Anno XVII / Dicembre 2016 Poste Italiane Spa / Spedizione in A.P. 70% Periodico di finanza, cultura, società ed informazione della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese
Edizion e
SPECIALE
BCC soci
> Saluto del nuovo Presidente Walter Lorenzon. > Assemblea dei Soci. BCC edizione speciale
> Benvenuto alle nuove Comunità. > Caorle - Concordia - Eraclea - Pramaggiore San Donà di Piave - San Stino di Livenza. BCC giovani
> Convenzioni Bcc Generation. BCC territorio
> 44a Pordenone Pedala. Calendario
> Dal mare ai monti di Euro Rotelli.
editoriale Sono regali preziosi e concreti quelli che BCC quest'anno, durante tutto l'arco dell'anno e non solo a Natale, ha voluto donare ai Soci. Ha donato senso di partecipazione al territorio e nei confronti delle esigenze dei Soci: il riscontro si è manifestato proprio con l'assemblea dei Soci, alla quale sono intervenute oltre 1400 persone, attraverso l'iscrizione di 233 nuovi soci e tramite i 711.00 euro destinati a favore di Associazioni. Ha costituito 6 nuove filiali, con una ampia apertura al territorio Veneto con Caorle, Concordia, San Donà, Eraclea, Pramaggiore, San Stino di Livenza. Per promuovere la qualità del Credito e rispondere alle sfide del tempo, BCC ha realizzato il progetto Modello Distributivo, individuando 6 aree principali di riferimento, più una nel Veneto, costituite dall'aggregazione di filiali, dotate di un organico di professionisti e collegate in rete fra loro ed in sinergia con i servizi di Azzano Decimo.
> PRESIDENTE / Cari Soci ...............................................4 > DIRETTORE GENERALE / Cari Soci ..........................5
________BCC soci________
> Assemblea dei Soci ..................................................6 > Concreta, da oggi ancora di più ..................................8 > Caorle ......................................................................10 > Concordia Sagittaria ................................................12 > Eraclea .....................................................................14 > Pramaggiore ............................................................16 > San Donà di Piave ....................................................18 > San Stino di Livenza .................................................20 > Revisione Modello Distributivo ................................22 > Fondazione Bcc Pordenonese ..................................24 > San Pietro Apostolo Onlus .......................................26
Quest'anno BCC regala ai Soci il calendario BCC "dal mare ai monti", realizzato con le fotografie di Euro Rotelli, uno dei professionisti del territorio più quotati e conosciuti nel mondo della fotografia a livello nazionale ed internazionale. Marina Stroili
Il Caffè del Nordest Tribunale di Pordenone n. 461 del 23.3.2000 Anno XVII Dicembre 2016
Direttore editoriale - Gianfranco Pilosio Direttore responsabile - Marina Stroili
Redazione - Emanuela Loisotto mail - eloisotto@bccpn.it
______BCC giovani______
______BCC territorio______
______BCC sostegno______
> Young Bankers ........................................................28
> Pordenonelegge .....................................................34
> Una mensa in Africa ................................................60
> BCC Generation .......................................................30
> 44 Pordenone Pedala ..........................................36 a
> Studenti al Teatro Verdi con la Bcc Pordenonese .......38 > La musica “il terzo genitore” e l’orchestra a scuola .......40
______BCC informa______
> Restauro Palazzo Ragazzoni ......................................42
________BCC arte________
> Il Friuli ringrazia e non dimentica ..............................44 > Vincitori del Concorso giornalistico “Premio Simona Cigana” 2015-2016 ...................46 > Filarmonica di Cordenons ..........................................48 > La gestione della conoscenza può far risparmiare le Pubbliche Amministrazioni ..................................50 > Martina Velo, campionessa italiana di Karate ............51
> Banca Semplice! Sportelli Virtuali 2.0 .................32
> Alessandro Gentilini, un “Pitus Sportif” d’oro .............52
> Salta la coda! Casse self-service ............................33
> Nessuno muore mai per sempre ...............................54 > Associazzano 2016 kermesse del volontariato
Segreteria di redazione Ufficio Comunicazione & Mktg Bcc Pordenonese tel - 0434-636250 fax - 0434-636190
> Emozioni in controluce ...........................................62
e dell’associazionismo .............................................56
________inserti________
> La scuola dell’infanzia San Giovanni Battista
> Calendario e Agenda 2017. Dal mare ai monti .........64
Meduna di Livenza ..................................................58
> Euro Rotelli ..............................................................66
Stampa - www.sincromia.it Foto in copertina - Michele Missinato
Walter Lorenzon / Presidente
Cari Soci, questo numero del Caffè del Nord Est rappresenta un momento chiave per la nostra Banca sotto moltissimi punti di vista. In primo luogo l’Assemblea dei Soci del maggio scorso ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione, ha salutato l’amatissimo Piero Roman ringraziandolo come meritano i grandi Cooperatori. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato il sottoscritto quale nuovo Presidente di questa straordinaria realtà bancaria che si candida ancora una volta ad essere protagonista dell’evoluzione economica di questo territorio. In secondo luogo con questo numero la Banca si presenta sotto una veste nuova per quanto riguarda il modello distributivo con una rimodulazione delle aree di mercato, la definizione di nuove funzioni e competenze per le filiali, la nascita di nuove figure professionali. In terzo luogo la famiglia a cui ci rivolgiamo oggi è cresciuta, l’acquisizione di 6 sportelli dalla BCC del Veneziano amplia i nostri territori, le persone, i dipendenti e i Soci che gravitano intorno alla nostra Banca. Infine l’autoriforma, con le disposizioni di Banca d’Italia concernenti il gruppo bancario cooperativo pubblicate con il 19° aggiornamento della circolare 285 il 2 novembre scorso, ha iniziato il suo percorso che porterà il nostro Istituto a legarsi ad una Capogruppo con funzioni di pianificazione strategica e controllo. L’unica certezza di questo straordinario periodo storico è che tutto sta cambiando: la società, i modelli di business, i bisogni delle famiglie, dei giovani e delle persone. Noi abbiamo la responsabilità di interpretare e governare il cambiamento e non subirlo. Non basta più tenere il timone “sempre a dritta” come giustamente fatto in passato, ora stiamo tracciando una rotta nuova che porterà ad una Banca diversa, che propone servizi e strumenti diversi, per rispondere a bisogni diversi. In tutto questo gli elementi sui quali si fonda l’anima della nostra storia e della nostra strategia rimangono gli stessi: PERSONE, TERRITORIO, PROGETTO. Certo gli ingredienti e i modi con cui questi elementi verranno miscelati fra loro saranno diversi ma la qualità è e resterà sempre la stessa, alta, altissima. Nell’augurarVi un sacco di cose belle a partire da una buona lettura, un Buon Natale e un fantastico 2017, voglio condividere con Voi un’emozione personale. Mentre sto scrivendo queste righe, a sei mesi dalla mia nomina, ho ancora il cuore gonfio di gioia e orgoglio, misti ad una sana e riverente preoccupazione per le grandi responsabilità a cui saremo chiamati. Mi sento come il paracadutista al suo primo lancio, tutto è pronto, la squadra è pronta, conosciamo le difficoltà che ci aspettano e siamo determinati ad affrontarle. Ora il portellone si apre, l’aria ti accoglie con il suo impeto, pronti, partenza, via a braccia e cuore aperto. Con me, il Consiglio di Amministrazione, la Direzione Generale, i 220 Dipendenti, i 10.800 Soci: tutti uniti, ci lanciamo insieme per scrivere il nostro futuro. LUNGA VITA ALLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO
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Gianfranco Pilosio / Direttore Generale
Cari Soci, stiamo attraversando, da ormai nove anni, una lunghissima e profonda crisi locale, nazionale ed internazionale che ci sta insegnando che il mondo è diverso rispetto a quello cui eravamo abituati. Ci troviamo di fronte ad uno scenario così complesso che i tradizionali modelli di riferimento politici, economici, monetari, organizzativi e produttivi, risultano inadeguati. Una vera ripresa economica ancora non c’è stata ed anche il settore bancario evidenzia difficoltà, basti pensare alle ultime due Popolari Venete ed alla progressiva riduzione dei margini di interesse, agli obblighi normativi e di compliance ed alla necessità di tenere sotto controllo le variabili di costo e di qualità del credito. Nonostante questo contesto, Bcc Pordenonese ha continuato a fare la sua parte nel territorio e oltre ai positivi risultati illustrati nell’assemblea del maggio scorso, al 30 giugno di quest’anno, in occasione della semestrale, ha provveduto ad aumentare le coperture dei crediti non performing in linea con il Sistema bancario e come richiesto dagli Organi di Vigilanza. La BCC ha anche proseguito con convinzione il percorso di innovazione dei servizi, completando il restyling del sito internet ora accessibile in versione responsive, attrezzando complessivamente 4 filiali con CasseSelf disponibili anche oltre l’orario di sportello ed il sabato mattina, accogliendo le istanze del Comune di Mansuè dotandolo di un nuovo sportello Bancomat, e realizzando, con il supporto di Accademia BCC, un nuovo modello distributivo. L’operazione che maggiormente ha contraddistinto questo periodo è stata sicuramente l’acquisizione di 6 nuovi sportelli dalla BCC del Veneziano di Caorle, Concordia Sagittaria, Eraclea, Pramaggiore, San Donà di Piave e Santo Stino di Livenza. Si tratta di un accordo all’interno del sistema del Credito Cooperativo, che amplia la rete di agenzie della Bcc Pordenonese, complessivamente 35, nelle province di Pordenone, Venezia, Treviso, in un'ottica di responsabilità verso il territorio, per ottimizzare le strutture organizzative e valorizzare le potenzialità di tutti i portatori d’interesse coinvolti. Il percorso di innovazione intrapreso prosegue, con la consapevolezza che la Banca saprà essere giusta interprete delle esigenze di tutti impegnandosi a svolgere la propria missione di banca cooperativa, di territorio e di comunità. È con questo spirito che mi accingo, a nome anche di tutti i collaboratori, a formulare a Voi Soci e ai Vostri Cari i miei sinceri auguri di liete festività.
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bcc soci
Emanuela Loisotto
Fiera di Pordenone
assemblea dei Soci
233 nuovi soci
Partecipazione è la parola che meglio di tutte rappresenta l’Assemblea ordinaria dei Soci della Bcc Pordenonese, avvenuta lo scorso 15 maggio presso la Fiera di Pordenone per l’approvazione del bilancio e la destinazione dell’utile, il rinnovo dell’intero Consiglio di Amministrazione e la nomina del Collegio Sindacale e del Collegio dei Probiviri oltre agli altri argomenti all’ordine del giorno.
intervenuti
1487 soci
Sono intervenuti 1487 soci, di cui 1193 presenti e 294 per delega, che hanno potuto ascoltare la lettura dei dati di bilancio che fotografano una banca in salute e che dimostrano che il Consiglio di Amministrazione ha ben operato, sia al fine di conseguire buoni risultati sul piano economico e finanziario, sia per favorire la crescita sociale e culturale del territorio di appartenenza della Banca.
ultima Assemblea dei Soci in veste di Presidente della Bcc PORDENONESE per Pietro Roman Molte sono state le dimostrazioni di stima nei suoi confronti. Roman è stato un Presidente, profondamente convinto della straordinaria importanza della vera cooperazione di credito, per la crescita e lo sviluppo dei territori e delle comunità, valore che ha saputo tutelare e soprattutto trasmettere lungo tutto l’arco del suo mandato. 6
Anche i collaboratori della Banca hanno voluto rendergli pubblicamente omaggio, donandogli una targa ricordo con una dedica significativa del forte legame che lo stesso ha saputo sviluppare: “Al nostro Presidente Pietro Roman, con stima e gratitudine, i dipendenti della Bcc Pordenonese”.
La risposta, commossa, è stata al solito eloquente: “Ricordatevi, che le cose non si fanno da soli, dietro agli ambiziosi risultati conseguiti da questa Banca c’è sempre una Squadra, e la Squadra è fatta da persone che hanno a cuore il territorio e i Soci”.
Concreta , da oggi ancora di più. Con 6 nuove filiali La BCC Pordenonese, da sempre vicina nei princìpi e nei valori, cresce insieme ai propri clienti e alle comunità in cui opera.
A Caorle, Concordia Sagittaria, Eraclea, Pramaggiore, San Donà di Piave e San Stino di Livenza.
bcc soci
Concreta, da oggi ancora di più Lo scorso 18 novembre è stata perfezionata la firma dell’atto per il passaggio di 6 filiali della Bcc del Veneziano alla Bcc Pordenonese. Siamo pertanto orgogliosi di dare il benvenuto alle Comunità di Caorle, Concordia Sagittaria, Eraclea, Pramaggiore, San Donà di Piave e San Stino di Livenza, che sono entrate a far parte della nostra grande Famiglia. Con questa iniziativa Bcc Pordenonese amplia la sua zona di operatività nella Regione Veneto fino a raggiungere il mare, in zone dove sono fiorenti settori economici come l’agroalimentare e il turismo, portando da 3 a 9 gli sportelli ivi presenti. Complessivamente la Banca è presente in 3 province con 35 filiali. La storia della Bcc Pordenonese si identifica con la storia stessa del Credito Cooperativo essendo frutto dell'unione delle Casse Rurali ed Artigiane di Pravisdomini (costituita nel 1884), di Azzano Decimo (costituita nel 1895) e di San Quirino (costituita nel 1985) cui ora si aggiungono le Filiali della Bcc del Veneziano, tra cui Pramaggiore già sede della omonima Cassa Rurale ed Artigiana (costituita nel 1964). Oggi, più che mai, Bcc Pordenonese si qualifica come Banca delle Persone perché da quasi 130 anni la nostra storia è la storia delle nostre comunità. Siamo stati e vogliamo essere punto di riferimento per sostenere e promuovere lo sviluppo del territorio ed il benessere del suoi abitanti. Siamo lieti, quindi, di ospitare in queste prime pagine della nostra rivista le presentazioni delle nuove realtà territoriali di competenza della nostra Banca, realizzate dalle rispettive Amministrazioni comunali, quale occasione per conoscere le loro peculiarità ed invito a visitarle da vicino.
Mappa del territorio Bcc Pordenonese Sedi di Sportello
Altri comuni di competenza territoriale
Insieme, sapremo scrivere nuove pagine di storia della nostra Cooperativa di Credito. Il Presidente Walter Lorenzon
Il Direttore Generale Gianfranco Pilosio
18 novembre 2016 Il momento della firma dei Presidenti Walter Lorenzon e Francesco Borga 9
bcc soci
Edizion e
SPECIALE
Caorle, borgo storico sul mare Spiaggia di sabbia dorata che scende dolcemente verso il mare, una laguna in cui il tempo sembra essersi fermato, il centro storico che racconta ancora oggi la storia millenaria della città e dei suoi abitanti: questi sono alcuni degli elementi principali che fanno della Città di Caorle una fra le mete turistiche più ambite dell’Alto Adriatico. La località, da anni insignita della Bandiera Blu, offre ben diciotto chilometri di spiaggia: non solo nel capoluogo ma anche nelle località di Porto Santa Margherita, Lido Altanea, Duna Verde e Brussa, dove si trova la spiaggia naturale parte dell'oasi di Vallevecchia.
CITTÁ DI CAORLE www.comune.caorle.ve.it 10
Caorle è una città molto antica, come testimoniato dai reperti di un villaggio paleoveneto ritrovati nella località di San Gaetano. L’inizio di una sua storia documentata risale, invece, al periodo romano: secondo alcuni storici Caorle si trovava al centro di traffici commerciali e marittimi già in epoca romana, probabilmente Portus Reatinum della colonia Iulia Concordia, l’attuale città di Concordia Sagittaria. Nei secoli successivi le sorti di Caorle rimasero legate a quelle di Venezia, mentre il XX secolo fu caratterizzato dai grandi interventi di bonifica nell’entroterra prima e dallo sviluppo turistico poi. Il cuore di Caorle era e rimane il centro storico: antico borgo peschereccio, con le sue case dai brillanti colori tipici della tradizione veneziana, che un tempo si affacciavano sugli antichi rii, ora interrati. Caorle, infatti, è definita “la Venezia in miniatura”. L’edificio più antico e importante della città è il Duomo, dedicato a Santo Stefano Protomartire ed eretto, secondo la tradizione, nel 1038. Di fronte al Duomo, isolato, si eleva sul mare, come una sorta di faro, lo splendido campanile cilindrico dell'XI secolo. L'interno è stato recentemente ristrutturato ed aperto ai visitatori. Se da piazza Vescovado ci si dirige verso la scalinata si può accedere alla diga, definita una delle più belle passeggiate dell’Alto Adriatico: si possono ammirare, infatti, vere e proprie opere d’arte scolpite su pesanti massi di trachite da artisti nazionali ed internazionali, grazie al simposio di scultura ScoglieraViva.
foto di Ilvo Vio
Luciano Striuli sindaco di Caorle Alla fine della scogliera, all’inizio della spiaggia di Levante, su di un promontorio nel mare Adriatico, troviamo un altro simbolo della Città: la chiesa della Madonna dell’Angelo, molto cara ai caorlotti che lì venerano la Vergine Maria. Al suo interno è custodito il trono di marmo su cui, la leggenda narra, venne ritrovata la statua della Madonna galleggiante tra le acque. Ogni 5 anni i caorlotti, e non solo, rinnovano la loro devozione a Maria con la Processione sul Mare, seguita da migliaia di fedeli. Caorle è un piccolo borgo che, nonostante il suo recente sviluppo turistico, ha saputo conservare il suo aspetto caratteristico di città di mare: ancora oggi la pesca viene praticata, infatti, da una parte dei suoi cittadini.
Nelle ore pomeridiane è possibile osservare i pescatori che scaricano il pesce dalle loro imbarcazioni per portarlo nel nuovo Mercato Ittico, dove operatori e privati possono acquistarlo. La pesca veniva praticata, fino agli inizi del 1900, nella laguna di Caorle, una delle più grandi dell’Alto Adriatico ed area naturalistica protetta, Sito di Interesse Comunitario, dove flora e fauna trovano un luogo ideale per la vita e la riproduzione. Qui sono ancora visibili, e visitabili, i casoni, tipiche costruzioni in legno e canna palustre, in cui i pescatori e le loro famiglie trascorrevano gran parte della loro vita dedita alla pesca. Questo meraviglioso paesaggio era ben noto a Ernest Hemingway, scrittore americano Nobel nel 1954: le giornate trascorse a caccia in laguna hanno ispirato alcune pagine del suo romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” (1950).
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bcc soci
Concordia Sagittaria
Ed izio n e
SPECIALE
Concordia Sagittaria
Storia La Concordia romana sorse su un precedente insediamento dei Veneti Antichi (I millennio a.C.) di cui resti di fondazioni di capanne e di una fornace e altri reperti sono la testimonianza. Questo insediamento era collegato per mezzo di piste ai vicini centri di Padova, Este, Adria, Oderzo e a quelli situati nell’Isontino e nell’Istria. Dette piste furono utilizzate e trasformate in vie di comunicazione (via Annia e via Postumia della metà del II sec. a.C.) durante l’espansione romana. All’incrocio di queste due arterie, tra il 42 e il 27 a.C., fu fondata la colonia romana 12
Claudio Odorico sindaco di Concordia Sagittaria
Mosaici della basilica paleocristiana
Iulia Concordia. La città di Concordia era circondata da mura e aperta alla navigazione marittimo-fluviale attraverso il fiume Reatinum (l’odierno Lemene) che conduceva a un porto sull’Adriatico (forse l’antica Caorle). Nel III secolo nacque una piccola comunità cristiana che fu perseguitata sotto l’imperatore Diocleziano. In seguito alla libertà di culto, nella zona orientale fuori le mura si realizzò un grande complesso in cui custodire e venerare le reliquie dei Martiri concordiesi e quelle di alcuni Apostoli giunte dall’Oriente. La trichora, o martyrium, era un’aula a tre absidi con al centro un loculo cruciforme che accoglieva forse le reliquie
dei Martiri. Successivamente l’edificio fu ampliato, diventando una piccola basilica a tre navate con cortile lastricato antistante. Verso fine IV secolo, la comunità cristiana edificò una grande basilica a tre navate con abside interna e pavimento mosaicato, per accogliere le reliquie di S. Giovanni Battista, di S. Giovanni Evangelista, S. Andrea, S. Tommaso e S. Luca. Fu Cromazio, vescovo di Aquileia, a consacrare la Basilica Apostolorum e il primo vescovo di Concordia. Nel 589, una terribile alluvione coprì l’area con un alto strato di fango e detriti portati dalle piene dei fiumi. Crollata la basilica se ne ricostruì una seconda, di cui rimane un trat-
foto di Elio e Stefano Ciol
Mosaici della basilica paleocristiana
Trichora e battistero romanico
Resti del ponte romano
to di muro sopra l’abside della precedente chiesa. Nei primi decenni del X secolo anche quest’ultimo edificio fu distrutto, questa volta dagli Ungari che invasero Concordia. Nella seconda metà del X sec. una nuova cattedrale fu costruita sopra le precedenti due basiliche. Era ad una navata con ai lati due cappelle. Addossato alla cappella di sinistra, alla quota della seconda basilica, esisteva un sacello con le reliquie dei Martiri deposte in un sarcofago romano del I-II sec. Successivamente, il vescovo Benno ottenne dall’imperatore Ottone III il titolo di feudatario fra il Livenza e il Tagliamento, corrispondente al territorio dell’odierna Diocesi di Concordia. La cattedrale fu ampliata costruendo due navate laterali agli inizi del XIII sec. e abbellita internamente con affreschi parietali ancora in parte visibili. All’interno si possono ammirare tele di varie epoche, un crocifisso ligneo del XV sec., la statua della Madonna del 1904 e gli stalli canonici del XIII-XIV sec. Nella cappella dei Martiri è esposto il tesoretto della cattedra-
le formato da reliquiari, teche e calici. A lato della cattedrale sorge la torre campanaria in stile romanico del 1150. Il battistero, edificato tra il 1089 ed il 1105 dal vescovo Regimpoto, la cui tomba con iscrizione è addossata alla parete di destra dell’atrio, è in stile romanico con influenze bizantine, a croce greca su base quadrata aperta a trifoglio con tre absidi e copertura a cupola. All’interno si trovano tutt’oggi gli affreschi originali raffiguranti Cristo benedicente, angeli, profeti ed evangelisti con i loro simboli. Nell’abside è affrescato il battesimo di Gesù e nelle nicchie sottostanti apostoli, santi e personaggi biblici. Sulla riva del Lemene, attorno al 1523, sorse il palazzo comunale, edificato in puro stile rinascimentale dall’allora vescovo di Concordia, Giovanni Argentino. Il palazzo ospita al suo interno il Museo Civico, con significativi reperti di epoca romana e rinascimentale, mentre sotto la loggia si può ammirare il monumento funerario dell’augustale Tito Vettio, di fine II d.C.
L’attuale canonica, già residenza del vescovo, fu costruita attorno al 1450 ed è un palazzo in stile veneziano con finestre gotiche.
foto di Elio e Stefano Ciol
foto di Elio e Stefano Ciol
foto di Elio e Stefano Ciol
Oggi Oggi Concordia è una vivace cittadina che può vantare, oltre all’offerta culturale, un bel centro cittadino parzialmente pedonalizzato e teatro di una serie di manifestazioni che si svolgono durante tutto il corso dell’anno, richiamando numerosi visitatori anche dai paesi vicini e una variegata proposta enogastronomica. Famosa è la tradizionale preparazione della “renga” il primo giorno di quaresima e non solo, tutte caratteristiche che la rendono un posto piacevole dove trascorrere una giornata di visita.
Per informazioni o visite guidate: turismo@comune.concordiasagittaria.ve.it 3389374939 13
bcc soci
Eraclea Il Comune di Eraclea è adagiato sulla pianura Padana e le sue campagne degradano dolcemente verso la lussureggiante pineta che affaccia sul mare Adriatico.
Mirco Mestre sindaco di Eraclea
Il Comune situato a nord della Laguna di Venezia, tra i fiumi Piave e Livenza, si estende su di un territorio di 95 kmq. Il Comune conta 12.695 abitanti sparsi tra il capoluogo e le sette frazioni del Brian, di Ca’ Turcata, di Ponte Crepaldo, di Stretti, si Torre di Fine e di Val Casoni. Alle sette frazioni corrispondono sette parrocchie: il Duomo di Santa Maria Concetta nel capoluogo, Santa Maria Elisabetta a Brian, San Gabriele dell’Addolorata a Ca’ Turcata,San Giovanni Bosco a Ponte Crepaldo, San Tiziano a Stretti, San Ferdinando a Torre di Fine, Buon Pastore a Val Casoni. Le sette parrocchie, a causa della carenza di vocazioni, sono state raggruppate.
Storia Il cuore del territorio dell'odierna Eraclea, fu Cittanova, città fondata all'inizio del IX secolo col nome di Civitas Nova Heracliana (Nuova Città di Eraclea) sulle rovine dell'antica Heraclia, città che diede i natali probabilmente nella seconda metà del '600 al primo Doge di Venezia: Paoluccio Anafesto. Heraclia fu distrutta dalle guerre, dalle pestilenze e dalle alluvioni che determinarono la radicale trasformazione del paesaggio; in breve Heraclia si trasformò in una palude. 14
Le opere delle Bonifiche dei primi anni del '900 hanno fatto riemergere il territorio che ancor oggi si presenta come una pianura intessuta da una trama regolare di canali, fossi, strade e campi coltivati. Sulla costa di Eraclea si allungano oltre quattro chilometri di pineta, affiancata dalle dune ed una spiaggia che conserva ancora i caratteri naturali dei litorali veneziani. Eraclea Mare cerca gelosamente di conservare i caratteri naturali, essendo censita come Sito di Interesse Comunitario, e avendo conseguito sin dal 2007 il prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu. Nel contempo è dotata di tutti i servizi per rendere piacevole il soggiorno dei turisti che vengono accolti con ospitalità e professionalità da parte dei vari operatori del settore ricettivo. Per conoscere appieno il nostro territorio e trascorrere una piacevole vacanza, oltre al mare, i turisti possono raggiungere facilmente, anche a piedi, un ambiente naturale unico qual è la Laguna del Mort e l'adiacente golena del Piave. Il percorso per visitare questi posti, immerso in meravigliosi percorsi sparsi tra la pineta ed il sistema dunale, consentirà di percepire l'essenza di questo paesaggio unico. Eraclea Mare è in grado di soddisfare svariate esigenze di svago e di sport dei nostri visitatori potendo, altresì, contare sulla presenza di un porto turistico circondato
E d i z i one
SPECIALE dalla laguna e che consente di raggiungere rapidamente il mare. Da qui si possono raggiungere varie mete turistiche quali Venezia, Caorle ed altre località del costiera veneta. Oltre al porto di Eraclea Mare si segnalano altri due attracchi di Torre di Fine e del Brian dai quali, per le suggestive vie d'acqua interne, si possono raggiungere le località turistiche più vicine. Presso il Centro di educazione ambientale di Eraclea Mare si potranno fare esperienze artistiche ed imparare a conoscere i tesori della natura
Il Piave, fiume sacro alla Patria, rappresenta un paesaggio storico – culturale che non ha eguali al mondo e che, con le Sue piene e le Sue secche, segna l'alternarsi delle stagioni rendendosi custode geloso della vita rurale che caratterizza il nostro territorio. Un camminata lungo il Piave non potrà non evocare in chicchesia un sentimento di appartenenza quasi materno e scoprire una variegata vegetazione ed i classici insediamenti degli impianti di pesca a bilancione e a trabucco.
Inoltre la rete di percorsi ciclabili consentirà al turista di ammirare il lussureggiante entroterra con le sue realtà contadine ed i monumenti presenti lungo gli "Itinerari della grande Bonifica" con la visita, ad esempio, alle monumentali idrovore, ai complessi aziendali e le relative case coloniche, le risaie e gli agriturismi.
Ad Eraclea ogni visitatore rimarrà stupito dall'incontaminata bellezza del Suo territorio scandita dal perpetuarsi di una vita semplice quasi rurale.
Eraclea, infatti, si caratterizza anche per le proprie specialità culinarie e per l'offerta enogastronomica sempre più orientata alle coltivazioni bio ed alla riscoperta delle culture antiche. Eraclea ha una cittadinanza fedele alle proprie radici e portatrice di antichi valori e saperi che oggi si coniugano con gli sviluppi tecnologici cui i nostri giovani prestano sempre più attenzione per poter continuare a migliorare il Paese. Il senso di appartenenza e di comunanza si rivive anche nella presenza di numerose associazioni sostenute da un generoso, efficiente ed impegnato volontariato. Il nostro territorio è attraversato, sul confine a sud, dal Fiume Piave: una vena d'acqua che si snoda lungo un percorso di 220 km. unendo le Dolomiti (patrimonio Unesco) alla Laguna di Venezia. 15
bcc soci
Pramaggiore Il saluto dell’Amministrazione Comunale Lo sviluppo di Pramaggiore dal dopoguerra in poi è stato indiscutibilmente segnato dalla nascita sul territorio di importanti cooperative, fatte di persone e valori che hanno determinato la crescita del nostro paese: la latteria e la cantina sociale, la Mostra Nazionale dei Vini, la cooperativa edile e, ovviamente non da ultima, la Cassa Rurale ed Artigiana, che ha garantito nel tempo sostegno alle famiglie e alle imprese del nostro territorio, portandolo ad essere quel che nel tempo abbiamo potuto apprezzare. È con queste fondamentali premesse che l'Amministrazione Comunale saluta la nuova compagine BCC a Pramaggiore, chiedendo alla Banca di Credito Cooperativo del Pordenonese proprio quell'impegno primordiale: il sostegno alle famiglie, alle imprese e alle associazioni del nostro territorio, oggi più che mai necessario. Al Consiglio di Amministrazione, ai soci di oggi e di domani e a tutto lo Staff aziendale, l'augurio di un sereno e proficuo lavoro.
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SPECIALE
Pramaggiore Città del Vino Quando si sente pronunciare il nome di Pramaggiore appena oltre i confini territoriali, è pressoché immediato correre con il pensiero alle note etichette di vini raffinati, quanto pregiati, che proprio a Pramaggiore trovano la loro origine. E percorrendo le strade locali tra chilometri di verdi filari è facile percepire la peculiarità del territorio, ricco di vigneti e di cantine, che da Pramaggiore commercializzano il prezioso succo della vite in quantità ormai importanti sia in Italia che nel mondo. Le ragioni di questo successo vanno ricercate certamente nel dinamismo degli imprenditori vitivinicoli locali di ieri e di oggi, ma anche dalla lungimiranza di chi, ormai più di 70 anni fa, proprio in questo territorio, ha fatto si che nascesse la Mostra Nazionale dei Vini, che ha fatto conoscere su scala nazionale il nome di Pramaggiore. Anche l’Amministrazione Comunale, approvando di recente il “PAT del Vino” (Piano di Assetto del Territorio) ed una serie di pianificazioni volte al rispetto dell’ambiente, ha voluto sancire dal punto di vista urbanistico la vocazione vitivinicola di questo territorio.
Un paese in crescita Dire che la recente congiuntura economica internazionale non abbia coinvolto le realtà artigianali ed industriali locali risulterebbe certamente poco realistico, in quanto la crisi ha colpito in modo significativo aziende importanti del territorio, che nel tempo erano cresciute in modo esponenziale, dando lavoro ad un numero consistente di unità, provenienti anche dai comuni limitrofi, ed andando a conformare quella che oggi è un ampia area produttiva, legata soprattutto al settore del mobile. Nonostante l’innegabile calo occupazionale, non mancano i segnali positivi, provenienti da aziende del settore del mobile e della meccanica, che stanno ampliando la produzione in seguito all’acquisizione di nuove commesse, soprattutto all’estero. Sotto il profilo anagrafico, dagli anni ’70 in poi, il paese non ha mai smesso di crescere, sfiorando oggi i 5.000 abitanti.
Quando si sente pronunciare il nome di Pramaggiore appena oltre i confini territoriali, è pressoché immediato correre con il pensiero alle note etichette di vini raffinati, quanto pregiati, che proprio a Pramaggiore trovano la loro origine.
Leopoldo Demo sindaco di Pramaggiore
Il Volontariato linfa vitale della Comunità Il fiore all’occhiello della Comunità di Pramaggiore è certamente la fervente attività svolta da parte delle numerose associazioni di volontariato, impegnate in modo sinergico sui fronti del socio-assistenziale, della protezione civile, del ricreativo-culturale, dello sport e della promozione del territorio. Grazie all’azione costante ed organizzata dei numerosi volontari e alla stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si riesce a garantire un elevato livello di servizio anche laddove la ristrettezza delle risorse della pubblica amministrazione porterebbe alla riduzione, se non all’interruzione, del servizio stesso.
Si va dall’assistenza agli anziani alla raccolta di sangue, dal sostegno morale ed economico per situazioni di malattia o disagio agli interventi di emergenza per problematiche di carattere idro-geologico, dalla Mostra del Libro alla serata informativa su una determinata patologia. E sempre sulla disponibilità gratuita e continua di persone volenterose si basa la nutrita offerta in ambito sportivo, che spazia su Calcio, Ciclismo, Volley, Basket, Rugby, Tennis, Ginnastica Artistica, Danza, Arti Marziali, Bocce. Per la prima volta quest’anno, il 12 Giugno, abbiamo sperimentato positivamente la gioia dello stare insieme nella Festa dello Sport, che ha visto coinvolti con entusiasmo ragazzi e genitori.
I luoghi e le stagioni dei sapori Hanno assunto ormai il carattere della tradizione le manifestazioni enogastronomiche organizzate dalla Pro Loco e dai Comitati Festeggiamenti delle frazioni, che trovano risonanza anche a notevole distanza, in ragione delle originali ricette offerte nel corso delle singole manifestazioni, legate ai prodotti del territorio e accompagnate dai noti vini DOC locali.Si comincia a Maggio con la Sagra delle Rane, nella località di Comugne, giunta quest’anno alla 28^ edizione, per proseguire a Luglio con la Sagra della Sopressa (24^ edizione) a Belfiore. Ha ormai 148 anni la Sagra Poenta e Osei, che si svolge a Settembre nella frazione di Blessaglia. Ad Ottobre poi si susseguono la Festa del Piopparello, organizzata dalla Pro Loco e che presenta da ormai 17 anni ricette a base di funghi all’interno del salone della Mostra dei Vini, e la Festa d’Autunno, in località Comugne, nota anche come Sagra dei Ossi, giunta alla 25^ edizione.
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SPECIALE Sotto il segno della bellezza
San Donà di Piave, una città che cresce Il territorio Una città in crescita demografica, sicura e, in un orizzonte prossimo, possibilità di investimenti privati nell’ordine di oltre 10 milioni di euro. E, secondo Confartigianato, il Comune veneto con oltre 35mila abitanti dove si pagano meno tasse. È la fotografia, virata finalmente in rosa, di San Donà di Piave alla metà degli anni Dieci del nuovo millennio. A sintetizzare le potenzialità della città, un dato che vale più di mille discorsi: quello dei depositi bancari, passati nelle filiali sandonatesi degli istituti di credito dai 610 milioni di euro del 2013 ai 900 milioni del 2015. Il segnale di una nuova centralità nel suo territorio di quella che è la città più grande sulle rive del Piave, con 41.870 abitanti che rappresentano il suo massimo storico. Con una crescita costante grazie ai trasferimenti da altri comuni. E, se una città attrae abitanti, vuol dire due cose: che lì ci sono possibilità di occupazione e si vive bene. Oppure entrambe. È evidente che chi fissa San Donà come centro della propria vita si aspetta di trovare una qualità dei servizi e del tessuto economico tale da garantire serenità a se stesso e alla propria famiglia. Dall’ospedale; agli asili nido, su cui investiamo circa 3mila euro per ogni bambino che li frequenta; alle scuole superiori, fre-
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quentate da 5mila studenti, oltre la metà provenienti da altri comuni. La sfida che questa amministrazione ha lanciato è quella di esaltare il ruolo di San Donà quale città magnetica, in grado di attrarre persone e risorse. E i dati ci stanno dando ragione. Uno su tutti, oltre a quelli già citati, il numero di imprese, passato nel 2015 da 4335 a 4375. L’elemento principale che questa amministrazione intende valorizzare è la bellezza. Quella dello scenario che le fa da cornice, segnato da un protagonista assoluto, il Piave. Unico fiume al mondo a collegare due territori riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: le Dolomiti e Venezia. San Donà sorge su terra di bonifica, dove c’erano paludi e malaria, tanto da meritarsi l’appellativo di “Olanda d’Italia”. È distrutta nella catastrofe della Prima Guerra Mondiale, combattuta su quelle sponde che oggi sono sacre alla Patria. Rinasce, sempre attorno al suo fiume che, non a caso, in veneto è femminile: la Piave, come fosse una madre. Un territorio da proteggere, e va in questa direzione il ritorno, voluto da questa amministrazione, di oltre 70 ettari di terreno da edificabile ad agricolo. Un territorio da scoprire, e ci siamo impegnati affinché il percorso ciclabile che collega Monaco di Baviera a Venezia, la Ciclovia dell’Amicizia, passasse per San Donà. Un territorio da valorizzare,
Andrea Cereser sindaco di San Donà di Piave
e per questo abbiamo partecipato alla realizzazione di una serie di pontili fluviali per intercettare le oltre 400 house-boat che ogni anno risalgono la Piave vecchia.
In prospettiva, altre possibilità
tra i più bassi a livello nazionale, con una ulteriore riduzione dei furti nell’ultimo anno del 14 per cento. Insomma, San Donà è una realtà solida che ha saputo affrontare la recessione peggiore che le nostre vite abbiano conosciuto. E che ora si permette anche di aprire il libro dei sogni.
A partire dalla realizzazione di un importante accesso alla città, con un nuovo scalo ferroviario metropolitano perfettamente integrato con la stazione autobus, con cui condividerebbe servizi. E, contemporaneamente, il recupero di un edificio storico, la vecchia Cantina sociale, che si trova nell’area, per farne un centro di sviluppo per l’agroalimentare, la ristorazione, le nuove imprese. Un progetto da 10 milioni di euro, inserito nel Bando Periferie governativo per un cofinanziamento pubblico. Sorgerà di fronte all’area fieristica, valorizzandola con l’immediatezza di un collegamento ferroviario e stradale. Un elemento fondamentale in considerazione della crescita della Fiera sandonatese, passata in tre anni da 23mila a 121mila accessi. E ancora: possibilità di finanziamento europeo sul recupero di elementi storici del centro, inserimento da parte di Anas nel novero dei progetti da realizzare, a livello nazionale, di una bretella quale variante alla Statale Triestina, altra via d’accesso alla città, per un valore del progetto di 42 milioni di euro. E, su tutto, un tasso di illegalità
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San Stino di Livenza
Il Comune di San Stino di Livenza si trova nella parte orientale della Provincia di Venezia delimitato dai corsi dei Fiumi Livenza e Malgher.
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SPECIALE
La riviera di Corbolone Matteo Cappelletto sindaco di San Stino di Livenza La posizione centrale nella Pianura Veneta Orientale e una ben sviluppata rete viaria, permettono una ottimale fruizione dell'intero territorio e la possibilità di una veloce connessione con i maggiori centri culturali e commerciali oltre ad un rapido raggiungimento delle località turistiche sia balneari che alpine . Il casello dell’Autostrada A4 e la stazione ferroviaria consentono la possibilità di buoni agevoli collegamenti con le grandi direttrici europee. Altra via di comunicazione, utilizzata oramai
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Il Bosco di San Stino prettamente per scopi turistico-ricreativi, è il Fiume Livenza che, per piccoli natanti, è navigabile da Caorle fino a Pordenone. San Stino di Livenza, Corbolone e Bosco sono i centri residenziali situati nella parte settentrionale del territorio, area che presenta aspetti morfologici tipici degli ambienti di pianura; procedendo verso meridione e seguendo il corso del fiume Livenza si incontrano le frazioni di Biverone e La Salute di Livenza, mentre il paesaggio muta assumendo i caratteristici conno-
tati delle aree bonificate fra le quali la Bonifica delle Sette Sorelle. Il territorio offre notevoli attrazioni e spunti di approfondimento sia in ambito storico-artistico (Chiesa di S. Marco a Corbolone, il Castello a San Stino), che culturale (l’opera letteraria del poeta Romano Pascutto), che di valenza naturalisticoambientale (Fiume Livenza, i Boschi Bandiziol e Prassaccon, il Palù del Bandiziol, il Prà del roccolo, le aree della bonifica).
Il territorio Il capoluogo è posizionato nella parte settentrionale del territorio comunale, sulla sponda sinistra del Fiume Livenza ed oggi si presenta molto viva sotto tutti gli aspetti: economici, sociali, culturali, sportivi. Una notevole attrattiva culturale è diventato il Cinema Teatro "R. Pascutto" che, oltre a presentare una ricca stagione teatrale, ospita numerosi e qualificati eventi. Nell'ambito del territorio sono presenti diversi e importanti servizi: dal distretto sanitario a tutti i livelli scolastici, dal centro ricreativo e culturale “Primo Levi” ai numerosi e diversificati impianti e spazi sportivi, gestiti da associazioni e gruppi, sia in capoluogo che nelle frazioni. Corbolone è la località più settentrionale del Comune di San Stino di Livenza posizionata sulla riva sinistra del Canale Malgher, che scorre lentamente lungo la verde riviera. È un centro di antiche origini che ha vissuto periodi di splendore come dimostrano la preziosa Chiesa di S. Marco e le cinquecentesche ville delle nobili famiglie veneziane. Si segnala la famosa e tradizionale “fiera di S. Antonio”, organizzata nella seconda metà del mese di settembre, che attira espositori e visitatori. Durante i festeggiamenti è inoltre attiva la “Mostra dei vini di Corbolone” che è diventata una importante occasione per promuovere e diffondere la cultura del vino di qualità attraverso l’assegnazione del premio “Marengo d’oro”.
Biverone è un piccolo centro in riva al Livenza situato di fronte al paese di Torre di Mosto. Le due località erano un tempo collegate da un traghetto che era uno dei “passi” più importanti lungo il Livenza; la località è peraltro ancora chiamata “Pass de Tore” o più semplicemente “Pass”, a testimoniare l’importanza avuta nel tempo dal traghetto come elemento di unione e di scambio tra le popolazioni. La Salute di Livenza si trova nella parte più meridionale del territorio. È il secondo centro del Comune per estensione e popolazione. È dotata di impianti sportivi attrezzati per la pratica di diverse discipline sportive, di un centro civico e di una biblioteca. Nella golena della Livenza è stata realizzata un’area attrezzata dotata in particolare di un attracco per natanti e di una rampa per piccole imbarcazioni. Sul territorio comunale sono presenti alcuni borghi di origine più o meno antica: Bosco, Bivio Triestina, Sant'Alò, San Pietro, Cà Cottoni e Ottava Presa.
Villa Correr Agazzi a Biverone
Piazza Aldo Moro nel capoluogo
La piccola darsena sul Livenza a la Salute
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Ciro Di Cristo
Revisione Modello Distributivo Nel corso dell’ultima Convention del Personale della Bcc Pordenonese, lo scorso 6 settembre, è stato presentato il progetto di revisione del Modello Distributivo della Banca, avviato la settimana successiva. La diversificazione dei prodotti, le esigenze dei clienti che si adattano ad un contesto in mutamento, gli obblighi normativi per una tutela sempre maggiore di chi usufruisce di servizi bancari, uniti alla necessità di promuovere costantemente l’efficienza aziendale e la qualità del credito, configurano una banca diversa, che sappia al contempo trovare slancio verso il mercato con la vocazione territoriale che le è propria e ricercare corrette economie interne. Un rebus certamente non semplice. La piccola filiale, che ha caratterizzato la presenza territoriale delle BCC, oggi non può più garantire, nella configurazione tradizionale, risultati di piena soddisfazione, sia in termini di qualità delle prestazioni che di economicità di gestione. Il progetto del nuovo Modello Distributivo, realizzato con la consulenza di Accademia BCC, è stato svolto con l’apporto fondamentale di un gruppo di lavoro interno, costituito da preposti di filiale, responsabili di area e di funzione. L’approccio partecipativo ha consentito, dopo un’attenta fase di analisi del territorio e dei dati di filiale, di condividere e proporre al Consiglio di Amministrazione alcune soluzioni di reale innovazione nell’organizzazione e nei ruoli (mestieri) necessari a fronteggiare le sfide che abbiamo di fronte. Sono state in particolare individuate 6 aree territoriali, costituite dall’aggregazione di più filiali e da strutture di servizio comuni per alcune attività amministrative, autorizzative e deliberative. Recentemente si è aggiunta, al disegno iniziale, una settima area territoriale, composta dalle filiali neo acquisite dalla Banca del Veneziano e dalla filiale di Annone Veneto.
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Il nuovo modello è anzitutto finalizzato alla costruzione di una rete fortemente orientata alla comprensione e soddisfazione dei bisogni dei clienti. Le filiali, che restano tutte operanti sul territorio, vengono sgravate da alcuni compiti di natura extra commerciale, potendosi concentrare di più sulle attività di cura e gestione dei clienti. Le nuove Aree potranno contare su un organico di professionisti, composto dalla somma dei colleghi che già lavoravano nelle filiali dell’area, che pertanto, in ottica aggregativa, potranno svolgere la propria prestazione in maniera più efficiente. Inoltre alla guida delle aree ci saranno manager esperti, provenienti da mansioni di importante responsabilità precedentemente svolte in azienda, in grado di coniugare la qualità delle prestazioni verso soci e clienti, la vicinanza al territorio ed il conseguimento dei risultati.
Significative sinergie vengono realizzate anche con le strutture ed i servizi accentrati presso la sede centrale di Azzano Decimo, anch’essi interessati e parte attiva del percorso di cambiamento. La persona, nel nuovo modello, diviene ancor più il vero centro della banca; indispensabile per la realizzazione del disegno organizzativo è l’affinamento di ruoli professionali nuovi, tra i quali alcuni saranno caratterizzati da una componente maggiormente tecnico-operativa ed altri da una forte vocazione relazionale e di servizio al cliente L’intero intervento salvaguarda e, in qualche modo rafforza, il rapporto della Banca con il proprio territorio di riferimento, trasformando le filiali ancora di più in punti soprattutto di interscambio relazionale con le esigenze dei soci e clienti che di quel territorio sono espressione. Il disegno infatti si prefigge lo scopo per la Banca di continuare a lungo a svolgere la propria missione di banca cooperativa, di territorio e di comunità.
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Presidente Giancarlo Zanchetta Vice Presidente Mauro Verona
Fondazione Bcc Pordenonese La Fondazione Bcc Pordenonese, di cui Bcc Pordenonese è Socio Fondatore, persegue il miglioramento delle condizioni morali, culturali, psicofisiche, ambientali ed economiche delle persone appartenenti alle comunità locali attraverso il sostegno di importanti iniziative aventi come riferimento i seguenti 4 macro settori. SALUTE ED ASSISTENZA La Fondazione Bcc Pordenonese garantisce stabilità patrimoniale ed operativa alla mission portata avanti fino ad oggi dalla Associazione San Pietro Apostolo, espressa attraverso il quotidiano impegno di 370 preziosi Volontari. Vuole essere attenta alle esigenze del territorio in campo medico soprattutto verso le categorie più deboli, partecipando all’acquisto di attrezzatture mediche sempre più all’avanguardia per i centri ospedalieri terri-
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toriali, sostenendo la Ricerca e sensibilizzando le comunità alla prevenzione. Con la consapevolezza che il futuro richiederà un crescente impegno da parte di tutti, si adopera affinchè coloro che sono in difficoltà trovino una mano tesa.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE La Fondazione Bcc Pordenonese ha il dovere morale di pensare al domani e per fare questo rivolge grande attenzione al mondo
giovanile finanziando progetti che aiutino i ragazzi a scoprire i propri talenti e a metterli al servizio delle nostre comunità. Molti i progetti avviati nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio in collaborazione con il Consultorio Familiare Noncello Onlus anche in tema di disagio giovanile (autostima, bullismo, alcolismo, disturbi alimentari e dipendenze). I progetti sono attuati anche in collaborazione con l’Associazione La Vela di Sacile, dell’Istituto La Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento e la Bcc Pordenonese.
VOLONTARIATO SOCIALE Uno dei principi stabiliti dall’articolo 2 dello Statuto della Banca è la coesione sociale. Preciso obiettivo della Fondazione è esserne fedele e costante interprete perseguendo scopi mutualistici e di promozione e sviluppo del territorio finalizzati al miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche delle persone appartenenti alle comunità locali.
PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO Le esigenze del nostro territorio sono notevoli e variegate, le difficoltà che la crisi economica ha accentuato sono ben visibili. In questo contesto la Fondazione Bcc Pordenonese mette a disposizione del proprio territorio le risorse in suo possesso per essere uno strumento capace di raggiungere il maggior numero di persone.
La Fondazione vuole soprattutto essere un soggetto propositivo che contribuisce alla riscoperta ed al consolidamento di quei valori fondanti una comunità di persone che condivide un percorso di crescita inclusivo e solidaristico.
Fondazione Bcc Pordenonese AZZANO DECIMO Via Don Bosco, 2 Tel. 0434-640160 fondazione@bccpn.it
www.fondazionebccpn.it
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San Pietro Apostolo Onlus L’Associazione San Pietro Apostolo Onlus, nata nel 1996 come braccio operativo nel sociale per volontà del Consiglio di Amministrazione della Bcc Pordenonese, svolge sul territorio un’attività multiforme e complessa che la vede impegnata, in sinergia e collaborazione con la Fondazione Bcc Pordenonese, principalmente nei seguenti ambiti: la gestione del C.U.P.T.A. – Centro Unico Prenotazioni Trasporti Assistenziali. Il Servizio di trasporti a favore delle persone che devono raggiungere strutture ospedaliere e riabilitative è garantito in 13 comuni della Provincia con l’impiego di 278 fra autisti o accompagnatori. Il parco automezzi è composto da 28 automezzi di cui 19 appositamente attrezzati per trasporto disabili che sono gestiti da 3 call center ubicati a Sacile, Azzano Decimo e Cordenons; 26
le attività di animazione, trasporto e cura degli anziani presso le Case di Riposo di Azzano Decimo, Castions, Cordenons e Aviano è garantita da 92 volontari, prevalentemente impegnati in attività di animazione presso le case di riposo, ministri di culto e Amministratori di sostegno;
il servizio di consulenza e supporto alle Associazioni di volontariato attraverso lo Sportello territoriale del C.S.V. - Centro Servizi Volontariato; gli sportelli per gli Amministratori di Sostegno di cui 1 per l’Ambito Distrettuale Sud 6.3 – Azzano Decimo e 3 operativi a Sacile, Vigonovo e Aviano per l’Ambito Distrettuale 6.1, questi ultimi in collaborazione con le Associazioni Aitsam, Nuovo Paradigma e Insieme per la Solidarietà;
Il progetto “Oltre i vetri, nonni in casa” attivo da alcun anni nel Comune di Fiume Veneto;
Presidente Giuseppe Bertolo Vice Presidente Paolo Loris Rambaldini
La centrale di solidarietà alimentare. Azioni di contrasto della povertà nel territorio nell’Ambito Distrettuale Sud 6.3. Un progetto
Il nostro GRAZIE, va a tutti i volontari che quotidianamente, offrono il loro prezioso e concreto supporto alle persone in stato di disagio e bisognose di aiuto delle nostre COMUNITÀ.
realizzato in collaborazione con le Caritas parrocchiali, l’Associazione San Vincenzo De Paoli e l’Associazione Sulla Soglia, il supporto della Fondazione Bcc Pordenonese, il Comune di Azzano Decimo e il servizio sociale dei Comuni dell’Ambito Distrettuale Sud 6.3. A Sacile, svolge analoga attività con l’Associazione Sacile Solidale.
San Pietro Apostolo Onlus
La San Pietro Apostolo coordina 10 associazioni di volontariato, ovvero l’Avan di Azzano Decimo, Guida Solidale a Fiume Veneto, La Torre di Chions, Il Cordon di Zoppola, Prata Solidale, Anteas Cordenons, Aviano Solidale, Budoia Solidale, Brugnera Solidale, Sacile Solidale. Inoltre, sono state attivate collaborazioni con la Fondazione Biasotto di Prata, Pasiano Solidale, l’Aquilone e Il Gel di Fontanafredda, l’Aitsam e Nuovo Paradigma di Pordenone, Insieme per la Solidarietà di San Vito al Tagliamento, ProForma di Azzano Decimo e La Vela di Sacile.
AZZANO DECIMO Via Don Bosco, 2 Tel. 0434-640160 info@associazionesanpietro.it
www.associazionesanpietro.it
Tutte le attività sono svolte da propri volontari o dai volontari appartenenti alle Associazioni presenti in ogni singolo comune integrandosi a vicenda e ottimizzando percorsi, servizi e risorse disponibili.
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Elisa Zanol Clizia Dal Molin Giulio Kowalski
BCC giovani
Young Bankers
IN GERMANIA PER CONOSCERE DUE PILASTRI DELLA FINANZA EUROPEA A fine ottobre Alessandro Moro, giovane consigliere della Bcc Pordenonese, ed Elisa Zanol, coordinatrice della Consulta dei Giovani Soci, Luca Buttignol, Clizia dal Molin, Federico Martin e Martina Modolo hanno avuto modo di fare una breve ma importante esperienza in Germania per conoscere 2 pilastri della finanza europea. Due le destinazioni: la Banca Centrale Europea e R+V Versicherung AG, compagnia di bandiera del mondo cooperativo tedesco, e tra i principali gruppi assicurativi in Germania ed azionista di Assimoco, gruppo assicurativo del Movimento cooperativo italiano. Il primo giorno a Wiesbaden, storica cittadina sul Reno a pochi km da Francoforte, sono stati accolti dalla dirigenza della R+V Versicherung, che ha illustrato loro compiti e obiettivi dell’assicurazione dedicando una particolare enfasi alla formazione e selezione dei giovani per inserirli nell’ambiente di lavoro. La seconda giornata è stata dedicata a Francoforte, con la visita alla Banca Centrale Europea, la banca dei 19 Stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro e che ha sede
nell’imponente Euro Tower lungo il Meno, dove sono stati esemplificati i principali compiti e obiettivi della BCE: • definizione ed attuazione della politica monetaria per l’area dell’euro • svolgimento delle operazioni sui cambi • gestione delle riserve ufficiali dei paesi dell’area dell’euro (gestione di portafoglio) • promozione del regolare funzionamento dei sistemi di pagamento L’itinerario si è concluso con la visita alla Mostra dell’Euro, dove hanno appreso la storia di banconote e monete, dai primi esempi di utilizzo dei segni monetari per effettuare i pagamenti (ad esempio le conchiglie) fino ai giorni nostri con la nascita dell’Euro. Oltre ad essere stata un’opportunità di studio, questa esperienza ha permesso di rafforzare lo spirito di solidarietà e amicizia che lega i giovani Soci della Consulta, anche assaporando la cucina tedesca accompagnata da una buona birra.
SESTO FORUM A FIRENZE: BCC LAB ECCELLENZE IN RETE “Quale può essere un nuovo approccio al fare banca per promuovere la cooperazione e l’integrazione delle diversità, o per valorizzare l’ambiente, o per incentivare le particolarità artistiche del territorio o con l’aiuto della tecnologia come opportunità di sviluppo?”. Questa è stata la domanda posta dai coordinatori di ognuno dei quasi 50 tavoli di lavoro al sesto Forum dei Giovani Soci tenutosi a Firenze dal 16 al 18 Settembre 2016. Un forum nuovo per i sei giovani soci della Consulta Young Bankers della Bcc Pordenonese, sia per chi ha partecipato per la prima volta (Federica Biancotto e Clizia Dal Molin), ma anche per chi, più veterano aveva già partecipato ad altri incontri (la Coordinatrice della Consulta Elisa Zanol, Chiara Manassero, Federico Martin e Martina Modolo), perché caratterizzato da un coinvolgimento totale e una forte interazione tra i partecipanti, degli oltre 250 giovani soci provenienti da 62 diverse banche. Gli spunti iniziali per ogni singola area tematica (ambiente, arte, cooperazione e tecnologia) sono stati dati da esperti nel campo: Francesco Gentili per il Comitato scientifico Legambiente, Felice Limosani- design thinker, l’astrofisico Amedeo Balbi e la testimonianza toccante della volontaria presso la Cooperativa Rondine- Cooperativa per la promozione della cultura del dialogo e della pace. E dopo aver ascoltato le loro esperienze, i soci, divisi nei vari tavoli, nel corso della mattinata e del pomeriggio, hanno pensato a circa tre progetti a testa, li hanno condivisi con il gruppo, individuandone 28
le affinità, fino a selezionare un elaborato per tavolo. Con l’aiuto del facilitatore, formato nei mesi precedenti da Domenico Taormina di Accademia BCC, hanno individuato il titolo del progetto, una breve descrizione, gli obbiettivi, i destinatari e i costi, animati dallo spirito competitivo di risultare i vincitori. Per cui, dopo una scrematura iniziale operato dal Comitato di Coordinamento, i progetti migliori sono stati ricondotti a tre per ogni area tematica, e poi tutti i giovani soci presenti, con la pagina web creata appositamente per l’evento, hanno potuto votare, fino ad proclamare il progetto vincitore per ogni area tematica. Così tra le idee finaliste “CartArt”, “Payoung”, “Cooperazione al cubo” e “Territorio in rete”, è stata proprio quest’ultima, elaborata in materia di ambiente (alla cui elaborazione ha contribuito la Coordinatrice Elisa Zanol) a risultare il progetto vincitore assoluto, che, pertanto, verrà attuato in tutte le BCC. È stato un forum interattivo, appunto, caratterizzato dalla votazione tramite pagina web e la possibilità di inviare messaggi, poi video proiettati e letti da tutti i partecipanti, tramite App (non a caso il titolo: “BCC Lab- eccellenze in rete), che hanno incentivato i partecipanti a sviluppare progetti sempre più particolari. Altresì un forum divertente, presentato da Leonardo Canestrelli di Radio Toscana; ancora, un forum come occasione per stimolare i giovani a credere nel loro futuro, in base alla parole del sindaco di Firenze Dario Nardella, quello tenutosi quest’anno a Firenze all’”Obihall”.
www.young-bankers.it
Ma anche un’occasione di confronto, grazie ai saluti del padrone di casa Matteo Spanò, Presidente Federazione Toscana delle BCC, e Letizia Spinosa, Referente Giovani Soci delle BCC della Toscana, alla possibilità di dialogo con Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse, e anche opportunità per capirne di più sulla riforma delle Banche di Credito Cooperativo per l’intervento di Sergio Gatti, Direttore Generale Federcasse. Infine, anche un forum come occasione per conoscere e ammirare la bellezza della città di Firenze, in relazione alla visita che i soci hanno potuto fare in serata al museo Novecento e alla cena tenutasi al forte Belvedere.
IN SELLA CON LA BCC Dal Friuli alla Calabria in bicicletta: i 1753 km di Luciano Di Paolo. Un giovane ciclista friulano-calabro, una bicicletta, 1753 km da Spilimbergo a Capo Spartivento, località all’estremo sud della Calabria dalla quale si può ammirare (e quasi toccare da quanto è vicina) la Sicilia. Questo è stato il viaggio, o sarebbe meglio dire “l’impresa”, che Luciano di Paolo, ha portato a termine nell’arco di due settimane nell’estate del 2013. Ciclista si, ma non solo. Il nostro “eroe” è anche un ottimo fotografo (la sua prima mostra quest’anno, a luglio, presso il bar “Trieste” di Spilimbergo), polistrumentista (pianoforte, chitarra e fisarmonica) nonché, a tempo perso, studente di giurisprudenza. Da questa meravigliosa e personalissima iniziativa, quindi, la “Consulta Giovani Soci BCC” non ha potuto fare a meno di trarre ispirazione per dare vita all’evento “In Sella Con la BCC”, tenutosi in una calda notte di fine estate, precisamente il 31 di Agosto, alle ultime luci del giorno, mentre questo svaniva per lasciare spazio alla sera, presso il “Caffè Letterario” di Pordenone. È stata questa l’occasione perfetta per ascoltare, direttamente dalla viva voce del protagonista i tratti salienti di questo viaggio. Un viaggio, quest’ultimo, che oserei definire “metafisico”. In che senso metafisico? Nel senso etimologico del termine. La parola “metafisica”, infatti, significa letteralmente «al di là delle cose fisiche», materiali. Invero, questa pedalata italica va proprio al di là di ciò che è materiale. Non si può guardare ad essa solo come ad un percorso con un inizio ed una fine, fatto di fatica, fibre muscolari e tanta forza di volontà. C’è molto di più dietro a questo itinerario “a due ruote”: c’è tutto il nostro incantevole
paese, con tutte le sue virtù e i suoi vizi, le sue qualità e i suoi paradossi, efficacemente racchiusi in tutti i divertentissimi aneddoti raccontati nell’arco della serata dall’autore e nelle fotografie che lui stesso ha scattato lungo tutto il tragitto verso la Calabria. Non è un caso, allora, che proprio Luciano scriva, una volta giunto all’ambito traguardo: “Sapete cosa c'è a Capo Spartivento? Niente. Nemmeno il cartello della località. C'è solo un faro che guarda l'Africa, ma è spento: mancano i soldi. A Capo Spartivento oggi non c'è nemmeno il vento: mannaggia, e io che avevo fatto tutti questi chilometri per vedere il punto dove secondo le storie dei marinai i venti si dividono e prendono direzioni diverse. Però basta chiudere gli occhi e vedo tantissime cose, qui a Capo Spartivento. C'è Doriano, il porchettaro che vive in una roulotte a 900 metri di altezza in mezzo al nulla; c'è Federico, stava preparando l'esame di fisiologia, chissà come gli è andato; ci sono Matteo e Nicoletta che ieri mi hanno preparato un'amatriciana così buona che ne ho mangiate tre porzioni; c'è Mirko che stava preparando il giro di Polonia, chissà come sta andando; ci sono le piazze di Padova, la sagoma di San Luca, le nuvole e i girasoli della Toscana, i cipressi di Bolgheri, la tamarragine del Lazio, i pini dell'Appia, un rettilineo lungo 45 km senza una sola curva. Ci sono la pizza napoletana, i comuni vesuviani tutti attaccati e senza nemmeno un cartello (passi dieci paesi e sei convinto di essere nello stesso); ci sono strappi durissimi su strade semidistrutte da frane su cui non si riesce a salire nemmeno a piedi, discese a 60 all'ora tenendo una bici da 30kg tutta traballante, c'è quel caldo che ti fa sembrare si stiano fondendo le orecchie e c'è quel freddo...no, c'è solo caldo tra luglio e agosto; ci sono jet che ti passano a dieci metri sopra la testa a Ciampino e un'infinità di sensi vietati. Ci sono birre al Pigneto e ai centri sociali e cene di lusso ai Parioli. Ci sono giorni così faticosi che speri solo di farcela e ci sono giorni così belli che fai undici ore in sella, ti dimentichi di mangiare e rischi di svenire montando la tenda. Se chiudo gli occhi c'è questo e molto, molto altro, qui a Capo Spartivento; e alla fine il vento dell'Africa con un po' di immaginazione riesco anche a sentirlo, qui a Capo Spartivento”. Tutta l’Italia, racchiusa in poche righe. Insomma. Una serata fatta non solo di ricordi e di parole ma anche, e soprattutto, di immagini. Innumerevoli immagini, le quali hanno ben rappresentato un’esperienza che, a buon grado, può essere definita come “unica” nel suo genere e che la Consulta Giovani Soci Young Bankers è stata onorata di poter raccontare assieme al protagonista. 29
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Giovanni Pavan
Pordenonelegge bcc territorio
Ogni edizione ha inevitabilmente la sua storia. Gli anni offuscano quelle passate e lasciano più vive quelle appena concluse. Ma l’ultima ha sempre un suo ricordo quasi magico. Ci lavori tanto, l’aspetti con trepidazione, con spavento guardi il countdown verso l’inaugurazione, tessi relazioni, contatti fornitori, cerchi partner, selezioni angeli, vivi il costante arricchirsi di eccezionali ospiti proposto dai curatori… e poi non appena tutto finisce sai già che è ora di ricominciare. Non con nostalgia però ma con la certezza che è stato fatto un ottimo lavoro e soprattutto che in tanti, esattamente come te, nel loro piccolo o nel loro grande, hanno lavorato esattamente per lo stesso obiettivo. E allora sai che sarà un bellissimo ricominciare perché è vero che lavorare insieme per un unico obiettivo può essere faticoso ma arricchisce il doppio. Pordenonelegge ogni anno ha una famiglia sempre più numerosa che investe del suo tempo, del suo entusiasmo e delle sue risorse per esserci e per regalare un’edizione che (se possibile) è sempre migliore di quella appena conclusa. Tra le cose più belle c’è sicuramente il coinvolgimento. Dalla signora che sceglie qualcosa di giallo da indossare, a chi addobba il proprio balcone con i fiori di questo colore o i negozianti che lo fanno con le vetrine, bar e ristoranti che danno il più ampio sfogo alla creatività. I nostri fornitori e gli enti che collaborano con noi, rimettono a nuovo le strutture dell’anno precedente aggiungendoci sempre una miglioria, un accorgimento ulteriore. E Pordenone si veste ancor più da città accogliente, colorata, pulita, gioiosa.
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La domanda che ci hanno fatto più spesso dopo che si è conclusa la XVII edizione di pordenonelegge, è “siete contenti di come è andata?”. Ebbene sì, siamo contenti. Anzi siamo molto più che contenti.
Gli ospiti e i visitatori che arrivano a pordenonelegge anche da molto lontano, restano piacevolmente stupiti dalla grande partecipazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento. Quello che ci dicono e quello che hanno voluto scriverci è “il peso” della contentezza di cui parlavo in apertura. C’è tanta contentezza perché se la nostra manifestazione è riuscita è merito di tanti, di tutti. Di tutti coloro che hanno messo anche un solo piccolissimo tassello per far sì che questo puzzle restituisca un’immagine meravigliosa. E tra questi ci sono indubbiamente i nostri partner, quelli che, come Bcc Pordenonese da anni sono al nostro fianco e ci stimolano a percorrere nuove strade, nell’azzardare tematiche curiose, nel ricercare autori che sanno lasciare un solco importante, nel proporre sempre qualcosa di nuovo. Anche quest’anno Bcc Pordenonese (con il Messaggero Veneto) ha scelto di affiancarci nella sezione “Viaggio in Italia”. Otto autori (Pietro Spirito, Massimo Onofri, Alcide Pierantozzi, Romolo Bugaro, Maurizio Cucchi, Paolo Rumiz, Marcello Fois e Caterina Bonvicini) hanno raccontato altrettante città e luoghi (Trieste, Sicilia, via Francigena, Padova, Milano, l’Appia, Nuoro e Bologna). Otto viaggi affrontati stando comodamente seduti di fronte agli autori che con i loro racconti ci hanno permesso di esplorare angoli nascosti, personaggi curiosi, sentimenti e relazioni legate a quel territorio. Ma il supporto di Bcc Pordenonese non si esaurisce in occasione del festival. Anche quest’anno saranno nuovamente al nostro fianco per Pn-
Books, il torneo di lettura che vedrà sfidarsi gli studenti degli Istituti superiori di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige sulla trama, i personaggi e i particolari di un classico del Novecento. A “Punto d’incontro” (evento dedicato all’orientamento e in programma nel quartiere fieristico pordenonese il 3 e il 4 novembre), la sfida di lettura sarà infatti su uno dei romanzi intramontabili di Ernest Hemingway, “Addio alle armi”. A condurre l’incontro e conferirgli quel ”non so che di spettacolo e gioco” saranno I Papu, che incalzeranno i ragazzi con la loro sapiente e contagiosa ironia. E anche in questo caso sarà possibile far parte della squadra e venire a tifare per i nostri giovani lettori. Insomma, Fondazione Pordenonelegge.it propone per l’intero arco dell’anno appuntamenti, visite, incontri, concorsi. Già in vista del Natale sarà possibile diventare “amico di pordenonelegge 2017” e assicurarsi un posto agli eventi del festival di settembre.
Vogliateci bene tutto l’anno, fateci contenti ancora. Vi aspettiamo al nostro fianco.
bcc Pordenonese
SOSTIENE pordenonelegge
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bcc territorio
Luigi Tomadini
44a Pordenone Pedala
IL 4 SETTEMBRE 2016 si è corsa la 44a Pordenone Pedala, ogni volta che scrivo il numero dell’edizione, non riesco a non emozionarmi è realmente per la nostra Pordenone una manifestazione che è entrata nel DNA della Città. E questo grazie a Demetrio Moras e alla splendida squadra che con lui ne ha fatte 42 e con me già 2.
Il percorso era stato studiato con attenzione abbiamo attraversato il quartiere di Torre poi siamo passati per Sclavons, Cordenons e Villa D’Arco ed infine sosta a San Quirino nello splendido Parco Brolo che affianca la Villa Cattaneo edificio storico di rara bellezza. Dopo aver rinfrancato le gambe e mangiato il classico panino siamo ripartiti dalla Piazza di San Quirino.
Eravamo veramente tanti quella domenica in Piazza Risorgimento, tanti giovani e tante famiglie, tutti accumunati dalla felicità di passare alcune ore assieme spensieratamente pedalando per la nostra provincia. Visitando luoghi già conosciuti frettolosamente ed ora rivisti con l’occhio attento del ciclista che fa la sua gita della domenica.
Lì di fronte alla filiale della Bcc Pordenonese abbiamo avuto l’onore grazie alla Banca di avere come Starter Daniele Molmenti l’olimpionico di Londra, che con simpatia e semplicità ha salutato i 5.000 pedalatori che ricambiavano emozionati.
Il tempo al solito ci è stato amico non una goccia di pioggia anzi un bel caldo ci ha accompagnati.
Poi abbiano attraversato Roveredo in Piano e giù finalmente a pedalata facile per la discesa siamo arrivati all’Electrolux.
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foto di Orfeo Diana
Si festeggiavano i 100 anni dalla fondazione della Zanussi e noi della Pordenone Pedala volevamo rendere omaggio a questa prestigiosa azienda che tanta parte della nostra storia industriale ha scritto guidata da Lino Zanussi come testimone supremo di una imprenditoria che a Pordenone ha saputo sviluppare meravigliose aziende. Occasione unica per molti, poter entrare dentro la fabbrica, qui voglio ringraziare la Dirigenza che prontamente e con entusiasmo ha accolto la nostra richiesta. Poi abbiamo proseguito per Porcia passando per il centro uno striscione ci esprimeva tutto l’affetto della Comunità Purliliese per la Pordenone Pedala, siamo passati sotto la Torre dell’Orologio ed abbiamo proseguito verso Pordenone costeggiando Villa Dolfin. Non poteva mancare un passaggio al lago della Burida dove Rotary, Andos e LILT stanno avviando un progetto che vuole coniugare ambiente salute e sani stili di vita. Ed infine finalmente al Parco Galvani, qui l’esercito come da tradizione ha cucinato la pastasciutta Tomadini. I nostri sponsor hanno regalato latte Latterie Friulane, acqua Dolomia, mele LA TIEPOLA, caffè della DAP vino dei Magredi. Sono stati premiati i Gruppi più numerosi IL TULIPANO, AVIS AIDO e ANMIL.
Abbiamo distribuito coppe ai bambini agli anziani e a vari partecipanti per vari motivi età distanza di residenza ecc. Abbiamo eletto la MISS il MISTER della Pordenone Pedala la Miss Tulipano, la Miss Skating. Abbiamo assegnato il premio in ricordo di DEMETRIO MORAS ai ragazzi delle scuole ITST KENNEDY E IPSIA ZANUSSI per l’innovazione sulla bicicletta. È stata una bella giornata per tutti. Un grazie va rivolto ai 5 Sindaci dei Comuni attraversati che con noi hanno pedalato. A tutti i volontari che ci hanno permesso di realizzare in sicurezza anche questa edizione. A tutti gli sponsor che io chiamo Collaboratori, un grazie particolare e fra questi la Bcc Pordenonese che ci ha affiancato quest’anno in particolare modo, tutti a partire dal Presidente Walter Lorenzon e i suoi collaboratori che per la prima volta ci hanno aiutato a vendere i numeri. Ora come di consuetudine finita la 44a pensiamo già alla 45a dove ci aspetta Valvasone. E nota speciale sarà l’allestimento della Mostra della Pordenone Pedala nel Museo Pizzinato nel Parco Galvani, vedremo foto filmati ed altro dei 45 anni di questa meravigliosa manifestazione che mi onoro di presiedere.
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Martina Zanin
Studenti al Teatro Verdi con la Bcc Pordenonese Le proposte Educational della stagione 2016/2017
L’investimento nella formazione è uno dei cardini della politica del Teatro Verdi di Pordenone, che si rivolge agli studenti e agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado – più di 10 mila fra Pordenone e provincia in questi anni! - con proposte e percorsi di vario genere, capaci di unire l’evento artistico all’approfondimento e alla riflessione, il cui denominatore comune è la qualità, la ricercatezza nei contenuti, l’originalità . Lungo la strada il Teatro ha incontrato la Bcc Pordenonese, partner perfetto considerando l’ attenzione al sociale, ai giovani e alla famiglia che è insita nelle finalità dell’istituto. E anche quest’anno con il sostegno della banca si concretizzeranno in particolare quattro proposte, inserite nel progetto “Educational Prosa”, spettacoli che toccano temi diversi, e spesso legati all’attualità, che potranno essere fruiti come importante occasione per conoscere il teatro e con integrazioni contenutistiche e lavori in classe. Si comincia il 7 dicembre con uno spettacolo interattivo rivolto alle scuole dell’infanzia, Sotto la neve. Minuetto d’inverno, che dipinge con allegria, ma anche con poesia, l’alternanza del caldo e del freddo nel ciclo delle stagioni, lo scorrere del tempo e l’imparare ad apprezzare le situazioni nuove. In scena piume, fiocchi, palle, manti di neve, magici abiti che si ricoprono di neve o di fiori…Da sottolineare i vari momenti in cui gli attori scendono fra il pubblico e invitano le persone ad essere parte attiva dell’azione scenica: le maestre diventano
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servi di scena mentre i bambini sono invitati a collaborare alla realizzazione del pupazzo di neve, a ingaggiare con gli attori una scatenata battaglia…e molto altro ancora. Le scuole primarie, insieme alle secondarie di primo grado, assisteranno il 24 gennaio 2017 al toccante Fa’afafine. Mi chiamo Alex e sono un dinosauro, spettacolo che funge da strumento per aiutare a condurre un’indagine sugli stereotipi più ricorrenti nell’immaginario giovanile. La storia di Alex e la sua conoscenza di sé tratta con intelligenza, delicatezza e sensibilità il superamento dei preconcetti, così da giungere insieme ai ragazzi alla consapevolezza della diversità che diventa valore, che significa ricchezza, risorsa e non “minaccia”.
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SOSTIENE
Verso Klee: un occhio vede l’altro sente, in cartellone il 21 febbraio, è invece rivolto alle scuole primarie. Qui i giovani spettatori si misureranno con la magia del gesto artistico. Verso Klee non è dedicato al famoso artista svizzero, ma nasce dall'incontro, ideale tra Klee e Tam Teatromusica, tra il pensiero sull'arte espresso da Klee e la poetica teatrale di Tam Teatromusica, tra la sua ricerca pittorica e la loro ricerca scenica. Spogliare la pittura di Klee dai luoghi comuni per ricercarne la natura più nascosta e segreta… Uno dei temi che guida lo spettacolo è il divertimento, attingendo soprattutto alla passione di Klee per il teatro delle marionette e infatti Verso Klee punta a far conoscere la “macchina” teatrale nelle sue più magiche varianti e a far capire l’importanza del tramandare l’arte e le tecniche artistiche dello spettacolo, per amare e seguire il teatro nelle sue multiformità.
Con la prima nazionale in programma il 20 aprile de Il viaggio di Enea, il Teatro presenterà L’Eneide contemporanea di Olivier Kemeid nella riscrittura scenica di Emanuela Giordano, proposta indirizzata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Gli attori riordinano in scena i ricordi di un viaggio mitologico che è anche storia contemporanea, ricostruiscono la partenza di Enea e della sua gente, per arrivare a una meta a cui tutti abbiamo il diritto di aspirare. “Il viaggio dell’uomo” come metafora delle cronache del nostro oggi, della lotta per la sopravvivenza in una terra che ti apra le sue porte, dell’accoglienza dell’altro sempre più urgente. Attraverso il mito, dunque, si riflette sul presente.
Info ufficio scuola 0434 247610 www.comunalegiuseppeverdi.it
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Alberto e Andrea Biasin
La musica “il terzo genitore” e l’orchestra a scuola
“……La musica parla agli esseri umani che sperimentano il suo linguaggio nella loro anima”. Nelle scuole dove si insegna musica, si formano gli individui. L'uomo senza musica non è completo, è solo un frammento. I nostri psicologi cominciano ad interessarsi a questo fenomeno e si chiedono quale ne sia l'origine. Per noi che viviamo quest'esperienza dal punto di vista pratico non è necessaria alcuna spiegazione. Sappiamo bene che occuparsi giornalmente di musica rinfresca lo spirito, tanto è vero che ciò si manifesta in una migliore sensibilità e ricettività nei confronti di ogni altra situazione. Oltre a ciò, si può osservare come la musica eserciti anche “un influsso sull'uomo in generale ". Questa affermazione è di Zoltan Kodàly, studioso di musica popolare e compositore, che nel 1951 diede vita, in Ungheria, a Scuole con un ampio spazio concesso all'insegnamento della musica e del canto (un'ora di musica al giorno), realizzando per tutti i bambini una solida formazione musicale. 40
Ognuno di noi adulti, insegnanti e genitori di allievi dei corsi di musica, vede quanto sia importante la musica per uno sviluppo armonico e completo dei nostri allievi e figli. A lezione i ragazzi non apprendono solo una tecnica ma, soprattutto, esercitano costantemente doti come umiltà, ascolto, pazienza...controllo sulla volontà, esercizio di consapevolezza, la passione che deve passare attraverso la disciplina costante per ottenere i risultati voluti. La gioia del suonare assieme, del cantare, dell’esprimersi con pienezza diviene tangibile ogni volta che ci si esibisce in un piccolo saggio o in un grande concerto. Certo c’è anche il momento della stanchezza, del non riuscire a fare ciò che si voleva, ma pure l’accettare i propri limiti e le piccole sconfitte serve a fortificarsi anche perché se è vero che l’apprendere un’arte ti pone di fronte degli ostacoli è vero pure che ti dà anche i mezzi per superarli.
I genitori a loro volta che investono nella crescita dei loro figli ascoltando i loro bisogni, ascoltando le loro aspirazioni, incoraggiando la loro passione “la musica” percepiscono subito la facilità di superare insieme le difficoltà che si presentano nel periodo dell’adolescenza. I genitori riescono a percepire che la musica arriva dove le parole non hanno più valore, dove il sentimento deve confrontarsi con l’amico segreto che solo la musica è sempre disponibile e presente. Uno dei progetti che ha avuto un grande risultato è L’ORCHESTRA a SCUOLA. Progetto presente da due anni presso la scuola primaria di Chions, voluto dalle maestre e dai genitori per offrire agli alunni una opportunità creativa e di crescita culturale.
Molte sono le testimonianze di genitori che si confrontano con gli insegnanti della NAM LAB esprimendo le loro esperienze. La Nam accompagna spesso i propri allievi dall’infanzia all’età adulta e, con un percorso formativo musicale e pedagogico, ha sempre cercato, com’era nell’intenzione del suo fondatore, il M°Gino Sartor, di far crescere i propri allievi come esseri umani ricchi, gioiosi, creativi e maturi. Come i genitori, anche la scuola di musica adempie al proprio ruolo educativo accompagnando i ragazzi a diventare esseri umani adulti con una marcia in più perché saranno sempre in grado di attingere forza, consolazione, potenza dal loro scrigno interiore pieno di melodie, armonie e ritmi.
L’Ass.ne NAM LAB con il suo corpo insegnanti ha risposto alle 140 richieste soddisfacendo ogni esigenza superando le diverse problematiche organizzative per gestire un numero così elevato di allievi. Il risultato che è stato quello di formare l’orchestra con tutte le sue parti: il canto, gli strumenti ad arco, gli strumenti ritmici armonici chitarra e ukulele con l’accompagnamento delle percussioni, in un vero e proprio concerto davanti a genitori e pubblico intervenuto. Molta emozione per tutti, per la sincera energia che si è creata da tutti i presenti. Anche il cantante Bobby Solo ha voluto seguire questo progetto incoraggiando tutti i bambini trasmettendo loro un augurio di felicità e di non mollare mai di fronte alle difficoltà. Tante congratulazioni da parte dei genitori e delle maestre che hanno potuto constatare il progresso creativo e l’interesse per la musica da parte dei ragazzi.
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Roberto Ceraolo
Restauro Palazzo Ragazzoni BCC territorio
Un palazzo per molti anni noto come “Palazzo Biglia”, e solo recentemente restituito all’intitolazione della famiglia che l’ha realizzato e impreziosito, la famiglia Ragazzoni.
La città di Sacile, il “Giardino della Serenissima”, è sempre lieta di condividere il proprio fascino e le proprie bellezze e ad accogliere gli ospiti con il suo caratteristico, intimo, splendido abbraccio tra le verdi acque della Livenza e gli edifici del suo centro storico, per farsi scoprire (o ri-scoprire) attraverso gli scorci dai numerosi ponti e nei percorsi della sua storia. Il fiume è stato storicamente ragione degli insediamenti umani, per molteplici ragioni, e l’avvento della capacità di sfruttamento della sua forza è stato il motore del primo sviluppo produttivo, e quindi economico. Per questa ragione, oltre al fatto di essere dislocata a un giorno di cavallo da Venezia, i Ragazzoni hanno eletto Sacile a propria dimora, erigendovi uno splendido palazzo. Uno dei manufatti rinascimentali più notevoli del nord Italia, capace di accogliere le corti imperiali europee dell’epoca. Un palazzo per molti anni noto come “Palazzo Biglia”, e solo recentemente restituito all’intitolazione della famiglia che l’ha realizzato e impreziosito, la famiglia Ragazzoni. Era questa una famiglia di importanti e facoltosi
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commercianti, impegnati in tutto il mondo conosciuto e con grandi interessi nella capitale britannica, a Londra. In particolare Giacomo è stato un grande protagonista della sua epoca, e le sue gesta sono ricordate nel ciclo di affreschi della sala degli Imperatori, realizzato dal Montemezzano, della scuola del Veronese. Il palazzo Ragazzoni è oggi di proprietà comunale. L’edificio fu donato al patrimonio pubblico dalla famiglia del cav. Giuseppe Lacchin, altro uomo di notevoli capacità imprenditoriali a livello internazionale, in tempi più moderni. Il palazzo è quindi l’edificio “d’onore” della città, e le sue sale sono palcoscenico prestigioso di mostre d’arte, di piece teatrali , di concerti musicali, di riunioni e conferenze culturali. Del palazzo originario è rimasta solo la parte nobile, con l’edificio a corte aperta, racchiusa su tre lati appunto dalle ali del palazzo oltre che dalla Livenza e dall’edificio della “colombaia”, con la recinzione e il cancello verso il parco dell’Ortazza.
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SOSTIENE
Il palazzo è stato recentemente restaurato per due terzi. L’ultimo lotto è in corso di progettazione. Dopo gli interventi di tipo edilizio, si è passato al restauro degli affreschi della sala degli Imperatori, con il contributo concreto della Bcc Pordenonese, che ha affiancato Comune di Sacile e Fondazione Crup. E la storia continua.
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Paolo Bottecchia Isabella Ius Luca Ros
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Il Friuli ringrazia e non dimentica Il Friuli ringrazia e non dimentica è un progetto nato dalla comune emozione, vissuta da alcuni amici della Banda Comunale di Azzano Decimo Filarmonica di Tiezzo 1901 e del Circolo Culturale Musicale G. Verdi di Fontanafredda nel considerare, a quarant'anni di distanza, gli eventi del terremoto del 1976.
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Il ricordo di quei tragici momenti e della reazione, composta ed esemplare, che ebbero non solo i friulani terremotati ma anche tutti i volontari e le istituzioni che accorsero in loro aiuto dando vita al cosiddetto "modello Friuli", è stata un'occasione preziosa di riflessione. Ciò che guidò gli animi allora, rappresenta infatti in maniera puntuale
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SOSTIENE
i valori che il mondo dell'associazionismo e della cooperazione hanno il dovere di diffondere e difendere: solidarietà, collaborazione e lavoro. Tale consapevolezza, rafforzata dalla visita didattica alla mostra permanente Tiere Motus di Venzone, svoltasi il 03 aprile 2016, ha
portato i membri delle due associazioni promotrici alla creazione di uno spettacolo storico-musicale dalla forza sonora impressionante, fatto di musica, immagini, letture e testimonianze. L'orchestra di fiati, unita a due pianisti improvvisatori, due voci recitanti e alla compagine "moderna" del Circolo Verdi costituita da un gruppo rock, un coro misto, un coro di voci bianche, ha rievocato attraverso la musica originale dei compositori Arno Barzan ed Elena Buset, il momento più tragico e contemporaneamente più alto della storia moderna del Friuli dopo la guerra. La forza dello spettacolo, proposto il 06 maggio 2016 in piazza Libertà ad Azzano Decimo e il 29 maggio 2016 al palazzetto dello sport di Fontanafredda, non è stata solo la capacità di evocare lo spaccato di un’epoca e l'epica di una ricostruzione che fa parte della nostra memoria storica più profonda. Il vero valore aggiunto è
stato dato dalla raccolta fondi attivata nelle due occasioni. Grazie, infatti, alla realizzazione dei bellissimi sassi dipinti a mano, è stato possibile raccogliere oltre €1.200,00, che sono stati donati all'associazione Amici del Nepal, al fine di aiutare le popolazioni nepalesi colpite dal terremoto del 2015 (che causò oltre 8.000 morti), nel loro lungo cammino di ricostruzione. Ultimo passo di questo progetto sarà portare nelle scuole dei Comuni di Azzano Decimo e Fontanafredda tutto il materiale storico e audiovisivo raccolto, unito alle registrazioni dello spettacolo, così da rendere indelebili nelle menti delle giovani generazioni le memorie dell'ormai lontano 1976. A dimostrazione di quanto tale iniziativa abbia toccato le corde della sensibilità umana sta sicuramente la grande partecipazione di pubblico, come pure le ottime recensioni arrivate dai principali quotidiani locali e i numerosi attestati di stima che continuano a giungere ad ambo le associazioni e che hanno contribuito a farlo ancora una volta strumento di solidarietà attiva. Sabato 19 novembre 2016, infatti, lo spettacolo è stato replicato sul palco del Teatro Comunale M. Mascherini di Azzano Decimo, al fine di raccogliere fondi a sostegno dei nostri connazionali duramente colpiti dal terremoto negli ultimi mesi. Il ricavato, che continua ad incrementarsi grazie alla generosità della gente, sarà interamente devoluto all'Associazione Musicale Città dell'Amatrice, che lo utilizzerà per acquistare materiale e strumentario a sostegno e ripresa della propria attività. Questa, che forse non sarà l'ultima rappresentazione, nasce in piena sinergia con il Comune di Azzano Decimo dimostrando, oggi come ieri, quanto sia necessaria la collaborazione tra le rappresentanze della società civile e l'autorità pubblica per diffondere i valori della solidarietà.
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Maria Cristina Strasiotto
Vincitori del Concorso giornalistico “Premio Simona Cigana” 2015-2016 Palazzo Carraro-Menegozzi ad Aviano ha ospitato, venerdì 4 novembre, la cerimonia di proclamazione dei vincitori del concorso giornalistico annuale-nazionale-multimediale-multilingue Premio Simona Cigana, dedicato al Friuli Venezia Giulia. Il concorso, giunto alla 7ª edizione, è organizzato dal Circolo della Stampa di Pordenone ed è sostenuto da Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, Federazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia, Confartigianato Pordenone e da Bruno e Luisa Cigana, genitori di Simona, giovane giornalista di Aviano scomparsa prematuramente. Pietro Angelillo, presidente del Circolo della Stampa di Pordenone, nel ricordare il 50° anniversario della fondazione del Circolo, ha ribadito l’importanza del diritto all’informazione democratica come forza di crescita del Paese e manifestato l’orgoglio di contribuire al miglio-
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ramento del ruolo dell’informazione e della comunicazione nella società civile. Hanno fatto seguito momenti di riflessione sui valori di fondo della difficile professione giornalistica e un appello alla difesa della libertà di stampa, per gli operatori dell’informazione e per i fruitori, come baluardo della democrazia. Sono intervenuti Renzo Liva (presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale), Mauro Angeli (assessore comunale di Aviano), Silvano Pascolo (presidente di Confartigianato Pordenone), Giovanni Caretta (consigliere d’amministrazione della Bcc Pordenonese), Lorenzo Kasperkovitz (vicedirettore della Federazione BCC del Friuli Venezia Giulia), Bruno Carraro (presidente di Domovip), Gian Carlo Caliman (delegato del Coni ed esponente di primo piano del mondo dello sport del Friuli Venezia Giulia) cui è stato conferito il titolo statutario di Socio onorario del Circolo della Stampa.
I servizi inviati dai giornalisti sono stati oltre un centinaio, pubblicati tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2016 in testate nazionali e regionali, ed è già stata avviata l’8ª edizione per il periodo compreso tra il 1° luglio 2016 e il 30 giugno 2017. Il primo premio assoluto, nella Categoria Giornalismo d’Inchiesta, è stato attribuito a Floriana Bulfon, per il servizio: “Regeni, i misteri del Cairo” (in onda su Rai 1, trasmissione Petrolio, 25 aprile 2016) ricerca sulla vicenda di cui è stato protagonista e vittima il giovane ricercatore di Fiumicello del Friuli, ucciso a Il Cairo in circostanze oscure. Sincera commozione ha caratterizzato il riconoscimento di Socio onorario alla memoria a Giulio Regeni, ritirato da Bruno Lasca, assessore del Comune di Fiumicello che ha sottolineato: «Simona e Giulio, due giovani uniti dalla passione per ciò che facevano, rappresentano un esempio di questo territorio e il merito va anche ai loro genitori speciali». Il secondo premio assoluto è stato assegnato a Daniele Morgera, per il servizio: “Il confine orientale” (in onda nel Giornale Rai Radio 1, rubrica Inviato Speciale, 20 febbraio 2016) denuncia degli effetti negativi del filo spinato tra Slovenia e Croazia, sul fiume Dragogna, nella rotta balcanica dei migranti. Per la Categoria Giornalismo Sportivo, il Primo Premio Ex Aequo, è stato attribuito a Gioacchino Roberto Di Maio per il servizio: “Lega Pro. Il Pordenone sogna il miracolo nel segno del Portogruaro” (StabiaChannel.it Castellammare di Stabia, Napoli, 13 marzo 2016) sul Pordenone Calcio Lega professionisti che mira alla serie B, e a Matteo Femìa per il servizio: “Con Seculìn continua la scuola di Mariano” (Il Piccolo Trieste, 5 febbraio 2016) sull’atleta emergente esempio di grandi capacità sportive-agonistiche e di saggezza e dignità umane. Il Secondo Premio Ex Aequo è stato riconosciuto a Francesco Cardella per il servizio: “Irene Camber, 90 anni di stoccate indimenticabili” (Il Piccolo Trieste, 13 marzo 2016) un bell’equilibrio tra l’atleta e il personaggio, e a Melania Lunazzi per il servizio: “L’impresa di Enrico e Zeno giù in verticale dal Nabois” (Messaggero Veneto Udine, 13 marzo 2016) sull’impresa sportiva mozzafiato di due sci-alpinisti in un ambiente montano proibitivo per le asperità estreme.
Per la Categoria Giornalismo Economia Artigianato il Primo Premio è stato conferito a Daniela Patiès Montagner per il servizio: “Antonio Zanussi da artigiano a imprenditore, una realtà lunga cent'anni” (Corriere del Centro Paese Roma, giugno 2016) reportage dal quale emergono le figure di Antonio Zanussi, l'artigiano che avviò la trasformazione della sua bottega in industria, e i figli Lino e Guido, che lanciarono l’impresa a livelli mondiali. Il Secondo Premio è stato assegnato a Alessandra Battistel per il servizio: “L'Amazon del surgelato” (Milano Finanza, 16 gennaio 2016) intervista a Edoardo Roncadin, l’imprenditore pordenonese che da artigiano gelatiere ha saputo creare un’industria leader nel mondo del surgelato. Nella consapevolezza dei delicatissimi equilibri che governano il modo in cui veniamo informati, i giornalisti premiati hanno manifestato l’auspicio di «essere credibili per continuare a raccontare con umiltà piccoli pezzi di verità e narrare altre storie come voci libere dell’informazione». A testimonanza della qualità dei servizi presi in esame, sono stati numerosi i riconoscimenti conferiti. Segnalazioni Speciali Giornalismo d’Inchiesta a Franco Bortuzzo, Giovanni Ortolani, Tommaso Botto, Sigfrido Cescut, Davide Francescutti, Nicola Angeli, Elisa Cozzarini, Dario Furlan, Licia Giadrossi - Gloria Tamaro, Giorgio Simonetti. Segnalazioni Speciali Giornalismo Sportivo a Pierpaolo Càutero, Alberto Francescut, Roberto Vicenzotto. Segnalazione Fuori Concorso a Daniele Benvenuti.
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Marina Stroili
Filarmonica di Cordenons Negli anni ’60 esisteva, a Cordenons, la banda cittadina, che si era imposta in vari momenti della vita culturale locale.
Negli anni ’60 esisteva, a Cordenons, la banda cittadina, che si era imposta in vari momenti della vita culturale locale. Per ripescare questa pagina di ricordi e di cultura, ma soprattutto per dare l’opportunità a giovani e meno giovani di condividere l’esperienza musicale attraverso il suonare e divertirsi insieme, nel marzo ’98 l’amministrazione comunale di allora ha dato vita al progetto “Ricostituzione della Filarmonica”, affidando l’incarico al M° Fabio Fazio di dare il via ad una scuola di musica. I trenta allievi del primo anno sono saliti a quaranta l’anno successivo, seguiti da cinque insegnanti. Nell’anno 2000 debutta la Banda Giovanile che l’anno seguente diventa ufficialmente Filarmonica di Cordenons; nel frattempo nasce un nuovo gruppo giovanile, composto dagli ultimi allievi iscritti, che serve da vivaio per la Filarmonica. La Filarmonica svolge le prime esibizioni nell’ambito del territorio comunale partecipando alla “Festa delle Zucche”, ai Festeggiamenti Beorcia, al Saggio della scuola di musica, al Carnevale in piazza, al Concerto di Natale ed al Premio dell’Anzul. Negli anni successivi la Filarmonica inizia ad esibirsi su tutto il territorio provinciale, presenziando annualmente al ricevimento offerto dal Prefetto di Pordenone per la festa della Repubblica e partecipando alla rassegna bandistica provinciale ANBIMA. La
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Filarmonica è stata invitata a S.Daniele del Friuli, a Vasvàr (Ungheria) e a Pontoglio, nel bresciano. Ha inoltre suonato nel corso dei festeggiamenti della Barcolana a Trieste, ai Sapori dell’acqua di Fontanafredda, al Ballo delle Debuttanti di Cordenons, alla 87° adunata nazionale alpini di Pordenone ed infine si è esibita nel Febbraio 2014 nello spettacolo “Io, Primo Carnera” per voce recitante e orchestra e nel Dicembre 2014 in “Serata… con il grande cinema” al Teatro Verdi di Pordenone. Dalla sua fondazione la Filarmonica di Cordenons è diretta dal M° Fabio Fazio." La presidente della Filarmonica Anna Gobbo ha sottolineato nel suo intervento in occasione del concerto di inizio anno come l’esperienza associativa bandistica si realizzi in varie forme , ma come al contempo tutto sia accomunato dalla centralità della musica, che si coniuga, per esempio, come servizio, come divertimento o come occasione di crescita personale e collettiva.
I corsi La filarmonica di Cordenons, con il supporto dell’amministrazione comunale, svolge una attenta azione di sensibilizzazione nei confronti della diffusione della cultura musicale nel territorio, attivando una serie di corsi.
• Tromba, (M° Fabio Fazio) • Trombone, (M° Fabio Fazio) • Eufonio, (M° Fabio Fazio) • Bassotuba (M° Fabio Fazio) • Clarinetto (M° Matteo Colavitto) • Saxofono (M° Nevio Zaninotto) • Flauto traverso (M° Fabrizia Vajana) • Batteria e Percussioni (M° Oscar Varnier)
• Corno (M° Filippo Tramontana) • Oboe (M° Giulia Cristante) • Musica d’insieme banda giovanile (M° Augusto Righi)
Inoltre, l’Associazione dispone anche di alcuni strumenti a fiato che possono essere assegnati agli allievi che si iscrivono per la prima volta alla scuola, senza spese aggiuntive a carico delle loro famiglie, per un periodo massimo di tre mesi. In questo modo gli allievi avranno la possibilità di sperimentare le proprie attitudini strumentali senza ulteriori oneri.
Il concerto di inizio anno Si è concluso con un lungo applauso il Concerto di Inizio Anno di domenica 3 gennaio scorso, evento ospitato all’interno della consegna del Premio dell’Anzul, annuale rico-
noscimento ai cordenonesi meritevoli. Un applauso che gratifica per tutti gli sforzi messi in campo da musicisti, maestro, solisti, direttivo, soci e simpatizzanti. Perché la serata del 3 gennaio rappresentava infatti il culmine di molte settimane di preparazione, musicale ed organizzativa. Un concerto riuscito ed in pieno della “Filarmonica di Cordenons”. A partire dalla ormai collaudata entrata per sezioni sulle note di Let me entertain you di Robbie Williams, caratterizzata da un progressivo crescendo di intensità e melodia, il programma musicale è entrato nel vivo con un mix di brani dalla differente estrazione musicale: dall’originale Arizona, scandita da ritmiche incalzanti, alle melodie romanticamente esotiche di Pacific Dreams. Con l’arrangiamento G. Rossini: Introduction, theme and variations si è toccato l’apice tecnico della serata; il brano ha messo alla prova sia l’organico sia il clarinetto solista M° Matteo Colavitto, molto bravo a gestire la complessità ed il “peso” della parte, così come essenziale è stata l’esperienza del M° Fabio Fazio, perfetto collante fra le variazioni solistiche e l’accompagnamento della banda. Non è mancata, però, neanche la parte più leggera e moderna del repertorio, per la quale la Filarmonica si è avvalsa della gradita e prestigiosa partecipazione di Anna Venerus, una voce fra le più apprezzate in
terra nostrana e non solo. E così brani come I will survive e l’arrangiamento Best of Zucchero hanno entusiasmato una platea ormai abituata alle emozioni dell’evento.
Concerto di inizio anno e Premio dell’Anzul 2017
L’appuntamento è per sabato 7 gennaio ore 20.45 presso il teatro del Centro Culturale Aldo Moro di via Traversagna. Il gruppo giovanile della Filarmonica, invece, si esibisce il 24 dicembre presso la casa di riposo “Arcobaleno” di Cordenons in quella che ormai è una felice tradizione.
Il riuscito e collaudato binomio composto dal “Concerto di inizio anno” della Filarmonica di Cordenons e l’annuale “Premio dell’Anzul” ai cordenonesi meritevoli verrà riproposto anche per l’anno nuovo. La Filarmonica si cimenterà nell’esecuzione di un repertorio fresco di rinnovamento che comprenderà musica tratta da colonne sonore di film famosi, arrangiamenti di brani celebri di ieri e di oggi e naturalmente musica originale per banda; un mix di stili e sonorità, dunque, pienamente godibile ed apprezzabile da tutti, neofiti ed intenditori. Di certo non mancheranno piccole grandi sorprese che hanno sempre dato una marcia in più alle precedenti edizioni anche sul piano dell’intrattenimento. Come si suol dire, “stiamo lavorando per voi”…
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Marina Stroili
La gestione della conoscenza può far risparmiare le Pubbliche Amministrazioni Andrea Garlatti Maurizio Massaro Il nostro territorio produce buone pratiche e ricerche che ottengono premi e riconoscimenti a livello internazionale: ne parliamo con il Prof Maurizio Massaro del Dipartimento di Scienze Economiche e statistiche dell'Università di Udine. Il prof. Massaro è infatti riconosciuto a livello nazionale e internazionale con collaborazioni di ricerca negli Stati Uniti, in Europa (Inghilterra, Austria e Germania), in Medio Oriente (Iran ed Emirati Arabi Uniti), in Asia (Giappone e Cina) ed in Australia. Tra i temi di ricerca sviluppati dal docente friulano troviamo la gestione delle risorse intellettuali e della conoscenza in aziende pubbliche e private. Nel 2013 il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Udine, nelle figure del Prof. Maurizio Massaro e del Prof. Andrea Garlatti, ha avviato una collaborazione con l'Università australiana Macquarie di Sydney. La collaborazione si dimostra subito proficua e i due studiosi insieme ad un collega Australiano vincono l’Emerald Literati Award. Si tratta di un prestigioso premio che riconosce gli apporti più significativi nel campo delle scienze sociali. La ricerca premiata riguarda la gestione della conoscenza e le sue ricadute positive in particolar modo nel mondo della pubblica amministrazione. Lo studio dimostra come gli enti pubblici abbiano bisogno di strumenti specifici per la gestione della conoscenza posseduta sia dalle organizzazioni che dai suoi dipendenti. Le sfide a cui la pubblica amministrazione è chiamata sono infatti nuove e creano un contesto completamente diverso rispetto al settore privato. Per comprendere la specificità del settore pubblico e l’importanza delle sfide che deve affrontare basta pensare ai compiti di indirizzo economico che spettano ai vari organi pubblici (governo centrale, amministrazioni regionali, etc.) alle possibilità di sviluppare incentivi, tassazioni ed esenzioni per delineare il futuro desiderato oltre che agli obblighi di trasparenza verso i cittadini tipici delle Pubbliche Amministrazioni e alla specificità dei contratti di lavoro. Entrando nel merito lo studio presenta molteplici evidenze scientifiche che dimostrano come la gestione della conoscenza possa risolvere il paradosso di poter ottenere migliori servizi ai cittadini con costi minori. Come? Sembra impossibile, ma non si tratta di una ricetta magica dice il Prof. Maurizio Massaro. Si tratta invece di una tradizione che ha radici lontane, nella cultura contadina di “imparare l’arte e metterla da parte”, valorizzando le soluzioni che funzionano ed abbandonando quelle 50
perdenti. Ad esempio le nuove tecnologie offrono possibilità innovative nelle risposte ai bisogni dei cittadini. In Spagna, soluzioni di telemedicina hanno consentito di ridurre i costi di alcuni trattamenti medici tenendo i pazienti a casa. In Canada, forum e comunità condivisi hanno consentito a comunità di malati e familiari di tesaurizzare prassi e soluzioni mediche per semplificare i processi di trattamento di alcune malattie. Allo stesso tempo in Irlanda, forme di coordinamento e prevenzione dei crimini nel campo militare e dell’ordine pubblico hanno consentito di aumentare la sicurezza del cittadino, riducendo i costi. Economie emergenti quali la Malesia e l’India hanno definito piani strategici per guidare economie tradizionali collegate alla manifattura verso economie della conoscenza, attirando imprese della new economy, creando nuovi posti di lavoro e migliorando le condizioni generali di vita dei cittadini.Ma nella pratica cosa potrebbe voler dire applicare i risultati di questi studi nel nostro territorio? Lo spiega il prof. Maurizio Massaro: "per gli utenti potrebbe voler dire cambiare abitudini consolidate, svolgendo tutte le pratiche on line; gestire il flusso delle pratiche mediche o di problemi di tipo amministrativo stando a casa propria, acquisendo anche l'esperienza di altri operatori del settore. Per gli operatori cambierebbe il modo di aggiornarsi, di cercare soluzioni ai problemi lavorativi quotidiani, valorizzando le proprie esperienze e le soluzioni che funzionano condividendole con gli altri operatori della pubblica amministrazione. Per le organizzazioni cambierebbe il modo con il quale interagiscono una con l'altra. Quale sarà il futuro della ricerca condotta fin qui sul tema della gestione della conoscenza nelle Pubbliche Amministrazioni. Lo spiega il prof. Maurizio Massaro: “dal premio datoci dalla Emerald, a me, al prof. Garlatti e al Prof. Dumay è stato chiesto di gestire un intero numero tematico di una rivista di rilevanza mondiale specializzata sul tema, che si annovera fra quelle ritenute più importanti, note come di fascia A, dal Ministero della Ricerca. Prevediamo che tale pubblicazione possa attirare interessi, studi e potenzialmente investimenti in ricerca sul tema da molti Paesi. Il cambiamento tecnologico, l’invecchiamento della popolazione, le costrizioni di budget e l’esigenza di transitare le produzioni verso una economia della conoscenza pongono opportunità e sfide che ogni Pubblica Amministrazione deve affrontare. Speriamo che il nostro lavoro unito a quello dei colleghi che da tutto il mondo si occupano della tematica possa contribuire a far vincere queste sfide”.
Martina Velo
Martina Velo campionessa italiana di Karate Ciao a tutti mi presento: sono Martina Velo, ho 20 anni, abito ad Annone Veneto e dal settembre del 2009, seguita dallo staff del Maestro Bruno Vendramini (cintura nera 5° dan), pratico il karate nella società “Defence Karate 2000” che oltre ad Annone Veneto opera in varie località limitrofe: Meduna di Livenza, Oderzo e Pravisdomini. La società conta più di un centinaio di iscritti ed è attiva da 16 anni. Il karate è un'arte marziale sviluppatasi in Giappone la cui nascita si perde nella notte dei tempi. Ci sono principalmente quattro stili di karate; quello che pratica la Defence Karate 2000 è il Wado-Ryu fondato dal Maestro Ohtsuka. Già dal primo anno di attività ho cominciato a partecipare alle varie gare in calendario mostrando una certa predisposizione e soddisfacendo il Maestro ottenendo buoni risultati. Questi risultati sono continuati negli anni e quindi, di conseguenza, sono aumentati gli allenamenti e le gare divenendo a carattere nazionale e internazionale. • Nel novembre del 2013 ho partecipato al campionato nazionale a Foligno classificandomi al 3° posto. • Nel maggio successivo a Follonica ho ripetuto l'esperienza ma, per 1/10 di punto mi sono classificata al 4° posto. • Quattro mesi dopo la società ha partecipato al 10° campionato internazionale a Colfontaine in Belgio scontrandosi con rappresentative italiane, francesi e belghe ed in questa occasione mi sono piazzata al 3° posto: un'emozione indescrivibile!!! • Dall'anno scorso la società è iscritta al Trofeo Friuli che si svolge sotto l'egida dello CSEN. Trattasi di un torneo a carattere regionale nel quale vengono attribuiti punti agli atleti, e di conseguenza alle società di appartenenza, in base ai piazzamenti degli atleti stessi. Alla fine dell'anno sportivo lo CSEN premia la squadra che ha ottenuto più punti e gli atleti che si sono piazzati al primo posto nelle
diverse categorie e specialità. La Defence Karate 2000 ha totalizzato il maggior numero di punti vincendo il torneo ed io mi sono classificata al 1° posto nella specialità kumite (combattimento) nella categoria juniores/seniores F -61kg. Anche quest'anno la società è iscritta al Trofeo Friuli e personalmente spero di bissare il risultato. • Nell'ultimo mese di maggio ho partecipato al campionato nazionale tenutosi a Torino piazzandomi al 1° posto e diventando così campionessa italiana. Ho ottenuto questi risultati frequentando assiduamente i tre allenamenti settimanali e impegnandomi mentalmente per acquisire metodicamente gli insegnamenti del Maestro. I prossimi obiettivi? Aumentare ulteriormente la resistenza fisica con la corsa, per affrontare con ancora maggiore preparazione le prossime gare di combattimento e superare l'esame per il passaggio a cintura nera in programma per giugno 2017. Un grazie enorme va al Maestro Bruno Vendramini che dopo anni e anni di sudore, vittorie, sconfitte ed ore e ore passate a perfezionare le tecniche è riuscito a tirar fuori il mio potenziale permettendomi così di arrivare sul gradino più alto del podio!!!
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Sergio Gentilini
BCC territorio
Alessandro Gentilini, un “Pitus Sportif” d’oro Alessandro Gentilini ha 12 anni, frequenta la seconda media con ottimi voti ed è cintura marrone nell’Atletic Karate Team di Azzano Decimo/Zoppola, allenato dal Maestro Criscuolo. Già vincitore del “Pitùs Sportif Roveredo 2012” per i risultati conseguiti nel biennio precedente, quest’anno ha già vinto tre volte la medaglia d’oro nella categoria Katà-Esordienti-A, prima a Latisana poi a Porcia ed infine a Udine. Il 2015 lo ha visto partecipare ad una serie di rassegne impegnative (ad esempio gli “Internazionali di Lignano”, la “Venice Cup a Caorle”, il “Trofeo Veneto a Ponte di Piave”, il raggiungimento del prestigioso traguardo della seconda piazza Regionale nella sua categoria ESO-A con la conseguente chiamata ai Campionati Nazionali Fijlkam a Roma) nelle quali si è sempre distinto per la bella esecuzione dei suoi katà. Per chiudere in bellezza l'anno, ha partecipato all’"East Wind Karate Cup", tenutosi a Cervignano del Friuli lo scorso dicembre 2015. Numerosissimi gli Atleti presenti che si sono sfidati nelle gare di Katà, Kumitè e Duo Fighting. Alessandro ha eseguito il katà Kanku Sho (su
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YouTube al link https://youtu.be/WgQC_AeYW54) ottenendo da tutti gli Arbitri il punteggio più alto: tale votazione gli ha consentito di vincere con merito la sua categoria ESO-A, cinture Marrone-Nera, come peraltro è accaduto l’anno precedente, sempre a questa manifestazione. Il 2016 inizia dal punto sportivo a Tarvisio allo Stage "Karate e Relax" – con l’allenamento tenuto dal Campione del Mondo ed Allenatore della Nazionale di Karate Maschile Luca Valdesi; successivamente Alessandro ha partecipato presso l'Eurocamp di Cesenatico ad un secondo Stage tenuto dal prof. Aschieri (Direttore tecnico della Nazionale italiana di Karate) unitamente ai due Allenatori della Nazionale giovanile di Karate: tre giorni intensi di esercizi per potenziare la muscolatura al fine di migliorare la stabilità delle posizioni durante l'esecuzione del katà. Tra i "modelli di esempio" invitati dal Prof. Aschieri c'era anche Mattia Busato - il Campione veneto 23enne di karate che abbiamo potuto ammirare in televisione Giochi Europei di Baku e che ormai Alessandro conosce personalmente dopo averlo incontrato varie volte e aver potuto conversare con lui, "rubandogli" - forse - qualche segreto.
Le tre medaglie d’oro conquistate ad inizio 2016, oltre a quella d’argento recentemente conquistata a Talmassons (Ud), hanno permesso ad Alessandro di guadagnare la prima posizione in Regione - nella sua categoria ESO-A; quest’anno però il karateka ha deciso di cimentarsi in ogni gara in Friuli anche nella categoria superiore ESO-B: ad esempio nella gara di Latisana la pool dei pretendenti era composta da dieci Atleti tra i quali vi era anche un rappresentate di oltre confine, ed Alessandro era ovviamente il più giovane dei suoi rivali. Con la grinta che lo contraddistingue ha riproposto, come primo katà per poter superare la selezione che riduce la Pool a sei Atleti, il Kanku Sho e si è giocato il podio tra i sei Atleti qualificati con un ottimo Gojushiho Sho che gli ha permesso di vincere la medaglia d'argento conseguendo un risultato notevole data la sua età. Secondo Classificato nella categoria ESO-B, cinture Marrone-Nera. Non fermarti Alessandro, un Augurio di sempre nuovi successi!
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Daniele Zuliani
Nessuno muore mai per sempre
Insegnanti ed alunni delle classi quarte e quinte (anno scolastico 2015/2016) della Scuola Primaria di Pravisdomini hanno aderito al progetto Milite… non più ignoto, occasione per focalizzare l’attenzione e l’impegno di ricerca sulla Grande Guerra, un periodo relativamente vicino, se si considerano i tempi della storia, ma lontano, se si considerano le condizioni socio economiche, le entità valoriali, le relazioni e le modalità comunicative tra le persone, le attività lavorative e i costumi dell’epoca.
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Nella nostra regione, il Friuli Venezia Giulia, tra il 1915 ed il 1917, italiani ed austro-ungarici si scontrarono in dodici battaglie, in cui centinaia di migliaia di uomini persero la vita o la libertà, tra le trincee scavate nella nuda roccia dell’altipiano carsico o tra i pendii delle Prealpi Giulie. Drammatici furono anche i combattimenti ad alta quota tra le cime delle Alpi Giulie e Alpi Carniche e durante la ritirata di Caporetto. La pubblicazione di testimonianze e le celebrazioni commemorative hanno contribuito a conservare viva, a livello collettivo, la memoria della Grande Guerra, mentre si è andato affievolendo il ricordo delle persone, le loro vicissitudini, i loro sentimenti, gli affetti e le indicibili sofferenze. È sempre impegnativo, anche se doveroso, avvicinare i bambini alla sofferenza, al dolore, ma è risultato altamente formativo per ravvivare la dignità, il rispetto dovuto a chi ha dato la vita per idealità che fanno di un Popolo una Nazione. Gli alunni sono stati guidati a visitare le località regionali teatro di eventi bellici: il Carso goriziano, (Colle San Michele e San Martino). Hanno visitato Redipuglia e avuto l'opportunità di visionare reperti bellici grazie all'incontro con un ricercatore-collezionista e acquisire informazioni grazie agli interventi della Cooperativa 3.0 di Treviso. Hanno effettuato ricerche sul paese di Pravisdomini nel periodo della prima guerra mondiale, interpretato canti del periodo bellico, visionato film, imparato e inventato poesie. Prendendo spunto dall’intervista al nonno dell'alunno Edoardo discendente di Giovanni Tesolin, il sergente medaglia d’argento caduto sull’altipiano della Baisizza il 21 agosto 2017, hanno messo in scena la storia Nessuno muore mai per sempre che può essere considerata un compendio di tutte le attività svolte. La presentazione di uno spaccato della vita contadina ad inizio 1900: grandi famiglie, soprattutto di mezzadri, lavoravano campagne abbastanza estese e alcuni componenti svolgevano anche piccole attività artigianali. Con la rivoluzione industriale, caratterizzata dall'uso generalizzato di macchine e dalla nascita delle fabbriche, cambiavano l’assetto della società e anche le aspirazioni e le prospettive dei giovani. La sagra paesana in concomitanza con il Santo Patrono era un avvenimento che coinvol-
geva grandi e piccini, per partecipare a qualche gioco e conoscere nuove persone dai paesi limitrofi, consolidare amicizie e trovare la fidanzata. Quando inizia a serpeggiare la notizia dell'entrata in guerra dell'Italia, la fidanzata del protagonista lo informa di aspettare un figlio e il nostro Giovanni riceve la famigerata cartolina che lo chiama al fronte, diventa operativo sull'altopiano della Bainsizza e partecipa alle operazioni militari con i suoi commilitoni. Nell'assalto del 21 agosto 1917 Giovanni Tesolin fu prima ferito e poi colpito a morte. Con una finzione scenica Angela, la mamma di Giovanni, si ripresenta per lasciare un insegnamento, testimonianza dei sentimenti di pace e di solidarietà maturati dai ragazzi: “L'odio non deve, non può vincere sull'amore e sulla voglia di vivere. Dobbiamo essere capaci di sognare che l'umanità possa diventare una comunità d'amore: solo quando si ama quello che si crede impossibile diventa realtà. E noi, con voi, vogliamo essere amore perché questa umanità abbia finalmente orizzonti sereni di pace e di civiltà." All'inizio della drammatizazione viene riprodotta la Canzone di Piero di Da Andrè, le scene relative alla festa paesana sono accompagnate dalla canzone Reginella Campagnola cantata e ballata in costume dai ragazzi; le scene dell'assalto sono accompagnate da Il Golico e il finale dalla canzone Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni. La recita presentata ai genitori degli alunni e al pubblico il 23 aprile, in occasione del 60° anniversario della fondazione del gruppo Alpini di Barco-Pravisdomini, nell'ambito del concorso Milite non più ignoto, ha conseguito il 1° premio Provinciale.
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Cristina De Trane
Associazzano 2016 kermesse del volontariato e dell’associazionismo Enorme successo anche per questa 12a edizione svoltasi dal 23 al 25 settembre ad Azzano Decimo.
La kermesse ha aperto i battenti venerdì sera con la seconda Cena di Gala a scopo benefico a favore di una Borsa di Studio per il CRO di Aviano, oltre 250 i partecipanti, tra cui l’Amministrazione Comunale a cui va un ringraziamento per la collaborazione, la Bcc Pordenonese, il Direttore Scientifico del CRO dott. Paolo De Paoli e il responsabile del progetto dott. Maurizio Mascarin. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione e sostegno della Fondazione Bcc Pordenonese.
bcc Pordenonese
SOSTIENE
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Di grande successo anche l’evento “Sport per tutti” che ha visto 170 ragazzi delle classi terze dell’Istituto Comprensivo partecipare ad una lezione all’aperto presso il parco delle Torrate di Chions al fine di conoscere l’attività delle cooperative sociali, che al loro interno hanno attivato dei progetti di inclusione sociale con i disabili del CSM. Il movimentato e coinvolgente spettacolo degli Alterego ha chiuso positivamente la serata del sabato sera. Durante le giornate non sono mancate le varie dimostrazioni dei gruppi sportivi locali, momenti musicali, sfilate e balli oltre che la 1° Gimkana
Associazzano a cura del Vespa Club. A nome mio e degli altri organizzatori esprimo il più vivo ringraziamento alle centinaia di volontari che ogni anno rendono possibile lo svolgimento dell’evento, ma un sentito ringraziamento va agli sponsor istituzionali e privati che da 12 anni ormai credono nella manifestazione condividendone scopi ed obiettivi, quali la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Pordenone, il Comune di Azzano Decimo, il Centro Servizi Volontariato FVG e la Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, il Comune di Chions ed il Comune di Fiume Veneto.
Oltre
6.000 presenze
Edizione RECORD!
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Antonio Lunardelli
La scuola dell’infanzia San Giovanni Battista Meduna di Livenza La Scuola dell’Infanzia di Meduna di Livenza rientra fra le Opere Parrocchiali al servizio dei cittadini del Comune di Meduna di Livenza e fu istituita nel 1925 per volontà dell’allora parroco Don Carlo della Mea in edificio attiguo alla Chiesa Parrocchiale. Negli anni ’50, per far fronte a quello che fu il generale sviluppo del territorio nel dopoguerra con le conseguenti esigenze di maggiori servizi verso la popolazione, venne iniziata la costruzione di un nuovo asilo su progetto dell’Ing. A. Saccomani, e tra il 1952 e il 1957, l’opera fu completata con la partecipazione di tutto il paese. Il terreno venne donato dall’Essicatoio Bozzoli, contributi in denaro furono concessi dall’Amministrazione Comunale e dai vari Enti pubblici, dalla Chiesa e dai privati. Insostituibile il contributo in mano d’opera specializzata e non, offerto dalla cittadinanza. Nel 2003 la collaborazione tra la Parrocchia e l’Amministrazione Comunale, ha permesso di realizzare, sull’originale edificio, l’adeguamento dei vari impianti tecnologici, due nuove aule ed un più ampio salone a scopo didattico e ricreativo.
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Fino al 1988 la Scuola Materna fu gestita alternativamente da due diverse congregazioni religiose di suore: le povere Figlie di SS. Incoronata e le Pallottine di San Vincenzo Pallotti e poi, con l’assunzione in proprio della gestione da parte della Parrocchia, l’insegnamento venne demandato a personale laico. Dal 2001, essendo in possesso dei prescritti requisiti di legge, venne riconosciuta “paritaria”, e quindi del tutto sostitutiva della scuola pubblica. Inoltre a seguito della riforma della scuola del 2003, assunse la denominazione di “scuola dell’infanzia”, in sostituzione della dicitura “scuola materna”. Presidente e legale rappresentante è per diritto il parroco protempore della Parrocchia San Giovanni Battista di Meduna di Livenza. Lo spirito della scuola ha le sue radici nella tradizione cristiana ed il suo scopo è quello di promuovere lo sviluppo armonico ed
integrale del bambino. I suoi programmi prevedono il consolidamento dell’identità personale attraverso il senso della famiglia e della comunità, tendono allo sviluppo dell’autonomia trasmettendo il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, sollecitano lo sviluppo delle competenze come primo approccio alle conoscenze e all’uso degli strumenti culturali. Parte integrante dell’attività didattica sono i diversi saggi e manifestazioni che vengono allestite nella scuola, curate dagli insegnati e dagli altri operatori oltre che dai genitori stessi: il Natale, la Pasqua, la festa di primavera, solo per citarne alcune.
di collaborazione che legano la Banca alle diverse Istituzioni esistenti nelle zone di competenza in cui essa opera, e che si concretizzano nel rispondere in maniera idonea e soddisfacente alle esigenze delle comunità locali. A suggello della cerimonia, e per la gioia immensa dei bambini, i Vigili del Fuoco del Distretto di Motta di Livenza con l’ausilio dei propri mezzi, al comando del C.R. Claudio Serafin, hanno eseguito una apprezzata dimostrazione tecnico/operativa dell’attività istituzionale svolta.
Si rivelano momenti in cui traspare la bontà di un accompagnamento qualificato e sensibile da parte del personale tutto verso i bambini e di aggregazione delle famiglie e dei suoi componenti in un contesto di serena condivisione: diventano momenti di festa sentita e favoriscono il senso di appartenenza, di famiglia e di comunità in crescita. E rientra nello spirito della concreta sensibilità ed appartenenza al territorio che la Nostra Banca di Credito Cooperativo, presente in Meduna di Livenza da oltre 25 anni con una propria Filiale, ha donato un nuovo impianto audio a supporto della realizzazione delle varie manifestazioni periodiche e saggi. La consegna di tale moderna attrezzatura è avvenuta con una breve cerimonia, alla presenza del Presidente della Scuola don Luigi Nonis, parroco di Meduna di Livenza, dell’intero corpo insegnante e delle maestranze, oltre che ai 72 bambini che frequentano l’asilo. Nell’occasione il Vice Presiedente della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese sig. Mauro Verona, ha rinnovato i sentimenti
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Armando Della Torre
Una mensa in Africa
La Guinea Bissau è uno dei più poveri paesi del mondo dove la maggior parte della popolazione rurale abita costruzioni realizzate con fango essiccato al sole e tetto in paglia o in lamiera ondulata. Tra la gente diffusa è la consapevolezza che lo sviluppo sociale parta dall’istruzione scolastica anche se il processo di scolarizzazione deve affrontare gravi problemi quali la totale carenza di testi e di strutture adeguate. A questo si aggiungono i gravi problemi sanitari che sono dovuti sia alle carenze nutrizionali sia a fattori ambientali, sotto ai 5 anni il 40% dei bambini è malnutrito o presenta patologie correlate alla carenza cronica di vitamine a causa di un’alimentazione non equilibrata. In questo contesto si inserisce il progetto del Gruppo Missionario della parrocchia di San Pietro di Cordenons di realizzare una mensa presso la scuola del villaggio di Nhoma, dove la popolazione locale vive prevalentemente di agricoltura e pastorizia, progetto realizzabile grazie anche ai contributi della Bcc Pordenonese. I lavori, iniziati lo scorso anno con la posa delle fondamenta e l’innalzamento dei muri, sono proseguiti questa primavera con la copertura e la pavimentazione e sebbene la mensa non sia ancora terminata, viene ora usata quotidianamente da circa 400 ragazzi che mangiano a tavola, se60
duti su panche anziché come in precedenza in terra seduti sotto gli alberi. La mensa ora dà modo ai bambini della zona di Nhoma di assumere pasti regolari nel rispetto delle comuni norme igieniche. La presenza della mensa a fianco della scuola si è dimostrata un valido incentivo per le famiglie più povere a mandare a scuola i loro figli che altrimenti verrebbero indirizzati ad attività lavorative. Gli alimenti sono offerti dall’agenzia delle Nazioni Unite PAM (World Food Programme) che ha classificato la zona a “grave rischio alimentare” e fornisce una miscela di farina di mais e di soia arricchita con olio vegetale e sale iodato per prevenire e curare le conseguenze della malnutrizione. Per terminare manca l’arredo della cucina con secchiaio, pentole ed accessori, la scaffalatura del magazzino e la predisposizione di un impianto elettrico per poter garantire l’uso di un frigorifero in quanto in Guinea Bissau sono preoccupanti le carenze che concernono le modalità di conservazione degli alimenti a causa delle elevate temperature ambientali. I volontari del gruppo missionario ringraziano quanti con i loro contributi hanno permesso la fattibilità del progetto e sperano di poter raccogliere i fondi mancanti in tempi brevi per poter terminare l’opera e consegnarla ai ragazzi africani.
bcc Pordenonese
SOSTIENE
viene ora usata quotidianamente da circa
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Giuseppe Caracò
Emozioni in controluce Proprio di questi tempi, in fase di chiusura d'anno, iniziava 15 anni fa l'idea di esporre presso gli uffici della banca una selezione delle performances artistiche scoperte nel territorio, facendo del salone clienti della sede di Azzano Decimo una moderna estemporanea pinacoteca. Da allora si sono susseguiti oltre 120 eventi che ci hanno portato a conoscere alcune eccellenze artistiche quali i pittori Bruno Barborini, Marino Bortoluzzi, Vico Calabrò, Rosanna Casagrande, Loris Cordenos, Giuseppina Frigo, Pope Galli, Daniela Gambolò, Cesco Magnolato, Matteo Massagrande, Gian luigi Zanette, Corrado Zani, Walter Zaramella, Antonio Boatto, Natasha Bondarenko, Fernanda Cardè, Aldo Caselli, Luciano Cecchin, Vittoria Chiandotto, Roberto Cheula, Pierantonio Chiaradia, Paolo Del Giudice, Luigi Del sal, Claudio Mario Feruglio, Paola Gamba, Daniele Gaspardo, Rita e Alessandra Gusso, Giuseppe Onesti, Ugo Rassatti, Ottavio Sgubin, Francesco Tonini, gli scultori, Piero De Martin (oro), Annamaria Fanzutto (terrecotte policrome), Luciano Palladini(legno), Alberto Pasqual (ferro), Roberto Raschiotto (cemento), Emilio Verziagi (legno), Mario Zoccolan (vetro), Giulio Belluz (cemento, fusioni), Angelo Brugnera (marmo), Maria Grazia Collini (pietre), Jan Corona (legno), Nilo Furlan (fibre ottiche), Fiorella Salatin (creta), gli incisori, Cesare Baldassin, Fabrizio Battesta, Laure-
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en Crosman, Luigi Marcon, i fotografi Piero Casonato (ritrattista), Paolo Toffoli e Sergio Vaccher (naturalisti e paesaggisti), Daniela Battistel (reportage), Annalisa Mansutti (foto artistiche e pubblicitarie), Mario Riva (sport) e le artiste del patchwork Sonia Bardella e Francesca Sist. L'attività espositiva della Bcc Pordenonese ancor continua con l'entusiasmo e la voglia dei primi giorni. Arte è lettura, è sentimento, è forza di ragionamento, è espressione di comunicazione, è urlo nel silenzio, luce nel buio: è essere, esistere, formalmente e liricamente. In coerenza con il precedente lavoro nel volume Coriandoli di Emozioni, si può ben sostenere che il viaggio nella conoscenza del territorio e delle sue anime continui con questa pubblicazione attraverso equivalenti forme di visione e di analisi. Dipingere quello che è afono nelle parole, scolpire quello che è visibile solo nelle immagini prigioniere della mente, scrivere quello che fa fremere emozioni, lavorare con la manualità dell'immaginazione, rubare frazioni reali di tempo e apparizione per dare memoria e continuità visiva ad avvenimenti o percezioni: questa è arte.
Le risultanze di quanto detto trovano conferma nel fatto che non sono preparate o costruite a impianto logico, nè seguono linee di modello preconfezionate: sono istintive e frutto di spontaneità. Ma questi protagonisti sono prima di tutto uomini e donne, dotati sì di talento e fantasia, ma sempre persone con tutte le problematiche di ogni famiglia e le difficoltà che questa società difficile oggi rilascia. Io ho avuto la fortuna di frequentare questi artisti, di condividere con loro le forti motivazioni a comunicare, con mezzi e modalità diverse, il desiderio di incontro, di immedesimazione e identificazione con la natura che ci attornia e arricchisce, che ci ammonisce e ferisce, che ci gratifica e sopporta, silenziosamente. Dietro ogni artista c'è una figura umana ricca di spunti e di proposte, ognuna diversa, ognuna con la propria anima, ognuna con la sua personalità. Conoscere è sempre sinonimo di crescita, da tutti si trae qualcosa e da tutti si impara. È stato osservando questi artisti, cercando di capire cosa volevano trasmettere che così, semplicemente, mi è nata l'idea di chiamare Controluce, questo secondo catalogo. Se l'immaginazione mia, e di quant'altri hanno provato queste sensazioni, ha cavalcato fantasie e visioni estatiche, beh, questo è uno stimolo che evidenzia sensibilità: ed essere sensibili oggi, in un mondo sempre più pragmatico e indifferente, per me è un vantaggio, non una debolezza. Se questo ha contribuito a far conoscere qualcosa di nuovo sul nostro territorio e la sua gente, allora leggete questa raccolta di sensazioni, di parole, di luci e colori, con la positività di chi trova sempre negli altri qualcosa di prezioso da cogliere.
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Calendario e Agenda 2017 Euro Rotelli Dal mare ai monti attraverso l’obiettivo di Euro Rotelli
Dal mare ai monti Con l’agenda ed il calendario 2017 celebriamo il nostro territorio che oggi si protende dal mare ai monti, in un’armonia di colori e sguardi inediti grazie a 12 scatti fotografici realizzati dal fotografo Euro Rotelli. Immagini rappresentative che ci accompagneranno nel corso dell’anno per scrivere insieme una nuova pagina della nostra Storia Cooperativa, dove protezione, sicurezza e fiducia sono valori universali ed irrinunciabili in una Famiglia come in un territorio, il nostro!
Agenda 2017 Calendario Bcc Pordenonese 2017 64
Agenda Bcc Pordenonese 2017
Azzano Decimo
Eraclea
San Quirino
Fiume Veneto
Pravisdomini
Pordenone
San DonĂ di Piave
Pramaggiore
Concordia Sagittaria
San Stino di Livenza
Sacile
Caorle 65
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Euro Rotelli
Euro Rotelli
Nasce in Toscana nel 1955 per poi trasferirsi in Friuli. Crescendo, sente sempre più forte il bisogno di comunicare le proprie emozioni. La prima esperienza è con la pittura, per poi scoprire la fotografia. Da qui nasce e si sviluppa una passione che lo porterà a fare della fotografia non solo il proprio lavoro, ma anche il suo mezzo espressivo ideale. Lo attraggono allo stesso modo i paesaggi e le persone che ritrae con personali sperimentazioni in camera oscura. L’uso della Polaroid costituisce una fase fondamentale del suo percorso artistico. Questo tipo di pellicola gli permette infatti di intervenire “manualmente” sulla fotografia e sperimentare procedimenti di sviluppo e stampa, con risultati sempre diversi e originali. Ha inventato e perfezionato tecniche personali per la stampa Fine Art. La sua ricerca artistica va oltre la macchina fotografica, il tipo di pellicola o la tecnica usata, che costituiscono per lui il mezzo “hic et nunc” per elaborare un’idea, un progetto. Lavora per la pubblicità di importanti aziende, realizza cataloghi d’arte, pubblicazioni e calendari e indaga e interpreta città e territori sia su commissione che per ricerca personale. Ha inoltre ritratto famosi personaggi e artisti contemporanei.
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Le sue fotografie sono pubblicate su libri, cataloghi e riviste nazionali ed internazionali (Immagini FotoPratica, Ynox, Photology, Fotostorica, Il Fotografo, PhotoGraphia, Arte, Gente di Fotografia, L’Aperitivo Illustrato, Eyemazing, Zebra Magazine); hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti (Premio Creatività 2016, Prix de la Photographie Paris, World Photography Gala Awards, Premio Arte, London International Creative Competition, International Color Awards, International Photo Awards, Palm Spring Photo Festival, International Spider Awards, Venice International Photo Contest); numerose le esposizioni sia in Italia (San Vito al Tagliamento, Sacile, Pordenone, Gradisca d’Isonzo, Oderzo, Villa Manin Passariano, Trieste, Vicenza, Bologna, Foiano della Chiana, Empoli, Pietrasanta, Lecco, Bergamo, Milano, Roma, Taranto, Palermo) che all’estero (Villach, Graz, Lubiana, Zagabria, Parigi, Barcellona, Madrid, Copenhagen, Ekaterinburg, Novosibirsk, New York, Los Angeles) in gallerie e collezioni pubbliche e private.
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