magazine
BIANCA
nata un’ispirazione É
SPECIALE
Stefania Minati: L’incanto di Punta Braccetto
DAMIGELLA
Una passione per i grani antichi siciliani
CANTINE PEPI
Vignaiole Siciliane a Mazzarrone
OCCHIOLÁ
Alla scoperta di un antico borgo medievale
REDDAVID
Una scommessa vinta
GIANNÍ MOTORS in Europa Antonio Lucisano miglior tecnico Nissan per l’Italia
1
4
Sommario 6. Editoriale 8. Una passione per i grani antichi siciliani 12. Alla scoperta di un antico borgo medievale 14. Presepe vivente a Occhiolà 18. Vignaiole siciliane a Mazzarrone 20. Rubrica: A tutto volume Maurizio Chi? 22. Festival dell’Uva da tavola a Mazzarrone: un successo che dura da dieci anni 26. Giannì Motors in Europa 28. Un avvocato a 5 stelle 32. Un’emozione tricolore nel cielo di Donnalucata 34. Modica: una città come un teatro di pietre rosa 38. Il chiosco della bella gente 40. Una scommessa vinta 44. Rubrica: Chi lo sapeva? 46. Dalla falegnameria al mobilificio 48. Il pioniere delle carni pregiate 52. L’incanto di Punta Braccetto 54. Rubrica: In Mostra
Una passione per i grani antichi siciliani
8
OTTOBRE NOVEMBRE 2016
Alla scoperta di un antico borgo medievale
12
20
Giannì Motors in Europa
26
5
6
P.za Carlo Maria Carafa - Grammichele (CT)
É nata un’ispirazione
I
nizia una nuova avventura. Finalmente il numero 1 di Bianca Magazine vede la luce. Bianca, proprio come il nome della nipotina dell’editore, Emanuele Cocchiaro, colui che ha curato ogni minimo aspetto di questa nuova idea editoriale. Non è stato affatto facile, tantomeno lo è. Si tratta di una vera e propria scommessa in tempi poco felici per l’editoria. Eppure tutti noi abbiamo accettato di metterci in gioco e rimboccarci le maniche. Ebbene Bianca Magazine ha l’ambizioso progetto di raccontare storie di uomini, imprenditori, professionisti, ecc., che ogni giorno, nonostante le mille difficoltà, riescono a fare grande questa nostra terra; di parlare e far conoscere le nostre bellezze, il nostro patrimonio artistico e le eccellenze, infinite e straordinarie, di questo territorio; e poi guardando al mondo, mostrare le novità provenienti dai social media. Tutti noi abbiamo accettato questa sfida. Chiaramente questo numero non sancisce la chiusura del “cantiere” in cui è nato Bianca Magazine. Non abbiamo la presunzione di aver “chiuso” un prodotto perfetto ma, sicuramente abbiamo l’ambizione di migliorarci già dai prossimi numeri, perché abbiamo le idee chiare su cosa lavorare e cosa scrivere, nella totale indipendenza e da qualsiasi condizionamento. Il cantiere è ancora aperto, i consigli come le critiche costruttive sono i benvenuti. Con questo spirito positivo, pensiamo e speriamo di dare un modesto contributo in più a questo territorio. Un ringraziamento particolare lo devo all’editore che mi sta permettendo di fare questa esaltante esperienza, al suo staff e a Voi lettori.
Omar Gelsomino
DIRETTORE EDITORIALE Emanuele Cocchiaro DIRETTORE RESPONSABILE Omar Gelsomino DIREZIONE ARTISTICA E IMPAGINAZIONE Samuel Tasca PROGETTAZIONE GRAFICA Samuel Tasca Eliana Timpanaro Stefania Minati SEGRETERIA DI REDAZIONE Sofia Cocchiaro REDAZIONE Via Francesco Crispi, 5 Grammichele (CT) - 95042 FOTOGRAFIA Samuel Tasca, Stefania Minati, Angelo Panagia, Emanuele Malloru, Foto Astuto, Simone Aprile Marco Giurdanella, Carmelo Savoca, Giuseppe Buscema e Giuseppe Ranno FOTO COPERTINA Stefania Minati AMMINISTRAZIONE E CONSULENZA LEGALE Dott.ssa Sofia Cocchiaro HANNO COLLABORATO Placido Salomone, Angelo Barone Benì Inzirillo, Ernesto Girlando EDITO DA M&P di Emanuele Cocchiaro via Raffaele Failla, 66 - Grammichele (CT) 95042 Sede operativa: via Francesco Crispi, 5 Grammichele (CT) 95042 STAMPA FLYERALARM SrL, G. Galilei 8 a, 39100 Bolzano REGISTRAZIONE Tribunale di Caltagirone n°1 del 12/10/2016 periodico bimestrale Anno I N° 1 redazione@biancamagazine.it
bianca magazine
www.biancamagazine.it
Bianca food
Damigella
una passione per i grani antichi siciliani
di Omar Gelsomino
La riscoperta della biodiversità a tutela della ricchezza culturale del territorio ha fatto si che tornasse il crescente interesse per i grani antichi, sia da parte dei consumatori che dei produttori, delle varietà del passato che sono rimaste autentiche cioè che non hanno subito modificazioni genetiche da parte dell’uomo per aumentarne la resa. Diverse sono le aziende che stanno puntando sui grani antichi, fra queste l’Azienda Agricola Damigella. A spingere l’imprenditore Giovanni Leonardo Damigella è stato un ricordo legato alla sua infanzia, in particolare quando la madre, donna Angela, lo mandava a comprare al mulino la farina di grano Margherito. Così rimanendo fedele alle sue radici e riscoprendo la storia dei grani antichi di Sicilia l’Azienda Agricola Damigella ne ha fatto la sua mission, guardando sempre alla salute dell’uomo poichè l’importanza di un’alimentazione equilibrata e varia è tipica e ben radicata nella nostra tradizione gastronomica. Inoltre il consumo di farine integrali e dei loro prodotti oltre a garantire un apporto energetico rappresenta dei vantaggi per la dieta e mantengono lo zucchero e l’insulina nel sangue a livelli bassi, proteggendo così il cuore, difendono l’organismo e prevengono anche alcuni tipi di tumore. L’Azienda Agricola Damigella intende valorizzare i grani antichi per le loro innumerevoli qualità, quali la naturale presenza di glutine e proteine e la spontanea resistenza ai parassiti. L’Azienda utilizza grani coltivati con metodi naturali interamente prodotti all’interno della propria azienda, senza diserbanti o sostanze chimiche, con avvicendamento colturale e personale qualificato controlla 8
tutte le fasi del ciclo produttivo interamente biologico per garantire la qualità e la quantità naturale di glutine, proteine e vitamine. Macinare lentamente evita la cosiddetta cottura delle semole preservandone integre le qualità organolettiche e nutrizionali. Un sistema avanzato di controllo qualità ne garantisce l’igiene assoluta. Le loro farine e semole integrali per pane, pizza e dolci sono sapientemente composte dalla miscela di alcuni grani antichi, varietà come Timilia, Senatore Cappelli, Margherito, Perciasacchi, Russello, Maiorca e Bufala Nera. Scelti appositamente per le loro proprietà organolettiche, sono caratterizzate da una struttura compatta e da un profumo intenso che conferisce un gusto. È necessario lavorare le semole lentamente per mantenerne intatte le proteine e le fibre. Inoltre l’Azienda Agricola Damigella non si limita a produrre solo farine e semole ma è specializzata anche nella pasta dove l’impasto è composto da semola e acqua e avviene lentamente all’interno di una vasca sottovuoto. È necessario mantenere l’impasto ad una temperatura controllata. Segue la trafilatura al bronzo che conferisce alla pasta la giusta rugosità e il giusto colore, odore e sapore, per giungere all’essiccazione in celle statiche con temperature comprese fra i 24 e i 36 gradi. Le ricerche compiute dal Policlinico di Palermo GOLDEN GRAIN STUDI dimostrano i benefici che derivano dall’uso dei grani antichi: regolarizzano la motilità intestinale, riducono il gonfiore addominale e stabilizzano l’indice glicemico. Una ragione in più quindi per consumare non solo prodotti genuini per la nostra salute ma anche perchè provenienti dal nostro territorio.
9
di Benì Inzirillo Foto Astuto
Bianca place
Alla scoperta di un antico borgo medievale
L’importanza archeologica del territorio di Grammichele è ben nota. Nelle contrade di Madonna del Piano, Poggio dell’Aquila, Terravecchia, laddove i segni del passato si integrano mirabilmente con la bellezza dei luoghi, si conserva una complessa stratigrafia culturale; dalle antiche popolazioni indigene della Sicilia orientale, che fornirono il sostrato sul quale si innestò la civiltà greca, si giunge, senza soluzione di continuità, alla città di Occhiolà, distrutta dal terribile sisma del 1693. Il borgo medievale, di cui sono ancora visibili, le imponenti rovine del castello e di gran parte del tessuto urbano, occupava la parte nord occidentale di quel vasto complesso di colline che prende il nome di Terravecchia. Nel XVI secolo il Fazello forniva le prime notizie sui resti di più antiche vestigia che si trovavano nelle campagne di Terravecchia; ad esse Cluverius, poco più tardi, collegherà il toponimo di Echetla, identificazione rimasta la più diffusamente accettata sino ad oggi. La prima sistematica indagine del territorio però si deve a Paolo Orsi, il grande archeologo roveretano che, a partire dal 12
1891, e sino al secondo decennio del secolo successivo, si occuperà in varie riprese di Grammichele, riconoscendo nelle sue plaghe, un centro indigeno ellenizzato dai coloni greci. In questi ultimi decenni sono state individuate altre aree di necropoli (splendido il cratere figurato di produzione laconica conservato al Museo Regionale di Siracusa) e si è cominciato a mettere in luce l’abitato che si sviluppa sulle colline e lungo le pendici di esse con la scoperta di alcune abitazioni del VI secolo a.C. e altre di epoca ellenistica. É stato rinvenuto tra l’altro un grande edificio scavato in roccia, databile alla fase tarda dell’età del bronzo, di funzione probabilmente sacra. Da cittadini grammichelesi, orgogliosi della storia tipica e delle origini lontane di cotanta importanza, riteniamo che l’area archeologica di Occhiolà possa essere una rara attrazione turistica che, inserita in un percorso culturale e gastronomico, alimenterebbe il tessuto economico della nostra cittadina e lo spirito di accoglienza che da secoli ci ha notoriamente contraddistinti.
13
Bianca events
Presepe vivente a Occhiolà
di Angelo Barone Foto di Giuseppe Buscema e Giuseppe Ranno
Ancora una volta dal 16 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017 ritorna il Presepe Vivente, organizzato dalla associazione 1693, facendo rivivere il borgo di Occhiolà. Nello splendido scenario del Parco archeologico torna la vita bruscamente interrotta dal terribile terremoto dell’11 gennaio del 1693. È il miracolo della natività. La luce illumina il borgo e i suoi nuovi abitanti come nella scena della natività, dipinta dal pittore olandese Gerard Van Honthorst discepolo del Caravaggio e noto anche come Gherardo delle notti, dove il Messia appena nato irradia di luce l’ambiente dei personaggi intorno. Da questo dipinto, esposto nel museo degli Uffizi a Firenze quando venne danneggiato dall’attentato mafioso del 1993, e dal Giubileo della Misericordia prende spunto questa nuova edizione del Presepe vivente con la speranza che questa luce possa illuminare le anime di tutti. Il borgo si anima e la vita riprende forma con i suoi colori e le sue attività e nell’anno del Giubileo della Misericordia gli “occhialesi” tenderanno la mano a tutti i visitatori in segno di fratellanza e amicizia, vi accoglieranno nelle loro case, vi mostreranno gli antichi mestieri e vi faranno gustare i profumi e i sapori della cucina locale: piduneda con gli spinaci , pasta con antichi grani siciliani condita con il finocchietto e la salsiccia di grammichele, cudduredi di meli e cassateddi ca ricotta, formaggi, conserve e confetture fatte con prodotti naturali e ricette secolari. Un viaggio emozionale nel tempo con tante tradizioni da rispet14
tare, valori da condividere, profumi e sapori da esaltare per non disperdere la nostra identità. La visita in questo luogo di struggente bellezza e al tempo stesso di quiete, con il Presepe Vivente legato alle tradizioni contadine del borgo medievale, aiuta a riflettere su una cultura antica, quella contadina, che oggi può tornare utile per una civiltà moderna in questi tempi di resilienza. Fra i rilevanti materiali archeologici del Parco, straordinario è stato il ritrovamento di alcune statue di terracotta pertinenti ad un presepio, che con molte probabilità nel Natale del 1692 attorno ad esso famiglie di occhialesi si riunivano per celebrare la natività con canti e preghiere per alleviare le sofferenze di allora. Questo Presepio, che è stato esposto in diverse città siciliane oggi si può visitare presso il museo di Grammichele nei locali del Palazzo Comunale, rappresenta oggi una continuità ideale con il Presepe vivente di Occhiolà. Questa iniziativa si è dimostrata utile per far conoscere ad un pubblico più vasto il Parco archeologico e la sua storia e per coinvolgere la comunità grammichelese che ancora con entusiasmo si impegna a far rivivere intense emozioni ai visitatori. Oggi i visitatori nel Parco archeologico troveranno anche uno strumento innovativo, collegandosi a OcchiolApp, un’applicazione mobile che con dodici filmati ripercorre, in un racconto rievocativo, i luoghi e i fatti di Occhiolà al tempo del terremoto del 1693 realizzata e curata dal Rotary Club Grammichele-Sud Simeto e dall’associazione Terravecchia Onlus. Uno degli obiettivi dell’associazione Terravecchia è quello di costituire una Fondazione intesa come strumento di partecipazione attiva di quanti vogliono diffondere e promuovere il patrimonio archeologico e culturale del territorio locale. Tanti sono i buoni motivi per trascorrere una giornata del vostro Natale a Grammichele, visitare il Presepe Vivente e il Parco archeologico, ammirare la famosa piazza esagonale, il Museo con il presepe in terracotta del 1600 ma soprattutto in questo tempo di tragedie umanitarie nel mare mediterraneo auspichiamo che la solidarietà e l’accoglienza siano buone prassi praticate da tutti perché “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano” (Madre Teresa di Calcutta).
Info e Contatti Dal 12 al 18 Dicembre 2016 dalle 9.00 alle 12.30 (gruppi organizzati e scolastici su prenotazione) 26 e 30 Dicembre 2016 - 1, 5 e 6 Gennaio 2017 dalle 18.00 alle 22.00 ingresso visitatori Info e Prenotazioni: act1693@tiscali.it Tel. e fax 0933944256 Cell. 3389070154 - 3457605751 Fb: Presepe Vivente ad Occhiolà - Grammichele - CT Figurine in terracotta del Presepe di Occhiolà
15
16
17
Vignaiole siciliane a Mazzarrone
di Nicola Dal Falco Foto di Simone Aprile
CANTINE PEPI una cantina TUTTA di
donne
Fare vino e farlo molto bene a Mazzarrone, terra tradizionalmente destinata alla coltivazione d’uva da tavola, è una sfida che solo delle donne potevano concepire e realizzare. Rosa Pepi e sua figlia Erika, ci sono riuscite, potendo contare su delle maestranze che sono al novantotto per cento femminili. Il successo delle Cantine Pepi nasce, però, da lontano. Da quattro generazioni, la storia della famiglia s’intreccia con il vino, toccando tutti gli aspetti, prima con la vendita all’ingrosso, poi con l’imbottigliamento e ora con la produzione in regime biologico di etichette, dove la qualità e l’identità del territorio sono le facce di un’identica medaglia. Sono quaranta gli ettari a disposizione di cui trenta piantati per più della metà a Nero d’Avola, seguiti da una buona percentuale di Frappato, a cui si aggiungono il Syrah e in misura minore il Grillo e l’Insòlia. Il terreno è di medio impasto con una struttura calcarea a cui si aggiungono l’argilla e la sabbia. Condizioni ideali per la circolazione dell’aria attorno alle radici, per trattenere l’umidità e perché la terra abbia una giusta consistenza. Gli impianti sono a spalliera, tranne per una vecchia vigna, coltivata a tendone dove si fa il Passito di Frappato. Per scelta, le vigne non vengono irrigate artificialmente e la raccolta 18
avviene rigorosamente a mano, selezionando grappolo per grappolo in modo da orientare la vinificazione secondo le caratteristiche dell’annata. I vini delle Cantine Pepi sono, quindi, un frutto appassionato e ragionato dove non c’è soluzione di continuità tra la cura del campo e l’impegno in cantina. Oggi, Rosa ed Erika producono quindici etichette, molto curate anche nell’aspetto grafico. Il mercato di questi vini, rossi, bianchi e passito, abbraccia per l’80 per cento della produzione la Sicilia e l’Italia del centro e del nord. Il restante 20 per cento delle bottiglie raggiunge gli Stati Uniti, la Germania e l’Estremo Oriente.
Bianca advices Non c’è un nome più appropriato per un Passito di Frappato, I.g.p. Terre Siciliane, che riesce quasi ad avere una consistenza e una delicatezza mielate, prodotto da un’azienda dove la quasi totalità delle della maestranze, a partire dalla titolare, Rosa Pepi e da sua figlia Erika, sono donne. A loro, vignaiole siciliane, va riconosciuto un legame speciale tra cielo e terra. Un legame, comune ai vini della Cantine Pepi, esaltato però da un’etichetta, giunta al terzo anno di vita, con numeri ancora limitati a sottolineare la cura messa nel campo e in cantina, condivisa con l’enologo Alessandro Biancolin. Rafforzato, ulteriormente, dal fatto che quest’azienda ha creduto nella possibilità di ampliare la vocazione vitivinicola del comune di Mazzarrone, da sempre identificato con l’uva da tavola. Il vino nasce nel podere Giurfo da uve Frappato, grazie alla presenza di vigne antiche che seguono ancora la coltivazione a tendone. Una situazione che consente di tagliare in loco il tralcio, lasciando disidratare i grappoli per venti, venticinque giorni, sulla pianta, senza ricorrere all’uso di graticci. Il podere Giurfo si estende per circa un ettaro. L’anno scorso, l’attenta selezione dei grappoli ha limitato la produzione a cinquecento litri che diventeranno seicento, quest’anno. La prima impressione in bocca, legata all’immagine del miele, dipende dal naturale residuo zuccherino, perfettamente bilanciato da una giusta freschezza e acidità. Le bottiglie da 500 ml di questo pregiato Passito di Frappato vengono numerate.
Il Passito di Frappato terra e cielo
Cantine Pepi Viale del Lavoro 7, Mazzarrone (Catania) 95040 Tel. +39 0933 28001 GPS 37.0987832 | 14.5587178 19
te lo dice Bianca
A TUTTO VOLUME a cura di Placido Salomone
Maurizio CHI? di Ernesto Girlando
Vedrà la luce il 21 ottobre il nuovo lavoro discografico del cantautore catanese. L’album “2” è un disco sull’Amore ma non è composto da canzoni d’amore. La vita di ognuno di noi è segnata dal paradosso dell’amore, dell’incontro di due infiniti con due limiti, per parafrasare Rainer Maria Rilke. Due fragili e limitate capacità d’amare e un numero che condiziona le nostre esistenze. É il tema, fra domande e confessioni sull’amore, che Maurizio Chi affronta in questo suo nuovo lavoro che esce il 28 ottobre, anticipato dal video “Nudo”, sotto la direzione del noto filmaker cosentino Giacomo Triglia. Catanese d’origine, padovano d’adozione, Maurizio Chi è più che un cantautore. Dedito fin da piccolo alla danza, figlio d’arte (entrambi i genitori erano insegnanti di danza), approderà alla musica e alla scrittura di canzoni nel corso del periodo scolastico. Si forma in quella fucina di musicisti che sono i piccoli club del catanese che hanno visto passare tanti artisti locali, anche del calibro di Carmen Consoli. Dopo il suo trasferimento in Veneto, crea una nuova etichetta discografica, la PaperBoatSong, una vera e propria factory per la promozione di nuovi talenti. Lo abbiamo voluto incontrare per parlare del suo nuovo lavoro.
Forse tutti ti pongono la stessa domanda, ma Maurizio Chi? Maurizio è un cantautore, amante delle parole, della musica, un ballerino, una persona che ama esprimersi di certo. In realtà il mio nome completo è Maurizio Chisári ma tutti spostano l’accento per cui abbiamo tagliato una parte del cognome cosi da permettere a tutti di ricordarsi meglio di me, ovvio questo comporta la domanda che mi hai appena posto ad ogni intervista ma ne sono consapevole. Come mai hai scelto come titolo dell’album “2”? Cosa significa per te questo piccolo numero? Ho scelto “2” come titolo di una canzone e di conseguenza dell’album in quanto sintetizza e al tempo stesso lascia spazio alla riflessione su un numero che condiziona la nostra esistenza. Per tutta la vita andiamo alla ricerca dell’altra metà per creare il nostro “2” appunto, poi una volta trovato ci poniamo delle domande. Alcune di esse le troverete tra i versi delle canzoni che ho scritto, sono domande lecite il quale spesso però hanno risposte amare o difficili da accettare. Sono domande positive perché fanno crescere le nostre relazioni. È un disco sull’amore, non sono canzoni d’amore anche laddove cosi pare. Pare che ad ispirarti sia stata la convivenza, parli di una “casa tutta bianca” , di una spiaggia da raggiungere dove confrontarsi, di tradimento...
20
Indubbiamente. Mi piace scrivere di quello che ho la fortuna di vivere e poi capire se anche gli altri che ascoltano si rivedono in quello che io ho vissuto. È come un esperimento dove scopri che gli altri ti somigliano e tu non sei mai solo. Sono magie che solo la musica può fare. Nell’album vi è un pezzo in siciliano intitolato “A’ comu jè gghiè”. Quanto è importante per te la tua terra e quindi anche scrivere in dialetto? Anche se in Veneto vivo benissimo e sto imparando tantissime cose e prendo il meglio da un popolo che somiglia terribilmente al mio per tenacia, talento e orgoglio, provo sempre un senso di colpa per essermene andato dalla Sicilia. Riscattarmi attraverso la musica, attraverso il dialetto è impagabile. Poi non so perché ma è come se fossi un altro cantautore quando scrivo e canto in siciliano, un altro Maurizio. Seguirà un tour all’uscita dell’album immagino quanto sia entusiasmante, come vorrai strutturarlo? Ho sognato per anni di poter andare da solo in giro con la mia chitarra a far conoscere le mie canzoni proprio come le ho composte in casa mia. Per questa ragione in alcune date andrò da solo con tutti i miei personaggi e le mie storie, altre volte con il trio/quartetto d’archi tutto rosa “Les fleurs” che mi aiuteranno a reinterpretare il mio punto di vista sull’amore.
21
Si chiude una delle manifestazioni più attese dell’anno
FESTIVAL dell’uva da tavola a
Mazzarrone un successo che dura da dieci anni di Ernesto Girlando Foto di Samuel Tasca La X edizione del “Festival internazionale dell’uva da tavola” di Mazzarrone saluta, com’è consuetudine, la fine dell’estate. É un saluto carico di gratitudine perché quel prodotto della nostra terra è il cuore dell’economia locale e distribuisce da secoli ricchezza e benessere a un vasto territorio. “Si chiude con un bilancio più che positivo questa edizione del Festival dell’uva da tavola”. Sono le parole dell’Assessore alle Attività Agricole del Comune etneo, Nunzio Spataro. “É la manifestazione più attesa e importante che si svolge nel nostro comune e non era poi così scontato ottenere i successi che abbiamo ottenuto. La tenacia, la voglia di fare e, perché no, un pizzico di spregiudicatezza, hanno consentito alla nostra manifestazione di ottenere grandi risultati. Tanti i ringraziamenti. In primis all’Amministrazione comunale, alla Giunta del Sindaco Giannone, all’Associazione “Terra d’Ambra” della presidente, arch. Stefania Gurrieri”. “Una manifestazione di tale portata - continua l’assessore - non sarebbe stata possibile senza la partecipazione delle aziende, cittadine e del circondario, senza gli sponsor, in primis “Abiomed” e senza - mi si consenta di dirlo - la generosità dei miei colleghi assessori, dei consiglieri comunali e del Sindaco che, oltre al
22
La tenacia, la voglia di fare hanno consentito di ottenere grandi risultati
Tante le iniziative, appunto. Dal pregevole murales a cura di alcuni Writers che, per il terzo anno consecutivo hanno trasformato dei muri bianchi in un colorato omaggio all’uva mazzarronese. E poi, le sculture artistiche d’uva, opera di artisti e giovani locali che grazie alla generosità degli operatori del settore, alla collaborazione del consorzio dell’uva da tavola I.g.p. di Mazzarrone, hanno montato le suggestive installazioni, grandemente ammirate dai visitatori. Una menzione particolare merita il Premio “Grappolo d’Oro”, anch’esso giunto alla decima edizione, che ha visto premiate personalità isolane che si sono distinte, con la loro attività, nel mondo, come il neurochirurgo dott. Ottavio Tomasi, originario di Mazzarrone, operante in varie parti d’Europa e negli Stati Uniti e il giovane palermitano, Roberto Lipari, vincitore della trasmissione di La7 “Eccezionale veramente”. Una sottolineatura particolare merita il premio alla memoria, assegnato quest’anno a Salvatore Di Stefano, uno dei pionieri dell’imprenditoria agricola locale. A fare da cornice, gli spettacoli comici e musicali con la partecipazione di artisti del calibro di Raf, di Sara Grimaldi, di Sasà Salvaggio, dell’Orchestra 900. “Forse, l’edizione che si è appena conclusa sarà la mia ultima da assessore - conclude Nunzio Spataro - che traccia un bilancio di questi ultimi tre anni. Anni trascorsi non senza difficoltà, con una grande manifestazione da tenere in piedi in assenza di sovvenzioni pubbliche. Occorreva cuore, grinta, spirito d’iniziativa, fantasia. Tutto ciò che abbiamo messo”.
Bianca events
sostegno in ambito organizzativo, non hanno esitato a partecipare financo economicamente, mettendoci del loro, per la buona riuscita delle iniziative”.
23
Il NISTEC premia Antonio Lucisano miglior tecnico Nissan per l’Italia
Giannì Motors in Europa di Ernesto Girlando Foto di Samuel Tasca
Al settimo posto si piazza Guido Vaccaro: Giannì Motors è l’unica concessionaria in Europa a ottenere due piazzamenti nei primi dieci posti, a conferma degli eccellenti livelli raggiunti in anni di impegno, dedizione e professionalità.
26
Bianca people Il 14 e 15 settembre scorso, nello scenario parigino del Training Center Nissan, si è tenuta la finale del NISTEC (Nissan Service Technical Excellence Contest) che ha visto in gara 58 finalisti rappresentanti le concessionarie di tutta Italia. NISTEC 2016 ha premiato Antonio Lucisano, Responsabile Post-Vendita e Quality Manager della concessionaria Giannì Motors, quale Miglior Tecnico per l’Italia. Al successo dell’azienda iblea, l’unica in Europa a classificare due tecnici nei primi dieci posti, ha contribuito il settimo posto di Guido Vaccaro. Un risultato straordinario, ottenuto da Giannì Motors nel contesto di una manifestazione continentale di eccelso livello che era stata preceduta dalle selezioni in ambito nazionale, tenutesi da 15 al 28 giugno, nel corso di un contest riservato ai tecnici, con la partecipazione di oltre 150 Master Technician certificati. Il gran finale con la cerimonia di premiazione ha avuto luogo nella splendida cornice di Versailles, alla presenza del Vice Presidente post-vendita, Vincent Wijnen, che ha speso parole di elogio per tutti i vincitori, per i livelli eccelsi, tecnici e professionali, raggiunti nel corso degli anni ed espressi nello svolgimento delle loro quotidiane attività. Giannì Motors ringrazia Antonio Lucisano per lo straordinario risultato ottenuto, meritato premio alla professionalità, alla competenza, all’impegno e all’attenzione che, insieme a tutto il team post-vendita della concessionaria, dedica al cliente Nissan. Un grazie, altresì, va a Guido Vaccaro per il suo ottimo piazzamento. Naturalmente, si tratta di risultati non casuali, frutto di duro lavoro e di capacità non indifferenti che testimoniano della grande crescita di cui è stata protagonista l’azienda nel corso degli anni. 27
Bianca people
Con questa rubrica intervistando delle personalità politiche, della cultura, dello spettacolo, ecc vogliamo far conoscere la persona, la sua storia, i suoi valori, i suoi sentimenti, i suoi interessi, quali ragioni le hanno spinte a determinate scelte. Insomma scoprire realmente chi sono al di fuori del ruolo che svolgono quotidianamente in Enti ed Istituzioni sia pubbliche che private.
Abbiamo deciso di iniziare con il primo cittadino del Comune di Grammichele.
Pippo Purpora
Un avvocato a 5 stelle di Omar Gelsomino Foto di Samuel Tasca
28
Chi è Pippo Purpora? «La domanda mi mette in difficoltà poiché è difficile parlare di se stessi. In ogni caso, facendo uno sforzo, posso dire che mi sento una persona comune che nel tempo ha maturato delle competenze derivanti dalle esperienze di vita e dalla professione che ho svolto stando a contatto con la gente. Sono, altresì, titolare della azienda agricola creata da mio nonno Peppino Purpora, gestita da mio padre, che da circa dieci anni conduco insieme alla mia famiglia».
Qual è stato il motivo che ha determinato la sua scelta ad aderire al Movimento 5 Stelle? «La scelta del Movimento 5 stelle è stata quasi naturale; ci sono entrato nel 2012 ed in quelle elezioni sono stato candidato alle comunali».
Come mai decise di iscriversi in Giurisprudenza e poi svolgere l’attività di avvocato? «L’iscrizione a Giurisprudenza è stata quasi una cosa normale. Sono cresciuto tra le carte di mio padre poiché spesso stavo in studio. Non ho voluto mai fare cosa diversa dall’avvocato; l’ho sempre considerato un privilegio anche se ai giorni nostri è una professione estremamente decaduta né più né meno come la società che viviamo».
Lei è stato appena eletto sindaco del Comune di Grammichele. Da quanti anni fa politica e come mai la scelta di candidarsi a sindaco? «L’elezione è stata una parentesi nella quale ho deciso, insieme ai ragazzi del Movimento 5 Stelle, di provare a dare una alternativa alle solite logiche di sistema. La disponibilità a candidarmi o a non candidarmi per il vero è stato frutto di una decisione collettiva che mi ha visto sempre molto prudente, anche per i numerosi impegni di natura familiare, professionale ed agricola».
La sua famiglia come ha accolto la scelta di candidarsi a sindaco? «La scelta di candidarmi è stata prima valutata dalla famiglia alla quale devo sempre rapportarmi».
Mi auguro solo di fare bene per la mia cittĂ
29
Come fa un avvocato di successo come lei a svolgere un’attività parimenti impegnativa qual è quella di un sindaco? Come concilia le due cose? «Fare il padre, l’avvocato e l’imprenditore non è una cosa semplice: aggiungere anche l’onore e l’onere di fare il primo cittadino ha di fatto messo da parte gli altri ben importanti compiti». Come è cambiato il suo rapporto con la città e i suoi concittadini da quando è sindaco? «Il rapporto con la città è sempre stato ottimo. Avere un rapporto privilegiato con i cittadini è una cosa nuova e per molti aspetti anche piacevole.... Le istanze sono moltissime e i bisogni pure. A volte è frustrante non poter dare risposte concrete ai loro bisogni». Nel complicato mondo della politica è possibile riuscire a coltivare vere amicizie? «Le amicizie sono quelle che ti hanno accompagnato per tutta la tua vita; quelle della politica sono altro». Cosa pensa del futuro? Cosa si augura? «Mi auguro solo di fare bene per la mia città».
30
nel cuore della cittĂ esagonale
#emozionigastronomiche
Piazza Carlo Maria Carafa, Grammichele (CT) Tel. 0933 942088
Piaciri pizza wine food
Un’emozione tricolore nel cielo di Donnalucata
di Omar Gelsomino Foto di Carmelo Savoca
L’Air show è sempre un appuntamento imperdibile. Nemmeno il vento e la pioggia hanno fermato per un solo istante né il pubblico né le Frecce Tricolori. Così come da programma lo scorso 25 settembre la pattuglia acrobatica italiana dopo essere decollata dall’aeroporto di Comiso ha raggiunto il litorale di Donnalucata per iniziare l’esibizione ormai famosa in tutto il mondo. Migliaia le persone riversatesi sulla fascia costiera e i promontori ad assistere a questo grande spettacolo. Dopo l’appuntamento a Marina di Ragusa sette anni dopo le Frecce Tricolori sono tornate a dipingere il cielo grigio ragusano coi colori della nostra bandiera. Il pubblico ha potuto assistere alle dimostrazioni di un elicottero HH 139A del 82°Centro C.S.A.R. e degli Eurofighter F2000 del 37° Stormo di Trapani, nonchè del “familiare” velivolo Breguet 1150 Atlantic del 41° Stormo Antisom di Sigonella che dal 1972 vola su quel litorale a salvaguardia delle nostre coste e mari. Lungo le vie di Donnalucata sono stati adibiti diversi stand tra i quali l’area espositiva istituzionale dell’AM e quello illustrativo dell’A32
Bianca events eroporto e del 41° Stormo Antisom di Sigonella che per l’occasione ha mostrato, incuriosendo gli appassionati, un intero “cockpit” (cabina di pilotaggio) dell’Atlantic. Uno spazio è stato dedicato anche ai giovani studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale e Aeronautico “Fabio Besta” di Ragusa, guidati dal Dirigente Scolastico dott.ssa Antonella Rosa, e i piccoli “Lupetti” dell’associazione gruppo scout Ragusa7, guidati dal capo gruppo Leonardo Salamone, i quali hanno incontrato i Piloti delle Frecce Tricolori. Uno spettacolo molto suggestivo quello delle «Frecce Tricolori» che sulle note dell’inno d’Italia sul cielo di Donnalucata componevano una serie di figure straordinarie strappando tantissimi applausi a scena aperta e regalando ai presenti emozioni intense grazie a quei colori che sembravano quasi dipinti in quel cielo plumbeo.
33
Bianca place
Modica
Una città come un teatro di pietre rosa di Omar Gelsomino
Foto di Marco Giurdanella
“Un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro, trafelate come Cavalleggeri del Re. (...). Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera”. La definì così Gesualdo Bufalino nel suo diario-romanzo “Argo il cieco ovvero I sogni della memoria”. E da quelle parole si desume tutta la sua maestosità. Come tutti i centri del Val di Noto anche la configurazione urbana di Modica è dovuta ai vari fenomeni di antropizzazione susseguitisi nel tempo: infatti, molte abitazioni ubicate nella parte storica della città non sono altro che i prolungamenti delle grotte abitate sin dall’età preistorica. Quella che un tempo era una Contea, tanto da rappresentare uno degli stati feudali più importanti del Mezzogiorno d’Italia, è divisa in una parte bassa, adagiata sui letti di due fiumi ormai prosciugati, fino a degradare sulla costa che si affaccia sul Canale di Sicilia e la parte alta appoggiata sui pendii di un costone. Al visitatore che vi giunge dall’alto Modica si presenta adagiata sui fianchi di colline lungo delle terrazze sino a giungere a valle, scorgendo così i tetti delle abitazioni a mò di tasselli e poi chiese e monumenti resi ancora più belli dalla luce che ne esalta la magnificenza. Dove il barocco la fa da padrone, dopo la ricostruzione post terremoto del 1693. E per questo dal 2002 è annoverata tra le città Patrimonio dell’Umanità. Su tutti spicca il settecentesco Duomo di San Giorgio, opera voluta dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi, con i suoi portali, colonne, stucchi e prege34
voli dipinti. In seguito la Chiesa di San Giovanni Evangelista e poi a Modica bassa il Duomo di San Pietro e la Chiesa di Santa Maria di Betlemme. Il Castello dei Conti con la torretta dell’orologio settecentesco, il Teatro Garibaldi e il Museo civico “Franco Libero Belgiorno” e il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari. Continuando a passeggiare lungo le vie non si può non rimanere incantanti dagli splendidi balconi decorati di Palazzo Tedeschi, Palazzo Tommasi Rosso e Palazzo Manenti e tanti altri in stile tardo barocco. Prima di lasciare la città si può rendere omaggio ad un illustre modicano, già Premio Nobel per la letteratura nel 1959, Salvatore Quasimodo, visitando il Palazzo della Cultura che ospita la “Casa della Poesia” e l’omonimo archivio oltre alla casa natia. Modica oltre ad essere conosciuta in tutto il mondo per il suo immenso patrimonio artistico si distingue anche per le sue peculiarità enogastronomiche, con tantissimi prodotti tipici dagli ottimi vini al pane, dalle focacce ai pastieri, dalle carrubbe ai formaggi, dall’olio alla fava cottola, dal gelato al cioccolato. Proprio quest’ultimo prodotto, realizzato con il metodo originale, l’ha resa famosa in tutto il mondo e il Choco Modica ormai per i turisti è diventato un appuntamento imperdibile, soprattutto per i golosi del “Cibo degli dei”. Nei mesi scorsi attraverso l’iniziativa “i binari della cultura”, promossa dall’assessorato regionale al Turismo in collaborazione con la Fondazione Ferrovie dello Stato e Trenitalia, Modica è stata una tappa del “Treno del Barocco, un’ulteriore occasione per visitare la città, e far conoscere, ove ve ne fosse bisogno, questa splendida realtà barocca che unisce un’affermata bellezza artistica ai suoi prodotti tipici di qualità.
Duomo di S.Pietro - Modica
35
GUROS
garanzia assoluta,super coprente e lavabile
Punto Mat srl
Via degli Aragonesi 18 Comiso tel. 0932 731065 www.puntomatedilizia.com
Bianca advices
Full Moon
il chiosco della bella gente di Sofia Cocchiaro
Foto di Samuel Tasca
La Sicilia gode di un vanto (non il solo, per fortuna): l’incredibile ricchezza culturale che fa di quest’Isola un variegato e divino continente di uomini e città, di storie e architetture. Una delle più belle realtà di questo continente sono i paesi a dimensione d’uomo, dove il tempo sembra scorrere lento tanto da sembrar fermo, e dove invece, l’osservatore più attento non ha difficoltà a scorgere quanto esso vola anche più velocemente che altrove. Tra queste ridenti cittadine ve n’è una, Mazzarrone, comune del calatino con circa 4.000 abitanti, dove un’eccellente voglia d’aggregazione spinge la gente ad emulare ben più note città e a vivere i propri luoghi con una socialità e un’animazione, specie notturna, che farebbe invidia a tanti centri e cittadine di ben altre lande e dimensioni. Il merito è spesso l’opera di intraprendenti imprenditori che svolgono una preziosa funzione che va oltre la missione assegnata alla loro impresa e sconfina nel ruolo di catalizzatore sociale. Il Chiosco Full Moon è uno di questi riferimenti sociali, con la sua attività incessante e i suoi eventi per gli abitanti del luogo e per quelli provenienti dai centri vicini. Dopo dieci anni di intensa attività, appena festeggiati, il Full Moon è diventato punto di riferimento per un target giovanile, ma anche per i meno giovani. “La soddisfazione più grande - dice Salvo Nuzzarello, proprietario del chiosco - è avere oggi dei clienti che sono diventati anche cari amici”. É la dimensione a misura d’uomo del piccolo centro e dell’aggregazione di “bella gente” per la quale il chiosco è diventato un luogo in cui incontrarsi, godere di un aperitivo e di una serata all’insegna della buona musica dal vivo. Questi alcuni dei punti forti del Full 38
Moon, caffetteria e panineria, famoso per i suoi abbondanti e succulenti aperitivi e i suoi eventi serali, spesso caratterizzati da gruppi live, o da artisti di vario genere, per far fronte alla varietà di gusti e tendenze. Da Aprile a Luglio Il Full Moon ha offerto una stagione ricca di eventi, con 12 serate clou e grande partecipazione. Novità importante, che ha tenuto letteralmente tutti inchiodati alla poltrona, è stata l’apertura della nuova veranda all’aperto, una struttura confortevole, dolce sollievo alla calura estiva, dove, da un lato, poter trascorrere qualche ora in compagnia di tanti amici e, dall’altro, consentire a tutti di godere a pieno dell’estate mazzarronese. É chiaro: al Chiosco Full Moon non manca proprio nulla: caffetteria, panineria, creperia, drink, music ed eventi live lo rendono il posto ideale per divertirsi e trovarsi a proprio agio, circondati da “bella gente”, sotto l’attenta gestione di Salvo, accompagnato dalla sorella Sonia e dal loro staff, sempre gentile e disponibile.
Chiosco Full Moon Piazza Autonomia Mazzarrone Tel. +39 338.1039926 fb: Chiosco Full Moon
39
Bianca advices
Una scommessa vinta di Sofia Cocchiaro Foto di Samuel Tasca
La Reddavid srl, nata nel 1993, è un’azienda familiare gestita dai fratelli Nicolò e Raffaele, partendo dalla produzione di stucchi di gesso e di laboratorio ed il loro montaggio si è specializzata sempre più in sistemi innovativi. Un’evoluzione naturale e indispensabile alle tendenze più moderne. Leader sul mercato italiano in sistemi evolutivi per l’edilizia vanta già diversi clienti in tutta la penisola che hanno apprezzato la qualità dei suoi prodotti: una grandissima varietà di colore con i Colori di Tollens, Duco, Sigma, Stilnovo ed altre prestigiose marche di idropitture, vernici, smalti e linea legno; l’Aquapanel, cioè dei pannelli per tamponamenti esterni, una lastra in cemento leggera, con ottime proprietà antisismiche, termico-acustiche, ma soprattutto veloce da posare rispetto ai tradizionali manufatti; uno stucco personalizzato, ReStuck per abbellire esteticamente gli interni. È rivenditore autorizzato del cartongesso Knauf, sistemi di costruzione a
40
secco rispondenti a soluzioni su misura per tutte le esigenze. Inoltre l’azienda è specializzata nelle tintometrie per la colorazione ed organizza corsi di aggiornamento e perfezionamento non solo per il personale interno ma anche per i titolari di punti vendita, rivenditori, privati, applicatori e progettisti. La Reddavid srl offre alla propria clientela la qualità, una serie di importanti certificazioni, un vasto assortimento di prodotti (oltre 10.000 articoli delle migliori marche), è specializzata nella vendita di sistemi a secco in cartongesso, gesso-fibra e pannelli in cemento, controsoffitti, prodotti per finiture d’interni come stucco in pasta, isolanti acustici e ter-
mici, colori, coloranti Acolors, abrasivi Sait, impermeabilizzanti e soluzioni antincendio, pavimenti laminati e parquet, stucchi e cornici in gesso e polistirolo, attrezzature Festool e Sola, abbigliamento da lavoro, garantendo dei servizi innovativi ed un’immagine giovane e dinamica per rispondere sempre più alle esigenze dei clienti.
Reddavid s.r.l. Via Luigi Einaudi, 86 95042 Grammichele CT Tel. +0933 940289 www.reddavidsrl.com 41
ARTICOLI PER FESTE SCULTURE DI PALLONCINI PELLETTERIA CARAMELLE E CONFETTI Via F.lli Cervi, 69 Comiso tel. 0932 965256
Punto Party Comiso
?
te lo dice Bianca
CHI
lo SAPEVA a cura di Stefania Minati
Uno spazio dedicato ai fatti insoliti, strani, bizzarri... ma realmente accaduti in tutto il mondo. Arrestato il primo robot della storia Mosca. Il candidato alla Duma,Valery Kalachev, ha scelto di utilizzare un Robot per la sua campagna elettorale. Programmato a raccogliere informazioni e ad intervistare i passanti nei pressi della metropolitana Sokol, è stato fermato dalla polizia russa in seguito alle segnalazioni di alcune persone “importunate” dallo strano intervistatore. Quello che risulta divertente è che mentre il Robot racconta storie e barzellette per intrattenere il pubblico, i poliziotti cercano con fare indifferente, un interruttore per spegnerlo. Lo stesso robot pare sia già scappato una volta dalla sede dell’azienda costruttrice per un problema di batterie, finendo in mezzo al traffico e creando un vero e proprio ingorgo stradale. Si parla ormai per il prossimo futuro di una vera e propria invasione delle intelligenze artificiali nel nostro quotidiano, dal mondo del lavoro alla vita domestica. Adesso che hanno inventato anche i trolley che ci seguono senza essere trascinati, vi immaginate se vi trovaste voi ad inseguire lui per l’aeroporto perché si è associato a qualcuno che vi è passato accanto? Fonti: www.sputnicknews.com, www.appletvitalia.it
Le api hanno il gps Sappiamo che la vita media di un’ape va dai 30 ai 40 giorni nei periodi estivi di raccolta e dai 3 ai 4 mesi nel periodo invernale. Il loro tempo incredibilmente organizzato e scandito dalle esigenze dell’intera comunità, si divide tra il compimento dei lavori socialmente utili all’interno dell’alveare e il bottinaggio negli ultimi 10 giorni circa. Quando per la prima volta nella sua vita l’ape mette il naso fuori casa, la prima cosa che compie è un volteggio a spirale sempre più ampio, per fotografare nel vero senso della parola il territorio in cui è situata la sua arnia. Difficilmente il raggio di azione di raccolta del polline va oltre i 3 km ma quell’area è perfettamente registrata nella loro memoria. La bizzarria sta nel fatto che se si spostasse il loro alveare anche solo di un metro, le coordinate del loro GPS non gli permetterebbero più di ritrovare la loro casa. Immaginate come ci si sentirebbe a tornare a casa e trovare un enorme buco al posto della nostra amata dimora! Per potergli far compiere una nuova rilevazione geografica, sarebbe infatti necessario mentre dormono spostare l’arnia oltre i 3km in modo che al mattino si rendano conto che hanno traslocato e necessitano di nuovi punti di riferimento. Altro che satelliti! Fonti: Elio Fenoglio Gaddo’ - Apicoltore
44
La realtà ispira la fantasia Molti dei personaggi dei fumetti e dei cartoni animati sono spesso ispirati a volti noti del cinema. Betty Boop ad esempio, prende ispirazione da Helen Kane, attrice del cinema muto e cantante degli anni ‘20, la superdotata Jessica Rabbit, disegnata ad immagine e somiglianza di Vikky Dougan, attrice e modella nota negli anni ‘50 e ‘60, e via così per molti personaggi del mondo fumettistico e dei cartoni. Ma Popeye è tutta un’altra storia! Il suo creatore E.C. Segar si ispirò ai suoi compaesani per dare vita a Braccio di Ferro, Olivia e Poldo. In particolare Popeye non prende solo le sembianze del pugile Frank Rocky Fiegel, ma viene riportata nel fumetto l’intera personalità. Il “vecchiaccio estremamente forte, privo di denti, tabagista incallito spesso impegnato in risse da porto” ebbe un successo mondiale e la vendita di spinaci aumentò immediatamente del 33% in molti stati americani, e ammettetelo, quanti spinaci vi hanno rifilato a causa di Braccio di Ferro? Ma se la realtà ispira la fantasia, può essere che Matt Groening abbia disegnato i Simpson dopo aver fatto una risonanza magnetica al cervello? Vi presto i risultati della mia risonanza e lascio anche voi nel dubbio! Fonti: Retronika.blog.spot, Wikipedia
L’infradito del Faraone Come si suol dire nel gergo odierno, gli egiziani erano avanti! Gli infradito sono stati inventati dagli antichi Egizi 3500 anni fa, una moda alla portata di ricchi e sacerdoti. Uno status symbol insomma con la suola in cuoio o di papiro intrecciato e i laccetti di cuoio più o meno impreziositi per descrivere il livello di agiatezza di chi li indossava. Ovviamente quelli dei Faraoni potevano anche essere d’oro. E noi che “ce la tiriamo” con le hawaiane di gomma d’estate, restiamo un po’ perplessi di fronte alla tradizione giapponese che li vuole indossati con dei calzini cuciti appositamente, detti Tabi. Dal momento che ormai è certo che oltre ad essere antichi sono ormai mondiali, gl’infradito vanno usate con estrema cautela. Infatti nelle marce in ciabatte, le nostre dita dei piedi cercano di attorcigliarsi intorno al laccetto, facendo perdere la corretta postura al nostro piede. Mi metto nei panni dell’illice, trillice, pondolo e mellino, non dell’alluce che è più grande, per loro ogni passo è come andare sulle montagne russe, se non strascicate i piedi. Pensate anche voi ai sette nani quando sentite nominare le dita dei piedi? Fonti: www.focus.it
Se anche tu sei a conoscenza di qualche fatto insolito, inviaci una mail all’indirizzo redazione@biancamagazine.it e potrai vederlo pubblicato sul prossimo numero. 45
Dalla falegnameria al mobilificio all’insegna di una tradizione centenaria di Sofia Cocchiaro Una passione nata col nonno, Biagio Incremona, il quale appena tornato dall’Argentina decise di intraprendere l’attività di falegname, aprendo una falegnameria in via Licodia a Mazzarrone, dove cominciò dapprima a lavorare il legno e poi a venderlo. Inizio’ la produzione di porte, portoni, finestre ed infissi per poi passare alla produzione dell’arredamento vero proprio con armadi, culle e camere da letto. In pieno boom economico il figlio Filippo aprì in via Carlo Linneo un nuovo punto vendita. Il Mobile In offre ai clienti la visita del proprio showroom, seguendoli passo dopo passo in tutte le fasi, dalla rilevazione delle misure alla progettazione, dal trasporto al montaggio, sino al servizio post vendita riservando loro un servizio accurato. Seguendo il cliente personalmente, puntando all’esclusivo rapporto diretto, motivo di vanto de Il Mobile In. 46
Foto di Samuel Tasca
Ogni cliente ha la possibilità di parlare direttamente con il titolare, Filippo, supportato dal figlio Claudio Incremona. All’interno del punto vendita nuova attenzione è stata dedicata alla cucina, con un’apposita area, poichè rappresenta per le famiglie l’ambiente più importante, quello che è vissuto maggiormente ogni giorno, in particolare per i neo sposi. A tal proposito abbiamo dedicato uno spazio ad hoc in cui i clienti possono trovare esposte le Cucine Arrex e Berloni e toccare con mano i nostri prodotti, compresi gli elettrodomestici. Un’azienda pronta al confronto e all’innovazione, tanto che ogni anno partecipa al Salone Internazionale del Mobile di Milano e a corsi di progettazione presso le aziende, in modo da offrire al cliente sempre nuovi prodotti che rispondano alle loro esigenze.
Bianca advices Dopo una lunga giornata lavorativa il momento più bello è ritrovarsi con le persone care, e il luogo più consono all’interno della casa è proprio la cucina. Ormai ha acquisito un ruolo sempre piu importante nel mondo attuale perché è in cucina che prepariamo gli aperitivi e i piatti che consumeremo con i nostricommensali, per trascorrere conloro, dopo le fatiche quotidiane, momenti spensierati. Negli ultimi anni il mondo dell’arredamento ha subito una vera e propria evoluzione: se un tempo le cucine erano i regni delle massaie che preparavano il pasto ai mariti che tornavano dal lavoro e ai figli che rientravano da scuola, oggi è uno spazio abitato indistintamente da tutti i componenti della famiglia e destinato ad ospitare amici e parenti. A contribuire all’adeguamento dell’arredamento per le cucine è stato il cambiamento di usi e costumi negli ultimi decenni della società: gli uomini si sono avvicinati alla cucina sia perché in un nucleo familiare moderno è necessaria l’interazione e la reciprocità tra i ruoli dell’uomo e quelli della donna, sia perché è sempre piacevole sperimentare nuove ricette, ormai alla portata di tutti. I tempi cambiano e con essi le usanze e le consuetudini ecco la ragione per affidarsi interamente a Il Mobile In che saprà consigliarvi nella scelta della cucina più adatta alle vostre esigenze.
Il Mobile In Via Carlo Linneo, 61 Mazzarrone (CT) Tel: 0933-28975 www.ilmobilein.it 47
Bianca advices
Il pioniere delle nuove carni di Sofia Cocchiaro Foto di Emanuele Malloru
Nel 2007 Eliseo Occhipinti ha deciso di arricchire la gamma di prodotti all’interno della sua macelleria ampliando l’offerta con le carni delle migliori razze e delle più pregiate qualità, approfondendo la conoscenza di carni bovine italiane ed estere. Nel nostro comprensorio è stato uno dei pionieri della carne argentina cominciando a venderla nel suo negozio, quando erano ancora pochi a conoscerla. Grazie alla lunga esperienza professionale ha selezionato le migliori qualità dei più bravi allevatori e delle aziende più rinomate divenendo così uno dei pochi, se non l’unico negozio, a commercializzare carni di altissima qualità. In questo negozio i clienti possono trovare una vasta offerta di carni per palati raffinati: dalle migliori razze argentine, irlandesi, scozzesi, americane, etc. alle più pregiate italiane come la marezzata marchigiana, la reale romagnola o la chianina toscana, qualità di livello assoluto. L’obiettivo principale è quello di diffondere la “cultura” della carne tra i suoi clienti, privati sinora di questo piacere, ma desiderosi, al tempo stesso, di assaggiare una carne saporita, tenera e succulenta. Ogni giorno è possibile trovare pregiatissime carni, grazie ad una rete di prestigiosi fornitori celeri che garantiscono un prodotto fresco al 100 per cento, per questo la Macelleria Eliseo Occhipinti, con sede a Vittoria, vuole perfezionare la qualità del servizio alla propria clientela. A tal proposito la scelta è strategica: diversificare la vendita dei propri prodotti attraverso una conslidata esperienza professionale con cui selezionare le migliori qualità dei più bravi allevatori e delle aziende più rinomate.
48
Macelleria Eliseo Occhipinti Via Alessandro Manzoni, 69, Vittoria RG 97019 Tel. 0932 861065 www.eliseo-occhipinti.it
49
50
lo speciale di Bianca
Testo e foto di Stefania Minati
52
Giunto il momento delle agognate ferie, alla vigilia di ferragosto io e il mio futuro marito siamo atterrati all’aeroporto Fontanarossa di Catania dove ad aspettarci c’era una famiglia di nostri amici ragusani. Finalmente siamo in Sicilia. Il desiderio del mare ci porta a Punta Braccetto ed è subito un colpo di fulmine! Dalla piazza dei Tramonti la vista è mozzafiato, il colore del mare prende via via sfumature di azzurro sempre più intense, di notte il chiarore della luna si specchia tra le onde che si infrangono sugli scogli, cullandoti in un vero e proprio stato di trance. Ecco che ad un tratto avverti chiara la sensazione di essere in pace col mondo. Giunta la sera, dopo una giornata di mare, ci dirigiamo verso un ristorante dove poter saziare il nostro appetito e degustare le specialità della zona. Mi tornano in mette le parole di Andrea Camilleri e dell’estasi che prova il suo commissario Montalbano quando è seduto al tavolo del ristorante di Enzo: mi rendo conto che quei racconti descritti così accuratamente, ti fanno venire l’acquolina in bocca. Ma il passaggio tra le sensazioni del romanzo e quelle reali è immediato! Il sapore dei ciliegini, delle melanzane e del caciocavallo stagionato danno una grazia infinita ai maltagliati fatti in casa, macari cunzati con le polpettine di Lucia... La bontà della ricotta fresca, quella che puoi mangiare con il miele, con olio e pepe, senza niente oppure con il pane caldo di grano duro. E poi i famosi cannoli, le cassate siciliane, le granite... una meraviglia continua e senza limite. Con pochi giorni di ferie a disposizione ci siamo divisi fra i bagni al mare e delle escursioni nei dintorni, abbiamo potuto ammirare la splendida architettura barocca di Ragusa Ibla, la maestria delle lavorazioni in ferro battuto dei cancelli del Duomo di San Giorgio e dei parapetti dei balconi che si affacciano sulle strette vie che si snodano lungo il centro storico. Una passeggiata lungo le vie di Modica e Scicli ci ha permesso di poter apprezzare meravigliosi capolavori artistici che rendono uniche le città del Val di Noto, dei veri e propri musei a cielo aperto.
Magnifiche anche le antiche masserie ristrutturate che svettano sui poggi della campagna, con i loro muretti a secco a testimonianza di quel tempo che per certi versi sembra essersi fermato, rappresentano tutto ciò su cui si è posato il mio sguardo. Questi meravigliosi paesaggi sono nutrimento, seppur temporaneo, per i miei occhi. Dopo una sola settimana, a causa del rientro forzato per riprendere il lavoro, torniamo a casa con le lacrime agli occhi, perché’, come sempre succede, il tempo a nostra disposizione, già di per sé breve, è volato via in un attimo. Di questa nostra vacanza abbiamo portato con noi un nuovo modo di amare la vostra terra, siete a ragion veduta dei maestri nel trasmettere l’orgoglio per ciò che vi circonda. In questa settimana abbiamo trovato un abbraccio caloroso, degli sguardi aperti e sinceri, persone la cui ospitalità non ha eguali al mondo. Il sorriso dei nuovi amici incontrati mi scalderà il cuore nei lunghi mesi di freddo, il mare della Sicilia ahimè, mi farà scalpitare per tutto l’inverno nell’attesa di riprendere il prima possibile un volo per ritornare e poter visitare altre città incantevoli. Posso ribadire che la Sicilia è davvero meravigliosa e non riuscendo a trovare altri termini mi limito a queste poche righe, perché’ tenere lo sguardo fisso oltre lo schermo del telefonino non ha prezzo e con queste fotografie, spero di riportarvi alla mente alcuni dei colori che sono rimasti impressi indelebilmente nella mia memoria e vi esorto a tutelare questo vostro immenso patrimonio.
Se anche tu hai una storia o un’esperienza da raccontare legata al territorio inviaci una mail all’indirizzo redazione@biancamagazine.it e potrai vederla pubblicata su uno dei prossimi speciali.
53
2-30 OTTOBRE2016 21-23 OTTOBRE 2016
te lo dice Bianca
a cura di Sofia Cocchiaro
Sudest Wine Fest Festival della Cucina Italiana
Siracusa-Centro Storico
Quest’anno il Sudest Wine Fest sarà ancora più ricco grazie alla collaborazione con la “Madia Travelfood” che gli apre le porte della Cucina Italiana. Dal 21 al 23 ottobre approda a Siracusa anche il Festival della Cucina Italiana così che sarà celebrato non solo il vino siciliano ma anche altri importanti tesori dell’enogastronomia siciliana. Non mancheranno momenti informativi sui prodotti del grande patrimonio dell’agricoltura siciliana, oltre a degustazioni guidate.
Ottobrata 2016
19-20 NOVEMBRE 2016
La kermesse autunnale per eccellenza, giunta alla sua 38° edizione, si articolerà sulle 5 domeniche del mese di ottobre ciascuna dedicata ad un prodotto tipico locale e così in ordine temporale avremo una domenica dedicata all’uva, una dedicata al miele, una alle mele dell’etna; il 23 ottobre è invece in programma la sagra Zafferana Etnea - Centro Storico dei funghi mentre il 30 ottobre, domenica conclusiva, protagoniste saranno le castagne.
Modica - Condominio Fotografico
54
WSP Podavini: dalla singola immagine al racconto fotografico Gli amanti della fotografia non possono perdere questo Workshop pensato per tutti coloro che vogliono migliorare la fase progettuale ed esecutiva di lavori fotografici a medio e lungo termine e a chi vuole iniziare a vedere la fotografia come fosse un racconto fotografico e non un semplice scatto.
PROFUMERIE
NUOVA APERTURA CALTAGIRONE Viale Principe Umberto 131 vyolaprofumerie
vyolaprofumerie.it LE TUE PROFUMERIE DI:
CATANIA 路 SAN GIOVANNI LA PUNTA 路 ACIREALE 路 GIARRE 路 CALTAGIRONE