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IL CONVEGNO Il diritto doganale da vincolo a opportunità

Carmen Roberta Cortinovis e Agostino Piccinali

IL DIRITTO DOGANALE DA VINCOLO A OPPORTUNITÀ

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«Essere competitivi negli scambi internazionali: il diritto doganale da vincolo a opportunità». Questo il tema che ha aperto la seconda edizione della tavola rotonda che si è tenuta nella sede di Scame S.p.A a Parre, lo scorso 2 dicembre. Tre imprese di primaria rilevanza nazionale ed internazionale, Pama S.p.A, Coim S.p.A e Scame Parre S.p.A., sono state testimoni degli importanti risultati ottenuti grazie al percorso di compliance internazional, intrapreso con la collaborazione di OPUS S.r.l. È infatti bergamasca l’azienda scelta dalle più grandi eccellenze del nostro paese, da sempre impegnata a supportare le imprese nella competitività dei settori, con servizi professionali di alta specializzazione, capaci di migliorarne lo standard qualitativo e ottimizzarne la redditività. Anche queste aziende hanno deciso di affidarsi ad OPUS, pur avendo già diverse e importanti certificazioni nei loro rispettivi ambiti, per ottenere un accreditamento sulla scena internazionale e per accrescere la propria affidabilità riconosciuta anche dall’autorità. Nell’ambito degli scambi internazionali, infatti, l’Autorizzazione Doganale AEO (Operatore Economico Autorizzato), prima tra tutte, si rivela lo strumento fondamentale per stabilire e mantenere un rapporto fiduciario con la Dogana, godere di un canale di comunicazione preferenziale con l’Amministrazione, affrontare in maniera più penetrante i mercati extra-UE e distinguersi dai propri competitor. Grazie ad una metodologia unica, capace di assicurare risposte concrete ai reali bisogni dell’organizzazione, senza “ingessarla”, OPUS affianca efficacemente le aziende, passo dopo passo, nel percorso costruito “su misura” di compliance negli scambi internazionali, rendendo profittabili le operazioni, fino all’ottenimento naturale e al mantenimento dell’autorizzazione AEO, con importanti vantaggi diretti e indiretti. Tra questi: minori controlli fisici e documentali sia al momento dello sdoganamento sia a posteriori, facilitazioni relative alle dichiarazioni di pre-partenza, accesso agevolato alle semplificazioni doganali, esonero dall’obbligo di prestare cauzioni o riduzione dell’IDR per le garanzie

globali e Agevolazioni logistiche. L’ingegner Francesca Maturi, quality manager e membro OdV di Pama S.p.A., ha illustrato l’attività dell’azienda, leader internazionale nella produzione di macchine alesatrici e fresatrici di grosse dimensioni, e di come la Direzione abbia deciso di accrescere la sua eccellenza, concentrando l’attenzione non solo sul prodotto ma anche sul piano dell’organizzazione e della compliance nelle relazioni internazionali, ottenendo con il supporto specialistico di OPUS, che ha

Giuseppe Maugeri

Paolo D’Adda

Da sinistra Bastiaan Wind presidente OPUS S.r.l. e Stefano Scainelli AD Scame Parre S.p.A. dell’organizzazione è coerente anche con quanto previsto dai Sistemi di Gestione». L’ing. Paolo D’Adda in qualità di Supply Chain manager, si è fatto invece portavoce dell’azienda da lui rappresentata, la Coim S.p.A. di Offanengo, multinazionale chimica d’eccellenza, che realizza poliesteri e poliuretani: «Dal momento che trattiamo materiali potenzialmente pericolosi», ha spiegato, «il tema della sicurezza e della conformità è qualcosa di già insito nel nostro DNA, ma il progetto AEO, con l’aiuto di OPUS, ci ha permesso di guardarci dentro in un modo nuovo e diverso, scegliendo quindi di fare un altro salto di qualità, acquisendo e diffondendo una conoscenza più specialistica e una accresciuta consapevolezza della norma doganale e delle relazioni internazionali. Questo ci ha consentito di ottenere una maggiore sicurezza negli scambi, oltre ad agevolazioni rappresentative e ad una maggiore e diversa visibilità sul mercato internazionale». Infine, Agnese Vezzoli e Agostino Piccinali, direttore amministrativo di Scame, hanno raccontato come siano giunti all’ottenimento della certificazione AEO full già nel 2015: «Grazie alla consulenza specialistica di OPUS abbiamo raggiunto questo importante obiettivo: avevamo già acquisito alcune certificazioni ma ci siamo guardati dentro in modo diverso e, a seguito anche della efficace formazione sia teorica che pratica, anche diretta sul campo, abbiamo ottenuto vantaggi

Agnese Vezzoli

progettato e implementato un modello su misura, la certificazione AEO nel 2018. «Questo riconoscimento è stato per noi davvero importante ma siamo consapevoli, anche per la recente esperienza dell’audit periodico di mantenimento della nostra autorizzazione, condotto dalla ADM di Trento e che abbiamo superato con successo, che lo status di Operatore Economico Autorizzato non deve essere una condizione statica ma dinamica». L’ingegner Maturi ha inoltre riferito: «l’impegno della ricerca continua di un miglioramento concreto a tutti i livelli

relativi agli ambiti delle semplificazioni doganali e della security. Ne è conseguito un miglioramento generale formale e sostanziale di numerosi aspetti e passaggi, che prima non venivano svolti in maniera corretta». In questo modo le aziende testimonial hanno fattivamente dimostrato che non hanno solamente acquisito conoscenze e

Francesca Maturi

competenze nuove, ma che concretamente sanno essere internazionali, e che sono riconosciute affidabili dall’autorità. Come infatti ha introdotto la dott.ssa Carmen Roberta Cortinovis C.E.O. di OPUS «essere internazionali non significa soltanto comprare e vendere all’estero, ma dimostrare che si conoscono le regole delle relazioni che si vogliono intraprendere e che le si sanno applicare. La qualità del prodotto o del servizio offerto, da tempo non sono più sufficienti a garantire ad un imprenditore una crescita costante nel panorama di riferimento. Nell’eterogeneo mondo delle relazioni e degli scambi economici internazionali, politica, fiscalità, accesso alle infrastrutture, rappresentano infatti solo una parte delle problematiche che l’imprenditore italiano deve conoscere e sapere gestire per massimizzare la propria competitività». L’avv. Simone Scelsa, specialist di OPUS, ha invece spiegato come l’evoluzione continua delle normative, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la pandemia mondiale e l’emersione di istituzioni internazionali dotate di poteri impositivi e di controllo, rappresentano ulteriori difficoltà, ma anche interessanti opportunità per l’impresa che voglia dotarsi di un assetto aziendale idoneo ad affrontare i cambiamenti in atto, interagendo in maniera consapevole e costruttiva con soggetti internazionali, pubblici e privati. Se da un lato questi eventi hanno di fatto cambiato gli equilibri ancora una volta, dall’altro offrono alle imprese europee che sapranno cogliere le occasioni offerte dal cambiamento, la possibilità di ritagliarsi un ruolo di primo piano. «Gli strumenti per agire con efficacia in questo nuovo panorama li abbiamo già», ha ripreso la dott.ssa Cortinovis, «e possono anche prevenire gli imprevisti ed evitare danni sia economici che reputazionali». Un approfondimento dettagliato sul diritto doganale è stato poi fornito dall’avv. Valeria Fontana, Specialist OPUS, che dopo aver illustrato il concetto di compliance con riferimento al diritto doganale quale specifica normativa armonizzata che si applica uniformemente a tutti gli operatori stabiliti all’interno del territorio doganale dell’Unione Europea, ha sottolineato, tra le altre, le responsabilità dichiarative e di come ad esempio la dichiarazione in dogana delle merci debba essere corretta e precisa, per evitare di incorrere in sanzioni che possono essere pecuniarie, penali e riguardare la responsabilità dell’ente, nonostante la pratica ancora diffusa di affidarla a soggetti terzi senza talvolta esercitare nemmeno l’adeguato necessario controllo. A spiegare infine nello specifico come avviene il rilascio dell’autorizzazione AEO è intervenuto il dottor Giuseppe Maugeri, già appartenente all’Agenzia delle Dogane come Team Leader, Formatore Nazionale AEO e Specialist OPUS: «Come detto in precedenza, l’approccio dell’impresa all’autorizzazione AEO implica: la consapevolezza di possedere i requisiti imposti dalla normativa; la volontà di farli valere per distinguersi dai concorrenti anche nella qualità e sicurezza della catena di approvvigionamento; l’intenzione di sfruttare ogni prerogativa, riservata ai

Valeria Fontana

Titolari, per affrontare ed allargare il mercato, beneficiando anche di un ritorno economico. La dogana, prima di rilasciare un’autorizzazione, valuta se l’atteggiamento dell’impresa, durante l’iter di rilascio e poi nell’esercizio dell’autorizzazione, è coerente con quelle motivazioni. In questo modo, l’azienda che ha ottenuto la certificazione, acquista un’alta affidabilità e autonomia agli occhi dell’ufficio doganale, che prima non possedeva». A concludere, la dott.ssa Cortinovis, la quale ha spiegato come, nonostante oggi, l’autorizzazione AEO non sia obbligatoria, assicuri tuttavia tutto ciò che è obbligatorio e con OPUS Autonomia E Organizzazione. Daniela Picciolo

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