqua tutti i resti di cibo che rimangono tra i denti, che sono la causa principale della carie; non eccedere con i dolciumi, che in bocca si trasformano in acidi e distruggono i denti». Gli inizi del servizio dentario scolastico La prima clinica dentaria scolastica, fondata in Inghilterra nel 1885, destò l’interesse dei dentisti svizzeri. Il 13

gennaio 1908 venne quindi inaugurata la clinica dentaria scolastica di Lucerna. Nell’autunno dello stesso anno anche Zurigo aprì la sua prima clinica di questo genere. Nel 1911, Ginevra fu il primo cantone a emanare una legge sul servizio dentario scolastico. I dentisti svizzeri dovettero tuttavia affrontare non poche difficoltà e per parecchio tempo il successo della profilassi dipese dai singoli medici. Nel frattempo, la Svizzera ha svolto un ruolo da pioniere in questo campo. Negli ultimi 40 anni,

l’incidenza della carie tra i bambini si è ridotta nientemeno che del 90%. Oggi si è imposto il principio secondo cui i denti vanno conservati per tutta la vita. I danni ai denti si possono evitare… esattamente come le fatture salate! Visto che i danni ai denti sono evitabili, la maggior parte delle cure dentarie sono a carico del paziente. Il sistema svizzero, quindi, ricompensa coloro che curano a fondo la propria igiene orale. In tal modo si è anche riusciti ad evitare un’esplosione incontrollata dei costi delle cure dentarie. Le casse malati sono tenute a coprire solo determinati trattamenti, che il paziente non avrebbe potuto evitare. Secondo le cifre dell’Ufficio federale di statistica, in Svizzera le spese per la profilassi e per le cure dentarie ammontano a circa 34 franchi mensili pro capite, il che corrisponde allo 0,4 % del bilancio medio di un’economia domestica. Sempre secondo l’Ufficio di statistica, per l’alcol e il tabacco si spende tre volte tanto...

Consigli per avere denti sani Ecco le principali misure preventive: I danni ai denti sono evitabili. Chi cura i suoi denti viene premiato.

• lavare i denti dopo ogni pasto con un dentifricio al fluoro;

Come si forma la carie? La carie (i cosiddetti «buchi nei denti») prende avvio nei solchi profondi («fissure») delle superfici masticatorie e nei punti di contatto tra due denti vicini. Responsabili della carie sono i microrganismi, che trovano nell’ambiente caldo e umido della cavità orale condizioni di vita ottimali. Oltre alle sostanze contenute nei resti di cibo, la principale fonte di nutrimento di questi microrganismi sono gli zuccheri, che essi trasformano in acidi in pochi minuti. Gli acidi penetrano nello smalto dei denti e lo decalcificano. Lo smalto decalcificato ha un aspetto biancastro, simile al gesso, e rappresenta il primo segno della carie. Nel punto bianco decalcificato, la superficie dello smalto è ancora integra, ma se questo punto cede, si forma un «buco», ossia la cavità cariosa. Col passare degli anni, è normale che le gengive si ritirino e che i colletti dei denti risultino più esposti e siano quindi più difficili da raggiungere con lo spazzolino. Inoltre, il colletto del dente non è di smalto, bensì di dentina radicolare, una sostanza molto meno stabile dello smalto che protegge i denti, di conseguenza più soggetta alla decalcificazione e quindi alla carie. Per evitare tutto ciò, occorre adottare una buona profilassi. Il vostro medico dentista è a vostra disposizione per qualsiasi informazione in proposito.

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• usare sale da cucina fluorato; • farsi controllare regolarmente i denti da un medico dentista SSO; • limitare il consumo di zucchero; • consumare dolciumi solo ai pasti principali.


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PROFILASSI

I denti curati non hanno età Se con il passare degli anni non volete perdere il sorriso, vi conviene non smettere di curare i vostri denti: non è mai troppo tardi per un’igiene orale accurata! Più si invecchia e più si va dal medico. Lo stesso, però, non si può dire per il dentista: dopo i sessant’anni le visite odontoiatriche diminuiscono notevolmente. Rispetto alle altre magagne di salute, nella terza età i problemi ai denti sembrano passare in secondo piano. Molti, tuttavia, non sanno (o sottovalutano questo fatto!) che i disturbi del cavo orale possono ripercuotersi sul benessere generale e quindi sulla qualità della vita di una persona. I rischi per la salute È scientificamente provato che le persone anziane che hanno una buona igiene orale in genere sono anche più sane. Un’igiene orale insufficiente può infatti causare carie, gengiviti e parodontiti e quindi avere conseguenze serie, che compromettono la funzione masticatoria e limitano il benessere generale. Attraverso il sangue, i batteri dei focolai d’infezione presenti in bocca raggiungono altre parti dell’organismo e possono causare infezioni, dolori o malattie. Viceversa, patologie come il diabete, le malattie cardiocircolatorie o il cancro possono danneggiare le gengive e i denti. A ciò si aggiungono spesso problemi dovuti alla secchezza della

Un bel sorriso non ha età: la metà degli ospiti delle case per anziani svizzere ha ancora i propri denti.

bocca, la xerostomia: un effetto collaterale di molti farmaci, particolarmente sgradevole e a volte addirittura insopportabile, che compromette notevolmente la masticazione, la deglutizione, il linguaggio e la percezione dei gusti. La mancanza di saliva, inoltre, aumenta parecchio il rischio di carie, ha ripercussioni sulla tenuta delle protesi e favorisce l’insorgere di punti di pressione e di infiammazioni.

Gli anziani che hanno una buona igiene orale sono anche più sani.

Meglio prevenire! Le misure di igiene orale per prevenire i danni ai denti tra le persone anziane non sono diverse da quelle che dovrebbero adottare tutti gli adulti. Indipendentemente dal fatto che gli anziani siano in grado di occuparsi personalmente della propria igiene o che ci debba pensare qualcun altro, i denti residui e le protesi vanno puliti regolarmente e in modo adeguato. Circa la metà delle persone che vivono nelle case per anziani medicalizzate svizzere ha la fortuna di avere ancora i propri denti. L’80 % circa degli ospiti porta protesi amovibili parziali o totali. La maggioranza di questi anziani, però, non è più in grado di occuparsi autonomamente della propria igiene orale, di conseguenza è importante che una o due volte all’anno si sottopongano ad un controllo dentistico. In tal modo è possibile riconoscere eventuali danni ai denti, alle gengive e al cavo orale, per poter adottare per tempo le misure necessarie. Le igieniste dentali, i medici dentisti e il personale curante sono quindi chiamati in egual misura a curare l’igiene orale degli ospiti delle case per anziani, istruendoli e fornendo loro consigli sull’igiene e sui mezzi ausiliari speciali. No 3/08, infodenti SSO


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Di tutto un po’ Gomma da masticare Masticare gomme senza zucchero, quelle con il simbolo del dente felice, stimola la salivazione e quindi contribuisce ad eliminare i resti di cibo e a rendere innocui gli acidi. Quando non si ha a disposizione lo spazzolino (per esempio se si mangia fuori casa) queste gomme possono rivelarsi molto utili. Attenzione, però: un consumo eccessivo di gomme contenenti sorbitolo può causare flatulenza e diarrea!

Vomito Dopo aver vomitato o dopo un rigurgito acido, conviene sciacquare accuratamente la bocca. Ancora meglio sarebbe usare un collutorio al fluoro. Non è invece consigliabile lavarsi i denti: in tal modo si danneggerebbe lo smalto dei denti già indebolito dagli acidi gastrici.

Protesi Dopo averla pulita, di notte potete mettere la vostra protesi in un bicchiere d’acqua pulita, oppure asciugarla e riporla in una scatola o avvolgerla in un fazzoletto di stoffa. Evitate, comunque, di lasciarla all’aria per giorni. Inoltre, se la immergete ogni giorno per qualche minuto in un’apposita soluzione detergente contenente ossigeno, sulla protesi si formeranno meno batteri e portarla sarà più gradevole e più igienico.

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L’oro vecchio ridà la vista ai ciechi Che fare del vecchio oro dei denti? E dei gioielli che non servono più o che sono ormai fuori moda? L’azione «Oro vecchio per ridare la vista», lanciata nel 1908 dal dott. Max Schatzmann, un medico dentista della Svizzera orientale, e sostenuta dalla SSO raccoglie molto volentieri il vostro oro vecchio. La SSO, in collaborazione con la Croce Rossa Svizzera (CRS), si è impegnata sin dall’inizio del progetto per prevenire e curare la cecità dovuta alla povertà. Con il ricavato della fusione dei metalli preziosi e della vendita dei gioielli, la CRS rende possibili trattamenti oftalmologici in Nepal, Tibet, Ghana, Mali, Togo e Ciad. La CRS ha creato appositamente per questa azione delle buste disponibili presso il vostro dentista, con le quali potrete inviare il vostro oro e i vostri gioielli vecchi. Sono

L’azione «Oro vecchio per ridare la vista» raccoglie molto volentieri il vostro oro vecchio. © Jenny Brun, www.schmuck-werk.ch

comunque più che benvenute anche le offerte in denaro da spedire direttamente al seguente indirizzo: Croce Rossa Svizzera, «Regalare la vista» Rainmattstr. 10, 3001 Berna

C A RTO O N

Reclami Se, in caso di reclami da parte dei pazienti, non si riesce a trovare un accordo con il medico dentista, i membri della Società svizzera di odontologia e stomatologia SSO devono sottomettersi al giudizio della Commissione arbitrale cantonale competente. Tale commissione dispone anche di un organo di mediazione, che si occupa di evadere direttamente tali reclami. Le richieste dei pazienti all’organo di mediazione sono gratuite. Per ulteriori informazioni su questi temi: www.sso.ch

Impressum Commissione centrale d’informazione, Etienne Barras / Servizio stampa e d’informazione SSO, casella postale, 3000 Berna 8 Redattori responsabili: Felix Adank, Urs Laederach Ideazione grafica: atelierrichner.ch Layout: Marianne Kocher Stampa: Stämpfli Publikationen AG, Berna Fotografie: Keystone Copyright: SSO

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