Analisi morfologica Lampada da tavolo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Lampada da tavolo Analisi morfologica

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Corso di disegno e morfologia Docente: Antonio Abate A.A. 2021/2022 Studente: Bianca Benedetti


Lampada da tavolo Analisi morfologica


INDICE

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Evoluzione storica

Funzione primaria

Funzione tecnologica

Lampade da lavoro

2.1 Utilità primaria 2.2 Morfologie invarianti 2.3 Forma-Tipo 2.4 Morfogramma

3.1 Lampadine 3.2 Interruttori 3.3 Tipologie di luce 3.4 Strutture costruttive 3.5 Materiali

4.1 Prestazionalità 4.2 Morfogramma 4.3 Ergonomia 4.4 Soluzioni progettuali

1.1 Introduzione 1.2 Timeline


INDICE

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Lampade da arredo

Funzioni accessorie

5.1 Prestazionalità 5.2 Morfogramma 5.3 Ergonomia 5.4 Soluzioni progettuali

6.1 Luce e Utilità 6.2 Luce e Tempo 6.3 Luce e Musica 6.4 Luce e sonno

75 Funzione Estetica 7.1 Estetica decorativa 7.2 Estetica conformativa 7.3 Estetica dei colori 7.4 Estetica delle superfici

83 Funzione Rappresentativa 8.1 Luce italiana 8.2 Metanarrazioni 8.3 Luce giapponese



Evoluzione storica Prima lampadina Edison


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1.1 Introduzione

Luce deriva dal latino "lux lucis" dalla radice indoeuropea leuk-. Il corrispondente termine in greco è reso con l'aggettivo λευκός, «brillante, bianco». Un particolare significato di luce in greco si ha con φῶς (phaos/phōs) la cui radice corrisponde a quella del verbo phainō, che significa "mostrare", "rendere manifesto". Il termine greco phos originariamente non indica soltanto la luce come mezzo per vedere ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenza. La forma della lampada, in quanto oggetto d’arredo destinato all’illuminazione, in ogni tempo è stata condizionata sia dalla destinazione funzionale sia dai criteri estetici imposti dal gusto dell’epoca e soprattutto dalla natura delle sorgenti. Di fatto le tipologie, al di là delle caratterizzazioni stilistiche, restano praticamente invariate nei secoli fino all’introduzione delle sorgenti ad alimentazione elettrica.

Luceplan Curl

Evoluzione storica

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“Le lampade sono paradossalmente l’oggetto di design che più testimonia il cambiamento degli stili di vita” Michele De Lucchi


1.2 Timeline Dalla lampadina a… La lampada Osiris presenta una nuova lavorazione della lega metallica chiamata “Isis” perfetta per plasmare le forme organiche. La lampada presenta forme naturali molto accentuate contraddistinte da forme ispirate alla natura dei pregievoli pezzi liberty. La luce non è direzionabile ma diffusa.

Lampada Osiris 1900-02

1900

L’iconica lampada da tavolo ME1 di Wilhelm Wagenfeld, in collaborazione con Carl Jakob Jucker al Bauhaus di Weimar, inaugurava il nuovo indirizzo funzionalista della scuola, interessata a studiare oggetti standardizzati per la produzione in serie. Rappresenta la sintesi di arte e tecnologia al centri della filosofia del Bauhaus.

Wilhelm Wagenfeld, Carl Jakob Jucker 1923-24

1920

L’ingegnere automobilistico britannico George Carwardine progetta la sua prima lampada da tavolo articolata, con una soluzione innovativa che consente la flessibilità, basata sul principio di tensione costante degli arti umani, ed era dotata di un sistema di molle. La lampada resta stabile in qualsiasi posizione.

Anglepoise lamp 1932 di George Carwardine.

1935

La lampada da tavolo Cobra è dotata di un braccio tubolare flessibile che può essere piegato in tutte le direzioni e il paralume in alluminio verniciato a polvere può essere ruotato di 360°. La base è appesantita con una zavorra in ghisa e ricoperta di alluminio verniciato a polvere. Include cavo in tessuto nero. Interruttore on/off sulla base.

Greta Grossman cobra table lamp

1950


1.2 Timeline Dalla lampadina a… La lampada da tavolo Alfa di Sergio Mazza (1959) riflette il rifiuto diffuso del “freddo” razionalismo da parte del design del dopoguerra a favore di un ritorno a valori più borghesi. Realizzata con materiali di lusso quali marmo e cristallo, esprime un senso di nostalgia per l’intimità delle case di un tempo.

L’essenzialità della lampadina nuda colpisce immediatamente, il vetro della lampadina stessa ha una finitura sabbiata. Questo aiuta a creare un tipo di illuminazione molto speciale e sottile, si ha così una luce diffusa.

Alfa Sergio Mazza Artemide 1959

Lampadina Achille Castiglioni 1972

1960

1970

La lampada Tahiti con la sua testa di anatra e il suo colore è divenuta una delle grandi icone del gruppo Memphis. Quest'uccellino stilizzato è costituito da una base rettangolare. All'estremità del lungo collo, la testa a forma di disco, racchiude nel suo becco la sorgente di luce, la testa è girevole.

Lampada da tavolo Tahiti - Ettore Sottsass / 1981 - Memphis Milano

1980

Marcel Wanders progetta lampade permeate di umorismo e funzionalità. La lampada B.L.O. si accende e spegne soffiandovi sopra, è un’interpretazione della classica candela. Funzionale e accattivante, questo modello porta alla memoria i tempi precedenti all’invenzione dell’elettricità.

B.L.O. Table light 2001 Marcel Wanders

2000


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Funzione primaria Lampadina Achille Castiglioni 1972


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2.1 Utilità primaria L’utilità primaria si riferisce all’utilità principale dell’oggetto, e costituisce l’elemento gerarchicamente più importante per la definizione della forma tipo. Si definisce a partire da alcune morfologie di base o elementi invarianti della forma che sono conformazioni da cui la forma non può prescindere.

Illuminare un’area di spazio circoscritta su un piano La forma tipo della lampada da tavolo risponde in modo essenziale alla funzione primaria di illuminare una porzione di spazio, nel caso della lampada da tavolo, la luce è delimitata al tavolo. La funzione primaria viene assolta in modo corretto grazie alle morfologie invarianti, ma secondo l’utilizzo può essere necessario avere una fonte di luce direzionale o diffusa. La funzione primaria è pertanto sufficiente per un uso limitato nel tempo. Cobra Elio Martinelli 1968

Funzione primaria

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2.2 Morfologie invarianti Le morfologie invarianti assicurano la prestazione di base. La lampada è composta dai seguenti elementi invarianti, possiamo riassumerle in; lampadina, cavo, struttura portante e interruttore che vediamo nella prima immagine. In seguito possiamo aggiungere altri elementi che specializzano la forma come il paralume, ed eventuali elementi di connessione, come vediamo nella seconda immagine.

Luceplan Costanzina

Funzione primaria

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2.3 Forma Tipo Lampadina Possiamo indicare la forma tipo attraverso le morfologie invarianti che nel caso della lampada da tavolo sono:

-Lampadina: è il corpo illuminante della lampada che può avere diverse tecnologie ed essere supportato da uno specifico attacco tecnico.

-Alimentazione: supporto tecnico che permette alla lampadina di funzionare attraverso una sollecitazione elettrica.

-Struttura portante: può differire in forma e materiale ed sempre presente in quanto costituisce la struttura costruttiva della lampada che sostiene gli altri elementi invarianti. Nella struttura portante si possono trovare varie morfologie specializzate per l’appoggio sul piano e la connessione con l’eventuale paralume.

Alimentazione Struttura portante

Lampadina Achille Castiglioni 1972

Funzione primaria

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2.3 Morfogramma La forma di un oggetto è la concretizzazione di un pensiero in un modello reale e oggettivo che va quindi a corrispondere ad un aiuto alle potenzialità umane sia mentali che fisiche. Per cui la forma di un oggetto è composta da diversi parti distinte, ma collegate e interagenti, che danno vita al valore d’uso dell’oggetto stesso. Per analizzare le motivazioni funzionali della forma usiamo il morfogramma, uno schema di analisi che riassume i caratteri della forma.

Morfologie di tipo ergonomico (manipolabilità, facilitazione d’uso, comfort, sicurezza)

Morfologie di tipo prestazionale (ottimizzazione e specializzazione delle prestazioni)

Morfologie di tipo tecnico (materiali, aspetti di fuzionamento, tecnico e produttivo)

Morfologie di tipo segnaletico (elementi che inducono a procedere all’uso e comando) Anglepoise lamp 1932 di George Carwardine.

Funzione primaria

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Funzione tecnologica Lampada da tavolo Bulb


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3.1 Sorgenti luminose Introduzione: L’illuminazione elettrica fa parte della nostra quotidianità a tal punto che normalmente non pensiamo a cosa accade quando premiamo un interruttore… a meno che non venga a mancare la corrente. Dall’avvento dell’elettrificazione, fino ad oggi, designer, ingegneri, architetti e artisti hanno compiuto passi da gigante per ampliare i parametri estetici e funzionali dell’umile lampadina producendo infinite soluzioni di illuminazione.

Lampada a incandescenza Funzione tecnologica

Lampada alogena

Nella prima metà del 900 i designer studiavano soluzioni che montavano le normali lampade a filamento (tutt’ora le sorgenti più utilizzate negli ambienti domestici) e solo negli anni 60’ e nei primi anni 70’ iniziarono a sperimentare sul serio altre fonti di luce, come la lampada alogena e i tubi fluorescenti al neon. Di seguito vediamo i diversi tipi di lampadine, dalla prima lampadina alle comuni lamadina a LED.

Lampada a fluorescenza

Lampada a scarica

Lampada a LED 20


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Lampadina a incandescenza La lampada a incandescenza è una sorgente luminosa in cui la luce viene prodotta da un filamento di tungsteno che raggiunge la temperatura di circa 2700 K per effetto della corrente elettrica che l'attraversa. Si sfrutta l'effetto Joule per ottenere un forte riscaldamento del filamento, fino a portarlo a temperature tali che lo spettro di corpo nero corrispondente contenga componenti visibili sufficienti per illuminare; questo riscaldamento causa un aumento della resistenza elettrica e quindi una diminuzione della corrente che vi scorre. Circa il 5% dell'energia elettrica viene convertita in luce e il restante 95% si disperde come calore, a causa di questa scarsità di energia oggi si usano altri tipi di lampadine come quella a LED.

Funzione tecnologica

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Lampadina alogena Il rendimento luminoso di una lampada alogena, grazie alla luce più bianca rispetto a una lampadina a incandescenza tradizionale, è del 50-100% superiore rispetto a questa, mentre la vita utile varia da 2.000 a 6.000 ore. La lampadina alogena è una particolare tipo di lampadina a incandescenza, funziona attraverso il gas alogeno contenuto nel bulbo, per permettere il riscaldamento del filamento fino a oltre 3000 K, è presente in quantità giusto sufficiente per catturare il flusso di tungsteno per sublimazione, in modo da aumentare l'efficienza luminosa. Essendo basate sullo stesso principio delle comuni lampade a incandescenza, le lampade alogene sono spesso progettate con l'obiettivo di poter essere usate come sorgente luminosa a intensità variabile e, pertanto, sono la scelta naturale per i punti luce controllati da un dimmer.

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Lampadina a scarica La lampada a scarica è un tipo di lampadina basata sull'emissione luminosa per luminescenza da parte di un gas ionizzato. La ionizzazione del gas è ottenuta per mezzo di una differenza di potenziale, che fa migrare gli elettroni liberi e ioni positivi ai diversi capi della lampada. La lampadina è costituita da un tubo ermeticamente chiusa alle cui estremità sono posizionati due elettrodi, positivi e negativi. Il tubo contiene un gas che vaporizza quando tra gli elettrodi si innesca il passaggio di corrente. Il processo che porta all’emissione dipende dall’eccitazione degli elettroni colpiti dal passaggio dell’energia elettrica. I gas coinvolti possono essere di diverse tipologie; ad esempio ai vapori di sodio o agli ioduri di cesio, indio, olmio, tulio… che caratterizzano dal punto di vista fisico e cromatico l’emissione del fascio luminoso. La stabilità della scarica dipende fortemente dalla temperatura di funzionamento costante.

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Lampadina a fluorescenza La lampada fluorescente è una lampada a scarica in cui l'emissione luminosa è indiretta, perché l'emittente non è il gas ionizzato, ma un materiale fluorescente. È costituita da un tubo di vetro lineare e circolare o variamente sagomato. Sono prodotti in questo modo: nel tubo, la cui superficie interna è rivestita di materiale fluorescente dall'aspetto di polvere bianca, viene praticato il vuoto, poi viene introdotto un gas nobile (argon, xeno, neon, kripton) a bassa pressione e una piccola quantità di mercurio, che in parte evapora mescolandosi al gas. Il passaggio della corrente sollecita i gas a emettere radiazione nell'ultravioletto. Il materiale fluorescente, investito da tali radiazioni, emette a sua volta radiazione visibile, cioè luce.

Circuito di alimentazione tipico di una lampada fluorescente: A: lampada B: Rete elettrica C: accenditore D: Lamina bimetallica E: Condensatore filtro F: elettrodi G: reattore

Funzione tecnologica

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Lampadina a LED Le lampade a LED, sono basate su semiconduttori, presentano una durata di vita molto più lunga e consumi molto più contenuti a parità di emissione luminosa rispetto alle lampade a incandescenza e alle altre tecnologie di lampade usate per l'illuminazione. Le lampade a LED trovano impiego nei sistemi di illuminazione pubblica e nell'ambito dell'illuminazione domestica e automotiva. Per l'alimentazione direttamente alla tensione di rete alternata, in Italia a 230 V, le lampade a LED contengono al loro interno un circuito elettronico per ridurre e raddrizzare la tensione d'esercizio, che può essere lineare o switching a seconda della potenza da erogare. L’acronimo LED significa Light Emitting Diode, in italiano diodo che emette luce.

Funzione tecnologica

Led RGB non sono nient’altro che Led montati su una striscia e che emettono luce del loro proprio colore. Miscelando quindi i colori con le diverse intensità e, sovrapponendo quindi un colore sull’altro, si può avere una luce caratterizzata da diverse tonalità che illuminano l’ambiente in modo elegante; facendo un esempio, il viola chiaro è dato dalla miscelazione della luce blu con quella rossa. Questa tecnica viene utilizzata anche per i dispositivi elettronici che abbiano uno schermo piatto, come ad esempio televisori e monitor. I Led riescono ad emettere luce tramite la conversione dell’energia elettrica in luce, grazie al movimento degli elettroni. I colori della luce possono essere cambiati tramite un telecomando in base alle tue esigenze e in base a come ti senti in un determinato momento.

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Corrente elettrica Funzionamento della corrente elettrica In un filo di rame ogni atomo perde qualche volta un elettrone e viene recuperato, possiamo collegare gli estremi del filo sui poli di una batteria. Una batteria elettrica non è altro che un dispositivo dove le cariche elettriche di segno opposto vengono separate e mantenute lontane tra di loro: nel polo (+) positivo, le cariche sono tutte positive, nel polo (-) le cariche sono negative. Queste cariche tenderebbero a mischiarsi tra loro ma, pur attraendosi, non possono farlo perché nella pila c’è una membrana che le separa. Il flusso di cariche elettriche nel filo di rame si chiama “corrente elettrica” ed il filo di rame è detto conduttore elettrico perché facilita questo spostamento. La luce della lampadina viene prodotta grazie allo spostamento degli elettroni, che correndo velocemente nel filo metallico collegato ad essa, producono luminosità. Il filo fa parte di un circuito, azionato grazie all’interruttore: quando questo viene premuto il circuito si chiude, consentendo agli elettroni a muoversi.

Funzione tecnologica

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3.2 Interruttori L’interruttore è un dispositivo elettrico o elettronico con la funzione di interrompere o attivare un circuito elettrico, permette quindi di accendere o spegnere la luce, esistono varie tipologie di interruttori, vediamo di seguito i più comuni. L’interruttore a muro che viene posizionato al muro ed utilizzato manualmente per il controllo dell’illuminazione e si possono integrare funzioni di controllo del livello di luminosità.

Funzione tecnologica

Interruttore sospeso: è un cavo collegato ad un interruttore che si aziona usando un pulsante on/off, questo tipo di interruttore è molto usato nelle lampade da tavolo in quanto permettono il controllo della luce in prossimità della lampada.

Interruttore touch: funzionano attraverso un meccanismo a sfioramento, il contatto del dito sulla placca di vetro provoca il rilascio della corrente elettrica che fa partire il comando di accensione o spegnimento

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Lampade senza fili Le lampade senza fili si caratterizzano principalmente per l’assenza di cavi elettrici sono dotate di una batteria che può essere ricaricata facilmente attraverso una comune presa USB. La carica ha solitamente una durata notevole, anche fino a cinque o sei ore, garantendo per tutto il tempo un fascio luminoso ottimale. Uno dei vantaggi, quindi, è quello di poterle utilizzare anche se la scrivania è collocata lontano da una presa di corrente o se si ha la necessità di spostarsi da un luogo all’altro. È anche possibile trasportare facilmente il proprio dispositivo, riuscendo a lavorare in modo ottimale in qualsiasi ambiente.

Poldina Zafferano America

Funzione tecnologica

La disponibilità di luci a Led, inoltre, permette di ottenere risparmio energetico, beneficiare dell’accensione immediata a freddo, prolungare la durata complessiva del dispositivo e spesso regolare l’intensità del fascio luminoso in base alle singole necessità. In questo modo, infatti, è sempre possibile creare l’atmosfera più consona alle esigenze individuali. La maggior parte delle lampade da scrivania senza fili, inoltre, è anche WiFi: questa caratteristica permette di attivare l’accensione e lo spegnimento a distanza, programmandola direttamente dal proprio smartphone.

Tofee Talenti

Tetatet Davide Groppi 2013

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3.2 Tipologie di luce Temperatura La temperatura della luce indica il calore della luce e la sua tonalità e viene espressa nell’unità Kelvin (K). Ad un numero di Kelvin più basso corrisponde una luce più calda e più gialla, mentre ad un numero di Kelvin più alto corrisponde una luce più fredda e più chiara.

Funzione tecnologica

La temperatura della luce viene quindi chiamata temperatura di colore, che caratterizza le varie fonti luminose, naturali o artificiali, e in base ad essa potrai scegliere le lampadine e altre sorgenti di illuminazione più adatte per gli ambienti della tua casa.

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Luce calda

Luce neutra

La luce calda è quella che possiede una temperatura compresa fra i 2700K e i 3500K e quindi si tratta di una temperatura bassa. Le sfumature di questa tipologia di luce includono le tonalità del rosso, del giallo e dell’arancione, e anche il bianco.

La luce neutra ha una temperatura colore compresa tra i 3300 e i 5300 Kelvin, con sfumature di colore prettamente tendenti al bianco. I led a luce neutra sono indicate per l’illuminazione delle zone living della propria abitazione e spazi aperti al pubblico.

Funzione tecnologica

Luce fredda La luce fredda è quella che presenta una temperatura di calore superiore ai 5300° Kelvin. La tonalità fredda classica di questo tipo di luce viene data dalle sfumature tendenti all’azzurro e al blu. Per avere un’idea più precisa si pensi che ad una temperatura di 5000° Kelvin viene associato il colore del ghiaccio.

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3.3 Tipologie di luce Luce diffusa La luce diffusa è un modo per diffondere uniformemente l’illuminazione in un ambiente. Nata in ambito lavorativo, si è poi affermata anche nel lighting design delle abitazioni grazie ai suoi numerosi vantaggi; prima di tutto, la luce diffusa è molto più rilassante per la vista. Proprio per questo motivo si è utilizzata prima negli ambienti lavorativi. Là dove si trascorrono ore a leggere e scrivere, davanti a pile di documenti o allo schermo di un pc, lo sguardo ha bisogno di correre liberamente da un punto all’altro della stanza.

Satelight Foscarini Eugeni Quitllet 2017

Funzione tecnologica

Lesbo Angelo Mangiarotti 1967

Luce direzionabile La luce direzionale proiettano un fascio luminoso concentrato che mette in evidenza i particolari di una stanza e crea interessanti giochi di luci e ombre. Nel caso delle lampade da tavolo, avere una luce direzionale permette di concentrale la luce in un punto a piacere e grazie a sistemi ergonomici è possibile ruotare la luce di 360° secondo le proprie esigenze. Le lampade a luce direzionale uniscono la tecnica all’estetica della lampada.

Tizio Richard Sapper 1972

Demetra Naoto Fukasawa Artemide

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3.4 Strutture costruttive Struttura integrale o a scocca La caratteristica principale degli oggetti legati a questa tipologia costruttiva è quella di essere composta da un unico corpo. Queste strutture derivano da da processi che consentono di conformare, integralmente il pezzo in un’unica fase di lavorazione. Gli oggetti a struttura integrale grazie alle possibilità conformative date dai processi, presentano una grande libertà morfologica e consentono, in quanto monomaterici, una minimizzazione delle problematiche di giunzione tra le parti. Come esempio è scelta la lampada Dalù Lavorata in modo sapiente sulla modellazione della forma, Magistretti ottenne un unico pezzo in abs stampato che funge sia da base di appoggio che da calotta semisferica contenente la lampadina. Dalù Artemide Vico Magistretti

Funzione tecnologica

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3.4 Strutture costruttive Struttura composita Un’oggetto ha una struttura composita quando quando è costituito da più elementi distinti, ognuno con una specifica funzione, supportati in genere da una struttura portante, che li connette reciprocamente e ne assicura il funzionamento. In genere gli oggetti a struttura composita sono polimaterici, la struttura composita comporta degli elementi di giunzione per il montaggio dei pezzi, sia sotto forma di morfologie specifiche che di pezzi tecnici aggiunti. Come esempio è stata scelta la lampada Kelvin Led di Antonio Citterio, la lampada presenta una struttura con doppio braccio a pantografo e testa orientabile. Corpo in lega di alluminio colato. Testa esterna in alluminio pressofuso con diffusore in metacrilato stampato ad iniezione. Copertura esterna della base in ABS. La struttura è ottenuta da un tubolare quadrato in lega di alluminio estruso (12 x 12 mm) lavorato meccanicamente al fine di consentire l’alloggiamento e lo scorrimento al suo interno delle molle di compensazione in acciaio inox e dei pattini stampati ad iniezione in resina acetalica. I tiranti esterni sono in filo d’acciaio diametro 3 mm. La natura della lampada è molto complessa per l’utilizzo di molti materiali diversi e l’utilizzo dei giunti danno un carattere tecnico e ne fanno una struttura composita. Kelvin Led Antonio Citterio

Funzione tecnologica

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3.5 Materiali Introduzione I materiali con i quali è costruita una lampada da tavolo possono variare. Facciamo riferimento ai materiali utilizzati sia per il diffusore che per la struttura, o per entrambi. Spesso può capitare che diffusore, struttura e base siano realizzati con tre materiali diversi, specialmente in lampade di alto design o in modelli più originali. Tra i principali materiali utilizzati nelle costruzioni di lampade troviamo:

Acciaio

Funzione tecnologica

Ottone

Policarbonato

Vetro

Legno

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Caratteristiche

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Alluminio

Il nome alluminio è derivato dal nome antico per l'allume (solfato alluminoso di potassio), quale era alumen. L’alluminio è un materiale estremamente versatile: robusto ma leggero, durevole ma malleabile, ecologico e di design. - Le Caratteristiche Meccaniche Alluminio sono la leggerezza e la duttilità, sono due delle qualità più apprezzate dell’Alluminio. - Ha anche la capacità di diffondere e riflettere la luce, viene così a ridursi la dispersione della luminosità della sorgente di luce, caratteristica essenziale nella costruzione di supporti per lampade. - Resistenza alla corrosione, l’alluminio si ossida immediatamente a contatto con l’aria creando una protezione superficiale che lo rende resistente all’acqua e ad alcune sostanze chimiche.

Questa caratteristica lo rende il metallo più utilizzato dall’industria dei trasporti, dell’edilizia e delle costruzioni. -Alta conducibilità elettrica, termica e sonora l’alluminio permette la trasmissione di energia anche su lunghe distanze, non a caso sono in alluminio la maggior parte dei conduttori ad alto voltaggio, ma è in alluminio anche la base filettata delle lampadine. Questo metallo vanta inoltre un’elevata conducibilità termica, per questo è utilizzato nella costruzione di radiatori e contenitori termici, apparecchiature termocondizionanti e contenitori di cottura per alimenti. Infine, esso si distingue per la rilevante risonanza sonora, motivo per cui viene utilizzato nella costruzione di strumenti come il violino, il piano…

Tolomeo Michele de Lucchi 1987 Artemide

Funzione tecnologica

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Alluminio VS Acciaio Lampada in Acciaio Peso La prima differenza tra alluminio e acciaio risiede nel loro peso. I profili in alluminio sono molto più leggeri dei profili in acciaio, per questo sono più adatti a strutture piccole, spesso provvisorie e posizionate su soppalchi. I profili in acciaio, invece, si addicono maggiormente a strutture stabili e durature, come le strutture di edifici realizzati in calcestruzzo. Resistenza alla corrosione Di per sé l’acciaio è più soggetto alla corrosione rispetto all’alluminio, per cui la resistenza dei profili in alluminio è maggiore. Se però i profili in acciaio vengono realizzati in acciaio inox, un materiale che non si corrode e resiste molto bene alle intemperie, la differenza tra alluminio e acciaio si riduce e i profili presentano la medesima resistenza alla corrosione. Costo L’alluminio è più costoso dell’acciaio, per questo i profili in alluminio costano in genere di più rispetto a quelli realizzati in acciaio. Ad ogni modo il costo di un profilo non dipende solamente dalla materia prima, ma dai trattamenti e dalle lavorazioni che il materiale deve subire, per questo il costo dei profili in alluminio e dei profili in acciaio varia a seconda delle specifiche necessità di applicazione. Facilità di produzione Un'altra differenza tra acciaio e alluminio è la facilità di lavorazione. I profili di alluminio sono più facili da realizzare, perché l’alluminio è un materiale molto più malleabile rispetto all’acciaio. Di conseguenza, i costi di lavorazione sono generalmente più bassi. Facilità di installazione Gli estrusi in alluminio vengono assemblati tra loro grazie a raccordi, mentre quelli in acciaio vengono generalmente saldati tra loro. Di conseguenza, i profili in alluminio sono più facili da installare e smontare: ecco perché vengono spesso usati per strutture provvisorie.

Funzione tecnologica

Lampada in Alluminio

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Tipi di acciaio Acciaio al carbonio L'acciaio al carbonio ha un aspetto opaco ed è noto per essere sensibile alla corrosione. Il nome stesso deriva dalla realtà che contengono una quantità molto piccola di altri elementi di lega. Sono eccezionalmente resistenti, motivo per cui vengono spesso utilizzati per realizzare oggetti come coltelli, fili ad alta tensione, parti di automobili e altri oggetti simili.

Funzione tecnologica

Acciaio legato Gli acciai legati sono una miscela di metalli diversi, come nichel, rame e alluminio. Questi tendono ad essere più economici, più resistenti alla corrosione e sono preferiti per alcune parti di automobili, condutture, scafi di navi e progetti meccanici. Le caratteristiche meccaniche degli acciai legati dipendono quindi dalla concentrazione degli elementi che contengono.

L'acciaio per utensili Noto per essere duro e resistente al calore e ai graffi. Il nome deriva dal fatto che sono molto comunemente usati per realizzare utensili in metallo, come i martelli. Per questi, sono costituiti da cose come cobalto, molibdeno e tungsteno, e questo è il motivo alla base per cui l'acciaio per utensili ha caratteristiche di durata e resistenza al calore così avanzate.

Acciaio inox Questi acciai sono lucidi e generalmente contengono circa il 10-20% di cromo, che è il loro principale elemento di lega. Questa combinazione consente all'acciaio di essere resistente alla corrosione e facilmente modellabile in varie forme. Gli acciai inossidabili possono essere utilizzati in apparecchiature chirurgiche, domestiche, argenteria ecc…

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Deformazione plastica Processi produttivi Le strutture dei sistemi illuminanti sono spesso lavorati con deformazione plastica, possono avvenire a freddo o a caldo, le principali differenze riguardano la deformabilità, il tipo di struttura e il tipo di finitura superficiale, vediamo degli esempi:

Laminazione

Estrusione

Stampaggio

Il processo di laminazione serve a ridurre la sezione trasversale di un semilavorato. Il materiale è costretto a passare attraverso due cilindri che ruotano in senso opposto ne riducono la sezione provocando un allungamento. Sagomando in modo opportuno la distanza tra i cilindri e la loro forma, si possono ottenere prodotti di varie sezioni

Nel processo di estrusione il materiale metallico è costretto sotto l’azione di un pistone a fluire attraverso una matrice di forma e dimensioni volute, assumendone il profilo. Il materiale si deforma sotto l’azione di sollecitazione di compressione. L’operazione di estrusione può essere diretta o inversa.

Operazione di deformazione plastica mediante la quale si costringe il materiale metallico a riempire cavità, realizzate in corpi metallici detti stampi, esercitando forze esterne che, sfruttano la plasticità del materiale determinandone la deformazione permanente.

Funzione tecnologica

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Ottone Caratteristiche L’ottone è una lega metallica costituita da zinco e rame. Esistono anche i cosiddetti ottoni “ternari”, cui è aggiunto un altro elemento alla lega. Di per sé l’ottone è una lega che si ottiene dall’unione dello zinco e del rame. La presenza dello zinco è quella che assicura le maggiori proprietà dell’ottone metallo. L’ottone lega, infatti, assicura innumerevoli benefici e utilizzi, soprattutto per le minuterie metalliche tornite. Esistono oltre sessanta diverse tipologie di questa lega che differiscono tra loro in base alla composizione ottone e che vengono scelte in funzione dell’applicazione per la quale si utilizzeranno.

Funzione tecnologica

L’ampia diffusione delle minuterie metalliche in ottone la si deve alle straordinarie caratteristiche e proprietà di questa lega di rame e zinco. Le principali caratteristiche e proprietà dell’ottone che lo rendono uno dei materiali più diffuso, apprezzato e impiegato nelle minuterie metalliche sono: - Capacità meccaniche - Lavorabilità - Igiene - Conduttività - Riciclabilità - Rapporto qualità-prezzo - Consumi energetici ridotti

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Lavorazione dei metalli Il taglio laser:

La piegatura della lamiera:

è un processo di separazione termica. Il raggio laser colpisce la superficie del materiale e lo riscalda al punto da fonderlo o da vaporizzarlo completamente. Una volta che il raggio laser è penetrato completamente nel materiale in un determinato punto, ha inizio il pro- cesso di taglio vero e proprio.

è una lavorazione che prevede la deformazione in modo permanente della lastra, attraverso un’azione di flessione. La piegatura può avvenire grazie al possesso dei metalli di una “fibra neutra” collocata al centro dello spessore della lamiera, che consente al materiale di essere sufficientemente elastico e quindi di non spezzarsi o rompersi in prossimità della piega.

Funzione tecnologica

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Lavorazione dei metalli Tornitura:

Fresatura:

è un processo di produzione industriale ottenuto per asportazione di truciolo. La tornitura viene definita da un moto rotatorio del pezzo e un moto per lo più rettilineo dell'utensile. Il tagliente dell'utensile penetra nel materiale del pezzo e ne stacca la parte in eccesso formando così un truciolo. La macchina utensile usata per la tornitura è il tornio.

La fresatura del metallo è una lavorazione che permette l'asportazione del materiale in modo da ottenere un'ampia gamma di superfici, dai piani alle scanalature fino agli spallamenti, alle forature e tanto altro ancora. Questo avviene attraverso l'utilizzo di un utensile tagliente a geometria definita.

Funzione tecnologica

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Analisi morfologica

Lavorazione dei metalli Saldatura

Punzonatura

è il procedimento che permette l'unione fisico/chimica di due giunti mediante la fusione degli stessi, o tramite metallo d'apporto. Realizza un collegamento permanente, viene garantita anche una continuità quasi totale nelle caratteristiche stesse del materiale delle parti unite.

L’origine del nome “punzonatura” deriva dal latino. “Punctio” significa infatti pungere, proprio perché il metallo viene come punto con un macchinario appposito, che imprime un taglio, una forma o un segno.

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Caratteristiche

Analisi morfologica

Policarbonato

Il Policarbonato è un polimero, particolarmente apprezzato dagli anni 60 in su, utilizzato anche per la produzione di oggetti d’uso domestico e personale. Tra le sue caratteristiche, la lucentezza e la trasparenza, che lo rendono particolarmente indicato sia per realizzare i diffusori di una lampada che la struttura stessa. Come accennato, il policarbonato è un materiale ampiamente utilizzato per le sue numerose caratteristiche. Vediamole in maniera dettagliata. - Resiste alle varie intemperie (resiste agli oli, agli alcoli, alla benzina, agli acidi e agli idrocarburi alifatici, oltre che all’acqua sotto i 70°) -È leggero -Sopporta carichi pesanti e resiste agli urti (qualità che possono essere fortificate aumentando il peso molecolare dei policarbonati) -Ha proprietà isolanti -Resiste all’abrasione e al vapore -È molto più versatile rispetto ad altri materiali plastici -È trasparente -Essendo un buon isolante termico, mantiene costante la temperatura degli ambienti senza venire influenzata dai gradi all’esterno -È facilmente lavorabile, specialmente a freddo Bourgie Kartell

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Stampaggio a iniezione Il processo di stampaggio a iniezione della plastica consiste nel fondere pastiglie di plastica (polimeri termoindurenti/termoplastici) che una volta diventati sufficientemente malleabili vengono iniettati sotto pressione nella cavità dello stampo, che si riempie e si solidifica per ottenere il prodotto finale. Lo stampaggio a iniezione di materiali termoplastici di Protolabs è un processo standard che utilizza uno stampo in alluminio al cui interno non sono presenti canali di riscaldamento o raffreddamento (il che significa che il ciclo ha una durata leggermente più lunga). Questo procedimento consente ai nostri stampatori di monitorare la pressione di riempimento, gli aspetti estetici e la qualità di base dei pezzi.

Funzione tecnologica

Le pastiglie di resina vengono caricate all'interno di un cilindro dove saranno successivamente fuse, compresse e iniettate, tramite appositi canali, nello stampo. La resina calda viene iniettata nella cavità dello stampo attraverso i punti di accesso e il pezzo viene stampato. Gli espulsori agevolano la rimozione del pezzo dallo stampo, il quale finisce nel contenitore di caricamento. Una volta completato il ciclo, i pezzi (o i campioni iniziali) vengono imballati e spediti immediatamente. Per ottenere il nostro Design Cube gratuito, uno strumento pensato per illustrare elementi troppo sottili o troppo spessi.

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

PET Riciclato Il PET è una resina termoplastica, facente parte della famiglia dei poliesteri. Si tratta di una materia sintetica appartenente alla famiglia dei poliesteri che viene realizzato con petrolio, gas naturale o materie prime vegetali. Riciclabile al 100%, il PET non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero e la si può così trasformare ripetutamente. La plastica PET presenta un'eccellente resistenza chimica e proprietà di barriera, buona solidità, rigidità, resistenza all'usura e all'abrasione. A temperature elevate il PET è molto sensibile all'umidità. Riciclabile al 100 percento, la plastica PET non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero e la si può così trasformare ripetutamente per la realizzazione di nuove bottiglie o altri prodotti.

Un esempio di una lampada realizzata con PET riciclato è la Hakofugu di Artemide realizzata a partire da vecchie bottiglie di plastica, ne risulta un materiale leggero come la carta e al tempo stesso resistente. Creata dal designer Issey Miyake, questa lampada da tavolo contemporanea ha una duplice forma, di base tridimensionale che, con un semplice gesto della mano, si ripiega assumendo la forma bidimensionale come un leggero foglio di carta. Proprio questa sua particolare struttura fa si che il paralume proietti un morbido equilibrio di luci ed ombre. L’illuminazione più adatta a questo tipo di lampada è quella a Led in accordo con la filosofia eco-friendly del progetto.

Artemide Mentori Issey Miyake

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Biomateriale Ohmie, the Orange Lamp™, risponde all'esigenza di un modo migliore per gestire gli scarti nella catena alimentare e alla necessità di innovare il design. Realizzata dalle bucce delle arance siciliane, trasformate in un biomateriale 100% naturale e compostabile, è un esempio di prodotto 100% circolare, a filiera corta e totalmente Made in Italy. Ogni Ohmie è ricavata dalla buccia di 2-3 arance e porta con sé un risparmio di 1 kg di CO2. La lampada da tavolo è già dotata di lampadina, ha una connessione USB e l'intensità della luce è regolabile. Ohmie the Orange Lamp™ illumina la scrivania e illumina la mente perchè essere sostenibili è ormai la norma.

Krill Design OHMIE

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Vetro Caratteristiche Il vetro è il prodotto della fusione (che si ottiene ad alta temperatura, 1500 °C) di diverse sostanze, miscelate tra loro: 72% di silice (sotto forma di quarzo o sabbia); 15% di soda (carbonato di sodio e potassio); 10% di carbonato di calcio e magnesio; 2% di allumina; 1% di altri ossidi (che servono come coloranti). Vengono inoltre aggiunte alcune sostanze che conferiscono al vetro determinate caratteristiche, come un’alta resistenza, durezza, trasparenza, lucentezza.

Tali sostanze sono: l’ossido di piombo, l’ossido di zinco, l’acido borico, l’allumina ecc. Il vetro è una sostanza solida amorfa, il che significa che allo stato solido non si aggrega in struttura di cristallo. E’ rigido, trasparente, fragile ed è un cattivo conduttore di elettricità. Il vetro è tanto utile e largamente impiegato per la trasparenza, cioè la capacità di lasciarsi attraversare dai raggi luminosi.

The Globe Joe Colombo

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Processi produttivi I prodotti vetrari vengono formati per modellazione, soffiatura, stampaggio, laminazione e filatura. La modellazione è una tecnica che consente di tagliare, incidere, curvare e stirare il vetro fino a renderlo filiforme. Per effettuare questa lavorazione la massa vetrosa viene mantenuta ad una temperatura di circa700°C. La soffiatura si realizza a bocca o con ugelli che immettono nell’impasto aria compressa. Consente di realizzare- forme insufflando aria nella pasta vetrosa mediante canule metalliche. Colata e stampaggio: è un tipo di lavorazione in cui gli stampi,

che possono essere di gesso, di refrattario o di ghisa, sono riempiti tramite gravità ed eventuale rotazione centrifuga attorno all’asse di rivoluzione, in modo da agevolare l’adesione della massa vetrosa allo stampo. Lo stampaggio consiste nel versare la massa vetrosa in apposite forme in apposite forme con il fondo modellato con la forma voluta, dotate di coperchio a cerniera quando occorre conformare anche la superficie superiore del pezzo. Lo stampaggio può avvenire per compressione, oppure per soffiatura.

Fontanarte Re Regina

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Legno Il Legno è un materiale duro e resistente di origine vegetale, utilizzato come combustibile e come materiale da costruzione. Il legno è utilizzato particolarmente per la resa estetica. Le principali proprietà fisiche del legno sono la resistenza, la durezza, la rigidezza e la densità. La resistenza varia con il grado di stagionatura o di umidità del legno e con la direzione della venatura: il legno risulta sempre molto resistente se viene tagliato lungo la venatura piuttosto che perpendicolarmente ad essa.

Funzione tecnologica

IL LEGNO MASSELLO: si ricava dal ”cuore” dell’albero, dalla parte più resistente e massiccia del tronco. Il legno massello è puro al 100%, rigenerabile e riciclabile; ed è considerato “legno per eccellenza”: elastico, resistente, durevole e isolante. Anche durante la lavorazione pre- serva tutte le caratteristiche tipiche del legno naturale.

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Legno IL LEGNO COMPENSATO : Il compensato è un semilavorato in legno, formato da vari strati sottilissimi di legno lamellare (laminati) anche detti piallacci, che vengono incollati fra di loro con le fibre orientate in direzione perpendicolare. In questo modo si realizza un pannello che, in base al numero di strati incollati, può raggiungere uno spessore fino a 50mm

Funzione tecnologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Processi produttivi Il taglio è la prima fase della lavorazione del legno, infatti è necessario tagliare il pannello della misura richiesta dal nostro progetto. Se ci troviamo davanti tronchi o grossi blocchi di legno avremo la possibilità di operare con una sega a nastro; questa macchina infatti è adatta ad operazioni di taglio che non richiedano un lavoro di precisione ma sono necessarie per dimensionare i pezzi da lavorare. A seguito del primo taglio si procede con la squadratrice o sega circolare per portare il pannello alla forma necessaria per il nostro progetto. La sega circolare infatti opera un taglio molto preciso e permette di avere il pannello in squadro, lavorando perfettamente sulla forma da ottenere. Spesso nei laboratori di falegnameria sono presenti entrambe le macchine. Per approfondire i modelli, le dimensioni e le caratteristiche delle due tipologie di seghe citate consultate le pagine specifiche. Seghe a Nastro Seghe Circolari

Funzione tecnologica

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Lampade da lavoro


Lampade da tavolo

Analisi morfologica

4.1 Prestazionalità Funzione primaria: La forma tipo della lampada da tavolo risponde in modo essenziale alla funzione primaria di illuminare una porzione di spazio. La funzione primaria viene assolta in modo corretto grazie alle morfologie invarianti, ma secondo l’utilizzo può essere necessario avere una fonte di luce direzionale o diffusa. La funzione primaria è pertanto sufficiente per un uso limitato nel tempo. Prestazionalità: Alla prestazione di base dell’illuminare, si connettono varie esigenze di adeguamento della luce a differenti utilizzi pratici che modificano la forma, nel caso della lampada da lavoro, essa può ridurre l’affaticamento degli occhi e aiutare a vedere meglio e può creare l’atmosfera giusta per portare a termine il lavoro, vediamo degli esempi di natura progettuale che assolvono a queste funzionalità. Funzione secondaria: Consiste nell’illuminare zone specifiche di un piano per svolgere determinate attività lavorative. Il movimento della luce è ottenuto spesso tramite morfologie a doppio braccio estensibili con sistema a molla, a contrappeso o a flessibilità. Il paralume spesso mobile totalmente schermato verso l’alto, concentra l’intensità di luce verso il basso evitando abbagliamenti. Le dimensioni e il peso sono adatte per manipolare le parti.

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

4.2 Morfogramma

Morfologie di tipo ergonomico (manipolabilità, facilitazione d’uso, comfort, sicurezza)

Morfologie di tipo prestazionale (ottimizzazione e specializzazione delle prestazioni)

Morfologie di tipo tecnico (materiali, aspetti di fuzionamento, tecnico e produttivo)

Morfologie di tipo segnaletico (elementi che inducono a procedere all’uso e comando)

Tizio Richard Sapper 1972 Artemide

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

4.3 Ergonomia

Una buona lampada può aiutare a rendere la nostra postazione di lavoro più confortevole sotto molti punti di vista: offrendo una luce intensa, ma regolabile, riduce l'affaticamento e se riesce a fare il suo compito con ingombri ridotti ci permette di sfruttare al meglio lo spazio - spesso ridotto - della scrivania, senza obbligarci a posizioni innaturali. Le recenti tecnologie di illuminazione LED permettono di costruire lampade con design molto sottili e curati, di avere luce potente ma diffusa e soprattutto facilmente regolabile. Per ottenere un’illuminazione ergonomica bisogna prima di tutto garantire un’illuminazione adeguata – 300-500 lux – intorno alla postazione di lavoro. Una scarsa illuminazione costringe gli occhi a lavorare di più, causando affaticamento e mal di testa. È preferibile usare luci con temperatura di colore più fredde, migliorano umore e prontezza. Bisogna poi garantire il contrasto adeguato tra sfondo e primo piano, in particolare del monitor di lavoro.

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Relazioni antropometriche Dimensioni standard in relazione al corpo L’antropometria, invece, è la scienza che si occupa di misurare il corpo umano nella sua totalità o nelle sue componenti. La conformazione fisica dell’essere umano in generale, ma più in particolare di ciascuno di noi, influenza la progettazione degli oggetti, in questo caso dell’illuminazione. Le dimensioni standard della lampada sono di 90 cm di lunghezza e 71 cm di larghezza.

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

4.4 Soluzioni progettuali Regolabilità attraverso contrappeso e doppio braccio

La lampada Tizio di Richard Sapper prodotta per l’azienda d’illuminazione Artemide, è costituita da due coppie di bracci paralleli che permettono un'ampia serie di posizioni. La stabilità di queste posizioni è determinata da contrappesi in acciaio fissati alle estremità delle coppie di bracci. Grazie al meccanismo a doppio braccio la lampada garantisce una luce direzionabile in grado di illuminare diverse zone specifiche.

Tizio Richard Sapper 1972 Artemide

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

4.4 Soluzioni progettuali Regolabilità attraverso contrappeso e doppio braccio Equilibrist è una lampada da tavolo progettata da Jean Nouvel per Artemide, realizzata in alluminio con contrappeso della base in acciaio. Equilibrist è una lampada di colore nero dal design unico composta da due sorgenti luminose opposte l’una a l’altra, come una bilancia in cerca di equilibrio, le due lampade possono ruotare attorno a un asse permettendo di direzionare la luce nel modo migliore.

Artemide Equilibrist Jean Nouvel

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Soluzioni progettuali Regolabilità attraverso molla

Tolomeo fa parte della sua linea a bracci mobili unita a una meccanica che De Lucchi immaginò osservando il principio meccanico di una canna da pesca, si integra perfettamente al sistema di illuminazione regolabile basato su una struttura a sbalzo e bilanciamento a molle. Il diffusore, regolabile e ruotabile a 360° è in alluminio anodizzato e le giunture in alluminio lucidato.

“Credo che Tolomeo rappresenti un’idea di tecnologia frugale, oggi necessaria. Tolomeo ha questa combinazione tra tecnologia, domesticità e frugalità. Non c’è niente di oscuro in questa macchina. Ed è questo che tranquillizza.” Michele de Lucchi Tolomeo Michele de Lucchi 1987 Artemide

Lampade da lavoro

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Soluzioni progettuali Flessibilità Vine Light è una linea pura ed equilibrata che raggiunge la massima libertà di movimento con due soli snodi, per illuminare perfettamente il piano di lavoro ma anche creare molteplici scenari luminosi, lasciando ognuno libero di plasmare la propria luce con un semplice movimento. Una sezione ininterrotta di soli 16 mm di diametro modella la struttura e ospita tutti gli elementi opto-elettronici e meccanici. La sua presenza minimalista crea un perfetto equilibrio tra diversi materiali, pesi, qualità della luce, precisione del movimento e funzionalità, rivelando un profondo know-how fuso con l'innovazione tecnologica. Quella che appare come una continuità è in realtà una successione di componenti con funzioni e caratteristiche diverse, che traducono la complessità tecnologica in semplicità e libertà. 2021

Vine Light - Fixed BIG Bjarke Ingels Group

Lampade da lavoro

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Lampade da arredo Lampada snoopy Flos Achille e Pier Giacomo Castiglioni


Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.1 Prestazionalità

La funzione specializzata è costituita dall’illuminazione a bassa intensità, con un tipo di luce calda, psicologicamente e percettivamente confortevole, disposta su un piano di appoggio di servizio all’area limitata di una zona soggiorno. A questo scopo il paralume diffonde la luce attraverso materiali semiopachi che costituiscono la scocca portante di tutto l’oggetto, integrandone le parti invarianti in un disegno complessivo. In altri casi il paralume scherma letteralmente la luce, e lascia passare verso l’alto e il basso la luce riflessa sulle pareti e sul piano di appoggio. Le lampade da arredo hanno un tipo di luce diffusa che diffonde uniformemente l’illuminazione in un ambiente dando un effetto confortevole alla vista. Nella progettazione di un arredamento, la disposizione delle lampade è fondamentale per la valorizzare gli oggetti e gli spazi circostanti. Le lampade da arredo possono avere qualità estetiche e tecniche che sono in grado di cambiare lo spazio dell’abitazione.

Taccia Achille Castiglioni e Pier Giacomo Castiglioni 1962

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.2 Morfogramma

Morfologie di tipo ergonomico (manipolabilità, facilitazione d’uso, comfort, sicurezza)

Morfologie di tipo prestazionale (ottimizzazione e specializzazione delle prestazioni)

Morfologie di tipo tecnico (materiali, aspetti di fuzionamento, tecnico e produttivo)

Morfologie di tipo segnaletico (elementi che inducono a procedere all’uso e comando)

Taccia Achille Castiglioni e Pier Giacomo Castiglioni 1962

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.3 Ergonomia Relazioni antropometriche Nelle lampade da arredo si utilizza un tipo di luce calda con i toni del giallo, il grado di colore va dal 2700 a 3000 gradi K. valorizza gli arredi e l’ambiente. La luce è spesso diffusa, illumina in modo soffuso l’ambiente senza abbagliare e rende così l’ambeinte confortevole. Le misure standar di una lampada da arredo vanno dai 40/70 di altezza e diametro…. Vediamo nelle immagini un esempio di misure tipo

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.4 Soluzioni progettuali Luce diffusa Lampada Lesbo di Angelo Mangiarotti prodotta per l’azienda d’illuminazione Artemide. La sfumatura opaca graduata dei diffusori cela la sorgente luminosa e contribuisce a riflettere la luce verso l’alto, emettendo una luce morbida che esalta le caratteristiche del vetro di Murano soffiato a bocca. Questa lampada aiuta a creare un ambiente confortevole, grazie alla sua luce morbida filtrata dal vetro di Murano, questo è un esempio di una tipica luce da arredo che contribuisce a creare un ambiente confortevole.

Lesbo Angelo Mangiarotti

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.4 Soluzioni progettuali Luce orientabile Il fulcro progettuale della lampada da tavolo Poise, progettata da Robert Dabi per Kundalini, è l’estrema flessibilità della sorgente luminosa. Il diffusore è un cerchio di metallo che alloggia una striscia LED ed è libero di ruotare a 360° sostenuto da un’asta di metallica. Questa a sua volta ancorata alla superficie del piano d’appoggio grazie al contrappeso esercitato da una solita base a “T”. In questo modo, spostando il cerchio luminoso, l’utente è invitato a interagire con la luce.

Poise Robert Dabi

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

5.4 Soluzioni progettuali Luce diffusa e diretta Atollo è stata progettata sul criterio del gioco di luce e generata da una semplice idea, la componente superiore è una cupola (si tratta di una semplificazione dei classici paralumi in tessuto); la componente inferiore è uno stelo trasformato in colonna, corposo e resistente, che ha lo scopo di sostenere il peso della cupola ed avere una base larga per rendere stabile la lampada. Vico Magistretti voleva far riprodurre e diffondere la luce in modo morbido ed accogliente, e il materiale doveva essere adatto per propagare la luce della sorgente luminosa, nascosta sotto la cupola che indirizza i raggi luminosi verso il cono che li riflette, generando così luce e al contempo penombra. Grazie a queste accortezze Atollo si trasforma in una silhouette grafica capace di portare alla mente e rivedere il concetto di lampada.

Atollo Vico Magistretti

Lampade da arredo

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Luce per vedere e sentire le persone e gli spazi. Luce come visione, ma anche come emozione. Luce come mistero, profondità e seduzione. Davide Groppi

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Funzioni accessorie PopUp Davide Groppi


Lampade da tavolo

Analisi morfologica

6.1 Luce e Utilità Bento, una lampada che dovremmo definire ‘da tavolo’ per il suo formato, ma che in realtà si presta ad altri usi. Perché questa luce senza cavi, ricaricabile (e qui troviamo la tecnologia che solo oggi rende possibile questa soluzione) si può portare da una stanza all’altra, a seconda delle necessità, un po’ come una lanterna o le lampade a olio di una volta. Si accende semplicemente con un gesto, quello che la trasforma dalla tipica forma di una scatola Bento giapponese a corpo luminoso. E la sua base può essere usata come un contenitore. Nella posizione rialzata, la camera di base può contenere vari piccoli oggetti per te in modo che siano a portata di mano. Che tu abbia bisogno di luce extra sulla scrivania o al tuo comodino, le batterie ricaricabili integrate del design lo rendono utile. Può anche essere usato all'aperto! Il paralume è realizzato in silicone flessibile, quindi non devi preoccuparti che si rompa.

Yuuue Bento

Funzione accessoria

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

6.2 Luce e tempo C'è qualcosa di molto intuitivo e interattivo nel modo in cui è progettata la lampada da tavolo Time Machine. Realizzata per assomigliare a una clessidra, la lampada presenta un paralume liberamente rotante con un perno centrale e LED su entrambe le estremità. Accendi la lampada e i LED sulla metà superiore della clessidra si illuminano. Nel corso del tempo, la metà superiore della clessidra si attenua e la metà inferiore inizia a illuminarsi, quasi come se le particelle di luce stessero passando attraverso il canale centrale, come farebbero granelli di sabbia. La lampada da tavolo Time Machine è stata progettata per aiutare a fornire un'aura ambiente da comodino di luce soffusa, consentendo al contempo di misurare intuitivamente il tempo mentre passa. Ci vogliono circa 60 minuti perché la luce si trasferisca da metà della clessidra all'altra, e un semplice capovolgimento aiuta a reimpostare l'intera procedura. È un modo divertente ma utile di cronometrare le tue attività notturne prima di andare a letto... magari leggendo una favola della buonanotte o condividendo storie sulla tua giornata prima di colpire il sacco.

Time Machine

Funzione accessoria

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

6.3 Luce e Musica Lampada da Tavolo PopUp di Davide Groppi. Una lampada che concettualmente fonde due elementi eterogenei, come la luce e la musica. Nata dalla moderna concezione di design, elegante e minimalista, questa lampada è inclusa di un altoparlante con tecnologia wireless collegabile a qualsiasi dispositivo in modo da potere coniugare ovunque luci e musica. La lampada PopUp di Davide Groppi è dotata di batteria ricaricabile da 12V NiMH 2700mAh con un'autonomia di 12 ore di sola illuminazione oppure 30 ore di ascolto a medio volume. La Lampada PopUp è un autentico cavallo di battaglia della collezione Davide Groppi.

PopUp Davide Groppi

Funzione accessoria

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

6.4 Luce e sonno Il Casper Glow è progettato per sincronizzarsi con il ritmo circadiano e utilizza livelli di luce per aiutarti ad addormentarti, per rimanere addormentato e per svegliarti sentendoti rinfrescato invece di premere il pulsante snooze. L'unità di luce cilindrica da 5 pollici per 3 pollici utilizza una luce LED ad alta efficienza e dai toni caldi per creare le modalità di coricarsi e di sveglia che migliorano il sonno. Inoltre, si collega a un'app Casper Glow per una facile configurazione e opzioni di personalizzazione.

Casper Glow

Funzione accessoria

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“Non ho mai guardato una lampada sotto l’aspetto tecnologico o come una macchina per produrre luce, bensì come una forma in armonica relazione con il contesto per il quale è creata” Gae Aulenti


Funzione Estetica Artemide Patroclo


Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica conformativa Lo stile organico è una tendenza che si rifà e si ispira alle filosofie ecologiste, il suo target è di valorizzare tutto ciò che è in natura e che usiamo per arredare ed abbellire casa. Le linee dei mobili sono improntate a forme geometriche, molto pulite e definite.

WG 24 Tecnolumen

Funzione estetica

Ma maison

Table lamp by 7Gods

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica conformativa Lo stile geometrico è un evergreen. I brand si ispirano alle forme razionali di cerchi, triangoli, cilindri per esaltare il progetto dietro l'oggetto, con linee severe ed essenziali.

Atollo Vico Magistretti

Funzione estetica

Billa Fontata Arte

PHASES by Ferréol Babin

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica decorativa Lo stile decorativo, in questo caso simbolico rappresenta oggetti decontestualizzati per dare nuovi significati all’oggetto di arredo.

Mano Pietro Chiesa

Funzione estetica

Flos Guns Table Gun

Mouse Seletti

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica decorativa Forme e colori sono i protagonisti in questo stile che è portato all’estremo della sua espressione con il gruppo Memphis di Ettore Sottsass.

Tahiti Ettore Sottsass

Funzione estetica

Super Blue Martine Bedin

Ashoka Ettore Sottsass

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica dei colori I colori sono un elemento essenziale nel design delle lampade, prima ancora della forma, nel design il colore è l’elemento capace di inviare un messaggio dotato di significato.

Stilnovo Minibox

Funzione estetica

SkLO FLOAT glass table lamp

Stilnovo Buonanotte

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Estetica delle superfici Le superficie variano, in base al materiale utilizzato si creano effetti di luci opacità e texture. Non vi è comunicazione senza contatto.

Fontana Arte Matrix

Funzione estetica

Zava Net Paolo Ulian

Stellar-SammlungStellar-Sammlung

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

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Funzione Rappresentativa

Lampada Eclisse Vico Magistretti


Lampade da tavolo

Analisi morfologica

La luce Italiana “The human light” la visione antropologica di Artemide: la luce al servizio dell’uomo e delle sue esigenze.

Artemide. La mitologia greca la descrive come la Dea lunare della caccia, un’anima femminile guerriera e indipendente, dall’eco straordinariamente contemporaneo, in grado di insegnaci valori di forte impatto e antichi saperi. Forse per questo suo essere controcorrente, Ernesto Gismondi la sceglie come simbolo del suo brand. I rimandi al mito e al mondo aerospaziale, tanto cari al presidente, non si fermano certo qui: le prime lampade che videro la luce – letteralmente – sono Alfa (Sergio Mazza, 1959), Omicron e Lambda (1961), Omega (1962) e Polluce (Enzo Mari e Anna Fasolis, 1965)

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Metanarrazioni Eclisse Eclisse è ispirata all’omonimo fenomeno astronomico Vico Magistretti racconta di aver progettato la lampada Eclisse mentre si trovava a Milano e di averla disegnata sul retro di un biglietto della metropolitana. L’ispirazione gli venne dalla lampada usata da Jean Valjean nei Miserabili di Victor Hugo: una lampada cieca, di solito utilizzata dai ladri, che Jean è costretto a usare in mancanza di alternative migliori. Magistretti non ha mai realizzato un disegno geometrico compiuto della lampada, ma per produrre Eclisse quell’idea geniale era sufficiente. Un’idea che grazie all’alluminio poté prendere forma e diventare reale.

Lampada Eclisse Vico Magistretti

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Metanarrazioni Lampada Fante La luce di Fante si orienta facilmente, grazie al riflettore sulla testa della lampadina che rievoca le atmosfere della Belle Époque e simile ad un cappello a tesa larga, definisce la silhouette di un’elegante figura femminile. La libertà di inclinazione permette di controllare contemporaneamente sia la luce sul piano d’appoggio che la leggera diffusa indiretta verso l’alto. Un’originale scelta formale che nasce da una funzione essenziale e geniale: muovendo il riflettore, semplicemente posato sulla lampadina, la luce viene orientata nella direzione in cui si preferisce, senza alcun meccanismo.

Lampada Fate De Pas, D’Urbino, Lomazzi

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Metanarrazioni Tahiti Memphis ha cambiato i codici del design posizionandosi volontariamente al di fuori dei canoni del "buon gusto" dell'epoca. Esiste il funzionalismo puro e duro o l'austerità stile Bauhaus e la creatività delle opere colorate ed eccentriche. La lampada Tahiti con la sua testa di anatra e il suo coktail di colore e di materiali è divenuta una delle grandi icone del gruppo Memphis. Quest'uccellino stilizzato è costituito da una base rettangolare in laminato plastico con tratti neri da cui prendono vita pezzi in metallo laccato. All'estremità del lungo collo, la testa a forma di disco in metallo laccato rosa racchiude nel suo becco la sorgente di luce.

Lampada Tahiti Ettore Sottsass

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Metanarrazioni Valigia Valigia è ironica e informale: la piccola maniglia e i due archi portanti in tubo rosso sono connessi alla volta in metallo, che contiene la luce. Valigia è una piccola architettura senza confini precisi, dichiaratamente pensata per essere portata ovunque. Valigia è un chiaro richiamo al viaggio e pensata per essere portata ovunque. Lampada da tavolo o da terra ideale per ambienti dallo stile ricercato nei quali non ricoprirà solo il ruolo di fonte luminosa ma diventerà un vero e proprio oggetto di design.

Lampada Valigia Ettore Sottsass

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

«Una lampada non è una macchina per fare luce, bensì una forma in armonica relazione con il contesto per il quale è stata creata» Gae Aulenti.

Analisi morfologica

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

La luce Giapponese Oggetti d'illuminazione in carta sono tipici della cultura giapponese, soprattutto se realizzate con il metodo Washi, il cui nome (da wa=giapponese e shi=carta)

Fu introdotta in Giappone intorno al '600, durante un periodo di forte influenza da parte della Cina. È stata usata fin dai suoi esordi all'interno delle abitazioni giapponesi per la sua capacità di filtrare la luce, attenuandone l'intensità e donando così allo spazio un'atmosfera di soffuso relax. La carta veniva prodotta utilizzando la canapa e il kozo, della famiglia del gelso. Con l'aumento della richiesta di carta, i produttori cercarono un materiale naturale differente dal gelso e scoprirono il gampi, una pianta appartenente alla famiglia delle daphne, originaria del Giappone. La sostituzione delle materie prime determinò il passaggio da una fase iniziale di imitazione della carta cinese alla produzione di quella tipicamente giapponese.

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

Kurage

In giapponese, Kurage significa "medusa", e in effetti, l'impressionante lampada da tavolo Kurage assomiglia un po' alle piccole creature marine. La migliore carta giapponese Washi, realizzata con fibre di gelso e che appare liscia e porosa allo stesso tempo, forma qui l'impressionante paralume. Permette alla luce di passare molto dolcemente e crea un'atmosfera calda e piacevole che invita a rilassarsi e a soffermarsi. L'ombra stessa si appoggia qui su un'elegante cornice in filigrana con quattro gambe, realizzata in legno di frassino naturale. La presa della lampada all'interno è progettata e realizzata in ceramica bianca, così come il cavo di alimentazione, che è inoltre rivestito in fibre di carta. Kurage è adatto per un accento mirato negli spazi abitativi moderni o come elegante illuminazione supplementare. Grazie al suo design leggero e all'effetto luce sensibile, contribuisce al relax e può essere utilizzato nei moderni salotti o nelle camere da letto.

Funzione Rappresentativa

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Lampade da tavolo

Sitografia

Analisi morfologica

Bibliografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Luce https://www.treccani.it https://www.designlamp.it/categoria/illuminazione-interni/ https://www.archiproducts.com/it/prodotti/lampade-da-tavolo https://storybox.karmanitalia.it/illuminazione-design-materialiguida https://www.petruccimarco.it/i-grandi-maestri-gino-sarfatti/

La morfologia del prodotto industriale Antonio Abate e Mariella De Martino

Tra ragione ed emozione di Mariella De Martino

La luce Italiana Design delle lampade1945-2000 Bassi Alberto

https://www.archiexpo.it/fabbricante-architettura-design/ lampada-design-minimalista-33107-_2.html https://www.lampade.it/lampade-da-tavolo/ https://www.stilnovo.com/tavolo/ https://www.memphis-milano.com/product/tahiti/?lang=it https://www.edonart.com/en/blog/the-evolution-of-table-lamp/

1000 Lights 1878 to 1959 A cura di Charlotte & Peter Fiell

1000 Lights 1960 to present A cura di Charlotte & Peter Fiell

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Lampade da tavolo

Analisi morfologica

“La luce è imprevedibile. puoi cercare di simularla, ma scopri il suo effetto solo quando la accendi” Alessandro Zambelli

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