INIZIATIVA PROMOSSA DA
CREDITS
Coordinatore Francesco Gerardi Responsabile Organizzazione Leonia Quarta Organizzazione Martina Di Iulio, Emma Soletti Responsabile area Tecnica Laura Zollo Responsabile Comunicazione/Grafica Beatrice Donà, Tea De Lotto Area Tecnica Riccardo Bonora, Jacopo David, Tea De Lotto, Giorgia De Santi, Irene Silvestri, Costanza Vita Finzi, Carlo Alberto Giordan Tecnico Luci/Audio Lorenzo Danesin Traduzioni Edoardo Lazzari, Matilde Quarta, Evdoxia Karakatsi, Camilla Leonardi, Gianluca Scoglio Recensioni Tea De Lotto, Martina Di Iulio, Angelica Basso, Camilla Leonardi Accoglienza compagnie Edoardo Lazzari, Matilde Quarta, Gianluca Scoglio, Evdoxia Karakatsi Foto, Video Clara Mammana, Giada Gentile, Luca Plumitallo, Manuela Porchia, Gianni Fano, Alice Ongaro, Luca Davanzo, Angela Disanto, Benedetta Vincenzi, Adriana Bienati, Ginevra Formentini Social Media Simone Conforte Servizio di Sala Giorgia Cabianca, Camilla Leonardi, Gianluca Scoglio, Ippolita Signorelli
SI RINGRAZIA l’Università Iuav di Venezia nelle figure de Il Rettore Prof. Amerigo Restucci Il Direttore del Dipartimento di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi, Prof. Marcello Balbo Il Direttore del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro, Prof. Walter Le Moli I Professori Monique Arnaud, Medardo Chiapponi, Luigi Dall’Aglio, Massimiliano Ciammaichella, Paola Donati Il Responsabile del servizio salute e sicurezza - Arch. Gianni Nadalon Lab. Alias - Alberto Favretto e Roberto Righetti Lab.Multimedia - Roberto Grossa, Mario Ciaramitaro, Andrea Pertoldeo Comesta - Cecilia Gualazzini Servizio Supporto Informatico - Mirko Bobbo Area Didattica e Servizi agli Studenti
CAMPAZZO SAN SEBASTIANO dal 27 GIUGNO al 9 LUGLIO 2015
Shape the stage, dare forma al palco. Costruire un luogo che si trasforma continuamente per accogliere il Teatro nelle sue molteplici possibilitĂ
È UN FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO UNIVERSITARIO UN NETWORK GIOVANE E SOLIDO E SI MOSTRA A VENEZIA.
VENICE OPEN STAGE
CHE UNISCE L’EUROPA
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VENICE OPEN STAGE
27 GIUGNO / 9 LUGLIO
2015
R.A.M.
GIULIETTA + ROMEO
R A N D O M A C C E S S M E M O RY
TRATTO DA “ROMEO E GIULIETTA” DI WILLIAM SHAKESPEARE
30 07
28/29
Giovani uomini e giovani donne, giovani anime che per il loro amore sono pronti ad immolare quanto di più prezioso hanno, pronte a spogliarsi della loro stessa persona per rischiare senza se e senza ma. Tutto questo inevitabilmente ci porta a vedere oltre la singola azione, oltre la singola situazione, oltre la stessa persona, oltre i nostri limiti e le nostre paure fino a giungere oltre l’umana sopportazione.
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27 DOSES C R E A Z I O NE C O LL E T T I VA
TUONI DI GIULIA BARTOLINI Tuona da giorni. Un ombrellaio attende nel suo negozio. Lo sguardo rivolto al cielo. Niente. Non piove. Ma il temporale ormai è stato preannunciato ed è il terrore dell’epilogo che spinge in scena altri due personaggi in cerca di un ombrello adatto. Un uomo e una donna con due destini già segnati e la volontà di sfuggire al temporale, un ombrellaio insolito ma pronto ad affrontare la tempesta, e poi tuoni, solo tuoni.
DIE C R E A Z I O NE C O LL E T T I VA DIE è un progetto per una riduzione del Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart. La tessitura sinfonica dell’opera perde la sua consistenza e si trasforma in rumore e ambientazione elettronica. L’opera diventa un racconto iconografico di esseri notturni e in generale delle componenti oscure dell’esistenza.
PROGRAMMA
01 07
Sei personaggi, seduti, in attesa, parlano ininterrottamente dai corvi alle ore della giornata; dalla spiaggia ai pianoforti; dal sudoku al palcoscenico, alle bandiere; dalla meteorologia al fallimento di uno spettacolo. Da Marie Henri al ciguri. Il rituale della creazione praticato dai Tarahumara, la tribù che Artaud conobbe nel 1937, il quale spiega il Nulla partendo dall’Infinito...
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Anni spesi a distruggere ogni forma di scritti: dai giornali alle enciclopedie, generazioni completamente all’oscuro della pratica della scrittura, un potere sovrano che vieta assolutamente ogni tipo di reminiscenza riguardo l’argomento, poche sacerdotesse che tentano celatamente di riportare in vita e dare forma ai frammenti ritrovati.
*
IN GINOCCHIO
IMMOTA MANET
DI LUCA GIOMBI
D I L U I G I G UER R I ER I IMMOTA MANET é una storia vera, o forse no… Una storia formata da tante altre piccole storie ascoltate, raccontate, inventate, vissute oppure mai accadute. Una narrazione che gravita intorno a personaggi e anonimi,intorno al terremoto e alla città dell’Aquila.
“In ginocchio” è una sinfonia. Un pastiche di testi, che nella loro contrapposizione e sovrapposizione evidenziano l’uno con l’altro i loro lati nascosti e le loro sfumature.
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WATER C R E A Z I O N E C O L L E T T I VA
2/3 07
DIE ZAUBERFLÖTE P O C K E T O P ER A Solo chi accetta di perdersi in un labirinto riceve in regalo una vera scoperta. Persi tra i fili della narrazione ci lasciamo guidare dalla forza evocativa della musica.
NAUFRAGHI DI ALICE LUTRARIO Una donna pedala su una bici tenendo stretto suo figlio e tentando di rispondere alle sue domande dirette e nitide sulla vita, sulla morte e sul senso ultimo dell’esistenza.
06 07
La mitologia greca si fonde con il dramma antico in un racconto visivo che comincia e finisce nello stesso punto: La nascita del mondo dell’acqua. Macchine scenografiche, luci in movimento, musica dal vivo insieme per uno spettacolo che, invece di nasconderli, rivela i suoi meccanismi e li mette in risalto.
07 07
4/5 07
HIDUP INI SENGET D I O R A N G O R A N G D RUM T H E AT R E C’era una volta una giornata ventosa. Io vidi un vecchio che portava un grosso carico sulla schiena. Mi chiesi: “Perché ha un carico così sulle spalle?” Lo chiesi a quest’uomo e poi... Gli domandai riguardo la mia esistenza. Questa è una storia sul mio Io bambino, sul mio Io adolescente e infine su me, percussionista a Kuala Lumpur.
SLOW SOUND OF SNOW DI P. SAEEDI E J. RAMEZANI Un cottage rustico. La neve è talmente pesante che il suono più leggero potrebbe causare una valanga e Yashar, che è incinta, oggi partorisce. Tutti vanno a dormire senza far rumore. Le contrazioni iniziano, tutti se ne accorgono e si alzano. La Nonna e il Nonno decidono di rinchiuderla in cantina per non rischiare la vita di tutti. Ma Taalaaz, suo marito, non glielo lascerà fare.
OSPITI
GUESTS
IUAV / DPPAC LABORATORIO DI REALIZZAZIONE E PERFORMANCE TEATRALE
ARISTOTELE UNIVERSITY OF THESSALONIKI / FACULTY OF FINE ARTS
IUAV / DPPAC LABORATORIO DI REGIA E DRAMMATURGIA
TARBIAT MODARES UNIVERSITY OF TEHRAN / THE HOLE IN THE WALL THEATER
ACCADEMIA TEATRALE VENETA
SCUOLA TEATRO DIMITRI DI VERSCIO / WE WERE MONKEYS
ACCADEMIA NAZIONALE D’ARTE DRAMMATICA SILVIO D’AMICO / COMPAGNIA L’ELEFANTE
UNIVERSITÀ PENDIDIKAN SULTAN IDRIS OF KUALA LUMPUR /FACULTY OF MUSIC AND PERFORMING ARTS /ORANG ORANG DRUM THEATRE
CONSERVATORIO ARRIGO PEDROLLO DI VICENZA CIVICA SCUOLA DI TEATRO PAOLO GRASSI / COMPAGNIA IL MINOTAURO
OSPITI
ESCOLA SUPERIOR DE TEATRO E CINEMA DE LISBOA (ESTC)
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IUAV / DCP LABORATORIO FINALE DI TEATRO
U N I V E R S I TÀ I U AV D I V E N E Z I A
Iuav è un’Università interamente dedicata al progetto. Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro ha come obiettivo favorire una visione interdisciplinare della pratica teatrale. Il laboratorio applicativo sperimentale, nucleo fondamentale del percorso didattico, sollecita lo studente a misurarsi con ipotesi progettuali che permettono di affrontare le specificità della rappresentazione dal vivo.
Corso di laurea in Design della Moda e Arti Multimediali /Laboratorio Finale di Teatro (G. Dall’Aglio)
Corso di laurea in Scienze e Tecniche del Teatro /Laboratorio di realizzazione e performance teatrale (M. Arnaud)
Corso di laurea in Scienze e Tecniche del Teatro /Laboratorio di Regia e Drammaturgia (W. Le Moli)
Obiettivo del Laboratorio è quello di far vivere agli studenti un esperienza di produzione teatrale tout-court che comprenda anche l’ambito dell’organizzazione, della promozione, del fund-raising e a costruzione delle scene. Questa idea di produzione dell’opera teatrale come di un manufatto artigianale è il principio che ha condotto anche alla nascita di Venice Open Stage.
Gli studenti vengono innanzitutto introdotti al Teatro Noh. L’esperienza acquisita viene dedicata alla elaborazione di un progetto teatrale che coinvolge gli studenti a tutti i livelli della realizzazione scenica: regia, costumi, attrezzeria, direzione di scena, attuazione dei movimenti mimici, documentazione video del processo registico e dello spettacolo.
Si tratta di un modulo del corso di laurea in Scienze e Tecniche del Teatro, diretto da Walter Le Moli. Il Laboratorio, il cui tema cambia ogni anno, ha come finalità quella di condurre gli studenti alla scrittura di uno più testi in vista della loro messa in scena e/o pubblicazione.
L’Accademia Teatrale Veneta, scuola triennale per la formazione professionale dell’attore con sede a Venezia, è stata fondata nel 2007 per rispondere all’esigenza di dotare anche il territorio veneto di un centro per la formazione professionale di attori.
La scuola è stata fondata a Roma nel 1936 dal teorico teatrale, critico e scrittore italiano Silvio d’Amico e a lui è stata intitolata dopo la sua morte. Dal 2012 è diretta da Lorenzo Salveti e Daniela Bortignoni.
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza
La Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi fa parte della Fondazione Milano e offre, unica in Italia, percorsi di formazione per tutte le principali figure professionali nel campo del teatro e dello spettacolo dal vivo. La Scuola è diretta da Massimo Navone.
Il Conservatorio negli ultimi anni si è distinto per la realizzazione di progetti didattici originali e anche oggi continua a caratterizzarsi per una politica attenta alle novità, alle possibilità e alle esigenze provenienti dalla società e dal mercato del lavoro musicale.
OSPITI
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
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Accademia Teatrale Veneta
Escola Superior de Teatro e Cinema de Lisboa (ESTC)
Aristotele University of Thessaloniki / Faculty of Fine Arts / School of Drama
Tarbiat Modares University of Teheran
L’Escola Superior di Teatro e Cinema nasce nel 1983 trova le sue origini nel Conservatorio Nazionale fondato nel 1836. Il Dipartimento di Teatro offre corsi che formano attori, costumisti, scenografi e operatori teatrali. Dall’anno accademico 2006/2007 il Dipartimento di Teatro offre corsi di Teatro che formano attori, costumisti, scenografi, e operatori teatrali. La Direzione del Dipartimento di Teatro è affidata ad Alvaro Correia.
L’Università Aristotele di Salonicco è la più grande università in Grecia. Dal 1992 la Facoltà di Teatro contribuisce alla vita culturale della città di Salonicco, e di tutta la Grecia, attraverso le sue attività didattiche e di ricerca . La facoltà crea un ambiente di apprendimento che incoraggia e rafforza l’innovazione, e promuove eventi culturali.
E’ l’Istituto pioniere dei principali insegnamenti d’arte in Iran e nel Medio Oriente, nonché una delle migliori università dell’Iran. E’ stata fondata nel 1980 attraverso la fusione di cinque diversi istituti d’arte.
Scuola Teatro Dimitri di Verscio
Università Pendidikan Sultan Idris of Kuala Lumpur
L’Istituto, fondato nel 1975 dal clown svizzero Dimitri, nasce dall’ideale del suo progenitore di una scuola per commedianti. Il termine “commediante” calza meglio perché ha un legame diretto con la commedia, con il teatro comico e burlesco. Una scuola che vuole essere complementare e fungere da alternativa alle numerose scuole classiche di teatro di prosa.
La Facoltà di Musica e Arti Performative dell’Università Pendidikan Sultan Idris di Kuala Lumpur nasce nel 2010. Questa facoltà offre corsi di laurea, e dottorati di ricerca che riguardano le discipline della musica, del teatro e della danza. I corsi approfondiscono lo studio delle arti visive e performative tradizionali della Malesia, affiancandole allo studio e alla pratica delle arti visive e performative contemporanee.
S P E T TA C O L I
PERFORMANCES
shapethestage SPETTACOLI
Università Iuav di Venezia / Design della Moda e Arti multimediali / Laboratorio Finale di Teatro
IT
R A N D O M A C C E S S M E M O RY FRAMMENTI DA KAFKA, SHAKESPEARE,LA BIBBIA, WILDE, O V I D I O , E U R I P I D E , O M E RO , M O L I È R E , V I R G I L I O , C E C H O V, O ’ B R I E N , N I E T Z S C H E , A A . V V. C O M I C I
Docente Gigi Dall’Aglio Collaboratori alla Didattica Francesco Gerardi e Leonia Quarta Regia Ippolita Signorelli, Giorgia Cabianca, Davide Amato, Sara Mason, Ilaria Mustardino, Camilla Leonardi Drammaturgia Camilla Leonardi, Stella De Dominicis, Beatrice Boschiero, Lisa Albertoni, Giorgia Forno, Ippolita Signorelli Scene e Costumi Clara Mammana, Martina Corradi, Costanza Crise, Fabrizio Caridi, Francesco Pozzato Direttore di Scena Anna Mazzon e Gianluca Scoglio Video Francesco Pozzato Musiche Fabrizio Caridi, Sara Mason Luci e Audio Ippolita Signorelli Interpreti (Università Iuav di Venezia / Laboratorio Finale di Teatro): Stella De Dominicis, Martina Corradi, Giorgia Forno, Ilaria Mustardino, Giorgia Cabianca, Sara Mason, Gianluca Scoglio, Fabrizio Caridi, Francesco Pozzato Con la partecipazione degli Attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale Veneta Federico Bedocchi, Mattia Giordano, Martina Testa, Milena Lonardoni, Chiara Giani Tagliabue, Florina Alexandra Lovin, Niccolò Pace, Emilia Piz, Stefano Tumicelli Figuranti: Miriana Calabrese, Milena Zanetti, Angela Frezza, Monica Loise, Jacopo Rampazzo, Andrea Simonetta, Giulio Golfieri.
SI PARTE DA UN SACRIFICIO E SI ARRIVA A UN RITO, NEL MEZZO I RAGAZZI DEL LABORATORIO FINALE DI TEATRO.
IT ALL STARTS WITH A SACRIFICE THAT BECOMES A RITUAL, IN THE MIDDLE THE STUDENTS OF THE FINAL THEATRE WORKSHOP.
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Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihilit inti ad quatum sit porpora core doloribus esciate non platem ullupta asit venetur susda Entrano le sacerdotesse senza dita, le hanno quia conesti orehentempor sequis aperumperdute per recuperare i frammenti dei libri, della quide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet scrittura, della storia e della memoria, nel grande idunt lant et apis alibustis sandem sum adit, falò che è il mondo globalizzato. In un mondo senza tectotas num ea nis explis moluptam unt. cultura, senza la parola scritta, le sacerdotesse Saniatius, consequia simusam et doluptarimettono insieme i pezzi di carta, raccontano le turio quas praeris sapedita con ra venda a loro storie. Provano a far rivivere il teatro in un quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis mondo che lo ha dimenticato. Falsi ricordi, memorie sedianduntur ant. a metà, racconti disomogenei. Otatass itectem quis sitis aut am velessum et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape Some fingerless priestesses come into play. They verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quolost their fingers trying to save some burning ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverfragments of books: fragments of history and chit in consequ aspiend icturem ol
SPETTACOLI
memory, burned in the big fire that is the “globalized
world”. In a world without culture and written
Otatass itectem quis sitis aut am velessum et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi paper creating new stories. They create theatre nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitioplays in a world where it has been forgotten. They res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape tell false memories, uncompleted stories, irregular verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quofragments. ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverwords, these priestesses assemble the pieces of
ph. Manuela Porchia testo. Tea De Lotto trad. Camilla Leonardi
Le sacerdotesse annunciano l’inizio e la fine di ogni storia. Risate quasi disperate quando la storia è sbagliata, quando le dita non servono più per scrivere, quando gli occhi possono benissimo stare fissi uno schermo e con la memoria ci si può sempre ballare.
The priestesses announce the beginning and the end of each story/scena. It is possible to perceive the laughs of despair of the audience, when the plot takes a wrong turn. At the moment when fingers are not needed to write, eyes are only allowed to stare at the screen and memory is always a good dancer.
DISTORT RECOLLECTION, HALF MEMORIES, IRREGULAR FRAGMENTS.
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“
FALSI RICORDI, MEMORIE A METÀ, RACCONTI DISOMOGENEI.
SPETTACOLI
Escola Superior de Teatro e Cinema de Lisboa
PT
CREAZIONE
COLLETTIVA
Progetto didattico a cura di Jean Paul Bucchieri e David Antunes Drammaturgia David Antunes Interpreti Ana Valentim, Bernardo Gavina, Maria cardetas, Maria Ribeiro Torres, Mariana Medeiros, Sofia Santos Silva
SPETTACOLO POLACCO, IN PORTOGHESE, A VENEZIA, CON SOTTOTITOLI IN INGLESE.
A POLISH PIĂˆCE, PLAYED IN PORTUGUESE, IN VENICE, WITH ENGLISH SUBTITLES.
Il diario, le date, il tempo. Il debutto di 27 Doses dell’Escola Superior de Teatro e Cinema de Lisboa al Venice Open Stage è caratterizzato dal uso consapevole della lingua Portoghese, melodica e
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ritmica, che guida lo spettatore come in uno stato di trance. In scena giovani attori, già vecchi, in trance anch’essi; sono elementi di un’orchestra soggetti a ossessioni personali, ricordi e reminiscenze, non c’è soluzione, solo catene di pensieri, immagini senza senso dense di significato. Il soggetto è in scena con la sua capacità di trasmettere delle idee, il teatro viene messo in discussione e la parola diventa l’unica azione.
SPETTACOLI
A diary, some dates, the time. The debut of 27 Doses of the Escola Superior de Teatro e Cinema de Lisboa at Venice Open Stage is characterized by the Portuguese language, melodic and rhythmic, which leads the audience in a state of trance. The young actors on the stage seem already old; they are in trance as well. The actors represent the elements of an orchestra, moved by personal obsessions, memories and reminiscences, There is no solution, just chains of thoughts, meaningless images but full of meaning. The play reaches a cosmic sphere, the narration of others lives.
ph. Clara Mammana testo, Tea De Lotto traduzione, Camilla Leonardi
Il dubbio come allucinazione, l’allucinazione come testimonianza di verità e la verità come autentica grande allucinazione. Un episodio, una dose d’oppio, una dose e un episodio. I piani si moltiplicano a ogni battuta, non c’è spazio per l’intrattenimento, rimane solo il paradosso del teatro. 28° dose.
The characters talk about performing a show that it’s already on the stage; they talk about thinking a scene that it’s already there. An episode after a dose of opium, a dose of opium after an episode. The levels of thinking multiply in every line, there is no space for entertainment, what remains is only the paradox of theatre. 28th dose.
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Accademia Teatrale Veneta di Venezia
giulietta+romeo TRATTO
DA “ROMEO
E
GIULIETTA” DI WILLIAM
IT
SHAKESPEARE
Progetto didattico a cura di Alessio Nardin e Karina Arutyunyan Costumi Marta Del Fabbro Disegno Luci Marco Manfredi Video e Montaggio Silvio Franceschet Installazione video e audio Alessandro Bianchi Interpreti Federico Bedocchi, Maria Cristina Fiorentin, Chiara Giani Tagliabue, Mattia Giordano, Milena Lonardoni, Florina Alexandra Lovin, Niccolò Pace, Emilia Piz, Giulio Santolini, Martina Testa, Stefano Tumicelli Si ringrazia Renato Gatto
TRAGEDIA POP DENTRO LE MURA DELLA «BELLA VERONA»
A POP TRAGEDY INSIDE THE WALLS OF “THE BEAUTIFUL VERONA”
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Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihilit inti ad quatum sit porpora core doloribus esciate non platem ullupta asit venetur susda quia conesti orehentempor sequis aperumGli undici interpreti in scena creano un mondo quide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet fatto di lustrini, feste e scorribande da baby-gang. idunt lant et apistutto alibustis sandem sum adit, Un mondo dove è citazione, talvolta colta, tectotaspopolare. num ea Ilnis explis moluptam talvolta film con Di Caprio perunt. la regia Saniatius, consequia simusam et doluptadi Luhrmann, i manganelli dei Drughi di Arancia Meccanica, anche la canzone pubblicità turio quas ma praeris sapedita con della ra venda a delle patatine di Rocco Siffredi. E poi Grease, Prince quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis esedianduntur tanto altro, frammenti che potrebbero comporre ant. lo scenario degli adolescenti di qualche anno fa. Otatass itectem quis sitis aut am velessum et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape verem fugitperformers faceper ciuntur ut quam quoThe eleven createaut a world made of glitters, parties and baby gangs’ forays. A world ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverwhere is a quotation: the chit ineverything consequ aspiend icturem olmovie acted
SPETTACOLI
by Di Caprio and directed by Luhrmann, the Droogs’ truncheons of Clockwork Orange and Otatass itectem quis sitis aut am velessum et the soundtrack of the commercial chips with the lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi porn actor Rocco Siffredi as well. Then Greese, nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitioPrince and much more, these fragments may form res eos numenisime labaniliquaerciet ut ape of the perfect scenario of entire generation verem fugit faceper ciuntur teenagers of some years ago. aut ut quam quo-
ditibus voluptatquam hiciam volupta sinver-
ph. Clara Mammana testo, Martina Di Iulio traduzione, Gianluca Cedolin
Tragedia pop di tutto quello che viene omesso, equivocato e che sfocia in un ultimo, definitivo, sacrificio. Frate Lorenzo, unico personaggio insieme a Balia a possedere tutti gli elementi della storia, documenta il susseguirsi dei fatti con smartphone di ultima generazione. E noi, inermi, insieme a loro, scattiamo un selfie.
A pop tragedy of the omitted world, misunderstood and which ends in a last, final, sacrifice. Friar Laurence, the only character with the Nurse who owns all the elements of the real story, reports the curse of the events with a last generation smartphone. And the audiance, defenseless, with them, take a selfie.
POI C’È LA TRAGEDIA DELLO SGUARDO CELATO, DI TUTTO QUELLO CHE VIENE OMESSO, EQUIVOCATO E CHE SFOCIA IN UN ULTIMO, DEFINITIVO, SACRIFICIO. shapethestage SPETTACOLI
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma / Compagnia L’Elefante
tuoni DI
GIULIA
IT
BARTOLINI
Regia Giulia Bartolini TTecnico del suono Cosimo Frascella Tecnico luci Lorenzo Parrotto Interpreti Agnieszka Jania, Maria Alberta Bajma Riva, Giulia Bartolini, Matteo Lai
NESSUNO SCAMPA AL PROPRIO DESTINO, È SOLO QUESTIONE DI OMBRELLI.
NO ONE ESCAPE TO HIS FATE, IT IS JUST A MATTER OF UMBRELLAS.
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La sala d’attesa è un luogo in cui si incontrano persone che tendono a qualche cosa, un momento di stallo, prima di giungere al compimento di ciò che ci si era proposti. Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihiQuesto spettacolo individua una sala d’attesa lit inti ad quatum sit porpora core doloribus nel negozio di un ombrellaio. Tuona e Maria esciate non platem ullupta asit venetur susda Antonietta,“l’Austriaca”, famosa nella storia per orehentempor sequis aperumlequia sue conesti frivolezze, non vuole sporcarsi le scarpe quide ipsanie nimusdant esto dit,dalle quis nonet e salvare la dinastia imperiale nuove idunt lant et Tuona apis alibustis sandemmusicista sum adit,e idee liberali; e Schumann, compositore soffre nevrosi che lo portano tectotas num ea nisdiexplis moluptam unt. aSaniatius, odiare e amare insieme la moglie Clara, che consequia simusam et doluptavediamo suonare muoversi sinuosamente turio quas praeris esapedita con ra venda a dietro di lui, come un demone leggero e di spalle, quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis provocando sintomi fobici incontrollabili. sedianduntur ant. I due personaggi aspettano con rabbia e follia che Otatass itectem quis sitis aut am velessum et si compia il proprio destino e che cada la pioggia.
umbrella shop. Otatass itectem quisAntoniette sitis aut am velessum et It’s thundering. Marie “The Austrian”, lique eraectior as aut quidel estiunt, lady; autendi popular for her frivolities, is whimsical she does not want to dirt her shoes, and save imperial nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiodynasty new liberal thoughts as well. res eosfrom numenisime lab iliquaerciet ut ape It’s thundering, and Shumann, musician and verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quocompositor, suffers from neurosis, which leads him ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverto hate and love at the same time his wife, Clara. She plays a piano; she moves sinuously her body behind her husband like a soft demon, always from the back. In this way she induces Shumann to uncontrollable phobic symptoms. The two characters are waiting for their destiny to take its course, and for the rain.
SPETTACOLI
lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape The waiting room is a place where you can meet verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quopeople. They always tend to something, and the ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverwaiting room is a standstill, before reaching our chit in consequ aspiend icturem ol projects. This piece identifies a waiting room in an
ph. Clara Mammana, Manuela Porchia testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
La sola cosa che manca è l’ombrello. Come in un’attesa, il tempo si sospende, dilata i pensieri e il dialogo è volto a sé. Il destino appare come i tuoni di un temporale. Tuoni come colpi di una percussione. L’ombrellaio cerca di vendere i suoi para-pioggia, para-dolori, para-cielo, ma quel che offrirà ai suoi clienti sarà un coltello per la colpevole di alto tradimento, e una camicia di forza per i disturbi nervosi del musicista frustrato e invidioso.
The umbrella is the only thing missing. Time is suspended, like in waiting; it expands minds and takes the conversation for itself. The destiny appears like the thunders of a storm, hits of percussion. The umbrella-maker tries to sell her “rain-shelter”, “pains-shelter”, “sky-shelter”, but she will offer a knife to the guilty of treason and a straitjacket to the neurosis disturbs of the frustrated and envious musician.
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SPETTACOLI
Università Iuav di Venezia / Scienze e Tecniche del Teatro / I Giaguari del Cielo
IT
die TRATTO
DA “DIE
ZAUBERFLÖTE” DI W.A.MOZART
Regia, Scene e Costumi, Luci, Interpreti Fatma Barbafiera, Emidio D’Orazio, Nicola Scalabrin, Verdiana Biffis, Emanuele D’Ancona, Lena Francesconi, Giada Gentile, Greta Giancola, Evdoxia Karakatsi, Chloé Loustau, Marco Ludovico, Andrea Minuti, Luca Plumitallo, Beatrice Cazzaro
UN CAVALLO BIANCO HA UCCISO L’AMORE.
A WHITE HORSE KILLS THE LOVE.
Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihi-
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Un cavallo bianco si aggira tra il pubblico prima lit inti ad quatum sit porpora core doloribus di entrare in teatro. Spuntano sul palco personaggi esciate non platem ullupta asit venetur susda per metà umani e per metà animali, bestie, incubi. quia conesti orehentempor sequis aperumPrendono in ostaggio Tamino, un ragazzo di strada, quide ipsanie nimusdant esto della dit, quis nonet tamarro e pieno di sé. Le tre dame Regina della iduntsono lantnude et apis alibustis sum adit,ha Notte sopra un cubosandem nero, una di loro tectotas un fiore innum mano.ea Il nis fioreexplis viene moluptam reciso. Non èunt. Natura, è Chimica: dame sintetizzano Pamino Saniatius, leconsequia simusam l’Amore. et doluptaèturio trasfigurato. Compare Die Zauberflöte, il quas praeris sapedita con ra venda flauto a magico, volta musicato da Wolfgang Amadeus quiaturuna iossitati illicipita nostisq uasperis Mozart, ora distorto da suoni elettronici, sempre sedianduntur ant. presenti, un singspel che è rumore.
SPETTACOLI
Otatass itectem quis sitis aut am velessum et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitioAres white walks around the audience before eos horse numenisime lab iliquaerciet ut ape toverem go on stage. Half-humans and half-animals fugit faceper ciuntur aut ut quam quocharacters come out on the stage, beasts, and ditibus voluptatquam hiciam volupta sinvernightmares. They take Tamino as hostage. He is chit in consequ aspiend icturem ol a bad boy, a chav, a hot-headed. The three ladies who serve the Queen of the Night are naked on a Otatass itectem am velessum et black cube, one of quis themsitis has aut a flower in her hand. lique eraectior aut cut. quidel estiunt, autendi The flower is hasas been It is not Nature, it is nonsequiam ipit,synthesize omnisi autthe ut idignitioChemistry: thedia ladies concept of love. Pamino is transfigured. Die Zauberflöte, res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape the magic flute, comes in. Wolfgang Amadeus Mozart verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quonormally plays it, but now everything been ditibus voluptatquam hiciam voluptahas sinverdistorted by electronic sounds.
ph. Clara Mammana testo, Tea De Lotto traduzione, Gianluca Scoglio
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IL FIORE VIENE RECISO. NON È NATURA, È CHIMICA: LE DAME SINTETIZZANO L’AMORE.
SPETTACOLI
Pamino e Tamino are an homosexual couple. Pamino is Queen of the Night’s son and he should be initiated to that kind of world. Tamino is a drug addict and he is full of demons. The atmospheres are promiscuous: the flute turns into a dildo for the Queen of the Night; the orgasms and the screams remember David Lynch’s scenes. Tamino is attracted by the night, during which it is allow singing in Greek, speaking in an Italian dialect, courting in French, and talking in Italian. Tamino is now one of them, he wears a mask and he turns into a white horse that kills love.
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Pamino e Tamino sono una coppia di omosessuali. Pamino è figlio della regina della Notte e deve essere iniziato a quel mondo. Tamino è tossico ed è pieno dai demoni. Le atmosfere sono promisque, il flauto diventa un dildo per la regina della Notte, orgasmi e urla ricordano scene alla David Lynch, Tamino è attratto dalla notte, notte in cui si canta in greco, si apostrofa in dialetto, si corteggia in francese, si parla in italiano, Tamino è ormai uno di loro, indossa una maschera ed è un cavallo bianco, che uccide l’amore.
Aristotle University of Thessaloniki / Faculty of Fine Arts / School of Drama
water CREAZIONE
GR
COLLETTIVA
Docenti Apostolos-Fokion Vettas, Lila Karakosta, Olympia Sideridou. Kostas Vomvolos (musica), Rodia Vomvolou (movimento), Amalia Sanni (violoncello), Anastasia Mirosnitsenko (canto), Stergios Proios (management tecnico). Interpreti Sotiria Varsami, Haido Gogou, Eleni Kanakidou Sofia Samartzidou, Leda Simota-El Jagiousi, Maria Stavraki, Stefania Stavrakaki, Anastasia Temiridou. Ringraziamenti Efi Zioga (proposta drammaturgica), Marieta Panidou (graphic design), Eleni Houmou e Dimitris Mougos (video).
LA MAGIA, LA LEGGEREZZA E L’INCANTO NELLA NARRAZIONE DI UNA STORIA ANTICA.
WHAT MAGIC, LIGHTNESS AND CHARM IN THE TELLING OF AN ANCIENT STORY.
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Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihilit inti ad quatum sit porpora core doloribus esciate non platem ullupta asit venetur susda quia conesti orehentempor sequis aperumSu un palco illuminato da luci fioche e torce quide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet elettriche Perseo, Andromeda e Pegaso idunt lant et apis alibustis sandem sum adit, accompagnano lo spettatore nel mito di Medusa. tectotas num ea nis explis moluptam unt. Da una spiaggia, dove alcune giovani bagnanti si Saniatius, consequia simusam et dolupta-nel raccontano il mito, veniamo accompagnati turio quas praeris sapeditaUna con ra venda a e profondo degli abissi marini. voce di sirena illicipita nostisqalla uasperis ilquiatur suono diiossitati un violoncello ci guidano scoperta disedianduntur creature leggere ant.fatte di carta, teli di plastica, listelli di legno e quis fildiferro: burattini illuminati Otatass itectem sitis aut am velessum et da una semplice torcia elettrica che riproduce le lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi sembianze di creature abissali. nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quoditibus voluptatquam volupta sinverThe principal characters hiciam are Perseo, Andromeda chit in consequ aspiend icturem ol and Pegaso. They introduce the audience into
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Medusa’s Myth. From a beach, where young swimmers play thequis storytelling the public Otatass itectem sitis aut game, am velessum et islique brought, by a noticeable change of scene, in the eraectior as aut quidel estiunt, autendi deep sea. A siren’s a sound a violoncello nonsequiam diavoice ipit,and omnisi autofut idignitioguide the audience in a world of lightness and res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape immaculate creatures made of paper, plastic verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quosheeting, wooden fillets and iron wires. ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverThere are puppets illuminated by a torch, which seems like the light of the abyssal creatures.
ph. Manuela Porchia e Clara Mammana testo, Angelica Basso traduzione, Gianluca Scoglio
Ombre, luci e suoni delicati, un’ installazione video sul fondale che proietta una danza acquatica: elementi perfettamente fusi a creare uno spettacolo che procura un delicato ed estraniante piacere per i sensi, e lascia dolcemente a bocca aperta.
Shadows, lights, soft sounds, a video installation is projected on the backdrop; it screens a water dance. All the elements are perfectly melt to create a play that produces a delicate and alienating pleasure for senses.
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DA UNA SPIAGGIA, DOVE ALCUNE GIOVANI BAGNANTI SI RACCONTANO IL MITO, VENIAMO ACCOMPAGNATI NEL PROFONDO DEGLI ABISSI MARINI.
Tarbiat Modares University of Tehran / The Hole in the Wall Theater
slow sound of snow DI
PAYAM
SAEEDI
E
JABER
IR
RAMEZANI
Regia Jaber Ramezani Drammaturgo Mohammad Charmshir Assistente alla regia Seyyedeh Maryam Aminnia Responsabile di Produzione Mohammad Ghods Manager Tecnico Seyedeh Shima Mirhamidi Makeup e Produzione Baharak Kahavari Sound designer Bamdad Afshar Musiche Pouya Pouramin Interpreti Maryam Nourmohammadi, Mohammad Sadegh Maleki, Hassan Behnam Khaniki, Seyedeh Shima Mirhamidi, Soheil Larijani
QUATTRO PERSONAGGI, IL FARSI SUSSURRATOPIANO: IL LENTO SUSSURRO DELLA NEVE.
FOUR CHARACTERS AND THE FARSI WHISPERED: THE SLOW WHISPER OF SNOW
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Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihiinti adequatum porpora ècore doloribus Èlitinverno il rischiosit di valanghe elevato. esciate non platem ullupta asit venetur susda Si dice che anni prima una donna incinta sia stata quia conesti orehentempor sequis sepolta viva per non permettere alle aperumsue urla di provocare valanghe. quide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet Yashar è incinta, partorire. Ma lesum sue adit, urla e idunt lant et apisdeve alibustis sandem quel travaglio farmoluptam cadere la valanga tectotas numpotrebbero ea nis explis unt. a valle. Saniatius, consequia simusam et doluptaIl gelo entra nei muri trasparenti e nei cuori turio quas praeris sapedita con ra venda a impietriti dei personaggi, la paura di morire quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis penetra nei movimenti graduali del Nonno, della sedianduntur ant.marito di Yashar, la quale non Madre, e del Figlio, Otatass itectem quis sitis aut velessum può provare dolore, o meglio nonam lo può sfogare.et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitioreswinter, eos numenisime labrisk iliquaerciet ut ape It’s the avalanche is very high. verem fugit ciuntur ut quam quoSomeone tellsfaceper that some yearsaut before a pregnant ditibus was voluptatquam hiciam volupta sinverwoman buried alive in order to stop her screams, which would cause an avalanche. Yashar chit in consequ aspiend icturem ol
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is pregnant, she must give birth to a child. Her screams could cause tragedy. Chill wind goes Otatass itectem quisasitis aut am velessum et through the transparent walls and the characters’ lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi frozen hearts. The fear of death penetrates It nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiopenetrates the slow movements of the grandfather, res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape the mother, and the son (the woman’s husband). verem fugit ciuntur ut quam quoYashar is notfaceper allowed to feelautthe pain, or to ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverexternalize it.
ph. Gianni Fano testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
É la storia di un bambino che non deve nascere, non può. Il silenzio appena udibile di una catastrofe. L’attesa della vita e l’attesa della morte vivono insieme. La paura è protagonista, e la reazione non è un urlo, ma un silenzio, un sussurro, uno scricchiolio. La vita è messa in pericolo dalla nascita di una nuova vita e la morte è la soluzione al presagio di morte. Slow sound of snow è un ossimoro, unione paradossale di termini antitetici.
This is the tale of a child that cannot be burn. All around there is a catastrophic silence. The waiting for life and the waiting for death live together. The fear becomes a character. But the reaction to is not a scream; it is rather silence, a murmur, a creak. Life is put in danger by the birth of a new life, and death is the solution to prevent an omen of death. Slow sound of snow is an oxymoron, a paradoxical union of opposing terms.
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LA VITA È MESSA IN PERICOLO DALLA NASCITA DI UNA NUOVA VITA E LA MORTE È LA SOLUZIONE AL PRESAGIO DI MORTE. shapethestage SPETTACOLI
UniversitĂ Iuav di Venezia / Scienze e Tecniche del Teatro / Laboratorio di Regia e Drammaturgia 2013
in ginocchio DI
LUCA
IT
GIOMBI
Interpreti Teodorico Carfagnini, Federica Cecco, Luca Giombi, Claudia Rizzoli, Giovanna Pozzato, Teresa Teruel Pujana, Francesco Lanfranchi, Matteo Lelli Consulenza drammaturgica Caterina Vianello, Francesco Bianchi Messa in scena a cura degli studenti del laboratorio di regia e drammaturgia 2013 del corso di laurea magistrale in Scienzee Tecniche del Teatro IUAV
ESERCIZIO DI STILE SUL SECOLO SCORSO
EXERCISE OF STYLE AROUND LAST CENTURY
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Inus ex et volumetus alit delisti nctiore nihilit inti ad quatum sit porpora core doloribus esciate non platem ullupta asit venetur susda quia conesti orehentempor sequis aperumquide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet Prima messa in scena di un testo prodotto in idunt lant et apis alibustis sandem sum adit, seguito ad un’ esperienza laboratoriale Iuav sui tectotas num ea nis explis moluptam unt. principali autori teatrali del ‘900. consequiaè simusam et di doluptaIlSaniatius, testo rappresentato un esercizio fusione di turio quas praeris sapeditaMrożek, con ra ragionato venda a a tre piece teatrali di Sławomir quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis partire dalle assonanze lessicali e contenutistiche. Senza la pretesa di proporre un’analisi del contesto sedianduntur ant. politico che ha ispirato il drammaturgo polacco, Otatass itectem quis sitis aut am velessum et i lique ragazzi ci mostrano tre maniere differenti di eraectior as aut quidel estiunt, autendi presentare il rapporto tra potere e libertà. nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quoditibus volupta sinverThe play voluptatquam is the result of ahiciam dramaturgic workshop chit in consequ aspiend icturem ol of Iuav of Venice on the main authors of the 20th
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century. It is the fusion of three Mrozek’s pieces, made thanks to the union lexical and content Otatass itectem quis sitisofaut am velessum et similarities. lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi The actors do not the historical context of nonsequiam diaanalyse ipit, omnisi aut ut idignitiothe pieces, but they transmit to the public a good res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape interpretation of the relationship between power verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quoand freedom.
ditibus voluptatquam hiciam volupta sinver-
ph. Gianni Fano testo, Martina Di Iulio traduzione, Francesco Gerardi
shapethestage SPETTACOLI
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I RAGAZZI SUL PALCO CI MOSTRANO TRE MANIERE DIFFERENTI DI PRESENTARE IL RAPPORTO TRA POTERE E LIBERTÀ
Scuola Teatro Dimitri di Verscio / We Were Monkeys
immota maNet DI
LUIGI
CH
GUERRIERI
Responsabile di Produzione Corinna Vitale Occhio esterno Samuel Müller Aiuto tecnico Stefan Bütschi Aiuto alla drammaturgia Balàzs Várnai Aiuto alla ricerca Beatrice Vollaro Consulenza storytelling Kientéga Pingdéwindé Gérard (KPG) Musiche originali Marco Merli In collaborazione con Francesco Chiari e Franco Cocco Luci e tecnica Christoph Siegenthaler Interprete Luigi Guerrieri
LA PIAZZA DESERTA DELL’AQUILA È UN TEATRO PIENO DI OSSERVATORI CHE DA MOLTO VICINO GUARDANO ALLE PROPRIE RADICI. THE DESERT SQUARE OF L’AQUILA CITY BECOMES A THEATRE FULL OF OBSERVERS THAT LOOK BACK TO THEIR ORIGIN.
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Virgilio nelle Georgiche usa la locuzione immota manet riferendosi alla quercia, le cui radici penetrano talmente in profondità da donare all’albero una fissità e stabilità che può durare secoli. Luigi e il suo protagonista sono nati a L’Aquila, immota manet è infatti il motto dello stemma della città, e Luigi, come L’Aquila è soggetto ai movimenti della terra, è impotente sopra di essa, in continuo e perpetuo movimento. Luigi è un cantastorie, le sue gambe cominciano a muoversi, danzano e si contorcono, le braccia seguono i movimenti della terra, è lui il terremoto.
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In “Georgiche” poem, Virgil uses a Latin locution “immota manet” (tr. To stay fixed, motionless) referred to the oak roots, which fix the tree to the ground forever. But immota manet is also the motto of L’Aquila, the city where Luigi and his character were born. Like L’Aquila, Luigi is fixed to the ground and he depends from its movements: he stays powerless over it, while the ground continuously moves. Luigi is a ballad singer. His legs move, dance, they roll around: he represents the earthquake.
ph. Manuela Porchia testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
Muove i ricordi e le storie sentite in piazza, dove un tipo strano dopo il sisma è rimasto imperterrito a dormire nella sua macchina, dicono fosse un poeta, rimasto immobile, radicato. Dopo il terremoto, questo poeta prende vita sul palco, indossando un berretto di lana. Tutto il teatro diventa la piazza ferita dell’Aquila che, senza il poeta cantastorie rimarrebbe deserta e dimenticata.
He brings back memories, tales heard in the square, which tell about a strange man who lives and sleeps in his car parked in the square after the earthquake. Alone, fixed, motionless. Someone says he is a crazy poet. Luigi acts on the stage like this poet, wearing a woolly hat and telling his story, and the theatre becomes the injured square of L’Aquila.
È IMPOTENTE SOPRA DI ESSA, IN CONTINUO E PERPETUO MOVIMENTO.
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LUIGI, COME L’AQUILA È SOGGETTO AI MOVIMENTI DELLA TERRA,
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Università Iuav di Venezia / Scienze e Tecniche del Teatro e Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza
Die Zauberflöte
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POCKET OPERA DI WOLFGANG AMADEUS MOZART LIBRETTO DI EMANUEL SCHICKANEDER
Ideazione progetto e coordinamento Leonella Grasso Caprioli
PERSONAGGI E INTERPRETI - Studenti del Conservatorio di Vicenza
Regia Monique Arnaud e Stefano Monti
e di Castelfranco / Classi di Canto, Canto barocco, Musica vocale da camera
Assistente alla Regia Elena Conti
Tamino Jacopo Pesiri tenore
Direttore Alex Betto
Regina della notte Giulia Pattaro soprano
Realizzazione regia, scene, costumi, movimenti mimici
Pamina Selena Colombera soprano
Studenti Università IUAV di Venezia /
Prima damigella Li Sai soprano
Corso di Laurea magistrale in Scienze e Tecniche del Teatro /
Seconda damigella Giulia Bortelli soprano
Laboratorio di Realizzazione e Performance Teatrale
Terza damigella Elisabetta Piano soprano
Sculture Vincenzo Balena
Primo fanciullo Alice Fraccari soprano
Preparazione allievi Direttori Giancarlo Andretta
Secondo fanciullo Zhou Qiling soprano
Preparazione ensemble orchestrale Gianluca Saccari
Terzo fanciullo Alberta Savi soprano
Preparazione cantanti Monica Benvenuti, Umberto Chiummo,
Papagena Anna Giulia Simioni soprano
Elisabetta AndreaniLavinia Bertotti,
Papageno Ma Rui basso
Enrico Rinaldo, Elena Filini
Monostato Lorenzo Vignato tenore
Direzione ClasT Walter Le Moli
Coro Tutti i cantanti, Laura Panato,
Mimi - Studenti Iuav di Venezia / ClasT
Federica Corò, Marianna Piazza
Fatma Barbafiera, Verdiana Biffis, Emanuele D’Ancona, Lena Francesconi, Giada Gentile Greta Giancola, Evdoxia Karakatsi, Chloé Loustau, Marco Ludovico, Andrea Minuti, Luca Plumitallo, Manuela Porchia
ORCHESTRA Violini primi Stefano Antonutti, Lucia Zanella, Daniela Dalle Carbonare Violini secondi Antonio Gioia, Marco Polazzo Viole Elena Gelmi, Simone Siviero Violoncello Pietro Trevisiol Contrabbasso Andrea Schiavon Flauto Beatrice Dellai Oboe Tommaso Gasparoni Clarinetto Andrea Agrati Fagotto Michele Ruggeri Corno Monica Delpero Tromba Marta Orlando Fisarmonica Aurelija Matuleviciute Timpani Ambra Ceroni Agostinelli Celesta Riccardo Fiscato
LA MAGIA DELL’OPERA ALL’APERTO. THE MAGIC OF AN OPEN AIR OPERA.
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Mimiex senza volto vestiti di nero con lunghi Inus et volumetus alit delisti nctiore nihibastoni, soprani, tenori e musicisti, tutti lit inti ad quatum sit porpora core doloribus giovanissimi studenti dello IUAV e dei esciate non platem ullupta asit venetur susda conservatori di Vicenza sequis e Castelfranco, quia conesti orehentempor aperumconducono centinaia di spettatori ammirati in quide ipsanie nimusdant esto dit, quis nonet un mondo di fiaba. L’opera di Mozart scivola via idunt lant et apis alibustis sandem sum adit, veloce e magica attraverso foreste di tronchi e tectotas num ea nis Ma explis unt. è atmosfere orientali. la moluptam magia più grande Saniatius, consequia simusam et doluptache tutto questo avviene all’aperto, sotto il cielo turio quas praeris sapedita con ralibero, venda a notturno veneziano. In uno spazio musica quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis e canto riempiono le calli trovando un pubblico non per forza esperto ma sempre complice. La sedianduntur ant. prova lampante che il teatro appartiene Otatass itectem quis sitis autd’opera am velessum et a tutti, appassiona e lascia a bocca aperta lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi spettatori di ogni età.
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nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiores eos numenisime lab iliquaerciet ut ape veremmimes fugit faceper ciuntur aut utdressed quam quoSome without face, dark and ditibus voluptatquam volupta but sinverhaving long sticks inhiciam their hands, also sopranos, tenors, and musicians. chit in consequ aspiend icturem olAll together
introduce the audience to a fairy-tale world. They areitectem all students Iuavam and from music Otatass quis from sitis aut velessum et conservatory of Vicenza and Castelfranco. lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi The opera by Mozart goes on quickly and nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitiomagically through stick forests and oriental res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape atmospheres, under the starry Venetian sky. verem facepersetting, ciuntursing aut and ut quam quoIn thisfugit inspected music fill ditibus voluptatquam hiciam volupta sinverthe little streets of Venice and find an audience diversified and very involved. People let themselves ravished by the play, remaining open-mouthed.
ph. Clara Mammana testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
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SOLO CHI ACCETTERÀ DI PERDERSI NEL LABIRINTO RICEVERÀ IN DONO LA VERA SCOPERTA DI SE STESSO.
Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano / Compagnia del Minotauro
NAUFRAGHI
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DI ALICE LUTRARIO
Regia Alice Lutrario Scene, costumi e Co-Regia, Video, Foto Lucia Menegazzo Interpreti Daniele Felicioni, Vanessa Korn, Dario Sansalone
UN MONDO CHE ALIENA GLI UOMINI, DA CUI MADRE E FIGLIO SI SALVANO GRAZIE AL GIOCO. USING PLAYS, A MOTHER AND HER SON SAVE THEMSELVES FROM A WORLD THAT ALIENETES MEN.
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Fuori dal tempo e dallo spazio, una donna pedala. Suo figlio è con lei. Un grande lenzuolo nasconde i due personaggi facendo intravedere le loro silouette, le ombre e le paure. Il figlio pone alla madre domande sulla vita e sulla morte, la madre risponde con cinismo misto a ironia. La madre e il figlio si divertono con i vari giochi dell’infanzia, gioco dell’orso, gioco del minotauro, giochi in cui si tagliano le gambe e le teste delle principesse. La sola cosa che la preoccupa è un uomo che si avvicina lentamente, che puzza di carne putrida e ha l’aria di essere un automa. Ma loro continuano i loro giochi interrogandosi sulla vita. Giochi pericolosi che porteranno quel bambino a diventare uomo, automa, alienato.
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Out of time and space, a woman is pedalling. She is with her child. A big stretched sheet hides them. We can see only their shadows. The child asks questions about life and death. The mother replies with cynical and ironic answers. They play some children game: the game of bear, the game of minotaur, the games of the princess without arms and head. A man is coming slowly. He smells like rotting flesh and moves like a robot. The mother is worried about him, but she and her son continue playing, questioning about life. Because of those games son will become a man, a robot, an alienated person.
ph. Clara Mammana testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
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UOMO CHE SI AVVICINA LENTAMENTE, CHE PUZZA DI CARNE PUTRIDA E HA L’ARIA DI ESSERE UN AUTOMA.
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LA SOLA COSA CHE LA PREOCCUPA È UN
University Pendidikan Sultan Idris of Kuala Lumpur / Faculty of Music and Performing Arts / Orang Orang Drum Theatre
Hidup Ini Senget
fr MAL
DI ORANG ORANG DRUM THEATRE
Regia Boyz Chew Direttore artistico Chew Soon Heng Aiuto Direttore artistico Leow Sze Yee Coordinatore del progetto Leow Hui Min Tecnico del suono Siew Yi Sung Scenografia Boyz Chew, David Costumi Deyun Light Designer Amelia Tan Interpreti Yim Ping Yan, Low Wai Kei, Lim Jian Ru, Eng Cheah Her, Lim Kwei Hwa
IL RITMO DI UNA VITA SCANDITA DA ROUTINE E LAVORO, UN RITMO CHE SE CAMBIA METTE IN CRISI L’IO. THE RHYTHM OF A ROUTINE LIFE MARKED BY WORK, THE CHANGE OF RHYTHM IS THE CRISIS OF THE I.
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Persone camminano come zombie metropolitani, vivono vita su binari ben delineati, Inus ex laet volumetus alit delisti nctiore non nihi-si toccano e se lo fanno provano timore. La paura lit inti ad quatum sit porpora core doloribus di affrontarsi viene giocata con percussioni e esciate non platem ullupta asit venetur susda tamburi, i suoni della metropoli, le macchine, le quia conesti orehentempor sequis aperumnevrosi, la sveglia della mattina che risveglia dal quide sogno eipsanie dà inizionimusdant all’incubo. esto dit, quis nonet idunt lant et apis alibustis sandem sum adit, I ragazzi scandiscono il tempo con tutti gli oggetti tectotas ea nis explis moluptam unt. in scena, num riescono a dar vita ai giornali quotidiani, Saniatius, consequia doluptafanno vibrare le corde simusam dei propri et vestiti, suonano iturio loro passi e i clacson diventano note di un quas praeris sapedita con ra venda piano a melodico. quiatur iossitati illicipita nostisq uasperis Non è un inno sedianduntur ant.alla gioia, è caos del nostro tempo, il tamburo dei tarli personali, il rumore Otatass itectem quis sitis aut am velessum et della globalizzazione, il flusso di informazioni lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi che l’individuo non sa gestire, il frastuono nonsequiam dia ipit, omnisi aut ut idignitioinsopportabile della più condivisa solitudine.
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res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quoditibus voluptatquam hiciam deads volupta Some people walk like walking andsinverlive an chit in consequ aspiend icturem ol over planned life. They don’t touch each other, but if
they do it they feel scared. The fear of confronting is amplified by percussions, sounds from metropolis, Otatass itectem quis sitis aut am velessum et cars, neurosis, the alarm clock that wakes you lique eraectior as aut quidel estiunt, autendiup from dreams and nonsequiam diadaily ipit, nightmare omnisi autstarts. ut idignitioThe actors beat time with many objects, res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape newspapers and cloths. They make sound with verem fugit faceper ciuntur aut ut quam quotheir steps, and car horns become music. It is not ditibus voluptatquam hiciam volupta sinveran ode to joy but to contemporary chaos: it is the sound of neurosis; the noise of globalization; a flow of information impossible to manage; the horrible noise of shared loneliness.
ph. Manuela Porchia, Clara Mammana testo, Tea De Lotto traduzione, Francesco Gerardi
INPERSONIFICANO DEGLI ZOMBIE METROPOLITANI,
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PERSONE CHE CAMMINANO SU BINARI BEN DELINEATI, PERSONAGGI CHE NON SI TOCCANO E SE LO FANNO PROVANO TIMORE.
shapethestage SPETTACOLI
EDIZIONE EDITION #15
shapethestage IL FESTIVAL
SHAPE THE STAGE UN ATTORE SULLA SCENA, UN TECNICO IN REGIA, E 200 SPETTATORI SUGLI SPALTI, TUTTI PRONTI A GODERE DEL RITO PIÙ BELLO DEL MONDO. Anche nel 2015 il Venice Open Stage ha saputo riunire giovani capaci di affrontare il mestiere del Teatro in tutte le sue sfaccettature, con grande professionalità, spirito di sacrificio e volontà di mettersi in gioco. Il laboratorio/festival è riuscito ad amalgamare un gruppo compatto di studenti e insegnanti, capace di organizzare al meglio la manifestazione e di affrontare le varie complessità legate a un evento dal vivo. L’esperienza di tre anni che inizia a farsi sentire, i nuovi mezzi a disposizione e una grande determinazione generale, hanno garantito che alle 21.30 in campazzo san sebastiano, qualsiasi cosa fosse successa, per due settimane ci sarebbero stati un proiettore acceso, un attore sulla scena, un tecnico in regia, e 200 spettatori sugli spalti, tutti pronti a godere del rito più bello del mondo. Un risultato non da poco quando si realizza un evento all’aperto, con le relative problematicità che ne conseguono. E’ nata così una terza edizione ricca di grande fermento, con novità organizzative, tecniche e strutturali realizzate grazie a un maturo lavoro di sinergia, con un nuovo teatro all’aperto dalle capacità sensibilmente aumentate, con importanti collaborazioni internazionali avviate e un programma di spettacoli provenienti da tutto il mondo. Dalle suggestioni ritmiche malaysiane all’opera di Mozart, dalle parole sussurrate sulle nevi iraniane ai giochi di luce sottomarini dei miti dell’Egeo, passando attraverso monologhi impegnati, giochi di ombre e rivisitazioni pop, il Festival ha saputo regalare 13 serate di spettacolo internazionale fresco, emozionante, accessibile a tutti, che ha proposto tematiche e generi diversissimi, capace di mescolare intelligente originalità e sapiente rivisitazione delle tradizioni. Un pubblico che ha superato le 3000 presenze, e che è aumentato di circa un terzo rispetto all’e-
dizione 2014, ha potuto gioire per le parole, i suoni e le emozioni regalate dagli oltre 100 giovani talenti che si sono esibiti sul palco. Immagini che porteremo a lungo dentro di noi, che si vanno ad aggiungere a quelle già lasciate nelle edizioni precedenti da artisti che, finiti gli studi, adesso calcano importanti palcoscenici internazionali. Il Venice Open Stage è già al lavoro per organizzare la quarta edizione. Nel 2016 il Festival intende migliorare e consolidare i propri aspetti fondanti, e progredire su una linea ben definita di laboratorio unico in Europa per lo studio applicato dell’organizzazione teatrale, e di importante vetrina internazionale per giovani artisti. Obiettivi ambiziosi che si proveranno a raggiungere anche attraverso la ricerca di nuovi partner che sappiano contribuire a questo ulteriore salto di qualità, per regalare ancora una volta un evento di grande cultura, che si mostra a Venezia, dialoga col mondo, ed è aperto a tutti.
the whispered words on the snows of Iran, to the underwater games of light of the Aegean myths; crossing severe monologues, games of shadows and pop revivals. The Festival was been able to offer 13 international performances through a fresh and emotional style, accessible to all. It has proposed different thematic and theatre genres, mixing smart originality and wise traditions interpretation. This year the audience passed the 3000 mark on the stands, which means about 1/3 more then the 2014 edition. The public could enjoy the words, sounds and emotions of over 100 of young talents, who performed on the stage. Significant results are added to the previous ones, where some important artists, left their schools, are now performing in the major international stages. The Venice Open Stage has already been working to prepare the 4° edition of the Festival. In 2016 the organisers want to develop and consolidate the fundamental aspects of the Festival, which is the unique European workshop in applied theatre organisation, and an international lunch pad for young artists. The Venice Open Stage is always looking for new partners, capable to contribute to take the Festival to the next level, to offer once again a great culture event, showed in Venice, connected to the world and free for everybone.
shapethestage IL FESTIVAL
In 2015 Venice Open Stage has once again proved to be able to bring together young people, capable of tackling the theatre industry in all its facets, with a remarkable professionalism, spirit of sacrifice and the will to be involved. The Festival/workshop has created a tight-knit group, formed by students and teachers, which has been able to organise the best setup for the manifestation, facing all the different issues linked to a live show. The 3 years of experience, added to the new facilities available and a considerable dose of determination, have ensured the successful conclusion of the event. Indeed, everyday for 2 weeks at 9.30 pm in Campazzo San Sebastiano, under any circumstance, the organisers guaranteed a switched-on headlamp, an actor on the stage, a technician in the booth and 200 people in the stands, ready to enjoy the show. This result must not be underestimate, especially because of the several difficulties that an open-air event normally presents. In fact the setting, which has accommodated the Venice Open Stage from 3 years, is nothing more than a Venetian square cleverly transformed into a theatrical space. So, here we are with a third edition full of energy, with organizational, technician and logistic innovations. Indeed a brand new theatrical structure with an increased seating capacity has been built, and some important international collaboration have been reached guaranteeing a very international theatre program. From the rhythmical Malaysian suggestions, to the Mozart’s masterpiece; from
BACKSTAGE
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RASSEGNA STAMPA
shapethestage R A S S E G N A S T A M PA
Dai 200 posti a sedere del teatro montato in Campazzo San Sebastiano, si vedranno alternarsi, sul palco, spettacoli provenienti da alcune tra le piĂš importanti scuole di recitazione internazionali: Roma, Milano, Venezia, Portogallo, Svizzera, Grecia, Iran e Malesia. (Il Gazzettino, 23.06.15)
Campazzo San Sebastiano diventerĂ , per tredici serate gratuite, un teatro sotto le stelle interamente costruito dagli stessi studenti. (Corriere del Veneto, 26.06.15)
Nelle passate due stagioni, d’altronde, il festival luav ha visto almeno trecento giovani misurarsi con il palcoscenico sotto le stelle, davanti ad oltre 4.500 spettatori: numeri che danno una precisa misura del fenomeno. (Il Mattino di Padova, 25.06.15)
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Tredici serate gratuite di teatro internazionale nel cuore di Venezia: è il Venice Open Stage.
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(Corriere del Veneto, 26.06.15)
R A S S E G N A S T A M PA
Marino Folin
presidente onorario
NEL WEB BLARE OUT “La rassegna propone materie prime accuratamente selezionate da occhi attivi e attenti che non potranno far altro che entusiasmarci.” (Blare Out, 23.06.15)
(Zerocalcare illustra il Venice Open Stage)
(Blare Out, 11.07.15)
R A S S E G N A S T A M PA
“Shape the stage”, dare forma al palcoscenico, è un lavoro che va ben oltre i meravigliosi giorni di festival; dietro al Venice Open Stage si nascondono mesi di lavoro di ragazzi che s’impegnano per regalare a Venezia qualcosa di unico e inimitabile che, ne siamo certi, farà ancora tanta strada.”
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“Prendete un gruppo di ragazze e ragazzi che progettano e costruiscono palcoscenico, spalti e altre strutture necessarie. Prendete la volontà di dare vita all’unico festival internazionale di teatro in una delle capitali dell’arte drammatica mondiale. Aggiungete sudore, puntamenti luci fino all’alba, organizzazione tecnica, amministrativa, logistica e le migliaia di piccole cose fondamentali che un evento del genere richiede. Condite con decine di attori che arrivano da tutto il mondo. Insaporite con lavoro volontario , mettete in forno per tredici giorni e avrete un festival da tre stelle Michelin.
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LO STAFF DEL VENICE OPEN STAGE
THANKS TO
Grazie a tutti Thank you everyone Otatass itectem quis sitis aut am velessum et lique eraectior as aut quidel estiunt, autendi nonsequiam dia ipit, omnisi aut utMerci idignitio- tout le monde res eos numenisime lab iliquaerciet ut ape a todos verem fugit faceper ciuntur aut ut Obrigado quam quo-
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SPONSOR TECNICO
RINGRAZIAMENTI SPECIALI
Maria Malusà Romeo Scarpa Francesco Soletti Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti Fabrizio D’Oria Zerocalcare Capitaneria di Porto di Venezia Si ringrazia il Comune di Venezia - Settore Produzioni Culturali e Spettacolo, nelle persone di: Dirigente Dott.ssa Angela Fiorella Dott. ssa Maria Cristina Moreschi Dott. Giovanni Porpora Dott. Roberto Ranieri
THANKS TO
Studio Zero4uno Ingegneria s.r.l. Arch.Paolo Ruggeri About - Associazione di promozione sociale, S.Croce Venezia Fioreria Acqua di Rose, Dorsoduro Venezia Bar Al Canton, Dorsoduro Venezia Ristorante Pane,Vino e San Daniele, Dorsoduro Venezia Ristorante Paradiso Perduto, Cannaregio Venezia Paladin Vigne e Vini, Venezia Loison Pasticceri, Vicenza Chef Amedeo Sandri HarPBeaT - Gianbattista Domestici e Nabila Chajai
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RINGRAZIAMENTI
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