provincia creativa

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Dipartimento Innovazione e Impresa

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COMMISSIONE EUROPEA

Tempio di Adriano - Piazza di Pietra - Roma

PARLAMENTO EUROPEO


Il presente documento è frutto di un lavoro condotto in occasione della prima giornata della creatività - tenuta a Roma il 13 maggio 2009 Dipartimento Innovazione e Impresa. Si ringraziano gli assessorati alle Politiche Culturali, alle Politiche del Lavoro e Formazione e alle Politiche della Scuola per il contributo da essi prestato alla redazione del presente documento ed all’organizzazione dell’incontro.



Il 2009

è stato indicato dall’Unione Europea come Anno della creatività e dell’innovazione. Un’opportunità per fermare l’attenzione della politica e dei governi su un tema chiave per lo sviluppo, per indirizzare risorse comunitarie, per favorire progetti e proposte. Un’occasione che la Provincia di Roma vuole accogliere da protagonista.

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La nostra amministrazione ha scelto di porre creatività e innovazione al centro del suo programma e della sua azione di governo. Lo ha fatto per due ragioni molto semplici. Prima di tutto per raccogliere una sfida che si proietta nel futuro e che segnerà la capacità di competere del nostro territorio in Italia e in Europa. Promuovere il talento, favorire la ricerca, eliminare gli ostacoli all’affermarsi delle nuove generazioni sono i temi chiave di questo impegno e della nostra azione. Ma, in secondo luogo, abbiamo compiuto questa scelta soprattutto per valorizzare quello che siamo. Creatività ed innovazione trovano a Roma uno dei bacini più importanti del Paese: è qui che ci sono i maggiori centri, pubblici e privati, ed è qui, nell’area metropolitana di Roma, che c’è uno dei grandi motori della creatività nazionale. Designer ed architetti, operatori della moda e dello spettacolo, industrie nel settore della tecnologia digitale e dell’animazione: tutte realtà che sul nostro territorio hanno punte di eccellenza importanti. Motivi forti e concreti ci inducono, quindi, a puntare con decisione su questo settore. Siamo infatti convinti che stia


alla politica ed all’amministrazione mettere in condizione la creatività di dare appieno il proprio contributo: creando servizi pubblici migliori, contribuendo alla crescita economica del nostro territorio, migliorando il nostro posizionamento internazionale, rafforzando il nostro brand. Sono queste le ragioni che ci hanno portato all’elaborazione di queste Linee Guida per promuovere le industrie creative. Indirizzi che ci parlano di risorse per le nuove imprese, formazione e centri per l’impiego, luoghi per la creatività. Pensiamo che questi indirizzi configurino un punto di avvio serio di un progetto che deve vedere coinvolti tutti i diversi protagonisti della creatività romana: le scuole di eccellenza, gli operatori imprenditoriali, le associazioni culturali, oltre ai talenti che qui studiano e lavorano. Solo così sarà infatti possibile sfruttare appieno e mettere in sinergia le forze che, spesso tra loro scollegate, sono presenti nel nostro territorio. ‘Fare rete’, quindi, attorno ad un progetto che qualificherà la nostra area metropolitana negli anni a venire e la metterà al passo con quanto avviene nelle realtà cittadine più dinamiche del mondo. Un progetto che nasce oggi ma che ha l’ambizione di divenire un punto di riferimento per chi nell’area metropolitana di Roma fa e farà creatività.

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Ogni anno l’Unione europea sceglie un tema per una campagna di sensibilizzazione che coinvolga tutti i Paesi membri. Nel 2006 era toccato alla mobilità dei lavoratori. Nel 2007 alle pari opportunità. Nel 2008 al dialogo fra le culture. Il 2009 è stato dichiarato da Bruxelles Anno della creatività e dell’innovazione. Le linee d’azione per la creatività che qui si tracciano vogliono essere l’applicazione nel nostro territorio di questa iniziativa, la base per un lavoro da condurre nei prossimi anni insieme alla comunità creativa del nostro territorio.

Perché creatività? Non è un caso che, in un periodo di crisi economica, sia stato scelto proprio questo tema. Tutt’altro. Lo slogan dell’iniziativa -“Immaginare, creare, innovare”- è molto chiaro. Per reagire alle difficoltà l’Europa non deve chiudersi in difesa e ridurre gli investimenti nell’innovazione, ma deve puntare con coraggio proprio su questo settore con l’obiettivo di sviluppare tutto il suo potenziale economico e sociale.

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Che cos’è questa creatività

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La sera del 7 gennaio, a Praga, la presentazione della campagna europea è stata preceduta da un concerto eseguito con strumenti ricavati da verdure fresche. Un paradosso, un colpo di teatro per spiegare il concetto di creatività. Ma cosa intendiamo esattamente con questo termine? Il creativo congiunge ciò che prima era lontano. Leonardo o Einstein non si sarebbero definiti creativi perché il concetto, come spesso accade, è arrivato dopo la prassi. Eppure basta pensare a loro, alle loro opere, per capire di cosa stiamo parlando: la capacità di trovare soluzioni nuove a problemi noti, reinterpretando o anche demolendo procedure acquisite, consolidate. E a volte date per scontate. Una rivoluzione quotidiana che vale per tutti i settori. La creatività non è importante solo per gli artisti e i comunicatori ma gioca un ruolo importante anche in quei processi virtuosi di innovazione, di prodotto e di processo, che sono alla base della competitività delle aziende. Si tratta di una qualità fatta di inventiva ma anche di coraggio. Una dote personale che però, per dispiegare appieno tutto il suo potenziale nella società, deve essere accessibile a tutti.


E’ proprio qui che entra in campo la politica, per motivi sia sociali sia economici. Per motivi sociali perché il buon funzionamento del cosiddetto triangolo della conoscenza – che collega i tre vertici dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione – è lo stimolo migliore per una società non ingessata ma dinamica e in grado di far emergere i suoi elementi e le sue idee migliori.

La creatività – oltre a generare un vero e proprio indotto legato alla realizzazione di opere di ingegno ed alla loro distribuzione – è il vero valore aggiunto di gran parte dei processi produttivi. La crescita è sempre più legata alla capacità di innovazione delle imprese, fattore determinante per la conquista di nuovi mercati, per l’ampliamento delle quote già acquisite e anche per la difesa delle posizioni di vantaggio.

Una politica della creatività? Per motivi economici perché la creatività è ormai elemento irrinunciabile dell’economia moderna: un’economia che punta sul valore aggiunto ottenuto grazie alla giusta combinazione tra conoscenza e innovazione.

La creatività è, in sostanza, il motore dell’intero processo di innovazione e quindi del progresso economico di un Paese, ed i creativi, per la loro sensibilità ai temi dell’innovazione, sono la classe dirigente del futuro.

Secondo l’Unione europea l’economia creativa in senso stretto – cioè quella legata alle attività creative al cento per cento come ad esempio il cinema o il design – vale il 2,6 per cento dell’intero Prodotto interno lordo dell’Europa e dà lavoro a quasi 7 milioni di persone. Ma questo è un modo riduttivo per analizzare il problema.

Purtroppo da questo punto di vista l’Italia non brilla. Su creatività e innovazione l’Unione europea ha da poco concluso un’indagine che confronta investimenti, politiche e prassi dei vari Stati membri. L’Italia appartiene al gruppo dei cosiddetti Paesi innovatori moderati, insieme a Cipro, Estonia e Slovenia.

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Siamo dietro al gruppo dei leaders, dove ci sono tra gli altri Germania e Regno Unito, e dietro anche al secondo gruppo con Francia, Olanda e Austria. Abbiamo molta strada da fare. Anche perché il nostro sistema di educazione ha purtroppo ancora molte lacune. Come ci ricorda proprio l’Unione europea, dalla scuola i nostri giovani dovrebbero sì apprendere le competenze di base necessarie nella vita di tutti i giorni e in quella lavorativa, ma dovrebbero anche essere stimolati verso attività che lascino spazio libero alla loro creatività. Oggi la creatività occupa una parte importante dei programmi di studio nei primissimi anni dell’istruzione per poi diminuire notevolmente: c’è bisogno di dare maggiore spazio alle attività creative anche in classe, attraverso l’adozione di nuove tecnologie, nuovi metodi di apprendimento e puntando sulle attività extrascolastiche.


Costruire un’area metropolitana creativa Nel 2005 Richard Florida, sociologo americano tra i massimi esperti della teoria dello sviluppo economico, ha condotto una approfondita analisi sulla creatività di vari Paesi, Italia compresa. Lo studioso ha preso come unità di misura del suo lavoro proprio le province confrontandole sulle cosiddette tre T: Tecnologia, Talento e Tolleranza. Ha esaminato alcune caratteristiche infrastrutturali delle aree urbane ed ha poi misurato, sul totale degli occupati, il peso di alcune categorie professionali per definizione più creative, come imprenditori e ricercatori. Secondo la ricerca, al primo posto fra le 103 province italiane c’è proprio Roma. Un riconoscimento di cui andare orgogliosi ma anche una posizione che ci spinge ad intervenire in modo deciso per non sprecare un patrimonio costruito negli anni.

Rispetto ad altre città italiane come Milano e Torino,

trainate dal design e dall’architettura, Roma eccelle nella attività creative tradizionali, come l’arte e l’artigianato, ma anche nel comparto audiovisivo. Ha una sua unicità nell’abbondanza di lavoratori della conoscenza legati alla pubblica amministrazione ed alla gestione dei beni culturali. Può contare su importanti istituti di formazione, pubblici e privati.

Un’eccellenza dai contributi ben definiti e dal valore economico consistente.

Nella Provincia di Roma la catena produttiva della creatività, considerando solo la fase dell’ideazione, occupa il 6,9 per cento del totale degli addetti dell’industria e dei servizi. Scendendo lungo la filiera della creatività, arrivando fino alla produzione e poi alla distribuzione, saliamo addirittura al 20 per cento, contro il 18,5 per cento della media nazionale. Un lavoratore su cinque. Parliamo di 30 mila unità nel settore della moda, altrettante nella cosiddetta industria del gusto, quasi 15 mila nel comparto del cinema, 20 mila nell’architettura. In tutto sono più di 230 mila persone.

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Roma una provincia creativa ma… La ricerca del professor Florida ci offre, però, altri elementi di riflessione sul panorama locale della creatività. Come confermato da uno studio condotto insieme all’Istituto di studi economici Guglielmo Tagliacarne, le imprese del nostro territorio che operano nel settore della creatività hanno in media due addetti a testa. Il valore scende ancora se consideriamo le sole imprese che si occupano dell’ideazione di prodotti e servizi.

vorisce sia occasioni di collaborazione su progetti puntuali sia la realizzazione di un trasferimento tecnologico che coinvolga anche i dipartimenti di ricerca e sviluppo delle aziende più grandi. Il gran numero di studi professionali e di “officine creative” che operano sul territorio non ha però l’organizzazione necessaria per mettere in piedi strategie di collaborazione che portino a progetti comuni di qualità.

Troppo poco. La polverizzazione non è una sorpresa per il tessuto economico italiano ma può essere piombo sulle ali dello sviluppo. Spesso le piccole realtà sono poco competitive, hanno limitate capacità di investimento e di “fare rete”. Si pensi alla scarsità degli studi associati di architetti o alla rarità di quelli interdisciplinari, capaci di avere un approccio integrato a problemi complessi. Questa mancanza di connessione ha ricadute dirette sull’attività produttiva del settore. Il contatto fra i creativi fa-

Una mancanza di coesione e di identità che vuol dire anche scarsità di percorsi formativi specifici e difficoltà di accesso dei giovani al lavoro. Con l’eccezione delle accademie d’arte ol- 13 tre che recenti proposte legate al design e alla moda, oggi la preparazione dei giovani creativi è lasciata all’intraprendenza individuale. Il ponte tra mondo dello studio ed esperienza lavorativa non è sufficientemente solido. E questo impedisce l’afflusso sistematico di giovani, idee e risorse nella produzione di beni e servizi.

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Creatività cittadina, ma non solo

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Come incubatore di creatività e innovazione la città è un luogo privilegiato perché ambiente ideale per l’aggregazione di gruppi di individui eterogenei. Nelle metropoli, e quindi anche a Roma, vivono e lavorano a progetti comuni creativi che operano in settori fra loro lontani ma non incompatibili, dal pubblicitario allo scrittore, dal ricercatore scientifico al designer. E’ così che la città moltiplica il valore delle comunità creative. Tuttavia la provincia di Roma non è solo la Capitale. Esperienze significative si registrano in molte delle realtà della provincia: esperienze che, però, troppo spesso faticano ad esprimersi e quasi sempre hanno difficoltà a trasferire nel tessuto economico gli effetti positivi delle loro innovazioni. La rete delle scuole tecniche ed artistiche della provincia è un importante bacino di potenzialità che deve essere esplorato, incentivato e sostenuto. Il mondo dell’associazionismo ha vere punte di eccellenza, che debbono essere messe in rete ed aiutate a crescere. L’artigianato, attività produttiva fatta di microimprese diffuse sul territorio, rappresenta un’ideale palestra del lavoro, in grado di impegnare giovani creativi su progetti concreti e di trasmettere loro i valori e le conoscenze che rappresentano la vera identità dei luoghi, ciò che gli antichi chiamavano genius loci. Purtroppo la scarsità di contatti tra i mondi del lavoro, della ricerca e della formazione e la carenza di infrastrutture specifiche per le attività creative, rendono strutturale l’incapacità di competere sui mercati internazionali.


Le linee d’azione per la creatività I problemi e le potenzialità della provincia di Roma ci hanno spinto a mettere la creatività al centro di una serie di interventi per settori tradizionalmente trascurati dall’intervento pubblico. Le linee d’azione per la creatività nascono dal confronto con le migliori esperienze dell’area metropolitana e con i modelli nazionali e stranieri di maggior successo. Il frutto di questo lavoro di analisi è un piano diviso in 10 progetti. Progetti che hanno il preciso obiettivo di sostenere la produzione di cultura creativa, di stimolare processi di mobilità geografica e settoriale, di ottenere ricadute positive

per la comunità dei creativi in termini di evoluzione dei linguaggi e di crescita economica. Azioni che forniscono supporto a luoghi e persone, e che le mettono in connessione attraverso lo stanziamento mirato di investimenti pubblici. Le linee d’azione non sono un’iniziativa isolata. Esse fanno parte di una serie di iniziative tra loro connesse. Vogliamo ricordarne due: il Fondo della creatività istituito quest’anno dalla Regione Lazio e il “Piano Innovazione”, un altro progetto dell’amministrazione provinciale pensato per la diffusione della banda larga e delle reti wi-fi.

Le linee per il supporto alla creatività si articolano nei seguenti progetti:

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FONDO PER LA CREATIVITÀ

Istituzione di un Fondo per finanziare le start-up creative

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CREATIVITÀ AL SERVIZIO DELL'IMPRESA

Programma di promozione di scambi tra impresa e creativi

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APPALTI PUBBLICI E CREATIVITÀ

Utilizzo della leva pubblica per promuovere la creatività

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GUIDA ALLA CREATIVITÀ

Vademecum informativo per operatori

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CENTRI PER L’IMPIEGO CREATIVO

Creazione di un centro per l’impiego specializzato nella ricerca di lavoro per mestieri creativi

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UN PORTALE DELLA CREATIVITÀ

Creazione di un portale dedicato a

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IL PREMIO PER LA CREATIVITÀ

Istituzione di un premio annuale a favore dei creativi romani che si sono distinti

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GEMELLAGGI ‘CREATIVI’

Accordi di collaborazione con amministrazioni nazionali ed internazionali

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LA RETE DEI PUNTI DI CULTURA E CREATIVITA’

Creazione di una rete di punti di cultura a Roma e nella Provincia

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UN HUB PER I CREATIVI

Costruzione di un'iniziativa legata al network The Hub World a Roma

(1) informazioni sul settore della creatività romana (2) favorire l’incontro di impresa e creativi (3) favorire l'attività dei creativi


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Gli interventi 1) Il fondo per la Creatività La crisi internazionale incide sul sistema creditizio globale, facendo registrare una preoccupante contrazione della capacità delle banche di offrire prestiti. La bassa propensione al rischio degli operatori finanziari italiani ha protetto il paese dagli effetti peggiori della crisi, ma comporta una scarsa capacità di investimento in progetti innovativi da parte di giovani imprenditori. Per questo, in linea con le migliori esperienze italiane ed estere, la Provincia in partnership con la Camera di Commercio di Roma, ha deciso di istituire un Fondo per la creatività da 300.000 euro che finanzierà singoli progetti presentati da giovani imprenditori o da imprese di recente formazione, anche in collaborazione con aziende più grandi . In questo modo vogliamo favorire la nascita e la crescita di nuovi soggetti economici e la collaborazione tra soggetti di dimensione diversa.


Sarà costituita una commissione incaricata di valutare l’ammissione ai finanziamenti e di monitorare lo sviluppo dei progetti. Verrà creato un servizio di tutoraggio e consulenza che orienti i partecipanti nella costruzione di un business plan sostenibile e che li supporti nell’attività imprenditoriale. Potranno avere accesso al fondo giovani imprenditori (fino a 30 anni) e imprese di recente creazione (fino a 12 mesi dalla pubblicazione del bando), anche in partnership con aziende già affermate nel segmento. Il Fondo prevede contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 25.000 euro per ogni progetto. Gli stanziamenti potranno essere utilizzati per il finanziamento delle spese di start up, incluso l’acquisto di macchinari.

ALTRI ESEMPI DI FONDI PER LA CREATIVITÀ

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Le migliori esperienze internazionali di intervento pubblico a sostegno della creatività prevedono strumenti finanziari che, in forme diverse, si propongono di sostenere le iniziative imprenditoriali dei creativi. Tra i diversi schemi di finanziamento si segnalano: • Fondo per la Creatività della Provincia di Milano: 1,5 milioni di euro per il sostegno di iniziative imprenditoriali, anche nell’acquisto di hardware e macchinari‫‏‬

• Creativity Seed Fund - Irlanda del Nord: 5 milioni di sterline, nel triennio 2008/2011, per far crescere il segmento creativo dall’attuale 4% (circa 34600 addetti) al 15% dell’economia irlandese. Supporta attività come business planning, marketing, reperimento di capitale privato, gestione della proprietà intellettuale ed avvio di nuove iniziative imprenditoriali • Creative Scotland Innovation Fund: 5 milioni di sterline, nel biennio 2009/2011, e l’istituzione di un organismo ad-hoc, Creative Scotland, per rendere l’economia creativa scozzese la prima in Europa (già oggi occupa all’incirca 60000 addetti) • L’Advantage Creative Fund istituito dal Design Council inglese – finanzia progetti con somme fino a 250 mila sterline, in cambio di una quota di partecipazione azionaria


2) creatività al servizio dell’Impresa L’artigianato locale vive da tempo un momento difficile. Ad un calo di interesse fisiologico per il lavoro manuale, dovuto all’aumento del livello medio di istruzione, si aggiunge il diradarsi delle occasioni di contatto dei prodotti dell’artigianato con le fasce più giovani della società, abituate ai beni in serie.

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Il contatto dei giovani creativi con gli artigiani e gli artisti locali è un’importante occasione non solo per la sopravvivenza di conoscenze antiche, ma anche per la loro integrazione con tecniche, materiali, e metodologie delle più moderne correnti del design, compresa l’elaborazione di nuove strategie di comunicazione. Viceversa, l’inclusione di artigiani opportunamente istruiti nelle filiere del manifatturiero permette l’acquisizione in produzioni industriali semi-seriali di elementi tipici della “cultura del fare” artigiana, come la personalizzazione, l’attenzione alle tecniche di rifinitura, e l’utilizzo di materiali non adatti alla lavorazione in serie. Bisogna mettere in contatto l’attività di giovani artisti e designer, il sapere tradizionale e legato al territorio degli artigiani e l’attività manifatturiera industriale. Per questo verranno elaborati bandi di concorso per favorire la creazione di progetti congiunti tra artigiani, ed imprese del comparto manifatturiero e giovani creativi usciti dal sistema di formazione. Allo stesso modo occorre migliorare i raccordi tra mondo del design e mondo dell’impresa. Occorre sostenere programmi per aprire l’imprenditoria del nostro territorio alla creatività, per convincerla che il connubio con la classe creativa può migliorarne la capacità di conquista dei mercati internazionali.


3) Appalti pubblici e creatività Gli appalti pubblici rappresentano una parte importante dell’economia europea, il 16,3 per cento del Prodotto Interno Lordo. L’Unione europea ha indicato negli appalti pubblici uno strumento per favorire lo sviluppo delle piccole imprese e per calibrare al meglio interventi con ricadute sociali. È il caso del cosiddetto Green Public Procurement, cioè l’inclusione di criteri ambientali nelle gare per l’acquisizione di prodotti e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni. Il nostro ordinamento ha recepito la normativa europea stabilendo che “Il principio di economicità può essere subordinato, […], ai criteri previsti dal bando ispirati ad esigenze sociali nonché alla tutela della salute e dell’ambiente ed alla promozione dello sviluppo sostenibile”. E’ possibile utilizzare lo stesso approccio per orientare le energie creative e le iniziative delle imprese verso progetti utili alla collettività. E, quindi, imporre temi sociali importanti come criterio di ammissibilità delle offerte negli appalti pubblici. In linea con questi indirizzi di livello europeo la Provincia di Roma elaborerà Call for Ideas, concorsi di idee, per raccogliere progetti nelle materie di competenza, come le infrastrutture viarie, l’arredo urbano e l’edilizia scolastica. Gli interventi proposti dai creativi dovranno offrire soluzioni innovative a problemi sociali specifici, e saranno selezionati con gare d’appalto in base alla loro utilità sociale e sostenibilità ambientale.

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4) La guida alla creatività Per la piena efficacia delle linee d’azione è necessario spiegare ai decisori pubblici e privati la capacità innovativa, il valore economico ed il potere propulsivo dell’economia creativa. Per questo si prevede la redazione di una Guida alla Creatività, un volumetto che illustri gli elementi fondamentali dell’economia creativa e le specificità di ciascun settore, attraverso l’analisi di casi di studio. L’obiettivo è tracciare una “mappa” che possa orientare le scelte di chiunque si avvicini a questo mondo. Nella guida ci sarà anche la fotografia dello stato dell’arte della creatività nella provincia di Roma: lo studio della distribuzione geografica delle industrie creative, della loro familiarità con le nuove tecnologie e del loro accesso alla banda larga.

5) un centro per l’impiego “creativo”

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I Centri per l’impiego (Cpi) vengono utilizzati come canale di reclutamento dalle aziende solo nel 7 per cento dei casi. Il proliferare delle agenzie di lavoro interinale ha appiattito il loro ruolo sulle tradizionali funzioni di gestione delle liste di collocamento. In più la loro attività è centrata sui lavoratori dipendenti e trascura i liberi professionisti e freelance, vero cuore della classe creativa. I Cpi hanno bisogno di interventi che permettano di arricchirne le funzioni e di diversificarne il target. E’ quindi necessario abbracciare il concetto di formazione continua, che non riguarda solo la scuola ma dura tutta la vita. Ma anche ammettere i limiti del curriculum tradizionale, non più affidabile per descrivere le reali capacità di una persona, costruire un rapporto sistematico con le aziende e con il mondo della formazione, oltre che utilizzare al meglio le nuove tecnologie.

CURRICULA CREATIVI, UN ESEMPIO Figure coinvolte nella progettazione e realizzazione di una recente mostra interattiva di Studio Azzurro: ideazione e progettazione; direzione scientifica; regia, luci e fotografia; allestimento percorso espositivo; sistemi interattivi; interfacce hardware e software; elaborazioni sonore e musica; editing e postproduzione; elaborazioni grafiche; voci; testi; coordinamento di produzione; coordinamento ricerche documentarie; produzione esecutiva; relazioni pubbliche; progettazione “stanza X”; realizzazione “stanza X”; realizzazione; incisioni laser; impianti elettrici e sicurezza; interventi di manutenzione; progetto architettonico e sicurezza.


Il Cpi di nuova generazione che abbiamo in mente è un luogo – dotato di una ben definita “presenza digitale” – che ospiti le tradizionali offerte di lavoro, ma che sia anche capace di indirizzare la crescita del lavoratore attraverso occasioni formative più o meno strutturate e di metterlo in contatto con il mondo delle imprese. I Cpi infatti rappresentano il principale punto di accesso di informazioni sui percorsi di formazione professionale che la Provincia finanzia con il concorso del Fondo Sociale Europeo. Negli avvisi pubblici in essere e a valere fino al 2013 si possono cogliere occasioni di aggiornamento professionale sia per lavoratori occupati nel settore delle arti, dello spettacolo e dell’audiovisivo sia per disoccupati o inoccupati che vogliano acquisire competenze in ambito creativo. Le Porte d’Accesso al Lavoro Creativo offriranno videocurriculum, slideshow, portfolio, sistemi di pubblicazione semplificati ed altri strumenti digitali utili alla promozione della propria figura professionale. Per questo i centri dovranno disporre di punti di accesso gratuito wi-fi per garantire l’accesso ad Internet da parte di utenti dotati di computer, palmari o telefoni di ultima generazione, oltre che di postazioni autonome di consultazione.

6) un portale della creatività Le attività creative si basano spesso sulla rielaborazione di informazioni esistenti, e la produzione stessa di idee innovative passa per l’integrazione dei risultati di studi e ricerche precedenti. La possibilità di trasmettere e ricevere in modo molto veloce informazioni digitali crea una “finestra sul mondo” che permette di accedere non solo a dati prima difficilmente disponibili, ma anche a potenti strumenti di comunicazione uno-a-uno e uno-a-molti. Le linee d’azione per la Creatività prevedono la progettazione di strumenti espressamente dedicati al segmento creativo: una piattaforma di comunicazione che possa supportare la nascita di una comunità e favorire il senso di appartenenza ad essa, ed uno spazio di lavoro e rielaborazione delle informazioni accumulate attraverso la rete. A questo scopo sarà creato un sito web ad-hoc. I creativi avranno a loro disposizione l’intera cassetta degli attrezzi necessari per assolvere alla gran parte delle proprie esigenze comunicative, sia personali che legate a singoli progetti. La piattaforma comunicativa sarà un luogo virtuale di riflessione, dibattito, scambio e condivisione per la comunità dei creativi – nello spirito del cosiddetto Web 2.0 – ma anche una piazza per l’incontro con il pubblico e con le imprese ed una vetrina per la presentazione del proprio lavoro.

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Il Piano Innovazione, varato sul finire del 2008 dalla Giunta Provinciale, punta ad abbattere il digital divide attraverso la diffusione di connettività senza fili a banda larga. La banda larga rappresenta un elemento fondamentale per tutte le attività collegate alla conoscenza.

7) Il premio per la creatività La notorietà e la visibilità sono tratti fondamentali per il successo commerciale del creativo. Per questo motivo viene istituito un premio per la creatività che permetta di dare riconoscimento ai traguardi raggiunti dalle eccellenze creative della provincia di Roma. Sarà istituita una commissione incaricata di identificare i criteri di premiazione, selezionare i candidati ed il vincitore. A partire dall’elenco dei vincitori del premio verrà progressivamente costruito un vero e proprio albo d’oro della creatività nella provincia di Roma. Una lista unica contenente esempi di eccellenza che ben rappresentino la grande qualità dei prodotti creativi dell’area.

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8) Gemellaggi creativi Il contatto tra creativi con background differenti rappresenta un fattore propulsivo per soluzioni radicalmente innovative in tutti i settori. La convivenza con personalità, caratteri e modi di vita differenti è indispensabile per coltivare questa abilità. E la circolazione di giovani creativi tra luoghi diversi – regioni italiane o Stati europei – favorisce scambi capaci di garantire quella flessibilità mentale e quella varietà di stimoli necessarie per facilitare la nascita di nuove idee e di progettualità comuni. I giovani creativi che escono dalle nostre scuole, in particolare, spesso non hanno le possibilità per approfondire le loro conoscenze e formarsi nelle grandi città della creatività mondiale – con ricadute significative sulla visibilità e sulla competitività dei creativi e dei loro prodotti. E’ un handicap significativo, che pregiudica molte delle opportunità di mercato e che impedisce a molti dei nostri giovani di competere ad armi pari con molti dei loro coetanei in giro per il mondo. È per queste ragioni che le linee d’azione vogliono promuovere diversi programmi di gemellaggio con istituzioni locali nazionali ed estere. In collabora-


Scuole creative La Provincia di Roma ha un tesoro di “creatività nascosto”, quello rappresentato dai suoi licei artistici, istituti d’arte ed istituti professionali grafica pubblicitaria, operatore della comunicazione audiovisiva, operatore fotografico, operatore della moda. Attualmente sono 16 gli istituti d’arte e licei artistici e 14 gli istituti professionali. Strutture che interessano una “galassia creativa” di migliaia di giovani e che, in molti casi, costituiscono vere e proprie eccellenze ad oggi poco conosciute. È un bacino sul quale vogliamo puntare, convinti come siamo che le attività creative possano dare un contributo fondamentale alla crescita quantitativa e qualitativa del territorio. Ed è con questo obiettivo che, nei mesi scorsi, abbiamo avviato un itinerario di collaborazione con le scuole diretto a metterle “ in rete” con le altre esperienze creative della nostra Provincia. Abbiamo cominciato aprendo le mostre sostenute e patrocinate dalla Provincia alle produzioni delle sue scuole. In prospettiva vogliamo fare di più per assistere gli studenti più meritevoli aprendo loro la possibilità di beneficiare delle risorse del Fondo per la creatività, sostenendo le esigenze formative delle eccellenze, favorendo scambi tra imprese e mondo scolastico, rafforzando la dotazione delle scuole proprio nel senso di creare al loro interno luoghi di cultura e di creatività.

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zione con Sviluppo Lazio e nell’ambito della legge regionale sull’internazionalizzazione, la Provincia avvierà un programma di promozione dei prodotti della creatività romana sui mercati internazionali e prevederà, ogni anno, borse di studio e forme di supporto finanziario per i creativi che decidono di andare a specializzarsi all’estero o in altre città italiane.

9) La rete dei Punti di cultura e di creatività La questione dei luoghi della produzione di cultura è una delle più urgenti nel panorama della nostra area vasta. Per questo riteniamo importante costruire una rete di luoghi nei quali scuole e associazioni possano portare avanti i loro progetti di creatività. Per realizzare questi obiettivi ci siamo basati su due esperienze straniere importanti: gli Espaces Publics Numériques francesi, ed i brasiliani Pontos de Cultura. Nei prossimi tre anni realizzeremo 40 punti di cultura di cui 20 in città e 20 in provincia; luoghi nei quali i nostri giovani potranno trovare gli spazi necessari per realizzare il loro potenziale creativo.

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10) Un Hub per i creativi Esiste una significativa relazione tra spazi stimolanti e vivacità dei team creativi. L’innovazione ha bisogno di spazi per germogliare e crescere, un posto dove i team possano riunirsi, discutere le proprie scoperte, esaminare prototipi e presentare il proprio lavoro. La presenza di comunità di creativi sul territorio, viceversa, genera valore per via del suo contributo alla produzione locale di prodotti e servizi di qualità. I “luoghi belli” divengono cardine nell’attrazione dei talenti e nella generazione di valore economico in grado di moltiplicare il valore degli oggetti che contengono. L’occasione per attuare iniziative volte alla costruzione di luoghi espressamente dedicati ai creativi è offerta da The Hub World. The Hub World è una rete di individui mossi dalla convinzione che nel mondo non siano le buone idee a scarseggiare, ma l’accesso alle risorse, alle esperienze, agli investimenti ed alle conoscenze che ne rendono possibile la realizzazione. Si rende per questo necessaria la creazione di spazi che colgano il meglio di modelli affermati – come il club privato, l’incubatore, l’ufficio condiviso e il


think-tank – e l’elaborazione di modalità di accesso che favoriscano il contatto e la collaborazione tra creativi, per facilitarne il lavoro ideativo e per migliorarne la posizione competitiva sui mercati. Già presente in 14 città nel mondo The Hub World sta costruendo la sua presenza in Italia, il Dipartimento ha già preso contatti con il network.

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CONCLUSIONI Sono queste le linee di azione lungo le quali il Dipartimento intende muoversi nel corso dei prossimi anni. Non vogliamo farlo da soli. L’area metropolitana di Roma ha un tessuto ricchissimo di forze creative, che in molti casi sono già state capaci di plasmare luoghi e produzioni, che molto spesso si sono affermate in mondi geograficamente lontani. Moda, architettura, design sono tutti settori nei quali ai vertici mondiali vi sono dei prodotti della scuola romana; l’audiovisivo vanta realtà di assoluta eccellenza; le tematiche dei beni culturali hanno in questa città un punto di riferimento di livello mondiale. Un primo passo è l’accordo siglato con le principali istituzioni culturali dell’area metropolitana di Roma. Altri ne seguiranno. E’ proprio per questo che vogliamo sostenere la creatività in contatto diretto con queste forze. Ascoltando i loro suggerimenti, le loro idee, le loro critiche. Siamo convinti che solo dal confronto con la classe creativa possa nascere un’area metropolitana dinamica ed aperta al mondo in uno scambio continuo di idee con le comunità di creativi che lavorano in altre parti d’Italia e d’Europa. La politica decide meglio se prima ascolta i problemi e i suggerimenti di chi ogni giorno lavora e produce. Tanto più quando, come nel caso dei creativi, chi ogni giorno lavora e produce lo fa in un contesto globale, attento a quel che accade in ogni parte del mondo. Anche per questo pensiamo che per un ente locale ascoltare i protagonisti della creatività sia essenziale. Significherà portare esperienze internazionali nella nostra realtà ed aiutarne la crescita e l’apertura. Significherà aiutare i nostri talenti ad emergere ed affermarsi nei mercati del mondo. Significherà contribuire a costruire un’area metropolitana più forte, aperta, moderna.


Note


Dipartimento Innovazione e Impresa Viale di Villa Pamphili, n. 100 - 00152 Roma Tel. 06.6766.5643 - 5648 fax 06.6766.4797 e-mail sviluppoeconomico@provincia.roma.it servizimprese@provincia.roma.it


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