Strozzi News

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STROZZI NEWS

GIORNALINO SCOLASTICO DELLA SECONDARIA INFERIORE DI PRIMO GRADO “BERNARDO STROZZI”

31 MAGGIO 2011

ANNO V NUMERO SPECIALE


EDITORIALE di Filippo Airoldi

Silvio Berlusconi,

Egregio Signor Presidente del Consiglio, abbiamo deciso di scrivere ad un’ alta carica istituzionale, quale la sua, per esprimerle, signor Presidente, la nostra delusione per aver sentito un Capo del Governo parlar male degli insegnanti e della scuola pubblica. Noi alunni, siamo amareggiati per quanto abbiamo ascoltato e ancor più lo saranno, pensiamo, i nostri docenti. Noi della redazione crediamo nella scuola pubblica e apprezziamo i nostri pro-

fessori, che, pur essendo sottopagati (guadagnano meno di un decimo di un parlamentare) danno ogni giorno il meglio di sé, per farci crescere, non solo culturalmente. Onorevole Presidente del Consiglio, le nostre scuole hanno buchi nei muri, luci rotte, fili dell’elettricità che pendono, alcune porte che non si chiudono e finestre rotte riparate mettendoci un’asta metallica, sigillandole. Gli scandali che la vedono protagonista non ci riguardano. Speriamo solo che non sia vero neppure un quarto di quello che dicono a riguardo, in ogni caso ci interessa poco quello che fa in casa sua, seppur sarebbe necessario un minimo di accortezza vista la sua alta carica. A noi premono altre cose, ad esempio che si investa sulla scuola. Grazie per la sua preziosa gentilezza.

A REDAZIONE Direttori: Filippo .Airoldi, Lorenzo. Murru Caporedattori : Matteo Airoldi, Matteo Moretto .La Redazione: Stefano Pecoraro, Leonardo Murru, Alessandro .Rossini, Francesca.Passaro, Alberto Tonet. Strozzi News è ideato e coordinato dal prof. Maurizio Braggion , Un grazie per la collaborazione alle prof. Aicardi, Appiani, Armaniaco, Aronni, Bitritto, Cambrea, Cavallin, Gasparini, Guglieri, Garbato, Demicheli, Laddaga, Monaco, Pacini, Pisani, Tomasi, Vazzoler, Vernizzi.

STROZZI NEWS

Il giornale scolastico “Strozzi News,” ideato e coordinato dal prof. Maurizio Braggion, si avvale quest’anno della collaborazione di Vittorio De Benedictis, caporedattore del Secolo XIX , che ha incontrato nel mese di maggio i ragazzi partecipanti al progetto. Nella fase conclusiva dell’incontro sono stati letti alcuni articoli che sono stati inseriti in questo numero speciale.. La redazione di Strozzi News coinvolge quest’anno oltre agli alunni del laboratorio pomeridiano di giornalismo, le classi 2 e 3 B. Hanno inoltre partecipato le seguenti classi 1 B, 2 A , 2 C, 2 G, 3 G,. 3 I di via Era. 1,2,3 sezioni D e F , 1,2 H 1 E e 2 L di via Vecchi e gli alunni della scuola ospedaliera del Gaslini.. Gli argomenti di questo numero sono vari si parla del sisma in Giappone, di scuola, di problemi giovanili, di nuove tecnologie, di cronaca, di pari opportunità e di molto altro ancora. Ci sono poi alcune interviste a personaggi di primo piano della città, realizzate nell’ambito del progetto “Genova per noi” del plesso di via Vecchi. “Strozzi News” sarà presentato, come già avviene da cinque anni ,nell’Aula magna del Gaslini , alla presenza della Vicepresidente della Provincia Marina Dondero. Negli anni scorsi avevamo avuto come ospiti due sportivi, l’allenatore Novellino e l’arbitro Farina e due amministratori cittadini, il presidente della Provincia, Repetto e il Sindaco Marta Vincenzi. Ricordiamo con piacere che Strozzi News ha vinto quest’anno tre premi prestigiosi: “Regiornalando” a Siena, in rappresentanza della Liguria, Penne Sconosciute a Piancastagnaio e, il mese scorso, il diploma di gran merito al Premio nazionale scolastico Alboscuole, a Chianciano Terme

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L’APOCALISSE GIAPPONESE di Matteo Airoldi

E' iniziato tutto venerdì 11 marzo: all'alba giapponese è scoppiato il grave sisma. Un terremoto non è certo una novità per i giapponesi, tutti addestrati , anche gli alunni delle scuole, per fronteggiare nel modo migliore questi eventi . Per i giapponesi, insomma, un terremoto non dovrebbe essere un problema. Il fatto è che stavolta non c'è stata una scossa qualsiasi, ma un terremoto gigantesco, con una magnitudo di 8.9. In confronto quello dell'Aquila è una tremarella. A causa del sisma c'è stato uno spostamento dell'asse terrestre di dieci centimetri. I giapponesi, come ho detto prima, sono addestrati per questi eventi. Escono velocemente

dagli edifici e vanno in luoghi aperti. Questa volta alcune case non si sono salvate e sono crollate, ma la maggior parte è rimasta in piedi ,perché antisismica. I morti e feriti ovviamente ci sono stati, ma erano pochi. Pochi, perché il peggio doveva ancora arrivare. L'epicentro del sisma era in fondo al mare. Le onde si sino alzate impetuose. Si sono creati vortici che hanno sommerso alcune navi.. Le onde hanno raggiunto ben presto la riva. Arrivate, hanno travolto tutto ciò che si trovavano di fronte: case,auto,treni,strade,terreni ben curati e, sfortunatamente, persone. Molte persone. Ben presto si è formato un gigantesco fiume marrone di fango e macerie. I morti sono stati più di ventimila. Se l'epicentro del sisma fosse stato sulla terraferma avrebbe provocato migliaia di morti in più. Tuttavia questa non può essere una ragione per rallegrarsi. Non si può dire di essere stati fortunati. Direi proprio di no. Come se non bastasse ora c'è l'emergenza nucleare. Il mio augurio è che il Giappone la superi e sappia risollevarsi.

RIFLESSIONI SULLA TRAGEDIA IN GIAPPONE di Giacomo Arcelloni

Mi ha molto scosso la grave tragedia che ha colpito il Giappone: prima il terremoto, poi il terribile tsunami, infine i problemi alla centrale nucleare di Fukushima. Se il terremoto, grazie alla tecnologia di quel Paese e alla costruzione di abitazioni e uffici antisismici, ha provocato pochi morti(in Italia con una simile magnitudo avremmo avuto centinaia di migliaia di morti), lo tsunami ha avuto effetti devastanti, causando morte e distruzione. Interi paesi sono stati spazzati via e vi sono state migliaia di morti e tantissimi dispersi. L’acqua è entrata nell’entroterra fino a

cinque km! Ieri ho sentito al telegiornale che, dopo nove giorni, hanno estratto vivi dalle macerie un’anziana e il nipote di 16 anni. Si sono salvati solo perché era caduto il frigorifero vicino a loro e hanno potuto mangiare e bere. Lo tsunami è stato davvero tremendo. Una delle sue conseguenze è stato il danneggiamento della pompa di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima. Il reattore più a rischio, mentre sto scrivendo è quello numero 4. Attualmente, per scongiurare danni più gravi , sta lavorando a Fukushima una sessantina di tecnici giapponesi, che sono consapevoli di rischiare

la loro vita, per il bene di tutti, a causa delle radiazioni. C’è il timore di un’esplosione, di una nuova Chernobyl. Quanto è successo in Giappone ci deve far riflettere su un eventuale ritorno al nucleare nel nostro paese. Quello che è accaduto ha dimostrato che il nucleare non è affatto sicuro.

A più di due mesi dal terribile terremoto e dal conseguente tsunami che ha colpito il Nord est del Paese lo scorso 11 marzo, la polizia ha comunicato che 116.000 persone sono ancora ospitate nei centri di evacuazione, in gran parte nella prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima. Aggiornato anche il bilancio delle vittime che ad oggi è di 24.178 morti, con 15.057 morti accertate e 9.121 dispersi.

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I FENOMENI SISMICI SUL NOSTRO PIANETA condi, ma può arrivare a qualche minuto. Alcuni terremoti particolarmente violenti, possono essere accompagnati da sbalzi dei campi magnetici, radioattività e luci telluriche (fenomeno ottico che si manifesta come un' aurora boreale in cielo). Se la zona colpita dalla scossa è in mezzo all'Oceano, i danni possono paradossalmente aumentare a causa degli tsunami (dal giapponese "onda del porto"). Parlando di sismi, voglio ricordare il recente devastante terremoto e tsunami in Giappone e il sisma dell'Aquila.

di Francesca Passaro

Ripensando agli ultimi terribili terremoti vorrei parlare di questo fenomeno i cui effetti risultano spesso devastanti.empre più intensificando. La superficie del nostro pianeta, chiamata crosta terrestre, è formata da numerose placche in continuo movimento che scontrandosi, producono una "scossa".Le regioni più a rischio sono dette fasce sismiche e si trovano ai margini delle zolle tettoniche, generalmente in corrispondenza di grandi catene montuose e della cintura circumpacifica. La durata media della scossa è solitamente inferiore ai 30 se-

Sul nostro pianeta i terremoti sono molto frequenti. Pensate che ve ne sono circa 3.000 al giorno, fortunatamente però il loro ipocentro è spesso molto profondo e solo i sismografi possono registrare i quasi imperce bili smo amen! del suolo. Per misurare l'intensità dei sismi si u!lizzano, come è noto, la scala Richter e la scala Mercalli. La prima valuta la quan!tà di energia liberata dal sisma, la seconda i danni prodo in superficie.

GIAPPONE CUCCIOLO SALVATO DALLO TSUNAMI di Alberto Tonet

La guardia costiera giapponese ha portato a termine un altro salvataggio, a due km al largo di Kesennuma , nella prefettura di Miyagi. Questa volta si è trattato di un cucciolo di cane, salvato 21 giorni dopo il tragico tsunami. L' animale era sui resti di un tetto di una casa spazzata via dalle terribili onde del

maremoto. Il salvataggio (vedi foto) è stato filmato e trasmesso in diretta TV. Secondo me bisogna elogiare l'efficienza della guardia costiera giapponese, che è riuscita a salvare la vita a tante persone, ma non si è tirata indietro per salvare quella di un amico a quattro zampe in grave difficoltà.

Più di 20 metri: di tanto si è spostato, lateralmente, il fondale oceanico del Giappone a causa del terremoto dell'11 marzo scorso. La misurazione è stata fatta dalla Guardia costiera nipponica tramite cinque stazioni geodetiche poste sul fondale marino a largo delle coste, lungo la faglia responsabile del sisma. E' quanto emerge da uno studio pubblicato su Science.. Le stesse strumentazioni hanno registrato anche un movimento verso l'alto di 3 metri. Si tratta di cifre superiori a quelle precedentemente calcolate con i modelli costruiti tramite le informazioni raccolte da terra. Il terremoto si è verificato vicino la faglia del Giappone (che si trova tra la placca tettonica pacifica e quella eurasiatica) a circa 130 km dalla città di Sendai e ad una profondità relativamente bassa sotto il livello del mare, circa 32 km. Fonte Ansa

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NUCLEARE IL PENSIERO DEGLI ITALIANI di Lorenzo Murru

Un sondaggio commissionato da Gnresearch, dopo il sisma in Giappone, e condotto intervistando mille persone, ha rivelato che tre italiani su quattro sarebbero contrari alla realizzazione di nuovi impianti nucleari e pronti a votare al referendum , se ci sarà, per dire no al nucleare. In particolare, il 59% degli intervistati si dice molto contrario alla costruzione di nuove centrali, e il 17% abbastanza contrario, per un totale di oltre il 75%. A preoccupare gli italiani non sono soltanto gli eventi “straordinari” come il terremoto giapponese. Al di là del timo-

re per incidenti o errori umani, il 45% di loro teme, affidandosi al nucleare, danni all’ambiente e alla salute dei cittadini,. Lo smaltimento delle scorie radioattive è temuto dal 29% degli intervistati , il rischio di incidenti per errori umani” dal 15% e quello di incidenti dovuti ad eventi naturali” dall’11%. Quello che fa riflettere è che il 20% si dice “abbastanza” o “molto contrario” all’eventuale costruzione di una centrale nella propria regione. Il 69 % degli italiani pensa che la soluzione per risolvere il problema energetico sia ricorrere alle energie rinnovabili”. Oltre la metà di costoro sarebbe disposta per incentivare le energie rinnovabili a pagare qualcosa in più in bolletta .A fronte di questa predisposizione non meraviglia quindi che il 43% giudichi “molto negativamente” i provvedimenti del governo sulle rinnovabili e un altro 29% li ritenga “abbastanza negativi”. Tornando al referendum sul nucleare il 71%, del campione alla domanda “cosa voterebbe nel caso decidesse di andare a votare” ha risposto che si pronuncerebbe contro il ritorno alle centrali atomiche.

ADDIO AL GOVERNOdi Matteo Moretto

Si è parlato molto di recente di uno scandalo successo in Germania:, dove si è dimesso il ministro della difesa, KarlTheodor zu Guttenberg accusato di aver fusato il copia e incolla da internet, come l’ultimo degli studenti, per scrivere la sua tesi di laurea. Il gesto di dimettersi è stato un atto veramente coraggioso. Se un fatto del genere fosse accaduto in Italia, secondo me, il politico interessato avrebbe negato, anche di fronte all’evidenza, e sarebbe andato avanti come nulla fosse. Per la cronaca il cancelliere Angela Merkel ha accettato le dimissioni del suo ministro..

LA FINE DELLA PICCOLA YARA di Alessandro Rossini

Nel corso del laboratorio di giornalismo ho scritto due brevi articoli sulla tragica vicenda di Yara. Ne riporto alcuni brani

sempre rispettoso nei confronti della povera ragazza scomparsa. Negli ultimi giorni è cominciato a Brembate, un fenomeno non molto bello, quello delle lettere anonime. I caraConosciamo ormai tutto sul caso di binieri ne hanno ricevuto tantissiYara Gambirasio, che è diventato me, alcune di esse indicavano dove l'argomento principale di giornali, si trovava Yara. telegiornali e trasmissioni televisisegue a p. 64 ve, che ne parlano in modo non

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LA MIGLIOR SCUOLA AL MONDO

di Alessia Giannoni

Probabilmente tanti fra noi ragazzi occidentali non sanno che in Cina, e più precisamente a Shangai, esiste una delle migliori scuole al mondo, l’Istituto secondario numero 8 di Zhabei , i cui studenti risultano primi in classifica a livello mondiale in matematica, scienze e lettura. Sono ragazzi tra i 12 e i 13 anni, che dormono in media sei, sette ore a notte, non hanno tempo libero, studiano e basta. Nel fine settimana sono costretti a seguire corsi di recupero. Infatti, ciò che richiedono i genitori a questa scuola,

è che i loro figli vengano preparati a superare gli esami con ottimi voti. Questo per abituarli al lavoro. In questa scuola, oltre a studiare, gli alunni riescono a praticare due ore di attività sportiva al giorno; quando sono stanchi, l’insegnante concede loro qualche minuto per massaggiarsi con i pollici le arcate sopracciliari per non affaticare troppo ,la vista. Ogni tre anni l’OECD (organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica) sottopone a un test piuttosto impegnativo 270.000 studenti quindicenni di 65 paesi del mondo. Quelli di Shangai, come dicevo, sono risultati i più bravi. Il rovescio della medaglia è che alcuni di quei ragazzi , che non riescono ad essere all’altezza delle aspettative elevate della scuola e dei loro genitori, scelgono la strada del suicidio. Personalmente, ritengo che il metodo di studio di quest’Istituto, sia eccessivamente rigido e faticoso. Inoltre, secondo me crea non degli esseri umani, con propri entusiasmi e debolezze, ma delle macchine, degli automi. Questi ragazzi, anche se eccellenti nello studio, non conoscono gli aspetti più giocosi e altrettanto formativi della vita di un giovane. Il risultato è che, se non ce la fanno, finiscono per desiderare di autodistruggersi, come nel caso dei giovani che ho citato.

UN ‘EUROPA DI ASINI di Simone Bartoli Lorenzo Murru, Andrea Potestà e I ministri dell’UE si sono prefissi l’obiettivo di riStefano Pecoraro durre entro il 2020 a meno del 15% la percentuale di

Abbiamo letto sul Secolo XIX un interessante articolo dal titolo”Siamo asini: analfabeta un quindicenne su cinque. “ Infatti, secondo una ricerca svolta da un gruppo di esperti, resa nota dalla Commissione Europea, l’Italia è uno dei paesi con più “analfabeti” d’Europa. Il problema riguarda soprattutto i ragazzi, ma non solo loro, pure molti adulti. Il problema però non è solo italiano. Tanti alunni europei hanno problemi a leggere e a scrivere.

alunni con difficoltà nella lettura, nella matematica e nelle scienze. A proposito della lettura, in Italia, ultima in graduatoria, i quindicenni con difficoltà sono oltre il 21 %.! Per ridurre il numero di alunni con problemi di lettura, il commissario europeo per l’istruzione e la cultura Androulla Vassiliou(nella foto) , ha dato avvio a una campagna per capire le cause dei bassi livelli di alfabetizzazione, tenuto anche conto che essi ostacolano l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, la crescita economica e l’integrazione, E’ necessario agire anche nei confronti degli adulti. Sulla base delle proposte del gruppo di esperti, sul tema dell’alfabetizzazione, Androuilla Vassiliou trasmetterà raccomandazioni ai ministri dell’istruzione e della cultura dell’UE

Ci sono gli analfabeti e gli “analfabeti di ritorno”, questi ultimi , pur avendo imparato a leggere e scrivere, per il fatto di praticare poco o per niente quanto hanno imparato nel passato sono diventati analfabeti.

Anno IV NUMERO SPECIALE

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TERRORE IN UNA SCUOLA FRANCESE di Matteo Moretto

Un diciassettenne si è presentato in un istituto scolastico di Besançon, in Francia, con due sciabole in mano. All'inizio ha preso in ostaggio 20 bimbi, per poi tenerne con sé cinque. Sul posto sono stati inviati gli agenti di Strasburgo. Fortunatamente, i cinque bimbi e la loro istitutrice sono stati liberati. Il ragazzo, con disturbi mentali era entrato nella scuola verso le 8.30 . Subito sono intervenute le teste di cuoio francesi che hanno cominciato a trattare con il ragazzo per telefono. Le altre classi dell'asilo erano state immediatamente evacuate. A un certo punto il ragazzo ha chiesto un'arma per togliersi la vita. Sul posto è arrivato anche il ministro dell'Istruzione francese Luc Chatel I bimbi liberati sono usciti dalla scuola mano nella mano. Fuori ad aspettarli c'erano i loro genitori (vedi foto) felici per lo scampato pericolo.

IL TRAGICO MISTERO DELLE GEMELLINE di Alessandro Rossini

scia per la sorte delle sue figlie, continua a dire che l'ex compagno era un padre eccezionale, e non può aver fatto del male alle sue bambine. Segnalazioni non ancora attendibili arrivano da diversi luoghi. In Puglia si stanno svolgendo ricerche a tappeto, si stanno perlustrando centri abitati e pozzi. Unità cinofile stanno setacciando tutto il nord della Puglia. Sono stati tra l'altro ispezionati due pozzi vocino a Cerignola. A calarsi nelle cisterne sono stati gli stessi speleologi i quali avevano recuperato nella notte del 7 ottobre il cadavere di Sarah Scazzi.

Maggio 2011 Dopo oltre tre mesi dal mio articolo precedente non c'è nessuna novità sulla sparizione delle due gemelline svizzere Alessia e Livia, scomparse il 30 gennaio insieme al padre, Matthias Schepp, che si è ucciso tre giorni dopo gettandosi sotto un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Cerignola. Si sono interrotte le ricerche nella zona Febbraio 2011 del lago di Ginevra, iniziate dopo che un testimone aveva detto di aver visto un uomo avvicinarsi con Alessia e Livia sono state viste l' ultima volta con il una grossa valigia alle acque del lago. Alessia e Lipapà . Matthias, svizzero di 44 anni, che si è tolto la via sembrano sparite nel nulla. vita giovedì sera, gettandosi sotto un treno., in Puglia La mamma delle bambine, che vive nell' ango-

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QUEL CATTIVO PADRE DI MANZONI

di Silvia Tassino

Documentandomi su Manzoni, ho scoperto che il grande scrittore non si comportò molto bene con i suoi dieci figli, in particolare con Matilde, la più piccola, malgrado la giovane fosse molto attaccata a lui. Matilde morì a 25 anni di tubercolosi, lontana dal padre, al quale scrisse invano decine di lettere. Insomma lo scrittore, che sbandierava la sua religiosità, non

si curò minimamente del disperato bisogno di affetto e tenerezza della figlia malata . Secondo alcuni, la giovane , che morì in Toscana a casa della sorella Vittoria, si sarebbe ammalata anche per questa mancanza .d’affetto. Manzoni rimase assolutamente indifferente a tutte le richieste affettive della figlia e si rifiutò di andarla a trovare, prima che morisse. Pare che lo scrittore fosse un uomo egocentrico, nevrotico, capace di nascondere le sue debolezze dietro alla religiosità. Si occupava solo dei suoi studi e delle sue opere. L’ex attore e regista Lino Capolicchio che una decina di anni fa ha girato un film dal titolo “Le sorelle Manzoni” dice che, secondo lui, Manzoni, oltre che la figlia, non ha amato nep-

pure Enrichetta Blondel, la sua prima moglie. Avrebbe invece provato una grande passione per Teresa Borri Stampa, la seconda moglie, con il risultato di allontanarsi ancor di più dai figli. Sulla base di quanto ho letto, non ho nessuna stima per l’uomo Manzoni. Non posso averla, per come si è comportato con Matilde, per l’affetto che non le ha dato. Sentire il proprio padre vicino, è una cosa importantissima, ti dà protezione, ti fa sentire al sicuro. A Matilde tutto ciò è mancato. Manzoni non fu un gran padre neppure con i figli maschi, Nel 1848, scoppiate le Cinque Giornate incitò i figli a parteciparvi e , invitò i milanesi alla lotta, nonostante uno di essi fosse caduto prigioniero degli Austriaci,

PATRIA PROIBITA PER I PRETI CINESI di Margherita Cucca e Andrea Arcari

Durante la Messa dell’ultimo Natale, Papa Benedetto XVI si era rivolto ai preti cinesi incoraggiandoli a essere forti contro le limitazioni alla libertà religiosa nel loro Paese. Alcuni di loro vivono in Italia e non possono rientrare in Cina, proprio perché sono sacerdoti e predicano il Cristianesimo. Si tratta di don Hao You, vice parroco della Santissima Annunziata di Sturla di Genova (nella foto la chiesa), che proviene dalla Mongolia interna, e di don Wei Wang aiuto pastorale della Parrocchia di san Rocco e Santuario del Boschetto di Camogli. Don Hao You , che conosciamo,è in Italia dal 2003 e padroneggia abbastanza bene la nostra lingua, meglio certamente del confratello, che è in Italia dal settembre 2009. L’obiettivo di questi due sacerdoti , che pur si trovano bene in Italia, è quello di poter tornare un giorno nel proprio paese per servire la loro chiesa d’origine. C’è un piccolo problema che ostacola questo desiderio. Il governo di Pechino, che considera “sovversiva la chiesa di Roma”( benché in Cina ci siano 4 milioni di cattolici), ha stabilito una sorta di “quota-preti” . Chissà, quindi, quando potrà essere il loro turno! Speriamo solo che non debbano aspettare troppo tempo per poter rientrare in patria , come desiderano. Siamo certe che , come noi, molte persone stanno dalla loro parte. di Stefano Pecoraro Forse pochi lo sanno, ma lo scorso mese di ottobre, una notte, è morto il polpo Paul, il polpo "indovino" che azzeccò tutti i risultati dei Mondiali 2010. Era ospitato in un acquario, il Sea Life, ad Oberhausen, in Germania. Paul era diventato una star mondiale durante i Mondiali in Sudafrica. Precisamente aveva indovinato il risultato di tutte le sette partite della nazionale tedesca. Come se non bastasse , aveva indovinato quello della finale Spagna-Olanda. Addio Paul!

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AUSTRIA AL BANDO GLI ACCATTONI di Chiara Mastroianni, Francesca Serra e Valeria Pizarro immagine di P.D.Puhar

In Austria, un paese con mezzo milione di poveri e con oltre un milione di persone a rischio povertà, ovvero un austriaco su otto, da qualche tempo chiedere l’elemosina è quasi come rubare. Recentemente anche l’Alta Austria, come otto altri Laender, ha deciso infatti di vietare l’accattonaggio

con multe pesantissime e carcere per i trasgressori. Nel , a noi, vicino Tirolo sono previste multe fino a 360 euro, altrove si arriva ad oltre mille euro. Con questi provvedimenti si vuole colpire anche l’accattonaggio dei bambini, spesso sfruttati da organizzazioni criminali. La chiesa cattolica protesta da mesi contro le norme anti accattoni: teologi, giuristi e sociologi di fede cattolica si sono riuniti per ribadire il no dei cattolici alle leggi contro i mendicanti. Parlavo all’inizio dei dati sulla povertà in Austria, colpisce leggere che in quel paese un bambino su dieci non ha cibo a sufficienza, che 300000 persone vivono in case prive di riscaldamento e

che oltre 150000 austriaci non possono permettersi cure mediche o dentistiche urgenti. Pensiamo, di fronte a questi dati che il governo austriaco dovrebbe intervenire in modo meno repressivo nei confronti degli accattoni, il cui numero rischia di aumentare notevolmente nei prossimi anni . A proposito, a Genova, il nuovo regolamento di polizia urbana prevede il divieto di chiedere l’elemosina di fronte a chiese, cimiteri, ospedali e uffici pubblici. Sarà anche proibito servirsi degli animali, soprattutto i cani, spesso sfruttati per chiedere i soldi lungo le strade.

UN VIAGGIO DA SOGNO ammirato i paesaggi straordinari della vecchia EuAspirapolvere", se vi dico che non si tratta del noto ropa ,dai territori aridi della Turchia, alle rive del elettrodomestico, voi mi chiederete cosa si intende Danubio, alla laguna di Venezia. con questo nome. Semplice, è il nuovo treno creato Vorrà dire che mi accontenterò (si fa per dire!) del Venice-Simplon Orient Express, servizio ferroviadai cinesi che va ai mille all'ora(vedi foto sotto).. rio privato, con carrozze ristrutturate degli anni A proposito, a me è sempre piaciuta l'idea di fare un Venti e anni Trenta. L'arrivo a Venezia è assicurato, lungo viaggio in treno, da piccolo mi affascinava ma, anziché da Istanbul, si parte da Londra, con soprattutto l'idea di viaggiare attraverso il Vecchio tappa a Parigi. continente con un convoglio entrato nella storia: il celebre treno britannico Orient Express, su cui è ambientato un famoso giallo di Agatha Christie, "Assassinio sull'Orient Express.” Mi sarebbe piaciuto fare con l'Orient il percorso che partendo da Istanbul, e passando per Bucarest e Budapest ,mi avrebbe condotto nella splendida Venezia. Avrei di Matteo Moretto

INTERNET E GIOVANI di Matteo Airoldi

Voglio riportare alcuni dati interessanti, apparsi su un noto settimanale, sull'utilizzo di Internet da parte di bambini e ragazzi fino ai 19 anni. Sono esaminate due categorie: quella dai 7 agli 11 anni e quella dai 12 ai 19. Le percentuali sono ovviamente tutte più alte nella seconda categoria. Ecco alcuni dati. Guardano video su Youtube: prima fascia 67,8 % seconda fascia 81,3 % Chattano: prima fascia 42,2 % seconda fascia 78,1 % Utilizzano Social Network : prima fascia : 42,1 % seconda fascia :78 %. Come si vede un gran numero di giovani utilizza i Social Network. Il più frequentato è senza dubbio Facebook, con 600 milioni di persone iscritte nel mondo e 18 milioni in Italia (di cui 3,5 sotto i 17 anni e quasi un milione sotto l'età minima di 13 anni). Pagina 9


SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.

I NOSTRI DISEGNI

Da sinistra in basso i disegni di Ilima. di 1 , Martina 2 Xhulian 1, Assunta B(tre)3, Alessio 3,Alessandra I.

Complimenti dalla redazione agli alunni e alla loro prof. Sonia Armaniaco Pagina 10 Anno V NUMERO SPECIALE


LA MALEDIZIONE DEL FARAONE di Matteo Moretto

me vittima dell'odio di Tutankhamon. Qualcuno di recente ha fatto riferimento alla malediLa tomba di Tutanzione del Faraone per spiegare la tragica morte, nel khamon e il tesoro 2001, a Portofino, di Francesca Vacca Agusta,(nella in essa contenuto foto) caduta dal promontorio della sua villa. Il giallo furono scoperti negli era stato risolto dai magistrati che avevano attribuito anni Venti del Noveanni fa la sua fine ad una caduta accidentale. Cosa cento. Nel 1923 l'ec'entra Tutankhamon? direte. Il fatto è che la residengittologo Lord Carza dell'Agusta era stata costruita alla fine dell' Ottonarvon, uno degli scopritori, morì in seguito alla cento dalla famiglia di George Carnarvon. I fautori puntura di una zanzara, dopo aver sofferto per tre della maledizione del Faraone, hanno ricordato la settimane. Si cominciò a parlare di "Vendetta del recente tragica morte, a causa di una polmonite, del Faraone" Sulla tomba c’era scritto che la morte giudice Margherita Ravera, il pm che condusse le avrebbe colpito chi avesse turbato il sonno del faraoindagini sul caso Agusta. Personalmente penso che ne. E cos fu. L'unico a sopravvivere fu infatti Hosi tratti soltanto di coincidenze, seppur tragiche, e ward Carter, che morì a 66 anni. Gli altri che avevache la maledizione del Faraone non esista. Sono solo no avuto a che fare con l'impresa morirono tragicasciocche superstizioni. mente. Anche Lady Elisabeth Carnavon apparve co-

L’ORSO KNUT MORTO DI MALINCONIA di Alessandro Rossini Questa storia parla di un orso di nome Knut che è morto di malinconia e solitudine, dopo che gli è stata portata via la compagna. Tutto era cominciato dopo che sua madre si era rifiutata di prendersi cura di lui e di suo fratello. Era stato ospitato nello zoo di Berlino e affidato alle cure del bravo veterinario Thomas Dorflein. Non solo a Berlino, ma nel mondo era diventato una star. L’immagine del povero orso era ormai da tutte le parti :sulle magliette tazze, cartoline, insomma era diventato un vero fenomeno commerciale. Secondo me questa drammatica vicenda

deve far riflettere la gente che pensa che gli animali non abbiano sentimenti e intelligenza. Se così non fosse Knut non sarebbe morto di solitudine. Penso che animali e umani abbiano molti punti in comune.

GIAPPONE DA RECORD di Matteo Airoldi

L’autostrada di Osaka è stata ricostruita dalla società Nexco (capitanata dall’ingegner Makoto Ishikawa) nel tempo record di 6 giorni. E’ questa la notizia che in poco tempo ha fatto il giro del mondo. Dopo il terremoto e il terribile tsunami l’autostrada era completamente distrutta, lo testimoniano alcune immagini. Ma i giapponesi non si sono dati per vinti e in nemmeno una settimana hanno ricostruito tutto. Il che è una grande cosa, perché se così non fosse stato si sarebbero creati gravi problemi negli spostamenti essendo quella zona la più popolosa del Giappone (oltre 40 milioni di abitanti). A vedere le immagini, sembra che non sia successo niente: l’asfalto è perfetto e le auto circolano veloci. E questo è accaduto anche in altri posti del Giappone, dove tutto o quasi è stato ricostruito. Aveva detto il premier nipponico. ”Ricostruiremo tutto dalle fondamenta”. E così sta avvenendo.. Diciamocelo, questo in Italia non sarebbe successo. Come è stato detto in “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, se i giapponesi costruissero la Salerno-Reggio Calabria-Tokyo ci metterebbero molto meno che gli italiani a terminare la nostra Salerno-Reggio Calabria!

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EREMITA TROVATO MORTO NOVE ANNI DOPO Nel 2002 quando scomparve, aveva 27 anni. Il giovane viveva in una tenda in mezzo al bosco e dormiva In Val d'Aosta, vicino a in un sacco a pelo . Quello che gli è stato fatale, non Pont Saint Martin (nella era stato il suo primo viaggio nei boschi. Pare che in foto) è stato trovato mor- quei luoghi amasse leggere la Bibbia e altri testi sato, a nove anni dalla sua cri. I suoi resti sono stati trovati da due operai che riscomparsa, Andrea Giar- pulivano un rudere abbandonato .Il corpo era a pochi dino ,originario di Lucer- metri da dove erano iniziate le ricerche , ossia presso na in provincia di Forlì lo stagno Oley. di Alberto Tonet

BABY GANG NEL LEVANTE GENOVESE di Alessandro Rossini

circa, quando hanno aggredito un uomo di 31 anni mentre tornava a casa dell' lavoro e lo hanno obbligato a dare loro sia il portafoglio che il cellulare. Non contenti, subito dopo hanno aggredito un altro uomo, usando lo stesso metodo e anche a lui hanno portato via i soldi e il cellulare. Tutto ciò si è svolto nel giro di mezz'ora circa. Erano in quattro. Questi due episodi sono accaduti nella zona di San Teodoro. Sul posto è intervenuta una volante della questura, che ha avviato le indagini per identificare i baby ladri. Secondo me questi ragazzi, invece di Venerdì 24 Gennaio, a Genova, alcuni ragazzi in- aspettare la gente per derubarla, dovrebbero guadatorno ai vent' anni hanno rapinato ben due persone. gnarsi la vita, lavorando. Tutto è iniziato intorno alle diciannove e mezza

RAGAZZI EROI A GEN OVA di Francesca Passaro

Recentemente , a Genova, nel quartiere di Certosa, una donna è stata buttata a terra da un malviventeche le ha rubato la borsa. Due ragazzini di tredici anni (più o meno la nostra età), sentendo le urla, si sono subito messi a correre per inseguirlo. Dopo essere riusciti a raggiungerlo, lo hanno tenuto fermo, in attesa della polizia. Erano presenti alcuni testimoni . Il ladro è stato arrestato.

Quanto alla, signora non ha fortunatamente subito danni gravi, ma lo choc è stato forte. Ha ringraziato molte volte i due ragazzi che le avevano impedito di perdere gli effetti personali. La donna ha detto subito di aver perdonato il malfattore, ha spiegato che la più grande forza dell’uomo è il perdono. Speriamo che questi atti diventino sempre meno frequenti e che, al contrario, aumenti il numero di piccoli eroi come i ragazzi di Certosa.

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PATRI A PROI BI TA PER I PRETI CI NESI

CACCIA AGLI ALBINI IN CONGO BIMBA A RISCHIO di Alberto Tonet

Mi ha molto colpito la vicenda di Letizia, 5 anni, congolese, albina. La bambina ha urlato disperata a un sacerdote "Mi vogliono mangiare le ossa, mi vogliono mangiare le ossa". Sembra una frase senza senso, eppure non lo è, purtroppo non è un incubo notturno di un bimbo. Letizia sa cosa significa «mangiare le ossa» Le hanno detto che le bimbe come lei rischiano la vita a causa di credenze e superstizioni assurde. Letizia è albina, come ho detto. E' nata nel Congo nordorientale. In un mondo dove dominano le superstizioni la sua "colpa" è quella di essere albina. Secondo un’ingiustificabile superstizione congolese, gli albini porterebbero sfortuna. Le loro ossa, sgretolate, sminuzzate, ridotte a sabbia, servono per preparare intrugli magici, pozioni miracolose. Di recente, una cugina della bimba, anch'essa albina, è stata rapita e più ritrovata. Letizia è già sfuggita tre volte al rapimento. La bimba è ora ospitata in un orfanotrofio insieme ad altri 40 bambini non albini. In Africa, se si nasce albini si rischia di finire in un calderone pieno di un liquido verdastro destinato a diventare pozione magica.

LA TRAGEDIA DI ISABELLE fotografo Toscani in una campagna contro l’anoressia. Il fotografo ha detto che Isabelle “era una ragazza molto malata, prima nella testa, che nel corpo...aveva una mente da anoressica”. Malgrado ciò, Isabelle pareva aver preso molto sul serio la sua lotta contro la malattia e criticava il mondo della moda che continuava ad arruolare modelle anoressiche. Sosteneva che aiutare gli altri era un mezzo per salvare se stessa “Se sto meglio-disse poco tempo prima di morire-è grazie a voi, perché vi voglio dimostrare che è sempre possibile uscirne, anche dopo aver vissuto il peggio”. Secondo noi, l’anoressia è una malattia bruttissima, perché non colpisce solo il corpo, l’aspetto fisico, ma soprattutto la testa. E’ brutto che una persona non capisca che si sta facendo del male da sola. di Paola Pezzi e Benedetta Schoen

“L’anoressia è un inferno...bisogna scappare finché si è in tempo” Scriveva queste parole la modella e attrice Isabelle Caro, malata di anoressia da quando aveva 13 anni e morta di polmonite lo scorso novembre, a Tokio. Nel 2007, quando pesava 31 kg per 1.64 di altezza, aveva posato per il L’anoressia è la manifestazione di un disagio interiore. Oggi ne soffre l’1% della popolazione italiana, il 5% è costituito da maschi. E’ una malattia classificabile tra i disturbi alimentari, che ha radici psicologiche e si percuote sul fisico fino a prosciugarne ogni forza, una bestia che conduce prepotentemente alla morte. Pagina 13


PERDE UNA MANO PER UN PETARDO di Alessandro Rossini

a causa di un petardo trovato per strada, almeno questa è l'ipotesi dei carabinieri. Il bambino, che era insieme a un amico ha trovato il petardo a terra e l'ha raccolto. Purtroppo, all' improviso, esso gli è scoppiato in mano provocandogli oltre a una grave ferita ferita all’arto , anche una all' occhio. Il bambino è stato portato d'urgenza all'ospedale Santobono. Per la mano non c'è stato purtroppo niente da fare. Quanto all'amico, fortunatamente si è ferito solo ad una gamba. Un mio invito a tutti i ragazzini. Non raccogliete mai esplosivi da terra. Non ne vale proprio la pena. Si rischia di rovinare per sempre la propria vita.

A Giugliano in provincia di Napoli un bambino di appena 11 anni si è fatto una grave ferita alla mano

PRESI A FRUSTATE PER UN BRUTTO VOTO dI Nina Zazzano e Laura Fenoglio

La moglie taceva per paura di subire lo stesso trattamento. Grazie al coraggio della figlia maggiore che ha rivelato ogni cosa in un compito in classe, è stato messo fine a questi maltrattamenti. Pare che la ragazzina avesse già provato a parlare del fatto con una maestra, ma la donna non le aveva creduto. Un incidente probatorio, una videoconferenza alla presenza dei genitori , dei figli, di uno psicologo e di assistenti sociali, ha confermato che la ragazzina diceva la verità. I tre figli sono stati allontanati dai genitori e affidati a una struttura protetta dal Tribunale del Minori.

In un comune di Venezia un padre picchiava violentemente i suoi figli quando portavano a casa brutti voti, non obbedivano agli ordini, non rifacevano bene il letto oppure si dimenticavano di spolverare e passare l’aspirapolvere. L’uomo si toglieva la cintura dai pantaloni e colpiva a frustate i tre figli, due bambine di 9 e 12 anni e un maschio di 6. Il padre ha continuato a Questi fatti non devono accadere, il padre deve esfare uso di questi metodi violenti per cinque anni. sere punito per ciò che ha fatto.

INVESTE UN BAMBINO E SI SUICIDA dI Benedetta Schoen, Caterina Cosenza, Paola Pezzi. vo, anzi non era stato nemmeno ferito gravemente.

Vedendo il bimbo per terra, vinto dal dolore e dal rimorso, si è buttato da un ponte lì vicino, il ponte Un giovane di 21 anni Mario Giuseppe Parisi men- Corleone,. Alcuni testimoni hanno assistito a quetre era alla guida della sua auto, una Smart, ha insta scena terribile. vestito in una via di Palermo un bimbo. Temendo di averlo ucciso, è scappato senza prestare soccorso Per recuperare il suo corpo ci sono volute le squadre speciali dei Vigili del fuoco. Il bimbo, ricoveraal bambino e subito dopo si è suicidato. Il fatto è accaduto la sera del 22 marzo. Il giovane non sa- to in ospedale non è in pericolo di vita, ha subito peva che il bimbo investito in realtà era ancora vi- solo un forte trauma alla testa .

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IL PROGETTO “GENOVA PER NOI” prof. Nicoletta Aicardi, Cristina

sore regionale Montaldo, il dottor

Cambrea, Nazzarena Pacini, Nico-

Berneschi, presidente della Banca

letta Tomasi e Vera Vazzoler. L’i-

Carige, i famosi attori Carla Signo-

dea è stata quella di produrre dise-

ris e Mauro Pirovano, il dottor Pe-

gni, foto, testi che rispondessero alle truzzella, il presidente del Porto Andomande: “Cos’è Genova per te?”,

tico Dello Strologo e quello della

“Cosa ti piace e cosa non ti piace

Regione Liguria Burlando. Dalle

della tua città?”. Da questi elaborati domande poste a questi personaggi sarà tratto uno spettacolo, durante il pubblici sono nati vari elaborati ,a classi del plesso di via Vecchi

quale alcuni ragazzi reciteranno i

nostro avviso interessanti, che pen-

contenuti del progetto, ad esempio i siamo valga la pena far conoscere testi delle interviste. Ogni alunno ha alla cittadinanza. Quest’anno nel plesso di via Vecchi realizzato interviste ai propri parenti Per far sì che questo possa accadere, della nostra scuola si è sviluppata

e amici sui temi in oggetto. Su ini-

l’iniziativa Genova per noi, con l’o- ziativa della professoressa Garbato, biettivo di far conoscere la nostra

dal 16 al 22 Maggio, sarà allestita una mostra nei locali della Regione

le interviste si sono successivamente in Piazza De Ferrari, in quell’occa-

città anche a noi giovani. Il progetto estese a importanti personalità citta- sione saranno esposti tutti i materiali è stato coordinato dalla prof. Rita

dine, come il sindaco Vincenzi, gli

prodotti nel corso del progetto.

Garbato, con la collaborazione delle ex sindaci Pericu e Sansa, l’asses-

NOSTRA INTERVISTA AL SINDACO Ci siamo dati appuntamento in Piazza De Ferrari alle 17.30, poi alle 18 siamo saliti a Palazzo Tursi dove abbiamo incontrato la signora Vincenzi che ci ha accolto sorridendo. Dopo averci fatto visitare qualche stanza con porte enormi, lampadari sfavillanti e affreschi meravigliosi, ci ha fatto accomodare in un salone grande quanto un teatro e la nostra intervista è iniziata. Martedì 12 aprile per il progetto Ge- La risposta del sindaco alla prima domanda mi ha molto affascinato: nova per noi” abbiamo intervistato una nota autorità politica: il sindaco Genova per lei è rappresentata dalla Marta Vincenzi , che lo scorso anno luce del sole che si riflette sul mare e era stata l’ospite d’onore alla presen- dall’immagine da cartolina delle montagne che precipitano a strapiomtazione di “Strozzi News” al Gaslini.(nella foto mentre premia l’autrice bo sul mare. A lei, Genova piace praticamente del miglior articolo) classi del plesso di via Vecchi

tutta, perché è una città europea, ma soprattutto mediterranea, formata dal sovrapporsi di moltissime storie. Non ama molto, invece, il carattere dei Genovesi reso forse litigioso dal fatto che, vivendo in uno spazio molto limitato, hanno dovuto lottare per conquistare nuove terre. Il nostro sindaco ci ha raccontato che attualmente a Genova le fabbriche sono diminuite, ma che si è maggiormente sviluppato il turismo, Inoltre, grazie al sito del Porto Antico si può passeggiare tranquillamente senza problemi in una zona in cui in passato non era possibile accedere. Il nome con cui definirebbe Genova è “laboratorio urbano” . segue a p. 27

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INTERVISTA A CLAUDIO BURLANDO

classi del plesso di via Vecchi Mercoledì 11 maggio abbiamo intervistato il Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. Inizialmente Burlando, rispondendo alle nostre domande, ci ha confidato che Genova per lui è rappresentata in primo luogo dal Porto Antico, che veniva utilizzato un tempo solo per il commercio, allora la merce principale era il cotone. Un altro ricordo del Presidente è legato sempre al Porto Antico e alla

celebrazione dei cinquecento anni della scoperta dell’America. Questo grande avvenimento ha favorito l’arrivo e la visita di moltissimi turisti, quanti non se ne erano visti da anni in città; un altro grande avvenimento “turistico” è stato la costruzione dell’Acquario. Dal Presidente abbiamo saputo, inoltre, che proprio nel Porto Antico è stato recentemente aperto un locale, che si chiama Eataly, dove si possono gustare e acquistare moltissime varietà di cibi italiani. Per Burlando, Genova è molto difficile da gestire. Essa è stata definita in un libro come la città senza confini, perché il suo territorio come quello di tanta parte della Liguria muove dal mare e si spinge fino alle colline; per questo motivo il mar Ligure è molto profondo. Un altro aspetto di particolare interesse è che il 75% del territorio ligure è occupato da boschi. Parlando di ricordi personali, quando il Presidente era bambino, la seconda guerra mondiale era appena

finita; Genova, prima di quegli anni tragici era una città con molte più case e abitanti,. Dopo il conflitto col passare del tempo il Comune si ingrandì, si sviluppò l’industria e Genova visse una continua e proficua trasformazione. Purtroppo la nostra città subì un clamoroso declino tra gli anni Ottanta e Novanta, ma fortunatamente si sta riprendendo, pur in anni difficili. E proprio nel futuro Burlando crede. Tornando alla storia passata, il periodo in cui Genova iniziò a decadere fu quello successivo alla scoperta dell’America, in cui i principali stati divennero gli assi del nord. Nei secoli successivi altri avvenimenti riportarono la nostra città al centro dei traffici marittimi per la globalizzazione e la creazione del canale di Suez che, nonostante la presenza dei pirati, potenziò il commercio tra il Mar Mediterraneo e l’Oriente. segue a p.28

NOSTRA INTERVISTA A CLAUDIO MONTALDO classi del plesso di via Vecchi

Lunedì 11 aprile abbiamo intervistato l’assessore alla salute Claudio Montaldo. Per lui Genova rappresenta il mare che ha anche un profumo buonissimo. Ma, secondo lui, noi Genovesi

non ce ne accorgiamo perché ci siamo abituati. Grazie al Porto Antico, oggi il porto e il mare sono alla portata anche di tutti i Genovesi che vivono in città, a differenza degli anni passati in cui l’accesso a questa zona era sbarrato da alte griglie. All’Assessore della nostra città piace la straordinaria vivibilità di vie e piazze, inoltre per lui Genova non è una, ma è “policentrica” con tante diverse aggregazioni. Non ama alcuni quartieri genovesi (ad esempio le case lavatrici di Prà e la diga di Begato), costruiti senza rispetto e integrazione del paesaggio e dell’urbanizzazione circostante. A differenza di altri intervistati, Mon-

taldo ama il carattere un po’ chiuso e scontroso dei Genovesi. Purtroppo anche lui sottolinea il fatto che Genova è una città vecchia, dove le persone di età superiore ai 60 anni costituiscono più del 50% della popolazione e i minori di 14 anni sono pochissimi. L’assessore prova nostalgia per i tempi passati in cui i ragazzini e persino i bambini potevano muoversi da soli

per le strade senza correre alcun rischio, a differenza di oggi quando le continue brutte notizie fanno temere ai genitori per l’incolumità dei loro figli. segue a p.27

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INTERVISTA AD ARIEL DELLO STROLOGO classi del plesso di via Vecchi Venerdì 29 aprile ci siamo recati al Porto Antico per intervistare l’avvocato Ariel Dello Strologo, presidente della “Porto Antico”. Gli abbiamo posto alcune domande riguardanti diversi aspetti della nostra città. Abbiamo evidenziato insieme che Genova è una città non tanto grande, che permette di avere uno

stile di vita meno frenetico e non così soffocante come in altre grandi città d’Italia. Un elemento caratteristico, che rimane nel cuore dei Genovesi, è il mare che ne diventa simbolo. Purtroppo sono emersi alcuni aspetti negativi che riguardano la nostra città. Il più importante è la mancanza di lavoro, infatti, abbiamo assistito ad un grande esodo di giovani verso altre città o verso altri paesi europei alla ricerca di un futuro migliore. Questo fenomeno ha fatto sì che la maggior parte della popolazione genovese sia costituita da persone anziane che faticano a entrare in contatto con i numerosi extracomunitari che popolano la nostra regione. Bisognerebbe cercare di inte-

grare queste persone offrendo loro la possibilità di inserirsi nella realtà cittadina. Il Dott. Dello Strologo si augura che Genova possa continuare ad essere una città a misura d’uomo, con un ritmo di vita più tranquillo, ma allo stesso tempo luogo della nostra terra di Liguria dove i giovani possano trovare lavoro.. A questo scopo bisognerebbe potenziare alcune importanti risorse economiche, come il turismo, cercando di migliorare le vie di comunicazione con il nord e tra Levante e Ponente sfruttando anche le zone turistiche della nostra città come Boccadasse e l’Acquario.

INTERVISTA A GIUSEPPE PERICU classi del plesso di via Vecchi

Il giorno 3 maggio, durante la mattinata scolastica, alcuni miei compagni ed io abbiamo incontrato, per il progetto “Genova per noi”, un’importante autorità genovese, l’ex sindaco Pericu che ci ha raccontato diverse sue esperienze, rispondendo alle no-

stre domande. L’ex sindaco ha veramente nella mente tante immagini di Genova, alcune di queste sono: la cattedrale di S. Lorenzo, il centro storico, il Porto Antico, il porto e la zona industriale di Sestri; per lui queste immagini non sono luoghi fisici, ma ricordi e pen-

sieri. Pericu ci ha detto anche che il nostro centro storico è il più abitato e costruito d’Europa; inoltre c’è stato un profondo rinnovamento negli anni Novanta con la creazione del Porto Antico. Una frase che mi ha profondamente colpito è che in ognuno di noi non c’è un unico profilo ma tanti aspetti messi tutti insieme, ed è per questo che la nostra città sembra un organismo vivente in continuo mutamento. Per lui Genova è la città dello studio e del lavoro. L’aspetto che lo soddisfa pienamente è che noi Genovesi tendiamo sempre a vedere il mare e che il nostro carattere è veramente molto aperto, infatti quando viaggiamo riusciamo a fare amicizia con chiunque. Però c’è anche una parte della popolazione che è molto individualista ed egoista e quindi bisognerebbe aiutarla affinché impari a condividere le esperienze e a socializzare. Pericu si è soffermato anche sulla

differenza tra la Genova antica e la Genova moderna. Ha ricordato che, quando lui era un bambino, per andare a scuola, camminava tranquillo da solo, giocando in mezzo alla strada . D’inverno ogni scolaro portava con sé sotto il braccio la legna per riscaldare l’aula. Una volta le macchine erano molto rare ed è per questo che i ragazzini si divertivano a giocare a palla per la strada, poi arrivava il vigile, che chiamavano “cantune”, che sequestrava la palla . Loro , per cercare di recuperarla, lo inseguivano. Inoltre, nel passato la città era differente anche perché il porto era sbarrato da cancelli doganali che non concedevano l’accesso e c’erano poche case. Un errore che abbiamo commesso è stato quello di costruire molte strade. Tutto sommato, il nostro ex primo cittadino crede che i tempi migliori siano questi perché prima i problemi erano maggiori. segue a p. 61

Pericu ci ha anche spiegato che quella

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INTERVISTA AD ADRIANO SANSA classi del plesso di via Vecchi

Lo scorso giovedì ho avuto la possibilità di trascorrere un pomeriggio insolito ed interessante in compagnia di alcuni compagni e della nostra professoressa. Infatti per continuare il nostro lavoro su “Genova per noi” siamo andati a casa dell’exsindaco Adriano Sansa per sottoporlo ad un’intervista. Arrivati a casa, il professor Sansa ci ha accolto e ci ha fatto accomodare in un bellissimo salotto con tre ampie vetrate che offrivano una spettacolare vista sul mare. Eravamo molto felici ed emozionati ed ognuno di noi ha posto una domanda all’ex sindaco. La prima domanda l’ho formulata proprio io e quanto scrivo è ciò che è uscito dall’intervista. Genova, per il professore, è la città dei suoi studi, del suo lavoro e dell’inizio dell’età adulta, infatti precedentemente lui viveva a Savona. Sansa si sente molto legato al porto

intorno al quale tutti i cittadini si raccolgono. Si crede che il nome di Genova derivi dal latino “Janua” che significa porta. Porta che si apriva al continente ricco e potente. Città ospitale, infatti accoglie molti stranieri Genova è stata abitata nel passato da importanti navigatori, come Cristoforo Colombo. Il nostro ex primo cittadino ama molto il centro storico ed è affascinato dal fatto che la nostra città è racchiusa tra il mare e i monti. Però non apprezza molto il carattere tipico genovese perché è un po’ troppo chiuso. Genova è una città che vive delle memorie del passato e che cerca di rinnovarsi. L’aspetto positivo è che è abitata da molti anziani, quindi vuol dire che l’aspettativa di vita dei liguri è lunga, ma il rovescio della medaglia è che, essendoci pochi giovani, non ci sono buone prospettive per il futuro. La città conosciuta nella sua giovinezza era molto più popolata, infatti la popolazione attuale si è ridotta di un quarto, inoltre Sansa teme che rispetto al passato ci sia meno senso di solidarietà. Si immagina una ripresa del porto con Genova che diventerà il centro dei traffici commerciali, grazie anche ad un auspicabile miglioramento delle vie di comunicazione. Inoltre spera anche in uno sviluppo del turismo grazie ai nostri prestigiosi monumenti (es. Via Garibaldi con i suoi sontuosi palazzi). La nostra città è un bene che dob-

biamo imparare ad amare e rispettare, il nostro senso civico deve aumentare. La manutenzione e la pulizia delle strade, per esempio da gomme da masticare e da mozziconi di sigarette, costano molto care al Comune. Inoltre l’ex-sindaco ci fa notare che dobbiamo migliorare la qualità dell’aria in città, imparando a non utilizzare le automobili e a servirci, invece, dei mezzi pubblici. Infine lui pensa che gli imprenditori e coloro che hanno denaro lo debbano investire nell’economia cittadina e si augura che la vecchia classe politica si faccia da parte per far sì che possano svilupparsi prospettive politiche nuove e un futuro migliore. Al termine dell’intervista la signora Sansa ci ha offerto una deliziosa merenda, a base di pandolce genovese, in compagnia dei nipotini Giovanni ed Adriano.

PIAZZA CORVETTO. Quale giostra, in settembre, di colori nella piazza Corvetto, tutti insieme ritornati in città dall’oltremare. Che giro di colombi e di rumori intorno al monumento e visi d’oro del sole delle isole. Mi trovo al semaforo rosso, vivo dentro il mezzogiorno caldo, la mia gente che gode la sua casa, il movimento della strada, del sole, della terra. Che stupenda giornata, che tragedia. Adriano Sansa

Lega Ambiente ha misurato i livelli di inquinamento nelle principali città italiane. Per ciò che riguarda quello acustico, tre città sono ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge, Pisa , Rimini e purtroppo Genova. E’ un primato che preferiremmo non avere!

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INTERVISTA A GIOVANNI BERNESCHI Di Genova gli piacciono il mare e il clima; un’immagine che ha della città è il monumento di Quarto dei Mille e la Casa di Mazzini. Il presidente della Banca Carige crede in Genova nonostante la popolazione e l’importanza della città siano in decrescita. Secondo Giovanni Berneschi non c’è nulla di brutto a Genova perché è una città quasi unica. Tra la Genova di adesso e quella nella quale ha trascorso l’infanzia il dottor Berneschi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, c’è una sostanziale differenza: il minor benessere. Emotivamente, Genova, per il dottor Secondo il presidente della Banca Berneschi, rappresenta tutto perché Carige Genova non ha futuro ed è vi ha trovato il lavoro e, grazie al paragonabile ad un lago senza immissari ed emissari, cioè una città lavoro, è diventato qualcuno. classi del plesso di via Vecchi

che è destinata a non crescere a meno che non vi siano sostanziali cambiamenti. Una delle modifiche possibili è la costruzione del Terzo Valico che collegherebbe più velocemente Genova a Milano e di conseguenza a Rotterdam. Un’iniziativa necessaria per migliorare le possibilità per i giovani è la costruzione di una cittadella hi-tech, al cui interno si troverà l’università di ingegneria di Genova, nel quartiere di Erzelli; inoltre importante sarebbe la modernizzazione del porto. Per la nuova generazione la cosa più importante è lo studio e la fede che si ha nel proprio lavoro, grazie al quale si diventa autonomi.

INTERVISTA AL DOTT. PETRUZZELLA classi del plesso di via Vecchi Venerdì abbiamo intervistato il dottor Angelantonio Petruzzella, collaboratore dell’assessore alla Sanità Montaldo. Dopo averci ringraziato per l’intervista, alla domanda “ Qual è l’immagine che emotivamente rap-

presenta Genova per lei?” ha risposto di non essere genovese e di essersi trasferito qui da noi per studiare storia all’ Università: perciò le immagini che per lui sono autentici “simboli della città” gli paiono Via Balbi e l’Università (foto) perché gli ricorda-

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no i suoi anni giovanili di studente. Poi gli abbiamo chiesto cosa gli piaceva e cosa no della nostra città, e ha risposto che gli piace la sua storia e il centro, ma anche l’entroterra dove difatti abita. Invece detesta il traffico, ma soprattutto gli dà fastidio la poca consapevolezza che i cittadini hanno della storia davvero importante della loro città. Anche rendersene conto favorirebbe il progresso e la prosperità di Genova. Inoltre si è detto sconvolto della scarsa considerazione in cui sono tenuti gli edifici del Centro Storico. Ci ha poi raccontato una vicenda successa durante le crociate. “Nella prima non si riusciva a conquistare Gerusalemme, fino a quando il genovese Guglielmo Embriaco non ebbe una grande e astuta idea: smontare tutte le navi e altri mezzi di legno per costruire torri d’assedio, che funzionarono, grazie ad esse si riuscì a conquistare Gerusalemme. Pochi sono i Genovesi che conoscono questa vicenda e ancora meno quelli che

sanno che Embriaco era genovese…”. Successivamente abbiamo chiesto al dottor Petruzzella che futuro immagina per la città; ha detto una cosa semplicissima: bisogna avere il coraggio di cambiare. Il “nostro” politico spera che in futuro Genova abbia più posti di lavoro per i giovani soprattutto nello sviluppo delle alte tecnologie. Inoltre vorrebbe più strade e mezzi di trasporto per diminuire il traffico che appunto è una cosa che davvero non gli piace di Genova. Gli abbiamo domandato, infine, rispetto a Siracusa, dov’è nato, che impressione ha avuto al suo arrivo. Ha risposto che Genova è diversa dalla sua città natale perché molto più grande e trafficata, ma non è stata una grande sorpresa per lui perché veniva spesso qui da bambino avendovi dei parenti; da allora gli è sempre piaciuta.

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NOORUZ: IL NOSTRO CAPODANNO di Ilima sezione ospedaliera del Gaslini

ste delle pietre piccole e pulite di modo che la minestra non bruci. Gli ingredienti sono: farina, grano germogliato, malto di grano, olio e zucchero. Le donne si alternano nel mescolare continuamente e paiono non affaticarsi perché l’operazione è rallegrata da canti, balli e discorsi. La mattina successiva, ciascuna riceve la sua porzione di minestra e la porta nelle sua casa come augurio di abbondanza. La vigilia della festa tutti si apprestano a effettuare grandi pulizie nelle loro case e a purificare il proprio spirito; anche il candore dell’animo ha la sua importanza ed ognuno è più propenso a riconciliarsi con chi ha litigato, garantendo un’atmosfera di pace. Durante il pomeriggio di Nooruz, la comunità si riunisce in un posto convenuto per macellare un toro, necessario per preparare il Nooruz Kege: una grande zuppa da offrire a tutti. Naturalmente sul tavolo si mettono anche altre specialità, dolci in abbondanza e, come bevanda, non può mancare il “Kumiz”:(foto so o) il latte di cavalla fermentato, lievemente alcolico. Intanto i giovani impazzano tutto il giorno fino a notte fonda con giochi ippici e altri divertimenti nazionali a cui possono partecipare anche le ragazze.

Nooruz, in Kirghizistan, è la festa dell’equinozio di primavera, della rinascita della terra dopo un lungo inverno con neve e freddo. E’ una festa molto antica che trae le sue origini dal paganesimo ed il suo nome dalla lingua persiana, significa “giorno nuovo”. Alcuni sbagliano definendola una festa islamica, infa essa è precedente alla diffusione della religione musulmana. Anticamente la settimana che precedeva questa festa era dedicata agli spiriti degli antenati. Oggi, per i festeggiamenti, ogni famiglia usa “apparecchiare la tavola” su una tovaglia bianca Chi festeggia Nooruz con animo buono ed allegria che si chiama destarcon ,deponendola direttaavrà un anno fortunato! mente sulla terra, secondo l’usanza kirghisa, il popolo infa , un tempo, non usava i mobili e non abitava nelle case, ma dimorava nella “Iurta”, una tenda, perché conduceva una vita nomade. Un piatto tipico kirghiso è il sumelek, specialità che viene preparata solo in occasione del nostro Capodanno, esso prevede una lunga lavorazione che inizia ben due settimane prima dei festeggiamenti, quando vengono seminati grano e lenticchie; in quel lasso di tempo, dalla semina alla raccolta, i germogli, simbolo di buon auspicio, raggiungono circa 5-7 centimetri. L’elaborata preparazione prevede che la sera prima di Nooruz le donne si riuniscano insieme per cucinare il sumelek su una stufa mantenuta a fuoco vivo tutta la notte. In fondo alla stufa vanno po-

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NOSTRA INTERVISTA A MAURO PIROVANO

.classi del plesso di via Vecchi Per il progetto “Genova per noi” abbiamo incontrato il popolare attore Mauro Pirovano. L’ attore genovese ci ha raccontato che a lui piacciono particolarmente i caruggi, quelli più stretti, dove ci passa solo una persona per volta . Il centro storico fa parte di una città, che mette sempre alla prova. Se ci si vuol stare, ci si deve guadagnare lo spazio. Ma quando lui è fuori Genova (magari per lavoro) gli manca l’odore del mare, e perfino quello del “marciume” che si sente nei vicoli: insomma gli manca l’aria genovese. Ma Genova sono anche le valli, dove viveva e vive tuttora. Vede Genova come un polpo che prende dalle valli tutto quanto le serve per la sua vita (soprattutto l’acqua : basti pensare agli acquedotti che circondano la città.)

Se c’è una cosa che proprio non gli “va” è la fontana di Piazza De Ferrari, l’hanno costruita anni fa, ma secondo lui era molto meglio la piazza come era prima e la si vede da sbiadite foto d’epoca. Era una piazza meravigliosa con la chiesa di San Domenico, ma soprattutto era una piazza più allegra di adesso. Sempre ricordando le piazze “storiche”, piazza San Matteo è la piazza da lui preferita in assoluto, perché ogni volta che ci passa lo sorprende, facendolo sentire in un altro secolo. Anche la panna migliore di cui è ghiotto la fanno in una latteria vicino a piazza San Matteo. Inoltre ci ha detto che, da bambino, viveva in Val Bisagno e spesso veniva a Genova. L’espressione “andare a Genova” significava un vero e proprio viaggio. Fino al ’66 ci si arrivava in tram; anzi a lui piaceva un “sacco” andare in tram perché era un viaggio lento e così si poteva godere il paesaggio della periferia. Anzi spesso andava in centro solo per divertirsi sulle scale mobili della Rinascente. E poi una curiosità: si augura che si cancelli dal vocabolario degli imprenditori genovesi l’espressione “MANI MAN” che vuol dire non si sa mai. Perché essi vogliono la sicurezza nelle proprie tasche piuttosto che fare

investimenti in particolare sulla cultura. In tutte le altre regioni nelle quali lui è stato, gli imprenditori sono più stimolati ad investire. Secondo lui i Genovesi dovrebbero farlo, perché la cultura è importantissima. Genova ha poche strade, non è per esempio come Roma. A Genova per una manifestazione o una nevicata si bloccano tutte le vie . Dicono di voler costruire un tunnel sottomarino per sostituire la sopraelevata, ma, secondo lui, è senz’altro meglio tenercela, dato che non si conoscono i tempi necessari alla costruzione di questo tunnel. Come dire che la nostra città è sempre lenta ad agire Pirovano ha chiuso con una battuta: Genova è una delle poche città dove si entra (o dove si potrebbe entrare) dai tetti.

Mauro Pirovano si è diplomato nel 1980 presso la scuola del Teatro Stabile di Genova. Dopo l'avvio di carriera allo Stabile, lavora all'ATER. Nel 1986 è al Teatro dell'Archivolto di Genova e inizia la collaborazione con Maurizio Crozza, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Carla Signoris con i quali forma i Broncoviz, quintetto comico specializzato nella satira e nella parodia. Si dedica poi al teatro e alla televisione, interpretando il segretario del Vescovo nella prima serie di Don Matteo, apparendo più volte in Mai dire... con svariati ruoli. Ha recitato in varie fiction e produzioni televisive: Un medico in famiglia (dal 1998 al 2000, anno della morte del personaggio, il dottor Giorgi, responsabile dalla Asl nelle prime due stagioni), Compagni di scuola, Un posto tranquillo e Un posto tranquillo 2, Il mammo, Arrivano i Rossi. Fonte Wikipedia

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NOSTRA INTERVISTA A CARLA SIGNORIS .classi del plesso di via Vecchi

Carla Signoris è un’attrice che ha iniziato la sua carriera con il teatro di Genova di Ivo Chiesa e poi si è affermata a livello nazionale (nonché televisivo) e ha sempre dimostrato per la nostra città un grande amore, un attaccamento fortissimo che la porta a ricordare con nostalgia tutti i posti della città che hanno accompagnato la sua vita. Talora si tratta di località proverbiali nella topografia di Genova: così Boccadasse perché è stato il luogo del suo primo bacio, il posto nel quale è nato il suo primo figlio, dove ha sempre abitato e dove ha messo su casa. Occupa , quindi, un posto particolare nel suo cuore. Di Boccadasse ricorda specialmente i capelli impastati dal sale del mare e le mareggiate. Un altro luogo “magico” è per lei Bogliasco, a questo proposito ha raccontato di quando aveva sedici anni e andava con i suoi amici a mangiare i krapfen. Questi posti fanno parte della sua vita. Prima ci andava coi suoi amici, ora ci va per accompagnare i propri figli.

Altri luoghi stanno particolarmente a cuore all’attrice e sono quelli legati alla sua avventura teatrale, come la strada dei teatri Duse e Genovese dove è iniziata la sua carriera. Ha studiato al liceo King scientifico, perché voleva poi fare architettura, ma quando andò a vedere uno spettacolo a teatro (Romeo e Giulietta di Carmelo Bene) le sembrava che l’attore, recitando il monologo, la stesse guardando e anche se la cosa era impossibile, rimase affascinata dal mondo dello spettacolo. Di Genova le piacciono le stesse cose che non le piacciono: cioè i genovesi. Li ama perché sono riservati, non esibizionisti, ma allo stesso tempo non le piacciono perché sono anche “snob” e chiusi: questo, secondo lei, deriva dalla nostra storia, da Genova, città di mare, che ha sempre insinuato nei cittadini una mentalità chiusa, forse fatta per proteggersi. Però questa città, pur con questo limite nella “comunicazione” ha sempre precorso i tempi, così qui da noi è nata, per fare un esempio, la prima banca (il Banco di San Giorgio). Ed è una città “vecchia”: ci sono tante persone anziane ed è per questo che la Signoris si sente una ragazzina; le piace però tutto della città. Anche se non mancano limiti di ogni tipo, per esempio per lei andare a Brignole è deprimente e questo le dispiace perché ritiene che noi Genovesi non sappiamo valorizzare quanto abbiamo; però crede che il futuro di Genova sia nelle

mani dei giovani, una sorta di speranza nel futuro ed è per questo che viene a parlare volentieri nelle scuole. Carla Signoris ricorda con grande simpatia la Genova di “ieri”, quando andava in bicicletta all’Acquasola, cosa che non può più fare perchè spesso è fuori città per lavoro, ma le piace sempre ritornare, altro segno di attaccamento alla sua città. Non se ne è mai andata nonostante faccia questo lavoro. Con la sua esperienza ci consiglia di cercare di essere curiosi di tutto quello che ci troviamo davanti, perché tutto dobbiamo immagazzinare: cosa che ci sarà utile tutta la vita. L’attrice inoltre è risentita per i sempre più frequenti tagli di fondi per la cultura che è un’autentica ricchezza su cui si può sempre contare e che nessuno ci potrà sottrarre, così come la cultura stimola una delle doti più belle che l’uomo possiede, cioè la fantasia. Infine un’appendice culturale, il valore del cinema: che è pur sempre, nonostante le varie crisi, importante nella formazione dell’individuo. Sempre che si tratti di lavori artistici e ricchi di contenuti morali. Carla Signoris si critica molto quando vede i suoi film. Adesso non fa più teatro e si “diverte” a scrivere libri che definisce dichiarazioni d’amore. L’ultimo invito è quello che ci fanno tutti i professori oggi: tenere duro in questi ultimi giorni di scuola perché la scuola è il nostro lavoro.

Carla Signoris , sposata con il comico Maurizio Crozza, con cui ha avuto due figli, fa il suo esordio in teatro nel 1980, ne La bocca del lupo, con Lina Volonghi per la regia di Marco Sciaccaluga. Partecipa a L'orologio americano di Arthur Miller con la regia di Elio Petri. Tutti gli spettacoli a cui ha partecipato, a partire dal 1983, sono stati diretti dall'amico Giorgio Gallione, ad eccezione di Cinecittà, del 1984, per la regia di Antonio Calenda.Fa il suo esordio in televisione nel 1992 nel programma Avanzi, con la compagnia dei Broncoviz, gruppo cabarettistico genovese al quale appartenevano anche Crozza, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Mauro Pirovano. Nel 1994 partecipa alla trasmissione Tunnel e nel 2002 a Quelli che... il calcio e La Grande Notte. Recentemente, conduce il programma Colorado Cafè, nel 2005, ha collaborato alla realizzazione del programma satirico Crozza Italia. Nel 2008 e nel 2010 ha preso parte alle due stagioni della serie TV Tutti pazzi per amore. Fonte Wikipedia (adattamento)

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SPECIALE 150° TUTTO O QUASI SU GARIBALDI

di Francesca Passaro

Giuseppe Garibaldi , figlio di Domenico e Rosa Raimondi, nacque a Nizza nel 1807. Giovanissimo, lavorò come mozzo su un brigantino diretto verso oriente. Durante uno dei viaggi , nel 1833, conobbe un rivoluzionario italiano che lo spinse, al ritorno in Italia, a iscriversi alla Giovine Italia. Dopo che fallì l’insurrezione di Genova nel 1834, dovette fuggire all’estero, perché condannato a morte. Raggiunse il Sudamerica, dove apprese le tecniche della guerriglia e combatté con gli indipendentisti di Rio Grande, contro il Brasile e dell’Uruguay contro l’Argentina.. In America Latina organizzò la Legione Italiana: le camicie rosse, dalla famosa divisa usata poi dai garibaldini, il gruppo di soldati che sarà comandato da Garibaldi , che diventerà giustamente famoso come l’eroe dei due mondi, per .aver combattuto prima in America e poi in Italia, dove tornò nel 1848. In quell’anno egli partecipò con

un gruppo di volontari alla I guerra d’Indipendenza. Dopo l’armistizio si rifugiò in Svizzera. Nel 1849 si recò a Roma dove partecipò alla difesa della repubblica romana. assediata dai francesi (1849). Caduta la repubblica, fuggì a San Marino, con l’idea di raggiungere Venezia, che stava ancora resistendo agli Austriaci,via mare, Venne però sorpreso dalle navi austriache e costretto a sbarcare a Ravenna. .. Durante la marcia alcuni uomini lo abbandonarono e altri furono fatti prigionieri dagli Austriaci; mentre Anita, l’amata moglie, si ammalò di malaria e morì. Garibaldi , sfuggito agli Austriaci, abbandonò l’idea di raggiungere Venezia e si rifugiò in Liguria, per poi ripartire per l’America: lavorò a New York, in una fabbrica di candele. Nel 1854 tornò in Piemonte e, nominato da Cavour generale dell’esercito piemontese, si mise al comando del corpo di volontari dei Cacciatori delle Alpi, sconfiggendo nella II guerra d’Indipendenza gli austriaci a Varese e San Fermo Con l’armistizio di Villafranca, firmato l’8 luglio 1859, Nizza venne ceduta ai Francesi,. Garibaldi, deluso, accusò Cavour di averlo reso straniero in patria e abbandonò l’esercito piemontese. L’anno seguente organizzò la vittoriosa spedizione dei Mille nel Regno delle due Sicilie . Come è noto, partì da Quarto con 1100 volontari e sbarcò a Marsala.

Sconfitte le truppe borboniche a Calatafimi entrò a Palermo il 27 maggio, sconfiggendo definitivamente il nemico a Milazzo. Raggiunta Napoli, vinse l’ultima battaglia sul fiume Volturno. Nell’incontro di Teano del 26 ottobre cedette a Vittorio Emanuele II il regno conquistato. Per la grande impresa, non volle ricompensa, domandò soltanto che i suoi soldati entrassero nell’esercito regolare, questa sua richiesta non fu inspiegabilmente, secondo me, accolta. Dopo la nascita del Regno d’Italia, Garibaldi nel 1862 cercò, con una spedizione partita da Palermo, di liberare Roma, al grido di “O Roma o morte”. Lui e i suoi furono però bloccati con la forza dall’esercito italiano sull’Aspromonte. Come se non bastasse Garibaldi fu pure ferito e imprigionato. Bella ricompensa per tutto quello che aveva fatto! Nel 1866 con i suoi uomini prese parte alla III guerra d’indipendenza, ottenendo a Bezzecca, in Trentino, l’unica vittoria italiana. Fermato da Lamarmora e costretto a lasciare il Trentino pronunciò il famoso “Obbedisco”. Nel 1867 tentò nuovamente di liberare Roma, ma venne fermato dall’esercito francese a Monterotondo e Mentana. La sua ultima campagna fu nel 1870, quando difese la III Repubblica francese, francese dai Prussiani, che sconfisse a Digione. Tornato a Caprera vi restò sino alla morte, avvenuta il 2 giugno 1882.

Nel 1861, dopo le guerre contro gli Austriaci e conclusa la spedizione di Garibaldi in Sicilia, termina il lungo periodo di lotta politica e militare che conduce l’Italia all’unificazione. Il 17 marzo di quell’anno a Torino viene proclamata l’unità nazionale e la città diventa la prima capitale d’Italia. Durante il Risorgimento aveva accolto tutti gli esuli che, giunti da ogni parte della penisola, avevano maturato una comune aspirazione unitaria e qui era stata elaborata la strategia politica che avrebbe portato all’unificazione. La nuova storia dell’Italia, indipendente e unita, parte quindi da Torino il 17 marzo di un secolo e mezzo fa. La città resta capitale per quattro anni, fino al 1865, quando la centralità del governo del Regno si sposta a Firenze. La sede viene stabilita a Roma a partire dal 1871, quando l’unificazione del Paese è ormai definitivamente completata. Nel 1911 e nel 1961, in occasione del Cinquantenario e del Centenario dell'unificazione nazionale, Torino torna ad essere il centro del Paese: le grandiose celebrazioni che vi si tengono per i due anniversari attraggono oltre 6 milioni di visitatori ciascuna. Nel 2011 l'Italia compie 150 anni e anche questa volta Torino festeggia l’anniversario con un grande evento. Tratto da http://www.italia150.it/150-Anniversario

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LETTERA AL NONNO di Giancarlo Pasquale

Caro nonno Mario, leggerai questa lettera dal letto dell'ospedale di Rapallo. Spero che in un momento così , ti porti un po' di conforto .La mattina del tuo intervento ero a scuola, tesissimo. So che operazioni come la tua per i medici sono quasi ''di routine'', ma, sai, un po' di preoccupazione c'è sempre! Tornato a casa, la mamma mi ha avvisato che l'intervento era andato molto bene e l'esultanza è venuta spontanea...ma poi ha aggiunto: ''Dovrà stare un mese in ospedale per la riabilitazione'', allora, l’esultanza è divenuta una ''esultanzioncina'', E’ vero ti verrò a trovare, ma vederti debole in un letto, anziché a casa, non è la stessa cosa... Non ti potrò neanche prendere in giro sul Cagliari, squadra di calcio per cui tifi da sempre, da buon sardo. Ti ricordi le passeggiate domenicali sul lungomare? Alla fine il gelato al fiordilatte era fondamentale, altrimenti muso lungo per ore... Ero piccolo, ma i ricordi sono vividi nella mente!!!

Un'altra esperienza ''storica'' fatta molte volte assieme è la passeggiata fino alla stazione di Principe, per vedere i treni passare. Non capisco ancora che fascino ci trovassi nei treni, ma rammento che provavo un entusiasmo indescrivibile. Ma la cosa che in assoluto preferisco è andare tu, la nonna, io e i miei genitori per una settimana in Sardegna nel tuo paese natale: Cargeghe. Non ti offendere se ti dico che è ''leggermente'' sperduto, non è neanche nella cartina!!! La tua pancia penzolante sulla spiaggia (so che non ti arrabbierai) è sempre molto comica!!! Non vedo l'ora di ritornare a casa tua e della nonna per pranzare tutti insieme: ovviamente ''esigo'' come contorno le mitiche patate al forno della nonna!!! L'unica cosa in cui devi migliorare sono le tue storie sulla guerra: racconti sempre le stesse!!! Io faccio finta di essere interessato, ma … Cambia repertorio e lo saro' davvero... Ti dico questo perché' abbiamo un grande rapporto, e dobbiamo cercare di migliorarci l'un l'altro. Giusto? So che capirai. Ovviamente ti auguro buona guarigione e, mi raccomando, torna presto! Pensa un po', siamo alla fine della lettera e la penna è volata così veloce che mi sono dimenticato la cosa più importante, insomma: Ti voglio bene!

RECORD IN GRAN BRETAGNA di Matteo Airoldi Ho letto con interesse la particolarissima vicenda di una normale famiglia inglese,residente a Gloucester, che nel 2010 è riuscita a contenere tutti i rifiuti annuali in un misero sacchettino in plastica. La singolare famiglia è composta dal padre Richard Strauss (53 anni), dalla madre Rachel (38) e dalla figlia Verona (9). Nel sacchettino "magico" degli Strauss sono contenute alcune penne, qualche rasoio e poco altro. Raccontano che questa fissa ecologica è venuta a loro dopo la visione di un programma che illustrava i danni provocati all’ambiente dall'eccessiva quantità di rifiuti. Da allora si sono messi a fare la spesa, quasi per gioco, senza usare sacchetti. Dopo qualche tempo, si sono abituati a tutto ciò. Gli Strauss hanno anche creato un sito web (myzerowaste.com) in cui ovviamente discutono di riciclaggio e dei metodi per eseguirlo.

Nel corso dell’anno abbiamo ricevuto le copie del Secolo. La nostra scuola aderisce infatti da cinque anni al bellissimo progetto “Giornale in classe”, giunto all’undicesima edizione. Quest’anno il legame si è rinsaldato con il coinvolgimento del più apprezzato quotidiano genovese nel nostro progetto.

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VIAGGIO IN AMERICA AL MUSEO GALATA di Francesca Passaro

E' un percorso dedicato all'emigrazione degli italiani in America alla ricerca di nuove possibilità di vita e lavorative. All'inizio del percorso i visitatori vengono forniti di passaporto e biglietto in copia perfetta di quelli dell'epoca. Poi un bigliettaio virtuale controlla il finto passaporto e fornisce informazioni sul personaggio proprietario del passaporto. Finalmente saliti sulla nave, si assiste alla riproduzione delle cabine (in comune, in terza classe, private le altre) e sedendosi su alcuni letti si possono sentire i racconti di alcuni emigranti realmente esistiti. Nei vari reparti della "nave" si possono leggere alcune lettere inviate dagli emigrati alle proprie famiglie, scritte in italiano sgrammaticato. All'arrivo in "America" bisogna rispondere ad alcune domande per essere ammessi nel Il museo Galata è uno dei più importanti e famosi nuovo continente. Infine si può partecipare ad alcuni della nostra città perché celebra le imprese marittime giochi interattivi molto divertenti. genovesi e non solo. Il viaggio è stato molto interessante e istruttivo e vorrei consigliarlo a tutte le persone che si interessano Essendoci stata recentemente vorrei parlare un po' degli oggetti esposti. In particolare del percorso inte- della storia degli italiani e del mare. rattivo chiamato "La Merica" (L'America).

CHIESA E... SENSO DEGLI AFFARI di Filippo Airoldi

Michelangelo Buonarroti, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Luca Signorelli…Vedere i loro capolavori da soli non sarebbe niente male. Chiedere alla propria amata di sposarsi sotto il Giudizio Uni-

versale… ci metterei la firma!! C’è solo un piccolo intoppo: stare da soli o con gli amici (massimo dieci persone, guida esclusa) per tre ore nella Cappella, dove si riunisce il Conclave, costa, e anche tanto: 2000 euro! Altro piccolo intoppo: le visite cominciano dopo il tramonto, terminato il caos quotidiano, che costringe i cittadini non troppo benestanti ( o con un po’ più di buonsenso) a farsi cinque/sei ore di coda.

ta da Lutero, alla Cappella Sistina in affitto. Scherzo!

Un’ altra volta a guadagnarci è la Chiesa, che ha sempre avuto un buon fiuto per gli affari, dalla vendita delle Indulgenze, depreca-

Giudizio Universale, c’è solo un

Ovviamente questa iniziativa fa discutere, in questo caso è insorto l’illustre teologo Gianni Gennari, al quale ha replicato il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci.

Si può avere qualche ora da soli nella Cappella Sistina, chiedere alla propria amata di sposarti sotto il

problema: costa 2000 euro...

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LO STERMINIO DEGLI INDIANI di Leonardo Murru

Voglio raccontare in breve la storia degli Indiani d'America, che trovo molto interessante. Nella prima meta del XIX cinque tribù indiane , tra cui i Seminole e i Cherokee ,furono costrette ad emigrare ad ovest del Mississippi , in una grande riserva , poi divenuta lo stato dell'Oklahoma. Al di là del Mississippi si stendevano le grandi pianure , terre aride e spazzate dai venti .I Pellirosse erano cacciatori di bisonti,di questo animale utilizzavano la carne, la pelle,le ossa,i tendini e tutto cio che serviva loro per sopravvivere. Dopo la guer-

ra di Secessione, i pellirosse delle pianure furono d'ostacolo all'avanzata dei coloni. Gli indiani opposero una tattica di combattimento fatta di attacchi a sorpresa ,entrati nella leggenda,come la battaglia sulle rive del torrente Little Big Horn,del 1876 .Guidati da Cavallo Pazzo e da Toro Seduto (nella immagine) , essi annientarono il Settimo reggimento di cavalleria,comandato dal generale Custer,che mori in battaglia. Gli indiani salvarono la loro identità culturale mantenendo le tradizioni e continuando a celebrare i riti magici dei loro antenati :la Ghost Dance,la danza degli spettri, per esempio. A Wounded Knee nel 1890 i soldati dell'esercito americano distrussero un intero villaggio indiano e ne massacrarono gli abitanti .La Conquista del West portò allo sterminio quasi totale dei Pellirosse . I bisonti si ridussero di numero ,fino quasi a scomparire del tutto . I pellirosse superstiti furono vissero in povertà, rinchiusi in piccole riserve , controllate dai bianchi.

ADDIO AL BIGLIETTO VERDE? be più economica e resistente. C'è quindi l'idea di sostituire la banconota con la moneta. Secondo un sondaggio, questo rinnovamento porterebbe ad un risparmio di circa 5,5 milioni di dollari e quindi la produzione potrebbe essere aumentata, insomma per ogni pezzo in carta verrebbero prodotte molte più monete. Questo cambiamento favorirebbe quindi l'economia americana. Gli americani rischiano insomma, tra breve, di non avere più in tasca il volto di George_Washington, il loro famoso presidente, che campeggia sulla banconota dal 1935.. i collezionisti di banconote e monete sono in allerta è hanno iniziato a raccogliere le banconote da 1 dollaro, perché presto potrebbero non esserceNei giorni scorsi si è parlato molto della banconota ne più! più famosa al mondo, quella statunitense da un dollaro. Secondo la Corte dei Conti Usa, la banconota con il viso di George Washington è costosa e fragile. al contrario della moneta che invece sarebdi Francesca Passaro

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NOSTRA INTERVISTA AL SINDACO .segue da p. 15

Con dispiacere ci ha anche detto che in passato la città era popolata da molti giovani e che era una città solidale ma che purtroppo non è più così perché pian piano l’intero mondo sta cambiando. Per il futuro di Genova nei prossimi vent’anni Marta Vincenzi si augura che continui a migliorare il collegamento tra la nostra città, l’Europa e il mondo e inoltre crede che grazie

alla metropolitana si potrà unire Brignole con il Ponente, la Val Bisagno, la Val Polcevera e Sampierdarena. Un’ altro concetto esposto dal sindaco che mi ha veramente colpito è che dobbiamo comprendere che per vivere meglio è necessario mescolarsi ed integrarsi con tutti gli altri, non essere razzisti ed aiutare gli immigrati che hanno problemi molto seri. Il sindaco ci ha informato che il governo chiede a tutti i comuni italiani di accogliere i profughi nordafricani sistemandoli in strutture capienti, ma secondo lei non è corretto inserirne trecento in un unico luogo, ma sarebbe invece auspicabile ospitarli a piccoli gruppi in impianti più piccoli, non dimenticando di aiutarli a conquistare la DEMOCRAZIA e la LIBERTA’ nei loro paesi. Un altro impegno del nostro sindaco è quello di lottare per cercare in tutti i modi di mantenere attivo il nostro

teatro lirico Carlo Felice Un ulteriore obbiettivo di Marta Vincenzi è quello di riqualificare il centro storico, che è uno dei più belli e il più grande d’Europa, in modo che possa diventare centro della vita quotidiana per le famiglie che vi abitano. Il nostro primo cittadino ama molto il suo lavoro, ma soprattutto negli ultimi anni incontra numerose difficoltà perché la povertà aumenta e le risorse economiche di cui dispone il Comune diminuiscono. Terminata l’intervista, il sindaco ci ha permesso di scattare una foto insieme a lei ed infine è scappata di corsa perché doveva andare a votare in giunta per una importante questione.

INTERVISTA A CLAUDIO MONTALDO segue da p. 16

D’altronde ci sono anche aspetti positivi nel progresso di Genova, infatti nel passato era una città grigia con molti fumi delle industrie, mentre

oggi tutto ciò è stato migliorato e cambiato. L’assessore si immagina un futuro in cui si rafforzi il turismo, si migliori il porto e si sviluppi l’industria. Se avesse una bacchetta magica porte-

rebbe la metropolitana sino allo stadio e integrerebbe la rete degli autobus con la metropolitana, perché una piccola città non può avere un ammasso di mezzi pubblici.

ROBERTO SAVIANO A GENOVA Lunedì 7 marzo 2011 , alla Feltrinelli di Via Ceccardi, il famoso scrittore Roberto Saviano ha presentato il nuovo libro "Vieni via con me" centrato sulle discussioni e gli elenchi dell' omoni-

ma trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio.. Saviano ha invitato le persone a scrivere un elenco sulle "dieci cose per cui vale la pena vivere", spiegando che trova gli elenchi molto interessanti. Le cartoline sono state raccolte in tutte le librerie d'Italia . Le più belle verranno lette direttamente da Saviano. Tornando alla trasmissione, l’ho trovata molto interessante ed educativa e spero che in futuro se ne programmino altre come quella, in cui siano trattati i numerosi problemi del nostro Paese. Francesca Passaro

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PIAZZA ALIMONDA “DREAMING” Ecco cosa ci ha raccontato un ex ragazzo di Piazza Alimonda. Ho trascorso la mia giovinezza in Piazza Alimonda, non quella tristemente nota di Carlo Giuliani e oggi frastornata da una marea di macchine, autobus e sguscianti moto che provenendo da Brignole salgono verso San Martino, ma la piazza di mezzo secolo fa tranquilla dove si intratteneva spesso una varia umanità di giovani che gravitavano intorno alla chiesa del Rimedio senza soldi in tasca e capaci di divertirsi con niente; una piazza con pochi negozi e niente bar, o meglio con una latteria, un luogo d'incontro, come non ce ne sono più, con un bancone e qualche tavolino di ferro. Eppure questo disadorno scorcio era sinonimo di divertimento, nella banalità di una routine quotidiana, per noi di allora, capaci solo di dare peso alle cose che non l'avevano con una serie di battute sciocche nell'attesa che qualcosa succedesse: insomma si viveva aspettando il nuovo senza, però, macerarci nella noia: anzi si cercava di guardare, con un'ironia non di rado greve, il banale quotidiano. segue a p. 43

INTERVISTA A CLAUDIO BURLANDO Segue da p. 16 Oggi la Liguria ha un’altra risorsa: il turismo con attrazioni sciistiche e balneari. La nostra conversazione ha approfondito aspetti economici della città. Genova ha accumulato un debito di addirittura 1735 miliardi di euro. In seguito abbiamo posto al Presidente Burlando alcune domande sul suo lavoro. La cosa che gli piace di più è viaggiare e discutere con sindaci, vicesindaci, assessori e amministratori. A proposito, Burlando aveva iniziato a interessarsi di politica quando era molto giovane ed aveva poco più della nostra età. E’ stato sindaco negli anni precedenti a Sansa e parlamentare per undici anni e queste esperienze politiche lo hanno portato a compiere diversi viaggi in venticinque Paesi. Infine si è candidato per la Presidenza della Regione, ottenendo due

mandati, riuscendo anche a visitare in un anno ben centosedici Comuni. Conversando, poi, sui luoghi più belli della Liguria, Burlando ci ha parlato di S. Fruttuoso di Camogli, che oggi si vuole ripopolare. Molto tempo fa lì si trovava una piccola scuola dove insegnava una sola maestra, e siccome per raggiungere la scuola lei doveva prendere il battello, quando c’era il mare mosso, la scuola veniva chiusa. Ora la Regione sta proponendo di affittare molte case di S. Fruttuoso a prezzi bassi, pensando che in questo modo più gente potrebbe essere interessata a trasferirsi nell’antico borgo e così rivitalizzarlo. Il lavoro di Burlando è difficile perché ostacolato da diversi problemi. La sua più grande soddisfazione è stata quella di costruire l’Acquario, con l’aiuto di diverse persone. Quando a lui venne in mente questa idea, molti credevano fosse impossi-

bile da realizzare: era considerata un’utopia. L’Acquario è composto di otto milioni di litri d’acqua; al suo interno si trova un altro acquario che non si può vedere durante la visita ed è sotto il livello del mare. Qui si trovano alcune tipologie di climi adatti ai diversi animali che vivono al suo interno. Sempre in questi spazi ci sono alcune vasche equatoriali dove vengono curati i pesci. Fatto, almeno per noi curioso, è che con il passare del tempo tutti i pesci vengono abituati a mangiare il pesce morto. Infine all’orizzonte ci sarebbe un progetto che prevede, tra un anno, la costruzione di una vasca per cetacei, che riprodurrà le stesse condizioni di vita del mare. Il Presidente ci ha confidato che non si ricandiderà più alle prossime elezioni, perché pensa sia giusto lasciare il posto ai giovani. Speriamo bene per il nostro futuro.

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TRAGEDIA A PANTELLERIA di Giulia Parodi e Alberto Tonet

Su una spiaggia di Pantelleria (Arenella) erano adagiati i corpi di due donne, affogate durante lo sbarco di migranti avvenuto a Pantelleria il 13 aprile. Le due donne erano a bordo di un vecchio peschereccio con 250 profughi, partito dalla Libia l’8 aprile e finito sugli scogli di una piccola caletta a Pantelleria. In precedenza non c’erano stati molti problemi, a parte il non perfetto funzionamento del motore. Una burrasca però ha complicato le cose. Gli immigrati si sono lanciati in mare. Chi sapeva nuotare ha raggiunto la riva. Una terza persona è dispersa. Uno dei sopravvissuti ha detto che sarebbero dovuti partire in 50, ma che poi un trafficante libico ha fatto salire quasi 200 di loro. Due persone, ritenute “scafisti” sono state arrestate. La procura di Marsala ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo e favoreggiamento dell’emigrazione clandestina.

PROBLEMA PROFUGHI E ACCOGLIENZA .di Alberto Tonet

genza profughi sull’ intero territorio nazionale», Enrico Rossi, governatore della Toscana, ha detto Continua che la sua regione non accoglierà altri profughi inarrestabile fino a quando non vedrà che anche tutte le altre l’arrivo di Regioni italiane si faranno “carico di allestire profughi a strutture di accoglienza”. La pensano come lui anLampedusa e che altri governatori e molti sindaci. sull’ intero le stragi del territorio nazionale». mare si susseSecondo me è ovvio che i governatori delle varie guono. Reregioni italiane siano preoccupati per i territori sotcentemente, to la loro amministrazione; ma devono essere più dopo l’ultimo accordo tra stato e regioni in cui si disponibili ad accogliere queste povere persone. ribadisce l’ impegno alla condivisione dell’ emer-

FERMO PER DROGA NEL LEVANTE di Alessandro Rossini

In un quartiere genovese del levante tre ragazzi sono stati sorpresi dai carabinieri con 100 grammi di hashish e portati in caserma. La cosa più impressionante è che sono tutti e tre minorenni e provengono da famiglie per bene. Il bello è che i ragazzi si sono sorpresi per il fermo, non immaginavano di aver fatto niente di grave. Secondo me in casi come questo, le colpe maggiori non sono dei ragazzi ma dei loro genitori che non sono stati in grado di educarli. Pagina 29

Anno V NUMERO SPECIALE


LA GUERRA VISTA CON GLI OCCHI DI UN ADOLESCENTE di Giada Scuto III I

Che cos’è la guerra secondo me? Beh, secondo me è la fine di molti per la volontà di pochi. Sì, perché nella maggior parte dei casi, i motivi delle guerre, sono principalmente di tipo politico ed economico ed interessano solo i “potenti”. E quando la guerra ha inizio, loro sono sempre gli ultimi a morire: prima ci sono i soldati, spesso giovani, che hanno a casa una moglie, dei figli che li aspettano. In molti casi i figli non potranno più vedere il loro padre varcare la soglia di casa . Ci sono poi i popoli più poveri, che, nel corso di una guerra, non hanno luoghi dove ripararsi e la possibilità di difendersi; e poi ci sono i bambini, talvolta inconsapevoli, spesso, troppo spesso, vittime innocenti. Le guerre che più mi sono rimaste impresse sono la seconda Guerra Mondiale, e quella che si combatte tuttora sulla Striscia di Gaza. Della Seconda Guerra mondiale so qualcosa; più che altro so com’è andata, e quante persone sono morte nel conflitto. Ci sono poi oltre sei milioni di esseri umani che sono stati uccisi per la volontà di un pazzo. Sono morti perché professavano una religione diversa e non lo hanno mai negato. Molto spesso questi sventurati hanno dovuto separarsi per sempre dai propri figli, magari anch’essi

mandati a morire in un altro campo di concentramento. Solo per pochi la libertà è arrivata dopo il suicidio di Hitler, assassino dalle mani pulite che guardava dall’alto gli Ebrei e i loro pigiami a righe sporcarsi di sangue. E ora che possiamo ragionare, dobbiamo chiederci: perché è successo? Perché nessuno ha fermato Hitler? Com’è riuscito a salire al potere?... Purtroppo l’uomo è fatto così, cade e ricade centinaia di volte nel medesimo errore, non imparando mai dai suoi sbagli. Di questo è la prova lo scontro tra Palestinesi e Israeliani nella Striscia di Gaza. So dire qualcosa su questi scontri perché sono venuti a scuola a parlarcene i ragazzi di Solidarbus: un’associazione che opera per l’appunto in questi luoghi. La cosa che più mi ha colpito, di quello che ci hanno detto i volontari sono state le domande che i bambini facevano alle loro maestre di scuola: chiedevano, tra l’altro, se quella struttura di cemento forata da centinaia di proiettili si poteva chiamare scuola. Probabilmente gli occhi di questi bambini avevano visto troppi cadaveri, le loro orecchie avevano udito troppi spari. Dietro quella domanda ce n’era un’altra non detta : ”A cosa ci serve andare a scuola, se non abbiamo un futuro?”. Certi pensieri non dovrebbero minimamente sfiorare la mente di un bambino. E invece. Ecco cos’è la guerra: un autodistruggersi. Un’autodistruzione senza un motivo che non sia quello economico, talvolta per un presunto orgoglio nazionale, senza tener conto della volontà del popolo. Dalla guerra quasi mai si può scappare e da essa nessun popolo può uscire vincente. Come ha detto Gino Strada: ”Se non cancelleremo la guerra dalla storia dell’uomo, sarà la guerra a cancellare l’uomo dalla storia”.

L’ALLARME CLIMA DI PETER WARD di Lorenzo Murru

I Poli si stanno sciogliendo e il livello dei mari è destinato a salire.Tornando dal Polo Sud il Prof. Peter Ward , uno dei più grandi esperti di estinzioni, ha riassunto le preoccupazioni dei climatologi con una frase molto efficace: "Se dovessi comprare casa non lo farei mai a Venezia!" Ward sostiene che molti territori nei cinque continenti, trovandosi vicino alle coste, sono in pericolo, comprese alcune città che ospitano grandi aeroporti, come San Francisco. Ward teme il contemporaneo incremento demografico. Nei prossimi 50 anni - dice lo studioso- la popolazione mondiale toccherà i nove miliardi di persone e contemporaneamente i mari saliranno di mezzo metro , ci sarà poi un nuovo forte incremento entro il 2100. Se così sarà, c’ è grande preoccupazione per il cibo che viene prodotto nelle "terre basse", In Asia, ad esempio,: la maggior parte del riso proviene dai delta dei fiumi. Alla base di questo grave rischio per il Pianeta ci sono le emissioni inquinanti e l’effetto serra. Gli effetti dell'inquinamento si vedono ad esempio nell' Atlantico con enormi distese di "icesheets" che stanno svanendo. Apprendendo tutto ciò , penso una volta di più che il Pianeta ha bisogno di noi! Aiutiamolo.

Anno IV NUMERO SPECIALE

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GLOBALIZZAZIONE DA CHE PARTE STAI? di Emma Zazzano III L

no, anzi con la globalizzazione viene colta l’occasione dai paesi avanzati per approfittare della debolezza

Con il termine globalizzazione” si di alcune nazioni per arricchirsi. Sarebbe interessante indica un fenomeno che tende ad sapere in quali condizioni di vita si trova un bambino unire gli abitanti della Terra gra- americano ad esempio rispetto ad uno indiano.Per zie agli scambi di comunicazione chiarire meglio le mie idee, aggiungo che la globalizquasi istantanei fra paesi anche zazione dovrebbe portare effetti migliori come l’aulontanissimi tra loro; l’attuale co- mento dell’acqua nelle regioni in crisi per la siccità, la noscenza della tecnologia, grazie alla quale si ha un diffusione delle medicine, delle nuove tecnologie, il rapidissimo scambio di informazioni, porta gli uomini rispetto del territorio nel Sud del mondo, ed inoltre a somigliarsi sempre di più fra di loro. I paesi non so- sarebbe importante diffondere un’idea di fratellanza no più formati solo dalla popolazione originaria ma si fra gli abitanti del nostro pianeta, unirci in un grande ha “miscuglio” degli abitanti a causa delle migrazioni villaggio dove far sentire ogni individuo ascoltato e passate e presenti, per cui le persone condividono il rispettato, dove avere possibilità e opportunità pari a loro paese con altre di origine etnica differente. Que- quelle degli altri; ma per permettere ciò, i paesi ricchi sto è il significato che si può attribuire alla globalizza- dovrebbero rinunciare a molto del proprio agio e far sì zione per ciò che concerne l’attuale popolazione, ma è che anche il resto del mondo possa usufruire delle ricimportante anche cercare di capire cosa può rappre- chezze della terra senza compromettere le possibilità sentare la globalizzazione per le nuove generazioni: i di sviluppo delle generazioni future; ma, evidentegiovani, coloro che nascono in un mondo in via di mente, è un prezzo troppo alto per i ricchi consumatoglobalizzazione totale, in che tipo di mondo vivran- ri. Per cui la mia decisione è di oppormi a chi parla di no? Analizzo, dal mio punto di vista, la seguente fra- globalizzazione senza aggiungere altro, poiché si può se: “La globalizzazione ha portato i giovani ad essere considerare una globalizzazione del Nord, ma non di tutti uguali”. Siamo tutti consapevoli della netta divi- tutto il mondo. Non nego che questo fenomeno abbia sione sociale ed economica tra nord e sud, per cui sa- portato i paesi del nord ad un ulteriore sviluppo e ciò rebbe più giusto affermare: “la globalizzazione – che è un fatto positivo, ma le stesse opportunità vanno dariguarda solo il nord del globo- ha portato i giovani te anche al resto del globo. Il mio invito è di curare, dei paesi a sviluppo avanzato ad essere tutti uguali fra ognuno di noi, quei piccoli dettagli che nell’insieme loro”, e sarebbe opportuno aggiungere che il sud del possono fare tanto per chi ha necessità. mondo non trae nessun vantaggio da questo fenome-

Piccoli vermi fossilizzati sono stati ritrovati in un frammento di meteorite, trovato da Richard Hoover. Il reperto era stato scansionato con un nuovo software, chiamato Field Emission Scanning Electron Microspy, che ha fatto scoprire i piccoli "alieni" fossilizzati sul meteorite : alcuni di essi sono simili a microbi presenti attualmente sulla terra. Questo vuol dire che la vita non è arrivata solo da noi ,ma anche su altri pianeti.

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LEZIONI SUGLI ALBERI . . di Francesca Passaro

EUROFLORA LUCI E OMBRE di Lorenzo Murru e Francesca Passaro

Una signora di Como, Anna Cassarino, nella foto, 58 anni, già guida turistica, viaggia ormai da otto anni sul suo camper per l'Italia, "cercando" piante particolari dei luoghi che visita. Come riportato sul suo sito http://www.ascuoladaglialberi.net , Anna dai 19 ai 24 anni ho vissuto e studiato a Brighton, Parigi e Salisburgo poi a Firenze, lì ha iniziato l’attività artistica come designer, estendendo man mano le sue attività verso la pittura, scultura, installazioni, scrittura, teatro. La Cassarino, durante i suoi viaggi fa conoscere alla gente dei posti che visita tutte le sue scoperte nel campo della botanica. Fa lezione anche nelle scuole, raccontando storie sugli alberi ai ragazzi e facendo imparare loro qualcosa su ogni pianta. Parla anche di alcuni rimedi "della nonna", dicendo ad esempio che la foglia del castagno è ottima contro la tosse, quella del pero, è un ottimo diuretico, quella dell'ulivo riduce il colesterolo, quella di frassino serve contro la gotta, quella di giuggiolo come antinfiammatorio e l'edera contro la cellulite.

Si è svolta nei giorni scorsi Euroflora la più visitata manifestazione florovivaistica europea. In questa edizione si è parlato molto di ecologia (Rottam Garden, ecc...) e dei 150 anni dell'unità d'Italia (Teatro del Fiore), temi molto importanti in questo periodo. Presente nel giardino giapponese, il pino salvato dal recente tsunami. Molto apprezzati sono stati i punti dedicati alle piante carnivore e a quelle grasse, in vendita presso il Mercato Verde. Era anche presente un piccolo pappagallo, investito dai flash, che lo innervosivano parecchio, nonostante il cartello che li vietava. Ci sono state anche alcune critiche, come quella sul costo del biglietto e sugli effetti meno scenografici rispetto alle edizioni precedenti. . Nel padiglione S colpiva l'occhio lo stand della Sardegna (forse il più scenografico).

La donna afferma che gli alberi sono stati per noi un'ottima fonte di vita in passato, e per questo dobbiamo imparare a conoscerli meglio. Sono d'accordo con quello che dice Anna Cassarino, essendo io stessa un'appassionata di piante, e spero che in futuro continui con questa iniziativa, attirando sempre più persone.

di F. P. E' stata pubblicata recentemente da una rivista americana la formula di una delle più importanti bibite conosciute al mondo, la Coca-cola.Come suggerisce il nome, nella bevanda sono presenti estratti di coca (naturalmente privata dei suoi alcaloidi) e noci di cola.La formula, inventata da John Pemberton nel 1886 ad Atlanta, si dice fosse già stata pubblicata anni prima, leggermente modificata, da un' altra rivista.Nonostante il grande successo, Pemberton, sommerso dai debiti, dovette vendere la formula e i diritti ad Asa Candler, famoso uomo d'affari. Da tempo esistono altre bibite che hanno fatto concorrenza alla Coca cola, ma nessuna è riuscita finora a superarne il successo.

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HOLLYWOOD E IL FILM SU BIN LADEN di Matteo Airoldi

morte del leader di Al Qaida o cambiando del tutto la trama. "Kill Bil Laden",così sarebbe intitolato il film, La morte di Osama Bin Laden potrebbe non avere lo sviluppo previsto dalla regista. avrà sicuramente molte conseSi racconta che alla Bigelow sia giunta notizia della guenze. Una di queste, anche se morte di Bin Laden proprio mentre stava scegliendo, secondaria, è la possibile rinuninsieme allo scenggiatore Mark Boal, il cast del film, cia di Hollywood a un film che parlava proprio di una che avrebbe avuto probabilmente, nel ruolo di protamancata cattura del saudita. E' possibile però che gonista, Joel Edgerton. Katryn Bigelow, regista Premio Oscar, modifichi toLa produttrice del film sarebbe stata Megan Ellison, talmente la sceneggiatura del film (che comunque non figlia del più famoso Larry Ellison. era totalmente centrato sul terrorista), inserendo la

FORSE E’MEGLIO LA SCUOLA di Filippo Gavazzi

Lo scorso lunedì sono stato convocato per un ricevimento collegiale a La Spezia per poter entrare a far parte della Nazionale italiana di pallanuoto della leva '96: questa è la "grande soddisfazione". Il: "forse meglio la scuola del titolo" è dato dal fatto che secondo me sono stati i due giorni più faticosi di tutta la mia vita: ci allenavamo due volte al giorno per 3 ore, e con una pausa tra un allenamento e l'altro di solo 2 ore/2 ore e mezza: una cosa disumana. Davvero faticosa in quanto prima facevamo molti esercizi usando la palla e dopo nuotavamo; sembravamo più la nazionale di nuoto che di pallanuoto ! Per fortuna l'ultima mezzora dell'allenamento del pomeriggio facevamo una partita ! Oltretutto, siccome la piscina non bastava il nostro albergo era la caserma della Marina Militare e ci siamo dovuti fare anche il letto ! Comunque sia andata, è stata una grande soddisfazione...ma forse è meglio la scuola!”

SCOPRI QUANTO SEI TECNOFANATICO di Filippo Airoldi

scollegarti? 5.Hai mai cercato di nascondere quanto tempo effettivamente trascorri online? 6.Hai mai Gli esperti americani hanno messo a punto dieci dopreferito passare il tempo collegato a internet piuttomande per capire quando il tempo trascorso online o sto che andare fuori con gli altri?7.Essere connesso ti con le nuove tecnologie diventa dipendenza fa sentire meglio quando sei depresso e/o nervo(rispondi con sincerità) so?8.Chi ti conosce si lamenta sspesso riguardo al tempo che trascorri usando le nuove tecnologie? 1.Controlli sempre le tue e-mail prima di fare altre 9.Trascorri spesso le faccende o i compiti di casa per cose? 2.Ti ritrovi a usare internet (o l'iPad o lo smartphone) più a lungo di quanto intendessi?3.Pensi passare il tempo su internet?10. Sacrifichi ore di sondi frequente alla prossima volta che sarai online? 4. no per connetterti online di sera o di notte? Se hai risposto "si" ad almeno 4 domande sei sulla buona Quando sei online e qualcuno ha bisogno di te, ristrada per diventare un nuovo tecnodipendente! spondi spesso "ancora qualche minuto" prima di

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P AGIN A 3 4

GLI SQUILIBRI NEL MONDO Sud, povero e sfruttato, continuava litri giornalieri a persona, in America Settentrionale, dai 300 ai 400 litri

a dipendere da esso.

Uno degli aspetti più evidenti di e in Europa, dai 100 ai 200 litri. Inquesta differenza è dato dalla denu- vece in Asia e in America centro trizione. Milioni di persone, e tra meridionale si consumano in media queste milioni di bambini, muoiono fra i 50 e i 100 litri al giorno a perdi Michele Carossino III I

ogni anno a causa della sottoalimen- sona e per finire in Africa si consu-

La differenza fra Nord e Sud del tazione. Si parla di denutrizione al mano in media a persona dai 10 ai mondo dipende dallo sviluppo dei di sotto delle 2050 calorie. Secondo 40 litri giornalieri. paesi che li compongono, ossia dal- l’organizzazione mondiale della sa- L’attuale sistema della Globalizzala crescita economica, cioè dalla ca- nità (OMS), mentre nei paesi a svi- zione aumenta la povertà del Sud pacità di aumentare la produzione di luppo avanzato si consumano 3500 del mondo, e potrà essere fonte di beni e servizi e dalle condizioni di calorie in media a persona, in quelli conflitti che potranno minacciare la vita della popolazioni, che tiene in via di sviluppo si consumano in stabilità dei Paesi ricchi. Personalconto del livello di istruzione e del- media 1700 calorie giornaliere a mente penso che si debba risolvere la qualità di vita della popolazione.

persona! Il fenomeno della mancan- questa situazione reinvestendo parte

Vi sono ragioni storiche alle origini za di cibo riguarda in particolare delle risorse che si ottengono dallo delle differenze tra Nord e Sud del l’Asia meridionale e l’Africa Subsa- sfruttamento di questi paesi ,a favomondo. La ricchezza del nord del hariana.Un altro motivo delle disu- re delle popolazioni locali, dando ad mondo è dovuta in gran parte allo guaglianze tra Nord e Sud del mon- esse un’adeguata istruzione e risorsfruttamento delle risorse del sud do è l’acqua. Va detto che quello se tecniche da utilizzare. Infatti , del mondo, iniziato con la coloniz- dell’acqua è un problema per tutto il continuare a dar loro soldi e cibo zazione. Già a partire dal Cinque- nostro pianeta, perché la sua quanti- non serve a molto perché questi socento l’America Latina fornì beni tà sta diventando insufficiente. Co- no beni destinati a consumarsi, Forper i mercati europei come caffè, me è noto, dell’acqua presente sulla nendo invece gli strumenti citati in cotone e zucchero, mentre l’Africa terra solo il 3% è dolce ed è consu- precedenza si può sperare in un vevenne depredata delle sue popola- mato eccessivamente Nel nord del ro sviluppo di questi paesi. zioni per il commercio degli schia- mondo. Di questo passo, nel 2025 vi, a cui seguì lo sfruttamento delle più della maggioranza della popolamaterie prime. Tutto questo ha por- zione mondiale non ne avrà a suffitato ad un impoverimento delle po- cienza. polazioni del Sud. Il Nord diventava Come ho già detto il consumo di sempre più ricco e potente anche acqua avviene soprattutto nel Nord dal punto di vista politico, mentre il del mondo, e in particolare in Oceania, dove si consumano più di 1000

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UN MAGICO ELISIR D’AMORE di Filippo Airoldi

di Alessia Caruana

La Banca Carige ci offre i biglietti gratis per il Carlo Felice, e chissà perché molta gente si offre per venire….. veramente curioso!! Scherzi a parte, la scenografia dell’Elisir d’amore (opera del genio Lele Luzzati, realizzata poco prima di morire) è veramente bella, i particolari degli alberi, stupendi, e il telone che viene calato per il cambio della scena è spettacolare! Dirige il Maestro Cristopher Franklin, giovane direttore americano, che sostituisce l’attesissimo Maestro Fabio Luisi, che, purtroppo, non è potuto venire. Il povero cantante che faceva Nemorino (il protagonista) era alla sua prima assoluta e non è stato apprezzato perché “non tirava fuori la voce”.L’attrice che interpretava Adina (l’amata di Nemorino) era invece piacevolmente altezzosa, proprio come doveva essere. A dir poco spettacolare il cantante che faceva Dulcamara (il medico ciarlatano, come dice lui stesso il medico enciclopedico), ironico, bravo e simpatico. Può essere la rinascita del Carlo Felice, che è di nuovo in crisi?… Si spera

Sono rimasta molto colpita dall'opera "Elisir d'Amore" alla quale ho assistito al Teatro "Carlo Felice", il 20/01/2011. E' stato magnifico, ed altrettanto magnifico il fatto che noi ragazzi delle medie abbiamo avuto l'onore di partecipare gratuitamente alla prima di questo spettacolo grazie al Progetto "Esco anch'io", una meritevole iniziativa per fare apprezzare il Teatro a chi non lo conosce. Questo progetto offre grandi opportunità ai ragazzi, opportunità che non vanno sprecate! Io sono sempre stata una sostenitrice del Teatro e delle Arti in generale e trovo quindi molto giusta questa iniziativa. Essa permette ai ragazzi di conoscere il Teatro senza l’onere del costo del biglietto e di andare all’Opera in compagnia degli amici. Tornando all’Elisir, lo spettacolo è stato molto valido e spero sia stato apprezzato dai miei compagni quanto da me L'opera "Elisir d'Amore" parla di un contadino, Nemorino, che si innamora della proprietaria della fattoria dove lui lavora, Adina, la quale non contraccambia il suo amore. Ma Nemorino tanto ama la fanciulla da ricorrere ad un filtro magico, tipo quello di Tristano e Isotta, acquistato, però, da un finto dottore che diceva di aver inventato filtri magici, che in realtà erano intrugli di alcool. Ma alla fine, nonostante la fregatura e la grande spesa economica affrontata, a differenza della maggior parte delle opere liriche, questa finisce bene, tutti felici e contenti, spettatori compresi. I cantanti sono stati molto bravi ed hanno eseguito bene i brani dall'inizio alla fine. Soprattutto mi è piaciuto molto Dulcamara, il dottore imbroglione. Uno spettacolo bello e gradito. "Esco anch'io" è un progetto da sostenere, sosteniamo il Teatro!!

IO E LA MUSICA di Francesco Vinciguerra

Ascolto la musica quando sono in macchina o quando sono in sala a casa mia. Mi piace la musica classica, Beethoven e le quattro stagioni di Vivaldi, ascolto anche la musica di oggi. Tra i cantanti preferisco Max Gazzè e sono stato ai suoi concerti. Ad esempio a quello del 31 gennaio al teatro della Tosse.. Seguo anche concerti e opere liriche al Carlo Felice. Ho assistito all’Elisir d’amore, lo spettacolo, di cui si parla in altre pagine di Strozzi News. Mi è piaciuto in particolare il coro. Io suono la chitarra e ogni tanto anche il flauto. Mi piace suonare, mi diverte, anche se è difficile eseguire certi brani, per questo prendo lezioni di chitarra tutti i giovedì. Quando suono mi concentro sugli accordi. Anche ascoltare musica mi fa star bene, mi fa distinguere dentro di me sensazioni di felicità, calma e tranquillità. Amo il ritmo della musica , so tenere il tempo con le mani e con i piedi, distinguere sensazioni di felicità, calma e tranquillità Anche ascoltare musica mi fa star bene, mi fa distinguere dentro di me sensazioni di felicità, calma e tranquillità. Amo il ritmo della musica , so tenere il tempo con le mani e con i piedi, distinguere sensazioni di felicità, calma e tranquillità. .

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PATRICK IL CANE MIRACOLATO

di Sara Consorti, Adele Montale e Nicoletta Vandone

Patrick è il cane miracolato del New Jersey che ha commosso l’America. e non solo. E’ stato salvato, malgrado fosse stato messo dalla padrona in un sacchetto della spazzatura e gettato giù per lo scarico dei rifiuti di un condominio E’ la storia a lieto fine di un pitbull di un anno ultima vittima dei maltrattamenti e del cinismo dell’uomo. E’ stato notato solo per caso da un custode di un condominio che stava rimuovendo i rifiuti per gettarli su un camion. A un certo punto ha notato che in uno dei sacchetti si muoveva qualcosa. Il cane è stato immediatamente portato in un pronto soccorso per animali dove è stato sottoposto a trattamenti d’urgenza. Il cane oltre ad essere denutrito (per una malnutrizione cronica)e disidratato, era pieno di lividi. Pesava nove kg, tredici in meno rispetto alla media. Malgrado ciò il cucciolo coraggioso ha lottato contro la morte e ce l’ha fatta. Ora il cane si trova al Garden State Veterinary Spe-

cialists, a Tinton Falls. I veterinari e gli esperti sono concordi nel dire che pochi animali sarebbero sopravvissuti a una prova durissima come quella. La padrona del cane è stata identificata. si chiama Kisha Curtis(foto sotto). Rischia una condanna a 18 mesi e una multa di 10000 dollari. La vicenda di Patrick ha commosso tanta gente, come detto, e tantissime persone , statunitensi e non solo, hanno fatto donazioni on line per il povero Patrick. Il sindaco di Newark, Cory Booker, ha annunciato che in città sarà costruito un canile, chiamato “Patrick’s Place” da convinte animaliste, appena abbiamo letto questa notizia sul giornale ci siamo subito interessate a Patrick, consultando il web. Siamo davvero stupite che un essere umano possa arrivare a tanto. Il fatto accaduto è, secondo noi, gravissimo. Deve essere considerato altrettanto grave che un maltrattamento di persona, anche perché chi oggi tratta così un povero animale indifeso, un domani , essendo una persona priva di sensibilità, può fare del male a un essere umano.

ADDIO ATHOS

diAlberto Tonet e Stefano Pecoraro

Athos un cane di 5 anni è morto per non abbandonare quella che considerava la sua casa, la Jolly Amaranto. Il cane era molto affezionato a quella nave e ne era diventato la masco e. La sua triste storia si è verificata ad Alessandria d' Egi o; la nave si era insabbita all' ingresso del porto, dove era stata trainata, dopo esser stata in balia di una tempesta per due lunghi giornI. il cane si è bu ato in acqua dal rimorchiatore per tornare a nuoto sulla sua amata nave, ma non è riuscito nell' intento. Un membro dell' equipaggio ha subito visto il cane annaspare in mare e si è ge ato per salvarlo ,ma inu!lmente. L'uomo è stato poi tra o in salvo dal resto dell equipaggio.

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MENEGHIN SCHIAFFO AL RAZZISMOdi Filippo De Nicolò, Giordano Musso, Elena Guidetti,

sua infanzia erano di colore e che il basket italiano ha sempre amato i cestisti di origine afroamericana. Riguardo ai cori contro Abiola Wabara, l'ala del Geas insultato a Como Meneghin ha ipotizzato che si trattasse di un gruppo di ultrà legati al calcio. Ha aggiunto che certa gente va allontanata dai palasport, come era successo con i presunti tifosi che insultarono Carlton Myers. Per solidarietà con l’atleta fischiato, dunque, e per far arrivare il messaggio agli ultrà razIl razzismo sta purtroppo difzisti e a tutti i giovani che non fondendosi nel mondo dello sport. E’ arrivato a interessare , c’è alcuna differenza tra atleti con i cori razzisti rivolti contro bianchi e neri, il presidente si dipingerà il volto di scuro e lo un cestista di colore, anche il basket ,uno sport in cui gli atleti stesso faranno gli atleti del baafroamericani l’hanno sempre sket. Noi la pensiamo allo stesso mofatta da padroni. Dino Menedo e condividiamo pienamente ghin, in passato campione di l’iniziativa di Meneghin. Le questo sport e oggi presidente della federazione ha avuto una persone sono tutte uguali, al di là delle differenze di lingua, cobella idea contro il razzismo lore della pelle e religione. Siaquella di dipingersi il viso di scuro. Questa decisione—con lo mo tutti esseri umani ! slogan “vorrei la pelle nera” ha avuto grande successo. Intervistato Meneghin ha detto che il basket sino a oggi non era mai stato razzista. Ha aggiunto che tutti gli idoli della Il razzismo esiste ovunque vivano gli uomini. Il razzismo è nell'uomo. Si è sempre lo straniero di qualcuno. Imparare a vivere insieme, è questo il modo di lottare contro il razzismo... Il razzista è prigioniero delle sue contraddizioni e non ne vuole venire fuori. Quando uno riesce a uscire dalle sue contraddizioni, va verso la libertà. Tahar Ben Jalloun - tratto da "Il razzismo spiegato a mia figlia"

PARI OPPORTUNITA’ di Stefano Pecoraro

Il 19 Maggio si è riunita presso il Ministero per le Pari Opportunità la Commissione “Pari Opportunità tra uomo e donna”. Il Ministro Carfagna, che ha presieduto l'incontro, ha presentato una relazione sui provvedimenti adottati nell’ultimo anno. Oggi è al vaglio della Camera un disegno di legge che prevede l'obbligo di un terzo di donne nei consigli di amministrazione delle aziende a partecipazione pubblica e di quelle quotate in Borsa Ma cosa significa “Pari opportunità?”. La normativa europea definisce il principio di pari opportunità come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni legate al genere, alla religione e convinzioni personali, alla razza e origine etnica, alla disabilità, all’età, all’ orientamento sessuale. Secondo me ,questa normativa è molto importante per il nostro vivere civile, per evitare quello che è successo in epoche passate, quando l'essere umano contava solo se uomo, potente, ricco e forte.

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STROZZI NEWS

TRIBUTO A JOHN LENNON Di Francesca Passaro

L’8 dicembre 1980, davanti al Dakota Hotel di Manhattan, John Lennon, che insieme agli altri Beatles, è uno dei miei musicisti preferiti, venne ucciso da un malato mentale, di nome Mark David Chapman. L’8 dicembre 2010, a trent’anni esatti dalla morte, in molte città (compresa la nostra) si sono svolte manifestazioni in suo onore. A Genova, a Palazzo Ducale, un coro ha cantato alcune delle sue più famose canzoni

come “Imagine”. Lennon, cui è stato dedicato il film “Nowhere boy” fu uno dei fondatori dei Beatles, il famosissimo gruppo che diede il via ad una grande rivoluzione musicale, lasciando un marchio indelebile nella Storia del Novecento, non solo in campo musicale, ma anche nel costume. Lennon continuò il suo percorso musicale innovativo, anche dopo lo scioglimento dei Beatles, dedicandosi alla causa pacifista come dimostrano brani come "Give Peace a Chance" e "Imagine. Non mi sembra giusto che un uomo di appena quarant’ anni sia potuto morire così, avrebbe dato ancora molto, moltissimo alla musica. Sono comunque contenta che non sia stato dimenticato e spero che non lo sarà mai.

UNA VITA A SUON DI MUSICA gna un sottofondo musicale. Parlavo di colonna sonora della nostra vita. Ma quale musica, ci accompagna. Quasi mai, purtroppo, quella cosiddetta “seria”. A riguardo, voglio essere un po’ critico. Purtroppo la gran parte dei ragazzi preferisce la musica rock o pop. Solo in pochi, tra cui il sottoscritto, amano la musica classica. E’ un vero peccato! Come se non bastasse, oggi la musica la si ascolta quasi soltanto in cuffia; in pochi vanno ad assistere a un vero e proprio concerto, soprattutto di musica La musica ci accompagna ovunque e il silenzio è classica. poco apprezzato, qualcuno dice, non a torto, che Spero che in futuro cambi l’atteggiamento dei gionon esiste più. La musica serve per accompagnare vani riguardo alla musica, che si scarichino meno le nostre attività, per distrarci, è una specie di comp3 per l’Ipod e viceversa si comprino più biglietti lonna sonora della nostra vita, Anche adesso, menper i concerti di musica leggera, ma soprattutto tre sto scrivendo queste poche righe, mi accompaclassica. di Lorenzo Murru

La trasmissione "Grande Fratello" è diseducativa e per me dovrebbe essere abolita. I ragazzi e le ragazze che entrano nella casa, cercano solo di farsi notare, per entrare nel mondo dello spettacolo, diventare famosi senza fatica e guadagnar soldi. I concorrenti fingono crisi di nervi( chi

non piange o litiga con qualcuno almeno una volta non verrà mai ricordato), amori, tradimenti. Spesso bestemmiano. Tutto perché si parli di loro. Ogni anno è la stessa musica. Speriamo davvero che questa sia l'ultima edizione. Stefano Pecoraro

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INTERVISTA A LUDWIG VAN BEETHOVEN di Filippo Airoldi

corpo alla composizione, realizzando vari capolavori come le Sinfonie

Mi occuperò di quello che, a parer

n°5/6/7 e 9 il Concerto n°5 per piano-

mio e non solo evidentemente, è il

forte e orchestra. Con il dolore, la

massimo compositore, il Maestro

disperazione interiore era in grado di

Ludwig van Beethoven, con una bre-

trasmettere con la musica una sereni-

ve biografia e una mia intervista im-

tà (evidente nella 6a Sinfonia) e un

maginaria.

relax veramente strabiliante.

Ludwig nasce a Bonn e viene battez-

La vita di Beethoven fu anche segna-

zato il 17 dicembre 1770. Il suo non-

ta da grandi delusioni amorose, la

no paterno era un umile contadino

prima sua amata era di un ceto sociale delle Fiandre, musicista , poi Kappel- troppo elevato per lui e la seconda si maister del Principe Elettore di Colo- fece suora. nia. Era un uomo estremamente mediocre e violento, accanito alcolista,

Nell’ultima metà della sua vita, si

che spesso educò i figli con le manie- aggravò la sua sordità. Ebbe tra l’alre forti. La madre, Maria Magdalena tro la custodia del nipote Karl, orfavan Beethoven era invece una donna

no del fratello Kaspar Anton Karl, a

molto dolce, figlia del cuoco del Prin- cui diede molti soldi e aiuto. Karl, per tutta riconoscenza, vendette molte cipe Elettore di Treviri. Il primo figlio della coppia, Ludwig Maria mo- composizione dello zio e ne sperperò il patrimonio. rì dopo solo sei giorni dalla nascita. Il 2 dicembre 1896, ritornando da un tour a Vienna su un carro scopersta che venne battezzato con il nome to, in una serata di pioggia, BeethoLudovicus van Beethoven. Dopo di ven prese la polmonite, che si aggralui nacquero nell’ordine Kaspar An- vò in epatomegalia, portandolo alla morte il 26 marzo all’età di 56 anni. ton Karl e Nikolaus Johann. Presto la Poco tempo prima aveva nominato il madre, Maria, morì, lasciando i tre nipote suo erede universale. piccoli nelle mani del brutale padre. Subito dopo nacque il futuro musici-

Già a 13 anni Beethoven era cono-

Ecco l’intervista

sciuto a Bonn come ottimo pianista, suo maestro fu fu Haydn.A soli 17

E’ una giornata splendida e mi aspetta una bella serata, andrò al Conte Ferdinand von Waldstein a Teatro dell’Opera, per ascoltare la Vienna, capitale mondiale della Mu- Quinta, la Sesta e la Settima di Beethove, due belle orette rilassica, dove si dice che abbia conosanti. Vado a casa a vestirmi, non sciuto Mozart. se vestirmi di blu o di marrone.. Raggiunta la gloria nel 1796 comin- Panico!!… chiedo a mio fratello ciò un tour che lo condusse da Vienna ,.. opto per il blu. anni Beethoven venne portato dal

a Berlino, passando per Dresda, Lip-

Eccomi finalmente al parking di Piccapietra, passo davanti alla Dal 1806 compreso di non poter con- sede del Secolo XIX, sulle grate tinuare a suonare e dirigere, per i pro- dietro al Carlo Felice (facendo bene attenzione a non guardare di blemi all’udito, si dedicò anima e sia, Norimberga e Praga.

sotto) e finalmente in sala. Lì incontro un bel po’ di gente, baci, saluti e paroline come da cerimoniale, poi le luci si spengono, e inizia il concertino di tossi delle vecchiette e dei vecchietti. Finito questo (s)piacevole concertino, entra il direttore, applausi e si comincia. Inizio a sentire caldo. Dopo un po’ avverto una grande spossatezza, subito dopo sento che mi mancano i sensi. Mi addormento. Mi ritrovo a Vienna, sta piovendo, e di brutto!!! Mi rifugio infreddolito sotto ad una tenda di un mercato, e aspetto. Passa, noncurante della pioggia, un signore, con i capelli grigi, che si potrebbero definire alla Frankenstein, ma non riccioli. L’uomo canticchia un motivetto, un motivetto che avevo sentito appena due minuti prima, l’inizio della Quinta. Lo riconosco subito, quell’uomo, è Lui, il Sommo, l’Immenso….. è Ludwig van Beethoven. Mi viene incontro, ho il cuore in gola per l’emozione, il Grande viene verso di me!? Non capisco, parla in tedesco, mi tocco le tasche e trovo delle strane caramelle che evidentemente non sono mie, le guardo e, pensando ad un libro che avevo appena letto, il segreto di Lydia, in cui usa la protagonista usa delle caramelle come traduttore, ne mangio una. “Seguimi” mi dice il brav’uomo. Lo seguo fino a casa sua, un modesto appartamento con sei stanze, in cui regna il più assoluto disordine, fogli volanti ovunque, due pianoforti, un clavicembalo. Il Maestro si avvicina borbottando ad una stufa e la accende. Io non so da dove cominciare. Cerco di spiegargli il mio problema e da dove vengo, e lui risponde: “Domanda pure” segue a p. 63

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CONCERTO DI MEHTA CHE SUCCESSO! di Filippo Airoldi

Al Carlo Felice è tutto esaurito per il concerto diretto gratuitamente dal Maestro Zubin Mehta, che avrà come pianista un altro Grande della Musica, Rudolf Buchbinder. All’entrata sfilata di vip, politici, musicisti, persone comuni e anche (fortunatamente) giovani. Il programma della serata è di tutto rispetto, il Concerto numero 5 per pianoforte e la Settima Sinfonia, entrambi capolavori del Maestro Ludwig van Beethoven.

dirette dal suo vice. Buchbinder arriva in ritardo dall’Aeroporto di Genova, entra per provare.

Il Concerto inizia con il Coro del Carlo Felice. A seguire il Concerto numero 5, molto riuscito, con addirittura una standing-ovation e un picco di applausi di addirittura 8 minuti. Il Maestro Buchbinder ha anche eseguito altri tre pezzi, due di Beethoven e uno di Chopin.La Settima Sinfonia, sublime, si è aggiudicata una standingovation. A coronare la fantastica, sublime, superba serata c’è stato il Mehta arriva al Carlo Felice discorso di Zubin Mehta che è solo poche ore prima dello spet- cominciato con: >, immaginare tacolo, per le ultime prove, le un mondo senza concerti, senprove precedenti erano state

za grandi orchestre, è impossibile, dice lui. Il Maestro dice che c’è gente (riferimento indubbio al ministro Sandro Bondi) che non vuole questa vita, per noi e per i suoi colleghi. Dice anche che è inutile lamentarsi con il Governo, perché il Governo non darà mai dei soldi, nessun Governo Europeo stanzia dei soldi per la Cultura, dice. Alla fine del discorso Zubin Mehta si prende tre minuti di meritatissimi applausi.

Zubin Mehta, Direttore d’Orchestra dello stupendo concerto

PAGANINI UN GRANDE GENOVESE di Alberto Tonet

Niccolò Paganini nacque a Genova nel 1782 da una modesta famiglia. Il padre Antonio faceva imballaggi al porto ed era appassionato di musica. Con la madre Teresa, abitavano in Vico Fosse del Colle, al Passo della Gatta Mora, un caruggio di Genova. Fin dalla più giovane età Niccolò apprese sul mandolino del padre le prime nozioni di musica, in seguito, fu indirizzato, sempre dal padre, allo studio del violino. Paganini è considerato autodidatta, in quanto si dice che i suoi due maestri fossero di scarso valore e non ricevette che una trentina di lezioni di composizione. Già all’età di 12 anni, Paganini si esibi-

va nelle Chiese di Genova. Nel 1795 diede un concerto al teatro di Sant’Agostino, eseguendo proprie variazioni, andate perse, sull’aria piemontese “La Carmagnola”. Nel 1796, quattordicenne, il padre lo portò a Parma, dove si ammalò di polmonite che venne curata col salasso. Indebolito, fu costretto a un periodo di riposo nella casa paterna in val Polcevera. Lì studiava fino a 10-12 ore al giorno su un violino costruito dal Guarneri ,regalatogli da un ammiratore di Parma. Paganini imitava i suoni naturali, il canto degli uccelli, i versi degli animali, i timbri degli strumenti, come il flauto, la tromba e il corno. Ristabilitosi, diede dei

concerti nell’Italia Settentrionale e in Toscana. Diventò sempre più abile. Recatosi successivamente di nuovo in Toscana, ottenne un clamoroso successo. Nel 1801, all’età di 19 anni, interruppe la propria attività di concertista, e si dedicò per qualche tempo all’agricoltura e allo studio della chitarra. Diventato virtuoso anche di chitarra, scrisse molte sonate, variazioni, e concerti non pubblicati. Scrisse in seguito sonate per violino e chitarra, trii, quartetti in unione agli strumenti ad arco. Paganini scriveva sonate per chitarra a sei corde che, in quel periodo, soppiantò quella “spagnola” a nove corde. segue a p. 64

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CAVALLOTTI E L’ULTIMO DUELLO

Di Stefano Pecoraro

Felice Cavallotti, al quale è dedicata una via genovese, vicina alla nostra scuola fu poeta, scrittore teatrale, storico. ma soprattutto uomo politico. Egli nacque a Milano il 6 ottobre del 1842. Ammiratore di Garibaldi, fuggì di casa e partecipò, giovanissimo, alla battaglia garibaldina di Milazzo, nel corso della quale svolse anche il compito di giornalista per un quotidiano lombardo. Nel 1866 prese parte alla Terza Guerra d'Indipendenza come volontario e nel 1867 al fianco di Garibaldi a Mentana. Nel 1867 iniziò a collaborare con il "Gazzettino Rosa", giornale della Scapigliatura milanese, del quale divenne poi anche di-

rettore. A causa di alcuni articoli fu più volte arrestato. Nel 1873 fu eletto deputato per l'Estrema Sinistra e negli anni successivi guidò il gruppo parlamentare Radicale da lui stesso fondato.Cavallotti nel corso della sua vita combatté ben trentatré duelli. Morì proprio nell'ultimo di essi. Fu ucciso dal conte Ferruccio Macola, direttore della Gazzetta di Venezia e già direttore del Secolo XIX di Genova. un tempo suo ammiratore, l' aveva sfidato dopo che Cavallotti l'aveva accusato di essere un bugiardo, per aver pubblicato una notizia non verificata su di lui. Il duello si svolse a Roma, presso Porta Maggiore, in un giardino della villa della contessa Cellere. Felice Cavallotti morì dopo essere stato colpito alla bocca ed alla

carotide dalla sciabola di Macola. Per la morte di Felice Cavallotti, Giosuè Carducci pronunciò un discorso funebre pieno di passione all'Università di Bologna. E' sepolto a Dagnente (oggi frazione di Arona)

BALILLA PICCOLO GRANDE EROE di Leonardo Murru

Voglio dedicare queste poche righe a Giambattista Perasso noto come il Balilla, eroe popolare della storia genovese e non solo del Settecento. Giambattista, che è citato nell'inno di Mameli, fu un ragazzo molto coraggioso. Il 5 dicembre 1746 egli, lanciando un sasso contro il nemico, incitò il popolo geno

vese a sollevarsi contro le truppe austro-piemontesi che, sotto il comando del ministro Antoniotto Botta Adorno occupavano la città.. Lanciando il sasso il ragazzino gridò "Che l'inse?" "Comincio" Il 10 dicembre 1746 la riscossa e la città fu infine liberata dalle truppe austriache. Balilla insomma fu un piccolo-grande personaggio della storia di Genova.

L’incredibile storia di Balilla, l’eroe genovese che con la sua storia ha abbagliato sia Goffredo Mameli che Benito Mussolini

Quest’anno Strozzi News è stato pluripremiato. Dopo essersi aggiudicato i premi “Regiornalando”, nell’auditorium del Monte dei Paschi(vedi foto) e “Penne Sconosciute”, consegnati rispettivamente a Siena e Piancastagnaio, ha ricevuto, per i lavori on line, quello di Alboscuole, a Chianciano Terme.

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P AGIN A 4 2

S TR OZZ I NE WS

LOTTERIA DELLA BEFANA GENOVA MILIONARIA ca un metro e settanta. Bertorello regala anche altre informazioni:" E' arrivato alle 8 di mattina e, dandomi soldi sfusi, ha giocato alla Lotteria facendo scegliere a me se sopra o sotto. Ho scelto bene". Il 9 gennaio, è arrivato il ringraziamento al titolare del negozio: "Prima un uomo ci ha chiamato chiedendoci il numero di fax. Poi il fax è arrivato seguito da una breve telefonata". In questa telefonata l'uomo ha rivelato che è una persona tranquilla, con dI Matteo Airoldi Roberto Bertorello, titolare della tabaccheria di Pe- tre figli da mantenere. Ha raccontato anche di essegli in cui sono stati vinti ben 5 milioni di euro ha re siciliano. Su questo Bertorello ha i suoi dubbi:" dato dettagliate descrizioni riguardo al fortunato Parla un italiano perfetto,senza accenti. Può essere vincitore: è distinto,elegante,educato e porta gli oc- tutto fuorché siciliano". chiali. E' brizzolato, di media corporatura e alto cir-

INCREDIBILE ORA A SCUOLA PULISCONO I BAMBINI di Francesca Passaro

La dirigente di una scuola primaria italiana, dopo aver trovato i bagni nuovamente luridi, ha deliberato che non sarebbero più stati i collaboratori a pulire, ma gli stessi alunni (vista l’impossibilità di riconoscere i colpevoli). Questa inopinata decisione, ha scatenato, a mio avviso giustamente molte polemiche.

tutti gli alunni la gravità del comportamento di alcuni compagni. I genitori sono stati avvisati attraverso un avviso firmato dai docenti, in cui il fatto è stato definito “inqualificabile” e “irrispettoso verso gli alunni e gli insegnanti”. Alcuni genitori non l’hanno presa affatto bene e hanno iniziato scritto lettere di protesta alla Dirigente, altri hanno pensato di improvvisarsi investigatori ,in modo da scoprire i veri colpevoli. Ci sono stati infine genitori che si sono detti d’accordo con i provvedimenti presi e non hanno protestato. Pare che questo non sia stato il primo atto di "insubordinazione" in quella scuola. . Secondo me il fatto accaduto è stato molto grave, ma non mi è sembrato giusto punire tutti puniti tutti gli alunni.

La dirigente scolastica mirerebbe a far capire a

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I SISMI PIU’ GRAVI DELLA STORIA RECENTE maggio del 1960 il Cile. Ebbe una magnitudo di 9.5! Non a caso lo chiamarono Grande terremoto cileno. Vi furono scosse d’assestamento fino a luglio. Si formò uno tsunami con onde che arrivarono fino a 25 metri e raggiunsero le coste delle Hawaii e del Giappone. L’eruzione del vulcano Puyehue, causata dal sisma, provocò la morte di migliaia di persone.. Nel marzo del 1964 l’Alaska fu colpita da un terremoto di magnitudo 9.2, con epicentro lo stretto di Prince William in Alaska. Nel dicembre 2004 vi fu un terremoto di Stefano Pecoraro di magnitudo 9.1. Il suo epicentro fu al largo delle Come tutti, sono stato molto turbato dalla tragedia accaduta in Giappone. Quello che ha colpito il paese isole Andamane, vicino a Sumatra. L’enorme tsunaasiatico l’11 marzo 2011 ,con una magnitudo 8.9 del- mi si abbatté su Indonesia, Thailandia, Birmania, Bangladesh, India. Morirono 230 mila persone. Per la scala Richter ,è uno dei terremoti più gravi della capire la gravità del terremoto giapponese e degli storia recente. Mi sono documentato sui sismi più drammatici . Nel novembre del 1952, nella penisola altri di cui ho parlato, basti pensare che il sisma che di Kamtchatka (Unione Sovietica): vi fu un sisma di nel 2010 ha devastato Haiti, con oltre 200 mila morti, magnitudo 9.0 gradi della scala Richter. Lo tsunami aveva avuto una magnitudo di 7.0 gradi della scala interessò il Pacifico, inondando le Midway Island.Il Richter, quello di Messina del 1908, che rase al suolo le città di Messina e Reggio, una magnitudo 7 , quelterremoto più devastante fu quello che colpì nel lo abruzzese del 2009 una magnitudo di 5.8 gradi.

PIAZZA ALIMONDA “DREAMING” segue da p. 28

Così si catalogavano gli abitanti della piazza secondo fantasie e clichés del tutto inventati sempreperò-nell'attesa della novità e dell'imprevisto; che giunse tragicamente: un delitto passionale in piena regola con il ferito a morte che invocava l'aiuto del barista (chiamiamolo così) e che morì fra le sue braccia. Tutti costernati, addolorati: era uno di noi, un po' più grande d'età. Ma subito tale disgrazia assunse un fascino epico proprio dal racconto di chi narrava la vicenda. Anzi il "nostro" bersaglio (perché francamente il lattaio l'eroe dei nostri futili discorsi lo era) anzi lo diventò davvero: venne la stampa, lo fotografò con la

mano sulla maniglia della macchina da caffè e poi a tutti raccontava di quella tragica mattina, ma corredava il suo dire con un'epopea personale (era stato in campo di concentramento tedesco dove faceva il cuoco, anzi Koch,da lui pronunciato con un genovesissimo coegu) e poiché, di là da certi suoi atteggiamenti davvero ridicoli, era scaltro, ad ogni cliente che in quei giorni andava a prendere il caffé chiedeva se lo volevano "corretto" con la narrazione epica oppure no; nel primo caso il prezzo aumentava di 5 lire (35), per chi non l'amava solo 30. Ed anche noi della piazza siamo stati vittime di loschi -si fa per dire-ricatti. Nel '54 la nostra latteria si arricchì di un televisore perché i clienti potessero assistere ai campionati del mondo

di calcio, naturalmente con la consumazione. Tutti gli abitanti delle panchine (solo di fede rossoblù perché in Piazza Alimonda l'ingresso ai blucerchiati non è da sempre permesso, a rischio della loro incolumità) accorsero in latteria disposti a pagare la consumazione con l'acquisto di un leccalecca. E qui per noi giovani senza pensieri se ne presentò uno assai arduo: far durare la consumazione" per 90 minuti più l'intervallo; ovviamente sotto lo sguardo perfidamente indagatore del barista. Era una fatica bestiale. Il nostro Cerbero se ne accorse e, in spregio ai clienti "veri", guardandoci torvo, spense la TV e gridò: Pe quellu ch'ei pagou l'è fin-na troppu .Eravamo al 14°del primo tempo!

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USA PRIMO INTESTINO ARTIFICIALE migliorare la comprensione di alcune malattie proprie dell'intestino. I ricercatori hanno utilizzato staminali pluripotenti embrionali e pluripotenti indotte (ossia cellule adulte "ringiovanite") e, nei prossimi studi, cercheranno di stabilire quale delle due strade permette di ottenere risultati migliori. Ci sono voluti 28 giorni di sviluppo perché l'intestino in provetta fosse completo, esso mostra proprietà identiche a quelle di un intestino "vero". Prima di arrivare alla sperimentazione sull'uomo occorrerà naturalmente altro lavoro, compresi esperimenti sugli animali. L'intestino in provetta può già essere tuttavia utile per poter studiare l'efficacia dei farmaci che proprio attraverso l'intestino vengono assorbiti, senza dover utilizzare "cavie" umane.

di Alberto Tonet Ho letto quest'oggi una notizia davvero sensazionale. I ricercatori del Children's Hospital Medical Center di Cincinnati (USA) hanno creato il primo intestino umano funzionante, partendo da cellule staminali. Dopo i polmoni e il fegato, l'intestino è il terzo organo umano ad essere creato in laboratorio. In futuro ciò potrà portare a "trapianti senza rischio di rigetto" e a

Secondo me se l'intestino artificiale funzionasse sarebbe un grande passo avanti per la scienza e per lo studio delle malattie intestinali. Non è poi così lontano il giorno in cui tutti gli organi potranno essere riprodotti.

SIAMO TUTTI UN PO’ ALIENI di Francesca Passaro

Il famoso scrittore e studioso Zecharia Sitchin è morto lo scorso 9 ottobre. Molte sue teorie sono state smentite, ma una in particolare ha suscitato numerose discussioni. Si tratta di quella sulla nascita dell' Homo Sapiens. Egli sosteneva che ai tempi dell' Homo Erectus alcuni alieni, provenienti dal pianeta Niburu, avessero inserito nel nostro dna 200 dei loro geni. Per dimostrare le sue teorie, lo scrittore svolse alcune indagini, suscitando la disapprovazione degli studiosi. Il perché del disinteresse per i suoi studi, secondo Sitchin era evidente: la sua scoperta avrebbe cambiato la storia e la religione. L'obiettivo degli alieni , secondo lui, sarebbe stato quello di farci diventare loro schiavi, adorandoli come dei. Lo studioso aveva elaborato le sue teorie, traducendo alcune tavolette sumere, su cui aveva trovato le parole "Niburu" e "Anunnaki" che significano rispettivamente "il pianeta del passaggio" e "coloro-che-dal-cielosulla-terra-vennero". Al giorno d'oggi, altri studiosi, sulla scia di Sitchin, parlano degli alieni, cercando teorie alterna!ve per spiegare la nascita dell' uomo.

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PINASCO PICCOLO GRANDE EROE

SOS MONUMENTO QUARTO

di Giulia Pirino. Ha collaborato Giulia Dioguardi di Filippo Airoldi Nel 1860, anno della spedizione dei Mille, Quarto, da dove partirono i Garibaldini, era un piccolo comune. Il suo nome completo era Quarto al Mare, divenne Quarto dei Mille, solo nel 1911, per celebrare Garibaldi e i suoi eroi, che erano in realtà 1089. Allora Quarto, soprattutto all'interno, era ben diversa, da oggi, c'erano frutteti e prati coltivati o adibiti al pascolo, non a caso vi erano diversi produttori di latte. Ma torniamo ai Mille, i garibaldini provenivano soprattutto dalla Lombardia, dal veneto, dalla Liguria e dalla Toscana, la loro età andava dai 18 ai 25 anni, ma c'erano una ventina di adolescenti, quasi tutti bergamaschi(chissà come s'arrabbierebbe il Senatur Bossi se lo sapesse!) e addirittura un undicenne, che seguiva il padre in quell'avventura. Il più vecchio aveva addirittura 69 anni e pare che avesse già partecipato a guerre ai tempi di Napoleone! Come è noto, la sera del 5 maggio 1860 iniziò la spedizione, il piroscafo Piemonte era comandato dallo stesso Garibaldi, mentre il Lombardo aveva al comando il fido Nino Bixio. Tra i garibaldini c'era un mio antenato, Domenico Pinasco, nato a Genova nel 1842, aveva quindi solo 18 anni quando partì per la storica spedizione. Sconfitti i Borboni, i volontari rientrarono nelle rispettive città. Nel 1861, com'è noto, nacque il regno d'Italia. Nel 1863 Domenico andò a vivere con i suoi proprio a Quarto. Da lì partì nel 1866 per combattere in Trentino,tra gli uomini di Garibaldi, durante la terza guerra d'Indipendenza. Conclusa la vita militare, si dedicò alla lavorazione del ferro battuto nel suo laboratorio di fabbro, che aveva aperto sempre a Quarto. Alcune realizzazioni di quel laboratorio, nel quale lavorarono in seguito pure i figli, sono ancor oggi visibili a Genova. Durante la prima guerra mondiale, nel laboratorio furono forgiate ogive per munizioni di piccolo e grande calibro. Domenico morì nel 1929 e fu tumulato nella tomba di famiglia cimitero monumentale di Staglieno Genova.

STROZZI NEWS

Era il 6 maggio 2010 quando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurava il Monumento ai Mille di Quarto, appena restaurato. Di lì a otto mesi, il monumento alle Camicie Rosse è già arrugginito, bruciato dalla salsedine e pieno di escrementi di piccione. Il suono "antipiccione" non ha evidentemente funzionato. Ai fenomeni atmosferici che potevano essere previsti, si aggiungono i vandali, che hanno rotto i lampioni. Come se non bastasse, vi è stato pure un errore incomprensibile del Comune, quello di sistemare delle piante sbagliate, che non possono stare vicine al mare, e che ora sono bruciate dal salino. L'unica parte che si è salvata è la lastra in acciaio inox (che è intaccabile dalle intemperie e dalla salsedine), vi sono incisi i nomi dei 1089 garibaldini che partirono il 5 maggio 1860 dallo scoglio di Quarto, alla volta di Marsala, in Sicilia, Ora, mi domando e dico. E' possibile che dopo otto mesi il monumento che rappresenta il nostro Stato unito sia già deteriorato? Attendo qualche risposta.

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MIA GIORNATA SPECIALE A SAN SIRO di Matteo Airoldi

Si parte alle 10. Sul pullman ci sono gli accompagnatori e due membri di Sky Sport 24. Il viaggio è divertente: si cantano cori, si scherza. Tutti sono vestiti di rossoblu: chi ha una felpa, una maglietta, una sciarpa o un berretto. Arriviamo a Milano alle 12.30 e davanti a noi si staglia, nitida e concreta, l'imponente struttura dello stadio Giuseppe Meazza, detto anche San Siro dal nome del quartiere in cui risiede. Visitiamo il piccolo museo dell'Inter. Vi sono racchiuse maglie, cimeli e coppe. Entriamo allo stadio un'ora e mezza prima dell'inizio dell'atteso incontro nel settore 167, a noi dedicato. Siamo nella curva tra la Sud e i distinti, vicini al campo. Dopo poco arrivano anche i ragazzi dell'Inter e iniziano dei piccoli sfottò: "Chi non salta interista è" o "Chi non salta un genoano è". A noi ragazzi ge-

noani vengono distribuiti delle piccole bandiere rossoblù che sventoliamo. La partita inizia in una bella atmosfera e noi genoani ci carichiamo. Non riusciamo a vedere il bel gol di Palacio perché i funzionari dello stadio ci fanno preparare per entrare in campo. Tra il primo e il secondo tempo facciamo l'ingresso in campo. Rimaniamo tutti senza fiato. Calpestare l'erba di San Siro non è cosa di tutti i giorni. Usciamo e andiamo a goderci (si fa per dire) il secondo tempo. Siamo costretti per cinque volte a farci stonare l'udito dal boato di San Siro. L'unica soddisfazione è vedere, a un secondo dalla fine, il gol all'esodio di Mauro Boselli: cross sul secondo palo e gran bel tuffo dell'argentino. La partita finisce quindi 5-2 per i nerazzurri. Usciamo dopo mezz'ora dallo stadio e saliamo sul pullman. Nonostante la sconfitta, siamo allegri e cantiamo cori sino alla fine sul Genoa ma anche "Autista uno di noi" e "Cameraman uno di noi". L'ultimo coro è quello che ci lascia uscire dal pullman contenti: "Siamo sempre con voi non ti lascerò mai"

AYRTON SENNA MITO DELLO SPORT di Leonardo Murru

In poche righe voglio rendere omaggio ad Ayrton Senna da Silva, uno dei più grandi piloti nella storia della Formula 1, un vero grande dell'automobilismo. Ayrton, nato a San Paolo in Brasile il 21 marzo 1960, si dimostrò un campione assoluto sia in condizioni di terreno asciutto che in caso di pioggia, riuscendo spesso a compiere imprese entusiasmanti. Senna è il pilota che ha totalizzato più pole position, rispetto ai Gran Premi disputati, e il terzo per numero di vittorie di tutti i tempi. Morì nel 1994 in un incidente accaduto al Grand Premio di San Marino. Ayrton Senna è tuttora considerato un mito della formula 1.E’ stato davvero un grande sportivo.

MIRACOLO KUBICA Come è noto, Robert Kubica grande pilota di Formula 1 è ricoverato nell' ospedale specializzato "Santa Corona "di Pietra Ligure, in provincia di Savona. Recentemente il pilota polacco è stato vittima di un terribile incidente nel rally di Andora, in Liguria. Robert aveva perso il controllo della sua Skoda Fabia ed era finito sul guard rail, un pezzo del quale , deformandosi, era entrato nel suo abitacolo, rischiando di trafiggerlo. Il pilota aveva comunque riportato gravi lesioni , soprattutto alla mano, Anno V NUMERO SPECIALE

e perso tantissimo sangue. Per evitare l'amputazione della mano, era stato sottoposto ad un intervento lunghissimo che aveva avuto fortunatamente esito positivo. Nei giorni scorsi è stato nuovamente operato. L'intervento , al piede, alla spalla e all'omero è durato alcune ore. Si spera, grazie alla nuova operazione, che il pilota della Renault possa tornare a correre in Formula 1 di L.M.

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SI’ ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA di Matteo Moretto

Anche noi a casa facciamo la raccolta differenziata. Credo sia veramente utile. Purtroppo tante, troppe famiglie non la pensano così e contribuiscono a rovinare sempre di più l’ambiente. Facendo la raccolta differenziata si riducono notevolmente i rifiuti. A proposito di rifiuti, mi ha molto colpito la vicenda della famiglia inglese che e riuscita a tenere tutti i rifiuti di un anno in un sacchettino, battendo cosi il record mondiale di raccolta differenziata. Problema dei rifiuti a parte, dobbiamo pensare anche ai danni all’ambiente, causati dall'inquinamento provocato dagli scarichi delle auto e delle fabbriche, agli alberi tagliati o bruciati per fare spazio a nuovi edifici, magari abusivi, allo spreco di carta, ,agli scarichi di petrolio. Bisogna combattere l’inquinamento e spingere sempre più gente a praticare la raccolta differenziata, anche multando chi non la pratica..

UN MARE DI PLASTICA

di Paola Pezzi, Francesca Passaro, Caterina Cosenza e Benedetta Schoen

Nei nostri mari c’è sempre più plastica galleggiante. Questo fenomeno è molto dannoso per l’ambiente, perché la plastica in acqua può resistere sino a cento

anni senza deteriorarsi. “Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare (inquinando) anche cento anni? “ si è chiesta Silvia Ricci che fa parte della Plastic Pollution Coalition", che si propone di fermare la proliferazione della plastica. Silvia ha detto di aver preso coscienza del problema della plastica dopo aver letto un articolo su Charles Moore, l’americano che ha scoperto il “continente di plastica”e un libro di Rebecca Hosking, che è riuscita a far bandire dal suo paese i sacchetti di plastica. Anche da noi, di recente, i sacchetti di plastica sono stati messi al bando . Se ne producevano 240 milioni di tonnellate l’anno, metà delle quali per articoli "usa e getta". Bisogna cambiare i nostri comportamenti– ha detto giustamente Silvia Ricci– evitare di usare oggetti di plastica, produrne di meno e gettarne di meno"., altrimenti i nostri mari diventeranno di plastica molto presto.

di Lorenzo Murru

La gloriosa Pompei , con i suoi fantastici resti archeologici non si regge in piedi. L’ex ministro Bondi , dopo l’ultimo drammatico crollo, aveva ribattuto alle osservazioni dei giornalisti che era stata colpa della pioggia. Sarà anche vero. Viene però da pensare che lì piove da oltre 2000 anni e solo adesso viene giù tutto!

Anno IV NUMERO SPECIALE

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GODE SAVE THE KING ANZIAI LAMINORENNI DUCHESSA DI CAMBRIDGEEALBIKOKKA ALCOL AI MINORENNI EALBIKOKKA ALCOL

EALBIKOKKA ALCOL AI MINORENNI

E’ stata la classica favola: la povera (mica tanto) borghese Kate Middleton che sposa il bel principe William, che somiglia alla madre meno che per i capelli. La folla già acclama la Principessa, c’è solo un problema: Kate non è Principessa. Infatti Sua Maestà Britannica ha accordato alla moglie del suo amato nipotino (il quale da bambino aspettava la nonna dietro alle porte di Buckingham Palace armato di pistola ad acqua) solo (si fa per dire) il titolo di Duchessa di Cambridge, Contessa di Strathearn e Baronessa di Carrickfergus, ma non il titolo di Principessa. Dunque la favola è compiuta a metà, ma si potrà completare, ha fatto sapere prontamente Buckingham Palace, quando la Regina morirà e Carlo diventerà Re, William e Kate diventeranno le Loro Altezze Reali il Principe e la Principessa del Galles, e tutti felici e contenti (magari non la Regina). Attualmente, però, a parte la Regina (che ha definito il giorno del matrimonio “strabiliante”), la pià contenta è la scaltra Carol Middleton, la donna che ha scalato le vette della scala sociale britannica: da hostess della British Airways figlia e nipote di minatori, a membro della Famiglia Reale, non c’è che dire!! Ma la vera star della settimana non è stato William, né Kate, né Carol, né Micheal Middleton, né la Regina o il Duca di Edinburgo, la vera star, acclamata da tutti è … Pippa Middleton. Già il popolo britannico sostiene la (mai ufficializzata e addirittura smentita dagli interessati) lovestory tra Pippa e il Principe Harry, il ribelle secondo figlio di Carlo e Diana. Pippa addirittura al matrimonio si è vestita di bianco, oscurando con il suo impressionante fascino la sposa.

ca) arrivano William e Harry (testimone dello sposo) sulla Rolls Royce reale. Big Willy (come viene affettuosamente chiamato il Principe da Kate per la sua altezza) è molto elegante nella sua divisa da Colonnello (titolo regalatogli dalla nonnina) delle Irish Guard. Giacca rossa con fascia e placca dell’Ordine della Giarrettiera, il più importante ordine cavalleresco britannico, pantaloni neri con doppia fascia dorata e cappello nero con la visiera a bande d’oro. Un po’ meno sobrio ed elegante il fratello, Harry, con la divisa nera della Fanteria di Sua Maestà Britannica e tre medaglie. Il nonno, il Principe consorte Filippo, nonché Duca di Edinburgo, ha la divisa da Fiel Marshal delle Irish Guard. Il povero quasi novantenne è sommerso dalle medaglie, ma sorprendentemente non usa bastone o cose simili. La nonna, invece, la Regina, è impeccabilmente perfetta nel suo vestino e cappellino giallo canarino, vicino a lei la sgraziata seconda moglia di Carlo, Camilla Parker Bowles, Duchessa di Cornovaglia. Stupenda Kate, indescrivibile… Molta gente si lamentava delle 50′000 sterline fatte spendere dalla neo-Duchessa per abbellire l’Abbazia di Westminster, ma quegli otto aceri danno un tocco di classe non da poco. Durante la funzione Harry si sforza non poco di non ridere, e il risultato e un mezzo sorrisetto ironico non particolarmente intelligente. Molto deluse le 500′000 persone presenti ai piedi di Buckingham Palace ad aspettare il bacio, gli sposi non si sono certo sprecati, il più lungo dei due baci è stato di 1 secondo e 8 millesimi (non li ho cronometrati io, l’ho letto sui giornali).

Ma ora parliamo del giorno delle nozze vero e proprio. Insomma, c’è chi già vuole Kate subito Regina, ma Il gran giorno è venerdì 29, dopo che tutti gli ospiti io mi trattengo, dunque… God Save Kate, anzi, la si sono seduti (tra essi Elton John con un orripilante Duchessa di Cambridge!! gilet giallo, Beckham, con il tight con il colletto alzato e la medaglia dell’OBE conferita da Sua Maestà in persone messa dal bavero sbagliato della giac-

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INTERVISTA IMMAGINARIA A DANTE ALIGHIERI di Matteo Airoldi

Non riesco a dormire. Mi rigiro nel letto, senza trovare la posizione adatta. Poi, tutto a un tratto, comincio a chiudere gli occhi e mi addormento. Mi risveglio subito. Devo ricominciare tutto da capo. Però c’è qualcosa di strano. Il letto non è più confortevole come il mio. Il materasso è duro. Provo a chiamare mio fratello. Non risponde nessuno. Mi alzo spaventatissimo. “Mi sono cacciato in un bel guaio” penso col fiato corto. Non capisco dove mi trovo. E’ tutto buio. Mi aggiro nel palazzo (credo che sia un palazzo perché i miei passi rimbombano fino a molto lontano), ma non vedo luci. Dopo qualche minuto scorgo una flebile luce che filtra da una porta in legno. Avvicino la mano alla maniglia… spingo…la porta cigola sinistramente. “Chi disturba la mia sublime scrittura?”. Mi faccio avanti. “Voi siete un nobile forestiero,un normale viandante o-e qui fece una smorfia-un comune bandito?” La persona che ha parlato è

seduta su una sedia e ha in mano una piuma che intinge regolarmente in una boccia d’inchiostro. L’uomo ha un aspetto assolutamente singolare. E’ vestito di rosso ed ha un mantello, sempre rosso, sulle spalle. Non sembra essere molto in salute quell’uomo. E’ curvo, ha i capelli nerissimi e molto crespi. Ma quello che più mi colpisce è il naso. Lungo, aquilino, con una gobba che fa capolino in cima. Sembra più il becco di un rapace che il naso di un uomo. “Sono arrivato qui per caso” rispondo io alla sua precedente domanda. “Parlate un volgare ambiguo assai” esclama l’uomo. “Il mio nome è Dante Alighieri”. Mi trattengo a fatica dallo svenimento e mi si azzera la salivazione. Dante Alighieri…no…non è possibile…è impensabile. Ho un attimo di sbandamento. Dante sembra notarlo. “Che cosa vi accade? E’ forse qualche malattia che vi perseguita?” “Non è niente” rispondo emozionato. Mi faccio coraggio: “Posso intervistarvi?” “Cosa significa codesto verbo?” Mi correggo :”Posso farvi delle domande?” “Ah! Ho capito! Volete porgermi delle questioni. Sì, dopotutto ero famoso assai quando avevo casa nell’ingrata, ma amata Firenze” Comincio subito: ” Cosa state scrivendo?” “Intendete questo?- e alza il foglio su cui sta scrivendo- Un libretto minu-

scolo assai.– sorrise ironicamente- Darò ad esso il nominativo di ‘Commedia’ “Mi potete parlare della vostra vita?” dissi io. “Essa è ardua e ria. Vivevo a Firenze, ma sono stao cacciato dall’uomo più brutal del mondo odierno: il papa Bonifacio VIII, aiutato da lo francese. Da allora sono stato in tante città de lo paese in cui vivevamo, viviamo e vivremo ancora.”Cosa ne pensate di Genova?” Dante sfoglia le pagine del suo scritto e ne tira fuori una. Leggo: “Ah genovesi, uomini diversi d’ogni costume e pien d’ogni magagna, perché non siete voi nel mondo spersi?” “Mi par d’esser stato eloquenteesclama Dante-o forse erro?” Mi viene la voglia di prenderlo a schiaffi ma mi trattengo. Dante continua a parlare della sua vita e della Commedia (o meglio, Divina Commedia)e mi fa leggere alcuni versi (che in realtà già conoscevo) di quest’ultima. Per stupire il poeta, gli dico che sono in grado di imparare a memoria alla prima lettura i versi in cui parla di Ulisse. Dante mi dice: “Non ci credo, neanche se il mio corpo cadesse come corpo morto cade” Io, che già li conosco, comincio a recitare. Dante rimane a bocca aperta. Sta per diventare giorno. Devo salutare Dante…possono scoprirmi i signori di Ravenna. In quell’istante mi risveglio.

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HORROR CHE PASSIONE !

Gli alunni della I B, sotto la guida della prof.ssa Vernizzi hanno inventato, per un’attività in collaborazione con la Biblioteca Brocchi, alcuni racconti Horror a coppie , tutti molto carini. Per ragioni di spazio, ne riportiamo solo uno, brevissimo, sotto questo articolo. Ecco i titoli degli altri racconti , i rispettivi autori e un cenno al testo..

“La strana bambola” di Giorgia Ruta e Ma eo Oliveri è la storia di una ragazza di nome Jasmine, che, rimasta sola in casa, vede davan! a sé una strana bambola uscita lentamente dallo schermo del pc, mentre la ragazza consultava un sito dedicato all'horror. Le conseguenze saranno dramma!che. Le!zia Mazzarello, con Luca Orio , in "La sorella fantasma" parlano di una bambina preda di strani sogni, che la spaventano. Solo alla fine Isabel capisce che l'unico modo per vedere la sorella lontana è abbandonarsi a quegli incubi , in cui ricorre sempre la figura della sorella. "Annibal locust" scri o da Alessandro Pozzo con Ma eo Zito, parla di alcune terribili locuste, fru o di un esperimento gene!co, che iniziarono a divorare uomini e animali. Ma eo Briata con Giulio Schoen hanno invece scri o "I mostri di Booxville" la vicenda di due bambini gemelli rimas! orfani ,dopo che alcuni lupi mannari, in realtà creature mutan! metà uomo e metà lupo, erano entra! in casa loro e ne avevano divorato i genitori.Viola Minutoli e Elio Ferlazzo in "Il Castello misterioso"parlano di una gita scolas!ca da incubo ai Castelli della Loira. segue a p.59

ORRORE IN MONTAGNA so, dietro gli altri. Spaccarono anche i vetri. Eravamo circondati! Volevano ucciderci. Se ora posso raccontare quanto è successo è solo grazie In meno di quattro ore eravamo arrivati alla baita, ac- al camino ardente. Senza di esso, quella notte, sarebbe cendemmo il camino. stata una vera strage. Alessandro chiese “perché non andiamo fuori a fare dei pupazzi di neve?” dicemmo "Ok” dicemmo io e Matteo. Costruimmo tantissimi pupazzi di neve, Matteo, preoccupato, osservò: “Mettono un po’ d’ inquietudine” e Alessandro “Sì, sembrano veri”. “Sciocchezze- dissi io- , piuttosto andiamoci a mangiare una pizza”. Dopo aver mangiato, ritornammo alla baita. Erano già le undici e trenta per cui andammo a dormire. Dopo un po’ fummo svegliato da un rumore assordante: Tac Tac Tac Tac. Accendemmo la luce. Un colpo d’ascia aveva sfondato la porta. Davanti a noi un pupazzo di neve, minacciodi Giorgio Ruggieri con Francesca Marzulli

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STROZZI NEWS PREMIATO A SIENA

di Francesca Passaro Il giorno 20 ottobre noi della redazione di Strozzi News ci siamo recati a Siena per ricevere il premio “Regiornalando” in rappresentanza della Liguria. All’arrivo in città, abbiamo raggiunto la Basilica di San Domenico, presso la quale si trovava la nostra guida. La Basilica è molto spoglia, infatti non contiene elementi architettonici appariscenti. Ci sono però le reliquie di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa. Ci è stato detto che la Santa fu il primo dottore della Chiesa.. Nella chiesa erano presenti anche le bandiere delle varie Contrade. Le Contrade sono come dei quartieri sempre in competizione fra loro. Ognuna è caratterizzata da una fontana, per battezzare i nuovi nati, che da quel momento apparterranno per sempre a quella Contrada, una stalla , che è il luogo in cui viene accolto il cavallo nei giorni che precedono il Palio, e un proprio stemma. Il palio, ci ha detto la guida, si svolge a lu-

Il giornale scolastico "Strozzi News", dello scorso anno alla cui redazione avevano partecipato le classi I B, II B e II G della sede e III D e III E di via Era e alunni della sezione ospedaliera del Gaslini, sotto la guida dei proff. Braggion,coordinatore del progetto “Giornale a scuola”, Caivano, Cavallin, Demicheli, Gasparini, Vazzoler, si è aggiudicato, ex equo con altre sei scuole italiane, il concorso nazionale “Regiornalando”. Gli altri giornali scolastici premiati, sono stati :“ La Tribù di Domodossola, per il Piemonte, l'Ottavorigo dell'ITS Righi di Napoli, per la Campania, Il Foglio del Foglia del comprensivo A.Frank di Montecalvo in Foglia, per Anno IV NUMERO SPECIALE

glio e agosto, alle 10 contrade sorteggiate viene assegnato un cavallo, per il confronto che si svolgerà in Piazza del Campo. Il vincitore ha diritto a una somma in denaro e a un ...ciuccio, simbolo di rinascita. Quelli della Contrada che non vince da più tempo devono portare una cuffia da nonna. Successivamente abbiamo raggiunto il Duomo, che è davvero magnifico. Abbiamo ammirato la facciata in marmi policromi con una ricca decorazione scultorea. Abbiamo visto inoltre quel che rimane del cosiddetto “Duomo nuovo” che non fu terminato a causa della peste nera. Arrivati in Piazza del Campo, la cui prima costruzione risale al Duecento, abbiamo subito notato la sua forma semicircolare simile alla valva di una conchiglia e il Palazzo Comunale con la Torre del Mangia...chiamata così perché “mangiava il denaro” . La guida, prima di congedarsi da noi ci ha fatto notare la cosiddetta Fonte Gaia al centro della Piazza.. Dopo aver mangiato qualcosa, siamo andati all’Auditorium del Monte dei Paschi per la premiazione di Strozzi News. Erano presenti il Direttore della rivista Okay, un alto dirigente del Monte dei Paschi, il presidente dell’associazione OSA che ha organizzato l’evento, il Sindaco di Piancastagnaio e un assessore del Comune di Siena. C’erano anche alcuni cestisti della Mens Sana di basket, ai quali abbiamo fatto molte domande e chiesto gli autografi, mentre i calciatori del Siena, che avrebbero dovuto premiarci, sono arrivati con un certo ritardo. Oltre a noi c’erano altre sei scuole provenienti da tutta Italia.

le Marche, “La Scuola in Edizione Speciale” dell'Istituto Comprensivo G. Marconi, di Rapolano, in provincia di Siena, per la Toscana, Il Forno dell'I.I.S. Isa Conti Eller Vainicher, per la Sicilia e “Delibero@informa” dell' Itc Libero De Libero di Fondi, in provincia di Latina, per il Lazio. Ha presentato la manifestazione Roberto Alborghetti, direttore del mensile Okay. Erano presenti il responsabile comunicazione del Monte dei Paschi, l'assessore all'istruzione della provincia di Siena, il prof. Cirocco dell'associazione OSA, il sindaco del comune di Piancastagnaio, alcuni calciatori del Siena Calcio e cestisti della Mens Sana di Basket. Pagina 51


UN BUON FESTIVAL di Filippo Airoldi

che non aveva voglia di farsi interrogare, ma vabbè!

pendo monologo sull'inno d'Italia, inutile però l'entrata a cavallo. Compenso: € 500.000 Carinissime le canzoni di Lu- (€250.000 a Benigni e l'altra ca & Paolo, soprattutto "Ti metà all'Associazione che geSputtenerò", brano che ha fat- stisce la sua immagine) to molto arrabbiare il premier (si dice che il Giornale abbia - Monica Bellucci, l'attrice orgià un dossier pieno di foto e mai italo-francese è riuscita ad intercettazioni su Luca e Pao- ammaliare anche Gianni Molo). Carina anche la canzone randi, che è andato letteralbasata sulle note della canzo- mente in estasi. Per 1/4 d'ora ne di Gianni Morandi "Uno su di intervista è stata pagato € Mille ce la fa", ribattezzata dai 300.000 ( a me basterebbe stadue comici "L'Opposizione",. re un minuto a Sanremo, visti i compensi!). Bella anche l'ultima canzone dei conduttori de "Le Iene" -Robert De Niro, il celebre atche dice su Belen "Grazie Be- tore americano aveva tanta len, per la tua grinta, che tu sia voglia di farsi intervistare incinta, oppure no.... Dillo a quanta ne ho io di farmi interCorona, non sei solo bona, ma rogare in geometria. Imbarazuna scienziata, in confronto a zanti le domande speranzose lui!!", giusto! di Morandi (ad esempio: "Come è stato baciarsi con la Terminate queste divagazioni Bellucci?").Compenso per 10 sulla troupe di Sanremo 2011, minuti: € 0, ma un jet privato dedicherò ancora due righe che lo portasse dalla Califoragli ospiti ( e ai loro compen- nia all'aeroporto di Genova ( si). secondo le mie informazioni - Roberto Benigni, il celebre circa € 200.000).

Ricordo che l'anno scorso avevo scritto un articolo piuttosto critico sul Festival di Sanremo, condotto da Antonella Clerici, soprattutto esprimendo il mio personale disappunto sul vincitore, il finalista di "Amici" (il talent di Maria De Filippi) Valerio Scanu. Quest'anno, invece, posso ammettere solo una lieve delusione, relativa al conduttore Gianni Morandi . Hanno dato un tocco di ironia al Festival Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu e un tocco (non solo un tocco) di bellezza Belen e Elisabetta Canalis. La scena di Morandi con la mitica attrice Monica Bellucci è stata a dir poco imbarazzan- attore/regista/comico e altro te e Robert De Niro era chiaro ancora , si è esibito in uno stu-

segue a p. 63

Grande successo della mostra “Noi ci abbiamo provato..." ,che raccoglie gli elaborati eseguiti dai ragazzi su cartone telato e carte, con tempera, raffiguranti riproduzioni e interpretazioni personali di alcuni quadri di artisti famosi, da Caravaggio a Warhol, taluni dei quali con effetti tridimensionali. allestita presso la palestra T.N.T , in via degli Albanesi. All’inaugurazione il 3 maggio erano presenti il Dirigente scolastico, genitori e insegnanti . La mostra è stata allestita presso la palestra T.N.T , in via degli Albanesi, vicino alla Chiesa di San Giovanni Battista di Quarto. prof.ssa Nazarena Pacini

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INCONTRO CON VITTORIO DE BENEDICTIS di Filippo Airoldi

Posso dire che la redazione di Strozzi News si è avvalsa sempre della competenza di ottimi giornalisti. Quest’anno siamo stati davvero felici di avere con noi Vittorio De Benedictis, un giornalista con un bagaglio di conoscenze davvero invidiabile, capace di occuparsi nel corso degli anni sia di sport che di politica. De Benedictis ha, infatti, cominciato la sua carriera come telecronista e radiocronista di calcio. Con il tempo è passato prima alla cronaca e poi al settore politico, attualmente si occupa in modo prioritario proprio di politica. Il caporedattore del Secolo ci ha fatto subito un’ottima impressione per la sua preparazione e la capacità di farsi capire. Ha portato a scuola quattro giornali diversi: “Il Secolo, Repubblica, Il Giornale e il Fatto Quotidiano, per mostrarci i diversi modi di fare giornalismo e far cenno anche ai differenti schieramenti politici che possono stare dietro a un giornale che non sia, come il Secolo XIX, indipendente. Giusto il giorno prima il Presidente del Consiglio aveva sostenuto che il Premier dovrebbe avere più poteri, rispetto a oggi, mentre il Presidente della Repubblica dovrebbe averne meno. Tutti e quattro i giornali hanno dato spazio all’esternazione. Ma con qualche differenza. La notizia principale era infatti questa solo per tre dei quattro quotidiani, mentre il quarto, il Giornale preferiva attaccare anche quel giorno gli avversari politici del Premier. Il Dottor De Benedictis, su richiesta di un nostro redattore, Matteo Moretto, ci ha raccontato quale strada è meglio percorrere per diventare giornaliste. Pare che le cose, rispetto al passato siano migliorate. Mentre prima era fondamentale conoscere qualcuno nell’ambiente, ora viene valutato molto il merito e il fatto di aver frequentato una scuola di giornalismo. In Italia ve sono ben 11. Un altro argomento che abbiamo affrontato, questa volta su richiesta di un’alunna di via Vecchi, Shari Gioia, è stato quello della privacy dei personaggi importanti. Su richiesta del giornali-

sta, molti tra noi hanno espresso le proprie considerazioni sull’argomento, alcuni sostenendo che ci dovrebbe essere maggiore rispetto della privacy anche dei personaggi importanti, come Berlusconi, altri l’opinione contraria. De Benedictis ha mostrato una correttezza esemplare, secondo me, si è infatti espresso sull’argomento solo alla fine, per non influenzare i nostri ragionamenti. Secondo me un atteggiamento del genere è segno di grandissima correttezza e professionalità. Abbiamo posto in seguito moltissime altre domande. Alla fine, come tradizione, abbiamo letto alcuni articoli che sono stati pubblicati su questo giornale, tra essi la mia lettera al Premier sulla scuola e un articolo sul progetto “Genova per Noi” di via Vecchi. Il professor Braggion e il dott. De Benedictis, prima di chiudere l’incontro, ci hanno promesso di far venire anche quest’anno un ospite importante, per la presentazione al Gaslini. Per la cronaca negli anni passati sono intervenuti, dal 2006 al 2010 l’allenatore Novellino, l’arbitro Farina, il presidente della provincia Repetto e il Sindaco Vincenzi

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ADOLESCENTI D’OGGI VALORI E DISVALORI di Alessia Giannoni

L’adolescenza, si sa, è una fase molto critica nella vita di un ragazzo e di una ragazza. Si cambia, si matura e si hanno molte più responsabilità. A volte mi domando se i giovani d’oggi siano davvero così diversi da quelli di un po’ di anni fa. Ripensandoci ora, mi sento di dire di sì. Quante volte noi giovani ci siamo sentiti dire da genitori e parenti frasi del tipo”Noi non avevamo tutte le libertà che avete voi adesso” Anche se a noi non piace sentirci dire queste cose, in fondo sappiamo benissimo che hanno ragione. Oggi tutto è accelerato . A dodici anni alcuni iniziano a fumare e a tredici-quattordici a scoprire l’alcol. Non ci sono più tabù. Certi ragazzi si divertono a fare delle imprudenze, come attraversare i binari in prossimità dell’arrivo del treno o darsi fuoco con gli amici, magari solo per mettere il video su You Tube . Costoro non si rendono conto della gravità dei loro gesti, ma soprattutto non capiscono che con certe azioni potrebbero mettere a rischio la loro vita e quella degli altri. Io penso che i loro comportamenti siano influenzati dalla continua presenza in televisione di programmi diseducativi che “invogliano " i ragazzini a queste trasgressioni. Per i giovani d’oggi è anche molto importante far parte di un gruppo che, a volte, può costituire una seconda famiglia, con cui condividere divertimenti ed esperienze, per non sentirsi soli. Al giorno d’oggi se non si possiedono certe

caratteristiche particolari, ovvero vestiti firmati, piercing e quant’altro, insomma se non si è persone”popolari” si viene etichettati come “sfigati”ed emarginati. Ciò rafforza nei ragazzi la convinzione che “apparire “sia molto più importante che “essere” . Un’altra caratteristica della gioventù d’oggi è la dipendenza da internet: alcuni di loro trascorrono la maggior parte della loro giornata su Social Network, come Facebook, My Space, Netlog e Messenger….per tenersi aggiornati in fatto di “gossip”, per chattare con i propri amici, per scambiarsi foto. Senza voler esaltare la rete, penso che con l’invenzione di Internet sia avvenuta una trasformazione tecnologica enorme, che consente a ciascuno di trovare molteplici informazioni, riguardanti qualsiasi ambito: dalla politica, alla cultura, dalla moda, alle serie tivù.Alcuni ragazzi si creano, però, una “vita virtuale” su internet , estraniandosi dalla realtà. Preferiscono stare in casa davanti al computer, piuttosto che uscire a prendere un gelato con gli amici. Secondo me, devono fare attenzione, perché Internet può trasformarsi anche in qualcosa di pericoloso. Basti pensare a tutte quelle ragazzine cadute nelle “trappole” dei maniaci in rete. In considerazione di tutto ciò, è bene usare Internet, ma con moderazione e attenzione. Molte volte la nostra generazione è stata definita”Gioventù bruciata”, ma io credo che la definizione sia valida solo per una parte di giovani.. Fortunatamente esistono ancora tanti ragazzini che coltivano delle passioni, come ad esempio quella per lo sport, che si pongono degli obiettivi e cercano, nonostante la giovane età, di realizzarli. Giovani che non “bruciano le tappe solo per seguire la massa, ma mantengono i propri ideali. Personalmente sono dell’idea che sia meglio essere definiti “secchioni2 o “sfigati” piuttosto che cedere alle trasgressioni, solo per farsi notare o per sentirsi qualcuno. Bisogna ricordarsi che la cosa migliore è rimanere se stessi in qualsiasi situazione.

La ventiquattrenne Stefani Joanne Angelina Germanotta, nota col nome di Lady Gaga, ha raccontato al quotidiano Guardian di non aver passato un'adolescenza spensierata e felice. Al contrario, la cantante di origini italiane ha confessato di aver trascorso sui banchi di scuola gli anni più tormentati della sua vita e di essere stata più volte vittima di scherzi di pessimo gusto da parte dei suoi coetanei. A 14 anni, dopo essere stata insultata, venne addirittura gettata in un cassonetto della spazzatura da tre compagni bulli , mentre le ragazze ridevano, "Il bullismo– ha aggiunto- rimane veramente con te per tutta la tua vita... davvero non va mai via...queste cose ti perseguitano nella vita ". Pagina 54


DIARIO DALLA RIVOLUZIONE di Francesca Passaro

Se embre 1793 Oggi inizio a scrivere questa pagina di diario per raccontare ciò che sta succedendo inel nostro amato Paese, la Francia. Sono la moglie di un rivoluzionario montagnardo, che fa parte della Convenzione nazionale, il primo parlamento eletto dal popolo, e sta lottando con tanti altri per dare davvero l'uguaglianza a tutti i cittadini. Qualche mese fa fa la Convenzione ha condannato a morte e ghigliottinato il nostro re Luigi XVI per tradimento. Personalmente sono contenta di questa condanna, anche perché sono stata una delle donne del popolo di Parigi che nell'ottobre dell'89, per protesta, ha marciato su Versailles. RIcordo ancora con emozione, fino alle lacrime, i bei tempi in cui fu proclamata l'Assemblea Nazionale, destinata a rappresentare tutti noi francesi e il giuramento della Pallacorda, con la promessa di dare alla Francia una Costituzione. I tempi stavano cambiando, per fortuna. Da poco , però, ha preso il potere un certo Robespierre, entrato nel Comita-

to di Salute pubblica lo scorso 27 luglio. Non me ne intendo molto di politica, anche perché mio marito non è un gran chiacchierone, ma ho sentito dire che quell’uomo assieme a qualche bella riforma, come favorire la libertà di insegnamento, sta facendo uccidere tanti uomini e donne, giudicandoli sommariamente, senza difesa né testimoni, anche tanti rivoluzionari sono stati giustiziati. Ha imprigionato anche la mia amica Olympe de Gouges perché lo aveva attaccato per l’uccisione del re. A proposito di Olympe, non mi piace la nuova Costituzione perché non dà molti diritti a noi donne. A poco sono dunque servite le proteste di tante di noi, come Olympe, che aveva pubblicato la (mai considerata ) dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Mio marito mi ha raccontato una cosa che mi ha colpito, che nella Convenzione nazionale quelli più favorevoli all’uguaglianza tra i cittadini, come mio marito, siedono a sinistra, gli altri a destra. Vorrei tanto che il nostro Paese diventasse come gli Stati Uniti d’America, che negli anni scorsi hanno proclamato una giusta Costituzione, mi piacerebbe però che essa desse molti diritti anche a noi donne. Spero che questo periodo che qualcuno qui in Francia chiama del Terrore finisca presto, perché sono seriamente preoccupata per la mia famiglia e per le persone che conosco, come la povera Olympe..

UNA GRANDE SCHIAVONE di Matteo Airoldi

Francesca Schiavone gareggia sempre ad alti livelli\. Dopo il successo dell'anno scorso al Roland Garros ci ha fatto sognare all'Australian

Open, dove la nostra tennista è riuscita ad arrivare ai quarti di finale del torneo del Grande Slam battendo negli ottavi un osso duro come la Kuznetsova, ora numero 23 al mondo ma in passato numero 2 . La partita era stata da record, come durata, oltre quattro ore e mezza, per un risultato finale di 6-3 1-6 16-14. Grazie a questa splendida vittoria la "Schiavo" (così la chiamano confidenzialmente) è passata da numero 7 al mondo a numero 4 (record assoluto italiano femminile). Nella partita successiva Francesca ha però , purtroppo, dovuto scontrarsi con la prima giocatrice al mondo: Caroline Wozniacki. Sarebbe servita un’altra grande impresa. E Francesca la stava compiendo, aveva infatti vinto i primi due set : 63 3-1, ma ha poi ceduto alla rimonta dell’avversaria.

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GUELEZIONI DEL PARLAMENTINO DEI RAGAZZI TALE di Irene Casagrande, Emanuele Pastorino, Elena Pietrasanta

Martedì 15 marzo le classi seconde di via Vecchi, 2A e 2G di via Era si sono riunite nella sede del Consiglio di Circoscrizione IX Levante per assistere alla presentazione dei programmi dei candidati a Presidente della Circoscrizione dei ragazzi IX Levante. Erano presenti: il presidente del Municipio IX Levante, dottor Carleo ed altri assessori. Il dottor Carleo ci ha spiegato brevemente di cosa si occupa il municipio e di come sia importante darsi da fare per il nostro territorio. Al termine del suo discorso ha lasciato la parola ai novelli candidati, già eletti tra una rosa di candidati che si erano presentati ad una prima votazione il giorno 8 marzo dove, sia in via Era che in via Vecchi, di fronte ad una platea di compagni anche delle classi prime avevano presentato i loro programmi ed annunciato i loro slogan di impegno. Per via Era risulta eletto assessore Airoldi Filippo mentre per via Vecchi Gaggero Daniele, Gandolfo Andrea, Visconti Oscar e Gioia Shari. I consiglieri eletti sono : Carlini Emanuele, Casagrande Irene, Fagni Alice, Libreri Simone, Montaldo Francesco, Pietrasanta Elena per via Era e Caprini Federico, Casareto Alessia, D'Elia Ilaria, Fecit Arianna, Fiocchi Eleonora, Formisano Alessandro, Lucaccini Davide, Lupinacci Alice, Massone Alessandro, Nicoletta Stefano, Pelazza valentina, Perri Andrea, Salamone Mattia, Sponta Daniele,

sostituito in seguito, causa trasferimento, da Filippo Schiaffino. Oggi, i nostri assessori si sfidano per la “poltrona” di Presidente! Dopo aver presentato brevemente i loro programmi, che riguardano il miglioramento degli spazi pubblici e verdi della nostra circoscrizione nonché una maggiore attenzione allo sport, al sociale si presentano per la scelta definitiva: chi sarà il Presidente dei ragazzi? Mentre i nostri candidati parlano al pubblico, i giornalisti Canelli Matteo, Ierardi Carola, Orlando Sofia, Schiaffino Filippo attentamente ascoltano e prendono appunti per il loro articolo. Si passa, quindi alla votazione finale. Tutti i futuri consiglieri hanno espresso il loro voto su un foglietto, in modo segreto. La maggior parte dei ragazzi ha votato Filippo Airoldi della classe 2 A, di via Era; Filippo, che è anche direttore di Strozzi News è quindi diventato Presidente. Il nuovo presidente ha dato mandato agli altri candidati , divenuti assessori, di occuparsi delle diverse commissioni di lavoro, individuate in : sport, sociale, scuola,ecc. I consiglieri hanno scelto a quale commissione iscriversi, ma ovviamente altri consiglieri volontari sono stati ben accetti. Al termine di questa giornata, riflettendo su tutto il percorso che abbiamo intrapreso per giungere a questo risultato abbiamo capito che aver cura e occuparsi del territorio in cui viviamo è importante e necessario e che, unendo le nostre forze possiamo cambiare e migliorare il quartiere, la città in cui viviamo. Un primo importante risultato della commissione cultura/ sociale è l’avvio di un’ attività di volontariato con gli anziani del centro Don Orione con partenza nei prossimi giorni.

Segnaliamo al Comune e alla Circoscrizione la pericolosità per i pedoni di viale Cembrano, a Sturla, a partire dalla curva che da via Antica Romana immette nella via citata sino alla fine della via. Non essendoci nella via marciapiedi, le linee bianche indicanti lo spazio pedonale dovrebbero essere tracciate in modo chiaro e non lo sono da tempo. Di fronte alla sede delle Poste vengono lasciate auto in sosta, che rendono pericoloso il transito dei pedoni. E' importante intervenire essendo zona ad alta frequentazione, anche per la presenza di scuole nella vicina via Era, tra cui la nostra.

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DISCORSO DEL RE QUASI UN TRIONFO a cura di Filippo Airoldi

pubblico. Il cast è stupendo:

Con qua ro Oscar «pesan!» Il discorso del re ha vinto l’ o antatreesima edizione degli Academy Awards: miglior film, miglior regia, miglior a ore ( Colin Firth) e miglior sceneggiatura originale. Gli altri gli si sono divisi altri premi: miglior a rice al Cigno nero (Natalie Portman), i due non protagonis! a The Fighter (Melissa Leo e Chris!an Bale), sceneggiatura non originale, montaggio e colonna sonora a The Social Network. Ecco la recensione che ho fa o, prima che fossero assegna! gli Oscar.

Colin Firth, fresco fresco della sua stella su Walk of Fame di Hollywood, è straordinario nei panni di Re Giorgio Vi. Helena Bonham Carter, nei panni della Regina Elisabetta, la regina Madre Geoffrey Rush, nella veste del logopedista australiano Lionel Logue, che ha curato il futuro Re.Guy Pearce, nel ruolo di Re Edoardo VIII, imitato alla perfezione,.Michael Gambon, si è invece immedesimato perfettamente nel ruolo di Re Giorgio .Eve Best è molto simile a Wallis Simpson. Timothy Spall, nel ruolo , nel contesto del film irrilevante, di Winston Churcill La storia è nota. Racconta di come il logopedista Lionel Logue, di origine australiana, riesca a curare una grave forma di balbuzie di Bertie, Duca di York, secondogenito di re Giorgio V, futuro Re, costretto suo malgrado a parlare in pubblico e ai microfoni della radio. Salito al trono col nome di Giorgio VI, dopo l'abdicazione del fratello, egli riuscirà a pronunciare correttamente le parole del suo discorso più bello, che ispirerà la lotta alla Germania nazista.

La colonna sonora è stupenda, l'andante con moto della Sinfonia n°7 di Beethoven e l'adagio del Il Discorso del Re diretto da Tom Hooper sembra non volersi fermare, con i 5 British Indipendent Film Concerto n°5 per pianoforte sempre di Beethoven. Awards,1 Toronto International Film Festival , le 7 candidature al Golden Globe e, dulcis in fundo , per fare l'en plein, le 12 candidature all'Oscar e i quattro Oscar vinti.. Il film, che ho visto con grande interesse , è stato sicuramente uno dei più apprezzati dalla critica e dal

Grande successo anche quest’anno per il progetto della Strozzi “Viaggio nel Cinema” giunto alla seconda edizione e coordinato dal prof. Braggion con la collaborazione della prof. Delorenzi. Sono state proiettate le sequenze di tre film: “Il Sorpasso” di Dino Risi, ‘500 di Robbiano, Zinzirian e Vignolo e Gran Torino di Clint Eastwood . Il tema di quest’anno, presente nei tre film, è quello dell’auto...italiana naturalmente! A giugno, molto atteso, interverrà a scuola il regista e professore di cinema Giovanni Robbiano, per parlarci del suo e degli altri film del progetto.

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PORTE E ARMADI D’AUTORE Si è concluso ad aprile il corso extracurricolare di Arte"Porte e armadi d’autore”" tenuto dalla prof.ssa Pacini nei plessi di via Era e via Vecchi della secondaria di I grado Bernardo Strozzi. I ragazzi, che erano divisi in due gruppi: Alpi, Gioia, Marinas, Piana, Ravo e Rissotto in via Vecchi; Cappato, Gualco, Piana,Scuto e Zazzano in via Era, hanno lavorato con incredibile entusiasmo e attenta osservazione, riproducendo, con estrema fedeltà quadri di importanti artisti dell'800 e '900(Van Gogh, Modigliani, Signac,Cezanne, Carrà ) su sei armadi dei due plessi. I risultati sono stati davvero sorprendente. Complimenti!

LA CONSEGNA DEL TRICOLORE ALLA COMMENDA La notizia è tutto forché una news, avremmo desiderato parlare di questo evento lo scorso anno, ma, per ragioni di tempo e spazio, lo facciamo su Strozzi News di quest'anno. La data è quella del 7 aprile 2010, quando abbiamo ricevuto la bandiera tricolore dono dei Lions Club. Insieme a noi c’erano molti altri istituti e organizzazioni. A rappresentare la nostra scuola, la Bernardo Strozzi, eravamo due ragazzi per ogni classe della sezione C: per la 1° eravamo presenti noi due: Valentina Viganego ed Luca Miscioscia, per la 2° c’erano Francesco Rollando e Emma Arnulfo mentre per la 3° c’erano Caterina Reggio e Francesco Tigoli. Siamo stati accompagnati dalla professoressa Adele Bitritto. La consegna è durata 2 ore e mezza, dalle 9:00 alle 11:30. La foto in alto è stata tratta da un articolo su una rivista; è stata scelta tra altre 33. Il luogo della cerimonia era la Commenda di San Giovanni di Prè un edificio di culto di Genova situato in piazza della Commenda, nel quartiere di Pré, vicino alla stazione ferroviaria di Principe. Dopo l'evento l’abbiamo visitata assieme ad una guida che ci ha parlato della

storia e architettura di quell'edificio. A mezzogiorno ci è stato offerto un rinfresco. Durante la cerimonia c’erano molte persone tra cui l’IPDG Roberto Linke, in rappresentanza del governatore Aldo Vaccarone, il PDG Giancarlo Sartoris, il PDG Maurizio Segala di San Gallo, il PDG Michele Cipriani, i presidenti di circoscrizione Euro Pensa e Giuseppe Buffa, oltre ad un nutrito numero di Officiers Distrettuali, Presidenti e Soci di Club. Per le Autorità militari erano presenti il Generale di Brigata Piercorrado Meano, il Tenente Colonnello D’Agostino in rappresentanza del Generale Scoppa, comandante dei Carabinieri della Liguria e del Colonnello Micale, Comandante Provinciale dei Carabinieri Liguria. Il Sindaco di Genova era rappresentato dall’Avv. Giorgio Guerello. Gli Inni e il Codice dell’Etica Sionistica letto dal Cerimoniere Distrettuale Paola Bianchi Manuelli, hanno coinvolto profondamente i presenti ed un velo di commozione è apparso su molti volti. L’IPDG Roberto Linke ha illustrato con appropriate parole il significato del Service e successivamente hanno preso la parola il Generale Meano, il Tenente Colonnello D’Agostino e l’Avv. Guerello che hanno espresso il loro saluto e l’apprezzamento per la manifestazione. Il tricolore è stato collocato nella presidenza della nostra scuola. a cura di Luca Viganego e Valentina Miscioscia

Il complesso di San Giovanni di Prè di Genova, conosciuto come la Commenda di San Giovanni di Prè, venne edificato a partire dal 1180 per volontà di Frate Guglielmo, un appartenente ai Cavalieri Gerosolimitani, organismo che diede poi origine all'Ordine dei Cavalieri di Malta a cui attualmente si fa riferimento parlando di questa struttura. Il complesso è costituito da due chiese in stile romanico, una sovrapposta all'altra; oltre ad una struttura su due piani che svolgeva una duplice funzione di "stazione marittima" del Medioevo per chi partiva per la Terra Santa (in quegli anni da Genova salpava la terza crociata al comando del re di Francia) e di ospedale per i pellegrini. www.irolli.it

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HORROR CHE PASSIONE ! Segue da p. 50

“Riuscii a vedere- scrive la protagonista-narratrice- i lineamen! del viso di quell’uomo misterioso pieno di rughe in fronte ed una grossa cicatrice lungo il viso, indosso aveva un cappello nero ed un manganello da polizio o in tasca; cominciai ad urlare for!ssimo per sfogare la mia paura, stavo per non avere più voce, mi bruciava la gola e volevo aprire gli occhi per vedere quel che accadeva. Subito dopo dietro di me c’erano loro, le armature con le lunghe spade affilate e luminose puntate verso di me." Nel racconto dal !tolo”Il pupazzo malefico” Elisa Del Bono e Sofia Orio narrano che una bambina riceva per regalo un pupazzo "malefico" A un certo punto la bambina pensa che sia meglio bu are nella spazzatura il pupazzo, perchéè diventato troppo pericoloso tenerlo in casa “ma proprio nel momento in cui stavo per bu arlo, Johnny mi guardò e si mise a ridere; quella risata gelida e malefica mi fece gelare il sangue, gridai per la paura."Robert Andacs con Giada Lusvardi in "A due passi dal cimitero" parlano di una visita inquietante di no e, al cimitero del paese, che si incro-

cia con il suicidio di una giovane in quello stesso luogo. In "Il segreto di Allison Watson"si parla invece di un campeggio da incubola scomparsa di Allison, il cui corpo "non si è mai trovato e mai si troverà perché questo è il (suo) segreto.In "Strega strappacuori" , Ilaria Bocchi e Mariasara Valdi parlano della lo a tra il protagonista e una strega che ha strappato il cuore al suo miglior amico.Julian Amato e Stefano Bilamour , nel loro racconto “Lupacantrus ” parlano dell'incubo di un bambino convinto di avere a che fare con un essere mostruoso e terribile, che vuole ucciderlo, il Lupacantrus. "Era un giorno di primo inverno, mi trovavo in una casa abbandonata, era no e" così comincia "L'ul!mo mutaforma" il racconto scri o da Giacomo Rosina e Ma eo Briata. La protagonista di "Nunzia incatenata" di Eleonora Bia e Guidi, incontra lo spirito di una ragazza bellissima con i capelli lunghi raccol! che le disse di essere Nunzia incatenata”mi fece vedere le catene lega ai suoi polsi: -Sono una giovane vissuta in questa casa fino al 1830 morta il 13 giugno.”

LE BELLEZZE DELLA LIGURIA su un disegno ben progettato,infatti se si va da levante verso ponente si passa dalle scogliere,ai ciottoli,alla sabbia. Ci sono inoltre ampi spazi verdi e aree protette che,oltre ad avere una grande quantità di piante, hanno anche molti animali come:scoiattoli, lupi,cinghiali…La Liguria, però, non è composta solo da questa lunga striscia di terra,ma anche da tante piccole All’interno ha la macchia medi- isole fra cui la Palmaria.Questa isoletta ha pochissimi terranea composta da fiori e abitanti,i nfatti è quasi totalmente parco protetto. Insompiante,alcune aromatiche,che ma io sono fiera di poter vivere in una regione così ricca rilasciano un profumo fortissidi bellezze!! mo,ma allo stesso tempo piacevole. Andando verso levante ci sono scogliere a picco sul mare, che sono difficili da raggiungere,ma sono molto belle. Al contrario, se andiamo verso sinistra,troviamo ampie spiagge raggiungibili facilmente e per questo con molte aree attrezzate. La sabbia è di colore beige ed ha granelli molto fini. La costa di questa regione,sembra che sia stata costruita di Veronica Rivarone

La Liguria è ricca di bellezze naturali. Questa regione, che è compresa fra monti e mare, sembra disegnata da un pittore,tanto è perfetta in tutti i suoi aspetti.

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GIOVANI E NUOVE TECNOLOGIE di Natalia Del Prete

pure l’ipod per ascoltare la musica. Le nuove tecnologie si sono molto sviluppate nell’ultimo decennio e hanno molto influenzato noi giovani che siamo, come ho detto, circondati da esse. Il computer è un altro esempio lampante, di quanto sto dicendo, attraverso esso noi giovani possiamo comunicare con i nostri coetanei in tempo reale. A questo scopo esistono siti come Facebook, che ha tra i suoi iscritti anche molti adulti. In qualche modo i giovani sono diventati schiavi delle tecnologie. Nessuno riuscirebbe a immaginare un quattordicenne privo, per scelta, di cellulare e computer. Per i suoi coetanei sarebbe una persona non a passo con i tempi, lo emarginerebbero dal gruppo.

Per noi adolescenti le tecnologie sono fondamentali, Le nuove tecnologie per noi giovani sono più di una fanno parte della nostra vita quotidiana. Per esempio, moda. Senza di esse non possiamo né vogliamo stare. quando usciamo di casa ci portiamo sempre dietro il cellulare per comunicare con gli amici o i parenti, op-

STRAGE DI HUSKY IN CANADA di Alberto Tonet

Mi ha colpito moltissimo la notizia della strage di un centinaio di cani husky, abbattuti in Canada, perché ritenuti ormai inutili. Durante i Giochi Olimpici invernali di Vancouver del 2010, avevano trasportato i turisti sulle slitte. Il governo dello stato della Columbia Britannica, dove è avvenuto il fatto, ha annunciato che sarà costituita una commissione d'inchiesta per indagare sulla strage dei poveri animali. si è letto che i cani sono stati eliminati nella stazione sciistica di Whistler dalle due società che durante i giochi offrivano gite in slitta ai turisti. Finite le Olimpiadi "non erano più utili" e costava il loro mantenimento. I cani sono stati uccisi in due giorni da un inserviente, con un fucile e un coltello.Spero che i responsabili siano puniti e che fatti simili non accadano più né in Canada, né altrove.

si vedono cani malridotti, feriti. A volte, i giornalisti vanno a parlare con il sindaco di questa o quell’altra località, Molti padroni abbandonano i ma non si risolve niente. loro animali per potere anda- Bisognerebbe provvedere immediatamente, secondo me, re. in vacanza. I cani solitaaiutando questi sfortunati animali. mente , vengono lasciati in In conclusione, vogliamo ricordare ai lettori che non si strada e sono costretti a man- prende un animale solo perché è bello , ma per dargli amogiare tutto quello che trovano re , il giusto nutrimento e tanta cura. in giro .In televisione , quando si parla di questo argomento, di Kyrja Capurso

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INTERVISTA A GIUSEPPE PERICU Segue da p. 17

Pericu ci ha anche spiegato che quella di noi giovani sarà una generazione che vivrà e viaggerà in tutto il mondo, diversamente dai giovani di un tempo che potevano spostarsi solo ed esclusivamente nella penisola italiana. Il futuro di Genova sarà quello di diventare, da piccolo centro, una grande città europea, ma per far sì che questo accada bisogna che i giovani di adesso abbiano buone prospettive. Purtroppo talvolta anche noi ignoriamo che la nostra città è abitata da persone importanti, come scienziati, che ugualmente affermano che Genova può diventare una grande città perché ne possiede tutte le potenzialità. Le difficoltà che l’ex sindaco ha incontrato sono state moltissime, ma le più grandi sono due: il calo demografico e la disoccupazione. Negli anni passati la nostra città era abitata da 800.000 persone che progressivamente sono diminuite parecchio, mentre lo sviluppo della tecnologia ha portato molti a perdere il proprio lavoro. Pericu ci ha detto che, dopo essere stato eletto sindaco della nostra città, ha partecipato a un incontro a Vienna insieme ad altri 500 sindaci d’Europa. In quel periodo, cioè sotto Natale, la città era animata da banchetti e atmosfere festive. Tuttavia l’ex sindaco era stato informato che in quella città un’elevata percentuale della popolazione vive in condizioni miserabili, infatti i poveri continuano a chiedere

aiuto perché mancano posti di lavoro e molti anziani e malati si sentono soli e chiedono disperatamente compagnia. Per giunta ci sono anche molti extracomunitari, che sono molto importanti poiché costituiscono una notevole risorsa per il paese. Da lui abbiamo saputo che si è candidato sindaco all’età di 60 anni; prima di interessarsi alla politica, era un professore universitario e un noto avvocato, però quando gli è stato chiesto di candidarsi lui ha subito accettato. In qualità di sindaco i momenti più difficili sono stati due. Per primo ha ricordato il G8 che si è svolto nel luglio del 2001, un’esperienza che ha richiesto ben due anni di preparazione. Inizialmente sembrava un evento gioioso e straordinario che avrebbe fatto conoscere e visitare Genova a tutti i turisti del mondo, ma tutto ciò è degenerato in un enorme putiferio. La seconda difficoltà è stata la minaccia di attacchi terroristici che hanno fatto temere il lancio di bombe su Genova, in particolare su Palazzo Ducale; esse avrebbero contenuto sangue infetto e virus mortali per noi uomini. Per difendere la città venne chiuso l’aeroporto Cristoforo Colombo. In quel frangente Pericu non poteva fare niente e ci ha spiegato che in quei momenti è molto brutto sentirsi piccoli ed impotenti. Una delle sue soddisfazioni è stato introdurre a Genova nuovi tipi di servizi. In particolare Pericu ha ricordato le iniziative por-

tate avanti per potenziare la vocazione turistica della nostra città, essendo convinto della sua bellezza e della possibilità che potesse piacere a tanti turisti. Ha sottolineato anche l’importanza dell’iscrizione di alcuni palazzi storici nella lista del Patrimonio universale dell’umanità dell’UNESCO. A questo proposito ha raccontato anche un breve episodio. Noi Genovesi in certi momenti siamo troppo irrequieti tanto che, quando appartenevamo al Regno di Sardegna, i Savoia ci dicevano di tranquillizzarci. Per farci stare calmi si decise che la coda alta del grifone venisse abbassata notevolmente, ma l’ex sindaco, per tenere alto il nome di Genova, l’ha fatta riportare all’altezza originaria. Pericu ha sottolineato che il rapporto dei giovani genovesi con le istituzioni è veramente molto importante, perché le esigenze dei giovani sono fondamentali per la città di Genova che in futuro sarà abitata da loro. Pericu non si ricandiderebbe sicuramente alle prossime elezioni di sindaco perché è anziano e crede che sia corretto lasciare posto a un giovane che può comprendere al meglio le esigenze della futura popolazione. Dopo aver ascoltato per di più di un’ora e mezza il suo interessante intervento e dopo averlo salutato ognuno di noi è salito nella propria aula per discutere con compagni e insegnanti della straordinaria intervista sottoposta all’ex sindaco di Genova Giuseppe Pericu.

La popolazione residente nel Comune di Genova a fine giugno 2009 è pari a 610.766 abitanti (286.896 maschi pari al 47,0% e 323.870 femmine)

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SOGNANDO DI BALLARE IN UN TEATRO PIENO di Alessia Caruana

o abbandonarsi alle melodie di un concerto, o, cosa che io preferisco in assoluto, godersi un bel balletto, perché i ballerini ci trasmettono sempre nuove, stupende emozioni.

I ballerini e coloro che suonano riescono a tirare fuori l'anima e a comunicare attraverso il corpo Secondo me il teatro è un luogo o gli strumenti. sacro, uno dei luoghi in cui la gente può rifugiarsi per riflettere Perdere il teatri sarebbe come sulla propria vita e sui problemi perdere una parte di tutte le pero talvolta immedesimarsi nella sone che vedono, come me, nel teatro un amico che non ti tradiparte di un personaggio, di un musicista e lasciarsi travolgere sce mai...Molta gente non si dalle mille emozioni di un opera rende conto di tutto ciò: nel no-

stro cuore mancherà quella forma di arte e di comunicazione che il teatro ci offre ogni giorno! E' vergognoso che il teatro stia andando in rovina... non si possono lasciare svanire così tanti anni di emozioni. Io sono ancora giovane e quando sarò grande voglio che il teatro sua ancora lì, aperto, funzionante e pieno di spettatori come non mai, anzi, spero di ballare in un ruolo importante al Carlo Felice. In quel momento io e il teatro saremo una cosa sola, uniti per donare alle nuove generazioni le emozioni che regalò a me tanti anni prima...

INTERVISTA IMMAGINARA A BEETHOVEN segue da p. 39

Io non me lo faccio ripetere due volte, ma mi rendo conto di non avere dove scrivere le risposte, lui sembra leggermi nella mente e mi porge una pergamena, una penna d’oca e una boccetta d’inchiostro, io comincio: Io: Maestro, innanzitutto buongiorno, ci può dire come sia nata la sua passione per la musica? Beethoven: Si, buongiorno. Allora, in me non è mai nata una vera passione per la musica. La mia passione per la musica è sempre stata con me. Anche se mio padre non è mai stato particolarmente dialettico con me, ha avuto un unico merito nella mia vita: mi ha trasmesso la passione per comporre, attività che a lui non è mai venuta bene. I:Mi spiace per suo padre. Sua madre com’ era, invece? B: Una san-

ta, guarda, mia madre, Maria Mag- vo rivelato a nessuno!!! dalena era una donna estremamente dolce, attaccata ai figli ed ai va- I: Nel mio secolo la sua sordità la lori, l’esatto opposto del marito. fa considerare il migliore. Convivendo con essa, scriverà delle comI: A quanti anni ha cominciato a posizioni stupende! B: Ah sì?? suonare? B: Non lo so, da sempre credo. Già a 13 anni, più o meno la I: Si, si… Ora una domanda di gostua età, credo, ero abbastanza cosip (vedendo la sua espressione mi nosciuto come pianista a Bonn, e a spiego meglio), il gossip è una pa17 il Conte Ferdinand von rola in uso nel XXI secolo che vuol Waldstein mi ha portato a Vienna, dire pettegolezzi. Maestro, si è mai dove ho imparato dai più grandi innamorato? B: Non me ne parlare! l’arte della direzione d’orchestra. La prima vera donna che ho amato era nobile, e io figlio di un povero I: Chi fu il suo Maestro? B: Ah… musicista. La seconda, invece il mio Maestro fu il conosciutissi- scelse all’ultimo di farsi suora. Poi mo (ai miei tempi) Haydn, non so di donne non ne ho voluto più sense da voi lo è , spero di sì, una per- tir parlare…. ragazzo!! Ragazzo!!! sona d’oro. I : Stia tranquillo, Mae- Stai diventando trasparente!!!!!! stro, Haydn è conosciuto nei nostri Vabbè.. ciao!!! secoli! Io comincio a risentire il consueto I: Come ha vissuto il problema calore e mi risveglio alla fine del della sordità? B: (Sbianca in viso) concerto. Come fai a saperlo??? Non lo ave-

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UN BUON FESTIVAL segue da p. 52

E ora dedichiamoci alla vera gara, quella dei cantanti! Patty Pravo: “ Il vento e le rose”. Che dire? Poteva senza problemi starsene a casa.Modà con Emma: “ Arriverà”.' Il gruppo Modà con Emma è riuscita a creare una canzone e un'atmosfera molto belle! La voce di "Kekko" Silvestre, che può ricordare quella di Negramaro, con la grinta di Emma era imperdibile per il Festival, ormai in catafascio.Luca Madonia con Franco Battiato: “L'Alieno”. Una canzone carina, ma chiaramente non poteva vincere. Giusy Ferreri: “Il mare

immenso” Niente di che! La Crus: “Io confesso” . Un ‘ atmosfera a dir poco inquietante durante l’esecuzione di una canzone nel complesso discreta. Non era niente male l'idea di mettere il soprano negli ultimi secondi del pezzo.. Anna Oxa(foto): “La mia anima d’uomo”. Anna Oxa ha cantato solo una sera, tardi, quindi non ho potuto sentirla, visto che a scuola You Tube non funziona non dico niente. Tricarico: “Tre colori”. Tricarico ha scambiato Sanremo per lo Zecchino d'Oro. Apprezzabile, comunque, l'idea patriottica della canzone. Nathalie: “Vivo sospesa”. Il brano non era niente male! Nathalie, poi canta benissimo, anche se non capisco perché non abbia partecipato nella categoria giovani. Al Bano: “Amanda è libera” La prima volta che ho sentito la canzone sono scoppiato a ridere, poi l’ho riascoltata, e apprezzata. Non male, davvero. Del

resto che Al Bano abbia una gran voce è ormai risaputo. Luca Barbarossa & Raquel Del Rosario: “Fino in fondo”. Questa era la classica canzone che poteva vincere Sanremo, molto orecchiabile e canticchiabile. Roberto Vecchioni: “Chiamami ancora amore”. Meritatamente il prof. Vecchioni ha vinto Sanremo. Credo che questa fosse l'unica canzone con un messaggio concreto, duro ma concreto. Anna Tatangelo: “Bastardo” . Si commenta da sola. Max Pezzali: “Il mio secondo tempo”. Tutto sommato non era male, anche questo pezzo era orecchiabile. Davide Van Des Froos: “Yanez”. Tutta la canzone era in dialetto, un po' pesante! Comunque ,molto ritmata e bellissima la tromba iniziale!

SPORT L’IMPORTANTE NON E’ VINCERE di Francesco Vinciguerra

Pratico alcuni sport: lo sci, l’atletica leggera e l’equitazione. Vado a cavallo in un maneggio, a Bavari, il sabato pomeriggio, mentre faccio atletica il lunedì e il venerdì a Villa Gentile. Sino ad ora ho partecipato a una sola competizione, una gara di corsa campestre. Non posso negare che, in futuro, mi piacerebbe vincere una gara. Comunque, se non accadrà , non mi arrabbierò di certo, penso infatti che l’importante nello sport sia divertirsi ed essere leali con gli avversari. E che gareggiare serva soprattutto a capire qual è il proprio livello di preparazione. Capita che un amico perda una gara e sia deluso, lo consolo dicendogli di non essere triste, che non sempre si può vincere e che la prossima volta toccherà forse a lui..

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LA FINE DELLA PICCOLA YARA segue da p. 5

come è noto, un uomo, che, per caso, giocava con gli aereoplanini in un prato. Questa orribile tragedia è accaduta a soli 10 chilometri dal paese di Yara, che sembra sia stata uccisa con sei coltellate. Quanto è avvenuto è terribile, non si può uccidere così una innocente Febbraio 2011 ragazza di appena tredici anni. Yara è morta! Mi preoccupa poi sapere che il mostro che ha ucciso Yara sia ancora Giustamente da alcuni giorni sui libero e che ci possano essere altri giornali e in televisione non si parla omicidi. d'altro che della tragica morte di Yara Gambirasio . A trovare il corpo della povera tredicenne, è stato, con l' unico scopo di attirare l' attenzione dei giornali e della televisione. Non capisco come possano esistere persone così irresponsabili da cercare di confondere chi sta indagando, inventando false soluzioni alla tragica vicenda di Yara.

Purtroppo la maggior parte delle lettere( o forse tutte) è stata scritta

PAGANINI UN GRANDE GENOVESE Quando la corte si trasferì a Firenze nel 1809 Paganini la seguì, ma per un Dopo un breve ritorno a Genova, alla banale incidente se ne allontanò . Fu fine del 1804, nel 1805 tornò a Luc- invitato a suonare nel castello di Stupinigi da un’altra parente di Napoleoca, accettando di diventare primo violino solista alla corte della princi- ne, Paolina Borghese .Una sua famosa frase è “Paganini non ripete”. pessa Elisa, sorella di Napoleone. segue da p. 40

Secondo me Paganini e altri geni della musica, come Mozart, Beethoven ;ecc. andrebbero celebrati adeguatamente in una festa memorabile, che duri più giorni, con tutti i loro pezzi suonati uno dopo l’ altro

SI’ALLE ENERGIE ALTERNATIVE di Gaia Pastorelli

Per salvare questo mondo distrutto da noi stessi, bisogna trovare un modo di diminuire l’inquinamento e la deforestazione. Le energie utilizzate fino a oggi, come il carbone e il petrolio, non sono infinite e producono sostanze tossiche, questi sono due motivi per cui gli scienziati devono trovino come utilizzare nel modo migliore le energie alternative che servono al mondo moderno. Alcune delle energie che provengono dalla natura sono l’energia solare e l’energia eolica. Queste, infatti, non producono inquinamento e non si esauriscono mai. Purtroppo, nonostante l’Italia sia un paese con molto sole e molto vento, non produce grandi quantità di energia pulita. Altri paesi meno soleggiati, come la Germania, hanno investito molte più risorse nell’ energia solare. Secondo me, anche i singoli cittadini potrebbero contribuire utilizzando queste nuove tecnologie.

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NUOVA TRAGEDIA IN AUTOSTRADA avrebbe centrato il camion, poi si sarebbe ribaltata finendo in terza corsia. Il conducente è riuscito a uscire dall’auto illeso, mentre i due sportivi sono rimasti all’interno dell’auto, quando è sopraggiunta un’Audi che l'ha centrata in pieno, uccidendoli sul colpo. Francesco Damonte e Nicolò Morena erano stati dati in prestito per questa stagione dalla Rari Nantes Savona alla Pallanuoto Bergamo, squadra che gioca in A2.

di Stefano Pecoraro

Una grave tragedia è successa all’alba del 6 marzo, nel bresciano, essa ha coinvolto sei veicoli. A quanto si sa, il primo scontro avrebbe interessato un camion sloveno che ha tamponato una Fiat Panda, finita in una scarpata. A quel punto sarebbe arrivata la Fiat Stilo su cui viaggiavano Francesco Damonte e Nicolò Morena,nella foto, due giovani pallanuotisti, promesse di questo sport. L'auto , guidata da un amico dei due

LA RINASCITA DEL TAMIGI di Francesca Passaro

Anno V NUMERO SPECIALE

Dall'epoca della rivoluzione industriale, il Tamigi era stato dichiarato biologicamente morto. Ma la natura ha mostrato nuovamente la sua forza, infatti, grazie anche alle operazioni di bonifica messe in atto, nel fiume inglese sono ritornate numerose specie acquatiche, tra cui i salmoni e, verso la foce del fiume, anche delfini e balene. Ora, finalmente, il fiume ha un'aspetto sano e le sue acque sono limpide e azzurre. Ciò è dovuto sia all'azione di alcuni depuratori installati negli scarichi fognari che ad alcune alghe che hanno depurato l'acqua. Anche i torrenti e i fossi circostanti, che prima avevano l'aspetto di fogne, ora sono popolati da anfibi e piccoli pesci. Purtroppo i nostri fiumi non sono altrettanto puliti perchè i depuratori sono mal funzionanti, perciò l'88% delle specie acquatiche che li abitano sono a rischio estinzione. Spero che si prendano dei provvedimenti al più presto, per evitare che i nostri fiumi diventino fogne inadatte alla vita. Prendiamo esempio dagli inglesi.

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La redazione di “Strozzi News”

INCONTRO CON VITTORIO DE BENEDICTIS


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